Articles de revues sur le sujet « Strategie di sostenibilità »

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1

Borrello, Maria. « Per una giustizia sostenibile ». Società e diritti 7, no 13 (25 juillet 2022) : 50–61. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/18450.

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Résumé :
RiassuntoIl presente contributo si propone di analizzare la relazione tra sostenibilità e giustizia, al fine di metterne in evidenza il carattere riflessivo. Non vi è dubbio infatti che la sostenibilità costituisca il focus primario del dibattito pubblico, attorno al quale si dispongono le strategie e le pratiche nazionali e sovranazionali; tuttavia, l’estensione semantica che questo termine ha subito rischia di confondere e infine dissiparne il senso. Il contributo si sofferma pertanto sulla portata significante del concetto di sostenibilità, sottolineandone il carattere “aperto”. Il riferimento all’apertura diviene così la chiave ermeneutica per accordare sostenibilità e giustizia. Se la sostenibilità, pertanto, si inscrive entro una precipua rappresentazione della giustizia, quest’ultima deve riflessivamente divenire sostenibile.
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2

Barberis, Eduardo, Fabio De Blasis, Elisabetta Mancinelli et Elena Viganò. « Filiere socialmente sostenibili. Un per l'emancipazione dallo sfruttamento dei braccianti di origine straniera ? » MONDI MIGRANTI, no 2 (juillet 2022) : 75–95. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002004.

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Résumé :
L'articolo si concentra sullo sviluppo di alcune filiere socialmente sostenibili emer-se negli ultimi dieci anni come forma di risposta dal basso allo sfruttamento del lavoro migrante. Si tratta, in particolare, di modelli di produzione-scambio-consumo che si inseriscono nell'ambito delle più ampie pratiche di resistenza alle trasformazioni del sistema agroalimentare, che fanno delle condizioni di lavoro dei braccianti di origine straniera un elemento centrale della "qualità" dei prodotti e della sostenibilità delle supply chain. A partire da uno studio realizzato nell'ambito di un progetto Fami, adottando un approccio qualitativo, il contributo ne analizza il ruolo degli attori coinvolti, le strategie adottate, le opportunità e i limiti dal punto di vista della creazione di lavoro sostenibile e dell'emancipazione dei lavoratori dallo sfruttamento.
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3

Fiorentino, Raffaele, Stefano Garzella, Rita Lamboglia et Daniela Mancini. « Strategie di sostenibilità : dalle motivazioni ai sistemi di misurazione della performance ». MANAGEMENT CONTROL, no 2 (juillet 2016) : 115–42. http://dx.doi.org/10.3280/maco2016-002006.

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4

Buffa, Federica. « Domanda e offerta di sostenibilitÀ nelle destinazioni turistiche. Il profilo del "Turista 4L" emerso da una ricerca sui viaggiatori del CTS ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 2 (juin 2010) : 57–77. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-002004.

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Résumé :
Il paper affronta il tema della differenziazione come strumento di competitivitÀ delle destinazioni turistiche, perseguita attraverso la differenziazione dell'offerta basata su strategie per la sostenibilitÀ. Il paper presenta i risultati di una ricerca volta ad analizzare motivazioni e comportamenti di un segmento emergente di turisti (definiti "Turisti 4L"), particolarmente attenti alle dimensioni della sostenibilitÀ. La ricerca condotta in Italia su una popolazione di oltre 20.000 viaggiatori del Centro Turistico Studentesco e Giovanile analizza a) il profilo di tali turisti, b) verifica alcune ipotesi legate alla sua composizione e specificitÀ, c) individua alcune implicazioni per il destination management, d) indica gli step futuri di analisi per affinare il framework e approfondire la consistenza del mercato.
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Amendolagine, Vincenzo. « Health and well-being education as basic element of the Sustainability Mindset ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 36–45. http://dx.doi.org/10.36253/form-11316.

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Résumé :
For developing a sustainability mindset it is necessary go through an eco-sustainable individual and common concept of health, well-being and lifestyle. The aim of this article is to explain the links that exist between health, well-being, lifestyle and development of sustainability mindset. First, the constituent elements of well-being, mental health and mental disease will be analysed, then the health concept, pathology and determinants of health and the implications that they have in the source of the lifestyle. Finally, the strategies that can be used to change unhealthy lifestyles in the perspective of sustainability will be examined. L’educazione alla salute e al benessere come archetipo fondante dell’educazione alla sostenibilità Per sviluppare una mentalità orientata alla sostenibilità è necessaria un’azione formativa che passi attraverso una concezione ecosostenibile della salute, del benessere e dello stile di vita sia a livello individuale che collettivo. L’obiettivo di questo articolo è quello di esplicitare i raccordi che esistono fra salute, benessere, stile di vita e sviluppo della substinability mindset. Sono dapprima analizzati gli elementi costitutivi del concetto di benessere, di salute mentale e di disturbo mentale, successivamente sono illustrati i costrutti di salute, patologia e determinanti di salute e le implicazioni che essi hanno nella genesi dello stile di vita. In ultimo, sono affrontate le strategie che possono essere utilizzate per cambiare gli stili vita meno salubri nell’ottica della sostenibilità.
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6

Antonella Meccariello et Renata Mentasti. « Parola d’ordine STEM-conoscere per colmare il divario di genere. L'importanza del curricolo interdisciplinare di educazione finanziaria per promuovere il pensiero scientifico nella scuola primaria ». IUL Research 1, no 2 (1 décembre 2020) : 107–17. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.57.

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Résumé :
L’articolo rientra nella categoria delle “reflection papers” in quanto rappresenta un contributo teorico di approfondimento sulle tematiche della pedagogia e curricula innovativi nell'educazione STEM nonché sugli approcci e le metodologie per la ricerca educativa STEM. Nel documento vengono messe in evidenza le problematiche legate alla didattica delle STEM, partendo dalle evidenze dell’ultima indagine dell’OCSE PISA che sottolinea fortemente l’attuale divario di genere nell’apprendimento delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. Tale differenza sembra condurre inevitabilmente ad una disuguaglianza sociale crescente, allontanando sempre di più i cittadini dal traguardo di sostenibilità individuato dall’Assemblea delle Nazioni Unite nella Risoluzione adottata nel 2015 e limitando fortemente l’indipendenza della popolazione femminile. Nell’articolo viene evidenziato che l’indagine summenzionata rivela una stretta correlazione tra l’alfabetizzazione matematica e quella finanziaria, tanto da indurre a considerare l’importanza dell’educazione precoce alle STEM anche attraverso percorsi didattici di educazione finanziaria nella scuola primaria, da inserire nei curricoli verticali degli istituti scolastici. Vengono suggerite alcune delle tematiche da affrontare con le diverse fasce d’età, le strategie educative da mettere in atto e le metodologie didattiche da utilizzare passando attraverso l’interdisciplinarietà e l’innovazione tecnologica. L’articolo si conclude con la convinzione che la scuola, non solo la famiglia, sia un contesto efficace per fornire ai giovanissimi gli strumenti di pensiero per sviluppare le competenze di problem solving e per effettuare scelte consapevoli ed informate.
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7

Galuppo, Laura. « Costruire organizzazioni sostenibili : pratiche di ricerca-intervento ». RISORSA UOMO, no 1 (mai 2011) : 51–67. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001005.

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Résumé :
L'articolo descrive tre esperienze di ricerca-azione intorno al tema della sostenibilitŕ della vita organizzativa condotte entro contesti sociosanitari. Attraverso la presentazione di tali esperienze di ricerca sul campo, il lavoro consente un'esplorazione di quali condizioni appaiano cruciali per costruire organizzazioni sostenibili e di quali pratiche e strategie di azioni siano in grado di favorire tali condizioni di sostenibilitŕ.
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Fregonara, Elena, et Alice Barreca. « Economics for sustainability : impacts on the real estate appraisal and economic evaluation of projects ». Valori e Valutazioni 29 (janvier 2022) : 5–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212903.

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Résumé :
The aim of this piece of work is to present the recent developments of the discipline of Real Estate Appraisal and Economic Evaluation of Projects in relation to Sustainable Architecture and its design. The focus is on the principles borrowed from economics and, in particular, on the transition from a linear to a circular thinking and the related impacts on estimative theories and practices. Starting from the urgency of the underlying problems, Life Cycle Thinking is recalled within which the theories of the Green Economy, the Circular Economy and, recently, the Helical Economy are developed. The reasoning then recalls some passages of disciplinary evolution to include the public, environmental and social dimension. A methodological survey follows with attention to the recent – and now almost consolidated – approaches for projects evaluation and market analysis, attributable to international energy-environmental policies. In terms of the evaluation of new construction projects or retrofitting existing assets, the transition from the financial perspective, in terms of Linear Economy, to the perspective of economic-energy-environmental sustainability, from a Circular Economy perspective, is a central point. From the point of view of market analysis, the importance of exploring the impact of sustainable architecture on the values and dynamics of supply and demand is underlined. The results of the work show that the use of life cycle valuation is essential for the reuse of resources, but also for the containment of their consumption in the production phase. The use of tools capable of jointly analyzing energy and costs could guide decision-making processes between different design options, encouraging conversion and efficiency strategies, even in contexts of weak sustainability. Obiettivo del lavoro è presentare i recenti sviluppi espressi dalla disciplina dell’Estimo e Valutazione Economica dei Progetti in relazione all’Architettura sostenibile e alla sua progettazione. L’attenzione è posta sui principi mutuati dall’Economia e, in particolare, sul passaggio dalla visione lineare alla visione circolare e i relativi impatti sulle teorie e pratiche estimative. A partire dall’urgenza dei problemi sottostanti, viene richiamato il Life Cycle Thinking in seno al quale si sviluppano le teorie dell’Economia Verde, dell’Economia Circolare e, recentemente, dell’Economia Elicoidale. Il ragionamento richiama poi alcuni passaggi dell’evoluzione disciplinare per includere la dimensione pubblica, ambientale e sociale. Segue una ricognizione metodologica con attenzione agli approcci recenti - ma ormai consolidati - per la valutazione dei progetti e per le analisi di mercato, riconducibili alle politiche internazionali in materia energetico-ambientale. Sul versante della valutazione dei progetti di nuova costruzione o di retrofit del patrimonio esistente, centralità è posta sul passaggio dalla prospettiva finanziaria, in ottica di Economia Lineare, alla prospettiva della sostenibilità economico-energetico-ambientale, in ottica di Economia Circolare. Sul versante delle analisi di mercato, è rimarcata l’importanza di esplorare l’impatto dell’architettura sostenibile sui valori e sulle dinamiche della domanda e dell’offerta. I risultati del lavoro evidenziano come l'impiego della valutazione nel ciclo di vita sia fondamentale per il riuso delle risorse, ma anche per il contenimento del loro consumo in fase produttiva. L’uso di strumenti capaci di analizzare congiuntamente l’energia e i costi potrebbe orientare i processi di decisione fra opzioni progettuali diverse, incentivando strategie di conversione e efficienza, sia pure in contesti di sostenibilità debole.
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Nocenzi, Mariella. « Sostenibilitŕ e dimensione generazionale ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (avril 2011) : 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001010.

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Résumé :
La sostenibilitŕ di qualsiasi sistema č tale se si assume una prospettiva orientata al futuro: in particolare, se il sistema in questione č quello sociale, ne deriva che parlare di sostenibilitŕ non puň prescindere dal considerare la dimensione generazionale. Considerato che oggi la definizione della generazione giovanile non puň piů poggiare sulle tradizionali categorie cognitive, l'obiettivo di questo lavoro č quello di proporre delle riflessioni in merito al ruolo che č possibile attribuire ai giovani rispetto all'obiettivo della sostenibilitŕ sociale. Pertanto, le considerazioni proposte focalizzano l'attenzione su alcuni percorsi dell'analisi sociologica sulle nuove generazioni, soprattutto su quelli che maggiormente hanno posto l'accento sulla sostenibilitŕ del sistema sociale ed hanno studiato l'azione sociale in un'ottica non eminentemente ancorata al presente. Tale rassegna teorica consente di soffermarsi sui contenuti sociologici dedicati al tema della sostenibilitŕ sociale e di registrare l'acquisizione di strumenti di analisi sempre piů "sostenibili" nell'interpretazione della realtŕ in evoluzione, quali si possono riconoscere nei modelli e nelle sperimentazioni di tipo interdisciplinare prescelti.
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Calabrese, Mario, Antonio La Sala et Antonio Laudando. « Business platform ecosystem : un nuovo modello organizzativo per l'innovazione sostenibile ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 2 (janvier 2021) : 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10563.

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Résumé :
Nonostante il crescente interesse emerso in letteratura verso l'innovazione sostenibile, l'attenzione tributata ai modelli di business sostenibili è relativamente nuova.Questo lavoro costituisce un primo passo in questa direzione. Un modello di business sostenibile è il risultato di sinergie tecnologiche e organizzative orientate a nuove modalità di creazione e distribuzione del valore.Viene, dunque, analizzato un emergente modello di business - il business platform ecosystem - in grado di legare insieme (e su più livelli di analisi) le esigenze dei diversi attori socioeconomici e quello delle comunità coinvolte nell'ottica della sostenibilità, integrando la leva tecnologica a quella organizzativa.Il paper indaga, in questa direzione, le condizioni attraverso le quali un business platform ecosystem si evolve in un sustainable business platform ecosystem evidenziando, in particolare, il ruolo fondamentale svolto dal platfotm sponsor e dallo strumento utilizzato da quest'ultimo, l'algoritmo. Il framework proposto può essere utilizzato come guida nell'implementazione di strategie innovative ibride e sostenibili.
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Gregori, Gian Luca, Valerio Temperini et Andrea Perna. « Lo sviluppo del green marketing nelle imprese alberghiere : i principali risultati di una ricerca esplorativa ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (mars 2012) : 79–96. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001006.

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Résumé :
Le importanti prospettive di crescita dei flussi turistici internazionali pongono la necessitŕ di prestare maggiore attenzione all'impatto delle attivitŕ turistiche sull'ambiente, e chiamano le imprese turistiche a svolgere un ruolo attivo e responsabile in questo senso. Č in tale contesto, che risulta interessante analizzare le pro- spettive di sviluppo del green marketing, quale approccio delle imprese al mercato che puň favorire la diffusione di un'appropriata cultura dell'eco-sostenibilitŕ. In particolare, vengono esaminati i principali risultati di una ricerca esplorativa condotta presso un insieme di imprese alberghiere della regione Marche, con il fine di evidenziare lo "stato dell'arte", gli obiettivi e le problematiche inerenti la realizzazione di politiche eco-sostenibili.
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Marcaletti, Francesco. « Cittadinanza e attivazione nell'ageing society ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 117 (mai 2010) : 87–99. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117007.

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Résumé :
Le interdipendenze tra le strategie di attivazione attuate in risposta all'invecchiamento demografico della popolazione, da un lato, e le pratiche di cittadinanza evocate al fine di rendere sostenibili, in una prospettiva di corso di vita, le esistenze individuali, dall'altro, implicano una discussione delle dimensioni concettuali a partire dalle quali esse sono state definite. Discutere il nesso che lega le forme di attivazione nel dispiegarsi del corso di vita con le questioni che rimandano all'espressione di diritti-doveri di cittadinanza (sociale ma anche economica) conduce altresě a porre in evidenza alcuni temi che possono essere assunti come ambiti di attenzione nell'attuale dibattito sull'invecchiamento attivo e sulle politiche per implementarlo. La societŕ dell'apprendimento, le barriere basate sulle etŕ nei luoghi di lavoro, la riforma dei sistemi previdenziali costituiscono esempi di sfide nel campo della protezione sociale, dell'attivazione e della cittadinanza attiva che chiedono nuove risposte in termini di adeguatezza e sostenibilitŕ.
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Lonardi, Giulia, Giovanni Bertin, Stefano Campostrini, Alberto Arlotti, Pirous Fateh Moghadam et Francesca Russo. « La valutazione nella promozione dell'attivitŕ motoria ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 50 (décembre 2012) : 73–107. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050006.

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Résumé :
L'inattivitŕ fisica č associata ad una serie di malattie croniche, che interessano la popolazione. I dati sono allarmanti e numerosi Stati hanno attivato politiche di promozione alla salute concernenti l'attivitŕ motoria, usufruendo di un approccio di tipo interdisciplinare. La ricerca valutativa, a questo proposito, sta sviluppando metodologie per intervenire in situazioni di complessitŕ e multi-settorialitŕ. Il presente contributo descrive un progetto di valutazione di programmi di promozione dell'attivitŕ motoria attivi in tre realtŕ regionali italiane: Veneto, Emilia-Romagna e Provincia Autonoma di Trento. Il processo valutativo attivato in ciascun caso regionale, rappresenta una particolare strategia valutativa che ha tenuto in considerazione gli obiettivi e il contesto territoriale di ogni programma di promozione, coinvolgendo gli stakeholders e impostando un lavoro nell'ottica della sostenibilitŕ futura. Il progetto valutativo proposto si presenta come un contributo allo sviluppo di modalitŕ e strumenti operativi efficienti e sostenibili nel campo della valutazione di programmi di promozione della salute.
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Caputo, Francesco, Veronica Scuotto, Armando Papa et Manlio Del Giudice. « Dalla coercizione per la sostenibilità ; all'impegno sociale : il ruolo della responsabilità ; sociale d'impresa ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 2 (janvier 2021) : 15–31. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10558.

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Résumé :
Come ampiamente riconosciuto, la sostenibilità è un dominio multi e transdisciplinare potenzialmente in grado di influenzare azioni, decisioni e comportamenti a tutti i livelli delle organizzazioni socioeconomiche. Riflettendo sulla natura pervasiva del dominio della sostenibilità, il documento propone una panoramica sul percorso evolutivo delle strategie e degli approcci per la sostenibilità. Adottando un approccio deduttivo, lo scopo principale del lavoro è di sottolineare in che modo il passaggio da un approccio coercitivo ad un approccio partecipativo nelle strategie per la sostenibilità - reso possibile dalla diffusione delle pratiche di Responsabilità Sociale d'Impresa - ha contribuito all'emergere del dominio dell'innovazione sostenibile. Il concetto di Social Engagement è proposto per arricchire il dibattito in corso sulla sostenibilità al fine di sottolineare che l'innovazione sostenibile è possibile solo nel caso in cui tutti i livelli delle organizzazioni socioeconomiche sono impegnati nel dibattito sulla sostenibilità e - di conseguenza - sono in grado di comprendere e promuovere efficacemente il valore di un'innovazione in grado di coniugare e soddisfare i bisogni della società, dell'economia e dell'ambiente.
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Manelli, Alberto. « Sostenibilitŕ finanziaria e finanza sostenibile ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (mars 2012) : 11–13. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001002.

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Résumé :
La finanza sostenibile richiede crescente attenzione affinché la sostenibilitŕ si promuova oltre i limiti, dapprima riferiti a sviluppo economico, sociale e ambientale. Resta parecchio spazio per progredire, come dimostra l'ampio spettro dei temi previsti dall'agenda di sostenibilitŕ della Conferenza mondiale "Rio + 20". Un ruolo chiave puň essere svolto dal processo di innovazione finanziaria, lungi dall'esaurirsi. Sfide ambiziose includono un ricorso piů massiccio ai modelli di partenariato pubblico-privato (quali JESSICA, JEREMIE e JASMINE) e alle migliori prassi di finanza sostenibile. L'adozione di Equator Principles e di indici di sostenibilitŕ finanziaria su piů vasta scala puň molto contribuire alla crescita sostenibile - nonché intelligente e inclusiva - cui si tende con "Europe 2020".
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Pontrandolfi, Antonella. « Sistema agroalimentare e sostenibilitŕ ambientale : scenari e sfide ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (janvier 2013) : 91–110. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002006.

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Résumé :
La sostenibilitŕ ambientale č un concetto da sviluppare maggiormente nel settore agroalimentare per le implicazioni su suolo, acqua e biodiversitŕ e per l'impatto ambientale della produzione agroindustriale. Per aumentare il livello di sostenibilitŕ appare importante applicare un nuovo approccio, territoriale e di filiera e va an- che considerata la coerenza con gli obiettivi di sicurezza alimentare e gli effetti dei cambiamenti climatici, cioč la sfida per il settore agroalimentare č assicurare un adeguato livello produttivo incidendo perň sul grado generale di sostenibilitŕ e l'autore ritiene che questo possa avvenire adottando approcci e strumenti pianificatori integrati che considerino tutte le fasi del processo produttivo lungo le filiere e nei piani di settore dell'agroalimentare.
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Frey, Marco, et Silvia Loré. « Smart working nell'era della digitalizzazione post-Covid : da soluzione d'emergenza a strategia per la sostenibilità ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 111 (février 2021) : 153–201. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111008.

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Résumé :
Lo Smart Working è un approccio al lavoro flessibile adottato in massa duran-te la pandemia da Covid-19 per consentire distanziamento sociale e prosecuzione delle attività. Il lockdown ha promosso un cambiamento radicale del concetto di spazio e tempo di lavoro. Ma quali sono gli impatti e quali le potenzialità delle soluzioni di lavoro a distanza? Il presente studio dimostra che lo smart working può configurarsi come una misura vincente per rendere le città più sostenibili e in armonia con l'ambiente, conciliare esigenze di vita e di lavoro, tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, per sopravvivere a crisi di portata globale; riflettere sull'esperienza emergenziale può orientare le imprese verso l'adozione di pratiche più sostenibili proponendosi come promotori della creazione di smart cities.
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Bulsei, Gian-Luigi. « Strategie solidali. Organizzazioni nonprofit e sviluppo sostenibile ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 118 (juillet 2010) : 94–110. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118007.

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Résumé :
Cosa significa per le organizzazioni nonprofit occuparsi di sviluppo locale? L'articolo analizza tre differenti casi: il coinvolgimento del terzo settore nelle politiche urbane come modalitŕ per integrare interventi materiali e qualitŕ sociale in alcuni quartieri di Torino; la cooperazione sociale come strumento per trasformare la lotta alla criminalitŕ organizzata (la confisca dei beni alla mafia in Sicilia) in opportunitŕ di sviluppo economico e civile; l'impresa sociale di comunitŕ come soluzione innovativa per garantire sostenibilitŕ economica ed ambientale alla produzione di energia in una valle del Trentino. L'autore sostiene che tra organizzazioni nonprofit e territorio c'č un doppio legame: un supporto del contesto locale all'imprenditorialitŕ sociale ed un contributo delle cooperative alla qualitŕ della vita in una determinata area. Un mix di inclusione, attivazione, innovazione sta alla base di strategie solidali per lo sviluppo sostenibile delle societŕ locali.
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Bellini, Nicola, et Cecilia Pasquinelli. « Il Brand Reticolare. Strumenti di analisi per la costruzione di un marchio di luogo ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 3 (septembre 2011) : 65–84. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-003005.

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Résumé :
005 Riassunto Muovendo da una rassegna della letteratura, l'articolo si propone di applicare il paradigma relazionale aldi luogo. Definito il concetto di brand reticolare, gli autori propongono una procedura di analisi per un suo utilizzo nella ricerca empirica. Tale strumento interpretativo č utilizzato nell'analisi del caso Val di Cornia (Toscana), una rete di comuni che cooperano per lo sviluppo locale. Grazie alla- che costituisce una novitÀ metodologica in tale ambito di ricerca - gli autori riflettono sulla capacitÀ della rete di favorire un cambio di immagine e, dunque, effetti didell'area mediante la definizione di un nuovo spazio fisico da cui vengono estrapolati nuovi elementi identitari. Oltre a testare gli strumenti analitici proposti, i risultati della ricerca consentono di dimostrare l'effettivo processo diin Val di Cornia e suggeriscono l'importanza di una strategia di marchio ben definita ai fini di una sua sostenibilitÀ.
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Baldi, Lucia, Alessandro Banterle et Stefanella Stranieri. « Alimentazione, salute e ambiente : consumatori e imprese "sostenibili" ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (janvier 2013) : 69–89. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002005.

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Résumé :
Il tema dell'alimentazione, nei suoi aspetti relativi alla salute e all'ambiente, viene analizzato in una prospettiva di sostenibilitŕ. La relazione tra alimentazione e salute, infatti, sta acquisendo un interesse crescente dovuto sia alla diffusione dell'obesitŕ che all'attenzione per il benessere complessivo dell'individuo. L'alimentazione, inoltre, riveste un ruolo fondamentale nelle problematiche ambientali: l'approvvigionamento sostenibile, il ridotto consumo di energia e acqua, la gestione dei rifiuti e, soprattutto, l'acquisto consapevole di prodotti alimentari rappresentano le principali sfide che il sistema alimentare dovrŕ affrontare nei prossimi anni. Tali tematiche hanno riflessi anche all'interno delle filiere agro alimentari, con l'implementazione di sistemi di certificazione relativi alla sostenibilitŕ, che possono determinare benefici in termini di efficienza degli scambi.
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Marselli, Riccardo. « La ricerca della sostenibilitŕ nel mercato del lavoro ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (avril 2011) : 35–38. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001007.

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Résumé :
Il presente contributo č un estratto dell'intervento del professor Marselli al Forum del 2 Aprile 2009. L'autore, focalizzando l'attenzione sulle politiche del lavoro, offre un'interpretazione ai problemi della sostenibilitŕ. Analizzando le maggiori problematiche che caratterizzano l'attuale mondo del lavoro e le piů recenti politiche europee a sostegno del concetto di occupabilitŕ, viene esposta la necessitŕ di cambiare l'attuale processo educativo e formativo. Infatti, risulta sempre meno importante fornire competenze specifiche e professionalizzanti, mentre fondamentale č fare in modo che chi esce dal circuito formativo abbia delle competenze generali e facilmente trasferibili.
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Carbonai, Davide. « Valutare il networking. Note di studio sul partenariato sociale ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 43 (février 2010) : 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043003.

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Résumé :
Le pratiche di partenariato si definiscono anche nell'insieme delle relazioni che intercorrono tra attori sociali, nella condivisione di strategie di governance e nella collaborazione all'interno di uno o piů gruppi di lavoro; č anche attraverso le molte tecniche in uso nell'analisi delle reti sociali che questa intensa attivitŕ relazionale - networking - č osservabile, misurabile, oggetto di valutazione. L'utilizzo di queste tecniche contribuisce, nel suo complesso, a migliorare gli strumenti di valutazione delle pratiche di networking, monitorare le attivitŕ di un gruppo di lavoro (in itinere), la creazione e l'estensione delle reti del partenariato, la loro sostenibilitŕ nel tempo (ex post). Si discutono cosě i principali risultati di una serie di esperimenti condotti su cinque distinti gruppi di lavoro (per cinque diversi progetti di partenariato Equal). L'obiettivo di questo studio č quello di fornire ai partenariati sociali alcuni spunti di riflessione, strumenti di monitoraggio e valutazione, soluzioni ed esperienze utili ad indirizzare la discussione sugli aspetti piů concreti ed operativi (e, quindi, su soluzioni innovative).
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Sacchelli, Sandro, Christian Ciampi et Augusto Marinelli. « Pianificazione agroenergetica sostenibile : la modellistica come strumento di supporto alle decisioni ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (février 2013) : 49–68. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2005.

Texte intégral
Résumé :
Il presente lavoro si prefigge di delineare un quadro relativo alle metodologie di analisi che possono essere impiegate nei processi di pianificazione territoriale, per la caratterizzazione dei criteri di sostenibilitŕ e la quantificazione delle biomasse a uso energetico. Dopo aver definito una sintesi degli strumenti di pianificazione agroenergetica, presenti a livello nazionale, sono state esaminate alcune tra le piů diffuse tecniche di modellizzazione ambientale e socio-economica applicate per l'analisi quali/quantitativa della produzione e impiego di bioenergia di origine agro-forestale. A conclusione del lavoro vengono evidenziate possibili linee future di ricerca atte a favorire l'impiego degli strumenti di modellizzazione come Sistemi di Supporto alle Decisioni.
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Pettenati, Giacomo. « La rinaturalizzazione del cibo in Valposchiavo : ecologia politica di una ‘valle bio' ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 2 (juin 2021) : 137–53. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12037.

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Résumé :
Il rapporto tra cibo e natura è caratterizzato, da alcuni decenni, dall'intreccio di due processi materiali e simbolici: la de-naturalizzazione delle filiere agro-industriali, che ha apparentemente ‘liberato' la produzione di cibo dai processi naturali, e la ri-naturalizzazione, associata al quality turn, che ha recentemente trasformato le filiere agroalimentari e i consumi. Questo contributo approfondisce le relazioni tra cibo e natura a partire dall'analisi dei processi in corso da alcuni anni in Valposchiavo (Svizzera), dove la sostenibilità ambientale delle filiere agroalimentari è al centro delle strategie di sviluppo locale e marketing territoriale. L'analisi utilizza le chiavi di lettura dell'ecologia politica del cibo (food political ecology), che consente di approfondire e analizzare criticamente la complessità e ladimensione politica di tali processi.
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Montanini, Lucia, et Anna Maria Morganti. « Valutazione economica e sostenibilitŕ ambientale : il riutilizzo degli scarti della lavorazione delle olive ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (mars 2012) : 59–77. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001005.

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Résumé :
Il presente lavoro prende avvio dalle evidenze di un progetto di ricerca sul settore oleario delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Si propone di affrontare le problematiche di natura economica ed ambientale relative alle decisioni da parte degli operatori del settore, sull'utilizzo della sansa vergine per produrre energia elettrica (combustione con cogenerazione) e il suo impatto sullo sviluppo sostenibile. Le analisi di convenienza economica e gli indicatori di natura ambientale hanno sottolineato i vantaggi in termini economici, ambientali, tecnici, organizzativi di progetti tecnologici innovativi per l'utilizzo della biomassa a fini energetici.
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Colucci, Federica, Patrizia Menegoni, Mariella Nocenzi et Ombretta Presenti. « L'evoluzione dei modelli di consumo e degli stili alimentari tra sostenibilitŕ e benessere ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (janvier 2013) : 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002004.

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Résumé :
I consumi agro-alimentari, dal dopoguerra ad oggi, sono stati caratterizzati da successive trasformazioni che č possibile leggere attraverso l'evoluzione di quegli stessi fattori - da quello economico, a quello politico e tecnologico, fra gli altri - che hanno determinato l'attuale identitŕ culturale degli italiani. Ne emerge un profilo consumistico degli italiani legato al cibo che č analizzato in questo lavoro alla luce dei valori culturali dominanti. Un'introduzione sociologica sul significato del nesso fra etica e alimentazione nella contemporanea societŕ della ricerca della safety/ security e della sostenibilitŕ condurrŕ all'osservazione di nuove tipologie di consumo e di cibo, con particolare riguardo alle potenzialitŕ di mercato dei cibi funzionali.
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De Castro, Paolo. « Agroalimentare e sviluppo : nuovi bisogni e nuove politiche per la crescita ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (avril 2011) : 29–33. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001006.

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Résumé :
Il presente lavoro rileva il ruolo estremamente significativo svolto dal tessuto agricolo nell'orizzonte di una maggiore sostenibilitŕ dei processi di crescita. Per adempiere a tale compito, perň, si segnala la necessitŕ per il mondo agricolo nazionale ed europeo di intervenire sui modelli societari, sul credito, sulle politiche formative, sugli investimenti in infrastrutture e tecnologie promuovendo un maggiore orientamento verso azioni integrate che guardino ai sistemi piů che ai singoli prodotti o alle singole filiere. Solo cosě l'agricoltura potrŕ rimanere competitiva e contribuire attivamente alla preservazione delle identitŕ locali, dell'ecosistema, dei valori civici e culturali tradizionali delle comunitŕ rurali.
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Marinelli, Augusto, Claudio Fagarazzi et Alessandro Tirinnanzi. « Valutazione degli effetti economici, ambientali e territoriali di alcune filiere biomassa-energia presenti in Toscana ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (février 2013) : 13–31. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2003.

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Résumé :
Il presente contributo esamina alcune filiere foresta-legno-energia presenti in Toscana. Lo studio č diretto a valutare l'effettiva efficienza economica della tecnologia, la sostenibilitŕ economica di lungo periodo della filiera, gli effetti sociali indotti sulle imprese e sulla comunitŕ e gli effetti ambientali determinati da queste nuove tecnologie, nonché eventuali problematiche gestionali e organizzative rilevate dai vari attori coinvolti nella filiera (proprietari boschivi, imprese di utilizzazione forestale, gestori degli impianti energetici, utenti finali). Le esperienze illustrate nel presente contributo, sono il risultato di due anni di attivitŕ di monitoraggio, realizzate nell'ambito del progetto transfrontaliero BIOMASS. I risultati rappresentano un utile strumento di supporto per la progettazione della filiera e degli impianti, in termini di logistica, infrastrutture e di valutazione degli effetti socioeconomici sulle comunitŕ e sulle imprese locali.
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Bruzzese, Antonella, et Germana De Michelis. « Progettare la temporaneitŕ. Il workshop ‘Cittadella del riuso temporaneo' ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 59–64. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056005.

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Résumé :
Il contributo restituisce l'esperienza di un workshop realizzato per ripensare al riuso temporaneo di alcuni immobili e spazi aperti attraverso strategie e tattiche d'intervento temporaneo. Tre edifici in particolare sono stati oggetto di indagine: una palazzina per uffici, la ex Torre dei Modelli della Breda e il corpo di fabbrica dell'industria Vetrobalsamo a Sesto San Giovanni. L'esperienza, vissuta sul campo e all'interno di uno spazio riattivato temporaneamente, ha dato origine a spunti progettuali per possibili interventi da realizzare e riflessioni piů in generale legate al tema del riuso temporaneo come la differenza tra una temporaneitŕ ‘subita' e una temporaneitŕ ‘progettata', o ancora il tema della ‘reversibilitŕ' e della ‘flessibilitŕ' e dell'‘adeguamento'. I progetti elaborati dai gruppi di lavoro immaginano non solo soluzioni architettoniche possibili ed economicamente sostenibili, ma soprattutto modi d'uso praticabili e la possibilitŕ di appropriazione da parte di una domanda inevasa.
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Monaci, Massimiliano. « L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Résumé :
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Pace, Roberta. « Vincoli e sostenibilitŕ finanziaria delle PMI e nuovi strumenti di sostegno dell'Unione europea : JEREMIE ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (mars 2012) : 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001004.

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Résumé :
L'articolo si propone di illustrare il contributo offerto da nuovi strumenti proposti dall'Unione europea per consentire alle PMI di fronteggiare i vincoli finanziari che le affliggono. Partendo da una puntuale rivisitazione della letteratura teorica ed empirica in merito alle difficoltŕ incontrate dalle piccole imprese nella ri- cerca delle fonti di finanziamento necessarie a soddisfare il proprio fabbisogno, il lavoro introduce il progetto JEREMIE e le sue caratteristiche, sottolineando il ruolo che gli intermediari sono chiamati a svolgere. Inoltre, l'Autore individua alcuni significativi aspetti di JEREMIE che potrebbero aiutare le PMI a superare i loro limiti finanziari. Infine, č proposta una rassegna dello stato dell'arte dei progetti JEREMIE giŕ avviati in Italia.
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Gentile, A., et S. La Malfa. « Il miglioramento genetico per la resistenza agli insetti : una sfida difficile ed attuale ». Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no 382/SFE (22 décembre 2019) : DECA10—DECA16. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.80.

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Nello scenario di una nuova agricoltura, le tecniche di miglioramento genetico sono chiamate a svolgere un ruolo importante al fine di rendere i processi produttivi sostenibili anche sotto il profilo ambientale ed economico. Nei prossimi anni sarà necessario produrre di più in condizioni di risorse naturali decrescenti e al tempo stesso assicurare produzioni anche attraverso una riduzione degli input chimici. Negli ultimi cinquant’anni l’integrazione di diverse tecniche e lo sviluppo di metodi di rigenerazione in vitro e di strategie molecolari ha consentito la definizione di nuovi strumenti di miglioramento genetico. Le conoscenze genomiche degli ultimi decenni hanno, infatti, innovato gli strumenti per la realizzazione di programmi di miglioramento genetico, sia in termini di disponibilità di marcatori per selezione assistita o per selezione genomica, sia in termini di conoscenze sulla funzione dei geni responsabili di caratteri agronomici fondamentali, tra i quali la resistenza a stress biotici. I nuovi metodi molecolari, che consentono di ottenere piante cisgeniche, o con sequenze modificate mediante genome editing, si affiancano ai metodi tradizionali di miglioramento genetico superando i limiti dell’incrocio e della selezione, soprattutto con riferimento alla lunghezza dei tempi ed alla impossibilità di prevederne il risultato in termini di caratteristiche modificate. Nella nota vengono descritti i principali metodi di miglioramento genetico e le principali strategie utilizzabili per migliorare la resistenza delle piante agli insetti.
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Barbarossa, Diamante. « La disciplina delle macellazioni rituali nell'Europa del benessere animale : tre decisioni della Corte di giustizia ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (novembre 2021) : 31–69. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001002.

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La sentenza della Corte di giustizia del 17 dicembre 2020 nella causa Centraal Israëlitisch Consistorie van België e a. ha stabilito che gli Stati membri possono imporre tecniche di stordimento reversibile in caso di macellazioni rituali, sostenendo che tale scelta realizzi un giusto bilanciamento tra benessere animale e libertà religiosa. Questa sentenza rappresenta la terza pronuncia in tre anni consecutivi in materia di macellazioni rituali, a riprova della complessità della questione. Il presente lavoro permette di ricostruire la disciplina dei mercati alimentari religiosi di carni halal e kosher, attraverso l'interpretazione delle principali disposizioni del reg. (CE) n. 1099/2009 in fatto di macellazioni rituali offerta dalle tre sentenze della Corte di giustizia, al fi ne di comprendere l'impatto di quest'ultime sulla disciplina. In seguito, si rifl etterà sulle maggiori problematiche che ancora oggi caratterizzano i mercati alimentari religiosi, soprattutto in fatto di informazioni, anche alla luce dell'auspicata etichettatura europea del benessere animale, promossa dalla Strategia From farm to fork a garanzia di scelte alimentari sostenibili.
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D'andrea, Alessia. « Verso la "sustainability accounting" in Sanitŕ : il caso della Medicina Trasfusionale ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 1 (mars 2012) : 97–123. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001007.

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Le riforme di regionalizzazione ed aziendalizzazione del settore sanitario italiano hanno guidato gli attori verso la ricerca di strumenti di accounting atti a monitorare le performance non solo economico-finanziarie, ma anche sociali e ambientali dell'attivitŕ svolta e a sviluppare un approccio valutativo partecipativo. La necessitŕ di comprendere la misura in cui attivitŕ attuali non sono sostenibili e orientare le decisioni, ha consentito lo sviluppo di pratiche di sustainability accounting, in grado di consentire la valutazione delle prestazioni in conformitŕ con gli obiettivi multidimensionali (insiti nella mission di tutela della salute) nel rispetto del vincolo di economicitŕ. Lo studio condotto verte sul processo attuato nell'ambito della Medicina Trasfusionale della Regione Marche.
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Delponte, Ilaria, et Paolo Rosasco. « Sustainable mobility and economic sustainability : the case of the new trolleybus line in Genoa ». Valori e Valutazioni 29 (janvier 2022) : 57–78. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212906.

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With over 3.5 billion people currently residing in major cities around the world, the issue of urban mobility is a current issue and is particularly important in European countries where over 75% of the population is concentrated in urban areas. Even today, many of the daily journeys depend on cars and other private motorized vehicles, with a strong impact in terms of air pollution, noise and climate change as in the European Union transport is responsible for a quarter of greenhouse gas emissions. Reducing private transport and making urban transport systems greener and more efficient therefore has important benefits: for the health, climate and prosperity of cities. New models of transport and urban accessibility, increasingly oriented towards environmental sustainability, must therefore be adopted; the choice of the transport solution must be made in relation to not only technical but also economic, social and environmental feasibility. Taking a cue from the Call issued in 2018 by the Ministry of Infrastructure and Transport for the selection of urban mobility proposals that can access the economic resources intended for the enhancement and implementation of rapid mass transport systems provided for by Law no. 232/2016, this contribution deals with the evaluation of three transport proposals hypothesized for the connection between the city center of Genoa (Brignole station) and the district of Prato, along the Bisagno Valley, developed according to the indications contained in the Urban Mobility Plan of the Municipality. In particular, a Cost-Benefit Analysis (CBA) is developed according to the indications given in the Notice and in the Guidelines of the Ministry of Infrastructure and Transport for the evaluation of investments in public works. The objective is to verify the applicability of the CBA tool for assessing the economic and financial sustainability of the solutions analyzed - also in relation to the indications given in the legislation, the transport scenarios configured and the reliability of the results obtained, for the the choice of the transport solution to be adopted. Con oltre 3,5 miliardi di persone che risiedono attualmente nelle grandi città del mondo, il tema della mobilità urbana è una questione attuale ed è particolarmente importante nei paesi europei dove nelle aree urbane si concentra oltre il 75% della popolazione. Ancora oggi, molti degli spostamenti quotidiani dipendono dalle auto e da altri veicoli motorizzati privati, con un forte impatto in termini di inquinamento atmosferico, sonoro e sul cambiamento climatico visto che nell’Unione europea i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra. Ridurre il trasporto privato e rendere i sistemi di trasporto urbani più ecologici e più efficienti presenta quindi dei vantaggi importanti: per la salute, il clima e la prosperità delle città. Nuovi modelli di trasporto e di accessibilità urbana, sempre più orientati verso la sostenibilità ambientale, devono quindi essere adottati; la scelta della soluzione trasportistica deve essere fatta in relazione alla fattibilità non solo tecnica ma anche economica, sociale ed ambientale. Prendendo spunto dal Bando emesso nel 2018 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la selezione delle proposte di mobilità urbana che possono accedere alle risorse economiche destinate al potenziamento e alla realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa previste dalla Legge n. 232/2016, il presente contributo tratta della valutazione di tre proposte trasportistiche ipotizzate per il collegamento tra il centro della città di Genova (Stazione Brignole) e il quartiere di Prato, lungo la Val Bisagno, sviluppate secondo le indicazioni contenute nel Piano Urbano di Mobilità del Comune. In particolare è sviluppata l’Analisi Costi-Benefici (ACB) secondo le indicazioni riportate nel Bando e nelle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche. L’obiettivo è quello di verificare l’applicabilità dello strumento dell’ACB per la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria delle soluzioni analizzate anche in relazione alle indicazioni riportate nella normativa, agli scenari trasportistici configurati e all’attendibilità dei risultati ottenuti, ai fini della scelta della soluzione trasportistica da adottare.
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Rosasco, Paolo, et Giampiero Lombardini. « Urban requalification and economic sustainability : the case of the Genoa levante waterfront [Riqualificazione urbana e sostenibilità economica : il caso del waterfront di levante di Genova] ». Valori e Valutazioni 27 (décembre 2020) : 39–51. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20202705.

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After the season of major projects and major urban maintenance, completed with the event of Genoa, European Capital of Culture of the now distant 2004, the urban redevelopment project of the Genoese urban waterfront in the Levante sector (ie the area that physically connects the Expo area with the Fiera del Mare complex) is the largest project involving the Genoese urban structure of the last few years. The complex vicissitudes linked to a highly complex design process (on the area in question overlook very different functions ranging from the naval industry to the yachting port, up to the fair pavilions), create a scenario in which differentiated interests arise and where the balance between costs and benefits is important to the success of the operation. The Municipality of Genoa has started the process for the redevelopment of the area through a design competition for the selection of the best proposal to be made to an interested party to be selected in a subsequent public selection. The urban impacts on the infrastructural system, on the allocation of new public spaces, on the location of new “valuable” functions, as well as the overall urban redevelopment effect will affect a large area in which the patrimonial benefits deriving from the post project operation will undoubtedly be relevant. The amount of public finances in the operation and the complexity of the design choices that must be made require careful assessment not only of the quality of the proposal but also of its economic and financial sustainability. Considering the high costs of demolition of existing buildings and structures, it must guarantee adequate margins of profitability for the investor, otherwise the operation will be unsuccessful. The economic evaluation therefore assumes a strategic role in identifying the best design solution. This contribution deals with the case study of the urban redevelopment project of the area of the former Genoa Fair started by the Municipality of Genoa in 2016 through a design competition called “BluePrint”. In addition to the analysis of the urban aspects, a verification of the economic feasibility of the intervention has been developed, starting from the checks presented by the participants in the competition. The objective is to determine - for some significant variables (cost of the areas) - what are the conditions of sustainability for the operator who will carry out the intervention
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Méndez Reátegui, Rubén, et Amparo Álvarez Meythaler. « Pensiero progettuale : Innovazione e protezione delle idees ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 16 (16 décembre 2021) : 61–70. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2021.v16i.13084.

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Desde un enfoque de Design Thinking, este artículo pretende explicar cómo los procesos creativos en las organizaciones, expresados en un contexto de efervescencia de los derechos de propiedad, requieren la formulación de métodos más rigurosos de obtención y evaluación de la información, que permitan mitigar los efectos asimétricos y la pérdida de eficiencia y eficacia de los esfuerzos realizados por las empresas. Se analizan tres posibles intervenciones para que el proceso creativo genere conocimientos valiosos. Las ideas pueden patentarse durante las fases iniciales: orientación del pensamiento creativo, uso de la tecnología a través de herramientas de registro digital y estrategias empresariales sostenibles centradas en el comportamiento humano. Se concluye que partir de un pensamiento de diseño requiere sistematizar e incorporar mayor rigor en el proceso creativo para facilitar los procesos de registro de derechos de propiedad sobre un producto original de la organización. A partire da un approccio di Design Thinking, questo articolo mira a spiegare come i processi creativi nelle organizzazioni, espressi in un contesto di effervescenza dei diritti di proprietà, richiedono la formulazione di metodi più rigorosi per ottenere e valutare le informazioni, che permettono l’attenuazione degli effetti asimmetrici e la perdita di efficienza ed efficacia degli sforzi fatti dalle aziende. Si analizzano tre possibili interventi affinché il processo creativo generi un prezioso know-how. Le idee possono ricevere un trattamento organizzato durante le fasi iniziali: guida del pensie­ro creativo, uso della tecnologia attraverso strumenti di registro digitale, e strategie aziendali sostenibili focalizzate sul comportamento umano. Si conclude che partire da un pensiero progettuale richiede la sistematizzazione e l’incorporazione di un mag­gior rigore nel processo creativo per facilitare i processi di registrazione dei diritti di proprietà su un prodotto originale dell’organizzazione.
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Locurcio, Marco, Francesco Tajani, Debora Anelli et Rossana Ranieri. « A multi-criteria composite indicator to support sustainable investment choices in the built environment / Un indicatore composito multicriteriale a supporto delle decisioni di investimento sul patrimonio edificato ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 85–100. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223006.

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The economic crisis generated by the current Covid-19 has scratched many of the certainties consolidated in the past, highlighting the fragility of the economic system and the need for a more efficient management of the investments. Extreme events, whether environmental, social, health and economic, trigger off shocks to which it is necessary to promptly react. Starting from these premises, many institutional investors are directing their capitals towards environmental interventions. In the real estate field this translates into promoting initiatives to improve the efficiency of the existing building heritage, in line with the concept of Circular Economy, and avoiding soil sealing. In the present research a composite indicator that allows to analyze the performance of different real estate investments (e.g. new construction, demolition and reconstruction, renovation, etc.) has been proposed. The performance is assessed with respect to the expected profitability, the specific characteristics of the market in which the initiatives are located and the different risk-return profiles that characterize the investors. The case study, relating to two different investments located in Rome (Italy), has allowed to test the effectiveness and the limits of the proposed indicator and the possible application fields. La crisi economica innescata dalla pandemia da Covid-19 ha determinato un diffuso clima di incertezza, evidenziando la fragilità del sistema economico e la necessità di una gestione maggiormente efficiente degli investimenti sul territorio. Eventi estremi (ambientali, sociali, sanitari, economici) generano shock ai quali è necessario reagire prontamente, e per tale ragione molti investitori istituzionali stanno indirizzando i loro capitali verso interventi sostenibili. Nel settore immobiliare questo trend si traduce nella promozione di iniziative finalizzate a migliorare l’efficienza del patrimonio edilizio esistente, coerentemente con i principi dell’economia circolare, e con il contrasto del consumo di suolo. Nella presente ricerca è stato proposto un indicatore composito, che consente di analizzare la performance di diversi investimenti immobiliari (nuove costruzioni, demolizioni e ricostruzioni, ristrutturazioni, ecc.), valutati rispetto alla redditività attesa, alle caratteristiche specifiche del mercato immobiliare di riferimento delle iniziative considerate ed ai diversi profili di rischio-rendimento degli investitori. Il caso studio, relativo a due differenti investimenti localizzati nella città di Roma (Italia), ha permesso di testare l’efficacia ed i limiti dell’indicatore proposto, oltre che i possibili campi di applicazione.
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Oppio, Alessandra, Luca Forestiero, Loris Sciacchitano et Marta Dell'Ovo. « How to assess urban quality : a spatial multicriteria decision analysis approach [Come valutare la qualità urbana : un approccio di analisi decisionale spaziale multi-criteriale per gli spazi aperti pubblici] ». Valori e Valutazioni 28 (juillet 2021) : 21–30. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212803.

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Résumé :
From the early 1990s the quality of public space is at the centre of the Agenda of major European cities. Today, more than before, the health emergency due to the Covid-19 pandemy has pointed out the importance of the relationship among public space, quality of life and health. Public and semi-private spaces, especially in high-dense cities and in the most affected areas by Covid-19, represent a strong driver both for restarting and for helping cities to face the new normal age. Despite the advancement of research during the past two decades and empirical evidence about the relationship among quality of open spaces, quality of life and urban sustainability, there is still a lack of studies on how to measure the quality of open spaces. Among the several research lines, the Urban Design approach across its evolution has always focused on it, starting from aesthetic as well as technical issues and increasingly including the social and economic ones. Dai primi degli anni ’90 la qualità dello spazio pubblico è al centro dell’Agenda delle principali città europee. Oggi, più di prima, l’emergenza sanitaria generata dalla pandemia da Covid-19 ha delineato l’importanza delle relazioni tra spazio pubblico, qualità della vita e salute. Gli spazi pubblici e semi-privati, specialmente nelle città densamente popolate e nelle aree più colpite dalla pandemia, sono un elemento chiave da cui ripartire per aiutare le città ad affrontare una nuova normalità e a definire una risposta alle restrizioni sanitarie. Nonostante gli avanzamenti della ricerca scientifica e le evidenze empiriche sulla relazione tra qualità degli spazi aperti, qualità della vita e sostenibilità urbana, pochi sono ancora gli studi su come misurare la qualità degli spazi aperti. Tra le diverse tradizioni di ricerca, l’Urban Design ha sempre prestato una particolare attenzione a questo tema, iniziando con aspetti funzionali ed estetici e includendo nel corso della sua evoluzione anche questioni sociali ed economiche.
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi et Francesco Incelli. « Architectural technology responds to the environmental crisis : participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale : la progettazione partecipata in ambito emergenziale ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Résumé :
Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Micelli, Ezio, et Eleonora Righetto. « How do metropolitan cities evolve after the 2008/2012 crisis and the Covid-19 pandemic ? An analysis from real estate market values ». Valori e Valutazioni 31 (février 2023) : 49–67. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223105.

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Italian cities have been touched by two major events, the 2008 and 2012 crises and the Covid-19 pandemic in 2020 and 2021. The research aimed to verify whether, and in what way, Italian cities have embarked on a path of transformation, outlining their possible trajectories of change in the intervening decade. The cities considered were the metropolitan cities to which the legislature has assigned the role of territorial reference for areas of a regional nature. The research examined real estate market values for their ability to represent a city’s degree of attractiveness in synthetic form. The other variables used made it possible to detect trends in the determinants of the real estate market: economic growth, demographic development and changes in the territorial capital endowment. Concerning the research objectives, cluster analysis appeared to be the most suitable tool to represent changes by aggregating cities according to common patterns. The survey considered the reactions of the different cities in the two five-year periods related to each exogenous shock and, overall, in the decade under review for a long-term reading of the trends. The conclusions reached by the survey show how, between 2012 and 2017, there was a concentration of wealth and population in the major centers and in particular in the city of Milan, characterized by rising property values against a generalized decline in the Italian market. In the second five-year period from 2017 to 2022, the pattern is reproduced with similar intensity, despite a vast debate on the crisis of large cities and their sustainability in the face of the pandemic. An overall ten-year view from 2012 to 2022 of metropolitan cities shows trends with a sufficiently solid and stable character. In the case of Milan, the expression of a clear-cut process of concentration on which the pandemic has had no effect, is counterbalanced by a second cluster of peripheral metropolitan cities that are suffering from processes that penalize their development prospects, while the third cluster of cities is distinguished by a profile that combines opportunities for growth and critical aspects in demographic and economic terms. Le città italiane sono state toccate da due importanti eventi, la crisi del 2008 e del 2012 e la pandemia Covid- 19 nel corso del 2020 e 2021. La ricerca ha l’obiettivo di verificare se, e in quale modo, le città italiane hanno intrapreso un percorso di trasformazione, delineando le loro possibili traiettorie di cambiamento nel decennio intercorso. Le città considerate sono state le città metropolitane cui il legislatore ha attribuito il ruolo di riferimento territoriale per ambiti di carattere regionale. La ricerca ha esaminato i valori del mercato immobiliare per la loro capacità di rappresentare in forma sintetica il grado di attrattività di una città. Le altre variabili impiegate hanno permesso di rilevare l’andamento dei determinanti del mercato immobiliare: crescita economica, sviluppo demografico e variazione nella dotazione di capitale territoriale. Rispetto agli obiettivi della ricerca, la cluster analysis è apparsa lo strumento maggiormente idoneo a rappresentare i cambiamenti aggregando le città secondo pattern comuni. L’indagine ha considerato le reazioni delle diverse città nei due quinquenni legati a ciascun shock esogeno e, complessivamente, nel decennio in esame per una lettura di lungo periodo delle tendenze in atto. Le conclusioni cui perviene l’indagine evidenziano come tra il 2012 e il 2017, vi sia un percorso di concentrazione della ricchezza e della popolazione nei centri maggiori e in particolare nella città di Milano, contraddistinta da valori immobiliari in crescita a fronte di un declino generalizzato del mercato italiano. Nel secondo quinquennio dal 2017 al 2022, lo schema si riproduce con analoga intensità, a dispetto di un vasto dibattito sulla crisi delle grandi città e sulla loro sostenibilità alla prova della pande- mia. Una visione complessiva decennale dal 2012 al 2022 delle città metropolitane evidenzia tendenze do- tate di un carattere sufficientemente solido e stabile. Al caso di Milano, espressione di un processo di concentrazione chiaro e netto su cui la pandemia non ha avuto effetti, fa riscontro un secondo cluster di città metropolitane periferiche che scontano processi che ne penalizzano le prospettive di sviluppo, mentre un terzo cluster di città si distingue per un profilo che unisce opportunità di crescita e aspetti critici sotto il profilo demografico ed economico.
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TRUSIANI, Elio. « Dal Centro Storico alla Città Storica : la dimensione progettuale della conservazione − ; Il caso di Roma ». Desenvolvimento e Meio Ambiente 9 (17 juin 2004). http://dx.doi.org/10.5380/dma.v9i0.3084.

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Com a adoção do Plano Regulador, Roma finalmente adquiriu uma nova perspectiva para construir o seu desenvolvimento, partir de um sistema histórico-ambiental tutelado e valorizado (base concreta da sustentabilidade), valorizando a reorganização funcional e espacial das suas estruturas subterrâneas. Uma cidade projetada em uma dimensão metropolitana e organizada segundo um modelo policêntrico – no qual se chama atenção aos trabalhos regulares e superamentos do velho conceito de centro “histórico”, conjugado à parte mais antiga do centro urbano, e a assunção do conceito de “cidade histórica” – compreende um universo mais vasto e difuso no território (do medieval ao Renascimento ao Novecentos). Um método inovador de leitura da cidade, não mais por zonas homogêneas mas por tecidos − isso permite superar o modo de tratamento unitário por zonas inteiras e lê-las ao invés de diferenciá-las, sobretudo em uma cidade como Roma, e para tanto ler as atuais exigências de transformação, procurando conferir, ou restituir, ao final cidade histórica a difícil tarefa de regular a valorização, orientar as estratégias de requalificação, construir as condições do projeto, recuperando, em tal sentido, a dimensão projetual da conservação. Resumo Con l’adozione del Piano Regolatore, Roma ha finalmente una nuova prospettiva per costruire il suo sviluppo all’interno di un sistema storico-ambientale tutelato e valorizzato, base concreta della sostenibilità, finalizzato alla riorganizzazione funzionale e spaziale delle sue strutture insediative. Una città proiettata in una dimensione metropolitana e organizzata secondo un modello policentrico, in cui si pone all’attenzione degli addetti ai lavori il superamento del vecchio concetto di centro “storico”, legato alla parte più antica del centro urbano, e l’assunzione del concetto di “città storica”, comprendente un universo più vasto e diffuso nel territorio (dal medioevo al Rinascimento al Novecento). Un metodo innovativo di lettura della città: non più per zone omogenee ma per tessuti − questo permette si superare il modo di trattamento unitario per intere zone e leggerne invece le differenze, soprattutto in una città come Roma, e pertanto leggerne le attuali esigenze di trasformazione, cercando di conferire, o restituire, al termine città storica il difficile compito di regolare la valorizzazione, orientare le strategie di riqualificazione, costruire le condizioni del progetto, recuperando, in tal senso, la dimensione progettuale della conservazione.
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Richie, Cristina. « Medical Technologies, Health Care, and Environmental Conservation ». Medicina e Morale 65, no 6 (20 décembre 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.465.

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Résumé :
Van Rensselaer Potter riteneva che fossimo giunti ad un punto in cui “la conoscenza si accumula più velocemente della saggezza per gestirla”. Ciò è certamente vero per la tecnologia medica, ma si riferisce anche ai cambiamenti climatici. Sappiamo, per esempio, che l’inquinamento atmosferico è oggigiorno il più grande rischio per la salute ambientale del mondo. Eppure la nostra società non ha la saggezza di creare strategie per arrestare i cambiamenti climatici, e lasciamo che questi si implementino autonomamente. La bioetica ambientale è una fonte di saggezza che può fornire strategie per affrontare il cambiamento climatico, ossia “una saggezza per gestirlo”. Il presente articolo intende in primo luogo individuare le origini concettuali della “bioetica” all’interno della lunga tradizione della teologia morale cattolica, seguita dal più recente avvento della bioetica all’interno dell’etica secolare. In seguito, si analizzeranno in dettaglio i due filoni fondamentali della bioetica attuale a partire dal 1970: la bioetica ambientale e il “mantra” della Georgetown University. Dopo aver fornito tale sfondo teorico, sarà affrontato il punto cruciale dell’articolo: si tenterà di sintetizzare in tre modelli essenziali, costitutivi della bioetica ambientale, gli innumerevoli dibattiti che avvengono nell’ambito delle tecnologie mediche, dell’assistenza sanitaria e della conservazione ambientale. Li ho chiamati “il modello tecnologico”, “il modello dell’assistenza sanitaria” e “il modello ecologico”. Il mio obiettivo non è tanto quello di sostenere un paradigma piuttosto che un altro. Al contrario, un’adeguata categorizzazione potrebbe portare ad un dialogo più dinamico ed efficace sulla sostenibilità ambientale in ambito medico. L’assistenza sanitaria del XXI secolo sarà definita dagli sforzi per riunire l’ecologia e la bioetica. E, a partire dai distinti approcci all’interazione tra ecologia, assistenza sanitaria e tecnologia, le radici comuni dell’etica ambientale e della bioetica potranno produrre una perfetta cifra per un reale bio-etica (etica della vita). ---------- Van Rensselaer Potter believed that we are at a point where “knowledge is accumulating faster than the wisdom to manage it”. This applies to medical technology, certainly. But it also applies to climate change. We know, for instance, that air pollution is now the world’s largest single environmental health risk. Yet we, as a society, do not have the wisdom to create strategies for halting climate change, let alone implement them. Environmental bioethics is one source of wisdom that can provide strategies for addressing climate change, that is, “the wisdom to manage it”. This article will first locate the conceptual origins of “bioethics” within the long tradition of Catholic moral theology, followed by the more recent advent of bioethics within secular ethics. Then, I will detail the two basic strands of modern bioethics since the 1970’s: environmental bioethics and the Georgetown mantra. After this background has been provided, the crux of my article will be put forth. I will synthesize the many conversations occurring within medical technologies, health care, and environmental conservation into three basic models constitutive of environmental bioethics. I have named these “the technology model”, “the health care model” and “the ecology model”. My objective is not to advance one paradigm over another. Rather, categorizing should lead to a more dynamic and effective conversation on environmental sustainability in the medical industry. Efforts at reuniting ecology and bioethics will be a defining feature of health care in the 21st century. And, with variegated approaches to the interplay between ecology, health care, and technology, the common roots of environmental ethics and bioethics can produce a seamless garment for a truly bio (life) ethic.
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Meccarelli, Massimo. « Direito Jurisprudencial e Autonomia do Direito nas Estratégias Discursivas da Ciência Jurídica entre os Oitocentos e os Novecentos ». Cadernos do Programa de Pós-Graduação em Direito – PPGDir./UFRGS 10, no 2 (31 octobre 2015). http://dx.doi.org/10.22456/2317-8558.59694.

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DIREITO JURISPRUDENCIAL E AUTONOMIA DO DIREITO NAS ESTRATÉGIAS DISCURSIVAS DA CIÊNCIA JURÍDICA ENTRE OS OITOCENTOS E OS NOVECENTOS* CASE LAW AND AUTONOMY OF THE LAW ON THE DISCURSIVE STRATEGIES OF JURISPRUDENCE BETWEEN THE NINETEENTH AND TWENTIETH CENTURIES DIRITTO GIURISPRUDENZIALE E AUTONOMIA DEL DIRITTO NELLE STRATEGIE DISCORSIVE DELLA SCIENZA GIURIDICA TRA OTTO E NOVECENTO Massimo Meccarelli** RESUMO: No curso dos dois séculos nos quais os regimes jurídicos da legalidade encontraram desenvolvimento, frequentemente ressurgiam questões relativas às relações entre direito e sociedade, ao grau de ancoramento às opções do legislador e ao valor sistemático a se reconhecer ao fator jurisprudencial. O advento do primado da lei colocou o problema de sua sustentabilidade. O objetivo destas páginas é seguir alguns itinerários teóricos oitocentistas e novecentistas sobre como conceber, por meio da jurisprudência, dinâmicas de manifestação do direito autônomas da mediação do poder político. O tema tem uma sua relevância também para uma compreensão da fase atual; nessa, de fato, como se procurará demonstrar, parece se delinear um horizonte diverso de sentido para a autonomia do direito em respeito aquele passado recente. Proceder-se-á considerando as percepções doutrinais de duas questões correlatas: as características da interpretação do direito por um lado e os perfis sistemáticos da jurisdição do outro. PALAVRAS-CHAVE: Ciência jurídica oitocentista e novecentista. Primado da Lei. Autonomia do Direito. Interpretação do direito. Perfis sistemáticos da jurisdição. RIASSUNTO: Nel corso dei due secoli in cui i regimi giuridici della legalità hanno trovato svolgimento sono spesso tornate a proporsi le questioni relative al rapporto tra diritto e società, al grado di ancoraggio alle opzioni del legislatore e al valore sistematico da riconoscere al fattore giurisprudenziale. L’avvento del primato della legge ha posto il problema della sua sostenibilità. Intento di queste pagine è seguire alcuni itinerari teorici otto-novecenteschi sul come concepire, tramite la giurisprudenza, dinamiche di manifestazione del diritto autonome dalla mediazione del potere politico. Il tema ha una sua rilevanza anche per una comprensione della fase attuale; in essa infatti, come si cercherà di mostrare, sembra delinearsi un diverso orizzonte di senso per l’autonomia del diritto rispetto a quel passato recente. Si procederà considerando le percezioni dottrinali di due questioni correlate: i caratteri dell’interpretazione del diritto da un lato e i profili sistematici della giurisdizione dall’altro. PAROLE-CHIAVE: Scienza giuridica otto-novecentesca. Primato della legge. Autonomia del diritto. Interpretazione del diritto. Profili sistematici della giurisdizione. ABSTRACT: In the span of the two centuries in which the legal regimes of legality found development, it often resurfaced the issues related to the relations between law and society, to the degree of anchorage to the lawmaker choices, and to the systematic value to be recognized to the case law factor. The advent of the primacy of law has placed the issue of its sustainability. The purpose of these pages is to follow some theoretical itineraries from the Nineteenth and Twentieth Centuries about how to conceive, through case law, a dynamics of law’s manifestation autonomous from political power mediation. The subject has its own relevance for an understanding of the current phase; on this, in fact, as I will seek to demonstrate, it seems to draw a diverse horizon of sense to the Law's autonomy compared to the recent past. I shall proceed by considering the doctrinal perceptions of two correlate questions: the characteristics of law's interpretation on the one hand, and the systematic profiles of jurisdiction on the other. KEYWORDS: Nineteenth and Twentieth Centuries jurisprudence; primacy of the law; autonomy of the law; interpretation of the law; systematic profiles of jurisdiction.* Publicação original: MECCARELLI, Massimo. Diritto giurisprudenziale e autonomia del diritto nelle strategie discorsive della scienza giuridica tra Otto e Novecento. Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno, XL, pp. 721-745, 2011. Tradução de Régis João Nodari, mestrando em Direito pela Universidade Federal do Rio Grande do Sul (UFRGS), com a autorização do autor.** Jurista e Historiador do direito. Professor da Universidade de Macerata. Coordenador da disciplina de História do Direito na Universidade de Macerata, Itália. Pesquisador associado no Max-Planck-Institut für europäische Rechtsgeschichte (MPIeR), Alemanha.
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