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Chiozza, Alessandro, Luca Mattei et Benedetta Torchia. « Quali sfide per la formazione di fronte alle nuove storie professionali ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 156 (mars 2020) : 96–121. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-156005.

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Malgeri, Francesco. « Aldo Moro nelle storie della Democrazia cristiana ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (décembre 2010) : 71–80. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002004.

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La ricerca storica sulla figura e sul ruolo politico di Aldo Moro non offre ancora risultati particolarmente significativi. Non esiste ancora una biografia di Moro impostata su solidi criteri scientifici. Meritano comunque attenzione gli studi di Renato Moro sulla formazione politica di Aldo Moro e sul suo ingresso nella Democrazia cristiana. Non mancano alcuni lavori sulla presenza di Moro nella vita politica italiana e in seno alla Dc, anche se, in alcuni casi, il giudizio appare influenzato da motivazioni ideologiche (Carocci, Menapace) o da forzature interpretative (Baget Bozzo). Il rapporto tra Moro e i maggiori leader della Dc (Dossetti, De Gasperi, Fanfani) e le varie correnti democristiane ha trovato attenzione soprattutto negli studi di Campanini, Giovagnoli, Scoppola e Tassani. Il ruolo di Moro quale segretario politico della Dc, il problema della laicitŕ del partito e del rapporto con la Chiesa hanno conosciuto ulteriori approfondimenti negli studi di Giovagnoli, D'Angelo, Totaro ed altri.
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3

La Trecchia, Patrizia. « Identitŕ migranti e luoghi della memoria ». MONDI MIGRANTI, no 2 (janvier 2011) : 301–18. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002013.

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Résumé :
In questo saggio intraprendo una riflessione personale e teorica sulle complessitŕ dell'identitŕ migrante nel tentativo di darne una definizione attraverso frammenti di esperienze personali, teoria attuale sull'identitŕ migrante e, in conclusione, attraverso un diario di viaggio. Riferendomi alle immagini di cosmopolitismo presenti nella cultura contemporanea, rifletto sulle storie che emergono quando luogo e cittadinanza si intersecano. Concludo soffermandomi sul ruolo costituito dalla memoria nella formazione dell'identitŕ dei migranti e ponendo la mia identitŕ ibrida al centro della riflessione.
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4

Ruggieri, Alessandro. « Riflessioni su una consultazione in neuropsichiatria infantile. Condotte violente e fantasie familiari ». PSICOANALISI, no 2 (janvier 2021) : 89–108. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-002006.

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Résumé :
Vengono descritte alcune riflessioni riguardanti una consultazione, effettuata con un orien-tamento psicodinamico, con una ragazza adolescente ricoverata in neuropsichiatria infantile. All'interno di una società, di un gruppo, di una coppia o di una famiglia, vi è talvolta la fanta-sia di poter curare i propri mali punendo questo o quell'individuo, esiliando l'uno o l'altro, cercando un capro espiatorio che solo dovrà modificarsi, senza spesso ripensare alla modalità di base del funzionamento del sistema più allargato. Quasi sempre il sintomo di un singolo è espressione di un insieme di fattori disfunzionali, sociali, familiari, relazionali, per esempio. Nel lavoro clinico in neuropsichiatria infantile siamo partiti dal cercare nelle storie dei genitori e dei pazienti l'origine dei sintomi, di fatto cogliendo parte di una realtà, per poi progredire nel tempo cercando di immaginare insieme il dissociato, il non rappresentabile e il non rappresen-tato. Ci siamo così evoluti nel pensiero dalla storia concreta per progredire dirigendo la nostra attenzione verso la capacità di formazione del pensiero, nel paziente come nei genitori, appro-fondendo il tema dell'interazione tra i pensieri e le fantasie dei genitori e le fantasie e i pensieri dei figli.
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Colantuono, Gaetano. « La presenza di partigiani jugoslavi nella Puglia centrale 1943-1945. Il caso del comune di Grumo Appula ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 266 (septembre 2012) : 43–65. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-266002.

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L'autore analizza i caratteri della presenza a Grumo Appula, un comune della Puglia centrale, di ex internati, profughi e partigiani jugoslavi — e delle memorie che di essa permangono. Egli sviluppa e approfondisce i risultati di una laboriosa ricostruzione delle vicende dei gruppi jugoslavi attivi nella lotta partigiana in Italia, esposti nel volume collettaneo I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana. Storie e memorie di una vicenda ignorata. Sulla base del riesame di fonti di varia natura, il saggio conferma l'importante ruolo svolto dalla Puglia sia come duplice retrovia per coloro che avevano combattuto lungo l'Appennino e per quanti combattevano nei Balcani (luogo di cure mediche, di reclutamento, di addestramento, di formazione delle Brigate d'oltremare che successivamente si sarebbero unite all'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, Eplj), sia come area di complessa mediazione fra i diversi soggetti attivi nel periodo dell'occupazione alleata.
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Brunazzi, Fabio, et Marina Oggero. « L'apprendimento tra narrazione e fasi della vita ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 13 (février 2010) : 47–59. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013004.

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Résumé :
Confrontando un modello di "apprendimento narrativo" con l'approccio psicosocioanalitico, emerge la differenza tra il processo di apprendimento ed il racconto dello stesso, che diventa una "ricostruzione della ricostruzione" e nel quale assumono importanza le particolari fasi di vita attraversate dagli intervistati, i momenti e le situazioni che portano all'avvicinamento ad un percorso di formazione personale. Vengono cosě individuate differenze e vicinanze tra le riflessioni delle teorie sulla narrativitŕ e quanto scaturisce dalle storie personali degli intervistati. Il modello teorico preso in considerazione sembra dare riscontro delle discontinuitŕ e delle crisi che si attraversano nel corso dell'apprendimento e del rafforzamento dell'identitŕ individuale e collettiva. Questo elemento č poi riferito al quadro teorico psicosocioanalitico e agli interventi formativi e di consulenza al ruolo che ne scaturiscono.
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Farina, Caterina Mongiat. « “La creatura più alta del regno vivente” : Storie di formazione e disumanità contemporanea in Acciaio di Silvia Avallone ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 48, no 1 (26 février 2014) : 67–82. http://dx.doi.org/10.1177/0014585813518167.

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Pajer, Flavio. « L’istruzione religiosa nelle scuole dell’unione europea : un’ identità plurale e in evoluzione ». Revista Pistis Praxis 2, no 2 (29 septembre 2010) : 449. http://dx.doi.org/10.7213/pp.v2i2.15338.

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Résumé :
L’insegnamento scolastico della religione nell’Unione Europea obbedisce a una vastíssima gamma di contesti diversi: diversità di sistemi educativi, di rapporti tra Stato e Chiese, di storie religiose nazionali. La legittimazione dei corsi dipende a volte dalla Costituzione, a volte da concordati, a volte dalle Chiese in collaborazione con lo Stato. Nell’ultimo ventennio è stato rilevante anche il “magistero laico” degli organismi europei, che insistono sul ruolo civico, etico dell’istruzione religiosa, ai fini di una educazione alla convivenza pacifica nella diversità crescente delle fedi religiose e delle convinzioni non religiose. Al di là delle differenze confessionali, coesistono diversi modelli didattici di istruzione religiosa: istruzione nella fede, a partire dalla religione, sulla religione, al di fuori della religione. La Pedagogia e la Didattica delle religioni sono oggetto di continua ricerca e sperimentazione nella facoltà teologiche e negli Istituti superiori di Scienze della religione e della formazione.
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Lanzalaco, Luca. « LA FORMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IN EUROPA OCCIDENTALE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 1 (avril 1989) : 63–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017494.

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IntroduzioneLa progressiva attenzione della scienza politica per le tematiche organizzative sembra essere una tendenza incontrovertibile. Gli attori politici collettivi sono visti sempre meno come delle «scatole nere», dei semplici canali di trasmissione di domande e interessi, e si sottolinea, invece, sempre più come essi siano delleorganizzazioni complessela cui condotta è regolata da meccanismi ed imperativispecificiedautonomie come, di conseguenza, l'individuazione di queste dinamiche organizzative contribuisca in modo determinante alla comprensione del funzionamento del sistema politico nel suo complesso. La configurazione di una organizzazione politicanonè un fatto meramente «tecnico» o «ingegneristico», e men che meno «formale», ma determina l'autonomia e la discrezionalità di cui gode il gruppo dirigente nel ridefinire gli interessi dei gruppi sociali rappresentati e nel «guidare» lamembershipverso determinate mete collettive. Una delle acquisizioni più rilevanti che sono state fatte in questo campo di indagine è che per spiegare le caratteristiche strutturali di una organizzazione politica occorre risalire al modo in cui essa è nata, si è formata e si è consolidata. Il concetto distruttura, infatti, appartiene ad una classe di concetti utilizzati nelle scienze sociali — i cosiddettitime oriented concepts— che assumono significato solo in un orizzonte temporalediacronico(Rosenthal 1978). Ciò che si percepisce come «strutturale» al tempo T sono modelli di comportamento e interazioni sociali che sono perdurati e si sono stabilizzati al tempo T-1, T-2, T-3, … T-n, e che per questo motivo diventano elementicostitutividi quella relazione sociale. Quella che potremmo chiamare lafallacy of synchronic reductionismporta a «fotografare» una organizzazione in un dato momento e a considerare tutti i suoi caratteri strutturali in un orizzonteatemporale.Invece, le proprietà strutturali di una organizzazione sono il risultato di scelte organizzative e di processi di adattamento che si sono verificati inmomenti e fasi differentidella vita dell'organizzazione e i cui risultati si sono poi «congelati», «sedimentati», «stratificati» nel tempo. Una semplice analisi del contesto ambientale in cui opera un'organizzazione, come suggerisce l'approcciocontingency, non è sufficiente in quanto organizzazioni con «storie»differentipotranno daredifferentirisposte, in termini di proprietà organizzative, agliidenticiimperativi posti in un dato momento dallo stesso ambiente. Per spiegare le proprietà strutturali di una organizzazione politica occorre quindi integrare opportunamente l'analisistrutturale-morfologica, basata sull'ipotesi che le organizzazioni tendano ad adattarsi razionalmente alla struttura del loro ambiente, con l'analisistorico-genetica, in base alla quale la razionalità degli attori organizzativi è vincolata dalle loro esperienze passate, dallastoriadell'organizzazione e, in particolare, dal modo in cui l'organizzazione stessa è nata e si è formata. L'approccio genetico ha trovato ampie applicazioni nello studio di vari tipi di organizzazioni politiche: i partiti, i sindacati dei lavoratori, i gruppi di interesse, i movimenti collettivi, le organizzazioni terroristiche. Con questo articolo mi propongo di estendere l'utilizzazione, e di dimostrare l'utilità, di questo approccio anche per quanto riguarda l'analisi di un tipo particolare di organizzazioni politiche, che solo recentemente sono diventate oggetto di studio, cioè leassociazioni imprenditoriali.In particolare, mi occuperò dellepeak associations, cioè delle confederazioni nazionali intersettoriali, come la confindustria e le sue omologhe in altre nazioni. Nella prossima sezione traccerò una tipologia dellepeak associationssulla base del loro «modello originario», cioè del modo in cui sono nate, e del loro grado di istituzionalizzazione; nella seconda sezione verificherò la validità di questa tipologia attraverso l'analisi storico-comparata: illustrerò un «modello a dicotomie successive», costruito alla luce dell'evidenza empirica disponibile, per l'analisi dei processi di formazione delle associazioni imprenditoriali, mettendo in evidenza come a diversi processi di formazione siano corrisposti differenti «modelli originari». Nelle sezioni finali, infine, esaminerò i fattori esplicativi che hanno determinato il prevalere di uno o dell'altro dei vari processi di formazione.
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Pingani, Luca, Giulia Reali et Paola Carozza. « Lo stigma associato alla malattia mentale : tipologie, conseguenze e strategie per contrastarlo ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 3 (décembre 2021) : 134–58. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-003009.

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Il presente articolo si propone di approfondire il fenomeno dello stigma nel contesto della salute mentale. In particolare, dopo una introduzione dedicata alle radici storiche del termine "stigma", vengono analizzate le sue diverse tipologie alla luce della più recente letteratura: public stigma, structural stigma, selfstigma, felt or perceived stigma, experienced stigma, label avoidance, courtesy stigma e spiritual stigma. Fra le diverse declinazioni che il fenomeno discriminante può assumere, viene fornita una ampia descrizione di quella iatrogena: la discriminazione perpetrata dai professionisti sanitari nei confronti delle persone con disagio psichico. Proprio su questa tipologia di stigma viene proposta una revisione narrativa e non sistematica della letteratura al fine di permettere al lettore di avere una panoramica esaustiva per l'inquadramento di questa particolare forma di stigma. L'ultima parte dell'articolo è dedicata alle principali strategie, sostenute da evidenze scientifiche, utilizzate per la lotta allo stigma. Oltre alle ormai consolidate metodiche come la formazione, la protesta e il contatto, viene anche presentata la traduzione italiana del manuale "Coming Out Proud" del prof. Corrigan (Illinois Institute of Technology) che si propone come utile strumento per la lotta al selfstigma. Esso è pensato per utenti e promotori della salute pubblica per affrontare il processo di coming out e il tema dell'identità. È articolato in tre parti che affrontano le questioni chiave della rivelazione: soppesare costi e benefici del coming out; considerare i diversi approcci strategici (gradi) per la rivelazione; apprendere un metodo efficace per formulare le storie personali relative all'esperienza di malattia mentale.
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Sahlfeld, Wolfgang, et Francesca Antonini. « Formazione e profilo dell’insegnante elementare come docente (quasi) generalista in Ticino : una storia lunga ». Swiss Journal of Educational Research 44, no 1 (29 avril 2022) : 61–77. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.44.1.5.

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L’articolo intende contribuire alla discussione sul senso di una formazione di docenti con profilo di generalista in un contesto istituzionale, quello dell’insegnamento elementare in Ticino, che permetterebbe anche altre strade quali la formazione di pluridisciplinaristi o semigeneralisti. Dopo un’introduzione sulla storia delle formazioni per docenti di scuola elementare in Ticino con particolare riguardo alla distribuzione delle discipline nei vari curricoli, il contributo descrive l’attuale Bachelor in primary education del Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della SUPSI ed espone le ragioni che spiegano perché in esso si formano docenti aventi un profilo di generalista.
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Fonio, Filippo. « Paolo Carile, La formazione del Principe in Europa dal Quattrocento al Seicento. Un tema al crocevia di diverse storie. Atti del Convegno internazionale promosso dall’Associazione Italiques e dall’Università di Ferrara in collaboraz ». Studi Francesi, no 149 (1 décembre 2006) : 385–87. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.28868.

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Lorenzi, F. « Breve Storia del Metodo Gemellare ». Acta geneticae medicae et gemellologiae : twin research 46, no 4 (octobre 1997) : 231–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000465.

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I gemelli sono i rappresentanti di un'eccezione biologica della specie umana, di un avvenimento fuori dal consueto, per cui il parto della donna non dà origine ad un nuovo essere, ma a due o più rappresentanti della specie. Questa eccezione è così evidente e caratteristica che non ha mancato, come non manca, di impressionare l'intelligenza e la fantasia dell'uomo presso ogni popolo e in ogni epoca della storia.Anche il sapere medico, prima ancora che si organizzasse in scienza, ha fermato la sua attenzione sul fenomeno della gemellanza cercandone la causa e le applicazioni.Secondo la scienza Talmudica la nascita dei gemelli è dovuta al fatto che una goccia di sperma si è divisa in due parti. Del pari Ippocrate ritiene che il concepimento gemellare avvenga per la bipartizione dello sperma e ciascuna parte penetri in una delle due corna dell'utero. Nell'antichità classica il fenomeno della gemellarità fu riportato al caso delle formazioni doppie dovuto, secondo Empedocle, ad un eccesso dello sperma emesso in una sola volta, dovuto invece, secondo Democrito, allo sperma emesso in più volte, ad ognuna delle quali corrisponderebbe un embrione.Secondo Aristotele invece, le mostruosità doppie «sarebbero originate da un fenomeno di concrescenza per il quale due embrioni, dapprima separati, vengono a fondersi parzialmente, in modo da costituire una sola formazione, nella quale però sono riconoscibili le due componenti».Galeno sembra accettare l'ipotesi di Empedocle, aggiungendo tuttavia che il calore eccessivo dell'utero possa dividere il seme in più parti, donde originerebbe formazioni doppie, triple, ecc… Plinio non aggiunge nulla di nuovo alle idee dominanti e si limita a fornire descrizioni più o meno esaurienti di gravidanze multiple.
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Viaro, Maurizio, Ilenia Barile, Chiara Beghin, Mara Germani, Rosmaria Giuliano, Anna Nemes et Michela Zanella. « Formazione e Identitŕ sistemiche ». TERAPIA FAMILIARE, no 96 (août 2011) : 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096001.

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In questo articolo, gli AA. si propongono di illustrare un modulo di programma formativo, attualmente in fase di attuazione presso il Centro Padovano di Terapia della Famiglia, volto a far acquisire ai futuri terapeuti sistemici definiti strumenti di analisi dell'interazione, enfatizzando tale competenza, peculiare alle identitŕ relazionali - sistemiche e alla storia - in particolare all'esperienza della cosiddetta "scuola di Milano". Il programma č basato su esercitazioni in aula integrate con momenti di apprendimento a distanza, tramite sito web dedicato. Questo progetto nasce dall'esigenza di valorizzare alcune componenti specifiche di una formazione e di una identitŕ che si dicono relazionale-sistemiche, rivisitando alcuni concetti fondanti questo approccio e integrandoli con strumenti e tecniche derivate dalla formazione a distanza. La seduta familiare congiunta e l'analisi della comunicazione in ottica pragmatica possono continuare ad essere oggi elementi caratterizzanti, anche se non piů esclusivi, di una formazione sistemica, come lo sono della sua storia e della sua identitŕ.
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Pajer., Flavio. « LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE NELL’UNIONE EUROPEA ». Revista Diálogo Educacional 5, no 16 (17 juillet 2005) : 167. http://dx.doi.org/10.7213/rde.v5i16.7988.

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Il processo di unificazione economica e politica dell’Europa - in atto ormai da quasi 50 anni se si considera il Trattato di Roma (1957) come l’evento fondante – non può e non deve produrre, almeno a breve termine, un livellamento delle istituzioni nazionali per uniformarle a un comune standard transnazionale. Questo è vero soprattutto per i vari sistemi educativi nazionali. Essi sono troppo ancorati alla storia e alla cultura delle rispettive nazioni, troppo diversi per lingua, per struttura e organizzazione, al punto che una loro armonizzazione risulterebbe un insulto allo specifico e irriducibile patrimonio culturale e storico delle varie nazioni europee.
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D’Alessandri, Antonio. « Viaggiatori romeni in Italia durante il Risorgimento ». IL RISORGIMENTO, no 1 (mai 2021) : 96–116. http://dx.doi.org/10.3280/riso2021-001005.

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Il saggio affronta l'immagine dell'Italia durante la prima metà del XIX secolo negli scritti di viaggio di alcuni fra i più importanti autori romeni che, a vario titolo, visitarono la penisola. L'obiettivo è di mettere a fuoco in che modo la cultura italiana sia stata recepita e, soprattutto, come abbia influenzato l'elaborazione dell'identità nazionale romena contemporanea nella sua fase di formazione. L'analisi tiene in considerazione i maggiori eventi della storia romena dell'epoca, per collocare quelle opere nel loro contesto originario. Per i romeni del XIX secolo, l'Italia, con la sua storia, la lingua, la cultura, significò soprattutto la riscoperta delle antiche radici culturali della nazione. Accanto a ciò, la percezione romena dell'Italia, così come si può leggere nei testi dei viaggiatori selezionati, racchiudeva in sé anche gli stimoli a trovare, nei luoghi visitati, esempi concreti che potessero contribuire all'incipiente sviluppo delle terre romene e, infine, l'ammirazione per l'azione politica del Piemonte sabaudo nel processo di formazione statale italiana.
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Giardina, Simona, Pietro Refolo et Antonio G. Spagnolo. « Il sogno anatomico tra divieti e ostacoli ». Medicina e Morale 70, no 3 (8 novembre 2021) : 303–15. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.943.

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Ampia letteratura internazionale è concorde nel ritenere che la dissezione anatomica sia insostituibile ai fini della formazione degli studenti di medicina e chirurgia. Tuttavia, così come accaduto in varie epoche della storia, persiste il problema della disponibilità di cadaveri. Recentemente anche l’Italia, colmando un vuoto normativo, si è dotata di una legge (Legge del 10 febbraio 2020, n. 10) materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio. L’obiettivo del presente contributo è quello di fornire brevi cenni storici sulla pratica della dissezione anatomica nel suo graduale sviluppo attorno ad un tema che è strettamente connesso, ossia il modo di concepire il corpo umano. Il fine ultimo è quello di sottolineare l’importanza che essa ha da sempre rivestito nella formazione medica presso le università italiane.
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Mattozzi, Ivo. « Il museo nel curricolo di storia : una questione di trasposizione didattica ». Educar em Revista, no 58 (décembre 2015) : 69–85. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.43470.

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Riassunto Negli ultimi anni si sono diffusi i musei, ne sono stati creati molti, si è rinnovata la museografia, si è diffusa l'idea della didattica museale e sono usciti molti libri a tal proposito. I musei offrono dappertutto servizi didattici o educativi, molti alunni vengono condotti nei musei. Tutto bene, dunque, potremmo dire: una battaglia cominciata qualche decennio fa è ormai vinta. Il problema è che le offerte che partono dai servizi didattici museali in gran parte non si integrano nel curricolo di formazione storica, obbediscono a logiche e preferenze che nascono all'interno del museo da parte di educatori che non si pongono il problema del curricolo, gran parte dell'offerta consiste in visite guidate e giochi svolti con materiali poco efficaci dal punto di vista formativo. Da parte della scuola l'aumento della fruizione dei servizi museali c'è stato, ma non s'è generalizzata l'idea di usare didatticamente i musei a portata di uscita. Gli alunni che entrano in contatto con i musei sono una minoranza e sempre prevale la scuola primaria... Nella scuola secondaria l'interesse per i musei scema. In questo contesto il nostro scopo è valorizzare la didattica museale in funzione della formazione storica curricolare. Farla cessare di essere un episodio o un progetto. Vorremmo che gli educatori museali elaborassero offerte nell'ottica del curricolo e che gli insegnanti fossero in grado di incardinare l'esperienza di apprendimento mediante il museo entro il piano di lavoro annuale anche nella scuola secondaria di II grado. Perseguiremo lo scopo usando musei archeologici e storici. Non offriamo laboratori riguardanti musei d'arte. Ma le procedure e le attività che proporremo possono essere trasferite agevolmente ai musei d'arte. Lo scopo può essere perseguito a condizione di: a) pensare il curricolo continuativo e verticale; b) pensare i musei in rapporto all'apprendimento della storia; c) pensare il collegamento tra essi; d) pensare la trasposizione didattica funzionale ai processi di insegnamento e di apprendimento della storia.
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Canadelli, Elena. « La biblioteca privata di Tito Vignoli. Letture di un antropologo evoluzionista ». STORIA IN LOMBARDIA, no 3 (mars 2011) : 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-003001.

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La biblioteca di scienze umane dell'antropologo e psicologo evoluzionista Tito Vignoli (1824-1914) č stata recentemente ritrovata presso un ramo degli eredi. L'articolo ricostruisce la stratificata composizione disciplinare di questa raccolta libraria, che tocca tematiche di filosofia, storia delle religioni, antropologia, etnografia, linguistica, paletnologia, geologia e biologia. Lo studio di questa biblioteca e dei suoi circa 1.000 titoli contribuisce a far luce sulla formazione e gli interessi di una personalitŕ poco ricordata della cultura italiana e milanese di fine Ottocento, restituendo al contempo un quadro coerente delle scienze umane di quegli anni.
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Garosi, Linda. « Raccontare l’altra Italia tra storia e finzione. » Revista de Italianística, no 41 (31 décembre 2020) : 3–13. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.i41p3-13.

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L’incipiente formazione in Italia di una società multietnica, alle soglie del nuovo millenio, ha contribuito a ravvivare l’interesse di studiosi e di artisti per la diaspora italiana del secolo scorso. Il presente lavoro prende in esame il romanzo Vita (2003) di Melania Mazzucco e il film Nuovomondo (2006) di Emanuele Crialese con il proposito di svelare alcune significative convergenze nel recupero della memoria collettiva dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti tra l’Otto e il Novecento. Si metteranno in evidenza gli elementi tematici e le strutture narrative specifiche con cui vengono intessute narrazioni che, sia nel romanzo sia nel film, mescolano Storia e finzione, concretizzando una visione ravvicinata e ‘dal basso’ di un passato cancellato, la quale suscita nel fruitore una risposta etica.
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Vezzani, Gabriele. « Tracce : Medicina di base e gruppi Balint dagli anni 1970 a oggi / Alcune note sul rapporto medicina generale/psicoterapia (1991) ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (mai 2012) : 241–48. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-002005.

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Vengono fatte alcune considerazioni sul rapporto tra medicina generale e psicoterapia, sottolineando anche la importanza della formazione dei medici di base tramite il metodo dei gruppi Balint. Questo scritto č una sintesi dell'intervento tenuto al convegno "Psichiatria e medicina di base" (Reggio Emilia, 25 gennaio 1991) Qui č preceduto da una dettagliata nota introduttiva dell'Autore in cui viene ripercorsa la storia del rinnovamento nell'assistenza sociosanitaria, e dell'attenzione allora prestata dalle amministrazioni pubbliche verso la formazione dei medici di base, a Reggio Emilia negli anni 1970-80. Questo rinnovamento, che investiva anche altri settori (welfare, igiene ambientale, psichiatria, medicina del lavoro, ospedali, scuola, ecc.), piů tardi subě un arresto, le cui cause vengono qui brevemente discusse.
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SPANEDDA, LILIANA, et Alfonso Stiglitz. « Mobilità Dei Paesaggi Tharrensi. L’età Del Ferro Nell’area Del Golfo Di Oristano (Sardegna) ». Cuadernos de Prehistoria y Arqueología de la Universidad de Granada 31 (17 décembre 2021) : 211–31. http://dx.doi.org/10.30827/cpag.v31i0.20747.

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Lo scopo di questo testo è quello di dare conto delle modificazioni dei paesaggi nel territorio che schematicamente definiamo tharrense in un tempo ben definito, quello del processo urbano che porta alla formazione della città di Tharros. Il punto di arrivo, la città, ci fornisce la ragione dell’utilizzo della denominazione di “territorio tharrense” che, altrimenti, sarebbe anacronistico per una parte importante della storia qui narrata.
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Bolko, Marianna. « Eppur si muove ? Forse, chissŕ ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2011) : 481–87. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004005.

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Résumé :
Viene ripercorsa la storia del movimento psicoanalitico dissidente, formato prevalentemente da colleghi del "Seminario Psicoanalitico di Zurigo" e del gruppo italiano di Psicoterapia e Scienze Umane, che culminň con la contestazione del congresso dell'International Psychoanalytic Association (IPA) di Roma del 1969 e la organizzazione di un contro-congresso allo scopo di criticare il sistema dell'analisi didattica e del training psicoanalitico tradizionale. I problemi sollevati allora rimangono oggi irrisolti, dopo piů di quarant'anni, come mostra anche la relazione di Otto F. Kernberg (vedi pp. 460-470 di questo n. 4/2011 di Psicoterapia e Scienze Umane). I membri del Seminario Psicoanalitico di Zurigo decisero di non entrare nella Societŕ svizzera di psicoanalisi ma di rimanere, come scelta teorica e politica, "analisti in formazione" a vita (Analytiker in Ausbildung). Infine, vengono discussi i motivi della cultura di sottomissione che č molto diffusa negli allievi in formazione presso le istituzioni psicoanalitiche.
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Craveri, Piero. « Aldo Moro e la storia della Repubblica ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (décembre 2010) : 9–16. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002002.

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Résumé :
L'autore insiste su un aspetto particolare della formazione di Moro: la "discrasia" tra il militante delle organizzazioni cattoliche e il giurista possessore di una cultura influenzata dallo storicismo di Gentile e di Croce. Si spiega cosě la lontananza di Moro dalla tradizione sturziana ma anche la volontŕ di riconsiderarla a fondo, cosě come la frattura con gli ex-popolari ma anche la non omogeneitŕ con il dossettismo. Con questa cultura politica Moro segretario Dc dal 1959 avrebbe affrontato il problema di continuare a dare un significato "cristiano" alla presenza di un partito ormai in via di "laicizzazione". Lungo una prospettiva profondamente diversa da quella fanfaniana e in continuitŕ piuttosto con quella di De Gasperi, la leadership morotea avrebbe considerato compito del partito cristiano un sistema d'alleanze che favorisse lo sviluppo del paese attraverso una continua mediazione politica che colmasse le fratture della societŕ italiana. Rimane l'ereditŕ di un'opera tragicamente incompiuta, ma da riesaminare storicamente alla luce delle molte nuove fratture aggiuntesi nella storia italiana.
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Marazzi, Elisa. « L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano ». SOCIETÀ E STORIA, no 138 (novembre 2012) : 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Résumé :
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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Scaglia, Evelina. « Tracce di una storia della pedagogia del neonato in Europa dall’Umanesimo al primo Novecento ». Cadernos de História da Educação 20 (27 octobre 2021) : e052. http://dx.doi.org/10.14393/che-v20-2021-52.

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Résumé :
La proposta di scoprire alcune tracce di una storia della pedagogia del neonato in Europa dall’Umanesimo al primo Novecento è finalizzata a mostrare, attraverso la rilettura di alcuni autori significativi, il legame esistente nello sviluppo della loro riflessione pedagogica fra la genesi storica e la manifestazione morfologica dei processi educativi nell’esperienza di ciascuna persona. L’articolo intende affrontare un primo approfondimento di tale questione, nell’ottica di fornire anche un contributo alla formazione dei genitori e degli educatori impegnati nei servizi dell’Early Childhood Education and Care (ECEC).
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Caffarena, Fabio. « L’Archivio Ligure della Scrittura Popolare ». REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no 37 (21 juillet 2022) : 111–26. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7058.

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Résumé :
L’Archivio Ligure della Scrittura Popolare, fondato da Antonio Gibelli nel 1986 presso il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea, dal 2017 è un centro di ricerca e documentazione del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. La sua attività è finalizzata al recupero, allo studio e all’utilizzo didattico delle testimonianze scritte della gente comune nei secoli XIX e XX, con l’intento di analizzare i processi di affermazione della soggettività che affiorano fra le scritture di migranti, soldati, operai, donne e bambini.
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Miglietta, Donata. « Quando i conflitti sono in gioco. Gruppi, formazione, diversitŕ ». GRUPPI, no 1 (octobre 2010) : 103–10. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001009.

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Résumé :
Il passaggio dalla posizione dell'ascolto al coinvolgimento corporeo del terapeuta che avviene nei gruppi di bambini č stato spesso sentito come eretico sia rispetto alla psicoanalisi sia rispetto alle teorie sui gruppi analitici. Nella formazione non si deve perdere di vista il fatto che, anche all'interno della stessa scuola, la pratica unificata č un'illusione (Schaffer). Il lavoro dei formatori č un lavoro di confine che regola il flusso della discordanza e della differenza e siamo noi a dovere vigilare affinché la diversitŕ non si trasformi in guerra. Quando le diversitŕ entrano in campo si tratta di affrontarne gli effetti. Nei gruppi di formazione per psicoterapeuti infantili il conflitto assume spesso figurazioni visibili e invisibili. Nei processi formativi con lo psicodramma si evidenziano percorsi evocatori di immagini che vanno dallo scontro tra bande armate al gioco dei bisticci fino all'integrazione delle differenze. Le psicoterapie sono oggi una galassia dai confini incerti e, come formatori, dobbiamo pensare ad un sistema aperto di conoscenza. Si dovrebbe mantenere la consapevolezza che non č impossibile che il processo vari da analista a analista, forse da paziente a paziente, in modo molto significativo (Meltzer). La questione č in visibile nei processi formativi della scuola COIRAG alla quale affluiscono sottogruppi con matrici teorico cliniche complesse e non certo univoche. La formazione si dovrebbe muovere nello spirito della COIRAG volto a costruire una storia comune in un tempo in cui tutti abbiamo bisogno di pace. Appare dunque significativo percorrere alcuni passaggi di questo percorso attraverso la formazione dei conduttori per gruppi in etŕ evolutiva. Si descrive il percorso tra emersione delle differenze teoriche, scontro e confronto nella formazione dei conduttori di gruppi in etŕ evolutiva. In analogia con il gioco dei bambini anche i conduttori modulano l'intensitŕ del conflitto attraverso la comparsa e la circolazione di immagini ludiche. Il conflitto che si trasforma in gioco puň facilitare il confronto tra diversitŕ teorico-tecniche.
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Cacciatore, Giuseppe. « Etica e storia in Troeltsch ». Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 2, no 1 (18 janvier 2019) : 227–37. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v2i1.21556.

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È alla luce della rielaborazione filosofica delle categorie di individualità e alterità che si misura la progressiva presa di distanza dell’etica storicistica (da Schleiermacher a Humboldt, da Dilthey a Troeltsch) da quella formalistica kantiana e che si può cogliere il progetto di fondazione di un’etica materiale che, pur non rinunciando ad elementi di normatività e all’universalità dei principi, individua il suo prevalente oggetto nella natura dei bisogni umani e fissa il suo spazio di azione nella comunanza delle relazioni intersoggettive, cioè in quella fondante dimensione che ha al suo centro l’individualità colta pur sempre di nuovo nella sua storicità determinata e nella sua operatività etica. Ciò che viene al centro non sono più le strutture anonime e le leggi intemporali a porsi come base e come giustificazione nella produzione di valori o nella genesi di sempre nuove formazioni individuali e sociali, ma è, appunto, l’individualità (CACCIATORE, 2002), sia nella sua dimensione conoscitiva sia in quella etica, cioè il vero punto di incontro tra storia e vita.
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Parisini, Roberto. « Per un bilancio dell'insegnamento nella storia delle Ssis ». SOCIETÀ E STORIA, no 128 (septembre 2010) : 311–21. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-128004.

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La necessitÀ di elaborare, anche in Italia un nuovo modello di formazione all'insegnamento ha portato alla creazione delle SSIS, all'interno delle quali un notevole spazio ha avuto la storia. In questo ambito, le Scuole avrebbero dovuto diventare il luogo di elaborazione, a metÀ strada tra universitÀ e scuola, di un nuovo, specifico sapere disciplinare, in grado di ricomporre ricerca scientifica e prassi didattica in un sapere autonomo, connesso a ricerche e pratiche proprie. Le Scuole tuttavia, frammentate e poco comunicanti tra loro, spesso hanno fallito il loro obiettivo. Ma ci sono state anche esperienze positive, dove sono maturati, a vari gradi, percorsi di grande interesse e originalitÀ. Il saggio propone una prima riflessione comparata su diverse esperienze delle Scuole, nella convinzione che esse costituiscano un importante livello di confronto, imprescindibile, nel bene e nel male, per poter proseguire lungo un cammino che rimane indubbiamente per molti versi complesso e accidentato.
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Ciglioni, Laura, et Guido Panvini. « Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Federico Romero ». MONDO CONTEMPORANEO, no 1 (septembre 2020) : 109–16. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-001004.

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Résumé :
Da molti anni gli storici dell'età contemporanea, in Italia e all'estero, si stanno interrogando sullo "stato di salute" della disciplina. La proliferazione di nuovi campi di studio, la sempre più marcata specializzazione delle ricerche, la contaminazione con le altre scienze sociali, la formazione di un confronto storiografico "globale", favorito, in parte, dalla diffusione delle tecnologie digitali, il complesso rapporto con il dibattito pubblico, la difficile stagione, in termini sia di risorse che di ruolo, sperimentata dalle scienze umane: sono solo alcuni dei temi che animano la riflessione attorno alla storia contemporanea. In anni recenti un vivace dibattito internazionale sulle prospettive degli studi storici nel nuovo millennio è stato animato da studiosi e istituzioni di ricerca di primo piano. Mondo contemporaneo vuole fornire un contributo a questa discussione, rivolgendosi, attraverso lo strumento dell'intervista, a eminenti storici per un bilancio della storiografia sull'età contemporanea, per riflettere sul ruolo dello storico oggi e sulle sfide che la disciplina affronta nel nostro tempo. In questo fascicolo interviene su tali temi Federico Romero.
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Rovinello, Marco. « Il Mezzogiorno pre - e postunitario nei libri di Storia per le superiori ». SOCIETÀ E STORIA, no 174 (janvier 2022) : 769–96. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174008.

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Résumé :
Il contributo prende in esame circa 40 manuali di storia per le scuole superiori di secondo grado attualmente in commercio allo scopo di verificare in che modo essi affrontino alcune fasi cruciali della storia del Mezzogiorno ottocentesco: l'età preunitaria sotto il regime borbonico (1815-1860), il processo di unificazione e l'età postunitaria (1861-1914). La prima parte del saggio analizza alcuni fra i più rilevanti fattori che condizionano la produzione dei libri di testo scolastici: le indicazioni ministeriali, il profilo degli autori, il ruolo giocato dalle case editrici, dai loro consulenti e dagli editor, le esigenze didattiche e commerciali, i destinatari, la formazione dei docenti e le relazioni fra l'insegnamento della storia a scuola e la public history. La seconda parte analizza invece testi e immagini dei manuali selezionati per mostrare quanto e come l'ampia storiografia sul Mezzogiorno ottocentesco penetri nella manualistica, quali paradigmi storiografici e approcci prevalgano, e in che modo la storia del Sud entri nelle scuole italiane.
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Benciolini, P., R. Pegoraro et F. Cadelli. « Il servizio di bioetica dell’azienda ospedaliera di Padova : un’esperienza italiana di consulenza e formazione etico-clinica ». Medicina e Morale 48, no 1 (28 février 1999) : 61–75. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.810.

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Résumé :
L’articolo presenta il Servizio di Bioetica dell’Azienda Ospedaliera di Padova collocandolo nel contesto internazionale della consulenza etico-clinica, della quale fornisce un quadro generale e sintetico. La consulenza etico-clinica, sviluppatasi soprattutto nel Nord America a partire dalla fine degli anni Sessanta, può essere definita come un servizio fornito da un consulente singolo, da un team o da un comitato avente come oggetto le questioni etiche coinvolte in uno specifico caso clinico. La storia della consulenza etico-clinica è strettamente connessa con quella dei Comitati Etici Ospedalieri, anche nel senso che essa costituisce in parte un tentativo di superamento di alcuni limiti ravvisati in tale forma di comitati e di ridefinizione delle loro funzioni. In quest’ottica, alcuni propongono la presenza, negli ospedali, sia di servizi di consulenza che di comitati, con ruoli complementari focalizzati rispettivamente sulla consulenza e sull’elaborazione di linee guida, e con ruoli formativi distinti. Il Servizio di Bioetica di Padova, che è attivo dal settembre 1996, è unico nel suo genere in Italia, soprattutto con riferimento al fatto di non riportare ad un comitato etico. Le sue finalità principali sono: consulenza etica sui casi clinici rivolta agli operatori sanitari; formazione etica degli operatori sanitari; elaborazione di linee guida in collaborazione con i comitati etici presenti nel contesto sanitario padovano; definizione di un progetto per la costituzione di un Comitato etico dell’Azienda. L’attività del Servizio di Bioetica ha finora interessato le funzioni di consulenza e formazione, volutamente scelte come prioritarie, ed il bilancio è positivo sotto entrambi i profili.
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Ciglioni, Laura, et Guido Panvini. « Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Jean-François Sirinelli ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (février 2022) : 177–83. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002006.

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Résumé :
Da molti anni gli storici dell'età contemporanea, in Italia e all'estero, si stanno interrogando sullo "stato di salute" della disciplina. La proliferazione di nuovi campi di studio, la sempre più marcata specializzazione delle ricerche, la contaminazione con le altre scienze sociali, la formazione di un confronto storiografico "globale", favorito, in parte, dalla diffusione delle tecnologie digitali, il complesso rapporto con il dibattito pubblico, la difficile stagione, in termini sia di risorse che di ruolo, sperimentata dalle scienze umane: sono solo alcuni dei temi che animano la riflessione attorno alla storia contemporanea. In anni recenti un vivace dibattito internazionale sulle prospettive degli studi storici nel nuovo millennio è stato animato da studiosi e istituzioni di ricerca di primo piano. Mondo contemporaneo vuole fornire un contributo a questa discussione, rivolgendosi, attraverso lo strumento dell'intervista, a eminenti storici per un bilancio della storiografia sull'età contemporanea, per riflettere sul ruolo dello storico oggi e sulle sfide che la disciplina affronta nel nostro tempo. In questo fascicolo interviene su tali temi Jean-François Sirinelli.
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Santalucia, Diego. « IN PRINCIPIO ERA IL CAI. CENNI SULLA STORIA DELLE GLOTTOTECNOLOGIE ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 238–54. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19660.

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Résumé :
L'articolo traccia le linee principali dello sviluppo delle glottotecnologie dalla loro nascita ai nostri giorni. Vengono sinteticamente illustrati quegli elementi che dal CAI (Computer Assisted Instruction) hanno portato al CALL (Computer Assisted Language Learning), anche attraverso l'evoluzione delle piattaforme didattiche, o VLE (Virtual Learning Environment), che hanno saputo interpretare la flessibilità che l'e-learning ha introdotto nella formazione linguistica. Sono, inoltre, trattati alcuni aspetti del MALL (Mobile Assisted Language Learning) e di alcune app che negli ultimi anni hanno rappresentato una novità nella formazione linguistica online, insieme ad alcune pagine di un ambiente social come YouTube che interpretano aspetti ulteriori del social learning. In the beginning, was the CAI. Outline of the history of glottotechnology The article traces the main lines of the development of glottotechnologies from their birth to the present day. The technical evolution that from CAI (Computer Assisted Instruction) has led to CALL (Computer Assisted Language Learning) is also treated, in addition to the developments of those VLEs (Virtual Learning Environment) which have better interpreted the flexibility that e-learning introduced in language teaching and learning. Some aspects of MALL (Mobile Assisted Language Learning) are illustrated as well as some apps that in recent years have represented a novelty in online language training, together with some pages of a social network such as YouTube that interpret further aspects of social learning.
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Cavazzoli, Luigi. « La Polenghi Lombardo e le istituzioni sperimentali e formative del Lodigiano ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (juillet 2010) : 5–40. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-001001.

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Con l'istituzione nel 1871 della Stazione di caseificio di Lodi. si apre il primo centro di ricerche in una zona di grande produzione di latte, che contribuě al progresso dell'industria lattiero casearia locale e nazionale. Inoltre, l'istruzione professionale si affermň in Italia con questa «Stazione»: e contribuě al lo sviluppo dell'industria lattiera italiana L'intreccio che nel Lodigiano si realizzň fra industria, sperimentazione e formazione nella filiera del latte č in gran parte dovuto alle proficue collaborazioni che s'instaurarono, fra istituzioni pubbliche e private; collaborazioni gestiste da scienziati e tecnici di notevole prestigio e da propensione all'intrapresa, che operarono in un ambiente particolarmente favorevole. Note biografiche: Luigi Cavazzoli dirige il Centro Studi Ivanoe Bonomi e collabora con il Dipartimento di Storia della societŕ e delle istituzioni dell'Universitŕ Statale di Milano, la Fondazione "F. Turati" di Firenze, l'Accademia nazionale virgiliana e l'Istituto mantovano di storia contemporanea. Email: luigi cavazzoli @tin.it
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Guillerme, Jean-Marc, et Guy Tonella. « Il sogno e il lavoro sui sogni in analisi bioenergetica ». GROUNDING, no 2 (août 2010) : 9–28. http://dx.doi.org/10.3280/gro2009-002002.

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Résumé :
Le prospettive teoriche aperte da Freud, Reich e Lowen ci hanno portato a precisare la nostra concezione della formazione del sogno e a elaborare una metodologia clinica atta a utilizzarlo pienamente come materiale dell'analisi bioenergetica. Il sogno č concepito nella sua dimensione di produzione somato-psichica: egli manifesta, con un registro simbolico, un movimento particolare della vita interiore e della dinamica energetica. Questo movimento č la riproduzione, interiorizzata e trasformata dal processo immaginario, di interazioni con l'ambiente appartenente alla storia del sognatore. Il sogno viene dunque elaborato secondo questa triplice caratteristica: di espressione simbolica, di dinamica energetica, di movimento interattivo transferale.
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Galli, Pier Francesco. « Psicoterapia, psicoanalisi e psichiatria nei primi anni 1960. Appunti per una storia ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (mars 2011) : 75–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-001004.

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Résumé :
Pier Francesco Galli descrive alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderŕ il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l'inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la aziendalizzazione della Sanitŕ, e cosě via.
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Cinelli, Gianluca. « Il rapporto di Alessandro Manzoni con Verri e con l’Illuminismo in Storia della Colonna Infame. Opinione, pubblico, posterità ». Quaderni d'italianistica 35, no 1 (15 janvier 2015) : 73–99. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i1.22353.

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Résumé :
L’articolo interpreta un aspetto della poetica manzoniana, cioè la polemica con l’Illuminismo, corrente di pensiero da cui l’autore deriva parte della sua stessa formazione intellettuale, soprattutto il rigore logico-razionalistico. Nell’articolo si studia la polemica con la filosofia settecentesca attraverso la scelta di tre concetti in particolare, l’opinione, il pubblico e la posterità, nei quali Manzoni vede il pericolo di scadere dalla tensione dialettica razionale all’ideologia del razionalismo astratto. L’articolo analizza la discussione dei suddetti concetti in Storia della colonna infame e conclude portando in luce le somiglianze e le divergenze fra quest’opera e le Osservazioni sulla tortura di Verri.
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Matucci, Giuditta. « Le agenzie educative e i diritti dei singoli fra unità, identità e autonomia ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 2 (juin 2021) : 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002004.

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Résumé :
Famiglia e scuola vantano una storia affine, segnata dalla loro primazia in quanto istituzioni, nei confronti dei loro stessi componenti. L'evoluzione dell'ordinamento ha, poi, seguito una strada diversa, volta a favorire i diritti dei singoli, esigenza imposta dal maturare della coscienza sociale in ordine, soprattutto, alla posizione dei soggetti più deboli: i figli, gli allievi. L'affermarsi dei minori come personalità dotate di soggettività giuridica rimette in discussione gli schemi del passato, favorendo la valorizzazione della loro posizione. Permangano, tuttavia, rischi di conflitto all'interno della formazione nucleare. Lo scritto valuta la possibilità di risolvere tali conflitti alla luce del dovere di solidarietà.
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Reinhard, Wolfgang. « Hat Papstgeschichte Zukunft ? » Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (20 décembre 2017) : 353–71. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0019.

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Résumé :
Riassunto Sembra che almeno in Germania si stia esaurendo l’attivita editoriale che riguarda i rapporti mandati dai nunzi alla segreteria di Stato. Nella digitalizzazione delle fonti si puo ravvisare una valida alternativa compensatoria, tanto piu che essa consentirebbe di creare una vasta banca dati che, raccogliendo i dati di tutte le persone e tutti gli uffici della curia, offrirebbe un’ottima base per ulteriori ricerche. In ogni caso e possibile raccordare la storia dei papi al nuovo approccio decostruttivista della storia politica e culturale, se si pone al centro dell’attenzione il papato nella sua qualita di singolare potenza culturale che coltiva una sua singolare cultura del potere. Decisiva e la constatazione che la chiesa papale non solo funse da modello per la formazione degli Stati europei, ma sarebbe diventata Stato essa stessa. In questo senso sarebbero auspicabili studi a lungo termine sul personale e sulle istituzioni. Accanto a questa storia materiale sarebbero utili sia l’indagine della devozione personale dei papi, e in particolare del culto mariano, che l’esplorazione del culto del papa e di altre pratiche premoderne, ma tuttora vive, nei credenti.
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Reinhard, Wolfgang. « Hat Papstgeschichte Zukunft ? » Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (1 décembre 2017) : 353–71. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0019.

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Résumé :
Riassunto Sembra che almeno in Germania si stia esaurendo l’attività editoriale che riguarda i rapporti mandati dai nunzi alla segreteria di Stato. Nella digitalizzazione delle fonti si può ravvisare una valida alternativa compensatoria, tanto più che essa consentirebbe di creare una vasta banca dati che, raccogliendo i dati di tutte le persone e tutti gli uffici della curia, offrirebbe un’ottima base per ulteriori ricerche. In ogni caso è possibile raccordare la storia dei papi al nuovo approccio decostruttivista della storia politica e culturale, se si pone al centro dell’attenzione il papato nella sua qualità di singolare potenza culturale che coltiva una sua singolare cultura del potere. Decisiva è la constatazione che la chiesa papale non solo funse da modello per la formazione degli Stati europei, ma sarebbe diventata Stato essa stessa. In questo senso sarebbero auspicabili studi a lungo termine sul personale e sulle istituzioni. Accanto a questa storia materiale sarebbero utili sia l’indagine della devozione personale dei papi, e in particolare del culto mariano, che l’esplorazione del culto del papa e di altre pratiche premoderne, ma tuttora vive, nei credenti.
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Galli, Pier Francesco. « Psicoterapia e psicoanalisi tra tecnica e ideologia. Appunti per una storia ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 21 (avril 2011) : 107–42. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021007.

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Résumé :
Pier Francesco Galli descrive alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderŕ il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l"inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la trasmissione della cultura psicoanalitica spesso come veritŕ di fede in cui si č confuso il concetto di "tecnica standard" con il metodo e l"essenza stessa della psicoanalisi, i criteri di fondazione del metodo psicoanalitico, il problema della identitŕ terapeutica, e cosě via.
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Lotta, Francesco, Jay Tropianskaia et Sabrina Deutsch Salamon. « Gli eredi del Lago Cowichan : una storia sulla nascita della ricerca in psicoterapia della Gestalt in Canada. Estratti dell'intervista a Les Greenberg ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (novembre 2021) : 87–98. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002007.

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C'è poca documentazione sull'origine della psicoterapia della Gestalt in Canada e sulla nascita della ricerca in questo approccio. Questo articolo fornisce informazioni sulla fondazione dell'Istituto di Gestalt di Toronto (GIT), che ha preso origine dalla comunità gestaltica del Lago Cowichan. Si riportano estratti di una intervista al prof. Leslie Greenberg, un membro della prima classe di specializzati al GIT, considerato il padre della ricerca dagli psicoterapeuti della Gestalt. Questi brani dell'intervista fanno luce sulla nascita della ricerca gestaltica, attraverso un viaggio nelle prime esperienze di formazione di Greenberg, e nelle sue prime ricerche in ambito gestaltico, fino alla risoluzione, nel corso degli anni, del suo rapporto con la psicoterapia della Gestalt.
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Binetti, Paola. « La dimensione etica nella formazione infermieristica : un problema di stile di vita, di contenuti specifici e di integrazione culturale ». Medicina e Morale 46, no 5 (31 octobre 1997) : 939–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.869.

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La recente entrata in vigore della nuova Tabella XVIII ter, che contiene l’ordinamento didattico di tutti i diplomi universitari afferenti alla Facoltà di medicina offre, rispetto alla precedente, maggiori spazi per lo studio della Bioetica, sia come disciplina a sè stante sia come disciplina trasversale, punto di riferimento essenziale anche per gli altri corsi. La Bioetica, collocata al termine del corso di studi nel cuore del corso di Diritto sanitario, deontologia e Bioetica applicata, può trovare i suoi fondamenti culturali nello studio della Antropologia, - parte integrante delle Scienze umane previste nel II anno di Corso, e della Storia e Filosofia della Medicina, corso previsto nel III anno. La proposta formativa del LIU è quella di anticipare una serie di crediti del corso di Filosofia della Medicina al I anno, in modo da aumentare l’esposizione dello studente alle problematiche di tipo etico, inserendole fn dal primo momento nel suo progetto educativo. Obiettivo di fondo è quello di fare della Bioetica e delle sue implicazioni culturali la rete concettuale di riferimento, vera struttura portante, di tutto l’edificio formativo dello studente del DUI, dal momento che una vera innovazione oggi è possibile solo nel quadro di valori etici con cui l’infermiere si relaziona con il malato e la sua famiglia, elabora risposte coerenti per le nuove esigenze emergenti sul territorio e si dispone ad affrontare una linea di ricerca di alto profilo scientifico.
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Cozza, Cassandra. « Architetture che cambiano la vita ». TERRITORIO, no 100 (novembre 2022) : 42–56. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100005.

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Résumé :
Il saggio illustra l'impegno umanitario di Yasmeen Lari, a partire da quando, in seguito al terremoto del Kashmir, iniziò a dedicare la sua vita alle persone più indigenti, dimostrando un impegno costante per la costruzione di una giustizia sociale ed ecologica. Un impegno sul campo con due obiettivi principali: il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni più povere e vulnerabili e la sostenibilità ambientale. Un lavoro complesso, di ampio interesse internazionale e attento ai materiali, alla storia e alle tradizioni locali. L'architettura come processo finalizzato all'indipendenza e all'empowerment dei suoi ‘clienti scalzi' - soprattutto donne - attraverso un impegno costante nella formazione degli architetti più giovani e degli autocostruttori, nonché nel fronteggiare l'emergenza pandemica causata da Covid-19.
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Albertocchi, Giovanni. « Il "Cuore" censurato : Edmondo De Amicis e la formazione dello "spirito nazionale" in Argentina ». Quaderns d’Italià 26 (3 décembre 2021) : 257–70. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.522.

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Résumé :
Nel 1884 Edmondo De Amicis si reca in Argentina invitato dal direttore del quotidiano El Nacional a tenere delle conferenze su Garibaldi, Cavour, Mazzini ed altri personaggi della storia italiana. In questo modo prepara anche il terreno per il libro Cuore che arriverà in Argentina tre anni dopo e che sarà accolto trionfalmente, venendo addirittura adottato come libro di testo nella scuola. Verso la fine del secolo però una recrudescenza della cultura nazionalistica che si vedeva minacciata da quella degli emigranti, soprattutto italiani, fa sì che il libro di De Amicis venga proibito dal Consejo Nacional de Educación e sostituito da traduzioni che manipolavano l’originale, nazionalizzandolo in modo da salvaguardare lo “spirito nazionale argentino”. L’articolo analizza la tipologia di tre diversi modelli di traduzione: Corazón argentino. Diario de un niño di Carlota Garrido de la Peña, del 1913; Corazón, Traducción y adaptación para el niño argentino di Germán Berdiales e Fernando Tognetti, del 1937; e Corazón. Adaptación escénica al ambiente nacional del libro de E. de [sic] Amicis, di Germán Berdiales e Pedro Inchauspe, del 1921.
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Cerino, Badone Giovanni. « La cultura della guerra. Sapere teorico e sapere empirico nel mondo militare del XVII secolo ». SOCIETÀ E STORIA, no 136 (juillet 2012) : 277–98. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136002.

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Résumé :
Se percorriamo gli scaffali di una ideale biblioteca militare europea della prima metÀ del XVII secolo possiamo trovare numerosi testi legati al periodo classico. I trattati militari, sia quelli di "arte militare" che quelli dedicati alle armi, furono in realtÀ piů strumenti di propaganda che effettivi manuali di addestramento e preparazione per la guerra. Essi compongono una vastissima biblioteca ma in realtÀ sappiamo veramente poco di quanto gli ufficiali leggessero questi testi. I libri di tattica e storia militare potevano essere sia voluminosi messaggi cartacei, destinati a celebrare un esercito, che oggetti destinati al mercato dei collezionisti di libri, agli eruditi, quindi a di persone "non addette ai lavori". L'autore cerca quindi di dimostrare quanto l'esperienza dominasse la formazione del soldato del XVII secolo, divenendo in seguito la base della pianificazione strategica ed operativa delle guerre future. .
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La Rosa, Viviana, Alessandra Lo Piccolo, Andrea Miccichè et Marinella Muscarà. « Corpo, ambiente, territori. L'esperienza di innovazione educativo-didattica del laboratorio di Storia nel corso di laurea in Scienze della formazione primaria ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 2 (novembre 2019) : 92–107. http://dx.doi.org/10.3280/exi2019-002006.

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Farinelli, Patrizia. « Le bio-bibliografie immaginarie di Bolaño e le biografie infedeli di Orecchio come approcci letterari alle verità della storia, della vita ». Ars & ; Humanitas 11, no 2 (27 décembre 2017) : 127–38. http://dx.doi.org/10.4312/ah.11.2.127-138.

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Résumé :
Anche se Davide Orecchio non lo avesse dichiarato in modo esplicito, il fatto che sulla sua formazione letteraria abbia avuto un peso, tra altre letture, pure quella dell’opera di Bolaño viene suggerito dalle caratteristiche stesse del suo lavoro. Vanno in quel senso tanto una pratica della scrittura quale attività che cresce raccogliendo e travestendo altra scrittura (in un pullulare di richiami intertestuali), quanto un confrontarsi con la storia attraverso il frequente uso di documenti d’invenzione. A parte un riconosciuto debito di entrambi nei confronti di Borges, a legittimare un accostamento dell’opera di questo narratore contemporaneo italiano a quella di Roberto Bolaño, che è stato un autore culto per molti della generazione formatasi nell’ultima fase del XX secolo, non sono, del resto, solo alcune strategie narrative, ma anche un insistito sguardo sulla presenza del male nell’esistenza umana. Si tratta in ogni caso di punti di convergenza che non tolgono nulla a specifiche identità di stile e a precise posizioni di poetica.
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