Articles de revues sur le sujet « Storia economia »

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1

Gozzini, Giovanni, et Francesco Maccelli. « Storia contemporanea, storia economica ed economia : un dialogo tra sordi ? » PASSATO E PRESENTE, no 117 (septembre 2022) : 58–75. http://dx.doi.org/10.3280/pass2022-117005.

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Völkl, Artur. « Angela Romano, Economia naturale ed economia monetaria nella storia della condanna arcaica ». Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte : Romanistische Abteilung 105, no 1 (1 août 1988) : 878–89. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.1988.105.1.878.

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3

Targetti Lenti, Renata. « LO STATO SOCIALE. STORIA, POLITICA, ECONOMIA : UNA NOTA ». Il Politico 256, no 1 (28 juin 2022) : 190–200. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2022.691.

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4

Doria, Marco. « La deindustrializzazione italiana. Riflessioni tra economia e storia ». SOCIETÀ E STORIA, no 165 (novembre 2019) : 591–607. http://dx.doi.org/10.3280/ss2019-165012.

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5

da Empoli, Domenico. « Verri, P., Scritti di Economia, Finanza e Amministrazione ». Journal of Public Finance and Public Choice 27, no 2 (1 octobre 2009) : 193–95. http://dx.doi.org/10.1332/251569209x15665367046697.

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Résumé :
Abstract Verri, P., Scritti di Economia, Finanza e Amministrazione, ed. by Giuseppe Bognetti, Angelo Moioli, Pierluigi Porta and Giovanna Tonelli, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, Edizione Nazionale delle Opere di Pietro Verri, two volumes, 2006, pp. XXV+1534, ISBN 978-88-9498-351-0, € 68.00; and 2007, pp. XXVI+688, ISBN 978-88-8498-500-2, € 58,00.
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Ferrari, Paolo. « Introduzione a L'industria bellica nella storia d'Italia. Economia e tecnologia negli studi di Andrea Curami ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 261 (février 2011) : 575–84. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261001.

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Andrea Curami (1947-2010) č stato docente di Meccanica applicata e di altre materie al Politecnico di Milano, esperto di motori e di automobilismo, storico delle vicende militari ed economiche italiane tra Ottocento e seconda guerra mondiale. Si č occupato anche di storia dei trasporti e ha promosso le ricerche di un gruppo di studiosi riunito attorno a sé. A partire dagli studi sull'aeronautica, ha sviluppato un'analisi originale dell'industria bellica italiana, coniugando storia delle vicende militari e storia economica e della tecnologia, ponendo al centro i rapporti tra committenza pubblica e un mondo dell'industria, continuamente oscillante tra innovazione e sfruttamento delle risorse pubbliche, che progressivamente si afferma quale componente decisiva della classe dirigente. Curami ha in particolare studiato la Grande guerra quale snodo cruciale di questo processo, e il riarmo fascista, quando l'industria č in grado di imporre alle forze armate mezzi spesso obsoleti e inadeguati. Del riarmo fascista e della mancata mobilitazione nel secondo conflitto mondiale egli propone un modello interpretativo nel quale l'analisi tecnica diviene funzionale alla comprensione delle politiche seguite dalle imprese, con un'interpretazione originale dei rapporti tra forze armate, politica e grande industria.
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Bechara Sanchez, Fabio José. « Autogestione e economia solidale in Brasile. Un nuovo ciclo di partecipazione dei lavoratori all'organizzazione del lavoro ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 136–49. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123008.

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Le esperienze di autogestione o, in altre parole, la gestione democratica e la partecipazione autonoma dei lavoratori nell'organizzazione del lavoro e della produzione, hanno una storia antica in Brasile. Tuttavia, quelle esperienze rimasero marginali nello sviluppo sociale brasiliano e nel movimento operaio durante il ventesimo secolo. Esse sono (ri)apparse negli ultimi decenni nel contesto di profondi cambiamenti della societŕ brasiliana, concernenti specialmente la struttura del lavoro e il modello di sviluppo economico e produttivo, cosě come la societŕ civile brasiliana, marcata da un consolidamento dei movimenti sociali dall'emergere di nuovi attori nell'arena pubblica. Questo articolo intende analizzare le condizioni che hanno permesso la ricomparsa di esperienze di autogestione, introducendo la storia recente di esse e la loro rilevanza per il modo del lavoro brasiliano.
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Doria, Marco. « La fabbrica tra economia, società ; e politica. Il controverso bilancio dell'Ilva di Taranto ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 295 (mai 2021) : 253–68. http://dx.doi.org/10.3280/ic295-oa3.

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Il centro siderurgico di Taranto ha avuto e ha una grande importanza nella storia industriale italiana. A esso sono stati dedicati studi approfonditi. In queste pagine, ripercorrendo quanto emerge da tali studi così come dalla più recente storiografia sull'impresa pubblica in Italia e sull'Iri, si proporranno alcune considerazioni sul ruolo della siderurgia nell'economia italiana, sulla parabola delle partecipazioni statali e il loro rapporto con la politica, sulle politiche perseguite nel secondo dopoguerra per ridurre i divari tra Nord e Sud. Si guarderà anche ai contenuti e ai toni del dibattito pubblico su tali questioni. Le scelte di volta in volta compiute e le diverse posizioni assunte saranno storicamente contestualizzate. Molti degli interrogativi che questa storia solleva hanno ancora oggi bisogno di risposte adeguate ai tempi.
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Hirschman, Albert O. « IL CONCETTO DI INTERESSE : DALL'EUFEMISMO ALLA TAUTOLOGIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no 1 (avril 1987) : 3–22. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016415.

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IntroduzioneIl concetto di «interesse» o «interessi» è uno dei piò centrali e controversi in economia e, piò in generale, nelle scienze sociali e nella storia. è anche un concetto con molti sensi, per non dire ambiguo, e il suo significato ha subito via via grossi spostamenti. Da quando è entrato nel linguaggio comune di diversi paesi europei, attorno alla metà del XVI secolo, come termine di derivazione latina (intérêt, interest, ecc.), il concetto ha indicato le forze fondamentali, basate sulla spinta dell'autoconservazione e all'auto-accrescimento, che motivano o dovrebbero motivare le azioni del principe o dello Stato, dell'individuo, e poi di gruppi di persone che occupano una posizione sociale o economica omogenea (classi, gruppi d'interesse). Quando è riferito all'individuo, il concetto ha assunto talvolta un significato assai ampio, inglobando per esempio l'interesse per l'onore, la gloria, l'amor proprio, e persino per l'aldilà. In altre epoche, al contrario, si è limitato ad indicare esclusivamente la ricerca di un vantaggio economico. In maniera analoga, l'espressione « perseguire i propri interessi» può ricoprire — fino ad essere una tautologia — tutto l'insieme delle azioni umane, ma spesso servirà, piò utilmente, ad indicare un modo specifico o stile di condotta, variamente concepito come azione « razionale » o « strumentale». Anche la stima in cui è tenuto il comportamento motivato dall'interesse ha subito considerevoli variazioni. Il termine entrò originariamente in uso, già alla fine del Medioevo, come eufemismo inteso a rendere rispettabile una data attività, quella di percepire un interesse sui prestiti, da tempo considerata contraria alla legge divina e conosciuta come il peccato dell'usura. Nella sua accezione piò ampia, ha acquistato talvolta un grande prestigio come chiave di un ordine sociale realizzabile, pacifico e progressista. E tuttavia è stato anche attaccato come concetto che degrada lo spirito umano ed è suscettibile di distruggere e di corrodere pericolosamente le fondamenta della società. Indagare su questi molteplici significati e su queste molteplici valutazioni significa di fatto esplorare buona parte della storia economica e in particolare della storia delle dottrine economiche e politiche occidentali nell'arco degli ultimi quattro secoli.
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Smith, Stephen A. « Gli anni di Mao : storia e politica del presente ». PASSATO E PRESENTE, no 76 (mars 2009) : 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/pass2009-076001.

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- Reflects on how political changes that have taken place in the People's Republic of China (Prc) during the era of economic reform, together with changes that have taken place in the world at large since 1989, especially those following the collapse of Communism in Europe, have shaped the way in which historians inside and outside the Prc have written the history of the Mao era (1949 to 1976). The article examines both Chinese and western historiography of four key issues relating to the Mao era: the idea of the 1950s as a "golden age"; the Great Leap Forward (1958-61); the Cultural Revolution (1966-76) and the view of Mao himself. The more negative representation of these issues derives, in part, from the fact that scholars now have much greater access to sources than was true prior to the 1980s. At the same time, the more negative representation it is bound up with political changes that have occurred inside and outside the Prc. For that reason, the historiography of the Mao may be said to represent an almost textbook example of the way in which historical writing is implicated in the politics of the present. Keywords: China, Communism, Mao, Economy, Historiography, History. Parole chiave: Cina, Comunismo, Mao, Economia, Storiografia, Storia.
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Conforti, Giovanni. « Il voto per la Camera dei deputati negli otto Comuni dell’Isola d’Elba dal 1946 al 2008 ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 65, no 1 (30 juin 2011) : 7–38. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9773.

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Economia, società e politica nell'Isola d'Elba 2 giugno 1946: inizio del predominio della DC Le elezioni dal 1948 al 1958: nella crisi di agricoltura ed industria l'arrivo del turismo 1963-1976: nel perdurante predominio della DC la crescita del PCI 1979-1992: nel tramonto della Prima Repubblica il declino della DC e del PCI Le elezioni della transizione (1994-2008): il netto prevalere del centro-destra Polarizzazione del voto ed egemonia moderata nella storia elettorale dell'Isola d'Elba
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Porcheddu, Daniele. « Economia e storia dell’allevamento in Sardegna attraverso un manoscritto inedito dell’economista gavino alivia (1886-1959) ». a. XLVI, n. 1, giugno 2006, no 1 (20 octobre 2006) : 117–54. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/2006.391.

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Conca, Messina Silvia A. « Crescita e trasformazioni tra etÀ moderna e rivoluzione industriale. Nuove prospettive di storia economica dell'Europa ». SOCIETÀ E STORIA, no 133 (octobre 2011) : 551–608. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-133006.

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L'articolo presenta una rassegna del dibattito internazionale sui fattori della crescita economica nell'Europa moderna e durante la rivoluzione industriale, soffermandosi in particolare sui risultati delle ricerche relative alla tecnologia, le istituzioni, il modello malthusiano, l'energia, le stime di crescita del PIL, mostrando che secondo la gran parte della piů recente storiografia - sebbene non tutta - la rivoluzione industriale non fu un fenomeno improvviso, ma l'accelerazione di dinamiche preesistenti sin dall'etÀ moderna. Tale orientamento č stato contestato dalla California school, che ha enfatizzato le "sorprendenti somiglianze" tra le aree piů avanzate dell'Europa e dell'Asia e sostenuto che la "grande divergenza" in termini di ricchezza e di potenzialitÀ non si manifesta prima dell'ottocento, sospingendo gli studi verso una prospettiva piů comparativa e globale. Le ricerche degli ultimi anni, perň, hanno nel complesso confermato che il divario tra oriente e occidente trova le sue radici nell'espansione europea dell'etÀ moderna, nelle sue istituzioni, nella sua cultura scientifica e tecnica, e nella crescente specializzazione della sua economia.
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Pozzi, Daniele. « Lissone : una comunitŕ di mobilieri (1880-1970) ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (juillet 2010) : 78–112. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-001003.

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Il saggio analizza le origini della specializzazione manifatturiera di Lissone a partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento, soffermandosi in particolare sul rapporto tra artigiani a domicilio e grandi commercianti di mobili. Il periodo tra le due guerre mondiali vide una significativa modernizzazione del settore, soprattutto grazie alla mobilitazione di alcune istituzioni locali. Le iniziative promosse dalle autoritŕ comunali e dalle associazioni ebbero una forte rilevanza anche dopo la seconda guerra mondiale, in particolare con la creazione dell'Ente comunale del mobile (1951). Gli sforzi per un aggiornamento dell'artigianato locale naufragarono a causa del perdurare di alcune pratiche individualiste tradizionali e di un peggioramento della congiuntura nel corso dei decenni sessanta-settanta, mentre progressivamente veniva meno l'identificazione del tessuto produttivo locale con la specializzazione mobiliera. Note biografiche : Daniele Pozzi (1976) č assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Analisi Istituzionale e Management Pubblico dell'Universitŕ commerciale "Luigi Bocconi" di Milano e insegna Storia economica e d'impresa presso l'Istituto di Economia dell'Universitŕ Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza (VA). Email: daniele.pozzi@unibocconi.it - dpozzi@liuc.it
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Cristoferi, Davide. « Medioevo verde ». a. LXII, n. 1, giugno 2022, no 154 (1 juillet 2022) : 1–17. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/2022.2327.

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L’articolo recensisce e discute le ragioni, i contenuti e le prospettive storiografiche di tre volumi recentemente pubblicati su piante, boschi e paesaggi agrari e forestali della Penisola italiana nel basso Medioevo e nella prima età moderna. Con approcci diversi, i tre volumi propongono con consapevolezza il problema del rapporto fra l’uomo e l’ambiente, fra economia ed ecologia, fra risorse e produzione come chiave interpretativa unitaria della storia delle campagne italiane e delle società che le abitarono.The article analyses the motivations, the contents and the historiographical perspectives of three recently published volumes about trees, woods and rural landscape in the late medieval and early modern Italy. Each volume intentionally places at the centre of its analysis the relation between man and environment, economy and ecology, resources and production: throughout different approach this relation is suggested as the key factor to re-interpret the rural history of preindustrial Italy.
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Čok, Lucija. « Lingue e culture nel dibattito sulle identità europee ». Linguistica 50, no 1 (29 décembre 2010) : 137–42. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.50.1.137-142.

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Nelle politiche linguistiche e culturali delle strategie comunitarie, il discorso sulle identità del singolo (identità nazionale, culturale, linguistica, regionale...) presenta un potenziale punto d'intesa. Nel complesso delle attività che le politiche comunitarie propongono, risulta che una speciale attenzione è riservata alla tutela di alcune di esse (per esempio quella nazionale e linguistica). Si attivano quindi, simultaneamente, mezzi e conoscenze per instaurare la condivisione di un'unica cittadinanza e di una comune economia per creare una crescita culturale in un'entità organica. L'Europa è caratterizzata da culture e tradizioni simili e da una storia che accomuna tutte le nazioni che ne fanno parte. Il passato delle nazioni è contrassegnato dalla ricchezza dei valori paneuropei: valori politici, sociali, culturali, umani. La memoria, soprattutto la memoria storica, è fatta di un materiale essenziale atto a costruire e composto di elementi specifici insostituibili. Vi si trovano valori da salvaguardare e da distribuire. Uno dei vantaggi del continente Europa è il fatto di avere un passato, anche se, a tratti, conflittuale a causa delle specificità delle singole nazioni. La componente regionale e quella locale costituiscono un prezioso scrigno culturale paneuropeo le cui ricchezze emergono nel dialogo interculturale. Ci sono luoghi e tempi per cercare la creatività artistica, la curiosità scientifica, la forza intellettuale del singolo e dei gruppi che potranno far emergere nuove idee, proposte, progetti e strategie per arrivare al bene comune. La scuola è uno dei luoghi intesi come laboratori culturali. Il processo d'innovazione in atto all'interno del sistema scolastico supporta senz'altro la scuola nell'adempimento della sua funzione di operatore educativo comunitario e, allo stesso tempo, di tutore dei beni culturali e delle identità regionali.
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Manna, Raffaele, Marietta Cascio et Antonio G. Spagnolo. « Bioetica clinica. Intervento cardiochirurgico in tossicodipendente con endocardite ». Medicina e Morale 39, no 6 (31 décembre 1990) : 1207–22. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1156.

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Gli autori presentano il caso clinico di un uomo di 37 anni con una storia di tossicodipendenza intravenosa che viene ricoverato in un ospedale con diagnosi di endocardite batterica, e per il quale si profila la necessità di un intervento cardiochirurgico di sostituzione valvolare. L'équipe cardiochirurgica chiamata per la consulenza si mostra perplessa ad intervenire in quanto l'intervento si presenta effettivamente rischioso, le possibilità di recidiva sono elevate, ma soprattutto il paziente è indigente e non ha possibilità di sostenere le spese elevate che l'intervento e le cure postoperatorie comportano. L'esame dci dati clinici e dei valori etici in gioco fanno concludere agli autori che esiste qui una ben precisa indicazione terapeutica all'intervento cardiochirurgico, unica possibilità di salvezza per il paziente, e che il processo decisionale medico non può essere influenzato dalle condizioni economiche del paziente. Gli autori esaminano, infine, le differenti posizioni che emergono nella letteratura sul tema dell'etica ed economia sanitaria.
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Gingrich, Simone, Juan Infante Amate, Christopher Dyer, Iñaki Iriarte Goñi, Francisco J. Beltrán Tapia, Claudio Lorenzini, Vicente Pinilla et al. « Book reviews - Crítica de libros - Crítica de livros (Historia Agraria, 81) ». Historia Agraria Revista de agricultura e historia rural, no 81 (14 juillet 2020) : 259–97. http://dx.doi.org/10.26882/histagrar.081r09b.

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BOOK REVIEWS / CRÍTICA DE LIBROS / CRÍTICA DE LIVROS Paul Warde: The Invention of Sustainability: Nature and Destiny, c. 1500-1870 Simone Gingrich & Juan Infante Amate Jesús Fernández Fernández and Margarita Fernández Mier (Eds.): The Archaeology of Medieval Villages Currently Inhabited in Europe Christopher Dyer Giacomo Bonan: The State in the Forest: Contested Commons in the Nineteenth Century Venetian Alps Iñaki Iriarte Goñi Rosa Congost, Jorge Gelman and Rui Santos (Eds.): Property Rights in Land: Issues in Social, Economic and Global History Francisco J. Beltrán Tapia Alessandro Carassale, Claudio Littardi and Irma Naso (Ed.): Fichi: Storia, economia, tradizioni / Figs: History, Economy, Traditions Claudio Lorenzini Sandra Kuntz-Ficker (Ed.): The First Export Era Revisited: Reassessing its Contributions to Latin American Economies Vicente Pinilla Laurent Herment (Dir.): Histoire rurale de l’Europe, XVIe-XXe siècle Juan Pan-Montojo Édouard Lynch: Insurrections paysannes: De la terre à la rue. Usages de la violence au XXe siècle Alba Díaz-Geada Stéphane Le Bras: Le négoce des vins en Languedoc: L’emprise du marché, 1900-1970 Llorenç Ferrer-Alòs José Ignacio Cubero: Historia general de la agricultura: De los pueblos nómadas a la biotecnología Maria Antònia Martí Escayol Dale Tomich: Espacios de esclavitud: Tiempo/tiempos del capital Antonio Santamaría
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Corritore, Renzo P. « Horrea. Un'istituzione che «va e viene» nella politica annonaria delle cittŕ di antico regime ». STORIA URBANA, no 134 (juin 2012) : 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134002.

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Approvvigionamento - Conservazione e distribuzione dei grani - Mercato - Storia urbana - Cittŕ italiane, secc. XIII-XVIII Quanto sia diffuso e quale natura abbia - innanzi agli interessi privati soprattutto - il Magazzino pubblico dei grani nelle cittŕ dell'Italia centro settentrionale nei secoli XIII-XVIII sono aspetti sufficienti a porre in discussione alcuni capisaldi della concezione tradizionale dell'Annona. In cittŕ la formazione di stock alimentari eccedenti il fabbisogno dei consumatori č di fatto un miraggio. Granai, magazzini, solai, strutture specializzate per il ricovero delle derrate sono un bene raro. La distribuzione del raccolto č ineguale, la struttura delle scorte fra i particolari ancor piů sperequata. Anche laddove si manifesta la volontŕ del ceto di governo o dell'autoritŕ di istituire un Magazzino municipale (o statale) non si esce da una forzata sussidiarietŕ - per la carenza degli spazi di ricovero - fra strutture pubbliche e granai privati. L'istituzione di un Magazzino pubblico dei grani a carattere permanente č quindi piů l'eccezione che la regola nelle cittŕ di antico regime. Qualora invece lo si faccia, si tratta di un'istituzione transitoria (da economia di guerra) oppure tende ad assumere il ruolo di fondamentale leva economica alla quale il ceto dirigente affida il compito di stabilizzare i prezzi di mercato anche nelle fasi di sovrapproduzione.
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Siller-Runggaldier, Heidi. « Rezension zu : MARCANTONI, Mauro (ed.) : Piccolo Atlante Ladino. Geografia, Lingua, Storia, Cultura, Arte, Società, Economia dei Ladini Dolomitici, Trento 2006 ». Ladinia 34 (2010) : 367. http://dx.doi.org/10.54218/ladinia.34.367.

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Siller-Runggaldier, Heidi. « Rezension zu : MARCANTONI, Mauro (ed.) : Nuovo Atlante Ladino. Geografia, Lingua, Storia, Cultura, Arte, Società, Economia dei Ladini Dolomitici, Trento 2006 ». Ladinia 34 (2010) : 356–66. http://dx.doi.org/10.54218/ladinia.34.356-366.

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Grew, Raymond, et Giorgio Mori. « Prato : Storia di una Citta. Volume 3, Il Tempo dell'Industria (1815-1943). Part 1, Citta e Territorio, Popolazione ed Economia. » American Historical Review 96, no 4 (octobre 1991) : 1233. http://dx.doi.org/10.2307/2165130.

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Zavatti, Francesco. « Appealing Locally for Transnational Humanitarian Aid ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no 1 (1 novembre 2019) : 313–39. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0014.

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Riassunto Nel marzo 1847, Papa Pio IX emanò l’Enciclica „Praedecessores Nostros“, un appello rivolto ai prelati di tutto il mondo affinché organizzassero tre giorni di preghiere e di raccolta di offerte a favore dell’Irlanda colpita dalla carestia. Negli stati italiani, le parole del Papa furono comunicate ai fedeli dai vescovi, che emanarono appelli locali. L’invito era di seguire l’esempio del Papa, il cui contributo personale, risalente ai mesi precedenti, aveva avuto vasta eco sui quotidiani della penisola. Con l’ausilio di un corpus di venticinque appelli scritti dai vescovi sull’impulso dell’Enciclica, l’articolo analizza la riproduzione di un appello umanitario globale negli stati italiani. L’articolo contestualizza la distribuzione della „Praedecessores Nostros“ e degli appelli dei vescovi nella storia politica e culturale nei territori italiani e mappa l’impatto della censura su questa iniziativa caritatevole. In secondo luogo, un’analisi testuale mostra gli elementi narrativi, le risorse metadiscorsive, le parole chiave e i riferimenti biblici e patristici che costituivano la specifica economia morale attraverso la quale i vescovi invitavano a donare a livello locale.
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Cerro, Giovanni. « Una umanità più squisita e migliore”. Gli eugenisti italiani e il First International Eugenics Congress (Londra, 1912) ». Asclepio 74, no 2 (2 décembre 2022) : p613. http://dx.doi.org/10.3989/asclepio.2022.26.

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Résumé :
[it] L’articolo indaga la partecipazione degli studiosi italiani al First International Eugenics Congress, tenutosi a Londra, sotto la presidenza di Leonard Darwin (24-30 luglio 1912). L’analisi delle relazioni presentate dagli eugenisti italiani rivela le caratteristiche principali del movimento eugenico nazionale: un’impostazione interdisciplinare, che coinvolge antropologia, psichiatria, sociologia, demografia, economia e politica; il ruolo preminente riconosciuto alle condizioni sociali e ambientali; l’enfasi posta sulle riforme educative e igieniche. Allo stesso tempo, tuttavia, l’articolo mostra come alcuni importanti eugenisti italiani fossero in linea di principio favorevoli all’adozione di misure repressive, tra cui la sterilizzazione degli inadatti; la rifiutavano unicamente per ragioni pratiche, dal momento che era difficile sterilizzare interi gruppi umani e vincere la resistenza della popolazione e della Chiesa cattolica. Questo aspetto consente di sottolineare i limiti del concetto di eugenica latina applicato al caso italiano. Inoltre, l’articolo sostiene che il congresso ha costituito una svolta nella storia dell’eugenica italiana, fornendo una cornice istituzionale al movimento, incoraggiando la discussione di questioni relative al miglioramento umano nel dibattito scientifico e politico e segnando il passaggio da un’eugenica qualitativa a un’eugenica quantitativa.
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Porta, Donatella della, et Hanspeter Kriesi. « MOVIMENTI SOCIALI E GLOBALIZZAZIONE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no 3 (décembre 1998) : 451–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026241.

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IntroduzioneNel corso dell'ultimo decennio, gli studiosi dei movimenti sociali negli Stati Uniti ed in Europa hanno prestato sempre più attenzione al contesto politico nel quale essi si mobilitano. In questo processo, la ricerca non solo ha fatto sempre più riferimento alla scienza politica per completare le sue concezioni originali (principalmente fornite dalla sociologia, dalla storia e dalla economia), ma è divenuta anche più comparata, focalizzandosi sull'impatto dei contesti politici nazionali, regionali e locali sulla mobilitazione e sulle sue conseguenze in vari paesi. Con la comparazione cross-nazionale, l'attenzione si è diretta agli effetti del cambiamento nel contesto internazionale sui sistemi sociali e sulla politica a livello nazionale. In altre parole, la ricerca sui movimenti sociali è divenuta lentamente consapevole che la divisione tra la politica comparata e le relazioni internazionali è sempre più anacronistica. Anche nello studio dei movimenti sociali, la sfida «è combinare i risultati di ambedue le prospettive senza perdere di vista i loro singoli contributi» (Garrett e Lange 1995, 654). É quello che cercheremo di fare nel corso di questo articolo, concentrandoci sull'impatto delle crescenti interazioni tra contesti politici nazionali ed internazionali e movimenti sociali in un mondo sempre più globale.
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Saitto, Francesco. « RAGIONANDO SUL TRATTATO DI MAASTRICHT COME MOMENTO DI “FRATTURA” : PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA E TRASFORMAZIONI DEL SISTEMA ECONOMICO ». Il Politico 251, no 2 (3 mars 2020) : 138–57. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.241.

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Résumé :
L'articolo esamina il Trattato di Maastricht in una prospettiva storica e comparativa, concentrandosi sulle sue implicazioni economiche e costituzionali. Il Trattato di Maastricht viene quindi contestualizzato in un processo storico, evidenziando i tentativi dello Stato costituzionale europeo di affrontare la crisi del cosiddetto "liberalismo incorporato" dopo la caduta di Bretton Woods. Questo processo ha avuto significativi contraccolpi economici e politici in tutto il mondo. In Europa, gli anni Settanta sono stati caratterizzati da un'elevata instabilità economica, soprattutto in considerazione del sistema monetario e del crescente debito pubblico. Da allora è nata l'esigenza di una nuova forma di radicamento democratico del capitalismo, con l'obiettivo di creare un nuovo equilibrio tra capitalismo e democrazia. Sebbene pieno di contraddizioni, il Trattato di Maastricht rappresentava un tentativo di far fronte a questo mutevole ordine mondiale economico e politico. In quel periodo il sistema politico italiano si trovava a fronteggiare un'insopportabile instabilità economica e il Trattato di Maastricht rappresentava un'opportunità per favorire una riforma del sistema politico ed economico "dall'esterno" attraverso un "vincolo esterno", come lo definì Guido Carli. Non era la prima volta nella storia italiana. Un nuovo processo è iniziato e, pieno di contraddizioni e inadeguatezze, è ancora in corso.
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Folli, Stefano. « L’ASSASSINIO DI ALDO MORO ». Il Politico 251, no 2 (3 mars 2020) : 121–27. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.239.

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Résumé :
La tragedia di Aldo Moro (1978) segna un punto fermo nella storia italiana, ma non consente eccessive semplificazioni. Moro è stato una figura centrale in Italia negli anni Settanta proprio perché ha saputo guidare i processi storici, a partire dai rapporti con il Pci, nella consapevolezza che il sistema politico rischiava di rimanere paralizzato se non avesse trovato un nuovo dinamismo. La sua morte ha accelerato il declino del Paese, nonostante il diffuso benessere economico, e ha aperto la strada alla confusa radicalizzazione che segna i nostri tempi in cui si è persa la memoria storica.
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Foot, John. « Storia dell'Italia repubblicana. Volume seconda, La. trasformazione dell'Italia : sviluppo e squilibri. I. Politica, economia, società, Einaudi, Turin, 1995, pp. 897, ISBN 88-06-1365-6 hbk, 130,000 Lire. » Modern Italy 1, no 2 (1996) : 132–33. http://dx.doi.org/10.1017/s1353294400006074.

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Patterson, Helen, et Martin Millett. « The Tiber Valley Project ». Papers of the British School at Rome 66 (novembre 1998) : 1–20. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004207.

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Résumé :
IL PROGETTO ‘LA VALLE DEL TEVERE’Questo articolo tratta gli obiettivi e struttura del nuovo progetto di ricerca della British School at Rome, il progetto ‘la Valle del Tevere’ e presenta alcuni dei primi risultati, anche se preliminari. L'obiettivo principale di questo progetto è di studiare il mutevole paesaggio della valle dal 1000 a.C. al 1300 d.C., indagando sull'impatto di crescita, successo e declinio di Roma sul suo entroterra e sui conseguenti effetti della città e flume sull'insediamento, economia e identità culturale. Questa iniziativa raduna molti studiosi con interessi di ricerca in questo campo ed in effetti include una serie di progetti connessi, ciascuno con i suoi specifici obiettivi di ricerca, ma allo stesso tempo parte di un progetto più ampio. La storia dell'insediamento è studiata tramite un riesame dei dati rilevati dai progetti britannici, in particolare quelli della ‘South Etruria Survey’, diretta da John Ward-Perkins, oltre ai dati pubblicati di progetti italiani. Allo stesso tempo, nuove ricerche sul campo sono in programma con l'intento di riempire le lacune esistenti. Due nuovi progetti iniziarono nel 1997 concentrandosi sul tema dell'urbanismo. Le ricognizioni a Falerii Novi e a Forum Novum hanno esaminato l'organizzazione interna delle citta tramite sistematiche ricognizioni in superficie e indagini geofisiche. I primi risultati chiaramente dimostrano il potenziale di questo approccio. Queste tecniche verranno applicate ad una gamma di centri urbani nella media valle del Tevere. La comprensione dell'interazione della città e della valle implica il mettere insieme l'informazione esistente relativa l'insediamento, le reti di comunicazione, l'economia e l'ambiente, oltre all'integrazione dei nuovi dati. Un elemento chiave del progetto è l'uso di un sistema GIS per l'integrazione ed analisi dei diversi livelli di informazione.
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Hernández Esteve, Esteban. « Comentario sobre el libro de Amedeo Lepore : Nuove metodologie per la storia economica. Fonti elettroniche e telematiche, Dipartimento di Studi Europei Giuspubblicistici e Storico-Economici dell'Università di Bari, Napoli : Giannini Editore, 2007. » De Computis - Revista Española de Historia de la Contabilidad 5, no 9 (31 décembre 2008) : 304. http://dx.doi.org/10.26784/issn.1886-1881.v5i9.158.

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Résumé :
Comentario sobre el libro de Amedeo Lepore: Nuove metodologie per la storia economica. Fonti elettroniche e telematiche, Dipartimento di Studi Europei Giuspubblicistici e Storico-Economici dell'Università di Bari, Napoli: Giannini Editore, 2007.
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Busino, Giovanni. « Note di storia economica e storia delle dottrine economiche ». Revue européenne des sciences sociales, no 145 (1 mars 2010) : 101–63. http://dx.doi.org/10.4000/ress.743.

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Rao, Anna Maria. « Pasquale Villani storico moderno ». SOCIETÀ E STORIA, no 171 (février 2021) : 143–63. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171007.

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Résumé :
Il saggio esamina il contributo dato da Pasquale Villani agli studi di storia moderna e di storia della storiografia. Dalla metà degli anni cinquanta del novecento, Villani ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento degli studi storici italiani, convinto della necessità di promuovere ricerche di storia economica e sociale, in polemica con la tradizione crociana di storia delle idee. La sua riflessione sugli aspetti storiografici e metodologici del lavoro storico e sui rapporti tra storia e scienze sociali ha esercitato un'influenza durevole su generazioni di studiosi. Le sue indagini sulla storia del Mezzogiorno nel Settecento e nell'età napoleonica sono ancora oggi un punto di riferimento ineludibile.
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Padoa Schioppa, Antonio, et Alberto Sciumè. « Presentazione. Prospettive sulla sovranità ». Italian Review of Legal History, no 8 (21 décembre 2022) : 1–5. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19246.

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Résumé :
Il Comitato di Direzione della Italian Review of Legal History si è proposto con questo numero di contribuire al dibattito sulla tematica della sovranità in prospettiva storica e/o nell’attualità con riferimento sia al contesto europeo sia a quello extraeuropeo e globale.Il concetto di sovranità è da secoli al centro del dibattito giuridico, politico, filosofico e economico e pochi termini relativi alle istituzioni hanno assunto nella storia una gamma così ampia di significati. In ogni ambito culturale e da una pluralità di piani prospettici non si arresta la riflessione sul contenuto polisemico e sulle tante declinazioni del concetto nelle differenti aree del mondo non solo tra passato e presente, ma anche sulle possibili configurazioni che esso potrebbe assumere in un futuro più o meno prossimo. Allo scopo di sollecitare il dibattito tra studiosi il Comitato di direzione presenta, in contrappunto, due schemi di riflessione.
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Talbert, Richard J. A. « (G. de) Sensi Sestito La Calabria in età arcaica e classica : storia—economia—società. (Le ragioni dell' uomo.) Rome and Reggio di Calabria : Gangemi. 1984. Pp. 144, [55] illus. (incl. plates, text figs., maps). L 20,000. » Journal of Hellenic Studies 106 (novembre 1986) : 240–41. http://dx.doi.org/10.2307/629709.

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Ramseyer, Valerie. « Economia e Mercato nel Mezzogiorno Longobardo (secc. VIII-IX). By Alessandro Di Muro. Società Salernitana di Storia Patria, Nuovi Quaderni Salernitani 1. Salerno : Laveglia & ; Carlone. 2009. 179 pp. €12. ISBN 978 88 88773 90 2. » Early Medieval Europe 21, no 1 (7 janvier 2013) : 105–6. http://dx.doi.org/10.1111/emed.12011_4.

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Kümin, Beat. « La parocchia nel medio evo. Economia, scambi, solidarietà. By Agostino Paravicini Bagliani and Veronique Pasche. (Italia Sacra, Studi e Documenti di Storia Ecclesiastica, 53.) Pp. xxvii + 331. Rome : Herder, 1995. L. 112,000. 88 85876 25 0 ». Journal of Ecclesiastical History 48, no 2 (avril 1997) : 343–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900019667.

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Glazier, Ira A., et Gianni Toniolo. « Storia Economica dell'Italia Liberale (1850-1918). » American Historical Review 95, no 4 (octobre 1990) : 1240. http://dx.doi.org/10.2307/2163619.

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Kirk, Thomas A. « Strategie politiche ed economia feudale ai confini della Repubblica di Genova (secoli XVI–XVIII). Un buon negotio con qualche contrarietà. By Andrea Zanini. Genoa : Atti della Società Ligure di Storia Patria, n.s., XLV/3, 2005. Pp. 269, paper. » Journal of Economic History 67, no 4 (décembre 2007) : 1066–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0022050707000514.

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D’Elia, Costanza. « Pasquale Villani : la coerenza di un eclettico umanista ». SOCIETÀ E STORIA, no 171 (février 2021) : 187–98. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171010.

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Résumé :
L'articolo mira a delineare il percorso intellettuale e umano di Pasquale Villani, gettando luce sulla ricchezza della sua attività scientifica. Emerge il profilo di uno studioso attento a far confluire in una rinnovata storia del Mezzogiorno l'attenzione alle più importanti dinamiche storiografiche del periodo e a potenziare il rapporto fra storia e scienze umane. A una visione d'insieme, Villani è rimasto fedele al paradigma di una storia economico-­sociale che ha declinato nel rifiuto di ogni dogmatismo, ideologico o metodologico, e nell'apertura alle suggestioni tanto della microstoria che del cultural turn degli ultimi decenni.
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Celi, Giuseppe, Andrea Ginzburg, Dario Guarascio et Annamaria Simonazzi. « Una Unione divisiva. Una prospettiva centro-periferia della crisi europea ». Il Politico 252, no 2 (19 janvier 2021) : 195–98. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.522.

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Résumé :
La storia dell’integrazione europea resta ancora oggi, a sessantatré anni dalla fondazione della Comunità Economica Europea, uno dei temi fondamentali per comprendere l’Unione e i suoi sviluppi politici. Molti dei conflitti, delle tensioni, dei problemi strutturali e delle inefficienze che si riconducono all’Unione Europea, così come anche molti dei successi e delle fortune, sono realmente comprensibili soltanto con una conoscenza della storia delle istituzioni europee e della progressiva integrazione degli Stati Membri.
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Caroni, Pio. « E se anche il codice fosse un messaggio ? La storia del codice ha senso solo se il codice non ne è il protagonista ». Revista da Faculdade de Direito, Universidade de São Paulo 112 (28 août 2018) : 421–38. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2318-8235.v112i0p421-438.

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Résumé :
Questo saggio conclude ricerche sulla storia della codificazione del diritto, che l’autore ha iniziato mezzo secolo fa. Se aveva finora concesso molto (e forse troppo) spazio alla elaborazione storica di concetti e quindi alla definizione dello ‘statuto ontologico’ del codice, qui ne prescinde quasi totalmente. Ma si interroga in compenso sul destino concreto affrontato dai codici quando, oramai diritto vigente, entrano nella società, alla quale erano destinati, e tentano di disciplinarla. Vede perciò nel codice un messaggio, il cui valore (rispettivamente significato) non viene anticipato dal legislatore, ma via via appurato dal destinatario, in questo caso dalla società. E per essa (la precisazione non è superflua) da chi emergeva, quindi la dominava, ossia da chi era in grado di imporre proprie scelte di natura giuridica, sociale, economica, politica, rispettivamente di sintonizzare l’astratto codice sulle proprie personali frequenze. Mentre finora la ricerca era come stregata dalla storia dell’elaborazione/formazione del codice, questo diverso approccio sposta l’obiettivo sul dopo-codice, tenta cioè di descrivere in quale realtà si imbatte il codice una volta arrivato a destinazione e cosa nasce concretamente da questo incontro-scontro. E lo fa non per screditare quanto già si fece, ma per scoprirne (e descriverne) ora la parabola completa, grazie ad uno sguardo binario, rispettoso tanto dell’ottica del mittente, quanto di quella del destinatario. A chi interroga siffattamente il passato, molte ricerch non interessano più, massime quelle che gli autori hanno finora svolto muovendo esclusivamente dal testo sanzionato dal codice. Gli sembrano virtuali, immaginarie, frammentarie, una traccia sempre più smunta, che poi si perde nella sabbia. Ma in compenso, forte del suo sguardo binario, riesce magari a dissodare qualche incolto. A spiegare diversamente il rapporto istaurato fra codici regolari e irregolari, a ragionare in modo meno preconcetto sulla nozione di recezione/trapianto, oppure a rendersi conto che – a dispetto di quanto tuttora molti sostengono – ogni codice modifica inevitabilmente, tanto o poco, il quadro della realtà giuridica.
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Musella, Luigi. « Dalla storia economico-­sociale alla storia della società rurale. Un passaggio negli studi di storia contemporanea di Pasquale Villani ». SOCIETÀ E STORIA, no 171 (février 2021) : 175–85. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171009.

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Résumé :
L'autore sottolinea il passaggio dalla storia economico-­sociale alla storia della società rurale nella produzione scientifica di Villani. Si sono considerate alcune pubblicazioni che meglio di altre evidenziano, prima, la sua partecipazione a quel dibattito che ci fu tra studiosi con una impostazione crociana e studiosi con una impostazione gramsciana e/o marxista nel corso degli anni cinquanta e sessanta;; poi, quella fase che lo portò a riprendere la lezione delle «Annales» attraverso l'esperienza dei «Quaderni Storici». In tale contesto, vengono esaminate le sue posizioni rispetto al dibattito tra Emilio Sereni e Rosario Romeo, l'atteggiamento nei confronti dell'impegno politico degli storici. L'adesione alle novità della storiografia francese lo portarono a una visione più ampia e complessa e all'uso della categoria di "società rurale".
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Neumann, Hans. « Rivista di Storia Economica NS XXX/1 2015 ». Orientalistische Literaturzeitung 116, no 1 (1 mars 2021) : 86–87. http://dx.doi.org/10.1515/olzg-2021-0029.

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Artoni, Roberto. « Un profilo di storia della politica economica italiana ». IMPRESE E STORIA, no 43 (octobre 2021) : 105–19. http://dx.doi.org/10.3280/isto2021-043006.

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Bonnet, Corinne. « Michele Rostovtzeff, Storia economica e sociale dell’impero romano ». Anabases, no 1 (1 mars 2005) : 305–6. http://dx.doi.org/10.4000/anabases.1511.

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Cerfeda, Walter. « La di-unione europea e il patto euro plus ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (février 2012) : 85–91. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003005.

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Résumé :
L'Europa sta attraversando il periodo piů difficile della sua storia e gli sbocchi sono del tutto incerti ed imprevedibili. La combinazione inedita tra stagnazione economica e speculazione finanziaria puň determinare un lungo periodo di recessione economica e la messa in discussione della stessa moneta dell'euro. Per questo vi č una sostanziale moratoria dei diritti sociali. Il modello sociale europeo č stato sempre interconnesso al modello economico e la crisi attuale ingenera quella sociale. Una politica di solo rigore non basta. La crisi non č nell'euro ma dell'euro. Serve un equilibrio urgente tra rigore e crescita. Quindi non un'Europa delle nazioni ma un'accelerazione dell'integrazione economica e un vero ruolo di Banca centrale della BCE. La scorciatoia di rovesciare tutto il deficit di competitivitŕ sul lavoro in realtŕ sta conducendo l'UE in un vicolo cieco.
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Accornero, Cristina. « La scuola economica di Torino e il mondo riformatore di Milano ». STORIA IN LOMBARDIA, no 2 (décembre 2010) : 47–61. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-002002.

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Résumé :
L'articolo evidenzia come di fronte alle emergenze sociali d'i inizo secolo, la disoccupazione e il conflitto tra capitale e lavoro, uomini e istituzioni di diversa ispirazione ideologica abbiano potuto lavorare insieme e dialetticamente costruire un consenso generale nell'ambito delle riforme sociali. Note biografiche: Ph. D, borsista presso il Dipartimento di storia, Universitŕ di Torino. E-mail: cristina.accornero@fastwebnet.it
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Maifreda, Germano. « Dualismi e identitÀ nella storia del mare italiano ». SOCIETÀ E STORIA, no 126 (mars 2010) : 676–78. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126006.

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Résumé :
Il volume di Frascani ripropone implicitamente la questione di fondo del dualismo economico, culturale e sociale che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi secoli. Lette attraverso la lente di ingrandimento della storia marina, l'evoluzione produttiva e la costruzione simbolica nazionale presentano, una volta di piů, la fisionomia ambigua e differenziata. Le dinamiche del potere e la sua carica disciplinante vengono analizzate con acume e profonditÀ, sollecitando nuovi interrogativi e gettando una luce talvolta inquietante su un tema che, da sempre, la retorica da Belpaese ha piuttosto presentato come unificante e pacificatore.
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Gurisatti, Paolo. « Progettare il processo costituente di un cluster. Il caso del distretto trentino dell'energia e dell'ambiente ». ARGOMENTI, no 32 (septembre 2011) : 95–123. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-032005.

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Questo articolo racconta la storia di una ricerca-intervento realizzata da un gruppo di, impegnati a sperimentare nuove tecniche di animazione dello sviluppo economico a livello locale. La storia č focalizzata sui problemi incontrati nella fase costituente di un distretto tecnologico in Trentino, dove il gruppo č stato incaricato di promuovere processi di innovazione tra le imprese del settore costruzioni, nel segmento emergente degli edifici sostenibili. Lo studio di caso evidenzia che la nascita di un nuovo cluster richiede un elevato livello di imprenditorialitŕ tra ie non solo tra gli attori privati.
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Rainer Zitelman. « La forza del capitalismo. Un viaggio nella storia recente dei cinque continenti ». Il Politico 252, no 2 (19 janvier 2021) : 190–92. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.520.

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Résumé :
il volume qui in considerazione è una traduzione dall’ originale tedesco Kapitalismus is nicht das Problem, sondern die Lösung. In esso, Rainer Zitelmann, dottore di ricerca in storia e sociologia, affronta il tema del capitalismo e dell’anticapitalismo a partire dall’osservazione storico-empirica. in altre parole, si prefigge di esaminare cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nell’adozione di misure favorevoli all’economia di mercato o, per contro, di pianificazione economica in un medesimo paese (Cina, Regno Unito, USA, Svezia), in paesi diversi ma caratterizzati dalla medesima storia e cultura (Cile e Venezuela, Repubblica Federale tedesca e Repubblica Democratica tedesca, Corea del Sud e Corea del Nord) e nel continente africano.
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