Littérature scientifique sur le sujet « Storia di Roma »

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Articles de revues sur le sujet "Storia di Roma"

1

Guerra, Alessandro, Marco Meriggi, Christopher Calefati, Catherine Brice, Paolo Conte, Maria Pia Casalena et Agnese Visconti. « Recensioni ». IL RISORGIMENTO, no 1 (mai 2022) : 153–87. http://dx.doi.org/10.3280/riso2022-001006.

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Résumé :
- Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, Napoleone deve morire. L'idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese, Roma, Salerno, 2020, 194 p. br/> - Salvatore Santuccio, Uno stato nello stato. Sette segrete, complotti e rivolte nella Sicilia di primo Ottocento, Acireale, Bonanno, 2020, 301 p.- Enrico Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, 180 p.- Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2021, 282 p.- Giampaolo Conte, Il credito di una nazione. Politica, diplomazia e società di fronte al problema del debito pubblico italiano. 1861-1876, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, 114 p. - Massimo Baioni, Vedere per credere. Il racconto museale dell'Italia unita, Roma, Viella, 2020, 266 p.- Gabriele B. Clemens, Geschichte des Risorgimento. Italiens Weg in die Moderne (1770-1870), Wien-Köln, Böhlau, 2021, 264 p.- Du "Grand Tour" au Traité de Rome: l'Europe au bout du voyage, sous la direction de Francis Démier et Elena Musiani, Rennes, Presses universitaires, 2021, 186 p.
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Calderón Roca, Belén. « II Congresso AISU "PATRIMONI E TRASFORMAZIONI URBANE" ». Boletín de Arte, no 26-27 (30 mars 2018) : 879–83. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2006.v0i26-27.4586.

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Résumé :
En junio de 2004, se dió cita en la ciudad de Roma el II CONGRESSO AISU Patrimoni e trasformazioni urbane, organizado por la Associazione Italiana di Storia Urbana y patrocinado por la Universita Roma Tre, la Universita Tor Vergata, el Comune de Roma, el Archivio Storico Capitolino y la École Française de Rome.
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Prokop, Krzysztof R. « Prokop [Recenzja] : Claudio DE DOMINICIS, Membri del Senato della Roma Pontifi cia. Senatori, conservatori, caporioni e loro priori e Lista d’oro [...] ». Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne 105 (19 janvier 2021) : 417–23. http://dx.doi.org/10.31743/abmk.12081.

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Résumé :
Pełny tytuł: [Recenzja]: Claudio DE DOMINICIS, Membri del Senato della Roma Pontifi cia. Senatori, conservatori, caporioni e loro priori e Lista d’oro delle famiglie dirigenti (secc. X-XIX) (Collana di Storia ed Arte, IV), Fondazione Marco Besso, Roma 2009, ss. 386 • Repertorio dei notari romani dal 1348 al 1927 dall’Elenco di Achille Francois, a cura di Romina De Vizio (Collana di Storia ed Arte, VI), Fondazione Marco Besso, Roma 2011, ss. XLVIII + 210 + 16[15] ss. ilustr.
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Murray, Oswyn. « History and reason in the ancient city ». Papers of the British School at Rome 59 (novembre 1991) : 1–13. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009661.

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Résumé :
STORIA E RAZIONALISMO NELLA CITTA ANTICAViene trattato l'intreccio tra storia e razionalismo nell'organizzazione dello Stato nel mondo antico. Si dimostra che la vita politica greca si basava sul razionalismo e che la Storia veniva usata, ma subordinandola a speculazioni razionali. Ciò è provato dall'importanza degli Atti di fondazione mitici e dalla manipolazione della documentazione storica per fini politici. Vengono trovate le origini del razionalismo politico greco nelle origini della polis nel primo periodo arcaico. L'articolo termina con una discussione sul rapporto tra il razionalismo politico greco e lo sviluppo della polis in Etruria e Roma arcaica.
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Palumbo, Lidia. « Recensione a Maddalena Bonelli (a cura di). Filosofe Maestre Imperatrici. Per un nuovo canone della storia della filosofia antica (2020) ». Revista Archai, no 32 (14 novembre 2022) : e03230. http://dx.doi.org/10.14195/1984-249x_32_30.

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Bates, Piers Baker. « A portrait of Cardinal Pompeo Colonna, rival and imitator of the papal Caesars ». Papers of the British School at Rome 76 (novembre 2008) : 183–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000465.

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Résumé :
Nella Galleria Colonna di Roma si trova un ritratto poco considerato di uno delle figure più significative, e lui stesso a sua volta poco considerato, della storia dei primi venticinque anni del XVI secolo a Roma: il Cardinale Pompeo Colonna. I fini di questo articolo sono due: innanzitutto identificare il reale artista di quel ritratto, precedentemente attribuito a Lorenzo Lotto, ma in questa sede identificato come Sebastiano del Piombo; e, in secondo luogo, restituire al Cardinale Pompeo il giusto grado di importanza in questo momento critico della storia del papato e di Roma. Il tema dell'articolo sarà quindi ampliato al fine di comprendere i percorsi che avrebbero reso possibile l'incontro tra il patrono e l'artista, e dimostrare come queste particolari contatti — qui riferiti come ‘imperiali’ — offrano una nuova via per collegare la carriera di Sebastiano del Piombo a Roma.
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Barry, Fabio. « The late antique ‘domus’ on the Clivus Suburanus, the early history of Santa Lucia in Selci, and the Cerroni altarpiece in Grenoble ». Papers of the British School at Rome 71 (novembre 2003) : 111–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002415.

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Résumé :
LA DOMUS TARDOANTICA SUL CLIVUS SUBURANUS, LA STORIA DELLA CHIESA DI SANTA LUCIA IN SELCI E LA PALA D'ALTARE CERRONI A GRENOBLEQuesto articolo chiarisce la storia della chiesa di Santa Lucia in Selci a Roma, dalle sue origini fino al Cinquecento, filtrando i fatti dalla leggenda. In questo processo di chiarificazione, si restituisce al luogo di appartenenza un'opera d'arte di straordinaria rarità: la pala d'altare trecentesca di Santa Lucia, ora conservata nel Musée des Beaux-Arts di Grenoble.
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Osborne, John. « The Atrium of S. Maria Antiqua, Rome : A History in Art ». Papers of the British School at Rome 55 (novembre 1987) : 186–223. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009004.

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Résumé :
L'ATRIO DI S. MARIA ANTIQUA, ROMA: UNA STORIA NELL'ARTEI tentativi di stabilire la cronologia relativa all'uso medievale del sito di S. Maria Antiqua nel Foro Romano sono stati resi difficili dalla scarsezza della documentazione scritta. Il presente studio si propone di superare questa difficoltà usando come documenti che forniscano testimonianza sulla storia del sito i dipinti murali dell'atrio, finora poco studiati. Nonostante si creda generalmente che la chiesa sia stata abbandonata alia metà del IX secolo, una gran parte della decorazione dell'atrio può essere attribuita al X o XI secolo. Questi dipinti più tardi dimostrano che la struttura era usata da una comunità di monaci, e ne permettono l'identificazione con la ‘ecclesia sancti Antonii’ menzionata nel XII secolo nelle Mirabilia Urbis Romae. Tutti i dipinti murali dell'atrio sono descritti in dettaglio.
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Poulat, Émile. « Ricerche per la storia religiosa di Roma, n° 8, Rome, Ed. di storia e letteratura religiosa, 1990, 402 p. » Annales. Histoire, Sciences Sociales 50, no 1 (février 1995) : 213–14. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900060807.

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Berrón, Manuel, et Matías Ezequiel Kogel. « Carlo Natali. Il metodo e il trattato. Saggio sull’Etica Nicomachea. Roma : Edizioni di Storia e Letteratura, 2017 ». Synthesis 27, no 2 (1 décembre 2020) : e088. http://dx.doi.org/10.24215/1851779xe088.

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Thèses sur le sujet "Storia di Roma"

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Pierini, Anna <1995&gt. « I Giardini Segreti di Villa Borghese a Roma. Storia e gestione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16954.

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Résumé :
L’obiettivo che questo lavoro si propone è quello di presentare e far conoscere le vicende che hanno interessato i Giardini Segreti di Villa Borghese a Roma. Il lavoro effettuato si suddivide in due parti distinte ma correlate ai fini di una maggiore comprensione del caso. La prima sezione, che comprende i capitoli II, III e IV, si incentra sulla ricerca storico-artistica che indaga le origini e le trasformazioni dei Giardini Segreti dalla loro creazione, che risale al 1609, al restauro storico, di alcuni di essi, avvenuto nel 2016. Nel dettaglio la trattazione inizia con l’analisi di alcuni aspetti riguardanti lo sviluppo del parco della Villa e di coloro che l’hanno posseduta, utilizzata e trasformata, dal XVII secolo ad oggi. Prosegue successivamente con la ricerca sul collezionismo botanico della famiglia che tocca l’apice nella prima del Seicento con il capostipite Scipione Caffarelli Borghese ma che propone interessanti spunti di riflessione anche con altre personalità che hanno ereditato, oltre la proprietà, questa particolare passione. Si conclude infine questa prima parte con un’indagine storica relativa ai Giardini cosiddetti Segreti: dalla loro creazione, sempre agli albori del Seicento, sino all’acquisizione di essi da parte dello Stato nel 1903, il quale poi li diede in gestione al Comune di Roma.La seconda parte, che comprende i capitoli V e VI, è, invece, di ambito economico e consiste in un’analisi della gestione dei sopracitati Giardini e delle particolari modalità operative che hanno permesso il loro restauro tramite il finanziamento e la collaborazione della Onlus “Mecenati della Galleria Borghese”.
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DI, CARPEGNA GABRIELLI FALCONIERI TOMMASO. « Il clero urbano di Roma nei secoli IX-XII ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano, 1996. http://hdl.handle.net/11576/2507133.

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Testa, Sara <1990&gt. « I Trattati di Roma sulla stampa italiana, 1955-1958 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15205.

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Résumé :
La tesi, tramite l’utilizzo sia di letteratura che fonti primarie, presenta la copertura dei negoziati e della firma dei Trattati di Roma (1957) da parte di alcune tra le principali testate giornalistiche italiane di portata nazionale (l’“Avanti!”, “l’Unità” e “La Stampa”), coprendo il periodo dalla Conferenza di Messina del 2 giugno 1955 alle elezioni nazionali del 25 maggio 1958. L’analisi, sia di tipo quantitativo che qualitativo, compara la copertura mediatica del processo di "integrazione europea" dell'Italia e le modalità con cui le diverse testate esposero i fatti.
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Cadelo, Maria <1987&gt. « Modelli femminili di beneficenza a confronto nell'eta dell'emancipazione ebraica : le opere pie di Roma e di Torino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9323/1/tesi_Cadelo.pdf.

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Résumé :
Il presente lavoro ripercorre la vicenda storica di alcuni istituti di beneficenza, operanti a Roma e a Torino tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, attraverso le carte di archivi rimasti finora inesplorati. L’attenzione è stata posta sul ruolo femminile, risultato determinante nell’improntare l’attività di tali enti. L’esclusione della donna dalla vita comunitaria sancita dalla tradizione, non impedì che durante la fase dell’emancipazione delle minoranze religiose, vi fosse una graduale ridimensionamento della tradizionale separazione dei ruoli. Questo aspetto è da porsi in rapporto con la necessità spesso avvertita dalla donna di contribuire al sostentamento economico del nucleo familiare. L’incremento della povertà fu motore anche dell’iniziativa delle donne borghesi che vennero coinvolte sempre più frequentemente in attività filantropiche, pertanto dimensione lavorativa e attività di beneficenza furono i sentieri privilegiati a partire dai quali il femminile fece il proprio ingresso nella dimensione sociale. La storia delle istituzioni, ricostruita principalmente attraverso i Pinqasim, si inquadra in un sistema reticolare di beneficenza che assume una particolare valenza nella fase successiva all’emancipazione ebraica. Il modello filantropico sotteso all’intervento educativo, incorpora il tradizionale concetto di tzedakah, ma assolve anche alla funzione cruciale di preservare il legame di coesione tra i membri interni della comunità. La storia delle associazioni costituisce un punto di partenza per comprendere la situazione economica e sociale delle università romana e torinese e dei suoi complessi rapporti con la realtà esterna.
The work traces the story of some Jewish charities societies, operating in Rome and Turin between the end of the 19th century and the beginning of the 20th century through the archival documents unexplored. Attention was focused on the female role. The exclusion of women from community life enshrined in tradition did not prevent a gradual reduction of the traditional separation of roles during the phase of emancipation of religious minorities. The increase in poverty was also the engine of the initiative of the bourgeois women who were increasingly involved in philanthropic activities, therefore work dimension and charity activities were the privileged paths from which the female made its entry into the social dimension. The history of the institutions, reconstructed mainly through the Pinqasim, is part of a network system of charity that takes on particular significance in the phase following Jewish emancipation. The philanthropic model underlying the educational intervention incorporates the traditional concept of tzedakah, but also fulfills the crucial function of preserving the bond of cohesion between the internal members of the community. The history of the associations is a important starting point for understanding the economic and social situation of the Roman and Turin universities and its complex relations with the external reality.
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CASELLA, VALENTINA. « Roma reale, Roma immaginata. L'Urbe come grande scenografia della letteratura di età augustea (Virgilio, Orazio e Properzio) ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/929141.

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Santini, Ilaria <1992&gt. « La comunità cinese nel quartiere Esquilino di Roma ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14230.

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Résumé :
La mia tesi analizza la presenza di residenti della Repubblica popolare cinese nel quartiere Esquilino di Roma; la ricerca si è svolta attraverso una raccolta di dati statistici demografici e un attività sul campo tramite interviste ad istituzioni e personalità coinvolte nell'accoglienza. Con questa ricerca di tipo qualitativo ho raccolto dati e informazioni riguardanti l'integrazione, l'istruzione, la sanità e l'importanza della figura di un mediatore culturale e di un dialogo transculturale rivolto agli stranieri e in particolare alla popolazione cinese in ambito sanitario. Il primo capitolo della mia tesi offre un panorama generale dell'immigrazione cinese nel mondo, in Europa, in Italia e una caratterizzazione delle principali comunità cinesi nella penisola. Il secondo capitolo descrive la presenza migratoria a Roma e presenta gli aspetti demografici ed economici della collettività cinese nel quartiere Esquilino. Il terzo capitolo è dedicato invece all'integrazione e all'istruzione dei residenti cinesi del quartiere. Il quarto capitolo tratta della salute, in particolare in riferimento a iniziative e progetti di orientamento all'assistenza sanitaria e alla prevenzione, organizzati nel Rione Esquilino per la popolazione cinese ed immigrata del quartiere; realizzati grazie alla cooperazione della Caritas, del Poliambulatorio e dell'Asl presenti nella zona. In questo capitolo ho posto particolare attenzione all'importanza di tematiche come l'accoglienza e l'ascolto, evidenziando il ruolo essenziale del dialogo transculturale e della figura del mediatore culturale in ambito sanitario, in particolare nella definizione della comunicazione e del rapporto tra medico e paziente.
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RICCIONI, Stefano. « Scrittura e immagine nella Roma gregoriana : dottorato di ricerca in storia dell'arte, 14. ciclo, Università di Roma “La Sapienza”, A.A. 2002-2003 ». Doctoral thesis, Università degli Studi La Sapienza - Dipartimento di Storia dell'arte, 2004. http://hdl.handle.net/10278/36264.

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Résumé :
La tesi di dottorato propone una ricerca interdisciplinare su documenti figurativi ed epigrafici prodotti a Roma (e nel territorio adiacente), durante il periodo della cosiddetta “Riforma Gregoriana” (metà secolo XI - metà del secolo XII). Si tratta di un lavoro che è insieme di storia dell’arte figurativa, di storia delle ideologie e delle culture (e perciò di autori e testi), nonché di paleografia epigrafica. La ricerca è stata organizzata in tre parti. La prima è un’introduzione alla storia e al contesto sociale di Roma nonché all’organizzazione ecclesiastica durante la Riforma gregoriana. L’esigenza di un rinnovamento interno alla Chiesa, volto all’emancipazione dal potere imperiale, comportò un diverso atteggiamento nei confronti delle immagini rispetto alla tradizione. In questa sede sono stati esaminati gli scritti di Bruno di Segni (Sententiae). Essi hanno svelato la presenza di una “teoria artistica riformata”, nonché elementi fondamentali per la comprensione della simbologia connessa all’edificio ecclesiastico, alle immagini e alle scritture. Lo status del testo scritto si è rivelato, infatti, significante anche dal punto di vista “iconico” poiché la scrittura aveva un valore autenticante, oltre ad essere uno strumento mnemonico e liturgico. Nella seconda parte della ricerca è stato proposto un inedito esame delle “scritture esposte” di Roma (secc. XI-XII). In questa sezione sono state esaminate le iscrizioni d’apparato librarie (nelle Bibbie Atlantiche e nei rotoli di Exultet), le epigrafi su supporto lapideo (lastre di dedica, di consacrazione, etc.) e le iscrizioni presenti nei manufatti artistici monumentali (cicli pittorici e mosaici). Il lavoro ha messo in luce le diverse tipologie scrittorie presenti nella Roma gregoriana, in gran parte improntate alla capitale d’imitazione classica e influenzate da modelli librari. Il confronto tra la capitale tipizzata delle Bibbie Atlantiche e le epigrafi lapidee dell’età di Gregorio VII ha dimostrato l’intervento della committenza pontificia nella formazione di un modello grafico da esporre al pubblico, quale “manifesto” della Riforma. Inoltre, le stringenti relazioni formali tra le scritture librarie e le iscrizioni degli apparati figurativi hanno evidenziato gli scambi “culturali” tra gli esecutori e i committenti dei cicli dipinti (o a mosaico) e gli scriptoria monastici, in particolare quello di Montecassino. Ad esempio, sono emerse le connessioni tra le scritture dei cicli pittorici della chiesa inferiore di S. Clemente, di S. Anastasio a Castel S. Elia e dell’Immacolata di Ceri, consentendo di precisarne la cronologia. Tali scambi hanno inoltre rivelato che la concezione e l’organizzazione del registro visivo erano improntate sui principi della composizione “retorica”, che guidava le pratiche di lettura, la scrittura dei codici e dei rotoli liturgici. La terza parte propone due casi esemplari del metodo interdisciplinare adottato: i mosaici absidali di S. Clemente e di S. Maria in Trastevere. Dal mosaico di S. Clemente è emersa la particolare costruzione “retorica” dell’iconografia, frutto di una stretta connessione tra il testo delle iscrizioni, la loro realizzazione grafica, e le immagini. La complessità del programma figurativo ha rivelato due diversi orientamenti di lettura, uno rivolto ai canonici riformati, l’altro alla congregazione dei fedeli. Il rapporto tra testi e immagini, improntato sulle pratiche liturgiche e cultuali, fu, infatti, funzionale alla selezione del pubblico. L’esame del mosaico di S. Maria in Trastevere ha, d’altro canto, evidenziato il mutamento della strategia propagandistica della Chiesa. Il messaggio trionfale del mosaico, espresso dal tema simbolico dello sposalizio di Maria desunto dal Cantico dei Cantici, mira alla celebrazione del trionfo ecclesiastico e di Innocenzo II nella qualità di Vicarius Christi. L’analisi del mosaico ha fatto emergere numerosi elementi di novità connessi, ad esempio, all’uso simbolico del colore e delle tipologie grafiche, nonché alla loro interazione in chiave iconologica. La ricerca è stata completata da un censimento delle epigrafi romane prodotte tra i secoli XI e XII, dove sono state raccolte le inedite informazioni che hanno costituito la base del lavoro.
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Cerioli, Lucilla <1987&gt. « La cultura possibile : nuove ipotesi di gestione economica e trasmissione di saperi. Il caso del teatro Valle di Roma ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1985.

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Résumé :
L'oggetto del lavoro di tesi che intendo analizzare ed approfondire ruota intorno all'esperienza di un nuovo tipo di gestione economica di un teatro storico, il più antico di Roma: il Teatro Valle. Questo processo, iniziato con l'occupazione del teatro stesso nel giugno scorso in seguito alla riduzione del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) e allo scioglimento dell'Ente Teatrale Italiano (ETI), ha portato e sta portando ad una modalità di autogestione e organizzazione che coinvolge attivamente la collettività e numerosi lavoratori del mondo teatrale e artistico, uniti nell'intento di dare vita ad uno spazio pubblico, aperto, dove la cultura, possa costituire un elemento unificante, democratico e accessibile per tutti. In particolar modo sarei interessata ad analizzare questa esperienza dal punto di vista economico-giuridico, come modello che, nel caso riuscisse a realizzarsi, costituirebbe un'iniziativa importante di azionariato collettivo e popolare che mira a dare una nuova vita e una nuova forma ad una realtà, quella teatrale, dello spettacolo e della cultura in generale, troppo spesso posta in secondo piano. La volontà del comitato del teatro di costituire una fondazione (Fondazione Teatro Valle Bene Comune per le Drammaturgie Italiane e Contemporanee) con uno statuto partecipativo che si propone come frutto di una reale collaborazione di tutti i cittadini, costituirebbe, nell'intento degli organizzatori, un segno importante, un tentativo di democratizzazione e di avvicinamento degli individui a un bene comune, il teatro stesso, così come al diritto alla formazione e alla conoscenza, spesso non sempre alla portata di tutti. Sotto un profilo organizzativo mi piacerebbe analizzare l'esperienza del teatro Valle come nascita di un nuovo tipo di assetto sociale, che si dichiara lontano dalle logiche privatistiche e dalle leggi del mercato, ma che allo stesso tempo necessita di inserirsi all'interno del tessuto urbano della città, con cui deve essere in grado di instaurare un dialogo proficuo nel lungo periodo. É proprio l'aspetto culturale e di offerta formativa che questa esperienza sta portando alla luce che ritengo interessante studiare: per analizzare la pluralità dei settori culturali coinvolti, il dialogo che una vicenda forte come questa e sicuramente “estrema” sotto molti punti di vista è riuscita a costruire con la collettività e se e in che modo si sta pensando di portarlo avanti in maniera proficua. Nondimeno risulta particolarmente interessante osservare le dinamiche e gli sviluppi che si sono necessariamente creati all'interno del gruppo in un'ottica di lungo periodo. I diversi punti di vista, le riflessioni e i dibattiti costituiscono uno spunto interessante per analizzare come i propositi e le motivazioni iniziali incontrino possibili naturali cambiamenti e di quanto la nuova “piccola” realtà costruita all'interno del teatro si discosti da una realtà più “istituzionale”. Trovo particolarmente stimolante occuparmi di questa esperienza e delle ragioni che ne stanno alla base perché rappresenta l'ultima di una lunga serie di forme di autogestione e coesione sociale che si stanno verificando in questi anni nel nostro Paese. Il Teatro Valle si caratterizza come punto di partenza cui sono seguite nuove forme di riappropriazioni di spazi pubblici come il Teatro Marinoni di Venezia, il Teatro Coppola di Catania e la tre giorni di dibattiti ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo.
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Bufalo, Maria Rosa <1990&gt. « Esperienze pedagogiche in Roma antica : casi esemplificativi di progresso e censura ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12858.

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Résumé :
Il tema del lavoro è l’educazione, quella impartita dalla famiglia e quella più specificatamente scolastica. Dopo un parallelo con il sistema di istruzione greco, viene delineato come si organizzava quello romano, diviso, come oggi, in scuole primarie, secondarie e superiori. Il ludus litterarius era diretto dal magister, che si occupava principalmente di impartire l’insegnamento della lettura e della scrittura. La scuola secondaria era presieduta dal grammaticus, che leggeva testi di autori autorevoli della tradizione per insegnare la recte loquendi scientia, cioè il parlare bene. La scuola del rethor infine dava la possibilità agli studenti di affinare la propria preparazione nell’oratoria, fondamentale per coloro che avessero ambito ad una carriera illustre. Posto che, rispetto al sistema scolastico greco, le scuole romane non introducono particolari cambiamenti, il focus dello studio si concentra su dei casi esemplificativi di scuole del I sec. a.C. che, al contrario, avevano portato forme di innovazione nel loro programma e negli insegnamenti che offrivano. La particolarità di queste scuole sta nel fatto che esse vennero chiuse, in apparenza perché portatrici di novitas, ma in realtà per motivi politici: si tentava di screditare coloro che aprivano queste scuole o personaggi ancora più influenti a loro legati, come nei casi di Plozio Gallo e di Cecilio Epirota, usando come pretesto il fatto che questi incoraggiavano un ambiente in cui circolavano idee pericolose per la pars politica al potere.
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10

Campini, Ruben <1995&gt. « Il Mito di Ravenna nell'Ottocento. L'Imago Civitatis tra il Congresso di Vienna e Roma Capitale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17222.

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Résumé :
L'Ottocento costituì per Ravenna un momento di profonda trasformazione, scandito da due fondamentali eventi politici, il Congresso di Vienna, a seguito del quale la città rientrò a far parte dei territori dello Stato della Chiesa dopo il ventennio di dominazione napoleonica, e l'Unità d'Italia. In questo periodo, Ravenna, considerata già dal secolo precedente una città morta, poco visitata, priva di un'economia e di un'industria fiorenti, niente più che una città di second'ordine, cercò faticosamente di giocare un nuovo ruolo all'interno del suo contesto territoriale, attraverso la fondazione e la valorizzazione di una nuova identità basata sul suo antico passato di Capitale, materializzato nei suoi monumenti di V e VI secolo. Tale processo si configura come il frutto di un dialogo locale, nazionale ed internazionale, che aveva portato all'elaborazione di diverse interpretazioni della città e delle sue memorie e che si esplicitò in azioni materiali sui monumenti antichi, finalizzate all'allineamento della città reale con quella del mito. Il presente studio si propone dunque di ricostruire questo dialogo e costituisce la prima parte di un più ampio progetto realizzato in collaborazione con la Dott.ssa Annalisa Moraschi, che estenderà l'analisi della percezione e della trasformazione della città e dei suoi monumenti fino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale.
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Livres sur le sujet "Storia di Roma"

1

Brizzi, Giovanni. Storia di Roma. Bologna : Pàtron, 1997.

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2

Arnaldo, Momigliano, et Schiavone Aldo, dir. Storia di Roma. Torino : Einaudi, 1988.

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3

Indro, Montanelli. Storia di Roma. Milano : Rizzoli, 2003.

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4

Storia di Roma. Milano : BUR, 1988.

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5

century, Eutropius active 4th, Eutropius active 4th century, Gasti, Fabio, writer of introduction et Bordone Fabrizio translator, dir. Storia di Roma. Santarcangelo di Romagna (RN) : Rusconi Libri, 2014.

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6

Storia linguistica di Roma. Roma : Carocci, 2008.

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7

Amirante, Luigi. Una storia giuridica di Roma. Napoli : Jovene, 1992.

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8

Epigrafia e storia di Roma. Roma : Carocci editore, 2015.

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9

Emilio, Gabba, dir. Introduzione alla storia di Roma. Milano : LED, 1999.

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10

Spinosa, Antonio. La grande storia di Roma. Milano : Mondadori, 1998.

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Chapitres de livres sur le sujet "Storia di Roma"

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Martin, Franco Foresta, et Geppi Calcara. « La stazione sismica di Roma ». Dans Per una storia della geofisica italiana, 101–12. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1578-4_11.

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Orlandi, Silvia. « Per la storia edilizia di Roma nel iv secolo. Qualche contributo epigrafico ». Dans Studi e testi tardoantichi, 507–23. Turnhout, Belgium : Brepols Publishers, 2019. http://dx.doi.org/10.1484/m.stta-eb.5.119103.

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Rizzin, Eva. « Resistenze e storie di rom e sinti per costruire insieme la memoria collettiva ». Dans Raccontare la Resistenza a scuola, 193–97. Florence : Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.25.

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Résumé :
The contribution aims at discussing the word "Resistenza" in the framework of the life of the communities sinti and rom, between present and past decades. On one side the paper aims at highlighting the contribution rom and sinti gave to Resistance and ti-fascist movement, on the other side it shows sinti and rom's resistance against prejudices and stereotypes which determine their present. The riappropriation of their communitarian history as their national history can be considered as a powerful tool for building people's identity as citizens and it marks a path toward sharing and inclusion.
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« Capitolo 1. Per la storia di grattachecca ». Dans «’E parole de Roma», 1–19. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110677492-001.

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« Capitolo 10. La storia di un imperativo diventato interiezione : ammazza ! » Dans «’E parole de Roma», 163–94. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110677492-010.

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« F. STORIA DI ROMA, DELL’ITALIA ANTICA E DELL’IMPERO ROMANO ». Dans 1994, 87–104. K. G. Saur, 1999. http://dx.doi.org/10.1515/9783110959352.87.

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Mamoli Zorzi, Rosella. « Conoscere e insegnare l’America ». Dans I rapporti internazionali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-265-9/009.

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Résumé :
The paper deals with the Fulbright exchange program, started by Senator James W. Fulbright in 1946, and active in Italy from 1948, when the Italian government signed the agreement. The Fulbright program was essential in the life and career of many Italian scientists, artists, musicians, etc. and it was very important in opening up American studies at Ca’ Foscari, one of the very first universities, with Roma La Sapienza, to start a separate course of American studies in Europe.
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« La Roma di Giovenale (e il nido della Concordia in 1, 116) ». Dans Giovenale tra storia, poesia e ideologia, 65–104. De Gruyter, 2016. http://dx.doi.org/10.1515/9783110486193-003.

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« Capitolo 8. «Gricia ? Like gray ? That sounds like a sad dish». Geografia e storia di un piatto romanesco ». Dans «’E parole de Roma», 117–36. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110677492-008.

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« Roma o Costantinopoli ? » Dans Storie arabe di Greci e di Romani, 223–30. Pisa University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvb1hrzn.11.

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Actes de conférences sur le sujet "Storia di Roma"

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Salamone, Giancarlo. « Towards the contemporary city. Reading method of post-unification restructuring of Trastevere in Rome ». Dans 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6046.

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Résumé :
Towards the contemporary city. Reading method of post-unification restructuring of Trastevere in Rome Giancarlo Salamone Dipartimento di Architettura e Progetto. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Roma. via Flaminia, 359. 00196 Roma. Dottorato di Ricerca in Architettura e Costruzione. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Roma. via Antonio Gramsci, 53. 00197 Roma. E-mail: giancarlo.salamone@uniroma1.it Keywords (3-5): Restructuring, Rome, Trastevere, process, reading method, tools, analysis in urban morphology Conference topics and scale: Tools of analysis in urban morphology Trastevere, the only area of the historic center of Rome (together with the Vatican / Borgo complex) located on the right side of the Tiber river, shows a morphological structure that depends on the pre-existing substrate, both road that typological, which was modified during the post-unity period by the establishment of the Tiber fronts and, above all, by the opening of Viale Trastevere. In the way of thinking about urban morphology as a scalar product of the factors that influence each other, in particular building typology, local structure, overall structure and territory, and that contribute together to generate an organism, it is therefore possible to read this part of the historical center as the last product, but not definitive, of a "process". The reading method on the consolidated structure, later renovated in a post-unification era, is based on the analysis of the most abundant building typology and on the permanence and derivations of local typological processes that led to the formulation of the “line house” in nineteenth-century line, the predominant building type of roman expansion in nineteenth-twentieth century. The reading of the restructuring, understood as synchronic action on the historical center, has been implemented instead by the analysis of synchronic variations at “line house” through the research of all projects registered for the edification of each block. Thus we can see how the blocks resulting from the transformation, in the logic of a restructuring "contromaglia" like the one for the opening of Viale Trastevere, will be the result of the disconnection of the existing blocks in which the building type adopted has had to adapt to a lower return situations: a reading of a synchronic action on a diachronic process that gives us the modern morphological apparatus. References Muratori, S., Bollati, R., Bollati, S. and Marinucci, G. (1963) Studi per una operante storia urbana di Roma (Consiglio Nazionale delle ricerche, Roma). Maffei, G. L. and Caniggia, G. (1979) Lettura dell’edilizia di base (Marsilio, Venezia). Maffei, G. L. and Caniggia, G. (1984) Progetto nell’edilizia di base (Marsilio, Venezia). Vaccaro, P. and Ameri, M. (1984) Progetto e realtà nell’edilizia romana dal XVI al XIX secolo (Edizioni Calosci, Cortona). Corsini, M. G. (2001) Il tessuto e l’edilizia progettati in Italia dal 1870 al 1930. Permanenza e derivazioni dei processi tipologici locali (Edizioni Kappa, Roma). Archivio Storico Capitolino, archival sources on restructuring area of Trastevere and permanence and derivations of local typological processes.
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Calisi, Daniele, Maria Grazia Cianci et Francesca Geremia. « Strumenti contemporanei a servizio del passato : il quartiere della Suburra a Roma tra storia e attualità ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8008.

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Résumé :
Questo scritto illustra il risultato di 3 anni di sperimentazioni e ricerche svolte in un’area urbana di prioritaria importanza nella formazione della città di Roma troppo spesso, in ragione della sua posizione non baricentrica rispetto all’attuale centro storico, trascurato dagli studi di settore. L’area presa in esame è stata una porzione del centro storico: uno stralcio del rione Monti, noto storicamente con il toponimo Suburra; nel dettaglio quella parte del Rione rimasta inclusa fra la via Panisperna, la via Cavour e via dei Fori Imperiali, che ha conservato in modo più autentico le caratteristiche del tessuto storico originario. La ricerca ha quindi attivato un processo di conoscenza della città intesa come approfondimento e analisi delle trasformazioni urbane attraverso l’indagine storico-archivistica, la lettura delle cartografie e dei documenti, lo studio tipologico, il controllo strutturale delle architetture messo in relazione alla conformazione geomorfologica del territorio ed alle trasformazioni subite dal tessuto edilizio. Contestualmente all’applicazione e verifica dei dati raccolti attraverso il rilievo e la sistematizzazione grafica. Per rendere più accessibile ed immediata la lettura di questo processo si è scelto di utilizzare la modellazione 3D per comunicare efficacemente e rendere agevole il confronto tra le successive epoche col fine di accogliere e dare una risposta innovativa alle istanze richieste dall’applicazione delle ICT nella documentazione del Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). La modellazione, resa possibile dall’integrazione dei dati desumibili dalle fonti con il rilievo diretto, è stata estesa all’intera area oggetto di studio e si è soffermata sulla ricomposizione di determinati momenti della time-line. This paper shows the results of 3 years of research developped on a urban area of priority importance in the formation of the city of Rome, too often overlooked by the sector’s studies because of its not barycentric position in comparison to the actual historical center. The area is an excerpt of the Rione Monti, historically known with the toponym Suburra; in detail that Rione portion included among via Panisperna, via Cavour and via dei Fori Imperiali, which has preserved the original historic fabric characteristics. The research has then enabled a process of knowledge of the city meant as analysis of urban transformation through the historical-archival investigation, the maps and documents reading, the typological study, the architecture's structural control, all correlated to the geomorphological conformation of the territory and the urban farbic transformations. With the simultaneous application and the collected data examination through the survey and the graphic systematization. To make the reading of this process more accessible and immediate it has been chosen to use the 3D modeling to communicate and facilitate the comparison between the successive eras in order to receive and give a innovative response to the instances required by the application of ICT in the documentation of Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). Modeling, possible by the integration of the data produced from the sources with the direct relief, was extended to the entire studied area and it’s been focused on the reconstruction of certain moments of the timeline.
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Gorgo, Letizia, et Gloria Riggi. « URBAN TRACES : revitalization strategies for abandoned villages. » Dans 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.5938.

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Résumé :
Letizia Gorgo¹, Gloria Riggi² ¹Dipartimento di Architettura e progetto. Dottorato in Architettura e costruzione, Sapienza, Università di Roma, Via Gramsci, 53. 00197 Roma ² Dipartimento di Architettura e progetto. Dottorato in Architettura e costruzione, Sapienza, Università di Roma, Via Gramsci, 53. 00197 Roma E-mail: letiziagorgo@hotmail.it, gloriariggi@libero.it, Keywords : abandoned villages, urban morphology, scattered hotel, existing fabric, revitalization strategies Conference topics and scale: City transformations In Italy today, one can count more than 6000 villages that have been abandoned(deserted) for a variety of causes. This negletc state produces a serious problem related to a wider phenomenon of abandonment of entire portions of italian territories. Realities that differ form the city because of their morphology: Does urban shape represent an urban limit? or is it an alternative testimony to the city? Research purpose is to understand how relationship, between these cases and the territory, works; in particular during the absence of the main component: the human one. The case study Santo Stefano di Sessanio, an ancient village in the center of Italy, inhabited until 90's, shows how the examination of urban shape represents the potentiality of his own revitalization. By relating his historical identity to the scattered hotel projectual approach, it contributes to combine conservation, valorization and sustainability of the existing building fabric, in order to claim the authenticity of these villages declaring their own autonomy and dimension to major urban centers polarization. In this example transformation is meant as conscious project that grow up from the built reality not from the project itself, transformation as knowledge of urban facts, tool to approach to the structure of this reality. References Rossi A., (1966 ) ‘L’architettura della città’, Quodlibet, Macerata Muratori S., (1967) ‘Civiltà e territorio’, Centro studi di storia e urbanistica, Roma Cartei, G. F., (2007) ‘Convenzione europea del paesaggio e governo del territorio’, Il Mulino, Bologna Caravaggi L., (2014) ‘La montagna resiliente’, Quodlibet, Macerata, Strappa, G., Carlotti, P., Camiz, A., (2016) ‘Urban Morphology and Historical Fabrics’, Gangemi Editore, Rome
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Aragona, Stefano. « Ecological city between future and memory : a great opportunity to rethink the world ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Résumé :
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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Cimino, Antonio, Giuseppe De Marco et Stefano Magaudda. « L’informatizzazione e la divulgazione del Catasto Gregoriano e della cartografia storica di Roma ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7993.

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Résumé :
Il progetto d’informatizzazione del Catasto Gregoriano Urbano di Roma è stato avviato circa dieci anni fa, grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo, ed è ora nella sua fase conclusiva. Il progetto è stato realizzato dal Dipartimento di Studi Urbani dell’università di Roma Tre, dall’Archivio di Stato di Roma, dalla Sovrintendenza Capitolina e dall’Archivio Capitolino e l’attività di ricerca ha permesso di ricostruire l'immagine urbana ed archeologica della Roma preunitaria e post-unitaria. Le mappe del Catasto Gregoriano e i relativi brogliardi costituiscono la base del Sistema Informativo Geografico (GIS) al quale sono stati collegati altri documenti cartografici e documentali: la pianta di Roma di G.B. Nolli del 1748; un consistente numero di schede relative a documenti di archivio in materia di architettura urbana e archeologia; documenti iconografici sulla architettura della città storica. Il progetto intende conseguire un duplice obiettivo: realizzare un sistema informativo geografico in grado di contenere, gestire e divulgare i dati sulla città storica provenienti da fonti diverse; creare uno strumento web a carattere partecipativo e didattico destinato ad un’ampia platea di utenti e non solo a ricercatori e studiosi del settore. La piattaforma web e la banca dati geografica sono state integralmente realizzate con prodotti e software Open Source. The digitization of the Gregorian Urban Cadastre of Rome (Catasto Gregoriano Urbano di Roma) has started about ten years ago thanks to the funding by the Cariplo Foundation, and it is now in its final stage. The project has been implemented by the Department of Urban Studies of the “Roma Tre” University, the Archivio di Stato di Roma, the Sovrintendenza Capitolina and the Archivio Capitolino. The research has allowed to reconstruct the archaeological and urban image of Rome in the pre- and post-unification periods. The maps and registers of the Gregorian Cadastre represent the basis of the Geographic Information System (GIS), which has been linked to maps and documents from other sources: the 1748 map of Rome by G. B. Nolli, a substantial number of datasheets from archive documents related to buildings and archeology, other iconographic documents concerning the architecture of the old town. The project has a dual purpose: on the one hand, the implementation of a GIS able to store, manage and disseminate data about the historic city from different sources; on the other, the activation of a participatory and educational web tool open to a wide audience, not only to researchers and scholars of this particular field. The web platform and the geographic database have been fully implemented with Open Source products and software.
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Camiz, Alessandro. « Diachronic transformations of urban routes for the theory of attractors ». Dans 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.5639.

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Résumé :
Alessandro Camiz ¹ ¹ Department of Architecture, Girne American University, Cyprus, Association for Historical Dialogue and Research, Home for Cooperation (H4C), 28 Marcou Dracou Street, Nicosia, Cyprus, 1102. E-mail: alessandrocamiz@gau.edu.tr Keywords (3-5): urban tissues, urban morphology, urban routes, theory, history Conference topics and scale: Tools of analysis in urban morphology Recent urban morphology studies consider urban tissues as living organisms changing in time (Strappa, Carlotti, Camiz, 2016), following this assumption the theory should examine more analytically what Muratori called ‘medievalisation’ (Muratori, 1959), a term describing some of the transformations of urban routes happened in the middle ages. The paper considers the diachronic deformation of routes, and other multi-scalar occurrences of the attraction phenomena (Charalambous, Geddes, 2015), introducing the notion of attractors and repellers. Archaeological studies already do consider attractors and repellers as a tool to interpret some territorial transformations, following the assumption that “the trajectory that a system follows through time is the result of a continuous dynamic interaction between that system and the multiple 'attractors' in its environment” (Renfrew, Bahn, 2013, p. 184). There are different elements that can act as attractors in an urban environment, such as bridges, city walls, city gates, water systems, markets, special buildings, and it is possible to consider each of these anthropic attractors as equivalent to a morphological attractor at the geographical scale. We can even interpret the ridge-top theory (Caniggia, 1976) as the result of attraction and repellence of geographic features on anthropic routes. The territorial scale analysis is the methodological base of the theory, but the attractors herein considered operate at the urban scale, deviating locally across time from a rectilinear trajectory and defining a specific urban fabric. The research interprets and reads the effects of attractors on urban routes and fabrics as a method for the reconstruction of Nicosia’s medieval city walls, in continuity between the Conzenian approach (Whitehand, 2012) and the Italian School of Urban Morphology (Marzot, 2002). References:, Muratori, S. (1959) Studi per un’operante storia urbana di Venezia (Istituto Poligrafico dello Stato, Roma). Caniggia, G. (1976) Strutture dello spazio antropico. Studi e note (Uniedit, Firenze). Marzot, N. (2002) ‘The study of urban form in Italy’, Urban Morphology 6.2, 59-73. Whitehand, J.W.R. (2012) ‘Issues in urban morphology’, Urban Morphology 16.1, 55-65. Renfrew, C., Bahn, P. (eds.) (2013) Archaeology: The Key Concepts, (London, Routledge). Charalambous, N., Geddes, I. (2015) ‘Making Spatial Sense of Historical Social Data’, Journal of Space Syntax 6.1, 81-101. Strappa, G., Carlotti, P., Camiz, A. (2016) Urban Morphology and Historical Fabrics. Contemporary design of small towns in Latium (Gangemi, Roma).
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Psenner, Angelika, et Klaus Kodydek. « Researching the morphology of the city’s internal micro structure : UPM Urban Parterre Modelling ». Dans 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.5115.

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Résumé :
As conventional cadastral maps only show building perimeters, they contain no information about the city’s internal structure—about the complex interplay of architecture and its socio-economical use. Thus urban planning seems to spare little thought for what really takes place inside the buildings lining a street, although we perfectly know that the potentials of ground floor use and the structure of the correlating public street space are directly related. The Urban Parterre Modelling UPM-method refers to the city’s “parterre” as a holistic urban system: it covers both built-up and non-built-up areas. Thus street, ground floor and courtyard are treated as entity, so that their interrelations can come to light. Technically the method represents the merging of a common 3D-city-model and a Comprehensive Ground Plan Survey CGPS—a researching technique used in the 1960s until the 1990s (mostly in Italy and Switzerland). This new urban research method has been developed and tested in a pilot study by means of an in depth exploration of an exemplary historical street in Vienna. In September 2015 a new four years research program was financed by the Austrian Science Fund (Austria's central funding organization for basic research, FWF) and launched at the Department of Urban Design at Vienna University of Technology. Within this operational framework a variety of different street-level environments in Vienna are being examined. Given this perspective the paper is therefore addressing the following issues: How was the Viennese ground level originally used? Which urban functions were located there? What are the (historical) interrelations between public space and the life inside buildings? How does this micro system influence urban life and especially pedestrian behaviour?References: CANIGGIA, G. (1986): “Lettura di Firenze – Strukturanalyse der Stadt Florenz”. In Malfroy/ Caniggia: Die morphologische Betrachtungsweise von Stadt und Territorium. Zürich: ETH, Lehrstuhl f. Städtebaugesch. MALFROY, S. (1986): „Die morphologische Betrachtungsweise von Stadt und Territorium“. Zürich : ETH, Lehrstuhl f. Städtebaugeschichte MURATORI, S. (1960): Studi per un operante storia urbana di Venezia. Roma: Istituto Poligrafico dello Stato PETERS, M. (1990): „Stadtgrundriss als Arbeitsinstrument: dem Mittelalter auf der Spur“. In: Hochparterre 1990/4, 30-31 (http://dx.doi.org/10.5169/seals-119191) accessed 23.10.2017 PETERS, M. (1999b): „Elektronische Erfassung eines Industriequartiers: zusammenhängende Grundrissaufnahme in Zürich, ein Experiment“. In: Schweizer Ingenieur und Architekt, Vol.117, 779-784. RUEGG, A. (ed.) (1975): Materialien zur Studie Bern. 4. Jahreskurs 1974/75. Zurich: ETH/Schnebli/Hofer
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Piacentini, Veronica. « Strategie di retrofit energetico di edifici storici dell’Area Metropolitana di Roma ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7971.

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Pugliano, Antonio. « Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare : studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano : il caso di Ostia ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Résumé :
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano et Alessandro Micucci. « Le trasformazioni dello spazio urbano : la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Résumé :
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Storia di Roma"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave : affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Résumé :
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer et Costanza Torre. Considerazioni chiave : equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Résumé :
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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Ripoll, Santiago, Tabitha Hrynick, Ashley Ouvrier, Megan Schmidt-Sane, Federico Marco Federici et Elizabeth Storer. 10 Ways Local Governments in Multicultural Urban Settings can Support Vaccine Equity in Pandemics. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.016.

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Résumé :
At national and aggregate levels, COVID-19 vaccination across G7 countries appears successful. To date, 79.4% of the total population of G7 countries have received a first dose, 72.9% a second, and 45.4% a booster shot (28th April 2022 data). In France, 80.6% of the total population has had a first dose, 78.2 % have had two doses, and 55.4% have had their booster jabs (28th of April 2022 data). In the UK, 79.3% of the total population has received one dose, 74.1% a second one, and 58.5% have received a booster. In Italy, 85.2% of the total population has had a first dose, 80.4% have had two doses, and 66.5% have had their booster jabs (28th of April 2022 data). These figures indicate enthusiasm across G7 countries for COVID-19 vaccines. Yet high overall vaccination rates at the national level, disguise significant in-country disparities. For example, by the end of 2021, less than 50% of residents of the Northern Districts of Marseille were vaccinated, compared with over 70% in wealthier neighbourhoods. In the Ealing borough of Northwest London, 70% of the eligible population has had a first dose – which is almost 10% percent below the national average (4th of April 2022 data). Disparities are also seen in other urban metropolises across the G7. This brief investigates these disparities through the lens of “vaccine (in)equity”, focusing on the role of local actors. It builds on ethnographic and qualitative research carried out in the Northern Districts of Marseille and ongoing research engagement around vaccine equity in Ealing (Northwest London), as well as qualitative research carried out in Italy among networks of healthcare providers, intercultural mediators, and civil society organizations that collaborated during the COVID-19 campaign in the Emilia Romagna region and in Rome. This brief is based on research conducted between October and December 2021 in Marseille and ongoing engagement in Ealing which started in May 2021. It identified how local governments, health actors, community groups and residents play key roles in shaping vaccine (in)equity. This brief was developed for SSHAP by Santiago Ripoll (IDS), Tabitha Hrynick (IDS), Ashley Ouvrier (LaSSA), Megan Schmidt-Sane (IDS), Federico Federici (UCL) and Elizabeth Storer (LSE). It was reviewed by Eloisa Franchi (Università degli Studi di Pavia) and Ellen Schwartz (Hackney Council Public Health). The research was funded through the British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210038). Research was based at the Institute of Development Studies (IDS), University of Susssex, and the Laboratoire de Sciences Sociales Appliquées (LaSSA). The brief is the responsibility of SSHAP.
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