Littérature scientifique sur le sujet « Storia della pittura moderna »
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Articles de revues sur le sujet "Storia della pittura moderna"
Pierguidi, Stefano. « La ‘terza stanza de quadri’ in Palazzo Farnese nel 1644 ». Journal of the History of Collections 32, no 2 (9 avril 2019) : 265–73. http://dx.doi.org/10.1093/jhc/fhz016.
Texte intégralBignamini, Ilaria, et Amanda Claridge. « The tomb of Claudia Semne and excavations in eighteenth-century Rome ». Papers of the British School at Rome 66 (novembre 1998) : 215–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004293.
Texte intégralLoh (review author), Maria. « Pellegrino Tibaldi pittore e architetto dell'età borromaica. Special issue of Studia Borromaica. Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna ». Confraternitas 9, no 2 (1 juillet 1998) : 47–48. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v9i2.13363.
Texte intégralTouber, Jetze. « Storia moderna o genesi della modernità ? » European Review of History : Revue européenne d'histoire 21, no 6 (14 avril 2014) : 915–17. http://dx.doi.org/10.1080/13507486.2014.892717.
Texte intégralForni, Giorgio. « Cesare Rinaldi, Guido Reni e l’ecfrasi del moderno ». Quaderns d’Italià 26 (3 décembre 2021) : 145–70. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.511.
Texte intégralRedavid, María Gaia. « La Compagnia della Morte ». Revista Eviterna, no 8 (23 septembre 2020) : 203–17. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi8.9778.
Texte intégralCosma, Iulia. « The translation of Italian opera librettos in the nineteenth century : historical and cultural milestones ». Translationes 6, no 1 (1 janvier 2014) : 78–92. http://dx.doi.org/10.1515/tran-2015-0006.
Texte intégralPiaia, Gregorio. « Fra tradizione e innovazione : la "storia dei filosofi" in età antica, medievale e moderna ». Trans/Form/Ação 34, no 3 (2011) : 3–15. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732011000500002.
Texte intégralShea, William R. « Storia della scienza moderna e contemporanea. Paolo Rossi ». Isis 81, no 2 (juin 1990) : 309. http://dx.doi.org/10.1086/355361.
Texte intégralPrampolini, Antonio. « Internet e l'uso pubblico della storia. Dalle riflessioni di Nicola Gallerano alle indagini di Antonino Criscione sui siti web ». SOCIETÀ E STORIA, no 134 (février 2012) : 797–813. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134008.
Texte intégralThèses sur le sujet "Storia della pittura moderna"
Bianchi, E. « RICERCHE SULLE ILLUSTRAZIONI DELLA STORIA DELLA PITTURA ITALIANA DI GIOVANNI ROSINI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/155758.
Texte intégralCulatti, Marcella <1972>. « La raffigurazione delle arti in Italia : le allegorie della pittura e della scultura in epoca moderna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/612/1/culatti_tesi.pdf.
Texte intégralCulatti, Marcella <1972>. « La raffigurazione delle arti in Italia : le allegorie della pittura e della scultura in epoca moderna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/612/.
Texte intégralVinco, Mattia. « Catalogo della "pittura di cassone" a Verona dal Tardogotico al Rinascimento ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422135.
Texte intégralIl lavoro si sviluppa entro binari storiografici ben precisi, già delineati all’inizio del Novecento da studiosi quali Tancred Borenius e Paul Schubring in numerosi contributi su riviste, ma soprattutto nella monumentale catalogazione dei mobili dipinti, intitolata Cassoni. Truhen und Truhenbilder der italienischen Frührenaissance. Ein Beitrag zur Profanmalerei im Quattrocento, data alle stampe dallo studioso tedesco nel 1915, e in edizione ampliata nel 1923. Su tale esempio non è stata isolata un’unica tipologia di manufatti all’interno di questo genere di pittura – i cofani, le spalliere, le testiere da letto o i pannelli da studiolo –, come talvolta accaduto in questo ambito di studi, ma si è ricostruito per intero quel periodo della storia dell’arte veronese che per cronologia si colloca tra gli incanti tardogotici, le novità mantegnesche e le prospettive carpaccesche. Il punto di partenza dell’indagine va ricercato proprio in un suggerimento di Schubring: “Verona ist ein ausserordentlich wichtiger Platz für die Truhenmalerei; es ist geradezu das Zentrum in Oberitalien. Unsere Liste zählt etwa siebzig Bilder, mehr als die für ganz Umbrien”, rimasto per molto tempo inascoltato, forse a causa della scarsa importanza attribuita a questo tipo di produzione pittorica veronese. Ed invece, tra Quattrocento e Cinquecento, entro le mura cittadine, si assistette all’inaspettato fiorire di una fantasiosa “pittura di cassone”, animata da temi legati alla mitologia classica e alla storia romana, un capitolo della storia dell’arte imprescindibile per comprendere anche i momenti più alti della coeva pittura di destinazione sacra. Questo repertorio “geografico” è strutturato comunque in ordine rigorosamente cronologico, con schede che illustrano la storia di ogni dipinto. Le voci bibliografiche e le provenienze delle opere sono state controllate ex novo, basandosi soprattutto sulla consultazione delle maggiori fototeche di storia dell’arte rinascimentale. In questo modo è stato possibile segnalare anche inediti passaggi collezionistici novecenteschi, che in futuro potrebbero consentire di recuperare molti dei dipinti attualmente di ubicazione sconosciuta. Per quanto riguarda le provenienze antiche, non è stato possibile trovare il riscontro archivistico di nessuna delle opere catalogate. Grazie però all’esame dei 129 inventari post-mortem datati 1451-1509, conservati nel fondo Antico Ufficio del Registro dell’Archivio di Stato di Verona, si è riusciti a fissare con maggiore precisione la terminologia tecnica da utilizzare per definire le cassapanche dipinte, per solito citate genericamente come “cassoni”. Si è scoperto così che con il termine coffinum pictum (cofano dipinto) e con il collettivo “coffanerie”, erano in genere denominati mobili dipinti a forma di cassa, generalmente fabbricati in semplice picium, ovvero legno di pino o abete; che con scrineus nogarie (scrigno in noce) si faceva invece riferimento a un manufatto, spesso pregiato e di piccole dimensioni, privo di decorazione pittorica, e che con cassa o capsa, si descriveva in genere un oggetto di fattura e destinazione più comune. La presente catalogazione ha previsto anche innumerevoli sopralluoghi presso musei italiani e stranieri grazie ai quali è stato possibile trovare conferma dell’impiego del legno di conifera quale supporto utilizzato più frequentemente per questo genere di pittura. Avendo potuto studiare anche i retri delle tavole, si è inoltre avuto modo di verificare come nel nord Italia fosse maggiormente diffusa questa essenza rispetto a quella del pioppo, utilizzata per lo più in Italia centrale, e di interpretare un dettaglio tecnico relativo alla carpenteria, finora sfuggito all’attenzione degli studiosi. Si tratta di incisioni a forma di “L”, poste simmetricamente in prossimità del bordo superiore dei pannelli frontali e tergali, che è possibile trovare indifferentemente in modo alternativo sul lato sinistro o sul destro. Costituiscono la traccia della sede in cui era collocato uno scompartimento o “riposto” – che il più delle volte non è arrivato integro fino ai nostri giorni – entro cui erano conservati gli oggetti di più piccole dimensioni. Un cofano ancora dotato di questo dettaglio costruttivo si conserva presso il museo Poldi Pezzoli di Milano, ma se ne ritrova testimonianza anche in alcuni affreschi coevi. La messa a fuoco di questo aspetto tecnico, tipico delle cassepanche veronesi come di quelle lombarde, è risultata importante non soltanto al fine di una corretta comprensione delle modalità costruttive del mobile, ma anche per verificare la correttezza di alcune letture iconografiche e di correggere le proposte meno convincenti. L’asse portante del presente lavoro è costituito però dal riordino in nuovi gruppi stilistici di un gran numero di dipinti che spesso portavano attribuzioni “di comodo” ai più noti pittori veronesi, ovvero si perdevano semplicemente nell’anonimato. Il caso più significativo in questo senso è costituito dalla complessa galassia della bottega di Domenico Morone, che in seguito alla partenza del suo probabile allievo, Liberale da Verona, ricoprì il ruolo di maggiore pittore attivo sulla scena cittadina. Si è fatto il tentativo di distinguere alcuni gruppi sia sulla base delle peculiari qualità stilistiche dei singoli dipinti, sia operando confronti con le opere sacre più note. Data l’importanza di Liberale come mediatore tra Siena e Verona, è stata presa in esame integralmente la sua produzione di cofani dipinti. Al di là delle considerazioni generali su questo lavoro, il cuore della ricerca non è rappresentato comunque dalle questioni metodologiche sopra elencate, quanto piuttosto dalle singole scoperte che sono venute alla luce in questa ricognizione. Ad esempio: l’acquisizione alla pittura veronese di un cofano di ambito pisanelliano, generalmente considerato come opera lombarda, grazie alla corretta interpretazione dello stemma della famiglia veronese Fanzago-Cartolari; l’individuazione dei committenti della fronte di cofano con le Storie di Tobiolo, ora in collezione privata inglese, nelle famiglie senesi Luti e Palmieri. Il risultato puntuale più significativo di questo cantiere resta la scoperta di un cofano di Liberale da Verona, conservato nella collezione del grande storico dell’arte americano Bernard Berenson, e commissionato al pittore subito dopo il ritorno in patria. A fianco di questi recuperi di singole opere, il catalogo presenta però anche il riordino di molti dipinti che fino ad ora non erano mai stati collegati. Da ultimo, per concludere, spostandosi più strettamente nel campo della pittura, con questa catalogazione si sono stati creati i nomi critici del Maestro di Clelia Bath, autore di alcuni dipinti veronesi improntati alla tarda attività di Andrea Mantegna, e quello del Maestro dell’Orfeo Lanckoronski, che dipinse un cospicuo numero di opere databili tra Quattrocento e Cinquecento, probabilmente veronesi, ma di cultura carpaccesca, identificabile forse con Giovan Antonio Falconetto.
Ceccato, Barbara. « L'apporto della pittura tedesca alla Rinascenza veneta 1490-1510. Il ruolo delle stampe ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424279.
Texte intégralIl lavoro consiste in un'analisi interdisciplinare e in un originale riepilogo critico sul fenomeno dell'apporto dell'arte tedesca alla Rinascenza veneta nel delicato momento di trapasso di secolo tra Quattro e Cinquecento. Particolare attenzione é stata data ad alcune istanze che si ritiene possano aver svolto un ruolo significativo in relazione al serrato dialogo artistico tra Nord e Sud: i plurisecolari rapporti tra Venezia e la Germania, il ruolo della "Nazione Alemannaâ" raccolta attorno al Fondaco e alla chiesa di san Bartolomeo, il precoce collezionismo di stampe e i due soggiorni di Albrecht Dürer in laguna. La tesi intende dunque restituire i diversi modi attraverso i quali i conseguimenti più originali e innovativi del dipingere moderno hanno dialogato con l'arte tedesca e con l'opera di Dürer in particolare, ponendo l'accento in prevalenza sulle stampe e individuando in paesaggio, ritratto e colore le tre aree capaci di offrire in maniera più significante la risposta del coté veneziano alle sollecitazioni nordiche.
Guidolin, Francesca <1985>. « Il colore della lontananza : Matteo Zaccolini, pittore e teorico di prospettiva ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5621.
Texte intégralUlisse, Alessia. « Girolamo Siciolante da Sermoneta nella cultura artistica della Maniera modera : opere, committenza, cronologia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426824.
Texte intégralTOSI, LUCA. « LE PITTURE MURALI DELLA SALA DELLE ASSE NEL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO : L'ICONOGRAFIA DEL MOTIVO AD ALBERI PRIMA E DOPO LEONARDO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/576528.
Texte intégralCAVALLINI, GABRIELE. « CREMA AL CROCEVIA DELLA MANIERA : EPISODI ARTISTICI FRA TRADIZIONE LOMBARDA, VIA ROMANA E VIA GENOVESE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1065.
Texte intégralThis study is focused on the artistic expressions in Crema along the XVI century, considering artists, happenings, public and private commissions. Starting from the work of Benedetto Diana in Santa Maria della Croce, through the workshop of Vincenzo Civerchio, we arrive studying Aurelio Buso and Carlo Urbino, at the end of the century. This study presents come new documents, as one that certificate the journey of Aurelio Buso to Genua and others that show the origin of Carlo Urbino.
CAVALLINI, GABRIELE. « CREMA AL CROCEVIA DELLA MANIERA : EPISODI ARTISTICI FRA TRADIZIONE LOMBARDA, VIA ROMANA E VIA GENOVESE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1065.
Texte intégralThis study is focused on the artistic expressions in Crema along the XVI century, considering artists, happenings, public and private commissions. Starting from the work of Benedetto Diana in Santa Maria della Croce, through the workshop of Vincenzo Civerchio, we arrive studying Aurelio Buso and Carlo Urbino, at the end of the century. This study presents come new documents, as one that certificate the journey of Aurelio Buso to Genua and others that show the origin of Carlo Urbino.
Livres sur le sujet "Storia della pittura moderna"
Storia moderna dell'arte in Italia : Dalla pittura di storia alla storia della pittura, 1859-1883 : manifesti, polemiche, documenti. Milano : Electa, 2009.
Trouver le texte intégraleditor, Lomartire Saverio, dir. Storia della pittura d'Italia. Brescia : Morcelliana, 2020.
Trouver le texte intégralStoria della scienza moderna. Roma-Bari : Editori Laterza, 2002.
Trouver le texte intégralMori, Massimo. Storia della filosofia moderna. Roma : Laterza, 2005.
Trouver le texte intégralGioacchino Gargallo di Castel Lentini. Storia della storiografia moderna. Roma : Bulzoni, 1990.
Trouver le texte intégralLuisa, Martorelli, et Galleria moderna del Pio Monte della Misericordia (Naples, Italy), dir. Storie di donne : Letteratura, società e tradizioni nella pittura napoletana di Otto e Novecento : Napoli, Galleria moderna del Pio Monte della Misericordia, 16 dicembre 2008-30 maggio 2009. [Naples, Italy] : Arte'm, 2008.
Trouver le texte intégralStoria della città : L'età moderna. Venezia : Marsilio, 2001.
Trouver le texte intégralSilvestrini, Maria Teresa. Le date della storia moderna. Roma : Carocci, 2001.
Trouver le texte intégralStoria moderna o genesi della modernità ? Bologna : Il mulino, 2012.
Trouver le texte intégralNicolao, Merker, dir. Storia della filosofia moderna e contemporanea. Roma : Editori riuniti, 1997.
Trouver le texte intégralChapitres de livres sur le sujet "Storia della pittura moderna"
« M. STORIA DELLA CULTURA NELL’ETÀ MODERNA ». Dans 1994, 225–60. K. G. Saur, 1999. http://dx.doi.org/10.1515/9783110959352.225.
Texte intégralDonato, Marco. « Verso l’età moderna ». Dans Il testo dell´Erissia : storia della tradizione, 118–24. Academia – ein Verlag in der Nomos Verlagsgesellschaft, 2022. http://dx.doi.org/10.5771/9783896659750-118.
Texte intégral« Hegel e la teoria romantica della pittura ». Dans Attraverso la storia dell’estetica. Vol. 2 : da Kant a Hegel, 221–38. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvsf1nwk.13.
Texte intégral« La teoria della pittura nel Romanticismo tedesco ». Dans Attraverso la storia dell’estetica Vol. I : dal Settecento al Romanticismo, 275–306. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvdf0kc7.14.
Texte intégralCoronella, Stefano. « Fabio Besta : il padre della ragioneria moderna ». Dans Le discipline economiche e aziendali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-255-0/005.
Texte intégralPizzo, Marco. « Web et humanités numériques ». Dans Patrimoine et Humanités numériques, 127–38. Editions des archives contemporaines, 2020. http://dx.doi.org/10.17184/eac.3597.
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