Articles de revues sur le sujet « Storia della didattica Firenze »

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1

Visconti, Agnese. « La fondazione dell’Orto botanico di Brera e gli anni della direzione dell’abate vallombrosano Fulgenzio Vitman (1728-1806) tra assolutismo asburgico ed età napoleonica ». Natural History Sciences 153, no 1 (1 janvier 2012) : 27. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2012.27.

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Résumé :
Il saggio ricostruisce, sulla base di documenti per la massima parte inediti raccolti nell’Archivio di Stato di Milano, nella Biblioteca di Brera di Milano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel Museo di Storia Naturale di Milano e nell’Accademia delle Scienze di Torino, la storia della fondazione e dei primi decenni di attività dell’Orto, annesso alla cattedra di Botanica del Ginnasio di Brera, alla quale venne chiamato nel 1774 il padre vallombrosano Fulgenzio Vitman. La prima parte del lavoro descrive le operazioni materiali compiute per l’allestimento dell’Orto. Segue la descrizione dello svolgimento annuo dei lavori consistenti perlopiù nell’acquisizione e nei cambi di semi e piante, nell’adozione per la disposizione delle piante del metodo di classificazione di Linneo, nell’utilizzo delle piante per le lezioni. Si passa quindi all’analisi dei modi che Vitman adottò per arricchire l’Orto, sottolineando la sua convinzione dell’opportunità di privilegiare le piante necessarie alla didattica e alla ricerca scientifica. Purtroppo, mancando l’Orto di un proprio archivio e di raccolte di lettere, molte questioni restano ancora non risolte. Appaiono comunque evidenti sia l’appartenenza di Vitman alla fitta rete di scambi tra i botanici dell’epoca, sia l’utilizzo di canali diplomatici, in particolare per gli scambi con Francia, Olanda e Spagna. Il contributo si conclude con la descrizione dell’attività didattica e scientifica di Vitman, autore di un fortunato libro di testo, <em>De medicatis herbarum facultatibius liber</em>, Faventiae 1770, e di una importante <em>Summa plantarum</em>, Mediolani 1789-1792, in 6 volumi, nella quale l’autore segue il metodo di classificazione linneano.
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2

Saba, Andrea Filippo. « Auschwitz, i "treni della memoria" e la didattica della storia ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 268 (mai 2013) : 596–99. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-268014.

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3

Tamborini, Massimo. « Brevi note a margine di alcune recenti edizioni del De consolatione di Cardano ». Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 7 (27 mars 2022) : 423–47. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v7i.13452.

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Résumé :
Review article of: Girolamo Cardano, De consolatione, a cura di Marialuisa Baldi, revisione filologica a cura di Elisabetta Tonello, Leo S. Olschki, Firenze 2019 (Hyperchen. Testi e Studi per la Storia della Cultura del Rinascimento, 6), pp. vi + 284, ISBN: 9788822266231. Girolamo Cardano, Sulla consolazione, a cura di Marialuisa Baldi, Leo S. Olschki, Firenze 2021 (Hyperchen. Testi e Studi per la Storia della Cultura del Rinascimento, 7), pp. xvi + 194, ISBN: 9788822267450.
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LÓPEZ PIÑERO, JOSÉ M. « ISTITUZIONI E FONTI ». Nuncius 3, no 2 (1988) : 193–207. http://dx.doi.org/10.1163/182539178x00385.

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Résumé :
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Si dà notizia della struttura e dell'attività scientifica e didattica del Gruppo di Storia della Scienza presso l'Instituto de Estudios Documentales e Historicos sobre la Ciencia dell'Università di Valencia, Spagna.
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Cajani, Luigi. « Le origini della Prima guerra mondiale e la didattica della storia controfattuale ». Didactica Historica 1, no 1 (2015) : 45–50. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2015.001.01.45.

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Résumé :
The First World War is the object of a lively historical debate, dealing in particular with its inevitability, and therefore it is particularly suitable for introducing counterfactuality to the teaching of history.
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Mattozzi, Ivo. « Il museo nel curricolo di storia : una questione di trasposizione didattica ». Educar em Revista, no 58 (décembre 2015) : 69–85. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.43470.

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Résumé :
Riassunto Negli ultimi anni si sono diffusi i musei, ne sono stati creati molti, si è rinnovata la museografia, si è diffusa l'idea della didattica museale e sono usciti molti libri a tal proposito. I musei offrono dappertutto servizi didattici o educativi, molti alunni vengono condotti nei musei. Tutto bene, dunque, potremmo dire: una battaglia cominciata qualche decennio fa è ormai vinta. Il problema è che le offerte che partono dai servizi didattici museali in gran parte non si integrano nel curricolo di formazione storica, obbediscono a logiche e preferenze che nascono all'interno del museo da parte di educatori che non si pongono il problema del curricolo, gran parte dell'offerta consiste in visite guidate e giochi svolti con materiali poco efficaci dal punto di vista formativo. Da parte della scuola l'aumento della fruizione dei servizi museali c'è stato, ma non s'è generalizzata l'idea di usare didatticamente i musei a portata di uscita. Gli alunni che entrano in contatto con i musei sono una minoranza e sempre prevale la scuola primaria... Nella scuola secondaria l'interesse per i musei scema. In questo contesto il nostro scopo è valorizzare la didattica museale in funzione della formazione storica curricolare. Farla cessare di essere un episodio o un progetto. Vorremmo che gli educatori museali elaborassero offerte nell'ottica del curricolo e che gli insegnanti fossero in grado di incardinare l'esperienza di apprendimento mediante il museo entro il piano di lavoro annuale anche nella scuola secondaria di II grado. Perseguiremo lo scopo usando musei archeologici e storici. Non offriamo laboratori riguardanti musei d'arte. Ma le procedure e le attività che proporremo possono essere trasferite agevolmente ai musei d'arte. Lo scopo può essere perseguito a condizione di: a) pensare il curricolo continuativo e verticale; b) pensare i musei in rapporto all'apprendimento della storia; c) pensare il collegamento tra essi; d) pensare la trasposizione didattica funzionale ai processi di insegnamento e di apprendimento della storia.
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Stefano Cartocci, Alessandro Fortuna, Cristina Meringolo, Monica Monici, Angela Maria Rizzo et Germana Galoforo. « Gli studenti portano la scienza nello Spazio : L’innovazione didattica con i progetti. L’esperienza dell’esperimento XenoGRISS ». IUL Research 1, no 2 (1 décembre 2020) : 196–209. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.67.

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Résumé :
Il progetto XenoGRISS ha vinto il bando dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) YiSS - Youth ISS Science 2019 ed è stato condotto sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dall’astronauta Luca Parmitano nel dicembre 2019 durante la missione "Beyond". XenoGRISS, che ha scopi sia scientifici che educativi, è stato progettato e presentato congiuntamente da ricercatori delle Università degli Studi di Milano e Firenze, da un gruppo di 9 studenti dell’ITIS A. Meucci di Firenze e da tre insegnanti dello stesso Istituto. Gli studenti sono stati coinvolti nello studio della crescita e della rigenerazione dei girini di Xenopus laevis in assenza di gravità e hanno affrontato sia gli aspetti scientifico-biologici dell'esperimento sia quelli tecnologici relativi all’hardware necessario al mantenimento dei girini per 30 giorni nello Spazio e alle rilevazioni scientifiche.
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BUCCIANTINI, MASSIMO, et GIOVANNA BARONCELLI. « L'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE * ». Nuncius 5, no 2 (1990) : 5–52. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00011.

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Marazzi, Elisa. « L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano ». SOCIETÀ E STORIA, no 138 (novembre 2012) : 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Résumé :
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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Paola, Domingo, Riccardo Franchi et Lorenzo Ravera. « Storia di una ricerca ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : 117–28. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.6.

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Résumé :
L’attività didattica descritta ha avuto origine da un classico problema di calcolo combinatorio e probabilità che si sono posti due studenti di una quinta liceo scientifico, che sono anche due degli autori di questo articolo. Si descrivono i primi tentativi di risoluzione, l’uso della simulazione al computer per cercare di ottenere informazioni sulla soluzione, due diversi approcci per la ricerca di regolarità che aiutassero a risolvere il problema, la ricerca di conoscenze matematiche che aiutassero a dare un senso ai risultati delle simulazioni, il tentativo di spiegare alle compagne e ai compagni tutto il lungo e articolato processo di approccio al problema, che si configura come una vera e propria attività di ricerca.
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Savelli, Aurora. « La didattica della storia di genere : alcune note sul contesto italiano ». REIDICS. Revista de Investigación en Didáctica de las Ciencias Sociales 11 (30 septembre 2022) : 20–34. http://dx.doi.org/10.17398/2531-0968.11.20.

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Miniati, Mara. « ATTIVITÀ DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 6, no 2 (1991) : 453–65. http://dx.doi.org/10.1163/182539191x01569.

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Miniati, Mara. « ATTIVITÀ DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 7, no 2 (1992) : 377–409. http://dx.doi.org/10.1163/182539192x01595.

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Mara, Miniati. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 3, no 2 (1988) : 361–77. http://dx.doi.org/10.1163/182539178x01041.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 8, no 2 (1993) : 805–37. http://dx.doi.org/10.1163/182539183x01432.

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Miniati, Mara. « ATTIVIT DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 1, no 1 (1986) : 257—xii. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00476.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 1, no 2 (1986) : 199–215. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00908.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 2, no 2 (1987) : 321–34. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00565.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 4, no 1 (1989) : 313–50. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00662.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 5, no 2 (1990) : 385–94. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00642.

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Miniati, Mara. « ATTIVIT DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 6, no 1 (1991) : 311–47. http://dx.doi.org/10.1163/182539191x00740.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 1, no 2 (1 janvier 1986) : 199–215. http://dx.doi.org/10.1163/221058786x00902.

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Manera, Enrico. « Nonostante tutto. Insegnare la Resistenza, tra didattica e uso pubblico della storia ». HISTORIA MAGISTRA, no 20 (juillet 2016) : 77–89. http://dx.doi.org/10.3280/hm2016-020007.

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del Gobbo, Giovanna. « Cultura della Qualità ; e Faculty Development : Sinergie da Sviluppare ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12063.

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Résumé :
L'assicurazione della qualit&agrave; e la gestione della qualit&agrave;, elementi chiave per l'attuazione e gli sviluppi del Processo di Bologna, sono sempre di pi&ugrave; considerate sfide centrali nella governance dell'alta formazione. L'importanza di promuovere una cultura della qualit&agrave; ha acquisito, parallelamente e sinergicamente, un'attenzione crescente negli ultimi due decenni. Una cultura della qualit&agrave; pu&ograve; essere sostenuta favorendo processi di sense making e comprensione del sistema complessivo della didattica, favorendo l'accesso critico e l'interpretazione degli artefatti, delle norme, delle procedure con cui la specifica comunit&agrave; sociale e culturale realizza le proprie pratiche e risolve i problemi, dei dispositivi relativi alla valutazione e assicurazione della qualit&agrave;. Nel presente articolo si offrono alcuni elementi di riflessione e problematizzazione a partire dall'esperienza di formazione per docenti e neoassunti realizzata presso l'Universit&agrave; di Firenze.
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Zamagni, Vera. « Book Review : I giganti della montagna : Storia della ferrovia Direttissima Bobgna–Firenze (1845–1934) ». Journal of Transport History 6, no 2 (septembre 1985) : 87–88. http://dx.doi.org/10.1177/002252668500600214.

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Bertolini, Piro. « Lo stato delle scienze dell’educazione in Italia ». Swiss Journal of Educational Research 22, no 1 (1 janvier 2000) : 93–110. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.22.1.5083.

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Résumé :
Nell’articolo si affronta dapprima la questione della definizione delle scienze dell’educazione che in Italia si presenta con due accezioni: come indicativa delle varie scienze umane (psicologia, sociologia, psicoanalisi, ecc.) nel momento in cui si occupano esplicitamente del fenomeno educativo la prima e indicativa delle diverse specificazioni della pedagogia generale (storia della pedagogia; didattica; pedagogia speciale; pedagogia sperimentale; pedagogia degli adulti; ecc.) la seconda. Su questa base si discute l’evoluzione delle scienze dell’educazione a partire dalla seconda guerra mondiale, ponendo l’accento sui fattori che ne hanno condizionato le due anime: da un lato le esigenze di carattere sociale con riferimento a problematiche extra-scolastiche, dall’altro lato il diffondersi di un reale interesse per la formazione professionale degli insegnanti. Di particolare interesse è l’evoluzione della didattica che è alla ricerca di una autonomia delle varie specificazioni attraverso la costituzione di un proprio statuto epistemologico e di metodologie di ricerca proprie. Infine, per quanto riguarda le istituzioni e gli strumenti di appoggio alle scienze dell’educazione o pedagogiche, l’articolo tocca il ruolo delle riviste specializzate e di alcune Associazioni che riuniscono i rappresentanti delle varie discipline pedagogiche e ad alcuni centri di ricerca pubblici o privati.
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Dattero, Alessandra. « Claudio Donati professore ». SOCIETÀ E STORIA, no 129 (décembre 2010) : 605–11. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-129010.

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Résumé :
In questo intervento l'autrice ha voluto mettere in risalto i tratti salienti della personalitÀ e dell'attivitÀ di Claudio Donati, storico di valore internazionale, mancato prematuramente nel 2008. In Claudio Donati lo slancio e il rigore nella ricerca storica si univano all'impegno didattico e civile, alla curiositÀ e alla sete di conoscenza, alla divertita ironia con la quale egli guardava la multiforme realtÀ che ci circonda. Il forte senso dell'unitÀ del sapere storico, la sensibilitÀ verso il problema delle scansioni della storia, il ricorso costante alle fonti, sono state componenti essenziali della sua attivitÀ di storico, come di quella didattica. Il sapere scientifico si univa ad una grande umanitÀ, e alla capacitÀ di comunicare con gli altri.
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Frigeri, Alessandro. « Walter Panciera, Andrea Zannini, Didattica della storia. Manuale per la formazione degli insegnanti ». Didactica Historica 2, no 1 (2016) : 171–72. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2016.002.01.171.

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Labanca, Nicola. « Enzo Collotti e la storia contemporanea in Italia ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 15–25. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298002.

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Il gruppo di interventi che questo articolo introduce mira a ricordare, a pochi mesi dalla morte, un grande studioso italiano di respiro europeo. Enzo Collotti (1929-2021) è stato per lunghi decenni una delle figure più importanti della storiografia contemporaneistica italiana. Questo articolo, oltre a ricordare i punti essenziali del suo percorso di vita e di studi, sottolinea l'essere stato Collotti sia formalmente uno dei primi docenti universitari italiani di storia contemporanea, sia il suo esserlo stato sostanzialmente da studioso impegnato, ma in modalità che in niente perdevano per questo in rigore filologico e metodologico. Gli articoli si occupano degli anni trascorsi da Collotti presso l'Istituto Giangiacomo Feltrinelli, 1959-1963 (David Bidussa), della sua dimensione di grande storico del Novecento europeo (Mariuccia Salvati), della difficoltà di dichiararsi Linkssozialist nel secondo dopoguerra e dell'essere stato il più grande storico germanista dell'Italia della seconda metà del Ventesimo secolo (Brunello Mantelli), del suo impegno per il processo della Risiera di San Sabba (Tullia Catalan), del suo percorso di ricerca sulle persecuzioni antiebraiche e sulla Shoah in Italia e in Europa (Valeria Galimi), sulla sua apertura internazionale e ai nuovi percorsi storiografici in quanto docente universitario (Silvia Salvatici), e su una importante e trentennale attività svolta con gli insegnanti delle scuole superiori di Firenze (Gaspare Polizzi).
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Manetti, Giacomo, et Massimo Valeri. « La valutazione del patrimonio museale : il caso del Museo di Storia Naturale di Firenze ». FINANCIAL REPORTING, no 3 (novembre 2012) : 111–33. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-003006.

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Il presente lavoro mira ad individuare le prassi per la valutazione dei beni culturali di proprietà delle pubbliche amministrazioni attraverso lo studio del caso del Museo di Storia Naturale di Firenze. Dopo aver esaminato le principali indicazioni della prassi e della dottrina in tema di valutazione dei beni culturali, gli autori affrontano un caso di studio nel quale è stato adottato, per l'inventariazione dell'intero patrimonio museale, uno dei metodi in precedenza discussi, ossia la stima degli esperti, quale proxy del valore di mercato delle collezioni. Con riferimento al caso di studio si indicano le motivazioni a supporto del metodo adottato e le difficoltà incontrate nella conduzione del processo valutativo. Dall'indagine condotta emergono alcuni limiti ed alcuni potenziali sviluppi della ricerca, evidenziati nelle conclusioni, sui criteri di valutazione del patrimonio museale.
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Cajani, Luigi. « Numismatica e didattica della storia : il real de a oche e la globalizzazione moderna ». Didactica Historica 4, no 1 (2018) : 127–32. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2018.004.01.127.

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Résumé :
The real de a ocho, a Spanish coin minted with silver from American mines since the mid-sixteenth century, has been rightfully defined “The first world currency”. It spread widely over all markets, where it held a prominent role for three centuries, and left a legacy in the currencies of many American and Asian states.
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Cajani, Luigi. « Numismatica e didattica della storia : il real de a oche e la globalizzazione moderna ». Didactica Historica 4, no 1 (2018) : 127–32. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2018.004.01.127.

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The real de a ocho, a Spanish coin minted with silver from American mines since the mid-sixteenth century, has been rightfully defined “The first world currency”. It spread widely over all markets, where it held a prominent role for three centuries, and left a legacy in the currencies of many American and Asian states.
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Guerri, Maurizio, et Andea Filippo Saba. « La rete Insmli e le potenzialità del Web semantico per la didattica della storia ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 271 (octobre 2013) : 299–303. http://dx.doi.org/10.3280/ic2013-271009.

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Todaro, Letterio. « La cultura dell’educazione e le sue trasformazioni nel passaggio critico degli anni Sessanta /Settanta : conversazioni con Carmen Betti ». Espacio, Tiempo y Educación 5, no 1 (1 janvier 2018) : 281. http://dx.doi.org/10.14516/ete.198.

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Carmen Betti è tra le figure di riferimento della ricerca italiana in area storico-educativa. Per diversi anni ha insegnato presso l’Università di Firenze, rappresentando con i suoi lavori e con i suoi studi, una voce autorevole e notevolmente qualificata nel panorama italiano della disciplina. L’incisività dei suoi lavori ha contribuito a rafforzare il riconoscimento di una tradizione che porta a individuare nella sede fiorentina una «scuola» di alto profilo dell’accademia italiana nell’ambito degli studi di storia dell’educazione. La sua ricerca ha evidenziato un costante impegno a segnalare lungo i sentieri della storia dell’educazione un cantiere aperto per la costruzione di valori civili, indicando quali criteri «orientatori» dell’impegno intellettuale che caratterizza il lavoro dello storico dell’educazione la tensione a legare la lettura storica dei processi formativi con i motivi della conquista collettiva di spazi di libertà, di democrazia, di emancipazione. Recentemente ha ricoperto la funzione di Segretaria del Centro Italiano per la Ricerca Storico Educativa, segnando con il suo impegno l’attivazione di importanti strumenti di raccordo a servizio della comunità scientifica italiana degli storici dell’educazione e offendo un contributo qualificante per spingere in avanti le piste della ricerca sul terreno della storia dell’educazione.Per dare avvio alla conversazione mi sembra perciò utile chiedere all’interlocutrice una breve presentazione del proprio percorso professionale e un aiuto nel ricordare, attraverso anche spunti di memoria personale, i punti salienti che hanno segnato l’evoluzione del suo profilo di studiosa.
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BERNI, MARCO, et LUISA BARATTIN. « IL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE SU INTERNET UN'ANALISI DELLE CONSULTAZIONI ». Nuncius 12, no 2 (1997) : 525–31. http://dx.doi.org/10.1163/182539197x00861.

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BERNI, MARCO, et LUISA BARATTIN. « IL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE SU INTERNET UN'ANALISI DELLE CONSULTAZIONI ». Nuncius 12, no 2 (1 janvier 1997) : 525–31. http://dx.doi.org/10.1163/221058797x00865.

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Cavazzoli, Luigi. « La Polenghi Lombardo e le istituzioni sperimentali e formative del Lodigiano ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (juillet 2010) : 5–40. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-001001.

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Con l'istituzione nel 1871 della Stazione di caseificio di Lodi. si apre il primo centro di ricerche in una zona di grande produzione di latte, che contribuě al progresso dell'industria lattiero casearia locale e nazionale. Inoltre, l'istruzione professionale si affermň in Italia con questa «Stazione»: e contribuě al lo sviluppo dell'industria lattiera italiana L'intreccio che nel Lodigiano si realizzň fra industria, sperimentazione e formazione nella filiera del latte č in gran parte dovuto alle proficue collaborazioni che s'instaurarono, fra istituzioni pubbliche e private; collaborazioni gestiste da scienziati e tecnici di notevole prestigio e da propensione all'intrapresa, che operarono in un ambiente particolarmente favorevole. Note biografiche: Luigi Cavazzoli dirige il Centro Studi Ivanoe Bonomi e collabora con il Dipartimento di Storia della societŕ e delle istituzioni dell'Universitŕ Statale di Milano, la Fondazione "F. Turati" di Firenze, l'Accademia nazionale virgiliana e l'Istituto mantovano di storia contemporanea. Email: luigi cavazzoli @tin.it
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Guerra, Alessandro, Marco Meriggi, Christopher Calefati, Catherine Brice, Paolo Conte, Maria Pia Casalena et Agnese Visconti. « Recensioni ». IL RISORGIMENTO, no 1 (mai 2022) : 153–87. http://dx.doi.org/10.3280/riso2022-001006.

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Résumé :
- Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, Napoleone deve morire. L'idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese, Roma, Salerno, 2020, 194 p. br/> - Salvatore Santuccio, Uno stato nello stato. Sette segrete, complotti e rivolte nella Sicilia di primo Ottocento, Acireale, Bonanno, 2020, 301 p.- Enrico Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, 180 p.- Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2021, 282 p.- Giampaolo Conte, Il credito di una nazione. Politica, diplomazia e società di fronte al problema del debito pubblico italiano. 1861-1876, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, 114 p. - Massimo Baioni, Vedere per credere. Il racconto museale dell'Italia unita, Roma, Viella, 2020, 266 p.- Gabriele B. Clemens, Geschichte des Risorgimento. Italiens Weg in die Moderne (1770-1870), Wien-Köln, Böhlau, 2021, 264 p.- Du "Grand Tour" au Traité de Rome: l'Europe au bout du voyage, sous la direction de Francis Démier et Elena Musiani, Rennes, Presses universitaires, 2021, 186 p.
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Di Tore, Stefano, Aldo Caldarelli, Michele Domenico Todino, Lucia Campitiello, Veronica Beatini et Simone Aparecida Capellini. « Colmare il divario tra Scuola e Storia : il Progetto Scan Italy ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 313–25. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14720.

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Questo contributo si prefigge da un lato, di dare uno spaccato del dilagante utilizzo di Extended Reality con particolare attenzione verso quella immersiva (Virtual Reality), mostrandone il crescente mercato dei dispositivi utilizzabili; dall'altro propone un sistema che &egrave; gi&agrave; in essere sotto il nome di Progetto &quot;ScanItaly&quot;, volto alla digitalizzazione di reperti museali collezionati in database pubblici, per il loro utilizzo a 360 gradi nella Extended Reality sotto la licenza totalmente gratuita delle Creative Commons, al fine di permettere la creazione di ambienti immersivi, di musei viertuali o semplicemente agevolarne il download delle singole scansioni per scopi didattici. Le prospettive di ricerca che un tale sistema suggerisce spaziano dal ripensamento della didattica museale per le scuole di ogni ordine e grado alla realizzazione di ambienti virtuali inclusivi.
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Salvatici, Silvia. « L'apertura internazionale e ai nuovi percorsi storiografici del docente universitario ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 66–71. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298008.

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Résumé :
A partire dal primo corso universitario tenuto all'Università di Firenze nel 1987, dedicato alla Repubblica di Weimar, l'intervento riflette sulla capacità di Enzo Collotti di introdurre gli studenti alla conoscenza del dibattito storiografico internazionale e di avvicinarli ai nuovi percorsi di indagine, anche i più lontani dai suoi immediati interessi di ricerca. In particolare, vengono presi in esame gli interventi di Collotti relativi alla storiografia su Weimar e l'introduzione della storia delle donne tra i temi del lavoro seminariale svolto all'interno del corso.
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BALLETTO, EMILIO, FRANCESCA BARBERO, SIMONA BONELLI, LUCA P. CASACCI et LEONARDO DAPPORTO. « Stabilisation of some names of European butterflies (Lepidoptera : Pieridae) in their prevailing usage ». Zootaxa 4780, no 2 (25 mai 2020) : 387–95. http://dx.doi.org/10.11646/zootaxa.4780.2.11.

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To stabilise nomenclature in its prevailing usage, the authors designate three lectotypes, respectively for the nominal taxa Pontia daplidice race nitida Verity, 1908 (Museo di Storia naturale della Università di Firenze, sezione di Zoologia, ‘La Specola’ MZUF), for Euchloe crameri Butler, 1869 (Natural History Museum UK, NHMUK) and for Euchloe ausonia var. esperi Kirby, 1871 (National Museum of Ireland, NMI). They also designate two neotypes, respectively for [Papilio] ausonia Hübner, [1804] (MZUF) and for Pontia simplonia Freyer, 1829 (Jura Museum, Eichstätt, JME).
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ZANIERI, STEFANIA. « UN GIOCO OTTICO DI LUDOVICO BUTI AL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 15, no 2 (2000) : 665–70. http://dx.doi.org/10.1163/182539100x00083.

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Abstracttitle SUMMARY /title Records in the Medici archives report a payment for an optical game made by the painter Ludovico Buti in February 1593. The detailed description of the scientific tool corresponds exactly to the optical game from the Medicean collection that is currently conserved in the Museum of History of Science in Florence. This game was initially attributed to Jean Franois Niceron. This attribution is disproved by the fact that Buti's death took place two years before Niceron's birth. The tool allows one to see the Portraits of the Duke of Lorraine and his daughter Christine at the same time, thanks to a mirror and 37 prismatic bars where the two faces are painted. Ludovico Buti made the tool for Grand Duke Ferdinando I de' Medici, probably following the instructions provided by the cartographer and monk Egnazio Danti in his commentary on Vignola's work.
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ZANIERI, STEFANIA. « UN GIOCO OTTICO DI LUDOVICO BUTI AL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 15, no 2 (1 janvier 2000) : 665–70. http://dx.doi.org/10.1163/221058700x00087.

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Del Gobbo, Giovanna, Francesco De Maria et Marta Pampaloni. « Sustainable development in higher education : an integrated teaching and research experience ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 46–63. http://dx.doi.org/10.36253/form-11418.

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Résumé :
The contribution presents a teaching experience in a master’s degree program of ​​the University of Florence in pedagogical area. Through an integrated research-informed teaching (RIT) approach and the use of active methodologies, the course focuses on the topics of Agenda 2030 and sustainability, dealing with educational dimension underlying development’s actions. The importance of student-centred and learning outcomes-oriented pedagogical and didactic approaches are highlighted. These are functional to the development of competences linked to the theme of sustainable development, but also oriented towards the training of education professionals who are considered central figures in the accompaniment and management of ecological and sustainable transition processes. The contribution offers the systematization of this long-term experience in university teaching. Lo sviluppo sostenibile nell’alta formazione: un’esperienza integrata di didattica e ricerca Il contributo presenta un’esperienza di insegnamento all’interno di un corso di laurea magistrale di area pedagogica dell’Università di Firenze. Attraverso un approccio integrato di research-informed teaching (RIT) e l’utilizzo di metodologie attive, il corso è centrato sui temi dell’Agenda 2030 e della sostenibilità, esplicitando la dimensione educativa sottesa alle azioni di sviluppo. Si evidenzia l’importanza di approcci pedagogici e didattici student centred e learning outcomes oriented funzionali allo sviluppo di competenze legate al tema dello sviluppo sostenibile e volti alla formazione di professionisti dell’educazione e della formazione ritenuti figure centrali nell’accompagnamento e nella gestione di processi di transizione ecologica e sostenibile. Il contributo offre la sistematizzazione di questa esperienza pluriennale di didattica universitaria.
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Ceccoli, Paolo. « Prospettive per la didattica della storia in Italia e in Europa, a cura di Valseriati Enrico ». Didactica Historica 6, no 1 (2020) : 199–200. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2020.006.01.199.

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Banfi, Enrico, et Agnese Visconti. « L’Orto di Brera alla fine della dominazione asburgica e durante l’età napoleonica ». Natural History Sciences 154, no 2 (1 septembre 2013) : 173. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2013.173.

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Résumé :
Il saggio illustra, la storia dell’Orto di Brera e della sua funzione come strumento didattico per la cattedra di botanica del Ginnasio, dal 1802 Liceo, di Brera nel periodo compreso tra la fine della dominazione asburgica e l’intero periodo napoleonico. Esso si fonda su una documentazione per la massima parte inedita conservata nelle seguenti istituzioni: Biblioteca Braidense di Milano, Archivio di Stato di Milano, Biblioteca del Museo di Storia Naturale di Milano, Archivio di Stato di Pavia, Accademia delle Scienze di Torino; Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca dell’Orto botanico dell’Università di Padova, Bibliothèque Centrale du Muséum d’Histoire Naturelle di Parigi.<br />La prima parte del lavoro è dedicata al periodo che va dall’entrata in attività dell’Orto (1777) alla conduzione di Ciro Pollini (1805-1807) e si incentra in particolare sul legame tra la scelta delle piante dell’Orto, per lo più officinali, e l’insegnamento ai medici e ai farmacisti.<br />Si passa quindi alla ricostruzione del lavoro svolto dal custode Filippo Armano che diede all’Orto una nuova fisionomia, introducendo piante ornamentali, esotiche e rare, e che redasse il primo Catalogo (1812) di cui si presenta una lista degli aggiornamenti nomenclaturali.<br />Viene infine illustrata la figura del direttore Paolo Sangiorgio che resse l’Orto per tutto il periodo napoleonico, opponendosi alla concezione di Armano e applicandosi con forte impegno alla didattica.
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IANNACCONE, ISAIA. « IL FENG SHUIE LA BUSSOLA GEOMANTICA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 5, no 2 (1990) : 205–19. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00066.

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Abstracttitle SUMMARY /title The Istituto e Museo di Storia della Scienza of Florence preserves some ancient Chinese scientific instruments, very interesting for historians. These instruments are: one compass for navigation, one geomantic compass, one compass with agricultural calendar, two sound spheres, two balances. Only the first of them has been studied, the others are not known yet. The present paper begins a close cooperation between the Institute of Florence and the Istituto Universitario Orientale of Naples (Group of Research on History of Sciences and Technologies of Eastern Asia, direct by A. Tamburello); here, I will attend to the second instrument over mentioned, the geomantic compass. The geomantic compasses are very important for the history of sciences because they bear witness to enormous complexity of the Chinese thought and, in the technical and scientific field, they represent the instrument for the ancient studies on feng shui. After a panoramic description of the divining system of feng shui, I give a deep explication of the geomantic compass preserved in Florence that seems particularly important because it presents some characters rarely used in this kind of instruments.
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Maggioni, Guido, et M. Paola Mittica. « La sociologia del diritto nell'Universitŕ italiana ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2010) : 123–71. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001006.

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Sociologia - Diritto - Universitŕ - Italia. L'Universitŕ italiana sta vivendo nel corso degli ultimi dieci anni un periodo di forte transizione. In questo contesto di per sé problematico, la sociologia del diritto presente in due settori differenti, sin dall'originaria istituzionalizzazione accademica, rischia di perdere in visibilitŕ e di compromettere la propria identitŕ scientifica, tanto complessa quanto liminare tra la sociologia generale e le scienze giuridiche. Questo articolo č volto a misurare lo spazio accademico attribuito alla disciplina, per come si č configurato nella storia delle riforme del sistema universitario degli ultimi anni e pare prefigurarsi, sia in ordine alle regole del reclutamento che rispetto alla definizione della didattica. Si occupa, inoltre, di operare una ricognizione della presenza dei sociologi del diritto nel sistema universitario relativamente alla loro visibilitŕ nei settori e alla produzione scientifica rintracciabile nelle fonti piů immediatamente riconoscibili sotto l'etichetta "sociologia del diritto". L'obiettivo non č tanto di fornire una ricostruzione del campo attuale della sociologia del diritto italiana, ma di comprendere in che termini e secondo quali limiti il sistema accademico osservi la materia e i suoi cultori, per evidenziare alcuni problemi intorno all'identificazione della materia dall'esterno che possano contribuire a fare il punto sullo stato dell'arte della disciplina.
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Meier, Franziska. « Giorgio Pasquali und die Filologia dantesca ». Deutsches Dante-Jahrbuch 97, no 1 (24 octobre 2022) : 54–65. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2022-0005.

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Riassunto L’articolo parte dall’ipotesi che l’università di Gottinga, innanzitutto il suo dipartimento di filologia greca e antica, abbia avuto un qualche ruolo nel rinnovamento della filologia dantesca quale Michele Barbi l’aveva richiesto e promosso lungo la sua carriera. La figura di chiave per evidenziare questa connessione sorprendente è Giorgio Pasquali che prima della prima guerra mondiale giunse a Gottinga dove proseguì i suoi studi, fece la abilitazione e fu nominato professore. Lo scoppio della guerra poi lo costrinse a ritornare in Italia, a Firenze dove avrebbe praticato e propagato la nuova metodologia filologica tedesca. È vero che fin dall’Ottocento gli storici e filologi italiani s’ispirarono alle metodologie filologiche tedesche. Pasquali, tuttavia, andò oltre confrontandosi con i raffinamenti che Ulrich von Wilamowitz-Moellendorf aveva apportato allo studio e all’edizione dei testi antichi. Nel 1934 Pasquali pubblicò la monografia Storia della tradizione e la critica del testo che non ebbe soltanto un impatto sulla filologia greca e latina in Italia, ma anche sul giovane Gianfranco Contini e, a modo suo, su Michele Barbi in maniera notevole.
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Landolfi, Francesco. « La Vita di Dante per Francesco Lomonaco. Un esule dimenticato ». IL RISORGIMENTO, no 2 (novembre 2021) : 51–78. http://dx.doi.org/10.3280/riso2021-002002.

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L'articolo si pone l'obiettivo di analizzare la figura letteraria di Dante attraverso gli occhi di Francesco Lomonaco (1772-1810), intellettuale lucano protagonista della rivoluzione partenopea del 1799 e, successivamente al suo fallimento, insegnante di storia e geografia presso la Scuola militare di Pavia dal 1805. Secondo il principio per cui laddove è presente una lingua unica sussiste anche un'identità di nazione unita, Lomonaco introduce nella sua opera Vite degli eccellenti italiani (1802) Dante come il padre della letteratura italiana, su cui è necessario fondare l'identità dei moderni italiani. L'importanza di Dante nel pensiero di Lomonaco è dovuta anche alle sfortunate e consimili vicissitudini che entrambi affrontarono come esuli per cause politiche: il primo lasciando Firenze, il secondo fuggendo da Napoli. Una somiglianza di esistenze che fu addirittura immortalata da Alessandro Manzoni in un sonetto dedicato proprio al suo amico Lomonaco.
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