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Morcellini, Mario. « La storia della comunicazione "rivista" ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 50 (juillet 2016) : 32–42. http://dx.doi.org/10.3280/sc2015-050003.

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Tekavčić, Pavao. « Alcune riflessioni a proposito di una recentissima grammatica della lingua italiana ». Linguistica 29, no 1 (1 décembre 1989) : 149–60. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.29.1.149-160.

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Résumé :
L'Italia, che neppure nel passato mancava di grammatiche di indirizzo normativo e descrittivo, si è arricchita negli ultimi anni di una serie di opere glottodidattiche dedicate all'italiano. Una delle ultime è il poderoso volume La lingua e i testi, Grammatica de/la lingua italiana di P. Agazzi, A. Fallica e A. Menegoi, edito da Minerva Italica, Bergamo, 1988. II libro non è soltanto una grammatica in senso usuale: infatti, vi si trattano le nozioni fondamentali della teoria linguistica attuale (comunicazione, segno linguistico, codice, funzioni della lingua, metafora e metonomia, denotazione e connotazione, fattori della comunicazione), della teoria del testo (con alcuni campioni di testi di vario genere), in seguito l'origine e lo sviluppo della lingua italiana (dall'Indovinello veronese ai nostri giorni), i dialetti e le comunita alloglotte, e nell'ultima delle quattro appendici si danno gli elementi della composizione scritta. Il volume include dunque in notevole misura la sociolinguistica, la pragmatica, la comunicazione e la teoria dell'informazione (invece di parlante o locutore e collocutore si usano conseguentemente i termini emittente e destinatario ), la storia della lingua, la cultura del parlato e dello scritto. Si cerca insomma di avvicinare il Linguaggio all'alunno e di sviluppare in lui non solo la competenza grammaticale ma anche quella comunicativa, attiva e passiva.
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Mortara, Ariela. « La pubblicitŕ č ancora l'anima del commercio ? Vecchie e nuove strategie per vendere i prodotti ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 116 (avril 2010) : 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116005.

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Résumé :
Questo saggio ripercorre le tappe evolutive della comunicazione pubblicitaria soffermandosi sull'evoluzione delle teorie che sono state applicate alla pubblicitŕ per comprenderne il funzionamento. Dopo una breve introduzione sulla storia della pubblicitŕ, vengono tratteggiate le fasi che hanno portato all'attuale scenario in cui la pubblicitŕ, da semplice supporto alle vendite, č diventata un fenomeno complesso e multiforme.
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Timio, Mario. « Nefrologia clinica : dalla stretta di mano all'EBM attraverso la bioetica ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 3 (30 septembre 2014) : 278–80. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.920.

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Résumé :
La stretta di mano è un gesto essenziale nell'approccio al binomio medico-malato. Sociologi, psicologi medici e bioeticisti ne sottolineano l'importanza nella gestione iniziale della malattia: piccolo gesto per il medico, grande per il malato. Apparentemente controcorrente in un mondo in cui tutto è fast, la stretta di mano viene considerata la chiave giusta per aprire la porta della bioetica in medicina coniugata alla comunicazione medico-malato. Come testimonianza viene riportata la storia clinica di tre pazienti con problemi nefrologici, che fanno emergere la valenza della bioetica nella loro risoluzione ed il significato umano della sua assenza. Viene sottolineato il valore della comunicazione, come il disvalore del silenzio e del non-ascolto nel rapporto medico-paziente. Il non-ascolto mina dalle fondamenta la comunicazione tra uomini sani e malati. Al contrario l'ascolto del dializzato è il presupposto di un vero dialogo, di ogni piena comunicazione. Sono presentate le categorie della medicina narrativa ed il loro utilizzo nella bioetica nefrologica. (Bioethics)
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Russo, Vittoria. « Storia di una battaglia senza guerra ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 37 (septembre 2022) : 92–102. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037008.

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Résumé :
Parlare di disabilità in un contesto di psicoterapia psicoanalitica non è usuale, ancora meno quando ci si confronta con disabilità sensoriali specifiche. Consideriamo la sordità, la possibilità di incontrare un paziente sordo, di interagire con lui in maniera diretta utilizzando come strumento di comunicazione la LIS (Lingua Italiana dei Segni). La terapia diventa in questo modo un viaggio nel viaggio, tanto per la terapeuta che incontra il paziente quanto per la persona sorda che decide in maniera autonoma di entrare in contatto con un soggetto udente, che utilizza la sua modalità di interazione con il mondo della sordità. Il setting della terapia, che prende forma dalla sua concretezza nell'essere prima di tutto luogo dell'incontro di due persone, poco per volta diventa luogo dell'incontro di due menti, due sensibilità, due mondi. Nella psicoterapia con i pazienti sordi le caratteristiche del setting sembrano ampliarsi, acquistano una forma tridimensionale: ci sono corpi che si incontrano, stili narrativi che prendono forma attraverso l'utilizzo di una lingua nuova definita da regole specifiche, segni, significati come nell'interazione con una lingua straniera. Paziente e terapeuta si conoscono anche attraverso l'espressione dello stile narrativo, dell'utilizzo delle mani per segnare, delle modalità di interazione di quelle mani sui propri corpi nell'esecuzione del segno. Si tratta di un viaggio affascinante, complesso e faticoso. Lo sguardo tra paziente e terapeuta a volte celato, negato o desiderato in altri casi, nell'incontro con la persona sorda diviene forma essenziale del setting: è importante lo sguardo che si rivolge al segno disegnato dalle mani, è rilevante lo sguardo che si posa sui volti per coglierne espressioni e caratteristiche elementi fondamentali nella LIS. L'incontro con Edoardo, giovane paziente adulto all'epoca del primo contatto per iniziare una terapia, presenta poco per volta la trama di una narrazione mai ascoltata ma forse ancora prima mai narrata. Nei segni che quasi timidamente si concedono paziente e terapeuta si coglie l'evoluzione di un percorso, che all'interno del setting prende forma e si trasforma. Edoardo cresce, la sua terapeuta insieme a lui e il luogo delle sedute diventa momento prezioso di condivisione emotiva ed affettiva. Il desiderio di autonomia di Edoardo, i suoi progetti delineati all'interno della terapia un giorno purtroppo vengono bruscamente tagliati, negati da un ambiente familiare chiuso e intimorito di fronte ai progressi del figlio. Edoardo esce di scena, costretto ad abbandonare il luogo della terapia diventa nuovamente sordo di fronte alle sue possibilità di crescita. Il setting della terapia perde la presenza di Edoardo, il tempo si dilata e i mesi diventano anni nel ricordo della sua assenza. L'irrompere nella vita di tutti della pandemia stravolge ritmi e consuetudini, le terapie cercano nuovi assetti per definire nuove forme di incontro e far fronte alla nuova realtà. In questo clima Edoardo dopo anni decide di riprendere la sua terapia, di ridare forma viva al setting del suo lavoro clinico. Edoardo desidera l'incontro in presenza, l'utilizzo delle mascherine simbolicamente gli ha fatto sentire il dolore provato per la negazione della comunicazione, con emozione ritrova il suo luogo con la sua terapeuta e può riprendere la trama della sua narrazione. Il lavoro con Edoardo permette di cogliere la specificità del setting, che ha trovato spazio nella mente del paziente, facendogli compagnia durante gli anni di assenza dal luogo della terapia. Edoardo ha custodito dentro di sé il senso del lavoro terapeutico, è riuscito ad ascoltarsi e riconoscere nella ricerca del setting perduto la voce di quella relazione che lo ha fatto sentire vivo.
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Viaro, Maurizio, Ilenia Barile, Chiara Beghin, Mara Germani, Rosmaria Giuliano, Anna Nemes et Michela Zanella. « Formazione e Identitŕ sistemiche ». TERAPIA FAMILIARE, no 96 (août 2011) : 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096001.

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Résumé :
In questo articolo, gli AA. si propongono di illustrare un modulo di programma formativo, attualmente in fase di attuazione presso il Centro Padovano di Terapia della Famiglia, volto a far acquisire ai futuri terapeuti sistemici definiti strumenti di analisi dell'interazione, enfatizzando tale competenza, peculiare alle identitŕ relazionali - sistemiche e alla storia - in particolare all'esperienza della cosiddetta "scuola di Milano". Il programma č basato su esercitazioni in aula integrate con momenti di apprendimento a distanza, tramite sito web dedicato. Questo progetto nasce dall'esigenza di valorizzare alcune componenti specifiche di una formazione e di una identitŕ che si dicono relazionale-sistemiche, rivisitando alcuni concetti fondanti questo approccio e integrandoli con strumenti e tecniche derivate dalla formazione a distanza. La seduta familiare congiunta e l'analisi della comunicazione in ottica pragmatica possono continuare ad essere oggi elementi caratterizzanti, anche se non piů esclusivi, di una formazione sistemica, come lo sono della sua storia e della sua identitŕ.
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Missonnier, Sylvain. « John, World of Warcraft e Second Life ». SETTING, no 30 (juin 2012) : 79–91. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-030004.

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Nella comunitŕ dei professionisti delle cure psicologiche prevale la paura nei confronti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Cosa ancor piů dannosa, molti psicoterapeuti evitano l'"ambiente non umano" (H. Searles) dei loro pazienti e vi proiettano le loro percezioni negative e difensive. In un simile contesto, i videogames diventano una caricatura. Infatti, i videogames sono dei veri e propri test proiettivi per i professionisti, che riportano i dati dell'inevitabile pericolositŕ di questa attivitŕ: disturbi neurologici, dipendenza e violenza.. La storia clinica di John si propone di contestare sul piano clinico questa posizione oscurantista e di difendere un'autentica psico(pato)logia psicoanalitica del virtuale quotidiano.
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Monti, Fiorella, Alessandra Farneti et Alessandra Sansavini. « Dalla psicologia dell'età evolutiva alla psicologia dello sviluppo ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (octobre 2021) : 227–42. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12609.

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Résumé :
Il presente lavoro ripercorre alcune tra le principali ricerche nell'ambito della psicologia dell'età evolutiva, avviate dai primi allievi di Renzo Canestrari a partire dagli anni '50 del secolo scorso. In particolare, rilegge il percorso accademico degli allievi Marco Walter Battacchi e Giuliana Giovanelli, che hanno ricoperto la I e la II Cattedra di Psicologia dell'Età Evolutiva, poi Psicologia dello Sviluppo, nell'Ateneo di Bologna, ricordandone i principali contributi scientifici e didattici.Tra questi, i contributi, su numerosi temi, di Battacchi (il ritardo mentale, le difficoltà dei figli degli immigrati italiani in Germania, il pregiudizio etnico, la delinquenza minorile, lo sviluppo del pensiero e delle emozioni e i rapporti con il linguaggio e la teoria della mente) e di Giovanelli (modalità di valutazione e comunicazione tese a valorizzare le potenzialità di ogni bambino/a, psicologia della percezione, del tempo, del neonato a termine e pretermine e dei primi processi percettivi, cognitivi e linguistici) hanno dato un apporto innovativo e ampiamente riconosciuto a questa disciplina e ai primi 50 anni di storia dell'Istituto, poi Dipartimento, di Psicologia. Le loro idee e i loro lavori pioneristici hanno costituito un fondamentale riferimento per i nuovi gruppi di ricerca in ambito evolutivo sia nell'Ateneo di Bologna che a livello nazionale e internazionale.
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Wallace-Hadrill, Andrew. « The Social Structure of the Roman House ». Papers of the British School at Rome 56 (novembre 1988) : 43–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009569.

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Résumé :
LA STRUTTURA SOCIALE DELLA CASA ROMANAL'aristocrazia romana della Tarda Republica e del Primo Impero costruiva e decorava le proprie case in modo così dispendioso non solo per esibire la propria ricchezza con un consumismo così cospicuo ma piuttosto per ottenere un ambiente idoneo a dei precisi modi di vita. Forme e decorazioni architettoniche possono essere interpretate come linguaggio di comunicazione sociale. Le strutture essenziali della casa romana, come attestano quelle che restano nell'area vesuviana, riflettono distinzioni di rango sociale piuttosto che di sesso ed età come invece accade in una abitazione familiare moderna. Come nella casa formale dell'Europa della prima era moderna la preoccupazione maggiore era quella di stabilire precedenze di privilegi e intimità. A questo scopo sia la forma che la decorazione architettonica, in particolare quella parietale dei IV Stili Pompeiani attingono al linguaggio dell'architettura pubblica per accentuare il senso dello spazio privato usando riferimenti idiomatici di quello pubblico. Vista in questa luce, l'architettura domestica romana diventa un prezioso documento di storia sociale per capire più profondamente il quale sarà necessario rivalutare questo materiale liberandoci di alcuni pregiudizi tradizionali.
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Graham, Richard. « L'adolescenza oggi ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (juillet 2010) : 79–94. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002007.

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Résumé :
Nella storia dell'umanitŕ, la pubertŕ e la sua risposta psicologica, ovvero l'adolescenza, possono entrambi variare nel tempo di insorgenza e nella durata. L'adolescenza, come noi la intendiamo attualmente, sembra essere una conseguenza della vita urbana a seguito dei cambiamenti indotti dalla rivoluzione industriale. Nel corso degli ultimi cinquant'anni i rapidi sviluppi della tecnologia hanno ulteriormente infuenzato il corso dell'adolescenza, e i problemi che possono insorgere durante questo periodo. La facilitazione dell'accesso ai mezzi di comunicazione visiva ed il conseguente coinvolgimento dell'adolescente ha fatto crescere i livelli di disturbo dell'immagine corporea e l'uso problematico ed eccessivo della tecnologia. La crescita dell'accesso alle informazioni modella l'identitŕ e crea una pluralitŕ di identificazioni, aumentando in questo modo la lotta dell'adolescente per trovare un sé autentico.
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Condorelli, Orazio. « Prima del 1054 : centri e periferie, universitalitá e particolaritá nel diritto della chiesa al tempo di San Simeone di Siracusa Treviri (1035) ». Revista Española de Derecho Canónico 77, no 188 (1 janvier 2020) : 105–51. http://dx.doi.org/10.36576/summa.130955.

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San Simeone fu un monaco bizantino di origine siciliana che concluse la propria vita a Treviri, dove la sua memoria è venerata dall’anno della sua morte (1035). La storia della sua vita mostra l’intensità dei processi di comunicazione tra la Chiesa latina e la Chiesa bizantina agli inizi del secolo XI, ed è presa come il punto di inizio di uno studio sulla configurazione del sistema giuridico della Chiesa latina tra la fine del primo Millennio e i primi decenni del secondo. La ricerca concentra quindi l’attenzione sull’esperienza istituzionale della «Chiesa imperiale», articolata intorno ai due poli dell’impero e del papato. L’ideale ecclesiologico e politico di collaborazione fra potere civile e potere ecclesiastico trovò esplicazione nelle iniziative di riforma ecclesiastica promosse da imperatori come Enrico II ed Enrico III e sostenute da alcuni fra i migliori Pontefici della prima metà del secolo XI. Alcune collezioni canoniche della prima metà del secolo XI si impegnarono nello sforzo di selezionare e coordinare le fonti del diritto canonico al fine di assecondare i propositi di riforma della vita ecclesiale.
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Finozzi, Anna. « Riscrivere la storia coloniale tramite l’uso dell’oralità : Il caso di Adua (2015) ». Memoria y Narración. Revista de estudios sobre el pasado conflictivo de sociedades y culturas contemporáneas, no 2 (5 mars 2021) : 131–45. http://dx.doi.org/10.5617/myn.8669.

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L’articolo si propone di analizzare l’uso dell’oralità nel romanzo Adua (2015) di Igiaba Scego. Tradizionalmente, il testo letterario postcoloniale è stato considerato come una ‘traduzione’ da una lingua orale Africana ad una scritta Europea. Lo scopo dell’articolo è spostare l’attenzione dall’oralità come segno di alterità all’oralità come modalità di trasmissione; questo slittamento critico è necessario per una rivalutazione della letteratura postcoloniale italiana, di cui spesso si considera più la portata documentaristica di quella letteraria. Attraverso i Memory Studies, e in particolare concetti quali la postmemory di Marianne Hirsch, la countermemory di Yael Zerubavel e la travelling memory di Astrid Erll, l’analisi mostra come Adua sia modellata dalla comunicazione orale della memoria attraverso i dialoghi dei personaggi e da altre immagini connesse all’atto di ascoltare e tramandare. Infine, la dicotomia oralità-africanità viene respinta in favore di quella oralità-trasmissione.
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Mazohl, Brigitte. « Comunicazione politica e nuova storia costituzionale : l'esempio della Monarchia asburgica nel XIX secolo ». MEMORIA E RICERCA, no 35 (janvier 2011) : 63–82. http://dx.doi.org/10.3280/mer2010-035005.

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Casini, Simone. « I media italiani all’estero : questioni linguistico-educative tra nostos, tradizione, identità e nuove generazioni ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 285–306. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37234.

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Il contributo prende in esame il ruolo educativo che i media hanno esercitato nella storia linguistica italiana e internazionale, tracciando un profilo semiotico sulle implicazioni che questi hanno avuto nel determinare il paradigma del nostos in contesto estero e migratorio. A fronte di una prima ricognizione sui processi linguistico-educativi italiani per i quali è risultato evidente il ruolo dei mezzi di comunicazione nella definizione del processo di unificazione linguistica nazionale, l’analisi propone una riflessione sui media italiani in Canada, affrontandone le dinamiche in chiave linguistico educativa con una prospettiva intergenerazionale che sostenga il ruolo del nostos entro le diverse generazioni di utenti. L'analisi si conclude con una indagine sociolinguistica e con una riflessione che guarda ai media come fattore di una rete articolata di elementi in grado di cooperare per arginare il processo di diminuzione della presenza della lingua italiana in contesto straniero sui piani della formazione e del generale uso linguistico.
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Fortunato, S., F. Forli, V. Guglielmi, E. De Corso, G. Paludetti, S. Berrettini et A. R. FetonI. « Ipoacusia e declino cognitivo : revisione della letteratura ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 155–66. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-993.

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La perdita dell’udito legata all’età o presbiacusia è un deficit correlato al processo irreversibile di invecchiamento che riconosce una patogenesi multifattoriale. Crescenti osservazioni hanno collegato la presbiacusia a una rapida progressione del declino cognitivo e incidentalmente con la demenza. Molti aspetti della vita quotidiana degli anziani sono stati collegati alle loro capacità uditive, mostrando che la perdita uditiva incide sulla qualità della vita, i rapporti sociali, le capacità motorie, gli aspetti psicologici, la funzione e la morfologia di specifiche aree cerebrali. Studi epidemiologici e clinici confermano l’ipotesi di un legame tra queste condizioni e questo lavoro ha lo scopo di fare il punto sui meccanismi patogenetici che sostengono tale associazione. Lo sforzo di un lavoro congiunto tra otorinolaringoiatri, audiologi, neurologi e cognitivisti è quello di chiarire gli aspetti comuni, le possibilità di diagnosi e di intervento precoce al fine di ridurre gli effetti dell’uno sull’altro di questi processi degenerativi. Le osservazioni sperimentali e cliniche si concentrano su differenti aspetti: in primo luogo la deprivazione uditiva per lungo tempo può avere un impatto negativo sulle prestazioni cognitive diminuendo la qualità della comunicazione che porta all’isolamento sociale e la depressione e quindi facilitare la demenza. Al contrario, le capacità cognitive limitate possono ridurre le risorse cognitive disponibili per la percezione uditiva, aumentando così gli effetti della perdita dell’udito. Inoltre, questa associazione può rappresentare la conseguenza di una ‘causa comune’ nella patogenesi del deficit uditivo e del sistema nervoso centrale. Infatti, molti dei fattori eziopatogenetici sono comuni, quali le cause microvascolari della malattia (es. diabete, aterosclerosi, ipertensione). La sfida di questi anni è quella di aumentare le conoscenze sui rapporti tra invecchiamento cerebrale e cognitivo ed ipoacusia, grazie anche ai progressi del neuroimaging. Sorprendentemente pochi dati sono stati pubblicati sull’utilità delle protesi acustiche nel cambiare la storia naturale di declino cognitivo. La protesizzazione e gli impianti cocleari possono migliorare le attività sociali e la sfera emotiva, la comunicazione e quindi più in generale la funzione cognitiva, con un globale impatto positivo sulla qualità della vita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire le informazioni attualmente disponibili in letteratura su rapporto tra declino cognitivo e deficit uditivo nell’anziano, fornendo nuovi spunti di ricerca per il futuro.
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Sorrentino, Anna Maria. « L'incontro terapeutico e gli interrogativi diagnostici : un'esperienza di reciprocitŕ ». TERAPIA FAMILIARE, no 99 (août 2012) : 35–53. http://dx.doi.org/10.3280/tf2012-099002.

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Nel presente lavoro, l'autrice descrive il proprio processo mentale nella presa in carico di pazienti al fine di offrire una traccia ai colleghi piů giovani sulle modalitŕ con cui arriva ad una ipotesi diagnostica volta ad impostare il trattamento. L'incontro terapeutico č descritto nella propria matrice intersoggettiva dove le due persone si mettono a fuoco l'un l'altra. Tale processo per il terapeuta passa da piů livelli di analisi che possiamo descrivere come attenzione agli aspetti analogici della comunicazione, allo stile interpersonale legato alle modalitŕ di attaccamento esperito, alla storia familiare e personale. I casi clinici fanno da esemplificazione di quanto illustrato con attenzione alle variabili transferali.
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RGI, Redazione. « Informazione bibliografica ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 1 (mars 2022) : 125–67. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2022oa13371.

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L'Informazione bibliografica del numero 1/2022 della «Rivista Geografica Italiana» presenta le recensioni dei seguenti testi: Giada Peterle, Comics as a Research Practice. Drawing Narrative Geographies Beyond the Frame (Alberto Vanolo) Andrea Pase, Geografly: la mosca e la mappa. Attorno ad una foto di Alberto Schön (Egidio Dansero) Deirdre Mask, Le vie che orientano. Storia, identità e potere dietro ai nomi delle strade (Giuseppe Muti)  Laura Lo Presti, Cartografie (in)esauste. Rappresentazioni, visualità, estetiche nella teoria critica delle cartografie contemporanee (Alessandra Bonazzi) Angelo Turco, Geografie pubbliche. Le ragioni del territorio in dieci itinerari social (Filippo Celata) Angelo Turco, Epimedia. Informazione e comunicazione nello spazio pandemico (Tania Rossetto)  John Mc-Neill, Qualcosa di nuovo sotto il sole. Storia dell'ambiente nel XX secolo (Cecilia Pasini) Emanuele Bompan, Federica Fragapane, Marirosa Iannelli e Riccardo Pravettoni, Atlante geopolitico dell'Acqua. Water grabbing, diritti, sicurezza alimentare ed energia (Margherita Ciervo)  Carlos Alberto Franco da Silva, A modernização distópica do território brasileiro (Teresa Isenburg) Flavio Lucchesi, Australia, gli antipodi vicini. Tasselli geografici (Luisa Carbone) Alberto Di Monte, Sentieri migranti. Tracce che calpestano il confine (Silvia Aru)  Michela Lazzeroni, Geografie dell'università. Esplorazioni teoriche e pratiche generative (Samantha Cenere) Associazione Mecenate 90, L'Italia Policentrica. Il fermento delle città intermedie (Michela Lazzeroni)  
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Patterson, Helen, et Martin Millett. « The Tiber Valley Project ». Papers of the British School at Rome 66 (novembre 1998) : 1–20. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004207.

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IL PROGETTO ‘LA VALLE DEL TEVERE’Questo articolo tratta gli obiettivi e struttura del nuovo progetto di ricerca della British School at Rome, il progetto ‘la Valle del Tevere’ e presenta alcuni dei primi risultati, anche se preliminari. L'obiettivo principale di questo progetto è di studiare il mutevole paesaggio della valle dal 1000 a.C. al 1300 d.C., indagando sull'impatto di crescita, successo e declinio di Roma sul suo entroterra e sui conseguenti effetti della città e flume sull'insediamento, economia e identità culturale. Questa iniziativa raduna molti studiosi con interessi di ricerca in questo campo ed in effetti include una serie di progetti connessi, ciascuno con i suoi specifici obiettivi di ricerca, ma allo stesso tempo parte di un progetto più ampio. La storia dell'insediamento è studiata tramite un riesame dei dati rilevati dai progetti britannici, in particolare quelli della ‘South Etruria Survey’, diretta da John Ward-Perkins, oltre ai dati pubblicati di progetti italiani. Allo stesso tempo, nuove ricerche sul campo sono in programma con l'intento di riempire le lacune esistenti. Due nuovi progetti iniziarono nel 1997 concentrandosi sul tema dell'urbanismo. Le ricognizioni a Falerii Novi e a Forum Novum hanno esaminato l'organizzazione interna delle citta tramite sistematiche ricognizioni in superficie e indagini geofisiche. I primi risultati chiaramente dimostrano il potenziale di questo approccio. Queste tecniche verranno applicate ad una gamma di centri urbani nella media valle del Tevere. La comprensione dell'interazione della città e della valle implica il mettere insieme l'informazione esistente relativa l'insediamento, le reti di comunicazione, l'economia e l'ambiente, oltre all'integrazione dei nuovi dati. Un elemento chiave del progetto è l'uso di un sistema GIS per l'integrazione ed analisi dei diversi livelli di informazione.
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Sindoni, Maria Grazia. « TRAIETTORIE DELLA MULTIMODALITÀ : GLI SNODI TEORICI E I MODELLI APPLICATIVI ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 19–46. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19647.

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Résumé :
Questo saggio ripercorre le principali linee di sviluppo degli studi della multimodalità intesa come semiosi della comunicazione nell’ambito di derivazione angloamericana. La multimodalità è definita come una disciplina a sé e discussa nella sua epistemologia attraverso un excursus della sua storia ed evoluzione dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Si passano in rassegna alcune scuole di pensiero della multimodalità, a partire dagli sviluppi socio-semiotici di matrice linguistica sistemico-funzionale elaborata da Michael A. K. Halliday in Inghilterra negli anni Settanta. Le principali teorie e prassi di analisi multimodale sono illustrate attraverso alcuni principi cardine per delineare l’ambito di applicazione e le aree privilegiate di indagine. Il saggio inoltre illustra le differenze teoriche e pratiche fra multimodalità e multimedialità, termini spesso utilizzati in modo interscambiabile e dunque improprio. Successivamente, si presenta un’analisi multimodale del video TikTok più popolare di un creator italiano, Khaby Lame, che ha raggiunto livelli di viralità tali da guadagnargli fama e successo a livello globale. L’analisi, di natura qualitativa classica, consiste in una trascrizione e annotazione integrale del breve video più visualizzato al momento della scrittura del saggio, per inquadrare i fenomeni della semiosi della comunicazione digitale in un ambito disciplinare più vasto rispetto alla linguistica pura. Questa apertura ad aspetti non verbali include nell’analisi delle risorse semiotiche elementi quali lo sguardo, il montaggio, la distanza fra partecipanti, la musica, i rumori ambientali, la distribuzione degli elementi nel tempo e nello spazio, e così via. Coerentemente con questo presupposto di base, le conclusioni invitano a un ripensamento della definizione stessa di “lingua della rete”, indicando nella multimodalità, sia come teoria sia come metodo, una prospettiva utile alla lettura consapevole, etica e inclusiva della complessa testualità digitale contemporanea. Trajectories of multimodality: theoretical foundations and application model This paper discusses the main theories that map out the development of multimodality as semiosis of communication within the Anglo-American tradition. An overview of the history and evolution of multimodality starting in the late Nineties will motivate the claim that this is a discipline in its own, with its specific epistemology. Some major theories within sociosemiotics approaches are outlined, as resulting from the developments of systemic-functional linguistics as theorized by Michael A. K. Halliday in the Seventies in the UK. Theories and methods will be presented by means of an illustration of some key concepts and principles, with a view to explore some potential applications and preferential objects of studies. The paper also sets out to explain the differences between the concepts of multimodality and multimediality, which are often used interchangeably, thus bringing about theoretical and empirical issues. As a case study, I have selected the most viewed TikTok video produced by an Italian creator, Khaby Lame, who has gained global recognition and immense popularity, to the point of allowing him to obtain Italian citizenship after almost twenty years of Italian residency. The qualitative analysis makes use the typical heuristic tools used by multimodal analysts, namely an integral transcription and annotation of the video, with the aim of showing the full range of the involved digital communicative phenomena that cannot be accounted for only on linguistic grounds. Broadening the domain of analysis beyond the tools provided by linguistics includes the analysis and description of non-verbal semiotic resources, such as gaze, editing, distance between participants, music, ambient sound, compositional strategies in time and space, among others. Consistent with this approach, the concluding remarks encourage further reflections of the very definition of the “language of the net”. It follows that theoretical and empirical research lines mapped out by multimodal studies may ultimately help promote awareness, ethics, and inclusion when engaging with contemporary digital textualities.
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SCALCO, LUCA, et MONICA SALVADORI. « Comunicazione e didattica archeologica in scavi aperti e non ultimati : spunti di riflessione dalla Casa delle bestie ferite (Aquileia) ». Anales de Arquelogía Cordobesa 30 (15 décembre 2019) : 421–42. http://dx.doi.org/10.21071/aac.v30i.12449.

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Résumé :
A partire dal 2007, l’Università degli Studi di Padova svolge campagne di scavo, presso il sito della Casa delle Bestie ferite. Alle attività di ricerca e di didattica, dal 2014 si sono affiancate iniziative di comunicazione dei risultati dello scavo, indirizzate alla comunità locale e ad altri interessati e finalizzate a far conoscere il sito e la realtà archeologica della campagna aquileiese. Per avvicinare il pubblico allo scavo “aperto”, la strategia di comunicazione adottata muove dalle evidenze materiali per approfondire questioni di metodo archeologico, di operatività sul campo e di contestualizzazione storica, archeologica e topografica, attraverso un racconto il più possibile semplice, sintetico e interiorizzabile.
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Frank, Thomas. « Prospettive di storia della linguistica. Lingua linguaggio comunicazione sociale. A cura di Lia Formigari & ; Franco Lo Piparo ; Prefazione di Tullio De Mauro ». Historiographia Linguistica 16, no 3 (1 janvier 1989) : 379–87. http://dx.doi.org/10.1075/hl.16.3.11fra.

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Di Cosmo, Antonio Pio. « La cultura materiale del trapasso. Il funerale del basileus e la teologia del potere nella Costantinopoli della corte macedone ». Anuario de Estudios Medievales 52, no 2 (30 décembre 2022) : 559–94. http://dx.doi.org/10.3989/aem.2022.52.2.05.

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Résumé :
[it] Il contributo analizza il ruolo giocato dalla cultura materiale nel funerale imperiale. Questa ricerca applica le conoscenze in materia archeologica, antropologica e storica, per raccontare l’azione della corte imperiale, che risolve le questioni circa i problemi di rappresentazione del funerale del basileus. In questo senso si vagliano le modalità di spettacolarizzazione delle strategie di comunicazione che modellano i protocolli della Basileia.
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Pio di Cosmo, Antonio. « Il funus imperatorum ed il “Teatro del potere”. Le esequie di Costantino e la reinvenzione dei riti funerari imperiali in un cosmo che progressivamente si fa cristiano ». Gerión. Revista de Historia Antigua 38, no 1 (1 avril 2020) : 157–92. http://dx.doi.org/10.5209/geri.68589.

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Résumé :
Il contributo analizza il ruolo giocato dalla cultura materiale della regalità nel funus imperatorum. Questa ricerca applica le conoscenze in materia archeologica, antropologica e storica, per raccontare l’azione della corte imperiale, che risolve le questioni circa i problemi di rappresentazione del funerale imperiale. In questo senso si vagliano le modalità di spettacolarizzazione delle strategie di comunicazione che modellano i protocolli degli imperatori romani del Tardoantico.
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Barenghi, Mario. « «I just want to talk» ». LawArt 1, no 1 (30 janvier 2020) : 61–77. http://dx.doi.org/10.17473/lawart-2020-1-4.

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Résumé :
La fortuna della narrativa d’investigazione non cessa di stupire: è probabile che nella nostra cultura il tema dell’indagine abbia preso gran parte del posto che nella cultura premoderna era tenuto dal tema del combattimento. Una variante del combattimento è il confronto verbale, che alimenta il sottogenere delle storie giudiziarie. Questo articolo prende in esame il primo film di Sidney Lumet, La parola ai giurati (12 Angry Men, 1957), mettendo in evidenza la cellula germinale dell’intreccio. In una giuria dove tutti sono convinti della colpevolezza dell’imputato, un giurato si dissocia, non perché abbia solide ragioni per sostenere la sua innocenza, ma per una ragione di principio: la giuria non può decidere del suo destino senza dedicargli il giusto tempo. Un monito più che mai attuale, in tempi di comunicazioni precipitose e superficiali: e insieme, l’avvio di una riflessione molto simile ai procedimenti della critica letteraria.
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Mantini, Silvia, Fabio Graziosi, Fabio Franchi et Stefano Boero. « La tecnologia 5G e i beni culturali : percorsi di storie e architetture all’Aquila ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 117–25. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00019.

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Résumé :
All’indomani del terremoto del 2009, l’Università dell’Aquila ha realizzato progetti di tutela e valorizzazione dei beni culturali che rispondono a esigenze di comunicazione dell’invisibile, di fruizione del visibile differentemente collocato e del recupero di facies sparite. Con particolare riferimento al patrimonio storico-artistico della città, la tecnologia 5G ha permesso la sperimentazione di soluzioni di realtà aumentata e virtuale che hanno riguardato chiese e palazzi ricostruiti. La traduzione delle ricerche d’archivio in approcci storici digitali, in pratiche di public history e in esperienze di editoria aumentata ha consentito, attraverso le ICT, una più ampia accessibilità ai contenuti multimediali da parte di diversi pubblici di fruitori.
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Cassullo, Gabriele. « Interventi sull'articolo di Howard Levine. Il trauma originario : commento all'articolo di Howard Levine ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2021) : 581–93. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-004002.

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Résumé :
Che cosa ha condotto gli psicoanalisti a quella che Howard Levine (2021) definisce "una sconcertante opposizione binaria" fra le teorie del conflitto e le teorie del trauma evolutivo? Viene tratteggiata l'ipotesi che alla radice della divaricazione fra queste diverse mentalità cliniche vi sia un "trauma originario", un trauma che non può mai pervenire a una piena e definiva figurazione: un trauma irrappresentabile. Tale trauma ha costituito la cesura che da un lato ha prodotto un progresso sul piano intellettuale (nella storia della psicoanalisi, la nascita della teoria psicoanalitica della fantasia inconscia), ma al prezzo del prodursi di una mancanza su un altro piano concernente lo sviluppo di una capacità affettiva, prima che intellettiva, di ascolto della traumaticità insita nelle comunicazioni del paziente.
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Pio Di Cosmo, Antonio. « Il segno e le immagini cristiane inscritte sulla veste. Le strategie di auto-rappresentazione di classe e le tecniche di messa “sotto copertura” del quotidiano ». De Medio Aevo 13 (4 décembre 2019) : 213–46. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.66821.

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Résumé :
Il contributo analizza il ruolo giocato della veste, quale modello che ottimizza le possibilità di interazione, allorché connotato da segni cristiani o da scene della vita del Cristo. Sulle vesti dei plutocrati si ripete così l’antica lotta fra il segno e l’immagine, perché entrambi utili alla messa “sotto copertura” di chi li indossa. Questa ricerca applica le conoscenze in materia archeologica, sociologica e storica, per raccontare l’azione dei plutocrati, che risolve le questioni circa i problemi di auto-rappresentazione di una classe. In questo modo si vagliano le strategie di comunicazione orientate alla distinzione e all'affermazione della classe benestante.
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Ginocchini, Giovanni. « Dalla cittŕ : il momento urbanistico di Bologna e la sua dimensione pubblica ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 66–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057008.

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Résumé :
L'evoluzione dell'Urban Center, l'attenzione per la comunicazione che ha accompagnato la redazione dei nuovi strumenti urbanistici, l'esperienza dei laboratori di quartiere sono gli spunti utilizzati per fornire un quadro, solo parzialmente organico, della discussione pubblica bolognese sui temi urbanistici. Il racconto si spinge fino all'attualitŕ, caratterizzata da una particolare attenzione per i progetti relativi alla cittŕ storica in uno scenario generale di crisi (non solo economica ed ambientale, ma anche politica) forse senza precedenti, almeno in anni recenti.
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Cristini, Guido. « Unificazione di insegne e sostituzione della marca commerciale in un gruppo distributivo leader : ricadute di ordine economico, strategico e gestionale ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 121–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004008.

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Résumé :
Nel processo di concentrazione tra gruppi distributivi a livello nazionale ed internazionale in corso da diversi anni, uno degli aspetti piů ricorsivi č costituito dalla stra- tegia di unificazione delle insegne. Tale strategia si traduce nell'analisi del valore delle insegne acquisite e, di norma, nell'eliminazione di quelle che operano ad una scala dimensionale inferiore e/o che manifestano una brand equity minore. In tale contesto, non č infrequente rilevare come l'obiettivo perseguito dal gruppo distributivo acquisitore sia quello di disporre di un'unica insegna in grado di generare economie di scala non solo esterne (sul versante della contrattualistica con i fornitori), quanto interne (comunicazione, logistica, marketing, etc.), propedeutiche al raggiungimento di gradi piů elevati di efficienza. In realtÀ, in diverse occasione, la cancellazione di una determinata insegna a favore di un'altra si č tradotta, nel breve termine, in una perdita di valore per il gruppo driver, in particolare sul versante delle vendite di marca commerciale in offerta. Nel quadro appena richiamato, obiettivo del presente articolo risulta quello di verificare se i vantaggi derivanti dall'adozione di una marca privata di Gruppo, pur in presenza della storica insegna di canale, risultino superiori a quelli ottenuti disponendo di una private label consolidata, rispondente in termini di immagine a quella caratterizzante la situazione pre-esistente. In particolare, interessa comprendere, se nel processo di cambiamento in atto non solo se il trade off risulti positivo, ma anche se i tempi e le risorse investite nel processo di conversione siano, nel complesso, da considerarsi accettabili per il distributore driver in relazione ai vantaggi raggiunti ex post.
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Pacciolla, Aureliano. « EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN ». Studia Philosophica et Theologica 18, no 2 (7 décembre 2019) : 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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Résumé :
By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. Einführung in die Philosophie (ESW XIII), hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Introduzione alla filosofia di A. M. Pezzela, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1998. Briefean Roman Ingarden 1917-1938 (ESW XIV), Einleitung von H. B. Gerl-Falkovitz, Anmerkungen von M. A. Neyer, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Lettere a Roman Ingarden, trad. it. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001. Potenz und Akt. StudienzueinerPhilosophie des Seins (ESW XVIII), bearbeitet und miteinerEinfürungversehen von H. R. Sepp, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1998, trad. it. Potenza e atto. Studi per una filosofia dell’essere, trad. di A. Caputo, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 2003. By others on Edith Stein and Empathy: Albiero, Paolo and Matricardi Giada, Che cos’è l’empatia, Carocci, Roma, 2006. 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Di Cosmo, Antonio Pio. « Le insegne ed i riti d’ascesa degli imperatori. Senso e significatività dei segni dell’eccellenza da Costantino a Valentiniano I ». Anales de Historia Antigua, Medieval y Moderna 53 (20 mai 2020) : 33–51. http://dx.doi.org/10.34096/ahamm.v53.7413.

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Il presente contributo analizza il ruolo giocato dai segni del potere imperiale ed in particolare delle insegne nei riti di elezione. Questa ricerca applica le conoscenze in materia archeologica, antropologica e storica. Si racconta il rituale di elezione e si risolvono le questioni circa i problemi di rappresentazione dell’augusto nelle cerimonie d’ascesa. In questo modo si vagliano le strategie di comunicazione che modellano i protocolli di creazione degli augusti.
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Nuzzaci, Valentina. « Il gruppo di lavoro e la comunicazione della diagnosi. Riflessioni a partire dalla lettura del libro : "La diagnosi genetica : un dialogo per la cura. Storie cliniche negli Alberi della vita" ». GRUPPI, no 2 (octobre 2021) : 194–200. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12591.

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L'équipe può funzionare come un gruppo clinico "fondativo", dentro cui circolano idee, valutazioni e riflessioni, per poter giungere alla formulazione di un pensiero condiviso, metabolizzato e comprensibile anche dal paziente. La diagnosi è una costruzione e un dialogo, che deve includere tutte le parti e proseguire seguendo gli sviluppi dell'altro. Nel Test dell'Albero c'è la persona del paziente, le sue radici e i suoi frutti, nei percorsi della genia sindromica. Questi disegni sono una delle parti del modello di Consulenza Genetica Integrata (CGI) ideato dell'équipe multidisciplinare formata da neurologi, biologi, genetisti, che operano con psichiatri e psicologi, presso il Servizio di diagnosi e cura dell'IRCCS "Carlo Besta" di Milano. L'esperienza del modello della CGI è un esemplare modello di lavoro, espressione della potenza del gruppo di lavoro generato dall'équipe e dei gruppi che abitano il paziente e la stanza dei clinici. Lo strumento del gruppo di consultazione svolge la funzione di contenitore dinamico plurale vivente delle angosce di impotenza e di inutilità che le malattie genetiche suscitano nei curanti, che non possiedono cure efficaci. Il lavoro messo a punto da quest'équipe mostra come l'approccio gruppale consenta di evitare il burn out degli specialisti, ma anche di lavorare con maggior profondità, spessore scientifico e umano.
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NETO CUNHA, Joaquim Ferreira da. « O smartphone na aprendizagem à luz da Teoria Histórico Crítica ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 182. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247755.

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Résumé :
Este trabalho tem por objetivo principal refletir a utilização das tecnologias móveis na aprendizagem à luz da Teoria Histórico Critica. A metodologia a ser utilizada é a revisão literária em textos consagrados da literatura da área pesquisada. O smartphone, enquanto tecnologia digital móvel alterou a forma de comunicação e informação, convergindo diversas funcionalidades com o fato de se fazer onipresente, e apresentando inúmeras possibilidades que podem ser utilizadas a favor do ensino-aprendizagem. Nesse sentido, a Teoria Histórico Critica vem contribuir com o processo ensino e aprendizagem, pois propicia ao educando uma aprendizagem significativa, promovendo suas capacidades psíquicas, a socialização do saber sistematizado, promovendo a promoção humana, alterando seus comportamentos para se colocarem conscientemente no âmbito social. Destarte, percebemos que a tecnologia móvel smartphone é uma auxiliar muito importante no processo de ensino, onde os educando buscam constantemente novos conhecimentos. Smartphone. Tecnologias da Informação e Comunicação (TIC). Teoria Histórico Crítica.ABSTRACT This work has as main objective to reflect the use of mobile technologies in learning in the light of the Critical Historical Theory. The methodology to be used is the literary revision of consecrated texts of the literature of the researched area. The smartphone, as a mobile digital technology, changed the form of communication and information, converging several functionalities with the fact of being ubiquitous, and presenting numerous possibilities that can be used in favor of teaching-learning. In this sense, the Critical Historical Theory contributes to the teaching and learning process, as it provides the student with meaningful learning, promoting their psychic abilities, the socialization of systematized knowledge, promoting human promotion, changing their behaviors to place themselves consciously in the social sphere. Thus, we realize that mobile smartphone technology is a very important aid in the teaching process, where the students constantly seek new knowledge.Smartphone. Information and Communication Technologies (TIC). Critical Historical Theory. RESUMEN Este trabajo tiene como objetivo principal reflejar acerca del uso de tecnologías móviles en el aprendizaje a la luz de la Teoría Histórica Crítica. La metodología a utilizar es la revisión literaria de textos consagrados de la literatura del área investigada. El smartphone, como tecnología digital móvil, ha cambiado la forma de comunicación e información, convergiendo varias características con el hecho de que es omnipresente y presenta numerosas posibilidades que pueden utilizarse a favor de la enseñanza-aprendizaje. En este sentido, la Teoría Histórica Crítica viene a contribuir al proceso de enseñanza y aprendizaje, ya que proporciona al estudiante un aprendizaje significativo, promueve sus habilidades psíquicas, socializa el conocimiento sistematizado, promueve la promoción humana, cambia sus comportamientos para ubicarse conscientemente en la esfera social. Por lo tanto, nos damos cuenta de que la tecnología móvil smartphone es una ayuda muy importante en el proceso de enseñanza, donde los estudiantes buscan constantemente nuevos conocimientos. Smartphone. Tecnologías de la Información y la Comunicación (TIC). Teoría Histórica Crítica.RIASSUNTO Questo lavoro ha come obiettivo principale quello di riflettere l'uso delle tecnologie mobili nell'apprendimento alla luce della teoria storica critica. La metodologia da utilizzare è la revisione letteraria in rinomati testi della letteratura dell'area ricercata. Lo smartphone, in quanto tecnologia digitale mobile, ha cambiato la forma di comunicazione e informazione, facendo convergere diverse funzionalità con il fatto che è onnipresente e presenta numerose possibilità che possono essere utilizzate a favore dell'insegnamento-apprendimento. In questo senso, la Teoria storica critica arriva a contribuire al processo di insegnamento e apprendimento, poiché fornisce allo studente un apprendimento significativo, promuovendo le sue capacità psichiche, la socializzazione della conoscenza sistematizzata, promuovendo la promozione umana, cambiando i loro comportamenti per posizionarsi consapevolmente nella sfera sociale . Pertanto, ci rendiamo conto che la tecnologia dello smartphone mobile è un aiuto molto importante nel processo di insegnamento, in cui gli studenti cercano costantemente nuove conoscenze.Smartphone. Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione (TIC). Teoria Storica Critica.
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Casonato, Camilla, et Marco Muscogiuri. « Il disegno "poietico" di Mario Bellini. Design, architettura, paesaggio ». TERRITORIO, no 91 (juin 2020) : 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091012.

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Résumé :
Nel 2018 si inaugurava a Milano la mostra ‘Mario Bellini. Il disegno del Progetto'. I disegni, che ripercorrevano la fortunata carriera dell'architetto, divengono ora lo spunto per una duplice riflessione. Da un lato il disegno è indagato nelle sue molteplici nature e finalità: quale ausilio alla memoria, come veicolo per vedere, come strumento di comunicazione e soprattutto come luogo di elaborazione del pensiero progettuale. Dall'altro si avvia, proprio attraverso il filtro del disegno, una riflessione sul rapporto tra uomo e spazio, in riferimento alle molteplici scale a cui opera l'architetto, dall'oggetto all'architettura al paesaggio. Attraversando oltre quarant'anni di storia recente, la mostra testimoniava anche la profonda trasformazione delle tecniche e delle modalità del disegno professionale, stimolando una riflessione sul mutare dei rapporti tra disegno e progetto anche in relazione all'avvento del digitale.
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Secchi, Cesare. « Un'insolita interazione col mondo animale. Note in margine a una storia clinica ». INTERAZIONI, no 1 (avril 2022) : 95–109. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001011.

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Résumé :
Nell'ambito della lunga analisi di una paziente con una storia psicotica alle spalle, l'autore prende in esame un fenomeno molto peculiare riportato in seduta: la paziente sembra instaurare col mondo animale vivaci interazioni piuttosto diverse dal tradizionale rapporto col pet. Si tratta di contatti con numerosi animali, in prevalenza uccelli, che restano nel loro ambiente e che la paziente incontra al confine tra il loro mondo e il proprio; inoltre, gli scambi, ripetuti e a volte protratti per mesi, si realizzano tramite comunicazioni preverbali e inter-corporee; l'esperienza è vissuta dall'analizzanda con una speciale intensità, come un momento importante e misterioso da attraversare. L'autore avanza l'ipotesi che, oltre all'acquisizione di una ricca area transizionale, giochi una parte fondamentale la spinta a conoscere, già implicata nella precedente dinamica psicopatologica, ma qui cambiata di segno.
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Tagliagambe, Silvano. « Il Metaverso come ambiente e risorsa ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 37 (septembre 2022) : 28–42. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037003.

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Il concetto di Metaverso è introdotto come antidoto a un pensare per modelli. Una definizione accettabile di Metaverso è la seguente: "una rete massicciamente scalata e interoperabile di mondi virtuali 3D renderizzati in tempo reale, che possono essere sperimentati in modo sincrono e persistente da un numero effettivamente illimitato di utenti, e con continuità di dati, come identità, storia, diritti, oggetti, comunicazioni e pagamenti". La definizione proposta sottolinea il Metaverso come uno spazio di interazione, capace di far convergere e la dimensione fisica e quella virtuale: parlare nel caso del Metaverso di "gemelli" ha il significato non di una semplice rappresentazione/simulazione, come nel caso dei modelli, ma di un flusso bidirezionale di dati, capace di generare una relazione non trascurabile tra le due dimensioni. Nel Metaverso, differentemente da ciò che avviene in qualunque modello, non solo si vive, ma si è posti di fronte a un "gemello digitale", capace di condensare tutti gli aspetti e tutte le pieghe della personalità. Se è vero che la vita non ha bisogno di perfezione, secondo l'insegnamento di Jung, ma di completezza, completezza significa sapersi osservare e vedere anche il proprio lato oscuro, la propria ombra. Nel Metaverso l'Io è nudo: questa circostanza può indurre più facilmente a riflettere sulla realtà della propria ombra e del rapporto con essa.
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Ducci, Gea, et Stefania Antonioni. « Storie ed emozioni nella comunicazione sociale : un'analisi delle campagne sulla donazione in Italia nel periodo 2013-2018 ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 58 (février 2020) : 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/sc2019-058001.

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Merger, Michèle. « Clemente Fedele, La voce della posta. Comunicazioni e società nell'Italia napoleonica, Prato, Istituto di Studi postali, « Quaderni di Storia postale », n° 20, 1996, 784 p. » Annales. Histoire, Sciences Sociales 55, no 4 (août 2000) : 913–14. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900042086.

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Pollmann, Karla. « M. Citroni : Poesia e lettori in Roma antica : Forme della comunicazione letteraria (Collezione storica). Pp. xv + 507. Rome and Bari : Laterza, 1995. L. 70,000. ISBN : 88-420-4653-1. » Classical Review 49, no 2 (octobre 1999) : 581–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x99570054.

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Sterpone, R., P. Valorio, E. Paiuzzi, E. Venturini, V. Bonato et N. Vivaldi. « Intervento psicologico su bambini e adolescenti con genitori ricoverati in rianimazione nell’ospedale di Alessandria ». Working Paper of Public Health 5, no 1 (15 juin 2016). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2016.6865.

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Résumé :
Obiettivi: Alla luce della teoretica e della clinica dei disturbi post traumatici, nell’articolo verrà proposto un intervento con i bambini e i familiari dei pazienti degenti nel reparto di Rianimazione. Metodologia: Struttura dell’intervento: psicoeducazione sulle conseguenze ad esposizione ad evento critico; analisi del funzionamento/bisogni dell’adulto sano e il suo poter essere, nonostante la difficile situazione, base sicura; valutazione della presenza di una rete sociale di supporto; co-costruzione, insieme all’adulto, della narrativa della comunicazione al bambino/adolescente; valutazione del momento in cui è opportuno che l’adulto sano faccia la comunicazione; preparazione del minore, integrando TCC e EMDR, all’incontro con il genitore. Risultati: L’intervento, effettuato su 15 famiglie, ha aiutato genitori e bambini ad affrontare una situazione critica. Conclusione: In alcune occasioni le comunicazioni devono essere effettuate in emergenza/urgenza, poiché le condizioni cliniche del familiare ricoverato sono estremamente gravi e con prognosi infausta che può degenerare in tempi brevi. Questo intervento,però, può dare all’operatore la percezione di essere stato una base sicura per il bambino in questa difficile e delicata situazione della sua storia di vita.
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Malvestito, Elisa. « Scrivere la storia. Breve riflessione di un’apprendista della comunicazione storica ». Novecento.org 2, no 1 (juin 2014). http://dx.doi.org/10.12977/nov27.

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Freitas, Roberto Araujo de Moraes, et Priscila Bernardo Martins. « La storia dell’istruzione e della ricerca scientifica in Brasile ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 20 décembre 2019, 127–38. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/storia-dellistruzione.

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Résumé :
Nell’articolo attuale, si affrontano le trasformazioni storiche dell’attività didattica in Brasile e la sua partecipazione alla ricerca accademico-scientifica, considerando dalle influenze derivanti dalle religioni ereditate dall’Europa ai segni distintivi delle risorse tecnologie nelle mani degli utenti domestici. Questo momento è segnato dalla transizione tra il XX e il XXI secolo, rappresentando così una rivoluzione dilagante nel settore tecnologico, con Internet come principale strumento di comunicazione e ricerca, che ha portato a un lungo processo di adattamento. È necessario ricordare la difficoltà che vi sia nel processo di isolamento della conoscenza della sua cultura locale, delle opinioni e delle esperienze proprie e del bagaglio accademico con cui un insegnante deve trasmettere al corpo studentesco, perché deve capire che il Il Brasile registra influenze di vari popoli in tutto il mondo, il che ci ha fatto avere una cultura così mista. Nel bel mezzo di tante trasformazioni storiche, l’attività didattica deve avere le sue metodologie costantemente riciclate. Per questo motivo, quest’opera diventa più ardua man mano che l’insegnante soffre dell’impatto della rete sul mondo, poiché si riflette nella produttività e nell’affidabilità dei risultati delle opere letterarie e scientifiche. Questo comprometterà per sempre il rapporto tra conoscenza e informazione. Parole chiave: Tecnologia, ricerca, istruzione, affidabilità.
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Nava, Stefano. « ABC : Archeologia a Bedriacum-Calvatone. Un progetto didattico ». LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - Università degli Studi di Milano, 15 juin 2022, 11–32. http://dx.doi.org/10.54103/2035-4797/18010.

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Nel 2011, con l’avvio del progetto “ABC. Archeologia a Bedriacum-Calvatone”, fortemente voluto dal Comune di Calvatone (CR) e dalla prof.ssa Maria Teresa Grassi, nasce l’attività didattica dell’Università degli Studi di Milano collegata allo scavo archeologico di Calvatone. L’obiettivo è quello di raccontare la storia e gli scavi della piccola città romana di Bedriacum ai bambini e ai ragazzi delle scuole del territorio al fine di sensibilizzarli circa l’importanza del patrimonio culturale locale. In nove anni (fino al sopraggiungere della pandemia, che ha inevitabilmente procurato una battuta d’arresto), l’attività didattica rivolta alle scuole, attraverso le visite guidate e con l’ausilio di molteplici strumenti di comunicazione, ha registrato quasi duemilacinquecento presenze.
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Costa, Josécley Dos Santos. « Definizione del concetto di bene immobile nella dottrina e nell’ordinamento giuridico costituzionale – Responsabilità civile brasiliana e internazionale : articolo 1.225, punto I, della legge 10,406 del 10 gennaio 2002, che istituisce il codice civile brasiliano ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 14 décembre 2020, 24–42. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/bene-immobile.

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Résumé :
L’offerta di questo mestiere mira a definire il concetto di immobiliare. Tracciare un panorama evolutivo storico generale, dalla preistoria ai giorni contemporanei, riferendosi al Diritto Reale, su scala globale, riferendo le ragioni storiche, i sistemi sociali ed economici al rapporto della proprietà immobiliare, che ne ha portato l’aspetto e lo sviluppo ai conglomerati che hanno fondato le città. Compresa la creazione del suo concetto a carattere nazionale e internazionale, ordinato da sistemi di governi nei loro regimi governativi, con un focus interdisciplinare, fornendo non solo basi, più comprendendo anche i fattori dell’industria edile, motivo del vettore economico dei carri delle piccole economie, proprietà pubbliche e private attraverso la vita quotidiana, visualizzando la traiettoria dell’osservazione di un ricercatore al risultato di questo lavoro , da cui è stato condotto in una sequenza logica. La metodologia si basava sulla ricerca bibliografica, un approccio al problema, utilizzando i metodi: procedura induttiva, storica, con quella dell’osservazione della vita reale, corrispondente alla delimitazione del tema, portando ad un percorso specifico, cioè a definire il concetto di proprietà immobiliare. Che vanno dai risultati più particolari, alle leggi e alle teorie dottrinali, in una comunicazione ascendente. La domanda e il problema di questo lavoro risiedono nella domanda: cos’è il settore immobiliare? Vale la pena chiarire, il diritto del proprietario e della sua facoltà, presente nel codice civile brasiliano in vigore. L’origine degli immobili nella storia nasce nel Medioevo, nel Medioevo sorge la facoltà del proprietario, tra le altre apparizioni, quali: condominio, dicotomia: terre pubbliche e private, possesso, nomenclatura: Diritto Reale, ecc. In diverse costituzioni, codici e legislazione internazionale, la definizione di questo concetto non è stata trovata.
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Blum, Roger. « Schönhagen, Philomen, Meißner, Mike. «Kommunikations- und Mediengeschichte. Von Versammlungen bis zu den digitalen Medien» ». Studies in Communication Sciences, 20 septembre 2021. http://dx.doi.org/10.24434/j.scoms.2021.02.031.

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Philomen Schönhagen legt zusammen mit Mike Meißner eine Kommunikations- und Mediengeschichte vor, die den Fokus vor allem auf die Schweiz legt. Das fehlte bisher. Es gibt Medien- und Journalismusgeschichten Frankreichs, Deutschlands, Italiens, weltweit, es gibt das Handbuch der Mediengeschichte von Helmut Schanze, aber an eine Gesamtschau für die Schweiz hat sich seit langem niemand gewagt. Philomen Schönhagen, avec l’aide de Mike Meißner, propose une histoire de la communication et des médias qui met l’accent sur la Suisse. Cela manquait jusque-là. Il existe des histoires des médias et du journalisme en France, en Allemagne, en Italie et dans le monde entier, il y a le manuel d’histoire des médias de Helmut Schlanze, mais il y avait longtemps que personne n’avait tenté de livrer une vue d’ensemble de la situation en Suisse. Philomen Schönhagen, insieme a Mike Meißner, presenta per la prima volta una ricerca sulla storia della comunicazione e dei media incentrata principalmente sulla Svizzera. Fino ad oggi esistono studi sulla storia dei media e del giornalismo in Francia, Germania, Italia e a nivello mondiale, oltre al manuale sulla storia dei media di Helmut Schanze.
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« Un modello di retorica nella comunicazione politica. Il discorso di insediamento. Storia, valori costitutivi e identitŕ nazionale. Le fonti della politica di rinnovamento interno e di rinegoziato della pax americana ». RIVISTA ITALIANA DI COMUNICAZIONE PUBBLICA, no 37 (avril 2009) : 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/ric2008-037002.

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Mancini, Irene, et Giuseppina Marsico. « Calvino e Bruner, Lezioni Americane e Italiane allo Specchio ». Memorandum : Memória e História em Psicologia 39 (6 mai 2022). http://dx.doi.org/10.35699/1676-1669.2022.37670.

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Résumé :
È il 1985 ed Italo Calvino si impegna a redigere lezioni da tenere presso l’Università di Harvard. Si tratta di un ciclo di sei conferenze, le Charles Eliot Norton Poetry Lectures, nelle quali l’autore italiano avrebbe dovuto affrontare argomenti legati alla comunicazione poetica. È il 2001 e Jerome Bruner viene invitato a tenere presso l’università di Bologna le prime lezioni “italiane” del nuovo millennio. Bruner sceglie di discutere di letteratura, diritto e vita. Le lezioni del primo sintetizzano nuclei fondamentali del pensiero di Calvino, le seconde orientano le ricerche in campo psicologico ed educativo di Bruner. In questo articolo si è tentata una lettura comparata di due testi: Lezioni Americane di Italo Calvino (1993) e La Fabbrica delle Storie (2002) di Bruner rintracciando sorprendenti immagini complementari che offrono spunti preziosi per comprendere l’importanza della narrazione nella costruzione dell’identità individuale e collettiva.
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Malavasi, Pierluigi. « Pedagogia ed economa civile per imparare l'umano ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00135.

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Esperienze educative e progettazione pedagogica si misurano con le differenze e le peculiarità del territorio, sono locali. Ma la qualità e la reale incisività dei processi formativi si proiettano oggi in uno scenario inedito, suscitando pressanti interrogativi in chi ha a cuore un’idea di civiltà imperniata sulla ricerca del bene comune. É imprescindibile il riferimento, per quanto approssimato e allusivo, alla pervasività delle trasformazioni politiche e sociali, tecnologiche e sanitarie, educative e religiose che interessano l’intero pianeta. Il dialogo tra economia e pedagogia richiama al compito di rendere lo sviluppo davvero umano ovvero plausibile e adeguato alla pienezza della realizzazione personale e comunitaria, cui abbiamo il dovere di aspirare. Si nasce umani e si deve imparare ad esserlo. L’arena della comunicazione pubblica, l’attività finanziaria e la ricerca scientifica non possono essere arbitrariamente ridotte a misura dei social network o dei sostenitori dell’economia di mercato, per i quali sovente ogni cosa ha il suo prezzo ma nulla ha in realtà valore. Il saggio, alla luce di una visione antropologica pedagogicamente legittimata, accredita l’ipotesi che anche, e in misura considerevole, «dai risultati della ricerca scientifica e dai modelli educativi proposti dipende la possibilità di continuare a garantire il benessere sin qui raggiunto, ampliandone il grado di coinvolgimento dei popoli» (Ornaghi, 2007, p. VII). Tra pedagogia e economia, educazione e politica, fondamentale è pensare il civile, tra dinamiche globali e agire locale. Secondo una prospettiva storica e sistemica (Pasquino, 2020), occorre riconoscere la centralità della dimensione relazionale per la costruzione della cittadinanza democratica, di una economia e di una pedagogia civile.
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