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Messina, Nunziata. « UOMO E TERRITORIO : UN RAPPORTO IN CONTINUA EVOLUZIONE ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no 1 (25 juin 2016) : 477. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.264.

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Résumé :
Il dualismo tra uomo e natura da sempre si è posto al centro di molti studi di carattere filosofico, geografico, sociologico e psicologico. Nel corso della storia si sono susseguiti diverse impostazioni di pensiero e ciascuna ha messo in risalto un particolare aspetto della relazione tra uomo e natura. L’uomo si trova immerso all’interno di un paesaggio caratterizzato da elementi naturali e non, che ne condizionano il suo modo di essere ed il rapporto con ciò che lo circonda. Nella relazione tra uomo e territorio circostante è necessario affermare che l’obiettivo è la messa a punto di un sistema che renda ogni scelta di pianificazione carica di quelle valenze di programmazione territoriale necessarie a rendere vitale la tutela dell’ambiente e del paesaggio: occorre partire dall’assunto che tutto il territorio, per la storia che lo ha formato, per i valori paesaggistici e culturali, per la memoria collettiva che lo anima, per la sua stessa riconoscibilità, è da considerarsi in prima istanza un bene ambientale da tutelare, soprattutto nelle relazioni tra oggetti e fenomeni legati tra loro da mutui rapporti funzionali. Si può pertanto affermare che laddove gli elementi fisici del territorio costituiscono punti di riferimento collettivo, tali elementi sono da considerarsi “valori ambientali” e le loro interrelazioni possono rappresentare un “bene comune” da tutelare. Il territorio ci appartiene, fa parte del nostro mondo interiore, è luogo di riferimento, un bene mai dimenticato che alimenta l’essenza della memoria. E’ terra, è casa, è vita, è l’uomo di oggi, ma anche quello di ieri che si riconosce nel legame che ha con la sua terra. E’ necessario trovare il giusto equilibrio per mantenere la testimonianza della propria memoria, ma allo stesso tempo la capacità di progettare un futuro compatibileper la salvaguardia del nostro Pianeta.
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Berretta, Monica. « Note sulla sintassi dell'accusativo preposizionale in italiano ». Linguistica 31, no 1 (1 décembre 1991) : 211–32. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.211-232.

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Résumé :
In un breve quanto limpido paragrafo della sua Grammatica storica dell'italiano (§ 553 dell'ed. 1972,_ §_ 436 nell'ed. 1980), Pavao Tekavčić descriveval'accusativo preposizionale dei dialetti italiani centromeridionali, accennandone iconfini geografici e collegandolo, molto correttamente, con il fenomeno analogodelle lingue iberoromanze e del rumeno. Ne forniva anche, nella scia della miglioretradizione di pensiero sull'argomento, una convincente spiegazione funzionale: lapreposizione funge da segnacaso esplicito per quegli oggetti che, avendo referenteumano, sarebbero interpretabili come soggetti se non fossero marcati (cfr. già Diez1882 , III., pp. 835 s.; oggi Bossong 1985 e 1986 per una panoramica tipologica, e1988 per le lingue romanze).
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Costa, Gustavo. « La “Scienza nuova” nella storia del pensiero politico ». New Vico Studies 17 (1999) : 123–26. http://dx.doi.org/10.5840/newvico19991712.

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Sanfilippo, E. « Gli archivi e la storia del pensiero economico ». History of Political Economy 42, no 4 (5 novembre 2010) : 777–79. http://dx.doi.org/10.1215/00182702-2010-039.

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Pias, Giuliana. « Testimoniare “un altro tempo all’interno del nostro tempo” ». Italianistica Debreceniensis 26 (1 décembre 2020) : 10–27. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9378.

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Résumé :
Tutto il miele è finito fa parte dell'interesse di Carlo Levi per le culture Altre e nella continuità dell'incontro con la diversità antropologica del Mezzogiorno inaugurato da Cristo fermato a Eboli. Questo articolo si concentra sul tema dell'arcaico, e sulla prospettiva della "compresenza dei tempi" che caratterizza il pensiero di Levi, per dimostrare come da Tutto il miele è finito emerge la testimonianza "di un altro tempo che precede la storia ma che è se stesso contemporaneo della storia e presente come la storia stessa ”(G. Agamben).
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De Francesco, Ignazio. « Storia del pensiero politico palestinese, written by Charif M. » Studi Magrebini 17, no 1-2 (13 décembre 2019) : 169–72. http://dx.doi.org/10.1163/2590034x-12340010.

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Costa, Pietro. « La storia del pensiero giuridico, fra "archivio" e "discipline" ». Diacronìa, no 2 (2020) : 9–17. http://dx.doi.org/10.12871/97888333934761.

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Ferro, Antonino. « Pensiero onirico e teoria del campo ». RICERCA PSICOANALITICA, no 1 (mars 2010) : 31–52. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-001004.

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Résumé :
L'Autore, attraverso delle vignette cliniche, descrive i punti chiave del proprio modello clinico e traccia il suo modello di mente: "thinking-feeling-dreaming". Il concetto di campo analitico, come vero e proprio luogo d'incontro emotivo e di trasformazione psichica, cosě come il pensiero onirico della veglia, si collocano al centro del lavoro analitico. Secondo l'Autore, il campo accoglie e genera quelle turbolenze protoemotive che le funzioni alfa del campo alfabetizzano di continuo; il lavoro del campo consente poi lo sviluppo degli apparati per sognare, sentire e pensare. In questa prospettiva, una narrazione clinica con un alto grado di insaturitŕ risulta essenziale per favorire il moltiplicarsi dei punti di vista, cosicché il campo analitico possa diventare matrice di storie possibili. In questo modo l'"impensabile" diventa una storia condivisa, attraverso una serie di passaggi emotivi che permettono di nominare ciň che il paziente non ha potuto fin lě rappresentare.
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Capitano, Olimpia. « Pensare la storia del lavoro. A che punto siamo ? » SOCIETÀ E STORIA, no 175 (avril 2022) : 105–25. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175004.

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Résumé :
L'autrice cerca di affrontare la questione del declino degli studi in materia di storia del lavoro a partire dagli anni settanta, fornendo una panoramica di alcuni passaggi fondamentali interni al dibattito intellettuale e adottando una prospettiva teorizzante. Emerge nel testo il carattere nodale del rapporto tra condizioni materiali e culturali, tra modo di praticare, pensare e parlare di lavoro. Per quanto riguarda l'evoluzione del dibattito contemporaneo è volutamente sottolineato il contributo fornito dall'area di interessi che definisce la global labour history che, attraverso un significativo ampliamento geografico, tematico e temporale dell'analisi, pone interessanti stimoli per allargare i parametri della ricerca senza assumere categorie analitiche tradizionali in chiave aprioristica. In questo senso è rilevata la nuova attenzione rivolta alla precarietà come oggetto-simbolo di una storiografia emancipata dalla centralità del lavoro salariato. Viene altresì sottolineata la centralità del binomio controllo/autonomia come chiave di lettura delle dinamiche di coercizione che attraversano molteplici relazioni lavoro libero e non libero.
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Guidotti, Matteo. « Il concetto di salute nella storia del pensiero medico occidentale ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (mars 2019) : 13–33. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2019-001002.

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Ciancio, Orazio. « Storia del pensiero forestale e sperimentazione in selvicoltura in Italia ». L'Italia forestale e montana 77, no 5 (2 décembre 2022) : 179–84. http://dx.doi.org/10.36253/lifm-1079.

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Cristina Fiorentino, Caterina. « Storia di una firma : carattere Olivetti ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 1 (8 mars 2009) : 21–26. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2009.v1i.12729.

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Questo articolo, che si concentra sul Progetto di Ballmer per il logo Olivetti, ha come punto di partenza due documenti conservati presso l'Archivio Storico Olivetti a Ivrea. L'articolo si basa sui testi di Fortini, il cui approccio collega il logotipo alla storia della scrittura, all'evoluzione dei segni e agli scopi pubblicitari. e agli scopi pubblicitari. Il lavoro di Fortini e Ballmer collega infatti l'attuale logotipo alla memoria della Olivetti e, quindi, ai temi dell'innovazione dei caratteri tipografici e al loro significato come trasmissione del messaggio. caratteri tipografici e al loro significato di trasmissione del pensiero, considerato come passaggio necessario per la formulazione dell'identità.
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Sampognaro, Giuseppe. « La teoria evolutiva in psicoterapia della Gestalt. Storia di un dibattito ancora aperto ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (avril 2013) : 51–65. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-002004.

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Questo articolo presenta, in sintesi, l'evoluzione del pensiero gestaltico sullo sviluppo umano: dall'indifferenza iniziale all'idea di applicare alla teoria evolutiva le fasi del ciclo di contatto; dallo sviluppo dell'intersoggettivitŕ alla formulazione dei domini gestaltici. Un dibattito, comunque, ancora aperto.
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Bonati, Sara, Marco Tononi et Giacomo Zanolin. « Le geografie e l'approccio sociale alla natura ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 2 (juin 2021) : 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12029.

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Résumé :
‘Natura' è un termine ricorrente nel lessico geografico. A essa sono connessi articolati sistemi epistemologici, che producono significati molteplici e trasversali rispetto alle diverse branche della disciplina, i quali la connettono a un complesso sistema multi- e inter-disciplinare.Per questo motivo lo scopo di questo contributo non può essere quello di rendere conto della complessità insita nella concettualizzazione della natura nel pensiero geografico. L'intenzione è piuttosto di proporre una riflessione circoscritta a uno specifico quadro teorico dedotto dalla letteratura anglofona, denominato social nature, a partire dall'analisi dei testi di alcuni autori (tra tutti Noel Castree e Bruce Braun), per aprire poi la riflessione a ulteriori correnti di pensiero che a esso sono connesse (si veda per esempio la more-than-human theory di Sarah Whatmore) e provare a capire quali potenzialità racchiude dal punto di vista teorico e metodologico.Soprattutto però, obiettivo di questo numero monografico è rispondere alle seguenti domande: perché reintrodurre un dibattito sulla natura nella geografia italiana? E che cosa significa parlare di social nature oggi? Approfondire le possibili applicazioni della teoria sociale della natura, sollecitandoalcuni studiosi italiani a ragionare sul tema, è stata, a nostro avviso, un'e-Social nature geographies. Le geografie e l'approccio sociale alla natura sigenza dettata dalle potenzialità insite nel pensiero connesso alla social nature, nonché dal proliferare, in seno alla geografia italiana, di riflessioni su approcci diricerca ad esso riconducibili, ma che solo raramente hanno proposto analisi sistematicheed esaustive esplicitamente centrate sul tema.Il concetto di social nature, come risulterà chiaro negli approfondimenti a seguire, è frutto della sedimentazione di diversi influssi teorici provenienti principalmente dal marxismo e dalle sue evoluzioni contemporanee (neo e post).Questo contributo, pertanto, è da intendersi come una introduzione, e non come una review esaustiva dell'argomento, data la vastità delle linee di pensiero che coinvolge e dei dibattiti che ha alimentato. Ugualmente, non è possibile qui delineare il percorso del pensiero geografico che ha condotto alla formulazione della costruzione sociale della natura. Tuttavia, si ritiene necessario contestualizzare,seppur sommariamente, l'origine di questo dibattito.Questo lavoro, dunque, deve essere visto come un tentativo di aprire una riflessione sulla social nature, provando a riagganciarla al dibattito italiano, allo scopo di capire in che misura il suo recupero possa ritenersi utile per alimentare riflessioni sui principali cambiamenti che le società stanno vivendo nella contemporaneità e che sono al centro della ricerca geografica. Ovviamente, i contributi selezionatinon esauriscono i temi geografici, ma vogliono rappresentare un primo stimolo dacui partire per ulteriori lavori.
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Pozzo, Riccardo. « IUS-LEX-CORPUS : CORPUS MYSTICUM ». Trans/Form/Ação 37, spe (2014) : 245–52. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00013.

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Sfruttando gli ingenti materiali a disposizione degli studiosi dal 1964 negli archivi, nelle banche dati, nei dizionari e nei lessici d'autore dell'ILIESI-CNR, il contributo considera una serie di momenti nella storia del pensiero, dalla politeía antica al cosmopolitismo moderno, che mettono in risalto le implicazioni filosofiche presenti nella polisemia del trinomio lex-ius-corpus.
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Sbiglio, Maria Gabriela, Lara Giambalvo, Alessandra Verri, Barbara Bianchini et Velia Bianchi Ranci. « Gli effetti del presente ». GRUPPI, no 2 (octobre 2021) : 178–93. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12590.

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Il presente scritto è frutto del lavoro di un gruppo di colleghe che si sono riunite, su iniziativa di una di loro, Maria Gabriela Sbiglio, per riflettere sugli effetti della pandemia nella clinica contemporanea. La cornice di questa riflessione è stata costituita dal pensiero di Janine Puget, attraverso la lettura e l'ascolto condiviso di materiale proveniente dagli ultimi interventi in diversi convegni internazionali e seminari cui Puget ha partecipato nel periodo post pandemia. Gli autori sottolineano la situazione dell'incontro con l'alterità che crea una nuova storia, dei nuovi significati e un nuovo inconscio. Nella temporalità del presente e dall'incontro con le differenze si attivano delle "tensioni" e dei 2confini". Le differenze coesistono come "mondi paralleli", ognuna con il proprio significato, e possono produrre aperture e trasformazioni, a partire da quello che è possibile "fare insieme". Il processo del gruppo si è poi intrecciato a una rielaborazione svolta dai singoli partecipanti su alcuni dei concetti principali del pensiero di Puget, integrando anche il materiale dell'intervista da lei rilasciata alla rivista Gruppi del 2019 e qui pubblicata.
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Rambaldi, Enrico Isacco. « STORIOGRAFIA CROCIANA E STORIA DELLE IDEE : L'ADAMO ED EVA DI ANTONELLO GERBI ». Trans/Form/Ação 37, spe (2014) : 9–36. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00002.

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Antonello Gerbi (1904-1976), storico della filosofia e del pensiero politico, fu molto vicino a Benedetto Croce ed ebbe rapporti con Arthur Lovejoy. Impostato secondo il modello storiografico crociano, il suo libro Il peccato di Adamo ed Eva espone la storia delle concezioni del Peccato originale come peccato carnale dal II al XIX secolo. Per la vastità delle fonti prese in esame (filosofi, teologi, poeti, artisti ...) e per il rigore col quale unifica la ricerca attorno al tema centrale della carnalità della Caduta, il libro presenta interessanti affinità con la storia delle idee e testimonia della versatilità del metodo storiografico di Croce, aperto a integrarsi con quello di Lovejoy.
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Mazzinghi, Luca. « La sapienza biblica ». Revista Brasileira de Interpretação Bíblica 2, no 3 (25 juillet 2021) : 167–89. http://dx.doi.org/10.46859/pucrio.acad.rebiblica.2596-2922.2021v2n3p167.

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Uno dei criteri per riconoscere l’esistenza di una tradizione sapienziale all’interno della Bibbia è la presenza di una chiara teologia della creazione. Per quanto riguarda la teologia della storia sembra, a prima vista, che essa sia assente da Proverbi, Giobbe e Qohelet, la sapienza in lingua ebraica. La dimensione della storia resta in realtà sullo sfondo del pensiero dei saggi ed emerge con chiarezza prima di tutto in Ben Sira che in Sir 44-50 rilegge in chiave sapienziale la storia di Israele. E’ nel libro della Sapienza tuttavia che avviene un incontro fecondo tra teologia della creazione e teologia della storia, in una prospettiva che si apre anche a una dimensione escatologica.
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Reinhardt, Elisabeth. « Giulio D’Onofrio, Storia del pensiero medievale, Città Nuova, Roma 2011, 877 pp. » Anuario de Historia de la Iglesia 21 (17 juillet 2015) : 566. http://dx.doi.org/10.15581/007.21.2351.

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Bianchini, Sara. « Kant e la Rivoluzione Francese : liberali e/o reazionari fra passione e storia ». Argumentos - Revista de Filosofia, no 22 (18 novembre 2019) : 72–90. http://dx.doi.org/10.36517/argumentos.22.7.

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L’articolo nasce dal tentativo di trovare una connessione all’interno di parte della filosofia kantiana fra i tre termini di “passione”, “storia” e “Rivoluzione” (soprattutto francese). La sua intenzione fondamentale è quella di rispondere alle seguenti domande: che ruolo hanno le passioni nel sorgere della storia? E quale significato ha rappresentato la Rivoluzione Francese nel corso delle vicende umane? La ricerca si è occupata principalmente del commento di alcune delle nove tesi del testo kantiano Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico ma si è basata anche su altri testi del filosofo di Könisberg, quali Il conflitto delle Facoltà ed i Principi metafisici della dottrina del diritto. Essa si è articolata intorno ai seguenti punti: il ruolo della socievole insocievolezza nel far nascere la società e dunque la storia, il ruolo del popolo nel determinare la storia, la posizione kantiana a favore e poi contro la Rivoluzione Francese. Cercando di determinare se si possa mantenere una linea di sostanziale continuità, nonostante le differenze, nel pensiero kantiano sulla Rivoluzione Francese espresso nei testi sopracitati, l’articolo s’interroga anche sul rapporto fra procedere della ragione nella ricerca della conoscenza e della crescita morale, e filosofia della storia (ragionando particolarmente sul confronto fra l’idea di “fine” della storia e l’uso della ragione, un confronto mediato dal concetto di “organizzazione”).
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Bender, Niklas. « Zum Verhältnis von Staat und Religion bei Dante : Das heikle Beispiel König Sauls ». Deutsches Dante-Jahrbuch 97, no 1 (24 octobre 2022) : 83–108. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2022-0002.

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Riassunto L’opera dantesca è attraversata da un rapporto conflittuale tra pensiero politico e religioso, tra monarchia universale (concetto chiave nella Monarchia) e visione religiosa del mondo (essenziale alla Commedia). La vicenda di Saul occupa una posizione di rilievo in questo rapporto: simbolo del potere terreno, scelto da Dio e dal suo profeta Samuele come primo re d’Israele, Saul cade in disgrazia, per venire poi sostituito da Davide. L’articolo presenta la storia biblica e la sua ricezione presso quattro autori fondamentali del pensiero teologico e politico medievale per analizzare in seguito la rappresentazione dantesca dell’esempio di Saul, nel Purgatorio (canti X e XII) e nei trattati. Da una parte Saul, contrapposto a Davide, funge da figurazione della superbia, dall’altra costituisce un’eccezione, un intervento diretto di Dio nel campo politico.
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Hamilton, Alastair. « Studi di storia ereticale del Cinquecento Riforme e utopie nel pensiero politico toscano del Settecento ». Church History and Religious Culture 90, no 2 (1 juin 2010) : 390–93. http://dx.doi.org/10.1163/187124110x542572.

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Musella, Luigi. « Dialoghi transatlantici. Il caso di Pasquale Saraceno ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 293 (août 2020) : 233–53. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293010.

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La storia dell'Italia contemporanea necessita di un contesto globale. Temi tradizionali, comeil meridionalismo, non possono essere più trattati in modo autoreferenziale. Il caso di PasqualeSaraceno è significativo da questo punto di vista. Le sue relazioni culturali manifestanochiaramente la natura globale anche del suo pensiero, che in passato la storiografia tradizionalesi è ostinata a leggere avendo per guida analitica lo stato nazionale.
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Musella, Luigi. « Dialoghi transatlantici. Il caso di Pasquale Saraceno ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 293 (août 2020) : 233–53. http://dx.doi.org/10.3280/ic293-oa1.

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La storia dell'Italia contemporanea necessita di un contesto globale. Temi tradizionali, comeil meridionalismo, non possono essere più trattati in modo autoreferenziale. Il caso di PasqualeSaraceno è significativo da questo punto di vista. Le sue relazioni culturali manifestanochiaramente la natura globale anche del suo pensiero, che in passato la storiografia tradizionalesi è ostinata a leggere avendo per guida analitica lo stato nazionale.
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Atighetchi, Dariusch. « La contraccezione nelle fonti e nella storia islamica ». Medicina e Morale 41, no 5 (31 octobre 1992) : 871–88. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1088.

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Il silenzio del Corano nei confronti della contraccezione viene compensato dalle parole risalenti al Profeta Muhammad le quali, in maggioranza, non proibirono il coitus interruptus. Questa: tolleranza è stata ripresa dalla tradizione islamica che ha trovato in al-Ghazali il più apprezzato formulatore dei criteri da rispettare per legittimare la pratica del coitus interruptus e, in seguito, delle moderne tecniche contraccettive. Secondo il pensiero di Ghazali il coitus interruptus è un'azione makruh, vale a dire, per le categorie della Legge islamica, un atto riprovevole, ma, nello stesso tempo, tollerato. Oggi, la gran parte dei giuristi musulmani accettano le pratiche contraccettive pur con sfumature diverse. Più differenziata appare la politica demografica degli stati Arabo-Islamici che oscillano dalla proibizione ad un accoglimento più o meno ampio delle varie tecniche anticoncezionali.
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Verginella, Marta. « Specchi di confine. Contributo alla discussione sulle pratiche della memoria di confine nell'area nord-adriatica ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 256–68. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298019.

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Per capire meglio l'essenza delle pratiche di memoria lungo il confine italo sloveno e l'uso pubblico della storia dell'area alto adriatica nell'ultimo ventennio bisogna analizzare la cultura storica e in particolare il pensiero storiografico. In un territorio multietnico far combaciare i limiti della nazione con i confini statali è diventato l'obiettivo principale di una parte preponderante della storiografia sin dagli ultimi decenni dell'Ottocento e anche nel corso del Novecento. I pochi tentativi storiografici di adottare una prospettiva comparativa e transnazionale sono rimasti marginali rispetto al bisogno di etnicizzare la storia del confine e produrre l'omologazione nazionale di un'area multinazionale. Come ha messo bene in luce lo storico tedesco Rolf Wörsdörfer, l'elaborazione storiografica del conflitto tra italiani e slavi (sloveni e croati) è a sua volta una parte significativa del conflitto di nazionalità che si ripercuote anche sulle pratiche museali e le scelte didattiche.
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Ferraro, Giuseppe. « Differenza epistemologica e identità ontologica tra Saṃsāra e Nirvāṇa nel pensiero buddhista ». Trans/Form/Ação 35, no 1 (avril 2012) : 193–212. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732012000100012.

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La differenza tra i concetti di saṃsāra e nirvāṇastabilita dal Buddha (VI-V sec. a.C.) nel suo primo sermone sembra essere messa in discussione dall'equiparazione dei due termini effettuata da Nāgārjuna (II sec. d.C.) in un passaggio-chiave delle sue MK. Questo articolo, in primo luogo, difende la tesi che la contraddizione sia soltanto apparente e che la relazione, di differenza o di identità, tra le due dimensioni dipende dal registro filosofico, rispettivamente epistemologico e ontologico, usato - in entrambi i casi per finalità soteriologiche - dal Buddha e da Nāgārjuna. In secondo luogo, cercheremo di provare che, in ogni caso, l'ontologia di Nāgārjuna, lungi dall'essere una novità filosofica o un'evoluzione rispetto al pensiero del fondatore del buddhismo è, al contrario, una delle possibili applicazioni della dottrina del non-sé (anātma-vāda) - probabilmente il contributo più importante e originale del pensiero buddhista alla storia della filosofia universale - esposta dal Buddha nel suo secondo sermone.
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Florio, Isabella, Annarita Liburdi et Luca Tiberi. « Costruire una biblioteca digitale ». DigItalia 15, no 1 (juin 2020) : 99–107. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00007.

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Grazie all’accordo di collaborazione interna al Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) tra l’Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia dell’idee (ILIESI) e la Biblioteca centrale “G. Marconi”, siglato nel 2016, è stato possibile portare a compimento il progetto di digitalizzazione della collezione di microforme dell’ILIESI. La collezione è composta prevalentemente da lessici filosofici e testi di autori, relativi alla storia intellettuale europea del Cinquecento e Seicento. Due secoli che vedono la nascita del pensiero moderno e della nuova scienza, nel corso dei quali, dalla comune matrice latina, viene sviluppandosi la terminologia filosofica e scientifica delle lingue moderne. Il contributo analizza le scelte effettuate dallo staff tecnico per il recupero e la digitalizzazione del materiale, presentando il laboratorio di digitalizzazione della Biblioteca centrale. Infine vengono illustrate le future modalità di fruizione e valorizzazione della collezione digitalizzata.
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Di Cesare, Gianluigi. « Individuazione e cura di Sé : il rifiuto del potere ». STUDI JUNGHIANI, no 33 (septembre 2011) : 99–113. http://dx.doi.org/10.3280/jun2011-033008.

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Résumé :
Che la storia della psichiatria sia da sempre indissolubilmente legata con il potere č cosa sufficientemente nota da non richiedere, almeno apparentemente, ulteriori indagini. Che perň questo legame sia il piů delle volte ridotto esclusivamente al problema dell'esercizio di una violenza, tralasciando sullo sfondo tutte le dinamiche di potere effettivamente all'opera, č forse meno noto o, piů opportunamente, sufficientemente rimosso. Questo problema č ancora piů vero se l'indagine non si limita alla psichiatria in senso stretto, ma si estende alla psicoanalisi o alle varie psicoterapie. La tesi di questo lavoro č che il pensiero di Jung si distacchi da tutti gli altri e acquisti una sua assoluta specificitŕ che ne costituisce al contempo il valore inestimabile e un fortissimo limite dal punto di vista dell'operativitŕ e della trasmissibilitŕ, proprio perché abdica, fin dall'inizio, a ogni esercizio di potere, offrendosi invece come una continua ricerca esperenziale. Proprio per questo motivo il pensiero e l'opera di Jung si inscriveranno all'interno di un percorso che potremmo definire di "cura di sé" in opposizione a quei percorsi che, privilegiando gli aspetti esplicativi e interpretativi si inscrivono piuttosto all'interno di una "conoscenza di sé".
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Evangelista, Riccardo, et Stefano Spalletti. « Il vino come elemento culturale e analitico nella storia del pensiero economico. Vino, agricoltura e commercio internazionale da Cantillon a Ricardo ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 2 (janvier 2021) : 9–26. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002002.

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Résumé :
A partire dai paradigmi preclassici di Cantillon e Quesnay, fino ad arrivare all'affermazione della teoria classica di Smith e Ricardo, il vino è stato utilizzato dai grandi autori del pensiero economico per analizzare il tema della produttività del settore primario, del rapporto con quello manifatturiero e del commercio internazionale. Pur perdendo gran parte del suo ruolo paradigmatico con la rivoluzione marginalista, il vino rimane oggetto di alcune questioni contemporanee che caratterizzano l'indagine economica.
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SEGALA, MARCO. « MORRIS KLINE, Storia del pensiero matematico, 2 voll., Torino, Einaudi, 1991, xiv + 1470 pp. » Nuncius 10, no 1 (1 janvier 1995) : 428–29. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x00570.

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Gabellieri, Nicola. « Il patrimonio bio-culturale alpino : un approccio geografico-storico al pascolo alberato di larici in Trentino (XVIII-XXI sec.) ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2021) : 82–104. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2021oa12533.

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Résumé :
Recentemente l'UNESCO ha invitato gli studiosi ad approfondire lo studio delle dinamiche storiche e ambientali che hanno portato nel corso del tempo allo sviluppo di specifici ecosistemi e paesaggi, definiti come ‘bio-cultural heritage'. Raccogliendo questo stimolo, il contributo è dedicato a caratterizzare storicamente i pascoli alberati di larix decidua alpini: a partire dalla bibliografia sulla storia e sull'ecologia del larice, due casi studio di lariceti passati e presenti in Trentino sono approfonditi utilizzando un metodo geostorico che combina analisi di fonti documentali e osservazione di terreno. In conclusione, i lariceti risultano essere un prodotto di pratiche di uso e gestione delle risorse pascolive e forestali, capaci di fornire vari servizi ecosistemici, ma ad oggi a rischio di scomparsa.
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Stramaglia, Massimiliano. « La propria storia &egrave ; sempre contemporanea. Riflessioni pedagogiche sul sentimento adulto di ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 27–40. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14571.

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Résumé :
Il presente articolo di Filosofia dell'Educazione si concentra sul pensiero di Martin Heidegger, con particolare riferimento a Essere e tempo (o, se si vuole, Essere è tempo), e conclude con un approfondimento del contributo che, oggi, può offrire al sapere pedagogico la psicoterapia a carattere esistenziale. L'obiettivo è quello di potenziare il potere (la consapevolezza dell'assenza di controllo totale) che ogni persona può avere sul proprio destino attraverso l'essere "presenza" e "in presenza", una sempre maggiore responsabilità delle proprie scelte, l'assunzione in carico totale della propria esistenza.
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Messina, Nunziata. « IL SAPERE GEOGRAFICO E LE TEORIE PEDAGOGICO – DIDATTICHE PER L’INSEGNAMENTO DELLA GEOGRAFIA ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no 1 (2 juillet 2016) : 413. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v2.307.

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Résumé :
Anticamente, il sapere geografico era imperniato soprattutto sulla dimensione della Terra, vista prioritariamente come corpo celeste e collegata all’attività cartografica. Nel Rinascimento il rinnovamento culturale ebbe ripercussioni anche sul livello educativo, gli umanisti consideravano l’uomo all’inizio di un’era nuova. Le grandi scoperte geografiche aprirono nuovi orizzonti verso la conoscenza del mondo e verso le diverse applicazioni didattiche. Michel Eyquem de Montaigne sosteneva che l’insegnamento della geografia doveva basarsi sull’osservazione diretta, collegando la geografia alla storia. Il filosofo John Locke vide nella geografia una disciplina particolarmente proficua per lo sviluppo dello spirito di osservazione, in quanto, attraverso le passeggiate scientifiche, le gite ed i viaggi, l’allievo poteva riuscire ad avere una conoscenza diretta delle cose. Nel ‘700 si sviluppò l’Illuminismo ispirato ai principi razionali; Jean – Jacques Rousseau nella sua opera, “Emilio”, evidenziò la grande forza e il valore educativo dell’ambiente, egli ribadiva che nel passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza si sviluppa nel ragazzo la curiosità di conosce il mondo, in questo la geografia diviene un importante alleato anche per lo studio delle scienze. Dopo la seconda metà dell’ottocento si affermarono il naturalismo e il positivismo, in questo periodo anche nelle Università Italiane venne introdotta la geografia e un impulso positivo per l’insegnamento geografico nella scuola elementare fu dato da Filippo Porena che propose una nuova metodologia basata sull’utilizzo di diversi metodi: metodo oggettivo (immagini); metodo naturale; geografia locale e lettura e disegno delle carte geografiche. L’uso del disegno divenne una metodologia importante in tutte le scienze ma soprattutto nelle geografia.
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Smuniewski, Cezary. « Verso il superamento della crisi. La teologia dell'Eucaristia e del dacerdozio di Benedetto XVI ». Teologia w Polsce 11, no 2 (24 mars 2020) : 65–94. http://dx.doi.org/10.31743/twp.2017.11.2.05.

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Résumé :
L’elaborato riguarda la teologia del sacerdozio e costituisce un’analisi della dottrina di Benedetto XVI racchiusa nell’Esortazione Apostolica Sacramentum caritatis, tenendo presente il discorso all’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 2005 in Vaticano. Il pensiero teologico del Papa sull’Eucaristia si manifesta come risposta alla crisi sorta nel XX secolo sia nel campo della teologia dell’eucaristia, sia in quello della teologia del sacerdozio. Gli studi condotti mostrano la teologia dell’eucaristia come fondamentale per la comprensione della teologia del sacerdozio. La riflessione teologica sull’identità e sulla missione dei sacerdoti è incompleta se non si radica nella teologia dell’Eucaristia. Proprio la teologia dell’Eucaristia apre la strada verso il superamento delle crisi che riguardano il sacerdozio, sia nell’ordine teologico, sia nella storia della vita dei singoli sacerdoti.
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Linden, David. « Tullio Manzoni : Aristotele e il cervello – Le teorie del più grande biologo dell’antichità nella storia del pensiero scientifico ». Sudhoffs Archiv 97, no 2 (2013) : 249–50. http://dx.doi.org/10.25162/sudhoff-2013-0019.

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Lorusso, Lorenzo. « Aristotele e il Cervello. Le Teorie del Più Grande Biologo dell'Antichità Nella Storia del Pensiero Scientificoby Tullio Manzoni ». Journal of the History of the Neurosciences 19, no 2 (8 avril 2010) : 203–6. http://dx.doi.org/10.1080/09647040903197172.

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Demattè, Adriano. « Relazione etica degli studenti con un documento tratto dalla storia della matematica ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : 22–44. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.2.

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Résumé :
Un’attività di interpretazione di un brano tratto da Introductio in analysin infinitorum di Eulero, in una classe quinta della scuola secondaria di secondo grado, consente di evidenziare varie problematiche riguardanti una relazione di responsività e responsabilità – che in questo articolo viene denominata etica – da parte degli studenti con un testo matematico e in particolare con un documento storico. L’analisi viene operata alla luce del pensiero dei filosofi Emmanuel Levinas e Hans-Georg Gadamer. L’attenzione è rivolta a come gli studenti orientino la loro interpretazione, come affrontino la situazione di alterità – di confronto con il punto di vista dell’Altro – e come seguano l’autore nei suoi ragionamenti.
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Testoni Binetti, Saffo. « Vie traverse del machiavellismo nella storia del pensiero politico Riflessioni e spunti di ricerca in margine ai lavori del convegno ». Quaderns d’Italià 15 (2 novembre 2010) : 89. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.277.

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Arrigoni, Tatiana. « Insiemi e insiemi infiniti. Spunti dalle scienze della cognizione ». PARADIGMI, no 3 (décembre 2011) : 89–104. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-003007.

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Résumé :
Nella storia del pensiero occidentale č stato escluso tanto che una molteplicitŕ di infiniti individui possa essere intesa e descritta come una(ovvero come un) quanto che una molteplicitŕ finita di individui venga intesa e descritta, se non in ambito matematico, come(ovvero come un). D'altro canto, in contesti matematici, spesso si caratterizza la nozione di insieme finito comee quella di insieme infinito come. Il presente articolo intende pronunciarsi, decidendola positivamente, sulla questione della generalitŕ e dell'inevitabilitŕ delle nozioni in questione, attingendo a risultati delle contemporanee scienze della cognizione.
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Nunziante Cesarň, Adele, et Anna Zurolo. « Il paradigma della seduzione materna : note storiche sui destini di un concetto freudiano ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (juin 2010) : 169–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-002002.

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Résumé :
Viene proposta una riflessione intorno alle problematiche che si incontrano nella definizione della teoria della seduzione all'interno del pensiero freudiano. A partire da un dialogo serrato con i testi, vengono ricostruiti i punti salienti della teoria alla ricerca delle sue molteplici sopravvivenze nel sapere psicoanalitico, nonché gli aspetti di deriva e di smembramento cui verrŕ sottoposta; sarŕ possibile cosě ricostruire, accanto a una storia ufficiale del concetto, l'insorgenza di un paradigma, quello del sessuale materno, destinato a passare sotto silenzio. Il riferimento al lavoro di Laplanche consente di riposizionare, infine, tutti i resti precipitati dall'abbandono della teoria della seduzione e di discutere ciň che risulta materia per il riconoscimento di movimenti di epurazione della scoperta freudiana della sessualitŕ inconscia, all'opera in certa parte del sapere psicoanalitico.
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Poddighe, Elisabetta. « 'Politeia' nella storiografia e nel pensiero storico greco tra V e IV secolo a.C. : la questione della continuità e del mutamento ». Gerión. Revista de Historia Antigua 37, no 2 (9 octobre 2019) : 271–300. http://dx.doi.org/10.5209/geri.65973.

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Résumé :
Nell’ambito della “grande” storiografia come della storiografia locale la riflessione sul tema della politeia è stata, fino ad Aristotele, prevalentemente svolta nel segno della continuità tra il passato della polis e il suo presente. Questo non significa che il tema della discontinuità costituzionale (metabole politeion) non abbia trovato spazio nell’opera degli storiografi, ma piuttosto che quel tema non è stato utilizzato per riflettere in un’ottica universale sui processi di cambiamento della storia sociale delle poleis. Questo sviluppo decisivo si deve alla ricerca storica aristotelica nella quale lo studio della politeia è messo al servizio di un modo nuovo di fare la storia della polis (civic historiography).
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Ruggieri, Alessandro. « Riflessioni su una consultazione in neuropsichiatria infantile. Condotte violente e fantasie familiari ». PSICOANALISI, no 2 (janvier 2021) : 89–108. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-002006.

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Résumé :
Vengono descritte alcune riflessioni riguardanti una consultazione, effettuata con un orien-tamento psicodinamico, con una ragazza adolescente ricoverata in neuropsichiatria infantile. All'interno di una società, di un gruppo, di una coppia o di una famiglia, vi è talvolta la fanta-sia di poter curare i propri mali punendo questo o quell'individuo, esiliando l'uno o l'altro, cercando un capro espiatorio che solo dovrà modificarsi, senza spesso ripensare alla modalità di base del funzionamento del sistema più allargato. Quasi sempre il sintomo di un singolo è espressione di un insieme di fattori disfunzionali, sociali, familiari, relazionali, per esempio. Nel lavoro clinico in neuropsichiatria infantile siamo partiti dal cercare nelle storie dei genitori e dei pazienti l'origine dei sintomi, di fatto cogliendo parte di una realtà, per poi progredire nel tempo cercando di immaginare insieme il dissociato, il non rappresentabile e il non rappresen-tato. Ci siamo così evoluti nel pensiero dalla storia concreta per progredire dirigendo la nostra attenzione verso la capacità di formazione del pensiero, nel paziente come nei genitori, appro-fondendo il tema dell'interazione tra i pensieri e le fantasie dei genitori e le fantasie e i pensieri dei figli.
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Scerbo, Alberto. « L’infinita vanità del tutto. Sul politico e giuridico nel pensiero di Leopardi ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 53, no 2 (mai 2019) : 389–407. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819836663.

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Résumé :
L’approfondimento del rapporto duale tra natura e ragione, da cui origina la relazione tra poesia e filosofia, costituisce il viatico per un’indagine riguardante il pensiero di Leopardi in ordine al problema politico e giuridico. Premesso, così, lo scarto esistente tra stato di natura e stato di società, si analizzano le diverse forme sociali, all’interno di un discorso che propone il confronto critico tra antichità e modernità e senza discostarsi dal disegno della storia. Nella consapevolezza di ricondurre il tema politico ad una dimensione di autenticità, in cui la ragione sia integrata dalla natura, si procede poi ad una riflessione sulle forme di governo, distinguendo tra piano teoretico e piano storico. La scientificità propria della modernità detta l’atteggiamento di fondo leopardiano nei confronti del diritto e motiva la messa in discussione dell’esistenza della legge naturale, ma anche la valutazione mitica dell’idea di giustizia. L’approccio venato da un sostanziale realismo materialistico impedisce di ricercare significati profondi nelle dinamiche giuridiche e finisce per connettere l’efficacia del diritto al mero egoismo individualistico. Si rimarcano i limiti insuperabili nel funzionamento del diritto, sia di tipo funzionale che strutturale, e si rileva la distanza del fenomeno giuridico dal mondo della natura, con quanto ne consegue su ogni eventuale aspirazione all’universalità.
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Casonato, Camilla, et Marco Muscogiuri. « Il disegno "poietico" di Mario Bellini. Design, architettura, paesaggio ». TERRITORIO, no 91 (juin 2020) : 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091012.

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Résumé :
Nel 2018 si inaugurava a Milano la mostra ‘Mario Bellini. Il disegno del Progetto'. I disegni, che ripercorrevano la fortunata carriera dell'architetto, divengono ora lo spunto per una duplice riflessione. Da un lato il disegno è indagato nelle sue molteplici nature e finalità: quale ausilio alla memoria, come veicolo per vedere, come strumento di comunicazione e soprattutto come luogo di elaborazione del pensiero progettuale. Dall'altro si avvia, proprio attraverso il filtro del disegno, una riflessione sul rapporto tra uomo e spazio, in riferimento alle molteplici scale a cui opera l'architetto, dall'oggetto all'architettura al paesaggio. Attraversando oltre quarant'anni di storia recente, la mostra testimoniava anche la profonda trasformazione delle tecniche e delle modalità del disegno professionale, stimolando una riflessione sul mutare dei rapporti tra disegno e progetto anche in relazione all'avvento del digitale.
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Sodi, Manlio. « DODICI LUSTRI DI VITALITÀ LITURGICA IN ITALIA ». PARALELLUS Revista de Estudos de Religião - UNICAP 13, no 33 (30 décembre 2022) : 259–82. http://dx.doi.org/10.25247/paralellus.2022.v13n33.p259-282.

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Résumé :
Il secolo XX è passato alla storia e sarà ricordato per tanti motivi. Dal punto di vista ecclesiale rimarrà come il tempo in cui le forme della lex orandi hanno realizzato un progressivo cambiamento rispetto ad una prassi liturgico-celebrativa che, per alcuni aspetti, ha attraversato l’intero secondo millennio. Il Novecento si era aperto con i timidi inizi del “movimento liturgico” per opera di Dom Lambert Beauduin, in Belgio; un movimento di pensiero e di eventi che, con alterne vicende, attraverserà diversi decenni per sfociare nel Concilio Vaticano II. Qui l’intento è quello di offrire una lettura della riforma liturgica e del conseguente rinnovamento, attuati in Italia, unitamente ad alcune sfide che “oggi” si presentano.
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Cinelli, Gianluca. « Il rapporto di Alessandro Manzoni con Verri e con l’Illuminismo in Storia della Colonna Infame. Opinione, pubblico, posterità ». Quaderni d'italianistica 35, no 1 (15 janvier 2015) : 73–99. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i1.22353.

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Résumé :
L’articolo interpreta un aspetto della poetica manzoniana, cioè la polemica con l’Illuminismo, corrente di pensiero da cui l’autore deriva parte della sua stessa formazione intellettuale, soprattutto il rigore logico-razionalistico. Nell’articolo si studia la polemica con la filosofia settecentesca attraverso la scelta di tre concetti in particolare, l’opinione, il pubblico e la posterità, nei quali Manzoni vede il pericolo di scadere dalla tensione dialettica razionale all’ideologia del razionalismo astratto. L’articolo analizza la discussione dei suddetti concetti in Storia della colonna infame e conclude portando in luce le somiglianze e le divergenze fra quest’opera e le Osservazioni sulla tortura di Verri.
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Gori, Giambattista. « Filosofia e teologia nella storia del pensiero moderno : il contributo storiografico di Fiorella De Michelis Pintacuda ». RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA, no 1 (février 2014) : 173–81. http://dx.doi.org/10.3280/sf2014-001007.

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Capucci, A. « VV.AA., Per una storia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Vita e Pensiero, Milano 1997, 180 p. » Anuario de Historia de la Iglesia 7 (4 mai 2018) : 525–26. http://dx.doi.org/10.15581/007.7.24731.

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Slesinski, Robert. « Storia del pensiero filosofico russo (988-1988). By Gino Piovesana. Milan : Edizioni paoline, 1992. 415 pp. » Slavic Review 54, no 2 (1995) : 431. http://dx.doi.org/10.2307/2501631.

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