Littérature scientifique sur le sujet « STORIA DEI CONCETTI »

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Articles de revues sur le sujet "STORIA DEI CONCETTI"

1

Di Fabio, Laura. « Un gruppo in rete per la storia dei concetti ». HISTORIA MAGISTRA, no 17 (juin 2015) : 140–41. http://dx.doi.org/10.3280/hm2015-017013.

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2

Misztal, Henryk. « Elementy prawnokanoniczne "świętości kanonizowanej" w świetle najnowszej jurysprudencji Kongregacji Spraw Kanonicznych ». Prawo Kanoniczne 39, no 3-4 (10 décembre 1996) : 171–97. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1996.39.3-4.06.

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Résumé :
La teologia prepara di solito il concetto della santità; il diritto canonico invece adatta questo concetto alle esigenze della procedura di beatificazione e canonizzazione. Le misure della „santita canonizzata” elaborate da secoli e inserite alla prattica della Congregazione delle Cause dei Santi, sono sempre le stesse: il martirio, le virtù eroiche e il miracolo. L’articolo tratta dell’evolizione dei concetti sopramenzionati durante i secoli e particolarmente tratta dell’aggiornamento della dottrina di Benedetto XIV alle esigenze dei tempi moderni con il contributo delle scienze: storia, medicina, psichologia e psichiatria. Oltre questo l’autore del l’articolo vuole mostrare come secondo la dottrina del Concilio Vaticano II la „santità canonizzata” diventa più vicine e accesibile a tutti i fedeli.
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3

Cecalupo, Chiara. « Per una storia del museo sacro cristiano : confronti diacronici dall’antichità ad oggi ». Humanitas, no 77 (28 juin 2021) : 169–89. http://dx.doi.org/10.14195/2183-1718_77_8.

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Résumé :
L'articolo si propone di descrivere alcuni importanti casi di musei sacri cristiani dalla tarda antichità all'età contemporanea, al fine di tracciare la storia di questa istituzione e individuare i concetti chiave che ne stanno alla base. Il confronto diacronico parte dalla donazione di libri e oggetti liturgici da parte di Sant'Agostino alla sua chiesa episcopale (fine del IV secolo), per poi passare al Medioevo - quando l'idea di musei sacri cristiani è pienamente sviluppata - e concentrarsi sul Tesoro di San Denis, istituito dall'abate Suger nel XII secolo. Nella seconda parte del saggio sono esposte le storie relative alle collezioni di oggetti cristiani nei Musei Vaticani e i concetti che li hanno ispirati nel XVIII secolo. Si passa poi alla presentazione finale con l'analisi delle attuali linee guida dei musei sacri cristiani, visti come il prodotto finale del millenario patrimonio della museologia cristiana.
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4

Jedlowski, Paolo. « Socievolezza e sfera pubblica. Tipi di conversazione nei "luoghi terzi" ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 41 (mai 2012) : 15–29. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041003.

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Résumé :
L'articolo propone la rilettura dei concetti di socievolezza di Georg Simmel e di sfera pubblica di Jürgen Habermas come tipi di conversazioni che si intrecciano nelle pratiche comunicative ordinarie e in modo evidente nei "luoghi terzi" descritti da Ray Oldenburg e caratterizzati da una socialitŕ prevalentemente informale. Il testo si concentra sull'analisi dei caffč, primi luoghi terzi della modernitŕ europea per poi osservare la trasformazione di questi contesti e l'emergere di pratiche comunicative legate alla socievolezza e alla sfera pubblica sul web. Diversi autori parlano oggi di una Łcultura del caffč virtuale". Ma se tale cultura esiste, la storia dei caffč del passato ne costituisce la preistoria e i concetti che servono a leggere quest'ultima possono essere utili anche per leggere forme e funzioni di alcune delle interazioni comunicative che oggi nel web si dispiegano.
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5

Cinelli, Gianluca. « Il rapporto di Alessandro Manzoni con Verri e con l’Illuminismo in Storia della Colonna Infame. Opinione, pubblico, posterità ». Quaderni d'italianistica 35, no 1 (15 janvier 2015) : 73–99. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i1.22353.

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Résumé :
L’articolo interpreta un aspetto della poetica manzoniana, cioè la polemica con l’Illuminismo, corrente di pensiero da cui l’autore deriva parte della sua stessa formazione intellettuale, soprattutto il rigore logico-razionalistico. Nell’articolo si studia la polemica con la filosofia settecentesca attraverso la scelta di tre concetti in particolare, l’opinione, il pubblico e la posterità, nei quali Manzoni vede il pericolo di scadere dalla tensione dialettica razionale all’ideologia del razionalismo astratto. L’articolo analizza la discussione dei suddetti concetti in Storia della colonna infame e conclude portando in luce le somiglianze e le divergenze fra quest’opera e le Osservazioni sulla tortura di Verri.
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6

Moro, Renato. « Aldo Moro nelle storie d'Italia ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (décembre 2010) : 17–69. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002003.

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Résumé :
Le ricostruzioni sintetiche della storia di un paese rappresentano uno specchio del lavoro degli storici. Il saggio č dedicato ad un'analisi di ciň che le storie dell'Italia contemporanea dicono di Aldo Moro, dalla fine degli anni Sessanta fino a oggi, e ripercorre buona parte della discussione sulla storia e i problemi della democrazia italiana degli ultimi quarant'anni. La ricerca sulla storia dell'Italia repubblicana č oggi solidamente avviata; tuttavia, essa non sembra aver trovato ancora quella consapevolezza di concetti interpretativi raggiunti invece nella ricostruzione delle vicende precedenti il 1945. E l'analisi dei giudizi sulla figura di Moro lo conferma. Salvo alcune significative eccezioni, infatti, le storie d'Italia ci dicono di piů sui loro autori, sulle loro simpatie e antipatie, sulle loro culture politiche di riferimento, sulle congiunture attraversate dal paese che su Moro stesso. L'interpretazione della sua figura appare ancora orientata piů dalle formule brillanti della pubblicistica che da studi e ricerche puntuali, i quali, del resto, sono ancora parziali e iniziali. Č stato cosě il «caso Moro» ad avere finora attratto l'attenzione prevalente, provocando lo svilupparsi di una sterminata bibliografia, mentre l'immagine del Moro leader politico e uomo di Stato č rimasta legata alla sua tragica fine. Scarsa eco ha avuto il suggerimento, formulato giŕ nel 1979 da George Mosse, di allargare lo sguardo e cercare di collegare l'esperienza politica di Moro, la sua cultura, le sue analisi, i suoi problemi, alle grandi trasformazioni della democrazia occidentale.
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7

Sbiglio, Maria Gabriela, Lara Giambalvo, Alessandra Verri, Barbara Bianchini et Velia Bianchi Ranci. « Gli effetti del presente ». GRUPPI, no 2 (octobre 2021) : 178–93. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12590.

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Résumé :
Il presente scritto è frutto del lavoro di un gruppo di colleghe che si sono riunite, su iniziativa di una di loro, Maria Gabriela Sbiglio, per riflettere sugli effetti della pandemia nella clinica contemporanea. La cornice di questa riflessione è stata costituita dal pensiero di Janine Puget, attraverso la lettura e l'ascolto condiviso di materiale proveniente dagli ultimi interventi in diversi convegni internazionali e seminari cui Puget ha partecipato nel periodo post pandemia. Gli autori sottolineano la situazione dell'incontro con l'alterità che crea una nuova storia, dei nuovi significati e un nuovo inconscio. Nella temporalità del presente e dall'incontro con le differenze si attivano delle "tensioni" e dei 2confini". Le differenze coesistono come "mondi paralleli", ognuna con il proprio significato, e possono produrre aperture e trasformazioni, a partire da quello che è possibile "fare insieme". Il processo del gruppo si è poi intrecciato a una rielaborazione svolta dai singoli partecipanti su alcuni dei concetti principali del pensiero di Puget, integrando anche il materiale dell'intervista da lei rilasciata alla rivista Gruppi del 2019 e qui pubblicata.
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8

Latorre Romero, Amparo. « Abiezione nell’arte postmoderna come risultato di una cultura post-traumatica ». Boletín de Arte, no 38 (31 octobre 2017) : 109–16. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2017.v0i38.3364.

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Obiettivo di questo articolo è identificare gli elementi che permettono di costruire un punto di vista storico-artistico e critico a partire dall’Olocausto fino ad arrivare alla questione dell’abietto. Se il concetto di abietto è stato, nel corso del Novecento, sia nella storia dell’arte che nell’estetica o nella semiotica, alla base del superamento dei limiti simbolici, psichici e culturali, per tentare di trasgredire o di perturbare i sistemi identitari sia individuali che collettivi, nell’abiezione nell’arte tali questioni si presentano in form estremamente originali. Lo studio cerca dunque di dimostrare, anche attraverso una linea teorica che Julia Kristeva ha trattato nel suo libro Pouvoirs de l’horreur, che il discorso si costruisce su concetti e poetiche connessi all’abiezione. Partendo da queste considerazioni sarà interessante riconoscere la presenza di immagini dell’abietto.
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9

Finozzi, Anna. « Riscrivere la storia coloniale tramite l’uso dell’oralità : Il caso di Adua (2015) ». Memoria y Narración. Revista de estudios sobre el pasado conflictivo de sociedades y culturas contemporáneas, no 2 (5 mars 2021) : 131–45. http://dx.doi.org/10.5617/myn.8669.

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Résumé :
L’articolo si propone di analizzare l’uso dell’oralità nel romanzo Adua (2015) di Igiaba Scego. Tradizionalmente, il testo letterario postcoloniale è stato considerato come una ‘traduzione’ da una lingua orale Africana ad una scritta Europea. Lo scopo dell’articolo è spostare l’attenzione dall’oralità come segno di alterità all’oralità come modalità di trasmissione; questo slittamento critico è necessario per una rivalutazione della letteratura postcoloniale italiana, di cui spesso si considera più la portata documentaristica di quella letteraria. Attraverso i Memory Studies, e in particolare concetti quali la postmemory di Marianne Hirsch, la countermemory di Yael Zerubavel e la travelling memory di Astrid Erll, l’analisi mostra come Adua sia modellata dalla comunicazione orale della memoria attraverso i dialoghi dei personaggi e da altre immagini connesse all’atto di ascoltare e tramandare. Infine, la dicotomia oralità-africanità viene respinta in favore di quella oralità-trasmissione.
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10

Fusaro, Diego. « Come si fa la storia dei concetti ? La proposta di Otto Brunner, tra storiografia e ideologia politica ». HISTORIA MAGISTRA, no 5 (mai 2011) : 70–81. http://dx.doi.org/10.3280/hm2011-005008.

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Thèses sur le sujet "STORIA DEI CONCETTI"

1

Guidi, Aurora. « L'evoluzione del concetto di integrale nella storia e all'interno della scuola ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10132/.

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Résumé :
Argomento della presente tesi è il calcolo integrale. Nella prima parte dell'elaborato viene descritta l'evoluzione storica delle idee presenti già nella matematica antica, che conducono infine alla creazione del calcolo integrale vero e proprio, nei fondamentali lavori di Newton e Leibniz. Segue una sintetica descrizione delle sistematizzazioni formali della teoria dell'integrazione, ad opera di Riemann e successivamente Lebesgue, oltre alla generalizzazione dell'integrale di Riemann ideata da Sieltjes, di grande importanza, fra l'altro, nel calcolo delle probabilità. Si dà poi conto degli spazi funzionali con norme integrali (L^p, spazi di Sobolev). L'ultimo capitolo è dedicato all'insegnamento del calcolo integrale nella scuola secondaria in Italia, e alla sua evoluzione dall'inizio del XX secolo a oggi.
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2

Mundo, Marianna. « La comprensione del concetto di limite, dalla storia alla pratica didattica ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8745/.

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Molti concetti basilari dell'Analisi Matematica si fondano sulla definizione di limite, della quale si è avuta una formulazione rigorosa solo nel XIX secolo, grazie a Cauchy e a Weierstrass. Il primo capitolo ripercorre brevemente le tappe storiche di un percorso lungo e difficile, durato circa 2000 anni, evidenziando le difficoltà dei grandi matematici che si sono occupati dei concetti infinitesimali. Nel secondo capitolo vengono esposte le possibili cause delle difficoltà degli studenti nell'apprendimento dei limiti. Nel terzo capitolo vengono descritte ed analizzate le risposte degli studenti liceali ed universitari ad un questionario sui limiti.
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3

Benedetti, Letizia <1997&gt. « La teoria dei pungoli : dall'origine storica del concetto alle sue applicazioni pratiche. Il caso del sito "Treviso PER TE" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20803.

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Résumé :
Negli ultimi anni i concetti di nudge e di paternalismo libertario hanno acquisito una forte popolarità sia nell’ambito academico che al suo esterno. Lo scopo dell’indagine è risalire all’origine storica di questi strumenti di influenza del comportamento umano, valutandone potenzialità e rischi. Attraverso questionari e interviste, verrà condotta un’analisi del sito internet “Treviso PER TE”, in qualità di pungolo. Ne verranno in questo modo studiati gli eventuali benefici e criticità nello stimolare il commercio cittadino e la digitalizzazione delle piccole attività.
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4

Cinti, Fabiana. « Storia e sviluppo del concetto di limite : fra matematica, filosofia e didattica ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6325/.

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Résumé :
La letteratura mostra come siano innumerevoli le difficoltà e gli ostacoli nell'apprendimento del concetto di limite: la ricerca è volta ad ipotizzare un possibile aiuto e supporto alla didattica con l'utilizzo della storia della matematica relativa al concetto di limite.
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5

Stancanelli, Silvia <1994&gt. « Viaggio tra le Arti. I Concerti del Tempietto fra musica, storia e archeologia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21526.

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Résumé :
Questo lavoro si propone di fornire un'analisi dell'attività dell'Associazione Culturale il Tempietto, che opera in una importante città ricca di arte e storia come Roma. Il primo capitolo analizza la struttura e la storia del Teatro Marcello di Roma, andando a studiare il cambiamento del Teatro durante le epoche, per arrivare ai restauri avvenuti nel Novecento, gli ultimi anni 1980-2001, quando l’Associazione Il Tempietto ha iniziato a organizzare concerti alle pendici del Teatro. Nel secondo capitolo scopriamo la storia dell’Associazione Culturale Il Tempietto e la sua attività annuale. Il terzo capitolo si concentra nello specifico sui due Concerti di Pasqua e Pasquetta, rispettivamente del 17 e 18 aprile 2022, analizzando le varie fasi di organizzazione di uno spettacolo. L’ultimo capitolo riflette sulle criticità e i punti di forza di questi interventi culturali all’interno di una città metropolitana. ​
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6

Moracas, Alessandra <1991&gt. « Osservando gli abissi dell’orrido : storia ed evoluzione del concetto di paura dal mostro al doppio ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17002.

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Résumé :
L'elaborato si propone di prendere in esame i motivi della paura e la loro evoluzione attraverso lo studio e l'approfondimento di alcuni romanzi. Un viaggio dal Frankenstein di Mary Shelley a Vukovlad di Paolo Maurensig, passando per Edgar Allan Poe, Robert Louis Stevenson, Oscar Wilde e Stephen King.
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7

Favaro, Stefano. « Salvatore Pugliatti e il suo tempo : per un diritto tra sistema e storia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422735.

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Résumé :
The dissertation entitled “Salvatore Pugliatti and his own time: for a Law between system and History” examines carefully, in a reconstructive and declarative way, the legal and methodological thought of Salvatore Pugliatti. He was a Sicilian jurist, who died in 1976. His ideas grew and developed in the decades around the half of the last century during which he founded the School of Civil Law at the University of Messina. In order to elucidate his thought, this dissertation faces the study either of Pugliatti’s works directly addressed to the analysis of theoretic and methodological matters, and of those, among his works of positive law, in which it is possible to evict, through his exposition, the fulfilment of his speculative goal somewhere else expressed. For this reason, this work is divided into three chapters. The first one has the aim to frame the scientific figure of Salvatore Pugliatti in his own times, between 1927 and the first half of the seventies, during which he operated, so it reconstructs either the historical elements and the juridical-philosophical and methodological ones which influenced Pugliatti’s thought. From the historical point of view many elements emerge and are considered: the ascent and the fall of Fascist regime, the ruin of the Second World War, the slow rebuilding of the Italian institutional order consequent upon it. From a juridical point of view the most important elements which are examined are: the special legislation of Mussolini’s regime, the fascist re-codification, the Civil Code that came into force in 1942 and, above all, the Constitution, which came forth in 1948, whose formal importance and substantial content obliged the Italian civil law doctrine, and so Pugliatti either, to redefine at least a part of the dogmatic certitudes achieved by juridical science till that moment. Moreover, concerning the philosophical and methodological context, this study inspects the main cultural trends which could have affected Pugliatti’s thought. Firstly, the direction of the juridical-formalistic Positivism which was dogmatic and post-pandettistic: it was inclined to reduce the Philosophy of Law within the borders of juridical science structured in conformity with experimental science. Secondly, the direction graviting in the orbit of Italian juridical Neo-Idealism of Gentile’s actualism and Croce’s historicism, which was inclined to exclude the chance to provide the scientific characteristic both to the Philosophy of Law and to the Juridical Science. Thirdly the direction of the Juridical Empiric Historical Idealism post- Croce which was inclined to make up, starting from Croce’s and Gentile’s idealism, the historical value of juridical character as the point of departure of any form of reflection about Law. In particular Angelo Ermanno Cammarata and Widar Cesarini Sforza embodied this idea and they influenced Pugliatti’s thought. Then the second chapter faces, in light of this context, the real nucleus of Pugliatti’s theoretic reflection, following analytically, through a careful exam of Pugliatti’s contributions dedicated in particular to methodological topics, the lines, even chronological, of his progressive evolution. First of all, this study analyses the first juvenile period of Pugliatti’s scientific production: it appears, considering his theoretic-juridical convincement, as strongly hinged on a methodological paradigm of a strict systematic rigour based on a Positivistic logical juridical nature and on an inevitable dualism between the formal abstractness of the conceptual system created by the jurist and the concreteness of historical interests that originates it. The second, more mature period of Pugliatti’s speculative iter, in the Forties, allows to single out an evolution in his methodological creed: he gathered solicitations coming in particular from his active participation to the well known polemic “about the nature of juridical concepts” and to the debate about the crisis of Law and Juridical Science, but also from his clear interest for Linguistics and from the reading and knowing of eminent figures like Santi Romano and Capograssi. In these years Pugliatti arrived to consolidate his own convincement in a new idea of Jurisprudence, that is qualified as a practical science: in fact it is undoubtedly bond to the real data and functional to the construction of a perfect, abstract, logical and conceptual juridical system, nevertheless it has also to root even in the concrete interest of consociate, in the magmatic flowing of History and in the changeable becoming of rules, so that it remains science, but qualified as a practical one, and it finds in itself the chance of a dialectic composition of the dualism form-substance, abstract-concrete, that, in other way, would remain inerasable. Finally the analysis of the third period of Pugliatti’s thought underlines a gradual perfecting of his conviction previously achieved through a deepening of the problem related to the connection between continuous and discontinuous in Law. The dialectic synthesis of the dualism between form and substance, realised through the conception of Jurisprudence as a practical science, is crystallized in the idea- conclusive in Pugliatti’s methodological course- that the complexity of juridical experience, in which coexist either the juridical synchrony of abstract discontinuous of the Law system or the historical diachrony of mobile continuous of the juridical order tout court (which couldn’t resolve in rule because it is other to them). His final idea is realised in the formula that qualifies Law as a “ synthesis of manifold in one”. At last the third chapter analyses some of the main works of Pugliatti related to some topic of Positive Law in which the author uses his own methodological tool when he faced technical problems of pure civil law. The analysis passes from the representation, whose importance is emphasized by Pugliatti, in the description of the institutes, the concrete and historical relationship between dominus and representer, to the phenomenon of coercive transfer; from the every important studies about properties (where the owner is considered plural, no more singular) to the brief exposition of the dialectic connection existing, according to Pugliatti, between the public and private Law. From this analysis, as a synthesis of the figure of Pugliatti, emerges an image of a complete jurist, gifted with a great culture and a great juridical background, constantly researching for a clarification of methodological criteria of his own action; moreover, even though his thought never manages to emancipate completely from the persistence of the dualism between abstract and concrete, between form and History, which juridical science seems condemned to, refalling into a juridical Positivism only partly, critically and consciously subdue, Pugliatti’s thought anyway leaves, as a methodological inheritance for the jurist of today, a deep and bright breath of his own solid complexity, based on the intuition of the constant necessity of exegesis and of multidisciplinary, of the strong need of the reference to a positive data and of the fundamental necessity to calibrate any philosophical, methodological or legal reflection, on and with Law, within an historical and concrete frame of reference.
L’elaborato, dal titolo “Salvatore Pugliatti e il suo tempo: per un diritto tra sistema e storia”, effettua una disamina ricostruttiva ed espositiva del pensiero giuridico e metodologico di Salvatore Pugliatti, giurista siciliano dei decenni posti a cavallo della metà del secolo scorso, morto nel 1976, fondatore della Scuola di diritto civile dell’Università di Messina, affrontando lo studio sia delle opere dell’Autore direttamente indirizzate all’analisi di questioni di indole teorico-metodologica, sia di quelle, tra le sue opere di diritto positivo, in cui è dato evincere, nelle pieghe dell’esposizione, l’attuazione dei traguardi speculativi di fondo altrove espressi. A tale scopo, il lavoro è ripartito in tre capitoli. Il primo di essi si prefigge l’obiettivo di inquadrare la figura scientifica di Salvatore Pugliatti entro il contesto temporale, compreso tra il 1927 e la prima metà degli anni Settanta, in cui l’Autore ha operato, ed è dedicato alla ricostruzione sia delle componenti storiche, sia di quelle più specificamente giuridico-normative e filosofico-metodologiche, che ne hanno maggiormente influenzato il pensiero. Se, dal punto di vista storico, emergono, e vengono analizzati, l’ascesa e la caduta del regime fascista, lo sfacelo della seconda guerra mondiale, e la lenta ricostruzione dell’assetto istituzionale italiano ad essa susseguente, dal punto di vista normativo assumono rilievo, e vengono via via analizzati, la legislazione speciale del regime mussoliniano, la ricodificazione fascista, l’entrata in vigore del Codice Civile del 1942 e, soprattutto, l’irrompere della Costituzione del 1948, che, per la sua portata formale e per il suo contenuto sostanziale, ha costretto la dottrina civilistica italiana, e dunque anche Pugliatti, a ridefinire quantomeno parte delle certezze dogmatiche sino ad allora raggiunte dalla scienza giuridica. Per quanto riguarda, inoltre, il contesto più marcatamente giusfilosofico e metodologico di riferimento, l’elaborato passa in rassegna le principali tendenze culturali che si sono manifestate suscettibili di influire sul pensiero di Pugliatti, ossia, più specificamente: in primo luogo, l’indirizzo, normativista ed astrattizzante, proprio del positivismo giuridico formalistico di matrice dogmatica e postpandettistica, tendente a ridurre la filosofia del diritto entro i confini della scienza giuridica strutturata secondo il metodo delle scienze sperimentali; in secondo luogo, l’indirizzo, gravitante nell’orbita del neoidealismo giuridico italiano, proprio dell’attualismo gentiliano e dello storicismo crociano, tendente ad escludere, seppure per vie diverse, la possibilità di munire del carattere della scientificità tanto la filosofia del diritto quanto la scienza giuridica; in terzo luogo, l’indirizzo, proprio del cosiddetto idealismo giuridico post-crociano empirico-storicistico, in cui spiccano, per l’influenza che hanno avuto sulla riflessione pugliattiana, le figure di Angelo Ermanno Cammarata e Widar Cesarini Sforza, e tendente a recuperare, a partire dall’idealismo stesso di Croce e Gentile, il valore storicamente concreto della giuridicità da cui promana qualsiasi forma di riflessione sul diritto. Il secondo capitolo affronta invece, alla luce di un simile contesto, il nucleo vero e proprio della riflessione teorica di Pugliatti, seguendo analiticamente, attraverso la disamina dei contributi dell’Autore dedicati a tematiche di indole specificamente metodologica, le linee anche cronologiche della sua progressiva evoluzione. L’elaborato analizza, innanzitutto, la prima fase, giovanile, della produzione scientifica pugliattiana, che appare ancora fortemente incardinata, sotto il profilo dei convincimenti teorico-giuridici, sui paradigmi metodologici di un deciso rigore sistematico di natura logico-normativista e di matrice giuspositivistica, e di un inevitabile dualismo tra le astrattezze formali del sistema concettuale elaborato dal giurista e la concretezza degli interessi storici ad essi sottesi ma ad essi, necessariamente, anche rigorosamente estranei. La seconda fase, più matura, dell’iter speculativo di Pugliatti, relativa agli anni Quaranta, consente di individuare un’evoluzione nel credo metodologico dell’Autore: raccogliendo le sollecitazioni provenienti in modo particolare dalla sua partecipazione attiva alla nota “polemica sulla natura dei concetti giuridici” e al dibattito sulla “crisi” del diritto e della scienza giuridica, ma provenienti anche dal manifestato interesse per la linguistica e dalla lettura e conoscenza di figure eminenti come Santi Romano e Capograssi, Pugliatti giunge in questi anni a consolidare i propri convincimenti in una concezione rinnovata di giurisprudenza, che viene qualificata come scienza pratica, cioè come scienza che, senza dubbio ancorata al dato positivo e funzionale alla costruzione di perfetti sistemi giuridici astratti, logici e concettuali, non può tuttavia non radicarsi, traendone origine, anche negli interessi concreti dei consociati, nel fluire magmatico della storia, e, con esso, nel divenire mutevole delle norme, così che essa, rimanendo scienza, ma qualificandosi come scienza pratica, trova dunque in sé stessa la possibilità di una composizione dialettica del dualismo forma-sostanza, astratto-concreto, che altrimenti rimarrebbe insopprimibile. L’analisi della terza fase del pensiero di Pugliatti, infine, evidenzia nell’Autore il graduale perfezionamento, operato attraverso l’approfondimento della problematica relativa al rapporto tra il “continuo” e il “discontinuo” nel diritto, dei convincimenti precedentemente acquisiti: la sintesi dialettica del dualismo tra forma e sostanza, operata attraverso la concezione della giurisprudenza come scienza pratica, si cristallizza così nell’idea – conclusiva del percorso metodologico di Pugliatti – secondo cui la complessità dell’esperienza giuridica, nella quale convivono la sincronia giuridica del discontinuo astratto del sistema normativo e la diacronia storica del continuo mobile dell’ordinamento giuridico tout court (che non si risolve nelle norme poiché è anche altro rispetto ad esse), trova compimento nella formula che qualifica il diritto come “sintesi del molteplice nell’uno”. Il terzo capitolo analizza, infine, alcune tra le principali opere di Pugliatti relative a tematiche di diritto positivo in cui l’Autore impiega, nel momento in cui affronta questioni tecniche di puro diritto civile, lo strumentario metodologico di cui si è dotato: l’analisi passa dalla rappresentanza, di cui è valorizzato da Pugliatti il rilievo che assume, nella descrizione dei caratteri dell’istituto, il concreto e storico rapporto sottostante di gestione tra il dominus e il rappresentante, al fenomeno dei trasferimenti coattivi, dagli importantissimi studi pugliattiani sulle proprietà (in cui l’istituto proprietario è considerato al plurale, non più al singolare, stante la polverizzazione delle tipologie di diritti dominicali rinvenibili nell’ordinamento a fronte della diversificazione dei soggetti titolari del diritto e delle funzioni proprie dei singoli beni che ne sono oggetto), alla breve esposizione del rapporto dialettico intercorrente, per Pugliatti, tra il diritto pubblico e il diritto privato. Dall’analisi effettuata emerge, quale sintesi della figura di Pugliatti, l’immagine di un giurista completo, dotato di un forte bagaglio culturale e giuridico, costantemente proteso verso la ricerca di una chiarificazione dei criteri metodologici del proprio operare, il cui pensiero, se non riesce invero mai ad emanciparsi completamente dalla persistenza del dualismo tra astratto e concreto, tra forma e storia, cui la scienza giuridica sembra essere condannata, ricadendo tendenzialmente entro le spire di un normativismo positivista solo parzialmente, criticamente e consapevolmente attenuato, lascia comunque, come eredità metodologica per il giurista di oggi, il respiro lucido e profondo della propria solida complessità, fondata sull’intuizione della necessità costante dell’esegesi e della multidisciplinarietà, dell’altrettanto forte necessità del riferimento al dato positivo, e dell’insopprimibile necessità di calibrare qualsiasi riflessione, sia essa filosofica, metodologica o di diritto positivo, sul e col diritto, all’interno della cornice storica e concreta di riferimento.
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8

Malatesta, Olimpia <1989&gt. « Genealogia dell'ordoliberalismo. Sui concetti di Stato, economia e società a partire dalla crisi del laboratorio politico weimariano ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9933/1/GENEALOGIA%20DELL%27ORDOLIBERALISMO%20.pdf.

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Résumé :
La tesi ricostruisce la genesi concettuale dell'ordoliberalismo a partire dalla crisi economica, politica e sociale della Repubblica di Weimar, indagando il rapporto della teoria ordoliberale con il laboratorio concettuale tedesco e con alcuni dei suoi autori più influenti (Schmitt, Schumpeter, Sombart, Sinzheimer, Schmoller, Savigny, Riehl). La ricostruzione dei concetti ordoliberali di economia, Stato e società consente di interpretare l'ordoliberalismo come uno degli ultimi eredi delle scienze sociali tedesche. La critica a queste ultime e la loro rifondazione disciplinare costituisce il principale sforzo teorico dell'ordoliberalismo, di cui qui si intende rendere conto.
The thesis reconstructs the conceptual origins of ordoliberalism starting from the economic, political and social crisis of the Weimar Republic, investigating the relationship of ordoliberal theory with the German conceptual laboratory and with some of its most influential authors (Schmitt, Schumpeter, Sombart, Sinzheimer, Schmoller, Savigny, Riehl). The reconstruction of the ordoliberal concepts of economy, state and society allows to interpret ordoliberalism as one of the last heirs of German social sciences. The critique of the latter and their disciplinary refoundation constitutes the main theoretical effort of ordoliberalism, which we intend to account for.
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9

Drighetto, Alessandro <1990&gt. « l'evoluzione del concetto di guerra tra i popoli scandinavi dalla fine dell'era di Vendel fino alla conquista di Bari ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14042.

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Donà, Sofia <1994&gt. « L’evoluzione del concetto di reddito di base secondo un approccio storico-economico. Dalle radici nell’Umanesimo nel XVI secolo al dibattito moderno ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16785.

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Résumé :
La tesi mira a spiegare l’evoluzione del concetto di reddito di base dalle radici teoriche nel XVI secolo ai giorni nostri, secondo un approccio costantemente legato alle condizioni economiche delle varie epoche. L’idea di basic income, infatti, è entrata nell’attuale dibattito politico in numerose comunità in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’India, dal Brasile all’Italia, emergendo come possibile soluzione in un mondo in costante evoluzione tecnologica, destinata a cambiare il mondo del lavoro, che già inizia a mostrarsi in tutta la sua precarietà, rendendolo orfano di una grossa fetta di professioni tradizionali. Ma l’idea di reddito di base, dato a tutti indiscriminatamente, non è emersa recentemente, bensì secoli fa, ogni qualvolta l’economia non è stata in grado di rispondere spontaneamente a rivoluzioni tecnologiche o grandi depressioni. Dalle radici puramente teoretiche dell’Umanesimo e Illuminismo, forme arcaiche di sistema assistenziale sono state applicate inizialmente in Inghilterra tramite le Poor Laws. Dopo la prima forma pratica, l’idea di aiuto alle fasce più economicamente deboli della popolazione si è rivelata valida anche dopo la prima rivoluzione industriale e la grande depressione del XIX secolo. Solo con la crisi del 1929, però, iniziò la costruzione del moderno welfare state a partire dagli Stati Uniti e l’idea di basic income si tramandò nel tempo tramite non solo l’ala più politicamente progressista della società, ma anche grazie a economisti più conservatori. Nonostante un breve periodo neoliberale durante il quale l’idea venne accantonata, il dibattito sul reddito di base, e soprattutto sulla sua sostenibilità economica, ritorna oggi alla ribalta in particolar modo in quelle aree geografiche dove l’avanzamento tecnologico è più progredito, in primo luogo nella famosa Silicon Valley.
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Livres sur le sujet "STORIA DEI CONCETTI"

1

Gianmario, Borio, et Gentili Carlo, dir. Storia dei concetti musicali. Roma : Carocci, 2007.

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2

Borio, Gianmario. Storia dei concetti musicali. Roma : Carocci, 2007.

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3

Gianmario, Borio, et Gentili Carlo, dir. Storia dei concetti musicali. Roma : Carocci, 2007.

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4

L, Carbone Andrea, dir. Iconografia e storia dei concetti. Palermo : Duepunti, 2008.

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5

La società come ordine : Storia e teoria politica dei concetti sociali. Macerata : EUM, 2010.

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6

Zhok, Andrea. Introduzione alla storia come narrazione e come azione : Analisi genetica dei concetti fondamentali presupposti alla determinazione del significato e del valore nella storia. Milano : CUEM, 2007.

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7

Introduzione alla storia come narrazione e come azione : Analisi genetica dei concetti fondamentali presupposti alla determinazione del significato e del valore nella storia. Milano : CUEM, 2007.

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8

Aspettando Superman : Storia non convenzionale dei supereroi da Gilgamesh a Fabrizio Corona. Roma : Gaffi, 2013.

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9

Brighenti, Lucia. La Società dei concerti di Parma : Storia di una presenza musicale a Parma dal 1894. Parma : Silva editore, 2013.

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10

Federigo, Enriques. Per la storia della logica : I principii e l'ordine della scienza nel concetto dei pensatori matematici. Bologna : Zanichelli, 1987.

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Chapitres de livres sur le sujet "STORIA DEI CONCETTI"

1

Riva, M. A. « Storia del concetto biologico di aterosclerosi ». Dans Aterosclerosi, 7–8. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1412-1_2.

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2

De Petris, Graziano, et Maria Assunta Cova. « La programmazione : storia e concetti base ». Dans Elementi di informatica in diagnostica per immagini, 175–82. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1667-5_14.

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3

Ivetic, Egidio. « L’Adriatico, come sfondo ». Dans Biblioteca di Studi Slavistici, 41–52. Florence : Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-979-9.05.

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Résumé :
The author moves from the case of Gerasim Zelić to ponder on the concept of “Eastern Adriatic”, which generally refers to a border area where different religions, political and administrative models, languages, cultures and identities come together. Assuming that the sea is a gigantic text through which the past can be read, the author presents the Eastern Adriatic as an example of mare storia and eventually suggests to apply the concept of “multiple borderlands” to this area, whose history is actually the history of numerous large and small boundaries that deserve a painstaking description.
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4

Rombai, Leonardo. « Massimo Quaini : geografia storica, fonti, conoscenze territoriali e loro uso politico e socio-culturale ». Dans Il pensiero critico fra geografia e scienza del territorio, 65–79. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-322-2.06.

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Résumé :
Quaini's commitment is aimed – with the development of the Gambian concept – towards the construction of a critical and operational historical geography (usable for the aware and sustainable management, institutional planning and socio-cultural use of territories), through innovative theoretical-methodological reflections and concrete case studies: with a focus on the landscape-territorial historicity and the heritage of regions and places, and openness to interdisciplinarity and local knowledge, integrating – with exemplary critical contextualization – the written and graphic documentary sources with those of the terrain.
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5

« Le origini italiane e spagnole del concetto di gusto ». Dans Attraverso la storia dell’estetica Vol. I : dal Settecento al Romanticismo, 29–58. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvdf0kc7.4.

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6

Chhabra, Sakhhi. « Understanding Doppelgänger Brand Image ». Dans Driving Customer Appeal Through the Use of Emotional Branding, 303–11. IGI Global, 2018. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-2921-7.ch018.

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Résumé :
With ubiquitous digital growth in the last two decades, consumers' belief of authenticity has become robust. Empowered consumers voice their opinion boldly through internet medium. Antibrand activists, bloggers and loosely organized network of consumers continuously monitor the activities of deceitful marketers and one insidious tactic turns the emotional image to doppelgänger brand image (DBI) - disparaging images and stories about a brand. This article helps in giving insights about the concept of DBI and show the paradoxical side of emotional branding. The concept has been explained with illustrations and recent issues like net neutrality in India, Maggi ban, etc. In addition, the chapter also covers the motivations to create DBI, brands susceptible to DBI and location of such images. The work puts across the schemes where managers could turn this threat of DBI into an opportunity to tell a new brand story, thereby regaining the emotional appeal for the brand. Understanding the concept of DBI would help the readers appreciate the area of emotional branding in better light.
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Chhabra, Sakhhi. « Understanding Doppelgänger Brand Image ». Dans Global Branding, 647–55. IGI Global, 2020. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-9282-2.ch031.

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Résumé :
With ubiquitous digital growth in the last two decades, consumers' belief of authenticity has become robust. Empowered consumers voice their opinion boldly through internet medium. Antibrand activists, bloggers and loosely organized network of consumers continuously monitor the activities of deceitful marketers and one insidious tactic turns the emotional image to doppelgänger brand image (DBI) - disparaging images and stories about a brand. This article helps in giving insights about the concept of DBI and show the paradoxical side of emotional branding. The concept has been explained with illustrations and recent issues like net neutrality in India, Maggi ban, etc. In addition, the chapter also covers the motivations to create DBI, brands susceptible to DBI and location of such images. The work puts across the schemes where managers could turn this threat of DBI into an opportunity to tell a new brand story, thereby regaining the emotional appeal for the brand. Understanding the concept of DBI would help the readers appreciate the area of emotional branding in better light.
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8

Lanaro, Paola. « Gino Luzzatto, Ca’ Foscari e la Storia economica ». Dans Eccellenze cafoscarine nella storia del Dipartimento di Economia. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-642-8/004.

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Résumé :
Gino Luzzatto is somehow the father of Economic History in Italy and was one of the most charismatic figures teaching at Ca’ Foscari, both for his political activity and for the commitment he showed in supporting the university’s growth and its success at the international level. For this reason, many studies were dedicated to him after his death and continue to be so. This essay provides both a brief overview of the years that led up to his appointment as the first chair in Economic History and an analysis of his concept of the discipline permeated with elements of law and sociology. It highlights the role Mediaeval History had in his work, as it did in the work of many other great international historians of the time, such as Bloch and Pirenne, who were linked to the journal Annales. The theoretical dimension of Gino Luzzatto’s approach was never separated from his conviction of the unity of human history and the purely practical nature of disciplinary specialisation.
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9

Bianchi, Massimo. « Il concetto di parco archeologico secondo Sara ». Dans Archaeologiae Una storia al plural : Studi in memoria di Sara Santoro, 497–510. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2x1npqm.46.

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10

Bagui, Sikha. « Extended Entity Relationship Modeling ». Dans Encyclopedia of Database Technologies and Applications, 233–39. IGI Global, 2005. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-59140-560-3.ch040.

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Résumé :
With the rising complexity of database applications, the basic concepts of Entity-Relationship (ER) modeling (as originally developed by Chen, 1976) were no longer sufficient. So the basic ER model was extended to include generalizations and specializations (Bagui & Earp, 2003; Elmasri & Navathe, 2003) and the concept of categories (Elmasri, Weeldreyer & Hevner, 1985). An ER model which includes all the concepts of the original ER model and the additional concepts of generalizations/specializations and categories is often referred to as the Extended ER (EER) model (Elmasri & Navathe, 2003). In this short paper, we shed some light on these relationship concepts, concepts that database designers often find difficult to model directly (Engels et al., 1992/1993). We also discuss the mapping rules for generalizations/specializations and categories. Important contributions in this area are also reported in (Elmasri et al., 1985; Markowitz & Shoshani, 1992; Dey, Storey & Barron, 1999; Wiederhold & Elmasri, 1980). Song, Evans, and Park (1995) also give a good comparative analysis of other types of ER diagrams and their notations.
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Actes de conférences sur le sujet "STORIA DEI CONCETTI"

1

Ferrighi, Alessandra. « Citta', spazio e tempo : l’applicazione di un HGIS per la storia urbana ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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Résumé :
La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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Martins, Antônio Diogo Forte, Patrícia Vieira da Silva Barros, José Maria Monteiro et Javam De Castro Machado. « LGPD : A Formal Concept Analysis and its Evaluation ». Dans XXXV Simpósio Brasileiro de Banco de Dados. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2020. http://dx.doi.org/10.5753/sbbd.2020.13651.

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Résumé :
Nowadays, personal data generated through the use of smart devices are collected and stored by many companies. So, concerns about privacy issues are raised by users. In this context, the Brazilian General Law for the Protection of Personal Data (LGPD) was proposed in 2018. It regulates how any company must store and process personal data. This paper details the results of applying formal concept analysis (FCA) to the LGPD. The goal of applying FCA was to elicit key insights to support software development or re-design in compliance with LGPD. Besides, we propose an automatic manner to apply FCA.
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Tagliazucchi, Silvia. « Unione tra uomo e natura : l’analisi del territorio secondo Saverio Muratori ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7969.

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Résumé :
Un breve excursus sul processo teorico e applicativo dell’analisi del territorio dell’Architetto Saverio Muratori che ha caratterizzato tutta la opera, portandolo negli ultimi anni della sua vita, tra il 1969 e il 1973 a concretizzare il concetto di unione tra Uomo e Natura in quello di territorio attraverso il suo ultimo lavoro Studi per una operante storia del territorio.
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Silva, Madalena Pinto da. « Guardare oltre il tempo ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7958.

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Résumé :
È nostra convinzione che gli argomenti della dissoluzione del luogo contribuiscono a ideare una città che va aggiungendo architetture atopici, architetture dove si può manifestare più facilmente la spettacolarità delle sue forme, e dove la rottura spaziale della città diventa più evidente. D'altra parte, la difesa dell’anti-storicità del processo creativo architettonico, nel confronto con la città e la sua architettura in nome del progresso e del futuro, crea le forme di rottura e di disagio e dà forza ad una nuova visione puramente funzionalista. Oggi l'architettura appare come controllata d’altre aree del sapere, manifestandosi, tuttavia, esuberante nelle sue forme, in un’autonomia illusoria, e prigioniera di presupposti che le superano e svalutano. L'architettura contemporanea deve chiamare di nuovo a sé il concetto di continuità e permanenza, della prospettiva di creare nuove memorie e di contribuire alla definizione di riferimenti collettivi che possano edificare le forme della nostra storia attuale, e le forme di una città in crescita che oggi è già difficile da identificare. Siamo preoccupati, tuttavia, in un altro ordine, l'ordine che possiamo trovare attraverso esempi che mostrano una sequenza 'genomica', una struttura che stabilisca la continuità dei fatti che hanno determinato la città e che la hanno configurato in molti modi, nel corso della sua storia. In un processo dicotomico di causa ed effetto, la città contemporanea può anche vedere la sua forma descritta con la precisazione della forma dei suoi spazi pubblici (Il suo design e la sua posizione – una grammatica operativa), ma anche con il rapporto e i legami tra loro, (un ordine – una sintassi efficiente). We are convinced that the arguments surrounding the dissolution of place tend toward the materialization of a city which continues to amass atopic architectures, architectures that facilitate the spectacularism of their forms and where the spatial rupture of the city becomes more discernible. On the other hand, the vindication of the architectural creative process as anti-historical creates forms of rupture and discomfort, and empowers a new, merely functionalist, vision. Today architecture is seen as subsidiary to other branches of knowledge, and, despite its exuberant forms, it retains an illusory autonomy, confined by assumptions that surpass and depreciate it. Contemporary architecture must reclaim the notion of perpetuity and permanence, so as to create new memories and contribute to the maintenance of collective references that solidify our current history’s forms and the forms of a growing city increasingly difficult to identify. We are interested in the order that we can find by way of examples that feature a ‘genomic’ sequence, a structure capable of establishing the continuity of facts that throughout history have determined and configured the city in so many ways. By means of a dichotomous cause and effect process, we may also describe the contemporary city’s form by clarifying the form of public spaces (their design and position – an operative grammar) and the relation and articulation between public spaces (an order – an efficient syntax).
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Martimiano, Luciana A. F., et Edson dos Santos Moreira. « Using ontologies to assist security management ». Dans Simpósio Brasileiro de Segurança da Informação e de Sistemas Computacionais. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2006. http://dx.doi.org/10.5753/sbseg.2006.20956.

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Résumé :
Several tools can be used to manage and store security information. These tools generate a great amount of security alerts, which are stored in different formats. This lack of standard and the amount of data make the tasks of the security administrators even harder, because they have to understand, using their tacit knowledge, different security alerts to make correlation and solve security problems. Aiming to assist the administrators in executing these tasks efficiently, this paper presents the main features and contributions of the security incident ontology developed to model, using a unique format, the concepts of the security incident domain.
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Valenti, Rita, Sebastiano Giuliano et Emanuela Paternò. « Una rappresentazione digitale del castello Eurialo per l’indagine storico-interpretativa ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11526.

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Résumé :
A Digital representation of Euryalus fortress: a historical interpretive studyIt is clear that concepts and cognitive processes aimed at putting forward fortified systems in their relation with the territory and with the surrounding landscape, establish inextricably interwoven “interests” and a consequent osmotic hysteresis between their emergence and disappearance into the deepest part of the earth. The logic behind the defensive structures of Euryalus fortress is particularly interesting. The fortress designed during the Greek period and located on the top of Epipolae hill, represented a strategic fortification for the city’s defence. Therefore, it is reasonable to think about a sequence of emerging or disappearing empty spaces; a semantic vacuum to be filled with logical-subjective interpretations pertaining to those who visit the place. The conceptual framework provides knowledge and documentation meant as indispensable supporting instruments to understand Dionysius I and Archimedes’ thoughts where the integration of people and environment forms the basis of the close iterative connection among nature, artifice and landscape. The research takes this direction implementing innovative technological systems trying to go beyond in order to achieve virtual reconstruction processes, even if partial, of the fortress. Survey, thus, can be applied as an instrument for the knowledge of historical heritage which once converted into digital heritage is a support for the reconstruction of lost ancient scenarios. Actually, the implementation of innovative systems allows an easy-to-use data viewing which supports the interpretive phase, the archiving, consultation and dissemination of survey products. In particular, the survey of the fortress with integrated methodologies (both instrumental and photogrammetric) provides not only a fundamental basis for the documentation of the fortress conditions but also provides a basis for the collection of reconstructive hypotheses formulated by researchers who have been involved with the structure so far. Interactions among archaeology, history, geomorphology and technology make history and a past renowned glory come alive with the common spirit of coming up to a strong synergy between the past and the future destiny of the place.
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de Assis Vilela, Flavio, et Ricardo Rodrigues Ciferri. « An Innovative Method to Extract Data in a Real-time Data Warehousing Environment ». Dans 9th International Conference on Computational Science and Engineering (CSE 2021). Academy and Industry Research Collaboration Center (AIRCC), 2021. http://dx.doi.org/10.5121/csit.2021.112401.

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Résumé :
ETL (Extract, Transform, and Load) is an essential process required to perform data extraction in knowledge discovery in databases and in data warehousing environments. The ETL process aims to gather data that is available from operational sources, process and store them into an integrated data repository. Also, the ETL process can be performed in a real-time data warehousing environment and store data into a data warehouse. This paper presents a new and innovative method named Data Extraction Magnet (DEM) to perform the extraction phase of ETL process in a real-time data warehousing environment based on non-intrusive, tag and parallelism concepts. DEM has been validated on a dairy farming domain using synthetic data. The results showed a great performance gain in comparison to the traditional trigger technique and the attendance of real-time requirements.
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Meneguele, Bruno, Keiko Fonseca et Marcelo Rosa. « Secure Kernel Execution with Intel SGX ». Dans Simpósio Brasileiro de Engenharia de Sistemas Computacionais. Sociedade Brasileira de Computação, 2020. http://dx.doi.org/10.5753/sbesc_estendido.2020.13108.

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Résumé :
Intel SGX is not accessible from the most privileged execution level, known as ring zero, where the operating system kernel is placed. However, it is possible to split the execution responsibility between kernel and userspace by creating a dependency among these two levels that allow internal kernel data to be stored or processed within SGX private enclaves. In this paper we present SKEEN, an enhanced way to isolate internal operating system components and structures with Intel SGX technology, preventing information leak to different components of the same operating system. A proof-of-concept is provided to exemplify its usage.
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9

Marques, Marco A., Marcos A. Simplício Jr. et Charles Christian Miers. « Event2Ledger : Container traceability using Docker Swarm and consortium Hyperledger blockchain ». Dans Simpósio Brasileiro de Segurança da Informação e de Sistemas Computacionais. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2022. http://dx.doi.org/10.5753/sbseg_estendido.2022.227013.

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Résumé :
Cloud computing employing container-based virtualization enables dynamic allocation of computational resources, providing scalability and fault tolerance, etc. However, this flexibility could imply a drawback: container environment monitoring is highly challenging due to the large flow of calls and (de)allocations. In this work, we present event2ledger, a blockchain-based solution that implements a distributed log with data sent by authorized and customized collectors to a permissioned consortium blockchain, responsible for ordering and storage in a distributed and auditable manner. A proof-of-concept is implemented with a Hyperledger Fabric consortium blockchain, composed and maintained by the scenario actors (i.e., Providers, Users, and Developers), which stores signed container life cycle events.
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Costa, Pedro H. M., André F. R. Cordeiro et Edson OliveiraJr. « Comparing Open Data Repositories ». Dans Escola Regional de Engenharia de Software. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/eres.2021.18451.

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Résumé :
Open Data is one of the main concepts of Open Science, which has the purpose to make scientific research artifacts accessible for everyone. Open data provides recommendations and practices to get access and use data from scientific researches, in a free, permanent, citable, auditable and interchangeable way. To facilitate the data management, it is important to store them in a repository. Considering this context, this paper provides a comparison among five known open data repositories. We performed the comparison taking into account a set of criteria, such as, data format constraints, digital identifier, versioning of published datasets, curators of data collections, metadata schema, versioning and exportation, storage limit, paid services, redundancy and preservation, access controls and APIs. We present results and discussions, in terms of such criteria.
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Rapports d'organisations sur le sujet "STORIA DEI CONCETTI"

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Rezaie, Shogofa, Fedra Vanhuyse, Karin André et Maryna Henrysson. Governing the circular economy : how urban policymakers can accelerate the agenda. Stockholm Environment Institute, septembre 2022. http://dx.doi.org/10.51414/sei2022.027.

Texte intégral
Résumé :
We believe the climate crisis will be resolved in cities. Today, while cities occupy only 2% of the Earth's surface, 57% of the world's population lives in cities, and by 2050, it will jump to 68% (UN, 2018). Currently, cities consume over 75% of natural resources, accumulate 50% of the global waste and emit up to 80% of greenhouse gases (Ellen MacArthur Foundation, 2017). Cities generate 70% of the global gross domestic product and are significant drivers of economic growth (UN-Habitat III, 2016). At the same time, cities sit on the frontline of natural disasters such as floods, storms and droughts (De Sherbinin et al., 2007; Major et al., 2011; Rockström et al., 2021). One of the sustainability pathways to reduce the environmental consequences of the current extract-make-dispose model (or the "linear economy") is a circular economy (CE) model. A CE is defined as "an economic system that is based on business models which replace the 'end-of-life' concept with reducing, alternatively reusing, recycling and recovering materials in production/distribution and consumption processes" (Kirchherr et al., 2017, p. 224). By redesigning production processes and thereby extending the lifespan of goods and materials, researchers suggest that CE approaches reduce waste and increase employment and resource security while sustaining business competitiveness (Korhonen et al., 2018; Niskanen et al., 2020; Stahel, 2012; Winans et al., 2017). Organizations such as the Ellen MacArthur Foundation and Circle Economy help steer businesses toward CE strategies. The CE is also a political priority in countries and municipalities globally. For instance, the CE Action Plan, launched by the European Commission in 2015 and reconfirmed in 2020, is a central pillar of the European Green Deal (European Commission, 2015, 2020). Additionally, more governments are implementing national CE strategies in China (Ellen MacArthur Foundation, 2018), Colombia (Government of the Republic of Colombia, 2019), Finland (Sitra, 2016), Sweden (Government Offices of Sweden, 2020) and the US (Metabolic, 2018, 2019), to name a few. Meanwhile, more cities worldwide are adopting CE models to achieve more resource-efficient urban management systems, thereby advancing their environmental ambitions (Petit-Boix & Leipold, 2018; Turcu & Gillie, 2020; Vanhuyse, Haddaway, et al., 2021). Cities with CE ambitions include, Amsterdam, Barcelona, Paris, Toronto, Peterborough (England) and Umeå (Sweden) (OECD, 2020a). In Europe, over 60 cities signed the European Circular Cities Declaration (2020) to harmonize the transition towards a CE in the region. In this policy brief, we provide insights into common challenges local governments face in implementing their CE plans and suggest recommendations for overcoming these. It aims to answer the question: How can the CE agenda be governed in cities? It is based on the results of the Urban Circularity Assessment Framework (UCAF) project, building on findings from 25 interviews, focus group discussions and workshops held with different stakeholder groups in Umeå, as well as research on Stockholm's urban circularity potential, including findings from 11 expert interviews (Rezaie, 2021). Our findings were complemented by the Circular Economy Lab project (Rezaie et al., 2022) and experiences from working with municipal governments in Sweden, Belgium, France and the UK, on CE and environmental and social sustainability.
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