Littérature scientifique sur le sujet « Stili di docenza »

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Articles de revues sur le sujet "Stili di docenza"

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DEROSSI, Caio Corrêa, et Thaís Carneiro CARVALHO. « Trajetórias Histórico-políticas da Formação Inicial de Professores da Educação Básica no Brasil ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 316. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249003.

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Résumé :
RESUMONo presente artigo de abordagem qualitativa e de naturezas bibliográfica e documental, far-se-á um debate sobre os aspectos histórico-políticos da formação inicial de professores que atuarão na educação básica. Para tanto, por meio da literatura especializada e de documentos legais e curriculares que versam sobre a formação inicial e o trabalho dos profissionais da educação, o texto percorrerá um recorte de longa duração, com a finalidade de propor por meio de uma visada histórica e panorâmica, os percursos acerca da formação. Como considerações finais, pode-se entender que o processo formativo de professores foi alvo de disputas e correspondia em sua maioria aos interesses políticos. Ainda nesse sentido, em relação aos arranjos legais, identificou-se que as propostas e efetivações curriculares eram dissonantes em relação a defesa realizada por fóruns e associações profissionais, que concebiam a docência como núcleo central para a formação docente na educação básica brasileira.Percursos histórico-políticos. Formação inicial de professores. Docência para a educação básica.ABSTRACTIn this article with a qualitative approach and bibliographic and documentary in nature, a debate will take place on the historical-political aspects of the initial training of teachers who will work in basic education. For this, through the specialized literature and legal and curricular documents that deal with the initial training and the work of education professionals, the text will cover a long duration, with the purpose of proposing through a historical and panoramic view, the paths about training. As final considerations, it can be understood that the teachers' training process was the subject of disputes and corresponded mostly to political interests. Still in this sense, in relation to the legal arrangements, it was identified that the curricular proposals and implementations were dissonant in relation to the defense carried out by forums and professional associations, which conceived teaching as the central nucleus for teacher education in brazilian basic education.Historical-political paths. Initial teacher training. Teaching for basic education.RESUMENEn este artículo de enfoque cualitativo y de carácter bibliográfico y documental, se debatirá sobre los aspectos histórico-políticos de la formación inicial de los docentes que trabajarán en la educación básica. A través de la literatura especializada y los documentos legales y curriculares que abordan la formación inicial y el trabajo de los profesionales de la educación, el texto abarcará un espacio de larga duración, con la finalidad de proponer a través de una mirada histórica y panorámica, los caminos de la formación. Como consideraciones finales, se puede entender que el proceso formativo del profesorado fue objeto de disputas y correspondió mayoritariamente a intereses políticos. Aún en este sentido, en relación a los ordenamientos jurídicos, se identificó que las propuestas e implementaciones curriculares fueron disonantes en relación a la defensa realizada por foros y asociaciones profesionales, que concebían la docencia como el núcleo central de la formación docente en la educación básica brasileña.Caminos histórico-políticos. Formación inicial del profesorado. Docencia para la educación básica.SOMMARIOIn questo articolo con un approccio qualitativo e di natura bibliografica e documentaria, verranno discussi gli aspetti storico-politici della formazione iniziale degli insegnanti che opereranno nell'istruzione di base. Attraverso letteratura specializzata e documenti giuridici e curriculari che affrontano la formazione iniziale e il lavoro dei professionisti dell'educazione, il testo coprirà uno spazio a lungo termine, al fine di proporre attraverso una visione storica e panoramica, i cammini di formazione. Come considerazioni finali, si può comprendere che il processo di formazione degli insegnanti è stato oggetto di controversia e corrispondeva principalmente a interessi politici. Anche in questo senso, in relazione agli ordinamenti giuridici, si è individuato che le proposte e le implementazioni curriculari risultano dissonanti rispetto alla difesa svolta da forum e associazioni professionali, che hanno concepito la didattica come nucleo centrale della formazione dei docenti nell'istruzione di base Brasiliano.Percorsi storico-politici. Formazione iniziale degli insegnanti. Insegnamento per l'istruzione di base.
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Bellacicco, Rosa, Dario Ianes et Vanessa Macchia. « Teachers with disabilities : a systematic review of the international literature ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 64–88. http://dx.doi.org/10.36253/form-12138.

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Résumé :
Despite an increasingly heterogeneous student population, the teaching staff is still characterized by a high level of homogeneity and the under-representation of teachers with disabilities. Research on the issue is also quite limited. To fill this knowledge gap, in this article we present a systematic review conducted by selecting primary studies published between 1990 and 2018 investigating the experiences of teachers with disabilities. The 32 included studies were evaluated in terms of methodological rigor and analyzed through thematic analysis, from which 9 categories emerged. The latter highlight the full potential of these teachers, both in terms of teaching effectiveness and greater understanding of special needs in the classroom, but at the same time they underline the complexity of their careers in learning settings, still partly permeated by ableism and discriminatory practices. Insegnanti con disabilità e DSA: una revisione sistematica della letteratura internazionale. Pur a fronte di una popolazione studentesca sempre più eterogenea, il corpo docente è ancora caratterizzato da una forte omogeneità e dalla sottorappresentazione di insegnanti con disabilità/DSA. Anche la ricerca sul tema è assai limitata. Per colmare questo gap conoscitivo, in questo articolo presentiamo una systematic review, condotta selezionando gli studi primari pubblicati tra il 1990 e il 2018 sulle esperienze di docenti con disabilità/DSA. I 32 studi inclusi sono stati valutati dal punto di vista del rigore metodologico e analizzati mediante un’analisi tematica, da cui sono emerse 9 categorie. Queste ultime mettono in luce tutto il potenziale di questi insegnanti, sia sul fronte dell’efficacia didattica che della maggiore comprensione dei bisogni speciali in classe, ma allo stesso tempo sottolineano la complessità delle loro carriere in setting di apprendimento ancora in parte permeati da una cultura abilista e da pratiche discriminatorie.
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Tagliagambe, Silvano. « Ricerca e didattica in rete ». PARADIGMI, no 1 (avril 2010) : 165–79. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001014.

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Résumé :
La didattica in rete comporta, per il docente, l'acquisizione di capacitŕ e conoscenze che vanno al di lŕ delle sue specifiche competenze disciplinari e sono sintetizzate nel concetto di e-teaching. Questo passaggio esige la costruzione di un ambiente ad hoc e un piů spiccato orientamento verso il processo di organizzazione della conoscenza, basata sull'uso sistematico di metadati atti a descrivere un dato individuale o una collezione di dati comprendente materiali molteplici articolati in piů livelli gerarchici. Esige inoltre una flessibilitŕ che permetta di articolare l'insegnamento secondo gli stili di apprendimento dei destinatari. Il ricorso a testi digitali, inoltre, accentua l'importanza della dimensione pragmatica e olistica del linguaggio e segna una marcata presa di distanza dalla "building blocks theory".
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D'ambrosio, Mariangela. « Educare alle emozioni : l'approccio pedagogico dell'agire emotivo ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 504–19. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9292.

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Résumé :
Il benessere emotivo ed affettivo degli individui, soprattutto dei minori, diventa uno fra gli obiettivi primari, seppur sfidante, della comunità educativa adulta che ha il compito di ripensare il proprio ruolo in un'ottica sociologicamente e pedagogicamente orientata dove le emozioni rivendicano il proprio posto al centro della relazione. Utilizzare l'approccio pedagogico dell'agire emotivo consente ai docenti e agli educatori tutti, da un alto, di ri-leggere e ri-costruire nel discente gli stili e le diverse sue modalità di apprendimento, orientando il proprio lavoro in maniera più efficace ed efficiente; dall'altro, di collettivizzare il processo conoscitivo e di acquisizione di nuovi saperi, in un rispecchiamento dinamico. Per gli insegnanti e gli educatori, focalizzarsi sulla comprensione emotiva dei propri ragazzi attraverso modalità, strumenti e attività specifiche proposte, in coerenza con gli obiettivi prefissati, diventa strumento non solo di approfondimento di tematiche umane più ampie ma anche possibilità per intercettare e prevenire condotte devianti o a rischio, e stimolare il benessere complessivo. I minori, d'altra parte, focalizzandosi sulle emozioni, diventano protagonisti attivi della loro crescita e del loro divenire, nonché del processo formativo, motivando e orientando comportamenti. Ritornare all'agire umano come agire emotivo consapevole significa, dunque, educare le giovani generazioni alla complessità societaria sia come individui che come gruppo all'interno di una comunità sia reale che virtuale.
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Fiorentino, Alice. « C’ERA UNA VOLTA L’ALUNNO STRANIERO : INDAGINE SULLE PRATICHE DI INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO LINGUA SECONDA NELLE SCUOLE DEL VENETO ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 133–51. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17133.

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Résumé :
Nonostante il sistema scolastico italiano sia ancora legato alla concezione originaria dell’alunno così detto straniero, la recente stabilizzazione del fenomeno migratorio sta lentamente modificando il profilo di questo apprendente. In Italia, i corsi di italiano come lingua seconda all’interno della scuola sono stati promossi sin dagli inizi degli anni ’90, e tuttavia i risultati scolastici di questo gruppo di studenti risultano ancora di molto inferiori a quelli dei compagni madrelingua. In questo articolo si riportano i risultati dell’indagine IMPACT Veneto, realizzata tra il 2019 e il 2020 presso l’Università di Verona e finalizzata ad esplorare le pratiche di inclusione scolastica dell’alunno dal background migratorio attualmente in uso nelle scuole del Veneto, così come descritte da un campione di 352 docenti e impiegati scolastici. L’obiettivo dell’indagine è stato quello di individuare l’approccio con cui viene realizzata l’inclusione scolastica in questa regione e di individuare nuove piste di ricerca che possano aiutare a promuovere il successo scolastico. Once upon a time there was the foreign student: a survey on teaching practices of Italian L2 in schools in the Veneto region Although the Italian school system is still tied to the original conception of the so-called foreign student, the recent stabilization of the migratory phenomenon is slowly modifying the profile of this learner. In Italy, Italian L2 courses in schools have been promoted since the beginning of the 90s, and yet the scholastic results of these students are still much lower than those of native speakers. In this paper we report the results of the IMPACT Veneto survey, carried out between 2019 and 2020 at the University of Verona and aimed at exploring the practices of school inclusion of students from migrant backgrounds currently adopted in schools in the Veneto region, as described by a sample of 352 teachers and school employees. The aim of the survey was to identify the approach for school inclusion implemented in this region and to identify new areas of research that can help promote school success.
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Piccardi, Duccio. « TEACHING SOUND SYMBOLISM THROUGH JAPANESE POP CULTURE. A RESPONSE TO KAWAHARA (2018) ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (19 janvier 2023) : 724–58. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19725.

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Résumé :
This paper provides a quantitative assessment of Shigeto Kawahara’s phonetics teaching method. A senior high school class from a liceo scientifico in Scandicci (Florence) was involved in a small language awareness program. The students were taught about basic concepts concerning sound symbolism and social meaning through two lessons differing in modality of presentation, i.e., a “standard” lesson vs. a lesson containing multiple Japanese pop examples (Kawahara method). Students attending the latter performed better in an assessment test; moreover, their response accuracy grew along with the number of Japanese pop examples used to explain the related concepts. A statistical interaction between modality of presentation and student attitude towards the Florentine speech variety used to teach during the awareness program was also retrieved: students benefited from Kawahara’s method only when they manifested a positive attitude towards the teacher’s speech variety. Overall, this paper suggests a compact experimental procedure to test for the effectiveness of specific teaching methods in linguistics and beyond. Various strategies for achieving control in teaching experiments are advanced, concerning, among other factors, the evaluation of the individual student’s involvement in acquiring new knowledge, the teacher’s demeanor, and the scoring method. Lastly, future intersections between the scholarship of teaching and learning and sociophonetics are sketched out and promoted. Insegnare il simbolismo sonoro attraverso la cultura pop giapponese. Una risposta A Kawahara (2018) L’articolo esamina quantitativamente l’efficacia del metodo di insegnamento della fonetica di Shigeto Kawahara. Una classe quinta di un liceo scientifico a Scandicci (Firenze) è stata coinvolta in un breve programma di restituzione in seguito a un esperimento linguistico. Agli studenti sono stati insegnati concetti di base relativi al fonosimbolismo e al significato sociale durante due lezioni diverse per stile di presentazione, ovvero una lezione “standard” vs. una lezione con vari esempi presi dalla cultura pop giapponese (metodo Kawahara). Gli studenti che hanno assistito a quest’ultima hanno ottenuto risultati migliori in una successiva prova di valutazione; inoltre, le loro probabilità di rispondere correttamente sono state più alte qualora i concetti fossero stati spiegati con un numero consistente di esempi giapponesi pop. I risultati hanno anche messo in luce un’interazione statistica tra il metodo di insegnamento e l’atteggiamento dimostrato dagli studenti nei confronti della varietà linguistica fiorentina usata dall’insegnante durante le lezioni: il metodo di Kawahara è stato fruttuoso soprattutto per quegli studenti con atteggiamento positivo nei confronti della varietà dell’insegnante. In generale, l’articolo propone un protocollo sperimentale compatto per esaminare l’efficacia di metodi d’insegnamento in linguistica e oltre. Vengono inoltre suggerite varie strategie per ottenere controllo sperimentale nelle ricerche didattiche (quantificazione del coinvolgimento degli studenti nell’acquisizione di nuove conoscenze; comportamento e aspetto del docente; metodo di assegnazione di punteggi). L’articolo promuove infine future possibili intersezioni disciplinari tra la ricerca sulla didattica e la sociofonetica.
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Cornelio, A., J. Santana Peralta, T. Polanco Mora, Y. Cruz, E. Rodriguez Bautista, T. Valdez, R. Muñoz et A. Feriz. « AB0635 EVALUATION OF THE INTIMA-MEDIA THICKNESS INDEX BY CAROTID DOPPLER IN PATIENTS WITH MONOSODIUM URATE DEPOSITION ARTHRITIS OF THE HOSPITAL DOCENTE PADRE BILLINI, DOMINICAN REPUBLIC ». Annals of the Rheumatic Diseases 80, Suppl 1 (19 mai 2021) : 1351.2–1352. http://dx.doi.org/10.1136/annrheumdis-2021-eular.2747.

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Résumé :
Background:Hyperuricemia and gout are risk factors for atherosclerosis subclinical and cardiovascular complications. (1) However, it is still debated whether uric acid is an independent predictor of cardiovascular risk. (2) Vascular Doppler and in particular the measurement of the intima-media thickness and the detection of plaques are useful in the evaluation of cerebrovascular disease and cardiovascular risk. (3) An intima-media thickness greater than 0.9 mm and / or the presence of atheromatous plaques in the carotid are predictive of high cardiovascular risk and silent heart disease. (4) Gouty arthritis has been associated with alteration of the carotid intima media thickness (cIMT) and subclinical atherosclerosis. Cukurova et al studied patients with gout, finding an increase in cIMT compared to patients with asymptomatic hyperuricemia. (5)Objectives:Assess the carotid intima-media thickness in patients with monosodium urate deposits arthritisMethods:Prospective, observational, cross-sectional study. Carotid Doppler was performed on patients in the outpatient clinic with a diagnosis of gout from November 2019 to 2020 of the rheumatology service of the Hospital Docente Padre Billini and healthy controls. Inclusion criteria, patients> 18 years, diagnosis of monosodium urate deposits arthritis according to the ACR / EULAR 2015 classification criteria, carotid Doppler, measurement of the cIMT. Controls without disease, matched by sex and age. The data was analyzed with SPSS V23 for Windows 10.Results:Of 37 patients with a diagnosis of arthritis due to deposition of monosodium urate crystals, (34) met inclusion criteria, 100% male, 34 healthy controls. Average of 61.5 years. Average of the disease 8.2 years. Distribution 61% (21) intercritical gout, 32% (11) chronic tophaceous gout, 0.5% (2) acute gouty arthritis. Comorbidities 67% (23) dyslipidemia, 35% (12) hyperglycemia. 26% (9) presented arterial hypertension. 20% (7) have diabetes mellitus. 58% (20) are alcohol drinkers, 11% (4) smokers. Mean uric acid 8.6 mg / dl at Doppler, 52% (18) elevated serum creatinine. Carotid Doppler in patients with gout showed a 55% (19) increase in the cIMT > 0.9mm, with a mean of 2.03mm (1.95 SD). Carotid Doppler in healthy controls 17% (6) increased cIMT, mean of 1.8mm (2.2 SD) (P = 0.040). Patients with gout had 29% (10) atheromatous plaques, 17% (6) calcified plaques versus 14% (5) atheromatous plaques, 8% (3) calcified in healthy controls.Conclusion:Our study showed that half of the patients with gout had increased cIMT compared to a third of the healthy controls. The presence of atheromatous and calcified plaques was mainly associated with dyslipidemia, so we can conclude that the evaluation of the intima-media thickness by carotid Doppler allows it to be a predictor of cardiovascular disease in patients with gout.References:[1]Choi HK, Curhan G (2007) Independent impact of gout on mortality and risk for coronary heart disease. Circulation 116:894–900[2]Feig DI, Kang DH, Johnson RJ (2008) Uric acid and cardiovascular risk. N Engl J Med 359:1811–1821[3]Choi, HK. Rho, Y-H., Zhu, Y., Cea-Soriano, L., Aviña-Zubieta, JA. Zhang, Y. The risk of pulmonary embolism and deep vein thrombosis in rheumatoid arthritis: A UK population-based outpatient cohort study. Ann Rheum Dis. 2013; 72 (7): 1182-7[4]Gkaliagkousi, E., Gavriilaki, E., Doumas, M., Petidis, K., Aslanidis, S., Stella, D. Cardiovascular risk in rheumatoid arthritis: Pathogenesis, diagnosis, and management. J ClinRheumatolPract Rep Rheum Musculoskelet Dis. 2012; 18 (8): 422-30[5]Cukurova S, Pamuk ÖN, Ünlü E, Pamuk GE, C¸ akir N. Subclinical atherosclerosis in gouty arthritis patients: a comparative study. Rheumatol Int. 2012; 32(6):1769–73.Disclosure of Interests:None declared.
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Sanceverino, Adriana Regina, et Maria Herminia Lage Fernandes Laffin. « A PRODUÇÃO ACADÊMICA STRICTO SENSU SOBRE A EDUCAÇÃO DE JOVENS E ADULTOS NO E DO RIO GRANDE DO SUL/BR ». Cadernos de Pesquisa, 30 septembre 2021, 60. http://dx.doi.org/10.18764/2178-2229v28n3.202138.

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Résumé :
Este artigo tem o intuito de apresentar um balanço do estado do conhecimento da produção acadêmica stricto sensu da Educação de Jovens e Adultos/EJA, desenvolvida no estado do Rio Grande do Sul, Brasil, particularmente sobre os seus pressupostos teórico-metodológicos e principais objetos de pesquisa. O estudo constitui uma abordagem quanti-qualitativa, de cunho bibliográfico mediante a análise de conteúdo. A metodologia é de caráter inventariante e descritivo da produção acadêmica sobre a temática da EJA. Conta com o aporte teórico de Romanowski e Ens (2006), Bardin (1994, 2011), Franco (2005), Haddad (2000); Di Pierro, Ribeiro e Joia (2001), Meksenas (2002), Laffin e Dantas (2015), Losso (2012), entre outros. Resultados indicam que ainda há grandes necessidades e possibilidades de pesquisas em razão de objetos pouco abordados como: aprendizagem adulta e mediação pedagógica; relações étnicos raciais; gênero; educação nas prisões; juvenilização; formação docente inicial; abordagens cognitivas; o trabalho como princípio pedagógico.Palavras-chave: educação de jovens e adultos; estudos de pós-graduação; estado do conhecimento. STRICTO SENSU ACADEMIC PRODUCTION ON YOUTH AND ADULT EDUCATION IN AND OF RIO GRANDE DO SUL / BRAbstractThe objective of this study is to assess the state of knowledge of the stricto sensu academic production on Young and Adult Education (Educação de Jovens e Adultos – EJA) in the state of Rio Grande do Sul, Brazil, particularly on its theoretical-methodological assumptions and main objects of the research. The study has a quantitative and qualitative approach, bibliographical nature and was carried out through content analysis. The methodology is inventorial and descriptive of the academic production on EJA. The study is based on the theoretical contributions of Romanowski and Ens (2006), Bardin (1994, 2011), Franco (2005), Haddad (2000); Di Pierro, Ribeiro and Joia (2001), Meksenas (2002), Laffin and Dantas (2015), Losso (2012), among others. The results indicate that there are still great needs and possibilities of research due to objects poorly addressed as: adult learning and pedagogical mediation; racial ethnic relations; genre; education in prisons; juvenilization; initial teacher training; cognitive approaches; work as a pedagogical principle.Keywords: youth and adult education; postgraduate studies; state of knowledge.LA PRODUCCIÓN ACADÉMICA STRICTO SENSU SOBRE LA EDUCACIÓN DE JÓVENES Y ADULTOS EN EL Y DEL RÍO GRANDE DEL SUR / BR ResumenEste artículo tiene el propósito de presentar un estudio que sitúa el balance del estado del conocimiento de la producción académica stricto sensu sobre la Educación de Jóvenes y Adultos/EJA, desarrollada en el ámbito del estado de Rio Grande do Sul, Brasil, particularmente sobre sus presupuestos teórico-metodológicos y principales objetos. El estudio constituye un abordaje cuantitativo y cualitativo, de cuño bibliográfico mediante el análisis de contenido. La metodología es de carácter inventariante y descriptivo de la producción académica sobre la temática de la EJA. En el caso de que se trate de una de las más importantes, (2001), Meksenas (2002), Laffin y Dantas (2015), Losso (2012), entre otros. Los resultados indican que aún hay grandes necesidades y posibilidades de investigación en razón de objetos poco abordados como: aprendizaje adulto y mediación pedagógica; relaciones étnicas raciales; género; educación en las cárceles; juvenilización; formación docente inicial; enfoques cognitivos; el trabajo como principio pedagógico.Palabras clave: educación de jóvenes y adultos; estudios de postgrado; estado del conocimiento.
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Thèses sur le sujet "Stili di docenza"

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MASTROKOUKOU, SOFIA. « Teaching Effectiveness and SWOC analysis at a Greek Higher Education Institution ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/325866.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato consiste in quattro saggi sulla sociologia dell'educazione. Il primo saggio, attraverso una rassegna approfondita, mira a migliorare la comprensione e a concettualizzare l'efficacia degli insegnanti nell'istruzione terziaria. Questa rassegna rappresenta un primo passo avanti nella comprensione della pratica didattica fondata sull’evidenza empirica. Il secondo saggio introduce un nuovo modo di analizzare le università utilizzando la tecnica di analisi SWOC. Per essere più precisi, l'analisi SWOC viene applicata per la prima volta ad una università greca. I risultati mostrano che alcune debolezze metodologiche e pragmatiche dell’ateneo possono essere superate (ad esempio, budget e tempo di elaborazione, vincoli di spazio, lingua del corso in greco), mentre altri limiti sistematici emersi non possono essere superati senza una riforma istituzionale (ad esempio, l'ingresso di pratiche commerciali nell'istruzione superiore) implementata a livello centrale. Allo stesso modo, alcune sfide possono essere risolte (p. es., limitazioni delle infrastrutture), mentre altre non possono o possono essere risolte solo parzialmente, ma c’è bisogno di tempo, riforme istituzionali di tutto il sistema universitario e creazione di una cultura all’interno della società (p. es., necessità di fondi esterni e maggiore autonomia, auto-finanziamento). Il terzo saggio si propone di comprendere le determinanti dell’efficacia dell’insegnante in una università greca, confermando la validità di una scala di 21 item in greco intitolata TAGGED. Mira anche alla creazione di una scala più breve (8 elementi) che possa essere utilizzata da qualsiasi università greca per valutare la qualità dell’insegnamento. I risultati rivelano che TAGGED è uno strumento a costituito da tre dimensioni: stile di insegnamento, difficoltà del corso e coinvolgimento degli studenti. Essendo la prima ricerca accademica che indaga la possibilità di utilizzare un questionario più breve presso le università greche per misurare l'efficacia degli insegnanti attraverso la soddisfazione espressa dagli studenti, questo studio può aiutare i ricercatori a condurre indagini accurate utilizzando la scala breve in una qualsiasi università greca. Il quarto saggio, esplorando il concetto di vulnerabilità, presenta alcuni risultati preliminari riguardanti lo stile di insegnamento preferito dagli studenti vulnerabili di un istituto di istruzione superiore greco. Il saggio individua la vulnerabilità come quadro teorico generativo, e lo utilizza, pur con la limitatezza dei dati a disposizione, per esplorare le vite degli studenti a rischio di vulnerabilità nell’università. I risultati rivelano che, sebbene molti degli studenti intervistati si trovino ad affrontare un qualche tipo di vulnerabilità, la metà di essi non si auto-definisce “vulnerabili”, probabilmente per non essere associati ad etichette e quindi per non essere discriminati o stigmatizzati. L’analisi inoltre analizza la percezione dell’efficacia dell’insegnamento da parte di questi studenti vulnerabili, mostrando come una valutazione negativa dell’efficacia di insegnamento emerga solo per gli studenti che si autodefiniscono vulnerabili, e per gli studenti che chiedono all’ateneo consulenza per la loro carriera. È troppo presto per trarre conclusioni, se non la necessità di ulteriori indagini e la necessità di un ulteriore impegno da parte dell’università per sviluppare opportuni servizi di sostegno agli studenti.
This dissertation consists of four separate essays on sociology of education. The first essay, through a scoping review, aims to enhance understanding and further conceptualise teacher effectiveness in higher education from both practical and research-driven perspectives. This review represents an initial step forward in understanding evidence-based practice in the classroom. The second essay introduces a new way of analysing universities by exploring the use of the SWOC analysis technique. To be more specific, the application of the SWOC analysis is carried out in the Greek Higher Education Institution. Results report that certain methodological and pragmatic weaknesses can be overcome (e.g., budget and process time, space constraints, course language in Greek), while other basic systematic limitations cannot without institutional reform (e.g., entrance of business practices into higher education). Similarly, certain challenges can be solved (e.g., limitations of infrastructure), while others cannot or can only be partially resolved, but there is a need for time, institutional and framework reforms and society preparation (e.g., necessity for external funds and increased self‐funding). The third essay sets out to understand the determinants of teacher effectiveness at a Greek Higher Education Institution by confirming the validity of a 21-item instrument entitled TAGGED, based on an exploration of its dimensionality among undergraduate students. It also aims to assess the perceived teaching quality offered at a Greek university by proposing a shorter (8-item) scale that is extremely accurate in measuring teacher effectiveness. Results reveal that TAGGED is a three-factor instrument consisting of the three dimensions: teaching style, course difficulty, and student engagement. As the first academic research that investigates the possibility of assessing a shorter questionnaire at Greek universities related to teacher effectiveness and thus student satisfaction, this study can help researchers conduct confident investigations using the adapted and validated teaching quality instrument within the Greek higher education system. The fourth essay, exploring the concept of vulnerability, presents some preliminary results concerning the teaching style that vulnerable students at a Greek Higher Education Institution prefer. The essay has gone some way, in the limited context of the data, to make a strong case for locating vulnerability as a generative theoretical framework for exploring the lives of students at risk in Higher Education. Results reveal that although many students are facing some kind of vulnerability, they do not want to be self-defined as vulnerable in order not to be associated with labels and thus not to be discriminated or stigmatized. The analysis further identifies a lack of information to support vulnerable students in making choices about their futures, principally in relation to gaining information about pursuing Higher Education. Further investigation suggests that there must be a commitment on the part of Higher Education Institution to develop student support services and personal development planning must be embedded.
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Livres sur le sujet "Stili di docenza"

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Spiga, Federico. Il corpo tra infanzia e adolescenza. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph01.

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Résumé :
"Durante l’infanzia e l’adolescenza il nostro corpo è soggetto a grandi trasformazioni che, in particolare durante la pubertà, possono essere improvvise e repentine. I fattori che determinano la crescita somatica, le variazioni della composizione corporea e i ritmi della maturazione fisica sono sia genetici, dunque associati ai caratteri ereditari, sia ambientali, legati alla qualità dell’alimentazione, all’inquinamento e agli stili di vita. Questo studio si focalizza sulla relazione tra crescita dei ragazzi in età scolare, abitudini alimentari, propensione alla pratica motoria e sportiva e fattori socio-economici. Ne emerge un quadro interpretativo estremamente utile, anche alla luce dell’esiguità di ricerche di questo genere nel panorama italiano. Federico Spiga è Dottore di ricerca in Scienze dello sviluppo e del movimento umano presso la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell’Università di Bologna. Docente di Antropometria ed Ergonomia presso l’Università di Bologna, è autore di pubblicazioni relative allo studio della composizione corporea e alla percezione dell’immagine corporea in relazione all’età, al genere, al gruppo etnico di appartenenza, all’attività fisica e allo stile di vita."
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