Articles de revues sur le sujet « Stadiazione »

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1

Roncallo, F., I. Turtulici, L. Giberti et A. Bartolini. « Stadiazione e controllo dei carcinomi del rinofaringe ». Rivista di Neuroradiologia 10, no 2_suppl (octobre 1997) : 169–72. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s272.

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Résumé :
Prognosis and treatment of Head and Neck tumours (HNT) are correctly planned if the analysis of their grading is accompanied by a careful neuroradiologic study of their spatial extension, lymph node involvement, before and after radiotherapy (RT). CT and MRI are suitable devices for this purpose, since they can help in studying an anatomical region which is difficult to visualize with endoscopy. Aim of the present study is to evaluate the parameters to be considered staging of HNT also after therapy. 25 patients, aged between 26 and 73 years, underwent CT and MRI before and after radiotherapy, alone or associated with chemotherapy. Standard TNM classification was used. T evaluation considers spatial extension to mucosal, descending, ascending, lateral, posterior, perineural, perivascular spaces of the primary lesion; N considers side, borders and location of the involved lymph nodes; after treatment, these two parameters evaluate size reduction and iatrogenic modifications in the tumour mass and lymph nodes.
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2

Anselmo, G., E. Felici, E. Bassi, L. Maccatrozzo, F. Merlo et A. Fandella. « Stadiazione/Risultati Nella Prostatectomia Radicale per Cancro ». Urologia Journal 55, no 3 (juin 1988) : 268–72. http://dx.doi.org/10.1177/039156038805500307.

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3

Spinelli, Pasquale, Marcello Schiavo et Angelo Aldo Schicchi. « L'endoscopia Nella Diagnosi E Stadiazione Del Carcinoma Pancreatico ». Tumori Journal 85, no 1_suppl (janvier 1999) : 14–18. http://dx.doi.org/10.1177/030089169908501s05.

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4

Medica, M., C. Borzone, C. Frola, M. Pacella, M. De Paolis et G. P. Bruttini. « La Risonanza Magnetica Nucleare Nella Stadiazione Del Carcinoma Della Vescica ». Urologia Journal 56, no 3 (juin 1989) : 359–64. http://dx.doi.org/10.1177/039156038905600318.

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5

Gherardi, L., A. Tamai, D. Xausa, P. Silvestre, A. Giunta et G. Breda. « Valore Della Diagnostica per Immagini Nella Stadiazione Del Carcinoma Prostatico ». Urologia Journal 57, no 1 (février 1990) : 88–95. http://dx.doi.org/10.1177/039156039005700117.

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6

Pianon, C., S. Melotti, G. Viggiano, A. Nasta, G. Zanocco, A. Bucci et R. Dal Poz. « Confronto Tra Stadiazione Ecografica E Anatomopatologica Nei Pazienti Sottoposti a Prostatectomia Radicale ». Urologia Journal 57, no 6 (décembre 1990) : 619–20. http://dx.doi.org/10.1177/039156039005700609.

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7

Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini, G. Margarino, P. Mereu, F. Scasso, L. Scotto Di Santillo, A. Santelli, G. Garaventa et A. Tedeschi. « Tomografia computerizzata e risonanza magnetica nella patologia del distretto testa-collo ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 3 (juin 1996) : 301–20. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900306.

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Résumé :
La patologia neoplastica maligna del distretto-testa collo presenta un notevole polimorfismo istologico, in rapporto ai diversi tessuti fisiologicamente presenti. La grande maggioranza concerne comunque i carcinomi e tra questi prevale il carcinoma a cellule squamose. Nella prognosi e nella scelta e pianificazione del trattamento assumono una importanza decisiva l'estensione del tumore primitivo e l'eventuale presenza ed entità del coinvolgimento linfonodale. In base al quesito clinico sono stati preliminarmente distinte diverse categorie di esami TC e RM. Le immagini ottenute sono state interpretate sulla base di un criterio anatomo-topografico che separa diversi spazi fasciali nell'ambito delle regioni sopra- e sottoioidea del distretto testa- collo. È stata quindi effettuata una valutazione comparativa delle informazioni ottenute dagli esami clinico-endoscopici e dalla diagnostica per immagini. TC e RM consentono una stadiazione completa dei carcinomi sia su T, perchè sono in grado di documentare lo sviluppo profondo sottomucoso e nell'ambito degli spazi fasciali limitrofi, nonchè la diffusione perineurale, perivascolare e le erosioni osteocartilaginee, parametri non analizzabili dall'endoscopia, sia su N, perchè svelano linfoadenopatie che per dimensioni e soprattutto per sede sono occulte all'esame clinico. Al contrario lesioni non rilevate mucose superficiali possono risultare del tutto mute alla diagnostica per immagini, così come è pressochè impossibile formulare una corretta caratterizzazione tissutale delle ipertrofie anche spiccate degli spazi mucosi rino- ed orofaringeo, informazioni che sono esaustivamente ottenibili dagli esami endoscopico-bioptici. Pertanto TC e RM hanno un notevole impatto nella stadiazione dei carcinomi del distretto testa-collo, ma il loro utilizzo va effettuato sempre complementariamente e successivamente ad esame clinico specialistico del paziente ed indagine endoscopica delle vie aerodigestive superiori.
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8

Monica, B., A. Frattini, A. Prati, I. Pieri et D. Potenzoni. « Affidabilità Della Tc Nella Stadiazione Delle Neoplasie Vescicali : Considerazioni Su 45 Casi Operati ». Urologia Journal 56, no 4 (août 1989) : 500–503. http://dx.doi.org/10.1177/039156038905600418.

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9

Triulzi, F., et G. Scotti. « La RM nella patologia sellare e parasellare ». Rivista di Neuroradiologia 1, no 1_suppl (avril 1988) : 75–93. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s109.

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Résumé :
La Risonanza Magnetica (RM) ad alta intensità di campo (1.5 T), può attualmente ritenersi la tecnica di prima scelta nello studio della maggior parte della patologia ipofisaria e parasellare. L'estrema accuratezza offerta dalla RM nella definizione anatomica delle strutture sellari è di particolare utilità nello studio delle malformazioni dell'ipofisi e del peduncolo ipofisario e in tutte le piccole lesioni occupanti-spazio della regione sovrasellare. La RM ha inoltre recentemente dimostrato una superiore sensibiltà diagnostica rispetto alla Tomografia Computerizzata (TC) anche nello studio di microadenomi ipofisari. Superiore alla TC è pure la stadiazione pre-operatoria dei macroadenomi ipofisari, mentre anche le difficoltà fino ad oggi riscontrate nello studio dei meningiomi parasellari, caratterizzati da una scarsa risoluzione di contrasto all'esame RM di base, possono oggi essere risolte con l'utilizzo di mezzi di contrasto paramagnetici.
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Zattoni, F., F. Vianello, L. D'Arrigo, T. Prayer Galetti, F. Dal Moro et F. Pagano. « Predittività della stadiazione clinica nel carcinoma clinicamente localizzato : Clinical staging accuracy in clinically localised carcinoma ». Urologia Journal 62, no 1 (février 1995) : 32–34. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200106.

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Casu, M., P. Larcher, E. Longoni, C. Bonfioli, F. Motta, A. Urani et M. Bergonzi. « Apporto dell'ecografia transrettale nella stadiazione delle neoplasie vescicali : Transrectal ultrasound in the staging of bladder cancer ». Urologia Journal 62, no 1 (février 1995) : 44–46. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200109.

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Andreula, C. F., et A. Carella. « Lesioni cerebrali focali in corso di AIDS Studio della dinamica dell'accentuazione di contrasto per la diagnosi di lesione elementare ». Rivista di Neuroradiologia 2, no 1 (février 1989) : 33–42. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200104.

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Résumé :
Nei pazienti affetti da Sindrome di Immunodeficienza Acquisita (AIDS) la cornparsa di sintomatologia neurologica è riportata nell'ordine di circa il 30%. Gli studi autoptici rilevano, altresì, un'incidenza del 75–80% di coinvolgimento del sistema nervoso centrale. In tal senso per poter ridurre tale discrepanza di dati, è stata adottata la tecnica di tomografia computerizzata con doppia dose di contrasto ed esecuzione di scansioni ritardate. Tale tecnica consente il rilievo di lesioni non svelate da uno studio tradizionale standard, anche in uno studio preclinico di sintomatologia focale neurologica e permette, inoltre, una valutazione in senso maturativo delle lesioni flogistiche e/o infettive. Inoltre nello studio longitudinale è possibile valutare l'efficacia della terapia adottata e l'eventuale comparsa di recidive. Il nostro studio si basa su una casistica di 83 pazienti portatori di AIDS con sintomatologia neurologica e neuropsicologica. Nel 14.45% dei pazienti sono state rilevate lesioni focali con la tecnica speciale, in numero maggiore meglio definite e con maggiore accuratezza di stadiazione maturativa.
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Marchi, M., M. C. Malaguti et C. Monti. « Problemi di diagnosi differenziale nelle metastasi solitarie del rachide cervicale ». Rivista di Neuroradiologia 8, no 2 (avril 1995) : 207–14. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800212.

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Résumé :
La diagnosi differenziale tra lesione neoplastica primitiva benigna o maligna e metastasi solitaria nei pazienti con anamnesi oncologica negativa è estremamente difficoltosa ma rappresenta un'esigenza fondamentale per una corretta strategia terapeutica. Una revisione della casistica degli Istituti Ortopedici Rizzoli raccolta negli ultimi 4 anni, ha dimostrato che solo in 18 casi di pazienti di età compresa fra 50 e 80 anni si è posto il problema diagnostico differenziale menzionato e che esso, nonostante le informazioni ottenute con la RC, la TC e la RM, è stato risolto solo ricorrendo alla biopsia, o TC guidata o chirurgica. È stato possibile tuttavia rilevare, specie utilizzando la TC con mezzo di contrasto, alcune caratteristiche semeiologiche delle lesioni riscontrate (10 metastasi, 4 cordomi, 2 plasmocitomi, 1 linfoma e 1 emangiopericitoma) che consentono di formulare un orientamento diagnostico; la TC e la RM si sono mostrate in tutti i casi utili per realizzare una corretta stadiazione loco-regionale.
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Grammatica, A., A. Bolzoni Villaret, M. Ravanelli et P. Nicolai. « Tumore fibroso solitario della laringe sopraglottica ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 239–43. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-194913.

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Résumé :
Il tumore fibroso solitario (SFT) è una neoplasia rara, benigna, di origine mesenchimale che generalmente origina nella pleura ma che raramente può coinvolgere altre sedi al di fuori degli spazi sierosi (mediastino, polmone, fegato, tiroide); il coinvolgimento laringeo è molto raro con solo pochi casi riportati in letteratura. Riportiamo un caso di SFT in una paziente di 41 anni con coinvolgimento della laringe sopraglottica. La sintomatologia è comparsa con disfonia e modesta odinofagia da 2 anni; L’esame fibrolaringoscopico ha evidenziato una massa sottomucosa con coinvolgimento della sovraglottide di sinistra e della parete mediale del seno piriforme. L’RMN rappresenta l’esame principale per escludere altre diagnosi (schwannoma, paragangliome ed emangioma) e per una corretta stadiazione mentre l’immunoistochimica e l’analisi citomorfologica (bcl-2 e CD34 positiva nel 90% dei casi) è la base per una diagnosi definitiva. La chirurgia (endoscopica o cielo aperto) è la prima scelta di trattamento e l’obbiettivo è un bilancio tra la radicalità oncologica e la funzione d’organo; nel caso riportato l’approccio è stato a cielo aperto per il volume della massa tumorale. La prognosi è buona e solo in alcuni casi (specialmente nei SFT pleurici) il comportamento biologico del tumore può essere di tipo maligno.
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Fatigante, Marilena, Cristina Zucchermaglio, Francesca Alby et Mariacristina Nutricato. « La struttura della prima visita oncologica : uno studio conversazionale ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (janvier 2021) : 53–77. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-001005.

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Résumé :
La prima visita in oncologia è un evento istituzionale (Drew e Heritage, 1992) altamente complesso sia per medico che per paziente e accompagnatori coinvolti. Il lavoro presenta uno studio conversazionale su un corpus di prime visite oncologiche volto all'esame delle distinte fasi che compongono questo evento. Il corpus di dati è costituito da 36 video registrazioni di visite oncologiche, condotte da due oncologi senior in due differenti ospedali romani. Lo stu-dio aderisce alla prospettiva teorico-metodologica dell'Analisi Conversazionale (Schegloff, 2007), in particolare applicata al contesto medico (Heritage e Maynard, 2006). A partire da indicatori empirici discorsivi e multimodali, sono state identificate 8 fasi attraverso le quali, con diverse durate e complessità, si realizza la visita oncologica: Apertura, Anamnesi, Presentazio-ne della malattia, Stadiazione, Indicazione di trattamento, Prescrizioni e Chiusura. L'analisi qualitativa mostra come paziente e accompagnatore si orientino ai passaggi tra fasi distinte, cooperando con il medico ad assolvere la specifica agenda di attività della visita. Sono discusse le implicazioni dello studio per la ricerca e la comprensione delle forme di partecipazione e strategie di empowerment disponibili ai pazienti per fronteggiare la complessità comunicativa dell'incontro con l'oncologo e ridurre possibili stati d'ansia che si associano a questo evento.
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Liang, J., Z. Li, F. Fang, T. Yu et C. Leone. « Is prophylactic central neck dissection necessary for cN0 differentiated thyroid cancer patients at initial treatment ? A meta-analysis of the literature ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 1 (février 2017) : 1–8. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1195.

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Résumé :
Le metastasi ai linfonodi del compartimento centrale del collo sono comuni nei pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide (DTC). La gestione dei pazienti con stadiazione preoperatoria cN0 è ancora dibattuta. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di analizzare le differenze in merito a ricorrenza e complicanze chirurgiche tra tiroidectomia (TT) isolata e TT associata a svuotamento linfonodale profilattico del compartimento centrale del collo (pCND) come trattamenti iniziali di pazienti con DTC cN0, e di valutare l’importanza clinica del pCND per questi pazienti. I database PubMed, Ovid, Cochrane Library e Web of Science sono stati analizzati scrupolosamente, e sono stati identificati ventitré articoli per un totale di 6823 pazienti. La qualità di evidenza è stata valutata tramite lo score di Jadad e tramite la Newcastle-Ottawa Quality assessment scale. I risultati hanno mostrato che i pazienti sottoposti a TT e pCND, se paragonati ai pazienti sottoposti a TT isolata, hanno avuto un tasso significativamente più alto di lesioni transitorie del nervo laringeo inferiore (p = 0,023), di ipocalcemia transitoria (p < 0,01) e di ipocalcemia permanente (p < 0,01). Inoltre è stato rilevato un trend in diminuzione per quel che riguarda il tasso di ricorrenza nei pazienti sottoposti a TT e pCND (p < 0,01). La tiroidectomia totale associata allo svuotamento del compartimento centrale del collo come trattamento iniziale per quei pazienti con cN0 potrebbe ridurre il rischio di ricorrenza di malattia, ma aumenta l’incidenza di alcune complicanze. Si rendono necessari ulteriori studi di maggior qualità metodologica.
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Vattimo, A., L. Burroni, P. Bertelli, D. Volterrani et A. Vella. « Metastasi spinali : Ruolo della medicina nucleare ». Rivista di Neuroradiologia 8, no 2 (avril 1995) : 157–60. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800204.

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Résumé :
Per lo studio delle metastasi scheletriche ed in particolare del rachide la medicina nucleare riesce a dare il suo apporto mediante la scintigrafia scheletrica con MDP-Tc99m e gamma-camera tradizionale e con F-18 e PET. Il midollo osseo può a sua volta essere indagato con microcolloidi marcati con Tc99m. Siccome numerosi tumori (mammella, prostata, polmone, rene e tiroide) metastatizzano frequentemente nello scheletro e prevalentemente nel midollo rosso, con il rachide come segmento più spesso coinvolto, la scintigrafia scheletrica rappresenta una indagine fondamentale per la stadiazione della malattia. Tale metodica presenta infatti una sensibilità molto elevata (maggiore del 95%) nel rilevare le lesioni ossee ed una specificità egualmente alta quando si tratta di lesioni multiple. Per le metastasi del rachide, la tecnica SPET è più sensibile e più accurata nel rilevare la lesione. Scarsa sensibilità e specificità si hanno invece nel mieloma multiplo. Dal punto di vista scintigrafico la lesione ossea si manifesta come un aumento focale di fissazione dell'indicatore radioattivo, dovuto alla reazione osteoblastica, alla neoformazione di osso ed all'aumento del flusso ematico. Meno frequentemente la lesione si manifesta come riduzione di fissazione dell'indicatore per la sostituzione di minerale in assenza di rimaneggiamento osseo circostante. Nel caso di una lesione unica, in cui la specificità della metodica è meno elevata, si procede alla esecuzione di una scintigrafia del midollo osseo per valutare il grado di invasione midollare. Alcune metastasi (carcinomi tiroidei, surrenalici, intestinali) possono infine essere studiate con indicatori positivi, in grado di legarsi alle cellule tumorali per le loro caratteristiche fisico-chimiche e/o fisiopatologiche.
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Meazza, A., V. Nebulone, F. Franzoso et G. Sorboli. « La patologia traumatica del rene : Nostra esperienza in tema di stadiazione e di indicazione chirurgica : Renai trauma : Our experience in clinical staging and surgical treatment ». Urologia Journal 62, no 2 (avril 1995) : 240–44. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200211.

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Résumé :
We studied in retrospect 144 patients suffering from blunt trauma of the kidney in order to better define the indications for radiological assessment and surgical treatment. If staging is fundamental, most of ail for high-risk patients, it is our opinion that urography must still be considered the decisive X-ray test to assess the renal parenchyma and the urinary tract of the kidney as well as the integrity of the adelph. In cases with micro hematuria and in absence of shock, ultrasound diagnosis is used in place of urography, whereas computerized tomography of the abdomen must be restricted to the cases of renal autoamputation, urohematic extravasation and suspected intraperitoneal injuries. We adopt conservative treatment for all those injuries to the renal parenchyma which respect the urinary tract, whereas we recommend emergency surgical treatment in those cases involving traumatism of the pedicle or kidney fragmentation. We instead postpone surgical treatment in all other cases, following spontaneous haemostasis of the renal space. We believe that both the rate of death and invalidating consequences from traumatic pathology of the kidney can be significantly reduced where there is qualified pre-hospital assistance and cooperation with a medical facility offering rapid detailed diagnosis and specific medicosurgical treatment.
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Cecchini, A., P. Pricca, P. Mariani, A. Orlandini, A. Tansini, C. F. Andreula, A. Carella, M. Rosa, P. Tortori Donati et M. Canevari. « Le lesioni encefaliche focali nel neuro-AIDS : Studio neuroradiologico multicentrico ». Rivista di Neuroradiologia 2, no 1 (février 1989) : 21–31. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200103.

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Résumé :
Vengono esposti i risultati di uno studio retrospettivo multicentrico di 52 pazienti, affetti da Neuro-AIDS, con lesioni TC encefaliche focali, di cui 24 a patogenesi nota, mediante esame del liquor, biopsia, autopsia e/o criterio ex iuvantibus (11 toxoplasmosi, 3 criptococcosi, 5 HIV, 4 Tbc, 1 Papovavirus). La sintomatologia neurologica era prevalentemente di tipo focale (28 casi), ma anche di AIDS-dementia-complex (17 casi), o di tipo meningitico o meningo-encefalitico (5). Tutti i casi sono stati studiati con TC con mezzo di contrasto endevenoso, prevalentemente con tecnica di doppia dose ritardata (DDD); 27, 16 ed 8 casi sono stati sottoposti rispettivamente a 2, 3, o 4 controlli TC. 6 pazienti sono stati studiati anche con RM (0,15 T), 2 con angiografia. Le lesioni focali erano singole nel 44%, multiple nel restante 56% (di cui 34% bilaterali), più frequentemente ipodense (eccetto un caso di toxoplasmosi emorragica iperdensa all'esame basale ed un caso di toxoplasmosi calcifica in un controllo) e 2/3 subivano un enhancement di tipo anulare, nodulare o misto. La sede più frequente era corticale e corticomidollare. In quasi 50% dei casi si associavano segni di atrofia superficiale e profonda. La RM in 2 casi (toxoplasmosi) ha dimostrato phi lesioni the la TC, in 4 ha evidenziato segni di interessamento della so-stanza bianca. In accordo con i dati della letteratura non vi sono caratteristiche specifiche di una infezione opportunistica o tumore AIDS-correlati, tuttavia lesioni focali multiple, rapidamente evolutive, con sintomatologia neurologica a focolaio sono più probabilmente (50%) toxoplasmosi. La tecnica di enhancement DDD è obbligatoria per il riconoscimento del numero, e per la stadiazione delle lesioni focali. Nel campo delle lesioni focali ha indicazioni phi selettive (lesioni diffuse e/o della so-stanza bianca). Tuttavia i ruoli rispettivi di TC-DDD e RM nello studio del neuro-AIDS sono destinati a modificarsi entro breve tempo.
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Perini, L., L. Bidoli, M. Marcon, G. Ricciardi, T. Prayer Galetti, F. Zattoni, L. D'Arrigo, A. Cavallo et C. Zacchi. « Carcinoma prostatico : Confronto tra tomografia assiale computerizzata e risonanza magnetica nucleare nella stadiazione locale : Prostatic carcinoma : Comparison between computed tomography and magnetic resonance in local tumour staging ». Urologia Journal 62, no 1 (février 1995) : 89–94. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200122.

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Bianchini, C., M. Malagò, L. Crema, C. Aimoni, T. Matarazzo, S. Bortolazzi, A. Ciorba, S. Pelucchi et A. Pastore. « Dolore post-operatorio nei pazienti affetti da neoplasia testa-collo : fattori predittivi ed efficacia della terapia ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 2 (avril 2016) : 91–96. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-499.

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Résumé :
Negli anni è aumentata l’attenzione verso i molteplici aspetti associati alla “sfera” dolore, anche nei pazienti oncologici sottoposti a chirurgia testa-collo. Il dolore, definito infatti da diverse caratteristiche, quali l’esperienza personale, gli aspetti qualitativi della percezione, l’intensità, l’impatto emotivo, riconosce un’eziologia “multifattoriale”. Scopo del presente lavoro è stato: (i) valutare l’efficacia della terapia analgesica in pazienti affetti da tumore testa-collo e sottoposti a trattamento chirurgico; (ii) studiare le possibili variabili ed i fattori predittivi che possano influenzare l’insorgenza di dolore. Sono stati studiati 164 pazienti, affetti da neoplasia maligna del distretto testa-collo, trattati chirurgicamente tra il dicembre 2009 ed il dicembre 2013. I dati raccolti comprendono l’età, il sesso, la valutazione del rischio anestesiologico, la sede del tumore, la stadiazione TNM, il tipo di intervento effettuato, la complessità e la durata dell’intervento, le eventuali complicanze post-operatorie, i giorni di degenza post-intervento, la valutazione del dolore nei giorni 0, 1, 3 e 5 post-chirurgia. L’adeguatezza della terapia analgesica è stata espressa in termini di incidenza e prevalenza del dolore post-operatorio, le variabili legate al paziente, alla malattia, al trattamento chirurgico e farmacologico, sono state poi associate all’insorgenza del dolore così da poter descrivere eventuali fattori predittivi. Dai dati ottenuti emerge che la popolazione studiata ha ricevuto un’adeguata terapia antalgica, sia nell’immediato post-operatorio che nei giorni successivi. Non sono risultate associazioni statisticamente significative tra sesso, età ed incidenza del dolore post-chirurgico, mentre lo stadio del tumore, la complessità dell’intervento chirurgico e la sede della neoplasia hanno presentano correlazione significativa con il rischio di insorgenza di dolore post-operatorio. L’elevata prevalenza del dolore in ambito oncologico testa-collo, fa sì che un’appropriata ed attenta gestione del dolore risulti fondamentale. Nel futuro pertanto si auspica una sempre migliore comprensione dei fattori biologici, sociali e psicologici che caratterizzano la percezione del dolore ai fini di migliorarne il controllo.
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Fandella, A., G. Anselmo, M. Mangano, A. Furlanetto, L. Cadorin, G. Muffato et L. De Benetti. « Ruolo della citometria d'immagine : Correlazione con PSA, Gleason score, stadiazione anatomo patologica e follow-up : The role of image cytometry : Correlation with PSA, Gleason score, pathological stage and follow-up ». Urologia Journal 62, no 1 (février 1995) : 22–26. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200104.

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Belussi, D., P. Graziotti, A. Losa, C. Giardina, D. Chinaglia et A. Lembo. « La biopsia transrettale ecoguidata delle vescicole seminali e degli spazi periprostatici nella stadiazione preoperatoria del carcinoma prostatico : Transrectal ultrasound-guided seminal vesicle and periprostatic area biopsies in the preoperative staging of prostatic cancer ». Urologia Journal 62, no 1 (février 1995) : 17–21. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200103.

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Valerio, S., G. Antoniazzi, V. Petterle, V. Scarpa, G. F. Fornasiero et E. Bassi. « Significato e utilità clinica dell'Antigene Prostatico Specifico nella stadiazione del carcinoma prostatico. Valutazione su 70 prostatectomie radicali retropubiche : Utility and clinical value of Prostate Specific Antigen in the staging of prostatic carcinoma. A study on 70 radical prostatectomies ». Urologia Journal 62, no 1 (février 1995) : 56–57. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200112.

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Maioni, Melissa. « Il livello di speranza nei pazienti oncologici in cura chemioterapica. Un’indagine sperimentale / The level of hope in the cancer patients receiving chemotherapy. An experimental investigation ». Medicina e Morale 67, no 5 (11 décembre 2018) : 525–43. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.555.

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Résumé :
La speranza è una caratteristica multidimensionale che coinvolge diverse dimensioni umane, il cui costrutto è stato più volte studiato in molteplici ambiti disciplinari. Il presente studio si propone di: valutare l’impatto della patologia in relazione al livello di speranza; comparare il livello di speranza con altre variabili cliniche e socio-demografiche, attraverso lo studio di 83 pazienti oncologici del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma in cura chemioterapica, e di 83 soggetti sani, con caratteristiche socio-demografiche comparabili al campione clinico, a cui sono state sottoposte due scale: l’HHI (Herth Hope Scale) e la SF-12 (Questionario sullo stato di salute). L’analisi statistica utilizzata è finalizzata a valutare l’interdipendenza lineare tra le due variabili considerate (la speranza e lo stato di salute) sulla popolazione in generale e nelle sottopopolazioni considerate, tramite il calcolo dell’indice R2. I risultati mostrano che: a) il campione sperimentale composto per l’84,3% da pazienti affetti da cancro al IV stadio, ha mediamente un medio livello di speranza (media ± es = 35.47 ± 0.78); b) non emerge una correlazione significativa tra lo stato di salute e il livello di speranza; c) non emergono differenze significative riguardo il livello di speranza, mentre emergono delle differenze significative relativamente alla PCS (stato di salute fisica). I dati raccolti indicherebbero come la speranza sia una dimensione indipendente dalla diagnosi, dalla stadiazione della patologia, dal sesso, dal tipo di ospedalizzazione, dallo stato civile e non si modifichi nelle varie fasce d’età. Sembrerebbe un costrutto che si mantiene stabile nel tempo e che viene scarsamente influenzato da altre variabili. ---------- Hope is a multidimensional characteristic that involves different human dimensions, the construction of which has been studied several times in multiple disciplinary fields. The present study aims to: assess the impact of the pathology in relation to the level of hope; compare the level of hope with other clinical and socio-demographic variables, through the study of 83 cancer patients receiving chemotherapy at the Policlinico Campus Bio-Medico in Rome, and 83 healthy subjects, with socio-demographic characteristics comparable to the clinical sample, who were given two scales: the HHI (Herth Hope Index) and the SF-12 (SF-12 Health Survey). The statistical analysis used is aimed at assessing the linear interdependence between the two variables under consideration (hope and health) for the general population and the subpopulations under consideration, by calculating the R2 index. The results show that: a) the experimental sample, 84.3% of which was composed of stage IV cancer patients, had an average hope level (mean ± es = 35.47 ± 0.78); b) there was no significant correlation between health and hope; c) there were no significant differences in hope levels, while there were significant differences in physical health (PCS). The data collected would indicate that hope is a dimension independent of diagnosis, disease stage, sex, type of hospitalization, marital status and does not change in the various age groups. It would seem to be a construct that remains stable over time and is poorly influenced by other variables.
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« 3 - Diagnosi E Stadiazione ». Tumori Journal 104, no 2_suppl (mars 2018) : S13—S15. http://dx.doi.org/10.1177/0300891618766106.

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« Biomarcatori clinici e molecolari per la diagnosi e la stadiazione della NAFLD ». il Diabete 33, no 2 (juillet 2021). http://dx.doi.org/10.30682/ildia2102f.

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Coltella, L., L. De Florio, C. Manfredini, D. Innocenzi et D. Menichella. « INDIVIDUAZIONE DI UN NUOVO MARKER DA IMPIEGARE PER UNA CORRETTA STADIAZIONE DELL’INFEZIONE DA EBV ». Microbiologia Medica 20, no 3 (30 septembre 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2005.3629.

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Coltella, Luana, Lucia De Florio, Cinzia Manfredini, Fabrizio Bonelli, Daniele Innocenzi et Donato Menichella. « Individuazione di un nuovo marker da impiegare per una corretta stadiazione dell’infezione da EBV ». Microbiologia Medica 21, no 2 (30 juin 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2006.2933.

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Sani, Francesco, Manuela Verrusio, Renata Todaro, Virginia D'''''Andrea, Valentina Morini, Giovanna Leonardi, Alessandra Casolo, Roberto Marasca et Pietro Torricelli. « Confronto tra risonanza magnetica whole-body e PET/CT con 18F-FDG nella stadiazione del mieloma multiplo ». Journal of Radiological Review 5, no 1 (février 2018). http://dx.doi.org/10.23736/s2283-8376.17.00004-3.

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C, Russo, et et al. « Co-infezione da SARS-CoV-2 in una coorte di persone con infezione da HIV : un’esperienza monocentrica. » JHA - Journal of HIV and Ageing, no 3 (avril 2021). http://dx.doi.org/10.19198/jha31501.

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Résumé :
Da febbraio 2020 ad oggi diversi autori hanno studiato e descritto il decorso clinico dei pazienti con infezione da HIV e la concomitante infezione con il nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Tra il 24 febbraio e il 15 giugno 2020 quattro pazienti con infezione da HIV e diagnosi certa di infezione da SARS-CoV-2 sono stati registrati nel nostro Ospedale. Di questi quattro pazienti, due avevano un’età maggiore di 65 anni e comorbidità multiple. Uno dei due pazienti over 65 ha avuto una infezione asintomatica da SARS-CoV-2, l’altro è invece deceduto in ospedale dopo ventilazione meccanica non invasiva. Gli altri due pazienti avevano un’età inferiore ai 65 anni ed una anamnesi patologica remota non rilevante. Entrambi i pazienti con età inferiore a 65 anni sono guariti dal COVID-19. Tutti e quattro i pazienti, alla stadiazione per HIV precedente la diagnosi di COVID-19, avevano una conta di linfociti T CD4 > 500/mmc e HIV-RNA non rilevabile. I dati preliminari della nostra osservazione inducono a considerare che il paziente HIV anche in buon compenso immuno-virologico può essere considerato più a rischio di gravità della polmonite da SARS-COV-2 se è anziano e con multiple comorbidità, quindi alla stregua dei pazienti non-HIV con patologia COVID-19.
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Rugova, Alban, et et al. « Ruolo delle strutture ambulatoriali extra-ospedaliere per pazienti con COVID-19 : l’esperienza dell’Hotspot COVID di Monza. » JHA - Journal of HIV and Ageing, janvier 2023. http://dx.doi.org/10.19198/jha31542.

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Résumé :
L’Hotspot COVID di Monza è stato inaugurato a dicembre 2020, per la valutazione e monitoraggio dei pazienti con infezione da COVID-19 lieve o moderata, al fine di fornire ai medici di medicina generale uno strumento di supporto territoriale atto a ridurre il numero di accessi in pronto soccorso (PS) e la pressione sulle strutture ospedaliere.<br />I pazienti sono stati valutati da un medico infettivologo o geriatra e da un infermiere di famiglia. Il quadro clinico è stato valutato tramite lo score National Early Warning Score 2 (NEWS-2) e secondo la stadiazione NIH (infezione asintomatica, malattia lieve, moderata, grave, critica). I dati anagrafici e clinici sono stati registrati su un database Excel.<br />Tra dicembre 2020 e luglio 2022 sono stati visitati 1442 pazienti, per un totale di 2319 accessi (835 visite di controllo, 36,1%). I periodi di maggior affluenza sono risultati essere marzo-maggio 2021 (877 accessi), dicembre-febbraio 2021 (432 accessi) ed infine maggio-luglio 2022 (495 accessi). Il 23,3% dei pazienti ha necessitato di 1 o più rivalutazioni (541/2319); solo il 5,3% (123/2319) è stato inviato in PS. Da maggio a luglio 2022 la maggior parte delle visite si è concentrata sulla prescrizione e dispensazione delle terapie antivirali precoci (314/495 accessi, 63,4%): la maggior parte dei pazienti valutati in questo periodo aveva infatti un quadro clinico lieve.<br />L’attività clinica svolta presso l’Hotspot è stata efficace per la gestione di un elevato numero di pazienti, mantenendo un numero limitato di accessi in PS. L’utilizzo dell’Hotspot è stato adattato secondo le necessità legate alle diverse fasi pandemiche e si è dimostrato un punto di cura che va nella direzione della riforma della sanità territoriale prevista dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
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