Littérature scientifique sur le sujet « Sproporzione »

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Articles de revues sur le sujet "Sproporzione"

1

Caputo, Flavia. « La disinformazione del paziente è la prima causa della marginalità della DP nel nostro Paese ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (14 février 2014) : S42—S43. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.969.

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Résumé :
La dialisi peritoneale è ferma da decenni a una prevalenza intorno al 10% e la maggioranza dei dializzati del nostro Paese viene trattata mediante emodialisi extracorporea in ospedale. La persistente incapacità di dare una corretta informazione al paziente sull'argomento “terapia sostitutiva della funzione renale” e su tutto quello che vi sta “dietro” deve essere ritenuta una delle principali cause di questa sproporzione.
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2

Merzagora, Isabella, Palmina Caruso et Guido Travaini. « Dilemmi etici dei professionisti sanitari e Covid-19 ». Medicina e Morale 70, no 4 (21 décembre 2021) : 409–16. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.948.

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Résumé :
Gli Autori hanno svolto una ricerca su un campione di 1.009 persone in tema di scelte etiche in periodo pandemico (aprile 2020) somministrando un apposito questionario online (web interviews). Di questo campione, il 10% ha dichiarato in sede di compilazione di svolgere una professione dell’area sanitaria. Partendo dall’analisi di questi dati e alla luce della letteratura di riferimento e delle raccomandazioni del SIAARTI/SIMLA “Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia da COVID-19”, gli Autori propongono alcune riflessioni in tema di dilemmi etici.
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3

Mele, Vincenza. « Percorsi femminili sull’accanimento riproduttivo ». Medicina e Morale 53, no 1 (28 février 2004) : 91–108. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.655.

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Résumé :
L’Autrice esamina criticamente la tecnica di fecondazione in vitro (FIVET) dal punto di vista etico, mettendo in luce gli elementi di sproporzione dell’intervento tecnologico per la bassa efficacia, l’alto rischio per il nascituro, l’invasività per il corpo materno e gli elevati costi economici. L’obiettivo del presente lavoro è contestare sia la terapeuticità della FIVET, sia contestare un luogo comune che vede il pensiero femminile favorevole alle tecnologie riproduttive. La sproporzionalità terapeutica viene quindi analizzata secondo l’ottica delle donne, alla luce di diverse prospettive: le prospettive della bioetica cosiddetta femminista e la prospettiva della bioetica al femminile. L’articolo mette in luce le ragioni di non accettabilità della tecnica da parte di entrambe le prospettive, in particolare l’oggettivazione del corpo della donna ed il parassitismo della tecnologia. L’Autrice conclude illustrando il suo personale punto di vista sulla bioetica al femminile: il logos delle tecnologie riproduttive, che è quello dell’ottimizzazione di un prodotto, mette a serio rischio il valore simbolico della maternità, come luogo originario del prendersi cura.
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4

Caramani, Daniele. « LA NAZIONALIZZAZIONE DEL VOTO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no 2 (août 1994) : 237–85. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022875.

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Résumé :
IntroduzioneTalvolta, teorie suggestive e portatrici di importanti potenzialità euristiche non trovano sempre quella collocazione teorica ed empirica che ne farebbe fonte di nuove conoscenze e di freschi impulsi analitici. Accade inoltre che riflessione concettuale e misure formali semplici ma ricche in sostanza e contenuti vengano trascurate a vantaggio di sofisticate metodologie e tecniche sproporzionate rispetto ai fini teorici conseguiti. Infine, la disciplina della scienza politica è caratterizzata da fenomeni di moda, che dirigono sia la produzione teorica che la ricerca empirica verso certi campi a discapito di altri.
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5

Requena Meana, Pablo. « Il principio di prudenza terapeutica. Oltre le distinzioni ordinario-straordinario e proporzionato-sproporzionato ». Medicina e Morale 68, no 2 (30 juin 2019) : 125–39. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.578.

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Résumé :
La questione sull’obbligo di impiegare o di non impiegare un mezzo terapeutico, era tradizionalmente risolta definendo obbligatori i mezzi che si consideravano ordinari, e invece non obbligatori quelli che si consideravano straordinari. Dopo le critiche ricevute da questo tentativo di risposta si è provato a risolvere diversamente la questione suddividendo le opzioni terapeutiche in proporzionate e sproporzionate. In questo articolo si tenta di mostrare come le due distinzioni non siano equivalenti e come, anche se necessarie, non siano sufficienti per il buon agire medico. Si deve pertanto sempre ricorrere alla prudenza terapeutica per fornire ad ogni paziente la migliore opzione medica personalizzata.
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6

Sabatello, Ugo, et Chiara Rogora. « L'adolescente e la pandemia da COVID-19. Intervista al prof. Ugo Sabatello ». PSICOBIETTIVO, no 3 (décembre 2021) : 141–52. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003010.

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Résumé :
È ormai chiaro all'opinione pubblica e soprattutto a noi sanitari che operiamo nel l'ambito della salute mentale in età evolutiva, che la pandemia da COVID-19, ma soprattutto le restrizioni sociali che ne sono derivate, sono state un detonatore per il deflagrare della sofferenza psichica, per una larga parte della popolazione giovanile. Gli adolescenti in particolare sembrano essere coloro che stanno pagando il prezzo più alto. Sembra esserci stata un'impennata di diagnosi importanti come gravi disturbi dell'umore, cutting, tentativi di suicidio, disturbi del comportamento alimentare ecc. L'intervista che segue vuole fare il punto sulla situazione dei Servizi ospedalieri di Neuropsichiatria Infantile che insieme ai Servizi territoriali sono stati "presi d'assalto". Le richieste di aiuto, di ricovero, di presa in carico sono nettamente aumentate e sproporzionate rispetto alla disponibilità di posti letto e/o disponibilità di valenze per la presa in carico. L'intervista è stata concessa dal dott. Ugo Sabatello che ha accettato di rispondere per iscritto alle domande curando così personalmente la bibliografia e la forma espositiva.
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7

« Diritto italiano. Penale ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (novembre 2010) : 221–37. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003017.

Texte intégral
Résumé :
1. Corte di cassazione 31.3/22.4.2010 n. 15464 - favoreggiamento della permanenza illegale tramite locazione a stranieri irregolarmente soggiornanti - sequestro preventivo immobile - riesame - conferma - ricorso per Cassazione - nozione di ingiusto profitto - assoluta sproporzione nel rapporto sinallagmatico - ingiusto introito pari alla corrispondente elusione fiscale - inammissibilitŕ del ricorso.2. Corte di cassazione 28.4/27.5.2010 n. 20251 - reato di ingresso e soggiorno illegale - condanna all'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva senza previa determinazione della pena dell'ammenda - omessa determinazione della durata del divieto di reingresso - ricorso immediato per Cassazione del PM - annullamento - determinazione del giudice di rinvio nel giudice competente per l'appello sulle sentenze del giudice di pace.3. Corte di cassazione 21.4/1.7.2010 n. 24814 - convalida di arresto per inottemperanza all'ordine di allontanamento del questore - pendenza di domanda di emersione colf e badanti - sospensione dei procedimenti penali connessi alla irregolaritŕ del soggiorno - annullamento della convalida dell'arresto.4. Tribunale di Cremona 27.11.2008 n. 776 - utilizzo del burqa in luogo pubblico - assenza di giustificato motivo - immediata disponibilitŕ a svelare il volto alla p.g. - compiuta identificazione della donna - mancata lesione del precetto penale - insussistenza del fatto.5. Tribunale di Perugia 23.3.2010 n. 381 - inottemperanza all'ordine del questore - regolarizzazione colf e badanti - rilascio di permesso di soggiorno - estinzione del reato.6. Tribunale di Rovigo 4.5.2010 n. 65 - delitto di abbandono delle figlie minori - definizione del concetto di abbandono - necessitŕ che l'abbandono configuri una situazione di pericolo per l'incolumitŕ del minore - rilevanza del parametro culturale di riferimento dell'agente ai fini della esclusione dell'elemento soggettivo del reato - sussistenza.7. Giudice di pace di Reggio Emilia 18.5.2010 n. 85 - contravvenzione di soggiorno illegale nel territorio dello Stato - pena dell'ammenda - non obbligatorietŕ della sanzione sostitutiva dell'espulsione.
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8

Di Pietro, Maria Luisa. « La questione demografica e il pensiero di Giovanni Paolo II ». Medicina e Morale 56, no 5 (30 octobre 2007). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2007.307.

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Résumé :
L’articolo offre una sintesi dell’insegnamento di Giovanni Paolo II sulla cosiddetta “questione demografica”, che si presenta con scenari differenti nelle diverse parti del mondo. Nei Paesi ricchi si registra, infatti, un preoccupante calo delle nascite, mentre nei Paesi poveri si assiste all’aumento della popolazione, il che appare non compatibile con le frequenti condizioni di sottosviluppo. Da qui il riferimento alle note teorie maltusiane e alla loro riformulazione da parte del neomalthusianesimo, dell’organicismo e dell’ecologismo, che propongono come soluzione il controllo delle nascite. Non esistendo, però, una reale e insanabile sproporzione tra crescita della popolazione e disponibilità delle risorse, le politiche antinataliste appaiono più che una scelta razionale, un escamotage per risolvere problemi ben diversi come ad esempio le politiche economiche di molti Paesi ricchi. La vera causa del sottosviluppo va, infatti, ricercata nella mancanza di equità nell’accesso alle risorse. Ed anche qualora si provasse che la crescita della popolazione è la causa del sottosviluppo, il rispetto della dignità e del valore incondizionato e inalienabile che si deve a ogni persona rende moralmente inaccettabile il ricorso a qualsiasi mezzo per il contenimento delle nascite (come la contraccezione, la sterilizzazione o l’aborto) o la loro imposizione da parte delle politiche governative. ---------- The article aims to offer a synthesis of John Paul II’s teaching about the so-called “demographic matter”, present in different way in the various parts of the world. Rich and advanced Countries see a fall in the births; instead, poor Countries see an increase in the population, which is not easily tolerable in a context of underdevelopment. The idea of the Malthusian theory and its reformulation now that point by the neo-Malthusianism, the Organicism and the Environmentalism, that intent “to resolve” the demographic matter by birth control. Because of there is not an effective gap between population growth and resources availability, anti-birth policies, therefore, seem to be an escamotage to resolve different problems that, otherwise, would debate economic policies in many rich Countries instead of a choice imposed by rationality. In fact, the true reason of underdevelopment must be found in the lack of equity in resources access. But, even if underdevelopment be proved by population growth, respect for human dignity makes morally unjustifiable any means for births control (as contraception, sterilization or abortion) or their imposition by government policies.
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Thèses sur le sujet "Sproporzione"

1

MONTORSI, MATTEO. « Passato, presente e futuro della confisca di prevenzione ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/314916.

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Résumé :
Il presente lavoro si propone di analizzare la complessa evoluzione della confisca di prevenzione ed evidenziare le problematiche più rilevanti che caratterizzano questo strumento per come attualmente concepito ed applicato. A tal fine l’analisi muove dalla ricostruzione storica e normativa della nascita e dell’affermazione del sistema preventivo, in origine composto da misure solamente di carattere personale che, tuttavia, ancora oggi condividono con le misure patrimoniali il presupposto “identitario” costituito dalla possibilità di inquadrare il prevenuto in una fattispecie di pericolosità sociale. L’analisi è poi estesa alla giurisprudenza convenzionale più rilevante in tema di misure preventive e forme di confisca allargata dei proventi, nonché ai principali atti normativi che delineano la politica dell’Unione Europea in quest’ultima materia. L’ascesa di strumenti patrimoniali “moderni”, e in parte simili alla confisca di prevenzione, anche nelle altre legislazioni dell’Unione Europea ha peraltro suggerito l’opportunità di una breve comparazione con i modelli più interessanti del panorama europeo, ed in particolare con la corrispondente disciplina spagnola in tema di misure preventive e confisca dei proventi. Il lavoro si conclude con la formulazione di alcune osservazioni che, muovendo dalle ultime pronunce della Corte Costituzionale in tema di natura cd “ripristinatoria” della confisca di prevenzione (e della confisca allargata), si propongono di mettere a fuoco la perdurante problematicità -anche- della nuova impostazione prospettata, formulando comunque qualche spunto per un suo parziale superamento
Thesis aims to analyze the complex evolution of preventive italian confiscation and highlight the most relevant problems that characterize this tool as it is currently conceived and applied. The analysis starts from historical and normative reconstruction of birth and development of the preventive system, originally composed by personal measures that still today share with the preventive confiscation the presupposition constituted by the possibility to place the person whom it is addressed into a (more or less specific) cases of social dangerousness. The analysis is then extended to the most relevant ECHR jurisprudence about preventive measures and extended confiscation of proceeds of crime, as well as to the main regulatory acts that outline the policy of the European Union in the latter matter. The rise of "modern" type of tools in many other European Union legislations (which often share some aspects of the Italian preventive confiscation structure) has also suggested the opportunity of a brief comparison with the most interesting European models, especially regarding the corresponding Spanish legislation on preventive measures and confiscation of proceeds and assets of crime, Starting from the latest rulings of the Constitutional Court about the so-called "restorative" nature of the preventive confiscation (and of the extended confiscation), this work concludes with some observations that aim to focus on the main persisting problems of this tool (concern also the recent perspective mentioned before), however formulating some ideas for its partial overcoming
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