Littérature scientifique sur le sujet « Sport educativo »
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Articles de revues sur le sujet "Sport educativo"
Abad Robles, Manuel Tomás. « Propuesta de enseñanza del Tenis de Mesa en Educación Primaria y Secundaria (Proposal to the table tennis teaching in primary and secondary school) ». Retos, no 13 (28 mars 2015) : 33–38. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i13.35025.
Texte intégralGiménez Fuentes-Guerra, Fco Javier, et José Mª Rodríguez López. « Buscando el deporte educativo, ¿cómo formar a los maestros ? » Retos, no 9 (28 mars 2015) : 40–45. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i9.35057.
Texte intégralMonjas Aguado, Roberto, Andrés Ponce Garzarán et Juan Manuel Gea Fernández. « La transmisión de valores a través del deporte. Deporte escolar y deporte federado : relaciones, puentes y posibles trasferencias (The transmission of values through sports. School and federated sports : relationships, bridges and possible transfers) ». Retos, no 28 (7 mai 2015) : 276–84. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i28.35650.
Texte intégralLatorre Román, Pedro Ángel, Jose Carlos Cámara Pérez et Antonio Pantoja Vallejo. « Percepción del riesgo en las actividades físico deportivas escolares (Risk and accident perception in sport and physical activities in school) ». Retos, no 27 (5 mars 2015) : 93–97. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i27.34354.
Texte intégralGutiérrez-García, Carlos, Luz Amelia Hoyos Cuartas, Monica Yuri Takito et Ángel Pérez-Pueyo. « Perfil profesional de los educadores de deporte escolar en Bogotá (Professional profile of school sport educators in Bogota) ». Retos, no 26 (6 mars 2015) : 60–65. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i26.34400.
Texte intégralBernabé Martín, Javier, et Francisco Javier Fernández-Río. « Integrando Facebook en el Modelo de Educación Deportiva : Una experiencia práctica (Integrating Facebook in Sport Education : A practical experience) ». Retos 41 (3 mars 2021) : 718–27. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v41i0.82876.
Texte intégralRobles Rodríguez, Andrés, et José Robles Rodríguez. « La participación en las clases de educación física la ESO y Bachillerato. Un estudio sobre un deporte tradicional (Balonmano) y un deporte alternativo (Tchoukball) (Physical education involvement in middle and high School. Comparison between a traditional ». Retos, no 39 (19 mai 2020) : 78–83. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i39.78129.
Texte intégralCarter-Thuillier, Bastian, Víctor Manuel López Pastor et Francisco Gallardo Fuentes. « Inmigración, deporte y escuela. Revisión del estado de la cuestión (Immigration, sport and school. A review of the state of the art) ». Retos, no 32 (23 novembre 2016) : 19–24. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i32.51514.
Texte intégralRuiz Cazorla, Luis Javier, José Luis Chinchilla Minguet et Manuel Ruiz Cazorla. « La vejez y el deporte como objeto de representaciones sociales (The old age and the sport like object of social representations) ». Retos, no 17 (9 mars 2015) : 118–21. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i17.34690.
Texte intégralMurillo Fuentes, Alfonso, Gonzalo Ramírez Macías, José Pascual Sanchís Ramírez et Fátima Palacios Rodríguez. « Satisfacción de docentes-responsables de la gestión deportiva en centros escolares andaluces (Satisfaction of teachers-managers of sport at Andalusian schools) ». Retos, no 24 (7 mars 2015) : 85–90. http://dx.doi.org/10.47197/retos.v0i24.34533.
Texte intégralThèses sur le sujet "Sport educativo"
Morelli, Tommaso <1993>. « Gli sport occidentali di squadra nel sistema educativo cinese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12985.
Texte intégralSgambelluri, Rosa. « Lo sport educativo in alcuni sistemi scolastici europei. Analisi comparativa tra Italia, Belgio, Spagna e Regno Unito ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/231.
Texte intégralLe nuove generazioni, soprattutto quelle nate a cavallo tra la fine degli anni 80’ e gli inizi degli anni 90’ del secolo scorso, sono state formate in Italia all’interno di una tensione ideale, quella di dover contribuire alla costituzione di una nuova dimensione sociale e culturale nonché nazionale: l’Unione Europea. Tra gli adolescenti e i giovani italiani questo imperativo educativo è stato letto e tradotto in una percezione alquanto peculiare della storia recente: i “nonni”, ovvero i costituenti dell’Unione Europea, all’indomani della II guerra mondiale, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di abbattimento di frontiere, creazione strutture economiche interdipendenti e di un corpus legislativo comune, in quanto elementi atti a garantire la pace in Europa e scongiurare per sempre gli orrori dei campi di battaglia, delle città bombardate, delle popolazioni deportate; i “padri”, alias l’establishment governativo che conduceva verso l’euro, la comune moneta europea, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di possibilità di crescita economica all’interno di un comune spazio di libera circolazione delle merci. Di contro la cultura adolescenziale e giovanile, intesa come un insieme di valori, definizioni della realtà e codici di comportamento condivisi da persone che hanno in comune uno specifico modo di vita , era già europea. I nonni e i padri non dovevano, per creare una nuova identità comunitaria, che rincorrere! Nello specifico i membri delle nuove generazione, proiettati nell’orizzonte geografico europeo, si percepivano già come comunità sentendo di avere in comune, pur nelle diversità, stesse origini, una cultura condivisa, un canale di comunicazione linguistica comune, valori, costumi, forme di alimentazioni, forme letterarie e artistiche gruppali, adolescenti e giovani europei erano consapevoli di ascoltare la stessa musica, leggere gli stessi autori e le stesse riviste, guardare gli stessi programmi televisivi, avere stessi valori e modelli culturali di riferimento, bere, mangiare e vestire le stesse cose e, nelle rispettive forme linguistiche nazionali, parlare con strutture gergali similari. Nell’incontrarsi sul comune suolo europeo queste generazioni, le prime a muoversi con grande disinvoltura tra una capitale e l’altra, grazie anche al codice comunicativo inglese, scoprivano velocemente che ciò che accomunava era di gran lunga superiore a ciò che differenziava. I giovani europei sentivano d’agire già come un unico popolo, insistente su di uno spazio geografico omogeneo, e, in virtù di tale comunanza, gli adulti dovevano e potevano, nel rispetto del loro ruolo di garanti della trasmissione intergenerazionale, organizzarsi in stato sovrano. In realtà i costituenti dell’Unione Europea, nel creare i presupposti comunitari, avevano come obiettivo quello di costruire un quadro comune di valori universali ai quali ispirarsi per edificare una “casa comune” fatta non più di mattoni condivisi ma condivisibili. Nel loro ambito riflessivo i costituenti attribuivano al termine valori, come in una parabola discendente, un significato che andava da quello di orientamenti, a fatti sociali e a fatti propri. Nel primo caso, per essere chiari, i valori sono intesi come orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane, fini trascendenti rispetto all’esistente ed indicanti, pertanto, un dover essere, una tensione verso uno stato di cose ritenuto ideale e desiderabile, ma che non è, o non ancora, realizzato; nel secondo i valori sono intesi come fatti sociali in quanto fatti di gruppi sociali i quali orientano in base ad essi il proprio agire, e quindi valori come motivazioni dei comportamenti; nel terzo i valori sono intesi come fatti propri, adottati da individui o gruppi mediante processi, più o meno consapevoli, di scelta . Quanto più, in una società, i valori slittano da fatti propri a fatti sociali e, infine, ad orientamenti, divenendo la tensione di cui sopra, tanto più essi cessano di essere particolari per assurgere ad universali, espressione non più di una forma mentis soggiacente ad un dato spazio e ad un dato tempo ma presupposto di una società giusta nella sua derivazione etimologica da ius (ossia il diritto e quindi patto). Secondo i costituenti la nascita dell’UE doveva avvenire non solo in riconoscimento dei profondi legami storici che accomunavano le sorti delle popolazioni europee a partire dal IV secolo d.c., non solo per i profondi legami culturali letterali, artistici, ecc., che si erano creati nel trascorrere dei tempi, per la comune religiosità, per lo spazio geografico e climatico alquanto omogeneo, ma quanto per la scelta effettuata dai popoli comunitari: valori universali, valori “ di tutti” cui aspirare, in cui riconoscersi e specchiarsi, presidi dei confini del vivere civile, base, irrinunciabile e imprescindibile, definente la natura del patto sociale. In tal senso i costituenti definirono la pace come valore per la nascente UE poiché ripudiarono l’idea dell’esaltazione, presente nella cultura europea dalla caduta dell’Impero Romano sino alla prima metà del Novecento, della guerra come valore sul quale misurare la virtù e la dignità e l’onore dei popoli. Accanto al valore della pace nei rapporti tra i popoli europei, posero il valore della reciprocità e del rispetto, della libertà, dell’eguaglianza e della dignità della persona umana. Riconobbero, altresì, proprio perché si era alla presenza di una collettività di cittadini che stavano scegliendo un insieme di diritti e doveri alla base della loro società ideale, che nella costituzione dell’Unione la formazione dello stato avrebbe preceduto quello di costituzione della nazione. Avvertirono subito anche il pericolo di un soffocamento della formazione di una coscienza europea, di un’area culturale europea che potesse chiamarsi nazione, da parte di un apparato eurostatale qualora non controbilanciato da processi di interazione e integrazione dei meccanismi degli stati membri. Una siffatta situazione agli italiani, così come alle genti germaniche, è nota, giacché rammenta la formazione di uno stato nazionale come unificazione di una pluralità di stati regionali sotto la spinta egemonica di uno di essi . Per ovviare a ciò, per superare gli egoismi dei vari stati membri, previdero un lungo periodo di incontro-confronto tra gli apparati nazionali grazie al quale ciascuno potesse analiticamente conoscere e ri-conoscere l’altro, avviare un processo di accettazione e giustificazione delle diversità e un processo orizzontale di acculturazione nel suo significato di cambiamento culturale e psicologico dovuto al contatto duraturo con persone appartenenti a culture differenti (Sam, D.L. 2006). In tal senso attribuirono grande importanza alle istituzioni scolastiche come mezzo attraverso cui creare, nella centralità della persona, una nuova cittadinanza, un nuovo umanesimo, un nuovo patrimonio culturale di ispirazione valoriale universale. Negli ultimi anni la materia legislativa comunitaria, per l’istruzione e la formazione, si è limitata però a delle direttive per aumentare il grado di competizione dei cittadini europei, la mobilità sociale e, quindi, la coesione sociale. Nulla o poco è stato fatto in termini di un confronto, politicamente programmato, sistematico e non occasionale, tra i diversi sistemi scolastici che ne evidenziassero le specificità, i punti di contatto, i punti di forza e debolezza, rispetto ad esempio alle competenze, come riflessione sul concetto di competenza, rapporto tra sapere e saperi, conoscenza conoscenze e competenze, ruolo delle competenze trasversali nel processo di apprendimento, rapporto tra saperi disciplinari e competenze, o piuttosto alle metodologie, come motivazione degli alunni, metodi per un apprendimento consapevole, organizzazione di tempi, luoghi, strumenti e modalità della didattica, come necessità di mettere in rete le scuole, o infine alle scelte valoriali. Eppure come è possibile pensare un processo di integrazione tra i sistemi formativi nazionali al fine di creare strutture comunitarie che diano, equamente, ad ogni cittadino dell’UE le stesse possibilità se non si parte dalla reciproca conoscenza? Stesse possibilità intese non solo come spendibilità competitiva ma come piena espressione del sé di ogni cittadino, delle individuali potenzialità all’interno di una cornice di reciprocità, di dignità umana e libertà e universalità valoriale come pensato dai costituenti. Il presente lavoro vuole, anche solo in parte, provare ad ovviare a ciò offrendo una comparazione tra sistemi scolastici nazionali dell’UE e quindi consentire una maggiore comprensione delle modalità di cura del fanciullo, vero specchio di una società, nei diversi luoghi comunitari. Le nazioni che sono state prese in esame, oltre all’Italia, sono state la Spagna, il Regno Unito e il Belgio. La scelta è innanzitutto ricaduta sulle nazioni non di recente adesione all’UE sia per motivazioni strettamente correlate alla reperibilità di fonti sia perché si tratta di paesi che, in una certa misura, hanno già avviato politiche di integrazione se non altro per ciò che concerne gli obiettivi competitivi formativi comunitari. La scelta è stata fatta poi tenendo conto che molteplici credenze e abitudini intellettuali concorrono a formare lo spazio culturale comunitario, che tale variabilità rappresentino, ad un tempo, un fattore critico ed un elemento di ricchezza e che esse si riflettono tutte nell’agenzia formativa per eccellenza: la scuola. Ad esempio, l’Italia, la Spagna e il Belgio sono paesi a prevalenza cattolica, il Regno Unito invece è prevalentemente rientrante in quell’ambito religioso che per semplicità definiamo protestante. Pur assistendo nelle società moderne ad un processo di secolarizzazione è indubbio che esista un’interazione tra aspetti religiosi ed ordine morale. Sebbene lo spazio geografico europeo sia improntato alla tradizione giudaico-cristiana, i paesi cattolici hanno, in termini di mentalità, una maggiore correlazione con la tradizione cristiana e, di contro, quelli protestanti con la tradizione giudaica. Ne consegue un atteggiamento diverso, come substrato culturale, nei confronti della ricchezza (e della povertà) che si riflette nei fini valoriali formativi. Ancora, tutti e quattro i paesi presi in esame devono confrontarsi al loro interno con istanze autonomistiche che trovano la loro massima espressione nelle aspirazioni via via sempre più separatiste della componente francofona e fiamminga belga. Al di là degli elementi di attualità è interessante vedere come il Belgio ha provato ha riflettere il riconoscimento dell’alterità e della dignità umana delle “minoranze” nelle strutture formative, banco di sfida delle future strutture comunitarie. L’esistenza di una componente non minoritaria belga fiamminga, ovvero olandese, ovvero del germanico ovest, rimanda, inoltre, in termini linguistici (e non solo) alla maggiore vicinanza tra l’inglese e l’olandese (nonché tedesco) rispetto alla componente francofona di derivazione latina come lo spagnolo e l’italiano. Le strutture linguistiche, che rimandano a ceppi diversi del tipo europide, riflettono, poiché è la parola che struttura il cervello, habitus mentali differenti, approcci alla conoscenza diversificati. La comparazione tra sistemi scolastici apre così interessanti spunti di riflessione non solo sul concetto di competenze ma su come la correlazione tra cultura e corporeità modifichino il concetto stesso di competenze nel quadro comune di riferimento europeo. Gli esempi fatti rimarcano come la comparazione tra i sistemi scolastici non abbia solo un valore di ontologica conoscenza ma possa offrire spunti interessanti di riflessione sulle diverse modalità di intendere l’apprendimento, gli obiettivi formativi, i fini valoriali, ma anche di risolvere la sfida del ventunesimo secolo ossia la multiculturalità. Tutti elementi da cui una scuola comunitaria non può prescindere. [a cura dell'autore]
2009 - 2010
Brito, António Manuel Vitória Vences de. « A actividade pedagógica do treinador em ginástica artística-estudo comparativo do treinador de ginástica artística do sistema federado e do treinador (professor de Educação Física) de ginástica artística do sistema educativo - Desporto Escolar ». Master's thesis, Instituições portuguesas -- UTL-Universidade Técnica de Lisboa -- -Faculdade de Motricidade Humana, 1999. http://dited.bn.pt:80/29352.
Texte intégralOrts, Delgado Francisco J. « El derecho educativo del menor en el deporte escolar ». Doctoral thesis, Universitat de Lleida, 2013. http://hdl.handle.net/10803/112028.
Texte intégralEl deporte escolar se presenta como una actividad social que contribuye a la formación integral de los jóvenes y se convierte en un complemento necesario para la educación. El sujeto que participa en estas actividades es un menor de edad. Su condición de sujeto en desarrollo justifica una protección especial para garantizar sus derechos. Los poderes públicos han incorporando medidas encaminadas a proteger y promocionar el desarrollo personal y social del menor en el deporte. Estas medidas de carácter educativo se han convertido en derecho positivo en nuestro ordenamiento. Averiguar como se ha ordenado el derecho educativo en el deporte escolar ha sido el primer objetivo, concluyendo que sería necesaria una normativa armonizada que rigiera el desarrollo de esta actividad. El objetivo final de este estudio ha sido proponer contenidos susceptibles de convertirse en normas de actuación que garanticen la protección educativa del menor en el deporte escolar.
The school sport is presented as a social activity that contributes to the integral formation of young people, and becoming a necessary complement to education. The subject who participates in these activities is a minor. His status as a developing subject justifies a special protection to ensure their rights. Public authorities have got incorporated measures to protect and promote the personal and social development of children in sport. These educational measures have become positive law in our legal system. Find out as ordered the right education in school sport has been the first objective, concluding that would require harmonized rules to govern the development of this activity. The ultimate goal of this study was proposing contents that could become norms for action that will ensure the educational protection of minors in school sport.
Mawson, Hannah. « Sports leadership : an exploration of the personal development of sports leaders and their contribution to community sport ». Thesis, University of Gloucestershire, 2013. http://eprints.glos.ac.uk/1051/.
Texte intégralCuellar, Clara R. « Significance and Delivery of Sport in Belize : Perceptions of Selected Experts ». Columbus, Ohio : Ohio State University, 2002. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1037630666.
Texte intégralTitle from first page of PDF file. Document formatted into pages; contains xii, 147 p. Includes abstract and vita. Advisor: Packianathan Chelladuria, Dept. of Education. Includes bibliographical references (p. 101-106).
Young, Eugene Patrick. « Sport, politics and higher education : higher education's role in the network that supports elite sports development ». Thesis, University of Ulster, 2001. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.365399.
Texte intégralPark, Sungjoo. « Moral Education and Sport ». The Ohio State University, 2010. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1268240015.
Texte intégralMiliauskas, Juozas. « Lietuvos kurčiųjų rinktinės ir Vilniaus "SSK-KM-Perlas" krepšininkų fizinis išsivystymas ir parengtumas bei žaidyminė veikla 2005/2006 m. sezone ». Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2007. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2007~D_20070816_175718-83658.
Texte intégralResults of Lithuanian deaf basketball players in various competitions indicate that people belonging to this social group can achieve significant victories. Thus, it is essential to investigate and systemize Lithuanian deaf basketball players’ physical development, preparedness, peculiarities of their competitive activity and compare with those of the team with healthy players. It is important for the theory and practice of basketball trainings. The objective of the paper is to identify and compare physical development and preparedness of Lithuanian national deaf basketball team with those who are healthy. It also aims at analyzing competitive activities of these teams. Tasks of analyses are as follows: 1. to identify the development and preparedness of Lithuanian deaf basketball team with the development and preparedness of Lithuanian healthy basketball team. 2. to prepare the analysis of the competitive activity of both teams. 3. to compare the development, preparedness and game indicators of both teams. The subject of the research is Lithuanian national death men basketball team (n=12) and players from Vilnius KM-SSK – Perlas basketball team. The object of the research is physical development, preparedness and competitive activity of deaf and healthy players. The preparation of Lithuanian national deaf basketball team is similar to that of healthy basketball players. In both teams the tallest players are centers (they are also the heaviest ones), then go forwards and... [to full text]
Flumerfelt, Robin Allan. « Peace education : implications for physical education and sport ». Connect to resource, 1988. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1193082948.
Texte intégralLivres sur le sujet "Sport educativo"
Sibilio, Maurizio. Lo sport come percorso educativo : Attività sportive e forme intellettive. Napoli : Guida, 2005.
Trouver le texte intégralSports PLUS : Positive Learning Using Sports : the new science of sport-based education. Farmington, ME : Global Children Publishing, 2016.
Trouver le texte intégralFilip, Mess, Haag Gerald et Hanke Johannes, dir. Dictionary : Sport, physical education, sport science. 2e éd. Berlin : Logos Verlag, 2012.
Trouver le texte intégralRayner, Mike, et Tom Webb. Sport Management Education. London : Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003140078.
Texte intégralEthics, knowledge and truth in sports research : An epistemology of sport. New York : Routledge, 2010.
Trouver le texte intégralThomson, Ian. Giftedness, excellence and sport : A research study for theScottish Sports Council. Edinburgh : Scottish Sports Council, 1992.
Trouver le texte intégralPolievskiy, Sergey. Sports environment. ru : INFRA-M Academic Publishing LLC., 2020. http://dx.doi.org/10.12737/21022.
Texte intégralWales, Sports Council for, dir. The education legislation : A guide for the governing bodies of sport, sports clubs and other sports organisations. [Cardiff] : Sports Council for Wales, 1989.
Trouver le texte intégralL, Llewellyn R., dir. Sport in higher education education code of practice : Physical education, recreation and sport. 2e éd. Pontypridd : Polytechnic of Wales, 1992.
Trouver le texte intégralMartin, Polley. Sport, Education, and Improvement. London : Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003101826.
Texte intégralChapitres de livres sur le sujet "Sport educativo"
Zhan, Yejun. « Study on Role of Leisure Sports in University Sport Education ». Dans Lecture Notes in Electrical Engineering, 397–402. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-35398-7_50.
Texte intégralLight, Richard L., et Steve Georgakis. « Sport as education vs Sport as business ». Dans Sociology for Physical Education and Sports Coaching, 16–23. London : Routledge, 2023. http://dx.doi.org/10.4324/9781003372554-3.
Texte intégralKretschmann, Rolf. « Values and Value Education in Physical Education ». Dans Fairplay im Sport, 69–82. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-21342-8_5.
Texte intégralLight, Richard L., et Steve Georgakis. « Media–Sport ». Dans Sociology for Physical Education and Sports Coaching, 59–66. London : Routledge, 2023. http://dx.doi.org/10.4324/9781003372554-9.
Texte intégralLight, Richard L., et Steve Georgakis. « Sport sociology ». Dans Sociology for Physical Education and Sports Coaching, 8–15. London : Routledge, 2023. http://dx.doi.org/10.4324/9781003372554-2.
Texte intégralGiel, Thomas, Rei Yamashita, Daryousch Argomand et Kirstin Hallmann. « International sport management education ». Dans Education in Sport and Physical Activity, 24–37. London : Routledge, 2022. http://dx.doi.org/10.4324/9781003002666-4.
Texte intégralMackintosh, Chris. « Higher education sport development ». Dans Foundations of Sport Development, 164–72. First Edition. | New York : Routledge, 2021. : Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9780429326707-17.
Texte intégralRatten, Vanessa. « Sport Entrepreneurship Education and Policy ». Dans Sport Entrepreneurship, 125–38. Cham : Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-73010-3_9.
Texte intégralKwauk, Christina Ting. « Empowering Girls Through Sport : A Gender Transformative Approach to Life Skills ? » Dans Life Skills Education for Youth, 91–111. Cham : Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-85214-6_5.
Texte intégralLight, Richard L., et Steve Georgakis. « Sport and gender ». Dans Sociology for Physical Education and Sports Coaching, 71–79. London : Routledge, 2023. http://dx.doi.org/10.4324/9781003372554-11.
Texte intégralActes de conférences sur le sujet "Sport educativo"
Colibaba, Anca cristina, Florin Murariu, Stefan Colibaba, Irina Gheorghiu et Ovidiu Ursa. « PROMOTING LESS POPULAR SPORTS IN SCHOOLS THROUGH THE NOT ONLY FAIR PLAY ONLINE TOOLKIT ». Dans eLSE 2016. Carol I National Defence University Publishing House, 2016. http://dx.doi.org/10.12753/2066-026x-16-172.
Texte intégralParandjuks, Rihards. « The Importance of Education for Sport Schools Students ». Dans 79th International Scientific Conference of University of Latvia. University of Latvia, 2021. http://dx.doi.org/10.22364/htqe.2021.85.
Texte intégralKuzmina-Rimša, Irina, et Rihards Parandjuks. « Analysis of Tennis Training Opportunities in the System of Latvian Sport Education ». Dans 80th International Scientific Conference of the University of Latvia. University of Latvia Press, 2022. http://dx.doi.org/10.22364/htqe.2022.75.
Texte intégralRickels, Austin, et Matthew Montebello. « SPORT AND PERFORMANCE PSYCHOLOGY IN SECONDARY EDUCATION ». Dans International Conference on Education and New Developments. inScience Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36315/2022v1end114.
Texte intégralĐurđević, Nenad. « OBRAZOVANjE SPORTSKIH STRUČNjAKA U REPUBLICI SRBIJI ». Dans XVIII Majsko savetovanje. University of Kragujevac, Faculty of Law, 2022. http://dx.doi.org/10.46793/xviiimajsko.291dj.
Texte intégralDimitrov, Dimitar. « THE INTERCONNECTION BETWEEN SPORT AND TOURISM ». Dans TOURISM AND CONNECTIVITY 2020. University publishing house "Science and Economics", University of Economics - Varna, 2020. http://dx.doi.org/10.36997/tc2020.83.
Texte intégralGao, Haili. « Research on Sports Social Issues Based on Sport Sociology ». Dans 2016 International Conference on Economy, Management and Education Technology. Paris, France : Atlantis Press, 2016. http://dx.doi.org/10.2991/icemet-16.2016.188.
Texte intégralGrigore, Vasilica. « STUDY ON THE OPPORTUNITY INCLUSION OF E-LEARNING AND E-TESTING IN SPORT SCIENCE AND PHYSICAL EDUCATION STRATEGIES ». Dans eLSE 2013. Carol I National Defence University Publishing House, 2013. http://dx.doi.org/10.12753/2066-026x-13-215.
Texte intégralGrigore, Vasilica, Alina daniela Moanta et Iulian gabriel Ghitescu. « STUDY REGARDING THE IMPORTANCE OF EDUCATIONAL PLATFORMS IN PROFESSIONALIZING THE PERFORMANCE ATHLETES ENROLLED IN HIGHER EDUCATION SPORTS INSTITUTIONS ». Dans eLSE 2016. Carol I National Defence University Publishing House, 2016. http://dx.doi.org/10.12753/2066-026x-16-222.
Texte intégralKaplan, V. I., et L. G. Pashchenko. « THE EFFECTIVENESS OF IMPLEMENTATION OF STANDARDS I–II LEVELS OF VFSK GTO BOYS INVOLVED IN THE FIGHT ». Dans Х Всероссийская научно-практическая конференция. Nizhnevartovsk State University, 2021. http://dx.doi.org/10.36906/fks-2020/18.
Texte intégralRapports d'organisations sur le sujet "Sport educativo"
Reyes, Lucía, Luis Miguel García López, María José Camacho-Miñano et Kimberly Linda Oliver. Participatory approaches to empower girls and young women in physical education and sports contexts : a systematic review. INPLASY - International Platform of Registered Systematic Review and Meta-analysis Protocols, octobre 2021. http://dx.doi.org/10.37766/inplasy2021.10.0026.
Texte intégralZhang, Junlong, Lixia Bao, Mohd Nasiruddin Nasnoor Mohd Nasiruddin, Mohd Ashraff Mohd Mohd Anuar et Gege Yao. Effects of Sports Education Model on Students' Attitudes Towards Physical Education Learning : A Systematic Review. INPLASY - International Platform of Registered Systematic Review and Meta-analysis Protocols, octobre 2022. http://dx.doi.org/10.37766/inplasy2022.10.0040.
Texte intégralJansen, Arjen J., Anoek van Vlaardingen, Simon Choppia, John Hart, Stefan Litzenberger, Stefan Schwanitz, Mark de Zee et Pascal Madeleine. Lessons learned in the Alliance for Sports Engineering Education (A4SEE), an Erasmus+ project. Purdue University, 2022. http://dx.doi.org/10.5703/1288284317519.
Texte intégralFernandez-Rio, Javier, et Damián Iglesias Gallego. What do we know about pedagogical models in physical education and sport so far ? An overview of reviews. INPLASY - International Platform of Registered Systematic Review and Meta-analysis Protocols, mars 2021. http://dx.doi.org/10.37766/inplasy2021.3.0025.
Texte intégralJejeebhoy, Shireen, Rajib Acharya, Neelanjana Pandey, K. G. Santhya, A. J. Zavier, Santosh Singh, Komal Saxena, Aparajita Gogoi, Madhu Joshi et Sandeep Ojha. The effect of a gender transformative life skills education and sports-coaching programme on the attitudes and practices of adolescent boys and young men in Bihar. Population Council, 2017. http://dx.doi.org/10.31899/pgy8.1032.
Texte intégralOleksiuk, Vasyl P., et Olesia R. Oleksiuk. Exploring the potential of augmented reality for teaching school computer science. [б. в.], novembre 2020. http://dx.doi.org/10.31812/123456789/4404.
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