Thèses sur le sujet « Spettrometria di Massa Imaging »
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Fornai, L. « Molecular Imaging of the heart by mass spectrometry ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421675.
Texte intégralIntroduzione Le malattie cardiovascolari rappresentano nel mondo la prima causa di morte, contando 17.1 milioni di morti ogni anno. Attualmente i meccanismi fisiopatologici alla base delle patologie sono in larga parte ancora sconosciuti. Capire la natura dei complessi processi biologici in atto sia nel miocardio cardiaco sano che malato richiede l’identificazione e la localizzazione degli stessi elementi molecolari coinvolti. METODO Utilizzando tecniche complementari di spettrometria di massa d’immagine (SMI) quali la spettrometria di massa a ioni secondari (Secondary Ion Mass Spectrometry, SIMS) e la spettrometria di massa a desorbimento /ionizzazione laser assistita da matrice (Matrix-assisted laser desorption/ionization, MALDI) abbiamo analizzato le principali componenti del cuore del ratto: il pericardio, il miocardio, l’endocardio, le valvole e i grandi vasi al fine di studiare ed identificare l’originale distribuzione di atomi, lipidi, peptici e proteine nel tessuto cardiaco normale. Quaranta sezioni di tessuto cardiaco sono state acquisite e ricostruite ottenendo un database tridimensionale. RISULTATI L’analisi della superficie delle sezione di tessuto cardiaco ha generato molteplici ioni secondari con un intervallo di massa che raggiunge i 1500 m/z. Utilizzando la modalita’ negativa abbiamo identificato il colesterolo e gli ioni relativi ad esso che mostrato un alta intensita’ in entrambi gli atri, l’aorta, l’arteria polmonare e pericardio. La colina corrispondente a 105 m/z di massa molecolare risulta essere localizzata in entrambi gli atri, aorta, arteria polmonare, valvole atrioventricolari e valvole semilunari ma non risulta essere presente sulla superficie ventricolare. Sono state identificate molecole appartenenti al diacilglicerolo come acido Oleico, Linoleico [OL]+ corrispondenti alla massa molecolare di 602 m/z e [OO]+ (Oleico,Oleico) con massa molecolare di 604 m/z. Le immagini ottenute dalla ricostruzione tridimensionale mostrano una specifica localizzazione complementare tra il sodio, il potassio e gli ioni con massa molecolare di 145 m/z e 667 m/z. Il sodio e’maggiormente localizzato nelle regioni cardiache corrispondenti agli atri, mentre il potassio e’ maggiormente localizzato nelle regioni corrispondenti alla superficie ventricolari. Lo ione con massa molecolare di 667 m/z e’ localizzato con molta precisione all’interno della parete dell’aorta e lo ione con massa molecolare di 145 m/z e’ localizzato a livello delle regioni atriali. CONCLUSIONI Al fine di promuovere un’ulteriore ricerca in patologia cardiovascolare, riportiamo l’identificazione delle caratteristiche molecole che mappano l’organizzazione spaziale delle strutture cardiache del cuore del ratto. Una serie di immagini ottenute da sezioni successive del cuore potrebbero inizialmente essere utilizzate come un atlante molecolare e similmente, ad un atlante basato sulle immagini ottiche, essere ampiamente utilizzato come referente sia dal punto di vista fisiologico che anatomico. L’aiuto apportato da questo progetto e’ l’ottimizzazione dei dati ottenuti dall’analisi SIMS e lo sviluppo della tecnica per la ricostruzione tridimensionale al fine di investigare e visualizzare le differenti molecole localizzate nelle strutture del cuore di ratto. I risultati qui riportati rappresentano la prima ricostruzione tridimensionale ottenuta con immagini SIMS, del cuore di ratto.
MAININI, VERONICA. « Indagini molecolari mediante spettrometrial di massa in fluidi biologici e tessuti ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19695.
Texte intégralSimonato, Manuela. « Applicazioni biomediche di tecniche di spettrometria di massa ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426138.
Texte intégralObiettivo di questa tesi è stato l’applicazione sia di isotopi stabili ad abbondanze naturali sia di traccianti marcati con isotopi stabili (113C-leucina e D2O) per lo studio di diverse vie metaboliche, quali la sintesi, di acidi grassi, nel bambino pretermine e la sintesi proteica e lipidica nell’adulto. Il primo studio ha visto l’utilizzo di una dieta arricchita con due acidi grassi che presentavano un’abbondanza naturalmente diversa di 13C rispetto a quella degli altri acidi grassi per determinare, per un lungo periodo di tempo, la sintesi assoluta e in percentuale di questi due acidi grassi nei bambini pretermine. Nel secondo studio abbiamo utilizzato leucina marcata con 13C e acqua marcata con deuterio per determinare il metabolismo della fosfatidilcolina disatura (DSPC) e della proteina specifica B del surfattante (SP-B).
Parisi, Daniela <1977>. « Sviluppo ed applicazione di metodologie di spettrometria di massa nello studio di macromolecole di interesse biologico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/304/1/Parisi_tesi.pdf.
Texte intégralParisi, Daniela <1977>. « Sviluppo ed applicazione di metodologie di spettrometria di massa nello studio di macromolecole di interesse biologico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/304/.
Texte intégralLugoboni, Barbara <1979>. « Impiego della spettrometria di massa nell'analisi di fumonisine in alimenti e matrici di origine animale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2136/1/Lugoboni_Barbara_tesi.pdf.
Texte intégralLugoboni, Barbara <1979>. « Impiego della spettrometria di massa nell'analisi di fumonisine in alimenti e matrici di origine animale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2136/.
Texte intégralTorretta, E. « SVILUPPO DI METODI IFENATI ASSOCIATI ALLA SPETTROMETRIA DI MASSA MALDI : APPLICAZIONI PROTEOMICHE E GLICOSFINGOLIPIDOMICHE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/231160.
Texte intégralThe interest for the development of new methods and the application of hyphenated techniques for complex biological samples characterization is growing, nowadays, more and more. This work faces the application and setup of hyphenated techniques with two aims: a) to identify a new biomarker that can be associated to PSA (Prostate Specific Antigen) for prostate cancer (ADK) diagnosis, b) to develop a hyphenated technique for glycosphingolipids analysis. In clinical proteomics, the identification of new biomarkers is hampered by the discrepancy between the quantitative range of detection of instruments and the concentration range of proteins and peptides in biological fluids. Since the quantitative range of detection of instruments cannot be changed, the critical point is to reduce the dynamic range in examined biological fluids. In serum, this can be obtained by the elimination of high abundant proteins thanks to a selective immunodepletion. The serum low abundant protein fraction from 30 ADK patients and 30 controls was analyzed by MALDI profiling. The applied methodology was able to detect differentially abundant peaks in spectra of ADK vs no ADK controls. To transfer the obtained results in clinical diagnostic, the identification of species revealed by MALDI profiles is mandatory for two main reasons: data validation through the use of immunometric techniques and methodological development for a large scale test. Thanks to the hyphenation between chromatografic techniques, such as gel filtration on a HPLC and reverse phase on a nanoLC, and MALDI mass spectrometry, we were able to identify the highly changed 2021 m/z peak, that corresponds to C3f peptide and that derives from the proteolyses of Complement C3b. To confirm its increment in ADK patients with low PSA values an immunoblotting experiment was conducted. The results were validated on a second group of patients and controls. The increase of C3f expression could be related to a deregulation of C3 complement, cleft to iC3b, that inhibits the selffeeding cycle of the alternative pathway hampering the association of C3b to factor B. Therefore C3f peptide could be used in association to PSA serum value to decrease the number of “false negative”. An important aspect of the biomedical research and, indirectly, of clinical diagnostic is represented by a class of signal molecules that are important in a number of diseases, including neurological and cardiovascular disorders, cancer, lipid storage diseases, and the metabolic syndrome. Despite the increasing clinical interest, glycosphingolipids (GSLs) analysis cannot benefit by high-throughput techniques that allow an easy identification and quantitation of these species, characterized by similar molecular weights. Actually, their characterization is based on radioactive counts after metabolic radiolabeling, or on staining with proper dyes that doesn’t allow a precise quantitation. New approaches including LC-MS are largely used but they are time consuming and operator dependent. We develop the direct hyphenation HPTLC-MALDI, to obtain a precise qualitative and quantitative analysis of the glycosphingolipids profile from murine myoblasts, and to distinguish every fatty acid chain variant for each GSL. An important aspect is that the methodological setup was coupled to biological samples analysis and results were compared to those obtained through the use of radioactive precursors and densitometric analysis on GSLs extracted from wild type and NEU3 overexpressing murine myoblasts. The proposed hyphenation is of great applicability to the glycosphingolipids characterization because it reduces the V analytical steps, it avoids the use of radioactive precursors and silica scraping, and it could be applied to the study of different physiological and pathological conditions to identify potential biomarkers.
Pirillo, Paola. « Applicazione della spettrometria di massa nello studio delle pneumopatie ostruttive del bambino ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423641.
Texte intégralBackground e obiettivi Le pneumopatie ostruttive nel mondo, tra cui asma e bronco pneumopatia cronica ostruttiva (COPD), sono in continua crescita. Nel 2006 circa 46 milioni di persone erano affette da asma, di cui 9.5 milioni erano bambini; anche la COPD è in continuo aumento e, anche se l’incidenza cresce con l’età anagrafica, sembra che diversi fattori e malattie pregresse dell’infanzia, possano influenzare la funzionalità respiratoria dei soggetti e l’evolvere della patologia. Nonostante i molti studi condotti, i meccanismi alla base di queste malattie respiratorie non sono ancora del tutto chiariti, e necessitano pertanto di ulteriori indagini. La spettrometria di massa, tecnica analitica sensibile e robusta, trova sempre più applicazioni in ambito clinico-diagnostico, grazie alla capacità di determinare i metaboliti presenti nei campioni biologici dai valori di massa o identificarne la struttura tramite frammentazione con caratteristiche di estrema sensibilità, specificità e selettività. La possibilità di analisi di miscele complesse, grazie all’accoppiamento con tecniche cromatografiche gassose o liquide, i tempi di analisi ridotti, l’identificazione qualitativa ma soprattutto i dosaggi quantitativi anche di numerosi biomarcatori in una singola analisi, ha reso questa una tecnica di elezione per studi clinici. In particolare oltre al classico approccio target per quantificare specifici composti già noti o che si suppone siano caratteristici di una patologia, negli ultimi anni si è sviluppato un nuovo tipo di approccio untargeted, noto come “metabolomica”, che vede lo studio dell’intero profilo metabolico di un campione biologico, attraverso tecniche analitiche altamente sensibili e ad elevata capacità, quali la spettrometria di massa ad alta risoluzione (HMS). Tramite questo approccio è possibile caratterizzare il profilo metabolico generale di un gruppo di soggetti con una determinata patologia rispetto ad un gruppo di controllo ed estrapolare le variabili discriminanti, grazie a tecniche statistiche di tipo multivariato. L’analisi untarget, non basata su ipotesi a priori, può aprire la strada a nuove ipotesi eziopatologiche oltre ad aiutare nell’identificazione di biomarkers diagnostici e prognostici. Obiettivo di questo dottorato era studiare le pneumopatie ostruttive in età pediatrica mediante l’applicazione di entrambi questi approcci, su campioni di urine o condensato di aria espirata (EBC). L’EBC è un biofluido che, data la sua raccolta assolutamente non invasiva, costituisce una matrice biologica ideale per studi di questo tipo, ma essendo la concentrazione dei metaboliti estremamente bassa, risulta al tempo stesso una matrice analiticamente complessa. Metodi e risultati Nel primo studio, l’analisi metabolomica HMS dell’EBC è stata impiegata per indagare il profilo biochimico-metabolico degli EBC di adolescenti con diagnosi di broncodisplasia alla nascita (BPD) rispetto a quello di un gruppo di adolescenti sani. I campioni sono stati analizzati con lo spettrometro di massa LTQ-OrbiTrap e processati tramite analisi statistica multivariata. I risultati ottenuti hanno mostrato che è possibile discriminare il gruppo BPD dal gruppo di controllo attraverso la caratterizzazione dei campioni di EBC, ottenuta con un modello OPLS-DA robusto (R2:0.95, Q2:0.82 ), mostrando un differente profilo biochimico-metabolico negli adolescenti con BPD alla nascita. L’individuazione di glicerofosfolipidi, tra le variabili discriminanti, ha suggerito un possibile coinvolgimento del surfattante alveolare alla base della minore funzionalità respiratoria dei soggetti con BPD, anche dopo anni dalla fase acuta della malattia. Il secondo studio ha previsto l’utilizzo della metabolomica HRMS per ottenere una prima caratterizzazione biochimica-metabolica dei bambini con broncospasmo ricorrente o wheezing in età prescolare, in vista di uno studio prospettico per valutare quali di questi bambini svilupperà asma con la crescita, e considerare a posteriori se esistano dei biomarkers prognostici. I risultati preliminari di questa parte dello studio sono stati promettenti: grazie all’analisi di campioni di urina con lo spettrometro di massa ibrido Q-TOF associato ad UPLC, si è ottenuta une netta differenziazione dei soggetti con wheezing rispetto ai bambini sani, mediante un modello OPLSA- DA. L’analisi preliminare ha permesso di ottenere una netta separazione tra bambini con wheezing e bambini sani, mettendo in evidenza alcune molecole discriminanti. Lo studio è ancora in corso in quanto prevede la valutazione degli stessi soggetti a 18 e 36 mesi. La terza parte dello studio relativa all’utilizzo della MS target prevedeva la valutazione e quantificazione di alcuni indicatori di stress ossidativo in campioni di EBC di soggetti asmatici. È stato sviluppata e validata una metodica UPLC-MS/MS per l’analisi quantitativa di dimetilarginine, ADMA e SDMA, in campioni di EBC. L’analisi è stata condotta tramite tecnica MRM in spettrometria di massa quadrupolare associata ad UPLC, con sistema di arricchimento on-line del campione. Il sistema analitico è risultato robusto (r2>0.992, %Bias <3% intra- CV% inter-intra assay =20%, recovery% tra 97 e 102%), rapido (corsa cromatografica di 5 minuti), e sensibile, adatto anche ad analisi di campioni biologici diluiti quali gli EBC. La quantificazione di tali metaboliti condotta su campioni di bambini asmatici e sani, ha mostrato un aumento di ADMA negli EBC dei soggetti asmatici, indicando un ruolo dell’ADMA nel danno tissutale delle vie aeree tipico dell’asma bronchiale. Conclusioni Questa ricerca ha dimostrato che la spettrometria di massa ad elevata sensibilità strumentale, grazie alla quale è stato possibile ottenere informazioni significative anche da piccole quantità di campione e da matrici estremamente diluite, può essere applicata con buoni risultati alla studio di pneumopatie ostruttive, rendendo più facili studi di follow up, oltre che aiutare il medico nell’individuare possibili marcatori utili alla la diagnosi e/o nuovi target terapeutici.
Porru, Emanuele <1990>. « Sviluppo e validazione di nuovi metodi separativi accoppiati alla spettrometria di massa per molecole bioattive ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9242/1/PhD%20Emanuele%20Porru%20Thesis%20upload.pdf.
Texte intégralThe present thesis deals with the development and validation of analytical methods based on chromatography coupled with mass spectrometry, which are aimed to the analysis of target molecules in complex matrices. The target compounds have different applications, ranging from the clinical chemistry to the nutraceutical field. Since the requested proper standards of selectivity, sensitivity and accuracy used to depend strongly on the selected application, several efforts have been dedicated to the phase of development and validation of highly customized analytical methods, suitable for the specific system under investigation.
Padoan, Sara <1991>. « DETERMINAZIONE DI COMPOSTI IONICI IN CAMPIONI ANTARTICI MEDIANTE CROMATOGRAFIA IONICA ACCOPPIATA ALLA SPETTROMETRIA DI MASSA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6891.
Texte intégralLocatelli, Marcello <1979>. « Metodologie analitiche combinate di spettrometria di massa per lo studio di impurezze in farmaci e di metaboliti di biomolecole ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/300/1/TESI_DOTTORATO_LOCATELLI.pdf.
Texte intégralLocatelli, Marcello <1979>. « Metodologie analitiche combinate di spettrometria di massa per lo studio di impurezze in farmaci e di metaboliti di biomolecole ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/300/.
Texte intégralCAZZANIGA, MARTA. « Ricerca di una firma molecolare tipizzante tumori renali mediante approccio proteomico di profiling in spettrometria di massa ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/104019.
Texte intégralRosa, Rizzotto Erik. « Predizione del sovraccarico marziale mediante una nuova tecnica di spettrometria di massa per il dosaggio dell'epcidina plasmatica ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3425931.
Texte intégralIntroduzione. L'Epcidina (Hep) si ritiene essere il principale regolatore dell'omeostasi del ferro. Precedenti studi sul dosaggio urinario dell'Hep sono limitati. Abbiamo sviluppato un nuovo metodo per quantificare Hep nel plasma attraverso la spettrometria di massa SELDI-TOF, utilizzando come standard di riferimento il peptide di 25-AA. Obiettivi. 1) valutare la performance di questa nuova metodica in diverse condizioni di alterazione del metabolismo del ferro; 2) valutare la validità diagnostica di una marker sierico non invasivo per identificare il sovraccarico di ferro. Metodi. I seguenti gruppi di soggetti sono stati arruolati nello studio: 1. Emocromatosi di tipo I (HE) (n=10), NAFLD (n=17), epatite C cronica (n=10), controlli sani - precedentemente reclutati in uno studio epidemiologico sulla popolazione generale - con ecografia epatica non patologica, funzionalità epatica normale, introito alcolico <20 g etanolo/die, e negativi per la mutazione C282 (n=155). I seguenti parametri sono stati saggiati in ciascun caso: Hep plasmatica, mutazioni C282Y e H63D del gene HFE attraverso sonde Taqman; ferro sierico, ferritina (SF), satuazione della transferrina (TfSat), transaminasi, GGT, glucosio, insulina, colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL, trigliceridi. Risultati. I livelli plasmatici di Hep sono risultati significativamente più elevate nei soggetti HCV+ (26.3 + 7.2 nmol/L) rispetto ai controlli sani (12.3+ 1.0) (one-way ANOVA: F=3.2, p<0.05), e sono risultati positivamente correlati con SF (r=0.451, p<0.001). I soggetti eterozigoti per H63D hanno dimostrato un pattern di sovraccarico di ferro (livelli significativamente più elevati di ferro sierico, SF, TfSat, e un più basso rapporto Hep/SF) rispetto ai soggetti H63D-wild type. Dall'analisi dei dati con il Software Biomarker Pattern 5.0.2., per identificare il marker discriminante più significativo tra HE e i controlli, abbiamo ottenuto un algoritmo a 4 nodi che include come splitter principali il rapporto Hep/SF, il glucosio ed il ferro. Queste variabili sono sufficienti per diagnosticare correttamente HE con il 100% sensibilità, il 98.6% di specificità e AUROC=0.993. Conclusioni. La nuova applicazione della spettrometria di massa per dosare i livelli di Hep plasmatici fornisce misure accurate che rilevano basi patologiche e genetiche; semplici marker non invasivi (Hep/SF, glucosio e ferro) possono predire la presenza di HE.
Comelato, Denis <1990>. « Analisi qualitativa dell'aerosol atmosferico in area urbana (Belgrado) mediante spettrometria di massa ad alta risoluzione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7112.
Texte intégralGava, Renato <1969>. « Metodi avanzati di cromatografia e spettrometria di massa per lo studio di composti volatili, aromi e precursori aromatici nelle uve e nei vini ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6131.
Texte intégralGIANAZZA, ERICA. « Ricerca di biomarcatori proteici per il carcinoma a cellule renali e la nefropatia diabetica in fluidi biologici mediante spettrometria di massa ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19694.
Texte intégralCristalli, Carlotta Pia <1988>. « Caratterizzazione di genomi virali mediante spettrometria di massa MALDI-TOF in nanovescicole sieriche e urinarie isolate da pazienti sottoposti a trapianto renale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8905/1/tesi%20PhD_Cristalli.pdf.
Texte intégralAdvances in surgical techniques and the evolution of immunosuppressive therapy have undoubtedly improved survival rates, but post-transplant infections continue to cause morbidity and mortality in these patients. Exosomes, nanometric vesicles released by most of the cells present in the various biological fluids, can transfer their load of proteins and nucleic acids to the receiving cells. The aim of this study was to evaluate the presence of viral genomes, belonging to the families of PyVs and HPVs, associated with nanovescicles, in 72 patients undergoing renal transplantation, in samples of blood and urine. The identification of viral genomes was carried out through the development of a high-throughput method based on mass spectrometry MALDI- TOF. The method allowed the simultaneous detection of 18 viral genomes for PyV and 16 HPV for each sample tested. The isolation of the NV was initially carried out using a precipitation method based on PEG. The number and size of the isolated NV was determined by NTAs. The determination of exosomal epitopes was performed by the MACSplex method. The enrichment of the exosomial fraction in the urinary NVs was revealed by the high presence of the CD9 antigen on the surface of the NVs themselves. Moreover, the use of enzymatic digestion allowed to test how unspecific the detection of viral genomes identified with mass spectrometry could be, in case of unexpected copurifications. The results obtained on the transplanted patients have shown marked positive percentages for the viral genome of BKV (60%) and JCV (20%) in serum NV but especially in urinary ones (50% both). In conclusion, the investigation carried out in this project has led to the identification of the combination of isolation by immunomagnetic separation and enzyme treatment with DNAase I as the best method for the determination of viral genomes contained within exosomes (.i.e. SV12).
Foschini, Fabrizio. « Sviluppo di un metodo di analisi degli acidi grassi volatili nella produzione di biogas ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17969/.
Texte intégralRESTUCCIA, UMBERTO. « L'INFLUENZA DEL MIR-124 SUL DIFFERENZIAMENTO NEURONALE : UN LINK PROTEOMICO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/157379.
Texte intégralZangrando, Roberta <1970>. « Messa a punto e ottimizzazione di metodologie analitiche per la determinazione di microinquinanti organici in matrici ambientali mediante cromatografia liquida con rivelazione via spettrometria di massa (hplc-ms/ms) ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/308.
Texte intégralMezzullo, Marco <1984>. « Analisi avanzata del profilo ormonale steroideo per l'identificazione di predittori di rischio cardiovascolare in pazienti con incidentaloma surrenalico mediante cromatografia liquida abbinata a spettrometria di massa tandem (LC-MS/MS) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9318/1/Mezzullo_Marco_tesi.pdf.
Texte intégralThe assessment of steroid profile by liquid-chromatography tandem mass spectrometry has proved to be of great usefulness in the diagnosis and characterization of the adrenal masses. We analyzed the circulating steroid profile in 302 patients with adrenal incidentaloma, by an LC-MS/MS method for the quantification of 11 steroids. We then assessed the associations with cardiovascular health during the follow-up period (median 39 months). The secondary aim was the exploratory study of intra-tumor steroidogenesis and the comparison with the corresponding normal tissue, through the development of a new LC-MS/MS method for the characterization of a panel of 22 adrenal steroids. We found that subjects with unilateral adenoma and dysregulated cortisol secretion had higher basal values of cortisol, 11-deoxychortisol and corticosterone and reduced DHEA levels compared to patients with non-functioning adenoma. Moreover, subjects with hyperplasia and dysregulated cortisol secretion had high cortisol and reduced androgen levels compared to non-functioning hyperplasia. Patients with dysregulated secretion showed no suppression of cortisol, 11-deoxycortisol and corticosterone post dexamethasone-test regardless of lesion morphology. After suppression-test, cortisol and corticosterone levels were also associated with higher prevalence of worsening hypertension. Patients with unilateral adenoma and dysregulated secretion had higher incidence of worsening hypertension and of onset of new cardiovascular events than non-secreting, with post-dexamethasone cortisol (Hazard Ratio 1.02, 95%CI 1.01-1.03, P<0.001) and basal corticosterone (Hazard Ratio 1.06, 95%CI 1.01-1.12, P<0.031) as major predictors. The study of tissue sterodogenesis revealed the usefulness of non-classical steroids, such as the metabolites of cortisol, progesterone, 16-hydroxyprogesterone and some 11-oxidized C19-androgens such as 11-hydroxydrostenedione, 11-ketoadrostenedione and 11-hydroxytestosterone whose variations were frequently found in adrenal lesions compared to normal adrenal tissue. We concluded that patients with adrenal incidentaloma showed a different steroid profile in relation to the functional status and morphology of the adrenals, which was associated with different levels of cardiovascular risk.
MARZANO, VALERIA. « Indagine di proteomica su linee cellulari polmonari umane stabilmente infettate con gli oncogeni E6 ed E7 di HPV16 ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/435.
Texte intégralIn recent years data have accumulated implicating the involvement of oncogenic HPVs in bronchial carcinogenesis and the presence and expression of oncogenic HPV transcripts in non-small cell lung cancers have been reported throughout distinct studies. Taken together these data seem to support the hypothesis that oncogenic HPVs could act as co-factor in lung carcinogenesis. To further understand the role of HPV in the development of lung cancer we employed the lung cell line A549 stably infected with HPV16E6, HPV16E7 and HPV16E6/E7 constructs to investigate by a proteomic approach the protein profile changes associated with the expression of these oncogenes. Replicated 2-DE gels from uninfected and stably HPV16E6/E7 infected A549 cells were compared for changes in protein profile. We identified 17 different polypeptides whose average normalized spot intensity was statistically significant (p<0.05) and differed by 2- fold. The protein identification was achieved by peptide mass fingerprinting by MALDI-TOF-MS and nLC-ESI-Q-TOF-MS/MS peptide ladder sequencing Relationships between differentially expressed proteins and the HPV-induced infection mechanism have been clustered by knowledge-base database functional association network analysis. The results, deriving from the networks obtained from all three different infection conditions, suggested the functional involvement of a cell death inhibition pathway with central nodes including Annexin IV, Gp96, Hsp27 and Tumor protein-translationally controlled 1 as major key proteins for cell viability and inhibition of apoptosis pathway.
Costa, Irene. « La metabolomica : nuovo approccio alla medicina predittiva per il bambino e il neonato ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423905.
Texte intégralPRESUPPOSTI DELLO STUDIO La metabolomica è una scienza emergente, con promettenti applicazioni in campo medico. L’approccio metabolomico si basa sull’identificazione globale, non guidata da ipotesi a priori, di un elevato numero di metaboliti presenti in un fluido biologico; questo consente di caratterizzare il profilo metabolico di una determinata condizione e permette di identificare quali metaboliti o pattern di metaboliti possono essere utili nella discriminazione tra differenti gruppi di studio. Mediante l’analisi dei dati di spettroscopia e strumenti di analisi statistica multivariata consentono di estrapolare i dati metabolici rilevanti nella caratterizzazione di specifici stati fisiologici e pato-fisiologici. Inoltre, l’analisi metabolomica necessità di basse quantità di campione biologico, caratteristica che la rende applicabile a molteplici matrici ma che soprattutto la rende facilmente utilizzabile in ambito pediatrico. L’impatto di tale scienza nel campo degli studi materno-infantili è molto importante, sia per indagare se esistano metaboliti utili a diagnosticare alcune delle patologie maggiormente diffuse in età infantile sia per indagare se esistano delle correlazioni tra la condizione materna e lo sviluppo di malattie nel neonato. Nel caso specifico abbiamo applicato l’approccio metabolomico ad alcune delle più diffuse patologie dell’ambito materno infantile: l’allergia alimentare, il parto pre-termine, lo sviluppo di BPD e i difetti della β-ossidazione degli acidi grassi. SCOPO DELLO STUDIO Lo scopo del dottorato è stato quello di applicare l’analisi metabolomica basata sulla spettrometria di massa a diverse patologie che interessano l’ambito materno-infantile (allergie, parto pretermine in relazione allo sviluppo di BPD e al metabolismo degli acidi grassi attraverso la beta ossidazione) utilizzando diverse matrici biologiche: urine, liquido amniotico, plasma e spot di sangue. Si è proceduto all’applicazione di due diversi approcci: uno di tipo target, altamente specifico, che si focalizza sull’analisi qualitativa e quantitativa di un singolo analita, come un marcatore di malattia o il substrato di una reazione enzimatica; e uno di tipo untarget (fingerprinting) focalizzato sull’analisi di un gruppo di metaboliti appartenenti a una specifica via metabolica o una certa classe di composti. MATERIALI E METODI Per quanto riguarda l’approccio untarget questo è stato applicato a due studi: il primo mirato a vedere su una coorte di bambini con presunta allergia al latte se si potesse differenziare la reazione allergica in campioni di urine prelevate prima dello scatenamento; il secondo a valutare i profili metabolici di liquidi amniotici di pazienti con parto pretermine e sviluppo di BPD al fine di riuscire a predire la prematurità del parto e lo sviluppo di BPD nel bambino. Per il primo studio sono stati reclutati 30 bambini, di cui 19 maschi e 11 femmine, di età media pari a 4 anni affetti da allergia alle proteine del latte vaccino IgE mediata. I pazienti sono stati sottoposti a test di provocazione orale con latte ed in base all’esito del test, sono stati suddivisi in due gruppi: pazienti con risposta positiva (15 bambini) e i pazienti con risposta negativa (15 bambini). Un campione di urina è stato raccolto prima dell’esecuzione del test di provocazione; i campioni sono stati poi sottoposti ad analisi metabolomica basata su spettrometria di massa associata a cromatografia UPLC. Nel secondo caso si tratta di uno studio retrospettivo e trasversale che includeva 32 bambini nati da madri che avevano subito l'amniocentesi tra la 21° e la 28° settimana di gravidanza, e 12 bambini sani nati a termine attraverso il taglio cesareo da madri il cui campione di liquido amniotico era stato raccolto al momento del parto. I bambini sono stati poi suddivisi in tre gruppi differenti: A) neonati pretermine con BPD; B) neonati prematuri senza BPD e C) bambini nati a termine e senza sviluppo di BPD. L'analisi dei campioni di urina e liquido amniotico è stata eseguita tramite uno spettrometro di massa Q-Tof (Synapt G2; Waters) ad alta risoluzione interfacciato con un sistema cromatografico UPLC (Ultra Performance Liquid Chromatography) (Waters) caratterizzato da un’elevata risoluzione cromatografica e da un breve tempo analitico. I campioni sono stati analizzati utilizzando due diversi tipi di colonne cromatografiche (una colonna a fase inversa HSS T3 e una colonna a fase polare ACQUITY BEH HILIC). Per ciascuna colonna sono state impiegate due diverse modalità di ionizzazione (in positivo e in negativo). I dati ottenuti dall’analisi LC-MS sono stati elaborati con il software MarkerLynx e sottoposti a statistica multivariata. Le variabili emerse dall’analisi statistica sono state poi confrontate con quelle presenti nei database disponibili in rete. Per quanto riguarda l’approccio target, questo è stato applicato allo studio del metabolismo degli acidi grassi nella beta ossidazione. Sono stati arruolati 157 neonati e sono stati suddivisi in quattro gruppi a seconda della settimana gestazionale (SG): gruppo 1 (22-27+6 SG); gruppo 2 (28-31+6 SG); gruppo 3 (32-36+6 SG); gruppo 4 (37-41+6 SG). Tra le 48 e le 72 ore dalla nascita da ogni soggetto sono stati raccolti un campione di plasma e uno di sangue intero sotto forma di DBS (spot di sangue su carta bibula). Per l’analisi sono state utilizzate delle acilcarnitine non marcate donate dal Dott. Piero Rinaldo (Mayo Clinic, Rochester, MN, USA) e dei composti marcati con isotopi stabili, acquistati da ChromSystems Instruments & Chemicals (Monaco, Germania) che sono stati utilizzati come standard interni. Acetonitrile, metanolo, n-butanolo sono stati acquistati da Carlo Erba (Milano, Italia); acido trifluoroacetico (TFA) e cloruro di acetile da Sigma-Aldrich (Milano, Italia). Tutti i solventi erano di purezza cromatografica. Per quantificare le acilcarnitine sono state costruite delle curve di calibrazione per ciascuna di esse usando il metodo delle diluizioni isotopiche. L’analisi statistica è stata eseguita utilizzando i pacchetti software STATISTICA 6.0 (Stat Soft Inc, Tulsa, USA) e SPSS per Windows (versione 21.0, IBM Corp., Armonk, NY). RISULTATI Nello studio relativo all’allergia alimentare si sono ottenuti 4 set di dati (derivanti dall'uso combinato di 2 modalità di ionizzazione e di 2 diverse colonne cromatografiche), per ciascuno dei quali è stato possibile elaborare un modello robusto in grado di discriminare tra i soggetti con test di provocazione orale positivo e quelli con test negativo. Nello specifico, 4 variabili sono emerse come particolarmente significative nella differenziazione tra i due gruppi. Sebbene il confronto delle caratteristiche chimico-fisiche di queste variabili con i database metabolomici, non abbia permesso di identificare l’esatta natura delle variabili stesse, è rilevante sottolineare come utilizzando 2 delle variabili più importanti identificate sia possibile creare un albero decisionale. Lo studio relativo alla previsione di parto pre-termine e sviluppo di BPD a partire dall’analisi dei liquidi amniotici ha portato allo sviluppo di due data set. L’analisi dei due data set ottenuti (uno per ciascuna modalità di ionizzazione applicata nell’analisi spettroscopica) ha permesso di costruire due robusti modelli di PLS-DA (Partial Least Square regression-Discriminant Analysis) (R2=0.78 and Q2=0.56; R2=0.80 e Q2=0.56), in grado di discriminare chiaramente i campioni di liquido amniotico appartenenti alle 3 classi oggetto di studio (A,B,C). Una preliminare analisi dei dati mediante PCA (Principal Component Analysis) aveva consentito di escludere che tale discriminazione potesse essere dovuta al ruolo confondente di alcune importanti variabili cliniche (età materna al momento del prelievo, epoca gestazionale e terapia assunta dalla madre in gravidanza). Infine, per lo studio riguardante le acilcarnitine e gli amminoacidi, i risultati riportati definiscono gli intervalli di normalità delle concentrazioni dei componenti del pool della carnitina, compresi metaboliti isomeri e isobari, in campioni di plasma e DBS, per neonati di diverse età gestazionali. I valori ottenuti dall’analisi dei campioni non si distribuiscono secondo una gaussiana, quindi per ogni gruppo (G1, G2, G3, G4) sono stati calcolati mediane e percentili (10°, 25°, 75°, 90°) delle concentrazioni di ciascun metabolita. È stata inoltre effettuata l’analisi statistica delle differenze fra i vari gruppi. CONCLUSIONE I due studi untarget hanno dimostrato che l’analisi metabolomica è in grado di predire la risposta al test di provocazione orale con latte a partire dal profilo metabolico urinario e il parto pre-termine associato o meno allo sviluppo di BPD sulla base invece dei profili del liquido amniotico. Nello specifico, nel caso dell’allergia alimentare, 4 variabili sono emerse come particolarmente significative nella differenziazione tra i due gruppi. Sebbene il confronto delle caratteristiche chimico-fisiche di queste variabili con i database metabolomici non ha permesso di identificare l’esatta natura delle variabili stesse, è rilevante sottolineare come utilizzando 2 delle variabili più importanti identificate sia possibile creare un albero decisionale che consente la corretta predizione della risposta al test in tutti i soggetti coinvolti eccetto uno. Tuttavia, anche a prescindere dalla completa identificazione dei metaboliti coinvolti, il dato rilevante è rappresentato dall’esistenza di un “fingerprinting metabolico” in grado di individuare preventivamente i bambini più a rischio di avere una risposta positiva al test di provocazione orale con alimenti. Lo sviluppo e la validazione di tale metodica permetterà di evitare di sottoporre al test di provocazione orale i bambini con alta probabilità di sviluppare una reazione allergica (sistemica) generalizzata. Lo studio condotto sui liquidi amniotici ha dimostrato che il profilo metabolico del liquido amniotico raccolto tra la 21a e 28a settimana di gravidanza può discriminare le gravidanze associate a parto pretermine da quelle associate a parto a termine, e identificare i neonati che svilupperanno BPD. Questi risultati supportano l’ipotesi che alcune alterazioni metaboliche prenatali possano giocare un ruolo chiave nella nascita pretermine e nello sviluppo di BPD nel neonato. Tuttavia, sono necessari successivi studi per confermare questi dati preliminari e per chiarire l’interazione tra l’ambiente materno-fetale e lo sviluppo di BPD nel neonato. I risultati ottenuti dall'analisi del profilo delle acilcarnitine e degli amminoacidi confermano la necessità di definire specifici intervalli di normalità per ogni matrice utilizzata e per ogni gruppo di diversa età gestazionale, inoltre il confronto con i risultati ottenuti da altri autori fa emergere l’importanza che ogni laboratorio disponga di propri valori di riferimento, sia ai fini diagnostici che di ricerca. L’utilizzo del metodo UPLC-MS/MS ha consentito un’analisi rapida e completa del pool della carnitina nel neonato a termine e pretermine, permettendo per la prima volta l’analisi simultanea di oltre 40 acilcarnitine, comprese alcune forme isomeriche e isobare. Tali caratteristiche, unitamente ai risultati ottenuti, ne confermano il possibile utilizzo a scopo diagnostico, ad esempio come estensione dello screening neonatale/test di secondo livello
MAGNI, ALESSANDRO. « Metabolismo del colesterolo e malattie neurometaboliche : modificazioni osservate in soggetti affetti da Xantomatosi Cerebrotendinea e Paraparesi Spastica di tipo 5 ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/76031.
Texte intégralAntonelli, Marco. « Determinazione di caffeina in acque superficiali e valutazione del bioaccumulo nei mitili ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7797/.
Texte intégralSETTI, LEONARDO. « Caratterizzazione dei vini dell’Emilia-Romagna mediante spettrometria di massa ad alta risoluzione e risonanza magnetica nucleare : caso di studio sui Lambruschi commerciali e sui vini di varietà minori di Vitis vinifera L. neoiscritti al Registro Nazionale delle Varietà di Vite ». Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1239074.
Texte intégralThe project was carried out with the aim of finding new alternative and low environmental impact methods for the characterization of commercial and minor wines. In fact, the analyzes carried out at the Centro Interdipartimentale Grandi Strumenti (CIGS) in Modena permitted to analyze the wines of the Lambrusco family, which have now become among the most consumed and exported wines in the world; the wines of the Malvasia family, which are increasingly establishing on the market; the lesser known wines of Emilia-Romagna, produced by the Centro di Ricerca delle Produzioni Vegetali (CRPV) of Cesena, both red and white. Regarding to the red wines, metabolomics proved to be an effective approach, and the use of cutting-edge tools such as the high-resolution mass spectrometer Orbitrap Q Exactive, permitted to identify over 100 anthocyanin molecules. Among them, in addition to the most known forms such as glycosylated, acetyl-, coumaroyl- and caffeoyl-glycosylated, many other derivative forms were identified, such as di-glucosides, which are typical of American vines, but are present in traces also in the varieties of V. vinifera, as well as the combinations with catechins and gallocatechins, with higher molecular weight. In fact, with common analytical methods such as UV spectrophotometry or UV liquid chromatography, it is not possible to see the molecules present in low concentrations, due to the lower sensitivity of the detectors. In addition, UV spectrophotometers allow the identification of molecules only based on the retention times, which often co-elute with each other, even though the chromatographic method has been properly developed. By analyzing the data through the Principal Component Analysis (PCA), the Ancellotta was confirmed, both in terms of quantity and production stability, as the most interesting variety to produce blended wine. Even the Lambrusco Salamino, Grasparossa and Reggiano, are easily distinguishable and have also shown an excellent yield, in terms of color. From a technological point of view, it was possible to distinguish the Ancellotta vinified in red from that vinified in white. In fact, the red vinified one, especially in the 2019 vintage, stands out not only for the high contents of glycosylated anthocyanins, which are typically the most appreciated by winemakers, but also for the large amount of derived anthocyanins mentioned above. Among the minor vines, Festasio proved to be the wine with characteristics very similar to those of the wines already on the market, both in qualitative and quantitative terms, and it can be used as blended wine. Lambrusco di Fiorano (or Lambrusco del Pellegrino), typical of the Modena province, even if with a less abundant color, also showed interesting characteristics for the vinification of Lambrusco. As for the analysis of white wines, an analysis was conducted using mono-dimensional Nuclear Magnetic Resonance (1H-NMR), a typical approach of "untargeted" analysis. This type of analysis, despite being a more approximated analysis than mass spectrometry, allowed the characterization of the minor red wines described above, as well as the minor white wines of Caveccia, Vernaccia del Viandante, Bertinora and Vernaccina, once widespread especially in the coastal provinces of the Adriatic Sea, and the Melara, originally from the province of Piacenza. Moreover, it was possible to discriminate minor wines from wines already on the market, such as Lambrusco and Pignoletto. Of the latter, it was also possible to distinguish the commercial product, and therefore already refermented in the bottle, from the product not yet refermented, and thus with a higher content of residual sugars, and still low in alcohol.
TROIANO, FRANCESCO NICOLA. « Proteomics-Based Characterization of Food Allergens and Effects from Food Processing ». Doctoral thesis, Università di Foggia, 2016. http://hdl.handle.net/11369/363101.
Texte intégralFood contains a lot of proteins, but only a small fraction of them are allergens either in their native forms or in products resulting from food processing. There is a need for sensitive and rapid methods for detecting the presence of allergens in foods, as well as analyse the modifications induced by food processing. This research is important if we realize the potential of new analitycal strategies andnovel processing techniques that may reduce the allergenicity of foods. Nowadays, mass Spectrometry and Liquid Chromatography (LC) are extensively used for the characterization of allergenic proteins and peptides: the application of proteomics for the analysis of allergenic proteins has been recently termed allergenomics. Unfortunately, the variability of food allergens makes it difficult to develop a generic and universal method for their characterization. A major challenge for MS techniques is sample preparation and its related issues, as in the case of Apiaceae allergens, for many of which there is a lack of reference materials and methodologies. This PhD thesis research project aimed to make a contribution for the determination of food allergens by LCMS and to evaluate the effect of some food processing on allergenicity of food through nanoliquid chromatography and electrospray ionization-ion trap mass spectrometry (nanoHPLC-ESI-IT-MSn). A specific bioinformatic approach was developed, in order to characterize the most important food allergens from soft cheese and plant samples from the Apiaceae family and to describe the effects to the allergenic potential of soft cheese samples during several conditioning systems. In this work, the peptides FVAPFPEVF from cow’s milk (CM) allergen Bos d 9 and the peptide QEPVLGPVRGPFPIIV from CM allergen Bos d 11 were identified and proposed as valid marker peptides for CM allergens detection and for future analysis in this field, e.g. for quantification purposes. In addition, the results demonstrated the effect of some packaging conditions on reducing the total allergenic power of soft cheese, and showed the condition treatment S1 (based on potassium sorbate) as an optimal solution for reducing the total potential of soft cheese, both in terms of allergenic intensity and in terms of allergen variability. Using a similar strategy, several experiments were also performed for detecting the presence of Apiaceae allergens from plant samples and to characterize one or more potential markers for their detection in food using LCMS. Among those, the hydrophilic peptide FYETKDTDILAAFR from the allergen Spi o Rubisco is proposed as a potential marker for routine detection of Apiaceae allergens in food through ESI-MSn. Other aspects regarding this allergen should be investigated, such as its behaviour under food processing and its role in the allergenic reactions (epitope mapping). In this last step, a particular attention was given to the sample preparation and to the selection of eco-compatible extraction buffers, and to the overall optimization of LCMS experimental conditions.
ARBA, MORENA. « Caratterizzazione proteomica di fluidi e tessuti in diverse condizioni fisio-patologiche ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266808.
Texte intégralBIANCHI, GRETA. « Compaction and condensation properties of intrinsically disordered model proteins ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404606.
Texte intégralProteins lacking a stable tertiary structure are defined as intrinsically disordered proteins (IDPs). The resulting conformational plasticity gives IDPs the ability to rapidly and reversibly respond to environmental changes and to interact with multiple partners, acquiring an ordered structure upon binding or maintaining fuzzy conformations. As a consequence, IDPs are largely involved in signal transduction cascades and protein condensation phenomena (designated as liquid-liquid phase separation), which give rise to the so-called “membraneless organelles” (MLOs). MLOs include many cytoplasmatic and nuclear condensates, such as stress granules and the nucleolus, which exert crucial biological functions in the cell. IDPs maintain this interaction network primarily through electrostatic contacts, being their chains particularly enriched in cationic and anionic residues, together with prolines and glycines. Besides the net charge of the proteins, the distribution of opposite charges (or charge patterning) has emerged as a key feature dictating the overall size and condensation propensity of IDPs. A sequence parameter, k, has been introduced to quantitatively describe charge patterning in polypeptide chains. Investigating the relevance of charge patterning on IDP conformation and phase separation is the main objective of this thesis, which is organized into two sections. In the first section, the effect of charge distribution on the conformational ensemble of model IDPs was studied, in parallel assessing the influence of other sequence features such as proline content and secondary structure elements. Three model intrinsically disordered regions (IDRs), namely NTAIL, PNT4 and NFM, similarly charged yet with different proline fractions, were permutated in order to obtain from each wild-type (wt) sequence two k -variants with different distributions of charged residues: a “Low-k" variant, with a more regular alternation of oppositely charged residues than in the wt protein; a “High- k" variant with a more pronounced separation of opposite charges. The overall amino acid composition and the coordinates of uncharged residues were not altered. Conformational properties of wt and k-variants were assessed combining size-exclusion chromatography and native mass spectrometry. Experimental data confirm that charge clustering induces the remodeling of the IDP conformational ensemble, promoting chain compaction and/or increasing the spherical shape in a protein-specific manner, depending on the sequence context. In the second section, charge patterning was analyzed in relation to phase separation phenomena. The disordered N-terminal domain (hNTD) of human topoisomerase I was chosen as the model IDR for this study due the high density of its charged residues and the propensity for phase separation predicted by bioinformatic methods. It was observed that the charge pattern of NTDs follows a clear evolutionary trend, with vertebrates showing an extremely regular distribution of opposite charges, while yeasts and fungi present the strongest charge separation. Two hNTD charge permutants, named Mk-NTD and Hk-NTD, with progressive clustering of opposite charges, were recombinantly produced to assess the impact of different charge patterns on phase separation. The pH jump and the addition of RNA proved to be effective stimuli for the condensation of all model proteins. Turbidimetric and confocal microscopy analyses confirmed that hNTD undergoes phase separation through electrostatic interactions and that the increased clustering of residues with opposite charges impairs condensate morphology and sensitivity to salts and RNA. Overall, the results included in this thesis help delineate the multifaceted role of charge patterning in determining both single-chain and multiple-chain properties.
SANNA, MONICA. « An integrated top-down and bottom-up proteomic platform to reveal potential salivary biomarkers of the rare disorders SAPHO syndrome, Wilson’s disease and Hereditary angioedema ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266627.
Texte intégralCALDIROLA, STEFANO. « Characterization of a supersonic plasma source for nanostructured thin films deposition ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/94564.
Texte intégralValsecchi, Lara Gea. « Valutazione della presenza di interferenti endocrini in acque ad uso potabile ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Trouver le texte intégralBortolini, Claudio. « Analytical protocols based on high-resolution mass spectrometry for characterizing emerging contaminants and their degradation products in foodstuff and environment ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424339.
Texte intégralIn questa tesi di dottorato, le possibilità dell’uso della spettrometria di massa ad alta risoluzione (HRMS) sono state indagate nella determinazione di contaminanti emergenti in matrici ambientali ed alimentari. Dal momento che le strutture molecolari dei contaminanti emergenti potrebbero essere ancora sconosciute, la loro determinazione richiede analisi di tipo target, di composti sospetti e non-target devono essere sviluppati al fine di proporre una metodologia di screening avanzata basata sulla spettrometria di massa. L'attenzione è stata focalizzata sul processo di scale-up nella confidenza di identificazione, sviluppando protocolli analitici specifici. Due protocolli per la simultanea analisi target e di composti sospetti, basati sulla piattaforma HPLC-Q-TOF, sono stati sviluppati ad applicati nell'analisi di cianotossine in acqua dolce destinata al consumo umano e inibitori del PDE-5 negli integratori alimentari venduti come rimedi per la disfunzione erettile. Entrambi i protocolli sono stati ottimizzati con lo scopo di ottenere dai dati mass-spettrometrici in modalità tandemMS, gli ioni pseudomoleculari e lo spettro di frammentazione. Librerie sono state sviluppate e implementate per semplificare il trattamento dei dati. La possibile applicazione di questi protocolli nell'analisi di tipo non-target è stata tentata su campioni reali nell'ambito di una prova collaborativa organizzata dall'associazione Europea NORMAN, riguardante l'analisi di contaminanti nell'acqua. L'esercizio è stato complesso e richiedente molto tempo, e ha messo in evidenza i punti di forza e di debolezza dei protocolli sviluppati. Il passaggio cruciale nell'analisi non-target è l'assegnazione di formule molecolari veritiere ai valori m/z. Un workflow di analisi basato sulla infusione diretta del campione e l'acquisizione di massa utilizzando un Orbitrap ™ è stato sviluppato e automatizzato utilizzando algoritmi basati sul linguaggio di programmazione Mathematica, per studiare la composizione chimica della frazione organica del PM2.5. Contestualmente, l'eventuale uso della fotoionizzazione a pressione atmosferica (APPI) per la caratterizzazione frazione organica del PM2.5 è stata indagata su campioni reali.
STELLA, MARTINA. « Identification of molecular alterations associated with the progression of clear cell Renal Cell Carcinoma by mass spectrometric approaches ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241159.
Texte intégralRenal Cell Carcinoma (RCC) is the most frequent form of kidney cancer and approximately 80% of cases are defined as clear cell RCC (ccRCC). Partial or total nephrectomy remain the gold standard for the routine treatment of ccRCC, therefore a better understanding of molecular aspects associated to tumour progression could be useful for its diagnosis, prognosis and treatment. Nowadays proteomic approaches are more readily used to investigate the processes that drive disease onset and progression. In this work, two complementary technologies, Matrix-Assisted Laser Desorption/Ionisation – Mass Spectrometry Imaging (MALDI-MSI) and nLC-ESI MS/MS, were used to detect alterations within tumour lesions and to perform protein identification and quantification. Likewise, employing both tissue and body fluids (urine-plasma) ensures a strong correlation with the disease, a high degree of lesion specificity whilst at the same time enables the use of more readily accessible samples. Therefore, the aim of this study was to investigate proteomic changes in different human specimens related to early pathological modifications and ccRCC progression. Our study on ccRCC started with the evaluation of the information that can be obtained from urine and plasma from patients with ccRCC. Then, MALDI-MSI was used to evaluate the spatial distribution of tryptic peptides directly on tissue, and the molecular data has been correlated to morphological annotation (grade). Moreover, in situ findings has been combined with those obtained from tissue homogenates and better understanding of molecular changes among the four grades has been provided. Finally, we demonstrate the possibility to detect in urine alterations determined by the stage of the lesion. Further work related to the study of ccRCC tissue is currently ongoing. At first, the biological role of the proteins resulted to be altered and the pathways involved in grade progression are under investigation. Preliminary data suggest the essential role of metabolic alterations in ccRCC progression. Moreover, a protocol for realised N-glycans analysis directly on tissue has been optimised and this protocol will be used to evaluate N-glycans trait on different ccRCC grade areas. In conclusion, it is hoped that the data obtained along with the additional work planned, could better clarify the biological processes involved in ccRCC progression.
Fabrega, Prats Marta. « Low-molecular-weight thiols : identification of novel thiol compounds and applications in winemaking processes ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424804.
Texte intégralI tioli sono composti ridotti dello zolfo che svolgono importanti funzioni in animali e piante. Il gruppo -SH è fortemente nucleofilo, per tale motivo queste molecole sono spesso coinvolte in processi biologici di ossidoriduzione, come ad esempio la modulazione degli stress ossidativi e la partecipazione a varie reazioni enzimatiche. I tioli a basso peso molecolare (LMW) sono una classe di composti coinvolti principalmente nel mantenimento dell’omeostasi ossidoriduttiva nella cellula, tale caratteristica si deve alla reattività dei loro gruppi tiolici nucleofili. Nelle piante sono coinvolti nella risposta a quasi tutti i fattori di stress e nella regolazione del metabolismo cellulare. I tioli LMW possono legarsi o creare complessi con composti tossici disattivandoli (detossificazione), inoltre possono modificare, dopo la traduzione, enzimi regolatori. Queste molecole sono implicate nella qualità e salubrità degli alimenti e anche nella salute umana. I tioli LMW più studiati sono il glutatione e i suoi composti derivati (cisteina, gamma-glutamil-cisteina e cisteinil-glicina). In letteratura sonostati descritti altri tioli LMW come la cisteammina, l’omocisteina e molti altri tioli volatili specie-specifici di cui però poco è conosciuto. In particolare, nelle piante è dimostrata la presenza di moltissimi tioli specie-specifici e organo-specifici molti dei quali però non sono ancora stati identificati. Alcuni di questi tioli LMW sconosciuti sono luce-dipendenti e ciò suggerisce un loro coinvolgimento nel processo della fotosintesi. I miglioramenti nella tecnologia potrebbero aiutare lo studio e la conoscenza della funzione fisiologica e metabolica di questi composti. Tuttavia la loro identificazione è resa ardua dalla loro bassa concentrazione nei tessuti vegetali. In questo lavoro, allo scopo di scoprire nuovi tioli non ancora identificati, sono stati derivatizati con SBD-F degli estratti di piante e in seguito i derivatizzati sono stati sottoposti ad analisi HPLC a fluorescenza e LC-MS/MS in modalità negativa usando una trappola ionica (Varian 500 MS) per ottenere la frammentazione. Sono stati usati come riferimento i tioli LMW già noti come la cisteina, l’omocisteina, il glutatione, la cisteammina, la gamma-glutamil-cisteina, l’N-acetilcisteina e la cisteinil-glicina, i cui modelli di frammentazione sono stati inizialmente studiati per evidenziare la modalità di frammentazione e i marcatori molecolari che hanno consentito la identificazione sistematica di tioli LMW sconosciuti. Inoltre è stata ottenuta la misurazione ad alta risoluzione su spettrometro di massa Q-ToF (Waters) su Xevo G-2. Dopo la derivatizzazione con fluoroforo i tioli possono essere facilmente riconosciuti dallo spettro di frammentazione per la presenza di un chiaro segnale dato dal frammento SBD-S (m/z 231). Questo frammento corrisponde al fluoroforo legato al gruppo tiolico, ed è stato usato per marcare e confermare la presenza del gruppo tiolico nelle molecole sconosciute. In questo modo le molecole possono essere identificatee poi confermate dall’analisi Q-ToF come nel caso del tioglucosio e di derivati contenenti glutatione. Il protocollo che è stato definito con il presente lavoro permette ora l’identificazione di nuovi composti dello zolfo al momento sconosciuti. Nel processo di produzione del vino, i tioli LMW e il glutatione in particolare, hanno una importante funzione antiossidante che si manifesta nell’uva, nel mosto e nel vino. I tioli contribuiscono a contrastare l’imbrunimento ossidativo delle proteine nell’uva e soprattutto nel mosto durante la fermentazione e del vino nei diversi processi di lavorazione. I tioli giocano perciò un ruolo chiave nella conservazione del vino con la loro attività antiossidante, in particolar modo nei vini bianchi. Per questa ragione è stato condotto uno studio volto a sviluppare una metodologia semplice e rapida per la quantificazione dei tioli LWM totali. In tale studio sono state poste a confronto diverse varietà tedesche di uva da vino. I composti dello zolfo sono stati estratti ed analizzati utilizzando un colorante fluorescente SBD-F e separazione HPLC-FL. Sono stati quantificati anche gli zuccheri e gli acidi organici tramite HPLC. I risultati di questa quantificazione mostrano un’elevata riproducibilità tra i campioni e tra le misurazioni di questi composti nelle bacche. Il metodo è utilizzabile anche su mosto, vino e lieviti. Il metodo permette non solo la quantificazione del glutatione ma anche di altri composti relativi nello stesso cromatogramma e mostra una correlazione tra di essi. Il confronto di varietà differenti mostra la presenza di GSH nella maggior parte dei tioli dell’uva, mentre il loro contenuto è molto influenzato dalla varietà. In considerazione del loro ruolo di antiossidanti, il GSH e i tioli LMW possono avere un ruolo favorevole nella vinificazione e sono perciò un fattore fondamentale che deve essere preso in considerazione nelle decisioni che riguardano il processo di produzione del vino.
VALLETTA, ELISA. « Metal complexes with biological activity ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266768.
Texte intégralURA, Blendi. « Basic and clinical applications of proteomic research. Our experience ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388867.
Texte intégralLamonica, Giulia. « Stable isotope tracers to estimate lung surfactant metabolism in vivo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423360.
Texte intégralObiettivo di questa tesi è stato quello di applicare l’uso degli isotopi stabili come traccianti metabolici allo studio del metabolismo del surfattante polmonare. Il surfattante polmonare è una sostanza fondamentale per vivere in quanto impedisce agli alveoli di collassare durante l’atto respiratorio. Il surfattante polmonare è composto da lipidi e proteine specifiche, ed è ormai noto che alterazioni nella composizione e nella quantità del surfattante polmonare sono presenti nella malattia respiratoria acuta e cronica. In questo lavoro vengono presentati due studi sulla cinetica del surfattante polmonare: il primo riguarda la sintesi del lipide maggiormente presente nel surfattante, ovvero la fosfatidilcolina disatura, in una condizione di danno unilaterale da acido in un modello murino. Il secondo studio riguarda un metodo ottimizzato per misurare la sintesi della proteina B del surfattante e un nuovo metodo per valutare, sempre con l’utilizzo degli isotopi stabili, la sintesi della proteina C del surfattante in bambini e adulti
CAPITOLI, GIULIA. « Application of Maldi-imaging proteomics analysis on thyroid biopsies : identification of biomarkers for clinical diagnosis ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262313.
Texte intégralThe actual gold standard to exclude the malignant nature of thyroid nodules in the clinical routine is represented by thyroid Fine Needle Aspirations (FNAs) biopsies. Thyroid FNAs are safe and cost-effective. Approximately the 20-30% of cases have an indeterminate for malignancy final report. These patients undergo diagnostic (and not therapeutic) thyroidectomy, but after surgery the 80% of these thyroid nodules are benign. This overtreatment has of course important consequences in the quality of life of the patients and high healthcare costs. The application of -omics techniques might have a potential role in the research for new diagnostic markers able to discriminate benign from malignant nodules, thus minimizing the challenging cases of indeterminate for malignancy. Mass spectrometry is one of the most important analytical tools able to obtain information regarding the molecular composition of a sample, the presence of biomolecules and their abundance. Among the different proteomics approaches able to extract the molecular alterations of the different type of specimen’s lesion, Matrix-Assisted Laser Desorption/Ionization (MALDI) Mass Spectrometry Imaging (MSI) was strongly emerging. MALDI-MSI represents an ideal technology that enables to explore the spatial distribution of biomolecules within tissue, integrating molecular and traditional morphological information while preserving the integrity of the analysed tissue. Various studies applied MALDI-MSI technology for prognostic purposes and for in real time diagnostic setting, showing the usefulness, advantages and applicability of MALDI-MSI in different fields of pathology. Due to the promising results recently obtained with MALDI-MSI in the identification of proteomic signals able to differentiate between benign and malignant cases from the analysis of thyroid tissue after surgery , the idea was to apply for the first time MALDI-MSI on real thyroid FNAs biopsies. Preliminary to the clinical study, the protocol for the proteomic MALDI-MSI analysis was optimised to avoid degradation, alteration phenomena, contamination and artefacts formation. The methodological improvement of the protocol in a complicated field as thyroid cytological specimens played an important role in this study. Challenging technical aspects, such as i) the interference of haemoglobin due to the high vascularization of the thyroid organ and ii) the stability of the samples over time before the analysis from a morphological and proteomic point of view, were overcome through two studies that were planned and analysed as part of the thesis. The clinical study for the detection of the potential cluster of signals with discriminant capability was originally planned to involve a large sample of thyroid nodules, however, due to the slow enrolment rate of malignant cases, the thesis contains only the results of a preliminary analysis. Eighteen subjects contributed to the training set with 9 benign and 9 malignant thyroid nodules. The statistical model was based on data of 81 specific region of interest, according to the morphological triage performed by the pathologist in order to overcome false information deriving from non thyrocytes cells. The validation phase was performed on 11 patients with different type of lesions (i.e. benign, indeterminate and malignant). Results are very promising and highlight the possibility to introduce MALDI-MSI as a complementary tool for the diagnostic characterization of thyroid lesions. A methodological aspect that emerged from the peculiarity of the proteomic analysis was also investigated. A review of the most used indices for the assessment of the similarity between mass spectra profiles was performed and a new measure was proposed. A simulation study was implemented in order to identify the best similarity measure to use in comparing proteomic profiles.
MARCHESIELLO, WADIR MARIO VALENTINO. « Study and evaluation of key factors in food and environment for human health concerns ». Doctoral thesis, Università di Foggia, 2022. https://hdl.handle.net/11369/425287.
Texte intégralThis thesis, developed in collaboration with the Key Laboratory of Natural Resources of the Changbai Mountain and Functional Molecules - Yanbian University Ministry of Education (Yanji City, Jilin) and the BonassisaLab srl analysis centre (Foggia, Italy), is focused on the development and optimization of analytical methods suitable for the identification and quantification in food and environmental matrices of emerging contaminants. A compound can be defined as an emerging contaminant if: it has appeared only recently thanks to the development of new analytical and investigation methodologies; the toxicity mechanisms are not fully understood; it is under legislative revisions to include new information not previously taken into account. Emerging contaminants are considered a fashionable research topic to the present day and most of them give a challenge for laboratories and regulatory agencies. Furthermore, the potential risks for human health related to their intake and/or exposure have led to deeper interest by consumer organizations and producers and are leading to the approval of more restrictive laws about their determination and quantification. Then, the studies are currently focused on: a) classification of new emerging contaminants, unknown compounds or molecules for which their toxicity has been proven; b) research on contaminants already known for which the effects on ecosystems have not been fully studied and understood; c) study of emerging issues related to known contaminants, for a better understanding of the risks related to them considering the environment and human health. In this research project, the development and optimization of analytical methods for the determination of some emerging contaminants in food and environmental matrices coupling liquid and gas chromatography with mass spectrometry were described. Five novel analytical methods for the determination and quantification of pyrethroids (PYRs) in animal-origin products (1), polychlorinated biphenyls (PCBs) in egg (2) and milk samples (3), matrine and oxymatrine (MT, OMT) in vegetables (4) and benzene derivatives (BDs) in sea-water (5) were developed. The first work mentioned deals with the determination of six PYRs (phenothrin, permethrin, cyfluthrin, cypermethrin, deltamethrin, fenvalerate) in egg and meat samples by a sensitive and reproducible screening analytical method based on gas chromatography and electron capture detection (GC-ECD). A fast cleanup procedure based on solid-phase extraction was used. An efficient separation was obtained with a total analysis time of less than 60 min, including the extraction-purification steps. Good responses for the six pyrethroids were obtained in a range of 50−500 μg L−1, with linear coefficients higher than 0.9992. Instrumental limits of detection were between 0.22 and 0.63 μg L−1, corresponding to 0.04 and 0.13 μg kg−1 in the matrix. Detection limits in chicken eggs and various meat samples, calculated on spiked samples, were in the range of 0.05−0.25 μg kg−1 and 0.07−0.23 μg kg−1, respectively. The validation results confirmed that the proposed GC-ECD method can be used as a reliable screening tool for the determination of pyrethroids in official check analyses. The method was extensively validated following the European directives, demonstrating its conformity in terms of selectivity, sensitivity, recovery, precision, and measurement uncertainty. The second work was about a sensitive and reproducible screening analytical method for the determination of six non-dioxin-like polychlorinated biphenyls (NDL-PCBs, congener 28, 52, 101, 138, 153, 180) in chicken eggs based on accelerated solvent extraction (ASE) procedure for the fat extraction and determination, a solid-phase extraction (SPE) sample clean-up process, and a gas chromatography – electron capture detection (GC-ECD) analysis. The optimized chromatographic separation, in less than 25 min, returned good responses for the six NDL-PCBs in the range of 2.5–60.0 μg L−1, with correlation coefficients always higher than 0.9995. Instrumental limits of detection were between 0.08–0.35 μg L−1, corresponding to 0.05 and 0.23 ng g−1 fat in the matrix, while method detection limits, calculated on spiked egg samples, ranged from 1.6 to 3.5 ng g−1 fat. The method has been extensively validated in terms of selectivity, sensitivity, recovery, precision, ruggedness, and measurement uncertainty, following the European Directives. In the third work, the study regarded the determination of the six NDL-PCBs in milk samples by GC-ECD and mass spectrometry, following a multivariate optimization process of the sample extraction procedure by Box-Behnken design through the global desirability function. Three factors were involved in refining the extraction conditions: the acetone percentage in the extraction mixture, the sample/solvent ratio, and the extraction time. The three-factor design required 26 experiments that were carried out in duplicate and in a randomized order to minimize the bias effects of uncontrolled variables. The optimized factors (acetone percentage: 30%; sample-to-solvent ratio: 0.11 g mL-1; extraction time: 45 min) ensured a low solvent consumption and a reduced extraction time, allowing a rapid and simultaneous preparation of multiple sample extracts. The method was validated according to the European directives through the evaluation of linearity, selectivity, LOD, LOQ, recovery, precision, and ruggedness. The fourth work consisted of the development of a rapid LC/tandem MS method for the quantitative determination of matrine-based biopesticides for the analysis of fruit and vegetable samples. A simple extraction process by acidified methanol was selected, ensuring reduced solvent consumption and time, and allowing a simultaneous preparation of multiple sample extracts. Excellent chromatographic results were obtained in terms of peak shape and efficiency, in less than 10 min. Method validation was performed according to the European directives through the evaluation of selectivity, linearity, detection and quantification limits, recovery, and precision. Under the optimal extraction and chromatographic conditions, good responses were observed in the range of 5–200 μg L-1, with correlation coefficients higher than 0.9984. Instrumental limits of detection were 0.032 and 0.033 μg L-1 for matrine and oxymatrine, respectively. Detection limits in oranges, apples, fennels, and tomatoes, calculated for matrine and oxymatrine on spiked samples, were in the range 0.13–1.5 μg kg-1 and 0.17-0.30 μg kg-1, respectively. The validated method was then successfully applied to the determination of matrine and oxymatrine in 102 commercially available samples of fruit and vegetables. Finally, the last chapter concerned the Benzene Derivatives (BDs), a class of environmental pollutants whose exposure poses a grave risk to human health. These compounds rapidly diffuse from the atmosphere to the marine ecosystem: for this reason, their monitoring in seawater is every day more compelling. For their determination in seawater at trace levels, nanoconfined liquid phase nano extraction (NLPNE) has been applied to the gas chromatography coupled with mass spectrometry analyses (GC/MS). Ex-situ and in-situ NLPNE procedures have been developed and optimized in terms of extraction capabilities, analysis time, precision, and accuracy. Compared to the traditional extraction procedures, based on solid-phase microextraction (SPME) and liquid-liquid extraction (LLE), the proposed NLPNE methods allowed rapid on-site analysis of benzene compounds with low solvent consumption, higher enrichment factors, and improved automation grade. Determination coefficients ranging from 0.9929 to 0.9997 were obtained for all BDs in the range 0.10–500 ng mL-1 and 5.00–500 ng mL-1, for ex-situ and in-situ NLPNE, respectively. Ex-situ and in-situ limits of detection ranged from 0.2 to 7.6 ng mL-1 and 0.04–1.00 ng mL-1. Our results suggest that NLPNE coupled to GC-MS can be considered a powerful technique for high-throughput analyses of trace compounds in environmental, food, and biological samples.
Izzo, Francesca Caterina <1982>. « 20th century artists' oil paints : a chemical-physical survey ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1100.
Texte intégralThe research project developes in PhD research in Chemical Sciences deals with the study of modern and contemporary works of art, focusing on materials and production techniques employed by artists. In this study innovative and specific analytical techniques have been optimised: the survey has been successful not only in detecting the nature of artistic materials used in the 20th century, but also in studying their behaviours over time. Thid PhD researc has been part of an international project concerning the Conservation of Contemporary Art and has lead to the improvement of new methodologies to study proteinaceous and lipidic binding media by using chromatographic techniques (GC-MS, Py-GC-MS, HPLC). These methods have also allowed for the identification and the role of industrial additives (such as aluminium and zinc stearates and hydrogenated castor oil), which had been not fully studied previously. This part of the PhD research has been developed in the Netherlands, in the laboratories of the ICN (The Netherlands Institute for Cultural Heritage, Amsterdam), under the supervision of Dr. Klaas Jan van den Berg and Mr. Ing. Henk van Keulen. The research has been part of the international project called "20th Century Oil Paint Project", carried out at ICN in collaboration with Courtauld Institute of Art, London, Tate, London and Getty Conservation Institute, Los Angeles. The research was initially focused on the study of laboratory-reconstructed oil films, which were prepared with lipidic binders, additives, pigments and driers used by modern oil manufacturers. The films were studied by using several analytical techniques: FT-IR, XRF, TG-DSC and GC-MS. This study has lead to an improvement of analytical methodologies for the study of manufactured oil samples. Furthermore, the research focused on real samples taken from important modern paintings by Lucio Fontana, Jasper Johns, Karel Appel, Willem de Kooning, Salvador Dalì, Henri Matisse, Isabel Lambert-Rawsthorne, Ethel Walker, etc. The obtained results are a further step in the knowledge of materials used in artistic and technological production in Contemporary Art.
De, Poi Rossella. « Mass spectrometry as an emerging tool for the detection of proteins in complex matrices : from untargeted to targeted analysis ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3425394.
Texte intégralIl mio dottorato di ricerca si è svolto in Mérieux NutriSciences, un’ azienda che fornisce servizi analitici. Durante il mio periodo di dottorato ho lavorato su tre progetti, il cui determinante comune era l'applicazione della spettrometria di massa (SM) all'analisi delle proteine. Lo studio principale riguarda la SM applicata all'analisi degli allergeni alimentari. L'allergia alimentare è una patologia importante, dovuta a reazioni immunologiche che insorgono a seguito dell'esposizione di un soggetto ad allergeni proteici. Poiché ad oggi non esiste cura, per prevenire le reazioni allergiche i pazienti devono evitare di assumere alimenti contenenti allergeni. Nell'Unione Europea, 14 allergeni devono essere indicati sulle etichette degli alimenti se aggiunti intenzionalmente. Tuttavia, una delle principali cause di reazione allergica è rappresentata dalla contaminazione indesiderata degli alimenti con allergeni all'interno degli impianti di produzione. Anche piccole quantità di allergene possono scatenare gravi reazioni; dunque, per proteggere i consumatori sono necessari metodi analitici sensibili. Recentemente, i metodi basati sulla SM hanno ricevuto crescente attenzione per la quantificazione degli allergeni alimentari in matrici complesse. Nel presente studio viene descritto lo sviluppo di un metodo basato sulla SM per il rilevamento simultaneo di allergeni da uova, latte, arachidi e frutta secca in prodotti da forno. Il metodo si basa sull'identificazione di specifici peptidi generati dall'idrolisi enzimatica degli allergeni target ed impiega una tecnica chiamata Multiple Reaction Monitoring, in cui lo spettrometro di massa è utilizzato per acquisire selettivamente segnali derivanti da coppie di specifici valori m/z, corrispondenti a uno ione peptidico e ad uno dei suoi frammenti. Il metodo sviluppato consente di rilevare gli allergeni target in modo specifico e con sensibilità accettabile e può essere considerato una valida alternativa ad altre comuni tecniche analitiche, come l’ELISA e la PCR. Un secondo argomento trattato in questa tesi riguarda la beta-caseina bovina, una proteina polimorfica per la quale sono state identificate 12 varianti genetiche, fra cui le più comuni sono la A1 e la A2. Alcuni studi hanno suggerito una possibile associazione fra il consumo di beta-caseina A1 e l'eziologia di alcune malattie, tra cui l’ischemia cardiaca e il diabete. Alla base degli effetti causati dalla beta-caseina A1 ci sarebbe un peptide bioattivo con attività simil-oppiode, rilasciato da specifici enzimi proteolitici durante la digestione. Questo peptide, chiamato beta-casomorphin-7, viene generato solo a partire da alcune isoforme di beta-caseina, contenenti un'istidina in posizione 67, inclusa la variante A1. Al contrario, le varianti che possiedono una prolina in posizione 67, come la variante A2, non sarebbero in grado di generare il peptide beta-casomorphin-7. Sulla base di queste ipotesi, alcune aziende vendono ora il cosiddetto "latte A2", un tipo di latte contenente solo beta-caseina A2. In questo progetto di dottorato è stato sviluppato un metodo analitico LC-MS per discriminare il latte A2 dal latte commerciale, che tipicamente contiene una miscela di beta-caseina A1 e A2. Lo scopo finale è offrire ai produttori di latte uno strumento analitico per certificare che un latte etichettato come "latte A2" sia realmente tale, ed eventualmente in grado di identificare possibili frodi o contaminazioni. Infine, in questa tesi viene descritto un progetto che ha come oggetto l'enzima transglutaminasi (TGasi) di origine microbica. La TGasi catalizza la formazione di legami isopeptidici tra residui di glutammina e di lisina, determinando la formazione di cross-linking fra proteine. L'azione della TGasi può determinare cambiamenti significativi nelle proprietà fisico-chimiche delle proteine, portando a modifiche nella viscosità, nella stabilità termica e nella elasticità. Per questi motivi, la TGasi trova applicazione come additivo nell'industria alimentare. In questo studio, una specie di TGasi di origine microbica è stata caratterizzata e identificata applicando un approccio proteomico “bottom-up”. L'enzima identificato viene prodotto da un ceppo batterico diverso da quello più comunemente utilizzato nelle applicazioni industriali alimentari, denominato S. mobaraense. Infine, è stato sviluppato un metodo per la misurazione dell'attività enzimatica della TGasi mediante il saggio dell'idrossammato, che è ora diventato un servizio analitico offerto da Mérieux NutriSciences.
ZHANG, JIAOJIAO. « The study of malignant melanoma treatment on various platforms ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/291029.
Texte intégralWith the medical improvement, the life expectancy has rocketed globally. Cancer as the main Noncommunicable disease (NCDs) is the major barrier to extend longevity, causing also a huge medical resource expense. Although innovative treatments as gene therapy, immunotherapy and classical treatments (i.e. chemotherapy, radiotherapy and surgical removal), there is no effective treatment to cure cancer, even because patients usually develop chemoresistance, radioresistance and some resist to gene therapy and immunotherapy as well. Skin is the largest organ first barrier of human body. The basal cell carcinoma, squamous cell carcinoma and melanoma are three common skin cancers Melanoma is a type of cancer that originally develops from melanocytes (pigment containing cells). Melanoma has dramatically increased during last 30 years with low five-year survival and prognosis rate. The current therapeutic approaches of melanoma not only could bring treatment assistance but also have serious side effects like vitiligo. Under the setting of melanoma study, the current thesis investigated the melanoma suppression on different platforms. Firstly, resveratrol, a common bioactive compound, was used to target the potential biomarkers of melanoma. Secondly, through previous studies and then in silico research, certain biomarkers were furtherly targeted. Then in vitro melanoma-cell-culture models were investigated. We demonstrated that the melanoma cells were inhibited by protein-protein interaction. Third, after LC-MS/MS, the protein database was used to analyze and annotate the functions of the potential biomarkers. Forth, the rare case of amelanotic malignant melanoma (AMM) was reported that enlarged the understanding and supplement the phonotypes of melanoma. Resveratrol (RSV) is a kind of phytoalexin that is widely distributed in Mediterranean diet, that as a bioactive natural product, could be a tumor suppressor. We evaluated the effects of RSV on melanoma cells (A375) and found that RSV could obviously inhibit the proliferation of melanoma cells by modulating cell cycle and triggering apoptosis; Cyclin D1 and PCDH9 were strongly affected by RSV duration while RAC1 was not influenced. We furtherly explored the mechanism of these targeted genes of melanoma. In silico and reference studies exhibited the PCDH9 would be the novel biomarker of melanoma. Therefore, the alteration of PCDH9 expression (overexpression and interference) were performed to explore the effects of PCDH9 on melanoma. The common matrix metalloproteinase (MMPs) is responsible for the extracellular matrix degradation. MMP2 -among the set of enzymes (MMPs)- has been demonstrated to play important roles in cell migration. The results of qRT-PCR exhibited that PCDH9 could suppress melanoma cells by affecting MMP2, CCND1 (Cyclin D1) and RAC1. The melanoma and healthy tissues were analogically analyzed to demonstrate the inhibition of melanoma cells by PCDH9. The methods of Co-IP and LC-MS/MS were used as well to deeply investigate the correlation between PCDH9 and its suppression effects of melanoma. We found that PCDH9 and RAC1 can predict the prognosis of malignant melanoma and hypothesized that PCDH9 can modulate melanoma progression through MMP2 and RAC1 by reducing RAC1-dependent ROS generation and enhancing NADPH oxidase activity complex. The rare AMM firstly diagnosed as cutaneous squamous cell carcinoma (cSCC) was reported. According to the results of immunohistochemical examination (Ki67 (+++), Melan-A (+++), human melanoma black (HMB)45 (+), CD20 (-), cytokeratin (CK)7 (-) and CK5/6 (-) were found), the AMM was confirmed and the patient was applied surgical resection. This case showed the various phenotypes of melanoma.
Romano, Elvira, Roberto Bartolino, Bartolo Gabriele et Giovanni Sindona. « Un approccio innovativo di spettrometria di massa per il recupero di nutraceutici ad alto valore antiossidante da piante, sviluppo di nuovi alimenti funzionali, qualità e sicurezza agroalimentare ». Thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10955/1063.
Texte intégralNaccarato, Attilio, Roberto Bartolino, Bartolo Gabriele et Giovanni Sindona. « Traceability of foodstuffs by high tech methodologies of mass spectrometry ». Thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10955/1057.
Texte intégralTaverna, Domenico, Giovanni Sindona, Donna Leonardo Di et Bartolo Gabriele. « Mass spectrometric methodologies and life science ». Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10955/427.
Texte intégralCarchedi, Marisa, Roberto Bartolino, Bartalo Gabriele, Alessia Fazio et Giovanni Sindona. « Synthesis of innovative material for food packaging ». Thesis, 2013. http://hdl.handle.net/10955/994.
Texte intégralLo scopo del presente lavoro di tesi è la sintesi di materiali polimerici innovativi funzionalizzati con una porzione antiossidante legata alla catena laterale da utilizzare nella conservazione dei cibi, in particolar modo per prolungare la “shelf life” dei cibi della IV gamma cui appartengono frutta e verdura già lavata e tagliata, pronta all’uso. Generalmente questo genere di alimenti deperisce velocemente e ha una durata limitata a pochi giorni. L’ossidazione è una delle più importanti reazioni di degradazione dei cibi e poichè ne riduce la “shelf-life”, ne limita anche la conservazione con conseguente diminuzione delle vendite. L’active packaging prolunga la “shelf-life” dei cibi e allo stesso tempo ne migliora la sicurezza e le proprietà organolettiche. L’idea innovativa rispetto alle tecniche tradizionali è la preparazione di film bioattivi in cui la molecola antiossidante non è adsorbita sulla superficie del film con procedure di spraying, immersione o rivestimento, ma è legata covalentemente, tramite un linker, alla matrice polimerica. In questo studio è stata evidenziata la sintesi di un PET modificato innovato che reca una catena laterale funzionalizzata con una molecola antiossidante quale il ter-butilidrochinone (TBHQ) o l’idrossitirosolo (Tyr-OH). L’attività antiossidante dei monomeri di PET modificato funzionalizzati con il TBHQ e il Tyr-OH è stata testata tramite test del DPPH che ha confermato l’elevata capacità scavenger dei monomeri stessi. Un altro obiettivo del lavoro di ricerca è stata la caratterizzazione tramite spettrometria di massa di polimeri e copolimeri funzionalizzati. Questo studio è stato svolto in collaborazione con l’Università di Akron, Ohio, USA. Lo scopo del lavoro è stato sviluppare un protocollo di analisi di spettrometria di massa che fornisce informazioni riguardo la composizione dei poliesteri copolimeri, dei gruppi terminali, delle sequenze e della loro architettura. Più nello specifico, l’oggetto dello studio è stato il confronto tra il copolimero lineare poli(caprolattone)-poli(etilene glicole) (PCL-PEG) e l’omopolimero poli(caprolattone). Inoltre è stato condotto uno studio sull’energia di collisione necessaria alla frammentazione per il copolimero PCL-PEG, e gli omopolimeri PCL e PEG. Questo studio è stato condotto utilizzando spettrometri di massa MALDI Q/ToF e MALDI ToF/ToF/.Essendo questi polimeri ampiamente usati in moltissimi campi e per differenti applicazioni, in particolare applicazioni in campo biologico, è stato condotto uno studio di degradazione in mezzo acquoso per capire come e con quale velocità questi polimeri degradano e frammentano in presenza di acqua. Per effettuare questo studio i “frammenti” provenienti dalla degradazione sono stati separati per cromatografia liquida attraverso l’uso di uno strumento UPLC la cui uscita è accoppiata ad uno spettrometro di massa per poter facilmente individuare ed assegnare i vari frammenti.
Università della Calabria
Benabdelkamel, Hicham, Antonio Tagarelli et Bartolo Gabriele. « Food control quality by isotope dilution liquid chromatography-tandem mass spectrometry ». Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10955/604.
Texte intégralThe late part of the 20th century the advancement of knowledge regarding nutrition and disease prevention provided an opportunity for individuals to affect their own health. This expanding body of information helped people to understand how the environment and their own behaviour affected their body. People now had powerful tools to help maintaining and protecting their health. The understanding of how our diet affects our well being has dramatically changed the lifestyles and attitudes of people, who began to make menu and purchasing decisions based on how foods would affect their heath. A shift toward healthier lifestyles and healthier diets began. Food processors and marketers had to refocus their efforts from promoting foods for pleasure to promoting foods that fit in to a healthy diet. Primarily, the focus was on reducing fat and cholesterol in the diet and supplementing vitamins and minerals. Research began to demonstrate the presence of various phytochemicals in wine and juice make it from fruits and vegetables( such as stilbenes, falvoniods, polyphenols…) and specially in olive oil as ( polyphenol in dialdehyed form: oleochanthal, hydroxyoleocanthal..) These compounds have come to be known as nutraceuticals. The list of nutraceuticals present in wine, fruit drink and olive oil that are believed to have positive biological properties has been expanding. Food processors and developers have become very interested in exploiting these nutraceuticals for the production of foods that are not only part of a healthy diet but also improve the consumer’s health in another specific way. These foods have become known as “functional foods” means quality marker. The aim of this thesis has been to develop a analytical methods to determine the concentration of a group of these nutraceuticals in food , such as, quantitative determination of resveratrol in wine, pterostilbene in blueberry juice and dialdehyde form in olive oil using a sensitive high-performance liquid chromatographic separation method coupling with tandem-mass and isotope dilution to order to optimal the conditions for the analysis method, such as extraction procedure, matrices, column, quality controls, wavelength, mobile phases, run time, optimal separation (gradient, retention times), temperature, capillary voltage, cone voltages, vacuum and labelled internal standards, resulting in the best sensitivity and selectivity,The goodness and satisfactory of the method was performed according to, containing linear measuring range, quantification, lower limit of quantification (LLOQ), lower limit of detection (LLOD), quality controls, precision(RSD %), accuracy, recovery, stability and matrix effects. In conclusion, the described high-performance liquid chromatographic separation method with tandem-mass spectrometry detection and isotope dilution showed a satisfactory overall analytical performance well suited for applications in food quality control.
Università della Calabria