Articles de revues sur le sujet « Spazio e suono »

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1

Rusconi, Paolo. « Ambienti per design. Note di lettura ». L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità 19, no 19-20 (13 décembre 2022) : 176–201. http://dx.doi.org/10.54103/2974-6620/uon.n19-20_2022_pp176-201.

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Résumé :
Ambienti per design un suono udito una cosa vista (EXIT) di Zeno Birolli uscì nel 1983, all’interno della raccolta Sorbi, tordi & nitidezze, un volume che radunava materiali vecchi e lavori nuovi con il sottotitolo di Arte in Italia dopo la Metafisica. Il libro, relativamente noto nella produzione storico artistica di Zeno Birolli, rappresenta il frutto di una stagione intensa di elaborazione intellettuale e progettuale: nell’idea dell’autore doveva presentarsi come una sorta di silloge di un decennio di riflessioni sulle arti nel periodo tra le due guerre. Tra i nuovi studi critici pubblicati nella raccolta, Ambienti per design risulta essere sia per numero di pagine sia per contenuti uno dei più autorevoli e impegnati. Il testo è la descrizione dettagliata di alcuni interni creati per le mostre dell’abitazione e dell’arredamento moderno della Triennale milanese del 1936, ma il tema dominante si raccoglie intorno all’idea che vi sia “un legame che procede dalla prima metafisica di De Chirico [...], si permuta nell’opera di alcuni pittori e scultori della postmetafisica e nel razionalismo architettonico degli anni trenta e quaranta, sino allo spazio scenico di Antonioni”.
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2

Cassese, Fulvio. « Costruire il gioco con un paziente autistico ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 1 (juin 2021) : 134–44. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001009.

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Résumé :
L'autore descrive un caso clinico di un adolescente autistico seguito in un centro di riabilitazione. Il funzionamento psichico del paziente non permette di giocare con il suo analista perché mancano la capacità simbolica e l'incontro relazionale in uno spazio potenziale. Per il paziente la relazione è vissuta come pericolosa, evitata e tenuta a distanza attraverso l'esercizio di un marcato controllo. Inizialmente il paziente è impegnato in un'attività solitaria che ha una doppia funzione: di autodifesa e di autocostruzione, necessarie per la propria sopravvivenza. Il sostegno silenzioso dell'analista permette il passaggio a una prima apertura relazionale, la condivisione di storie. Le storie hanno dapprima un carattere sensoriale, contraddistinto dal suono della voce e il dondolio del lettino, per iniziare ad acquisire un senso. La continuità e ritmicità sensoriale creano le basi per una prima forma di continuità dell'essere, il paziente inizia a riconoscere la presenza dell'oggetto e questa apertura crea le condizioni per la definizione di un'attività sempre più condivisa, dove l'esclusività del carattere sensoriale si indebolisce ed è possibile rintracciare i prodromi di significati più articolari. Il lavoro analitico è stato contraddistinto dalla costruzione dei rudimenti psichici, dalla definizione dei confini mentali e dalla tolleranza della vitalità relazionale, per poter iniziare a giocare con i propri pensieri. Si delinea sempre più il passaggio da un'attività solitaria e sensoriale al poter giocare "insieme".
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3

De Marchi, Marta. « Foodspace. Leggere le trasformazioni territoriali attraverso lo spazio del cibo : il caso Veneto ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 128 (août 2020) : 80–105. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-128006.

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Résumé :
I sistemi agroalimentari al contempo trasformano i territori di riferimento e si adattano ad essi e alle loro configurazioni urbane. Leggere queste interdipendenze risulta cruciale in termini di spazio e occupazione del suolo, soprattutto alla luce della scala globale di molte filiere del cibo. Il Veneto si offre come caso paradigmatico dei territori a diffusione urbana europei, in cui gli spazi della produzione, della distribuzione e del consumo di cibo sono in prossimità fisica tra loro.
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4

Coppetti, Barbara. « La dialettica tra residenza e spazio aperto nella cittŕ contemporanea : processi generativi e costitutivi ». TERRITORIO, no 59 (novembre 2011) : 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059013.

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Résumé :
La dissoluzione dell'isolato tradizionale inteso come unitŕ costitutiva del tessuto edilizio, determina una nuova organizzazione urbana che modifica radicalmente la dialettica fra residenza e spazio pubblico nella cittŕ. L'edificio diventa un volume reiterabile all'interno del quartiere e lo spazio libero si svuota dei suoi caratteri specifici. Da una logica in base alla quale ad ogni spazio viene assegnato un particolare carattere riconosciuto dalla pratica, si passa ad un principio insediativo le cui parole chiave sono ritmo, sequenza, intervalli, ripetibilitŕ. Il progetto architettonico e urbano intende rimarcare il senso celato degli odierni paesaggi della mediocritŕ e ricercare nuovi modi abitativi, usi e aggiornate tipologie che diano forma a relazioni aperte capaci di tracciare i processi trasformativi alla quota del suolo pubblico.
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5

Munarin, Stefano, et Luca Velo. « Walkability : il progetto di suolo come progetto di mobilità ». TERRITORIO, no 99 (août 2022) : 25–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099004.

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Résumé :
Nella prospettiva della transizione ecologica, di un quadro normativo in evoluzione e all'interno di un rinnovato contesto culturale, il contributo prova a dimostrare come la mobilità attiva possa condurre verso un rinnovamento nel progetto degli spazi urbani e nei modi di esercitare il fondamentale diritto alla mobilità. In particolare, la mobilità attiva può riportare al centro dell'attenzione il suolo e il suo progetto. Un supporto di pratiche urbane collettive, ambito di possibili sperimentazioni e innovazioni entro più complessivi interventi di rigenerazione urbana, capace di prendere in considerazione sia la sezione stradale sia la multiforme e pulviscolare presenza di spazi liminali che rispondono ai bisogni di accessibilità, mobilità attiva, connessione e inclusione.
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6

Alì, Alessandro, et Arturo Lanzani. « Nello spazio periurbano della metropoli estesa : piano e progetti per Romano di Lombardia ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 37–43. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093006.

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Il caso di Romano di Lombardia, a cavallo tra le province di Bergamo, Brescia e Cremona, racconta del tentativo di un piccolo centro di costruire un percorso di rilancio e valorizzazione in controtendenza alla visione di sviluppo oggi prevalente all'interno dei territori periurbani della megalopoli padana. L'integrazione di piano e progetti, l'attenzione rivolta alla salvaguardia della risorsa ‘suolo inedificato', la centralità della ricomposizione e della manutenzione straordinaria delle infrastrutture cittadine a supporto della qualità della vita quotidiana costituiscono i caratteri salienti di una vicenda urbanistica particolarmente densa, in corso dal 2016. Il tentativo di costruire una prospettiva di equilibrio e non più di crescita dell'urbanizzato si scontra tuttavia con evidenti difficoltà, il cui superamento richiede un radicale cambiamento di rotta del fare urbanistica.
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7

Nifosì, Chiara. « Una piazza come anticipazione di una nuova visione ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 61–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093010.

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Résumé :
Attuando uno dei principali obiettivi del nuovo Piano di governo del territorio di Romano di Lombardia, la rigenerazione della piazza Don Sandro Manzoni ha risposto alla necessità di riconquistare uno dei luoghi più sensibili per la collettività, limitando le risorse investite. Il nuovo spazio pubblico si configura come un suolo comune, dinamico, flessibile e multifunzionale: un grande prato in grado di accogliere attività diversificate e il gioco libero, un'estesa superficie disegnata per gli eventi, lo sport, i mercatini e le feste di quartiere. Questo piccolo intervento non solo risponde a principi di rammendo dell'esistente, ma soprattutto esemplifica un efficiente processo di integrazione sia degli strumenti di pianificazione e di progetto, sia della moltitudine di soggetti e risorse a vario titolo coinvolti.
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8

Russo, Federico. « Problemi di politica edilizia locale nelle orazioni di Dione di Prusa ». ACME 74, no 1 (26 novembre 2021) : 51–68. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/16792.

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Résumé :
Alcune orazioni di Dione di Prusa testimoniano i temi che furono al centro della competizione politica a Prusa e in altre città della Bitinia. Tra questi, un ruolo particolare è rivestito dal programma di monumentalizzazione edilizia voluto – e in parte finanziato – da Dione per la sua città, che fu motivo (o pretesto) di attacco politico da parte dei suoi avversari. Si indagano qui i possibili riferimenti legislativi in base ai quali Dione fu accusato, tra le altre cose, di non aver portato a termine edifici promessi alla comunità o di aver raso al suolo alcune aree della città stessa per far spazio a nuovi fabbricati. L’analisi della contemporanea legislazione edilizia a Roma mostra come problemi di questo genere fossero particolarmente sentiti nel II secolo d.C., inducendo gli imperatori a legiferare in materia a più riprese.
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9

Doimo, Martino. « Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. Il compimento della “nuova” arte del costruire | Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. The fulfillment of the “new” art of building ». ZARCH, no 8 (2 octobre 2017) : 314. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782172.

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Résumé :
L’arte del costruire (Baukunst) del nostro tempo trova fondamento nella ricerca di una nuova forma di composizione dei differenti autonomi elementi costruttivo/figurativi, nei quali risulta originariamente frammentata e stratificata: l’elemento plastico murario, che si occupa della fondazione del suolo, come massa stereotomica topograficamente modellata in rapporto alla conformazione del luogo; l’elemento propriamente tettonico della struttura di sostegno del riparo, strettamente riferibile ai procedimenti di montaggio di elementi finiti; l’elemento, portatore di motivi tessili, dell’involucro che dà forma allo spazio interno: pura superficie di rivestimento (Bekleidung) tendente alla smaterializzazione. Questi elementi si sono definiti attraverso un lungo processo di formazione, a partire dalla radicale revisione teorica delle tradizionali categorie tettoniche, nel corso dell’Ottocento. Essi sembrano trovare compimento nell’ultima fase della ricerca miesiana della “nuova” arte del costruire, nel progetto della Halle monumentale per Cuba/Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tettonica; spazio; struttura; costruzione; Baukunst.The art of building (Baukunst) of our time is founded on the search of a new kind of composition of different autonomous elements, in which it was originally fragmented and stratified: the plastic masonry element of the earthwork, as a stereotomic, topographic mass, closely related to the specific site; the properly tectonic element of the light carpentry framework/roofwork, largely connected to the rational modularity of assembly technique; the dematerialized element of spatial enclosure, as textile cladding surface: the pure dressing (Bekleidung). These elements have been defined through a long form-giving process, started with the radical nineteenth-century theoretical review of traditional tectonic categories. The same elements seem to reach their fulfillment in the last phase of Mies’ research on the “new” art of building: the project for a monumental Halle in Santiago de Cuba, finally built in Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tectonics; space; structure; construction; Baukunst.
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Guido, Alpa. « Responsabilitŕ sociale dell'impresa, enti non profit, etica degli affari ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (janvier 2012) : 199–227. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002001.

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Résumé :
Č variegato lo scenario nel quale sta evolvendo la "responsabilitŕ sociale dell' impresa", un'idea, poi trasformatasi in corrente intellettuale e in iniziative di natura culturale ed istituzionale, che vede protagonisti le imprese, le categorie professionali, le Amministrazioni pubbliche, larghi strati della societŕ civile nonché Governi e Parlamenti. La responsabilitŕ sociale impegna gli operatori economici a valutare - nell'ambito di uno "sviluppo sostenibile" - gli effetti dell'attivitŕ economica sui suoi destinatari e sull'ambiente, e a contribuire alla formazione di un'etica sociale: l'ente organizzato in forma collettiva - corporate, come suona la formula importata dal mondo anglo- americano - č chiamato a prender consapevolezza della dimensione sociale dello sviluppo in cui si confrontano e si contemperano esigenze economiche ed esigenze della collettivitŕ e a recare il proprio contributo alla tutela di diritti e interessi individuali e collettivi sui quali si ripercuotono le scelte, i comportamenti, le strategie dell'agire economico. Č una delle risposte - tra le molte che si potrebbero dare - al progressivo sgretolamento dello Stato sociale, alle aggressioni all'ambiente, alla creazione dei bisogni consumistici, alla precarietŕ del lavoro, alla opacitŕ dei rapporti negoziali, alla ingovernabilitŕ della globalizzazione dei mercati. Questa risposta riposa sul contributo volontario degli operatori e si colloca dunque in uno spazio che va al di lŕ di ciň che ad essi č richiesto dagli obblighi imposti dalla legge.
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Voltan, Eleonora. « Tra utopia e alteritá ». Revista Eviterna, no 12 (28 septembre 2022) : 122–38. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi12.14953.

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Résumé :
A partire dal III secolo a.C. si delinea in maniera più nitida quella feconda ma, al tempo stesso, ambivalente relazione tra Egitto e Roma. Con la stipula del trattato di amicitia nell’anno 273 a.C., appaiono sempre più evidenti le ripercussioni sul piano politico, culturale, economico e religioso sul suolo italico. Peculiare interesse riveste anche il ruolo della produzione artistica generata dall’incontro-scontro tra il mondo romano e quello egiziano. In particolare, l’interesse di questo contributo è indirizzato verso l’elaborazione del paesaggio ispirato alla terra del Nilo nella produzione pittorica romana di I secolo d.C. La delineazione di questa tipologia iconografica si fonda su alcuni dettagli figurativi specifici, tra cui quelli legati al mondo della flora e della fauna. Un insieme di elementi che, fondendosi armoniosamente insieme, conducono verso la configurazione di un’ambientazione naturale tesa ad un’ideale di fluttuante utopia che, tuttavia, collide con l’insita portata di alterità dell’immaginario nilotico. Un’alterità fortemente vincolata alla presenza dei pigmei, figure contraddistinte nella maggior parte dei casi da tratti caricaturali e grotteschi, inseriti spesso in situazioni comiche, se non paradossali. Obiettivo del presente articolo è quello di mettere in luce la relazione chiaroscurale tra la “natura” costituente il paesaggio nilotico, ovvero la flora e la fauna tipica, riflesso di una cristallizzata utopia naturalistica, e l’elemento umano, in questo caso i pigmei, sinonimo di alterità per antonomasia, concretizzazione non tanto di una realtà esistente quanto più di uno status estraneo ai limiti del tempo e dello spazio umanamente concepiti.
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Postiglione, Luigi. « Popolazione e fame nel mondo : agricoltura, alimenti, sviluppo ». Medicina e Morale 53, no 4 (31 août 2004) : 767–91. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.632.

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Résumé :
L’agricoltura fornisce gli alimenti per la nutrizione, costituisce uno dei principali mezzi per ristabilire l’equilibrio dell’agroecosistema ed è motore primo dello sviluppo. Però oggi i 4/5 della popolazione mondiale, in continua crescita, soffrono per carenza di cibo; e ciò, per buona parte, a causa della cattiva distribuzione delle produzioni agricole, delle quali, purtroppo, nei Paesi sviluppati se ne distrugge una parte per ragioni di mercato. Nel secolo XX, invero, la disponibilità di alimenti ha subito consistenti aumenti, sia per un forte aumento della produzione areica (aumentata in media di 4-5 volte) sia per l’aumento della superficie coltivata (messa a coltura di terreni prima non coltivati, bonifica, irrigazione), tanto che nei Paesi industrializzati oggi si dà molto più spazio alla qualità dei prodotti. Il detto aumento è dovuto principalmente alle moderne tecnologie e all’impiego di consistenti mezzi tecnici (concimi, fitofarmaci), questi ultimi spesso causa d’inquinamento e di notevole consumo di energia fossile. Tuttavia vi è la possibilità di aumentare ancora l produzione, nel rispetto dell’ambiente, con l’agricoltura ecocompatibile che prevede l’impiego corretto dei mezzi tecnici, il ritorno ad antiche pratiche agricole con nuovo significato. Vi è altresì la possibilità di utilizzare l’agricoltura per l’equilibrio dell’agroecosistema (difesa del suolo, riduzione dell’anidride carbonica nell’atmosfera). Questi obiettivi, già molto impegnativi nei Paesi industrializzati, vanno perseguiti con attenzione nei Paesi in via di sviluppo, coinvolgendo maestranze e dirigenti locali e suggerendo modelli di sviluppo che tengano conto delle caratteristiche ambientali di ciascuna zona (condizioni socio-culturali e condizioni pedoclimatiche). L’autore, dopo di aver esaminato i problemi tecnico-scientifici connessi con ciascun argomento trattato, chiude con una nota di ottimismo, desunta dalla sua lunga attività di agronomo trattato, chiude con una nota di ottimismo, desunta dalla sua lunga attività di agronomi e dalla conoscenza diretta delle potenzialità produttive di diverse regioni del mondo, nonché dagli studi di altri autori. Afferma, cioè, che l’agricoltura è in grado di fornire gli alimenti per tutti gli abitanti del Pianeta, purché si vincano gli egoismi di alcune nazioni, e nelle previsioni lo sarà anche quando nel 2030 gli abitanti saranno 8,27 miliardi.
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Gonnella, Elia. « Intimità sonore. » De Musica, 13 février 2023. http://dx.doi.org/10.54103/2465-0137/18474.

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Résumé :
Come possono essere connessi il suono e lo spazio al di là di una posizione prettamente metaforica? La filosofia del suono, l’estetica e la musicologia da decenni hanno mostrato un interesse crescente per la ricerca sullo spazio. Il modo in cui interagiamo, comunichiamo e raccogliamo informazioni sullo/nello spazio è radicato nel suono in un modo completamente differente da quello della metaforica musicale. Nell’articolo propongo un’analisi del ruolo che il suono riveste nella costituzione sia dello spazio sia delle relazioni d’intimità che vi si installano. A partire dagli spunti che E. T. Hall ci dà per delineare una nuova comprensione della stessa prossemica che includa l’esperienza sonora, sostengo che suono, silenzio e rumore siano necessari per delineare lo spazio intimo e il modo in cui vi interagiamo. Muovendo dal punto di vista della prossemica classica l’analisi verte quindi sulle relazioni tra suono, spazio e corpo dialogando con la fenomenologia, l’antropologia, la semiotica e la filosofia dello spazio.
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Belluto, Martina, Paola Donatiello et Salvatore Miele. « Senso e suono delle Serre. Studio sull’accessibilità di uno spazio nel comune di Bologna ». Ocula 19 (1 octobre 2018). http://dx.doi.org/10.12977/ocula2018-13.

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Rocca, Lorena, et Demis Quadri. « Teatro di suoni. Spazi acustici teatrali e territoriali ». Geography Notebooks 4, no 1 (5 août 2021). http://dx.doi.org/10.7358/gn-2021-001-roc2.

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Résumé :
4° Workshop Internazionale sui Paesaggi Sonori La Società Svizzera di Studi Teatrali, in collaborazione con l’Accademia Teatro Dimitri e il Dipartimento Formazione e Apprendimento della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e con il sostegno della Accademia Svizzera di Scienze Umane e Sociali, nell’ambito della rassegna di manifestazioni “La Suisse existe - La Suisse n’existe pas / Raum - Espace” ha promosso la realizzazione del 4° Workshop Internazionale sui Paesaggi Sonori, che si è svolto il 13 e 14 giugno 2019 tra Verscio e Locarno (CH).
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Mazzei, João Roberto Fortes, Estevão Freire, Eduardo Gonçalves Serra, José Ronaldo de Macedo, Angélica Castanheira de Oliveira, Lucia Helena Pinto Bastos et Maria Helena Wohlers Morelli Cardoso. « Ricerca sul campo : un’analisi comparativa tra metodi convenzionali, biologici e sostenibili di produzione del pomodoro ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 16 février 2021, 125–46. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-ambientale-it/produzione-del-pomodoro.

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Résumé :
L’agricoltura rappresenta uno dei principali pilastri dell’economia brasiliana, la sua importanza è legata alla sicurezza alimentare e alla generazione di opportunità di lavoro. Tuttavia, è necessario avere una riflessione critica sulla sostenibilità della semina. Tra i diversi tipi di colture, il pomodoro si è distinto come uno dei frutti più piantati e consumati al mondo. Questo articolo fornisce una valutazione comparativa tra tre tipi di piantagione di pomodori: convenzionale, biologica e sostenibile (TOMATEC®), dalla preparazione del terreno alla commercializzazione sul mercato. Il lavoro è stato svolto nel nord dello stato di Rio de Janeiro, insieme a gruppi che producono i frutti in questi tre tipi di impianto. La metodologia si è basata su un questionario non strutturato, con risposte libere, applicato agli agricoltori della regione. Riteniamo che questo studio contribuirà all’orientamento della società attraverso i dati ottenuti da criteri di elaborazione delle informazioni seri. I principali risultati hanno mostrato, attraverso il sistema di impianto sostenibile di EMBRAPA (innovazione), che è possibile utilizzare pesticidi con consapevolezza ambientale e produrre frutti privi di residui. Le malattie, nel sistema convenzionale, sono controllate mediante l’applicazione di fungicidi e battericidi. Nella piantagione sostenibile viene utilizzata una miscela di detersivo fatto in casa con olio di soia, miscela bordolese, latte vaccino, fungicidi da contatto e fungicidi sistemici, e nel sistema di produzione biologico è comune non lasciare che la malattia si depositi nella pianta, attraverso il controllo preventivo della preparazione e protezione del suolo. Nella disinfestazione, il sistema convenzionale esegue l’applicazione di insetticidi composti da diversi principi attivi. Nel sistema organico, il controllo degli insetti è privilegiato bilanciando il suolo, con questo le piante acquisiscono una maggiore resistenza a malattie e parassiti. Nel sistema sostenibile non esiste un trattamento preventivo, ma curativo. I prezzi di mercato della frutta per le piantagioni convenzionali oscillano e dipendono dall’offerta, mentre i pomodori provenienti da sistemi biologici e sostenibili non oscillano. La produzione biologica non ha la capacità installata per soddisfare le richieste del mercato. Con questo, il sistema sostenibile ha guadagnato spazio nel mercato e si è espanso nel sud-est e nel sud del paese.
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