Littérature scientifique sur le sujet « Spazio e suono »

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Articles de revues sur le sujet "Spazio e suono"

1

Rusconi, Paolo. « Ambienti per design. Note di lettura ». L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità 19, no 19-20 (13 décembre 2022) : 176–201. http://dx.doi.org/10.54103/2974-6620/uon.n19-20_2022_pp176-201.

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Résumé :
Ambienti per design un suono udito una cosa vista (EXIT) di Zeno Birolli uscì nel 1983, all’interno della raccolta Sorbi, tordi & nitidezze, un volume che radunava materiali vecchi e lavori nuovi con il sottotitolo di Arte in Italia dopo la Metafisica. Il libro, relativamente noto nella produzione storico artistica di Zeno Birolli, rappresenta il frutto di una stagione intensa di elaborazione intellettuale e progettuale: nell’idea dell’autore doveva presentarsi come una sorta di silloge di un decennio di riflessioni sulle arti nel periodo tra le due guerre. Tra i nuovi studi critici pubblicati nella raccolta, Ambienti per design risulta essere sia per numero di pagine sia per contenuti uno dei più autorevoli e impegnati. Il testo è la descrizione dettagliata di alcuni interni creati per le mostre dell’abitazione e dell’arredamento moderno della Triennale milanese del 1936, ma il tema dominante si raccoglie intorno all’idea che vi sia “un legame che procede dalla prima metafisica di De Chirico [...], si permuta nell’opera di alcuni pittori e scultori della postmetafisica e nel razionalismo architettonico degli anni trenta e quaranta, sino allo spazio scenico di Antonioni”.
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2

Cassese, Fulvio. « Costruire il gioco con un paziente autistico ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 1 (juin 2021) : 134–44. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001009.

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Résumé :
L'autore descrive un caso clinico di un adolescente autistico seguito in un centro di riabilitazione. Il funzionamento psichico del paziente non permette di giocare con il suo analista perché mancano la capacità simbolica e l'incontro relazionale in uno spazio potenziale. Per il paziente la relazione è vissuta come pericolosa, evitata e tenuta a distanza attraverso l'esercizio di un marcato controllo. Inizialmente il paziente è impegnato in un'attività solitaria che ha una doppia funzione: di autodifesa e di autocostruzione, necessarie per la propria sopravvivenza. Il sostegno silenzioso dell'analista permette il passaggio a una prima apertura relazionale, la condivisione di storie. Le storie hanno dapprima un carattere sensoriale, contraddistinto dal suono della voce e il dondolio del lettino, per iniziare ad acquisire un senso. La continuità e ritmicità sensoriale creano le basi per una prima forma di continuità dell'essere, il paziente inizia a riconoscere la presenza dell'oggetto e questa apertura crea le condizioni per la definizione di un'attività sempre più condivisa, dove l'esclusività del carattere sensoriale si indebolisce ed è possibile rintracciare i prodromi di significati più articolari. Il lavoro analitico è stato contraddistinto dalla costruzione dei rudimenti psichici, dalla definizione dei confini mentali e dalla tolleranza della vitalità relazionale, per poter iniziare a giocare con i propri pensieri. Si delinea sempre più il passaggio da un'attività solitaria e sensoriale al poter giocare "insieme".
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3

De Marchi, Marta. « Foodspace. Leggere le trasformazioni territoriali attraverso lo spazio del cibo : il caso Veneto ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 128 (août 2020) : 80–105. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-128006.

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Résumé :
I sistemi agroalimentari al contempo trasformano i territori di riferimento e si adattano ad essi e alle loro configurazioni urbane. Leggere queste interdipendenze risulta cruciale in termini di spazio e occupazione del suolo, soprattutto alla luce della scala globale di molte filiere del cibo. Il Veneto si offre come caso paradigmatico dei territori a diffusione urbana europei, in cui gli spazi della produzione, della distribuzione e del consumo di cibo sono in prossimità fisica tra loro.
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4

Coppetti, Barbara. « La dialettica tra residenza e spazio aperto nella cittŕ contemporanea : processi generativi e costitutivi ». TERRITORIO, no 59 (novembre 2011) : 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059013.

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Résumé :
La dissoluzione dell'isolato tradizionale inteso come unitŕ costitutiva del tessuto edilizio, determina una nuova organizzazione urbana che modifica radicalmente la dialettica fra residenza e spazio pubblico nella cittŕ. L'edificio diventa un volume reiterabile all'interno del quartiere e lo spazio libero si svuota dei suoi caratteri specifici. Da una logica in base alla quale ad ogni spazio viene assegnato un particolare carattere riconosciuto dalla pratica, si passa ad un principio insediativo le cui parole chiave sono ritmo, sequenza, intervalli, ripetibilitŕ. Il progetto architettonico e urbano intende rimarcare il senso celato degli odierni paesaggi della mediocritŕ e ricercare nuovi modi abitativi, usi e aggiornate tipologie che diano forma a relazioni aperte capaci di tracciare i processi trasformativi alla quota del suolo pubblico.
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5

Munarin, Stefano, et Luca Velo. « Walkability : il progetto di suolo come progetto di mobilità ». TERRITORIO, no 99 (août 2022) : 25–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099004.

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Résumé :
Nella prospettiva della transizione ecologica, di un quadro normativo in evoluzione e all'interno di un rinnovato contesto culturale, il contributo prova a dimostrare come la mobilità attiva possa condurre verso un rinnovamento nel progetto degli spazi urbani e nei modi di esercitare il fondamentale diritto alla mobilità. In particolare, la mobilità attiva può riportare al centro dell'attenzione il suolo e il suo progetto. Un supporto di pratiche urbane collettive, ambito di possibili sperimentazioni e innovazioni entro più complessivi interventi di rigenerazione urbana, capace di prendere in considerazione sia la sezione stradale sia la multiforme e pulviscolare presenza di spazi liminali che rispondono ai bisogni di accessibilità, mobilità attiva, connessione e inclusione.
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6

Alì, Alessandro, et Arturo Lanzani. « Nello spazio periurbano della metropoli estesa : piano e progetti per Romano di Lombardia ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 37–43. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093006.

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Résumé :
Il caso di Romano di Lombardia, a cavallo tra le province di Bergamo, Brescia e Cremona, racconta del tentativo di un piccolo centro di costruire un percorso di rilancio e valorizzazione in controtendenza alla visione di sviluppo oggi prevalente all'interno dei territori periurbani della megalopoli padana. L'integrazione di piano e progetti, l'attenzione rivolta alla salvaguardia della risorsa ‘suolo inedificato', la centralità della ricomposizione e della manutenzione straordinaria delle infrastrutture cittadine a supporto della qualità della vita quotidiana costituiscono i caratteri salienti di una vicenda urbanistica particolarmente densa, in corso dal 2016. Il tentativo di costruire una prospettiva di equilibrio e non più di crescita dell'urbanizzato si scontra tuttavia con evidenti difficoltà, il cui superamento richiede un radicale cambiamento di rotta del fare urbanistica.
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7

Nifosì, Chiara. « Una piazza come anticipazione di una nuova visione ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 61–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093010.

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Résumé :
Attuando uno dei principali obiettivi del nuovo Piano di governo del territorio di Romano di Lombardia, la rigenerazione della piazza Don Sandro Manzoni ha risposto alla necessità di riconquistare uno dei luoghi più sensibili per la collettività, limitando le risorse investite. Il nuovo spazio pubblico si configura come un suolo comune, dinamico, flessibile e multifunzionale: un grande prato in grado di accogliere attività diversificate e il gioco libero, un'estesa superficie disegnata per gli eventi, lo sport, i mercatini e le feste di quartiere. Questo piccolo intervento non solo risponde a principi di rammendo dell'esistente, ma soprattutto esemplifica un efficiente processo di integrazione sia degli strumenti di pianificazione e di progetto, sia della moltitudine di soggetti e risorse a vario titolo coinvolti.
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8

Russo, Federico. « Problemi di politica edilizia locale nelle orazioni di Dione di Prusa ». ACME 74, no 1 (26 novembre 2021) : 51–68. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/16792.

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Résumé :
Alcune orazioni di Dione di Prusa testimoniano i temi che furono al centro della competizione politica a Prusa e in altre città della Bitinia. Tra questi, un ruolo particolare è rivestito dal programma di monumentalizzazione edilizia voluto – e in parte finanziato – da Dione per la sua città, che fu motivo (o pretesto) di attacco politico da parte dei suoi avversari. Si indagano qui i possibili riferimenti legislativi in base ai quali Dione fu accusato, tra le altre cose, di non aver portato a termine edifici promessi alla comunità o di aver raso al suolo alcune aree della città stessa per far spazio a nuovi fabbricati. L’analisi della contemporanea legislazione edilizia a Roma mostra come problemi di questo genere fossero particolarmente sentiti nel II secolo d.C., inducendo gli imperatori a legiferare in materia a più riprese.
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9

Doimo, Martino. « Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. Il compimento della “nuova” arte del costruire | Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. The fulfillment of the “new” art of building ». ZARCH, no 8 (2 octobre 2017) : 314. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782172.

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Résumé :
L’arte del costruire (Baukunst) del nostro tempo trova fondamento nella ricerca di una nuova forma di composizione dei differenti autonomi elementi costruttivo/figurativi, nei quali risulta originariamente frammentata e stratificata: l’elemento plastico murario, che si occupa della fondazione del suolo, come massa stereotomica topograficamente modellata in rapporto alla conformazione del luogo; l’elemento propriamente tettonico della struttura di sostegno del riparo, strettamente riferibile ai procedimenti di montaggio di elementi finiti; l’elemento, portatore di motivi tessili, dell’involucro che dà forma allo spazio interno: pura superficie di rivestimento (Bekleidung) tendente alla smaterializzazione. Questi elementi si sono definiti attraverso un lungo processo di formazione, a partire dalla radicale revisione teorica delle tradizionali categorie tettoniche, nel corso dell’Ottocento. Essi sembrano trovare compimento nell’ultima fase della ricerca miesiana della “nuova” arte del costruire, nel progetto della Halle monumentale per Cuba/Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tettonica; spazio; struttura; costruzione; Baukunst.The art of building (Baukunst) of our time is founded on the search of a new kind of composition of different autonomous elements, in which it was originally fragmented and stratified: the plastic masonry element of the earthwork, as a stereotomic, topographic mass, closely related to the specific site; the properly tectonic element of the light carpentry framework/roofwork, largely connected to the rational modularity of assembly technique; the dematerialized element of spatial enclosure, as textile cladding surface: the pure dressing (Bekleidung). These elements have been defined through a long form-giving process, started with the radical nineteenth-century theoretical review of traditional tectonic categories. The same elements seem to reach their fulfillment in the last phase of Mies’ research on the “new” art of building: the project for a monumental Halle in Santiago de Cuba, finally built in Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tectonics; space; structure; construction; Baukunst.
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10

Guido, Alpa. « Responsabilitŕ sociale dell'impresa, enti non profit, etica degli affari ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (janvier 2012) : 199–227. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002001.

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Résumé :
Č variegato lo scenario nel quale sta evolvendo la "responsabilitŕ sociale dell' impresa", un'idea, poi trasformatasi in corrente intellettuale e in iniziative di natura culturale ed istituzionale, che vede protagonisti le imprese, le categorie professionali, le Amministrazioni pubbliche, larghi strati della societŕ civile nonché Governi e Parlamenti. La responsabilitŕ sociale impegna gli operatori economici a valutare - nell'ambito di uno "sviluppo sostenibile" - gli effetti dell'attivitŕ economica sui suoi destinatari e sull'ambiente, e a contribuire alla formazione di un'etica sociale: l'ente organizzato in forma collettiva - corporate, come suona la formula importata dal mondo anglo- americano - č chiamato a prender consapevolezza della dimensione sociale dello sviluppo in cui si confrontano e si contemperano esigenze economiche ed esigenze della collettivitŕ e a recare il proprio contributo alla tutela di diritti e interessi individuali e collettivi sui quali si ripercuotono le scelte, i comportamenti, le strategie dell'agire economico. Č una delle risposte - tra le molte che si potrebbero dare - al progressivo sgretolamento dello Stato sociale, alle aggressioni all'ambiente, alla creazione dei bisogni consumistici, alla precarietŕ del lavoro, alla opacitŕ dei rapporti negoziali, alla ingovernabilitŕ della globalizzazione dei mercati. Questa risposta riposa sul contributo volontario degli operatori e si colloca dunque in uno spazio che va al di lŕ di ciň che ad essi č richiesto dagli obblighi imposti dalla legge.
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Thèses sur le sujet "Spazio e suono"

1

VISMARA, GIULIA. « Corrispondenze e interazioni tra suono spazio e corpo, strategie per un design sonoro dello spazio ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/287422.

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Résumé :
Con il diffondersi di tecnologie sofisticate e al contempo facilmente accessibili per la registrazione e la riproduzione surround del suono, emergono pratiche sonore eterogenee in cui l'impatto e la complessità della dimensione spaziale diventano parte integrante del processo di progettazione. Pertanto, grazie alla possibilità di ricreare un sound field sempre più simile a quello che ci circonda, l’esperienza dello spazio e’ espansa (dal suono) e al contempo predeterminata da risultati matematici, strategie compositive e modalità di ascolto specifiche. Si evidenzia, quindi come le tecnologie di integrazione del suono e dello spazio implichino una riconfigurazione delle interazioni tra spazio, suono e corpo. La proliferazione di questi metodi e sistemi conduce così alla necessità di una riflessione ontologica sulla natura stessa dello spazio, sulla sua interrelazione con lo spazio fisico di proiezione e con il corpo. La tesi qui di seguito presentata, si basa sugli approcci tra teoria e pratica specifici della musica elettroacustica, della sound art e del sound design, mirando però ad individuare le corrispondenze già esistenti e a delinearne di nuovi implementando un quadro transdisciplinare. L’analisi si inserisce in quella sfera relativamente recente di opere e autori che cercano di orientarsi al di là del paradigma binario di soggetto e oggetto, spazio e tempo, natura e cultura, mente e corpo, umano e non umano, reale e virtuale, per abbracciare una prospettiva ecologica che tiene conto della complessità delle relazioni dinamiche e dell’influenza reciproca tra gli elementi. La mappatura realizzata permette dunque di formulare un modello teorico tripartito, basato sul macro-concetto di spazio complesso, che a sua volta genera uno spazio potenziale da cui, a seconda delle interazioni attivate tra spazio corpo e suono, sono generate tre diverse tipologie di spazio. Per verificare il modello formulato, le tre categorie spaziali sono accompagnate da relativi esempi sonori. Il contesto così delineato contribuisce a creare un terreno fertile per ripensare i concetti e sviluppare strategie alternative per la pratica della composizione spaziale sonora. Si propongono infine due prototipi in via di sperimentazione: il primo legato alla stimolazione della sensazione di spazialità’, attraverso una composizione creata per mezzo di uno specifico sistema di spazializzazione 3D, mentre il secondo e’ un progetto collaborativo che riguarda l’investigazione della dimensione sonora nello spazio urbano.
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2

Polesello, Anna <1990&gt. « Il suono si fa spazio : sulla curatela della sound art dagli anni ’50 ai giorni nostri ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5690.

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Résumé :
L’obiettivo di questo lavoro non è quello di arrivare ad una definizione universale dell’espressione sound art, tema ampiamente trattato in letteratura, né tantomeno quello di tracciare un percorso storico-teorico della sua evoluzione. Piuttosto, il fine dell’elaborato è quello di indagare come questa disciplina sia diventata un genere sempre più condiviso ed accettato dal sistema dell’arte contemporanea, a tal punto da indurre figure come curatori indipendenti, galleristi nonché gli artisti stessi ad investire in questo campo, organizzando mostre, festival ed inaugurando veri e propri spazi espositivi progettati ad hoc. Nello specifico, la trattazione si articola in tre capitoli centrali che seguono la progressione temporale del tema (anni ’50-’80, anni ’80-2000, anni 2000-oggi) evidenziandone le premesse, i momenti fondamentali e gli sviluppi caratteristici, in una prospettiva sia europea che mondiale.
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3

SEMERANI, LUIGI. « Barcellona e lo spazio interrotto : suolo, tracciato, architettura ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1997. http://hdl.handle.net/11578/278393.

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4

Follador, Marco <1976&gt. « Modelizzazione spazio-temporale delle dinamiche di uso del suolo ed analisi comparativa di differenti approcci predittivi. Uso integrato di SIG e telerilevamento nello studio dei processi di deforestazione nella regione La Joyanca in Peten, Guatemala ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/855/1/Tesi_Follador_Marco.pdf.

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Résumé :
L’uso frequente dei modelli predittivi per l’analisi di sistemi complessi, naturali o artificiali, sta cambiando il tradizionale approccio alle problematiche ambientali e di rischio. Il continuo miglioramento delle capacità di elaborazione dei computer facilita l’utilizzo e la risoluzione di metodi numerici basati su una discretizzazione spazio-temporale che permette una modellizzazione predittiva di sistemi reali complessi, riproducendo l’evoluzione dei loro patterns spaziali ed calcolando il grado di precisione della simulazione. In questa tesi presentiamo una applicazione di differenti metodi predittivi (Geomatico, Reti Neurali, Land Cover Modeler e Dinamica EGO) in un’area test del Petén, Guatemala. Durante gli ultimi decenni questa regione, inclusa nella Riserva di Biosfera Maya, ha conosciuto una rapida crescita demografica ed un’incontrollata pressione sulle sue risorse naturali. L’area test puó essere suddivisa in sotto-regioni caratterizzate da differenti dinamiche di uso del suolo. Comprendere e quantificare queste differenze permette una migliore approssimazione del sistema reale; é inoltre necessario integrare tutti i parametri fisici e socio-economici, per una rappresentazione più completa della complessità dell’impatto antropico. Data l’assenza di informazioni dettagliate sull’area di studio, quasi tutti i dati sono stati ricavati dall’elaborazione di 11 immagini ETM+, TM e SPOT; abbiamo poi realizzato un’analisi multitemporale dei cambi uso del suolo passati e costruito l’input per alimentare i modelli predittivi. I dati del 1998 e 2000 sono stati usati per la fase di calibrazione per simulare i cambiamenti nella copertura terrestre del 2003, scelta come data di riferimento per la validazione dei risultati. Quest’ultima permette di evidenziare le qualità ed i limiti per ogni modello nelle differenti sub-regioni.
The frequent use of predictive models for analyzing of complex, natural or artificial phenomena is changing the traditional approaches to environmental and hazard problems. The continuous improvement of computer performance allows for more detailed numerical methods, based on space-time discretisation, to be developed and run for a predictive modeling of complex real systems, reproducing the way their spatial patterns evolve and pointing out the degree of simulation accuracy. In this contribution we present an application of several methods (Geomatics, Neural Networks, Land Cover Modeler and Dinamica EGO) in the tropical training area of Petén, Guatemala. During the last few decades this region, included in the Biosphere Maya reserve, has seen a fast demographic raise and a subsequent uncontrolled pressure on its own geo-resources. The test area can be divided into several sub-regions characterized by different land use dynamics. Understanding and quantifying these differences permits a better approximation of a real system; moreover we have to consider all the physical, socio-economic parameters, which will be of use for representing the complex and sometimes random human impact. Because of the absence of detailed data from our test area, nearly all the information was derived from the image processing of 11 ETM+, TM and SPOT scenes; we studied the past environmental dynamics and we built the input layers for the predictive models. The data from 1998 and 2000 were used during the calibration to simulate the land cover changes in 2003, selected as reference date for the validation. The basic statistics permit to highlight the qualities or the weaknesses for each model on the different sub-regions.
L’utilisation chaque jour plus fréquent des modèles prédictifs pour décrire des systèmes complexes, naturels ou artificiels, est en train de changer progressivement les approches traditionnelles des problématiques environnementales et de gestion du risque. Le remarquable potentiel des ordinateurs actuels rend possible le développement de modèles numériques de calcul basés sur une discrétisation spatio-temporelle afin de simuler le comportement de phénomènes complexes ainsi que de prévoir des scénarios futures, avec différents dégréés d’approximation. On présent ici une application de différents modèles prédictifs (géomatique, réseaux de neurones, LCM Idrisi Andes et Dinamica), dans une région de forêt tropicale au Petén, Guatemala. Cette région, inscrite dans la réserve de biosphère Maya, a connu dans les dernières décades, une croissance démographique et une pression non contrôlée sur les ressources naturelles. Dans la région d’étude nous pouvons signaler des sous-régions avec différentes dynamiques d’utilisation du sol. Comprendre et quantifier de telles différences permet l’obtention d’une bonne approximation de la situation réelle et il est nécessaire d’intégrer les paramètres physiques, sociaux et économiques essentiels pour décrire la complexité, parfois aléatoire, de l’action anthropique. La première phase d’étude est basée exclusivement sur l’analyse d’informations satellites, car il n’existe pas d’autres données utiles disponibles sur cette étendue. Le traitement de 11 images ETM+, TM et SPOT a rendu possible l’observation des dynamiques environnementales passées ainsi que la construction de l’Input pour les différentes approches prédictives. Les résultats obtenus, en partent des informations collectées en 1998 et 2000, seront validés avec une image réelle de 2003; les statistiques de base vont permettre de souligner les points forts et les points faibles de chaque modèle sur les différentes sous-régions.
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5

Follador, Marco <1976&gt. « Modelizzazione spazio-temporale delle dinamiche di uso del suolo ed analisi comparativa di differenti approcci predittivi. Uso integrato di SIG e telerilevamento nello studio dei processi di deforestazione nella regione La Joyanca in Peten, Guatemala ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/855/.

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Résumé :
L’uso frequente dei modelli predittivi per l’analisi di sistemi complessi, naturali o artificiali, sta cambiando il tradizionale approccio alle problematiche ambientali e di rischio. Il continuo miglioramento delle capacità di elaborazione dei computer facilita l’utilizzo e la risoluzione di metodi numerici basati su una discretizzazione spazio-temporale che permette una modellizzazione predittiva di sistemi reali complessi, riproducendo l’evoluzione dei loro patterns spaziali ed calcolando il grado di precisione della simulazione. In questa tesi presentiamo una applicazione di differenti metodi predittivi (Geomatico, Reti Neurali, Land Cover Modeler e Dinamica EGO) in un’area test del Petén, Guatemala. Durante gli ultimi decenni questa regione, inclusa nella Riserva di Biosfera Maya, ha conosciuto una rapida crescita demografica ed un’incontrollata pressione sulle sue risorse naturali. L’area test puó essere suddivisa in sotto-regioni caratterizzate da differenti dinamiche di uso del suolo. Comprendere e quantificare queste differenze permette una migliore approssimazione del sistema reale; é inoltre necessario integrare tutti i parametri fisici e socio-economici, per una rappresentazione più completa della complessità dell’impatto antropico. Data l’assenza di informazioni dettagliate sull’area di studio, quasi tutti i dati sono stati ricavati dall’elaborazione di 11 immagini ETM+, TM e SPOT; abbiamo poi realizzato un’analisi multitemporale dei cambi uso del suolo passati e costruito l’input per alimentare i modelli predittivi. I dati del 1998 e 2000 sono stati usati per la fase di calibrazione per simulare i cambiamenti nella copertura terrestre del 2003, scelta come data di riferimento per la validazione dei risultati. Quest’ultima permette di evidenziare le qualità ed i limiti per ogni modello nelle differenti sub-regioni.
The frequent use of predictive models for analyzing of complex, natural or artificial phenomena is changing the traditional approaches to environmental and hazard problems. The continuous improvement of computer performance allows for more detailed numerical methods, based on space-time discretisation, to be developed and run for a predictive modeling of complex real systems, reproducing the way their spatial patterns evolve and pointing out the degree of simulation accuracy. In this contribution we present an application of several methods (Geomatics, Neural Networks, Land Cover Modeler and Dinamica EGO) in the tropical training area of Petén, Guatemala. During the last few decades this region, included in the Biosphere Maya reserve, has seen a fast demographic raise and a subsequent uncontrolled pressure on its own geo-resources. The test area can be divided into several sub-regions characterized by different land use dynamics. Understanding and quantifying these differences permits a better approximation of a real system; moreover we have to consider all the physical, socio-economic parameters, which will be of use for representing the complex and sometimes random human impact. Because of the absence of detailed data from our test area, nearly all the information was derived from the image processing of 11 ETM+, TM and SPOT scenes; we studied the past environmental dynamics and we built the input layers for the predictive models. The data from 1998 and 2000 were used during the calibration to simulate the land cover changes in 2003, selected as reference date for the validation. The basic statistics permit to highlight the qualities or the weaknesses for each model on the different sub-regions.
L’utilisation chaque jour plus fréquent des modèles prédictifs pour décrire des systèmes complexes, naturels ou artificiels, est en train de changer progressivement les approches traditionnelles des problématiques environnementales et de gestion du risque. Le remarquable potentiel des ordinateurs actuels rend possible le développement de modèles numériques de calcul basés sur une discrétisation spatio-temporelle afin de simuler le comportement de phénomènes complexes ainsi que de prévoir des scénarios futures, avec différents dégréés d’approximation. On présent ici une application de différents modèles prédictifs (géomatique, réseaux de neurones, LCM Idrisi Andes et Dinamica), dans une région de forêt tropicale au Petén, Guatemala. Cette région, inscrite dans la réserve de biosphère Maya, a connu dans les dernières décades, une croissance démographique et une pression non contrôlée sur les ressources naturelles. Dans la région d’étude nous pouvons signaler des sous-régions avec différentes dynamiques d’utilisation du sol. Comprendre et quantifier de telles différences permet l’obtention d’une bonne approximation de la situation réelle et il est nécessaire d’intégrer les paramètres physiques, sociaux et économiques essentiels pour décrire la complexité, parfois aléatoire, de l’action anthropique. La première phase d’étude est basée exclusivement sur l’analyse d’informations satellites, car il n’existe pas d’autres données utiles disponibles sur cette étendue. Le traitement de 11 images ETM+, TM et SPOT a rendu possible l’observation des dynamiques environnementales passées ainsi que la construction de l’Input pour les différentes approches prédictives. Les résultats obtenus, en partent des informations collectées en 1998 et 2000, seront validés avec une image réelle de 2003; les statistiques de base vont permettre de souligner les points forts et les points faibles de chaque modèle sur les différentes sous-régions.
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Zingaro, Vincenzo. « Per una filosofia del suono. Monade sonora e spazio fantico ». Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1220354.

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Résumé :
Il lavoro affronta il tema dell'esperienza sonora come relazione fra compossibili. Assunti nei termini del sistema monadologico e delle relazioni e dinamiche tra monadi, l'ascolto, la produzione e la condivisione del suono si delineano come processi che si danno quali contemporanei all'interno di uno spazio intensivo. Questo studio tiene conto delle ingenti modificazioni impresse dalle tecnologie digitali alle fattezze e alle modalità dell'esperienza e, grazie alla nozioni di "spazio fantico" e "ipertesto" mutuate dal sociologo Theodor Holm "Ted" Nelson, riesce a rendere conto con piena dovizia della dimensione di fantasmagoria dell'opera d'arte sonora/multimediale.
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7

SBRAVATTI, VALERIO. « La cognizione dello spazio sonoro filmico : un approccio neurofilmologico ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1072713.

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Résumé :
La tesi è dedicata all’aspetto spaziale del sonoro filmico, indagato nei suoi fattori storici, tecnologici e cognitivi. Si segue la proposta metodologica di D’Aloia e Eugeni (2014) definita Neurofilmologia, per cui lo/la spettatore/spettatrice – che io preferisco denominare percipiente, per ridurre l’“oculocentrismo” ed enfatizzare l’integrazione multisensoriale – è concepito/a non solo come un cervello (sede dei processi mentali) né solo come un corpo bensì come organismo, ovvero per dirla con Gallese e Guerra (2015) come un sistema cervello-corpo. I primi quattro capitoli presentano le conoscenze storiche e teoriche necessarie alla disamina che segue. In particolare il capitolo 1 contiene un profilo storico della stereofonia cinematografica, con qualche cenno su applicazioni di diverso tipo poiché ritengo doveroso conoscere per sommi capi anche l’uso della stereofonia in altre forme artistiche e comunicative al fine di comprendere le possibili analogie, differenze, intersezioni e influenze reciproche. Ciò dipende sia dal fatto che l’audio è sempre audio, ossia che la tecnologia è in senso ingegneristico fondamentalmente la stessa in tutte le applicazioni, sia dallo scenario sempre più crossmediale in cui il cinema è inserito. In termini nazionali la cinematografia maggiormente rappresentata è quella statunitense, sia perché è in essa che è avvenuta la quasi totalità di investimenti su nuovi sistemi sonori, sia perché è la cinematografia che conosco meglio, insieme a quella italiana sulla quale purtroppo le informazioni e la letteratura sono carenti. Il capitolo 2 consiste in una sistemazione di riflessioni teoriche sullo spazio sonoro filmico, per l’elaborazione della quale ho attinto a una letteratura in italiano, in inglese e marginalmente in francese. I capitoli 3 e 4 contengono una succinta esposizione di altri utili spunti teorici, pertinenti nel primo caso agli studi sul cinema, propri della teoria del cinema o delle scienze cognitive, e nel secondo caso all’audio spaziale; diversamente dal capitolo precedente, qui non ho alcuna pretesa di esaustività, poiché mi limito ai testi che hanno influenzato la mia riflessione, con la consapevolezza di escludere molte altre ricerche. Lo studio di questa letteratura mi ha permesso di elaborare la parte originale della mia ricerca, sviluppata negli ultimi due capitoli: il capitolo 5 consiste nell’esposizione di una teoria e di un metodo di analisi in cui faccio appunto ricorso alle conoscenze degli ambiti scientifici di cui nei capitoli precedenti, con ulteriori approfondimenti, mentre il capitolo 6 presenta degli studi di caso in cui applico detto metodo. Sebbene il mio oggetto di studio sia il cinema, il metodo si propone di essere idoneo all’analisi di qualsiasi prodotto audiovisivo.
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Gozzi, Andrea. « Luoghi della spettacolarità a Firenze tra passato e futuro : spazi da comporre, spazi per comporre ». Doctoral thesis, 2023. https://hdl.handle.net/2158/1300059.

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Résumé :
Lo spazio destinato alla performance musicale costituisce la cornice e il contenuto dell'esperienza degli ascoltatori. L'ambiente acustico impone continue negoziazioni che differiscono in base al ruolo e alla posizione dell'ascoltatore come compositore, esecutore o membro del pubblico. Obiettivo della mia ricerca è indagare l'acustica di uno spazio performativo, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze, seguendo due percorsi complementari, entrambi basati su un modello digitale interattivo. Il primo offre un’esperienza audiovisiva in cui l'utente può esplorare virtualmente la sala grande del teatro scegliendo tra le riproduzioni binaurali di 13 diverse posizioni di ascolto. Il secondo riguarda la percezione sonora e visiva di un'esecuzione della romanza “Una furtiva lagrima” dall'opera di Donizetti L'elisir d'amore. L'utente, attraverso l’utilizzo di ambisonics, video a 360 ° e realtà virtuale, può fruire questa performance e il contributo acustico della sala da tre diverse posizioni nel teatro: sul palco, nella buca dell'orchestra e in platea.
 Per la realizzazione di tali esperienze di virtual acoustics si è svolto uno studio interdisciplinare afferente alle Digital Humanities che ha riguardato: la percezione sonora; l’acustica; l’architettura; il contesto storico-spettacolare dei luoghi della performance musicale attraverso un’indagine musicologica del rapporto tra opere e spazio; e le pratiche di restituzione digitale in contesti immersivi del patrimonio culturale immateriale.
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COTRONEO, ROSSANA. « VALUTAZIONE DEI SERVIZI ECOSISTEMICI IDROLOGICI IN AREE RURALI : ANALISI SPAZIO-TEMPORALE IN QUATTRO COMUNI DEL TERRITORIO PONTINO ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/900322.

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Résumé :
In questo lavoro di ricerca, sono stati analizzati alcuni servizi ecosistemici idrologici di approvvigionamento e di regolazione e mantenimento degli agroecosistemi dell’Agropontino a scala locale (a livello comunale), in particolare quelli relativi al consumo dell’acqua, al bilancio idrico e all’irrigazione Incluse nelle categorie della Classificazione CICES (CICES,2012)L’acqua costituisce uno dei più importanti servizi ecosistemici sia per uso civile, industriale, irriguo, energetico, estetico-ricreativo e per la vita acquatica. L’analisi del consumo di acqua è stata svolta sulla base della stima dell’evapotraspirazione delle piante a uso agricolo, considerata quale fabbisogno potenziale della pianta. E’ stato poi analizzato il bilancio idrico relativo alle colture prese in esame, e infine è stata fornita una prima stima del consumo di acqua per irrigazione, soprattutto in termini economici. I sistemi agricoli utilizzano essenzialmente risorse naturali (biodiversità, suolo, acqua, energia solare) e i servizi ecosistemici (ciclo degli elementi nutritivi, servizi idrogeologici, fertilità del substrato attivo, fotosintesi clorofilliana, impollinazione, controllo biologico dei parassiti e numerosi altri) sono tra i maggiori utilizzatori di risorse naturali e in particolare di acqua. La conoscenza dei trend temporali di consumo, le esigenze idriche in rapporto alle specie e ai driver di cambiamento, relativi alle variazioni climatiche e al cambiamento di uso e di copertura del suolo, sono di vitale importanza per ottimizzare le rese agricole in chiave di servizi ecosistemici e di sviluppo sostenibile. L’obiettivo di questo lavoro di ricerca è di analizzare il valore dell’agricoltura non irrigua in termini di risparmio di risorse idriche blu, e irrigua necessaria a un’efficiente produzione degli agroecosistemi, risorse verdi.
Ecosystem Services (ES) constitute a new socio-ecological approach to analyze the association between ecosystems, economical and social systems. More in detail, Hydrological Ecosystem Services (HES) are high-complexity systems because their regulation is modulated by soil quality, climate parameters, land morphology and human hydraulic intervention. The aim of this research is to analyze, model, and quantify provisioning and regulating HES at the local scale (municipality scale) in the Agro Pontino – Lazio region -, by monitoring both biophysical and socioeconomic trends. In particular, it is studied HES relating to water demand in agroecosystem, water balance and water supply (effective precipitation plus irrigation) included in CICES classification (CICES v.4.3, 2012), for Latina, Sabaudia, San Felice Circeo and Terracina Municipalities. More in detail, the aims of this study are to analyze the value of irrigated and non-irrigated agriculture in terms of savings, rational use and quantitative protection of water resources. The analysis of ES related to water consumption and the water balance for the agricultural sector is developed in space-time terms (1982-2010) analysis, to incorporate the impact of agricultural activities on water use in Agro Pontino plan. HES are also analyzed by means of scenario analysis in the medium-period (2027). The scenario analysis is developed according to Water Framework Directive (2000/60/EC) that suggested to examine the impact of water resources until 2027. Water is one of the most important HES for civil, industrial, agricultural, energy, aesthetic and recreational use, and aquatic life. For agroecosystems, ES related to water demand are important to realize the best crop production to either meet crop water needs or avoid water stress to the crop during drought periods. The quantity, quality, and timing of HES related to water demand are important factors in supporting human well-being, maintaining habitats for species, promoting and developing the capacity to use water resources in a more sustainable way. In agriculture, plant water demand is calculated by applying an evapotranspiration model (Thornthwaite method), considered as a potential requirement of plant. It is also analyzed water balance related to different type of crops: cereals, wheat, vegetables, forages, grapevine, olive, arboriculture and maize. It has been possible also to estimate irrigation and effective precipitation by water balance. Agricultural systems adopt mainly natural resources (such as soil, water, solar energy), and ES (e.g. cycle of nutrients, hydrological services, fertility of the active substrate, photosynthesis, pollination, biological pest control and many others) are among the main users of natural resources, as water. The knowledge of consumption’s time series, water needs related to species and drivers of changes - climate changes and change of use, land cover, policy and technologies -, are strategic to maximizing agricultural yields in terms of ES and sustainable development. Results show that the ecological and economic evaluation of water resources has given impacts related to changes of policy, technology, use, land cover and climatology. In Agro Pontino, arable land extension is decreasing overall, with the exception of vegetable and arboriculture cultivations. In terms of climate change, data show a moderate decrease in annual rainfall variability. For the period 1982–2010, we observe a significant decrease in plant water demand for crops and an increase for arboriculture. Economic evaluation of Ecosystem Services related to water consumption has been developed through the following approaches: the Benefits Transfer approach, the Value Market approach and Life Cycle Assessment approach. The results of Market approach showed a decrease of water for irrigation. The results from the relationship between plant water demand and the agroecosystem provide some suggestions for decision makers in Agro Pontino. In particular, they show that Agro Pontino arable land extension is decreasing overall, with the exception of vegetable and arboriculture cultivations. In terms of climate change, data show a moderate decrease in annual rainfall variability. Consequently, for the period 1982–2010, a significant decrease in plant water demand for crops and a consistent increase for arboriculture are observed. For HES, scenario analysis examined the effects of climate, land use and land cover changes in agroecosystems. Two scenarios were developed: normal scenario and worst case scenario. The results provide suggestions about adaptation and mitigation strategies, both for policy maker and stakeholder. In particular, worst case scenarios, due to increasing of temperatures and reducing of precipitations and land use, confirms that it will leads to a decreasing of runoff. The decrease of runoff causes an increase of water stress and soil degradation and, consequently, a loss in terms of agricultural production value for Agro Pontino economy. Scenarios analysis allows to understand the needs of agricultural economy of the Agro Pontino plan for Latina, Sabaudia, San Felice Circeo and Terracina Municipalities.
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Livres sur le sujet "Spazio e suono"

1

D'Ottavi, Sara. Spazio suono corpo : Sconfinamenti nel campo dell'architettura. Melfi : Libria, 2021.

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2

Petrilli, Amedeo. Acustica e architettura : Spazio, suono, armonia in Le Corbusier. Venezia : Marsilio, 2001.

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3

Acustica e architettura : Spazio, suono, armonia in Le Corbusier. Venezia : Marsilio, 2001.

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4

Salvo, Giovanni Di. I carrettieri : Testimonianze, spazi, suoni. Bagheria, Palermo : Plumelia, 2013.

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5

Viscidi, Fiorenzo. Spazi e tempi del suono : Saggi di musicologia. [Casier] : Biblioteca cominiana, 1988.

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6

Nuove geografie del suono : Spazi e territori nell'epoca postdigitale. Milano : Meltemi, 2017.

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7

Laboratorio tematico "Orditure del terzo spazio, riuso delle aree produttive agricole" (2013 Pescara, Italy). Orditure del terzo spazio : Dal consumo di suolo al riciclo delle aree produttive agricole. Roma : Aracne, 2014.

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8

Silenzi e suoni della città che cambia : Bari e gli spazi pubblici della contemporaneità. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2013.

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9

Per chi suona la campana. Milan, Italy : Mondadori, 2016.

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Actes de conférences sur le sujet "Spazio e suono"

1

Di Giacomo, Tullia Valeria. « Riconnettere i percorsi della memoria per valorizzare e salvaguardare : la riqualificazione del corridoio fluviale dell’Aniene ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7968.

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Résumé :
I territori attuali, spesso frammentati dal crescente e incontrollato consumo di suolo hanno bisogno di una pianificazione che ristabilisca la continuità dei luoghi contribuendo a tessere nuove relazioni, intese come legami fisici o immateriali, ed eventualmente ricostruire preesistenti legami di senso depauperati o eliminati. Come mostrato dal crescente uso dei moderni strumenti di comunicazione che altro non fanno che creare delle reti per facilitare la comunicazione e il collegamento tra persone nello spazio digitale, allo stesso modo rimane evidente la necessità di creare delle reti di collegamento nello spazio fisico: collegando i diversi paesi, collegando gli abitanti gli uni agli altri, collegando gli abitanti con il territorio e le sue risorse storiche e ambientali. In misura ancora più marcata, si ritrova l’urgenza di restituire un senso ad alcuni luoghi che hanno subito una trasformazione e una perdita di ruolo, di uso, di cura e quindi di dignità. Il caso di studio si colloca a Roma, lungo il corso del fiume Aniene, nel corridoio fluviale che ancora sopravvive all’aggressione del consumo di suolo e che tuttavia necessita di particolari attenzioni verso la protezione della risorsa ambientale e verso la protezione dai rischi connessi dalla presenza del corso d’acqua a ridosso di zone anche fortemente urbanizzate. L’obiettivo è quello di ricucire la frammentazione urbana e impedire l’ulteriore consumo di suolo lungo questi spazi aperti che sono il risultato di interventi di urbanizzazione, i cosiddetti “vuoti” di risulta, gli SLOAP (Space Left Over After Planning).
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2

Salomone, Veronica. « Strategie di sopravvivenza : riciclare – rigenerare – includere nella città mediterranea ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8013.

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Résumé :
Le trasformazioni che investono la città mediterranea contemporanea rendono l’abitare sempre più complesso e contaminato. La precarietà è una condizione ricorrente che genera paesaggi imprevedibili e incostanti. Nasce l’esigenza di rileggere la città attraverso le sue stratificazioni non più solo materiali: si abita riciclando spazi, stravolgendo relazioni, utilizzando strategie di mercato inusuali. La città perde la sua organicità apparente ma, trasformandosi, mantiene i suoi elementi fondanti, sopravvivendo nelle forme di autocostruzione e appropriazione, nelle relazioni sociali e negli assetti economici. La condizione di sopravvivenza si fa strategia e nuova frontiera dell’abitare. La tesi trova le sue argomentazioni in contesti dove condizioni ambientali e socio-economiche generano paesaggi al limite della sopravvivenza. È il caso del Cairo in cui interi quartieri sono stati trasformati dall’ingente domanda di sopravvivenza. In particolare, il paper vuole approfondire il caso studio della Città dei Morti. Inizialmente occupata da strutture temporanee di parenti adoranti, Al-Qarāfa è oggi abitata da circa un milione di egiziani. La densità abitativa è alta e i servizi non sempre sufficienti, per cui le autorità locali decisero nel 2010 di radere al suolo intere sezioni del cimitero attraverso l’attuazione del piano urbanistico Cairo 2050, stravolgendo l’impianto originario dell’area. Qual’è il ruolo del progetto? Quali sono i modelli politici, economici e sociali in grado di rigenerare la città mediterranea contemporanea? Si può ancora parlare di ‘modello mediterraneo’? The transformations that affect the contemporary Mediterranean city make the way of living more and more complex and contaminated. Precariousness is a recurring condition that generates unforeseeable and variable landscapes. It becomes necessary to reassess the city through its layers not only the material ones: you live by recycling spaces, changing relationships, using unusual market strategies. The city loses its apparent organicity but, transforming itself, keeps its basic elements, surviving in self-constructions and appropriation forms, in social relations and in the economic arrangements. The condition of survival becomes strategy and new border of living. The thesis finds its arguments in contexts where environmental and socio-economic conditions produce landscapes at the limits of survival. This is the case of Cairo where entire districts have been transformed by the huge demand of survival. In particular, the paper wants to deepen the study case of the City of the Dead. Initially occupied by temporary structures of adoring relatives, Al-Qarāfa is today inhabited by about a million of Egyptians. The population density is high and the services aren't always enough, so the local authorities decided in the 2010 to demolish entire sections of the cemetery through the implementation of the development plan Cairo 2050, changing the original structure of the area. What is the role of the project? What are the political, economic and social models capable of regenerating the contemporary mediterranean city? Can we still speak of 'Mediterranean model'?
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