Littérature scientifique sur le sujet « Sostanza economica »

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Articles de revues sur le sujet "Sostanza economica"

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Errani, Giulio. « La rilevanza degli errori del trustee nell'esercizio dei propri poteri discrezionali per il diritto di Jersey (<i>Hawksford Trustees Jersey Ltd</i> ; v <i>P</i>) ». marzo-aprile, no 2 (7 avril 2022) : 336–39. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.89.

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Résumé :
Massima Dall’applicazione della disciplina dell’art. 47 (G) della legge di Jersey, che consente al giudice di dichiarare l’invalidità di un atto compiuto per errore dal trustee, non può derivare una modifica del contenuto negoziale dell’operazione compiuta, ma solo la sua inefficacia. Deve quindi essere rigettata la richiesta con cui un trustee domanda la parziale inefficacia dell’atto compiuto, se da tale parziale inefficacia discende un mutamento della sostanza economica dell’operazione.
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C.S. Giraudi, Giorgio. « Geoeconomia : un concetto utile per comprendere meglio l'attuale (dis)ordine internazionale ? » CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (décembre 2022) : 125–49. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002006.

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Résumé :
Con l'introduzione del concetto di geoeconomia, Edward Luttwak indicava quella che a suo avviso sarebbe diventata la modalità egemonica di espressione della ineliminabile conflittualità interstatale nel mondo post guerra fredda. Questo articolo invece propone di utilizzare il concetto di geoeconomia in maniera differente, circoscrivendone l'applicazione all'insieme più specifico delle relazioni economiche e commerciali che vengono instaurate con finalità geopolitiche e potenzialmente coercitive. Ripercorrendo sinteticamente gli eventi storici chiave che hanno generato la crisi dell'ordine liberale, viene mostrato come un'analisi del diffuso ritorno a relazioni di tipo geoeconomico tra gli stati possa fornire un osservatorio privilegiato attraverso il quale cercare di comprendere meglio la competizione in atto per (ri)definire le infrastrutture essenziali, gli standard giuridici e le tecnologie che daranno forma e sostanza allo sviluppo economico e militare nei prossimi decenni.
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Guidantoni, Stefano, et Lorenzo Neri. « Prevalenza della forma sulla sostanza : la razionalità dell'analista finanziario e il ruolo delle aspettative ». FINANCIAL REPORTING, no 2 (septembre 2012) : 111–25. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-002005.

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Résumé :
Il presente lavoro vuol dimostrare, attraverso l'analisi del comportamento di potenziali analisti finanziari, l'irrazionalità del comportamento individuale in sede di valutazione economico-finanziaria delle società. Il tipo di rappresentazione mentale, influenzata da stereotipi, pregiudizi e aspettative, conduce, infatti, a individuare risposte a determinati problemi decisionali non razionali. L'ipotesi di ricerca è che gli analisti finanziari sono influenzati da etichette esterne, nello specifico dal nome della società, nel loro processo di valutazione. L'indagine è condotta attraverso un esperimento su studenti universitari mediante la somministrazione di questionari volti a misurare il cambiamento di giudizio espresso sulle società al mutare del nome alle stesse attribuito. Dalle risposte emerge che l'effetto notorietà del nome ha un'influenza significativa nel processo di valutazione delle società.
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Fucci, Stefania. « Un diritto nel "labirinto" : la salute tra livelli essenziali di assistenza e costi standard ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (juillet 2012) : 69–87. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002004.

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Résumé :
La Costituzione italiana ha riconosciuto il diritto alla salute come diritto soggettivo, che si sostanzia in una pretesa da parte dei cittadini a ottenere prestazioni e servizi, e in un correlativo obbligo in capo allo Stato di fornirli. In Italia, le politiche sanitarie adottate a partire dal 1948 sono state di fatto il risultato del contemperamento di due differenti esigenze: il soddisfacimento, da un lato, di tale diritto soggettivo, e dall'altro, di obiettivi di politica economica. Il lavoro passa in rassegna i principali dettati normativi che hanno avuto a oggetto il sistema sanitario italiano a partire dalla legge 833/78, per giungere all'analisi e alla discussione del recente decreto legislativo (n. 68/2011) che dŕ attuazione al federalismo fiscale in ambito sanitario, al fine di mettere in evidenza gli aspetti che sembrano andare nella direzione del riconoscimento del diritto sostanziale, e quelli che possono, invece, impedirne il pieno soddisfacimento.
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Ferlito, Rosaria, et Rosario Faraci. « Sostenibilit&agrave ; e sistemi di Corporate Governance delle societ&agrave ; benefit : il ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 2 (janvier 2022) : 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12550.

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Résumé :
Negli ultimi anni si &egrave; assistito alla crescita del numero di organizzazioni ibride, imprese caratterizzate da pi&ugrave; domini funzionali e dalla coesistenza di sistemi di valori differenti. Le stesse presentano un modello di corporate governance allargato che richiede l'assunzione di responsabilit&agrave; nei confronti non solo della propriet&agrave;, ma anche verso tutti gli stakeholder. L'obiettivo del presente lavoro si sostanzia nell'esplorare i tre aspetti di governance caratterizzanti un'impresa ibrida con scopo di lucro ossia il bilanciamento di logiche differenti, il monitoraggio delle azioni e dei risultati e la comunicazione esterna, al fine di identificare le azioni da attuare per risolvere le tensioni manageriali insite in tale forma organizzativa. Per far ci&ograve; sono state prese in analisi le societ&agrave; benefit che nell'esercizio della propria attivit&agrave; economica oltre allo scopo del profitto perseguono una o pi&ugrave; finalit&agrave; di beneficio comune. Le evidenze empiriche derivanti dall'analisi del caso studio riguardante l'impresa italiana Illycaff&egrave; permettono di apportare nuova conoscenza nella letteratura sulla corporate governance e sul sustainability management.
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Barbara, Sibilio Parri. « Uno strumento di gestione del patrimonio culturale : il caso dei siti UNESCO ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (janvier 2012) : 307–33. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002006.

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Résumé :
I siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO sono caratterizzati dalla presenza di un ricco patrimonio culturale immerso in un ambiente naturale e/o in localizzazioni urbane di alta qualitŕ. In ognuno di essi gli operatori sono impegnati nella progettazione, prima, e nella realizzazione, poi, di un processo di valorizzazione, processo particolarmente complesso per piů motivi. Per affrontare questa complessitŕ e superare le difficoltŕ che ne derivano puň risultare efficace l'attivazione di un processo di pianificazione, programmazione e controllo. In questa direzione si č mosso il nostro Paese - ma non solo - rendendo obbligatorio, con la legge 77 del 20 febbraio 2006, la redazione del Piano di Gestione il cui obiettivo primario č quello di "garantire l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio". In sostanza, il Piano di gestione č proposto come uno strumento di governo politico ed economico nel medio-lungo termine del sito, strumento che puň agevolare e guidare l'ideazione, la progettazione, l'attuazione e il controllo di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio. Il suo impiego si č tradotto prevalentemente nella programmazione di iniziative culturali di tutela e conservazione affiancate da azioni di valorizzazione, per lo piů a breve termine, con un apprezzabile impatto economico sul territorio. La sensazione che si ricava dall'osservazione della realtŕ č che ancora manca la capacitŕ e la sensibilitŕ di utilizzare il Piano di gestione in modo adeguato: non č stata formulata una pianificazione che coniughi nel lungo termine le tante dimensioni interessate e non č compresa la sua natura di meccanismo operativo. Sembra che la sua redazione sia effettuata soprattutto per adempiere ad un obbligo normativo.
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Torrijos, Verónica, Manuel Soto et Domingo Calvo Dopico. « SOSTAUGA project : reduction of water consumption and evaluation of potential uses for endogenous resources ». International Journal of Sustainability in Higher Education 21, no 7 (20 août 2020) : 1391–411. http://dx.doi.org/10.1108/ijshe-02-2020-0057.

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Résumé :
Purpose The University of A Coruña (UDC) elaborated the SOSTAUGA project, aiming to reach a higher sustainable level of its water management. SOSTAUGA defined four priority points of action: the restoration of the natural courses on the campus; the adoption of an ecological sanitation model; the sustainable management of urban runoff; and the reduction of water consumption in university facilities and activities. This paper aims to present the methodology, the actions and the results related to the reduction of water consumption and the potential for the use of endogenous resources. Design/methodology/approach The agents involved were the senior management of the centres, the committees of the Green Campus, the scholarship students and the Office for the Environment. Several actions have been experienced: audit of water consumption in sanitary services; flow reduction in washbasin taps by means of valve adjustment (and repair of the valves when necessary); replacement of tap aerators with other more eco-efficient ones; replacement of faucets; introduction of dual-flush (DF) in cisterns; and information to users (eco-label). Findings Water audit reached 68% of the total number of washbasins and tanks in the UDC. Efficient aerator installation covered 16% of taps and valve adjustment covered the further 33.5% and provided flow reduction of 42%. Another 20% of valve units required repair. The current situation in toilets combines tankless flush valves and cisterns with single flush mechanisms. The introduction of DF mechanisms was assessed and proposed. The cost of these actions was very low, as evidenced by the investment return period while showing a high potential for user awareness. Originality/value Both from the environmental (water saving) and from the economic and social points of view, this study shows that similar projects aimed at the efficient and rational use of water are applicable to the universities and other public and private schools, with potentially positive results on sustainability and people awareness.
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Gregori, Maddalena. « Dalla comunitŕ di villaggio allo stato. La ricerca-azione nella prassi operativa quotidiana dell'Ong cambogiana "krom" ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (février 2011) : 235–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003014.

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Résumé :
L'articolo si occupa dell'intervento di sviluppo integrato (economico, sociale e individuale) svolto dall'Ong Krom Akphiwat Phum nell'area nord ovest della Cambogia all'indomani della fine della guerra che ha insanguinato il Paese per piů di vent'anni. L'intervento, iniziato nel 1993, si č proposto inizialmente di reintegrare nella societŕ cambogiana l'enorme massa di rifugiati provenienti dai campi profughi posti lungo i confini della Thailandia; successivamente, di offrire strumenti per lo sviluppo delle nuove comunitŕ cosě formate e infine di proporsi come sostegno per lo sviluppo di un movimento di base in grado di rapportarsi con le forze che governano il Paese in modo democratico e partecipato. La metodologia utilizzata da Krom č stata ed č tuttora quella dell'intervento-azione, con una presenza continuativa degli operatori nei villaggi e con un coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi dei problemi, nella scelta delle soluzioni e nell'elaborazione dei progetti di sviluppo. I risultati ottenuti sono stati superiori a quelli di altre Ong attive nello stesso periodo, soprattutto in termini di empowerment della popolazione e di self-efficacy. Ma, col tempo e con la sempre maggior complessitŕ degli interventi, alcuni elementi di criticitŕ hanno iniziato ad emergere, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra gli operatori e la struttura dell'Ong. In sostanza, da una recente valutazione esterna emergono tre rilevanti punti di criticitŕ: 1. la mancanza di ruoli certi e competenze professionali specifiche che rende la rotazione tra le diverse funzioni del Programme Management Team poco funzionale e di scarso sostegno per i membri dello staff; 2. la mancanza di un punto di vista esterno, una figura di supporto per gli operatori dello staff, che da troppi anni si relazionano tra loro e solo tra loro, e che cominciano a mostrare segni di burn out; 3. il confuso rapporto/concetto di potere, che porta l'Ong a doversi reinterrogare su quale sia la struttura (autorevole/democratica) piů giusta per funzionare al meglio.
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Cerbara, Loredana, et Maria Girolama Caruso. « Fragilità e rischio di povertà educativa negli adolescenti in Italia. I dati delle indagini del CNR-IRPPS ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 119–27. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001011.

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Résumé :
Se attraverso i dati ufficiali (ISTAT, MIUR e altre Istituzioni) si può analizzare dal punto di vista statistico il fenomeno della povertà educativa, costruendo graduatorie territoriali, na-zionali e internazionali, sono le indagini direttamente rivolte ai ragazzi, o anche agli educa-tori, a dare completezza al quadro complessivo del rischio di marginalizzazione a cui sono esposti i minori. Dal 2014 il CNR-IRPPS ha svolto una serie di indagini rivolte ai giovani delle scuole secondarie, sia inferiori che superiori, per approfondire la conoscenza sulla condizione giovanile. Si tratta di esperienze pratiche derivanti dalle attività di ricerca di due progetti del CNR-IRPPS, uno dedicato alla pratica dello sport come veicolo di integrazione sociale (IRPPS WPs n. 106 e 108), che è stato realizzato attraverso quattro survey distinte, e l'altro più specificamente dedicato allo studio della condizione giovanile (IRPPS WPs n. 107; Tintori e Cerbara, 2016) sia in contesti territoriali limitati che a livello nazionale. In entram-bi i progetti un team di ricercatori si è recato nelle scuole per effettuare, durante l'indagine, l'osservazione diretta del comportamento degli studenti ammessi nel campione, rivelando una serie di elementi importanti, in primo luogo per la scuola che è chiamata ad intervenire anche sulla povertà educativa, ma anche a livello di ricerca sociale più allargata. Partendo dal presupposto che la povertà educativa solo in parte coincide con la povertà eco-nomica, i dati raccolti dimostrano che, anche quando le condizioni economiche sono accetta-bili, può verificarsi la presenza di fattori di rischio di esclusione sociale che spesso si so-vrappongono, fino a determinare una vera e propria barriera che impedisce ai ragazzi di vedersi nello stesso modo dei propri pari. Vivere in una famiglia con background migratorio oppure con uno status culturale non elevato, ma anche essere donna, costituiscono elementi sufficienti perché i giovani rimangano vittime di condizionamenti sociali che impediscono lo-ro di scegliere il proprio futuro. E anche i comportamenti devianti (uso di sostanze pericolo-se, atti di violenza verbale o fisica, ecc.) possono essere determinati da situazioni di disagio correlabili con una povertà culturale che è più difficile da determinare ma che è altrettanto importante delle altre declinazioni di povertà. Alla voce degli studenti si aggiunge poi quella dei docenti che, attraverso le due indagini con-dotte dal CNR-IRPPS, hanno potuto esprimere il proprio parere sulla situazione dei giovani da un punto di osservazione particolare ed hanno dato alcune indicazioni su come la scuola potrebbe intervenire per limitare le situazioni di difficoltà nell'integrazione tra i giovani.
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Bompiani, Adriano. « L’elaborazione di “regole” per le innovazioni biotecnologiche ». Medicina e Morale 49, no 4 (31 août 2000) : 713–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.765.

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Résumé :
Come è noto, l'unione Europea ha fra i suoi scopi quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico dei Paesi aderenti, facilitando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la produzione di beni e la circolazione degli stessi nell’ambito dell’Unione, eliminando per quanto è possibile differenze, normative e conflitti commerciali. Con questo spirito, dopo anni di difficile lavoro, è stata emanata la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (6luglio 1998) che riguarda la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, ne presupposto che si tratti di genoma – sia esso di origine vegetale, animale o umano – in quanto risultati da “invenzioni” suscettibili di applicazioni industriali e non dal mero isolamento (“scoperta”). L’Autore, che già ha esaminato in un precedente contributo gli aspetti etici dell’impiego delle biotecnologie nel campo vegetale e animale (v. Medicina e Morale 2000, 3: 449-504), si sofferma a descrivere quanto prevede la Direttiva 98/44/CE stessa, assieme ad altre norme internazionali precedentemente emanat, per la tutela dell’ambiente, degli animali e degli organismi umani. L’Autore riconosce che la direttiva vieta, nel dispositivo, lo sfruttamento commerciale che sia contrario all’ordine pubblico e al buon costume, fornendo gli esempi concreti dei divieti applicabili ai processi di clonazione umana a scopo riproduttivo, di modificazione dell’identità genetica germinale dell’essere umano; di modificazione degli embrioni umani a fini commerciali e industriali; di modificazione dell’identità genetica animale di natura tale da provocare sofferenza negli stessi, senza utilità sostanziale per l’uomo o per l’animale. Tuttavia la Direttiva – sotto l’aspetto giuridico – consente l’utilizzazione di embrioni umani (sia pure non direttamente ed espressamente prodotti a scopo di ricerca in base all’art. 18 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina) a scopo sperimentale e per applicazioni biotecnologiche riguardanti la produzione di cellule staminali od i medicamenti. L’Autore esamina anche il dibattito che è seguito alla emanazione della Direttiva soprattutto a livello di Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Strasburgo) in merito alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sui cosiddetti “cibi transgenici” (raccomandazione n. 1398 (1998) dal titolo “sicurezza del consumatore e qualità degli alimenti”), nella quale è stata espressa contrarietà alla brevettabilità degli organismi viventi, pur riconoscendo la necessità di assicurare un’adeguata protezione ai diritti dell’”invenzione” (proprietà intellettuale) [Raccomandazione 1417/1999]. Questi problemi sono stati affrontati ma non risolti nella conferenza internazionale di Oviedo (16-19 maggio 19999) organizzata dal Consiglio d’Europa. Il Comitato Direttivo di Bioetica del medesimo Consiglio d’Europa è stato indicato di esprimere “parere” sulla complessa materia; nel frattempo sono intervenute la conferenza di Seattle e Montreal, ove è stato firmato, nel gennaio 2000, un Protocollo sulla biosicurezza che regolamenta il commercio internazionale di sementi e sostanze geneticamente modificate ritenuti pericolosi per l’ambiente e la salute, escludendo però i prodotti finiti, e perciò il cibo transgenico. Nel momenti in cui – scadendo la moratoria –la Direttiva 98/44/CE entrerà in vigore (31 luglio 2000) essendo improbabile l’accettazione delle argomentazioni di invalidazione sollevate da Olanda e Italia, l’Autore insiste per l’adozione del “principio di precauzione”, esplicitamente incorporato nel diritto comunicato relativo alla protezione della salute, oltreché alla tutela dell’ambiente, che dovrà essere tuttavia meglio specificato nella sua estensione e nelle conseguenze attese. Un secondo principio, quello della “trasparenza”, richiede un’ulteriore affinamento delle informazioni rivolte al consumatore, tramite una più chiara etichettatura che consenta una scelta realmente libera e consapevole dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati posti in commercio. Dovrà essere perseguita la ricerca, escludendo peraltro l’uso dell’embrione umano.
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Thèses sur le sujet "Sostanza economica"

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Garcea, Angelo. « La rilevanza della sostanza economica nel reddito d’impresa ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200719.

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Résumé :
Il quadro di riferimento dell’indagine. L’interesse economico e l’inefficacia degli atti simulati, in contrasto con il divieto di abuso del diritto o con causa illecita o inesistente. La sostanza economica nei rapporti con i soggetti non residenti. La sostanza economica e l'elusione tributaria. La sostanza economica e la prova.
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Livres sur le sujet "Sostanza economica"

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Russia (Federation). Ministerstvo vnutrennikh del. Nizhegorodskai︠a︡ akademii︠a︡. Izbrannoe : Sbornik nauchnykh trudov professorsko-prepodavatelʹskogo sostava kafedry grazhdansko-pravovykh dist︠s︡iplin Izhevskogo filiala Nizhegorodskoĭ akademii MVD Rossii. Izhevsk : Izhevskiĭ filial Nizhegorodskoĭ akademii MVD Rossii, 2008.

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Russia (Federation). Ministerstvo vnutrennikh del. Nizhegorodskai︠a︡ akademii︠a︡. Izbrannoe : Sbornik nauchnykh trudov professorsko-prepodavatelʹskogo sostava kafedry grazhdansko-pravovykh dist︠s︡iplin Izhevskogo filiala Nizhegorodskoĭ akademii MVD Rossii. Izhevsk : Izhevskiĭ filial Nizhegorodskoĭ akademii MVD Rossii, 2008.

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Gz͡helak, Stanislav. Transformat͡sii͡a ėkonomiki i sostava trudovykh resursov v uslovii͡akh perekhoda k rynku : Monografii͡a. Minsk : Belorusskiĭ gos. ėkonomicheskiĭ universitet, 2003.

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Mezhdunarodnai︠a︡ nauchno-prakticheskai︠a︡ konferent︠s︡ii︠a︡ professorsko-prepodavatelʹskogo sostava i molodykh uchenykh "Ėkonomika regiona i ee infrastrukturnoe obespechenie v kontekste sot︠s︡ialʹno-ėkonomicheskikh izmeneniĭ" (2009 Rostov-na-Donu, Russia). Ėkonomika regiona i ee infrastrukturnoe obespechenie v kontekste sot︠s︡ialʹno-ėkonomicheskikh izmeneniĭ : Materialy Mezhdunarodnoĭ nauchno-prakticheskoĭ konferent︠s︡ii professorsko-prepodavatelʹskogo sostava i molodykh uchenykh, 3 apreli︠a︡ 2009 goda. Rostov-na-Donu : Rostovskiĭ gos. ėkonomicheskiĭ universitet, 2009.

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Mezhdunarodnai︠a︡ nauchno-prakticheskai︠a︡ konferent︠s︡ii︠a︡ professorsko-prepodavatelʹskogo sostava i molodykh uchenykh "Ėkonomika regiona i ee infrastrukturnoe obespechenie v kontekste sot︠s︡ialʹno-ėkonomicheskikh izmeneniĭ" (2009 Rostov-na-Donu, Russia). Ėkonomika regiona i ee infrastrukturnoe obespechenie v kontekste sot︠s︡ialʹno-ėkonomicheskikh izmeneniĭ : Materialy Mezhdunarodnoĭ nauchno-prakticheskoĭ konferent︠s︡ii professorsko-prepodavatelʹskogo sostava i molodykh uchenykh, 3 apreli︠a︡ 2009 goda. Rostov-na-Donu : Rostovskiĭ gos. ėkonomicheskiĭ universitet, 2009.

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Besbaev, M. S. Kazakhstan na rubezhe vekov--ėkonomika, pravo, obrazovanie : Trudy professorsko-prepodavatelʹskogo sostava (1999-2000 gg.). Almaty : ATiSO, 2001.

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A, Start︠s︡eva O., dir. Problemy integrat︠s︡ii Kyrgyzstana v mirovoe ėkonomicheskoe soobshchestvo : Sbornik nauchnykh trudov professorsko-prepodavatelʹskogo i aspirantskogo sostava kafedry "Mirovai︠a︡ ėkonomika", posvi︠a︡shchennyĭ 10-letii︠u︡ KRSU. Bishkek : Kyrgyzsko-rossiĭskiĭ slavi︠a︡nskiĭ universitet, 2003.

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Shii︠a︡nov, E. N. Sovremennoe gumanitarnoe znanie o problemakh sot︠s︡ialʹnogo razvitii︠a︡ : Materialy XVI Godichnogo nauchnogo sobranii︠a︡ professorsko-prepodavatelʹskogo sostava. Moskva : NOU VPO SKSU, 2009.

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Tarasevich, A. L. Strategii͡a razvitii͡a ėkonomiki Rossii v uslovii͡akh modernizat͡sii : Nauchnai͡a sessii͡a professorsko-predpodavetelʹskogo sostava, nauchnykh sotrudnikov i aspirantov po itogam NIR 2010 goda, mart-aprelʹ 2011 goda. Sankt-Peterburg : Izd-vo Sankt-peterburgskogo gos. universiteta ėkonomiki i finansov, 2011.

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Aktualʹnye problemy ustoĭchivogo razvitii︠a︡ regionov Rossii : Materialy mezhregionalʹnoĭ nauchno-prakticheskoĭ konferent︠s︡ii professorsko-prepodavatelʹskogo sostava, molodykh uchenykh i studentov 25 apreli︠a︡ 2011 g. Rostov-na-Donu : RINKh, 2011, 2011.

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Actes de conférences sur le sujet "Sostanza economica"

1

Mariano, Carmela. « Il futuro della città è policentrico ? Una riflessione sull’area metropolitana romana ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7965.

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Résumé :
Il territorio romano costituisce un sistema metropolitano ‘anomalo’ (Campos Venuti, 2005) ancora oggi tutto interno ai confini municipali della città, dal momento che l’area metropolitana non offriva poli attorno ai quali far crescere i nuovi tessuti misti produttivo-residenziali; dando luogo, in conclusione, ad un assetto territoriale totalmente disordinato. Il processo di metropolizzazione appare molto debole mentre sembra persistere un modello di periferizzazione. La scala sovracomunale in sostanza continua a svilupparsi secondo un modello vecchio che esprime logiche anche economiche vecchie. Un sistema metropolitano in cui, per tentare di riequilibrare la sua struttura, si è affermata la strategia delle ‘nuove centralità’, che rappresenta, assieme al sistema ambientale e al sistema della mobilità, uno degli elementi strutturali del piano urbanistico di Roma approvato nel 2008, in alternativa sia al persistente monocentrismo di Roma, sia all’incompiuto disegno del Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano del 1962. Le centralità, immaginate come la chiave della trasformazione territoriale proposta per Roma, hanno, nelle intenzioni del piano, l’obiettivo di correggere l’anomalia di un sistema metropolitano, nel quale non esistono centri periferici da valorizzare per avanzare sulla strada del riequilibrio territoriale; sottraendo funzioni di eccellenza al polo centrale da decongestionare e rafforzando, appunto, le numerose localizzazioni periferiche. Il paper intende fornire una riflessione sul futuro di Roma, del suo territorio metropolitano e del suo modello di sviluppo policentrico, a partire dall’analisi di una serie di variabili che hanno contribuito a modificare il quadro di riferimento.
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Lutzoni, Leonardo. « Paesaggi in divenire : la territorialità attiva dei nuovi abitanti : il caso di Luogosanto in Alta Gallura ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Résumé :
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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3

Ortolani, Chiara. « Morfologia urbana, trasporti, energia : indicatori di impatto ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

Texte intégral
Résumé :
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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