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Thèses sur le sujet « Solitudine e scrittura di se’ »

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1

HOLZKNECHT, ORNELLA. « Dalla scrittura autobiografica alla scrittura di introspezione : la prospettiva clinica della scrittura di se' nei linguaggi della cura ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/30153.

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Résumé :
Uno studio intriso di interrogativi linguistici, di significati semantici, di ricorrenze etimologiche che, muovendosi in un territorio intermedio tra riflessione pedagogica, filosofica ed etica, promuove la ricerca, la riflessione e l’analisi del ruolo pedagogico e del valore clinico della SCRITTURA DI SE’ nei linguaggi della cura. Nel delineare una cornice epistemologica della scrittura di sé che, nei processi educativi, formativi, evolutivi genera un incontro fecondo tra orientamento pedagogico, clinico e terapeutico, si rintracciano le radici del legame tra scrittura e cura. L’attenzione peculiare alla dimensione della soggettività, alla valorizzazione del pensiero e della sensibilità creativa individuale, svela la scrittura introspettiva e conduce ad esplorare le fragilità esistenziali nella parola scritta approfondendone lo studio teorico e la sperimentazione clinica. Attraverso la consulenza autobiografica, nella specificità di una relazione “dia-grafica” che favorisce processi di autoriflessione, autoanalisi, riprogettazione esistenziale conoscitiva e trasformativa, si condividono orizzonti epistemologici, ambiti di ricerca, direzioni di senso con campi disciplinari diversi, aperti al futuro dei nuovi linguaggi della cura.
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2

Cinquegrani, Alessandro <1974&gt. « Solitudine di Umberto Saba : topografia dell'immaginario di Ernesto e sue proiezioni sul canzoniere ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/99.

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3

Girotto, Elisa <1988&gt. « La scrittura civile di Gina Lagorio ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5819.

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Résumé :
Analisi di alcuni testi della scrittrice che evidenziano temi rilevanti della sua narrativa: il senso civico, l'attivismo politico, la forza di indignarsi davanti alle troppe situazioni di indifferenza.
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4

TRAVAGIN, GABRIELE. « Scrittura espressiva in adolescenza : Dalla meta-analisi ad un test sperimentale di un nuovo intervento di scrittura ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1256.

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Résumé :
Il presente programma di ricerca approfondisce l’uso dell’Expressive Writing (EW) con gli adolescenti a partire da tre studi, organizzati in modo sequenziale. Lo Studio 1 indaga l’efficacia e i fattori di moderazione dell’EW con gli adolescenti tramite meta-analisi. In particolare, è stata eseguita una review quantitativa degli studi sull’EW con partecipanti in età adolescenziale, attraverso i seguenti passaggi: ricerca sistematica e codifica degli studi; calcolo degli effect size; analisi dei moderatori. Lo Studio 2 confronta sperimentalmente sugli adolescenti gli effetti a breve e lungo termine di due tipi di istruzioni di scrittura, una convenzionale (EW) e l’altra orientata cognitivamente (CEW), elaborata sulla base dei risultati della meta-analisi. Le analisi sono state finalizzate a testare gli effetti della modificazione delle consegne di scrittura sul funzionamento emotivo e sociale degli adolescenti. Lo Studio 3 consiste in un’analisi secondaria dello Studio 2 ed esplora l’esito dell’intervento in funzione delle traiettorie di cambiamento dei meccanismi cognitivi (“Self-distancing”) rilevati negli scritti, tramite Group-Based Trajectory Modeling. I risultati degli studi sono discussi in funzione delle loro implicazioni teoriche e pratiche.
The present research program aims at evaluating the use of Expressive Writing (EW) with adolescents through three studies, organized in a progressive fashion. Study 1 investigates the efficacy and moderators of EW with adolescents through a meta-analysis. The study performed a quantitative review of the EW interventions with adolescent samples, according to the following steps: systematic literature search and coding of the studies; calculation of the effect size; analysis of the moderators. Study 2 experimentally compares the short- and long-term effects of the traditional writing condition (EW) to a cognitively-oriented EW condition (CEW) on a sample of adolescents. The analyses had the objective to test the effects of altering the writing instructions on social and emotional adjustment of participants. Study 3 consists in a secondary analysis of the written essays collected in Study 2 with the intent of examining the effects of the intervention as a function of the cognitive processes (“Self-distancing”) observed during the writing sessions by means of the Group-Based Trajectory Modeling. The findings are discussed on the basis of their theoretical and practical implications.
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5

Nardari, Annamaria <1961&gt. « <> ; La scrittura di viaggio di Cino Boccazzi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18487.

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Résumé :
La tesi si presenta come un primo studio sulla scrittura di viaggio di Cino Boccazzi medico, scrittore e viaggiatore (Aosta, 7 febbraio 1916 – Treviso, 6 agosto 2009). Lo studio si pone l'obiettivo di inserire la sua opera nella più grande tradizione della letteratura odeporica attraverso l'individuazione dei temi e degli elementi caratterizzanti del genere presenti nei suoi testi. La prima parte dell’elaborato ricostruisce il profilo biobibliografico dell’autore e presenta la sua attività di scrittore e pubblicista. La seconda parte verte sull’analisi della figura del viaggiatore. Dopo un inquadramento teorico, storico-letterario, sul tema del viaggio, vengono esaminate le motivazioni che hanno spinto l’autore a viaggiare. Viene poi affrontata l’analisi dei suoi testi odeporici cogliendo gli spunti sia di carattere letterario sia di carattere antropologico. Nella terza e ultima parte viene approfondito il suo personale itinerario attraverso i deserti, dalla raffigurazione e descrizione dello spazio paesaggistico alla rappresentazione dell’alterità, per cogliere gli aspetti narrativi, descrittivi e retorici di rilievo, al fine di dimostrare il grado di letterarietà della sua scrittura odeporica.
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6

Ben, Ahmed Samir. « Ragione e scrittura : l'opera di Leonardo Sciascia ». Thesis, McGill University, 1993. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=68073.

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Résumé :
This thesis focuses on the underlying mechanisms of Sciascia's writing, especially on its social destiny and literary scope. Beyond realism, Sciascia's writing comprises important information regarding the author's conception of the intellectual's work in the political and social domains. Sciascia had to develop writing techniques that enable him to efficiently merge his essayist bent and narrative inspiration, his penchant to document facts and his capacity to create them artistically. These are the origins of his unusual narrative technique--an amalgam of the eighteenth century essay and contemporary detective novel, locked in a crossroads of reason and non-reason. Sciascia's cultural background, a section between illuminism and Marxism, is the reason behind his need to ignore the traditional divisions between literary genres in order to originate a text which vehicles both his social and political engagement and his artistic creation. Although Sciascia's works reflect this unique pattern, critical studies to date have overlooked it, mislead, as they may be, by the polemic impact of the text and the man behind it.
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7

Martari, Yahis <1978&gt. « Lo scenario di scrittura nella didattica universitaria ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/560/1/martari.pdf.

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8

Martari, Yahis <1978&gt. « Lo scenario di scrittura nella didattica universitaria ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/560/.

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9

Gallo, Giulia <1996&gt. « Metamorfosi del mito nella scrittura di Leopardi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20427.

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Résumé :
Con l’avvento dell’Ottocento in Europa si assiste ad una svolta di rilevante portata: è il secolo delle grandi trasformazioni. Questo arco temporale, infatti, vede cambiare l’assetto politico, economico e sociale del territorio europeo, rivelandosi poi una tappa fondamentale per lo sviluppo della modernità. I cambiamenti che investono questi campi hanno ripercussioni anche in ambito artistico e culturale, dove si assiste alla diffusione del Romanticismo: una nuova sensibilità che tende a focalizzare l’attenzione sull’individuo, sul suo rapporto con la natura, sulle emozioni e i sentimenti che ne agitano l’animo e sugli aspetti propri della sfera irrazionale. In questo contesto ricco di nuovi stimoli, anche il dibattito culturale acquista vitalità e assume respiro europeo; in Italia tali sviluppi portano all’opposizione tra classicisti e romantici. Un ruolo singolare è occupato da Leopardi che, pur rimanendo ai margini del dibattito, affronta questioni in esso centrali come il rapporto uomo-natura, il mito, l’immaginazione, l’antico. Questo lavoro mira ad evidenziare come le tematiche già presenti nella prima produzione leopardiana si modificheranno nel corso del tempo, con particolare attenzione all’evoluzione del tema del mito. La mia analisi prenderà in esame le diverse attuazioni letterarie che il motivo trova a partire dagli scritti giovanili in prosa, passando per i Canti, fino ad arrivare alle Operette morali, con costante riferimento allo Zibaldone.
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10

Del, Longo Silvia. « Strategie e strumenti di scrittura per argomentare. Ipotesi di intervento ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424064.

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Résumé :
The three years of Doctoral Program were devoted to the exploration of the role of note-taking, drafting, mapping, and outlining in learning strategies for argumentative writing and speaking in secondary school students. The successful performance in argumentative discourse tasks is expected at the end of the secondary school all over the world. In spite of these expectations, though, what researchers have been observing for decades are the difficulties encountered by students in performing academic writing and speaking tasks. Moreover, further investigation is needed in order to explore the role of writing in supporting strategic learning in argumentative discourse. Therefore, under the supervision of professor Lerida Cisotto, the doctoral student designed a series of exploratory studies and developed an intervention about writing strategies for argumentation, with the aim to improve the argumentative discourse processes and products of the students involved. The aim of the two studies reported here was to investigate the positive influence on the quality of written and oral argumentation of an intervention about strategic writing tools for argumentation. In particular, students who attended four workshops on writing tools were expected to show greater improvement in their argumentative performances than students who were involved in curricular activities about written and oral argumentation. The participants were 124 secondary students attending either 11th or 12th grade, and were assigned either to the Writing for argumentative discourse group or to the Practising for argumentative discourse group. Participants were administered pre- and post-intervention tests to analyze their performances in argumentative speaking and writing, using several indices of quality. Multivariate analyses of variance revealed a significant effect of the intervention about writing tools for argumentation on the quality of persuasive essay writing, and a moderate effect on the quality of debate speaking. The actual use of strategic writing tools during argumentative writing and speaking has also been explored. Findings indicate that instruction in writing tools for argumentation has the potential to influence the learning of strategies for argumentative writing and speaking, especially when strategic writing tools support the use of metacognitive and self-regulation strategies.
I tre anni di ricerca dottorale sono stati dedicati ad esplorare il ruolo di appunti, bozze, mappe e scalette nell’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta da parte di ragazzi della scuola secondaria di II grado. In tale ordine scolastico, infatti, ci si attende che i ragazzi sappiano esprimere e supportare le proprie opinioni in modo convincente e appropriato al contesto. Nonostante le aspettative, tuttavia, le ricerche degli ultimi decenni hanno rilevato le difficoltà incontrate dagli studenti nelle prestazioni argomentative orali e scritte. Inoltre, si ravvisa la necessità scientifica di esplorare il ruolo dello scrivere come strumento di supporto nell’apprendimento strategico del discorso argomentativo. Pertanto, con la supervisione della prof.ssa Lerida Cisotto, la dottoranda ha progettato e condotto una serie di studi esplorativi ed ha sviluppato un percorso didattico laboratoriale sugli strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione, con l’intento di migliorare i processi e i prodotti argomentativi degli studenti coinvolti nella ricerca. La finalità dei due studi condotti è stata di indagare l’influenza positiva del laboratorio sulla qualità della scrittura e dell’oralità argomentativa. In particolare, ci si attendeva che gli studenti coinvolti in quattro laboratori sugli strumenti di scrittura mostrassero un miglioramento più consistente nelle loro prestazioni argomentative rispetto ad altri ragazzi coinvolti in attività didattiche curricolari sull’argomentazione scritta e orale. Hanno preso parte alla ricerca 124 studenti della scuola secondaria di II grado, frequentanti la classe seconda o terza, e assegnati casualmente al gruppo Scrivere per argomentare oppure al gruppo Esercitarsi per argomentare. I partecipanti sono stati coinvolti in sessioni di rilevazione iniziali e finali allo scopo di analizzare le loro prestazioni in compiti di oralità e scrittura argomentativa attraverso la presenza di elementi qualificanti. Le analisi multivariate della varianza hanno rivelato un effetto significativo del laboratorio Scrivere per argomentare sulla qualità dei testi argomentativi e un effetto moderato sulla qualità degli interventi di dibattito. Nel corso della ricerca dottorale è stato anche esplorato l’uso effettivo degli strumenti strategici di scrittura a supporto dell’argomentazione orale e scritta. I risultati degli studi indicano che l’insegnamento di strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione ha il potenziale di influenzare l’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta, soprattutto quando lo scrivere supporta e guida l’uso di strategie metacognitive e per l’autoregolazione.
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11

Poletti, Giovanni <1964&gt. « Aldo Rossi, autobiografia scientifica : scrittura come progetto. Indagine critica tra scrittura e progetto di architettura ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1247/1/poletti_giovanni_tesi.pdf.

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Résumé :
«In altri termini mi sfuggiva e ancora oggi mi sfugge gran parte del significato dell’evoluzione del tempo; come se il tempo fosse una materia che osservo dall’esterno. Questa mancanza di evoluzione è fonte di alcune mie sventure ma anche mi appartiene con gioia.» Aldo Rossi, Autobiografia scientifica. The temporal dimension underpinning the draft of Autobiografia scientifica by Aldo Rossi may be referred to what Lucien Lévy-Bruhl, the well-known French anthropologist, defines as “primitive mentality” and “prelogical” conscience : the book of life has lost its page numbers, even punctuation. For Lévy-Bruhl, but certainly for Rossi, life or its summing up becomes a continuous account of ellipses, gaps, repetitions that may be read from left to right or viceversa, from head to foot or viceversa without distinction. Rossi’s autobiographical writing seems to accept and support the confusion with which memories have been collected, recording them after the order memory gives them in the mental distillation or simply according to the chronological order in which they have happened. For Rossi, the confusion reflects the melting of memory elements into a composite image which is the result of a fusion. He is aware that the same sap pervades all memories he is going to put in order: each of them has got a common denominator. Differences have diminished, almost faded; the quick glance is prevalent over the distinction of each episode. Rossi’s writing is beyond the categories dependent on time: past and present, before and now. For Rossi, the only repetition – the repetition the text will make possible for an indefinite number of times – gives peculiarity to the event. As Gilles Deleuze knows, “things” may only last as “singleness”: more frequent the repetition is, more singular is the memory phenomenon that recurs, because only what is singular magnifies itself and happens endlessly forever. Rossi understands that “to raise the first time to nth forever”, repetition becomes glorification . It may be an autobiography that, celebrating the originality, enhances the memory event in the repetition; in fact it greatly differs from the biographical reproduction, in which each repetition is but a weaker echo, a duller copy, provided with a smaller an smaller power in comparison with the original. Paradoxically, for Deleuze the repetition asserts the originality and singularity of what is repeated. Rossi seems to share the thought expressed by Kierkegaard in the essay Repetition: «The hope is a graceful maiden slipping through your fingers; the memory of an elderly woman, indeed pretty, but never satisfactory if necessary; the repetition is a loved friend you are never tired of, as it is only the new to make you bored. The old never bores you and its presence makes you happy [...] life is but a repetition [...] here is the beauty of life» . Rossi knows well that repetition hints at the lasting stability of cosmic time. Kierkegaard goes on: «The world exists, and it exists as a repetition» . Rossi devotes himself, on purpose and in all conscience, to collect, to inventory and «to review life», his own life, according to a recovery not from the past but of the past: a search work, the «recherche du temps perdu», as Proust entitled his masterpiece on memory. If you want the past time to be not wasted, you must give it presence. «Memoria e specifico come caratteristiche per riconoscere se stesso e ciò che è estraneo mi sembravano le più chiare condizioni e spiegazioni della realtà. Non esiste uno specifico senza memoria, e una memoria che non provenga da un momento specifico; e solo questa unione permette la conoscenza della propria individualità e del contrario (self e non-self)» . Rossi wants to understand himself, his own character; it is really his own character that requires to be understood, to increase its own introspective ability and intelligence. «Può sembrare strano che Planck e Dante associno la loro ricerca scientifica e autobiografica con la morte; una morte che è in qualche modo continuazione di energia. In realtà, in ogni artista o tecnico, il principio della continuazione dell’energia si mescola con la ricerca della felicità e della morte» . The eschatological incipit of Rossi’s autobiography refers to Freud’s thought in the exact circularity of Dante’s framework and in as much exact circularity of the statement of the principle of the conservation of energy: in fact it was Freud to connect repetition to death. For Freud, the desire of repetition is an instinct rooted in biology. The primary aim of such an instinct would be to restore a previous condition, so that the repeated history represents a part of the past (even if concealed) and, relieving the removal, reduces anguish and tension. So, Freud ask himself, what is the most remote state to which the instinct, through the repetition, wants to go back? It is a pre-vital condition, inorganic of the pure entropy, a not-to-be condition in which doesn’t exist any tension; in other words, Death. Rossi, with the theme of death, introduces the theme of circularity which further on refers to the sense of continuity in transformation or, in the opposite way, the transformation in continuity. «[...] la descrizione e il rilievo delle forme antiche permettevano una continuità altrimenti irripetibile, permettevano anche una trasformazione, una volta che la vita fosse fermata in forme precise» . Rossi’s attitude seems to hint at the reflection on time and – in a broad sense – at the thought on life and things expressed by T.S. Eliot in Four Quartets: «Time present and time past / Are both perhaps present in time future, / And time future is contained in time past. / I all time is eternally present / All time is unredeemable. / What might have been is an abstraction / Remaining perpetual possibility / Only in a word of speculation. / What might have been and what has been / Point to one end, which is always present. [...]» . Aldo Rossi’s autobiographical story coincides with the description of “things” and the description of himself through the things in the exact parallel with craft or art. He seems to get all things made by man to coincide with the personal or artistic story, with the consequent immediate necessity of formulating a new interpretation: the flow of things has never met a total stop; all that exists nowadays is but a repetition or a variant of something existing some time ago and so on, without any interruption until the early dawnings of human life. Nevertheless, Rossi must operate specific subdivisions inside the continuous connection in time – of his time – even if limited by a present beginning and end of his own existence. This artist, as an “historian” of himself and his own life – as an auto-biographer – enjoys the privilege to be able to decide if and how to operate the cutting in a certain point rather than in another one, without being compelled to justify his choice. In this sense, his story is a matter very ductile and flexible: a good story-teller can choose any moment to start a certain sequence of events. Yet, Rossi is aware that, beyond the mere narration, there is the problem to identify in history - his own personal story – those flakings where a clean cut enables the separation of events of different nature. In order to do it, he has to make not only an inventory of his own “things”, but also to appeal to authority of the Divina Commedia started by Dante when he was 30. «A trent’anni si deve compiere o iniziare qualcosa di definitivo e fare i conti con la propria formazione» . For Rossi, the poet performs his authority not only in the text, but also in his will of setting out on a mystical journey and handing it down through an exact descriptive will. Rossi turns not only to the authority of poetry, but also evokes the authority of science with Max Plank and his Scientific Autobiography, published, in Italian translation, by Einaudi, 1956. Concerning Planck, Rossi resumes an element seemingly secondary in hit account where the German physicist «[...] risale alle scoperte della fisica moderna ritrovando l’impressione che gli fece l’enunciazione del principio di conservazione dell’energia; [...]» . It is again the act of describing that links Rossi to Planck, it is the description of a circularity, the one of conservation of energy, which endorses Rossi’s autobiographical speech looking for both happiness and death. Rossi seems to agree perfectly to the thought of Planck at the opening of his own autobiography: «The decision to devote myself to science was a direct consequence of a discovery which was never ceased to arouse my enthusiasm since my early youth: the laws of human thought coincide with the ones governing the sequences of the impressions we receive from the world surrounding us, so that the mere logic can enable us to penetrate into the latter one’s mechanism. It is essential that the outer world is something independent of man, something absolute. The search of the laws dealing with this absolute seems to me the highest scientific aim in life» . For Rossi the survey of his own life represents a way to change the events into experiences, to concentrate the emotion and group them in meaningful plots: «It seems, as one becomes older. / That the past has another pattern, and ceases to be a mere sequence [...]» Eliot wrote in Four Quartet, which are a meditation on time, old age and memory . And he goes on: «We had the experience but missed the meaning, / And approach to the meaning restores the experience / In a different form, beyond any meaning [...]» . Rossi restores in his autobiography – but not only in it – the most ancient sense of memory, aware that for at least 15 centuries the Latin word memoria was used to show the activity of bringing back images to mind: the psychology of memory, which starts with Aristotele (De Anima), used to consider such a faculty totally essential to mind. Keith Basso writes: «The thought materializes in the form of “images”» . Rossi knows well – as Aristotele said – that if you do not have a collection of mental images to remember – imagination – there is no thought at all. According to this psychological tradition, what today we conventionally call “memory” is but a way of imagining created by time. Rossi, entering consciously this stream of thought, passing through the Renaissance ars memoriae to reach us gives a great importance to the word and assumes it as a real place, much more than a recollection, even more than a production and an emotional elaboration of images.
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Poletti, Giovanni <1964&gt. « Aldo Rossi, autobiografia scientifica : scrittura come progetto. Indagine critica tra scrittura e progetto di architettura ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1247/.

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Résumé :
«In altri termini mi sfuggiva e ancora oggi mi sfugge gran parte del significato dell’evoluzione del tempo; come se il tempo fosse una materia che osservo dall’esterno. Questa mancanza di evoluzione è fonte di alcune mie sventure ma anche mi appartiene con gioia.» Aldo Rossi, Autobiografia scientifica. The temporal dimension underpinning the draft of Autobiografia scientifica by Aldo Rossi may be referred to what Lucien Lévy-Bruhl, the well-known French anthropologist, defines as “primitive mentality” and “prelogical” conscience : the book of life has lost its page numbers, even punctuation. For Lévy-Bruhl, but certainly for Rossi, life or its summing up becomes a continuous account of ellipses, gaps, repetitions that may be read from left to right or viceversa, from head to foot or viceversa without distinction. Rossi’s autobiographical writing seems to accept and support the confusion with which memories have been collected, recording them after the order memory gives them in the mental distillation or simply according to the chronological order in which they have happened. For Rossi, the confusion reflects the melting of memory elements into a composite image which is the result of a fusion. He is aware that the same sap pervades all memories he is going to put in order: each of them has got a common denominator. Differences have diminished, almost faded; the quick glance is prevalent over the distinction of each episode. Rossi’s writing is beyond the categories dependent on time: past and present, before and now. For Rossi, the only repetition – the repetition the text will make possible for an indefinite number of times – gives peculiarity to the event. As Gilles Deleuze knows, “things” may only last as “singleness”: more frequent the repetition is, more singular is the memory phenomenon that recurs, because only what is singular magnifies itself and happens endlessly forever. Rossi understands that “to raise the first time to nth forever”, repetition becomes glorification . It may be an autobiography that, celebrating the originality, enhances the memory event in the repetition; in fact it greatly differs from the biographical reproduction, in which each repetition is but a weaker echo, a duller copy, provided with a smaller an smaller power in comparison with the original. Paradoxically, for Deleuze the repetition asserts the originality and singularity of what is repeated. Rossi seems to share the thought expressed by Kierkegaard in the essay Repetition: «The hope is a graceful maiden slipping through your fingers; the memory of an elderly woman, indeed pretty, but never satisfactory if necessary; the repetition is a loved friend you are never tired of, as it is only the new to make you bored. The old never bores you and its presence makes you happy [...] life is but a repetition [...] here is the beauty of life» . Rossi knows well that repetition hints at the lasting stability of cosmic time. Kierkegaard goes on: «The world exists, and it exists as a repetition» . Rossi devotes himself, on purpose and in all conscience, to collect, to inventory and «to review life», his own life, according to a recovery not from the past but of the past: a search work, the «recherche du temps perdu», as Proust entitled his masterpiece on memory. If you want the past time to be not wasted, you must give it presence. «Memoria e specifico come caratteristiche per riconoscere se stesso e ciò che è estraneo mi sembravano le più chiare condizioni e spiegazioni della realtà. Non esiste uno specifico senza memoria, e una memoria che non provenga da un momento specifico; e solo questa unione permette la conoscenza della propria individualità e del contrario (self e non-self)» . Rossi wants to understand himself, his own character; it is really his own character that requires to be understood, to increase its own introspective ability and intelligence. «Può sembrare strano che Planck e Dante associno la loro ricerca scientifica e autobiografica con la morte; una morte che è in qualche modo continuazione di energia. In realtà, in ogni artista o tecnico, il principio della continuazione dell’energia si mescola con la ricerca della felicità e della morte» . The eschatological incipit of Rossi’s autobiography refers to Freud’s thought in the exact circularity of Dante’s framework and in as much exact circularity of the statement of the principle of the conservation of energy: in fact it was Freud to connect repetition to death. For Freud, the desire of repetition is an instinct rooted in biology. The primary aim of such an instinct would be to restore a previous condition, so that the repeated history represents a part of the past (even if concealed) and, relieving the removal, reduces anguish and tension. So, Freud ask himself, what is the most remote state to which the instinct, through the repetition, wants to go back? It is a pre-vital condition, inorganic of the pure entropy, a not-to-be condition in which doesn’t exist any tension; in other words, Death. Rossi, with the theme of death, introduces the theme of circularity which further on refers to the sense of continuity in transformation or, in the opposite way, the transformation in continuity. «[...] la descrizione e il rilievo delle forme antiche permettevano una continuità altrimenti irripetibile, permettevano anche una trasformazione, una volta che la vita fosse fermata in forme precise» . Rossi’s attitude seems to hint at the reflection on time and – in a broad sense – at the thought on life and things expressed by T.S. Eliot in Four Quartets: «Time present and time past / Are both perhaps present in time future, / And time future is contained in time past. / I all time is eternally present / All time is unredeemable. / What might have been is an abstraction / Remaining perpetual possibility / Only in a word of speculation. / What might have been and what has been / Point to one end, which is always present. [...]» . Aldo Rossi’s autobiographical story coincides with the description of “things” and the description of himself through the things in the exact parallel with craft or art. He seems to get all things made by man to coincide with the personal or artistic story, with the consequent immediate necessity of formulating a new interpretation: the flow of things has never met a total stop; all that exists nowadays is but a repetition or a variant of something existing some time ago and so on, without any interruption until the early dawnings of human life. Nevertheless, Rossi must operate specific subdivisions inside the continuous connection in time – of his time – even if limited by a present beginning and end of his own existence. This artist, as an “historian” of himself and his own life – as an auto-biographer – enjoys the privilege to be able to decide if and how to operate the cutting in a certain point rather than in another one, without being compelled to justify his choice. In this sense, his story is a matter very ductile and flexible: a good story-teller can choose any moment to start a certain sequence of events. Yet, Rossi is aware that, beyond the mere narration, there is the problem to identify in history - his own personal story – those flakings where a clean cut enables the separation of events of different nature. In order to do it, he has to make not only an inventory of his own “things”, but also to appeal to authority of the Divina Commedia started by Dante when he was 30. «A trent’anni si deve compiere o iniziare qualcosa di definitivo e fare i conti con la propria formazione» . For Rossi, the poet performs his authority not only in the text, but also in his will of setting out on a mystical journey and handing it down through an exact descriptive will. Rossi turns not only to the authority of poetry, but also evokes the authority of science with Max Plank and his Scientific Autobiography, published, in Italian translation, by Einaudi, 1956. Concerning Planck, Rossi resumes an element seemingly secondary in hit account where the German physicist «[...] risale alle scoperte della fisica moderna ritrovando l’impressione che gli fece l’enunciazione del principio di conservazione dell’energia; [...]» . It is again the act of describing that links Rossi to Planck, it is the description of a circularity, the one of conservation of energy, which endorses Rossi’s autobiographical speech looking for both happiness and death. Rossi seems to agree perfectly to the thought of Planck at the opening of his own autobiography: «The decision to devote myself to science was a direct consequence of a discovery which was never ceased to arouse my enthusiasm since my early youth: the laws of human thought coincide with the ones governing the sequences of the impressions we receive from the world surrounding us, so that the mere logic can enable us to penetrate into the latter one’s mechanism. It is essential that the outer world is something independent of man, something absolute. The search of the laws dealing with this absolute seems to me the highest scientific aim in life» . For Rossi the survey of his own life represents a way to change the events into experiences, to concentrate the emotion and group them in meaningful plots: «It seems, as one becomes older. / That the past has another pattern, and ceases to be a mere sequence [...]» Eliot wrote in Four Quartet, which are a meditation on time, old age and memory . And he goes on: «We had the experience but missed the meaning, / And approach to the meaning restores the experience / In a different form, beyond any meaning [...]» . Rossi restores in his autobiography – but not only in it – the most ancient sense of memory, aware that for at least 15 centuries the Latin word memoria was used to show the activity of bringing back images to mind: the psychology of memory, which starts with Aristotele (De Anima), used to consider such a faculty totally essential to mind. Keith Basso writes: «The thought materializes in the form of “images”» . Rossi knows well – as Aristotele said – that if you do not have a collection of mental images to remember – imagination – there is no thought at all. According to this psychological tradition, what today we conventionally call “memory” is but a way of imagining created by time. Rossi, entering consciously this stream of thought, passing through the Renaissance ars memoriae to reach us gives a great importance to the word and assumes it as a real place, much more than a recollection, even more than a production and an emotional elaboration of images.
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Terzoli, Maria Antonietta. « Il libro di Jacopo : scrittura sacra nell'"Ortis / ». Roma : Salerno, 1988. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb35690487z.

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ANDOLFI, VALENTINA RITA. « BENESSERE, SCUOLA E ABILITA' DI LETTO-SCRITTURA : teorie e modelli di intervento ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/30474.

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Résumé :
L’ingresso nella scuola primaria costituisce per il bambino un evento di grande impatto sulla costruzione dell’immagine di Sé. In quest’ambiente il bambino si confronta con nuovi compiti di apprendimento, rispetto cui dovrebbe sviluppare curiosità, interesse, motivazione e fiducia nelle proprie capacità, con ricadute positive sul suo stato di benessere. Tuttavia, di fronte alle richieste dell’insegnante spesso emergono sentimenti d’inadeguatezza, ansia e rifiuto. Questo può essere particolarmente evidente nel caso di difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto, poiché imparare a leggere e scrivere è una delle abilità su cui i bambini e i loro genitori elaborano maggiori attese all’inizio della scuola. In ottica sistemica, la scuola è un luogo in cui s’incrociano molte storie e che spesso si trasforma in una cassa di risonanza di numerosi malesseri. In un ambiente così ricco di sfide i bambini possono mettere in gioco risorse che è bene potenziare e sostenere. Sulla base di queste premesse, 3 studi sono stati condotti con l’obiettivo di: a) esplorare in ottica quali-quantitativa l’esperienza di benessere dei bambini (studio 1); b) individuare i fattori che possono incidere sull’esperienza di benessere nel contesto scolastico, attraverso uno studio integrato delle caratteristiche del bambino e dei suoi dei genitori (studio 2); c) implementare e valutare un intervento di potenziamento delle abilità scolastiche e del benessere dei bambini in età scolare (studio 3).
The transition to primary school constitutes an event of a great impact on the construction of children’s Self-image. In this environment, children are confronted with new learning tasks, which should develop curiosity, interest, motivation, and confidence in their own abilities, with positive effects on their well-being. However, in the face of the teacher's demands, feelings of inadequacy, anxiety, and refusal often arise. This can be particularly noticeable in the case of difficulty in learning, as learning how to read and write properly is one of the abilities on which children and their parents have greater expectations at the beginning of school. In such a challenging environment, children can develop resources that it is good to support. Based on these assumptions, three studies were conducted with the aim of: a) exploring the child's experience of well-being in a quali-quantitative way (study 1); b) identifying the factors that can affect the child's experience of well-being in the school context, through an integrated study of the characteristics of the child and his/her parents (study 2); c) implementing and evaluating a program to enhance literacy abilities and well-being of school-age children (study 3).
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Petrucci, Dino <1972&gt. « Il trattato di scrittura di Sigismondo Fanti : proposta per un'edizione critica commentata ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12018.

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Questo lavoro è preliminare a una possibile edizione critica del trattato di scrittura di Sigismondo Fanti del 1514; trattato che trova fondamento principalmente nella ragione geometrica delle lettere alfabetiche. Attraverso un'analisi d'alcune parti del testo, si vuole dimostrare la necessità di una ricostruzione critica anche delle illustrazioni xilografiche, in quanto complementari al testo scritto del trattato e da questo inscindibili. Le illustrazioni, infatti, presentano delle problematiche che certo vanno esaminate verbalmente, ma che dovrebbero essere segnalate pure visivamente, nella constitutio textus, mediante l'uso d'un'opportuna simbologia.
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De, Lucia Anna <1994&gt. « La risata della maschera - L'identità di genere nella scrittura di Kurahashi Yumiko ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19090.

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Résumé :
La parabola letteraria di Kurahashi Yumiko (1935 – 2005) è caratterizzata, in maniera più o meno pervasiva nella vasta produzione letteraria e saggistica, da un continuo conflitto per quanto riguarda discorsi di sesso e/o genere, tra l’acuta consapevolezza di portare “il segno del sesso” e un tiro alla fune tra la spinta verso una liberazione quasi trascendentale da binari e ruoli di genere e l'adesione ad essi. L'obiettivo di questo elaborato è quello di concentrarsi su questo aspetto, analizzando le opere dell'autrice in particolare da una prospettiva di gender studies e queer theory e concentrandosi su come il concetto di genere come atto performativo controllato da norme regolamentari sociali, storiche e culturali si articoli in un mondo letterario che presenta costantemente metodi alternativi per mettere in discussione tali paradigmi. Attraverso l'analisi di parte della produzione letteraria, soffermandosi in particolare sulla storia breve Kijo no men (1985), e della produzione saggistica attraverso questa lente, l'elaborato intende quindi esaminare come binari di genere, sesso e sessualità, particolarmente in relazione al Giappone moderno degli anni ’60-’80, vengano problematizzati, esplorati, trascesi o talvolta semplicemente rinforzati dalla penna di Kurahashi.
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Marino, Andrea. « La rappresentazione delle mafie nella scrittura di Ugo Pirro ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Ugo Pirro è stato uno dei più importanti sceneggiatori del cinema italiano e anche romanziere, autore prolifico sensibile nel cogliere i cambiamenti della società e fautore di un cinema sempre attento a indagare la realtà circostante. In questa ricerca si analizza la sua particolare tecnica di scrittura, partendo dai suoi stessi romanzi che sono un punto di vista originale sulla storia del cinema italiano, e dai suoi quattro film realizzati con Elio Petri. Si analizza in seguito il suo romanzo sulla mafia "Il luogo dei delitti", interessante per come sfida e ribalta completamente le convenzioni della letteratura poliziesca, rappresentando con efficacia il contesto mafioso. Si osserva infine il processo di scrittura del film "I guappi" di Pasquale Squitieri, a cui Pirro ha dato un contributo determinante, confrontando i documenti originali del film conservati nel suo archivio.
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Catenaro-, Catenaro Dina Vanessa <1976&gt. « Dalla "postmémoire" alla scrittura dell'oblio nell'opera di Sylvie Germain ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4628/1/Catenaro_Catenaro_Dina_tesi.pdf.

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Résumé :
La tesi intitolata "Dalla «postmémoire» alla scrittura dell’oblio nell’opera di Sylvie Germain" si pone l’obbiettivo di analizzare l’opera della scrittrice francese contemporanea Sylvie Germain alla luce di alcune elaborazioni teoriche sulla dialettica memoria/oblio. Basandoci sulle principali teorie-guida relative alla «memoria culturale» teorizzate da Maurice Halbwachs,Pierre Nora,Tzvetan Todorov,Paul Ricoeur e Aleida Assmann,la nostra analisi si è successivamente concentrata sugli studi condotti attorno al concetto di «postmemory» elaborato dalla studiosa americana Marianne Hirsch. Scopo di questa prospettiva critica è quello di leggere l'opera germainiana come espressione di una «affiliative postmemory», risultato della connessione generazionale di coloro che non hanno vissuto direttamente un trauma con la «literal second generation». Attraverso un approccio interdisciplinare che ha coinvolto gli studi sulla memoria culturale in rapporto alla questione del gender, si è inoltre evidenziata la specificità del ruolo rivestito dai personaggi femminili nei romanzi di Germain che assumono un peso determinante nella trasmissione della memoria individuale e collettiva, studio che ci ha permesso di sottolineare la funzione attiva svolta dalle protagoniste delle opere della scrittrice. Nella fase conclusiva sono state esaminate le opere più recenti di Sylvie Germain pubblicate tra il 2008 e il 2011 in cui l’autrice sembra avvertire la necessità di controbilanciare il peso della «troppa memoria» con una giusta dose di oblio. Sono state inoltre affrontate la questione della responsabilità etica e l’idea di debito nei confronti della memoria familiare e collettiva: la scrittura stessa diventa così per Germain lo strumento attraverso il quale l’autrice assume il ruolo di passeuse de mémoire per le generazioni future.
This thesis is entitled "From «postmemory» to the writing of oblivion in the works of Sylvie Germain", and it examines the dialectic between memory and oblivion in the works of French contemporary writer Sylvie Germain. The thesis is based on the theories of «cultural memory» proposed by Maurice Halbwachs, Pierre Nora, Tzvetan Todorov, Paul Ricoeur, Aleida Assmann, and the studies about «postmemory» proposed by Marianne Hirsch. The purpose of this critical perspective is to read the works of Sylvie Germain as an example of «affiliative postmemory» (a kind of memory that results from a generational connection between those who haven’t directly experienced a particular trauma with the so-called «literal second generation»). Moreover, by means of an interdisciplinary approach the thesis aims at establishing a link between memory studies and Gender studies. It also tries to highlight the active function and the prominent role played by female characters in Germain’s novels, both as individuals and as voices for collective memory transmission. Analyzing the most recent works of Sylvie Germain (published between 2008 and 2011), the thesis focuses on the necessity of the writer to counterbalance the weight of «too much memory» by a good deal of oblivion. It also discusses and develops the questions concerning ethic responsibility and the debt to familial and collective memories. This analysis shows how Germain seems to take the role of passeuse de mémoire for future generations through her writing.
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Catenaro-, Catenaro Dina Vanessa <1976&gt. « Dalla "postmémoire" alla scrittura dell'oblio nell'opera di Sylvie Germain ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4628/.

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La tesi intitolata "Dalla «postmémoire» alla scrittura dell’oblio nell’opera di Sylvie Germain" si pone l’obbiettivo di analizzare l’opera della scrittrice francese contemporanea Sylvie Germain alla luce di alcune elaborazioni teoriche sulla dialettica memoria/oblio. Basandoci sulle principali teorie-guida relative alla «memoria culturale» teorizzate da Maurice Halbwachs,Pierre Nora,Tzvetan Todorov,Paul Ricoeur e Aleida Assmann,la nostra analisi si è successivamente concentrata sugli studi condotti attorno al concetto di «postmemory» elaborato dalla studiosa americana Marianne Hirsch. Scopo di questa prospettiva critica è quello di leggere l'opera germainiana come espressione di una «affiliative postmemory», risultato della connessione generazionale di coloro che non hanno vissuto direttamente un trauma con la «literal second generation». Attraverso un approccio interdisciplinare che ha coinvolto gli studi sulla memoria culturale in rapporto alla questione del gender, si è inoltre evidenziata la specificità del ruolo rivestito dai personaggi femminili nei romanzi di Germain che assumono un peso determinante nella trasmissione della memoria individuale e collettiva, studio che ci ha permesso di sottolineare la funzione attiva svolta dalle protagoniste delle opere della scrittrice. Nella fase conclusiva sono state esaminate le opere più recenti di Sylvie Germain pubblicate tra il 2008 e il 2011 in cui l’autrice sembra avvertire la necessità di controbilanciare il peso della «troppa memoria» con una giusta dose di oblio. Sono state inoltre affrontate la questione della responsabilità etica e l’idea di debito nei confronti della memoria familiare e collettiva: la scrittura stessa diventa così per Germain lo strumento attraverso il quale l’autrice assume il ruolo di passeuse de mémoire per le generazioni future.
This thesis is entitled "From «postmemory» to the writing of oblivion in the works of Sylvie Germain", and it examines the dialectic between memory and oblivion in the works of French contemporary writer Sylvie Germain. The thesis is based on the theories of «cultural memory» proposed by Maurice Halbwachs, Pierre Nora, Tzvetan Todorov, Paul Ricoeur, Aleida Assmann, and the studies about «postmemory» proposed by Marianne Hirsch. The purpose of this critical perspective is to read the works of Sylvie Germain as an example of «affiliative postmemory» (a kind of memory that results from a generational connection between those who haven’t directly experienced a particular trauma with the so-called «literal second generation»). Moreover, by means of an interdisciplinary approach the thesis aims at establishing a link between memory studies and Gender studies. It also tries to highlight the active function and the prominent role played by female characters in Germain’s novels, both as individuals and as voices for collective memory transmission. Analyzing the most recent works of Sylvie Germain (published between 2008 and 2011), the thesis focuses on the necessity of the writer to counterbalance the weight of «too much memory» by a good deal of oblivion. It also discusses and develops the questions concerning ethic responsibility and the debt to familial and collective memories. This analysis shows how Germain seems to take the role of passeuse de mémoire for future generations through her writing.
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Sacco, Filomena <1989&gt. « Dal romanzo realista alla scrittura carceraria : proposta di traduzione di un romanzo di Wang Tuo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7165.

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Résumé :
Nel presente lavoro verrà proposta la traduzione dei primi tre capitoli del romanzo Niudugang de gushi dello scrittore taiwanese Wang Tuo. L’opera fu realizzata durante il periodo trascorso in carcere dall’autore a seguito dell’arresto per il suo coinvolgimento nell’incidente di Gaoxiong dell’inverno del 1979. La tesi è organizzata in tre capitoli. Il primo capitolo oltre a descrivere il contesto storico-culturale taiwanese degli anni Settanta, presenterà il filone della cosiddetta "letteratura carceraria" e ripercorrerà gli eventi fondamentali della vita dell'autore, la sua attività politica e le sue opere, con particolare riferimento al romanzo esaminato. La proposta di traduzione occuperà l’intero secondo capitolo. Nella sezione finale, il commento traduttologico consentirà di approfondire e comprendere le difficoltà affrontate nel corso del lavoro di traduzione, nonché le soluzioni adottate.
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Bonfante, Simone. « Docudipity : estensione di un ambiente per esplorare tendenze nella scrittura di articoli scientifici ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11956/.

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Résumé :
In questa tesi verrà mostrato un sistema innovativo, finalizzato a supportare l’esplorazione e l’analisi di collezioni di articoli scientifici. Il nome stesso, DocuDipity, deriva dall’unione di "Document" e "Serendipity", cioè fare scoperte inattese sui documenti e in particolare sul modo in cui i sono scritti. Grazie a DocuDipity è possibile individuare particolare proprietà degli articoli, ad esempio la distribuzione delle citazioni o dei contributi di autori diversi, senza l’obbligo di sfogliare pagina per pagina gli articoli.
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Falcone, Maria Giovanna. « Verso una nuova (?) definizione di teatro politico : Strategie di scrittura scenica nelle creazioni multidiscilplinari di Motus ». Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/328412.

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Résumé :
In questo studio ci proponiamo di esplorare la definizione di “politico” nel teatro, applicandola all'intero percorso della compagnia italiana di teatro sperimentale Motus. L'ipotesi è rinvenire nell'opera del gruppo la “politicità” insita in vari livelli della sua produzione: in primis quello organizzativo, esplorato sin dal debutto nella scena contemporanea, in cui la definiamo insieme ad altri gruppi delle sua generazione come “isole nella rete”, fino alla recente occupazione di spazi come il teatro Valle a Roma e Macao a Milano. Nel primo segmento d'analisi esploreremo le opere degli esordi (1995-2002), caratterizzati da una forte ricerca sul linguaggio e dal rifiuto della dimensione mimetica: questa messa in discussione della poetica aristotelica rappresenta la cifra politica della prima fase indagata. La seconda è caratterizzata da istanze dove il discorso politico si fa più esplicito: dal progetto Pasolini alla rilettura del mito di Antigone, l'elemento ideologico ed il tema della Rivolta emergono con preponderanza, contribuendo a definire la compagnia dentro gli schemi di quello che definiremo come “terrorismo poetico”.
In this investigation we propose to explore the definition about the notion of “politic” in theatre, by his application on the entire accomplished of Motus, an italian experimental theatre group. The assumption is to recover in the work of this collective the “politcal level” inherent in the differents fields of his productions: in primis the organizational one, explored since the debut in the theatral contemporary scene ( phase that we define as “islands in the net”) till the late occupation of spaces as the Valle theatre in Rome and Macao in Milano. In the first segment of our analisys we explore the beginning works (1995-2002), with an essential characteristic: the strong research about languages and the disaffirmation of the mimetic dimension, that describes the politic magnitude of this first segment. The second one is emblematized by instances where the politic speech is becoming more explicit: from project Pasolini to the scenic construction about the mythe of Antigone (2004-2010), the ideologic item and the theme of rebellion appear preponderancly, determining the group in the patterns that we define as “poetic terrorism”.
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SCIFO, Lidia. « Abilità di apprendimento di lettura e scrittura in bambini in età prescolare e predittori di rischio ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91247.

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Résumé :
The years from birth through age 5 are a critical time for children’s development and learning. Early childhood educators understand that at home and in early childhood education settings, young children learn important skills that can provide them with the cornerstones needed for the development of later academic skills. These patterns of learning in preschool are closely linked to later achievement: children who develop more skills in the preschool years perform better in the primary grades. The development of early skills appears to be particularly important in the area of literacy. It is estimated that more than a third of all graders (and an even higher percentage of our at-risk students) read so poorly that they cannot complete their schoolwork successfully. Providing young children with the critical precursor skills to reading and writing can offer a path to improving overall achievement (Teale & Sulzby, 1986; Badian, 1988; Tressoldi & Vio, 1996; Whitehurst & Loningan, 1998; Ehri et al., 2005; Pepi, 2004; Cornoldi & Tressoldi, 2007; Pinto et al., 2009; Puranik & Lonigan, 2011). The purpose of this research is to identify and discuss areas of emerging evidence on the relationship between early childhood literacy experiences and subsequent reading acquisition. We do not wish to minimize the role of oral language in early literacy development, for it serves as a companion to the development of reading and writing. First, dimensions of literacy knowledge and literacy experiences are discussed, based on data from recent primary studies and reviews of emergent literacy research. Then areas of emerging evidence are examined for instructional implications for children entering school with diverse literacy experiences (Lonigan et al., 2009 ). In general, purpose of this study was to examine the correlations between indirect and direct measures of emergent literacy skills. Another the purpose of the present study was to examine the research that correlate emergent literacy skills and risk factors of learning disabilities in children in reading and writing . Although many advances have been made in early identification and intervention for students with reading disabilities, there has been less progress in identifying the elaboration of an effective assessment tool (in the Italian language and the languages transparent and semi-transparent like Italian) or “universal screening” for the early identification of learning disabilities that includes all the variables directly and indirectly involved in the learning of reading and writing (Jiménez, 2010; Lonigan et al., 2011). Standardized tools that assess learning to read and writing and can be accurate in identifying variables "at risk" of learning disabilities. Because some of these students may have experienced difficulty with reading from the beginning of their school careers, but other students confront reading and writing problems for the first time in primary school. Appropriate tools have been used for an assessment of all the skills involved in learning to read and write, according to the theoretical model of The National Early Literacy Panel (NELP; see Lonigan, Schatschneider, & Westberg, 2008a). Furthermore, we have involved the teachers in the early identification , we have showed confirming the literature that have a crucial role in learning processes. Instead, the present study is a longitudinal study in two phases (two years from 2012 to 2013), in which they were observed variables involved in learning to read and write in children from last year of kindergarten until first year of primary school. An important role in this research has been given to the influence of socio-cultural context and home literacy experiences or environment which have an important role (Puranik et al., 2010; Jiménez et al., 2009). Some children who have been assessed as "at risk" during the screening of the first phase were included in a specific training. In general, this research is divided into three main parts and three chapters: From emergent literacy to the risk profiles of learning of reading and writing in children (chapters I) Risk factors of learning disabilities in children : a systematic review and international meta-analysis (chapters II) The construction of a risk profile in reading and writing in pre-school-age children (chapters III) These three chapters are organized as three separate searches but that are related to each other by the study of the foundations of learning to read and write in typical and atypical development. The study of learning prerequisites of reading and writing as evidenced by the extensive literature throughout the world is crucial because are involved the life span. In particular, this research is characterized by the following specific and general objectives (Table 1) .
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Balboni, Lara. « Cultura Europea e identita siciliana nella scrittura di Gesualdo Bufalino ». Thesis, McGill University, 2001. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=32898.

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The most outstanding features of Gesualdo Bufalino's literary works are outlined in this dissertation. Bufalino, a Sicilian writer, made a name for himself in Italian literature in the early Eighties.
The first part of this thesis deals with the author's biographic background and existential experiences which ostensibly contributed the most to his shifting life onto the literary page. It ends with an analysis of Diceria dell'untore , the novel which made him famous.
The dissertation provides then an in-depth analysis of the various themes connected with memory, the centrepiece of this author's artistic universe, from which he ceaselessly carves out the contents of his writings. Memory makes up his prevailing narrative structure.
This feature draws him close to French writer Marcel Proust, whom Bufalino makes frequent reference to, but from whom he succeeded in taking an arm-length stand, since Bufalino elaborates and interprets reminiscing his own way. Carrying memory's materials over into fiction, a typical procedure of European literature from the previous century, is dealt with by Bufalino in a manner all of his own.
Components from the author's regional culture, interspersed in his literary works, have been singled out, making thus possible a comparison with other Sicilian authors.
Bufalino's literary experience may thus be seen as deeply rooted in Sicily, but at one and the same time it may also be seen as an interpretation of European literary trends in the twentieth century.
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Covelli, Giovanni <1984&gt. « Il teatro di Sarah Kane fra biografia, performance e scrittura ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6443/1/Covelli_tesi.pdf.

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Résumé :
Il presente studio si propone come una rilettura del profilo drammaturgico e teatrale di Sarah Kane a partire dalla ricostruzione e integrazione dei dati biografici e delle interazioni artistiche e personali dell’autrice. Lo studio si articola in due sezioni: in un primo momento esso inquadra contestualmente la drammaturgia inglese del secondo dopoguerra, origine della prima generazione dei Giovani Arrabbiati e sostrato della trasformazione teatrale britannica degli anni Novanta. La seconda sezione, invece, si articola come un’indagine biografica della vita della Kane scandita da documenti e immagini inediti. Tali immagini restituiscono una preziosa testimonianza dei primi spettacoli giovanili, delle prime regie e del percorso professionale maturo della drammaturga/regista, oltre a far luce sulla sua vita personale e famigliare e sugli influssi della stessa sul suo teatro. Inoltre, lo studio approfondito delle vicende biografiche dell’autrice ridisegna le caratteristiche fondanti dell'universo teatrale britannico comprendendo il valore che hanno: i teatri, la critica giornalistica e le strutture universitarie, per la configurazione del sistema teatrale.
This thesis sets itself to re-examine Sarah Kane’s both dramaturgical and theatrical profile, starting from the reconstruction and integration of Kane’s biography and her artistic and personal interactions. This work is structured in two main sections: at first it contextualises British dramaturgy after WWII, birth-place of the first generation of the Angry Young Men and foundation for 1990’s British theatre transformation. The second section sets itself as a biographic research on Sarah Kane, integrated with unpublished documents and images. These images constitute priceless proof of Kane’s first early plays, her first directions and her mature professional itinerary. Moreover, it throws a light on Kane’s both personal and family life as well as its influence on her theatrical work. Furthermore, this in-depth study of Kane’s biography reshapes the founding characteristics of the British theatrical universe by understanding the value of: theatres, press criticism and university structures, for the configuration of the theatrical structure.
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Covelli, Giovanni <1984&gt. « Il teatro di Sarah Kane fra biografia, performance e scrittura ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6443/.

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Résumé :
Il presente studio si propone come una rilettura del profilo drammaturgico e teatrale di Sarah Kane a partire dalla ricostruzione e integrazione dei dati biografici e delle interazioni artistiche e personali dell’autrice. Lo studio si articola in due sezioni: in un primo momento esso inquadra contestualmente la drammaturgia inglese del secondo dopoguerra, origine della prima generazione dei Giovani Arrabbiati e sostrato della trasformazione teatrale britannica degli anni Novanta. La seconda sezione, invece, si articola come un’indagine biografica della vita della Kane scandita da documenti e immagini inediti. Tali immagini restituiscono una preziosa testimonianza dei primi spettacoli giovanili, delle prime regie e del percorso professionale maturo della drammaturga/regista, oltre a far luce sulla sua vita personale e famigliare e sugli influssi della stessa sul suo teatro. Inoltre, lo studio approfondito delle vicende biografiche dell’autrice ridisegna le caratteristiche fondanti dell'universo teatrale britannico comprendendo il valore che hanno: i teatri, la critica giornalistica e le strutture universitarie, per la configurazione del sistema teatrale.
This thesis sets itself to re-examine Sarah Kane’s both dramaturgical and theatrical profile, starting from the reconstruction and integration of Kane’s biography and her artistic and personal interactions. This work is structured in two main sections: at first it contextualises British dramaturgy after WWII, birth-place of the first generation of the Angry Young Men and foundation for 1990’s British theatre transformation. The second section sets itself as a biographic research on Sarah Kane, integrated with unpublished documents and images. These images constitute priceless proof of Kane’s first early plays, her first directions and her mature professional itinerary. Moreover, it throws a light on Kane’s both personal and family life as well as its influence on her theatrical work. Furthermore, this in-depth study of Kane’s biography reshapes the founding characteristics of the British theatrical universe by understanding the value of: theatres, press criticism and university structures, for the configuration of the theatrical structure.
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Bacchi, Noemi <1985&gt. « Can Xue : pensiero e scrittura di una intellettuale contemporanea cinese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1826.

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Giannavola, Roberto <1980&gt. « Baccinata e Antibacinata. Una guerra di scrittura nell'Italia del Seicento ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2436.

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Cafasso, Carla <1996&gt. « "Verso la foce" di Gianni Celati : tra scrittura e fotografia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20791.

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La trattazione si propone di mettere in evidenza l'importanza che la fotografia ha avuto per l'ideazione e la produzione dei quattro "racconti d'osservazione" contenuti in "Verso la foce", opera di Gianni Celati pubblicata per la prima volta in volume nel 1989. L'analisi, nello specifico, è volta a dimostrare come la filosofia della "pulizia dello sguardo", adottata dai fotografi partecipanti al progetto di "Viaggio in Italia" (tra cui Luigi Ghirri), abbia esercitato un influsso decisivo sulla cronaca di viaggio di Celati a livello strutturale, contenutistico e formale. "Strada provinciale delle anime", trasposizione in forma filmica di "Verso la foce" e primo documentario da regista dell'autore, viene infine indagato come prova decisiva del suo approccio fotografico alla scrittura.
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Rampazzo, Luca <1972&gt. « L' EVOLUZIONE DELLA SCRITTURA DI YU HUA. PROPOSTA DI TRADUZIONE E COMMENTO DI ALCUNI ARTICOLI DI CRITICA LETTERARIA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3152.

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Résumé :
QUESTO ELABORATO RIGUARDA L’EVOLUZIONE DELLO STILE LETTERARIO DI YU HUA ATTRAVERSO DUE OPERE CHE SEGNANO IL PASSAGGIO DAL ‘GELIDO’ AL ‘SENTIMENTALE’: “VIVERE” E “CRONACHE DI UN VENDITORE DI SANGUE”. L’ELABORATO E’ DIVISO IN TRE CAPITOLI, IL PRIMO E’ INTRODUTTIVO E SPIEGA IL CONTESTO LETTERARIO IN CUI SI SVILUPPA IL TALENTO DI YU HUA, SOFFERMANDOSI PRINCIPALMENTE SULLE DUE SUDDETTE OPERE. IL SECONDO CAPITOLO RIGUARDA IL CORPO VERO E PROPRIO DELL’ELABORATO, CIOE’ ALCUNE TRADUZIONI DI ARTICOLI DI CRITICA LETTERARIA, MENTRE IL TERZO CAPITOLO AFFRONTA QUESTIONI CHE RIGUARDANO L’INTERPRETAZIONE TESTUALE IN SEDE DI TRADUZIONE, OVVERO PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE A LIVELLO FONOLOGICO, LESSICALE, SINTATTICO, TESTUALE O CULTURALE QUANDO SI AFFRONTA UN TESTO DI CRITICA LETTERARIA, ILLUSTRANDO LE STRATEGIE UTILIZZATE PER RISOLVERLI.
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CELO, PIETRO. « La scrittura come traduzione ; proposta di un metodo per l’apprendimento della lettura e della scrittura in bambini sordi segnanti ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/105151.

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Résumé :
Our analysis core is the study of the issues occurring in deaf signing children, using Italian Signing Language (LIS), during reading and writing learning process. Our reflections originate from practices (G.Mialaret, 1986), facts and from experimental actions and their aim is to better understand this educational issue: the relationship among words, signs and writing, between fingerspelling alphabet and writing, between a tridimensional cinematic language and writing bidimensional linearity . The researcher has been guided by a thread starting from a universalistic perspective, or for some points of view an anti-nativist one, where a language is considered as the product of people, the result of conventions and social habits (Von Humboldt 1767-1835). Here we are in the middle of Sapir-Whorf’s linguistically relativity theory, that asserts that cognitive development in every human being is influenced by his spoken language. We can find a systemic and complex relationship between individual’s living, his ontological destiny, and his language, his communication habits. The notions about transformation process is our theoretical point of view, studied by authors such as Jakobson, Vygotskij, Lakoff , Ricoeur. Seinker’s second languages acquisiton theory has offered several hints to rationalize the intersemiotic passage, as a guiding light toward the intramorphic theory, namely toward to a method of translation forms and contents of a code , through the alteration of the simbolic system and the alteration of the susbstance that compose a system, in a dynamic process of interlinguistical different figures. In 2013 a new didactical and educational perspective, named intramorphism has been worked out and towards that outlook this research has been thought out as a verifcation of some theoretical assumptions where some evidences allow to validate (or not) the same theory. The sophistication of this subject has brought to act an integration of qualitative and quantitative approach. The choice of a multiple case study (R.Yin, 2005) has satisfied our need to explain, where possible, an integrated educational action in a social and individual context, and respectful of deaf signing children language and identity specificity, and moreover flexible about theoretical premises and in its approach to daily teaching/learning practices. We choose to put on the multiple case study method to deaf signing children, attending bilingual schools (Italian, sign language) repeating the intervention on every child with conflicting or similar results forecast. The results prove the exactness in our hypothesis and in the method: strengthening writing and reading acquisition with and individual work on depth and on metacognitive consciousness in visual ‘intramorphical’ gears enables meaningful improvements in writing and reading skills in deaf children towards to standards. Furthermore, we have carried out a pilot analysis in Ouagadougou, Burkina Faso- Africa, in “Centre Effatà L. Pavoni”, in a condition of extreme hardship that has been very important to the researcher and where the same methods, tools and procedures ran in Italy has been exploited.
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PETRELLA, GIULIA. « Il mito di Berlino nella scrittura di Judith Hermann, Norman Ohler e Inka Parei ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26718.

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Résumé :
The purpose of this study was to investigate contemporary German literature, represented by the young generation of authors who, after the fall of the Wall and German reunification, chose the capital Berlin as main Leitmotiv of their works as well as their new cultural homeland, so much so that critics haven’t hesitated to define them Generation Berlin. The study focuses on the literary representation of the Berlin myth that today expresses the political, economical and social contradictions of globalization that invested Germany after 1989 and contributed to changing the image of Berlin radically modifying its urban palimpsest. The thesis examines the novels Mitte and Die Schattenboxerin respectively written by Norman Ohler and Inka Parei as well as the tale Sommerhaus, später by Judith Hermann, where Berlin becomes the symbol of the problematic relationship with the past and of the existential conditions experienced by young generations nowadays, steadily looking for a new identity that could make them feel secure in the present precarious world. The analysis of the above mentioned texts reveals that the literature of the Generation Berlin is an important way of understanding contemporary Germany and the literary trends of our time, thanks to its ability to describe daily reality in detail and at the same time to conceive an alternative one. To this end, the narrations offer themselves as experimental field to criticize globalised Germany and to envision a different future, where history, finally released from its unsolved conflicts, could effectively take part in the planning of a new German Heimat.
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TOSI, Alessandra. « L'eloquenza di una parola a immagine del silenzio. Riflessioni sulla scrittura di Ilse Aichinger ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/220453.

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Dal, Gian Cristina <1990&gt. « Il viaggio di un giornalista : sviluppo della scrittura e del pensiero di Tiziano Terzani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6722.

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Analisi dello sviluppo stilistico nella produzione di Tiziano Terzani. Il lavoro fa riferimento a dei testi selezionati a partire dai primi lavori fino all'ultima produzione e tiene conto del parallelo sviluppo del pensiero, della filosofia personale dell'autore e dei principali avvenimenti della sua vita.
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MASTROPAOLO, MARIA RITA. « SCRITTURA E RISCRITTURA NEI ROMANZI DI ELIO VITTORINI : IL CASO DELLE 'DONNE DI MESSINA' ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/611099.

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Résumé :
La tesi indaga il tema della riscrittura in Elio Vittorini attraverso lo studio di uno dei suoi romanzi più tormentati, 'Le donne di Messina', uscito in tre edizioni: la prima nel 1947-1948 in puntate con il titolo 'Lo zio Agrippa passa in treno', le altre due, in volume, nel 1949 e nel 1964 in volume presso Bompiani. Vittorini si mostra subito scontento della prima riscrittura, e dunque decide di rimettere mano al romanzo dopo la pubblicazione del 1949 per sistemare difetti quali il tono «falso», il finale tragico e la poco convincente costruzione del personaggio di Ventura, il protagonista. Delle fasi elaborative e della riscrittura del romanzo sono testimonianza i materiali d’archivio conservati presso il Fondo Elio Vittorini (Università degli Studi di Milano, Centro APICE, Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) e i materiali conservati presso l’Archivio della Casa Editrice Bompiani (Milano, Fondazione Rizzoli-Corriere della Sera), mai esaminati a fondo sino ad ora. I documenti sono stati sottoposti a uno studio che ha consentito di collocarli in un preciso momento dell’evoluzione poetica e ideologica vittoriniana e sono dunque stati usati per dimostrare come la sua «tensione conoscitiva» si manifesti, nel tempo, nel suo travagliato work in progress.
The thesis examines the writing and re-writing process of Elio Vittorini’s novel 'Le donne di Messina'. First published with the title 'Lo zio Agrippa passa in treno' in 1947-1948 on “La Rassegna d’Italia”, a periodical journal directed by Francesco Flora, the novel was polished before the second edition (the first with the title 'Le donne di Messina') in 1949, published by Bompiani. Vittorini was still dissatisfied with this edition: it sounded “false”, the plot was too tragic, and he didn’t like the characterization of the protagonist, Ventura. For this reason, he wanted to re-write the novel, which was published again in 1964. The whole writing and re-writing process is attested by manuscripts and typewritten materials archived in Fondo Elio Vittorini (Università degli Studi di Milano, Centro APICE, Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) and Archivio della Casa Editrice Bompiani (Milano, Fondazione Rizzoli-Corriere della Sera), never before examined by scholars. Through these archival collections I show the main phases of this process and locate the main poetical and ideological changes in the novel, in order to show Vittorini’s “cognitive boost” throughout his “work in progress”.
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Rinaudo, Roberta Maria <1994&gt. « L'evoluzione di Bai Xianyong attraverso le sue opere : proposta di traduzione, analisi e commento del racconto "La solitudine dei diciassette anni" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16105.

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Résumé :
La tesi propone la traduzione del racconto La solitudine dei diciassette anni (寂寞的十七岁), uno dei racconti dello scrittore Bai Xianyong pubblicato nell’omonima raccolta. La tesi è divisa in tre capitoli principali. Nel primo capitolo è stata condotta un’analisi che si apre con una panoramica del contesto storico e culturale dell’isola di Taiwan nel XX secolo; di seguito, si fornisce una descrizione generale sulla corrente letteraria del modernismo taiwanese e infine ci si è dedicati all’autore Bai Xianyong, con uno studio delle varie opere da lui scritte e uno sguardo alla grande influenza che ha avuto e che continua ad avere nel panorama culturale e letterario taiwanese, per la grande abilità dimostrata nell’analisi dei suoi personaggi e per la modernità degli argomenti da lui trattati. Infine, si analizza il racconto tradotto, focalizzandosi su alcuni dei temi più importanti emersi durante la lettura. Il secondo capitolo è dedicato alla traduzione del racconto scelto. Il terzo e ultimo capitolo è costituito dal commento traduttologico in cui vengono analizzate le varie strategie adottate di volta in volta nel percorso di traduzione. Alla fine di questo documento è disponibile la bibliografia.
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Silapavithayadilok, Panita. « Lo sguardo di Tiziano Terzani sull'Indocina : L'interazione tra scrittura e fotografia ». Thesis, The University of Sydney, 2022. https://hdl.handle.net/2123/29685.

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Résumé :
La presente tesi effettua un’analisi di quattro libri di viaggio del giornalista e scrittore toscano Tiziano Terzani, focalizzandosi specialmente sul rapporto tra scrittura e fotografia che emerge in questi lavori, con l’intenzione di proporre una maggior comprensione del suo percorso da giornalista a viaggiatore in cerca di spiritualità. Esplorando l’interazione tra le parole e le immagini in Pelle di Leopardo: Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972-1973 (Milano, Feltrinelli, 1973), Giai Phong! La Liberazione di Saigon (Milano, Feltrinelli, 1976), Un Indovino mi disse (Milano, Longanesi, 1995) e In Asia (Milano, Longanesi, 1998), miriamo a contribuire agli studi su Terzani che negli ultimi anni hanno discusso prevalentemente la sua erranza in Asia e le sue riflessioni maturate durante il periodo post-giornalistico, ma che hanno tralasciato però sia l’indagine del periodo giornalistico che l’analisi dell’interazione tra scrittura e fotografia in molti suoi lavori. Ripercorreremo l’esperienza di corrispondente di Terzani in Asia, in particolare in Indocina (Vietnam, Cambogia, e Laos) esaminando la sua posizione ideologica nei confronti dei rivoluzionari indocinesi in lotta contro le disuguaglianze. Terzani racconta le sue esperienze a un’Italia degli anni Settanta, in un periodo di proteste contro le classi dominanti e di manifestazioni di sinistra tendenti a idealizzare le rivoluzioni asiatiche. Oltre a prendere appunti sugli sconvolgenti avvenimenti in Indocina a cui assiste, egli ricorre anche alla macchina fotografica con l’intenzione di catturare sfumature che sfuggono allo sguardo. Terzani utilizza alcune di queste fotografie per illustrare i suoi reportages e, in altre occasioni, le impiega come aide-mémoire nel processo di scrittura. In ambedue i casi, alle immagini fotografiche viene affidata la funzione di rafforzare l’esclusività della sua testimonianza della sofferenza dei popoli in Indocina raccontata nella narrazione verbale. Caratterizzate dalla compresenza e dalla interazione di elementi verbali e figurativi, le opere di Terzani analizzate in questa tesi sono fototesti fondamentali per capire l’impegno morale e sociale di Terzani-giornalista, ma anche come l’esperienza giornalistica e i vincoli della professione lo abbiano portato verso una più profonda ricerca emotiva e comprensione dell’Altro e di se stesso. Scrittura e fotografia rivelano, quindi, un Terzani viaggiatore progressivamente in cerca di meditazione e spiritualità.
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Marsigli, Monica <1974&gt. « Come tradurre il metadiscorso letterario. Esempi di scrittura femminile nell'Ottocento austriaco ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2156/1/Marsigli_Monica_tesi.pdf.

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Résumé :
L’argomento affrontato nel presente lavoro di tesi dal titolo “Come tradurre il metadiscorso letterario. Esempi di scrittura femminile nell’Ottocento austriaco” è la versione interlinguistica di testi saggistici afferenti all’ambito del metadiscorso letterario. Nello specifico, non vengono analizzati testi di critica e/o metodologia ma scritti funzionali, di forte carattere pragmatico, che pur tuttavia rientrano tra le testimonianze di alta caratura letteraria, perché dovuti ad autrici che hanno fatto dell’espressione estetica la propria finalità primaria. I materiali scelti per l’analisi linguistico-testuale, compresi in un arco temporale tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, sono realizzati da donne che hanno operato in ambito teatrale facendo dell’attività di scrittura lo strumento della propria emancipazione intellettuale ed economica. La necessità di trovare una via alla pubblicazione le ha indotte a strategie di scrittura connotate da particolari stilemi e artifici retorici atti a favorire l’accettazione e la diffusione delle proposte editoriali di cui questi “paratesti” costituivano il momento giustificante. Il “lavoro di penna” è un’esperienza che viene ad assumere molteplici contorni, non privi di ricadute al momento della scelta delle strategie traduttive. Dal punto di vista formale, le testimonianze si collocano in una zona di modalità espressiva contigua alla testimonianza autobiografica. Il periodo storico e l’area di provenienza delle autrici hanno reso necessario un approccio capace di incrociare il piano diacronico con la dimensione diatopica, rendendo conto delle componenti diamesiche di una scrittura che nasce dal teatro per il teatro e ad esso e ai suoi frequentatori deve rapportarsi. Il modello traduttologico applicato ricava le sue linee fondamentali dalle riflessioni della linguistica testuale e dall’approccio integrato/multidisciplinare della “prototipologia dinamica”.
This essay entitled “Come tradurre il metadiscorso letterario. Esempi di scrittura femminile nell’Ottocento austriaco/How to translate literary metadiscourse. Examples of nineteenth-century Austrian women’s writing” looks at the interlinguistic translation of non-fiction texts focusing on literary metadiscourse. More specifically, it does not analyse critical texts and/or methods, but rather functional writings of a strong pragmatic nature, which are also considered very important literary testimonies because they were written by women writers who made aesthetic expression their primary aim. The materials selected for the linguistic-textual analysis, spanning from the late eighteenth century to the mid nineteenth century, were written by women who worked in the theatre and used the pen as a tool for their intellectual and financial emancipation. The necessity of finding a way to publish their works induced them to use writing strategies connoted by special stylistic elements and rhetorical devices. These strategies aimed at favouring the acceptance and diffusion of the publishing offers of which these “paratexts” were the justifying moment. The “art of writing” is an experience that takes on many different contours, not devoid of relapses when selecting the translation strategies. In formal terms, the testimonies belong to an area of expressive mode similar to autobiographical testimonies. The historical period and the country of origin of the writers made it necessary to use an approach that could interconnect the diachronic plan with the diatopic dimension, whilst taking into account the diamesic components of a writing that was born in the theatre for the theatre and that must relate with the theatre and its regular visitors. The traductological model applied gets its fundamental lines from the reflections of textual linguistics and from the integrated/multi-disciplinary approach of “dynamic prototypology”.
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Marsigli, Monica <1974&gt. « Come tradurre il metadiscorso letterario. Esempi di scrittura femminile nell'Ottocento austriaco ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2156/.

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Résumé :
L’argomento affrontato nel presente lavoro di tesi dal titolo “Come tradurre il metadiscorso letterario. Esempi di scrittura femminile nell’Ottocento austriaco” è la versione interlinguistica di testi saggistici afferenti all’ambito del metadiscorso letterario. Nello specifico, non vengono analizzati testi di critica e/o metodologia ma scritti funzionali, di forte carattere pragmatico, che pur tuttavia rientrano tra le testimonianze di alta caratura letteraria, perché dovuti ad autrici che hanno fatto dell’espressione estetica la propria finalità primaria. I materiali scelti per l’analisi linguistico-testuale, compresi in un arco temporale tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, sono realizzati da donne che hanno operato in ambito teatrale facendo dell’attività di scrittura lo strumento della propria emancipazione intellettuale ed economica. La necessità di trovare una via alla pubblicazione le ha indotte a strategie di scrittura connotate da particolari stilemi e artifici retorici atti a favorire l’accettazione e la diffusione delle proposte editoriali di cui questi “paratesti” costituivano il momento giustificante. Il “lavoro di penna” è un’esperienza che viene ad assumere molteplici contorni, non privi di ricadute al momento della scelta delle strategie traduttive. Dal punto di vista formale, le testimonianze si collocano in una zona di modalità espressiva contigua alla testimonianza autobiografica. Il periodo storico e l’area di provenienza delle autrici hanno reso necessario un approccio capace di incrociare il piano diacronico con la dimensione diatopica, rendendo conto delle componenti diamesiche di una scrittura che nasce dal teatro per il teatro e ad esso e ai suoi frequentatori deve rapportarsi. Il modello traduttologico applicato ricava le sue linee fondamentali dalle riflessioni della linguistica testuale e dall’approccio integrato/multidisciplinare della “prototipologia dinamica”.
This essay entitled “Come tradurre il metadiscorso letterario. Esempi di scrittura femminile nell’Ottocento austriaco/How to translate literary metadiscourse. Examples of nineteenth-century Austrian women’s writing” looks at the interlinguistic translation of non-fiction texts focusing on literary metadiscourse. More specifically, it does not analyse critical texts and/or methods, but rather functional writings of a strong pragmatic nature, which are also considered very important literary testimonies because they were written by women writers who made aesthetic expression their primary aim. The materials selected for the linguistic-textual analysis, spanning from the late eighteenth century to the mid nineteenth century, were written by women who worked in the theatre and used the pen as a tool for their intellectual and financial emancipation. The necessity of finding a way to publish their works induced them to use writing strategies connoted by special stylistic elements and rhetorical devices. These strategies aimed at favouring the acceptance and diffusion of the publishing offers of which these “paratexts” were the justifying moment. The “art of writing” is an experience that takes on many different contours, not devoid of relapses when selecting the translation strategies. In formal terms, the testimonies belong to an area of expressive mode similar to autobiographical testimonies. The historical period and the country of origin of the writers made it necessary to use an approach that could interconnect the diachronic plan with the diatopic dimension, whilst taking into account the diamesic components of a writing that was born in the theatre for the theatre and that must relate with the theatre and its regular visitors. The traductological model applied gets its fundamental lines from the reflections of textual linguistics and from the integrated/multi-disciplinary approach of “dynamic prototypology”.
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Candiotto, Laura <1981&gt. « Platone e la scrittura di dialoghi socratici : strategie, interlocutori e finalità ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1110.

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Résumé :
Nella presente ricerca vengono interpretati i dialoghi socratici scritti da Platone attraverso un'analisi letteraria e socio-politica, oltre che filosofica. Platone, attraverso l'uso di personaggi storici, ha lo scopo di andare ad incidere sul pubblico (elenchos retroattivo) che partecipa alle letture dei dialoghi, allo stesso modo di come Socrate cercava di incidere, attraverso il metodo dialogico, sui propri interlocutori e uditori. Lo stile dialogico, oltre a fornire un esempio del metodo filosofico, permette di incidere sugli uditori e di riformare la società. Il metodo dialogico viene analizzato nei suoi aspetti maieutici, indicando quali sono le strategie che utilizza, quali sono le finalità che persegue e che tipo di conoscenza permette di ottenere. Si forniscono delle catalogazioni degli elementi stilistici e drammaturgici e delle analisi testuali (Lachete, Carmide, Gorgia, Epistola VII) che permettono di cogliere nel dettaglio il filosofare socratico-platonico.
The topic of this research focuses on Plato's Socratic dialogues, of which a literary and socio-political analysis is proposed. By employing real historical characters, Plato aims at influencing his readers ("backwards élenchos"), just as Socrates aimed at influencing, via the dialogical method, his audience and his interlocutors. Besides providing an example of philosophical method, the dialogical style impacts on auditors and allows a reformation of society. Such a method is then analyzed in its maieutic aspects, by pointing at its strategies, its aims, and at the kind of knowledge it allows. A catalogue is provided of stylistic and dramaturgical elements, as well as textual analyses (Lachetes, Carmides, Gorgias, the Seventh Letter), which allow a detailed grasp of the Socratic and Platonic philosophical style.
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Franzon, Beatrice <1989&gt. « La scrittura di Gian Antonio Stella tra giornalismo, storia e inchiesta ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6778.

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Rossi, Francesca <1989 845570&gt. « La scrittura di Renzo Cremona. Il silenzio ordito nell'altrove della parola ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6786.

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PAURI, SARA. « L'incontro con il reale traumatico : Vergangenheitsbewaeltigung nella scrittura di Walter Kempowski ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2017. http://hdl.handle.net/11392/2488002.

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Résumé :
L’intento di questo lavoro di ricerca è di analizzare in profondità la scrittura di Walter Kempowski in tutte le sue sfaccettature, andandone a ricercare la sua singolarità. Sarebbe proprio quest’ultima che gli avrebbe permesso di abbattere il muro del silenzio innalzato dai lager. Come mai Kempowski è riuscito dove i suoi contemporanei avevano fino ad allora fallito? Il punto di partenza sono state due affermazioni di Walter Kempowski: la prima, in cui lo scrittore affermava di scrivere per ricostruire la famiglia che lui stesso sentiva di aver distrutto; la seconda, in cui spiegava che l’intento della sua scrittura era di raccontare tutto ciò che la gente non voleva sentire o sentirsi dire. La scrittura di Kempowski ha trovato nel postmoderno il terreno fertile per raggiungere il suo scopo. gli stratagemmi letterari adottati da questa condizione, ovvero, frammentazione, ironia, ricorso a neologismi e/o sintagmi non senso, sono ben distinguibili all’interno delle opere di Kempowski. Con un costante riferimento alle pratiche letterarie postmoderne, che rispecchiano in pieno le scelte stilistiche operate da Walter Kempowski, la sua scrittura è stata studiata in tutti i suoi aspetti che maggiormente la caratterizzano – frammentazione, ironia, non senso e musica – al fine di capire da una parte, cosa si celi dietro la sua Vergangenheitsbewältigung e dall’altra, in che modo e perché la sua scrittura sia stata in grado di sopperire alla mancanza di una parola che fosse in grado di confrontarsi e avvicinarsi al recente passato tedesco.
The aim of this paper is to analyse in depth the writing of Walter Kempowski in all its aspects, in order to seek its singularity. It would be this one, that would have allowed him to break down the wall of silence built by lager. For this reason he was able, for the first time after years, to face the traumatic reality. Why he succeeded where other contemporary writers failed? The starting point are two statements of the writer: the first, in which he admitted to write in order to rebuild his family that, according to him, has been destroyed by him; the second, in which he explained that the aim of his writing was to tell everyone what they didn’t want to hear. With a background on postmodern literary practices, the writing of Kempowski has been studied in all its most relevant details – fragmentation, irony, nonsense and music – in order to understand on the one hand, what really hides behind his Vergangenheitsbewältigung and on the other, how the writing has been able to avoid the lack of a word that would be able to deal with the recent German past.
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Roia, Agnese <1993&gt. « Oralità e scrittura nella narrativa di Nanni Balestrini e Gianni Celati. Un’ ipotesi di confronto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17278.

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Résumé :
Il lavoro di tesi propone una riflessione sull’opera narrativa di due autori italiani contemporanei, Nanni Balestrini e Gianni Celati. Dal confronto tra il romanzo «Gli Invisibili» e la raccolta di racconti «Narratori delle Pianure», costruiti secondo uno stile in ripresa dell’oralità e in particolare di alcune tecniche dell’intervista narrativa, l’intenzione è quella di accostare la letteratura e l'utilizzo delle fonti orali nelle scienze sociali, che si diffonde in Italia a partire dagli anni Sessanta e di evidenziare i punti di contatto, nel momento della resa scrittoria di una testimonianza orale. Lo studio vuole inserirsi in una considerazione più ampia sugli importanti mutamenti culturali avvenuti negli anni che seguirono il secondo conflitto mondiale e in particolare seguire le trasformazioni letterarie attraverso l’acceso dibattito linguistico che investe la sfera della comunicazione durante lo sviluppo della società di massa.
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Bevilacqua, Marco <1984&gt. « Tre vicentini in America. La scrittura di viaggio di Guido Piovene, Antonio Barolini e Goffredo Parise ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3418.

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Novello, Nazzarena. « Le competenze di scrittura degli studenti di Scienze della Formazione Primaria : studio empirico per un test ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422084.

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Résumé :
This research originates from a situation of widespread emergency of the writing skills of university students. Considerable difficulties in ownership of written language more and more often are reported in academic context and highlighted by international researches and by local and national press. The problem isn’t limited neither to few students, nor to some degree courses. On the contrary, it’s common to more and more students of different university faculties. A good ownership of writing skills is very important for academic success. Indeed, almost daily students have to use writing for reasons both didactic (relations, answers to questions, writing tasks, degree thesis), and scientific (writing as a publication mean of research results to a scientific community). When Educational Sciences students, whose profile is strictly related to the teaching role, show difficulties in writing, worries increase. Actually, in addition to consider writing difficulties as a lack of the student, also short-term and long-term negative consequences can be foreseen. The most immediate and evident consequence of lack of ability and linguistic knowledge of future teacher is the unavoidably compromising of the acquisition of basic linguistic knowledge of primary school pupils. The research presented in this thesis is fit in the over-mentioned problem. It involves the freshmen of Educational Sciences degree course of University of Padua in 2009-10 and 2010-2011 academic years and has two objectives. The former, a diagnostic-informative aim, regards the verification of writing skills in the first stage of the university curriculum. The latter, is a formative one, because, on the base of found difficulties, a laboratory project is planned in order to recover inadequate abilities and competences. For the first objective, a writing test has been set up and validated. The tool is composed of a set of exercises for the evaluation of main indexes of written language capability related to two dimensions: the instrumental one (orthography, morphology, punctuation, syntax) and the textual dimension (comprehension, coherence, cohesion, written synthesis production). Pilot groups of students have carried out different drafts of this test, which has been revised many times till the final version. In the test elaboration, has been considered the current debate among sector experts on the written assessment, following two different approaches: analytical/direct methods, or holistic/indirect ones. In the first case, the aim is to control and assess with a better score different measures of writing, separately considered, for example lexicon, orthography, punctuation, syntax etc. The holistic method followers strongly oppose that vision and adopt an approach that evaluates the written quality using an overall judgement where the concurrence of the different text components is analyzed. Considering different positions, each instrumental components of writing have been directly evaluated in this research. Nevertheless, in order to evaluate textual competences, more complex criteria have been used, for example comprehension, cohesion and coherence. These dimensions have been analyzed through a set of indicators inside a particular type of writing: the written synthesis of an argument starting from several texts. The choice has been made considering the authentic character of the task, since the university student often has to deal with it when called to stand a test or to redact a thesis. The results of the survey confirm the deep weakness of freshmen of Educational Sciences in written language skills. As foreseen, difficulties are more in the textual competences than in the linguistic abilities. This mainly arose from the written synthesis issued by the students; the most of them shows ingenuous composition strategies and the compilation of simple informative data got from different sources, with average performances worse than the ones of linguistic measures. Facing the evaluation item of writing skills, it has been bound to consider also the motivational aspects: writing beliefs, sense of self-efficacy, interest and self-regulation. In order to explore the impact, students involved in the tests have been asked to fill also a questionnaire set up and validated by E.Lavelle (1993). About pattern found by her, data illustrate the differences that regard especially the particularities of the involved group of students and that press for formative interventions addressed to motivation and attitudes.
Il presente lavoro di ricerca prende le mosse da una situazione dilagante di emergenza delle competenze di scrittura degli studenti universitari. Difficoltà vistose nella padronanza, anche elementare, della lingua scritta sono lamentate sempre più spesso in ambito accademico e sono state pubblicamente denunciate da ricerche internazionali e dalla stampa locale e nazionale. Il problema non è confinato a un numero ristretto di studenti, né investe selettivamente alcuni corsi di laurea. Accomuna invece fasce crescenti della popolazione studentesca afferente a facoltà universitarie diverse. Una buona padronanza delle competenze di scrittura è di importanza fondamentale ai fini della riuscita nel corso di studi universitario. Gli studenti si trovano, infatti, quasi quotidianamente nella condizione di utilizzare la scrittura per motivi sia didattici (relazioni, risposte a domande, compiti scritti, tesi di laurea), che scientifici (la scrittura come mezzo di divulgazione degli esiti di una ricerca alla comunità scientifica di riferimento). Quando le difficoltà di scrittura investono studenti del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, il cui profilo formativo attiene alla professione docente, si accrescono ulteriormente i motivi di preoccupazione. Infatti, oltre a considerare le difficoltà di scrittura come una carenza dello studente, se ne intravedono anche gli esiti negativi a breve e a lunga scadenza. I più immediati e vistosi risiedono nel fatto che la mancanza di abilità e conoscenze linguistiche da parte del futuro insegnante non può che compromettere l’acquisizione dei saperi linguistici di base degli allievi di scuola primaria. La ricerca presentata in questa tesi si inquadra nella problematica sopra illustrata. E’ stata svolta con le matricole del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Padova negli anni accademici 2009-’10 e 2010-’11 e risponde a un obiettivo duplice. Il primo è di tipo informativo- diagnostico e riguarda l’accertamento delle competenze di scrittura nella fase iniziale del curricolo universitario. Il secondo obiettivo è formativo, in quanto, sulla base delle difficoltà riscontrate, viene predisposto un modello progettuale di laboratorio mirato al recupero di abilità e competenze carenti. Per la rilevazione a fini diagnostici, si è proceduto alla messa a punto e ad una prima validazione di un test di scrittura. Lo strumento è composto di una serie di prove che misurano indici cruciali delle capacità di lingua scritta relative a due dimensioni: quella strumentale (ortografia, morfologia, punteggiatura, sintassi) e la dimensione della testualità (comprensione, coerenza, coesione, produzione di sintesi scritte). Il test ha conosciuto diverse stesure, somministrate a gruppi pilota di studenti, ed è stato sottoposto a numerose revisioni fino alla versione definitiva. Nel procedere alla elaborazione del test si è tenuto conto del dibattito in corso fra studiosi del settore intorno al tema della valutazione degli scritti diviso fra un approccio valutativo guidato da metodi analitici o diretti (…) oppure da metodi olistici o indiretti (….). Nel primo caso, si mira a controllare e ad “apprezzare” in termini di punteggio misure distinte della scrittura considerate separatamente: lessico, ortografia, punteggiatura, sintassi, ecc. I sostenitori del metodo olistico si oppongono tenacemente a tale visione e vi contrappongono un approccio che valuta la qualità dello scritto considerandolo in una prospettiva di insieme, nell’ambito della quale analizzano la concorrenza delle diverse componenti del testo. Tenendo conto della diversità di posizioni, la scelta della presente ricerca presentata è stata quella di riservare una valutazione diretta per le componenti strumentali di scrittura. Tuttavia, per poter apprezzare competenze testuali, si è ricorsi a criteri più complessi: comprensione, coesione e coerenza. Queste dimensioni sono state analizzate tramite una serie di indicatori nell’ambito di un compito particolare di produzione scritta: la sintesi scritta di un argomento presentato da più fonti documentarie. La scelta è stata dettata dalla considerazione del carattere autentico del compito, dal momento che, per sostenere un esame o per redigere un lavoro di tesi, lo studente universitario si trova sovente ad affrontarlo. I dati dell’indagine confermano la profonda debolezza delle matricole di Formazione Primaria nelle competenze di lingua scritta. Come era previsto, le difficoltà investono le componenti testuali più delle abilità linguistiche. Questo è emerso soprattutto dalle sintesi scritte prodotte dagli studenti, la maggior parte delle quali rispecchia strategie compositive ingenue e il procedere con un semplice elenco di dati informativi tratti dalle varie fonti con medie di prestazione decisamente più preoccupanti rispetto a quelle delle misure linguistiche. Affrontando il tema della valutazione delle competenze di scrittura, è stato inevitabile confrontarsi anche con gli aspetti motivazionali: credenze sulla scrittura, senso di autoefficacia, interesse e autoregolazione. Al fine di esplorarne l’incidenza, è stato richiesto agli studenti coinvolti nel test di completare anche un questionario messo a punto e validato da E. Lavelle (1993). Rispetto ai pattern individuati dalla studiosa, i dati illustrano delle differenze che attengono nello specifico le particolarità del gruppo di studenti coinvolto e che sollecitano interventi formativi rivolti anche a motivazione e atteggiamenti.
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Bartoli, Lorenzo. « Arte e scrittura nella Firenze del Quattrocento, i commentarii di Lorenzo Ghiberti ». Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1996. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp04/NQ27774.pdf.

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Moroni, Elisa <1977&gt. « Epos orale russo tra oralità e scrittura : problemi e proposte di traduzione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3516/1/Tesi_DEFINITIVA.pdf.

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Résumé :
In the present thesis, I discuss the role of orality in translation, taking into account the problems arising while translating Russian folk epics. I investigate the meaning of orality in the context of folkloristic translation, trying to define a concept of oral poetry, and exploring its consequences for translation. In the first chapter, I try to identify the main differences between written literature and oral modes of expression, with special reference to folklore. Oral verbal art is performed, sung or recited, and based on a vital and dynamic interrelation between kinesics, sound, speech and gestures. According to Muhawi (2006), performance provides an interpretive frame enabling a correct interpretation of the message conveyed beyond the literal meaning. Transposing certain performance elements into print is one of the most controversial problems in folklore studies. However, formulas and formal stylistic devices may be rendered in transcription, building a bridge between oral and written elements. In the translation of oral poetry in transcription, this interconnection between orality and literacy might be emphasized, thus creating a hybrid dimension where oral and literary features coexist. In the second chapter, I introduce and describe the genre of Russian folk epics, transmitted orally, and transcribed between the 19th and 20th centuries, from a historical, linguistic and stylistic point of view. In the third and fourth chapters, I explore the issue of translation of Russian oral poetry. I first analyse existing Italian translations of Russian epics, and then present and discuss my own translation, based on a philological, scholarly approach. Thus, in my translation, which is followed by a rich commentary, I try to focus on the rendering of formulas as one of the most relevant aspects of Russian epics. At the same time, oral devices combine with literary features, thus creating a sort of frozen orality.
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Moroni, Elisa <1977&gt. « Epos orale russo tra oralità e scrittura : problemi e proposte di traduzione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3516/.

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Résumé :
In the present thesis, I discuss the role of orality in translation, taking into account the problems arising while translating Russian folk epics. I investigate the meaning of orality in the context of folkloristic translation, trying to define a concept of oral poetry, and exploring its consequences for translation. In the first chapter, I try to identify the main differences between written literature and oral modes of expression, with special reference to folklore. Oral verbal art is performed, sung or recited, and based on a vital and dynamic interrelation between kinesics, sound, speech and gestures. According to Muhawi (2006), performance provides an interpretive frame enabling a correct interpretation of the message conveyed beyond the literal meaning. Transposing certain performance elements into print is one of the most controversial problems in folklore studies. However, formulas and formal stylistic devices may be rendered in transcription, building a bridge between oral and written elements. In the translation of oral poetry in transcription, this interconnection between orality and literacy might be emphasized, thus creating a hybrid dimension where oral and literary features coexist. In the second chapter, I introduce and describe the genre of Russian folk epics, transmitted orally, and transcribed between the 19th and 20th centuries, from a historical, linguistic and stylistic point of view. In the third and fourth chapters, I explore the issue of translation of Russian oral poetry. I first analyse existing Italian translations of Russian epics, and then present and discuss my own translation, based on a philological, scholarly approach. Thus, in my translation, which is followed by a rich commentary, I try to focus on the rendering of formulas as one of the most relevant aspects of Russian epics. At the same time, oral devices combine with literary features, thus creating a sort of frozen orality.
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Carati, Simone <1992&gt. « Il mondo là fuori. Narrazione, esperienza e scrittura nell'America di fine millennio ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9764/1/Carati_Simone_tesi.pdf.

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Résumé :
La tesi è dedicata all’analisi della relazione tra narrazione, esperienza e scrittura in tre romanzi pubblicati negli Stati Uniti alla fine del XX secolo: Infinite Jest (1996) di David Foster Wallace, Underworld (1997) di Don DeLillo e American Pastoral (1997) di Philip Roth. La ricerca è suddivisa in tre parti. Nella prima viene delineato il quadro teorico di riferimento, a partire dal dibattito sulla world literature e dalla diffusione interdisciplinare del paradigma narrativo, inquadrando poi uno specifico contesto letterario e culturale, l’America di fine millennio, e le sue connessioni con il tema della narratività. La seconda parte è dedicata all’analisi formale dei romanzi, con un’attenzione specifica alla costruzione del plot e alla gestione della temporalità narrativa. Nella terza parte, alla luce di quanto emerso, viene proposta una specifica teoria del sapere narrativo, ricorrendo alla definizione di scrittura di Roland Barthes e a un’accezione di esperienza di matrice filosofica, su cui Silvano Petrosino ha avanzato recentemente ipotesi suggestive. In quest’ultima sezione è posta al centro la relazione tra realtà e finzione, a partire dal dibattito sul “ritorno al realismo” e dal tema della violenza. Un’attenzione particolare, inoltre, viene data a una spia linguistica, segno della relazione tra la scrittura narrativa e il mondo là fuori.
The present work aims at exploring the relation between storytelling, experience, and narrative writing in three late Twentieth Century American novels: David Foster Wallace’s Infinite Jest (1996), Don DeLillo’s Underworld (1997) and Philip Roth’s American Pastoral (1997). The thesis is divided in three parts. The first one provides a theoretical background, focusing on the debate about world literature and the increasing critical awareness of storytelling as a paradigm. The literary and cultural American context at the end of millennium and its connections with narrativity will be specifically addressed. The second part presents a textual analysis of the novels, dealing with the plot structure and the use of narrative time. In the light of the research findings, the third part offers a precise narrative theory by resorting to Roland Barthes’ definition of writing and a philosophical idea of experience recently developed by Silvano Petrosino. In this last section, the relation between reality and fiction is at the core of the analysis, moving from the question of the “return to realism” and the theme of violence. Particular attention, then, is paid to a linguistic clue - the sign of the relation between narrative writing and the world out there.
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