Littérature scientifique sur le sujet « Sociologia dei sensi »
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Articles de revues sur le sujet "Sociologia dei sensi"
Gephart, Werner. « Senso. Sull’estetica sociologica dei sensi o sulla sociologia ontologica applicata ». Rivista di estetica, no 55 (1 mars 2014) : 213–29. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1016.
Texte intégralBagnasco, Arnaldo. « Per una sociologia ragionevole nel cambiamento sociale. Considerazioni sul lavoro dei sociologi ». Sociología del Trabajo, no 100 (13 mai 2022) : 33–44. http://dx.doi.org/10.5209/stra.81998.
Texte intégralFloriani, Sonia. « I movimenti del ritorno nell’esperienza dei migranti italiani in Canada ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 79–93. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37219.
Texte intégralPassigli, Stefano. « RIFORME ISTITUZIONALI E GOVERNO : UN COMMENTO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no 3 (décembre 1991) : 419–40. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017846.
Texte intégralRossi Sciumè, Giovanna. « Problemi sociologici emergenti nel merito del dibattito sulla procreazione assistita ». Medicina e Morale 42, no 1 (28 février 1993) : 165–81. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1074.
Texte intégralSerpieri, Roberto. « Leadership educativa : prendere sul serio l'etica ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 160 (août 2021) : 67–87. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160004.
Texte intégralCazzola, Franco. « LA CORRUZIONE POLITICA IN ITALIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no 2 (août 1988) : 223–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012193.
Texte intégralCucci, Giovanni. « RELIGIONE E SECOLARIZZAZIONE. DUE REALTÀ ANTITETICHE ? » Síntese : Revista de Filosofia 47, no 149 (20 décembre 2020) : 535. http://dx.doi.org/10.20911/21769389v47n149p535/2020.
Texte intégralRebon, Julian, et Rodrigo Salgado. « Le imprese recuperate dai lavoratori nella cittŕ di Buenos Aires : un bilancio in prospettiva emancipatoria ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 150–62. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123009.
Texte intégralCostantini, Eleonora. « Mobilitŕ e invisibilitŕ. Le principali trasformazioni nel mondo della prostituzione migrante esercitata in luoghi chiusi ». MONDI MIGRANTI, no 1 (septembre 2010) : 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-001004.
Texte intégralThèses sur le sujet "Sociologia dei sensi"
PETRILLI, ENRICO. « “Se è tutto troppo bello, non ti preoccupare” Un’etnografia dei piaceri nei club di musica elettronica ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/207351.
Texte intégralVernari, Chiara. « Gravità, grevità e levità. Bambini in ospedale e macchine di divertimento : interazioni organizzative e pratiche creative ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3423341.
Texte intégralIl presente studio esplora la creatività dal punto di vista sociologico. Spesso considerato qualcosa che avviene nel profondo della psiche di una persona, e quindi al di fuori della sfera della teoria e della pratica sociologica, la dinamica creativa presentata in questa ricerca è intimamente collegata a tre campi fondanti dell’analisi sociologica: lo spazio, la materialità, e il corpo. Basata sull’osservazione partecipante dell’azienda manifatturiera vicentina di macchine di divertimento Zamperla, e dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, questo studio offre un’argomentazione che si snoda in tre tematiche. Nel primo capitolo, esplora la spazialità della creatività, analizzando il fatto essenziale e facilmente trascurato che tutti i processi creativi si svolgono in spazi dedicati. Attingendo alla “teoria dell’etichettamento”, si esplora il potere simbolico di dichiarare uno spazio “creativo”. Al Meyer, la creatività dello spazio ospedaliero è accuratamente rappresentata dall’allestimento architettonico e insita nel design di interni della costruzione. Esso agisce come un monumento alla sua creatività, il cui potere simbolico è profondamente sentito dall’operatività quotidiana dell’ospedale. Gli uffici della Zamperla, invece, si intendono “creativi” per il loro ritmo organizzativo apparentemente caotico e improvvisato, che i membri organizzativi considerano una manifestazione esteriore del loro Presidente, Alberto Zamperla. Il secondo capitolo esplora la tensione generativa tra l’aspetto immateriale e quello materiale della creatività. Mentre l’intento sia al Meyer che in Zamperla è quello di produrre sensazioni che sono di levità – eccitazione, gioia, risate, emozioni – entrambi devono lavorare con componenti che sono materiali e pesanti in senso fisico e talvolta emotivo – blocchi di metallo, cateteri, flebo, strumenti medici. Per tradurre l’immaterialità dell’ispirazione creativa in un’altrettanto immateriale sensazione di leggerezza per i clienti e i piccoli pazienti, ciascuno deve viaggiare attraverso il regno di forme pesanti, passando dall’aria al metallo all’aria. Quest’“ossimoro produttivo” vale anche per il metallo metaforico della burocrazia e della standardizzazione procedurale, impersonato in Zamperla dalla leadership operativa del Direttore generale, contrapposto alla dimensione carismatica della leadership del Presidente. L’ultimo capitolo esplora la creatività e la dimensione corporea. Proprio come i processi creativi in questo studio sono trasmessi dalla materialità, così sono messi in forma dai corpi e dalle loro pratiche, dalle loro capacità e dai loro limiti. In Zamperla, sono descritti dai passeggeri delle giostre, dei cui corpi progettisti e ingegneri devono costantemente tener conto, perché l’alta velocità, il movimento ripido, l’accelerazione e gli avvitamenti delle loro creazioni, se si spingono oltre, possono provocare danni o addirittura la morte. Al Meyer, si prende in considerazione il corpo degli artisti dello spettacolo e delle professionalità educative. Nel loro intervento di trasformazione energetica attraverso una relazione di gioco con i bambini degenti e malati, devono mantenere e proteggere il loro corpo emozionale, perchè la grevità intensa e di sofferenza dell’ambiente ospedaliero ne logora gli equilibri. Attraverso la descrizione e l’analisi di questi due casi-studio e di questi tre ambiti, questa tesi offre una nuova comprensione del processo creativo, e dimostra allo tempo stesso che lo studio della creatività è ben di competenza della teoria e della pratica sociologica.
Andreatta, Claudia. « L'agency dei bambini e delle bambine nelle pratiche religiose. Senso e rappresentazioni del percorso di preparazione alla prima comunione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422990.
Texte intégralLa prospettiva teorica entro cui si inserisce il lavoro di ricerca è quello dei New Childhood Studies che considera i bambini come portatori di agency, costruttori delle proprie culture, abili negoziatori sia negli intrecci di relazioni con i propri pari, sia con gli adulti. Nello specifico, la ricerca intende studiare la formazione delle culture dei bambini e delle bambine nel processo di riproduzione, interiorizzazione e interpretazione delle pratiche religiose, con un’attenzione allo svelare le forme e i contenuti dell’agency. La domanda di ricerca è stata organizzata attorno a tre nuclei tematici. Un primo nucleo tematico vuole comprendere in che modo si strutturino le culture dei pari all'interno di un contesto di pratica religiosa. Il secondo riguarda le forme e i contenuti delle negoziazioni che i bambini ingaggiano con gli adulti rispetto alla partecipazione al catechismo e ai contenuti delle attività e la presenza alle messe domenicali. Inoltre si indaga su quali sono le richieste che provengono dai bambini e come organizzano queste loro istanze, quali sono i rapporti con gli adulti e chi sono gli adulti a cui i bambini si rivolgono per presentarle. Infine il terzo nucleo riguarda la riproduzione interpretativa e in particolare quali siano i significati e il senso che i bambini attribuiscono al percorso di catechismo che hanno intrapreso. L'attenzione di questa ricerca, si è focalizzata in particolare sulle esperienze che i bambini fanno durante il loro ultimo anno di percorso di preparazione alla prima comunione, osservando sia l’intero anno di catechismo frequentato dai bambini che lo svolgimento della cerimonia in cui ricevono la loro prima eucaristia. I tre nuclei sono legati tra di loro dal tentativo di individuare quale ruolo giocano il genere e la classe sociale di appartenenza dei bambini nelle diverse rappresentazioni che emergono. Nel percorso di ricerca si è voluto combinare tra di loro diversi metodi, delineando diverse fasi che procedono per passi successivi, consentendo di alternare ai momenti di ricerca altrettanti spazi di analisi e riflessività utili a modificare e ri-calibrare in itinere l’approccio sul campo. L'approccio multi-metodo ha consentito di integrare approcci qualitativi come osservazione etnografica e focus group, con approcci quantitativi come l'indagine campionaria. Per quanto riguarda l'osservazione partecipante, si è scelto di concentrarsi sulle esperienze dei bambini delle classi che stanno frequentando i corsi di preparazione alla prima comunione in due parrocchie cattoliche del comune di Venezia. Queste sono state individuate in base a un criterio di religiosità rispetto a un continuum che va da un massimo di omogeneità religiosa a un massimo di disomogeneità religiosa: nel primo caso si tratta una parrocchia inserita in quartieri a alta maggioranza di cattolici, prevalentemente di nazionalità italiana, il secondo caso invece riguarda una parrocchia di un quartiere in cui sono presenti anche altre confessioni religiose e diverse nazionalità. In entrambe le parrocchie le ore di osservazione sono state venti, per un totale di quaranta. Sono stati inoltre organizzati 4 incontri in cui ai bambini e alle bambine è stato chiesto di partecipare a dei focus group. Questi sono stati strutturati e proposti ai bambini come laboratori in cui si sarebbe discusso assieme di che cosa fanno a catechismo e in cui avrebbero avuto la possibilità di contribuire a revisionare assieme al ricercatore la parte di indagine campionaria. Infine, si è realizzata un'indagine campionaria che ha previsto l'utilizzo di un questionario standardizzato che permettesse di raccontare in un ampio campione di bambini le percezioni, i pensieri e le opinioni dei bambini in merito al catechismo, alla loro Prima Comunione, alla Confessione e in generale al mondo della pratica religiosa di cui, più o meno volontariamente, fanno parte. L’indagine si è realizzata in dieci parrocchie di Mestre e Marghera e sei parrocchie di Bassano del Grappa e dintorni, per un totale di sedici parrocchie e 430 questionari raccolti. La ricerca ha evidenziato pertanto due risultati di ricerca. Il primo riguarda i modi in cui i bambini manifestano la loro agency a catechismo nelle relazioni con le loro catechiste e che consentono ai bambini una certa libertà di azione. In questo modo la struttura del catechismo dipende in modo diretto ed evidente dall'agency dei bambini, e in particolare dalla loro capacità di attuare meccanismi di sabotaggio e negoziazione che determinano modifiche nella struttura delle attività. Il secondo infine riguarda il processo di individualizzazione del credere che si evidenzia già nei bambini che si stanno preparando alla prima comunione. In particolare emerge molto bene negli episodi in cui i bambini hanno reinterpretato le tradizioni dei rituali cristiani, il modo di considerare i sacramenti, le forme di preghiera, l'adesione ai valori del cristianesimo o la messa in discussione di alcuni misteri evangelici di cui hanno sentito parlare Si intende pertanto contribuire ad aggiungere uno spazio di riflessione negli studi delle pratiche religiose che consenta di includere i bambini e le bambine fino ad oggi presenti solo con un ruolo marginale, visti di riflesso attraverso le esperienze degli adulti di riferimento.
PINTO, LAURA. « LE ATTIVITA' DI UTILITA' SOCIALE NELLA GIUSTIZIA PENALE MINORILE. LA COSTRUZIONE DEL "SENSO DI SUCCESSO" CON LO SGUARDO DEL LAVORO SOCIALE : LA VOCE DEI PROTAGONISTI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/135274.
Texte intégralThe research studies how the co-construction of the judicial response to juvenile offenders takes place within the communities where the criminally relevant facts occur. The point of view (from the point of view of social work) is a concept of justice that, in addition to containing, can create opportunities to redress the consequences of crimes committed by a growing person, strengthening collective responsibility rather than punishing and compressing the agency of the subject. The objectives of the research: • deepen the knowledge of what makes a community justice experience promoted by the social service "good", from the point of view of professionals, the judiciary involved, juvenile offenders, their families, local collaborators • explore the ways in which the social worker acts in the direction of success, accompanying the child and his family and facilitating coping. Data were collected using 9 focus groups created by grouping the participants homogeneously basis of their role and their experience (including juvenile offenders, social workers, magistrates, lawyers ...), to co-construct a framework that describe the positive aspects for each of the perspectives of the protagonists of this path. In a second phase, the collected data are analyzed in a second level focus group with mixed composition, including a representative of each role with which the previous focus groups were conducted, addressing the analysis of the first data in a participatory way. Results show that the community response to the commission of a crime is not a good "a priori" strategy, because the community can be afraid and feel insecure in the face of deviant acts. If involved, however, the community and the people know how to actively collaborate in the co-production of community reparation activities with young people who have committed a crime. This work is an attempt to reconstruct a social services response process within the juvenile criminal justice system that can successfully foster individual change and promote community trust in a relational way.
Guillaume, Olivier. « Le sens organisationnel : le cas des démarches de qualité / ». Paris : l'Harmattan, 2008. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb41367476d.
Texte intégralCORNETTA, DENISE ELENA. « Studio dei fattori che possono aumentare il senso di comunità e la collaborazione in contesti di comunità locali urbane : il ruolo dei social media basati sul Web ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/96101.
Texte intégralPharo, Patrick. « Sens et légitimité : contribution à une phénoménologie du lien civil ». Paris, EHESS, 1991. http://www.theses.fr/1991EHES0057.
Texte intégralThe studies assembled in this thesis raise the question of the relationship between the legitimacy of a political order and the meaning of human actions and passions; they attempt to show that the individual sense of good and evil is closely tied to that of civic good and evil. The method of investigation is a phenomenology of the civil bond, that is the analysis of the conceptual structures of mutual understanding this phenomenology specifies the principles, norms, forms, consequences, limits and morality of mutual understanding, in order to investigate the links between the meaning of a private experience and the constraints of common sense. The introductory report presents three successive stages of this research each stage scrutinizes the questions of meaning and legitimacy in relation to the poradoxes of a cultural theory of man. Tho first part of the report accounts for the original research grounds and criticizes the structuralist version of the cultural theory of man. The second part discusses the logical grounds of these paradoxes, namely in metasociological theories. The third part expounds the hypotheses raised by a phenomenology of the civil bond, and, in particular, it argues that a norm of mutual understanding constrains social relations and compels social agents to expect truth and good from one another
DESIDERI, AGNESE. « I processi di categorizzazione sociale durante l'infanzia ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/114596.
Texte intégralThis thesis deals with the processes of social categorization during childhood. This topic has aroused wide interest in many disciplines such as pedagogy, anthropology, psychology. As for sociology, although the topic represents a central theme for the discipline from an epistemological point of view, there is still a lack of empirical research on childhood, especially in Italy. Therefore, an empirical, experimental study has been carried out during the academic year 2018-2019 in the cities of Florence and Prato. The sample includes about 96 families from three schools. The schools are divided into three socio-economic levels: upper, middle and lower-middle, according to the ESCS (Economic, Social and Cultural Status indicator has been provided by the Italian Ministry of Education). The study employs a mixed methods approach. Children, aged seven, as well as their parents have been interviewed using photo-elicitation interview. A survey has been also used to question children’s families in order to reconstruct their socio-demographic and socio-economic profile. The images show real people that differ in gender, age, ethnicity, religious background, as well as in socio-economic and socio-professional characteristics (taking into account the main ethnic, ethno-religious minorities and the main socio-professional groups present in Italy in 2019). The results achieved revolve around the following macro-themes: the role played by the common sense language in standardizing the respondents's answers; the role played by the material culture when the respondents try to justify «how they use social categories". And finally, the theme of "social reproduction" of the maternal habitus (therefore the coincidence - high - in the use of the same social categories of mothers and their children).
Trabal, Patrick. « Le sens commun, les mathématiques et les sciences : une approche de la sociologie des sciences par une étude des représentations sociales des mathématiques et des sciences ». Paris, EHESS, 1995. http://www.theses.fr/1995EHES0064.
Texte intégralThe starting point of this dissertation consists of a simple observation : the difficulties secondary school pupils meet in their apprenticeship of mathematics, come generally from their mathematics representations. A more exhaustive study shows that this is a real social phenomenon : the relation to mathematics seems deeply ambivalent. Therefor we have treated an approach to the social representation of mathematics, that we have widened to representation of science and technology. The notion of social representation imposes a reflection on the object of the representation itself : our work gives an account of the various "epitemological" discourses. The fact that only one of these discourses seems to have been circulated outside the circle of the different protagonists, has led us to formulate a hypothesis related to the theory of bourdieu, which consists of a logic of reproduction of the predominant position of the realistic representation. These scientists'words widely distributed by the educational and the scientific vulgarisation tend to consolidate their predominant position and their vision of the world. A historical approach, based on the reform of "the modern mathematics" shows that the difficulties in the making use of this reform come less from the generally invoked reasons (mediocrity of school books, insufficiency in teachers training,. . . ) Than from the will of the reformers to change the social representation, which society has on mathematics. This point confirms the interest of more precise researchs, that this dissertation intends to begin
Boutiba, Rim. « Repenser la Responsabilité Sociétale des Entreprises à travers une perspective de construction de sens : perceptions de 20 responsables RSE ». Thesis, Université de Lorraine, 2014. http://www.theses.fr/2014LORR0318.
Texte intégralThe aim of this research is to identify the contribution of sensemaking theory to the study of Corporate Social Responsibility (CSR). Therefore, we propose to bring out the meaning that actors attribute to socially responsible actions. For that matter, we seek to highlight the variety of sensemaking process that can lead to a variety of CSR representations. Our qualitative study consists in exploring in depth the sensemaking process of CSR. We have used crossing methodological perspectives: a lexical analysis, a thematic content analysis and finally a cognitive maps analysis. The results suggest four classes of discourse on CSR: responsibility to stakeholders (SK) and stakeholder mapping; moral and ethical behavior; sustainable development, certification and reporting; framing and implementing the approach. These results show the need to consider five dimensions of the sensemaking process of CSR: triggers, enactment process, selection process, communication process and adaptation process. From this study appear also five perceptions’ types of the sensemaking process of CSR: the global managers’ perception, the perception of public enterprises and organizations managers, the perception of Tunisian enterprises and organizations belonging to the ISO 26000 promotion program managers, the perception of private multinationals managers, and the perception of the manager of the Global Compact principles program
Livres sur le sujet "Sociologia dei sensi"
Contini, Paolo. L'oggetto e il senso : Per una lettura sociologica della comunicazione nella società dei consumi. Roma : Aracne, 2005.
Trouver le texte intégralThe sense of dissonance : Accounts of worth in economic life. Princeton : Princeton University Press, 2009.
Trouver le texte intégralMaking sense in (and of) the first Christian century. Sheffield, England : Sheffield Academic Press, 2000.
Trouver le texte intégralBoffo, Vanna, dir. A Glance at Work. Florence : Firenze University Press, 2012. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-187-4.
Texte intégralThe Sense of Dissonance : Accounts of Worth in Economic Life. Princeton University Press, 2011.
Trouver le texte intégralWaller, Lee. Sense of Belonging at Work. Taylor & Francis Group, 2022.
Trouver le texte intégralWaller, Lee. Sense of Belonging at Work. Taylor & Francis Group, 2022.
Trouver le texte intégralEntangled Sensemaking at Sea : Bycatch Management That Makes Good Social and Ecological Sense. Taylor & Francis Group, 2020.
Trouver le texte intégralGood, Jason. Entangled Sensemaking at Sea : Bycatch Management That Makes Good Social and Ecological Sense. Taylor & Francis Group, 2020.
Trouver le texte intégralGood, Jason. Entangled Sensemaking at Sea : Bycatch Management That Makes Good Social and Ecological Sense. Taylor & Francis Group, 2020.
Trouver le texte intégralChapitres de livres sur le sujet "Sociologia dei sensi"
Mercier, Lucie. « Sens ». Dans Dictionnaire de sociologie clinique, 576–78. Érès, 2019. http://dx.doi.org/10.3917/eres.vande.2019.01.0576.
Texte intégralHanique, Fabienne. « Sens du travail ». Dans Dictionnaire de sociologie clinique, 579. ERES, 2019. http://dx.doi.org/10.3917/eres.vande.2019.01.0579.
Texte intégralde Yzaguirre, Fernando. « Organisation et sens ». Dans Dictionnaire de sociologie clinique, 451–54. Érès, 2019. http://dx.doi.org/10.3917/eres.vande.2019.01.0451.
Texte intégralLe Digol, Christophe. « Chapitre 13. Des clivages sens dessus dessous ». Dans Nouvelle sociologie politique de la France, 177–87. Armand Colin, 2021. http://dx.doi.org/10.3917/arco.frina.2021.01.0177.
Texte intégralDemeulenaere, Pierre. « Forme, sens et cognition dans l'esthétique de Simmel ». Dans La Sociologie de Georg Simmel (1908), 159–72. Presses Universitaires de France, 2002. http://dx.doi.org/10.3917/puf.watie.2002.01.0159.
Texte intégralLEVY-BRUHL, Sacha. « Solidarité et épidémie ». Dans Les épidémies au prisme des SHS, 229–38. Editions des archives contemporaines, 2022. http://dx.doi.org/10.17184/eac.6009.
Texte intégralDesrosières, Alain. « Chapitre 10. Peut-on tout mesurer ? Les deux sens, technique et social, du verbe pouvoir ». Dans Pour une sociologie historique de la quantification, 173–86. Presses des Mines, 2008. http://dx.doi.org/10.4000/books.pressesmines.918.
Texte intégralCantin, Serge. « Le Désenchantement du Monde et l’Avenir du Christianisme selon Fernand Dumont ». Dans The Paideia Archive : Twentieth World Congress of Philosophy, 42–48. Philosophy Documentation Center, 1998. http://dx.doi.org/10.5840/wcp20-paideia199836613.
Texte intégralActes de conférences sur le sujet "Sociologia dei sensi"
Canfora, Fabrizio. « Il centro direzionale di Napoli : verso una città-territorio ? » Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.
Texte intégralZocchi, Angela Maria, et Barbara Raggiunti. « Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.
Texte intégralBuda, Chiara. « Cittadinanze sospese e diritto alla cittá : suspended citizenship and the right to the city ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7905.
Texte intégralCapilla, Vicente Collado, et Sonia Gómez-Pardo Gabaldón. « URBAN LANDSCAPE ASSESSMENT ». Dans 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6020.
Texte intégral