Thèses sur le sujet « Sociolinguistica, lingue in contatto »

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Siciliano, Federica. « Varietà linguistiche e lingue in contatto : "L'Andalucismo" dialettale dello spagnolo americano ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7172/.

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Résumé :
El objetivo de este trabajo es ofrecer una visión general sobre un tema lingüístico aún poco explorado en Italia: el supuesto andalucismo del español americano, un teoría desarrollada por diversos lingüistas que se basa en la aceptación de ciertas características y fenómenos (sobre todo fonéticos) compartidos por Andalucía y la América española. Se trata del tema más discutido de la dialectología española, motivo de una larga polémica que se prolongó durante años, un imán para los estudiosos que se preocupan, desde los años 20 del siglo pasado, de analizar la cuestión a partir del principio: la colonización del continente americano. A través de un trabajo de investigación, documentación, traducción y síntesis, entraremos en el eje de la discusión, y llevaremos a cabo un análisis de un texto andaluso y otro dominicano para poder observar las similitudes fonéticas de ambos textos y sus posibles diferencias.
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Rota, Luisa. « Due lingue a contatto : l'influenza del portoghese del Brasile sullo spagnolo dell'Uruguay ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
L’obbiettivo del presente lavoro è proporre un’analisi riguardante l’influenza del portoghese brasiliano sullo spagnolo uruguaiano e dei relativi termini che hanno in comune Brasile e Uruguay. Oltre a prendere in considerazione i motivi storici della particolarità del lessico uruguaiano, si illustra la situazione linguistica attuale dell’Uruguay e le varietà parlate sulla frontiera con il Brasile. Inoltre, si approfondisce il fenomeno del bilinguismo nelle regioni di confine e del pidgin utilizzato da coloro che vivono in queste zone: il "portuñol". A dimostrazione del presente lavoro, si propone un glossario terminologico che comprende i vocaboli di uso quotidiano utilizzati da uruguaiani e brasiliani. La finalità degli esempi elencati è di rendere nota la complessa realtà linguistica della frontiera, affinché essa possa essere riconosciuta e valorizzata come varietà dialettale dello spagnolo.
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3

VERRECCHIA, ELISA CARLA BIANCA. « FRANCESE E ITALIANO, LINGUE DELL’IMMIGRAZIONE SENEGALESE A BRESCIA (ITALIA) : INDAGINE SOCIOLINGUISTICA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1449.

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Résumé :
La tesi presenta un’analisi sociolinguistica del ruolo delle lingue francese e italiano nel contesto dell’immigrazione, in particolare presso la comunità senegalese francofona immigrata a Brescia. Nella prima parte, il primo capitolo è dedicato al Senegal, che viene illustrato nei suoi tratti storici, etnici, culturali, religiosi e di cui viene descritto l’attuale quadro linguistico. Viene anche ricostruita l’evoluzione della diaspora senegalese in Europa e in Italia nelle sue diverse fasi. Il secondo capitolo si focalizza su Brescia, città d’elezione dei migranti senegalesi in Italia, a causa delle sue caratteristiche socio-economiche che la rendono territorio particolarmente adatto alla creazione di reti di solidarietà fra senegalesi e autoctoni. La seconda parte è interamente dedicata all’analisi sociolinguistica delle lingue in gioco in questo contesto d’immigrazione. L’indagine si basa su venti interviste fatte a un campione di senegalesi residenti a Brescia, dalle quali emergono le pratiche linguistiche e le rappresentazioni linguistiche dei soggetti rispetto alle lingue conosciute e parlate. Le conclusioni della tesi consistono in un bilancio d’insieme del lavoro svolto e in una rilettura del metodo adottato per la conduzione dell'inchiesta.
This thesis presents a sociolinguistic analysis of the role of French and Italian in the migration context, notably in the community of francophone Senegalese immigrants in Brescia. In the first part, the first chapter is dedicated to Senegal, which is described in its historical, ethnic, cultural, religious and linguistic features. The evolution of the Senegalese diaspora in Europe and Italy is also tackled in its different stages. The second chapter focuses on Brescia, elective hometown of the Senegalese in Italy, because of it socio-economic features which make it a territory particularly favorable to the creation of solidarity networks between Senegalese and Italians. The second part is entirely dedicated to the sociolinguistic analysis of the languages involved in this context. The survey is based on twenty interviews made with a sample of Senegalese immigrants in Brescia, from which the linguistic practices and representations of the subjects, about the languages known and spoken, emerge. In the conclusions of the thesis, a global view on the research carried out and on the method adopted for the survey will be given.
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VERRECCHIA, ELISA CARLA BIANCA. « FRANCESE E ITALIANO, LINGUE DELL’IMMIGRAZIONE SENEGALESE A BRESCIA (ITALIA) : INDAGINE SOCIOLINGUISTICA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1449.

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Résumé :
La tesi presenta un’analisi sociolinguistica del ruolo delle lingue francese e italiano nel contesto dell’immigrazione, in particolare presso la comunità senegalese francofona immigrata a Brescia. Nella prima parte, il primo capitolo è dedicato al Senegal, che viene illustrato nei suoi tratti storici, etnici, culturali, religiosi e di cui viene descritto l’attuale quadro linguistico. Viene anche ricostruita l’evoluzione della diaspora senegalese in Europa e in Italia nelle sue diverse fasi. Il secondo capitolo si focalizza su Brescia, città d’elezione dei migranti senegalesi in Italia, a causa delle sue caratteristiche socio-economiche che la rendono territorio particolarmente adatto alla creazione di reti di solidarietà fra senegalesi e autoctoni. La seconda parte è interamente dedicata all’analisi sociolinguistica delle lingue in gioco in questo contesto d’immigrazione. L’indagine si basa su venti interviste fatte a un campione di senegalesi residenti a Brescia, dalle quali emergono le pratiche linguistiche e le rappresentazioni linguistiche dei soggetti rispetto alle lingue conosciute e parlate. Le conclusioni della tesi consistono in un bilancio d’insieme del lavoro svolto e in una rilettura del metodo adottato per la conduzione dell'inchiesta.
This thesis presents a sociolinguistic analysis of the role of French and Italian in the migration context, notably in the community of francophone Senegalese immigrants in Brescia. In the first part, the first chapter is dedicated to Senegal, which is described in its historical, ethnic, cultural, religious and linguistic features. The evolution of the Senegalese diaspora in Europe and Italy is also tackled in its different stages. The second chapter focuses on Brescia, elective hometown of the Senegalese in Italy, because of it socio-economic features which make it a territory particularly favorable to the creation of solidarity networks between Senegalese and Italians. The second part is entirely dedicated to the sociolinguistic analysis of the languages involved in this context. The survey is based on twenty interviews made with a sample of Senegalese immigrants in Brescia, from which the linguistic practices and representations of the subjects, about the languages known and spoken, emerge. In the conclusions of the thesis, a global view on the research carried out and on the method adopted for the survey will be given.
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Dal, Corso Elia <1989&gt. « Giapponese e Ainu : due lingue a contatto - Analisi di alcuni aspetti sintattico-funzionali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3867.

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Scavazza, Umberto <1981&gt. « Vivere sospesi tra due lingue : etnografia e analisi sociolinguistica di un gruppo di italiani emigrati a Madrid ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8381.

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Résumé :
La personale condizione di emigrato a Madrid da otto anni ha fornito la possibilità di cogliere le dinamiche sociolinguistiche rilevate tra un gruppo di impiegati italiani, questi vivono sospesi tra due lingue: lo spagnolo e l’italiano. L’itañolo costituisce, diversamente dal cocoliche e dallo spanglish, uno spazio linguistico informale, precedentemente smarrito a causa del processo migratorio, e di cui i soggetti che ne formano parte si sono riappropriati. Esso mira a stabilire una comunicazione orale in cui viene privilegiata la fluenza rispetto alla correttezza formale, in cui i parlanti sono in grado di esprimersi più liberamente rispetto a situazioni comunicative monolingue, ne scaturisce un linguaggio arricchito dai vari fenomeni di contatto linguisitico di cui è composto (commutazione di codice, interferenze, attrito linguistico). Questo spazio linguistico, nel contesto di un’educazione bilingue, deve ritrarsi: profilandosi infatti l’italiano come lingua debole si prospetta la necessità di creare un’abitudine comunicativa che implichi la compartimentazione dell’uso delle due lingue. È importante reagire in modo compensatorio introducendo strategie destinate al rinforzo della lingua debole. L’aspetto identitario tra gli impiegati italiani a Madrid si manifesta nell’uso del dialetto, nel caso affrontato di bilinguismo precoce infantile invece il dialetto è stato sacrificato. L’intrusione dell’inglese nel repertorio della bambina, infine, denota la forte influenza di tale lingua nel contesto sociolinguistico indagato.
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Diegoli, Eugenia <1994&gt. « Nuove prospettive di studio della lingua giapponese nell'era digitale : un'analisi sociolinguistica della messaggistica istantanea in Giappone ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15262.

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Résumé :
La tesi si basa sull'ipotesi che la messaggistica istantanea abbia influenzato le modalità di interazione con l’altro nella società giapponese contemporanea, in quanto nuovo mezzo di comunicazione e spazio virtuale in cui regole e valori differenti determinano pratiche sociali e linguistiche innovative. In particolare, vedremo come avviene la produzione e l’interpretazione del testo scritto tra gli utenti giapponesi del servizio di Mobile Instant Messaging (MIM) offerto dall’applicazione di telefonia mobile LINE, per comprendere quali competenze comunicative sono necessarie per interagire efficacemente in lingua giapponese su LINE. L'obiettivo della tesi è infatti rispondere ad una domanda di carattere generale che applica il concetto di competenza comunicativa nel MIM: cosa deve sapere un utente della messaggistica istantanea per comunicare in maniera efficace in lingua giapponese? Porremo quindi l’accento sull’importanza della comprensione del contesto socioculturale e sulla conoscenza del linguaggio ad esso adeguato. La competenza comunicativa e le conoscenze pragmatiche che essa richiede è un tema già ampiamente studiato in sociolinguistica, nel campo dell’oralità come in quello della scrittura, ma che, in questa tesi, intendiamo analizzare specificatamente in relazione al MIM, contesto in cui la linguistica tradizionale basata su tipologie fisse (tra queste, scritto e parlato, ma anche genere, etnia, ecc.) non è più valida per spiegare le pratiche comunicative. Sebbene infatti si sia cercato più volte di spiegare la comunicazione mediata o, come la definiremo in questo studio, 'digitata’, paragonandola alla modalità di interazione scritta o parlata, studi empirici hanno dimostrato come il cellulare sia uno strumento flessibile e dalle molteplici sfaccettature, in cui scritto e parlato, individuo e collettività, specificità culturale e globalizzazione si intrecciano dando origine a variabili linguistiche originali. Il quesito posto all’inizio conduce così ad altri due: in che modo il MIM si differenzia dai registri tradizionali di scritto e parlato e perché? e, se le categorie linguistiche precedenti non sono più adeguate ad interpretare i codici comunicativi della messaggistica, quali nuovi criteri possono essere adottati per indagare il modo in cui l’utente si esprime nella comunicazione digitata? Senza affidarci passivamente a regole definite a priori che non possono esplicare appieno la varietà del linguaggio di Internet, nel corso dei quattro capitoli che compongono la tesi proveremo a dare risposta a questi due interrogativi, con lo scopo ultimo di capire come il MIM vive nella mente e nelle ‘dita’ dei suoi fruitori e quale varietà di linguaggio sia considerata la più appropriata in quel contesto specifico. Affinché questa ricerca possa fornirci un valido metodo di interpretazione della comunicazione digitata in lingua giapponese, l’apparato teorico che verrà sviluppato nei primi due capitoli sarà supportato da un piccolo corpus testuale raccolto dall'autore nel paese di riferimento, il Giappone; tale corpus testuale è frutto di un’indagine sul campo svolta in giapponese che ci condurrà, nei capitoli terzo e quarto, all’individuazione di nuovi criteri per lo studio della lingua nell'era digitale. Nel corso della tesi, cercheremo di comprendere il modo in cui la comunicazione digitata viene percepita e strutturata, con la speranza che la nostra indagine, per quanto non esaustiva, possa risultare di qualche utilità in particolare agli studenti di giapponese L2, i quali troppo spesso si trovano privi delle competenze necessarie per interagire in maniera efficace su LINE.
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Giudice, Gabriele. « Dalla sociolinguistica del "cocoliche" alla proposta di traduzione dell'opera teatrale "Venimos de muy lejos" con adattamento per audioteatro ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Il presente elaborato prende le mosse dall’analisi sociolinguistica del cocoliche, appronfondendone gli elementi lessico-morfologici e sintattico-stilistici conseguenti dalla linguistica del contatto tra l’italiano (o meglio, i dialetti italiani) e lo spagnolo rioplatense. In particolare, l’elaborato si concentrerà sull’analisi delle basi metaforiche dell’uso del cocoliche nell’oralità prefabbricata del copione teatrale dell’opera Venimos de muy lejos del Grupo de Teatro Catalinas Sur, un’opera che nasce dalla collettività e per la collettività. Lo studio cercherà di motivare la scelta di astoricità del linguaggio dell’opera, cercando di comprenderne la sottostante semiotica della memoria. Nella proposta di traduzione, la macrostrategia utilizzata è stata una maggiore caratterizzazione diatopica dei personaggi giustificata alla luce di una maggiore comprensibilità del nuovo destinatario italiano; viene tuttavia proposta una caratterizzazione non esente dalla contaminazione dello spagnolo. La traduzione viene contestualmente inserita in un adattamento per audioteatro in tre atti, con musiche tratte dalla tradizione popolare italiana.
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Seiffert, Ana Paula. « Línguas brasileiras de imigração faladas em São Bento do Sul (SC) ». Florianópolis, SC, 2009. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/92754.

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Résumé :
Dissertação (mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro de Comunicação e Expressão. Programa de Pós-Graduação em Linguística.
Made available in DSpace on 2012-10-24T11:54:29Z (GMT). No. of bitstreams: 1 266363.pdf: 9315916 bytes, checksum: e6bebe451e6ec3006a1885bb377cd5f7 (MD5)
Esta dissertação analisa o cenário plurilíngüe do município de São Bento do Sul, localizado ao norte do estado de Santa Catarina. Na referida cidade, coexistem pelo menos cinco línguas brasileiras de imigração: Bayerisch, Hochdeutsch, ucraniano, polonês e italiano, além de português e LIBRAS, as duas línguas oficiais do Brasil. Estudaram-se mais profundamente neste trabalho os usos, as atitudes e as representações dos falantes com relação às duas línguas minoritárias alemãs: Bayerisch e Hochdeutsch. Para compreender esses aspectos, foi realizado um diagnóstico sociolingüístico que compreendeu três etapas de investigação: 1) entrevistas com alunos de escolas municipais; 2) entrevistas com falantes das duas línguas alemãs mencionadas, de forma a desenhar uma rede de relações, e 3) observação da circulação dessas línguas na cidade e também dos indivíduos, entidades e eventos incentivadores delas, ou seja, indicadores da vitalidade das duas línguas alemãs. Diante das situações de substituição e perda lingüística de todas as línguas minoritárias faladas em São Bento do Sul, propõem-se estratégias com o intuito de revitalizar e sustentar a manutenção dos idiomas na cidade.
This thesis analyzes the plurilingual setting of São Bento do Sul, a city located in the north of the state of Santa Catarina. In the referred city, at least five Brazilian immigration languages coexist: Bayerisch, Hochdeutsch, Ukrainian, Polish and Italian, besides Portuguese and Brazilian Sign Language, both the official languages in Brazil. In this work it was more deeply studied the speakers# uses, attitudes and representations toward the two German minority languages: Bayerisch and Hochdeutsch. In order to understand these aspects, it was carried out a sociolinguist diagnostic comprising three investigation stages: 1) interviews with students from the city schools; 2) interviews with speakers of the German languages mentioned, intending to draw a relation network; and 3) observation of the circulation of those languages in the city as well as of the people, institutions, and events supporting them, that is, indicators of the vitality of those two German languages. Faced with the situations of substitution and loss of all minority languages spoken in São Bento do Sul, strategies aiming to revitalize and sustain the languages in the city are proposed.
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Margotti, Felício Wessling. « Difusão sócio-geográfica do português em contato com o italiano no sul do Brasil ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2004. http://hdl.handle.net/10183/3911.

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Résumé :
A Região Sul do Brasil, do ponto de vista da diversidade lingüística, caracteriza-se, entre diversos outros aspectos, pelo contato do português com as línguas dos imigrantes europeus que colonizaram a região desde o século XIX. Monolíngües no início, esses imigrantes tornaram-se bilíngües ao adquirir o português ao longo dos anos e, atualmente, a tendência é serem monolíngües em português. Em tal contexto, os italianos assumem posição de destaque, não só pelo número de falantes, mas também pelas áreas ocupadas e pela influência no contexto lingüístico, sociocultural e econômico. O português falado nas regiões em que ocorre o contato com o italiano assumiu traços específicos que refletem a constituição social e étnica dessas áreas, distinguindo-se, assim, do português falado em outras regiões e da variedadepadrão subjacente. Considerando esse cenário, o objetivo deste estudo é explicitar a dinâmica de difusão do português no espaço pluridimensional de contato com o italiano, mais especificamente em oito pontos (municípios) do Rio Grande do Sul e de Santa Catarina. A linha teórica da pesquisa segue a perspectiva da dialetologia pluridimensional e relacional, a qual busca constituir uma ciência da variação lingüística que corrija as deficiências da geolingüística tradicional e acrescente à sociolingüística uma importância maior ao valor do espaço no debate sobre a variação: “o conceito das interrelações no espaço”, segundo Harald Thun. Os dados foram coletados através de trinta e duas entrevistas, nos estilos conversa semidirigida, resposta a questionário e leitura, nas quais foram controladas dimensões sociais e geográficas, visando a verificar a pronúncia variável do ditongo nasal tônico [A)w)], do [r] forte, da vogal [a] seguida de consoante nasal, do alçamento das vogais átonas finais [e] e [o], da africação de [t] e [d] diante de [i], da realização das fricativas [S] e [Z]. Os resultados, demonstrados através de tabelas estatísticas e de mapas pluridimensionais, evidenciam que a difusão dos traços associados ao português varia no modo e na intensidade. No plano diatópico, ocorre difusão mais intensa em Orleans (SC) e Caxias do Sul (RS), ao passo que a maior resistência à inovação lingüística foi detectada em Rodeio (SC) e Sananduva (RS). Na perspectiva diassocial, o uso de variantes sem interferência do italiano é liderado, sucessivamente, pelos falantes urbanos, pelos mais jovens e mais escolarizados.
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Mpanzu, Mona. « Plurilinguisme, contact des langues et expression francophone en Angola ». Thesis, Besançon, 2015. http://www.theses.fr/2015BESA1011/document.

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Résumé :
La complexité de la configuration linguistique des plusieurs pays africains mérite un regardneuf sur les phénomènes des langues en contact et de plurilinguisme dans la mesure oùelles instaurent de nouvelles dynamiques qu’il convient de prendre en compte, de décrire etd’étudier. En effet, notre recherche axée sur la sociolinguistique et la didactique des languestente de décrire et d’expliquer un dynamisme linguistique révélateur d’une dynamiqueidentitaire en Angola. Les processus communicatifs que cette étude envisage de mettre enévidence se caractérisent par un éventail de transgressions qu’on tentera d’aborder moinscomme des formes déviantes, des écarts à une norme donnée, que comme une (ré)-appropriation des langues en contact dans le champ communicationnel et commel’affirmation d’une identité plurielle imprimée par les représentations des langues et despositionnements épilinguistiques des locuteurs angolais. L’objectif ici est de déceler lesattitudes des locuteurs, leur sens de créativité linguistique et finalement décrire le françaispratiqué en Angola, qui suite aux phénomènes de migrations forcées par les guerres civileset des répressions coloniales, abrite un grand nombre de locuteurs francophones etplurilingues en son sein
The complexity of the language configuration of several African countries deserves a freshlook at the phenomena of language contact and multilingualism because they introduce newdynamics suitable to be taken into account, to describe and study. Indeed, our researchfocuses on sociolinguistics and language teaching and it attempts to describe and explain alinguistic dynamism revealing a new form of identity in Angola. Communicative process thatthis study intends to highlight is characterized by a range of transgressions that we shallattempt to broach not really as distorted forms or disparity of a given standard language. Weview them as a (re) -appropriation of languages in contact into the communicative field andas an affirmation of a plural identity revealed by the representations of languages andsubconscious positions of Angolan speakers. The objective here is to identify the attitudes ofthe speakers, their sense of linguistic creativity and finally describe the variety of Frenchlanguage practiced in Angola, country with a large number of French speakers andmultilingual therein due to the unprecedented migrations forced by civil wars and colonialrepressions
A complexidade da configuração linguística de vários países da África merece um novo olharsobre os fenômenos de contato de línguas e do plurilinguismo, na medida em queintroduzem novas dinâmicas a serem levadas em conta para descrever e estudar. De fato,nossa pesquisa que gira em torno da sociolinguística e didática de línguas, tenta descrever eexplicar um dinamismo linguístico que revela as dinâmicas identitárias em Angola. Oprocesso comunicativo que este estudo pretende destacar, apresentam uma gama detransgressões que tentamos de abordar não como formas distorcidas ou desvios àdeterminada norma, mas como (re) -apropriação das línguas em contato na esferacomunicativa e como afirmação de uma identidade plural impressa pelas representações delínguas e posições epilinguísticas dos locutores angolanos. Visamos aqui, identificar asatitudes dos falantes, seu senso de criatividade linguística e finalmente descrever o francêspraticado em Angola, que por força das migrações sem precedentes impostas pelas guerrascivis e repressões coloniais, abarca um grande número de falantes de francês e plurilinguesno seu seio
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GORLA, CHIARA. « Influssi e riflessi della lingue indiane sul british english : analisi dei prestiti e della produttività lessicale in prospettiva diacronica e sincronica ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/274.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si concentra sugli influssi lessicali che le lingue indiane hanno esercitato sulla lingua inglese sia in prospettiva diacronica sia sincronica. La prima parte dell'elaborato indaga, tramite l'impiego di uno strumento lessicografico, l'Oxford English Dictionary edizione on-line, la presenza in inglese di prestiti veri e propri, ma anche di derivati e composti, sorti in seguito al contatto tra l'inglese le lingue indiane a partire dal Sedicesimo secolo e fino ai nostri giorni, arrivando a individuare 1791 forme lessicali. La seconda parte intende verificare l'effettiva presenza, la frequenza d'uso e il significato di tali prestiti, composti e derivati nel British English contemporaneo, avvalendosi degli strumenti offerti dalla linguistica dei corpora. Il corpus di riferimento impiegato in questa seconda fase della ricerca è Bank of English. L'elaborato, oltre a delineare lo scenario storico culturale di riferimento, mette in evidenza le procedure metodologiche impiegate, e ricostruisce l'impianto teorico sulle questioni di interferenze tra codici linguistici, lingue in contatto e prestiti lessicali, riferendosi ai maggiori e più recenti studi in materia.
The research focuses on lexical influences exerted by Indian languages on British English as a result of linguistic contacts between Great Britain and India. Both diachronic and synchronic perspectives are taken into consideration in evaluating the extent of such lexical influences. The first part of the research analyses the presence of words of East Indian origin in English by means of the Oxford English Dictionary, on-line edition, be these words authentic lexical borrowings, or derivatives or compounds arisen as a consequence of such linguistic contacts. The historical period taken into consideration goes from the 16th century till nowadays. The second part of the research aims to verify the actual presence, frequency of usage and meaning of such words in contemporary British English by means of a linguistic corpora tool, namely the Bank of English by Harper Collins. The historical and cultural background of the relationships between Great Britain and India, as well as the theoretical background about linguistic interferences as a whole are also illustrated, with reference to the most authoritative and recent studies.
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GORLA, CHIARA. « Influssi e riflessi della lingue indiane sul british english : analisi dei prestiti e della produttività lessicale in prospettiva diacronica e sincronica ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/274.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si concentra sugli influssi lessicali che le lingue indiane hanno esercitato sulla lingua inglese sia in prospettiva diacronica sia sincronica. La prima parte dell'elaborato indaga, tramite l'impiego di uno strumento lessicografico, l'Oxford English Dictionary edizione on-line, la presenza in inglese di prestiti veri e propri, ma anche di derivati e composti, sorti in seguito al contatto tra l'inglese le lingue indiane a partire dal Sedicesimo secolo e fino ai nostri giorni, arrivando a individuare 1791 forme lessicali. La seconda parte intende verificare l'effettiva presenza, la frequenza d'uso e il significato di tali prestiti, composti e derivati nel British English contemporaneo, avvalendosi degli strumenti offerti dalla linguistica dei corpora. Il corpus di riferimento impiegato in questa seconda fase della ricerca è Bank of English. L'elaborato, oltre a delineare lo scenario storico culturale di riferimento, mette in evidenza le procedure metodologiche impiegate, e ricostruisce l'impianto teorico sulle questioni di interferenze tra codici linguistici, lingue in contatto e prestiti lessicali, riferendosi ai maggiori e più recenti studi in materia.
The research focuses on lexical influences exerted by Indian languages on British English as a result of linguistic contacts between Great Britain and India. Both diachronic and synchronic perspectives are taken into consideration in evaluating the extent of such lexical influences. The first part of the research analyses the presence of words of East Indian origin in English by means of the Oxford English Dictionary, on-line edition, be these words authentic lexical borrowings, or derivatives or compounds arisen as a consequence of such linguistic contacts. The historical period taken into consideration goes from the 16th century till nowadays. The second part of the research aims to verify the actual presence, frequency of usage and meaning of such words in contemporary British English by means of a linguistic corpora tool, namely the Bank of English by Harper Collins. The historical and cultural background of the relationships between Great Britain and India, as well as the theoretical background about linguistic interferences as a whole are also illustrated, with reference to the most authoritative and recent studies.
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Loriato, Rodrigues Sarah. « La variazione della /r/ a inizio parola e della /ŋ/ finale nella varietà veneta di Santa Teresa, Brasile ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/128718.

Texte intégral
Résumé :
La presente Tesi ha lo scopo di documentare e studiare, con un approccio sociolinguistico, la parlata veneta che sopravvive fra i discendenti degli immigrati italiani nella zona rurale di Santa Teresa, sudest del Brasile. Si è pertanto investigato come vengono pronunciate la /r/ a inizio di parola e la /ŋ/ a fine parola in un corpus di parlato spontaneo raccolto da 32 discendenti di immigrati veneti, tra i 25 e gli 85 anni, appartenenti alla terza, quarta, quinta e sesta generazione, nati e residenti nella zona rurale di Santa Teresa. Oltre a questo, si è documentata la pronuncia di otto tratti fonetico-fonologici veneti nel parlato degli italo-brasiliani, che sono stati analizzati e confrontati a quelli della pronuncia di italiani parlanti dialetto veneto. I risultati mostrano che il parlato di origine italiana documentato nella zona rurale di Santa Teresa è una varietà di base veneta che, se da un lato si presenta abbastanza conservatore in relazione agli otto tratti veneti documentati, dall’altro possiede anche elementi innovativi, dovuti al contatto con la lingua del paese ospite, ossia il portoghese. I risultati dell’analisi multivariata con il Rbrul evidenziano che la diffusione dei tratti della lingua portoghese variano a seconda della variabile. Per l’uso variabile della /r/ a inizio di parola come /r/ veneta ([ɾ] o [r]) o /r/ portoghese [h] l’analisi ha rivelato che non esiste cambiamento in corso verso la variante portoghese [h]. La pronuncia della [h] presenta poca diffusione nel dialetto veneto parlato dagli informanti di Santa Teresa. Quanto alla [ŋ] in posizione finale, si è constatato un probabile mutamento in atto, in tempo apparente, verso l’assenza dell’uso di questa variabile.
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Ritucci, Raffaella. « Bambine e ragazzi bilingui nelle classi multietniche di Torino ». Doctoral thesis, Humboldt-Universität zu Berlin, 2018. http://dx.doi.org/10.18452/19485.

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Résumé :
Das Schulregister des Kultusministeriums MIUR verzeichnet, dass mehr als jede/r zehnte aller Schüler/innen in Italien keine italienische Staatsbürgerschaft hat, obwohl sie mehrheitlich dort geboren wurden. Zahlreiche Erhebungen weisen für sie im Vergleich zu den italienischen Mitschülern/innen geringere Italienischkenntnisse und weniger schulischen Erfolg auf. Innerhalb dieser explorativen Feldforschung haben Einzelinterviews mit 121 Schülern/innen (5.-8. Klasse) in Turiner Schulen und mit 26 Eltern, sowie die Auswertung von 141 an 27 Italienisch- und Herkunftsprachlehrer/innen verteilten Fragebögen ergeben, dass viele Schüler/innen "zweisprachige Natives" sind, da sie mit Italienisch und einer anderen Sprache aufwachsen. Dieser Polyglottismus, den die Interviewten sehr positiv bewerteten, findet jedoch in der Schulpraxis keine Entsprechung: Gezielte Förderung im Italienischen und der Unterricht der Familiensprache sind meist Wunschdenken. In der Kohorte haben die Schüler/innen mit den besten Italienischkenntnissen einen italophonen Elternteil bzw. kamen im Vorschulalter nach Italien und besuchten dort den Kindergarten. Dagegen sind, wie auch bei den INVALSI-Tests, die in Italien geborenen und die dann die Krippe besuchten, leicht benachteiligt. Was die Familiensprache angeht, verbessert ihr Erlernen die Kompetenzen darin, ohne dem Italienischen zu schaden: Im Gegenteil. Diese Ergebnisse bestätigen die wichtige Rolle der "anderen" Sprache für einen gelungen Spracherwerb. Das MIUR sollte also sein Schulregister mit Sprachdaten ergänzen, um die Curricula im Sinn der EU-Vorgaben umzuschreiben und den sprachlich heterogenen Klassen gezielte Ressourcen und definierte Vorgehensweisen zur Verfügung zu stellen. Mit geringeren Mitteln, im Vergleich zu den jetzigen Kosten für Herunterstufung, Klassenwiederholung und Schulabbruch würde man Schulerfolg, Chancengerechtigkeit und Mehrsprachigkeit fördern, mit positiven Folgen für den Einzelnen sowie für die Volkswirtschaft.
The Italian Ministry of Education (MIUR) student register records that today in Italy more than one out of ten students is not an Italian citizen, although the majority of them were born there. Several statistical surveys indicate that "foreign" students, when compared to native students, show a poorer performance in Italian and in academic achievement. This exploratory fieldwork carried out in schools in Turin (5th to 8th grade) analyzed data obtained through semi-structured interviews with 121 students and 26 parents as well as 141 questionnaires filled in by 27 teachers of Italian and family language. It showed that many students are "bilingual natives", as they grow up acquiring both Italian and another language; however, despite the fact that the interviewees rate polyglottism positively, schools don't usually offer targeted support in either language. Within the cohort the broadest range of competences in Italian are found first among those with an Italian-speaking parent, then among those who arrived in Italy at pre-school age attending kindergarten there; this latter group shows higher competences than those born in Italy attending nursery there, as also in the INVALSI tests. As far as family language is concerned, data illustrate that its teaching increases its competences without affecting those in Italian: quite the opposite in fact. These results confirm the remarkable role played by the "other" language in successful language education. MIUR is therefore called upon to include also linguistic data in its student register, so as to redefine its curricula according to EU Guidelines, and to identify specific procedures and resources for multilingual classes. This new policy would reduce the current cost of placing students in a lower grade, grade retention and drop-outs, and would promote school success, equal opportunities and multilingualism, with positive consequences both for the individuals and for the national economy.
L'anagrafe studenti del MIUR registra come oggi in Italia più di uno studente su dieci non è cittadino italiano, pur essendo la maggioranza di loro nata in questo paese. Numerose indagini statistiche mostrano come gli allievi "stranieri" presentino, rispetto a quelli italiani, ridotte competenze in italiano e minore successo scolastico. Questa ricerca esplorativa svolta in alcune scuole di Torino (V elementare-III media) ha analizzato dati ottenuti tramite interviste semi-strutturate a 121 studenti e 26 genitori e 141 questionari compilati da 27 insegnanti di italiano e di lingua di famiglia. Da essa è emerso che molti studenti sono "nativi bilingui", poiché crescono usando l'italiano e un'altra lingua. Questo poliglottismo, valutato dagli intervistati assai positivamente, non si rispecchia però nella prassi scolastica: un supporto mirato in italiano e l'insegnamento della lingua di famiglia sono di regola una chimera. All'interno del campione le più ampie competenze in italiano si trovano fra chi ha un genitore italofono e chi è arrivato in Italia in età prescolare frequentandovi la scuola materna; come constatato anche nei test INVALSI, chi è nato in Italia e vi ha frequentato l'asilo nido è leggermente svantaggiato. Rispetto alla lingua di famiglia risulta che il suo studio porta a migliori competenze in essa, senza nuocere all'italiano: anzi. Emerge quindi il ruolo significativo della lingua "altra" per un'educazione linguistica efficace. L'invito al MIUR è quindi di integrare la propria anagrafe con dati linguistici, così da ridefinire i propri curricula secondo le Linee Guida Comunitarie, individuando procedure e risorse specifiche per le classi multilingui. Con un investimento ridotto, paragonato con il costo attuale dato da retrocessioni, ripetenze e abbandono scolastico, si riuscirebbe a sostenere il successo scolastico, le pari opportunità e il plurilinguismo, con conseguenze positive per i singoli e per l'economia nazionale.
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MICALI, IRENE. « Guardia Piemontese : isola occitana in Calabria. Un'indagine sociolinguistica ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/871529.

Texte intégral
Résumé :
La tesi "Guardia Piemontese: isola occitana in Calabria. Un’indagine sociolinguistica" è un lavoro di ricerca che guarda al sistema lingua come totalmente immerso nella comunità parlante. La prospettiva sociolinguistica adottata è basata sull’assunto secondo cui i fattori sociali condizionano fortemente le scelte, i comportamenti e gli usi linguistici dei parlanti provocando naturali mutamenti nella struttura morfosintattica, fonologica e lessicale di una lingua. Tale assunto si dimostra particolarmente pertinente nel caso delle comunità di minoranza. Caratterizzate dalle complesse dinamiche tipiche della linguistica di contatto, le lingue alloglotte sono strettamente legate alle rispettive culture e le aree in questione sono inevitabilmente segnate dalla realtà circostante in un quadro di multiculturalità, di multilinguismo e di mescolanza. La ricerca si esplica attraverso un’indagine sul campo prendendo in esame i due principali livelli di analisi della teoria sociolinguistica: un primo livello, macrosociolinguistico, riguardante la disamina della variazione nel repertorio linguistico della comunità; un secondo, microsociolinguistico, relativo ai singoli fatti linguistici, alle produzioni verbali concrete dei parlanti. Lo studio si inserisce nella variegata fenomenologia del contatto linguistico, sia sul versante delle competenze, della distribuzione degli usi, dei comportamenti e degli atteggiamenti sociolinguistici sia sulla disamina dei fenomeni di conservazione/sostituzione delle strutture linguistiche. Viene fornito un quadro dell’attuale grado di vitalità sociolinguistica della varietà alloglotta di Guardia Piemontese tenendo conto del continuo flusso di forme di reazione, di resistenza ma anche di forme di convergenza e di adattamento che caratterizzano l’attività linguistica e la libertà linguistica dei parlanti. Prevedere la sorte della lingua guardiola di Guardia Piemontese è un compito di non facile riuscita. Tuttavia le risultanze della presente ricerca offrono riscontri ‘quantitativi’ e ‘qualitativi’ che prospettano il delinearsi di una situazione ‘a rischio’ che potrebbe dare origine ai pericolosi meccanismi di "language decay" e "language death".
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