Littérature scientifique sur le sujet « Sociolinguistica, lingue in contatto »

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Articles de revues sur le sujet "Sociolinguistica, lingue in contatto"

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Jernej, Josip. « Considerazioni sui problemi sociolinguistici nelle regioni dell' Alpe-Adria ». Linguistica 28, no 1 (1 décembre 1988) : 47–48. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.28.1.47-48.

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Résumé :
Se l'Europa rappresenta il continente col maggior numero di nazioni e di minoranze etniche, il territorio situato tra le Alpi e l' Adriatico segna da un punto di vista linguistico e sociolinguistico uno degli ambienti più interessanti e più complessi del continente stesso. Qui s'incontrano infatti tre culture, la latina, la slava e la germanica e vivono a contatto numerose lingue e linguaggi. Comunità differenti e disparate interferiscono re«iprocamente, lingue maggioritarie s'intrecciano con lingue e linguaggi minoritari, il che genera problemi non facili a risolvere.
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Semeraro, Alessandra. « Un italiano del seicento nel mondo plurilingue africano : La compresenza di più lingue nell’Opera Di Cavazzi ». Revista X 17, no 2 (28 juillet 2022) : 588. http://dx.doi.org/10.5380/rvx.v17i2.83770.

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Résumé :
Considerando i contributi teorici della Sociolinguistica (AUER, 1984; BERRUTO, 2005; WEINREICH, 1953), l’obiettivo del presente studio consiste nell’analizzare il tema del plurilinguismo nell’opera di Giovanni Antonio Cavazzi da Montecuccolo, missionario vissuto nel regno del Congo e dell’Angola nel XVII secolo. Come si evince dai contributi citati, con plurilinguismo si intende la presenza all’interno di una stessa comunità, o nel repertorio linguistico di un singolo parlante, di almeno due varietà linguistiche. Basandoci su tale definizione, possiamo affermare che l’opera di Cavazzi presenta come peculiarità l’impiego di termini e strutture tipiche dei vari idiomi etnici della zona, pur trattandosi di un testo destinato a un pubblico italiano. Difatti, l’edizione critica dei manoscritti da noi condotta ha evidenziato la presenza di fenomeni tipici del plurilinguismo, dovuti al contatto con le popolazioni locali Jaga e con i soldati aventi il portoghese come lingua materna (L1). Tale processo si manifesta sia dall’italiano verso le lingue locali – a livello lessicale – sia dall’italiano verso il portoghese anche a livello sintattico –, tramite l’impiego di specifiche costruzioni lusofone. Pertanto il presente lavoro consentirà di comprendere i molteplici effetti determinati dai vari fenomeni di plurilinguismo all’interno dell’evento comunicativo, circostanza tipica dell’Africa del XVII secolo.
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Samardžić, Mila. « Lingue in contatto : un caso di prestigio linguistico ». Studia universitatis hereditati, znanstvena revija za raziskave in teorijo kulturne dediščine 8, no 2 (21 novembre 2020) : 11–21. http://dx.doi.org/10.26493/2350-5443.8(2)11-21.

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Résumé :
Languages in contact: a case of linguistic prestige The article aims to offer a review of the influences exerted by the Italian language (and the Venetian dialect) on the Serbian literary language as well as on the local dialects. These impacts date back to the Middle Ages and, in practice uninterruptedly, persist to the present day. The aim of the paper is to demonstrate how, due to socio-economic and cultural circumstances, Italian has been able to establish itself as a prestigious language compared to Serbian and how the relationship between the two languages over the centuries has always been essentially monodirectional. Key words: Language loans, Contact Linguistics, Italian, Serbian, Linguistic Prestige
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Shabaj, Flora. « Contatti linguistici e culturali tra le due sponde dell’Adriatico. L’italiano degli scrittori di origine albanese ». Italianistica Debreceniensis 26 (1 décembre 2020) : 69–86. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9382.

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Résumé :
La letteratura migrante è un potente mezzo di espressione che offre una grande varietà di interpretazioni e una grande fonte di ispirazione per gli studiosi per indagare i diversi aspetti della vita e quelli della società. Trovandosi nel mezzo, gli autori migranti hanno l'opportunità di vivere (in) due o più lingue e culture unendole, cambiandole e plasmandole. È proprio qui che avviene il contatto linguistico e dove si svolgono diverse strategie che diventano una parte interessante di una ricerca linguistica e letteraria. Questo articolo indaga il contatto tra la lingua albanese e quella italiana attraverso l'analisi di alcune opere di Ornela Vorpsi, Artur Spanjolli, Ron Kubati e Anilda Ibrahimi. Considerando il fatto che questi autori hanno deciso di utilizzare l'italiano come lingua di espressione, questa indagine offre alcune considerazioni su cosa questo significhi per loro e sull'impatto su entrambe le lingue. Considerando il fatto che questi scrittori trasferiscono nei loro testi non solo aspetti importanti della cultura ma anche alcune caratteristiche della lingua albanese, è interessante vedere il modo in cui avviene il transfert e cosa succede al testo quando due lingue diverse e distanti come albanese e italiano si incontrano.
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Casoni, Matteo. « Lingue di ricezione nei musei svizzeri ». Babylonia Journal of Language Education 3 (23 décembre 2022) : 11. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.250.

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Résumé :
La visita di musei e siti storici/archeolo-gici, assieme ai concerti e al cinema, è la pratica culturale più diffusa nella popo-lazione residente in Svizzera. L’Indagine sulla lingua, la religione e la cultura (ILRC 2019) mostra che il 71% della popolazione ha visitato nel corso dell’anno almeno un museo, un’esposizione o una galleria. I visitatori più assidui di musei vivono nella regione francofona (74%), seguiti da chi vive nella regione tedescofona (70%) e in quella italofona (66%; fonte UST). Non abbiamo dati sulla mobilità delle persone da una regione all’altra, ma il turismo culturale è senz’altro un motivo forte per visitare un luogo, nonché un’importante occasione di contatto tra le comunità linguistiche.
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Barbato, Marcello. « sociolinguistique et l’histoire des variétés romanes anciennes ». Travaux neuchâtelois de linguistique, no 53 (1 janvier 2011) : 77–92. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2011.2781.

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Résumé :
I principi della sociolinguistica possono essere applicati proficuamente allo studio delle varietà romanze antiche, sia per spiegare la riorganizzazione dei rapporti tra le varietà in contatto, sia per collocare in un quadro realistico i cambiamenti che si verificano nei singoli sistemi linguistici. Lo studio della variazione presente nei testi antichi ha però anche delle caratteristiche specifiche, legate al tipo di documentazione, alla frammentarietà dei dati, alla presenza del filtro della scrittura e alla viscosità delle tradizioni grafiche. Alla luce di tali premesse si analizzano alcuni casi di variazione e cambiamento nelle varietà antiche dell’Italia meridionale.
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Ferrer, Eduardo Blasco. « Stanisław Widłak,Italia e Polonia. Popoli e Lingue in Contatto ». Zeitschrift für romanische Philologie (ZrP) 125, no 4 (novembre 2009) : 771–72. http://dx.doi.org/10.1515/zrph.2009.141.

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Ožbot, Martina. « Alcuni cenni sugli italianismi in sloveno ». Linguistica 48, no 1 (29 décembre 2008) : 159–66. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.48.1.159-166.

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Résumé :
Come è tipico delle aree di confine tra due o più lingue, anche nel caso dello sloveno e dell’italiano si possono osservare diversi fenomeni dovuti al contatto linguistico, uno dei temi di ricerca preferiti dal nostro Festeggiato. Gli scambi interlinguistici – lessicali, morfosintattici e altri – sono infatti tra le testimonianze più profonde della convivenza tra due o più lingue, specialmente nelle situazioni caratterizzate da una antica e continua presenza di contatto. Parlando dell’italiano e dello sloveno, e limitandoci ai lessemi italiani in sloveno, tralasciando quindi gli scambi nella direzione opposta, cioè gli elementi sloveni entrati in italiano – comunque meno numerosi e per lo più limitati alle varietà dialettali dell’area di confine – possiamo osservare che si tratta di prestiti assai numerosi e semanticamente molto eterogenei. Ricordiamo che gli italianismi presenti nello sloveno moderno rappresentano il secondo strato nell’insieme dei prestiti linguistici entrati in questa lingua dalle vicine parlate romanze nei diversi periodi di contatto. infatti, prima della differenziazione linguistica dalla quale hanno avuto origine l’italiano e lo sloveno, nella parlata slava che costituiva l’antenato dello sloveno moderno erano entrati diversi lessemi di origine romanza a partire dalla seconda metà del vi secolo, periodo in cui le popolazioni slave si sarebbero insediate sul territorio delle alpi Orientali dove vennero a contatto con i vicini romanzi. tali lessemi costituiscono il primo strato del contatto e sono stati studiati in modo approfondito da diversi romanisti. tra i contributi più importanti si vogliono ricordare gli studi, ormai classici, di Fran Šturm (1927, 1928) e quelli recenti di agata Šega (1998, 2007, 2008). Rientrano nel gruppo dei più antichi elementi romanzi lessemi come pogača (FOCaCea ‘focaccia’), hlača (CaLCea ‘calza’, pl. hlače ‘pantaloni’), kudati, dial. (COGitaRe ‘pensare’) e križ (CRUCe(M) ‘croce’). è inoltre presente in sloveno qualche altro romanismo ancora più antico, come češnja ‘ciliegia’, dal latino volgare CeReSia, entrato nello slavo già prima della migrazione di una parte dei parlanti slavi sul territorio summenzionato.
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Turchetta, Barbara, et Caterina Ferrini. « Italian heritage, Italian legacy e Italian affection : la negoziazione dell’Italianità e dell’identità nei linguistic landscapes delle Little Italy nordamericane ». Italian Canadiana 36, no 1 (3 octobre 2022) : 81–122. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v36i1.39387.

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Résumé :
Scopo dell’analisi qualitativa di stampo sociolinguistico in questa sede condotta è 1) l’osservazione delle varietà di lingua e dei fenomeni di contatto osservabili nei linguistic landscape delle Little Italy nordamericane di Boston, New York e Toronto e 2) la successiva correlazione dei fenomeni linguistici osservati alle categorie culturali-merceologiche Italian heritage, Italian legacy e Italian affection.
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Mertelj, Darja. « Necrologio per Vesna Deželjin, Università di Zagabria e Università di Fiume ». Journal for Foreign Languages 13, no 1 (27 décembre 2021) : 573–74. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.13.573-574.

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A causa della sua prematura dipartita abbiamo perso non solo una collega ma anche una cara amica Vesna Deželjin, docente presso il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Filosofia di Zagabria e quello di Fiume. Vesna è stata un’eccellente docente, ricercatrice e conferenziere, una donna di rara umanità, sempre aperta e accogliente, instancabilmente dedicata alla lingua italiana nei suoi molteplici aspetti sincronici e diacronici: come madrelingua, lingua seconda, straniera, d’origine, etnica, ereditaria, in contatto con altre lingue e con il croato.
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Thèses sur le sujet "Sociolinguistica, lingue in contatto"

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Siciliano, Federica. « Varietà linguistiche e lingue in contatto : "L'Andalucismo" dialettale dello spagnolo americano ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7172/.

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El objetivo de este trabajo es ofrecer una visión general sobre un tema lingüístico aún poco explorado en Italia: el supuesto andalucismo del español americano, un teoría desarrollada por diversos lingüistas que se basa en la aceptación de ciertas características y fenómenos (sobre todo fonéticos) compartidos por Andalucía y la América española. Se trata del tema más discutido de la dialectología española, motivo de una larga polémica que se prolongó durante años, un imán para los estudiosos que se preocupan, desde los años 20 del siglo pasado, de analizar la cuestión a partir del principio: la colonización del continente americano. A través de un trabajo de investigación, documentación, traducción y síntesis, entraremos en el eje de la discusión, y llevaremos a cabo un análisis de un texto andaluso y otro dominicano para poder observar las similitudes fonéticas de ambos textos y sus posibles diferencias.
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Rota, Luisa. « Due lingue a contatto : l'influenza del portoghese del Brasile sullo spagnolo dell'Uruguay ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
L’obbiettivo del presente lavoro è proporre un’analisi riguardante l’influenza del portoghese brasiliano sullo spagnolo uruguaiano e dei relativi termini che hanno in comune Brasile e Uruguay. Oltre a prendere in considerazione i motivi storici della particolarità del lessico uruguaiano, si illustra la situazione linguistica attuale dell’Uruguay e le varietà parlate sulla frontiera con il Brasile. Inoltre, si approfondisce il fenomeno del bilinguismo nelle regioni di confine e del pidgin utilizzato da coloro che vivono in queste zone: il "portuñol". A dimostrazione del presente lavoro, si propone un glossario terminologico che comprende i vocaboli di uso quotidiano utilizzati da uruguaiani e brasiliani. La finalità degli esempi elencati è di rendere nota la complessa realtà linguistica della frontiera, affinché essa possa essere riconosciuta e valorizzata come varietà dialettale dello spagnolo.
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VERRECCHIA, ELISA CARLA BIANCA. « FRANCESE E ITALIANO, LINGUE DELL’IMMIGRAZIONE SENEGALESE A BRESCIA (ITALIA) : INDAGINE SOCIOLINGUISTICA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1449.

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Résumé :
La tesi presenta un’analisi sociolinguistica del ruolo delle lingue francese e italiano nel contesto dell’immigrazione, in particolare presso la comunità senegalese francofona immigrata a Brescia. Nella prima parte, il primo capitolo è dedicato al Senegal, che viene illustrato nei suoi tratti storici, etnici, culturali, religiosi e di cui viene descritto l’attuale quadro linguistico. Viene anche ricostruita l’evoluzione della diaspora senegalese in Europa e in Italia nelle sue diverse fasi. Il secondo capitolo si focalizza su Brescia, città d’elezione dei migranti senegalesi in Italia, a causa delle sue caratteristiche socio-economiche che la rendono territorio particolarmente adatto alla creazione di reti di solidarietà fra senegalesi e autoctoni. La seconda parte è interamente dedicata all’analisi sociolinguistica delle lingue in gioco in questo contesto d’immigrazione. L’indagine si basa su venti interviste fatte a un campione di senegalesi residenti a Brescia, dalle quali emergono le pratiche linguistiche e le rappresentazioni linguistiche dei soggetti rispetto alle lingue conosciute e parlate. Le conclusioni della tesi consistono in un bilancio d’insieme del lavoro svolto e in una rilettura del metodo adottato per la conduzione dell'inchiesta.
This thesis presents a sociolinguistic analysis of the role of French and Italian in the migration context, notably in the community of francophone Senegalese immigrants in Brescia. In the first part, the first chapter is dedicated to Senegal, which is described in its historical, ethnic, cultural, religious and linguistic features. The evolution of the Senegalese diaspora in Europe and Italy is also tackled in its different stages. The second chapter focuses on Brescia, elective hometown of the Senegalese in Italy, because of it socio-economic features which make it a territory particularly favorable to the creation of solidarity networks between Senegalese and Italians. The second part is entirely dedicated to the sociolinguistic analysis of the languages involved in this context. The survey is based on twenty interviews made with a sample of Senegalese immigrants in Brescia, from which the linguistic practices and representations of the subjects, about the languages known and spoken, emerge. In the conclusions of the thesis, a global view on the research carried out and on the method adopted for the survey will be given.
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VERRECCHIA, ELISA CARLA BIANCA. « FRANCESE E ITALIANO, LINGUE DELL’IMMIGRAZIONE SENEGALESE A BRESCIA (ITALIA) : INDAGINE SOCIOLINGUISTICA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1449.

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Résumé :
La tesi presenta un’analisi sociolinguistica del ruolo delle lingue francese e italiano nel contesto dell’immigrazione, in particolare presso la comunità senegalese francofona immigrata a Brescia. Nella prima parte, il primo capitolo è dedicato al Senegal, che viene illustrato nei suoi tratti storici, etnici, culturali, religiosi e di cui viene descritto l’attuale quadro linguistico. Viene anche ricostruita l’evoluzione della diaspora senegalese in Europa e in Italia nelle sue diverse fasi. Il secondo capitolo si focalizza su Brescia, città d’elezione dei migranti senegalesi in Italia, a causa delle sue caratteristiche socio-economiche che la rendono territorio particolarmente adatto alla creazione di reti di solidarietà fra senegalesi e autoctoni. La seconda parte è interamente dedicata all’analisi sociolinguistica delle lingue in gioco in questo contesto d’immigrazione. L’indagine si basa su venti interviste fatte a un campione di senegalesi residenti a Brescia, dalle quali emergono le pratiche linguistiche e le rappresentazioni linguistiche dei soggetti rispetto alle lingue conosciute e parlate. Le conclusioni della tesi consistono in un bilancio d’insieme del lavoro svolto e in una rilettura del metodo adottato per la conduzione dell'inchiesta.
This thesis presents a sociolinguistic analysis of the role of French and Italian in the migration context, notably in the community of francophone Senegalese immigrants in Brescia. In the first part, the first chapter is dedicated to Senegal, which is described in its historical, ethnic, cultural, religious and linguistic features. The evolution of the Senegalese diaspora in Europe and Italy is also tackled in its different stages. The second chapter focuses on Brescia, elective hometown of the Senegalese in Italy, because of it socio-economic features which make it a territory particularly favorable to the creation of solidarity networks between Senegalese and Italians. The second part is entirely dedicated to the sociolinguistic analysis of the languages involved in this context. The survey is based on twenty interviews made with a sample of Senegalese immigrants in Brescia, from which the linguistic practices and representations of the subjects, about the languages known and spoken, emerge. In the conclusions of the thesis, a global view on the research carried out and on the method adopted for the survey will be given.
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Dal, Corso Elia <1989&gt. « Giapponese e Ainu : due lingue a contatto - Analisi di alcuni aspetti sintattico-funzionali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3867.

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Scavazza, Umberto <1981&gt. « Vivere sospesi tra due lingue : etnografia e analisi sociolinguistica di un gruppo di italiani emigrati a Madrid ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8381.

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Résumé :
La personale condizione di emigrato a Madrid da otto anni ha fornito la possibilità di cogliere le dinamiche sociolinguistiche rilevate tra un gruppo di impiegati italiani, questi vivono sospesi tra due lingue: lo spagnolo e l’italiano. L’itañolo costituisce, diversamente dal cocoliche e dallo spanglish, uno spazio linguistico informale, precedentemente smarrito a causa del processo migratorio, e di cui i soggetti che ne formano parte si sono riappropriati. Esso mira a stabilire una comunicazione orale in cui viene privilegiata la fluenza rispetto alla correttezza formale, in cui i parlanti sono in grado di esprimersi più liberamente rispetto a situazioni comunicative monolingue, ne scaturisce un linguaggio arricchito dai vari fenomeni di contatto linguisitico di cui è composto (commutazione di codice, interferenze, attrito linguistico). Questo spazio linguistico, nel contesto di un’educazione bilingue, deve ritrarsi: profilandosi infatti l’italiano come lingua debole si prospetta la necessità di creare un’abitudine comunicativa che implichi la compartimentazione dell’uso delle due lingue. È importante reagire in modo compensatorio introducendo strategie destinate al rinforzo della lingua debole. L’aspetto identitario tra gli impiegati italiani a Madrid si manifesta nell’uso del dialetto, nel caso affrontato di bilinguismo precoce infantile invece il dialetto è stato sacrificato. L’intrusione dell’inglese nel repertorio della bambina, infine, denota la forte influenza di tale lingua nel contesto sociolinguistico indagato.
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Diegoli, Eugenia <1994&gt. « Nuove prospettive di studio della lingua giapponese nell'era digitale : un'analisi sociolinguistica della messaggistica istantanea in Giappone ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15262.

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Résumé :
La tesi si basa sull'ipotesi che la messaggistica istantanea abbia influenzato le modalità di interazione con l’altro nella società giapponese contemporanea, in quanto nuovo mezzo di comunicazione e spazio virtuale in cui regole e valori differenti determinano pratiche sociali e linguistiche innovative. In particolare, vedremo come avviene la produzione e l’interpretazione del testo scritto tra gli utenti giapponesi del servizio di Mobile Instant Messaging (MIM) offerto dall’applicazione di telefonia mobile LINE, per comprendere quali competenze comunicative sono necessarie per interagire efficacemente in lingua giapponese su LINE. L'obiettivo della tesi è infatti rispondere ad una domanda di carattere generale che applica il concetto di competenza comunicativa nel MIM: cosa deve sapere un utente della messaggistica istantanea per comunicare in maniera efficace in lingua giapponese? Porremo quindi l’accento sull’importanza della comprensione del contesto socioculturale e sulla conoscenza del linguaggio ad esso adeguato. La competenza comunicativa e le conoscenze pragmatiche che essa richiede è un tema già ampiamente studiato in sociolinguistica, nel campo dell’oralità come in quello della scrittura, ma che, in questa tesi, intendiamo analizzare specificatamente in relazione al MIM, contesto in cui la linguistica tradizionale basata su tipologie fisse (tra queste, scritto e parlato, ma anche genere, etnia, ecc.) non è più valida per spiegare le pratiche comunicative. Sebbene infatti si sia cercato più volte di spiegare la comunicazione mediata o, come la definiremo in questo studio, 'digitata’, paragonandola alla modalità di interazione scritta o parlata, studi empirici hanno dimostrato come il cellulare sia uno strumento flessibile e dalle molteplici sfaccettature, in cui scritto e parlato, individuo e collettività, specificità culturale e globalizzazione si intrecciano dando origine a variabili linguistiche originali. Il quesito posto all’inizio conduce così ad altri due: in che modo il MIM si differenzia dai registri tradizionali di scritto e parlato e perché? e, se le categorie linguistiche precedenti non sono più adeguate ad interpretare i codici comunicativi della messaggistica, quali nuovi criteri possono essere adottati per indagare il modo in cui l’utente si esprime nella comunicazione digitata? Senza affidarci passivamente a regole definite a priori che non possono esplicare appieno la varietà del linguaggio di Internet, nel corso dei quattro capitoli che compongono la tesi proveremo a dare risposta a questi due interrogativi, con lo scopo ultimo di capire come il MIM vive nella mente e nelle ‘dita’ dei suoi fruitori e quale varietà di linguaggio sia considerata la più appropriata in quel contesto specifico. Affinché questa ricerca possa fornirci un valido metodo di interpretazione della comunicazione digitata in lingua giapponese, l’apparato teorico che verrà sviluppato nei primi due capitoli sarà supportato da un piccolo corpus testuale raccolto dall'autore nel paese di riferimento, il Giappone; tale corpus testuale è frutto di un’indagine sul campo svolta in giapponese che ci condurrà, nei capitoli terzo e quarto, all’individuazione di nuovi criteri per lo studio della lingua nell'era digitale. Nel corso della tesi, cercheremo di comprendere il modo in cui la comunicazione digitata viene percepita e strutturata, con la speranza che la nostra indagine, per quanto non esaustiva, possa risultare di qualche utilità in particolare agli studenti di giapponese L2, i quali troppo spesso si trovano privi delle competenze necessarie per interagire in maniera efficace su LINE.
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Giudice, Gabriele. « Dalla sociolinguistica del "cocoliche" alla proposta di traduzione dell'opera teatrale "Venimos de muy lejos" con adattamento per audioteatro ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Il presente elaborato prende le mosse dall’analisi sociolinguistica del cocoliche, appronfondendone gli elementi lessico-morfologici e sintattico-stilistici conseguenti dalla linguistica del contatto tra l’italiano (o meglio, i dialetti italiani) e lo spagnolo rioplatense. In particolare, l’elaborato si concentrerà sull’analisi delle basi metaforiche dell’uso del cocoliche nell’oralità prefabbricata del copione teatrale dell’opera Venimos de muy lejos del Grupo de Teatro Catalinas Sur, un’opera che nasce dalla collettività e per la collettività. Lo studio cercherà di motivare la scelta di astoricità del linguaggio dell’opera, cercando di comprenderne la sottostante semiotica della memoria. Nella proposta di traduzione, la macrostrategia utilizzata è stata una maggiore caratterizzazione diatopica dei personaggi giustificata alla luce di una maggiore comprensibilità del nuovo destinatario italiano; viene tuttavia proposta una caratterizzazione non esente dalla contaminazione dello spagnolo. La traduzione viene contestualmente inserita in un adattamento per audioteatro in tre atti, con musiche tratte dalla tradizione popolare italiana.
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Seiffert, Ana Paula. « Línguas brasileiras de imigração faladas em São Bento do Sul (SC) ». Florianópolis, SC, 2009. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/92754.

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Résumé :
Dissertação (mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro de Comunicação e Expressão. Programa de Pós-Graduação em Linguística.
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Esta dissertação analisa o cenário plurilíngüe do município de São Bento do Sul, localizado ao norte do estado de Santa Catarina. Na referida cidade, coexistem pelo menos cinco línguas brasileiras de imigração: Bayerisch, Hochdeutsch, ucraniano, polonês e italiano, além de português e LIBRAS, as duas línguas oficiais do Brasil. Estudaram-se mais profundamente neste trabalho os usos, as atitudes e as representações dos falantes com relação às duas línguas minoritárias alemãs: Bayerisch e Hochdeutsch. Para compreender esses aspectos, foi realizado um diagnóstico sociolingüístico que compreendeu três etapas de investigação: 1) entrevistas com alunos de escolas municipais; 2) entrevistas com falantes das duas línguas alemãs mencionadas, de forma a desenhar uma rede de relações, e 3) observação da circulação dessas línguas na cidade e também dos indivíduos, entidades e eventos incentivadores delas, ou seja, indicadores da vitalidade das duas línguas alemãs. Diante das situações de substituição e perda lingüística de todas as línguas minoritárias faladas em São Bento do Sul, propõem-se estratégias com o intuito de revitalizar e sustentar a manutenção dos idiomas na cidade.
This thesis analyzes the plurilingual setting of São Bento do Sul, a city located in the north of the state of Santa Catarina. In the referred city, at least five Brazilian immigration languages coexist: Bayerisch, Hochdeutsch, Ukrainian, Polish and Italian, besides Portuguese and Brazilian Sign Language, both the official languages in Brazil. In this work it was more deeply studied the speakers# uses, attitudes and representations toward the two German minority languages: Bayerisch and Hochdeutsch. In order to understand these aspects, it was carried out a sociolinguist diagnostic comprising three investigation stages: 1) interviews with students from the city schools; 2) interviews with speakers of the German languages mentioned, intending to draw a relation network; and 3) observation of the circulation of those languages in the city as well as of the people, institutions, and events supporting them, that is, indicators of the vitality of those two German languages. Faced with the situations of substitution and loss of all minority languages spoken in São Bento do Sul, strategies aiming to revitalize and sustain the languages in the city are proposed.
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Margotti, Felício Wessling. « Difusão sócio-geográfica do português em contato com o italiano no sul do Brasil ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2004. http://hdl.handle.net/10183/3911.

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Résumé :
A Região Sul do Brasil, do ponto de vista da diversidade lingüística, caracteriza-se, entre diversos outros aspectos, pelo contato do português com as línguas dos imigrantes europeus que colonizaram a região desde o século XIX. Monolíngües no início, esses imigrantes tornaram-se bilíngües ao adquirir o português ao longo dos anos e, atualmente, a tendência é serem monolíngües em português. Em tal contexto, os italianos assumem posição de destaque, não só pelo número de falantes, mas também pelas áreas ocupadas e pela influência no contexto lingüístico, sociocultural e econômico. O português falado nas regiões em que ocorre o contato com o italiano assumiu traços específicos que refletem a constituição social e étnica dessas áreas, distinguindo-se, assim, do português falado em outras regiões e da variedadepadrão subjacente. Considerando esse cenário, o objetivo deste estudo é explicitar a dinâmica de difusão do português no espaço pluridimensional de contato com o italiano, mais especificamente em oito pontos (municípios) do Rio Grande do Sul e de Santa Catarina. A linha teórica da pesquisa segue a perspectiva da dialetologia pluridimensional e relacional, a qual busca constituir uma ciência da variação lingüística que corrija as deficiências da geolingüística tradicional e acrescente à sociolingüística uma importância maior ao valor do espaço no debate sobre a variação: “o conceito das interrelações no espaço”, segundo Harald Thun. Os dados foram coletados através de trinta e duas entrevistas, nos estilos conversa semidirigida, resposta a questionário e leitura, nas quais foram controladas dimensões sociais e geográficas, visando a verificar a pronúncia variável do ditongo nasal tônico [A)w)], do [r] forte, da vogal [a] seguida de consoante nasal, do alçamento das vogais átonas finais [e] e [o], da africação de [t] e [d] diante de [i], da realização das fricativas [S] e [Z]. Os resultados, demonstrados através de tabelas estatísticas e de mapas pluridimensionais, evidenciam que a difusão dos traços associados ao português varia no modo e na intensidade. No plano diatópico, ocorre difusão mais intensa em Orleans (SC) e Caxias do Sul (RS), ao passo que a maior resistência à inovação lingüística foi detectada em Rodeio (SC) e Sananduva (RS). Na perspectiva diassocial, o uso de variantes sem interferência do italiano é liderado, sucessivamente, pelos falantes urbanos, pelos mais jovens e mais escolarizados.
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Livres sur le sujet "Sociolinguistica, lingue in contatto"

1

Antonietta, Dettori, dir. Lingue e culture in contatto. Roma : Carocci, 2005.

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2

Belardi, Walter. Storia sociolinguistica della lingua ladina. Roma : Dipartimento di studi glottoantropologici, Università "La Sapienza", 1991.

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3

Widłak, Stanisław. Italia e Polonia : Popoli e lingue in contatto. 2e éd. Kraków : Wydawn. Uniwersytetu Jagiellońskiego, 2010.

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4

Clivio, Mirella Pasquarelli. Lingue in contatto e plurilinguismo nella cultura italiana. Ottawa : Legas, 2011.

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5

Le frontiere del Sud : Culture e lingue a contatto. Cagliari : CUEC editrice, 2011.

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6

Pellegrini, Giovan Battista. Studi di etimologia, onomasiologia e di lingue in contatto. Alessandria : Edizioni dell'Orso, 1992.

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7

Bitonti, Alessandro. Luoghi, lingue, contatto : Italiano, dialetti e francoprovenzale in Puglia. Galatina (Le) [i.e. Lecce, Italy] : Congedo, 2012.

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8

Morfologie in contatto : Le costruzioni valutative nelle lingue del Mediterraneo. Milano : FrancoAngeli, 2002.

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9

Caracausi, Girolamo. Lingue in contatto nell'estremo mezzogiorno d'Italia : Influssi e conflitti fonetici. Palermo : Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 1986.

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10

nazionale, Gruppo di intervento e. di studio nel campo dell'educazione linguistica Convegno. Lingue in contatto a scuola : Tra italiano, dialetto e italiano L2. Milano : FrancoAngeli, 2006.

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Chapitres de livres sur le sujet "Sociolinguistica, lingue in contatto"

1

Bokamba, Eyamba G., et M. Antonietta Marongiu. « L’analisi del code switching nel contatto tra lingue geneticamente imparentate ». Dans XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, sous la direction de Maria Iliescu, Heidi Siller-Runggaldier et Paul Danler, 1–269. Berlin, New York : De Gruyter, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783110231922.1-269.

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2

Lőrinczi, Marinella. « Linguistica e politica. L’indagine sociolinguistica sulle «lingue dei sardi» del 2007 e il suo contesto politico-culturale ». Dans Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, sous la direction de Emili Casanova et Cesáreo Calvo, 643–52. Berlin, Boston : DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110299915.643.

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3

« Tertium datur. Per una nuova interpretazione della “genesi” delle lingue romanze ». Dans Dialettologia, geolinguistica, sociolinguistica, 485–90. Max Niemeyer Verlag, 1998. http://dx.doi.org/10.1515/9783110934038.485.

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4

« Le parole particelle nel romeno. Con riferimento ad altre lingue romanze ». Dans Dialettologia, geolinguistica, sociolinguistica, 503–8. Max Niemeyer Verlag, 1998. http://dx.doi.org/10.1515/9783110934038.503.

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5

« Etimologia multipla. Un problema di geolinguistica e di sociolinguistica : il caso romeno ». Dans Sezione 1, Grammatica storica delle lingue romanze, 393–402. Max Niemeyer Verlag, 1998. http://dx.doi.org/10.1515/9783110961522.393.

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6

Croft, William. « English as a Lingua Franca in the Context of a Sociolinguistic Typology of Contact Languages ». Dans Language Change, 44–74. Cambridge University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1017/9781108675000.005.

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7

« Stable or Variable Russian ? Standardisation versus Pluricentrism ». Dans Politics of the Russian Language Beyond Russia, sous la direction de Christian Noack, 187–214. Edinburgh University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474463799.003.0009.

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Résumé :
Pluricentricity of the Russian language is a new topic in sociolinguistic research and an often-contested issue by the speakers of the dominant variety in the metropolis. The chapter analyses centrifugal tendencies in the development of Russian that have intensified since the demise of the Soviet Union. De-Russification of the former Soviet republics a massive emigration wave led to the formation of Russian-speaking enclaves on different continents. The liberalization of language policies in Russia in the 1990s gave way to an intolerant attitude to the deviations from the dominant variety. Russia’s attempts to use the common language and culture to create allegiances with the home country among Russian speakers outside the nation seem to be too rigid to attract diasporans. Imposing the “norm”, illusory even in the nation itself, is counterproductive in the diaspora where integration into host societies and language contacts with the local speech communities inevitably cause gradual formation of regional non-dominant varieties of the Russian language. The chapter makes cross-country comparisons, discusses diaspora attitudes to Russian language maintenance motivated by Russian-language commodification and the utility of Russian as a lingua franca in post-Soviet émigré communities.
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