Thèses sur le sujet « Società in controllo pubblico »
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MONTEFIORI, CLAUDIO. « La corporate governance e gli amministratori indipendenti : le società quotate a controllo pubblico ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1072.
Texte intégralThe topic of the government of the companies has always interested and stimulated scholars of various economic and social disciplines. In the recent years, the particular attention for this topic is the result of many financial and accounting scandals that have upset, worldwide, the government of the companies and its ability to support itself without a shared legislation. It should be noted, as a result, that various interventions have tried to create better guarantees for the investors, increasing duties and fulfillments for managers and worsening punishments when from the inquiries made it appears that specific crimes have been perpetrated. In this context, above all in the public companies, the role of the outside directors is very important; in fact the outside director, for his non involvement and freedom from every conflict of interest towards the management, is the most suitable person to keep an eye on the interests of all people involved.
Santaniello, Rossella. « L’impatto reputazionale nelle società private in controllo pubblico : il caso dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2562.
Texte intégralThis thesis focused on the role and importance of corporate reputation within a peculiar type of enterprise, represented by public controlled societies, subject with a dual profile but of intense interest, especially following the entry into force on 23 September 2016 of Legislative Decree 19 August 2016, n. 175. In that regard, it should be noted that the term "private companies in public control" adopted as the title of this dissertation is deliberately improper. The correct locus is that of a "public-controlled company" but has been employed in order to evoke the broad formula adopted by the Italian legislator and ANAC in the Guidelines for the Implementation of Corruption and Transparency Prevention Regulations. The focus was on the Polygraphic Institute (IPZS), which, as is well-known, exclusively engages in important activities involving the primary interests of the State, from security to health protection, from anti-money laundering to the preparation of methodologies and tools for essential vigilance and control activities. The issue of corporate reputation for a firm’s success is widely accepted as a strategic, intangible asset capable of generating returns and competitive advantage. In the context of this conceptual framework, the thesis examines the process of measuring corporate reputation both from a multistakeholder perspective and from a perspective of Corruption and Trasparency Prevention Regulations adopted by IPZS. According to a stakeholder engagement approach, such actors can be classified on the basis of the extent/degree of interest nourished towards the organization – relational attitude –, with reference to the support provided to carrying out the firm’s activities, or to the role played by those part of the relational network. Therefore, from the perspective of the latter representing opportunities or threats and in consideration of attitudes which are either helpful or otherwise, potentially four sub-groups of stakeholders can be delineated. If the onus is on governance to create a balance between the needs of the various stakeholders in order to continue to produce and distribute wealth, a relevant issue in this study is that of the way to detect critical interlocutors (in terms of 5 relevance and number) from a corporate reputation perspective. The most evident advantage is that of proposing a theoretical model of analysis of corporate reputation providing precise indications of management and an operative measuring tool capable of grasping the different impressions perceived by the various stakeholders. [edited by Author]
XIV n.s.
Nalesso, Valentina <1988>. « Pianificazione e controllo degli investimenti in una società di servizi pubblici : il caso ETRA SPA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3499.
Texte intégralGobbo, Federica <1995>. « Controllo e regolazione nelle società a partecipazione pubblica dagli enti locali. Il caso di Hydrogea S.p.A ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16725.
Texte intégralCarrano, Giovanna. « L’impatto dei sistemi di pianificazione e controllo sui percorsi di risanamento delle società partecipate pubbliche. Potenzialità e limiti alla luce della “riforma Madia” ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2681.
Texte intégralIl presente lavoro di ricerca ha come oggetto il processo di cambiamento che ha caratterizzato le società partecipate pubbliche negli ultimi anni, focalizzando precisamente la propria attenzione su quanto previsto dal decreto legislativo 175/2016 Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica emanato in attuazione della riforma Madia, che ha richiamato l’attenzione degli studiosi di discipline economiche ed, in particolare, di economia aziendale. L’introduzione dei modelli di gestione manageriale, il cambiamento dei valori guida dell’agire amministrativo, il continuo mutamento dei rapporti di forza tra componente politica e componente gestionale riaffermati a tutto tondo dal d.lgs. 175/2016, richiedono agli Enti locali, ai fini di gestire il rapporto con le aziende partecipate, una nuova capacità di pianificazione e controllo strategico. Gli strumenti previsti a supporto di questo nuovo agire, sebbene innovativi e di indubbia utilità, riusciranno a supportare l’Ente in una corretta azione di pianificazione e controllo strategico? Con la presente ricerca si è inteso comprendere la possibilità di supportare tale processo mediante l’utilizzo degli strumenti di programmazione e controllo nel risanamento delle società partecipate pubbliche, prima di raggiungere l’area della liquidazione giudiziale. Appare, a questo punto necessario definire l’obiettivo della ricerca: individuare, cioè, gli strumenti che possano integrare quelli esistenti e supportare l’organo di governo e il management delle società partecipate come richiesto loro, dall’attuale Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, nell’individuazione degli obiettivi strategici, nella loro definizione ed articolazione e nella verifica del grado di raggiungimento degli stessi ai fini del risanamento delle medesime. Tali strumenti devono consentire di modellizzare una realtà complessa come quella delle società partecipate, tenendo conto delle influenze reciproche tra le variabili e restituire, al tempo stesso, indicazioni facilmente leggibili e interpretabili, che favoriscano la condivisione delle strategie all’interno delle società partecipate. Per indagare un tema così complesso, secondo un approccio economico aziendale, è stata adottata una metodologia deduttiva, che ha visto lo svolgimento di due fasi fondamentali. Nella prima fase deduttiva è stata posta in essere un’analisi della copiosa produzione normativa che ha riguardato il settore dei servizi pubblici locali, partendo dalle riforme poste in essere all’inizio del XX secolo. Grazie a questo studio è stato possibile comprendere i profondi cambiamenti che la materia ha subito nel corso degli anni, al mutare dei contesti di riferimento. Il ricorso al mercato e l’affermarsi di nuove aziende di gestione dei servizi, hanno 3 fatto sorgere nuove problematiche di governance per gli enti locali. Si è quindi provveduto a verificare, innanzitutto, se amministrazioni territoriali e soggetti gestori possedessero requisiti aziendali. Considerati come aziende, l’ente locale e i soggetti gestori nel loro insieme formano un gruppo, all’interno del quale il primo assume il ruolo di holding. In tal senso, è stata analizzata la dottrina economico aziendale in tema di governance delle amministrazioni territoriali sulle proprie consociate, definendo i poteri di indirizzo e coordinamento dell’ente locale e l’attuale normativa sul tema del controllo sugli organismi partecipati introdotta dalla riforma dovuta al decreto legge 174/2012. Sempre nella stessa fase deduttiva, ampio spazio è stato dato all’analisi della letteratura in tema di crisi di impresa, allo studio della normativa nel contesto italiano di riferimento e all’ inerente letteratura economico-aziendale. La seconda fase deduttiva ha visto l’analisi, tramite il pensiero degli studiosi di Economia Aziendale e alla luce della letteratura citata, delle caratteristiche, delle funzioni, dei contenuti, delle potenzialità e dei limiti degli strumenti di pianificazione e controllo a supporto della governance delle partecipate pubbliche, ai fini delle decisioni indirizzate alle strategie del risanamento. L’analisi condotta ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di ricerca, individuare gli strumenti che possano integrare quelli esistenti e supportare l’organo di governo e il management delle società partecipate nell’individuazione degli obiettivi strategici, nella loro definizione ed articolazione e nella verifica del grado di raggiungimento degli stessi ai fini del risanamento delle medesime, si pone in prospettiva futura, su propositi di auspicio nella promozione di strumenti di gestione della crisi e di rendere la loro implementazione ancor più rispondente ai criteri di efficienza di tempestività ed equità. D'altronde il lavoro di ricerca condotto è riuscito a costruire un quadro chiaro e dettagliato sulla situazione futura, che si prospetta alle società partecipate pubbliche, definita dal nuovo Testo Unico entrato in vigore. Una nuova situazione che concerne, in modo particolare, le società in house che saranno sottoposte a procedure concorsuali e che non potranno fare più affidamento sull’obbligo dell’ente socio di ripianare le loro perdite, tanto più se fortemente indebitate, con la conseguenza che, in definitiva, dovranno provvedere loro stesse a fronteggiare la situazione nel miglior dei modi possibili in caso di crisi, pertanto sarà necessario cambiare, in modo radicale, il modus operandi di gestione che finora hanno adottato, mediante anche la predisposizione di specifici programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale, in grado di prevenire la degenerazione in situazione patologiche gravi. 4 In questa prospettiva, il lavoro si propone di fornire un utile strumento per le società di partecipazione pubblica, con l’intento seppur minimo di apportare contestualmente uno sviluppo agli studi sulla materia, ma al contempo, sottolineare che nel momento in cui viene predisposto e presentato un piano di risanamento, si delinea ad ogni modo un progetto di impresa, che è ex se mutevole, cangiante, in quanto la realtà operativa non è e né mai sarà esattamente inquadrata all’interno di schemi preconfezionati, per quanto formulati con diligenza professionale, pur sempre sulla carta come business plan, piani di budget. La predisposizione, in contenuti minimi e in via generale, di un piano di risanamento, per le società partecipate pubbliche che versano in situazione di crisi, non ha altro scopo che esortare le stesse a cambiare il proprio modus operandi. I fenomeni patologici che si sono verificati, con frequenza crescente, in questi ultimi anni, non dovrebbero prodursi a fronte dell’osservanza delle norme del nuovo Testo Unico prese a riferimento nel lavoro di ricerca. Gli strumenti appena descritti possono fornire un rilevante contributo alla governance delle società partecipate pubbliche. Occorre osservare, tuttavia, che la realtà, ad oggi, appare arretrata e non ancora in grado di adottare efficacemente documenti complessi quali i piani d’impresa, appare quindi opportuno delineare un cammino che porti alla redazione di tali strumenti in modo graduale e senza fratture traumatiche con l’attuale operatività delle partecipate pubbliche. Prendendo, in considerazione, il fatto che il Testo Unico è entrato in vigore a Settembre 2016, la ricerca pone in evidenza una serie di fattori frenanti che possono essere riassunti come segue: - non perfetta compatibilità degli obiettivi e dei tempi di natura gestionale; - inadeguata preparazione sia del livello gestionale sui temi della pianificazione e controllo strategico; - normali resistenze al cambiamento; - inadeguatezza dei sistemi informativi Il seguente lavoro di tesi non analizza il fenomeno delle partecipate pubbliche mediante l’indagine dell’analisi empirica e di conseguenza non prevede nessuna fase induttiva. Non si fa ricorso a dati primari appositamente raccolti per gli specifici fini della ricerca che si sta conducendo, visto che il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica è in vigore da Settembre 2016. Gli unici dati presenti nell’elaborato fanno riferimento a dati secondari utili per inquadrare il fenomeno delle partecipate pubbliche, in senso generale. In merito, si evidenzia 5 che diverse sono le banche dati a cui si può fare riferimento sul tema delle partecipate pubbliche in Italia, infatti, al momento in Italia, diversi dipartimenti e organi, per legge, sono tenuti a raccogliere le informazioni sul fenomeno in oggetto, come la Consob, la Corte dei Conti, il Dipartimento del Tesoro (MEF), ed altri. Nel lavoro di tesi è stata presa in considerazione, al fine del recupero di informazioni aggiornate sul fenomeno in oggetto, la banca dati Istat e precisamente il Comunicato del 23 dicembre 2016. Il presente lavoro, mettendo in luce alcune criticità proprie dei gruppi pubblici locali e proponendo alcune possibili soluzioni strumentali, lascia aperti spazi per ricerche future. In particolare, potrebbe essere utile implementare ricerche quantitative sui temi trattati con l’ausilio di questionari e interviste per meglio comprendere le peculiarità e le problematiche che caratterizzano le società partecipate pubbliche, nella percezione degli operatori, in modo tale da mettere in luce i gap informativi maggiormente sentiti. Potrebbe essere interessante indagare in maniera approfondita, sempre con l’ausilio degli operatori, le esperienze degli enti più avanzati in tema di sistemi di programmazione e controllo a supporto della governance. In particolare, sarebbe possibile verificare le condizioni che hanno consentito l’adozione di tali sistemi, per poi focalizzarsi sulle metodologie utilizzate per introdurre i diversi processi e strumenti. Infine sarebbe di sicura utilità il confronto con studiosi ed operatori di altri Paesi, in modo tale da dar vita ad una comparazione a livello internazionale sulle tematiche indagate, verificando le soluzioni adottate in altre realtà e valutandone l’applicabilità al contesto italiano. [a cura dell'autore]
XV n.s. (XXIX)
Spedicato, Giorgio <1978>. « Diritto d'autore e interesse pubblico nella società dell'informazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/910/1/Tesi_Spedicato_Giorgio.pdf.
Texte intégralSpedicato, Giorgio <1978>. « Diritto d'autore e interesse pubblico nella società dell'informazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/910/.
Texte intégralGiovanetti, Silvia. « Eugenetica e Società. Il discorso pubblico sull'eugenetica in Italia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426520.
Texte intégralQuesto lavoro di ricerca si pone l’obbiettivo di indagare, attraverso lo studio di una particolare pratica bio-medica, come sapere scientifico, pratiche bio-mediche, orientamenti istituzionali e dibattito pubblico vadano a legarsi e allo stesso tempo influenzarsi reciprocamente, dando luogo ad un rapporto di co-produzione tra scienza e società. La tesi mira dunque all’analisi del discorso pubblico attorno ad una specifica pratica scientifica, individuata appunto nell’eugenetica, per analizzare le modalità attraverso cui si configura il rapporto tra scienza e società, al fine di individuare, inoltre, come all’interno dei processi discorsivi vengano tradotti elementi propri del contesto sociale. La scelta di concentrare l’attenzione attorno ai dibattiti relativi alla cosiddetta eugenetica si lega da un lato all’importanza assunta dalla vecchia eugenica nei programmi biopolitici del secolo scorso e dall’altro per il carattere problematico che vanno a costituire determinate tecnologie di riproduzione assistita, di diagnostica (prenatale e preimpianto) cui verrebbero apposte le etichette di nuova eugenetica. La problematicità in questo caso è data dal fatto che tali pratiche intervenendo come rottura delle classificazioni “naturali” (o ritenute tali) dell’ordine morale e sociale ed interferendo appunto del delicato ambito della riproduzione, contribuirebbero ad alimentare confusione all’interno di categorie sociali e concettuali preesistenti, considerate fondamentali ed assodate. In questi dibattiti, dunque, attraverso la ricerca di una regolamentazione delle pratiche biomediche si vanno a costituire diverse visioni della società, vengono esplicitati e rivendicati valori e si discute il ruolo di istituzioni come la scienza e la Chiesa. La tesi indaga quindi i modi attraverso cui l’eugenetica si è relazionata al contesto sociale, ovvero come sia stata influenzata da due diversi modelli di concepire la società (ovvero da un modello collettivista prima ed uno individualista poi) e come abbia partecipato alla costruzione delle coscienze e delle rappresentazioni collettive di questi modelli. Inoltre, questa tesi cercherà anche di spiegare come l’eugenetica da pratica sostanzialmente accettata a livello sociale sia oggi diventata un termine negativo che influenza il dibattito sulle nuove pratiche di diagnosi genetica.
Andreon, Arianna <1992>. « Il controllo di gestione di una società cooperativa vitivinicola ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10548.
Texte intégralCabianca, Alessandro <1974>. « Le Società del Trasporto Locale Tra crisi economica, Servizio Pubblico e Libertà d'Impresa ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8691/1/CABIANCA%20A%20Le%20societ%C3%A0%20del%20trasporto%20pubblico%20locale%20tra%20crisi%20economica%20servizio%20pubblico%20e%20libert%C3%A0%20d%27impresa.pdf.
Texte intégralThis research focuses on the relationship between public services and the freedom of enterprise. The aim is to investigate on the impact of the public service regime on private and public operators from a functional and organizational point of view. This phenomenon is considered through the lens of the local public transport, in its specification of public passenger transport; this takes on particular significance in the current historical crisis, which has ha serious repercussions for the sector. In particular, the research topics concerne: -the identification of the market sectors reserved to the public service and the sectors opened to the regime of freedom of business -the relationships between the public service of the collective transport of people and the adjacent markets; -the impact on the involved economic subjects of a part of the public service regime, with a special focus on the massive presence in this sector of publicly owned companies.
Vitale, Carmen <1977>. « Governo societario e tutela dell'interesse pubblico nelle società per la gestione dei servizi pubblici locali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/500/1/TesiCarmenVitale.pdf.
Texte intégralVitale, Carmen <1977>. « Governo societario e tutela dell'interesse pubblico nelle società per la gestione dei servizi pubblici locali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/500/.
Texte intégralNovaretti, S. « LE 'AZIONI PER IL PUBBLICO INTERESSE' IN CINA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/156260.
Texte intégralSignor, Marialuisa <1990>. « La responsabilità amministrativa delle società : l'organo di controllo societario e le funzioni dell'organismo di vigilanza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6187.
Texte intégralManzato, Giuseppe <1961>. « Dentro la secolarizzazione : la società del pluralismo inedito tra disincanto e re-incanto : cristianesimo e spazio pubblico ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8823.
Texte intégralDella, Monica Annalisa. « Il controllo della costituzionalità delle leggi tra fantasmi del passato e prospettive del futuro ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/128.
Texte intégralLa problematica della legittimazione democratica degli organi di giustizia costituzionale si caratterizza da sempre, in Europa e non solo, come un fertile terreno di vivace scontro tra opinioni contrastanti. Risale, infatti, alla nascita stessa della giustizia costituzionale, come sistema di tutela delle Costituzioni moderne, il dibattito dottrinale sulla compatibilità con il sistema democratico-rappresentativo della previsione di un organo di giurisdizione costituzionale non rappresentativo in senso proprio, chiamato a sindacare la conformità o meno di un atto legislativo espressione della volontà della maggioranza al testo della Costituzione. La tematica in questione, di interesse comune a molti Paesi europei, tra cui figura anche il nostro, si è sviluppata parallelamente alla crescita e all'evoluzione della giustizia costituzionale; nata, infatti, come sistema di controllo di costituzionalità delle leggi, e, quindi, come strumento per rendere effettiva ed operante la Costituzione, a cui è precluso ogni giudizio di merito sulle scelte operate dal legislativo, a causa di una combinazione di fattori diversi (l’ ampliamento degli strumenti decisori a disposizione, o l’applicazione del principio di uguaglianza come criterio di ragionevolezza) la giustizia costituzionale ha superato, sempre di più , nel corso degli anni, i limiti della legittimità, invadendo, secondo taluni, il campo del merito legislativo. A fronte, quindi, della propensione dei giudici costituzionali al rischio di uno sconfinamento nel merito degli atti del legislativo, l' elaborazione teorica, per anni, si è animatamente dibattuta sulla necessità o meno di ancorare il “giudice delle leggi” ad elementi che potessero ricondurlo ai classici canoni della democrazia rappresentativa fondata sulla sovranità popolare. Questi, dunque, in estrema sintesi, i termini di un dibattito che da molti si considera ormai sepolto da tempo, ma che, invece, sembrerebbe essersi rinvigorito alla luce dei cambiamenti politico- istituzionali che caratterizzano oggigiorno il nostro Paese e che suscitano una serie di discussioni e polemiche in particolare sull'assetto dei poteri dello Stato. Infatti, una parte della dottrina osserva come, negli ultimi anni, la nostra Costituzione ha subito una serie di attacchi frontali da parte delle forze politiche, sottolineando anche una sorta di uso “maggioritario” della Costituzione nelle più recenti proposte di revisione della stessa; in tali casi sembrerebbe, cioè, che le forze politiche di maggioranza tendano ad approvare una propria costituzione, stravolgendo il carattere “antimaggioritario”della stessa. E' evidente come tutto ciò possa influire anche sul ruolo dell'organo che istituzionalmente è chiamato a tutelare la Costituzione in funzione antimaggioritaria e più precisamente a garantire la conformità delle leggi approvate dalla maggioranza del momento alla Carta fondamentale. Tale scenario, dunque, comporterebbe, secondo alcuni, un ruolo del Giudice costituzionale più difficile e delicato, oltre che soggetto ad una sempre più maggiore “politicità” della sua attività; ciò, allora, induce, di conseguenza, ad una riflessione ulteriore sul ruolo (che qui non vuole essere oggetto di indagine, ma magari creare uno spunto per un'ulteriore analisi in merito) che, alla luce di quanto affermato, la giustizia costituzionale dovrebbe ricoprire e quindi anche sulla fonte di legittimazione, democratica o meno, delle sue funzioni. Il problema in questione, inoltre, tocca, necessariamente, anche le modalità di distribuzione della res publica, risultando essere quello più sentito (con maggiore o minore gravità) allo stato attuale nel nostro Paese, poiché attiene al rapporto tra politica e giurisdizione o, per meglio dire, tra potere politico e potere giurisdizionale. Sembra, infatti, che il baricentro del sistema, dal punto di vista istituzionale, tenda a dislocarsi sugli organi titolari delle funzioni legis executio; tra queste ultime è, chiaramente, compresa quella giurisdizionale che, ponendosi a ridosso delle concrete e specifiche vicende sociali, esercita le sue funzioni attraverso l'interpretazione e l'applicazione delle norme, un'attività questa delicata e complessa che spesso si traduce in un adattamento della regola alle peculiarità del caso. Queste ultime considerazioni hanno portato parte della dottrina a evidenziare il rischio di un incontrollato potenziamento del circuito dell'apparato giustizia, e, più in particolare per ciò che ci riguarda, della giustizia costituzionale; quest'ultima, infatti, essendo sottratta alla logica democratica – rappresentativa, sembra godere di una legittimazione di tipo tecnico e che potrebbe comportare il non auspicabile superamento del “governo delle leggi” a favore del “governo degli uomini”. Alla luce, quindi, di tali osservazioni, l'obiettivo di questo lavoro di analisi metagiuridica vuole, attraverso la ricostruzione delle posizioni attualmente dominanti nel dibattito in Italia sulla legittimazione democratica della giustizia costituzionale, offrire spunti di comprensione sulla utilità o meno del confronto oggi su tale problematica, per capire cioè se ha ancora un senso la ricerca di elementi che possano collocare gli organi di giustizia costituzionale all'interno del circuito democratico- rappresentativo tradizionalmente inteso, oppure al di fuori di esso. Preliminarmente si è reso, inoltre, necessario soffermarsi sull'analisi delle tradizionali teorizzazioni sulla legittimazione del potere pubblico che, oggigiorno, sembrano essere in crisi e lasciare il posto a nuove forme di legittimazione. L'analisi delle principali teorizzazioni sulle forme di legittimazione del potere pubblico, da quelle più tradizionali sino a quelle più recenti, è utile, infatti, per comprendere l'influenza che le stesse hanno esercitato sulle riflessioni teoriche riguardanti la legittimazione della Corte costituzionale. Inoltre, a conclusione di questo lavoro, sono state svolte alcune brevi riflessioni sul concetto di democrazia, in quanto il tema della legittimazione democratica della giustizia costituzionale, al di là della diversità di visione dello stesso come problematica urgente da risolvere o meno, stimola un ripensamento, se così si può dire, sul significato più profondo della democrazia nello stato attuale delle nostre società. [a cura dell'autore]
VIII n. s.
Ortis, Silvia <1989>. « Il potere di controllo tecnologico datoriale e la tutela della 'privacy' dei lavoratori nella società digitale ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/17823.
Texte intégralSaran, Federico <1993>. « Il controllo di gestione nell’azienda divisionale. La trasformazione di un gruppo in un’unica società. Caso Battistella Company ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12381.
Texte intégralSOBRERO, VANESSA. « Contributo allo studio del comitato per il controllo interno delle società quotate : inquadramento giuridico, analisi economica e profili applicativi ». Doctoral thesis, Università Bocconi, 2008. https://hdl.handle.net/11565/4051217.
Texte intégralBrian, Giulia. « Il segreto svelato. Antonio Fogazzaro, i suoi lettori e la società letteraria attraverso la corrispondenza ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424211.
Texte intégralQuesta tesi, sulla scia delle nuove acquisizioni documentarie e metodologiche emerse durante il convegno Fogazzaro nel mondo (Vicenza, 2011) e la giornata di studi Antonio Fogazzaro e Padova (Padova, 2012), propone un’immagine dello scrittore non nota, chiarendo zone poco o per nulla frequentate dalla critica sia sulla figura “pubblica” del letterato vicentino nei suoi rapporti con la società letteraria e l’industria editoriale, sia sul piano più strettamente “privato”. La tesi è strutturata in una prima sezione composta di tre saggi e in una seconda che raccoglie una mole cospicua di documenti inediti. In particolare sono ricostruiti nella loro interezza i carteggi di Fogazzaro con la figlia Gina e con l’editore Ettore Baldini. La maggior parte dei documenti proviene dalla Biblioteca Bertoliana di Vicenza. Il capitolo introduttivo presenta la concezione fogazzariana di pubblico e lo spazio occupato da quest’ultimo nell’officina letteraria dello scrittore vicentino, quindi traccia un profilo dei lettori di Fogazzaro e ricostruisce la formula del successo dei romanzi a partire dalle reazioni dei lettori stessi. Ciascuna opera si irradiava attraverso tre cerchie concentriche di lettori: il pubblico più stretto, composto da familiari e amici che avevano il privilegio di seguire da vicino la tessitura delle trame attraverso il racconto orale e le anticipazioni per via epistolare, la cerchia composta da critici letterari e scrittori che accedevano alle bozze dei romanzi, e il vasto pubblico. Nel secondo capitolo viene approfondito il rapporto con Gina, fedelissima lettrice delle opere del padre, rappresentante del pubblico familiare: la corrispondenza tra i due ha il pregio di dare accesso alla dimensione privata dello scrittore e attraverso di essa a quella più intimamente artistica. Nello specifico viene preso in esame il ruolo di Gina come lettrice del padre, il rapporto tra letteratura e realtà storico-biografica, la biblioteca condivisa, la società culturale con cui lo scrittore interagiva, la fucina all’interno della quale furono elaborati i romanzi, la concezione della scrittura letteraria. Inoltre è stata posta particolare attenzione alla rete sociale che le lettere portano in evidenza, dal momento che il pubblico si relazionava non solo con lo scrittore, ma anche con il filantropo, il maître à penser, il politico. Infine nel terzo capitolo, dilatando lo sguardo dal pubblico familiare alla società letteraria, attraverso lo studio delle comunicazioni epistolari tra Fogazzaro e Baldini viene approfondito il rapporto tra lo scrittore e i suoi editori per entrare nel cuore dell’officina artistica, per ripercorrere il processo che conduce dall’ideazione di un’opera alla contrattazione con l’editore, la storia dell’oggetto-libro e la ricezione. Lo scambio epistolare ha apportato contribuiti inaspettati all’indagine sulla gestazione e il lancio editoriale dei romanzi, in particolare del Santo e di Leila, e ha permesso alcune riflessioni sull’orizzonte di attesa che orienta la produzione fogazzariana.
MORGESE, MIRTA. « Il divieto di concorrenza nella società a responsabilità limitata ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/94209.
Texte intégralThis research aims at investigating whether ban on competition set by the Italian legal system with regards to members of partnerships (società di persone: art. 2301 Italian Civil Code) and directors of public companies (società per azioni: art. 2390 Italian Civil Code) can be applied to members and directors of limited liability companies (società a responsabilità limitata). The mentioned legal provisions command to said subjects an absolute preclusion to exercise – both on their or a third party’s behalf – activities that would result in a competitive behaviour vis-à-vis the entity they represent; and to acquire a non-limited participation in competing entities. The research question is grounded on the 2003 Reform that eliminated a referral to art. 2390 from the statutes of limited liability companies – the new statutes provide greater voice and control rights for members of such companies, thus rendering non-compete prohibitions inadequate. The new role that is played by LLCs members, on the contrary, justifies an interpretation that makes non-compete statutes applicable to them. LLCs have undergone a continuous reform process (see art. 57 d.l. n. 50/2017 and art. 377 d.lgs. n. 14/2019) that have opened them up to on-the-market financing, and the new Insolvency Code permits an exclusion of LLCs’ members from the management – these trends obviously have an impact on the answers to the research question. The research shows that the issue at stake concerns both LLCs and PLCs – unclear are both the subjective and objective requisites for the application of non-compete statutes, given that unclear are the rationales behind it. The research investigated such rationales, by means of a literature review since the Codice di Commercio dated 1865. The outcome showed how non-compete statutes play both an internal and external role – the former favours an unbiased exercise of directors’ powers while the latter prevents damages that might arise from the abuse of privileged information obtained through the exercise of control powers within a competing entity. The discussion then moves on to the application of non-compete statutes to LLCs’ directors, so to understand whether the aims of the provision can be achieved with respect to said companies. First of all, the research shows how the arguments brought forward by those who oppose an analogical interpretation of PLC’s statutes to LLCs are weak because limited to the consideration that highlights the differences in legal regimes on directors’ conflicts of interests in the two legal models. Indeed, such differences are not grounded on a lesser request of impartiality in their mandate but, rather, on a stronger set of control rights that LLCs’ members enjoy vis-à-vis PLCs’ ones. Having overcome such arguments, the research investigated whether art. 2390 is still applicable to LLCs’ directors, given the new wording of art. 2475 that assigns the management of the corporation to directors only, thus assimilating PLCs’ directors to LLCs’ ones, thus subjecting the latter to the statutes of the former. A distinction was made between organizational and operational direction, arguing that only the former is reserved to directors, while the latter can be exercised by members as well. Likewise, the research showed how such an analogical integration of the legal provisions set for LLCs can be operated only when companies adopt bylaws that allow them to resort to on-the-market financing, even if just sporadically. This outcome helped in showing that the adoption of a legal regime that resembles the one in which non-compete statutes are present cannot alone ground the analogical application of such provisions to the other legal regime. Such an outcome was actually grounded on the observation that no other provisions that protects non-competition interests are present in the statutes of Italian LLCs – this would result in a normative void that legal operators must fill resorting to analogy. Lastly, the research concludes by investigating the application of non-compete statutes to LLCs’ members. The analysis examined the rights and powers enjoyed by LLCs’ members so to understand whether their scope is so broad to (i) assimilate them to partnerships’ members and thus (ii) justify the application of non-compete provisions to them. Given that the scope of such rights and powers does in fact justify a reaction of the legal system, the research continued in the analysis of the current legal system so to verify whether other legal provisions protect LLCs from a conflicting exercise of voice and control rights members enjoy; something absent in the statutes regulating partnerships. The outcome of this prong of research concluded by stating that no other provision shields LLCs from negative interferences in the management of the company, therefore having no rule in place that prevents damages from anticompetitive behaviour to occur. Concluding, the research continued in understanding whether such non-compete statutes are applicable to every member of an LLC or rather only to those who have a take that habilitates them to the exercise of the rights provided for by art. 2479 co. 1 c.c.: The point made is that the statutes should apply to every member. Such a conclusion has no impact on the preferability of LLCs vis-à-vis PLCs given that private autonomy can decide to opt out from the default system. A brief investigation on how bylaws can interfere on the application of non-compete statutes to LLCs members by altering their voice and control rights.
MORGESE, MIRTA. « Il divieto di concorrenza nella società a responsabilità limitata ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/94209.
Texte intégralThis research aims at investigating whether ban on competition set by the Italian legal system with regards to members of partnerships (società di persone: art. 2301 Italian Civil Code) and directors of public companies (società per azioni: art. 2390 Italian Civil Code) can be applied to members and directors of limited liability companies (società a responsabilità limitata). The mentioned legal provisions command to said subjects an absolute preclusion to exercise – both on their or a third party’s behalf – activities that would result in a competitive behaviour vis-à-vis the entity they represent; and to acquire a non-limited participation in competing entities. The research question is grounded on the 2003 Reform that eliminated a referral to art. 2390 from the statutes of limited liability companies – the new statutes provide greater voice and control rights for members of such companies, thus rendering non-compete prohibitions inadequate. The new role that is played by LLCs members, on the contrary, justifies an interpretation that makes non-compete statutes applicable to them. LLCs have undergone a continuous reform process (see art. 57 d.l. n. 50/2017 and art. 377 d.lgs. n. 14/2019) that have opened them up to on-the-market financing, and the new Insolvency Code permits an exclusion of LLCs’ members from the management – these trends obviously have an impact on the answers to the research question. The research shows that the issue at stake concerns both LLCs and PLCs – unclear are both the subjective and objective requisites for the application of non-compete statutes, given that unclear are the rationales behind it. The research investigated such rationales, by means of a literature review since the Codice di Commercio dated 1865. The outcome showed how non-compete statutes play both an internal and external role – the former favours an unbiased exercise of directors’ powers while the latter prevents damages that might arise from the abuse of privileged information obtained through the exercise of control powers within a competing entity. The discussion then moves on to the application of non-compete statutes to LLCs’ directors, so to understand whether the aims of the provision can be achieved with respect to said companies. First of all, the research shows how the arguments brought forward by those who oppose an analogical interpretation of PLC’s statutes to LLCs are weak because limited to the consideration that highlights the differences in legal regimes on directors’ conflicts of interests in the two legal models. Indeed, such differences are not grounded on a lesser request of impartiality in their mandate but, rather, on a stronger set of control rights that LLCs’ members enjoy vis-à-vis PLCs’ ones. Having overcome such arguments, the research investigated whether art. 2390 is still applicable to LLCs’ directors, given the new wording of art. 2475 that assigns the management of the corporation to directors only, thus assimilating PLCs’ directors to LLCs’ ones, thus subjecting the latter to the statutes of the former. A distinction was made between organizational and operational direction, arguing that only the former is reserved to directors, while the latter can be exercised by members as well. Likewise, the research showed how such an analogical integration of the legal provisions set for LLCs can be operated only when companies adopt bylaws that allow them to resort to on-the-market financing, even if just sporadically. This outcome helped in showing that the adoption of a legal regime that resembles the one in which non-compete statutes are present cannot alone ground the analogical application of such provisions to the other legal regime. Such an outcome was actually grounded on the observation that no other provisions that protects non-competition interests are present in the statutes of Italian LLCs – this would result in a normative void that legal operators must fill resorting to analogy. Lastly, the research concludes by investigating the application of non-compete statutes to LLCs’ members. The analysis examined the rights and powers enjoyed by LLCs’ members so to understand whether their scope is so broad to (i) assimilate them to partnerships’ members and thus (ii) justify the application of non-compete provisions to them. Given that the scope of such rights and powers does in fact justify a reaction of the legal system, the research continued in the analysis of the current legal system so to verify whether other legal provisions protect LLCs from a conflicting exercise of voice and control rights members enjoy; something absent in the statutes regulating partnerships. The outcome of this prong of research concluded by stating that no other provision shields LLCs from negative interferences in the management of the company, therefore having no rule in place that prevents damages from anticompetitive behaviour to occur. Concluding, the research continued in understanding whether such non-compete statutes are applicable to every member of an LLC or rather only to those who have a take that habilitates them to the exercise of the rights provided for by art. 2479 co. 1 c.c.: The point made is that the statutes should apply to every member. Such a conclusion has no impact on the preferability of LLCs vis-à-vis PLCs given that private autonomy can decide to opt out from the default system. A brief investigation on how bylaws can interfere on the application of non-compete statutes to LLCs members by altering their voice and control rights.
LUCREZIO, MONTICELLI CHIARA. « Alle origini della polizia moderna : apparati di controllo ecclesiastici e nuovi sistemi di polizia nella Roma del primo Ottocento ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/794.
Texte intégralThe police apparatuses emerged in the European states of 18th-19th centuries have been widely studied as a subject particularly relevant to the understanding of modernization processes. In recent years new approaches to social practices, popular legitimization, administrative and professional cultures, have enriched traditional views based on institutional and judiciary studies. This research follows such new approaches, focussing on Rome in the era of Restoration, when a modern police was established with institutional and organizational characteristics quite similar to the Italian and European model. Even in such a peculiar context as the State of the Pope, strictly bound to the legacy of ancien regime, some models of government exported by the French were maintained. The General Police Department was clearly established in 1816 on the pattern of the French heritage. This new centralised body overlapped the former ecclesiastic control structures, created since the time of the Trento Council. Priests and policemen operated simultaneously in the urban territory of Rome for implementing their tasks of surveillance of the public order (identity certification, check of population mobility, release of passports) and of “buon costume” (bids, warnings, judiciary denounciations), depending however from different administrative bodies, although under the unified rule of the King-Pope. Consequently, two opposite approaches either toward increased “sacralisation” (based on parishes reform in 1824 and Giubileo in 1825) and toward “secularisation” of the city confronted each other, implying distinct concepts of government. But those two concepts also showed mutual influence. While in other countries of Catholic Europe, to begin from 18th century reforms, the establishment of centralised police led to the abolition of ecclesiastic law courts and of their own control systems, in the State of the Pope a coexistence emerged between old and new institutions. Such peculiarity allows the historian to examine and compare two different sets of sources. The research aims at assessing the elements of conflict and cooperation between the two police apparatuses, thus providing better knowledge of the balance between continuity and change in institutions and society during the first half of the 19th century. Three aspects have been particularly considered: the legal system, the relationship between different police bodies, the social perception and legitimization. The basic thesis here pointed out is that an interaction took place between church apparatuses and new police institutions in the field of control, registration and identification practices of the population. Our particular case study shows, at the same time, that ecclesiastic control mechanisms had some role in the formation of modern police. Such interpretative paradigm might reveal relevance to other European experiences, also presenting the persistence of ecclesiastic structures, even if underlying and less incumbent.
Roversi, Monaco Micol <1984>. « Le società a capitale pubblico locale per i servizi pubblici locali di rilevanza economica : condizioni per la costituzione e il mantenimento, e limiti operativi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5021/1/Roversi_Monaco_Micol_tesi.pdf.
Texte intégralThe research focuses on the role of the local authorities in the companies which manage the supply of public services of economic interest, within the new regulatory framework and the rules on the limits of the “in house providing” model, on the liberalization of the services of general interest, the organization on territorial zones (ambiti territoriali), and on the need to limit the expenditures. Four types of companies are identified: the semi-public companies where the private partner is selected by means of public tendering procedures, the so called “in house companies”, the companies selected by means of public and open tendering procedures, and the companies which do not hold the exclusive to provide the service. The research focuses on the possibilities of creating these companies and on their limits.
Roversi, Monaco Micol <1984>. « Le società a capitale pubblico locale per i servizi pubblici locali di rilevanza economica : condizioni per la costituzione e il mantenimento, e limiti operativi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5021/.
Texte intégralThe research focuses on the role of the local authorities in the companies which manage the supply of public services of economic interest, within the new regulatory framework and the rules on the limits of the “in house providing” model, on the liberalization of the services of general interest, the organization on territorial zones (ambiti territoriali), and on the need to limit the expenditures. Four types of companies are identified: the semi-public companies where the private partner is selected by means of public tendering procedures, the so called “in house companies”, the companies selected by means of public and open tendering procedures, and the companies which do not hold the exclusive to provide the service. The research focuses on the possibilities of creating these companies and on their limits.
Lucchetti, Alessandro <1968>. « L'integrazione verticale tra pubblico e privato.Una ricostruzione delle società a capitale misto per i servizi pubblici locali secondo le categorie della teoria economica dell’organizzazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7670/1/Lucchetti_Alessandro_tesi.pdf.
Texte intégralCore assumption of the research is that the joint participation and cooperation of public and private parties in a corporatized entity could be regarded and reconstructed as a hybrid organization within the theoretical model of the Transaction Cost Economics (TCE). The research is inteded to affirm that the IPPP is a hybrid” where the two parties (the public and the private one) combine joint efforts and competing goals. The research reveals the most distinctive legal features, within the Italian Jurisdiction, of this form of “Institutionalized PublicPrivate Partnerships (IPPP)” where the joint participation takes place within a corporatized entity. The TCE Approach to Institutionalised Public-Private Partnerships (IPPP) offers a new perspective on the legal reconstruction of the cooperation between the public entity and the private party. The Corporatized Hybribs organizations provide solutions to manage uncertainty due to contract incompleteness by means of embedded relationships within the corporate governance framework. Due to the long-term functioning, the IPPP must be able to adjust to changes in the economic, legal or tecnological environment and those changes must be assessed and approved in the context of the corporate relationship between the public entity and the Private Partner. The analysis, focused on the Italian legal system, confirms that company law and administrative law do matter and play a key role in the appropriate design of the transaction in order to avoid unbalanced relationship between the Private Partner and the Public Party which acts as Public Authority too (the so called “double alignment problem”).
Lucchetti, Alessandro <1968>. « L'integrazione verticale tra pubblico e privato.Una ricostruzione delle società a capitale misto per i servizi pubblici locali secondo le categorie della teoria economica dell’organizzazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7670/.
Texte intégralCore assumption of the research is that the joint participation and cooperation of public and private parties in a corporatized entity could be regarded and reconstructed as a hybrid organization within the theoretical model of the Transaction Cost Economics (TCE). The research is inteded to affirm that the IPPP is a hybrid” where the two parties (the public and the private one) combine joint efforts and competing goals. The research reveals the most distinctive legal features, within the Italian Jurisdiction, of this form of “Institutionalized PublicPrivate Partnerships (IPPP)” where the joint participation takes place within a corporatized entity. The TCE Approach to Institutionalised Public-Private Partnerships (IPPP) offers a new perspective on the legal reconstruction of the cooperation between the public entity and the private party. The Corporatized Hybribs organizations provide solutions to manage uncertainty due to contract incompleteness by means of embedded relationships within the corporate governance framework. Due to the long-term functioning, the IPPP must be able to adjust to changes in the economic, legal or tecnological environment and those changes must be assessed and approved in the context of the corporate relationship between the public entity and the Private Partner. The analysis, focused on the Italian legal system, confirms that company law and administrative law do matter and play a key role in the appropriate design of the transaction in order to avoid unbalanced relationship between the Private Partner and the Public Party which acts as Public Authority too (the so called “double alignment problem”).
GIACONI, MARTA. « Il lavoro nei processi di riorganizzazione dei servizi pubblici ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/47449.
Texte intégralCAMELI, RENATO. « La funzione di controllo della Corte dei Conti : profili evolutivi tra innovazioni amministrative, riforme costituzionali e processo di integrazione europea ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/667.
Texte intégralThe audit of the italian Court of Auditors: the evolution because of administrative innovation, constitutional reform and european integration First of all, there are an analysis about the historical reasons that were the basis of the Court’s institution and a general study about the l. n. 800/1862; subsequently, in the 1948, the Italian republican Constitution provides for the presence of an independent national control’s organ, like the Court, and, also, for the control over regions and local authority. Three different reasons bringed about an audit’s transformation, now in progress: at first, the development of public administration, today oriented towards economics and managerial profiles, to carry out the results and the targets; these development was promoted by important cultural studies, like “Rapporto Giannini” in the seventies, and by the legislative elaboration of principles like efficiency, effectiveness and economically. Second reason for the evolution of Court of auditors, was the constitutional reform in the 2001: the recent constitutional law n. 3/2001 supported the local authority’s autonomy and selfgovernment; consequently the Court’s role is today more important than in the past because this is a republican, and not only statal, independent audit’s organ. At last, third reason is the European integration’s process: the relationship between Italian Court, European Court of Auditors and others Supreme Audit Institutions national of control are problematic; the Treaty requires the Court's audit visits in the Member States to be carried out in liaison with the national supreme audit institutions or other competent national audit bodies: the cooperation is also the general principle.
CASTOLDI, FRANCESCO. « Il servizio idrico nazionale : problematiche attuali e prospettive di riforma ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20369.
Texte intégralBIANCHESSI, ANDREA. « COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO : IL RUOLO DELLA SOCIETA' CIVILE NELLE POLITICHE DELLA BANCA MONDIALE E DELL'UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/307.
Texte intégralThe present PhD thesis considers the relationships between the organisations of civil society and the international institutions in development cooperation's system through the analysis of the World Bank's and the European Union's policies. In the frame of cooperative and dialectic relationships will be verified the functions of the interlocutors of the civil society in relationship with the two international organisations and levels of partnership. Some problematic knots will be analysed such as the evaluation of projects' performance of the organisations of the social society (OSC) in order to verify the added value; the dichotomy between a top-down and bottom-up approach in the process planning of the local development; the representation and effectiveness of the OSC's contribution to the global governance for development. Two empirical cases of projects realised by an OCE will be showed. These are financed by the two above considered institutions in order to favour, through a “micro” analysis, the comprehension of possible differences regard to the theoretical picture, to the procedures of the project cycle and to the quantitative showed survey. Altogether it appears that the cooperation between the OSC and the international institutions has more benefits than costs and leads to a win-win partnership.
BIANCHESSI, ANDREA. « COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO : IL RUOLO DELLA SOCIETA' CIVILE NELLE POLITICHE DELLA BANCA MONDIALE E DELL'UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/307.
Texte intégralThe present PhD thesis considers the relationships between the organisations of civil society and the international institutions in development cooperation's system through the analysis of the World Bank's and the European Union's policies. In the frame of cooperative and dialectic relationships will be verified the functions of the interlocutors of the civil society in relationship with the two international organisations and levels of partnership. Some problematic knots will be analysed such as the evaluation of projects' performance of the organisations of the social society (OSC) in order to verify the added value; the dichotomy between a top-down and bottom-up approach in the process planning of the local development; the representation and effectiveness of the OSC's contribution to the global governance for development. Two empirical cases of projects realised by an OCE will be showed. These are financed by the two above considered institutions in order to favour, through a “micro” analysis, the comprehension of possible differences regard to the theoretical picture, to the procedures of the project cycle and to the quantitative showed survey. Altogether it appears that the cooperation between the OSC and the international institutions has more benefits than costs and leads to a win-win partnership.
SARACENI, BARBARA. « La revoca dell’amministratore di s.r.l. a confronto con l’ordinamento tedesco ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2011. http://hdl.handle.net/2108/202141.
Texte intégralThe purpose of this legal research is the examination of the discipline of the director’s revocation of Italian limited Company “s.r.l.”, regulated by art. 2476 Italian Civil Code, after the corporate reform of 2003. Such a matter has been subject of numerous interpretations by the Doctrine and Jurisprudence, as it raises many systematic problems not yet resolved. The Art. 2476 c.c. is one of the most controversial points of Italian corporate law; the legislator of the reform, in order to maintain the s.r.l. autonomy, has joined more legal institutions in the same article, with the intention of emphasizing the partner’s figure in the social contract, the organization and management of company. Making a parallel with the same German rules, more detailed and more systematic than the Italian ones, it is possible to notice some key differences and thus take any possible ideas for future reforms. The thesis consists of six chapters. The first chapter (“Historical and normative context”) is dedicated to the introduction of the birth of “s.r.l.” and the “GmbH”. After a brief history, there is a general comparison between the company types of two different systems, analyzing the salient features of both the company reforms: the Italian one, relative to s.r.l., in 2003; the German one, relative to the GmbH, in 2008 (the so-called Law MoMiG), with particular care of the responsibility in both the legal systems. The topic of the second chapter (“Directors’ duties and responsibilities”) is the issue of legal responsibility management activity, which plays a key role in the governance of Italian and German limited liability company and it is prodromal to remove the director from his office, if he’s soiled himself with acts of mismanagement. There is an overview of the ABSTRACT II Art. 2476, comma 1, c.c. with respect s.r.l. and § 46 GmbHG of the German system, analyzing the directors’ duties, diligence executable and the legal consequences of their violation. The third chapter (“Partner’s control rights”) is dedicated to information and consulting rights granted to the s.r.l. and GmbH partners, respectively by art. 2476, comma 2, c.c. and by § 51a GmbHG. Italian law sets the topic “Partner’s control right” in the rule with regard to the responsibility and to the removal of the director, who is guilty of acts of maladministration. For s.r.l. a novelty is represented not only by the more wideness of the aforesaid control rights, but above all by the title attributed to each member, regardless of the share capital owned. Therefore the new arrangement of controls predominantly is left to the partner’s individual initiative, approaching the s.r.l. to the model of the individual companies. Here the procedures are analyzed to the exercise of the right to information and consultation of both the partners, s.r.l. and GmbH, even by trusted professionals. The directors’ power, then, is examined to withhold the release of the requested informations, in order to protect the social interest from the disclosure of corporate data deemed private. In the fourth chapter (“The action of social responsibility and the removal of the s.r.l. director”) the liability action is analyzed towards the director, guilty of misconduct, in relation to precautionary action of removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. In this case the legislator has abolished the previous reference to the s.p.a. and he has introduced “also” the possibility to remove the individual director by a preliminary injunction. Extensive review is dedicated to the director’s diligence and to his exemption of liability, especially with regard to the manifestation of dissent. The same chapter examines the not so peaceful question of the procedural substitution, or if the individual s.r.l. partner acts in the proceedings in his own name, but for a right of the company, that becomes necessary joinder in the liability action. Then, other procedural aspects of the liability action are examined, such as the company possibility to disclaimer or to settle the action, the repayment of the costs of litigation due to the individual partner claimant and the limitation of actions. ABSTRACT III The fifth chapter (“The precautionary action of the s.r.l. director’s removal”) examines the many issues surrounding the precautionary action of the s.r.l. director’s removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. The s.r.l. director’s removal, in fact, has been inserted by the 2003 reform only as a precautionary measure. In fact, the legislator is silent about the possibility of the director’s removal through extra-judicial remedies, which, however, are analyzed in the search. During the essay one notes that the Art. 2476, comma 3, c.c. is a much debated issue by the doctrine and the jurisprudence, which have highlighted the gaps left open by the provision. In the same chapter there is the review of the conditions of the precautionary action of removal, that is periculum in mora and fumus boni iuris. Then one analyzes the possible relationship between the precautionary action of the s.r.l. director’s removal and the subsequent action for liability, an issue that has generated several lines of thought, conflicting with each other. In addition, there is the examination of the possible introduction of the precautionary measure ante causam, before introducing the action for liability. Finally, one mentions the remote possibility of the director’s removal through the Judge (in conformity with the Art. 2409 c.c.), disappeared after the famous judgment of the Constitutional Court n. 481/2005, which has categorically excluded the applicability of that provision to s.r.l., even to those ones supplied with board of auditors. The last chapter, the sixth (“The GmbH directors’ removal and feedback with the Italian legislation”), relates to the director’s removal in the German law, as regulated by § 38 GmbHG, comparing it with the Italian law. The cardinal principle of the German legislature in terms of the company director’s removal is the directors’ extra-judicial free revocability, with the exception of the restrictions contained in the articles of association. One analyzes the assumptions and mode of the removal procedure, with an emphasis on practical cases. Even the German legal system, like the Italian one, knows the precautionary action of the director’s removal, which is governed by the general provisions regarding the precautionary measures of the ZPO. With regard to arbitration, one analyzes the arbitrators’ power to removal the director with a precautionary measure. Finally, completing the ABSTRACT IV comparison with the German legal system, there are the gaps of the Italian law in terms of director’s removal, highlighting analogies and differences with the matching German rules. In conclusion, attention is drawn, through some examples, to possible changes in Italian legislation regarding s.r.l. according to the GmbH, in order to make effective the protection of partner and creditors of the company, to attract investors and to avoid the dreaded generalized drain to other company models, whether Italian ones or foreigner ones.
POLITI, Rodolfo. « Corporate Governance e contendibilità del controllo. Un’analisi comparatistica dei modelli decisionali e degli assetti proprietari nelle società per azioni ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94737.
Texte intégralZATTI, FILIPPO. « Il controllo del mercato mobiliare : dottorato di ricerca in diritto pubblico dell'economia, Università degli studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di economia, Dipartimento di diritto dell'economia, 2003, 13. ciclo. - A. A. 2000-2001 ». Doctoral thesis, 2002. http://hdl.handle.net/2158/327845.
Texte intégralBULGINI, Giulia. « Il progetto pedagogico della Rai : la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo›› ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.
Texte intégralFORESI, Elisa. « A Multisectoral Analysis for economic policy : an application for healthcare systems and for labour market composition by skills ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.
Texte intégral