Articles de revues sur le sujet « Società europea »

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1

Verderame, Dario. « Rituale e società europea ». Quaderni di Sociologia, no 69 (1 décembre 2015) : 67–86. http://dx.doi.org/10.4000/qds.520.

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2

Pace, Enzo. « La malattia chiamata Europa. Controversia sull’islamizzazione in Europa e rinascita del nazionalismo ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no 53 (août 2018) : 11–24. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005302.

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Résumé :
Riassunto L’articolo si focalizza sui nuovi movimenti nazionalisti che si stanno affermando politicamente nell’Unione Europea e sulla battaglia che essi conducono contro la diversità religiosa, sempre più visibile nelle società europee, ritenuta una minaccia all’identità cristiana dell’Europa. L’islam è, perciò, diventato, un oggetto polemico (nel senso del polemos, la guerra ideologica che divide drammaticamente la società) nel discorso politico. Tramite tale discorso si tende a costruire una narrazione collettiva convincente: una società troppo diversa dal punto di vista religioso non è sostenibile.
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Bonfanti, Angelica. « Accesso alla giustizia per violazioni dei diritti umani sul lavoro lungo la catena globale del valore : recenti sviluppi nella prospettiva del diritto internazionale privato ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 171 (décembre 2021) : 369–90. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-171001.

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Résumé :
Il presente contributo esamina gli aspetti di diritto internazionale privato relativi all'accesso alla giustizia da parte delle vittime di violazioni dei diritti umani sul lavoro nell'ambito delle catene globali del valore di imprese multinazionali con società madri europee. In questa pro-spettiva, dopo avere analizzato la disciplina prevista dai Regolamenti europei Bruxelles I-bis, Roma I e Roma II, il contributo si focalizza sulle soluzioni offerte da due strumenti normativi oggi allo studio rispettivamente delle Nazioni Unite e dell'Unione europea: il progetto di trat-tato sulla regolamentazione delle attività di impresa e i diritti umani e la proposta di direttiva in materia di dovuta diligenza e responsabilità delle imprese, la cui adozione è stata richiesta dal Parlamento europeo nel marzo 2021.
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Zardin (book editor), Danilo, et Sandra Parmegiani (review author). « Corpi, "fraternita", mestieri nella storia della società europea ». Confraternitas 10, no 1 (1 janvier 1999) : 25–26. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v10i1.13151.

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Balestra, Anna, et Raul Caruso. « Le società benefit in Italia. Tra bene comune e identità ». ECONOMIA PUBBLICA, no 1 (février 2022) : 117–39. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001007.

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Résumé :
L'articolo si propone di considerare una questione centrale relativa all'assetto degli ordinamenti contemporanei, ossia la tensione tra il principio democratico ed il governo dell'economia, calando questa tematica generale nell'alveo più specifico del rapporto tra la Banca Centrale Europea e le altre Istituzioni Comunitarie. Si sostiene la tesi che sia illusoria la veste di pretesa neutralità della BCE, laddove quest'ultima, in quanto Autorità che ha come missione fondamentale quella di garantire la stabilità dei prezzi, tende a porsi come un sistema di regolazione apolitica del sistema economico. Detto sistema obbedisce ad una lex mercatoria che si pone in antitesi rispetto alla realizzazione del programma sociale posto dalla Carta, esigendo la rinuncia ad alcuni strumenti decisionali di carattere politico che, nel disegno costituzionale, rispondevano a logiche diverse. In questa ottica la nascita del SEBC segna una nuova fase del costituzionalismo politico, perché la sua introduzione pone come una sorta di metavalore la stabilità economica e finanziaria. Ciò implica che non siano previsti limiti positivi alle sue capacità decisionali ad opera - ad esempio - del Parlamento Europeo, in modo tale da circoscrivere la ricaduta delle scelte compiute sulle posizioni soggettive riconosciute alla persona dagli ordinamenti nazionali e dallo stesso sistema europeo. Sulla base di queste premesse, la conclusione dell'articolo non è nel senso di una anacronistica riduzione del ruolo della Banca Europea, bensì nel senso di puntualizzare come la principale sfida del costituzionalismo contemporaneo consista nello sforzo di ricondurre i processi decisionali che coinvolgono il governo europeo della moneta ai meccanismi della responsabilità politica e alle garanzie delle posizioni soggettive della persona
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Scotti, G., et M. Leonardi. « I Neuroradiologi Italiani e la Società Europea di Neuroradiologia ». Rivista di Neuroradiologia 3, no 1 (février 1990) : 19–20. http://dx.doi.org/10.1177/197140099000300103.

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Carrà, Giuseppe, Francesco Bartoli, Daniele Carretta, Emanuele Scafato, Massimo Clerici et Karl F. Mann. « Perché è importante una federazione europea delle società delle tossicodipendenze ? » Quaderni Italiani di Psichiatria 31, no 4 (décembre 2012) : 201–4. http://dx.doi.org/10.1016/j.quip.2012.10.002.

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Pulignano, Valeria. « Aver Voce in Capitolo. Società Europea e Partecipazione dei Lavoratori nell'Impresa ». Transfer : European Review of Labour and Research 10, no 3 (août 2004) : 498–99. http://dx.doi.org/10.1177/102425890401000320.

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Todeschini, Giacomo. « Il valore fiduciario del denaro e la razionalizzazione della violenza europea (secoli XV-XVIII) ». CHEIRON, no 1 (avril 2021) : 72–86. http://dx.doi.org/10.3280/che2019-001004.

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Résumé :
La crescita europea dell'economia finanziaria e delle banche come isti-tuzioni pubbliche è accompagnata fra XV e XVII secolo da un accen-tuarsi del carattere esclusivo della cittadinanza. Questo fenomeno politico-economico è caratterizzato, nello stesso periodo, da una moltipli-cazione degli elaborati teorici finalizzati alla giustificazione della violenza e della guerra nei confronti di quanti non potessero essere riconosciuti come membri della società europea che si andava rappresentando come soggetto razionale collettivo unificato da specifiche regole economiche, politiche e religiose.
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Bamoshmoosh, Nadia. « Perchè la parità retributiva nell'Unione europea è ancora un sogno ? » La Nuova Giuridica 2, no 2 (19 janvier 2023) : 163–78. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1985.

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Résumé :
Nonostante le pari opportunità in ambito lavorativo siano state oggetto di attenzione già nel Trattato di Roma istitutivo della Comunità Economica Europea, ancora oggi la parità salariale in Europa è un traguardo lontano. Dopo aver dato una panoramica generale delle più importanti tappe nel contesto UE che hanno portato all’inserimento della parità di retribuzione nella Carta di Nizza, questo articolo riflette su come il diritto unionale oggi affronta la questione della parità salariale. Verranno evidenziati i progressi, ma anche le mancanze e i possibili margini di miglioramento che potenzialmente tutelano le donne nel mercato del lavoro. La piena implementazione del principio “equal pay for equal work” non solo dovrebbe essere vista come garanzia dei diritti delle donne e dei soggetti che potrebbero subire una discriminazione salariale, ma come uno strumento di miglioramento della loro società che, attraverso una retribuzione equa di tutti i lavoratori, progredisce e si arricchisce.Despite the fact that equal opportunities in the workplace were already taken into account in the Treaty of Rome establishing the European Economic Community, today equal pay is still a distant dream. After giving a general overview of the most important legal steps in EU law which led to the inclusion of wage parity in the Charter of Fundamental Rights of the European Union, this article debates around the attitude of EU law towards the issue of equal pay. The main progresses, flaws and the potential scope for improvement in order to safeguard women in the work market will be highlighted. The full implementation of the principle “equal pay for equal work” should be seen not only as a guarantee to the rights of women and of subjects vulnerable to salary discrimination, but as a tool to improve their society which, by granting equal retribution to all workers, advances and develops.
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Marino, Silvia. « Gruppi di società e giurisdizione nell’ambito del private enforcement del Diritto della Concorrenza dell’Unione Europea ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no 2 (5 octobre 2022) : 1137–50. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.7236.

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Il presente lavoro analizza le implicazioni internazionalprivatistiche del principio dell’unità economica nell’ambito del diritto della concorrenza dell’Unione europea. Prendendo spunto dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nel caso Sumal, viene analizzata la rilevanza del principio nel private enforcement. Quindi si verificano gli effetti dell’applicazione del regolamento n. 1215/2012 e del regolamento n. 864/2007 agli illeciti antitrust con implicazioni transfrontaliere per sottolinearne, in conclusione, il favor che il principio dell’unità economica implicitamente realizza nei confronti dei danneggiati, in particolare dei consumatori o degli utilizzatori finali.
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Antoncecchi, Ettore, et Enrico Orsini. « Cardiologia 2019. Cosa c’è di nuovo ». Cardiologia Ambulatoriale, no 12020 (30 janvier 2020) : 1–10. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-1-1.

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Résumé :
Si può ben dire che il panorama scientifico 2019 è stato ricco di novità per la cardiologia. Sono stati presentati nei principali congressi internazionali e pubblicati sulle riviste più prestigiose i risultati di numerosi ed importanti trials, attesi da anni su tematiche differenti. La Società Europea di Cardiologia è stata attivissima, emanando ben cinque nuove linee guida, su diabete e malattie cardiovascolari, dislipidemie, embolia polmonare, tachicardie parossistiche sopraventricolari e sindromi coronariche croniche. Le società americane sono state più prudenti, per certi aspetti opportunamente, limitandosi ad emanare due nuovi documenti sulla prevenzione primaria e sulla fibrillazione atriale. Non sempre tuttavia novità è sinonimo di progresso reale. Numerosi trials su farmaci già sviluppati o in via di sviluppo hanno dato risultati negativi o solo modestamente positivi, tanto da non consentire di supportarne nuove indicazioni. Uno dei nuovi documenti di indirizzo della Società Europea di Cardiologia si è rivelato, come sarà discusso, sostanzialmente privo di reali innovazioni. Uno dei trials maggiormente attesi, ISCHEMIA, presentato all’American Heart Association ma non ancora pubblicato, ha dato un risultato che possiamo definire “nullo”. Soltanto una classe di nuovi farmaci antidiabetici, gli inibitori SGLT-2, hanno ricevuto conferme molteplici nel 2019, tanto da permetterne la collocazione fra gli agenti più attivi per la prevenzione cardiovascolare. Questo editoriale, non potendo passare in rassegna tutte le novità cardiologiche 2019, tratterà soltanto alcuni temi che gli autori reputano maggiormente significativi. Sperando di incontrare l’approvazione dei lettori di Cardiologia Ambulatoriale.
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Ferrante, Vincenzo. « Lavoro decente e responsabilità delle imprese multinazionali per le produzioni delocalizzate : Panorama della legislazione italiana ». Lex Social : Revista de Derechos Sociales 10, no 2 (8 juillet 2020) : 224–52. http://dx.doi.org/10.46661/lexsocial.5070.

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Résumé :
Il saggio, che prende spunto dal Convegno organizzato dall’Università di Alcalà nel dicembre del 2019 “Estándares laborales y responsabilidad de las empresas multinacionales. Desafíos en un mundo global”, esamina la legislazione italiana diretta a garantire che le imprese multinazionali aventi sede nello Stato realizzino scambi commerciali su una base equa, vigilando sulle società controllate estere, per assicurare che queste rispettino i core labour standards previsti dall’OIL e dalle altre organizzazioni internazionali. A differenza della legislazione di altri paesi europei, manca in Italia una norma che imponga un obiettivo siffatto, forse a ragione del fatto che la vasta diffusione del lavoro sommerso ha imposto al legislatore di concentrarsi sui fenomeni di sfruttamento che si manifestano nei confini nazionali (anche se si rileva come la trasposizione delle direttive che hanno riguardo a questo obiettivo non sempre è correttamente avvenuta). In attesa che venga a maturare una norma di diritto internazionale universalmente riconosciuta che faccia divieto di commerciare un qualunque bene, quando esso sia stato prodotto attraverso lo sfruttamento schiavistico di altri uomini, l’A. si concentra sulla legislazione relativa alle società commerciali, su quella che regola gli appalti privati e sulla disciplina europea del commercio alimentare, per verificare se le norme già esistenti in materia non consentano al giudice nazionale, opportunamente sollecitato, di reprimere lo sfruttamento che avvenga al di fuori dei confini nazionali, in virtù degli obblighi assunti dalle singole società nei confronti dei propri soci e dei consumatori.
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Scoppetta, Cecilia. « Centralità multidimensionali e più ampi processi di rescaling ». Ciudades, no 16 (29 novembre 2017) : 93. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.16.2013.93-109.

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Résumé :
I cambiamenti strutturali delle economie/società occidentali, dovute al fenomeno della globalizzazione, ed il processo, ancora in corso, della costruzione europea hanno comportato significative trasformazioni territoriali, ma anche nuove interpretazioni degli spazi urbani e regionali, connesse ai concetti di “networking”, “governance” e “rescaling”, che sembrano sottolineare la necessità di ripensare alcune categorie interpretative tradizionali, come “centralità” e “policentrismo”. La finalità di questo articolo è di evidenziare le implicazioni in termini analitici e progettuali alla scala urbana e territoriale.
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Fincardi, Marco. « Uno stimolo al confronto tra memorie e ricerche storiche sui disastri di un secolo ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 334–49. http://dx.doi.org/10.3280/ic298-oa3.

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Résumé :
Gli studi degli effetti sui civili della seconda guerra mondiale in Campania, allargati poi ai traumi della società italiana ed europea in quel frangente, ha portato la storica Gabriella Gribaudi a mettere criticamente a confronto i percorsi delle memorie istituzionali e di quelle private di comunità che abbiano subito eventi devastanti. Queste ultime si vengono spesso a configurare come vere e proprie contro-memorie polemiche. Nel volume del 2020 La memoria, i traumi, la storia, l'autrice estende oltre i contesti bellici, fino a terremoti o alluvioni, le prospettive di confronto tra le memorie pubbliche e le recriminazioni di quelle private, guardando ogni tipologia di catastrofe causata dall'imprevidenza delle società umane. Un problema storiografico di stringente attualità diviene quello di vagliare le soggettività in trasformazione dei portatori di testimonianze sui traumi collettivi, a cui i media dedicano un'attenzione ipertrofica.
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Loiacono, Fiorenza. « La Shoah, ‘evento fondativo' inelaborato. Il disagio della società europea e il distanziamento dalla realtà ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 64 (juin 2019) : 42–53. http://dx.doi.org/10.3280/las2019-064004.

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Ohly, Christoph. « De Gregorio, Laura (Hg.), Le confessioni religiosi nel diritto dell’Unione Europea, Bologna : Società Editrice Il Mulino 2012, 265 S. (= Religione e società, Bd. 36). » Archiv für katholisches Kirchenrecht 182, no 2 (24 juin 2013) : 656–59. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-18202037.

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Nohe, Hanna. « Diventare estranea e marginale ». apropos [Perspektiven auf die Romania], no 5 (17 décembre 2020) : 88. http://dx.doi.org/10.15460/apropos.5.1598.

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Résumé :
In un momento in cui il discorso politico, sociale e mediatico rappresenta il tema della migrazione e della fuga come socialmente esplosivo, questo articolo analizza come nei racconti di Fra-intendimenti (2010) di Kaha Mohamed Aden la percezione di sé del soggetto migrante venga formata dagli stereotipi che la società di arrivo proietta su loro e come, allo stesso tempo, si rappresenti la vera complessità della realtà vissuta dal soggetto migrante attraverso una doppia referenzialità. Da una parte si ricorrerà alle riflessioni di Edward Said sulla costruzione europea ed egemonica dell’alterità e all’approccio di bell hooks, che si focalizza sulle intersezioni tra race e gender, per evidenziare le percezioni stereotipe della società di arrivo; dall’altra, il concetto di «Terzo Spazio» sviluppato da Homi K. Bhabha per segnalare le dinamiche di comunicazione in contesti migratori contribuirà a mostrare la complessità della realtà sperimentata dal soggetto migrante. Così, il lettore o la lettrice ha la possibilità di cambiare la propria percezione della realtà.
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Pirone, Maurilio. « La governance urbana del lavoro di piattaforma. Una ricognizione europea ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 191–206. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163010.

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Résumé :
Accanto ad un processo generale di digitalizzazione del lavoro è emerso un modello di impresa - quello delle piattaforme - che ha portato alla ribalta una tipologia nuova di attore economico. Queste aziende - il cui sviluppo va collocato all'interno di una tendenza più complessiva verso la de-strutturazione dei rapporti di lavoro di tipo subordinato, l'erosione del salario e una razionalità logistica - contribuiscono in maniera determinante oggi alla ridefinizione di quello che concepiamo come lavoro. Questi cambiamenti, ovviamente, non sono analizzabili meramente nei termini di un incremento tecnologico ma tagliano trasversalmente una serie di relazioni - tanto economiche quanto sociali e politiche. Detto altrimenti, l'espansione del capitalismo delle piattaforme non è stata esente, anzi è strutturalmente accompagnata da uno spettro largo di resistenze e conflitti. Lo sviluppo repentino tanto delle piattaforme quanto dei conflitti ha stimolato sempre di più un dibattito pubblico che si è spostato dalla discussione generale sul futuro del lavoro e delle nostre società alla necessità presente di governare questo sviluppo, in primis per quanto riguarda le condizioni del lavoro digitale e digitalizzato. In questo articolo si propone una mappatura a livello europeo delle differenti pratiche di governance urbana del lavoro di piattaforma analizzando limiti e possibilità.
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Marzilli, Mario. « Le linee guida 2016 della Società Europea di Cardiologia sullo scompenso cardiaco : più ombre che luci ». Cardiologia Ambulatoriale, no 2 (30 juin 2017) : 71–74. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2017-2-1.

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Zendri, Christian. « Marino Berengo, L’Europa delle città. Il volto della società urbana europea tra Medioevo ed Età moderna ». Laboratoire italien, no 2 (1 octobre 2001) : 201–3. http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.263.

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Sani, Serena. « L'approccio interculturale nella scuola : le politiche dell'Unione Europea in favore del potenziamento del ruolo e delle competenze degli insegnanti ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 508–29. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa10143.

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Nella nuova società globale e pluralistica appare fondamentale fornire agli insegnanti le necessarie competenze non soltanto per adattarsi ai continui mutamenti in atto, ma anche per ridefinire costantemente la loro funzione educativa e le loro metodologie didattiche. La necessità di fornire un'effettiva formazione interculturale agli insegnanti è stata più volte ribadita, nel corso degli ultimi decenni, sia dalle istituzioni europee sia da molti studiosi che hanno affrontato la questione dell'educazione e dell'integrazione degli alunni immigrati nelle scuole del Vecchio Continente. A questo proposito, particolare interesse rivestono gli inviti a partecipare ai programmi europei di mobilità per garantire a tutti gli educatori la possibilità di fare esperienze formative e di sviluppo personale che li portino ad entrare in contatto diretto con altre realtà educative e culturali e a conoscere altri punti di vista e altri modi di fare scuola. Nel presente articolo sarà posta particolare attenzione alla disamina delle Raccomandazioni, Risoluzioni e documenti vari elaborati dalle istituzioni europee in merito all'educazione interculturale e alla questione della formazione interculturale dei docenti.
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Ellison, Ralph Waldo. « La funzione democratica del romanzo americano ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 36 (janvier 2010) : 101–10. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-036008.

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- In questo saggio Ralph Ellison riflette sulla natura del romanzo e sullo stretto legame tra questa forma letteraria e la democrazia americana. La riflessione va a toccare alcuni temi di grande rilievo per la cultura statunitense: la delicata questione delle distinzioni sociali, il multiculturalismo, la ferita aperta dalla guerra civile, il rapporto con la letteratura europea e l'identitÀ nazionale. In tale panorama sconfinato, Ellison si sofferma sul ruolo dei romanzieri, che a suo parere va molto oltre l'intrattenimento dei lettori: chi scrive deve essere capace di interpretare una societÀ complessa, di creare attraverso l'immaginazione personaggi significativi per identitÀ e valori. Ai romanzieri č affidata quindi una grande responsabilitÀ: contribuire alla costruzione di "un'idea americana di America".
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Patanè, Andrea. « Enti del Terzo Settore e principio di solidarietà. Le opportunità del PNRR per rigenerare una rete a sostegno della società ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 55–70. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19678.

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Résumé :
Il tema di ricerca del presente lavoro prende le mosse dal ruolo che ha avuto la solidarietà negli ultimi anni, caratterizzati prima dalla pandemia da covid-19, con le forti conseguenze economiche sociali e poi dal vigoroso conflitto nel cuore dell’Europa con un numero elevato di rifugiati che si sono riversati nei Paesi dell’Unione europea. La risposta della società civile, organizzata nel terzo settore, ha fatto fronte a esigenze per cui lo Stato e gli Enti locali avrebbero incontrato molteplici difficoltà. D’altra parte, il terzo settore, fondato sulla solidarietà, non può essere chiamato in causa solo per sopperire a esigenze temporanee ed emergenziali bensì letto alla luce della chiave interpretativa della valorizzazione della solidarietà per il raggiungimento di un benessere sociale dell’intera comunità.
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Fierabracci, Paola, et Ferruccio Santini. « Endocrinopatie e obesità : le linee guida della Società Europea di Endocrinologia (ESE) per la diagnosi e il trattamento ». L'Endocrinologo 21, no 4 (août 2020) : 295–97. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00754-8.

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Spagnolo, A. G., A. A. Bignamini et A. De Franciscis. « I Comitati di Etica fra linee-guida dell’Unione Europea e decreti ministeriali ». Medicina e Morale 46, no 6 (31 décembre 1997) : 1059–98. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.858.

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Résumé :
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministro della Sanità del 27 aprile 1992, che ha recepito in Italia la Direttiva n. 91/507/CEE contenente la Good Clinical Practice (GCP), ha determinato in Italia il sorgere di molti Comitati di Etica (CE) locali in quanto l’inizio delle sperimentazioni cliniche veniva subordinato all’approvazione da parte di un CE. Restava, tuttavia, una carenza di regolamentazione della istituzione e del funzionamento di tali organismi i quali hanno, perciò, continuato a sorgere in modo spontaneo ed improvvisato, senza coordinazione fra loro. L’articolo richiama dapprima le diverse iniziative che sono state prese da parte di Associazioni e Società scientifiche al fine di colmare quelle lacune di procedure operative dei CE, fra cui anche la costituzione di una Federazione Nazionale dei Comitati Etici (FNaCE). Successivamente viene preso in considerazione il recente decreto del Ministero della Sanità che ha recepito le lineeguida armonizzate dell’Unione Europea, Stati Uniti e Giappone (ICH 135/95), fornendo indicazioni più precise sul funzionamento dei CE ma anche trasformando il ruolo di questi organismi da quello etico a quello più amministrativo. Viene anche discusso il problema connesso al ruolo dei CE negli studi multicentrici. Il recente decreto ministriale e un progetto di Direttiva del parlamento Europeo assegnano infatti al CE locale solo un ruolo di accettazione o rifiuto in toto del parere del CE del centro coordinatore, configurando in questo una diminuzione della indipendenza dei CE ed una conflittualità con la loro responsabilità. In appendice viene, infine, riportato un utile quadro sinottico di confronto fra quanto previsto dalla GCP del 1992 e la GCP del 1997.
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Giuliani, Carla Maria. « Sulla normativa antiriciclaggio e nozione di titolare effettivo : spunti di riflessione alla luce delle nuove proposte della Commissione UE ». Trusts, no 4 (4 août 2022) : 767–73. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.163.

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Sunto L’identificazione dei titolari effettivi è, sin dal 2005, un tema centrale nell’ambito della disciplina antiriciclaggio ed antiterrorismo. Nonostante la definizione di titolare effettivo sia contenuta a livello di direttiva e, nel tempo, non abbia subito modifiche significative, l’assenza di indicazioni sulle concrete modalità di implementazione dei criteri di ricerca dei titolari effettivi ha portato progressivamente i singoli Stati membri ad una divergenza di approccio tale da compromettere, di fatto, la trasparenza della titolarità effettiva. Nell’ambito del nuovo pacchetto normativo presentato dalla Commissione Europea ai fini dell’emanazione della cd. VI Direttiva antiriciclaggio, sono pertanto previste norme più dettagliate per individuare il titolare effettivo di società e altri soggetti giuridici ed è introdotto un approccio armonizzato per procedere all'identificazione della titolarità effettiva. Le novità non riguardano tanto la definizione di titolare effettivo, che rimane pressoché la stessa, quanto piuttosto l’applicazione dei criteri di identificazione dei titolari effettivi.
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Lupo, Eleonora. « Design e beni culturali : creare sistemi di valore per connettere cultura, luoghi, conoscenza, comunità, impresa ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 8 (7 avril 2013) : 30–39. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2013.v8i.12594.

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La valorizzazione dei beni culturali oggi è un asset privilegiato per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione del sistema paese. La fruizione collettiva di cultura si è evoluta, parallelamente alla società dei servizi e delle esperienze, verso la democratizzazione moltiplicazione di momenti e occasioni di appropriazione e accesso a beni, prodotti, servizi ed attività culturali e creative, in termini di circuito di senso identitario di una comunità, di rigenerazione e ridistribuzione del valore di un territorio, di strumento di partecipazione, integrazione e coesione sociale.In questa logica, in coerenza con le indicazioni promosse dalla comunità Europea e dall’Unesco, i modelli di sviluppo culture oriented, hanno l’obiettivo di generare, attivare e incrementare il valore del bene culturale nella sua funzione patrimoniale, storica, civile, simbolica, sociale e di sviluppo, e sono finalizzati allo sviluppo di piattaforme e sistemi di connessione in grado di connettere le comunità attraverso cultura e conoscenza.
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Fagnani, Martino Lorenzo. « Una testimonianza della transizione nei domini austriaci (1786-1796) : le lettere di Pietro Bellati ad Antonio Greppi ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (juillet 2021) : 5–43. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-001001.

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Résumé :
Le lettere di Pietro Bellati, funzionario nella Milano austriaca di fine Settecento, a un Antonio Greppi ormai ritiratosi a vita privata sono una preziosa testimonianza dei cambiamenti politici e socio-culturali in Lombardia e nella cornice europea. Tramite l'analisi delle carte di Bellati, l'articolo considera come la società lombarda percepì i cambiamenti di fine secolo. Dalle lettere emerge un timore diffuso nei confronti della novità, interpretata da molti come perdita dell'equilibrio consolidato da secoli. La minaccia era quella costituita dalle spinte accentratrici dell'amministrazione austriaca, dall'intrusione della nuova polizia, dall'esautoramento della Chiesa nella giustizia, dagli eserciti che incombevano sul fronte orientale dell'Impero e dalle idee rivoluzionarie che si diffondevano dalla Francia. Ma la reazione al nuovo era così netta? Vi era un margine di accettazione del cambiamento? Tramite l'analisi dei resoconti e dei com-menti di Bellati, l'articolo considera le sfumature del caso e il tentativo di conciliare passato e futuro.
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Moglia, Maddalena. « I milites dimenticati. Salimbene, la quarta crociata e la memoria cittadina a Parma ». SOCIETÀ E STORIA, no 173 (novembre 2021) : 433–56. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173001.

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Résumé :
Il contributo intende analizzare l'immaginario della cavalleria cittadina di Parma nella seconda metà del XIII secolo, muovendo da alcuni passi della cronaca di Salimbene de Adam. Si vedrà come la partecipazione dei milites alla quarta crociata venne utilizzata da Salimbene non solo come elemento nobilitante (in linea con la tradizione aristocratica italiana ed europea), ma anche con lo scopo di rivendicare il ruolo della militia all'interno della città. L'analisi sarà condotta su un doppio binario: quello culturale, attraverso le parole di due cronisti (Salimbene de Adam e l'Anonimo parmense) e quello politico-istituzionale, seguendo l'evolvere della configurazione politica del secondo duecento parmigiano. Il quadro che ne emerge offre spunti per una riconsiderazione della militia nella società urbana duecentesca: partendo da modelli culturali differenti, Salimbene e l'Anonimo permettono di mettere in luce alcuni sviluppi della memoria civica, e di osservare come l'autorappresentazione di una parte delle famiglie di milites convisse con il mutato clima culturale e politico che si affermò a Parma in seguito all'affermazione del popolo.
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Gainotti, Sabina, et Antonio G. Spagnolo. « Test genetici : a che punto siamo in Europa ? A margine del Rapporto e delle Raccomandazioni della Commissione Europea sugli aspetti etici, giuridici e sociali dei test genetici ». Medicina e Morale 53, no 4 (31 août 2004) : 737–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.631.

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Il 6 e 7 maggio 2004 a Bruxelles ha avuto luogo un congresso organizzato dalla Commissione Europea per stimolare la riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e giuridiche legate allo sviluppo e all’utilizzo dei test genetici. Gli Autori riferiscono sulle conclusioni di quelle due giornate, dedicate alla lettura ed alla discussione di 25 raccomandazioni proposte da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da politici, accademici, rappresentanti dell’industria e di organizzazioni volontarie di pazienti di vari paesi dell’Unione. La qualità dei test genetici disponibili, l’accuratezza dei loro risultati, le condizioni di accesso ai test e ai trattamenti (soprattutto per le persone con malattie rare), l’utilizzo appropriato dei campioni e dei dati, il consenso informato ed il rispetto della privacy, il counselling genetico pre e post test, il rischio di discriminazioni sulla base del genere e dell’etnia: questi sono solo alcuni dei problemi emersi in sede congressuale. Le 25 raccomandazioni della Commissione Europea si differenziano per certi versi da altri documenti e dichiarazioni internazionali, soprattutto per quanto riguarda lo “statuto” assegnato ai dati genetici (“eccezionalità” genetica); secondo il Gruppo di lavoro che ha scritto le raccomandazioni l’informazione genetica non è diversa dagli altri dati medici, e dunque dovrebbe essere trattata allo stesso modo. È pur vero però, che i test genetici offrono nuove informazioni e conoscenze che potranno complicare non solo il rapporto tra medico e paziente, ma anche quello tra paziente e familiari. Con l’aumento dei test genetici ci sarà bisogno di riferimenti chiari ed accettabili per tutte le parti coinvolte: medici, pazienti e familiari avranno bisogno di riferimenti per risolvere problemi pratici, per conciliare i vari diritti dei pazienti (ad es. i diritti di sapere o di non sapere, di condividere le informazioni o meno), e doveri dei medici (dovere di mantenere il segreto professionale e proteggere la privacy, ma talvolta anche il dovere di avvertire). Il consenso informato dovrà aiutare le persone a comprendere in modo adeguato tutte le implicazioni di un test, dalle sue possibili conseguenze a livello familiare e sociale, alla classificazione e all’uso dei suoi dati clinici e genetici per le ricerche future. Quando poi l’ “oggetto” di studio non è più il singolo individuo, ma gruppi ristretti di persone (ad es., negli screening genetici), sarà necessario un “consenso di gruppo”, mentre gli studi sulle popolazioni riguarderanno le società in senso lato. Infine rimane un interrogativo importante: tutti questi cambiamenti aumenteranno il livello di costo della sanità? Molti sono gli scenari e gli sviluppi possibili, ma questi non dipendono solo dai progressi della scienza. Per far si che i benefici di queste innovazioni superino i rischi corsi dagli individui e dalla società, sarà importante creare un quadro normativo responsabile, che sappia accompagnare e misurare le varie attività di implementazione dei test genetici, sia a livello dei singoli Stati, sia a livello dell’Unione Europea.
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Cebreiro-López, Beatriz, et Carmen Fernández-Morante. « The technologies of the education in the european space for the university education ». Comunicar 11, no 21 (1 octobre 2003) : 57–61. http://dx.doi.org/10.3916/c21-2003-08.

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Résumé :
The creation of an Europe based on the knowledge represents for the universities a great challenge. For it, the European Union has created the european space of the university education, across which the improvement of the systems of education and formation in the whole Europe are favoured. In all this process of change, the technologies of the education (TIC) appear as protagonists in the production, transmission and development of the information and the knowledge. In this paper one tries to think about the new role and the new requirements that the current society raises to the university. La creación de una Europa basada en el conocimiento representa para las universidades un gran desafío. Para ello, la Unión Europea ha creado el llamado espacio europeo de la educación superior, a través del cual se favorece la mejora de los sistemas de educación y formación en toda Europa. En todo este proceso de cambio, las tecnologías de la comunicación (TIC) aparecen como protagonistas en la producción, transmisión y explotación de la información y el conocimiento. En este artículo se pretende reflexionar sobre el nuevo papel y las nuevas exigencias que la sociedad actual plantea a las universidades.
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Cosmi, Franco. « Te linee guida : la difficile applicazione tra clinica, scienza, giurisprudenza, sostenibilità economica ed organizzativa ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 2 (14 octobre 2021) : 131–41. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-6.

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Résumé :
Introduzione. Le linee guida sono delle raccomandazioni con diversi livelli di evidenza scientifica messe a punto dagli esperti individuati dalle Autorità Regolatorie e dalle Società Professionali per consentire i migliori standard di intervento diagnostico e terapeutico al momento disponibili. Con la Legge 24/2017 in Italia sono diventate di osservanza giurisprudenziale, anche se a tutt’oggi mancano ancora le raccomandazioni ministeriali previste. Scopo. L’obiettivo dello studio è la valutazione nella pratica ambulatoriale cardiologica corrente dell’adesione alle linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) riguardo i 3 principali fattori di rischio cardiovascolare: quelle sull’ipertensione del 2018, sulle dislipidemie e diabete mellito del 2019. Sono state valutate le criticità cliniche, amministrative ed organizzative che rendono difficoltosa la loro applicazione. Metodi e risultati. I target di valori pressori raccomandati dalle linee guida europee nei pazienti con sindrome coronarica cronica ipertesi comportano difficoltà decisionali soprattutto riguardanti la persistenza di valori di pressione sistolica elevata ≥ 140 mmHg con diastolica < 70 mmHg, ritenuti pericolosi dalle linee guida, valori di sistolica < 130 mmHg nelle persone di età ≥ 65 anni e in quelle con valori < 120 mmHg di età inferiore. Sempre in questi pazienti, con dislipidemia, la normativa vigente non prevede la rimborsabilità dei farmaci inibitori PCSK9 nei pazienti con livelli di LDL superiori all’obiettivo indicato di 55 mg/dl ma inferiore a 100 mg/dl. Nei pazienti diabetici a rischio molto elevato non è prevista la possibilità prescrittiva del cardiologo e dei medici di medicina generale degli ipoglicemizzanti appartenenti alle categorie degli SGLT2-i e GLP1-ar nonostante questi farmaci siano raccomandati in classe I A. Per le difficoltà organizzative riscontrate la prescrizione è limitata al 15-20% dei pazienti a rischio cardiovascolare molto elevato. Conclusioni. Le linee guida rappresentano le raccomandazioni per la migliore terapia a disposizione da parte della medicina ufficiale. Esse aiutano il medico a prendere la decisione terapeutica più congrua allo stato dell’arte. Problematiche di ordine clinico, amministrativo ed organizzativo rendono difficili gli adeguati percorsi diagnosticoterapeutici ed assistenziali necessari per la loro applicazione nella pratica clinica rendendo non ottimale il trattamento dei tre principali fattori di rischio cardiovascolare. L’inerzia terapeutica conseguente alla fatica burocratica potrebbe esporre il medico a problematiche medico-legali imputabili più a meccanismi di sistema che alla sua competenza professionale.
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Cosmi, Franco. « Te linee guida : la difficile applicazione tra clinica, scienza, giurisprudenza, sostenibilità economica ed organizzativa ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 2 (14 octobre 2021) : 131–41. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-6.

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Résumé :
Introduzione. Le linee guida sono delle raccomandazioni con diversi livelli di evidenza scientifica messe a punto dagli esperti individuati dalle Autorità Regolatorie e dalle Società Professionali per consentire i migliori standard di intervento diagnostico e terapeutico al momento disponibili. Con la Legge 24/2017 in Italia sono diventate di osservanza giurisprudenziale, anche se a tutt’oggi mancano ancora le raccomandazioni ministeriali previste. Scopo. L’obiettivo dello studio è la valutazione nella pratica ambulatoriale cardiologica corrente dell’adesione alle linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) riguardo i 3 principali fattori di rischio cardiovascolare: quelle sull’ipertensione del 2018, sulle dislipidemie e diabete mellito del 2019. Sono state valutate le criticità cliniche, amministrative ed organizzative che rendono difficoltosa la loro applicazione. Metodi e risultati. I target di valori pressori raccomandati dalle linee guida europee nei pazienti con sindrome coronarica cronica ipertesi comportano difficoltà decisionali soprattutto riguardanti la persistenza di valori di pressione sistolica elevata ≥ 140 mmHg con diastolica < 70 mmHg, ritenuti pericolosi dalle linee guida, valori di sistolica < 130 mmHg nelle persone di età ≥ 65 anni e in quelle con valori < 120 mmHg di età inferiore. Sempre in questi pazienti, con dislipidemia, la normativa vigente non prevede la rimborsabilità dei farmaci inibitori PCSK9 nei pazienti con livelli di LDL superiori all’obiettivo indicato di 55 mg/dl ma inferiore a 100 mg/dl. Nei pazienti diabetici a rischio molto elevato non è prevista la possibilità prescrittiva del cardiologo e dei medici di medicina generale degli ipoglicemizzanti appartenenti alle categorie degli SGLT2-i e GLP1-ar nonostante questi farmaci siano raccomandati in classe I A. Per le difficoltà organizzative riscontrate la prescrizione è limitata al 15-20% dei pazienti a rischio cardiovascolare molto elevato. Conclusioni. Le linee guida rappresentano le raccomandazioni per la migliore terapia a disposizione da parte della medicina ufficiale. Esse aiutano il medico a prendere la decisione terapeutica più congrua allo stato dell’arte. Problematiche di ordine clinico, amministrativo ed organizzativo rendono difficili gli adeguati percorsi diagnosticoterapeutici ed assistenziali necessari per la loro applicazione nella pratica clinica rendendo non ottimale il trattamento dei tre principali fattori di rischio cardiovascolare. L’inerzia terapeutica conseguente alla fatica burocratica potrebbe esporre il medico a problematiche medico-legali imputabili più a meccanismi di sistema che alla sua competenza professionale.
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Di Mauro, Luca. « Fratture nel contre-monde liberale. Riferimenti costituzionali e società segrete tra Napoli e Spagna durante il Trienio 1820-­23 ». SOCIETÀ E STORIA, no 171 (février 2021) : 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171002.

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Résumé :
La scelta della Spagna come meta d'esilio per molti dei napoletani che avevano animato l'ottimestre costituzionale delle Due Sicilie risponde a una serie di esigenze oggettive - pratiche, politiche, linguistiche - ma testimonia soprattutto della convinzione, per i protagonisti, di proseguire la lotta momentaneamente interrotta dalla disfatta di Rieti - Antrodoco contro gli austriaci continuando, in un paese dalle condizioni politiche e culturali ragionevolmente simili a quelle di provenienza, a combattere lo stesso nemico, la Santa Alleanza, per sua natura transnazionale e responsabile, al pari di Ferdinando I, della fine violenta dell'esperimento costituzionale. La comunità transfuga nella penisola iberica, senza per questo ignorare le conseguenze della disfatta nel Meridione, conserva la convinzione di un confronto ancora aperto e porta con sé nel paese d'accoglienza non solo l'esperienza maturata durante il governo liberale ma altresì le proprie differenze e divisioni in materia di programmi politici e modelli iniziatici. Tali linee di frattura, tuttavia, lungi dall'essere estranee al contesto spagnolo, affondano le loro radici proprio nei contatti che i cospiratori del Meridione italiano e della penisola iberica avevano intrattenuto prima e durante i mesi della rivoluzione napoletana. Ciò contribuisce a dimostrare come lo "spazio borbonico" (per lo meno nella sua dimensione europea) costituisca uno spazio politico comune non solamente per quanto riguarda l'alleanza dinastica e diplomatica tra i diversi rami della casa di Borbone, ma anche per coloro che, nell'illegalità e nella clandestinità, si erano opposti al governo assoluto della stessa.
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Bassani, Alessandra. « The Life in the Scroll : Medieval Notaries as Mediators in the Trial, in Wills and in Contracts ». Italian Review of Legal History, no 8 (22 décembre 2022) : 475–502. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19453.

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Résumé :
The essay brings together the results of two researches carried out within the project: Limen, Languages of Notarial Mediation between the Middle Ages and the Modern Age, presented in July 2019 at the Extraordinary Call for Interdepartmental Projects of the University of Milan and considered worthy of funding with the recognition of the Seal of excellence in 2020. In the two interventions previously published in italian language (L’attività di mediazione del notaio nella Summa di Rolandino in Mediazione Notarile. Forme e linguaggi tra Medioevo ed Età Moderna, a cura di Alessandra Bassani, Marta Mangini e Fabrizio Pagnoni, Quaderni degli Studi di Storia Medievale e di Diplomatica VI, Milano Pearson 2022 e Notaio mediatore: la distanza fra la vita e la pergamena in Giustizia, istituzioni e notai tra i secoli XII e XVII in una prospettiva europea. In ricordo di Dino Puncuh, a cura di Denise Bezzina - Marta Calleri - Marta Luigina Mangini - Valentina Ruzzin, Notariorum Itinera Varia 6, Società Ligure di Storia Patria, Genova 2022) the Author used the hermeneutic tool of the ‘function’ of mediation to connect the results of the historical-legal research with those equally in-depth of the historians of society, institutions and the economy. Thus the medieval notary’s activity emerges from the examination of testimonial depositions, mortis causa deeds and contracts of writing and discipleship: the notary was protagonist of the institutional, social and economic life of the medieval municipality and also a spiritual and family mediator in his customers’ most intimate and personal life.
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Bompiani, Adriano. « Una valutazione della “Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina” del Consiglio d’Europa ». Medicina e Morale 46, no 1 (28 février 1997) : 37–55. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.888.

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Résumé :
L’articolo si occupa della recente “Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina” elaborata dal Comitato Direttivo per la Bioetica (CDBI) della Comunità Europea ed approvata dal Comitato dei Ministri europei nel novembre del 1996. Premesso che il testo approvato andrà implementato da protocolli esplicativi dei principi affermati nella Convenzione stessa, l’autore traccia un breve excursus storico del documento analizzando le ragioni che ne hanno giustificato la stesura, i criteri generali adottati ed i principi etici fondamentali che hanno ispirato l’articolato. L’analisi della Convenzione procede nel tentativo di dare risposta ai seguenti quesiti: Come valutare la Convenzione in merito ai contenuti? a quali principi e criteri etici corrispondono le proposte della Convenzione? e, infine, quali sono gli aspetti che riguardano gli obblighi degli Stati firmatari, i meccanismi di controllo, quali le riserve ed interpretazioni dello strumento internazionale? In breve, l’ultima parte del lavoro può riassumersi nel seguente modo: 1. il testo della Convenzione risulta apprezzabile in alcuni punti (come nell’affermazione della necessità di protezione dell’essere umano, che rimane prioritario rispetto agli interessi della società) e discutibile in altri (quali, ad esempio, la tutela della vita prenatale, la tecniche di procreazione artificiale, l’assistenza ai morenti, ecc.); 2. la Convenzione si rifà ai principi etici di una medicina attiva, tecnologica e sperimentale diffusi largamente nel mondo anglosassone, il cosiddetto “principialismo”; 3. vengono stabilite delle procedure volte a garantire l’adempimento delle affermazioni contenute nella Convenzione, anche se gli Stati membri possono, al momento della ratifica, formulare riserve nel caso in cui una legge in vigore sul proprio territorio non sia conforme alla disposizione della Convenzione.
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Chiara Locchi, Maria. « LA QUESTIONE DEL RICONOSCIMENTO GIURIDICO DELLE DIFFERENZE CULTURALI NELLE SOCIETÀ PLURALISTE : ALCUNE CONSIDERAZIONI A PARTIRE DALLA GIURISPRUDENZA SUI ROM DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO ». Novos Estudos Jurí­dicos 20, no 1 (27 mars 2015) : 6. http://dx.doi.org/10.14210/nej.v20n1.p6-33.

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Cavaliere, Stefania. « Prospettive giuseconomiche dell'orange economy ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (juin 2022) : 273–93. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-002004.

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Résumé :
Il lavoro intende approfondire le peculiarità della Orange economy, un nuovo tipo di economia collegata alle imprese operanti nel campo della cultura, dell'arte e della creatività, che sta avendo un importante sviluppo soprattutto negli ultimi anni. Essa postula un radicale cambio di paradigma, non solo e non tanto nel modo di approcciare l'economia stessa, bensì nel modo di considerare i sistemi di produzione e consumo di beni e servizi. Il settore in oggetto, pur dimostrando una crescita sia in termini di valore aggiunto, sia in termini di occupazione, almeno in Italia, non è ancora approdato a una disciplina organica, a causa della difficoltà di inquadrare in maniera esaustiva le attività che ne fanno parte e a causa della sua multidisciplinarietà. I policy makers, tuttavia, consapevoli delle concrete possibilità di sviluppo per il Paese e del contributo alla modernizzazione del sistema produttivo, della società e dell'industria offerte dall'Orange economy hanno sentito il bisogno di mettere a disposizione di questo comparto congrui finanziamenti, soprattutto attraverso le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ciò evidenzia come questa nuova economia potrebbe trovarsi davanti a una vera e propria svolta e contribuire a realizzare quella "crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" voluta dall'Unione europea.
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Bettin, Giulia. « Il valore economico dell'immigrazione ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (octobre 2020) : 12–30. http://dx.doi.org/10.3280/pri2019-002002.

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Résumé :
L'articolo analizza il contributo economico dell'immigrazione in Italia. La prima parte della trattazione muove dalla percezione generale dell'incidenza del feno-meno e delle sue conseguenze socio-economiche per la società italiana ed europea. Secondo i dati Eurobarometro, per entrambi gli aspetti prevale una percezione di-storta, soprattutto in Italia, con un diffuso atteggiamento negativo nei confronti dell'immigrazione, che avrebbe impatti negativi su criminalità, mercato del lavoro e welfare. L'evidenza fornita dalla letteratura economica tuttavia offre un quadro diverso. Per quanto riguarda la relazione con la criminalità, non si osserva alcun nesso di-retto di causalità dell'intensificarsi dei flussi in ingresso sull'aumento dei tassi di criminalità, né in Italia né a livello internazionale. Nel mercato del lavoro, le con-seguenze per i lavoratori nativi derivanti dall'afflusso di forza lavoro straniera sono per lo più positive, principalmente connesse con i fenomeni di crescente seg-mentazione dell'occupazione. Lavoratori nativi e stranieri tendono infatti a specializzarsi in settori diversi e, all'interno dello stesso settore, in occupazioni diverse, con gli immigrati concentrati nelle mansioni a più bassa qualifica. In termini di im-patto sulle finanze pubbliche, le stime esistenti mostrano come il contributo netto dell'immigrazione sia positivo, nonostante l'aumento dei costi dell'accoglienza dei richiedenti asilo in seguito all'emergenza registrata tra il 2014 e il 2016.
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Parry, Seth. « Laura Maffei, Franco Minonzio, and Carla Sodini, eds. Sperimentalismo e dimensione europea della cultura di Paolo Giovio. Raccolta Storica 24. Como : Società Storica Comense, 2007. 170 pp. n.p. » Renaissance Quarterly 61, no 4 (2008) : 1215–17. http://dx.doi.org/10.1353/ren.0.0334.

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Sierra Benítez, Esperanza Macarena. « Sostenibilidad social en la industria 4.0. Desafío para la UE-2030 = Social sustainability in industry 4.0. Challenge for the EU-2030 ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 12, no 1 (5 mars 2020) : 413. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2020.5195.

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Résumé :
Resumen: Para 2030, el año en que la Industria 4.0 se establecerá plenamente en la sociedad europea, Europa debe superar grandes desafíos si no quiere perder esa combinación de democracia, derechos sociales y un estado avanzado de bienestar que de alguna manera se ha convertido en su marca registrada. La UE cuenta con dos ámbitos de actuación para afrontar dichos retos: el internacional (acuerdos comerciales, Alianza UE-África, Agenda 2030), y el propio ámbito de la UE (pilar europeo de derechos sociales). Entendemos que es fundamental que los acuerdos comerciales no sólo incluyan cláusulas que aseguren el cumplimiento de unos estándares determinados en materia de medio ambiente y ámbito laboral, sino que así mismo garanticen su efectividad (por ejemplo, mediante la supervisión de la OIT). Igualmente, para asegurar la efectiva aplicación del pilar europeo de derechos sociales, es necesario dotarlo de instrumentos normativos suficientes que garanticen su cumplimiento.Palabras clave: protección social, acuerdos internacionales, pilar europeo de derechos sociales, sostenibilidad social, industria 4.0.Abstract: By 2030, the year in which Industry 4.0 will be fully established in European society, Europe must overcome great challenges if it does not want to lose that combination of democracy, social rights and an advanced state of well-being that somehow has become its trademark. In order to meet these challenges, the EU can count on two lines of action: the international area (trade agreements, EUAfrica Alliance, 2030 Agenda), and the EU itself (European pillar of social rights). We understand that it is essential that trade agreements not only include clauses that ensure compliance with certain standards regarding the environment and work environment, but that also guarantee their effectiveness (for example, through ILO supervision). Likewise, to ensure the effective application of the European pillar of social rights, it is necessary to provide sufficient normative instruments to guarantee its compliance.Keywords: social protection, international agreements, European Pillar of social rights, social sustainability, Industry 4.0.
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Daher, Claudia Helena. « A valsa nos trópicos : repercussões de um fenômeno europeu na literatura brasileira do século XIX ». Caligrama : Revista de Estudos Românicos 23, no 1 (24 mai 2018) : 39. http://dx.doi.org/10.17851/2238-3824.23.1.39-52.

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Resumo: Partindo de uma observação feita na obra Raízes do Brasil (1936), de Sérgio Buarque de Holanda, na qual o autor reflete sobre a disparidade entre a sociedade brasileira do século XIX e as ideias do liberalismo europeu, Roberto Schwarz desenvolve em Ao vencedor as batatas (1977) uma crítica ao Romantismo brasileiro, que teria sido montado sobre uma comédia ideológica, diferente da europeia, representando uma idealização que não correspondeu à realidade. O presente artigo revê esses conceitos a partir da cena de baile da obra Senhora (1875), de José de Alencar. Observa-se a presença da valsa na literatura brasileira oitocentista, objetivando analisar de que maneira esse fenômeno europeu se manifestou em território brasileiro e como o imaginário em torno do baile foi apropriado e relido pelo autor. O artigo coloca a literatura brasileira em diálogo com a literatura europeia produzida no mesmo período. Ao ponto de vista de Roberto Schwarz acrescenta-se o estudo feito por Maria Cecília de Moraes Pinto (1999) que investiga as influências europeias de Alencar e o seu empenho em fazer uma literatura nacional.Palavras-chave: valsa na Europa e no Brasil; Romantismo; literatura nacional.Abstract: The piece of writing Raízes do Brasil (1936) by Sérgio Buarque de Holanda, in which the author reflects about the disparities between Brazilian society of the nineteenth century and the ideas of European liberalism, provides a basis to Roberto Schwarz’s criticism of Brazilian Romanticism in Ao vencedor as batatas (1977). According to Schwarz, different from its European correlate, Brazilian Romanticism would have been based on an ideological comedy, thus representing an idealization that did not correspond to reality. This article revisits such concepts from the perspective of the ballroom dancing scene in Senhora (1875), by José de Alencar. Based on the presence of the waltz in nineteenth century Brazilian literature we analyzed how the European phenomenon manifested in Brazilian territory and how the imaginary constructed around ballroom dancing was appropriated and re-read by Alencar. This work establishes a connection between Brazilian Literature and the literature produced in Europe during the same period. In addition to Roberto Schwartz’s point of view, we included Maria Cecília de Moraes Pinto’s study (1999), which investigated Alencar’s European influences and his efforts in creating a national literature.Keywords: waltz in Europe and Brazil; Romanticism; national literature.
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Radwan, Leszek, et Janusz Kowalski. « History of Societas Europaea Physiologiae Clinicae Respiratoriae and European Respiratory Society ». Pneumonologia i Alergologia Polska 76, no 4 (22 juin 2008) : 307–9. http://dx.doi.org/10.5603/arm.27890.

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Viafora, Corrado. « La dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie : i comitati di etica clinica ». Medicina e Morale 53, no 5 (31 octobre 2004) : 903–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.625.

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Il saggio propone una ricognizione del processo di istituzionalizzazione dei Comitati etici per la pratica clinica prendendo in considerazione la prospettiva nord-americana, segnata dall’evoluzione dal paradigma orientato alla difesa dei diritti al paradigma orientato all’etica dell’organizzazione; la prospettiva europea, orientata verso una duplice direzione: Comitati come forum per il dibattito sulle questioni etiche all’interno dell’ospedale o Comitati etici come strutture direttamente di supporto al processo decisionale; la prospettiva italiana, marcata ancora da una situazione di incertezza e fragilità. Partendo dalla convinzione che l’istituzione di Comitati etici per la pratica clinica comporta importanti potenzialità per ravvivare la dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie, il saggio individua e discute tre modelli attraverso cui potrebbero prendere corpo queste potenzialità. Un primo modello di Comitato si sviluppa in una prospettiva professionale, con la prevalenza delle seguenti funzioni: a. fornire un aiuto alle decisioni per gli operatori sanitari alle prese con problemi etici sempre più complessi; b. istituire uno spazio dedicato all’integrazione delle diverse istanze etico-professionali. Un secondo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva organizzativa, ed ha le seguenti funzioni: a. fornire all’Amministrazione una consulenza che dia credibilità pubblica a indirizzi e direttive istituzionali che abbiano implicanze etiche; b. sensibilizzare alla dimensione etica, con la speranza di coinvolgere maggiormente la responsabilità diretta di ogni operatore sanitario. Un terzo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva pubblica, con le funzioni di: a. contribuire a dare pubblicità e profondità al dibattito relativo alle questioni bioetiche e istituire procedure e occasioni di una reale comunicazione tra la società in generale e i gruppi di professionisti coinvolti nella produzione e nell’utilizzazione del nuovo sapere biomedico.
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Palazzotto, E., M. P. Angellotti, L. Bozzoli et C. D’Alessandro. « Standard di professione del dietista in nefrologia : realtà a confronto ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 2 (26 janvier 2018) : 40–45. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1135.

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Résumé :
La terapia dietetica svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia renale cronica (CKD): previene e corregge le complicanze metaboliche, garantisce il mantenimento o il raggiungimento di uno stato nutrizionale soddisfacente e, nella fase conservativa, ritarda l'inizio della terapia sostitutiva. Molte sono le evidenze che attestano che il trattamento nutrizionale effettuato da un dietista esperto migliora la qualità di vita del paziente con insufficienza renale cronica, aumenta l'eff -cacia della terapia dietetica e riduce i costi assistenziali. Negli Stati Uniti sono stati definiti i parametri che identificano il dietista esperto nella gestione della terapia nutrizionale nel paziente nefropatico e sono state individuate tre categorie in base al grado di formazione e competenza acquisita. Nei Paesi dell'Unione Europea la formazione dei dietisti è molto eterogenea tanto da rendere difficile una comparazione con la realtà americana. L'European Federation of the Association of Dietitians negli ultimi anni ha comunque definito gli standard accademici e professionali dei dietisti individuando quattro ruoli di competenza ed i relativi indicatori di performance. In Italia l'Associazione Nazionale Dietisti ha definito le posizioni dell'associazione in merito alla pratica professionale del dietista nel trattamento delle malattie renali e la Società Italiana di Nefrologia, nell'ambito del progetto di certificazione della qualità del percorso di cura della CKD, ha delineato il profilo del dietista che lavora in nefrologia ma non sono stati definiti standard accademici e professionali specifici. È auspicabile che dietisti esperti in nefrologia e nefrologi collaborino nel definire protocolli relativi a standard che il dietista operante in ambito nefrologico dovrebbe raggiungere in modo da garantire maggiore competenza professionale e una omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
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Mejlgaard, Niels. « Science’s disparate responsibilities : Patterns across European countries ». Public Understanding of Science 27, no 3 (12 août 2017) : 262–75. http://dx.doi.org/10.1177/0963662517724645.

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Résumé :
It is a distinctive feature of European science policy that science is expected to meet economic and broader societal objectives simultaneously. Science should be governed democratically and take significant responsibilities towards the economy, the political system and civil society, but the coherency of these multiple claims is underexplored. Using metrics that emerge from both quantitative and qualitative studies, we examine the interrelatedness of different responsibilities at the level of countries. A total of 33 European Union member states and associated countries are included in the analysis. We find no trade-off between economic and broader societal contributions. Europe is, however, characterised by major divisions in terms of the location of science in society. There is a significant East–West divide, and Europe appears to be far from accomplishing an integrated European Research Area.
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Speybroeck, Jeroen, Wouter Beukema, Christophe Dufresnes, Uwe Fritz, Daniel Jablonski, Petros Lymberakis, Iñigo Martínez-Solano et al. « Species list of the European herpetofauna – 2020 update by the Taxonomic Committee of the Societas Europaea Herpetologica ». Amphibia-Reptilia 41, no 2 (12 juin 2020) : 139–89. http://dx.doi.org/10.1163/15685381-bja10010.

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Résumé :
Abstract The last species list of the European herpetofauna was published by Speybroeck, Beukema and Crochet (2010). In the meantime, ongoing research led to numerous taxonomic changes, including the discovery of new species-level lineages as well as reclassifications at genus level, requiring significant changes to this list. As of 2019, a new Taxonomic Committee was established as an official entity within the European Herpetological Society, Societas Europaea Herpetologica (SEH). Twelve members from nine European countries reviewed, discussed and voted on recent taxonomic research on a case-by-case basis. Accepted changes led to critical compilation of a new species list, which is hereby presented and discussed. According to our list, 301 species (95 amphibians, 15 chelonians, including six species of sea turtles, and 191 squamates) occur within our expanded geographical definition of Europe. The list includes 14 non-native species (three amphibians, one chelonian, and ten squamates).
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Bralić, Snježana, et Maja Bezić. « LA RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA DEL MIGRANTE TRA ACCOGLIENZA E DIFFIDENZA ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 301–17. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.17.

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Résumé :
Negli ultimi decenni del Novecento le nuove guerre, le pulizie etniche e i disastri ambientali hanno creato un alto numero di migranti e profughi, persone in fuga e in transito che si spostano alla ricerca di migliori condizioni di vita. Dato che l'Europa, e in particolar modo l'Italia, si sentono in pericolo, colpiti dalla sindrome d'invasione per i continui arrivi di immigrati, si sono formati nuovi muri, non solo materiali, ma anche muri e frontiere mentali. Il nuovo clima ha favorito la nascita di parole nuove relative ai movimenti migratori e alla percezione della figura del migrante. Con la crescita del fenomeno, si è diffusa un'epidemia di pregiudizi e stereotipi di fronte alle persone percepite come oggettivamente diverse. I termini e le espressioni, a cui si ricorre per indicare i nuovi arrivati, abbondano di etichette del migrante la cui rappresentazione mediatica risulta per lo più negativa. Da diversi studi che trattano questo argomento si percepisce che il discorso mediatico italiano, centrato sull’emergenza, contribuisce alla stereotipizzazione negativa dello straniero, legata alla criminalità e pericolosità. Secondo Maneri e Dal Lago lo straniero viene percepito come una minaccia alla società italiana ed europea e discriminato innanzitutto dal linguaggio usato per rappresentarlo, mentre la contrapposizione tra Noi e Loro viene rafforzata da generalizzazioni e dall’uso del lessico metaforico. Il corpus che si propone di studiare e analizzare si riferisce agli articoli sul tema delle migrazioni, tratti dai due giornali quotidiani italiani di diffusione nazionale. Si prendono in esame gli articoli pubblicati in due periodi diversi, corrispondenti ai differenti contesti sociopolitici della realtà italiana (settembre 2015 e aprile 2017), e in tal modo si tenta di osservare e studiare la lingua nel suo ruolo da protagonista nella costruzione dell’immagine mediatica dei migranti.
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Hernandez-Carrion, Jose Rodolfo. « In Memoriam por el “maestro” Lorenzo Ferrer Figueras. Los Modelos Sistémicos aplicados en el proceso de balcanización y contradicción global. Algunas ilustraciones para entender el Paradigma Sistémico en un marco de Complejidad-In Memoriam : Lorenzo Ferrer Figueras. Systemic Models applied to balkanization process and global contradictions. Illustrations to understand Systemic Paradigm within a framework of Complexity ». Revista Internacional de Sistemas 21, no 1 (20 février 2018) : 3. http://dx.doi.org/10.7203/ris.21.1.11539.

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Résumé :
Abstract: The crucial problem that Science has to face today is to successfully cope with the growing complexity of society. To understand the system to which we belong to, it is necessary to understand the nature of interdependence: the greater the interdependence is, the greater the need for communication and cooperation. The European model, which initially promised to be a social and regional model, decentralized and democratic, is blocked. A situation that we can describe as no-evolution, that Spain also suffers at the same time as Europe, when it comes to progress towards a mature and democratic state, what was expected since the beginning of the transition to democracy. The debate can be thought from the “European Committee of the Regions” (CoR) or “Europe of the regions”, or dismantle that topic, which would entail an involution from the reduction of decentralization and heterogeneity that sustains a higher complexity. Resumen: El problema crucial que la Ciencia tiene que encarar hoy es hacer frente con éxito a la complejidad creciente de la sociedad. Para entender el sistema al que pertenecemos, es necesario comprender la naturaleza de la interdependencia: mientras mayor sea la interdependencia, mayor será la necesidad de comunicación y cooperación. El modelo europeo, que inicialmente prometía ser un modelo social y regional, descentralizado y democrático, está bloqueado. Una situación que podemos calificar de no evolución, que paralelamente también sufre España como Europa, a la hora de progresar hacia un estado maduro y democrático, lo que se apuntaba en el principio de la transición hacia la democracia. El debate cabe pensarlo desde el “Comité Europeo de las Regiones” (CoR) o la “Europa de las regiones”, o desmontar ese tópico, lo que conllevaría una involución a partir de la reducción de descentralización y heterogeneidad que sostiene una superior complejidad.
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