Littérature scientifique sur le sujet « SOCIETA DI MUTUO SOCCORSO »

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Articles de revues sur le sujet "SOCIETA DI MUTUO SOCCORSO"

1

Lanfranca, Dario. « Mutuo soccorso e protomafia a Palermo dopo l'Unità ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (janvier 2022) : 11–35. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297001.

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Résumé :
Nei primi due decenni dopo l'Unità, in Sicilia appaiono le prime formazioni protomafiose che presentano tutte un profilo riconducibile al mutuo soccorso. Alcune si presentano sotto forma di società artigiane, altre hanno caratteristiche mutualistiche distorte. Palermo e il suo hinterland è il luogo in cui il fenomeno è più visibile, il che non è un caso ma il prodotto di un lungo processo di rielaborazione di istanze cooperativistiche che dall'inizio dell'Ottocento si svolge all'interno dell'ambiguo universo insurrezionale palermitano (1820-1860). Questo composito mondo in cui oltre le antiche corporazioni artigianali, tradizionalmente attive sul piano del controllo del territorio, convergono forze legate al caratteristico autonomismo retrivo, determina dopo il 1860 la configurazione particolare del mutualismo palermitano che, in effetti, presenta tratti unici rispetto al resto d'Italia. Le sue deformazioni sono particolarmente visibili nel settore della trasformazione del grano.
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2

Poidomani, Giancarlo. « Sociabilità e associazionismo nell'area iblea. Dalle Società di Mutuo Soccorso ai Fasci dei lavoratori ». ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no 1 (juillet 2018) : 109–33. http://dx.doi.org/10.3280/asso2018-001006.

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3

Collotti, Enzo. « L'Archivio di Ringelblum : una storia per il futuro ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 262 (octobre 2011) : 51–63. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262003.

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Résumé :
L'autore, sulla scorta del volume di Samuel D. Kassow (), affronta criticamente sia la biografia politico-intellettuale di Emmanuel Ringelblum - eminente storico dell'ebraismo polacco e principale cronista della distruzione del ghetto di Varsavia - sia la sua opera di costruzione dell'Archivio segreto del ghetto. Distaccatosi dalla storiografia tradizionale ebraica per riconoscersi nei principi e nel metodo del materialismo storico, Ringelblum aveva messo a punto un metodo di elaborazione della storia ebraica fondato non piů sui testi religiosi ma sulla raccolta piů ampia possibile di documenti e di testimonianze della vita quotidiana. Coniugando al mestiere di storico una provata attitudine di organizzatore, egli si servě del canale dell'Aleynhilf, importante societŕ di mutuo soccorso attiva nel ghetto di Varsavia, per creare l'Archivio. Allo scopo reclutň un nucleo di collaboratori altamente qualificati per raccogliere non semplici testimonianze ma veri e propri studi monografici legati all'esperienza del ghetto, e costituire cosě un corpo di opere destinate a creare i fondamenti culturali di una nuova piattaforma dell'ebraismo polacco. Presto perň il gruppo ebbe invece la percezione di essere sul punto di scrivere l'ultimo capitolo della storia degli ebrei polacchi: attuň cosě il primo interramento di parte del materiale dell'Archivio nell'agosto 1942, seguito da un altro nel febbraio 1943. Si ha notizia di un terzo interramento di cui perň non fu mai trovata traccia.
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Panizzolo, Claudia. « Scuole italiane all’estero : livros de leitura para as escolas italianas no Brasil (São Paulo/SP- 1911-1931) ». Cadernos de História da Educação 18, no 2 (27 août 2019) : 351–67. http://dx.doi.org/10.14393/che-v18n2-2019-5.

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Résumé :
A proposta deste texto é pensar a história da educação privilegiando a investigação acerca da política nacionalista italiana e das propostas educacionais que para cá foram trazidas. Tem como objetivo investigar os valores veiculados e prescritos para o fomento da italianidade e dos laços com a pátria-mãe nos estudantes, crianças italianas e filhas de italianos, pertencentes ao grupo de imigrantes italianos que se fixou no núcleo colonial de São Caetano- SP, para tanto toma como fonte privilegiada a edição de 1910 do livro de leitura Piccolo Mondo destinado à quarta classe para o ensino de meninos e de meninas da escola elementar criada pela Società di Mutuo Soccorso Principe di Napoli. Este trabalho se insere em uma perspectiva amplamente difundida pela Escola dos Annales que possibilitou a abertura de novas fronteiras interpretativas, a ampliação das fontes documentais e o alargamento de horizontes investigativos, dentre os quais se destaca os estudos da cultura material. Os livros de leitura ao constituírem a cultura da escola, não integram essa cultura de modo arbitrário, pelo contrário, são organizados e utilizados com intencionalidade, como portadores de uma dimensão da cultura social mais ampla.
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5

Fanti (book author), Mario, et Paul V. Murphy (review author). « La Chiesa e la Compagnia del Poveri in Bologna. Una istituzione di mutuo soccorso nella società bolognese fra il Cinquecento e il Seicento ». Confraternitas 5, no 1 (1 janvier 1994) : 25–26. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v5i1.13474.

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6

Luciano, Adriana. « Dalle Società Di Mutuo Soccorso Alla Mutualità : Risposte Alla Crisi Del Welfare (From Mutual Aid Societies to Mutuality : Responses to the Welfare Crisis) ». SSRN Electronic Journal, 2012. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2038203.

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Thèses sur le sujet "SOCIETA DI MUTUO SOCCORSO"

1

De, Toffol Nicola <1989&gt. « La Società operaia di mutuo soccorso di Perarolo di Cadore dal 1874 al 1943 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7811.

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2

BACCIOTTINI, FRANCESCO. « Le elezioni amministrative del 1914 e del 1920 a Firenze ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1001496.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato analizza la vita politica a Firenze nella convulsa fase storica vissuta dal Paese a cavallo della prima guerra mondiale. Culla della destra nazionalista e allo stesso tempo laboratorio dell'intransigenza rivoluzionaria socialista, Firenze fu amministrata fino al termine della prima guerra mondiale dalle forze liberali sebbene sempre più incalzata dai socialisti e dalle altre componenti popolari. I cardini della ricerca sono le elezioni amministrative del 1914 e del 1920 in una città caratterizzata dal vivace scontro politico e incline ad abbracciare soluzioni estremiste. Il lavoro mira a colmare le parziali lacune esistenti nella letteratura storica di riferimento utilizzando la stampa dell'epoca, nonché documenti ufficiali e fondi d'archivio. Lo scopo di questo elaborato, in sintesi, è quello di fornire un quadro quanto più articolato possibile della vicenda politica della città nel periodo considerato. Allo stato attuale, infatti, la pur cospicua letteratura storica disponibile ha privilegiato i principali soggetti politici attivi a Firenze ma ha trascurato le forze politiche minori e il loro ruolo talora decisivo nella partecipazione o meno ad alleanze elettorali. L'angolatura elettorale amministrativa costituisce il parametro su cui si misurano tappe politiche essenziali della vicenda nazionale come l'eclissi del giolittismo e fratture come la crisi del dopoguerra con i laceranti effetti del diciannovismo, la radicalizzazione dello scontro politico e le avvisaglie del ruolo di difensore dei valori nazionali conferito al nascente fascismo. Il tutto in parallelo alla dilatazione del corpo elettorale e al compimento, nel 1919, del processo di nazionalizzazione della politica. Durante l'arco di tempo considerato Firenze si trasformò in un laboratorio sperimentale di ogni forma di estremismo politico. Non a caso la città venne messa a ferro e fuoco nel giugno del 1914 durante lo sciopero generale indetto dalla Camera del Lavoro e assistette sgomenta all'esplosione di una vera e propria guerriglia urbana nel 1920, quando dovette intervenire l'esercito per ripristinare l'ordine minacciato dai proiettili e dalle bombe degli squadristi. Le elezioni amministrative del 1914 e del 1920 si collocano in questo contesto particolarissimo i cui estremi cronologici sono la settimana rossa e il biennio rosso, manifestazioni, l'una e l'altra, di rilevanti tensioni sociali sia per la natura 'ribellista' di certi segmenti del proletariato, sia per la struttura economica della città. Caratterizzata da un tessuto sociale incentrato nell'artigianato, Firenze subì pesantemente gli effetti della crisi economica sia del periodo successivo alla guerra di Libia, sia e sopratutto nel primo dopoguerra. Il tradizionale corso politico liberale non riusciva più a dare risposte adeguate ad un popolo molto impegnato politicamente: nascevano nuovi interessi di classe e nuovi modi di interpretare la res publica. Alla continua radicalizzazione in senso rivoluzionario del PSI corrispose la nascita di organismi antibolscevichi che, grazie alle connivenze della forza pubblica, della classe dirigente, del ceto medio e al disinteresse del potere centrale, finanziarono e permisero la diffusione dello squadrismo. La tesi, articolata in cinque capitoli, è divisa in due parti dedicate alle due tornate amministrative. Ognuna di esse è introdotta dalla descrizione del contesto normativo elettorale di riferimento, cui seguono un'analisi del corpo elettorale, le rivendicazioni delle diverse categorie sociali e la descrizione della campagna politica per le elezioni nazionali che precedettero quelle amministrative (1909-1913-1919). Lo scopo è quello di rilevare l'efficacia, la penetrazione e la continuità delle politiche attivate dai partiti locali. In quest'ottica la struttura della tesi permette di studiare l'azione dei partiti attraverso l'indagine dei meccanismi di formazione della rappresentanza in relazione al contesto normativo. Inoltre, analizzando il corpo elettorale e le relative rivendicazioni, si rende possibile anche lo studio delle pratiche identitarie, delle forme di mobilitazione e di contrapposizione ed infine la capacità di permeabilità dei partiti nella comunità locale. Per comprendere quali e quanti fossero gli elettori e le relative scelte in sede elettorale, la tesi fotografa il tessuto sociale-lavorativo della città attraverso un'analisi demoscopica elaborata sulla base dei dati del Censimento della popolazione e del Censimento degli opifici al 1911 del Ministero di Agricoltura Industria e Commercio (MAIC). Il primo dei due assi portanti della tesi è costituito dalle elezioni amministrative del 1914. Al fine di presentare una ricostruzione puntuale della vicenda, alla pubblicistica di spessore più rilevante, concentrata su liberali socialisti e cattolici, si è affiancata la ricognizione attenta della stampa coeva. Sono stati consultati i quotidiani principali della città di differente orientamento politico: “La Nazione”, quotidiano dei conservatori nazionali, vicino al clerico-moderatismo; “Il Nuovo Giornale”, liberale-progressista; “La Difesa”, quotidiano socialista a carattere locale e “L'Unità, problemi di vita italiana”, anch'esso socialista ma più attivo su questioni d'interesse nazionale; “L'Unità Cattolica”, quotidiano dei cattolici intransigenti. Attraverso la stampa è stato possibile ricostruire lo scacchiere partitico della città, le strategie politiche portate avanti dai singoli partiti, i relativi statuti, i diversi programmi e i processi di formazione degli schieramenti e di selezione dei candidati. Per l'analisi dei risultati elettorali del 1914 un contributo significativo è offerto dallo studio statistico di Ugo Giusti dedicato all'elezione del consiglio comunale nel capoluogo toscano, studio in cui l'autore rilevò la difficoltà nel reperire dati ufficiali riguardo all'esito della consultazione. Giusti si occupò, tuttavia, solo dell'esito elettorale per il consiglio comunale e riportò il numero di voti riscossi complessivamente da ogni lista, cosa che non permette di comprendere fino in fondo il grado di appetibilità dei singoli candidati presentati dai vari schieramenti. Riguardo alla partecipazione elettorale, inoltre, lo statistico si concentrò solo su quella complessiva del comune, senza analizzare il differente tasso di partecipazione/astensionismo nelle varie aree della città. Per comprendere a pieno la capacità di attrazione esercitata dai diversi soggetti politici, nonché il grado di fedeltà dell'elettorato verso il proprio partito di riferimento, si è ritenuto utile verificare la percentuale di partecipazione nei quattro mandamenti urbani, unità territoriali per l'elezione dei consiglieri provinciali. Questi, infatti, erano abitati da cittadini di estrazione sociale diversificata e costituivano, pertanto, spazi socio-politici che raccoglievano interessi e aspettative differenti. In quest'ottica, l'analisi della partecipazione in un mandamento, in cui possono essere identificati interessi di classe prevalenti, può rivelarsi un indicatore attendibile per verificare il livello di gradimento di un determinato partito in relazione ad un preciso contesto economico-sociale. Per la partecipazione nei quattro mandamenti, oltre allo studio di Giusti, è stato consultato “Il Nuovo Giornale”, unica fonte che fornisce i dati necessari e l' Annuario statistico del comune di Firenze (1914). Per quanto riguarda l'elezione dei consiglieri comunali, sia nel 1914 che nel 1915 quando si tennero di nuovo le elezioni per il consiglio comunale, Maccabruni offre un quadro esaustivo su eletti, non eletti e numero di voti conseguiti. Per l'elezione dei consiglieri provinciali, invece, è stata consultata la stampa coeva. Sebbene la prima guerra mondiale non sia oggetto di questa tesi, si è ritenuto opportuno considerare le ripercussioni economico-sociali che il conflitto recò alla vita della città per comprendere le scelte fatte dal corpo elettorale in occasione delle elezioni politiche del 1919 e di quelle amministrative del 1920. Aprono pertanto la seconda parte della tesi le problematiche della riconversione industriale, del numero degli operai occupati nei relativi stabilimenti, delle condizioni lavorative e dell'incombente crisi economica. Sul clima politico fiorentino alla fine del conflitto e per descrivere lo scenario partitico nel 1919, la letteratura storica è stata affiancata da un'analisi comparata della stampa dell'epoca. Oltre ai quotidiani già citati sono stati consultati “La Libertà”, quotidiano del PPI; “L'Assalto”, inizialmente quotidiano dei futuristi, ben presto organo di stampa dei primi squadristi; “Il Giornale d'Italia”, liberale conservatore. Per introdurre la campagna delle consultazioni amministrative del 1920 si è proceduto col descrivere la stratificazione sociale degli elettori e le rivendicazioni portate avanti nel territorio fiorentino nel periodo precedente le elezioni. Per le occupazioni delle fabbriche, dei campi e sulla reazione del padronato si è fatto riferimento alla pubblicistica più significativa. Di scarso aiuto è invece risultata la consultazione della corrispondenza del cardinal Mistrangelo, reperita presso l'Archivio Diocesano di Firenze. Sia per la cronaca dei tragici accadimenti fiorentini che nell'agosto del 1920 accesero un clima elettorale già teso, cioè l'esplosione della polveriera di San Gervasio e la manifestazione socialista in cui la polizia uccise tre operai, sia sulla formazione degli schieramenti per le elezioni amministrative del 1920 che sulla guerriglia urbana successiva alla consultazione, la pubblicistica disponibile in materia è stata arricchita dalla consultazione della stampa dell'epoca e da fondi archivistici. Per l'Unione Politica Nazionale (UPN), oltre alla letteratura di riferimento e ai quotidiani precedentemente citati, sono stati consultati autori fascisti quali Banchelli, Frullini, Piazzesi e i periodici “L'Arolotto”, settimanale de “La Pagina Fiorentina”; “La Pagina Fiorentina”, quotidiano vicino all'UPN; “La Voce”, rivista di cultura e politica. La consultazione del fondo Orvieto, conservato presso l'archivio contemporaneo “Alessandro Bonsanti”, Gabinetto G. P. Vieusseux, ha permesso di integrare le conoscenze già acquisite sul ruolo ricoperto dall'UPN nella campagna elettorale. I documenti là esaminati hanno reso possibile ricostruire la fitta rete di finanziamenti erogati dall'Unione Politica Nazionale ai partiti aderenti. Per il partito popolare la pubblicistica di riferimento è stata affiancata dalla consultazione di periodici già citati e da “L'idea Popolare”, giornale locale del PPI fiorentino pubblicato a ridosso delle elezioni e “L'Ora Nostra”, quotidiano cattolico. Si sono rivelati utili alla comprensione del clima elettorale e delle convulse giornate che seguirono alla consultazione del 1920 i periodici precedentemente citati e il quotidiano fascista “La Sassaiola”. Come per le elezioni del 1914, Giusti offre un contributo significativo per la ricostruzione dell'esito elettorale del 1920. Tuttavia, anche in questo caso lo statistico fiorentino si occupò della sola elezione per il consiglio comunale riportando i voti riscossi complessivamente da ogni lista ma non dai singoli candidati. Riguardo alla partecipazione elettorale lo studio fa riferimento nuovamente a quella complessiva nel comune di Firenze senza considerare i singoli mandamenti. Come per la tornata elettorale amministrativa precedente, quindi, si è proceduto alla consultazione della stampa coeva per ricostruire l'affluenza nei diversi mandamenti, riportare i voti riscossi dagli eletti in consiglio comunale e in quello provinciale. Per l'elezione del sindaco sono stati consultati gli Atti del consiglio comunale (1920), reperiti presso l'archivio storico del comune di Firenze.
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Livres sur le sujet "SOCIETA DI MUTUO SOCCORSO"

1

Le società di mutuo soccorso. Cagliari : G. Ariu, 2010.

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2

Società operaia di mutuo soccorso di Stroncone (1873-1931). Arrone (TR) : Edizioni Thyrus, 2014.

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3

Grohmann, Alberto. Perugia e la sua Società di mutuo soccorso 1861-1939. Perugia (Italy) : Volumnia, 2000.

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4

Mutuo soccorso Cesare Pozzo : 135 anni di solidarietà (1877-2012). Bologna : Società editrice Il Mulino, 2012.

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5

editor, Salfi Anna, et Tarozzi Fiorenza editor, dir. Dalle società di mutuo soccorso alle conquiste del welfare state. Roma : Ediesse, 2014.

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6

Simonini, Maria Laura. La Società di mutuo soccorso fra gli operai di Careggi : 1897-1922. Ravenna : Edizioni del Girasole, 1997.

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7

Cambiano, Gervasio. La nostra bandiera : Note storiche sulla Società operaia di mutuo soccorso di Vinovo. Torino : Regione Piemonte, 2000.

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8

Baioni, Massimo, et Fulvio Conti. Le società di mutuo soccorso in provincia di Ravenna : Un percorso storico. Ravenna : Longo, 2005.

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9

Pramotton, Luciana. Alle origini della solidarietà operaia : Le società valdostane di mutuo soccorso. Aosta : Istituto storico della resistenza in Valle d'Aosta, 1992.

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10

Maria, Beranger Eugenio, et Alonzi Luigi, dir. L' archivio e la biblioteca della Società operaia di mutuo soccorso di Sora. Soveria Mannelli (Catanzaro) : Rubbettino, 2001.

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