Littérature scientifique sur le sujet « Smaterializzazione »

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Articles de revues sur le sujet "Smaterializzazione"

1

Rorato, Laura, et Claudio Brancaleoni. « Dalla fabbrica al call center : la smaterializzazione della metropoli contemporanea ». Narrativa, no 31/32 (1 janvier 2010) : 89–100. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.1549.

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2

Mazzeo, Riccardo. « Pandemia : tra la paura e Mister Hyde ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 1 (avril 2021) : 39–49. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-001004.

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Résumé :
In questa congiuntura vediamo in atto una paura manifesta, sana, una totale assenza di paura, ovvero una negazione che diventa pericolosa, e la paura più dif-fusa, quella strisciante dell'Angst o angoscia esistenziale. Il più efficace antidoto alla paura è il dialogo insieme alla cooperazione, la riflessione e l'introspezione. La pandemia ci "rivela" che, come ne La peste di Camus non è dato salvarsi da soli e che non possiamo continuare a sentirci antropocentrici: se consideriamo il creato un emporio ci ritroviamo poi a pagare un prezzo inaudito. Nonostante l'oggettiva capitalizzazione del coronavirus da parte di persone senza scrupoli che ne appro-fittano per perseguire i propri interessi, il negazionismo è stupido e spesso letale per sé e per altri. La smaterializzazione dei rapporti che tendono, ancora più di prima, a essere mediati dagli schermi, rischiano per un verso di alimentare un Super-io sa-dico dei lavoratori da remoto, impegnati nel loro compito senza interruzione, per l'altro a disabilitare rispetto alle competenze fatte di sfumature del dialogo off line. Oltre ad accentuare le diseguaglianze, il Covid contribuisce a far emergere il nostro lato sconosciuto, il perturbante che ci accompagna e con cui dobbiamo riuscire a convivere.
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3

Fiorelli, Fabio. « La scomparsa della realtà ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 2 (novembre 2021) : 143–63. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002010.

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Résumé :
In questo lavoro l'autore si interroga sulle possibili conseguenze delle trasformazioni attuali in campo tecnologico sulla teoria e sulla pratica psicoanalitiche. In particolare, viene presa in considerazione la progressiva "virtualizzazione" della realtà che molti autori, in ambito filosofico e no, rilevano. Se viene meno la nozione di realtà per come la si è sempre pensata - per esempio contrapposta alla fantasia e all'immaginazione - sono ancora valide le categorie che la psicoanalisi utilizza e che derivano da un pensiero che si è costituito prima che tali trasformazioni avvenissero? La stessa nozione di genealogia sembra in profonda trasformazione: come incide su alcuni dei fondamenti su cui la psicoanalisi poggia, per esempio la differenza tra le generazioni? Anche il corpo appare soggetto alla stessa opera di smaterializzazione e disseminazione; ne sarebbero testimonianza le opere recenti di artisti che utilizzano ciò che le nuove tecnologie mettono a disposizione. Non occorre allora ripensare alcuni fondamenti della psicoanalisi proprio a partire, però, dal metodo classico che può fornire comunque una sonda e uno sguardo scientifico su questa nuova categoria di umano che sembra andare costituendosi? Anche nell'ambito psicoanalitico stesso si sta riflettendo sull'impatto di tali cambiamenti, forse irreversibili, e confrontando con l'esigenza di individuare un possibile, ma probabil-mente necessario, punto di equilibrio tra la tradizione psicoanalitica, con i suoi strumenti di indagine, e il "nuovo" che si sta manifestando.
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4

Doimo, Martino. « Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. Il compimento della “nuova” arte del costruire | Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. The fulfillment of the “new” art of building ». ZARCH, no 8 (2 octobre 2017) : 314. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782172.

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Résumé :
L’arte del costruire (Baukunst) del nostro tempo trova fondamento nella ricerca di una nuova forma di composizione dei differenti autonomi elementi costruttivo/figurativi, nei quali risulta originariamente frammentata e stratificata: l’elemento plastico murario, che si occupa della fondazione del suolo, come massa stereotomica topograficamente modellata in rapporto alla conformazione del luogo; l’elemento propriamente tettonico della struttura di sostegno del riparo, strettamente riferibile ai procedimenti di montaggio di elementi finiti; l’elemento, portatore di motivi tessili, dell’involucro che dà forma allo spazio interno: pura superficie di rivestimento (Bekleidung) tendente alla smaterializzazione. Questi elementi si sono definiti attraverso un lungo processo di formazione, a partire dalla radicale revisione teorica delle tradizionali categorie tettoniche, nel corso dell’Ottocento. Essi sembrano trovare compimento nell’ultima fase della ricerca miesiana della “nuova” arte del costruire, nel progetto della Halle monumentale per Cuba/Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tettonica; spazio; struttura; costruzione; Baukunst.The art of building (Baukunst) of our time is founded on the search of a new kind of composition of different autonomous elements, in which it was originally fragmented and stratified: the plastic masonry element of the earthwork, as a stereotomic, topographic mass, closely related to the specific site; the properly tectonic element of the light carpentry framework/roofwork, largely connected to the rational modularity of assembly technique; the dematerialized element of spatial enclosure, as textile cladding surface: the pure dressing (Bekleidung). These elements have been defined through a long form-giving process, started with the radical nineteenth-century theoretical review of traditional tectonic categories. The same elements seem to reach their fulfillment in the last phase of Mies’ research on the “new” art of building: the project for a monumental Halle in Santiago de Cuba, finally built in Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tectonics; space; structure; construction; Baukunst.
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Thèses sur le sujet "Smaterializzazione"

1

BIAGI, Giacomo. « Documenta 5, 1972. Opera e istituzione all’indomani della smaterializzazione dell’arte ». Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2022. http://hdl.handle.net/11384/111864.

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2

TRONCONE, ALESSANDRA. « La mostra : strumento critico o dispositivo creativo ? La scrittura espositiva in Italia negli anni della smaterializzazione dell'oggetto artistico (1966-1973) ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917885.

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Résumé :
La ricerca si focalizza sull'analisi di una selezione di mostre temporanee realizzate in Italia nell'arco temporale 1966-1973, gli anni identificati dal critico americano Lucy Lippard come cruciali per la "smaterializzazione dell'oggetto artistico". In relazione alle ricerche d'avanguardia degli anni Sessanta (arte povera - processuale - concettuale) le mostre analizzate sono state scelte per il loro presentare un nuovo approccio al momento espositivo, in termini di concept, allestimento, occupazione di spazi non deputati, riscontro sulla stampa e impatto sulla critica dell’epoca. Il contesto espositivo italiano è stato poi messo in relazione con quello internazionale, tracciando parallelismi con alcune celebri mostre straniere degli stessi anni. L’analisi delle mostre – condotta grazie a materiali d’archivio, in parte inediti – ha dunque permesso la ricostruzione del dibattito critico ad esse correlato, lasciando emergere l'importanza della scrittura espositiva che va ad affiancarsi negli stessi anni a quella propriamente critica, sancendo l’affermarsi della figura curatoriale. ------------------- My PhD thesis focuses on some Italian exhibitions held in the years 1966-1973, with reference to the timeframe identified in Lucy Lippard’s text “Six years. The dematerialization of the art object from 1966 to 1972” (New York, 1973). The selection of the period from 1966 to 1973 is significant because these years were crucial for the establishment of new artistic trends at the international level, and the diffusion of process and conceptual art. The Italian faction, represented in the most significant avant-garde exhibitions (with the presence, albeit not exclusive, of the Arte Povera group), draws some interesting parallels with the European context, particularly with the renowned shows such as “When Attitudes Become Form” (Bern Kunsthalle, 1969) and “Op Losse Schroeven. Situaties en Cryptostructuren” (Amsterdam, Stedelijk Museum, 1969). In my thesis, the research has been focused on specific Italian exhibitions, selected for their ground-breaking approach to curating, in terms of concept, installation, occupancy of underground spaces, curatorial and critical contribution. History and critical discussion about these exhibitions have been reconstructed thanks to the archives research.
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Livres sur le sujet "Smaterializzazione"

1

La smaterializzazione dell'arte in Italia : 1967-1973. Milano : Postmedia books, 2014.

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2

Zupi, Francesco. Dio Universale. Non Aurum, Sed Fides : Vol. 4 : Smaterializzazione - Edizione a Colori. Independently Published, 2021.

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3

Dio Universale. Non Aurum, Sed Fides : Vol. 4 : Smaterializzazione - Edizione in Bianco e Nero. Independently Published, 2021.

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