Articles de revues sur le sujet « SISTEMI RESIDENZIALI »

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Gallo, Eugenio, et Gino Targa. « Quality evaluation in psychiatric services : a regional system of quality indicators ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 2 (août 1998) : 110–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007247.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo — Il presente lavoro propone un sistema di indicatori basato sui sistemi informativi di routine adottati dalla Regione Emilia Romagna. Esso si pone l'obiettivo di cogliere la qualità e la complessità dei percorsi di cura dei pazienti psichiatrici tenendo conto dell'articolazione delle strutture psichiatriche della Regione del Progetto obiettivo Tutela della Salute Mentale 1994-1996 e degli Indicatori di efficienza e qualita del SSN. richiesti dal Ministero della Sanità. Metodo — Formazione di un gruppo di lavoro su iniziativa della Regione, per la costruzione degli indicatori con definizione del significato, della formula, della soglia di attenzione, della finalita, del livello di utilizzazione, della fonte dei dati e della frequenza di rilevazione congruente con i sistemi informativi regionali.Risultati — Vengono presentati 105 indicatori suddivisi in base alia struttura psichiatrica a cui fanno riferimento (centri di salute mentale, reparti per acuti, strutture semiresidenziali, strutture residenziali, strutture ex-manicomiali, dipartimento di salute mentale) ed in base al codice in tre elenchi: 1) d'informazione generale (30), comprendente i 12 indicatori richiesti dal Ministero della Sanità; 2) di approfondimento; 3) di esito. Conclusioni — Il sistema di indicatori, pur nato per un uso locale, si fonda su obiettivi definiti dal Progetto Obiettivo ministeriale, per cui può rivestire un interesse anche per altre realtà regionali italiane. La costruzione modulare permette un'applicazione flessibile e un adattamento a sistemi informativi meno complessi. Una parte del sistema è stata inserita dal 1997 nel flusso informativo di routine tra le ASL e la Regione Emilia Romagna.
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Percudani, Mauro, et Martin Knapp. « The economic perspective in the care and treatment of patients with diagnosis of schizophrenia ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 3 (décembre 1998) : 197–209. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007399.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo - Considerare le principali problematiche connesse all'assistenza ed al trattamento dei pazienti con diagnosi di schizofrenia alia luce della piu recente letteratura sugli aspetti economici di questa patologia. Metodo - È stata effettuata una analisi della letteratura relativa ai costi sociali della schizofrenia, all'analisi economica di diversi modelli di assistenza, alia valutazione dei costi dei trattamenti antipsicotici. Risultati - La schizofrenia è una patologia che genera ingenti costi sociali. I costi sanitari legati all'assistenza alia schizofrenia assorbono una percentuale significativa delle risorse dei sistemi sanitari dei principali paesi industrializzati. I costi indiretti, dovuti principalmente al mancato inserimento al lavoro dei pazienti, risultano superiori ai costi diretti di trattamento. Nei paesi ove l'assistenza centrata sul territorio è stata supportata da un reale sforzo organizzativo per la creazione di servizi territoriali e residenziali, è emerso che essa è meno costosa dell'assistenza centrata sull'ospedale psichiatrico e genera un miglior esito per pazienti e familiari. L'introduzione di nuovi farmaci antipsicotici e lo sviluppo di interventi di tipo psicosociale possono rappresentare strumenti che favoriscono nuove strategie di assistenza. Conclusion! - Utilizzare una prospettiva economica implica pensare a quale organizzazione, quali strumenti tecnologici, quali strategie permettono di investire con razionalita le risorse disponibili. Una riflessione su questi temi appare oggi ineludibile non solo per gli amministratori ed i decisori politici, ma anche per gli operatori dei servizi di salute mentale.
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Civenti, Graziella, Roberto Blaco, Antonio Lora et Angelo Cocchi. « Psychiatric services in Lombardy from 1983 to 1993 : trends and interrelations between equipment, staff and activities indicators ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 3 (décembre 1996) : 178–89. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004164.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo - Lo studio è stato condotto con l'obiettivo di descrivere le linee di tendenza manifestatesi nel periodo 1983-1993 nei Servizi psichiatrici pubblici lombardi relativamente a indicatori di struttura, personale e attività. Setting - Sono stati utilizzati dati relativi a tutti i presidi facenti capo, secondo quanto previsto dal Progetto Obiettivo Regionale, alle Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia, ovvero Centri Psico-sociali, Ambulatori, Strutture Intermedie Non Residenziali, Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, Centri Residenziali di Terapie Psichiatriche e di Risocializzazione e Comunita Protette. Non sono stati inclusi nello studio i dati relativi all'attivita svolta dagli ex Ospedali Psichiatrici e dalle strutture private. Disegno - I dati sono stati forniti dal Sistema Informativo Psichiatrico Regionale che dal 1983 rileva in maniera omogenea e sistematica su tutto il territorio regionale informazioni relative alle strutture, al personale e alle prestazioni erogate dalle Unita Operative di Psichiatria. Sui dati relativi al periodo 1983-1993 e stata condotta un'analisi grafica della dinamica dei servizi con descrizione delle tendenze evidenziatesi nel periodo in oggetto e delle interazioni tra le variabili considerate. Principali misure utilizzate - Variabili di risorse e di prestazioni relative all'attivita degenziale e a quella non residenziale dei servizi. Formulazione di indicatori che permettano l'analisi delle relazioni tra le variabili stesse. Risultati - Nel periodo considerato si assiste globalmente a un aumento consistente del volume di attivita (residenziale e non) spiegabile solo parzialmente attraverso l'aumento delle risorse a disposizione. L'incremento quantitative dell'assistenza fornita pare infatti legato da un lato a una sempre maggiore utilizzazione delle risorse allocate e a un aumento della produttivita dei servizi, dall'altro alia pressione crescente della domanda. I dati a disposizione, inoltre, evidenziano come il baricentro della organizzazione dei servizi pubblici si sia spostato sempre piú negli anni sul momento di trattamento non residenziale, anche se l'assenza di una analoga documentazione per quanto attiene alle strutture private rende questa conclusione parziale. Conclusioni - L'analisi condotta testimonia l'importanza del Sistema Informativo per monitorare i cambiamenti nella organizzazione dei servizi e per fornire i dati necessari alia attivazione di indagini ad hoc (per es. studi di esito).
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de Girolamo, Giovanni, Angelo Picardi, Giovanni Santone, Domenico Semisa et Pierluigi Morosini. « 8. Conclusioni ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (septembre 2004) : 87–88. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000125.

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Résumé :
Non è semplice riassumere in poche conclusioni un complesso progetto di ricerca come il PROGRES, che ha consentito di raccogliere una gran mole di informazioni. Qui si cercherà solo di riassumere alcune osservazioni di carattere generale.Non esiste alcun semplice e chiaro metodo in grado di valutare in maniera affidabile il bisogno residenziale tra le popolazioni di pazienti con disturbi gravi in trattamento presso i DSM; questo fatto è una delle ragioni che sono all'origine della dimostrata marcata variabilità nei tassi di posti-letto in SR tra regioni, o aree diverse; questi tassi sono poi a loro volta largamente determinati e condizionati da pattern storici di sviluppo (Macpherson et al., 2004).Per risolvere questo problema, dovrebbe essere adottata una prospettiva di ‘sistema’ che consenta di mettere a punto un sistema ben coordinato, chiaramente finalizzato ed efficiente, volto a erogare soluzioni residenziali appropriate (Shepherd, 1998).
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Lora, Antonio, Roberto Bezzi, Roberta Di Vietri, Anna Gandini, Franco Spinogatti et Carlo Zocchetti. « Packages of care in the Departments of Mental Health in Lombardy ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no 2 (juin 2002) : 100–115. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000556x.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – Il lavoro ha lo scopo di individuare i pacchetti di trattamento erogati dai Dipartimenti di Salute Mentale, ponendoli in relazione sia alia diagnosi dei pazienti che all'intensità nell'utilizzo delle risorse. Disegno – Lo studio è stato condotto a partire dai dati raccolti dal Sistema Informativo Psichiatrico lombardo; il campione è formato da 55518 pazienti residenti in Lombardia e in contatto nel 1999 con i Dipartimenti di Salute Mentale, di cui sono stati rilevati nel corso dell'anno i contatti territoriali, semiresidenziali, residenziali e ospedalieri. Setting – I Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Lombardia nel 1999. Principali misure utilizzate – Secondo uno approccio empirico, basato sull'esperienza dei ricercatori, sono stati definiti 15 pacchetti di cura; il pacchetto di cura “solo attivita territoriale” è stato ulteriormente distinto in sei macroattività; a ciascun pacchetto sono stati assegnati i pesi assistenziali. Risultati – Quattro pacchetti di cura (solo Ass. Territoriale, Ass. Ospedaliera e Ass. Territoriale, solo Ass. Ospedaliera, Ass. Semiresidenziale e Ass. Territoriale) da soli caratterizzano il 95% dei pazienti. Tre quarti dei pazienti vengono trattati solo nell'ambito territoriale, senza l'intervento di strutture ospedaliere, residenziali e semiresidenziali. I pazienti più gravosi, vale a dire i pazienti inseriti in un pacchetto con un peso medio maggiore di 5000, rappresentano solo il 4% degli utenti dei servizi. L'attivita residenziale sembra svolgere un ruolo sempre maggiore nella rete dei servizi psichiatrici (36% del peso assistenziale totale), mentre la schizofrenia si conferma la diagnosi di maggiore impatto per i servizi (59% del peso assistenziale totale). Dei pazienti trattati solo neH'ambito territoriale un terzo riceve unicamente interventi ambulatoriali medici e psicologi, mentre i due terzi restanti ricevono trattamenti integrati in cui l'attività clinica ambulatoriale si accompagna a interventi di carattere domiciliare, familiare, riabilitativo e sociale. Conclusioni – Nel modello territoriale di assistenza psichiatrica i pacchetti di cura più complessi e diversificati rappresentano l'eccezione piùttosto che la regola. I pacchetti più complessi e/o con maggior peso assistenziale si rivolgono ai pazienti che per la loro diagnosi sono definiti gravi.
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Borlini, Barbara, Clara Melzi et Francesco Memo. « Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 94 (avril 2011) : 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Résumé :
Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Denti, Giovanni. « Vienna, il crepuscolo del mondo di ieri e l'alba del mondo nuovo ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 155–60. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058015.

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La costruzione degli Höfe viennesi č stata un'autentica epopea: teorici dell'austro marxismo come Otto Bauer vedevano nella realizzazione dei grandi complessi residenziali la concretizzazione del «Mondo nuovo» che avrebbe dato nuova dignitŕ sociale e culturale alla classe operaia fi no a quel momento sfruttata: il «mondo di ieri» contro il mondo nuovo. La contrapposizione tra quartieri operai e cittŕ borghese era sottolineata anche dai caratteri architettonici di questi nuovi complessi residenziali: grandi corti chiuse, ove erano concentrate le funzioni collettive e culturali, accessi trattati come «porte» e in alcuni casi, come il Karl Marx-Hof, torrette distribuite lungo la facciata che restituivano l'immagine di un sistema fortezze, simbolicamente accerchianti la Vienna edifi cata negli ultimi giorni dell'impero, costruita attorno al Ring. A distanza di circa novant'anni lo stratifi carsi della storia ha conferito alle diverse parti di Vienna un carattere fortemente coeso: come avrebbe detto Robert Musil «tutto si č amalgamato»
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Corsini, Maria Grazia. « Residential building types in Italy before 1930 : the significance of local typological processes ». Urban Morphology 1, no 1 (16 janvier 1997) : 34–48. http://dx.doi.org/10.51347/jum.v1i1.4049.

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Résumé :
I tipi edilizi residenziali in Italia fino al 1930: permanenze e derivazioni dai processi tipologici locali. La maggior parte del tessuto edilizio dei quartieri progettati in Italia dalla seconda metà dell' Ottocento ad oggi è costituito dalla casa plurifamiliare ad appartamenti o `casa in linea'. La casa in linea dei primi quartieri di espansione rappresenta la codificazione del tipo plurifamiliare nato nella città antica dal riuso dell'edilizia monofamiliare medioevale, attraverso fenomeni di rifusione e sopraelevazione. Per questo, esaminando in comparazione i quartieri residenziali di città italiane progettati e realizzati dalla metà dell' Ottocento ai primi decenni del Novecento si rilevano, insieme a caratteri comuni nel tessuto e nell'edilizia, accezioni particolari e differenziazioni locali, nella struttura, nella distribuzione e soprattutto nel sistema di aggregazione della casa in linea, dovute alla permanenza e continuità di processi tipologici autoctoni ereditati dalla città antica. La ricostruzione dei processi tipologici locali diventa indispensabile per giungere al recupero del progetto riferito all'esperienza edilizia storica dell'area culturale di appartenenza, in stretta connessione e continuità con la cultura dei luoghi. L'analisi si sviluppa nella comparazione dei processi tipologici di tre città italiane, Genova, Roma, Milano.
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Moneti, Silvia. « L'influenza dell'ambiente antropico (architettura) sul sistema psico-neuroendocrino-immunologico ». PNEI REVIEW, no 2 (novembre 2022) : 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002008.

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Résumé :
Questo articolo sintetizza i temi trattati in un più vasto lavoro di ricerca, presentato come tesi al Master in Pnei dell'Università de L'Aquila. Lo scopo primario di questo studio è stato quello di raccogliere prove scientifiche che dimostrino come l'architettura possa influenzare il benessere psi- cofisico delle persone. I destinatari della ricerca sono professionisti sanitari e tecnici, invitati a interagire con lo scopo di promuovere la salute di un "paziente comune". Nei paragrafi iniziali vengono esposte le principali teorie sull'architettura terapeutica, con approfondimenti su neuro-architettura, neuro-estetica, neu roni specchio e neuroni luogo. Si procede poi con l'enunciazione di linee di indirizzo per la progettazione in ottica Pnei di strutture sanitarie, istituti scolastici ed edifici residenziali. Due paragrafi pongono infine l'accento sulla "Green Care" e sulla "Art on Prescription", dimostrando l'impatto positivo del contatto con la natura e dell'esperienza estetica. L'articolo si conclude con l'auspicio di concretizzare le evidenze raccolte in futuri progetti architettonici, ma soprattutto di promuovere l'inserimento dell'architettura fra le discipline in ottica Pnei, come terapia integrata.
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Erlicher, Arcadio, et Antonio Lora. « Introduzione ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (décembre 2002) : 1–3. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000174.

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I provvedimenti legislativi (L. 502/92 e L. 517/93) che hanno prodotto la cosiddetta aziendalizzazione della Sanità hanno anche modificato il suo sistema di finanziamento: da un finanziamento dei fattori produttivi, a pie' di lista, a un finanziamento a prestazione con un sistema tariffario.La Regione Lombardia, che ha particolarmente enfatizzato nel sistema sanitario riformato la separazione tra soggetto erogatore dei servizi (l'Azienda Ospedaliera) e il soggetto acquirente (l'ASL), per poter finanziare il servizio psichiatrico, erogato dall'Azienda Ospedaliera, ha esteso il sistema delle tariffe anche alla psichiatria, prevedendo attraverso atti regionali una puntuale valorizzazione di tutte le attività psichiatriche sia territoriali sia residenziali e semiresidenziali.È risultato subito evidente che questo sistema presenta delle criticità, in parte contingenti: in particolare i DRG non descrivono in maniera adeguata la complessità del caso, mentre le tariffe delle prestazioni ambulatoriali non coprono adeguatamente i costi.A fronte di queste criticità alia psichiatria si aprono due strade possibili: sottoporre a revisione DRG e tariffe oppure, in alternativa, remunerare i servizi sulla base dei bisogni di cura dei pazienti e della complessità dei trattamenti richiesti.
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Testa, Ferdinando. « Quando Perseo incontra Medusa : psicosi e relazione ». STUDI JUNGHIANI, no 51 (juillet 2020) : 113–20. http://dx.doi.org/10.3280/jun51-2020oa10106.

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Résumé :
L'autore evidenzia il rapporto tra il modello analitico junghiano e la cura delle psicosi, utilizzando la dimensione del mito e dell'inconscio collettivo. Lo scritto parte dall'esperienza effettuata all'interno di un contesto istituzionale, una struttura residenziale intermedia per la cura dei pazienti psichiatrici con gravi patologie, in cui il lavoro analitico si è confrontato sia con la dinamica relazionale paziente- terapeuta, ma anche con il sistema gruppo-istituzione. Il lavoro analitico, in tal senso, si è avvalso del patrimoniomitologico per acquisire immagini, simboli ed emozioni che hanno permesso una migliore comprensione del vissuto e del linguaggio della dimensione psicotica.
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Testa, Ferdinando. « Quando Perseo incontra Medusa : psicosi e relazione ». STUDI JUNGHIANI, no 51 (juillet 2020) : 113–20. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2020oa10106.

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Résumé :
L'autore evidenzia il rapporto tra il modello analitico junghiano e la cura delle psicosi, utilizzando la dimensione del mito e dell'inconscio collettivo. Lo scritto parte dall'esperienza effettuata all'interno di un contesto istituzionale, una struttura residenziale intermedia per la cura dei pazienti psichiatrici con gravi patologie, in cui il lavoro analitico si è confrontato sia con la dinamica relazionale paziente- terapeuta, ma anche con il sistema gruppo-istituzione. Il lavoro analitico, in tal senso, si è avvalso del patrimoniomitologico per acquisire immagini, simboli ed emozioni che hanno permesso una migliore comprensione del vissuto e del linguaggio della dimensione psicotica.
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Bonizzoni, Paolo, Alessandra Marinoni, Alessandra Mogliati, Angela Pistorio, Roberta Brusotti, Giacinto Buscaglia et Sergio Schiaffino. « Psychiatric information system of Liguria Region : preliminary results. The case register of Liguria Region ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no 2 (août 1994) : 115–22. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003560.

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Résumé :
RiassuntoSono descritte con la stessa metodologia impiegata in altre quattro aree italiane sedi di Registro psichiatrico dei casi, le caratteristiche del bacino di utenza, la tipologia e l'organizzazione dei Servizi della Regione Liguria. Il sistema informativo psichiatrico ligure nasce ufficialmente nel marzo 1987 con una deliberazione della Giunta Regionale che conferisce l'incarico di organizzazione del sistema informativo all'lstituto di Scienze Sanitarie Applicate dell'Università di Pavia. La fonte dei dati è rappresentata dai Servizi psichiatrici della Liguria, comprendenti 20 Servizi Territoriali di Salute Mentale (SSM), 9 Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) e 2 Presidi Socio Sanitari (PSS). Il Registro psichiatrico è gestito a livello cartaceo in tutti i Servizi della Regione; tuttavia in 12 dei Servizi di Salute Mentale, in 2 dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura e nei Presidi Socio Sanitari si è già passati ad una gestione informatizzata del Registro. La rilevazione dei dati è iniziata dal 1988 è nel 1989 è stata fatta la prima verifica regionale sulla funzionalità del sistema. I risultati relativi all'utenza dei servizi territoriali evidenziano tassi di prevalenza annua che vanno dal 200 al 500 per 100.000 abitanti. Per quanto concerne gli interventi residenziali, SPDC e PSS sono stati analizzati separatamente confermando peraltro il dato della letteratura cioè di una eccedenza di diagnosi di psicosi soprattutto tra i maschi ricove- rati in SPDC e tra le femmine ricoverate nei PSS. La struttura per eta evidenzia che si tratta di persone di età avanzata in particolare tra le donne.
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Bubbico, Davide. « L'emigrazione operaia e a bassa qualificazione dal Mezzogiorno ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 121 (février 2011) : 135–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121008.

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La ripresa dei flussi migratori interni dalla seconda metŕ degli anni '90 ha coinvolto non solo la forza lavoro più scolarizzata e qualificata ma anche, nuovamente, una consistente quota di lavoratori con basso titoli di scolarizzazione impiegati nel settore industriale e in quello edile. Da questo punto di vista si tratta dell'innesto nei flussi migratori più recenti di una componente tradizionale dell'emigrazione interna per motivi di lavoro nel sistema economico italiano. L'articolo si propone di analizzare la composizione di questa componente tradizionale nei recenti flussi migratori che tuttavia ha conosciuto modifiche sul piano delle caratteristiche contrattuali, delle tipologie di prestazione e delle modalitŕ di trasferta/residenzialitŕ, anche lě dove le tutele contrattuali hanno storicamente determinato un quadro di garanzie sindacali, ma non solo, tendenzialmente più forti rispetto ad altri settori.
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De Girolamo, Giovanni, Valentina Candini, Laura Iozzino et Cristina Zarbo. « Ricerca in salute mentale : un decennio di progetti all'IRCSS Fatebenefratelli ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (septembre 2020) : 83–113. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002006.

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In Italia il sistema degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) rappresenta, da decenni, il pilastro fondamentale della ricerca condotta all'interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L'IRCCS Fatebenefratelli di Brescia è l'unico in Italia ad avere come area ufficiale di riconoscimento la psichiatria. L'obiettivo di questo capitolo è di descrivere e discutere le attività di ricerca condotte dall'Unità Operativa di Psichiatria Epidemiologica e Valutativa (UOPEV) dell'IRCCS Fatebenefratelli in oltre un decennio (2009-2020). Tali attività di ricerca si collocano all'interno di tre grandi aree: la ricerca epidemiologica, la ricerca clinica e la health services research. I progetti relativi alla ricerca epidemiologica presentati riguardano lo studio della prevalenza dei disturbi mentali e da uso di sostanze nella popolazione generale (WMHSI), le caratteristiche dei pazienti trattati nelle strutture residenziali (PERDOVE), i fattori prognostici di esito di pazienti anziani ospedalizzati (PERDOVE-anziani), la prevalenza e l'incidenza dei disturbi depressivi in persone affette da diabete di tipo 2 (INTERPRET-DD), le caratteristiche socio-demografiche, cliniche ed assistenziali di pazienti con una storia grave di violenza (VIORMED ed EU-VIORMED), e l'impiego di dispositivi di telemedicina per la gestione dei pazienti con depressione, sclerosi multipla o epilessia (RADAR-CNS). Tra i progetti di ricerca clinica verranno discussi in particolare un trial sull'impiego della ossitocina intranasale per il trattamento di pazienti con diagnosi di schizofrenia (OXIS), la psicoeducazione per pazienti con disturbo bipolare, e il progetto DIAPASON. Infine, nell'ambito del macro-settore di ricerca dei servizi di salute mentale sarà presentato il progetto MILESTONE. Tale excursus consentirà di intrecciare e discutere criticamente lo stato della pratica clinica e della ricerca in psichiatria, e consentirà di formulare delle proposte su aree di ricerca innovative nel prossimo decennio.
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Conti Puorger, Adriana, et Pierpaolo Napolitano. « Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 2 (septembre 2011) : 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Résumé :
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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SILVA, Rodolfo Gonçalves Oliveira da, Guildo Lessa RIBEIRO FILHO et Raquel Aparecida Soares Reis FRANCO. « Sequência didática para o estudo de circuitos elétricos de iluminação ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 161. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247754.

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O estudo dos sistemas de iluminação residencial é fundamental para os alunos do curso Técnico em Edificações. Geralmente as práticas de ensino adotadas nas escolas públicas são tradicionalistas, onde o aluno assume uma postura passiva em seu processo de aprendizagem. Este artigo avalia a contribuição de uma sequência didática sobre circuitos elétricos de iluminação residencial, acionados por interruptores simples, intermediários e paralelos no Curso Técnico Integrado em Edificações. O trabalho proposto foi concebido para que pudesse contribuir com o docente no processo de ensino, a fim de motivar no aluno a consciência, a motivação, a reflexão e o prazer pelo estudo. Para tanto, utilizouse ambientes virtuais de aprendizagem combinadas com o uso de componentes animados, além de aulas práticas laboratoriais. Os resultados demonstraram que o uso de sequências didáticas, quando bem planejadas, torna o processo de ensino-aprendizagem mais dinâmico, interativo e mais eficiente. Sequência Didática. Circuito Elétrico. Aprendizagem.ABSTRACT The study of residential lighting systems is essential for students of the Technical Course in Buildings. Generally the teaching practices adopted in public schools are traditionalist, where the student takes a passive stance in his learning process. This article evaluates the contribution of a didactic sequence on electrical circuits of residential lighting, activated by simple, intermediate and parallel switches in the Integrated Technical Course in Buildings. The proposed work was conceived so that it could contribute with the teacher in the teaching process, in order to motivate in the student the conscience, the motivation, the reflection and the pleasure for the study. For that, virtual learning environments were used combined with the use of animated components, in addition to practical laboratory classes. The results showed that the use of didactic sequences, when well planned, makes the teaching-learning process more dynamic, interactive and more efficient. Didactic Sequence. Electrical Circuits. Learning.RESUMEN El estudio de los sistemas de iluminación residencial es esencial para los estudiantes del Curso Técnico en Edificaciones. En general, las prácticas docentes adoptadas en las escuelas públicas son tradicionalistas, donde el alumno adopta una postura pasiva en su proceso de aprendizaje. Este artículo evalúa la contribución de una secuencia didáctica en circuitos eléctricos de iluminación residencial, activada por interruptores simples, intermedios y paralelos en el Curso Técnico Integrado en Edificaciones. El trabajo propuesto fue concebido para que pueda contribuir con el profesor en el proceso de enseñanza, con el fin de motivar en el alumno la conciencia, la motivación, la reflexión y el placer por el estudio. Para ello, se utilizaron ambientes virtuales de aprendizaje combinados con el uso de componentes animados, además de clases prácticas de laboratorio. Los resultados mostraron que el uso de secuencias didácticas, cuando bien planeadas, hace que el proceso de enseñanza-aprendizaje sea más dinámico, interactivo y más eficiente. Secuencia Didáctica. Circuito Eléctrico. Aprendizaje.RIASSUNTO Lo studio dei sistemi di illuminazione residenziale è essenziale per gli studenti del Corso tecnico in edifici. Generalmente le pratiche di insegnamento adottate nelle scuole pubbliche sono tradizionaliste, in cui lo studente assume una posizione passiva nel suo processo di apprendimento. Questo articolo valuta il contributo di una sequenza didattica sui circuiti elettrici di illuminazione residenziale, attivati da interruttori semplici, intermedi e paralleli nel Corso tecnico integrato negli edifici. Il lavoro proposto è stato concepito in modo da poter contribuire con l'insegnante nel processo di insegnamento, al fine di motivare nello studente la coscienza, la motivazione, la riflessione e il piacere per lo studio. A tale scopo, sono stati utilizzati ambienti di apprendimento virtuale combinati con l'uso di componenti animati, oltre a lezioni pratiche di laboratorio. I risultati hanno mostrato che l'uso di sequenze didattiche, se ben pianificato, rende il processo di insegnamento-apprendimento più dinamico, interattivo ed efficiente.Sequenza Didattica. Circuito Elettrico. Apprendimento.
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Salerno, Vincenzo, et Stefano Pegorin. « Towards shared meanings. The co-construction of the educational pact as an inclusive process : a field experience ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 203–16. http://dx.doi.org/10.36253/form-12613.

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Produced by the intervention of the social service, by decree of a court, entry into a residential community for minors is a traumatic event in the life of a boy. The community itself is a pre-established system, made up of rules and spaces, established times and activities, and of intense relationships with professionals. None of this is the result of a decision, of a participation, of a subjectification on the part, first of all, of the subject of education who is the boy himself. The institutional task risks being limited to protection rather than triggering a path of inclusion and development: paradoxically, the time and space of socio-educational intervention can become an experience of deeper exclusion and stagnation. What educational conditions, therefore, can initiate and help processes of effective inclusion? The article proposes a specific pedagogical tool, the educational pact as an educational experience of subjectivation and inclusion of the child. Verso significati condivisi. La co-costruzione del patto educativo come processo inclusivo: una esperienza di campo. Prodotto dall’intervento del servizio sociale, per decreto di un tribunale, l’ingresso in una comunità residenziale per minori è un evento traumatico nella vita di un ragazzo – inteso come segmento sociale costituito da maschi di età 11–21. La comunità stessa è un sistema precostituito, fatta di regole e spazi, tempi e attività stabilite, e di rapporti intensi con professionisti. Niente di tutto questo è l’esito di una decisione, di una partecipazione, di una soggettivazione da parte, innanzitutto, del soggetto dell’educazione che è il ragazzo stesso. Il compito istituzionale rischia di limitarsi alla protezione piuttosto che innescare un percorso di inclusione e di sviluppo: paradossalmente il tempo e lo spazio dell’intervento socio-educativo possono diventare un’esperienza di più profonda esclusione e stagnazione. Quali condizioni educative dunque possono avviare e aiutare processi di effettiva inclusione? L’articolo propone uno strumento pedagogico specifico, il patto educativo come esperienza educativa di soggettivazione e inclusione del ragazzo.
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« The Italian PROGRES project on non-hospital residential facilities ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 10, no 4 (décembre 2001) : 260–75. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005431.

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RIASSUNTOScopo – 1. Effettuare un censimento di tutte le Strutture Residenziali (SR) psichiatriche presenti in Italia (Fase 1); 2. Condurre una approfondita valutazione delle strutture e dei pazienti ospitati in un campione rappresentativo pan al 20% delle SR censite (Fase 2); 3. Attivare programmi specifici di formazione per il personale delle SR (Fase 3). Metodi – Per la raccolta dei dati di Fase 1 e stata elaborata una scheda apposita. Questa scheda e stata somministrata, sotto forma di intervista strutturata, direttamente ai responsabili delle SR; in molti casi le informazioni sono state integrate con quelle fornite direttamente da operatori delle SR o dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM). Risultati – Al termine della Fase 1 sono state censite (maggio 2000) 1370 SR con 4 o più posti residenziali, con un numero totale di posti pari a 17138, un numero medio di 12.5 posti per SR ed un tasso di posti residenziali per 10000 abitanti pari a 2.98 (superiore allo standard del Progetto Obiettivo Tutela della Salute Mentale 1998-2000, pari a 2/10.000). II tasso di posti residenziali e pari a poco meno di 3/4 del tasso stimato da Ruggeri et al. (2000) di pazienti con disturbi mentali gravi e persistenti di tipo psicotico (13.9 per 10000). La dotazione di SR e risultata molto variabile tra le varie aree d'Italia. La maggioranza delle SR (51%) e stata attivata dal gennaio 1997 in poi; circa i tre quarti delle SR hanno una copertura assistenziale 24 ore su 24. I DSM gestiscono direttamente oltre la meta delle SR; la grande maggioranza delle SR (78%) e finanziata direttamente dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La meta circa delle SR (49%) ospita prevalentemente pazienti compresi nella fascia di eta tra 40 e 59 anni. Per quanto riguarda gli operatori, nelle SR lavorano 11240 operatori a tempo pieno, più una quota significativa di operatori a tempo parziale; il numero medio totale di operatori per SR e di 13.6. Circa il 40% degli operatori delle SR non ha una qualificazione specifica di tipo psichiatrico. Il totale dei pazienti ospitati nelle SR e di 15943; di essi, il 58% non e mai stato ricoverato in Ospedale Psichiatrico (OP), mentre il 40% circa lo e stato; una piccola quota (1.6%) e stata ricoverata in Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG). Infine, nel corso del 1999 il 38% delle SR non ha dimesso nessun ospite, il 31% ha dimesso un massimo di due ospiti, e soltanto nel 31% circa delle SR sono stati dimessi tre o più ospiti. Discussione – Dal PROGRES emerge un'ampia variabilita nella dotazione di SR tra le varie Regioni e P.A., che e correlata alia dotazione di altre strutture assistenziali psichiatriche. La maggior parte delle SR fornisce un'assistenza di tipo intensivo, e sembra mancare quel range differenziato di strutture, in termini di intensita assistenziale, livelli di autonomia, ecc, da molti considerato come ottimale per il trattamento prolungato di pazienti gravi con livelli di disabilita che fluttuano nel tempo. Le SR hanno un ridotto turn-over, il che pone dei problemi rispetto alia possibility di una futura, ulteriore espansione di queste strutture. Conclusioni – Il progetto PROGRES sta fornendo importanti informazioni relative ad un'intera tipologia di strutture, che riveste un particolare rilievo per l'attuale sistema dei servizi psichiatrici. L'esperienza fatta con il PROGRES dimostra inoltre che e possibile, utilizzando le risorse disponibili all'interno del SSN, progettare e portare avanti, con efficienza e in tempi rapidi, progetti di ricerca multicentrici di ampia portata.
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« Indicatori per la valutazione dei Dipartimenti di Salute Mentale ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 7, S3 (décembre 1998) : 9–17. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000629.

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È un indicatore (descrittore) di struttura e in parte di processo. Esprime con un punteggio l'aderenza del Dipartimento alla normativa vigente:L.833 del 27/12/78: Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, art. 33, 34, 35;DPR 7/4/94: Approvazione del Progetto Obiettivo “Tutela della salute mentale”;DGR n. 159/97: Approvazione della Linee guida attuative “Progetto Obiettivo tutela della salute mentale”;DPR 14/1/97: Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle provincie autonome di Trento e di Bolzano in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private.DGR n.143 3/2/98: Regolamento concernente “Istituzione, funzioni e modalità operative del Dipartimento di Salute Mentale”.Al fine della costruzione di un sistema di indicatori, sono state considerate le strutture residenziali o semiresidenziali, così come definite al punto 3.1.Ogni requisito soddisfatto vale 1 punto. Il punteggio strutturale ed organizzativo dei DSM è dato dal totale dei requisiti soddisfatti con un punteggio massimo di 24.
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Tambone, Vittoradolfo, Gaetano Piccinocchi et Massimiliano Andrea Vitali. « Studio pilota sui problemi etici emergenti fra i medici di base in Italia ». Medicina e Morale 62, no 2 (30 avril 2013). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2013.101.

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Il medico di Medicina Generale, per la natura della sua professione, si trova spesso di fronte a problematiche etiche e bioetiche molto diverse, almeno in termini di applicazione, da quelle in cui si trovano i medici ospedalieri e che sembrano coinvolgere la Pratica Clinica nel suo complesso (tessuto sociale e familiare, la medicina del territorio). Tali dinamiche, a volte, rimangono ignorate e lontane anche dagli obiettivi didattici del sistema universitario italiano. L’obiettivo di questo studio pilota, è quello di raccogliere dati oggettivi sufficienti per poter organizzare un piano formativo specifico che colleghi il mondo universitario e la medicina del territorio. A tal fine è stato predisposto un questionario dall’analisi del quale emerge che i principali problemi etici percepiti dai medici di Medicina Generale sono la comunicazione di cattive notizie, i problemi familiari associati alle dipendenze (alcol, droghe, eccetera) ed il rapporto con i colleghi. Si può affermare, in base ai dati raccolti, che i problemi legati alla comunicazione (che in Letteratura rappresentano circa il 5% rispetto a quelli abitualmente considerati prioritari nel dibattito bioetico – quali aborto, fecondazione in vitro ed eutanasia) e quelli derivanti dalla difficoltà nel relazionarsi con i problemi accessori a quelli strettamente sanitari, come ad esempio i problemi familiari associati alle dipendenze, sono prioritari nella percezione degli intervistati. È emerso, inoltre, che il sentire la necessità di acquisire strumenti formativi in ambito etico è correlato all’esperienza della difficoltà ad interagire con questa tipologia di problematiche che non varia in funzione degli anni lavorativi trascorsi. Infine è emerso che le attività formative preferite (corsi residenziali, ECM e Master) sono quelle che permettono maggiore relazione formativa interpersonale sia con docenti (relazione verticale), sia con colleghi (relazione orizzontale). Tale tendenza suggerisce di dedicare maggiore attenzione alla formazione relazionale, probabilmente inserendo nella didattica formale moduli specifici di Psicologia Sociale e di Antropologia. ---------- The general practitioner, by nature of his profession, is often faced with many different ethical and bioethical issues from those with which other physicians who work in healthcare facilities are faced with. These problems seem to involve the whole social and family structure and primary healthcare, concerning aspects that are sometimes disregarded and distant even from the learning goals of the Italian university system. The aim of this pilot study is to collect objective data enough to organize a specific training plan that links university to general practice medicine. A questionnaire was therefore developed and submitted in an anonymous form to the participants of the 32nd National Congress of the Italian Society of General Medicine, held in Florence in November of 2011. The analysis of the questionnaires has shown that the main ethical problems perceived among general practitioners are communicating bad news, family problems associated with addictions (alcohol, drugs, etc.) and professional relationships with colleagues. According to the data collected, the following matters are most important for the respondents: problems related to communication (which in literature represent about 5% of the priorities usually considered the bioethical debate – such as abortion, in vitro fertilization and euthanasia) and those arising from the difficulty in incidental problems which are not strictly healthcare related, such as family problems associated with addictions. Furthermore feeling the need to acquire tools and training in ethics is related to experiencing the uneasiness with this kind of problem, and the fact that this uneasiness does not change with the years spent working, suggests that it is constantly present in this professional category. However, as many as 27% of respondents affirm they have not encountered ethical issues during their career. Finally it was found that the preferred learning types (residential courses, CME and post graduate diplomas) are those that allow greater interpersonal or educational relationship with teachers (vertical relationship) and with colleagues (horizontal relationship). This trend suggests to put greater emphasis on relational training possibly by introducing specific courses to Psychology and Social Anthropology in frontal teaching.
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