Littérature scientifique sur le sujet « Sistemi europei »

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Articles de revues sur le sujet "Sistemi europei"

1

Kriesi, Hanspeter. « IL CAMBIAMENTO DEICLEAVAGESPOLITICI IN EUROPA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no 1 (avril 1998) : 55–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025752.

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Résumé :
IntroduzioneIn questo lavoro discuterò un aspetto dell'opera di Stein Rokkan che ha prodotto un'ondata di recenti pubblicazioni e di cui io stesso mi sono occupato. Mi riferisco al ruolo deicleavagesnella politica dell'Europa occidentale contemporanea. Le principali argomentazioni del grande scienziato politico norvegese sulle strutture di conflitto nelle società dell'Europa occidentale e sulla loro trasposizione in sistemi partitici sono state proposte nel famoso saggioCleavage Structures, Party Systems, and Voting Alignmentsche Rokkan scrisse con Seymour M. Lipset (Lipset e Rokkan 1967). La sua idea consisteva nel collegare le configurazioni dei sistemi partitici europei contemporanei alle divisioni sociali e culturali che caratterizzavano le società europee all'epoca della formazione dei sistemi partitici, nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Quando emerse la politica democratica, queste divisioni tradizionali opponevano principalmente gruppi sociali definiti in termini di religione, classe, unità territoriale ed etnia. Come è noto, Lipset e Rokkan sostennero che queste divisioni tradizionali erano state politicamente «congelate» e che, all'epoca in cui scrivevano (1967), i sistemi partitici europei riflettevano ancora la struttura delle divisioni della società che era esistita nei primi anni '20, quando le masse popolari avevano fatto il loro ingresso nella politica democratica.
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2

Marini, Luigi. « I ghiacci si sciolgono. Lo scongelamento del comportamento di voto nei tre sistemi scandinavi ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 65, no 1 (30 juin 2011) : 67–119. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9776.

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Résumé :
I sistemi partitico-elettorali di Svezia, Danimarca e Norvegia sono stati tradizionalmente caratterizzati da un’alta stabilità e prevedibilità, ma nel corso degli ultimi decenni hanno conosciuto signifcative trasformazioni, con un aumento dell’incertezza, della volatilità e della frammentazione: tendenze comuni a molti paesi europei, ma sviluppate in Scandinavia con caratteristiche peculiari. Se le tradizionali fratture sociali si riflettevano fino agli anni Sessanta in un sistema partitico «congelato», secondo la celebre definizione di Lipset e Rokkan (1967), e in un assetto democratico «consensuale» (Lijphart 1984), dai primi anni Settanta emergono nuovi conflitti che destabilizzano l’arena elettorale. Il vecchio «sistema scandinavo a cinque partiti» (Berglund e Lindström 1978) con un partito socialdemocratico dominante si trova a fronteggiare vere e proprie valanghe, negli anni Settanta prima e negli anni Novanta poi, causate da fenomeni contingenti inseriti in un processo di mutamento di lungo periodo. Il declino della classe operaia e contadina, il dibattito sull’integrazione europea, la nascita di movimenti «post-materialisti» (Inglehart 1977), la crisi del welfare state e il tema dell’immigrazione producono profonde trasformazioni nel sistema politico, attraverso una serie di terremoti elettorali. Le vecchie alleanze politico-sociali sono scardinate e si fanno strada nuovi partiti, tra cui una forte destra populista, mentre la competizione elettorale, fattasi più uida ed incerta, tende oggi verso un assetto sostanzialmente bipolare e «maggioritario», più simile a quello degli altri paesi europei. Se un «modello scandinavo» ancora esiste, esso rappresenta oggi non più una singolare eccezione, bensì un caso esemplare di un processo di mutamento comune al più ampio contesto europeo.
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Erica Cimò. « L’importanza di essere connessi : L’educazione digitale nei curricoli scolastici dei sistemi educativi europei e il nuovo curricolo francese dedicato alle scienze digitali ». IUL Research 1, no 1 (24 juillet 2020) : 226–41. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.28.

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Résumé :
I curricoli scolastici dei sistemi educativi europei sono sempre più orientati verso la necessità di sviluppare competenze digitali in alunni e studenti, a partire dalla scuola primaria. In questa sede vengono trattati i seguenti temi: la definizione di competenza digitale, l’approccio curricolare all’insegnamento delle competenze digitali, i tempi di insegnamento, le aree di competenza digitale e i risultati di apprendimento, e le competenze digitali dei curricoli europei a confronto con il Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei cittadini, DigComp. Infine, si presenta il curricolo francese nell’area delle scienze informatiche e digitali dell’istruzione secondaria superiore, oggetto di una recente riforma.
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Bilancia, Francesco, et Sandra Regina Martini. « Il referendum del Regno Unito sulla Brexit ed il suo impatto sul mercosul nella prospettiva dei diritti sociali ». Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & ; Justiça 11, no 37 (30 décembre 2017) : 35–63. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v11i37.123.

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Résumé :
Prendendo le mosse dalle tematizzazioni polemiche professate durante la campagna referendaria svoltasi nel Regno Unito per il voto del giugno 2016 sulla Brexit, il saggio apre una riflessione critica sulle trasformazioni da tempo in atto, nel diritto dell’UE e nella giurisprudenza della Corte di giustizia così come in alcuni ordinamenti degli Stati membri, in relazione ai diritti alle prestazioni sociali dei cittadini europei residenti in Paesi membri diversi dal proprio ed al possibile impatto di tale fenomeno su altri sistemi integrati di mercato come il Mercosul. Il quadro che ne emerge induce a più approfondite riflessioni sulle cause della crisi di legittimazione attuale dei sistemi di integrazione politica ed economica, come il processo di integrazione europea, il cui cedimento è gravemente accelerato dalla messa in discussione dei diritti sociali in danno di una più forte nozione di cittadinanza europea; e come in altre realtà istituzionali e sociali, in particolare nel Mercosul.
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Grion, V., S. Roberts et G. Casanova. « Valutare gli insegnanti italiani ? Uno sguardo alle esperienze europee ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 49 (mai 2012) : 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049008.

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Résumé :
La problematica della valutazione degli insegnanti italiani risulta oggi al centro di un emergente dibattito sia all'interno delle scuole, sia in ambito di politica scolastica. L'evoluzione del ruolo e dei compiti dell'insegnante nel contesto dei processi di autonomia delle scuole e i richiami, provenienti dall'Europa comunitaria, alla ricerca di una migliore qualitŕ dei sistemi scolastici nazionali rendono sempre piů urgente la necessitŕ di fornire alle scuole e ai decisori politici, strumenti per valutare la professionalitŕ del personale scolastico. L'Italia, in effetti, rappresenta in tal senso il fanalino di coda dei paesi europei, non disponendo di alcun sistema di valutazione degli insegnanti. In questo contesto, il contributo qui presentato, frutto di un lavoro di ricerca teorica comparativa, svolta su documenti di ricerca relativi alla valutazione degli insegnanti in ambito internazionale, intende mettere in luce vantaggi e limiti di diversi sistemi e strumenti di valutazione dei docenti, abbozzando una proposta per la messa in atto di un sistema valutativo nazionale. I risultati ottenuti sono discussi in relazione allo specifico punto di vista pedagogico assunto dalle ricercatrici.
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Simone, Cristina, et Domenico Di Prisco. « Una blockchain europea per la gestione dei fondi strutturali europei : dallo scenario attuale ad una proposta implementativa ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 1 (novembre 2020) : 85–114. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10027.

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Résumé :
Il presente lavoro si colloca in un filone di studi destinato ad acquisire sempre più importanza non solo nel dibattito accademico, ma anche in seno alle istituzioni politiche e più in generale nella società civile: il rapporto tra tecnologia e performance del settore pubblico.In particolare, il lavoro discute la proposta della creazione di una blockchain europea per la gestione dei Fondi Strutturali e presenta quindi un set di best practice a supporto della sua ideazione ed implementazione. Due sono i temi alla base del lavoro: 1. i preoccupanti rischi (quali quello di considerevoli  frodi) e le ben note e documentate inefficienze (quali ad esempio le scarse capacità d'impegno e  spesa dei fondi di alcune regioni europee) riscontrati sino ad oggi negli attuali sistemi di finanziamento pubblico, sia nazionale sia europeo, nel gestire e monitorare adeguatamente realtà molto complesse; e 2. le significative potenzialità offerte dalle emergenti tecnologie basate su algoritmi decisionali (di cui le blockchain sono espressione) nel poter risolvere efficacemente e sostenibilmente le suddette fragilità ed inefficienze.Dopo aver individuato e descritto le principali criticità degli attuali sistemi nazionale ed europeo di finanziamento pubblico, il lavoro definisce le principali caratteristiche di una blockchain atta a superare le attuali fallacie e ne discute i potenziali vantaggi applicativi soprattutto in termini di efficienza e trasparenza dei processi decisionali.  Sulla base di un'accurata analisi della letteratura esistente e di eloquenti case study relativi all'applicazione della blockchain nel settore pubblico, il lavoro propone quindi un utile set di best practice per l'implementazione di una blockchain europea, non trascurando tuttavia di segnalarne le potenziali criticità non solo e tanto legate alla fattibilità tecnologica quanto sul piano concettuale e dei giudizi di valore.
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Gasperoni, Giancarlo. « Camilla Borgna, Studiare da straniero. Immigrazione e diseguaglianze nei sistemi scolastici europei ». Quaderni di Sociologia, no 89- XLVI (1 août 2022) : 167–70. http://dx.doi.org/10.4000/qds.5041.

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Al Mureden, Enrico. « IL DANNO DA “PRODOTTO CONFORME” : LE SOLUZIONI EUROPEE E STATUNITENSI NELLA PROSPETTIVA DEL TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP (T.T.I.P.) ». Revista Jurídica da FA7 13, no 2 (20 décembre 2016) : 165–89. http://dx.doi.org/10.24067/rjfa7;13.2:568.

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Résumé :
Nel contesto della responsabilità civile degli rapporti di consumo, è analizzata l'armonizzazione di parametri giuridici di responsabilità per “prodotto conforme” ma dannoso tra i sistemi europei e americani e, in vista del Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), si propone un'interpretazione unitaria delle norme applicabili. Pertanto, gli standard legali in materia di sicurezza dei prodotti e responsabilità del fabbricante nell'Unione europea e gli Stati Uniti, la distinzione tra prodotto difettoso e il “prodotto conforme” ma dannoso sono esaminati. I risultati hanno confermato la necessità di uniformizzazione delle regole nell'Unione europea a definire un prodotto “ragionevolmente sicuro”, così come la responsabilità del produttore secondo la decisione del legislatore sul livello minimo di stabilimento di sicurezza o sul limiti massimi, nel qual caso non c’è responsabilità.
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Scarlato, Margherita. « Sistemi di protezione sociale e politiche di sviluppo : approcci, strumenti e proposte di policy ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (septembre 2010) : 154–76. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-001011.

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Résumé :
In questo articolo si discutono i recenti approcci che analizzano il contributo dei sistemi di protezione sociale alle politiche di sviluppo. Le lezioni tratte, in particolare, dall'esperienza dei Paesi emergenti e in via di sviluppo sono poi considerate con riferimento al caso delle politiche regionali condotte in Italia. Infine, dalla letteratura internazionale vengono distillate alcune proposte di policy per rendere piů efficace la spesa dei Fondi strutturali europei nelle regioni del Mezzogiorno.
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De Marchi, Marta. « Foodspace. Leggere le trasformazioni territoriali attraverso lo spazio del cibo : il caso Veneto ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 128 (août 2020) : 80–105. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-128006.

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Résumé :
I sistemi agroalimentari al contempo trasformano i territori di riferimento e si adattano ad essi e alle loro configurazioni urbane. Leggere queste interdipendenze risulta cruciale in termini di spazio e occupazione del suolo, soprattutto alla luce della scala globale di molte filiere del cibo. Il Veneto si offre come caso paradigmatico dei territori a diffusione urbana europei, in cui gli spazi della produzione, della distribuzione e del consumo di cibo sono in prossimità fisica tra loro.
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Thèses sur le sujet "Sistemi europei"

1

Garetti, Giulia <1993&gt. « Pratiche dell'abitare comunitario nei sistemi urbani europei : la lezione di ecovillaggi e cohousing ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16285.

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Résumé :
Le città sono un prodotto della società umana e da sempre costituiscono parte integrante della vita della civitas, adattandosi alle nuove forme assunte dai processi socioculturali, giuridici ed economici. Di fatto, la capacità di ridefinire la propria identità nel tempo e nello spazio è diventata un imperativo per la sopravvivenza dei sistemi urbani odierni. Le pressioni che urbanizzazione e globalizzazione hanno imposto alle metropoli sono complesse da gestire; inoltre, il recente ruolo della città globale come motore dell’innovazione e cuore della creatività fa sì che essa necessiti di un continuo apporto di linfa vitale: investimenti privati e professionisti altamente qualificati. Nel tentativo di attrarre queste risorse, la città contemporanea offre intrattenimento e spettacolarità, rinnovandosi ad una velocità che è difficile da sostenere per una parte dei suoi residenti. Le politiche di rigenerazione, rinnovamento e riqualificazione celano spesso spoliazione ed inasprimento delle condizioni di vita urbana, nonché isolamento. Eppure, esistono esperienze dell’abitare incentrate su elementi comunitari, solidarietà ed ecologia che offrono spunti e prospettive per una riflessione sull'attuale gestione della realtà urbana: ecovillaggi e cohousing.
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Baldassarre, Silvia. « La tutela dell'ateismo in Italia. Elementi comparativi con i sistemi giuridici di alcuni Paesi Europei ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424688.

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Résumé :
The Legal Protection of Atheism in Italy. Comparative elements with the Legal Systems of some European Countries. From the very beginning of the Constituent Assembly, the protection of Atheism has assumed ambiguous profiles. Protection of non-believers, freedom of conscience and Principle of Secularism don’t have an explicit reference in our Constitution. As a consequence of this, the jurisprudence practice had to face many criticisms which led to a heated doctrinal debate, still alive today. A substantial deficit in the legal protection of non-believers can be found through the study of historical legal cases, the analysis of some of the current practical problems of freedom in religion and beliefs and the comparison between Italian law and European Legal Systems. This doctoral dissertation, transposing all the evolutionary inputs from European and international law, is not only theoretical but it also proposes hypotheses of operational strategies in order to make Italian Legal System more responsive to the effective implementation of the Supreme Principle of Secularism.
La ricerca evidenzia come fin dal dibattito in sede costituente la tutela dell’ateismo abbia assunto profili ambigui; la mancanza di un esplicito riferimento nella nostra Carta Costituzionale alla tutela della non credenza, alla libertà di coscienza, al Principio di Laicità, ha determinato molteplici criticità nella prassi giurisprudenziale, diventate oggetto di un acceso dibattito dottrinale, ancora oggi in fieri. Dalla ricostruzione storica delle vicende giudiziarie, dalla comparazione tra l’ordinamento italiano ed i sistemi giuridici europei, e dall’analisi di alcuni attuali problemi pratici della libertà in materia di convinzioni religiose, emerge un deficit di tutela sostanziale della condizione giuridica dei non credenti. Il lavoro di ricerca, recependo gli stimoli evolutivi provenienti dalla normativa europea ed internazionale, non si limita all’aspetto compilativo, ma propone anche ipotesi di strategie operative finalizzate a rendere l’ordinamento giuridico italiano più rispondente alla concreta attuazione del Principio “Supremo” di Laicità.
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Puntoriero, Francesca Anita <1988&gt. « Risposte di Policy a tutela delle lavoratrici della cura. Analisi comparativa dei principali sistemi di welfare europei ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8397.

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Résumé :
Il tentativo attraverso questo lavoro di tesi è quella di comprendere in che modo le politiche sociali italiane affrontino il tema del lavoro di cura svolto dalle donne migranti in favore degli anziani non autosufficienti comparandolo poi con i tre principali sistemi di welfare europei, il modello liberale inglese, quello conservatore corporativo tedesco, e quello socialdemocratico dei paesi scandinavi. Partendo da un’analisi delle principali trasformazione demografiche degli ultimi decenni, il nuovo assetto istituzionale dell’assistenza sociale in Italia, le nuove politiche migratorie, si chiarirà il contesto all’interno del quale si colloca il lavoro delle assistenti familiari. Andando ad indagare in che modo le politiche sociali vadano a tutelare i diritti delle lavoratrici e operino in una direzione di emersione del sommerso. I medesimi indicatori verranno utilizzati per l’analisi dei tre paesi europei presi in considerazione nella ricerca.
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Sgambelluri, Rosa. « Lo sport educativo in alcuni sistemi scolastici europei. Analisi comparativa tra Italia, Belgio, Spagna e Regno Unito ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/231.

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Résumé :
IX n.s.
Le nuove generazioni, soprattutto quelle nate a cavallo tra la fine degli anni 80’ e gli inizi degli anni 90’ del secolo scorso, sono state formate in Italia all’interno di una tensione ideale, quella di dover contribuire alla costituzione di una nuova dimensione sociale e culturale nonché nazionale: l’Unione Europea. Tra gli adolescenti e i giovani italiani questo imperativo educativo è stato letto e tradotto in una percezione alquanto peculiare della storia recente: i “nonni”, ovvero i costituenti dell’Unione Europea, all’indomani della II guerra mondiale, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di abbattimento di frontiere, creazione strutture economiche interdipendenti e di un corpus legislativo comune, in quanto elementi atti a garantire la pace in Europa e scongiurare per sempre gli orrori dei campi di battaglia, delle città bombardate, delle popolazioni deportate; i “padri”, alias l’establishment governativo che conduceva verso l’euro, la comune moneta europea, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di possibilità di crescita economica all’interno di un comune spazio di libera circolazione delle merci. Di contro la cultura adolescenziale e giovanile, intesa come un insieme di valori, definizioni della realtà e codici di comportamento condivisi da persone che hanno in comune uno specifico modo di vita , era già europea. I nonni e i padri non dovevano, per creare una nuova identità comunitaria, che rincorrere! Nello specifico i membri delle nuove generazione, proiettati nell’orizzonte geografico europeo, si percepivano già come comunità sentendo di avere in comune, pur nelle diversità, stesse origini, una cultura condivisa, un canale di comunicazione linguistica comune, valori, costumi, forme di alimentazioni, forme letterarie e artistiche gruppali, adolescenti e giovani europei erano consapevoli di ascoltare la stessa musica, leggere gli stessi autori e le stesse riviste, guardare gli stessi programmi televisivi, avere stessi valori e modelli culturali di riferimento, bere, mangiare e vestire le stesse cose e, nelle rispettive forme linguistiche nazionali, parlare con strutture gergali similari. Nell’incontrarsi sul comune suolo europeo queste generazioni, le prime a muoversi con grande disinvoltura tra una capitale e l’altra, grazie anche al codice comunicativo inglese, scoprivano velocemente che ciò che accomunava era di gran lunga superiore a ciò che differenziava. I giovani europei sentivano d’agire già come un unico popolo, insistente su di uno spazio geografico omogeneo, e, in virtù di tale comunanza, gli adulti dovevano e potevano, nel rispetto del loro ruolo di garanti della trasmissione intergenerazionale, organizzarsi in stato sovrano. In realtà i costituenti dell’Unione Europea, nel creare i presupposti comunitari, avevano come obiettivo quello di costruire un quadro comune di valori universali ai quali ispirarsi per edificare una “casa comune” fatta non più di mattoni condivisi ma condivisibili. Nel loro ambito riflessivo i costituenti attribuivano al termine valori, come in una parabola discendente, un significato che andava da quello di orientamenti, a fatti sociali e a fatti propri. Nel primo caso, per essere chiari, i valori sono intesi come orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane, fini trascendenti rispetto all’esistente ed indicanti, pertanto, un dover essere, una tensione verso uno stato di cose ritenuto ideale e desiderabile, ma che non è, o non ancora, realizzato; nel secondo i valori sono intesi come fatti sociali in quanto fatti di gruppi sociali i quali orientano in base ad essi il proprio agire, e quindi valori come motivazioni dei comportamenti; nel terzo i valori sono intesi come fatti propri, adottati da individui o gruppi mediante processi, più o meno consapevoli, di scelta . Quanto più, in una società, i valori slittano da fatti propri a fatti sociali e, infine, ad orientamenti, divenendo la tensione di cui sopra, tanto più essi cessano di essere particolari per assurgere ad universali, espressione non più di una forma mentis soggiacente ad un dato spazio e ad un dato tempo ma presupposto di una società giusta nella sua derivazione etimologica da ius (ossia il diritto e quindi patto). Secondo i costituenti la nascita dell’UE doveva avvenire non solo in riconoscimento dei profondi legami storici che accomunavano le sorti delle popolazioni europee a partire dal IV secolo d.c., non solo per i profondi legami culturali letterali, artistici, ecc., che si erano creati nel trascorrere dei tempi, per la comune religiosità, per lo spazio geografico e climatico alquanto omogeneo, ma quanto per la scelta effettuata dai popoli comunitari: valori universali, valori “ di tutti” cui aspirare, in cui riconoscersi e specchiarsi, presidi dei confini del vivere civile, base, irrinunciabile e imprescindibile, definente la natura del patto sociale. In tal senso i costituenti definirono la pace come valore per la nascente UE poiché ripudiarono l’idea dell’esaltazione, presente nella cultura europea dalla caduta dell’Impero Romano sino alla prima metà del Novecento, della guerra come valore sul quale misurare la virtù e la dignità e l’onore dei popoli. Accanto al valore della pace nei rapporti tra i popoli europei, posero il valore della reciprocità e del rispetto, della libertà, dell’eguaglianza e della dignità della persona umana. Riconobbero, altresì, proprio perché si era alla presenza di una collettività di cittadini che stavano scegliendo un insieme di diritti e doveri alla base della loro società ideale, che nella costituzione dell’Unione la formazione dello stato avrebbe preceduto quello di costituzione della nazione. Avvertirono subito anche il pericolo di un soffocamento della formazione di una coscienza europea, di un’area culturale europea che potesse chiamarsi nazione, da parte di un apparato eurostatale qualora non controbilanciato da processi di interazione e integrazione dei meccanismi degli stati membri. Una siffatta situazione agli italiani, così come alle genti germaniche, è nota, giacché rammenta la formazione di uno stato nazionale come unificazione di una pluralità di stati regionali sotto la spinta egemonica di uno di essi . Per ovviare a ciò, per superare gli egoismi dei vari stati membri, previdero un lungo periodo di incontro-confronto tra gli apparati nazionali grazie al quale ciascuno potesse analiticamente conoscere e ri-conoscere l’altro, avviare un processo di accettazione e giustificazione delle diversità e un processo orizzontale di acculturazione nel suo significato di cambiamento culturale e psicologico dovuto al contatto duraturo con persone appartenenti a culture differenti (Sam, D.L. 2006). In tal senso attribuirono grande importanza alle istituzioni scolastiche come mezzo attraverso cui creare, nella centralità della persona, una nuova cittadinanza, un nuovo umanesimo, un nuovo patrimonio culturale di ispirazione valoriale universale. Negli ultimi anni la materia legislativa comunitaria, per l’istruzione e la formazione, si è limitata però a delle direttive per aumentare il grado di competizione dei cittadini europei, la mobilità sociale e, quindi, la coesione sociale. Nulla o poco è stato fatto in termini di un confronto, politicamente programmato, sistematico e non occasionale, tra i diversi sistemi scolastici che ne evidenziassero le specificità, i punti di contatto, i punti di forza e debolezza, rispetto ad esempio alle competenze, come riflessione sul concetto di competenza, rapporto tra sapere e saperi, conoscenza conoscenze e competenze, ruolo delle competenze trasversali nel processo di apprendimento, rapporto tra saperi disciplinari e competenze, o piuttosto alle metodologie, come motivazione degli alunni, metodi per un apprendimento consapevole, organizzazione di tempi, luoghi, strumenti e modalità della didattica, come necessità di mettere in rete le scuole, o infine alle scelte valoriali. Eppure come è possibile pensare un processo di integrazione tra i sistemi formativi nazionali al fine di creare strutture comunitarie che diano, equamente, ad ogni cittadino dell’UE le stesse possibilità se non si parte dalla reciproca conoscenza? Stesse possibilità intese non solo come spendibilità competitiva ma come piena espressione del sé di ogni cittadino, delle individuali potenzialità all’interno di una cornice di reciprocità, di dignità umana e libertà e universalità valoriale come pensato dai costituenti. Il presente lavoro vuole, anche solo in parte, provare ad ovviare a ciò offrendo una comparazione tra sistemi scolastici nazionali dell’UE e quindi consentire una maggiore comprensione delle modalità di cura del fanciullo, vero specchio di una società, nei diversi luoghi comunitari. Le nazioni che sono state prese in esame, oltre all’Italia, sono state la Spagna, il Regno Unito e il Belgio. La scelta è innanzitutto ricaduta sulle nazioni non di recente adesione all’UE sia per motivazioni strettamente correlate alla reperibilità di fonti sia perché si tratta di paesi che, in una certa misura, hanno già avviato politiche di integrazione se non altro per ciò che concerne gli obiettivi competitivi formativi comunitari. La scelta è stata fatta poi tenendo conto che molteplici credenze e abitudini intellettuali concorrono a formare lo spazio culturale comunitario, che tale variabilità rappresentino, ad un tempo, un fattore critico ed un elemento di ricchezza e che esse si riflettono tutte nell’agenzia formativa per eccellenza: la scuola. Ad esempio, l’Italia, la Spagna e il Belgio sono paesi a prevalenza cattolica, il Regno Unito invece è prevalentemente rientrante in quell’ambito religioso che per semplicità definiamo protestante. Pur assistendo nelle società moderne ad un processo di secolarizzazione è indubbio che esista un’interazione tra aspetti religiosi ed ordine morale. Sebbene lo spazio geografico europeo sia improntato alla tradizione giudaico-cristiana, i paesi cattolici hanno, in termini di mentalità, una maggiore correlazione con la tradizione cristiana e, di contro, quelli protestanti con la tradizione giudaica. Ne consegue un atteggiamento diverso, come substrato culturale, nei confronti della ricchezza (e della povertà) che si riflette nei fini valoriali formativi. Ancora, tutti e quattro i paesi presi in esame devono confrontarsi al loro interno con istanze autonomistiche che trovano la loro massima espressione nelle aspirazioni via via sempre più separatiste della componente francofona e fiamminga belga. Al di là degli elementi di attualità è interessante vedere come il Belgio ha provato ha riflettere il riconoscimento dell’alterità e della dignità umana delle “minoranze” nelle strutture formative, banco di sfida delle future strutture comunitarie. L’esistenza di una componente non minoritaria belga fiamminga, ovvero olandese, ovvero del germanico ovest, rimanda, inoltre, in termini linguistici (e non solo) alla maggiore vicinanza tra l’inglese e l’olandese (nonché tedesco) rispetto alla componente francofona di derivazione latina come lo spagnolo e l’italiano. Le strutture linguistiche, che rimandano a ceppi diversi del tipo europide, riflettono, poiché è la parola che struttura il cervello, habitus mentali differenti, approcci alla conoscenza diversificati. La comparazione tra sistemi scolastici apre così interessanti spunti di riflessione non solo sul concetto di competenze ma su come la correlazione tra cultura e corporeità modifichino il concetto stesso di competenze nel quadro comune di riferimento europeo. Gli esempi fatti rimarcano come la comparazione tra i sistemi scolastici non abbia solo un valore di ontologica conoscenza ma possa offrire spunti interessanti di riflessione sulle diverse modalità di intendere l’apprendimento, gli obiettivi formativi, i fini valoriali, ma anche di risolvere la sfida del ventunesimo secolo ossia la multiculturalità. Tutti elementi da cui una scuola comunitaria non può prescindere. [a cura dell'autore]
2009 - 2010
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5

Strade, Alberto. « Realizzazione di uno strumento per la ripartizione dei fondi europei nell'ambito del programma operativo regionale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7061/.

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Résumé :
La costituzione dell’Unione Europea nel 1993 pose la questione del dover aiutare le regioni svantaggiate in essa contenute, allo scopo di promuovere i principi di eguaglianza appena stipulati. Allo stesso tempo si dovette cercare uno strumento per facilitare la collaborazione fra le regioni appartenenti all’Unione stessa. Tale strumento sono i Fondi Strutturali Europei, un sistema di autofinanziamento utilizzato per promuovere progetti lavorativi, di cultura o di ricerca in tutta Europa. La distribuzione dei fondi avviene secondo delle regole specifiche e spesso i temi verso cui i fondi vengono rivolti sono scelti di comune accordo tra i Paesi membri. Le amministrazioni regionali hanno quindi la possibilità di usufruire di una notevole quantità di denaro, giustificando in modo appropriato la destinazione d’uso dei fondi e stilando dei piani che ne descrivano la loro suddivisione nei vari progetti. In seguito all’evoluzione tecnologica degli anni ’60 e ’70 nacquero nuovi strumenti a favore delle aziende: i DSS (Decision Support System), descritti come “sistemi informatici a supporto del processo decisionale”. L’uso di questa nuova tecnologia permise una facilitazione dei compiti decisionali, oltre ad un miglioramento delle prestazioni negli ambiti di applicazione. Da tali premesse nascono diversi progetti che puntano ad utilizzare strumenti di supporto alle decisioni nei campi più diversi: amministrativo, medico, politico, culturale. In particolare, l’area d’applicazione politica vive un grande fermento negli ultimi anni, grazie a strumenti in grado di aiutare la classe politica in decisioni su più livelli di scelta e su una grosse mole di dati. Un esempio fra gli altri è la redazione del Programma Operativo Regionale, il quale fa affidamento sui finanziamenti dei Fondi Strutturali Europei per potersi sostentare. Negli ultimi anni la Regione Emilia-Romagna ha puntato molto sull’uso di strumenti informatici e automatizzati come aiuto nella compilazione di progetti, piani operativi e preventivi di spesa, sviluppando delle collaborazioni con diversi Enti ed Università, tra le quali l’Università degli Studi di Bologna. L’ultimo progetto realizzato in collaborazione con la Regione, e qui esposto, riguarda la realizzazione di uno strumento di supporto alle decisioni politiche per la ripartizione dei Fondi Europei, in particolare quelli destinati al Programma Operativo Regionale (POR).
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Musi, Emanuela. « La protezione della persona incapace in area europea ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/126.

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Résumé :
2008-2009
La tematica della protezione dei soggetti incapaci nei sistemi giuridici europei si presenta connotata di notevole rilevanza non soltanto sul piano teorico e dogmatico, ma soprattutto sotto il profilo pratico, attesa la "naturale" esigenza, avvertita nei diversi ordinamenti, di soddisfare le istanza di tutela innestate su situazioni personali o collettive permeate di indubitabile drammaticità e complessità: è evidente, pertanto, che l'importanza dll'argomento postula la necessità di un'analisi approfondita di tutte le questioni più o meno controverse suscitate dal dibattito, sorto in dottrina e sviluppato dal formante giurisprudenziale, intorno alla figura dell'incapace. Tuttavia, la necessità di pervenire a risultati puntuali e soddisfacenti conformi alle finalità primarie della comparazione tra ordinamenti, ha imposto una scelta necessariamente restrittiva del campo di riferimento della ricerca, da cui discende l'inevitabile selezione di alcuni soltanto tra i sistemi giuridici europei ai fini dell'analisi comparata (Italia, Francia, Inghilterra, Germania) e dei soli soggetti affetti da malattie mentali o versanti in situazioni di disabilità tra gli incapaci. Sotto il profilo metodologico, vale sottolineare che, trattandosi di tematiche coinvolgenti aspetti esistenziali della personalità umana, si è rivelato indispensabile operare una netta scelta nel senso di ricostruire la materia oggetto di indagine su basi squisitamente giuridiche al fine di evitare che implicazioni e considerazioni metagiuridiche potessero inficiare i risultati dell'elaborazione dogmatica, già resa complessa dalla chiave comparatistica di lettura. In ogni caso, le molteplici sollecitazioni provenienti dalla realtà sociale, specie intorno alla discussa figura del testamento biologico, hanno imposto alcune riflessioni quanto meno de iure condendo. Ciò premesso, la disamina delle nozioni di "incapacità" coniate dai diversi ordinamenti e l'analisi comparata delle scelte dei "padri" delle codificazioni europee nonché dei più moderni legislatori in relazione alle forme ed ai mezzi di tutela delle incapacità, molto spesso tradottesi in vere e proprie "camicie di forza" per soggetti non del tutto estranei al contesto della realtà, ma comunque bisognosi di protezione più che di restrizione e costrizione, ha permesso di delineare i primi risultati della ricerca: l'individuazione dei limiti degli strumenti di tutela tradizionali e l'enucleazione di spunti di valorizzazione della volontà dei soggetti incapaci attraverso le riforme recenti, influenzate anche dai formanti giurisprudenziali e dottrinali. Di seguito, l'elaborato si sviluppa nell'esame delle prospettive di tutela degli incapaci in ambito comunitario ed internazionale, soffermandosi in particolare sulle possibilità di influenza degli ordinamenti sovranazionali sugli ordinamenti nazionali in tema di protezione e promozione del valore-persona. Da ultimo, nell'ottica di una indispensabile compenetrazione tra profili personalistici e misure di matrice prettamente patrimonialistica, laddove questi ultimi, se scandagliati attraverso la lente della più ampia tutela degli interessi del soggetto debole possono consentire di assicurare la piena realizzazione degli obiettivi di protezione, la ricerca sfocia in un'approfondita comparazione tra figure giuridiche affini ma profondamente diverse (trusts, fiducie, patrimoni destinati), tutte contraddistinte dal tratto comune di non essere strutturalmente e teleologicamente indirizzate a soddisfare interessi di natura extra-patrimoniale. Si analizzeranno, così, le attuali possibilità di "trasmigrazioni" reciproche di strumenti tra ordinamenti, i limiti di questi ultimi, se adoperati rigidamenti e senza travalicare le finalità per cui sono nati, e si formuleranno alcune conclusioni: scarsa capacità di "deviazione" degli strumenti a matrice patrimonialistica verso la realizzazione di obiettivi extra causali, prospettive di apertura (e di chiusura) dell'ordinamento italiano. [a cura dell'autore]
VIII n. s.
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ALIANO, MAURO. « Globalizzazione e sistema bancario europeo : Determinanti e impatto sulla redditività ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266754.

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Résumé :
Based on a dataset that allows tracking banks across four Euro countries and across different modes of foreign entry, this study addresses the multi-nationalization strategies of European banks in the aftermath of the financial crisis of 2007. In this period the relevant regulatory activities that involved the banking sector and the high volatility of global economic and financial environment, represent the macro-institutional framework. In this context, bank hysteresis mechanisms among Euro countries are progressively attenuated, but still persist and affect ECB and its policy. In the analysis, we study the impact of country and firm level factors for bank multi-nationalization supported by a database of about 350 banks of the four major countries of the Euro area (Germany, France, Italy and Spain), for the period 2008-2014, on which statistical methods of panel regression are applied. We estimate a model with two specifications. In the first, we theoretically model the intensity of multi-nationalization of banks as a function of profitability, risk, and macroeconomics variables; in the second, we employ the intensity of multi-nationalization as impact-variable on bank profitability. Among the conclusions one seems the most important, the one linked to the prevailing negative relationship (dynamic in both directions) between profitability and intensive multi-nationalization process.
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PORFILIO, AMELIO. « Il welfare state incontra l’Unione europea : dalla costituzione economica europea ad un modello sociale europeo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/807.

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Résumé :
La tesi si snoda lungo tre piani di analisi per esaminare i rapporti fra Unione europea e welfare state. Innanzitutto, essa guarda alla CEE come organizzazione sorta principalmente per perseguire l’integrazione economica degli Stati membri senza interferire sulla loro funzione di welfare. Nel ripercorrere l’evoluzione delle competenze sociali dell’Unione europea, la tesi suggerisce come i sussistenti limiti procedurali e sostanziali evidenzino quella logica. In secondo luogo, la tesi ricorre alla categoria di costituzione economica europea al fine di spiegare la limitazione di sovranità cui gli Stati membri sono andati incontro per favorire l’attuazione del principio di libertà economica. Su questa base, vengono enucleati taluni effetti prodotti dalla costituzione economica europea sul welfare state. Un’attenzione particolare è dedicata ai riflessi della costituzione economica in materia pensionistica. Infine, la tesi guarda alle innovazioni apportate dalla Strategia di Lisbona e dal Trattato di Lisbona, con particolare riguardo al rafforzamento del metodo aperto di coordinamento ed all’entrata in vigore della Carta dei diritti fondamentali. In questa luce, si coglie la tendenza all’edificazione di un modello sociale europeo. Avendone discusso genesi e sviluppo, vengono illustrati i suoi tratti distintivi ed i suoi riflessi sulle politiche nazionali di sicurezza sociale e del lavoro.
The thesis examines the relationship between European Union and Welfare State under three different perspectives. Firstly, it looks at the EEC as an organization pursuing economic integration of Member States while not interfering with their welfare function. In tracing the evolution of the social competences of the European Union, it is highlighted how the original logic still underlies the existence of procedural and substantive limits to those competences. Second, the thesis draws on the category of European economic constitution to explain how Member States bounded their sovereignty in order to give full effect to economic freedom. On that basis, the thesis describes some of the inroads made by the European economic constitution into national welfare states, with special attention to its effects on pension systems. Finally, the thesis looks at some of the innovations introduced by the Lisbon Strategy and the Lisbon Treaty, focusing on the strengthening of the Open Method of Co-ordination and the entry into force of the Charter of Fundamental Rights. In this perspective, the thesis captures the emergence of a European social model. Having discussed origins and development of the European social model, its main distinctive features and reflexes on domestic social policies are spelled out.
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PORFILIO, AMELIO. « Il welfare state incontra l’Unione europea : dalla costituzione economica europea ad un modello sociale europeo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/807.

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Résumé :
La tesi si snoda lungo tre piani di analisi per esaminare i rapporti fra Unione europea e welfare state. Innanzitutto, essa guarda alla CEE come organizzazione sorta principalmente per perseguire l’integrazione economica degli Stati membri senza interferire sulla loro funzione di welfare. Nel ripercorrere l’evoluzione delle competenze sociali dell’Unione europea, la tesi suggerisce come i sussistenti limiti procedurali e sostanziali evidenzino quella logica. In secondo luogo, la tesi ricorre alla categoria di costituzione economica europea al fine di spiegare la limitazione di sovranità cui gli Stati membri sono andati incontro per favorire l’attuazione del principio di libertà economica. Su questa base, vengono enucleati taluni effetti prodotti dalla costituzione economica europea sul welfare state. Un’attenzione particolare è dedicata ai riflessi della costituzione economica in materia pensionistica. Infine, la tesi guarda alle innovazioni apportate dalla Strategia di Lisbona e dal Trattato di Lisbona, con particolare riguardo al rafforzamento del metodo aperto di coordinamento ed all’entrata in vigore della Carta dei diritti fondamentali. In questa luce, si coglie la tendenza all’edificazione di un modello sociale europeo. Avendone discusso genesi e sviluppo, vengono illustrati i suoi tratti distintivi ed i suoi riflessi sulle politiche nazionali di sicurezza sociale e del lavoro.
The thesis examines the relationship between European Union and Welfare State under three different perspectives. Firstly, it looks at the EEC as an organization pursuing economic integration of Member States while not interfering with their welfare function. In tracing the evolution of the social competences of the European Union, it is highlighted how the original logic still underlies the existence of procedural and substantive limits to those competences. Second, the thesis draws on the category of European economic constitution to explain how Member States bounded their sovereignty in order to give full effect to economic freedom. On that basis, the thesis describes some of the inroads made by the European economic constitution into national welfare states, with special attention to its effects on pension systems. Finally, the thesis looks at some of the innovations introduced by the Lisbon Strategy and the Lisbon Treaty, focusing on the strengthening of the Open Method of Co-ordination and the entry into force of the Charter of Fundamental Rights. In this perspective, the thesis captures the emergence of a European social model. Having discussed origins and development of the European social model, its main distinctive features and reflexes on domestic social policies are spelled out.
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Tassinari, Aurelio. « Sistemi di quote in ambito nazionale ed europeo ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
La tesi si propone in una prima parte di introdurre importanti concetti quali la reale forma della Terra, la definizione di quota ortometrica ed ondulazione geoidica ed i riferimenti rispetto a cui esse si misurano: ciò è necessario per descrivere la quota Helmert, la quota dinamica e la quota normale, ossia i sistemi di quote corrette per gravità attualmente utilizzati. Nella seconda parte le argomentazioni principali verteranno sui sistemi di riferimento verticali dei paesi europei e sull’importanza di unificare i datums in un’unica soluzione. Si elencheranno i vari tentativi di aggregazione dei sistemi che si sono susseguiti nella storia europea, con approfondimenti sulle loro caratteristiche e parametri statistici. Nella terza ed ultima parte, si discuterà della realizzazione più moderna di un sistema di riferimento verticale comune ai paesi comunitari, e si indicheranno le sue differenze rispetto ai sistemi precedenti. Si concluderà l’elaborato con un breve accenno sul futuro dei datum verticali europei.
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Livres sur le sujet "Sistemi europei"

1

Vicarelli, Giovanna. Regolazione e governance nei sistemi sanitari europei. Bologna : Il mulino, 2011.

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Vicarelli, Giovanna. Regolazione e governance nei sistemi sanitari europei. Bologna : Il mulino, 2011.

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I grandi sistemi giuridici : Introduzione ai diritti europei ed extraeuropei. Roma [etc.] : Laterza, 2000.

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Ciarini, Andrea. Protezione del lavoro e parti sociali nei sistemi di welfare europei. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2013.

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5

Marco, Cilento, et Lucchese Alessandra, dir. I Comitati aziendali europei : Le norme nazionali di recezione : sistemi a confronto. Roma : Lavoro, 1997.

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6

Silvio, Gambino, dir. Sistemi elettorali e governo locale : Modelli europei a confronto : Italia, Germania, Spagna, Regno Unito, Francia, Stati Uniti. Roma : Edizione delle autonomie, 1991.

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Burroni, Luigi, dir. L'agenda del lavoro. Florence : Firenze University Press, 2005. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-281-7.

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Résumé :
Questo volume raccoglie i migliori elaborati di tesi degli anni accademici 1999/00 e 2000/01 di studenti del Master Europeo in Scienze del Lavoro della Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze. I contributi si concentrano sul tema del lavoro e della sua regolazione nei paesi europei, analizzando aspetti quali la flessibilità del lavoro, la formazione, le relazioni industriali aziendali, la responsabilità sociale delle imprese, la promozione della partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei disabili. Questi temi costituiscono dei punti di osservazione privilegiati per mettere in luce sia gli effetti di promozione del cambiamento del processo di integrazione politica europea sia il ruolo giocato dalla presenza di determinate architetture istituzionali relative ai sistemi di welfare, di regolazione dell'economia e del lavoro che continuano a essere differenti da paese a paese. Guardare a questa coesistenza tra stabilità e cambiamento con un approccio multidisciplinare e comparato come quello utilizzato nei lavori qui raccolti è come utilizzare un caleidoscopio che contribuisce a far luce sugli equilibri multipli e sui diversi percorsi di sviluppo che caratterizzano il cosiddetto "modello sociale europeo".
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Bertoli, Danilo. Democrazia, partiti, unione europea : Verso il sistema politico europeo. Milano : F. Angeli, 1995.

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Larra, Joaquín de la Llave de. El sistema fiscal europeo. Madrid : Editorial Trivium, 1986.

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10

González, Sara. El Sistema Monetario Europeo. Madrid : Eudema, 1993.

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Chapitres de livres sur le sujet "Sistemi europei"

1

Sarkisian, Natalia, et Naomi Gerstel. « Siblings Caring for Their Parents Across Europe : Gender in Cross-National Perspective ». Dans Brothers and Sisters, 315–36. Cham : Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-55985-4_18.

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Erdélyi, Gabriella. « Mothering Half-Sisters ». Dans Remarriage and Stepfamilies in East Central Europe, 1600-1900, 199–223. London : Routledge, 2023. http://dx.doi.org/10.4324/9781003299967-9.

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3

Buchanan, Ann. « Brothers and Sisters : Themes in Myths, Legends and Histories from Europe and the New World ». Dans Brothers and Sisters, 69–86. Cham : Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-55985-4_4.

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Önnerfors, Andreas. « ‘Sisters of Virtue’ in Swedish Pomerania ». Dans Gender and Fraternal Orders in Europe, 1300–2000, 156–79. London : Palgrave Macmillan UK, 2010. http://dx.doi.org/10.1057/9780230283381_8.

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5

Clementi, Siglinde. « Undivided brothers – renouncing sisters ». Dans Gender, Law and Economic Well-Being in Europe from the Fifteenth to the Nineteenth Century, 149–63. 1st Edition. | New York : Routledge, 2018. | Series : Gender and well-being : Routledge, 2018. http://dx.doi.org/10.4324/9780203702727-10.

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6

Bellavitis, Anna. « Working Daughters, Wives, Mothers, Sisters, Widows ». Dans Women’s Work and Rights in Early Modern Urban Europe, 31–41. Cham : Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-96541-3_3.

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7

Pujolràs-Noguer, Esther. « Sissie’s Odyssey : Literary Exorcism in Ama Ata Aidoo’s Our Sister Killjoy ». Dans The Novel and Europe, 129–42. London : Palgrave Macmillan UK, 2016. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-137-52627-4_7.

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Božović, Đorđe. « Roli i sinkretizmit në sistemin rasor të shqipes ». Dans Mapping Balkan Routes 2 : Literary, Cultural and Linguistic Landscapes - European Perspectives, 59–68. Beograd : Univerzitet u Beogradu, Filološki fakultet, 2021. http://dx.doi.org/10.18485/mbr.2021.2.ch3.

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9

Bizioli, Gianluigi. « Un passo ulteriore verso un sistema federale : un tributo per l’Unione Europea ». Dans Studi e saggi, 81–95. Florence : Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-591-2.06.

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Résumé :
Attempts to adapt the idea of sovereignty in order to understand the phenomenon of European integration inevitably lead to two opposing theoretical representations: on the one hand, to configure European integration as a process derived from and legitimised by state sovereignty; on the other hand, on the contrary, to consider the European Union as the locus of sovereign legitimation and that this radiates out over the member states. These reconstructions are inadequate: on the one hand, they employ a notion of sovereignty that does not fit the plural organisations of state, and, in particular, the idea of federalism, and, on the other hand, they were unable to valorise the original features of the EU system, its functioning and relations with the member states. The aim is to investigate the prerequisites and limits of the Union's tax power and, to this end, the question of the (preferable) qualification of the Union will be addressed first; then, that of the contents and boundaries of the Union's tax competences in order to verify the ownership of a power to introduce own taxes, having regard to the regulatory function of the Union and the instrumental function for the establishment and functioning of the Economic and Monetary Union (EMU).
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Palici di Suni, Elisabetta. « Sistema dei partiti e democrazia diretta : la lezione di Weimar ». Dans Deutschland zwischen europäischer Integration und Souveränismus – La Germania tra integrazione europea e sovranismo, 181–94. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-60913-2_12.

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Actes de conférences sur le sujet "Sistemi europei"

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Kybartas, Gaudenis, et Kęstutis Valančius. « BENDROJO LAVINIMO PASTATŲ APRŪPINIMO ENERGIJA ALTERNATYVŲ DAUGIAKRITERĖ ANALIZĖ ». Dans 22-toji Lietuvos jaunųjų mokslininkų konferencijos „Mokslas – Lietuvos ateitis” teminė konferencija "Pastatų energetika". Vilnius Gediminas Technical University, 2019. http://dx.doi.org/10.20334/pinzs.2019.05.

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Résumé :
Europos Sąjunga, siekdama mažinti poveikį aplinkai ir skatinti tvarų vystymąsi, griežtina pastatų sektoriaus reikalavimus, kurie perkeliami ir į nacionalinę teisę. Reikalavimai numato diegti efektyvesnes ir ekologiškesnes sistemas, aprūpinančias pastatus energija. Siekiant nustatyti tokių sistemų tvarumą, būtina jas palyginti keliais kriterijais. Šiame tyrime nagrinėjamos aprūpinimo energija alternatyvų integracijos galimybės į bendrojo lavinimo mokyklos pastatą. Pastato aprūpinimo energija alternatyvų modeliavimas atliekamas energyPRO programa, o geriausia sistema nustatoma, taikant daugiakriterės analizės metodą, taip užtikrinant darnų, energetiškai efektyvų ir racionalų inžinerinių sistemų energijos sąnaudų balansą.
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Gadišauskaitė, Rūta, et Rūta Mikučionienė. « GYDYKLOS ENERGETINIO EFEKTYVUMO DIDINIMO ANALIZĖ ». Dans 22-toji Lietuvos jaunųjų mokslininkų konferencijos „Mokslas – Lietuvos ateitis” teminė konferencija "Pastatų energetika". Vilnius Gediminas Technical University, 2019. http://dx.doi.org/10.20334/pinzs.2019.03.

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Résumé :
Vidutinės atmosferos temperatūros padidėjimas 2 °C yra riba, kurią peržengus padidėja rizika prasidėti pavojingiems pasaulio aplinkos pokyčiams. Todėl vieni iš šiandieninių Europos Sąjungos prioritetų yra kova su klimato kaita ir išmetamo šiltnamio efektą sukeliančių dujų kiekio mažinimo veiksmai. Kadangi pastatų sektoriuje suvartojama apie 40 % visos Europos Sąjungos galutinės energijos ir tai susidaro 36 % viso išmetamo anglies dioksido, būtina integruoti atsinaujinančiosios energijos išteklių sistemas į pastatų šildymo sektorių, taip padidinant bendrąjį energijos grandinių efektyvumą ir optimizuojant finansinę ir aplinkosauginę naudą. Šiame straipsnyje aptariamos galimybės ir atlikti tyrimai diegiant atsinaujinančių energijos išteklių sistemas gydymo paskirties pastatuose. Taip pat analizuojamos galimybės diegti atsinaujinančių energijos išteklių sistemas gydykloje Druskininkų mieste. Sistemų modeliavimas atliekamas EnergyPRO programine įranga, o gauti rezultatai vertinami daugiakriterės analizės principais.
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Pistorello, Daniela. « Ordenação do território e patrimônio : a questão dos itinerários culturais ». Dans Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona : Instituto de Arte Americano. Universidad de Buenos Aires, 2013. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.5882.

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Résumé :
O objetivo deste trabalho é lançar um olhar aos diferentes itinerários culturais na Europa a fim de perceber as estratégias de uso do patrimônio cultural como possibilidade de desenvolvimento regional. A questão principal que norteia este trabalho é de que forma os itinerários culturais europeus ordenam a paisagem das localidades nas quais se inserem e que narrativas produzem a partir destas intervenções? Para atingir o objetivo proposto, foram analisados vinte itinerários culturais europeus e, através do método comparativo, procurou-se marcar três aspectos gerais: o contexto do surgimento do itinerário; sua estrutura e seu sistema de gestão. Este artigo aponta algumas reflexões iniciais de uma pesquisa que está em curso. A hipótese a ser desenvolvida é que a criação de itinerários culturais, quando pensados e geridos a partir de grupos locais, valoriza determinadas identidades regionais e pode ser motor de desenvolvimento para as regiões envolvidas. Esta pesquisa que desenvolvo na Universidade Politécnica da Catalunha sob a tutoria do professor Joaquín Sabaté pelo período de um ano, é viabilizada pela concessão de uma bolsa de investigação da FAPESP que é uma extensão da bolsa de doutorado que recebo por desenvolver pesquisa na UNICAMP relativo aos Roteiros Nacionais de Imigração que naquela instituição é orientada pela professora Cristina Meneguello. The objective of this paper is to analyze the different cultural itineraries in Europe in order to realize the strategies of use of cultural heritage as a possibility for regional development. The main question guiding this work is how the European Cultural Routes ordering the landscape of the localities in which they belong? The methodology provides for the selection of eighteen European Cultural Routes and through the comparative method, sought to score three general aspects: context of the emergence of the itinerary; structure; management system. The hypothesis to be developed is the creation of cultural itineraries, when designed and managed from local groups, certain regional identities and values can be an engine of development for the regions involved. I develop this research at the Polytechnic University of Catalonia under the mentorship of Professor Joaquín Sabaté for one year, is made possible by the grant of a research grant from FAPESP which is an extension of a PhD scholarship I receive at UNICAMP for developing research concerning National Roadmaps Immigration that that institution is supervised by Professor Cristina Meneguello.
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Pérez Gallego, Francisco, et Rosa María Giusto. « La influencia de Pedro Luis Escrivá en el sistema defensivo colonial de América ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11340.

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Résumé :
The influence of Pedro Luis Escrivá in the American colonial defense systemThe architect and military engineer Pedro Luis Escrivá (1490 ca. - sixteenth century), at the service of Charles V of Habsburg and the Viceroyal Court of Naples, built two bastioned fortifications designed to considerably influence the subject of territorial defense structures: The quadrangular Spanish Fort of L'Aquila (1534-1567) and the reconstruction of the Sant’Elmo Castle in Naples (1537), with an elongated six-pointed stellar plan, served as a reference point for the European and American fortifications of the period. Due to its size and versatility, the model adopted in L’Aquila was widely used in the Latin American context between the sixteenth and eighteenth centuries. It is found in countries that were Hispanic colonies such as Cuba, Mexico, Venezuela, Chile, Argentina and Uruguay; as well as in the Hispanic domains of the United States and in some of the dependent territories of the Portuguese crown, in Brazil. Based on a historical-architectural and contextual analysis of these structures, the effects of the “cultural transfer” between Europe and America will be investigated with respect to the model devised by Escrivá to promote its cultural valorization.
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Hinojos Morales, José Antonio. « El paradigma islamofobico. » Dans III Congreso Internacional de Investigación en Artes Visuales : : ANIAV 2017 : : GLOCAL. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/aniav.2017.4813.

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Résumé :
Como planteamiento y fundamentación de la argumentación conceptual en la generación del proyecto artístico denominado El paradigma islamofóbico, desarrollado dentro del trabajo final del Máster Universitario en Proyecto e Investigación en Arte, de la Universidad Miguel Hernández de Elche, realicé una serie de lecturas e investigaciones que configuraron una memoria escrita final, a partir de la cuál he diseñado este artículo. Dentro del extenso fenómeno de la globalización podemos observar el surgimiento, encuentro y pugna de diferentes formas de entender la existencia, las cuales se encuentran atravesadas por la hegemónica imposición del mayor de todos los fundamentalismos que configura el sistema mundo actual, marcado por un feroz neoliberalismo financiero-económico, establecido en base a una matriz occidentalocéntrica del poder y del saber que configura el ser, el sentir y la visión de todo aquello que percibimos como ajeno a los valores coloniales de modernidad y civilización. Junto con los actuales movimientos migratorios, el terrorismo internacional, así como diferentes intereses políticos, geoestratégicos y económicos, se ha producido en los últimos años un auge del racismo y la islamofobia (señalado por la Unión Europea a través de su Observatorio Europeo del Racismo y la Xenofobia) que evidencia, como indica la profesora de estudios árabes e islámicos Luz Gómez, que los fundamentos europeos de libertad, igualdad y solidaridad siempre fueron más bien retóricos, o lo que es lo mismo, que la actual crisis europea es, ante todo, una crisis de principios éticos y morales. Esta cosmovisión dominante se ve reforzada por la información y las narrativas discursivas políticas y mediáticas de odio y desprecio, fomentando en su naturalización, un sentimiento de inseguridad anti-islámico que sitúa al islam y a los musulmanes como el chivo expiatorio de todos los problemas sociales, económicos, laborales, identitarios y políticos.http://dx.doi.org/10.4995/ANIAV.2017.4813
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Maželis, Titas, et Rasa Džiugaitė-Tumėnienė. « BIURŲ PASTATO MIKROKLIMATO SISTEMŲ VALDYMO ĮTAKA ENERGIJOS POREIKIAMS ». Dans 25-toji Lietuvos jaunųjų mokslininkų konferencijos „Mokslas – Lietuvos ateitis” teminė konferencija "Pastatų energetika". Vilnius Gediminas Technical University, 2022. http://dx.doi.org/10.3846/pinzs.2022.05.

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Résumé :
Europos Sąjungoje keliami tikslai, kurie skatina didinti energijos vartojimo efektyvumą. Vieną didžiausių energijos vartojimo mažinimo potencialų turi pastatų sektorius. Šiame straipsnyje aptariama kokią įtaką energijos poreikiams turi pastato mikroklimato sistemų valdymas. Tyrimas atliekamas naudojant dinaminio energinio modeliavimo programą „DesignBuilder“. Tyrimo objekto modelis sukurtas pagal realaus administracinės paskirties pastato dokumentaciją bei remiantis pastato valdymo sistemos duomenimis. Sukurtame modelyje keičiami mikroklimato sistemų komponentų darbo režimai ir parametrai. Atlikus pakeitimus vykdomos simuliacijos, kurių metu gaunami nauji pastato energijos poreikių rezultatai. Šie rezultatai lyginami tarpusavyje, analizuojamas skirtingų variantų poveikis pastato energijos sąnaudoms. Siekama rasti valdymo strategijas, kurios padėtų sumažinti energijos poreikius nedarant neigiamo poveikio patalpose esančių žmonių komfortui.
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E. M. Borges, Fernando, Danton D. Ferreira et José M. Seixas. « Aprendizagem em grandes volumes de dados : Seleção de Dados para Treinamento de Máquina em Ambientes com Alta Taxa de Eventos ». Dans Congresso Brasileiro de Automática - 2020. sbabra, 2020. http://dx.doi.org/10.48011/asba.v2i1.1359.

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Résumé :
Ambientes com alta taxa de eventos gerando grandes volumes de dados estão cada vez mais presentes. Sistemas de aquisição e análise de dados, exigindo ferramentas de mineração complexas vêm sendo adotados em diversas áreas. Tais sistemas possuem requisitos durante seu desenvolvimento e operação, como tempo de processamento e consumo de memória. Propor um método de seleção inteligente de dados, que permita reduzir o tempo de desenvolvimento de máquinas em ambientes de big-data, atingindo resultados similares de desempenho entre os conjuntos de treinamento total e reduzidos pela seleção, torna-se uma abordagem viável na otimização do desenvolvimento destes sistemas. Neste artigo é proposta uma seleção inteligente de eventos utilizando Curvas Principais, que explora correlações não lineares dos dados. A seleção se dá pelo mapeamento das distâncias de cada evento à Curva Principal. Para testar o método, utilizou-se uma base real de dados referente ao sistema de filtragem online de elétrons do experimento ATLAS do CERN (Centro Europeu para a Pesquisa Nuclear). Após a seleção dos dados, estes são testados em uma Rede Neural do tipo multicamadas (MLP) para simular o processo real do sistema. Resultados preliminares apresentaram resultados de detecção e falso alarme similares entre os conjuntos completo e reduzido.
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Masip Torne, Jaume, et Josep Roca Cladera. « Re-estructuración de los sistemas metropolitanos hacia modelos policéntricos ? : bipolaridad o sistema policéntrico equipotencial : un análisis para la Región Metropolitana de Barcelona ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Coimbra : Department of Civil Engineering of the University of Coimbra and e-GEO, Research Center in Geography and Regional Planning of the Faculty of Social Sciences and Humanities of the Nova University of Lisbon, 2011. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7790.

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Résumé :
Esta comunicación forma parte del trabajo de investigación pre-doctoral realizado, cuyo objetivo era poner las bases para la actual investigación doctoral. Dicha investigación realizada se resume en: el funcionamiento actual de los sistemes urbanos en los últimos decenios se ha ido alejando de forma progresiva de la estructura urbana monocéntrica desarrollada a partir de los trabajos de Von Thünen , Christaller, Alonso, Mills y Muth entre otros, hacia un nuevo paradigma de estructura urbana basado en una progresiva aparición y consolidación de sistemas complejos, en parte dispersos y en parte policéntricos; donde este último, el policéntrico, se ha ido erigiendo como el modelo urbano más deseado en la medida que se propugna como objetivo normativo por la Pespectiva de Desarrollo Espacial Europea por ser considerado como el modelo de estructura urbana que afavorece más claramente el refuerzo de la competividad y de la cohesión territorial, es decir sistemas metropolitanos más eficientes y sostenibles.
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Novales, Margarita. « ESTRATEGIAS PARA MEJORAR LA SEGURIDAD DEL METRO LIGERO A TRAVÉS DE SU INSERCIÓN URBANA ». Dans CIT2016. Congreso de Ingeniería del Transporte. Valencia : Universitat Politècnica València, 2016. http://dx.doi.org/10.4995/cit2016.2016.3738.

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Résumé :
La COST Action 1103: “Operation and safety of tramways in interaction with public space”,desarrollada entre 2011 y 2015, tenía como objetivo alcanzar un mejor entendimiento de laseguridad del metro ligero en su relación con el espacio urbano.Durante la Acción se puso de manifiesto que los diferentes sistemas de metro ligero europeostienen filosofías totalmente distintas entre ellos. Algunas redes prestan más atención a laprotección del sistema, con un planteamiento cercano al del ferrocarril convencional. Otrastratan de conseguir sistemas mejor integrados con la ciudad, facilitando la coexistencia conpeatones y ciclistas en el centro urbano, pero garantizando en cualquier caso la capacidad yvelocidad del metro ligero en el área metropolitana.En cualquier caso, a pesar de las particularidades de cada red, los metros ligeros de todo elmundo se enfrentan a retos de seguridad similares, y las soluciones aplicadas en un lugarpueden ser útiles para otras redes de nueva implantación o existentes que se enfrenten a losmismos problemas.En esta ponencia se presentarán algunas de las medidas utilizadas por diferentes metrosligeros europeos para mejorar la seguridad de ciertos puntos diagnosticados previamentecomo puntos conflictivos (a través de los datos de accidentes de los operadores). El origende los datos utilizados es un cuestionario sobre dichos puntos conflictivos realizado durantela Acción, que fue respondido por 24 operadores de toda Europa e Israel.DOI: http://dx.doi.org/10.4995/CIT2016.2016.3738
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Branco Neto, Wilson C., Leonardo Araújo, Felipe A. M. Ferreira Pinto, Rodrigo A. Machado, Yan F. B. Ribeiro, Wilson F. Cordova Junior et Kevin Mondadori Mattos. « CanControl : plataforma para diagnóstico do Cancro Europeu da Macieira ». Dans Congresso Brasileiro de Agroinformática. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/sbiagro.2021.18374.

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Résumé :
Este artigo apresenta uma plataforma criada para divulgar informações sobre o Cancro Europeu da Macieira e facilitar o diagnóstico e monitoramento das plantas infectadas. Ela é composta por uma API, um sistema web e um aplicativo móvel, que possibilitam que os produtores cadastrem plantas suspeitas e os Fitopatologistas realizem o diagnóstico de forma remota. O aplicativo está disponível desde junho de 2021 e já conta com 110 downloads, 25 produtores realizaram seu cadastro no sistema e registraram 23 plantas suspeitas.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Sistemi europei"

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Lagoa, Sérgio, et Ricardo Barradas. Modelos de organização e desafios dos sistemas de pensões em Portugal numa perspetiva Europeia. DINÂMIA'CET-Iscte, mars 2022. http://dx.doi.org/10.15847/dinamiacet-iul.wp.2022.01.

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Casasnovas, Guillermo, María Sánchez et Maria Viñas. European Social Enterprise Monitor - Informe sobre España 2021-2022. Esade. Center for Social Impact, octobre 2022. http://dx.doi.org/10.56269/esem202210.

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Résumé :
Las empresas sociales, en tanto que organizaciones que abordan retos sociales o medioambientales a través de las prácticas empresariales, son actores cada vez más relevantes en nuestro sistema socioeconómico. En un contexto en que muchos de los problemas que afrontamos como sociedad parecen enquistados, ya sea por fallos del sistema de mercado o por la ineficiencia de las respuestas centralizadas, los emprendedores sociales experimentan con soluciones innovadoras que nos permiten entender qué modelos de actuación funcionan mejor, y ello genera unos aprendizajes imprescindibles para abordar los retos de manera eficaz y sostenible. En las próximas páginas, podréis ver las principales conclusiones del estudio, en el cual han participado 80 empresas sociales españolas.
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Camós, Gibet, Fabio Gordillo et Adriana Palacio. Lineamientos para la implementación de sistemas de recaudo interoperables para transporte público. Sous la direction de Fanny Bertossi, Juanita Concha et Paula Melisa Cruz. Inter-American Development Bank, décembre 2020. http://dx.doi.org/10.18235/0003051.

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Résumé :
La masificación de los sistemas de transporte, debido al crecimiento de la población y las ciudades, ha generado la necesidad de implementar sistemas de recaudo electrónico para mejorar su eficiencia operativa, y poder controlar y fiscalizar adecuadamente sus ingresos. Esta publicación presenta principios y condiciones técnicas, operativas y de seguridad, recomendados para el diseño de un sistema de recaudo para servicios de movilidad, con el fin de garantizar su interoperabilidad y flexibilidad. Asimismo, expone unos lineamientos generales que se recomiendan sean aplicados por las autoridades para el desarrollo de sistemas que permitan la interacción de distintos medios de pago y múltiples proveedores tecnológicos y/o de servicios. Se definen lineamientos específicos para la implementación de diferentes medios de pago: tarjetas bancarias sin contacto que satisfacen el estándar Europay Mastercard Visa (EMV), tarjeta de transporte, códigos de barras 2D y efectivo con validación electrónica. Para ilustrar estos lineamientos, se desarrollan casos de estudio de la puesta en marcha de los medios de pago en diferentes países: Costa Rica, Paraguay y República Dominicana.
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Lara Valle, Juan Jesús. El proceso de urbanización en las áreas de Jaén y Linares, según las nuevas tipologías territoriales del Sistema Estadístico Europeo y la aplicación de técnicas SIG. Edicions de la Universitat de Lleida, 2022. http://dx.doi.org/10.21001/cme_15.

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Ortega, Iñaki, Mayte Sancho et Marco Stampini. Fragilidad de las instituciones de cuidado a la vejez ante el Covid-19 : Lecciones aprendidas y recomendaciones para la reforma de los servicios. Inter-American Development Bank, mars 2021. http://dx.doi.org/10.18235/0003111.

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Résumé :
La cohorte de edad que más ha padecido el covid-19 en términos de mortalidad ha sido la de los adultos mayores. Además, una gran mayoría de los fallecidos de esa edad, a lo largo y ancho del mundo, vivían en residencias de mayores. El impacto de la pandemia también ha puesto de manifiesto un preocupante edadismo en la gestión de la alarma sanitaria y una fragilidad de los sistemas de cuidados para los adultos mayores. El análisis de los datos disponibles, sin embargo, no permite vincular la tasa de envejecimiento, el gasto sanitario o la tasa de cobertura de residencias con el número de fallecimientos. Mediante un proceso cualitativo desarrollado en 2020 y un análisis de fuentes disponible para Europa, con especial foco en España, se han identificado los principales elementos a mejorar en la gestión de este tipo de crisis sanitarias en los adultos mayores, así como una serie de buenas prácticas, en las siguientes cuatro áreas: adaptaciones de los servicios residenciales, potenciación de los recursos humanos, iniciativas (y tecnologías) de apoyo al bienestar emocional y finalmente actuaciones en el ámbito comunitario y cooperativo. A su vez se han sistematizado recomendaciones para avanzar hacia un sistema de cuidados centrado en la persona para los adultos mayores en el contexto de la economía plateada.
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Vargas-Herrera, Hernando, Pamela Andrea Cardozo-Ortiz, Clara Lía Machado-Franco, Carlos Alberto Cadena-Silva, Freddy Hernán Cepeda-López, Aura María Ciceri-Lozano, Carlos Eduardo León-Rincón et al. Reporte de Sistemas de Pago - Junio de 2021. Banco de la República de Colombia, juillet 2021. http://dx.doi.org/10.32468/rept-sist-pag.2021.

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Résumé :
El Banco de la República, con el Reporte de Sistemas de Pago, entrega un panorama completo de la infraestructura financiera local, siendo este un producto importante de la labor de seguimiento a dicha infraestructura. Las cifras contenidas en este reporte corresponden al año 2020, período de pandemia durante el cual las medidas de confinamiento para aliviar la tensión sobre el sistema de salud generaron para Colombia, al igual que en la mayoría de los países, una fuerte reducción de la actividad económica y el consumo. Desde el comienzo de la pandemia, la Junta Directiva del Banco de la República adoptó las decisiones necesarias para otorgar al mercado amplia liquidez en pesos y dólares, garantizar la estabilidad de los mercados, proteger el sistema de pagos y preservar la oferta de crédito. El pronunciado crecimiento de los agregados monetarios reflejó la mayor preferencia por liquidez, la cual fue atendida oportunamente por el Banco de la República. Las decisiones adoptadas se realizaron mediante diferentes operaciones, las cuales fueron compensadas y liquidadas en la infraestructura financiera. Después de la introducción, la segunda sección del presente reporte de pagos analiza la evolución y el desempeño de las diferentes infraestructuras financieras. Se destaca que el sistema de pagos de alto valor CUD registró en 2020 un mayor dinamismo que el año anterior, principalmente por el aumento de los depósitos remunerados que en promedio diario realizó la Dirección General de Crédito Público y del Tesoro Nacional (DGCPTN) con el Banco de República, así como una mayor actividad del mercado de simultáneas de deuda pública. Consecuentemente con el crecimiento de la actividad en el CUD, el Depósito Central de Valores (DCV) registró una mayor actividad por el aumento del mercado monetario de deuda pública y por las colocaciones por parte del Gobierno Nacional en el mercado primario. El valor de las operaciones compensadas y liquidadas por intermedio de la Cámara de Riesgo Central de Contraparte (CRCC) continúa creciendo, jalonado principalmente por los contratos non delivery forward (NDF) peso/dólar. Con respecto a la CRCC, es oportuno mencionar que a partir de finales del año pasado esta cámara se encarga de administrar los riesgos y de compensar y liquidar las operaciones del mercado de contado peso/dólar, debido a la fusión con la Cámara de Compensación de Divisas de Colombia (CCDC). Así mismo, a partir del último trimestre del año 2020 la CRCC se encarga de compensar y liquidar el mercado de renta variable, labor que venía desempeñando la Bolsa de Valores de Colombia (BVC). En la sección tres se entrega una visión integral de los pagos en el mercado de bienes y servicios, es decir, de las transacciones efectuadas en el circuito de personas naturales y empresas no financieras. Durante la pandemia las transferencias electrónicas inter e intrabancarias, que en su mayoría son originadas por empresas, registraron un incremento tanto en número como en valor de operaciones frente a 2019. Por su parte, los pagos con tarjetas débito y crédito originados principalmente por personas naturales mostraron un comportamiento decreciente con respecto a 2019. Los pagos realizados con cheques siguen disminuyendo, presentando una tendencia a la baja muy pronunciada en el último año. Como complemento a la información sobre transferencias electrónicas, el reporte incluye en esta sección un sombreado sobre la caracterización de la población con cuenta de ahorro y corriente, empleando los datos de la encuesta del Banco de la República sobre percepción de uso de los instrumentos de pago en 2019. Se incluye también un recuadro sobre la evolución transaccional de una billetera móvil provista por una sociedad especializada en depósitos y pagos electrónicos (Sedpe), mostrando que desde su creación a finales del año 2017 ha incremento en el número de usuarios y el valor de las transacciones, con especial velocidad durante la pandemia. Adicionalmente, se presenta un diagnóstico sobre los efectos de la pandemia en los patrones de pago de la población, fundamentado en datos sobre el uso del efectivo en circulación, sobre los pagos con instrumentos electrónicos, y sobre el consumo y la confianza del consumidor. Se concluye que el desplome en el índice de confianza del consumidor y la caída en el consumo privado dieron lugar a cambios en los patrones de pago de las personas. Las compras con tarjetas de crédito y débito disminuyeron, mientras que los pagos por bienes y servicios mediante transferencia electrónica aumentaron. Estos resultados, junto con el considerable aumento del efectivo en circulación, podrían proveer indicios a favor de un posible atesoramiento del papel moneda con motivo precaución por parte de las personas y de un mayor uso del efectivo como instrumento de pago. Se incluye, además, un recuadro que presenta los principales cambios que se introdujeron en la regulación del sistema de pagos de bajo valor en el país mediante la expedición del Decreto 1692 de diciembre de 2020. La cuarta sección se refiere a las importantes innovaciones y cambios tecnológicos que se han observado en el sistema de pagos al por menor. Se destacan cuatro temas en esta línea. El primero se constituye en un punto clave para la construcción de la infraestructura financiera de pagos inmediatos. Consiste en el diseño e implementación de los llamados esquemas superpuestos, los cuales son un desarrollo tecnológico que permite una comunicación abierta entre los diferentes agentes de la cadena de pagos, logrando una alta interoperabilidad entre diferentes proveedores de servicios de pago. El segundo tema explora los avances en el debate internacional sobre la emisión de moneda digital por parte de los bancos centrales (CBDC por su sigla en inglés), con el fin de entender su posible impacto en el sistema de pagos de bajo valor y en el uso del efectivo. El tercer tema está relacionado con nuevas formas de iniciación de pagos, tales como los códigos QR, la biometría o la tecnología de comunicación de campos cercanos (NCF por su sigla en inglés). Estos cambios, aparentemente pequeños, pueden tener efectos importantes en la experiencia del usuario con el sistema de pagos de bajo valor. El cuarto tema, finalmente, es el crecimiento de los pagos vinculados con la telefonía móvil y el internet. El reporte finaliza en la sección cinco con una reseña de dos trabajos de investigación aplicada realizados en el Banco de la República en el año 2020. El primero analiza el nivel patrimonial de la CRCC, reconociendo el rol relevante que esta infraestructura ha adquirido en la compensación y liquidación de varios mercados financieros en el país. Se exploran los requerimientos de capital para las entidades de contrapartida central establecidos en algunas jurisdicciones, se identifican los riesgos que se busca cubrir desde la perspectiva del servicio que este tipo de entidades ofrece al mercado y aquellos asociados a su actividad corporativa. Se analizan los niveles patrimoniales de la CRCC a partir de lo observado en la regulación de la Unión Europea y se concluye que la CRCC cuenta con un esquema de anillos de seguridad muy similar al observado en la experiencia internacional y que su nivel patrimonial es superior al exigido por la regulación colombiana, siendo suficiente para cubrir otros riesgos. El segundo trabajo de investigación identifica y cuantifica las fuentes que utilizan las entidades participantes en el CUD para cumplir con sus obligaciones diarias contraídas en el mercado financiero local, y con su uso como herramienta de monitoreo de la liquidez intradía en condiciones normales. Leonardo Villar Gómez Gerente General
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Benedetti, Fiorella, José Acuña et beat Fabiani. Teleasistencia : innovaciones tecnológicas para el cuidado de personas a distancia. Banco Interamericano de Desarrollo, juillet 2022. http://dx.doi.org/10.18235/0004383.

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Résumé :
La teleasistencia es un servicio de cuidado remoto que ha crecido significativamente en los últimos años a nivel global como consecuencia de sus múltiples beneficios para los usuarios, sus cuidadores y el sistema sociosanitario. En Europa la tasa de penetración de la teleasistencia entre las personas mayores de 65 años varía desde menos del 3% hasta el 11%. En América Latina y el Caribe la teleasistencia aún no se ha desarrollado conforme a la necesidad existente de servicios de cuidado y los estudios disponibles no cuentan con una visión general del potencial impacto de este servicio en la región. Este informe desarrolla las principales características y desafíos de los servicios de teleasistencia y resume la evidencia disponible sobre sus múltiples beneficios y sus potenciales ahorros para el sistema sociosanitario. Además, recopila los precios de la teleasistencia en la región y concluye que cuesta en promedio 25 dólares por mes, un valor relativamente más bajo que el de otros servicios de cuidado. La nota detalla las experiencias de varios países de la región (Argentina, Barbados, Brasil, Chile, Colombia, Costa Rica, Cuba, México, Perú y Uruguay), de Europa y de Asia que ya han logrado avances en la utilización de este servicio y explica en simples pasos cómo se puede implementar exitosamente.
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Oliveira, Déborah, Santiago León-Moncada et Francisco Terra. El uso de Baremos de Valoración de la Funcionalidad y de la Dependencia de cuidados en personas mayores : Prácticas, avances y direcciones futuras. Inter-American Development Bank, juin 2022. http://dx.doi.org/10.18235/0004280.

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Résumé :
El aumento creciente en el número de personas mayores y en la prevalencia de enfermedades crónicas a nivel mundial ha determinado un cambio en el enfoque de los sistemas de atención, de cura y tratamiento de enfermedades, hacia un mayor enfoque en la gestión de las condiciones de salud. Este cambio busca promover la calidad de vida de las personas mayores a través de la mejora en la funcionalidad, aunque en el contexto de una o múltiples condiciones de salud. Esto ha generado algunos desafíos prácticos y metodológicos con respecto a las mejores formas de conceptualizar, evaluar y gestionar (mantener, restaurar u optimizar) la funcionalidad y la necesidad de cuidados con el fin de brindar servicios y apoyos adecuados y oportunos a las personas mayores en situación de dependencia temporal o permanente de cuidados. En América Latina y en algunos países europeos se ha adoptado el uso de baremos para la evaluación de la funcionalidad y las necesidades de ayuda para realizar las tareas de la vida diaria, incluyendo a población con, o en riesgo de, deterioro funcional. Esta evaluación puede ser usada para informar tanto las decisiones gubernamentales sobre la oferta de servicios de atención de largo plazo a nivel agregado, como la oferta de servicios a cada persona. Sin embargo, la implementación de baremos en la región es muy reciente y resta mucho por conocer acerca de su capacidad para evaluar y clasificar las especificidades relacionadas a la funcionalidad de las personas mayores, así como para direccionar con efectividad la oferta de servicios de cuidados a esta población. El objetivo de esta nota técnica es brindar una visión general sobre el estado actual del desarrollo y aplicación de baremos en América Latina y en países europeos buscando proporcionar a los gobiernos elementos para desarrollar o mejorar sus sistemas de evaluación de funcionalidad y necesidad de cuidados entre las personas mayores, y con ello avanzar en el desarrollo de sus sistemas de cuidados de larga duración a esta población
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Rodríguez, Érika. América Latina : competencia geopolítica, regionalismo y multilateralismo. Fundación Carolina, septembre 2021. http://dx.doi.org/10.33960/issn-e.1885-9119.dt53.

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Résumé :
El sistema internacional se encuentra en un momento histórico de cambio y reacomodación. La tendencia global parece mostrar que el futuro cercano estará marcado por la confrontación de grandes potencias, aun conectadas a través de una compleja red de vínculos comerciales, tecnológicos y sociales. A su vez, los demás actores, constituidos en grandes bloques regionales, buscarán consolidar su autonomía para actuar de forma independiente, según sus intereses particulares. Ante ese panorama, y con las terribles consecuencias de la pandemia y de sus déficits estructurales, América Latina enfrenta grandes dificultades para encontrar su espacio en el nuevo orden. La región se encuentra, además, en una grave crisis de sus modelos de regionalismo. La fragmentación y la polarización debilitan las opciones para abordar los desafíos conjuntos y para diseñar un proceso regional de “autonomía estratégica”. Este documento comienza con un examen sobre el contexto geopolítico de transición para dar paso al análisis de la región en varias dimensiones: en primer lugar, de su regionalismo y, en segundo lugar, de sus relaciones con China, EE.UU., Europa y otros países relevantes. La tercera parte presenta la postura latinoamericana frente a los principales desafíos globales y se pregunta por su capacidad para afrontarlos.
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Ávila, Renata. Por una transición digital incluyente y justa, desde Latinoamérica al mundo. Fundación Carolina, octobre 2022. http://dx.doi.org/10.33960/issn-e.1885-9119.dtfo06.

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Résumé :
¿Existe la posibilidad de una transición digital sostenible, incluyente y justa para el Sur global? En este documento de trabajo se describe cómo los antecedentes históricos, el contexto político actual y la capacidad instalada en algunos países de la región, dotan a América Latina de los elementos necesarios para explorar una transición digital centrada en un marco de derechos, avanzando hacia un futuro de mejor calidad de vida para las personas en armonía con el planeta. Se destaca que la brecha digital, ya no solo entre personas, sino entre países enteros, está incrementando las disparidades en la región, que ya es hoy la más desigual del mundo. El documento destaca cómo, de no unir esfuerzos y explorar vías alternas, la región se encaminaría hacia un futuro distópico, de vigilancia absoluta y control autoritario facilitado por la tecnología, una marcada división regional, el extractivismo de datos exacerbado y la explotación de personas y recursos, especialmente si los conflictos geopolíticos dividen las fidelidades entre China y Estados Unidos de América. El documento cierra con la posibilidad de una transformación digital propia, soberana, colaborativa, que cuente con un fuerte marco de protección de derechos fundamentales y avance progresivo de los mismos, en total armonía con el sistema universal de derechos humanos. Se destaca la relevancia de una cooperación estrecha con Europa para apoyar y ayudar a dicho proceso, hacia una transformación digital centrada en las personas, que preserve y avance derechos y contribuya a superar la crisis climática y la desigualdad.
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