Thèses sur le sujet « Sistema Italia »

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1

Pelizzari, Vittoria. « Le produzioni originali Netflix Italia e il loro impatto sul sistema produttivo italiano ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Si è più molte volte descritto l'avvento di Netflix nel mercato dell'audiovisivo usando l'espressione “digital disruption” per sottolineare la radicale rottura con le pratiche precedenti. L'obiettivo di questa tesi è capire se sia effettivamente corretto utilizzare questa espressione e in particolare in quale misura Netflix abbia rivoluzionato il sistema produttivo italiano quando ha iniziato la propria produzione originale nel nostro paese. Netflix ha il merito di aver ribaltato il percorso produttivo tradizionale: il nuovo percorso produttivo inizia con quello che prima era l'ultimo anello della catena, ovvero l'utente. Le produzioni originali delle piattaforme vengono finanziate dagli utenti stessi, tramite la sottoscrizione dell'abbonamento mensile. Si giunge però alla conclusione che la cosiddetta “digital disruption” in realtà si tratti di un falso mito: rispetto al passato ci sono molti più elementi di continuità rispetto a quelli di rottura. Più che una rivoluzione quindi, quello che è avvenuto è stato un rafforzamento di tendenze che erano già in atto. In particolare la crescente importanza della serialità è un processo iniziato già diversi anni prima dell'arrivo di Netflix, e che in Italia aveva visto come protagonista Sky. Netflix ha però invertito il flusso di importazione del prodotto statunitense verso l'Europa e il resto del mondo, permettendo quindi alle narrazioni non americane di diffondersi facilmente in 190 paesi. Grazie a Netflix, quindi, i prodotti seriali italiani hanno un'inedita opportunità di competere a livello internazionale. Anche i broadcaster, per stare al passo, sottoscrivono accordi di co-produzione internazionale e pensano i loro prodotti fin da subito in un'ottica glocal. La serie Rai L'amica geniale, co-prodotta con HBO e girata in napoletano, dimostra come un certo tipo di serialità italiana stia riuscendo a competere a livello internazionale con ottimi risultati.
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2

Felicetti, Alessandro. « Il sistema RAEE in Italia : elementi gestionali ed ambientali ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3332/.

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3

Genesin, Silvia <1986&gt. « Il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9627.

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Résumé :
Il diritto d’asilo si è configurato come il “diritto ad avere diritti” e spesso è stato considerato come il simbolo e il fondamento dei diritti umani. Pur essendo diventato una sorta di emblema dei diritti umani, allo stesso tempo, esso, molte volte, soprattutto in questi anni, è entrato in crisi. Il termine asilo deriva dalla parola greca “asylum” e sta ad indicare un luogo sacro e che non può essere violato. Inizialmente questo termine era legata all’ambito religioso, infatti, certi templi in Grecia erano utilizzati come rifugio per chi tentava di sfuggire ad alcune forme di potere. In seguito anche nelle chiese cristiane si poteva chiedere l’asilo religioso. Da sempre quindi, intere popolazioni o singole persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, i loro paesi per cercare rifugio altrove per fuggire da conflitti armati , persecuzioni, violenze. E questo allontanamento, questo esilio forzato è uno degli eventi più drammatici e complessi nella vita di un uomo. Intere popolazioni, ma anche singoli individui, furono costretti ad abbandonare le loro terre basti pensare a ebrei, armeni, eritrei, baschi, curdi, rom. Con il passare dei secoli, questo flusso di persone aumentò progressivamente, a causa del grande numero di conflitti internazionali e nazionali. Questo fenomeno ha raggiunto proporzioni così vaste che si iniziava a considerare necessario l’intervento delle organizzazioni internazionali quali soggetti responsabili del coordinamento e della gestione degli strumenti di protezione internazionale. Quindi nei primi anni del ‘900 si è iniziato a ritenere che l’azione dei singoli Stati e delle associazioni caritatevoli non fosse più sufficiente, era necessario dare maggiore spazio al tema dell’asilo all’interno della prima struttura sovranazionale mondiale creata il 28 aprile 1919, la Società delle Nazioni. Solo con la Convenzione di Ginevra si è giunti a una definizione di asilo. Da questo momento in poi a livello nazionale ma anche sovranazionale, si è cercato di costruire una legislazione adatta a gestire il fenomeno dei richiedenti asilo che con il passare del tempo stava assumendo proporzioni sempre più ampie. Questo lavoro di tesi si occuperà soprattutto di capire come è stata gestita l’accoglienza sia a livello nazionale che a livello comunitario soprattutto alla luce del recente recepimento della direttiva europea da parte dell’Italia. Questo aspetto è sempre stato al centro di grandi dibattiti sia all’interno dell’Unione Europea che in Italia soprattutto negli ultimi anni in quanto il flusso delle persone che giunge nel territorio europeo e italiano continua ad aumentare sempre più. Nel primo capitolo descriverò gli strumenti internazionali creati per definire l’asilo e quindi la Convenzione di Ginevra e il protocollo di New York. Nel secondo capitolo farò un breve excursus sull’evoluzione della disciplina all’interno della comunità europea e mi concentrerò sulle direttive più importanti. Nel terzo capitolo parlerò della legislazione italiana in tema di asilo e delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato utilizzate in Italia. Nel quarto capitolo descriverò le nuove forme di accoglienza alla luce del recepimento della direttiva europea.
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4

Rossi, Linda <1981&gt. « TENDENZE EVOLUTIVE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE IN ITALIA : IL CASO DOLCIARIO ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2325.

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Résumé :
Tale lavoro si riprone di approfondire le dinamiche evolutive che hanno interessato il sistema agroalimentare nazionale nel nuovo millennio. Nello specifico, dopo un'iniziale disamina degli indicatori che ne hanno determinato la dimensione economica attuale, verrà posta particolare enfasi sulle sue trasformazioni essenziali che hanno visto consolidare il ruolo economico dell'industria alimentare e quello della distribuzione moderna a scapito del settore primario, delineando al contempo una panoramica evolutiva degli stessi consumi alimentari. Verranno infine delineati i tratti essenziali che hanno contraddistinto il settore dolciario italiano negli ultimi anni.
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5

Ng, Yuin Fong <1989&gt. « Gli investimenti cinesi in Italia. Effetti economici su sistema paese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10424.

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Résumé :
Lo scenario degli investimenti diretti esteri internazionali è in profonda trasformazione. L’organizzazione su base internazionale della produzione avviene secondo modalità inedite, coinvolge oltre che nuovi paesi, nuovi settori e funzioni d’impresa con l’obiettivo non solo di sfruttare i vantaggi localizzativi in termini di manodopera, materie prime o prossimità con i promettenti mercati finali, ma anche di approvvigionamento di quello che sta divenendo per le imprese un fattore sempre più cruciale, il capitale umano. Inoltre, aumenta la rilevanza delle aree emergenti anche sotto il profilo di investitori attivi. Affiora la consapevolezza che la crescita multinazionale possa rafforzare la competitività dei propri sistemi produttivi attraverso l’acquisizione di competenze e asset strategici nei paesi industrializzati. La Cina rappresenta ormai l’avamposto di queste trasformazioni, oltre ad attrarre notevoli investimenti diretti esteri, è nel contempo stesso un investitore in prima linea ed ha intrapreso il sentiero multinazionale con i suoi maggiori gruppi industriali. Sulla base di queste considerazioni, questo lavoro vuole delineare un quadro degli investimenti cinesi in Italia, anche al fine di analizzare gli effetti sull’economia locale e di individuare le opportunità di crescita di un rapporto ancora sottodimensionato rispetto al suo potenziale.
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6

Da, Lozzo Alessia <1994&gt. « Il sistema di gestione nel settore sanitario. Italia e Regno Unito a confronto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16634.

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Résumé :
In questa tesi viene affrontato l'argomento del controllo di gestione nel settore sanitario. L'analisi inizia con un excursus storico del Servizio Sanitario Nazionale per poi affrontare più in particolare il relativo tema del controllo di gestione per due diverse nazioni quali Italia e Regno Unito. Tutto ciò viene analizzato facendo un confronto tra i diversi metodi con i quali viene svolto il controllo di gestione in questi stati con l'obiettivo di evidenziare eventuali punti in comune e differenze significative.
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7

Cecchinato, Martina <1988&gt. « I sistemi informativi aziendali. Presentazione del sistema ERP offerto da SAP e scelte di implementazione effettuate in Generali Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5833.

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Résumé :
Questo elaborato intende essere una presentazione dei sistemi informativi aziendali, analizzandone le tipologie e le relative strutture e obiettivi. A seguito della letteratura sull’argomento, sarà riportata la soluzione software ERP proposta da SAP. Un approfondimento sarà dedicato in particolar modo al modulo dedicato alla gestione della tesoreria, riportando anche un caso di analisi dei processi gestiti e delle scelte di customizing effettuate in Generali Italia.
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8

Celotto, Alfonso. « Legitimidad constitucional y legitimidad comunitaria : ¿ el control de constitucionalidad en Italia : un sistema «mixto» ? » Pontificia Universidad Católica del Perú, 2003. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/97195.

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9

Grassi, Alessandro <1992&gt. « Misurare la complessità del sistema giudiziario in Italia. Esperienze nazionali ed internazionali a confronto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11546.

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Résumé :
Muovendo dalla revisione e sintesi della letteratura nazionale ed internazionale, in particolare europea, sui macro-temi della qualità e dell'efficienza dei sistemi giudiziari, il percorso di ricerca viene arricchito da alcune esperienze personali, come lo stage presso il Consiglio Nazionale Forense e la collaborazione ad un’indagine basata sul consensus method. Lo scopo del lavoro diventa così duplice: mostrare al lettore la complessità dei sistemi giudiziari e la conseguente difficoltà a descrivere e misurare il fenomeno in modo esaustivo; in secondo luogo, sulla base della letteratura e della ricerca effettuata, provare ad offrire uno strumento di misurazione che integri le pratiche attuali con le conclusioni raggiunte nel corso della trattazione.
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10

CABRAS, FEDERICA. « RITI RELIGIOSI E PRATICHE DI SFRUTTAMENTO. IL CASO DEL SISTEMA CRIMINALE NIGERIANO IN ITALIA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/932507.

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Résumé :
The thesis analyses the phenomenon of trafficking and the system of exploitation of prostitution involving Nigerian women in three distinct Italian contexts: Milan, Naples, and the Domizio coastal area (in the Campania region). The study examines the role played by the religious dimension in determining or not conditions of vulnerability. To this end, we tried to understand both the functions covered by the traditional rites, known as “juju rites”, practiced on women on behalf of the criminal organization by local priests (the native doctors), and the roles played by the pastors of the Nigerian Pentecostal churches present in many Italian cities. Gender is the second dimension of analysis taken into consideration, in relation to the criminal markets involved and their management, the determination or not of conditions of subordination-exploitation and the ability to emerge and recognize the status of "victim of trafficking” by the institutions responsible for combating the phenomenon and protecting the actors (women but also men) directly involved. The basic hypothesis that drives the research is that it is not possible to understand the criminal phenomenon of the Nigerian trafficking and, more generally, the female-dominated criminal system that coordinates its management, if we do not try to understand (as far as possible) the religious dimension, that is the spiritual world on which most Nigerians seem to base their choices, whether they are inserted in a criminal or completely legitimate context.
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11

Giannini, Serena <1991&gt. « Vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale richiedenti protezione internazionale in Italia. Criticità e pratiche nel sistema di asilo italiano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12803.

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Résumé :
L’elaborato descrive il fenomeno delle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale richiedenti protezione internazionale in Italia, concentrandosi nello specifico sulla tratta delle donne nigeriane e le relative peculiarità. In particolare, vengono approfondite le trasformazioni che riguardano il fenomeno, che negli ultimi anni vede sempre più la presenza di queste vittime di tratta all’interno dei flussi di richiedenti protezione internazionale e di come questo crei criticità e ponga sfide all’interno del sistema di accoglienza italiano. Inoltre, viene presentato un caso di studio sulla cooperativa padovana “La rosa blu”, relativo alla nascita del progetto per l’accoglienza di richiedenti protezione internazionale, che ha visto come primo target quello delle donne che è il gruppo sociale a cui appartengono la maggior parte delle vittime di tratta a scopo sessuale. Dopo un’iniziale illustrazione del fenomeno del traffico di esseri umani a livello mondiale e dei riferimenti giuridici sui cui si basano i principi di protezione delle vittime di questo crimine, ci si focalizza sulla realtà italiana e la relativa legislazione che regola e stabilisce i criteri di assistenza e di supporto. Dopodiché, si analizza come i canali utilizzati dalle vittime di tratta per la regolarizzazione sul territorio siano cambiati negli ultimi anni. In passato la possibilità per questa categoria di persone di regolarizzarsi sul Territorio Nazionale era data dall’art. 18 del Testo Unico sull’Immigrazione che dispone del rilascio di un Permesso di Soggiorno della durata di sei mesi rinnovabili. Ora, la strada maggiormente percorsa è quella di presentare la domanda di protezione internazionale, grazie alla quale è possibile vedersi riconosciuto lo status di rifugiato e ottenere un Permesso di soggiorno più stabile e con maggiori garanzie. A causa di questa trasformazione del fenomeno, i servizi che lavorano in progetti anti-tratta devono fare fronte ai cambiamenti che essa porta con sé, ed imparare a collaborare con i nuovi attori che vengono in contatto con questo fenomeno, in particolar modo con tutti coloro che lavorano dell’accoglienza di richiedenti protezione internazionale. Proprio per questo, al temine dell’elaborato viene presentato un caso di studio che riguarda la modalità ed i principi con i quali la cooperativa padovana “La rosa blu” ha deciso di lavorare nella nascita del progetto di accoglienza di donne richiedenti asilo e le azioni intraprese per fronteggiare le problematiche che l’accoglienza di queste donne presenta, cercando di capire se l’approccio da loro adottato sia in grado di produrre buone pratiche.
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Sommadossi, Emily <1988&gt. « Prospettive del sistema moda in Italia. Il valore dell'Industrial common per uno sviluppo manifatturiero sostenibile ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9422.

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Résumé :
I cambiamenti indotti dall'apertura internazionale nel sistema manifatturiero hanno messo in stretta relazione realtà economiche molto differenti. In particolare, il processo di offshoring delle attività ad alta intensità di lavoro (primo fra tutti il manifatturiero del fashion) verso aree dell'economia mondiale dove il costo del lavoro è molto inferiore, ha trasformato in grandi importatori i Paesi un tempo produttori ed esportatori. Questo processo ha portato all'erosione di molti commons industriali - competenze lavorative, tradizioni produttive, relazioni di fornitura - determinando un cambiamento rilevante della struttura interna sia del paese che oggi importa sia il paese che ospita l’apparato produttivo. L’equilibrio che si è formato in seguito a questi cambiamenti non è sostenibile a lungo termine. La mancanza di forme di tutela del lavoro, di leggi per la salvaguardia dell’ambiente stanno creando costi crescenti, di cui il prodotto finito non tiene conto. La tesi intende analizzare come, attraverso la ricostruzione del commons dell'industria, si può generare un valore aggiunto che può essere sostenibile e condiviso, innescando un circolo virtuoso del valore.
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Didoruc, Maria <1990&gt. « Globalizzazione e sistema di welfare. Innovazioni a confronto tra Italia e Moldova nella giustizia minorile ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12817.

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Résumé :
La tesi “Globalizzazione e sistema di welfare. Innovazioni a confronto tra Italia e Moldova nella giustizia minorile” è divisa in tre capitoli. Il primo capitolo è diviso in quattro paragrafi, il primo illustra il fenomeno della globalizzazione ed i cambiamenti che esso comporta nel mondo. Nel secondo vengono analizzate le caratteristiche fondamentali del welfare in Moldova presentando il percorso storico del suo sviluppo nel paese, il quadro normativo e il funzionamento dell’organizzazione sociale. Si vede come la politica sociale del paese continua ad elaborarsi e a perfezionarsi, non solo per superare la crisi della globalizzazione ma anche per confrontarsi con il periodo di transazione che ha messo in crisi tutto il paese. Nel terzo paragrafo, riferito alle caratteristiche fondamentali del welfare in Italia, viene presentato il quadro normativo e le organizzazioni in ambito sociale italiano, il percorso innovativo che ha intrapreso il paese per creare il nuovo welfare rendendolo capace di rispondere alla crisi dovuta alla globalizzazione, un welfare che continua a cambiare anche oggi per superare la crisi. Il quattro paragrafo propone l’analisi del concetto delle innovazioni sociali. Il secondo capitolo descrive il contesto organizzativo e il ruolo del servizio sociale professionale nel lavoro con e per i minori con problemi penali, analizzando degli interventi di servizio sociale nell’ambito penale minorile, riferendosi alle pratiche dei due paesi. Il terzo capitolo propone due esempi di pratiche innovative del settore della giustizia minorile dei due paesi, la loro importanza, il funzionamento specifico, punti forti e punti deboli.
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14

Spassini, Cecilia <1996&gt. « Richiedenti asilo e rifugiati cinesi per motivi religiosi : analisi del sistema di accoglienza in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19199.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si concentra sui richiedenti e i rifugiati cinesi per motivi religiosi e sui modi in cui vengono inseriti nel sistema di accoglienza italiano. Viene analizzata la situazione specifica di questi richiedenti e rifugiati come esempio per evidenziare delle criticità all’interno dell’organizzazione. Criticità presenti da tempo e che risultano acuirsi anche attraverso l’utilizzo di decreti, in particolare i decreti sicurezza Salvini del 2018, che precarizzano la situazione già difficile di richiedenti asilo e rifugiati.Oltre all’analisi della letteratura presente - tra cui articoli, saggi e materiali video - la tesi si basa su interviste ad avvocati, operatori in progetti e agli stessi richiedenti/rifugiati cinesi, che forniscono prospettive operative e soggettive sulle problematiche presenti all’interno del sistema di accoglienza.
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Auteri, Luca <1984&gt. « Analisi climatica ad alta risoluzione delle precipitazioni sul nord Italia (1961-2005) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5355/1/auteri_luca_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è di ottenere un’analisi climatica giornaliera ad alta risoluzione della precipitazione sul territorio del nord Italia realizzata con tecniche di controllo statistico, di analisi e di strumenti di descrizione dei risultati presentati nella recente letteratura. A tal fine, sono stati utilizzati i dati dell’Archivio ARCIS. In seguito alle fasi di controllo qualità, omogeneità e sincronicità i dati sono stati utilizzati per realizzare un’analisi giornaliera su grigliato regolare a 10 km di risoluzione utile alla rappresentazione della variabilità spazio-temporale della precipitazione sul Nord Italia per il periodo 1961-2005. I risultati di tale analisi mettono in evidenza dei valori medi di precipitazione annuale abbastanza intensi sulla parte centrale dell’arco Alpino, con massimi (oltre 2000 mm) sull’estremità orientale e sull’Appennino Ligure. Valori minimi (500 – 600 mm) sono osservati lungo le aree prospicienti il fiume Po, in Val d’Aosta ed in Alto Adige. La corrispondente analisi del trend temporale indica la presenza di lievi cali statisticamente significativi solo in aree limitate del territorio. In coerenza con questi risultati, la variazione nel tempo della precipitazione annuale mediata su tutto il territorio mette in evidenza un’intensa variabilità decennale, ma solo una lieve flessione lineare sull’intero periodo. Il numero annuo di giorni piovosi ed il 90° percentile della precipitazione giornaliera presentano invece trend lineari un po’ più pronunciati. In particolare, sul periodo considerato si nota un calo del numero di giorni piovosi su gran parte del territorio e solo su alcune aree del territorio un aumento dell’intensità del 90° percentile, sia a scala annuale che stagionale. Nell’ultima parte di questo lavoro è stato realizzato uno studio della relazione fra la forzante climatica e l’evoluzione della morfologia dell’Appennino Emiliano-Romagnolo. I risultati mostrano che a parità di quota, di pendenza e di litologia, la franosità è influenzata dalle precipitazioni.
The aim of this thesis is to obtain a high-resolution daily gridded climatic dataset of precipitation over Northern Italy using up to date techniques of statistical and quality control of data and analysis. Data are taken from the ARCIS Archive, and checked for their quality, homogeneity, synchronicity. Afterwards, they were spatially interpolated at the daily basis for the period 1961-2005 on a regular 10 km grid, which is an adequate resolution for the representation of the spatio-temporal variability of the precipitation on Northern Italy. The results of the analysis show average values of annual precipitation fairly intense in the central part of the Alps, with a maximum (over 2000 mm) in eastern Italy and Ligurian Apennines. Minimum values (500-600 mm) are observed in the Po river valley, Aosta Valley and in South Tyrol. The corresponding analysis of the temporal trend shows a slight statistically significant decline of annual precipitation only for limited areas. Consistently with these results the variation of annual precipitation averaged over the entire domain shows an intense decadal variability, but only a slight linearly decrease over the whole period. The annual number of rainy days and the 90th percentile of daily precipitation show a bit more pronounced linear trends. In particularly, over the period considered it is observed a decrease of rainy days over most of the territory and an increased of the intensity of the 90th percentile only in some areas both at annual and seasonal scale. In the last part of this work it is presented a study of relationship between climate forcing and geomorphology evolution over the Emilia-Romagna Apennine area. Results show that at the same altitude, slope and lithology, landslides are influenced by precipitation.
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Auteri, Luca <1984&gt. « Analisi climatica ad alta risoluzione delle precipitazioni sul nord Italia (1961-2005) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5355/.

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Résumé :
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è di ottenere un’analisi climatica giornaliera ad alta risoluzione della precipitazione sul territorio del nord Italia realizzata con tecniche di controllo statistico, di analisi e di strumenti di descrizione dei risultati presentati nella recente letteratura. A tal fine, sono stati utilizzati i dati dell’Archivio ARCIS. In seguito alle fasi di controllo qualità, omogeneità e sincronicità i dati sono stati utilizzati per realizzare un’analisi giornaliera su grigliato regolare a 10 km di risoluzione utile alla rappresentazione della variabilità spazio-temporale della precipitazione sul Nord Italia per il periodo 1961-2005. I risultati di tale analisi mettono in evidenza dei valori medi di precipitazione annuale abbastanza intensi sulla parte centrale dell’arco Alpino, con massimi (oltre 2000 mm) sull’estremità orientale e sull’Appennino Ligure. Valori minimi (500 – 600 mm) sono osservati lungo le aree prospicienti il fiume Po, in Val d’Aosta ed in Alto Adige. La corrispondente analisi del trend temporale indica la presenza di lievi cali statisticamente significativi solo in aree limitate del territorio. In coerenza con questi risultati, la variazione nel tempo della precipitazione annuale mediata su tutto il territorio mette in evidenza un’intensa variabilità decennale, ma solo una lieve flessione lineare sull’intero periodo. Il numero annuo di giorni piovosi ed il 90° percentile della precipitazione giornaliera presentano invece trend lineari un po’ più pronunciati. In particolare, sul periodo considerato si nota un calo del numero di giorni piovosi su gran parte del territorio e solo su alcune aree del territorio un aumento dell’intensità del 90° percentile, sia a scala annuale che stagionale. Nell’ultima parte di questo lavoro è stato realizzato uno studio della relazione fra la forzante climatica e l’evoluzione della morfologia dell’Appennino Emiliano-Romagnolo. I risultati mostrano che a parità di quota, di pendenza e di litologia, la franosità è influenzata dalle precipitazioni.
The aim of this thesis is to obtain a high-resolution daily gridded climatic dataset of precipitation over Northern Italy using up to date techniques of statistical and quality control of data and analysis. Data are taken from the ARCIS Archive, and checked for their quality, homogeneity, synchronicity. Afterwards, they were spatially interpolated at the daily basis for the period 1961-2005 on a regular 10 km grid, which is an adequate resolution for the representation of the spatio-temporal variability of the precipitation on Northern Italy. The results of the analysis show average values of annual precipitation fairly intense in the central part of the Alps, with a maximum (over 2000 mm) in eastern Italy and Ligurian Apennines. Minimum values (500-600 mm) are observed in the Po river valley, Aosta Valley and in South Tyrol. The corresponding analysis of the temporal trend shows a slight statistically significant decline of annual precipitation only for limited areas. Consistently with these results the variation of annual precipitation averaged over the entire domain shows an intense decadal variability, but only a slight linearly decrease over the whole period. The annual number of rainy days and the 90th percentile of daily precipitation show a bit more pronounced linear trends. In particularly, over the period considered it is observed a decrease of rainy days over most of the territory and an increased of the intensity of the 90th percentile only in some areas both at annual and seasonal scale. In the last part of this work it is presented a study of relationship between climate forcing and geomorphology evolution over the Emilia-Romagna Apennine area. Results show that at the same altitude, slope and lithology, landslides are influenced by precipitation.
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MATARAZZO, Giuseppe. « Il sistema dei licenziamenti individuali negli Stati Uniti ed in Italia : analisi e spunti di comparazione ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2014. http://hdl.handle.net/11695/66368.

Texte intégral
Résumé :
In the first chapter, the paper analyzes the U.S. system of individual dismissals, based on the Employment at-will rule. By applying this rule, the employer as the employee may terminate an indefinite term employment contract at any time, without justification and without notice. Over the past 50 years, U.S. doctrine (i.e. Blades, Summers, Perrit, Krueger; contra see. Epstein and Verkerke), even due to the Court rulings in regard of dismissals, has however supported the introduction of a legislative framework about individual dismissals, adopted by state or federal legislation. In addition to discrimination cases, the common law Courts tarnished the Eaw rule, by recognizing a dismissal as wrongful in case of contrast to: 1. the "public policy" 2. the implicit promise of the stability of an employment contract 3. the principles of good faith and fair dealing. In such cases, Courts have often sentenced the employer to reinstate the employee or to pay very expensive damages. In the abobementioned scenario, only Montana adopted a state legislation about individual dismissals. The second chapter describes the Italian system of individual dismissals, by analyzing the limited cases of “ad nutum” dismissal as provided by Law and, therefore, the new wording of art. 18 of the Workers’ Statute, inspired by the principles of law and economics and aimed at reducing cases of employee’s reinstatement. Therefore, the paper proposes three profiles of comparison between Italian and U.S. system, such as: a. dismissal for discriminatory reason or for unlawful determinant reason; b. good faith and fair dealing in the employment relationship, with particular regard to the illness of the employee; c. whistleblower’s protection. The third chapter provides some brief remarks on U.S. and Italian system of individual dismissals.
Nel primo capitolo, l’elaborato approfondisce il sistema statunitense dei licenziamenti individuali, basato sulla regola dell’Employmet at-will. In applicazione di tale regola, il datore di lavoro - al pari del lavoratore - può recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato in ogni momento, senza una giustificazione e senza un obbligo di preavviso. Negli ultimi 50 anni, buona parte della dottrina statunitense (Blades, Summers, Perrit, Krueger; contra, invece, Epstein e Verkerke), anche in ragione delle pronunce giurisprudenziali in materia di licenziamento, ha supportato l’introduzione di una disciplina legislativa in materia di licenziamenti individuali, a livello statale come a livello federale. Oltre ai casi di discriminazione, le common law Courts, hanno infatti eroso la regola dell’Eaw, riconoscendo l’illegittimità del licenziamento in caso di contrarietà a: 1. il principio di “public policy”; 2. la promessa implicita di stabilità del rapporto di lavoro; 3. i principi generali di buona fede e correttezza. In tali ipotesi, le Corti hanno spesso condannato il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore ovvero ad un risarcimento del danno molto oneroso. In tale scenario, il Montana è, ad oggi, l’unico Stato ad aver adottato una disciplina statale dei licenziamenti individuali. Il secondo capitolo descrive il sistema italiano dei licenziamenti individuali, analizzando le limitate ipotesi di recesso ad nutum previste dalla legge e, dunque, la nuova formulazione dell’art. 18 Statuto dei lavoratori, ispirata ai principi di law and economics e finalizzata a ridurre i casi di reintegrazione del lavoratore. Si propongono quindi tre profili di comparazione tra il sistema italiano e quello statunitense, vale a dire: a. il licenziamento discriminatorio e per motivo illecito determinante; b. buona fede e correttezza nel rapporto di lavoro, con particolare attenzione alla malattia del lavoratore; c. tutela del whistleblower. Il terzo capitolo, infine, offre brevi conclusioni sul sistema statunitense e sul sistema italiano dei licenziamenti individuali.
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Tombari, Federico <1990&gt. « Italia e Giappone dalla sconfitta al reinserimento nel sistema delle relazioni internazionali : analisi del ruolo statunitense ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5989.

Texte intégral
Résumé :
La presente ricerca compara l’evoluzione della diplomazia italiana e giapponese dalla sconfitta nella Seconda guerra mondiale sino al formale reinserimento nel mondo delle relazioni internazionali, dalla mancanza o sostanziale mancanza di diplomazia (controllo alleato o occupazione) al reinserimento nel mondo diplomatico (sanzionato dalla possibilità di entrare nelle Nazioni Unite). Dato il periodo temporale e il tema, la tesi analizza il ruolo statunitense nella formazione di un sistema diplomatico nei due paesi coerente con l’alleanza con Washington, parallelo alla formazione del sistema internazionale caratterizzato dalla presenza di blocchi contrapposti. Il primo capitolo prende in esame il periodo dalla sconfitta dei due paesi nel secondo conflitto mondiale sino all’emergere della divisione in blocchi: l’arco di tempo risulta in ultima analisi caratterizzato dalla mancanza in Italia e Giappone di una sostanziale diplomazia autonoma. L’analisi esamina i motivi per cui nei due paesi, nonostante la presenza di forze diverse caratterizzate dalla volontà di controllo (Gran Bretagna, Unione Sovietica), alla fine emerga il preponderante ruolo statunitense che diventa egemone nel controllare e guidare i paesi. Il secondo capitolo analizza il periodo successivo all’emergere dei blocchi: data la posizione geostrategicamente importante di Italia e Giappone e il controllo statunitense maturato negli anni precedenti, l’amministrazione americana attuerà quello che comunemente viene definito «cambio di rotta», ovvero le politiche riformistiche nei due paesi subiranno un repentino cambiamento di obiettivo, cioè il consolidamento economico e politico dei due paesi. In Italia ebbe luogo una vera e propria ingerenza statunitense nel periodo precedente alle prime elezioni repubblicane, Washington temeva una vittoria comunista e si adoperò con mezzi finanziari, economici, politici e propagandistici per evitare una situazione politica favorevole all’Unione Sovietica; in Giappone l’occupazione cambia di finalità, dalla smilitarizzazione e democratizzazione si passa a ricostruzione economica e sdoganamento di principale figure politiche e conglomerati economici in passato protagonisti della deriva militare del paese. Il terzo capitolo vede l’entrata di Italia e Giappone in un sistema di alleanza internazionali. La comparazione risulta utile per comprendere pienamente le ragioni per cui in Europa gli statunitensi optarono per un’alleanza multilaterale (NATO) e in Giappone, al contrario, per una bilaterale (Trattato di sicurezza nippo-statunitense). Il capitolo finale analizzerà i motivi e le circostanze per cui entrambi i paesi analizzati nel biennio 1955-56 furono ammessi al consesso internazionale dopo dieci anni dalla creazione dello stesso.
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Sistilli, Flavia <1983&gt. « Valutazione integrata del sistema spiaggia-duna costiera, in relazione alle dinamiche geomorfologiche, vegetazionali e meteomarine (Ravenna, Italia) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7532/1/Sistilli_Flavia_tesi.pdf.

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Résumé :
La zona costiera è un ecosistema di transizione dove l’interazione di numerosi fattori determina un equilibrio di tipo dinamico, estremamente sensibile agli impatti delle attività antropiche. La costa romagnola, come tutta quella italiana, soffre oggigiorno di un’importante crisi erosiva aggravata dalla subsidenza e dall’intensificarsi di eventi meteomarini potenzialmente erosivi. In questo contesto, la progressiva scomparsa delle dune costiere ha privato il sistema di un’importante difesa naturale ed elemento di resilienza. L’oggetto di studio sono quindi le dune costiere non come elemento isolato ma nell’ottica complessiva di un sistema dinamico e complesso che coinvolge forzanti meteomarine, spiaggia e vegetazione. L’articolazione dello studio ha riguardato prima di tutto l’analisi dei trend evolutivi delle aree dunose a scala secolare, da un punto di vista quantitativo e qualitativo. Lo studio dei fattori fisici ha permesso la definizione del quadro meteomarino di base e l’analisi di mareggiate e storm surge, secondo frequenze attuali e valori estremi. Inoltre, è stata effettuata la caratterizzazione della componente spiaggia da un punto di vista morfodinamico modale. Lo studio della vegetazione costiera in termini di successione spaziale ha evidenziato situazioni di disturbo/naturalità oltre ad importanti relazioni tra specie e valibili morfo-topografiche. Lo ricerca è proseguita quindi con il vero e proprio studio integrato incentrato sullo sviluppo delle dune embrionali (area naturale di foce Bevano) osservando i patterns di sedimentazione/erosione, la risposta ai singoli eventi erosivi, nonché i tassi di crescita in elevazione ed estensione. Le diverse componenti monitorate sono state analizzate in relazione alla dinamica geomorfologica, intesa come aree di accumulo/stabilità/erosione e monitorata tramite tecniche di fotogrammetria Structure from Motion. In conclusione, l’obiettivo dello studio è stato quello di fornire un contributo alla conoscenza delle dinamiche ambientali del sistema costiero, offrendo oltretutto utili indicazioni per la realizzazione di auspicabili interventi di conservazione di questi importanti habitat.
Coastal zone is a transition ecosystem where the interaction of several factors determines a dynamic equilibrium that is extremely sensitive to the impacts of human activities. Now a days the Emilia-Romagna’s coast, like overall Italian coast, suffers from a significant erosive crisis that is worsen by land subsidence and storminess intensification. In this context, the progressive disappearance of costal dune is equivalent to deprive the system from an essential natural defense and resilience element. The object of this study is therefore coastal dunes system not as an isolated element but in the overall perspective of a dynamic and complex system that involves meteo-marine forcing, beach and vegetation. The study starts with a preliminary analysis of evolutionary trends of dune areas, on a century scale, from a quantitative and qualitative point of view. In order to describe physical factors, meteo-marine conditions were defined for the area with particular attentions on potential erosive events such as storm-waves and storm surges, considering current frequency and extreme values. Moreover, natural beaches morphodynamic modal state and closure depth values were assessed. The study of coastal vegetation in terms of spatial sequence showed different situations of disturbance/naturality as well as important relationships between species and morpho-topographical parameters. Research continued then with the actual integrated study focusing on embryo dunes development, in the natural area of Bevano torrent mouth, observing for a year the sedimentation/erosion patterns, the response to single erosive event and growth rates in elevation and extension. The others environmental components monitored were analyzed in connection to geomorphologic dynamic, evaluated in terms of areas of deposition/stability/erosion and surveyed by ground-based and Structure from Motion photogrammetry. In conclusion, the study objective was to provide a contribution to environmental coastal dynamics knowledge, offering moreover useful indications for desirable restoration and conservation actions of this important habitat.
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Sistilli, Flavia <1983&gt. « Valutazione integrata del sistema spiaggia-duna costiera, in relazione alle dinamiche geomorfologiche, vegetazionali e meteomarine (Ravenna, Italia) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7532/.

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Résumé :
La zona costiera è un ecosistema di transizione dove l’interazione di numerosi fattori determina un equilibrio di tipo dinamico, estremamente sensibile agli impatti delle attività antropiche. La costa romagnola, come tutta quella italiana, soffre oggigiorno di un’importante crisi erosiva aggravata dalla subsidenza e dall’intensificarsi di eventi meteomarini potenzialmente erosivi. In questo contesto, la progressiva scomparsa delle dune costiere ha privato il sistema di un’importante difesa naturale ed elemento di resilienza. L’oggetto di studio sono quindi le dune costiere non come elemento isolato ma nell’ottica complessiva di un sistema dinamico e complesso che coinvolge forzanti meteomarine, spiaggia e vegetazione. L’articolazione dello studio ha riguardato prima di tutto l’analisi dei trend evolutivi delle aree dunose a scala secolare, da un punto di vista quantitativo e qualitativo. Lo studio dei fattori fisici ha permesso la definizione del quadro meteomarino di base e l’analisi di mareggiate e storm surge, secondo frequenze attuali e valori estremi. Inoltre, è stata effettuata la caratterizzazione della componente spiaggia da un punto di vista morfodinamico modale. Lo studio della vegetazione costiera in termini di successione spaziale ha evidenziato situazioni di disturbo/naturalità oltre ad importanti relazioni tra specie e valibili morfo-topografiche. Lo ricerca è proseguita quindi con il vero e proprio studio integrato incentrato sullo sviluppo delle dune embrionali (area naturale di foce Bevano) osservando i patterns di sedimentazione/erosione, la risposta ai singoli eventi erosivi, nonché i tassi di crescita in elevazione ed estensione. Le diverse componenti monitorate sono state analizzate in relazione alla dinamica geomorfologica, intesa come aree di accumulo/stabilità/erosione e monitorata tramite tecniche di fotogrammetria Structure from Motion. In conclusione, l’obiettivo dello studio è stato quello di fornire un contributo alla conoscenza delle dinamiche ambientali del sistema costiero, offrendo oltretutto utili indicazioni per la realizzazione di auspicabili interventi di conservazione di questi importanti habitat.
Coastal zone is a transition ecosystem where the interaction of several factors determines a dynamic equilibrium that is extremely sensitive to the impacts of human activities. Now a days the Emilia-Romagna’s coast, like overall Italian coast, suffers from a significant erosive crisis that is worsen by land subsidence and storminess intensification. In this context, the progressive disappearance of costal dune is equivalent to deprive the system from an essential natural defense and resilience element. The object of this study is therefore coastal dunes system not as an isolated element but in the overall perspective of a dynamic and complex system that involves meteo-marine forcing, beach and vegetation. The study starts with a preliminary analysis of evolutionary trends of dune areas, on a century scale, from a quantitative and qualitative point of view. In order to describe physical factors, meteo-marine conditions were defined for the area with particular attentions on potential erosive events such as storm-waves and storm surges, considering current frequency and extreme values. Moreover, natural beaches morphodynamic modal state and closure depth values were assessed. The study of coastal vegetation in terms of spatial sequence showed different situations of disturbance/naturality as well as important relationships between species and morpho-topographical parameters. Research continued then with the actual integrated study focusing on embryo dunes development, in the natural area of Bevano torrent mouth, observing for a year the sedimentation/erosion patterns, the response to single erosive event and growth rates in elevation and extension. The others environmental components monitored were analyzed in connection to geomorphologic dynamic, evaluated in terms of areas of deposition/stability/erosion and surveyed by ground-based and Structure from Motion photogrammetry. In conclusion, the study objective was to provide a contribution to environmental coastal dynamics knowledge, offering moreover useful indications for desirable restoration and conservation actions of this important habitat.
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CORRIAS, FRANCESCA. « Mario Puccini letterato-editore. Prospettive d’archivio e mediazione letteraria tra Italia e Spagna ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266875.

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Résumé :
This thesis explores the editorial work of Mario Puccini (Senigallia 1887 - Rome, 1957) during the first thirty years of the twentieth century. After having introduced the Italian publishing scenario of the time, I analyze the two publishing houses led by Puccini: Giovanni Puccini e Figli Editori and Studio Editoriale Lombardo. The aim of this analysis is to provide an innovative and accurate account on several issues, generally misregarded by scholarship, such as series, advertising strategies, the relationship between authors and publishers, the catalogue of books. My thesis, furthermore, highlights the importance of Puccini’s role by comparing it with that of other well-known contemporary writers-editors, namely Marinetti and Prezzolini. A separate chapter is also dedicated to G.P. Lucni, who played a crucial role in establishing the Studio Editoriale Lombardo. A systematic research carried out in several archives, both in Italy (Archivio A. Bonsanti, Firenze, Archivio Papini, Primo Conti Foundation, Fiesole, Archivio Lucini, Biblioteca Comunale, Como) and in Spain (Biblioteca Nacional de España, Sala Cervantes, Publishing house Biblioteca Nueva Archive, Madrid) has made possible to retrace Puccini's editorial profile. The letters shed light on Puccini’s view about his editorial profession as well as on the book market and the Italian publishing history. Yet, the letters provided by the Spanish archives, show the remarkable mediation performed by Puccini for the dissemination of Italian contemporary literature in Spain. After being introduced to the Spanish literary circles by Miguel de Unamuno, Puccini became, within few years, the most important critical voice of the contemporary Italian literature, due to his collaboration with the literary magazine La Pluma by Azaña and Rivas Cherif and the simultaneous activity of literary agent for the publishing house led by Jose Ruiz-Castillo, Biblioteca Nueva. Amongst his numerous translations, I will mention the novel by Pirandello, Il fu Mattia Pascal, recommended by Puccini even before the Italian comedy writer became famous in Europe. Finally, my thesis demonstrates how Puccini tried to favour a different view of Italian literature in order to overcome the dominant dannunzianism in Spain.
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Cruz, Concha José Carlos. « Diseño de un sistema de riego por goteo controlado y automatizado para uva Italia / José Carlos Cruz Concha ». Bachelor's thesis, Pontificia Universidad Católica del Perú, 2009. http://tesis.pucp.edu.pe/repositorio/handle/123456789/292.

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Résumé :
La escasez y la inadecuada utilización de los recursos hídricos en el proceso de riego de los cultivos en general y específicamente el método de riego por inundación utilizado para las plantaciones de uva, generan mayores costos de producción a los medianos y pequeños agricultores del país. La cantidad de agua utilizada se puede reducir gracias a técnicas de riego tecnificado que nos permiten obtener control sobre la utilización de este recurso. El presente trabajo de investigación y desarrollo tiene por objetivo principal reducir la cantidad de agua utilizada en el proceso de riego de una chacra ubicada en sector Pampa de Ñoco distrito de Grocio Prado, provincia de Chincha en el departamento de Ica. Se toma una muestra de 100 metros lineales de un universo total de 6 hectáreas para realizar el trabajo y limitar los alcances del mismo.
Tesis
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Cardi, Riccardo. « Tomografia da analisi di rumore sismico nell'Italia settentrionale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8347/.

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Résumé :
Questa tesi si pone l'obiettivo di applicare un metodo lineare per l'inversione delle curve di dispersione delle onde superficiali di Rayleigh da rumore sismico, al fine di descrivere con maggior definizione la struttura della crosta terrestre in corrispondenza dell'Italia settentrionale e confrontarlo con il modello di riferimento. Si è fatto uso del processo di cross-correlazione applicato al rumore sismico per ricostruire la Funzione di Green per ogni coppia di stazioni. Sono state considerate circa 100 stazioni, tutte nel Nord-Italia. I segnali ottenuti sono costituiti principalmente da onde di superficie, in particolare onde di Rayleigh, le quali dominano i segnali in ampiezza. Per periodi compresi tra 1s e 50s, per ogni raggio tra coppie di stazioni, è stata misurata la velcoità di gruppo tramite l'utilizzo del software EGFAnalysisTimeFreq per Matlab. Le curve di dispersione così ottenute sono state utilizzate come dato per la risoluzione del problema inverso, al fine di ottenere mappe2D della velocità di gruppo che è fortemente dipendente dalle caratteristiche del mezzo. Infine queste ultime sono state confrontate con mappe di un modello esistente per la regione (Molinari et al. [22]).
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Lombardi, Pamela <1981&gt. « Impatti dell'adozione di standard privati nel sistema agroalimentare : il caso del BRC Global Standard for Food Safety in Italia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3620/1/Lombardi_Pamela_Tesi.pdf.

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Résumé :
L’argomento scelto riguarda l’adozione di standard privati da parte di imprese agro-alimentari e le loro conseguenze sulla gestione globale dell’azienda. In particolare, lo scopo di questo lavoro è quello di valutare le implicazioni dovute all’adozione del BRC Global Standard for Food Safety da parte delle imprese agro-alimentari italiane. La valutazione di tale impatto è basata sulle percezioni dei responsabili aziendali in merito ad aspetti economici, gestionali, commerciali, qualitativi, organizzativi. La ricerca ha seguito due passaggi fondamentali: innanzitutto sono state condotte 7 interviste in profondità con i Responsabili Qualità (RQ) di aziende agro-alimentari italiane certificate BRC Food. Le variabili estrapolate dall’analisi qualitativa del contenuto delle interviste sono state inserite, insieme a quelle rilevate in letteratura, nel questionario creato per la successiva survey. Il questionario è stato inviato tramite e-mail e con supporto telefonico ad un campione di aziende selezionato tramite campionamento random. Dopo un periodo di rilevazione prestabilito, sono stati compilati 192 questionari. L’analisi descrittiva dei dati mostra che i RQ sono in buona parte d’accordo con le affermazioni riguardanti gli elementi d’impatto. Le affermazioni maggiormente condivise riguardano: efficienza del sistema HACCP, efficienza del sistema di rintracciabilità, procedure di controllo, formazione del personale, miglior gestione delle urgenze e non conformità, miglior implementazione e comprensione di altri sistemi di gestione certificati. Attraverso l’analisi ANOVA fra variabili qualitative e quantitative e relativo test F emerge che alcune caratteristiche delle aziende, come l’area geografica, la dimensione aziendale, la categoria di appartenenza e il tipo di situazione nei confronti della ISO 9001 possono influenzare differentemente le opinioni degli intervistati. Successivamente attraverso un’analisi fattoriale sono stati estratti 8 fattori partendo da un numero iniziale di 28 variabili. Sulla base dei fattori è stata applicata la cluster analysis di tipo gerarchico che ha portato alla segmentazione del campione in 5 gruppi diversi. Ogni gruppo è stato interpretato sulla base di un profilo determinato dal posizionamento nei confronti dei vari fattori. I risultati oltre ad essere stati validati attraverso focus group effettuati con ricercatori ed operatori del settore, sono stati supportati anche da una successiva indagine qualitativa condotta presso 4 grandi retailer inglesi. Lo scopo di questa successiva indagine è stato quello di valutare l’esistenza di opinioni divergenti nei confronti dei fornitori che andasse quindi a sostenere l’ipotesi di un problema di asimmetria informativa che nonostante la presenza di standard privati ancora sussiste nelle principali relazioni contrattuali. Ulteriori percorsi di ricerca potrebbero stimare se la valutazione dell’impatto del BRC può aiutare le aziende di trasformazione nell’implementazione di altri standard di qualità e valutare quali variabili possono influenzare invece le percezioni in termini di costi dell’adozione dello standard.
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Lombardi, Pamela <1981&gt. « Impatti dell'adozione di standard privati nel sistema agroalimentare : il caso del BRC Global Standard for Food Safety in Italia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3620/.

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Résumé :
L’argomento scelto riguarda l’adozione di standard privati da parte di imprese agro-alimentari e le loro conseguenze sulla gestione globale dell’azienda. In particolare, lo scopo di questo lavoro è quello di valutare le implicazioni dovute all’adozione del BRC Global Standard for Food Safety da parte delle imprese agro-alimentari italiane. La valutazione di tale impatto è basata sulle percezioni dei responsabili aziendali in merito ad aspetti economici, gestionali, commerciali, qualitativi, organizzativi. La ricerca ha seguito due passaggi fondamentali: innanzitutto sono state condotte 7 interviste in profondità con i Responsabili Qualità (RQ) di aziende agro-alimentari italiane certificate BRC Food. Le variabili estrapolate dall’analisi qualitativa del contenuto delle interviste sono state inserite, insieme a quelle rilevate in letteratura, nel questionario creato per la successiva survey. Il questionario è stato inviato tramite e-mail e con supporto telefonico ad un campione di aziende selezionato tramite campionamento random. Dopo un periodo di rilevazione prestabilito, sono stati compilati 192 questionari. L’analisi descrittiva dei dati mostra che i RQ sono in buona parte d’accordo con le affermazioni riguardanti gli elementi d’impatto. Le affermazioni maggiormente condivise riguardano: efficienza del sistema HACCP, efficienza del sistema di rintracciabilità, procedure di controllo, formazione del personale, miglior gestione delle urgenze e non conformità, miglior implementazione e comprensione di altri sistemi di gestione certificati. Attraverso l’analisi ANOVA fra variabili qualitative e quantitative e relativo test F emerge che alcune caratteristiche delle aziende, come l’area geografica, la dimensione aziendale, la categoria di appartenenza e il tipo di situazione nei confronti della ISO 9001 possono influenzare differentemente le opinioni degli intervistati. Successivamente attraverso un’analisi fattoriale sono stati estratti 8 fattori partendo da un numero iniziale di 28 variabili. Sulla base dei fattori è stata applicata la cluster analysis di tipo gerarchico che ha portato alla segmentazione del campione in 5 gruppi diversi. Ogni gruppo è stato interpretato sulla base di un profilo determinato dal posizionamento nei confronti dei vari fattori. I risultati oltre ad essere stati validati attraverso focus group effettuati con ricercatori ed operatori del settore, sono stati supportati anche da una successiva indagine qualitativa condotta presso 4 grandi retailer inglesi. Lo scopo di questa successiva indagine è stato quello di valutare l’esistenza di opinioni divergenti nei confronti dei fornitori che andasse quindi a sostenere l’ipotesi di un problema di asimmetria informativa che nonostante la presenza di standard privati ancora sussiste nelle principali relazioni contrattuali. Ulteriori percorsi di ricerca potrebbero stimare se la valutazione dell’impatto del BRC può aiutare le aziende di trasformazione nell’implementazione di altri standard di qualità e valutare quali variabili possono influenzare invece le percezioni in termini di costi dell’adozione dello standard.
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Comparotto, Daniela <1983&gt. « Il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Italia : esperienze innovative e sfide applicative mutuate dall'approccio etnopsichiatrico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16212.

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Résumé :
Abstract L’intento generale del mio lavoro è quello di ispirare i professionisti che operano nel sistema di accoglienza per persone con background migratorio ad indossare “nuovi occhiali” utili a stimolare una riflessione su come rendere concretamente efficace l’intervento offerto. Come assistente sociale che opera per un Ente Locale nell’ambito di un Servizio di Accoglienza per minori stranieri non accompagnati, la mia osservazione privilegiata dei contesti di accoglienza delle comunità educative per persone minorenni mi ha portata a rilevare alcune criticità nella pratica quotidiana ed istituzionale, nell’intento di proporre una prospettiva migliorativa dell’offerta, con l’obiettivo di rendere la presa in carico ed i percorsi di intervento maggiormente efficaci attraverso una effettiva personalizzazione. Il lavoro prende avvio da una ricostruzione del contesto organizzativo e di policy, con riferimento alle modificazioni apportate negli anni al Testo Unico sull’Immigrazione (con riferimento specifico alla Legge n. 47/2017 ed alla Legge 132/2018) e in generale alle normative che regolamentano l’accoglienza in Italia. Viene preso in considerazione il Decreto con il quale il Ministero dell’Interno stabilisce le linee guida per la riprogettazione da parte degli Enti titolari dei servizi di accoglienza denominati SIPROIMI (Servizi di accoglienza per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati). Si riporta a titolo di esperienza locale la politica della Regione Veneto in materia di accoglienza, con riferimento alla previsione della specifica tipologia di unità d’offerta per minori stranieri non accompagnati (DGRV n. 249 del 08 marzo 2019). La cornice teorica di riferimento che suggerisco di adottare consente di avviare una riflessione sul tema dell’accoglienza delle persone con background migratorio e si sostanzia nelle teorie dell’etnoclinica, da Devereux a Nathan a Moro, e dell’antropologia (rif. Coppo, Servier). Attraverso lo studio di tali approcci è possibile individuare linee direttrici che fungono da base per una revisione dei sistemi di accoglienza e cura a partire dalla pratica quotidiana. Attraverso una ricerca esplorativa basata sull’osservazione su campo e su interviste a testimoni privilegiati nell’ambito di realtà associative che lavorano nell’accoglienza ai minori stranieri non accompagnati, prendo in esame alcune esperienze significative e pratiche innovative che ho incontrato durante l’attività professionale.
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Rossi, Manuela. « Business process reengineering e project management : La creazione del sistema di gestione dei progetti in ICS Italia - Aspiag Service S.R.L ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6786/.

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Résumé :
L’obiettivo dell’elaborato è mostrare come, partendo da una robusta base teorica nelle discipline del Project Management e del Business Process Reengineering, sia possibile ridefinire un sistema di gestione dei progetti (a livello singolo e di aggregato) e sviluppare, presso il personale coinvolto, le competenze necessarie a sostenere autonomamente ed a migliorare il sistema così creato. La reingegnerizzazione della progettazione nell’azienda in esame si è sviluppata nell’arco di un quadriennio: nel 2010 è stata concretizzata la prima release dei processi di gestione del progetto singolo e dell’aggregato, nel 2011 è maturata la seconda release, mentre nel biennio 2012-2013 si sono “congelati” i risultati ottenuti e si è sviluppata l’autonomia dei Project Manager interni e del Project Management Office. Dall’analisi è emersa l’importanza di un solido approccio metodologico negli interventi di innovazione organizzativa.
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Betti, Maurizio <1960&gt. « Un sistema di competenza per l'insegnante secondario in Italia ? Riflessioni teoriche e prime ipotesi a partire da un’analisi di casi internazionali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8689/1/betti_maurizio_Tesi.pdf.

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Résumé :
Questo percorso di ricerca essenzialmente di tipo teorico – di analisi, sistematizzazione e proposta progettuale – si è posto l’obiettivo di delineare una proposta per un sistema di competenze utile a definire il profilo dell’insegnante di scuola secondaria in Italia e a promuoverne la professionalità nella formazione iniziale e continua. A tale scopo si sono analizzati il dibattito internazionale e le ricerche empiriche sugli insegnanti. Tre diversi sistemi di competenze per l’insegnamento, europei ed extraeuropei (Scozia, Nuova Zelanda e Cile) sono stati presi in esame al fine di costruire un confronto tra essi sulla base di specifici criteri. Il percorso di ricerca realizzato può essere sintetizzato nelle seguenti fasi: 1. analisi riflessiva e critica della letteratura (sia del dibattito scientifico nazionale e internazionale sulla professionalità docente, sia dalle ricerche empiriche sugli insegnanti) e definizione del quadro teorico di sfondo della ricerca; 2. ricognizione dei principali sistemi internazionali di competenze e standard di professionalità per gli insegnanti e conseguente realizzazione di un’analisi comparativa per evidenziare aspetti di convergenza e specificità tra differenti contesti; 3. approfondimento in merito alle competenze dell’insegnante in Italia, anche in relazione all’attuale dibattito dopo la legge 107/2015, e agli studi e ricerche specifiche sui docenti di scuola secondaria; 4. delineazione di un possibile “sistema di competenze” per l’insegnante di scuola secondaria in Italia quale ipotesi operativa per sostenere lo sviluppo professionale dei docenti, funzionale a successive ricerche sul campo. I risultati dello studio portano a considerare, nell’ambito della professionalità docente nel nostro paese, sia gli elementi d’innovazione che si stanno sperimentando in questi ultimi anni (le competenze del Bilancio iniziale per i neoassunti e la figura del tutor), sia quegli aspetti che si considerano ancora carenti o comunque migliorabili. Sono stati evidenziati anche i diversi limiti dello studio; limiti che al, contempo, ne costituiscono potenziali prospettive.
This research path, essentially theoretical – based on analysis, systematization and project proposal - has the goal of outlining a proposal for a system of competences useful for defining the profile of the secondary school teacher in Italy and promoting its professionalism in the teacher initial and continuous education. To this end, international debate and empirical research on teachers were analyzed. Three different systems of teaching skills, both European and extra-European (Scotland, New Zealand and Chile) have been considered in order to construct a comparison between them based on specific criteria and indicators. The research path realized can be summarized in the following phases: 1. reflexive and critical analysis of the literature (both national and international scientific debate on teaching professionalism, and empirical research on teachers) and definition of the theoretical background framework for research; 2. recognition of the main international systems of competences and teacher’s professional standards and consequent implementation of a comparative analysis to highlight aspects of convergence and specificity between different contexts; 3. deepening of the teacher's competences in Italy, also in relation to the current debate after Law 107/2015, and to specific research on secondary school teachers; 4. Outlining a possible "competences system" for secondary school teachers in Italy as an operative hypothesis to support the professional development of teachers, functional to subsequent research in the field. The results of the study lead us to consider, within the teaching professionalism in our country, both the elements of innovation that are being tested in recent years (framework of competences for teachers novel and the figure of the tutor), both those aspects that are considered still lacking or otherwise to improve. The different limits of the study were also highlighted; limits that at the same time constitute potential prospects.
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CERIMELE, Lorenzo. « Il sistema di Robilant. Il riposizionamento internazionale dell'Italia dalla politica del «pendolo» a quella della «botte di ferro» ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2022. https://hdl.handle.net/11695/114390.

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Résumé :
Paying due attention to the diplomatic documentation of the Kingdom of Italy, the two Allied Empires of 1882 and the other major European powers, the aim was to outline the history of Italian foreign policy in the interval between the fall of the Second French Empire and the first renewal of the Triple Alliance in 1887. In particular, the exploits of those who led the Consulta and the ambassadors, mainly those in Berlin and Vienna, such as Marquis Visconti Venosta, Count Luigi Corti and Count Felice Nicolis di Robilant, were also reviewed. With regard to the latter, ambassador to the Austro-Hungarian Empire from 1871 and then Minister of Foreign Affairs from 1885-87, we have carefully reviewed the diplomatic work that enabled the young Kingdom, particularly between the period of isolation (1878-81) and that of the first renewal of the Triple Alliance (1887), to emerge from the delicate situation into which it had plunged in the aftermath of the Congress of Berlin and to find its strategic interests safeguarded, such as the status quo in the Mediterranean and the Balkan region. The results outline how Italy's foreign policy has struggled to carve out its own international position over the course of almost two decades. The choice of 1870 is crucial because, in addition to representing, quoting Bonghi, a 'momentous' date in the history of international relations, it also represented for the young Kingdom of Italy the first time that the Italian government followed a different path from what was believed to be its 'guardian': Napoleon III. In fact, the choice of neutrality and the stalling of the Franco-Italian-Austrian negotiations for a hypothetical alliance against the Kingdom of Prussia marked, already two months before Sedan, the end of that alliance that until then had made Italy to be perceived as a 'vassal' or 'southern offshoot' of the Second Empire. The policy following the Peace of Frankfurt in 1871 saw Italy, whose foreign policy was firmly in the hands of Marquis Visconti Venosta, juggle skilfully between what were then considered the two poles of the European Continent, Berlin, and Paris, and try to maintain good relations with the neighbouring Austro-Hungarian Empire and the two 'side' powers, the Russian Empire, and the United Kingdom. In particular, the choice of equidistance between Paris and Berlin - the so-called 'policy of the pendulum', following Visconti Venosta's maxim of 'always independent, never isolated' - was not easy to maintain for a medium-sized power like Italy and the only way to continue in this sense was to strengthen internal institutions as well as the economy on the one hand and to increase the country's credibility in the eyes of the great European powers on the other. This meant the abandonment, at least momentarily, of any territorial ambitions and to take off, as Bismarck did in 1871, the 'revolutionary' jacket in the international system. The advent of the Left to power, with irredentist elements within it, and the worsening of the Crisis of the East in 1876 through the system created by Visconti Venosta plunged into crisis. This was quite evident at the Congress in Berlin in June-July 1878 where Italy, represented by Foreign Minister Count Luigi Corti, by now conducting a 'renunciatory' foreign policy and at the same time allowing the cells of the irredentist party to roam freely, was now seen as a 'disturbing' element of the European status quo. And although Count Corti's policy of refusals, the so-called 'clean hands', tried to 'appease' the other powers of the European Concert, the unsteady behaviour of some elements of the Italian government of the time regarding the irredentist phenomenon and the ever-increasing demand for 'compensation' in the Italian-speaking lands of the Austro-Hungarian Empire plunged the Kingdom into diplomatic isolation. It was therefore not surprising if at the end of the Congress of Berlin Italy was left with 'empty hands', isolated diplomatically and in a full crisis with Austria-Hungary, while the Austro-German Duality was taking shape. Thus, Visconti Venosta's nightmare had come true, which became even greater when the Treaty of Bardo in May 1881 delivered the Regency of Tunis into the hands of the French. The ‘Schiaffo di Tunisi’ was the launching pad for the decisive change of direction between Italy and the Austrian German 'iron ring', which was formed as one in the Zweibund of October 1879. Italian foreign policy, led by the new Foreign Minister Mancini and the Secretary General for Foreign Affairs, Alberto Blanc, decided to turn towards the two Central European capitals. This 'stroke of the rudder' was, however, de facto the concretisation of something already presents in the real country that, in one fell swoop, reopened the old question of the choice of alliance between Paris and Berlin already in vogue in the aftermath of Bonaparte's fall. Italy was thus making its second swing since Unification and, just as the Kingdom of Sardinia with Plombières had opted for Paris to satisfy its foreign policy interests, Italy was now swinging towards Berlin and then Vienna. As the 'greatest of the small powers' or 'smallest of the great', Italy, flanking the two Central European empires, was making a necessary field choice to pursue its national interests in foreign policy, which, as had been well seen with the Crisis of 1876-78 and then with Tunis, needed the support of a great power such as Paris or, given the power it had acquired after 1870, Berlin. In fact, from the second half of May 1881 onwards, there was a growing cross-party movement throughout the country inciting a rapprochement with the German Empire and Austria-Hungary. The spokesmen for this initiative were the deputies of the Centre, led by Sidney Sonnino, who made their opinion heard from the columns of their main press organ, the 'Rassegna Settimanale'. Part of the Right, represented by Minghetti and Sella, and the Crispin Left also joined the position taken by the parliamentary centre. Throughout the spring-summer of 1881, a parliamentary and media debate opened against those who still referred to the policy of independence and which saw Depretis, in the meantime returned to Palazzo Braschi, together with the Right of Bonghi, Peruzzi, Lanza and Visconti Venosta, who courageously condemned the Italian government more than the French for the Tunis affair and remained, as did the Extreme, faithful to the Cavourrian tradition of friendship with Paris. A division that this time, due to the hostility of the French republicans towards Italian aspirations – given the resonance Tunis had on Italian public opinion and the non-Francophiles – saw the former finally prevail over the latter. The pain of Tunis overrode the 'deafening sorrow' for the Italian-speaking territories of the Dual Monarchy and, given that 'to get to Berlin one had to first pass-through Vienna', made the alliance with Austria-Hungary acceptable even to old militants like Crispi. The latter now declared himself willing to accept the necessity of the integrity of the Habsburg Monarchy for the maintenance of European equilibrium and convinced that the path to national greatness lay through an alliance with Germany and Austria-Hungary. The supporters of neutrality and friendship with Paris were thus defeated in a climate that had now changed and saw the ranks of the partisans for an alliance with the Central Empires growing day by day. Sincerely opposed at the time of the first contacts between Rome and Vienna for the sealing of an alliance and at the same time disturbed by the strange attitude that part of the government had towards irredentist demonstrations, the Count of Robilant, as negotiator in Vienna, worked tirelessly to ensure that his country emerged with dignity from the negotiations with the two Empires. Thanks to his skill, at the crisis of the Alliance of the Three Emperors, Italy managed to gain a place in the defensive and conservative alliance with the two Central Empires. The very important agreement, reached on 20 May 1882 between the German Empire, the Kingdom of Italy and Austria-Hungary at the Ballhausplatz, was a minor success of Italian diplomacy at the time. Italy, in the midst of political-diplomatic stagnation and crushed by Bismarck's machinations between the Hapsburg hammer and the anvil of Tunis, as well as "propping up the monarchical institution" had managed to secure, ope legis, that guarantee over Rome which, if it could not be recognised de jure by the two Empires, so as not to compromise their relations with the Holy See, was recognised in fact by the three Monarchies who promised to "ensure the maintenance of social and political order in their respective States" in order to safeguard "peace and friendship". Any possible friction over the age-old Roman question was thus removed. A further advantage, advocated by Mancini and negotiated directly by the Count of Robilant, was the maximum circumscription of Italy's commitments in the alliance. Another success of the Piedmontese count's negotiation was to avoid subjecting the alliance to a "policy of principles", ruling out any attempt at meddling by the authoritarian ways of the two Empires in internal affairs and to the detriment of the liberal institutions granted by the Fundamental Statute of the Kingdom - of which the count, in spite of the accusations that wanted him to be "reactionary" and "prussophile", had repeatedly stood up as a defender. Notwithstanding the successes, there were several shortcomings on issues of national interest: the Mediterranean and the Balkans, which were not considered by the allied governments due to the diplomatic weakness with which the Italian government had presented itself at the negotiations - in addition to the explicit renunciation made by Minister Mancini, in contravention of Robilant's warnings to stall and not immediately throw itself into the arms of Vienna and Berlin. This weakness was, however, the result of the ambivalent and 'adventuristic' policy conducted by the Left in those years, which, except for the interlude of the second Depretis government that had almost reached an agreement with London and Vienna at the beginning of 1878, had been renouncing any Mediterranean or Balkan 'compensation' proposed to them by the great powers, concentrating its sights only on the Austrian districts of Trento and Rovereto. The lack of vision on the part of the ministries of the Left, by putting some of the Italian-speaking lands belonging to the Habsburg Crown at the top of any 'compensation' proposal, had barred the way to any policy in defence of their interests in the Mediterranean-Balkan quadrant. For this reason, Count di Robilant pointed out the limits of the Italian government's recklessness in signing without waiting for the propitious moment that, according to the royal ambassador in Vienna, would only be achieved by stalling. In fact, the maximum stability in Europe, achieved in 1884 with the resumption of the Alliance of the Three Emperors and the policy of good relations between Germany and France, corresponded to a lower international capacity of Italy which, in the two-year period 1884-85, reached one of its lowest points in foreign policy. The frequent complaints from those who had supported the signing of the Triple Alliance were not without foundation when they condemned the relations between Rome and the Central Empires. Robilant, in a conversation with Count Kálnoky on 1 April 1884, pointed out the terrible state in which the Triple League had fallen after two years. The Italian diplomat showed the Imperial-Royal Foreign Minister that he was disappointed by the 'complete abstention' behaviour the two allies were displaying in all matters that harmed Italian interests from Egypt to the Balkans. In spite of the fact that relations within the alliance had deteriorated since 1882 and this, as mentioned, must be read in conjunction with the changing relations of the two Empires with Russia and France, the Italian ambassador's opinion towards the Triple Alliance did not change, for despite the difficulties and disappointments towards Italy he remained convinced that 'in whatever way [... ] consider our present situation I find that, if it is not what I would wish it to be, [...] it is better than it was before those alliance agreements were reached'. The last part of the research focuses on the crucial role that Count di Robilant played as the Kingdom's new Minister of Foreign Affairs in the renewal of the Triple Alliance and the introduction of the two bilateral treaties with Austria-Hungary and Germany in February 1887 plus the Mediterranean agreements with the Kingdom of Spain and the United Kingdom. The appointment of the Italian ambassador to Vienna as Foreign Minister was not an easy matter, so much so that it required the direct involvement of King Umberto I. The sovereign, as well as a good part of the Italian elite, believed only Robilant would be a 'minister capable of inspiring in the [allied] cabinets the widest confidence'. During the years he held that office (1885-1887), di Robilant aimed at improving the Triple Alliance through a policy of stalling for time to achieve better guarantees for Italian interests. The nomination of the brilliant diplomat to the Consulta was welcomed in Berlin and Vienna, where the count was renowned for his monarchical faith and diplomatic skills demonstrated in fifteen years of experience in the Habsburg capital. Prince Bismarck, although Ambassador de Launay, in a conversation with him in Friedrichsruh, had confessed to him that the new minister's greatest favourite was to faire sans dire, enthusiastically approved Robilant's appointment, adding that he did not mind dealing with 'a soldier and a gentleman' such as the new Italian minister. Emblematic was the description made by the Imperial Chancellor, who, also because of the resurgence of the Eastern Crisis, considerably revalorised, as in 1882, Italy's importance on the European chessboard, describing the new minister as a 'statesman, with no other agenda than to serve the interests of the Crown and the country'. Such words of praise, however, were not fully reciprocated by di Robilant, who considered Bismarck to be a 'scourge' and his system of alliances, as well as his modus operandi, a harbinger of possible future instability on the Continent. Contrary to what many would have expected in Vienna and Berlin, Robilant maintained with firmness, dignity and considerable skill a reserved attitude in the face of what he used to call the 'pro tempore master of the world', also avoiding personal visits, or, as he often repeated, calls ad audiendum verbum, confident that only in this way would he make Bismarck like him and his policies – as in fact happened due to the change in the international situation during 1885. The work of the new regent of the Consulta was also favoured by the events of 1885, which had shattered the policy of 'isolation in the Triple Alliance’ with a consequent revaluation of Rome by the chancelleries of Berlin and Vienna. Count di Robilant's diplomacy benefited from the new international order right from the start and, moving with confidence, made it clear to the two Central Empires that Italy was not satisfied with the alliance and that it would have wished for a renewal of the Treaty on a different basis that would have accommodated the Mediterranean and Balkan interests of the Kingdom. Due to the new international circumstances, among which were the revived Austro-Russian rivalry in the Balkans and the resurgence of Franco-German rivalry in Europe, the Prince of Bismarck expressed his readiness to amend the treaty. Benefiting from this new situation, the Count of Robilant immediately moved confidently in the direction of Paris and the Central Empires. In fact, the Foreign Minister immediately aimed to make the Italian presence felt in the Balkans. In one of the first ministerial circulars, he indicated that, in the question of the annexation of Rumelia to the Principality of Bulgaria, Italy would proceed in agreement with Bismarck to eliminate any form of conflict between Vienna and St Petersburg; shortly afterwards he liquidated any hope of intervention in favour of Serbia and Greece, since Italy's objective 'could have no other inspiration, except the desire to ensure the maintenance of peace'. True to his maxim faire sans dire, the Count of Robilant had shaped the Kingdom's new course of action in foreign policy and, thanks in part to the difficulties of Berlin and Vienna with Paris and St. Petersburg, obtained the renewal of the treaty in February 1887 with profitable advantages for Italian interests. These were to be found, thanks to di Robilant's skill, in the stipulation of two separate bilateral annexes to the Treaty of 1882, which extended the Triple Alliance from purely 'continental' to Mediterranean and Balkan: one stipulated with Austria-Hungary aimed at extending the validity of the principles of stability and preservation of the Triple Axis to the Balkan context and the islands of the Ottoman Aegean, introducing the famous and controversial article concerning 'territorial compensation' in the event of an alteration of the Balkan balance in favour of one of the two powers; the other with the German Empire, aimed at maintaining the status quo in North Africa and the western Mediterranean. In short, with the Annexes of 1887, Italy protected itself from a new ‘Tunisi’. The renewal and stipulation of the two Addendum Pacts to the Triple Alliance Treaty was a victory for Italian diplomacy led by Count Robilant: under the protection of the 'preservation of peace and the European status quo', Italian interests in the Mediterranean and the Balkans were also brought under the umbrella of the 'preservation of peace and the European status quo' against any initiative that would alter the balance without the direct participation of Rome. Once again Robilant had succeeded in achieving a radical change to the alliance, perfecting those 'gaps' that had arisen after 1882, but which, given the condition from which Italian foreign policy had emerged in the first five years of the Left government, was impossible to demand from the first Triplice. This success, which was followed shortly afterwards by the Mediterranean Entente with London and Madrid, was mainly due to the skill of the Italian minister, who had been able to achieve a considerable increase in commitment on the part of the two allies without corresponding obligations on the part of Rome. What came to be known as the 'Robilant system' finally guaranteed Italy the longed-for land and maritime security, finally putting it on an equal footing with the Allies. The pendular policy that had characterised post-Sedan Italy now turned towards that of a harmonious system, in that famous 'barrel of iron' in which di Robilant left Italy at the end of the winter of 1887.
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DE, LUCA SUSANNA. « Diseguaglianze sociali e istruzione primaria in Italia. Le competenze degli studenti tra origini sociali, capitale culturale e effetto scuola ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20212.

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Résumé :
Obiettivo dello studio è indagare le dimensioni sottostanti i differenziali di apprendimento scolastico nei bambini che frequentano le elementari in Italia, individuando il ruolo in essi svolto sia dalle variabili del background familiare (origini sociali e capitale culturale), che dai fattori inerenti la scuola (leadership, composizione utenza, insegnanti). Dimostrare l’esistenza di forme di diseguaglianza educativa in un’epoca così precoce di studi costituisce un tassello fondamentale per lo studio delle diseguaglianze successive. I destini scolastici dei giovani studenti in altre parole si delineano nettamente sin nei primi anni di istruzione. Vi è universalità oramai nell'ottenimento della licenza elementare, ma i bambini giungono loro malgrado al termine del V anno riproducendo in modo soprendente la struttura sociale sottostante. L'indagine, al fine di indagare la complessità e le sfaccettature del fenomeno, ha fatto ricorso a tecniche di rilevazione e analisi sia qualitative che quantitative
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COLCIAGO, ELISABETTA. « Near miss ostetrici in Italia : la sepsi, l’eclampsia, l’embolia di liquido amniotico e l’emoperitoneo spontaneo in gravidanza ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/304755.

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Stato dell'arte: gli studi che indagano la mortalità materna offrono preziose informazioni per migliorare la salute di donne e neonati. Tuttavia, in Paesi come l'Italia la mortalità materna è rara. Per ogni donna deceduta, molti altre vanno incontro a gravi complicanze durante il percorso nascita che comportano diversi conseguenze. Le condizioni pericolose per la vita, definite near miss, possono quindi arricchire la conoscenza in campo ostetrico fornendo dati relativi a fattori di rischio, prevenzione e trattamento di qeuste patologie ostetriche, per migliorare l'assistenza ostetrica e la salute di madre e neonati. Il Sistema di Sorveglianza Ostetrico Italiano (ItOSS) è stato generato per monitorare condizioni ostetriche rare in Italia. Nel 2017 ItOSS ha attivato un progetto per raccogliere near miss materni dovuti a sepsis, eclampsia, embolia di liquido amniotico (AFE) e emoperitoneo spontaneo in gravidanza (SHiP) in 9 Regioni italiane. Scopo: stimare l'incidenza di eclampsia, sepsi, AFE e SHiP e descrivere l'assistenza erogata alle donne. Metodi: studio descrittivo population-based, associato a studio caso-controllo per i casi di spesi nel post-partum con l'obiettivo di valutare i fattori di rischio associati al tale complicanza. I dati sono stati raccolti prospetticamente tramite schede di raccolta dati appositamente sviluppate all'interno di una piattaforma on-line tramite il seguente link: http://www.salutedonnabambino.it/ITOSS/login.asp. La conferma dello "zero mensile" era richiesta nel caso non fossero avvenuti casi. La raccolta dati ha avuto inizio in data 1/11/2017, concludendosi in data 31/10/2019 per i casi di sepsi e proseguendo fino al 31/3/2020 per i casi dovuti alle altre complicanze. L'analisi statistica è stata condotta considerando i casi di eclampsia e sepsi peripartum; i dati raccolti relativi ad AFE e SHiP saranno utilizzati per partecipare ad uno studio multi-nazione, promosso dall'International Obstetric Surveillance System Network (INOSS) per fornire dati validi su queste complicanze estremamente rare. La presente tesi fornirà i risultati relativi ad eclampsia e sepsi, poichè il numero di casi raccolti permette di restituire dati significativi ai professionisti sanitari Risultati: lo studio ha raggiunto un buon tasso di partecipazione. Sono stati raccolti 109 casi di near miss dovuti ad eclampsia per un'incidenza di 0.15 ogni 1000 parti. I risultati indicano che vi è ampio spazio per il miglioramento nell'utilizzo profilattico di magnesio solfato nelle donne con precedente pre-eclampsia e di aspirina a basso dosaggio nelle donne alto rischio. Più di 3 donne ogni 10 hanno sviluppato una complicanza grave dopo l'episodio di eclampsia, probabilmente a causa di un'inappropriata stabilizzazione prima dell'espletamento del parto. L'incidenza di sepsi è stata stimata di 0.87 casi ogni 1000 parti. I risultati mostrano che 1 donna ogni 4 sviluppa gravi complicanze a seguito della sepsi. Questo potrebbe trovare una spiegazione nelle diverse criticità rilevate: diagnosi tardiva, trattamento tardivo ed inappropriato, numero eccessivo di esplorazioni vaginali in travaglio e mancata tecnica asettica durante le procedure. Conclusioni: questa ricerca offre informazioni significative sulla popolazione italiana, non disponibili in precedenza. Lo studio rappresenta una fonte di informazioni unica per permettere l'identificazione delle criticità relative all'assistenza, che orientino verso strategie di intervento mirate al miglioramento della qualità delle cure e alla promozione di una pratica ostetrica basata sulle evidenze.
Background: Data on maternal mortality offers valuable information to improve women’s health. In countries such as Italy maternal mortality is a rare event. For each death, many other women survive serious complications during pregnancy, birth and the post-natal period that lead to different degree of sequelae. Life-threating conditions, defined as near miss, could provide additional information on disease risk factors, prevention and treatment for promoting best practices, improving quality of care and achieving better health for mothers and babies. The Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) was set up to monitor the maternal morbidity rate in Italy. In 2017 ItOSS activated a project to collect maternal near miss cases due to sepsis, eclampsia, amniotic fluid embolism (AFE) and spontaneous haemoperitoneum in pregnancy (SHiP) in 9 Italian Regions. Aim: To estimate the incidence rate of eclampsia, sepsis, amniotic fluid embolism and spontaneous haemoperitoneum in pregnancy and to describe the care provided during the near miss episode. Method: A Population-based descriptive study was conducted, a case-control design was applied only on post-partum sepsis cases to evaluate risk factors associated to the complication. Data were obtained through a prospective active collection of cases by a monthly call according to the principle of nothing-to-report, along with data collection forms that confirm the diagnosis and gather detailed information. Data collection occurred web-based since November 2017 through http://www.salutedonnabambino.it/ITOSS/login.aspx and was completed on the 31st of October 2019 for the sepsis cases, while the remaining complications were investigated until the 31st of March 2020. Statistical analysis was performed on eclampsia and peripartum sepsis cases; data collected on AFE and SHiP will be used to participate into a multi-national study promoted by INOSS, with the aim to give a stable incidence about this extremely rare conditions. For this reason this thesis will present findings regarding Eclampsia and Sepsis, of which there are sufficiently enough cases to give a useful feedback to healthcare professionals. Results: Our study achieved good participation and response rates. A total of 109 near misses of eclampsia were identified, representing an estimated incidence rate of 0.15 cases per 1,000 births. Findings indicated that there is space to improve the use of magnesium sulphate as prophylactic treatment in women diagnosed with pre-eclampsia and underlighted the importance of population risk stratification to administer low-dose aspirin to high risk women and at the appropriate time. More than 3 women in 10 developed sever complications after the eclamptic episode, this could be due to an inappropriate stabilization before birth. Sepsis estimated incidence rate was 0.87 cases per 1,000 births. The high rate of women who developed severe complications, might reflect the inappropriate time of diagnosis and treatment prescribed to our population. Findings reported different major criticisms during the care of women with sepsis: delayed diagnosis and treatment, the administration of inappropriate antibiotic therapy, the high number of vaginal examinations in labour and the need of correct aseptic technique during all procedures. This might reflect the high rate of women, 1 in 4, with severe complications after sepsis. Conclusions: This research developed significant information concerning obstetric disorders related to the Italian population, prior to this project no Italian data were available. The present study offers an unique source of information and allows to identify the Italian system or clinical practice related-failures, in order to address strategies and strengths to improve the quality of maternal health care and promote an evidence-based practice.
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Della, Fera Stefano. « Il ruolo di un atmospheric river nell'evento di precipitazione estrema dell'ottobre 2018 in Italia ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18809/.

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Studi recenti evidenziano una stretta correlazione esistente tra gli eventi di precipitazione estrema e la presenza di atmospheric river (AR). Si tratta di estese strutture filamentose di concentrazione anomala di vapore acqueo collocate nei primi 3 km della troposfera e legate alla formazione di un intenso low-level jet posizionato davanti al fronte freddo di un ciclone extra-tropicale. Gli effetti degli AR sulle precipitazioni sono stati ampiamente descritti in letteratura limitatamente alla West Coast americana, alle regioni lungo le coste atlantiche europee e recentemente al Giappone e all'India. Nel seguente lavoro di tesi viene individuata per la prima volta nel bacino del Mediterraneo la presenza di un AR che ha condizionato in modo determinante l'intenso evento meteorologico del 27-30 ottobre 2018 in Italia. Le simulazioni numeriche effettuate con il modello numerico meteorologico BOLAM e l'utilizzo di specifici algoritmi hanno permesso di individuare l'AR, il quale trasporta vapore acqueo dall'Atlantico sub-tropicale, attraverso il continente africano, transitando sull'Algeria fino al Mediterraneo centrale lungo una traiettoria di circa 3000 km. Inoltre, l'utilizzo di una specifica diagnostica per il calcolo del budget di acqua in atmosfera ha consentito una caratterizzazione quantitativa del ruolo dell'AR e degli altri contributi di umidità presenti sul Mediterraneo. A questo proposito, è stato valutato l'impatto dell'evaporazione dal mare sulle piogge sul Nord e Centro Italia, attraverso un confronto con i contributi di umidità trasportati da sorgenti remote. Questa analisi è stata approfondita mediante l'utilizzo di esperimenti numerici di sensibilità. Infine, è stato evidenziato il possibile impatto dell'AR sulla ciclogenesi esplosiva osservata sul Mediterraneo, che ha caratterizzato la seconda fase dell'evento.
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FILIA, ANTONIETTA. « Eliminazione del morbillo e della rosolia congenita in Italia : avvio di un sistema nazionale di sorveglianza speciale per il morbillo, valutazione dello stato di avanzamento del Piano di eliminazione e proposte di nuove strategie ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/208730.

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Résumé :
In Italia, nel 2003, è stato approvato il Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc 2003). Gli obiettivi erano quelli di eliminare il morbillo e di ridurre l’incidenza della rosolia congenita (RC) a valori < 1/100.000 nati vivi, entro il 2007. Le strategie includevano il raggiungimento di coperture vaccinali (CV) ≥95% per due dosi di MPR, l’attuazione di un campagna supplementare di vaccinazione, strategie mirate per vaccinare le donne suscettibili in età fertile e il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza. Per migliorare il sistema di sorveglianza del morbillo, nell’aprile 2007 è stato istituito il sistema di sorveglianza speciale del morbillo. Oltre alle strategie generali, il Piano definiva le azioni da mettere in atto e gli obiettivi operativi da raggiungere entro il 2007. Visto che gli obiettivi di CV per la prima dose entro i due anni non sono stati raggiunti nei tempi previsti e visto anche il continuo verificarsi di epidemie di morbillo e di casi di RC si è ritenuto necessario valutare lo stato di avanzamento relativo ad ogni obiettivo operativo del PNEMoRc 2003, il grado di attuazione, nelle Regioni e ASL, delle attività previste, e i dati epidemiologici del morbillo (incluso i dati della sorveglianza speciale), della rosolia, e della RC. Metodologia E’ stata avviata la sorveglianza speciale del morbillo ed è stata effettuata un’analisi dei dati raccolti al periodo 2007- 2010. Sono stati analizzati i dati epidemiologici della rosolia e della RC. E’ stata inoltre condotta un’indagine conoscitiva nelle Regioni e ASL. Risultati Dalla data di istituzione del sistema di sorveglianza speciale del morbillo al 30 dicembre 2010 sono stati segnalati complessivamente 8.342 casi di cui il 38% confermati in laboratorio. Durante il picco del 2009-2010 sono stati segnalati 2.151 casi da 15 Regioni, di cui 895 (41,6%) confermati in laboratorio. Il 92% dei casi totali era non vaccinato. L’età mediana dei casi è stata di 17 anni e l’incidenza più elevata si è verificata negli adolescenti tra 15 e 19 anni di età. Il 14% dei casi ha riportato una complicanza per un totale di 422 complicanze, tra cui 48 casi di polmonite e tre casi di encefalite. Sono stati ricoverati 652 casi (35%). L’analisi filogenetica ha permesso di identificare tre ceppi: D4, D8 e B3. Per quanto riguarda la rosolia, nel 2008 è stata registrata una vasta epidemia con 6.183 notifiche (incidenza 10,4/100.000) di cui quasi un terzo dei casi è stato notificato dalla PA Bolzano. Il 42% dei casi era di sesso femminile ed il 50% dei casi totali avevano un’età inclusa tra 15 e 24 anni. Il 26% dei casi notificati ha riguardato donne in età fertile (età 15-44 anni. L’età media dei casi di rosolia è passata da 12 anni nel periodo 1998-2004 a 17 anni nel periodo 2005-2009. Sono stati notificati 2 casi di RC nel 2007, 23 nel 2008 e 6 nel 2009. Hanno partecipato all’indagine conoscitiva 17 Regioni e 154 ASL in 20 Regioni. I risultati hanno evidenziato che solo il 28% delle ASL ha raggiunto una CV ≥ 95% per la prima dose di MPR nei bambini entro due anni e che esiste un’ampia variabilità di CV anche a livello distrettuale. Nell’83% delle ASL è presente un’anagrafe vaccinale informatizzata ma solo il 24% di queste è collegata con l’anagrafe di popolazione. Le azioni di comprovata efficacia utilizzate più frequentemente per aumentare le coperture vaccinali sono state la chiamata attiva e i solleciti per chi non si presenta agli appuntamenti vaccinali, ma anche queste non vengono attuate in tutte le ASL. Le azioni sulle donne in età fertile per la prevenzione della rosolia congenita sono state scarsamente attuate, inclusa la vaccinazione delle donne nel post partum. Le maggiori criticità evidenziate sono state l’insufficienza di personale nelle ASL, l’assenza di anagrafe vaccinale e l’inadeguatezza degli strumenti di lavoro. Conclusioni L’Italia è ancora nello stadio di controllo limitato del morbillo e della rosolia congenita. Sono stati fatti dei progressi, inclusa l’attivazione del sistema di sorveglianza speciale del morbillo, ma l’indagine ha messo in evidenza che le strategie previste dal PNEMoRc 2003 non sono state pienamente attuate. I dati dell’analisi filogenetica dei ceppi virali mostrano che attualmente circolano in Italia solo un numero limitato di ceppi, il che è coerente con l’epidemiologia attuale della malattia nel nostro Paese. I dati raccolti hanno permesso di formulare nuove proposte di strategie per l’eliminazione, molte delle quali sono state incluse nel nuovo Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2010-2015, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 23 marzo 2011.
A national measles and congenital rubella elimination plan was approved in Italy in 2003, with the aim of interrupting indigenous measles transmission and reducing the incidence of congenital rubella to below 1 case/100.000 live births by the year 2007. Strategies of the national plan included improving two-dose measles mumps-rubella (MMR) coverage rates to ≥95%, conducting a catch-up campaign in school-age children, vaccinating women of childbearing age and improving surveillance. Proposed activities included, among others, the use of effective interventions in increasing vaccination coverage rates, implementation of computerised information registries, and vaccination of women in the post partum period. In order to improve disease surveillance, rubella in pregnancy and congenital rubella became statutory notifiable diseases in 2005 and an enhanced national measles surveillance system was introduced in 2007. Coverage rates for the first MMR dose in 2-year old children were only 90.1% in 2008, with some variability among Italy’s 21 Regions (range 75.9%-94.6%). No information was available regarding coverage rates for the second MMR dose, MMR coverage rates for the first and second dose at the district level, nor MMR coverage rates in women of childbearing age. Also it was not known how and to what degree the strategies of the national plan had been implemented at the regional and district levels. Methods The methodology of the enhanced measles surveillance system is described, including data flow, case definitions, case classification, and data analysis. Data for 2007-2010 were analysed to calculate the number of probable and confirmed cases per month and year and incidence rates per year. A more detailed analysis was performed for cases with date of rash onset from 1 July 2009 to 30 September 2010, including the distribution of cases by age, geographical area, and vaccination status, the frequency of complications and of hospitalisations and the isolated genotypes. Congenital rubella notification data for 2007-2009 were analysed. In addition, a questionnaire survey was conducted in 2009 to collect data for evaluating progress towards meeting each of the intermediate objectives of the elimination plan at the regional and district levels, and for evaluating the degree of implementation of the activities proposed by the elimination plan. Results From the date of implementation of the enhanced measles surveillance system in April 2007 to 30 December 2010, 8,342 cases were reported, 38% of which were laboratory confirmed. Two incidence peaks occurred, one in 2008, the second in 2009-2010. During the second incidence peak , 2,151 possible, probable and confirmed cases with rash onset date from 1 July 2009 to 30 September 2010 were reported. Forty-one percent of cases were laboratory confirmed. The median age of cases was 18 years and 92% were unvaccinated. Incidence rates were highest in the 15-19 year-old age group. 15% of cases had complications, including three cases of encephalitis, and 652 cases (36%) were hospitalized. Molecular characterization data revealed circulation of a limited number of measles genotypes (D4, D8 and B3), which is consistent with the current epidemiology of the disease in Italy. Two confirmed congenital rubella cases (including laboratory confirmed cases with no symptoms) were reported in 2007, 23 in 2008 and 6 in 2009. Seventeen regional and 154 district health authorities participated in the questionnaire survey. Results show that MMR coverage levels are still below target levels in most areas. Only 28% of local health districts have reached coverage rates for the first dose of MMR in children below two years of age ≥95%, and less than 5% have done so for the second dose in the 1991-2001 birth cohorts. The strategies and activities of the national plan have not been fully implemented. Conclusions Italy can be considered to be at a limited control stage for measles and rubella. Interventions proven to be effective in increasing vaccination coverage should be more widely implemented. In addition, surveillance needs to be further strengthened and more efforts should be made to identify and vaccinate women of childbearing age susceptible to rubella. The data collected in the present study has contributed to assessing progress towards elimination targets and to identify populations at risk of transmission. Findings were useful for recommending the most appropriate strategies and activities for the new elimination plan, approved in March 2011.
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Caroli, Simone. « Il sistema di formazione duale in Italia : il progetto "Integrazione scuola-lavoro in alternanza potenziata, apprendistato di primo livello, e apprendistato professionalizzante" della Fondazione A. Badoni ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77238.

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Résumé :
Esiste, in Italia, la possibilità di sviluppare un sistema di formazione duale come quello tedesco? Sarebbe una possibilità economicamente sostenibile? Sarebbe accolto con favore dalle scuole e dagli enti formativi italiani? Su quali basi pedagogiche? E su quali, invece, giuridiche? Raccolto e revisionato un considerevole quantitativo di contributi letterari, il presente lavoro cerca di rispondere alle domande di cui sopra, guardando in particolare al sistema produttivo e formativo italiano, caratterizzati da piccole e medie imprese, e, dal lato della formazione, da una tendenza ad evitare contatti tra scuole e imprese. La literature review si concentra su tre aspetti. Primo, i vantaggi economici dell’attuazione di sistemi di formazione duale, in particolare nella forma legale dell’apprendistato e svolti in piccole e medie imprese. Secondo, i punti di vista delle ricerche giuridiche e pedagogiche su: formazione integrata scuola-lavoro, sistemi di formazione duale, apprendistato, e alternanza scuola-lavoro in genere, presentati insieme a studi statistici che rivelano la diffusione, in Italia, di questi schemi. Terzo, il processo di valutazione e validazione di competenze maturare nei contesti sopra menzionati. Nel corpo della tesi, quindi, sono presentati tre risultati principali. Primo, non esiste prova del fatto che sia impossibile attuare in Italia un sistema duale di successo; al contrario, tale attuazione sarebbe un’opportunità favorevole per aziende, giovani, istituzioni formative, e per il tessuto sociale in genere. Secondo, l’ordinamento italiano permette l’attivazione di un sistema di formazione duale pienamente e opportunamente strutturato. Considerando inoltre gli studi pedagogici esaminati, la letteratura ed il dibattito in materia sembrano giunti ad una maturazione tale da poter orientare la stesura di programmi e piani formativi, tenendo conto in particolare delle – non sempre ingiustificate – voci critiche e delle risposte date alle più rilevanti problematiche. Terzo, vi è la forte possibilità che a far da pietra d’angolo per il sistema italiano di formazione duale sia una procedura di valutazione ed attestazione di competenze funzionante a dovere, quale sintetizzazione di conoscenze ed abilità da poter spendere sia nel sistema formativo che sul mercato del lavoro. Un ultimo capitolo, infine, è dedicato alla presentazione di un case study: il sistema di formazione duale sperimentato dalla Fondazione A. Badoni di Lecco, che, sfruttando anche il dispositivo legale del recentemente riformato apprendistato per gli studenti delle scuole superiori, permette ai suoi partecipanti di ottenere un diploma di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) lavorando due o tre giorni alla settimane in aziende manifatturiere e frequentando un centro accreditato per l’erogazione di IeFP nei restanti giorni della settimana.
Is there an actual possibility, for Italy, to develop an educational dual system like the German one? Would this possibility be economically affordable? Could it be positively welcomed by Italian schools and VET institutions? What pedagogical basis on? And what about the legal ones? Collected and reviewed a valuable amount of literary contributions, this essay tries to answer the above questions, with particular regard about the Italian productive and educational systems, characterized by small and medium enterprises and, on the educational side, by a quite deep tendency to avoid contacts between schools and companies. The literature review focuses on three aspects. First, the economic advantages in implementing systems of dual education, particularly in the legal framework of the apprenticeship and in small and medium businesses. Second, the points of view of legal and pedagogical researches on the issues of: school-and-work integrated education, dual systems, apprenticeship, and school-and-work alternating training, presented together with statistical studies about the diffusion of such working-educational schemes in Italy. Third, the process of assessing and validating skills developed in the mentioned contexts. Within the body of the essay, then, the three main results of the examined studies are presented. First, there is no evidence against a successful implementation of a dual educational system in Italy; contrariwise, it would be a favorable opportunity for companies, youth, educational institutions, and the social texture in general. Second, the Italian regulation allows a fully and properly structured activation of dual educational system routes. Furthermore, considering the reviewed pedagogical studies, the literature and the debate seems mature enough to be able to advise how to orientate formative plans and programs, taking into particular account the – not always unjustified – critical voices and the replies about the most relevant issues. Third, there is the strong possibility that a properly functioning process of skills assessment and validation can be the corner stone of such dual educational system courses, synthesizing the acquisition of knowledge and abilities to be spent both in the education system and in the labor market. One last chapter, finally, is devoted to the presentation of a case study: the dual educational system experimented by the Fondazione A. Badoni of Lecco (Lombardy, Italy), which, exploiting also the legal framework of the newly reformed apprenticeship for school students, allows its participants to obtain a VET diploma working two or three days a week in manufacturing companies and attending a VET school for the rest of the week.
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Pieropan, Anna <1990&gt. « Diritto d'asilo e diritto all'unità familiare : due pilastri dell'istituto del ricongiungimento familiare dei richiedenti e dei beneficiari di protezione internazionale all'interno del sistema di accoglienza in Italia. Caso di studio : i ricongiungimenti familiari nel sistema di accoglienza dei CAS a Vicenza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12968.

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Résumé :
L'argomento dell'elaborato finale concerne il diritto al ricongiungimento familiare dei richiedenti e dei beneficiari di protezione internazionale inseriti nel sistema di accoglienza in Italia e, nello specifico nella provincia di Vicenza, nel triennio 2015-2017. L'interesse circa la tematica è emerso nel corso di un lavoro di tre anni svolto sul campo a stretto contatto con operatori, mediatori culturali, nuclei monoparentali e famiglie di richiedenti e beneficiari di protezione internazionale inseriti in alcuni Centri di Accoglienza Straordinari della Provincia di Vicenza. La conoscenza e la relazione diretta instaurata con loro hanno permesso di far luce sull'importanza dell'unità famigliare per un individuo che cerca protezione al momento dell'arrivo nel Paese di approdo, per tutta la durata della presentazione e dell'attesa dell'esito dell'istanza di asilo e nella fase di stabilizzazione successiva all'accoglienza. Nella normativa internazionale, comunitaria e italiana è riconosciuto il diritto al ricongiungimento familiare dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria, per i quali è previsto un iter agevolato e privilegiato, differente da quello applicato per gli stranieri extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia che risulta più ostico. Differenti sono le casistiche per i titolari di un permesso di soggiorno umanitario e di un permesso temporaneo per richiesta d'asilo in attesa di esito da parte della Commissione Territoriale. Per quanto riguarda la protezione per gravi motivi umanitari, prevista da alcuni Paesi Europei tra cui l'Italia, la legislazione italiana che non contempla l'istituto del ricongiungimento a fronte di un permesso di soggiorno temporaneo si scontra con la giurisprudenza che lo riconosce attraverso l'emanazione di sentenze a favore e lo applica per mezzo degli Sportelli Unici Immigrazione di alcune Prefetture che avviano procedure ad hoc in autonomia. Ai richiedenti protezione internazionale non viene concesso il ricongiungimento familiare durante le fasi di valutazione dell'istanza d'asilo e in caso di ricorso a causa del loro status provvisorio, ma esclusivamente nel caso di ottenimento di una protezione internazionale. Ciononostante, in Italia viene avviata dalle Prefetture quando possibile, una procedura informale e celata di riunificazione famigliare qualora i componenti del nucleo si trovino sul suolo italiano e siano stati separati al momento della ripartizione nelle strutture di accoglienza dei CAS. Alla conclusione dello studio condotto si evidenzia l'esistenza di molteplici iter di ricongiungimento familiare che rilevano come il diritto all'unità familiare, che deve essere garantito attraverso il dispositivo del ricongiungimento, nonostante sia un principio umano fondamentale stabilito dalle convenzioni internazionali, nonché un diritto soggettivo dell'individuo, muti in base al destinatario, alla tipologia di protezione ottenuta e alla durata del titolo di soggiorno posseduto.
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Canini, Andrea. « A construção da presença ativa dos estudantes no Sistema Único de Saúde : o projeto UNIverSSI entre Itália e Brasil ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2016. http://hdl.handle.net/10183/169477.

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Résumé :
La formazione dei professionisti sanitari vive attualmente un periodo di grande crisi, segnata dall’incapacità di aggiornare i metodi e i contenuti dell’insegnamento alla luce dei profondi cambiamenti occorsi negli ultimi decenni sia a livello sociale che sanitario. Tale crisi, marcata dalla frammentazione derivante dall’iperspecializzazione, dall’assistenza di tipo reattivo e dallo scarso lavoro in team, diviene particolarmente evidente proprio all’interno dell’ambito della Primary Health Care, ovvero all’interno di un settore fondamentale per i Sistemi Sanitari universalistici e che si caratterizza per il suo approccio integrato, multiprofessionale e continuativo ai problemi di salute della popolazione. All’interno dell’Università di Bologna abbiamo creato il progetto UNIverSSI con l’intenzione di condividere un’esperienza di apprendimento trasformativo tra studenti, ricercatori e docenti nell’ambito della Primary Health Care. Tale progetto nasce all’interno della più ampia rete del “Laboratorio Italo-Brasiliano di Formazione, Ricerca e Pratiche in Salute Collettiva”, un progetto di cooperazione tra il Centro di Salute Internazionale dell’Università di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, il Ministero della Salute del Brasile e numerose Università e Istituzioni brasiliane. Il progetto Universi si pone infatti in dialogo con un’analoga attività formativa sorta in Brasile nel 2006 - il VER-SUS - e rappresenta dunque una sperimentazione di apprendimento collaborativo all’interno del panorama globale volta al rafforzamento dei Sistemi Sanitari locali e del diritto alla salute. La metodologia di ricerca utilizzata così come la raccolta dei dati hanno fatto ricorso a strumenti molteplici, mentre l’analisi dei dati è stata effettuata attraverso una metodologia qualitativa, l’analisi tematica induttiva, al fine di mettere in evidenza le percezioni e le interpretazioni dell’esperienza svolta da parte di coloro che vi hanno partecipato. I risultati di questa tesi mostrano come il favorire un approccio multiprofessionale, integrato tra università-servizi-territorio, e basato su un coinvolgimento diretto degli studenti nella realizzazione delle attività formative, può rappresentare una valida opzione per la promozione della Primary Health Care e dei suoi principi tra i futuri professionisti sanitari.
A formação dos profissionais de saúde está vivendo um período de grande crise. Crise marcada pela incapacidade de atualizar as metodologias e os conteúdos de ensino às profundas mudanças ocorridas nas últimas décadas quer no âmbito social, quer no âmbito da saúde. Crise, caracterizada pela fragmentação derivante da hiperespecialização, da assistência meramente reativa aos problemas de saúde da população e do escasso trabalho em equipe, particularmente evidente no campo da Atenção Básica, um setor fundamental para os Sistemas de Saúde universalistas e que se distingue pela sua abordagem integrada, multiprofissional e continuada no cuidado das pessoas. Na Universidade de Bolonha foi criado o projeto Integração entre Universidade e Sistema Sanitário Italiano – UNIverSSI, com a intenção de compartilhar uma experiência de aprendizagem transformadora entre estudantes, pesquisadores e docentes no espectro da Atenção Básica. Este projeto nasce nas redes mais amplas do Laboratório Ítalo-Brasileiro de Formação, Pesquisa e Práticas em Saúde Coletiva e do Núcleo de Educação, Avaliação e Produção Pedagógica em Saúde – EducaSaúde, do qual este último faz parte, cooperação entre o Centro de Saúde Internacional e Intercultural da Universidade de Bolonha, a Região da Emília-Romana, o Ministério da Saúde do Brasil e numerosas universidades e instituições brasileiras. O projeto UNIverSSI se põe em comunicação com a atividade formativa do projeto Vivência e Estágio na Realidade do Sistema Único de Saúde – VER-SUS, criado no Brasil em 2006, e representa, portanto, uma experimentação de aprendizagem colaborativa interprofissional no cenário da saúde global, apontando reforço dos Sistemas de Saúde locais e o direito à saúde. A metodologia de pesquisa e a coleta de dados embasaram-se em múltiplas ferramentas, enquanto a análise dos dados foi efetuada através de uma técnica qualitativa, a análise temática indutiva, ao fim de valorizar as percepções e as interpretações de estudante e monitores que fizeram parte do projeto. Os resultados apontam que favorecer uma abordagem multiprofissional, interdisciplinar e de equipe, integradora entre ensino-serviço-território, e baseada no envolvimento direto dos estudantes na realização das atividades pode proporcionar uma valiosa experiência de aprendizagem da Atenção Básica e implicação com seus princípios.
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Giles, Ferrer Arturo Antonio. « El juicio político y la acusación constitucional como instrumentos de afianzamiento del sistema democrático en la constitución peruana de 1993 ». Master's thesis, Pontificia Universidad Católica del Perú, 2017. http://tesis.pucp.edu.pe/repositorio/handle/123456789/13792.

Texte intégral
Résumé :
El autor se plantea a través de una investigación dogmática, el problema de cómo surge la preocupación por la evaluación de la conducta de los hombres públicos, analizando el juicio político y la acusación constitucional, desde el origen de la Institución llamada impeachment en la Inglaterra medieval, su extinción para ceder su lugar a la responsabilidad política del ministro consejero o gabinete, su paso a los Estados Unidos de Norteamérica y aplicación en un sistema de gobierno diferente, vale decir, de un modelo monárquico parlamentario a uno presidencial; frente al modelo kelseniano o europeo que encarga esta atribución al órgano titular de la jurisdicción constitucional orgánica; para desembocar en Iberoamérica y su coexistencia con el Juicio de Residencia Colonial, con el propósito de analizar estas instituciones en el Perú a partir de su tratamiento en las diferentes Constituciones que hemos tenido, las leyes de Responsabilidad de Funcionarios Públicos, de 06 de junio de 1834 y 25 de septiembre de 1868 así como los Reglamentos de las Cámaras Legislativas, analizando las posibilidades interpretativas e insuficiencias de los artículos 99º y 100º de la Constitución Política, naturaleza jurídica y algunos casos sustanciados, para finalmente ocuparse del Proceso Judicial a que da lugar la acusación constitucional y los pronunciamientos que sobre el particular ha hecho nuestro Tribunal Constitucional, lo que evidencia muchas veces prejuicios en la sustanciación de los casos, en detrimento de las notas características del debido proceso legal de los procesados, lo cual frente a la evidencia histórica peruana resulta penosamente cierto y es un indicador de la inutilidad política de una institución que cuando el Perú sale a la vida independiente en 1821, en el país cuna del juicio político Inglaterra, era ya un fósil jurídico, pues el último caso data de 1806, contra el Primer Vizconde de Melville.
Tesis
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De, Faveri Linda <1992&gt. « Italia e Svizzera : sistemi tributari a confronto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13159.

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Résumé :
Attraverso questa tesi si cerca di approfondire mediante quali principi e modalità lo Stato legifera ed applica le politiche tributarie. In modo particolare, si pone a confronto la situazione tributaria italiana con quella svizzera. La scelta di tale argomento ricade nel fatto che storicamente la Svizzera è stata il “paradiso fiscale” in cui i ricchi trasferivano illegalmente le loro somme per sfuggire a livelli di tassazione elevati. Oggi, nonostante il fatto che la Repubblica Elvetica sia ancora considerata uno Stato a fiscalità privilegiata, la sua posizione negli anni si è sempre più avvicinata allo standard europeo. L’obiettivo di questa tesi è quindi quello di presentare le due legislazioni alla luce del fatto che le attitudini concernenti l’obbligo di pagare le tasse sono molto correlate a fattori cultuali, con evidenti diversità nella “morale fiscale” di un Paese rispetto ad un altro. Nel primo capitolo viene descritta la materia tributaria che caratterizza l’ambiente fiscale italiano. In modo particolare, si pone l’attenzione sui principi costituzionali caratterizzanti la materia, gli elementi soggettivi ed oggettivi del tributo in generale per poi presentare in modo specifico le maggiori imposte. Allo scopo di fornire un quadro delle imposte completo vengono analizzate: imposte dirette come l’Imposta Sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), l’Imposta Sul Reddito delle Società (IRES) e l’Imposta Sostitutiva sul Redditi di Capitale (ISOS); imposte indirette come l’Imposta Sul Valore Aggiunto (IVA) e le diverse accise; e imposte a livello locale come l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), l’IMU e la TASI. A sostegno della parte teorica si presentano dei dati quantitativi riguardanti la pressione fiscale e le entrate tributarie attraverso serie storiche e variazioni percentuali. Nel secondo capitolo viene descritta la legislazione della Repubblica Elvetica e successivamente presentate le diverse imposte: quelle riguardanti l’intera confederazione e quelle invece relative a comuni e cantoni. Anche per la Svizzera si utilizzano serie storiche e variazioni percentuali a sostegno dell’esposizione. Nel terzo capitolo, infine, vengono messe a confronto le legislazioni dei due Stati. È un dato di fatto che la globalizzazione abbia fortemente modificato il sistema socio-economico e politico producendo degli effetti anche a livello fiscale. Pertanto, di conseguenza al fatto che ogni cittadino ha la facoltà di scegliere in quale Paese produrre ricchezza allo scopo di pagare minori imposte, si crea una sorta di concorrenza tra Stati per l’applicazione di aliquote sempre più contenute.
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HENSCHEL, JAN. « “E che diavolo è preso agli italiani?” – Il quadro del sistema politico italiano nella stampa di qualità tedesca ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/930.

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Résumé :
La tesi si inserisce nella discussione intorno al quadro del sistema politico italiano in Germania e analizza le modalità secondo le quali viene trattata la politica italiana nella stampa tedesca “di qualità” nel periodo della cosiddetta “Seconda Repubblica”. Oltre a presentare l’immagine delle istituzioni, dei partiti e dei candidati alle elezioni politiche nei media tedeschi, il lavoro illustra l’origine della percezione e i processi comunicativi che riducono la complessità della realtà nella cronaca politica estera basandosi sulle teorie di gatekeeping, news bias, news values e framing. L’analisi del lavoro quotidiano dei comunicatori mediali (ca. 90 interviste e questionari) e la content analysis di 1.024 articoli mostrano che il quadro del sistema politico italiano nella stampa tedesca non si caratterizza tanto per una valutazione negativa della politica italiana tout court, quanto piuttosto per una forte personalizzazione – con valutazioni costantemente aggiornate – intorno alle figure dei leader politici. La tesi dimostra infine come, diversamente da quanto avviene per le questioni di politica interna, l’orientamento politico delle testate non condizioni fortemente la cronaca politica estera, bensì come ai corrispondenti venga lasciata estrema libertà nella mediazione culturale tra Italia e Germania e nella valutazione dei fatti e personaggi che compongono il complesso panorama politico italiano.
In the ongoing discourse about Italy's political image in Germany, the dissertation adds to the discussion the analysis of the modalities about how the present-day image of Italy's political system is handled in the German media during the so-called “Second Republic”. More than the illustration of Italy´s political institutions, parties and leader images in German media, the paper consults theories of gatekeeping, news bias, news values, and framing handles with the origins of the perception and in particular with the communication processes that reduce the accuracy in political foreign news. The analysis of journalist's daily work through 90 interviews / questionnaires and a content analysis of 1.024 newspaper articles shows that the media image of Italy's political system is not so much characterized as permanently negative as it is a never-ending personalization of Italy's political leaders. Finally, the dissertation shows the political orientation of newspapers in contrast to national news doesn't significantly influence foreign news. Moreover it was demonstrated the processes of perception and communication that take place in foreign news is determinant. Under these restrictions the correspondents are able to use the scope of development for writing articles and judging the events and the characters of Italy's political system.
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HENSCHEL, JAN. « “E che diavolo è preso agli italiani?” – Il quadro del sistema politico italiano nella stampa di qualità tedesca ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/930.

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Résumé :
La tesi si inserisce nella discussione intorno al quadro del sistema politico italiano in Germania e analizza le modalità secondo le quali viene trattata la politica italiana nella stampa tedesca “di qualità” nel periodo della cosiddetta “Seconda Repubblica”. Oltre a presentare l’immagine delle istituzioni, dei partiti e dei candidati alle elezioni politiche nei media tedeschi, il lavoro illustra l’origine della percezione e i processi comunicativi che riducono la complessità della realtà nella cronaca politica estera basandosi sulle teorie di gatekeeping, news bias, news values e framing. L’analisi del lavoro quotidiano dei comunicatori mediali (ca. 90 interviste e questionari) e la content analysis di 1.024 articoli mostrano che il quadro del sistema politico italiano nella stampa tedesca non si caratterizza tanto per una valutazione negativa della politica italiana tout court, quanto piuttosto per una forte personalizzazione – con valutazioni costantemente aggiornate – intorno alle figure dei leader politici. La tesi dimostra infine come, diversamente da quanto avviene per le questioni di politica interna, l’orientamento politico delle testate non condizioni fortemente la cronaca politica estera, bensì come ai corrispondenti venga lasciata estrema libertà nella mediazione culturale tra Italia e Germania e nella valutazione dei fatti e personaggi che compongono il complesso panorama politico italiano.
In the ongoing discourse about Italy's political image in Germany, the dissertation adds to the discussion the analysis of the modalities about how the present-day image of Italy's political system is handled in the German media during the so-called “Second Republic”. More than the illustration of Italy´s political institutions, parties and leader images in German media, the paper consults theories of gatekeeping, news bias, news values, and framing handles with the origins of the perception and in particular with the communication processes that reduce the accuracy in political foreign news. The analysis of journalist's daily work through 90 interviews / questionnaires and a content analysis of 1.024 newspaper articles shows that the media image of Italy's political system is not so much characterized as permanently negative as it is a never-ending personalization of Italy's political leaders. Finally, the dissertation shows the political orientation of newspapers in contrast to national news doesn't significantly influence foreign news. Moreover it was demonstrated the processes of perception and communication that take place in foreign news is determinant. Under these restrictions the correspondents are able to use the scope of development for writing articles and judging the events and the characters of Italy's political system.
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Marchitelli, Mirko <1996&gt. « Declinazioni dell'autonomia nel sistema museale italiano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17592.

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Résumé :
Sin dalla fine degli anni ’90, in Italia, il settore della cultura è stato più volte “rivoluzionato” con riforme volte a conferire maggiore autonomia ai musei statali. Questo processo, summa dell’incrocio delle teorie manageriali del NPM e del percorso di sussidiarietà intrapreso dall’amministrazione centrale del nostro Paese, ha trovato il suo climax con la riforma Franceschini del 2014. A 5 anni da tale riforma, le prestazioni dei musei autonomi sono sicuramente migliorate: gli istituti hanno abbandonato il proprio aspetto di “museo-ufficio” per divenire istituzioni attente al rapporto con l’utenza e con il territorio d’appartenenza. La rinnovata procedura di selezione dei direttori ha garantito professionalità di alto livello, propedeutiche allo sviluppo dei musei da un punto di vista manageriale e da un punto di vista storico-artistico. Ricostruendo le teorie sopracitate e analizzando il primo esperimento di Soprintendenza autonoma presso Pompei, si giunge all’analisi della riforma del 2014 sottolineandone i punti di continuità con il passato e i passaggi ritenuti più innovativi. In un’ottica di ulteriore ricerca sui risultati prodotti dai primi anni di riforma, dato il loro carattere strettamente attuale e contingente, si sottolineano alcuni elementi passibili di un’ulteriore implementazione futura, con la speranza di rendere l’iniziativa museale sempre meno legata all’intraprendenza personale del direttore e sempre più frutto di un’azione concertata di un organico competente e sempre più specializzato.
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Keller, Silvia. « Il sistema aeroportuale italiano : analisi dell’efficienza ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/2219.

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Résumé :
2012-2013
L’analisi intende offrire un contributo al dibattito sulle strategie di sviluppo della rete aeroportuale italiana valutando l’efficienza degli aeroporti inclusi nel Piano Nazionale degli Aeroporti nel periodo di osservazione dal 2004 al 2013 caratterizzato dal dispiegarsi del processo di liberalizzazione, dalla crisi economico - finanziaria del 2008 e dallo sviluppo del trasporto ferroviario ad alta velocità. Considerando come punto di partenza i precedenti lavori di Barros e Dieke (2008), Curi, Gitto e Mancuso (2011) e Gitto e Mancuso (2012), il lavoro valuta la performance operativa e finanziaria degli aeroporti attraverso la DEA e gli indici di Malmquist e esamina l’impatto dello sviluppo del trasporto ferroviario ad alta velocità sull’efficienza del sistema aeroportuale italiano applicando la procedura a due stadi di Simar e Wilson (2007). L’analisi giunge a due conclusioni di rilievo. In primo luogo l’ingresso dei capitali privati nelle gestioni aeroportuali è un obiettivo perseguibile per quegli scali che assicurano una redditività a breve e/o a medio termine soddisfacente; la riduzione della partecipazione pubblica nelle società di gestione aeroportuale non determina di per sé un aumento dell’efficienza che sembra invece maggiormente influenzata dalla classe dimensionale. In secondo luogo, è ragionevole ritenere che gli investimenti del settore pubblico nella rete di trasporto ferroviaria ad alta velocità, producano un effetto positivo sull’efficienza delle gestioni aeroportuali contribuendo, in tal modo, alla creazione di un unico sistema integrato dei trasporti. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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CARTOCETI, GRETA. « EMPLOYEE BENEFIT PLANS E PIANI DI WELFARE AZIENDALE NEI SISTEMI DI SICUREZZA SOCIALE STATUNITENSE E ITALIANO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/551280.

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Résumé :
Il presente studio analizza le componenti pubblicistiche e privatistiche del Sistema di Sicurezza Sociale statunitense, rispettivamente rappresentate dalla Social Security e dai programmi di Medicare e Medicaid, nonché dagli Employment-Based Benefit Plans e dagli Individual Saving Accounts. L’analisi si focalizza in particolare sulla disciplina dettata dalla legge federale (ERISA) in riferimento ai Pension Benefit Plans, Health Care Plans e Welfare Benefit Plans, dei quali vengono analizzate la genesi, le funzioni e le previsioni normative che ne regolano il funzionamento. La seconda parte dello studio, invece, descrive il Sistema di Sicurezza Sociale italiano, con particolare attenzione per i problemi di sostenibilità che oggi affliggono la Previdenza obbligatoria e per il ruolo di “sostengo” che la cd. Previdenza contrattuale è chiamata a svolgere per sopperire alle carenze della prima. Quest’ultima, in particolare, viene analizzata in tutte le sue componenti, rappresentate dalla previdenza complementare, dai fondi sanitari integrativi, dagli enti bilaterali, dagli ammortizzatori contrattuali e dal welfare aziendale. Costituisce, tuttavia, il focus principale dello studio il fenomeno più recente del Welfare Aziendale, del quale vengono messe in luce le potenzialità e gli aspetti controversi, specialmente in ordine alla sua collocazione all’interno del Sistema di Sicurezza Sociale. Non mancano, infine, considerazioni sulle conseguenze derivanti dal progressivo spostamento del baricentro delle tutele previdenziali e assistenziali tradizionalmente erogate dalla Previdenza obbligatoria verso forme di collaborazione “integrata” tra soggetti pubblici e privati, che lascia presagire un progressivo e preoccupante retrenchment dello Stato nella gestione della “cosa pubblica”.
The first part of the study analyzes the public and private components of the U.S. Social Security System, represented respectively by the Social Security and Medicare & Medicaid Programs, as well as the Employment-Based Benefit Plans and the Individual Saving Accounts. The analysis focuses particularly on the discipline provided by the federal law (namely ERISA) regulating the Pension Benefit Plans, the Health Care Plans and the Welfare Benefit Plans. The second part of the study describes the Italian Social Security System in its general features and the problems of sustainability currently affecting the Public Pension Pillar, as well as the role played by the so-called Occupational Schemes to cover the shortcomings of the former. The latter is comprised by complementary pensions schemes and supplementary health care schemes, bilateral bodies, contractual dampers and the so-called Welfare Aziendale. In conclusion, the study highlights the consequences of the gradual shift from the Public Pension Pillar to Occupational Voluntary Schemes in providing pension and health care treatments, which suggests a progressive and worrying retrenchment of the State from the management of public affairs.
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Tiberto, Ilaria <1991&gt. « I SISTEMI ERP. Analisi di mercato nelle PMI del Nord-Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7293.

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L’obiettivo principale della ricerca consiste nel costruire una visione aggiornata del mercato dei Sistemi ERP nel Nord-Italia, sia per quanto riguarda i prodotti che i servizi offerti in riferimento ai bisogni attuali e potenziali di piccole e medie imprese del territorio. L’elaborato permette di raggiungere gli obiettivi prefissati tramite una ricerca che si articola in quattro capitoli. Il primo capitolo, puramente teorico, definisce e analizza i sistemi ERP, le loro caratteristiche, i costi e i benefici, nonché i vantaggi e gli svantaggi che seguono alla loro implementazione. Il secondo capitolo, presenta una descrizione dell’azienda nella quale è stato svolto lo stage finalizzato alla preparazione della presente ricerca, nonché una spiegazione dei principali prodotti offerti dalla stessa. Nel terzo capitolo viene analizzato il mercato digitale e, in particolare, degli ERP a livello internazionale, nazionale e locale, ma, prima di questo viene descritta la situazione a livello macroeconomico che il mondo intero, l’Europa, l’Italia e il Veneto stanno attraversando negli ultimi anni. Nel quarto capitolo, infine, vengono esposti tramite grafici e tabelle i risultati della ricerca rivolta a 230 aziende tra fornitori e utilizzatori. Il capitolo può essere idealmente diviso in due parti: nella prima sono presentati i risultati di una simile analisi fatta nel 2012, mentre nella seconda, fulcro dell’elaborato, vengono presentati quelli relativi all’analisi del 2015, così da poterne cogliere in modo immediato le differenze più significative appartenenti ad un mercato che cambia abbastanza velocemente. Ognuna di queste due parti, presenta poi al suo interno una divisione tra quelli che sono stati i risultati del questionario posto agli utilizzatori e ai fornitori.
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MARIANI, MARIA SIMONA. « Lo spoils system : un confronto tra sistema italiano e sistema statunitense ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/202693.

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Lizio, Luisa <1972&gt. « Trusts e sistema giuridico italiano : considerazioni critiche ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/221.

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Résumé :
II trust è certamente una delle espressioni giuridiche più peculiari di common law. Esso essenzialmente consiste in un meccanismo giuridico in forza del quale il costituente o settlor, trasferisce determinati beni ad un altro soggetto, il trustee, affinchè questi li gestisca in favore di un altro soggetto, detto beneficiary. Si tratta di uno schema generalmente trilatero, ma non necessariamente tale, in quanto è consentito allo stesso disponente di autodichiararsi trustee, a vantaggio di altri soggetti o in vista di un determinato scopo, o di assumere le vesti di beneficiario. In dipendenza della ratifica (1. n. 364/89) della Convenzione dell'Aja del 1° luglio 1985, sulla legge applicabile e sul riconoscimento dei trusts, è stato sollevato il problema dell'ammissibilità del trust nel sistema giuridico interno. Tale problema è stata posto al centro di un intenso e controverso dibattito dottrinale. Esso si articola essenzialmente in due interrogativi: e cioè l'individuazione della fattispecie che ne è oggetto ed i problemi che essa porrebbe rispetto all'ordinamento interno. Segnatamente, ci si chiede se il riconoscimento sia limitato ai soli trusts internazionali, cioè provenienti da ordinamenti-trust e aventi con essi elementi di collegamento, o sia esteso anche ai trusts privi di qualsiasi collegamento con tali ordinamenti e che, proprio in virtù del riconoscimento, sarebbero istituibili negli ordinamenti non trust, qual è il nostro. E' in tale alternativa che si da il quesito sull'(in)ammissibilità del trust interno, c.d."domestico" o "tricolore", come fattispecie interamente collocata nell'ordinamento italiano ad eccezione del rinvio negoziale ad una legge straniera conoscitrice dell'istituto. Su questo punto si fronteggiano due opposte opinioni. Dalla prima alternativa deriverebbe la limitazione del riconoscimento ai soli trusts internazionali, dalla seconda l'estensione ai trusts interni. A sostegno della alternativa che si oppone al trust interno si adduce il carattere abusivo di una tale fattispecie: la scelta negoziale di una legge regolatrice di un trust diversa da quella alla quale tutti gli elementi della fattispecie fanno riferimento darebbe luogo infatti ad un abuso della regola internazional-privatistica che consente la scelta del diritto applicabile ex art. 3, 3° comma Conv. Roma del 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali con il conseguente rischio di lesione di disposizioni imperative del diritto interno. La riconoscibilità del trust interno poggerebbe invece sul 1° comma dell'art. 3 Conv. Roma 1980: tale norma viene vista infatti come espressione di un principio generale che rimette all'autonomia privata la scelta della legge applicabile ai rapporti negoziali consentendo ai cittadini di uno Stato quello che viene chiamato lo "shopping del diritto", cioè l'adozione per contratto del diritto di uno Stato terzo. In base a tali premesse, la dottrina risulta essenzialmente polarizzata su due posizioni: quella che ritiene che ormai il trust abbia ingresso e pieno riconoscimento nel nostro ordinamento giuridico, e quella che, invece, vorrebbe tale riconoscimento limitato in ragione dei principi di ordine pubblico che ne risulterebbero violati. Sono due essenzialmente i principi di ordine pubblico che sono stati ritenuti ostativi di una piena ricezione del trust. Innanzitutto il meccanismo proprio del trust sembrerebbe contraddire il principio di tipicità dei diritti reali: esso viene infatti solitamente tradotto nell'istituzione di due situazioni giuridiche contrapposte, il legai title del trustee e l'equitable interest del beneficiario, le quali avrebbero entrambe carattere di realità: a questi infatti è consentito di opporre il proprio diritto ai terzi aventi causa del trustee infedele, seguendo (tracing o following in the hands of third parties) nel loro patrimonio quei beni di questi abbia disposto in violazione degli obblighi impostigli dall'atto istitutivo (fatti salvi gli effetti dell'acquisto in buona fede). La seconda obiezione viene formulata rispetto all'effetto tipico del trust: l'opponibilità ai creditori del trustee del vincolo di destinazione gravante sui beni attribuiti in trust, e dunque l'esclusione di tali beni, pur in titolarità del trustee, dal patrimonio di questi aggredibile dai suoi creditori personali. Ciò che si ritiene contrasterebbe con il principio codificato dall'art. 2740 del codice civile, che sottopone alla garanzia generica dei creditori l'intero patrimonio del debitore. Entrambe le eccezioni di principio confluiscono nella obiezione della intrascrivibilità del trust, e più in generale, dell'ostatività dei principi cui risulta informato il sistema pubblicitario apprestato dal nostro ordinamento al fine di consentire la circolazione degli effetti propri del trust. E' da ciò che si fa derivare tutta una serie di eccezioni all'ammissibilità del trust interno e di smentite all'inammissibilità: il trust interno, si dice da una parte, non sarebbe trascrivibile, e dunque inopponibile, perché abusivo rispetto a principi inderogabili di ordine pubblico interno; dall'altra parte, invece, se ne afferma l'avvenuto riconoscimento per effetto della ratifica della Convenzione, e quindi la piena trascrivibilità, nonché la conformità al sistema interno proprio in dipendenza della Convenzione medesima. Essenzialmente dando luogo ad un circolo vizioso difficile ad arrestarsi. Di qui l'esigenza di 'mettere ordine': di individuare cioè i punti focali e di verificare la reale tenuta degli interrogativi intorno ai quali il dibattito si è svolto sino ad ora. Indagine che ci sembra imprescindibile al fine di una corretta formulazione del problema. Un primo obiettivo della ricerca è stato quello di verificare la natura della convenzione sul trust e l'ambito del riconoscimento che ne deriva. Si è inteso verificare, segnatamente, l'effettiva rilevanza dell'alternativa tra contemplazione del (solo) trust internazionale o (anche) del trust interno ai fini della soluzione del quesito di ammissibilità. Un secondo obbiettivo è stato quello di esaminare, più in generale, la portata delle eccezioni di principio che parte della dottrina italiana frappone all'ingresso di tale istituto nel nostro ordinamento. Segnatamente, se essi siano sempre correttamente invocati per contrastare l'ingresso del trust nel nostro sistema. Si è però ritenuto in via preliminare di effettuare una segnalazione. La scindibilità del problema della compatibilità del trust su due livelli distinti: il livello della generale compatibilità del trust come dispositivo giuridico col nostro sistema, e quello ulteriore della utilizzabilità di tale dispositivo come tecnica alternativa a tecniche contrattuali nominate rispetto a principi e regole che disciplinano l'autonomia privata in ciascun ambito causale. Trust is certainly one of the most particular juridical expression in Common law. Because of the versatility that characterized trust is very common also in other context to the traditional Anglo-Saxon one where it evolved, growing in the international economic and commercial field, where received many uses to satisfy different interests. The trust consists of a juridical mechanism in which the settlor transfers assets to another person, the trustee, so that the trustee can manage the assets in the interest of another person called beneficiary. It is a scheme which is usually trilateral but not necessarily so as the settlor can take the place of the trustee to the vantage of other subjects or with a specific scope (without beneficiaries) or to take the place of the beneficiary. The italian legal scholarship began a debate about these controversial legal device. Because of ratification of the Hague Convention of 1st July 1985, (1 364/89), with which the no trust systems have obliged to give citizenship to this device, but the problem of compatibility has arisen. There are two aspects to this problem: define how trust is composed and how it functions and observe how it affects into the internal legal system. In particular, the problem is whether to ask if the recognition of the trust is limited only to international trust coming from and connected with trust system or is extended to internal trusts to other systems which are not connected to trust systems. In this alternative there is the problem of the acceptability of the internal trust, so called "domestic" or "tricolore", which is connected completely to italian legal system with the exception of contractual choice of a foreign law of a trust system which regulate this device. The answer to this question depends on the riply to how international the trust is considered to be and in which cases it can be made valid. The exact problem is whether a contrast between different laws is necessary or not to give validity to the trust for the Convention. There two opposite positions related to these question. The first says that the validity is limited to international trust, while the second says that the validity s extended also to internal ones. The first says this device is "illegal" because the contractual choice of a foreign law which regulate the device is illegal when it regulates a device which is connected to a completely different foreign legal system. This type of choice would violate the "choice of law" rule described in art. 3, 3° co. Convey, of Roma 1980, and could also violated policy of internal law system. The validity of internal trust depends on the same art. 3 Convey. Roma 1980: this norm is considered as an expression of the general principle that gives the right to an individual to choose a law which is applicable to contractual relationship giving the citizens of one state that which is called "shopping for law", which is the adoption by a legal contract of the law of a third state, which gives to the individual the possibility to determine the content of a contract trough the contractual choice of a foreign law, within the limits of the internal policy norms. From the above derive other objections to the acceptability of internal trust but also agreement. In fact legal opinion is polarized over these two positions: there are those who consider that trust has already entered and is fully recognized in our juridical system. However there are those to would like to limit this recognition based on principle of policy that could violated by trust. Regarding the trust "enforceability against third parties" rule, which characterizes trust in common law system, there are two principles of policy (public order), which the academia considers hostile to a full reception of the trust. Above all, the mechanism of the trust contradicts the principle of numerous clauses of proprietary rights. In fact, this is usually translated in the institution of two opposite juridical situation, the legal title of the trustee and the equitable interest of the beneficiary, both of which are considered property rights, because both can be enforced against thirds parties. The second objection is formulated about the other typical effect of the trust: the enforceability against the trustee's creditors, which contrast with the principle codified in art. 2740 of the civil code, which includes the entire personal wealth of the debtor. Both the exception meet in the objection about the registration of trust and his enforceability into our juridical system. First objective of the research is to verify the nature of the Hague Convention about trust and the range of recognition that derive from it. It has been verified if that the recognition is limited to international trust, or can include internal trust. Also it has been verified if the alternative between international trust and internal one is very relevant to the solution of the question of the acceptability. Second objective is to examine more generally the objection based on the principle that part of the italian legal scholarship opposes the entry of this device into our legal system. In particular, from this investigation we can see that this principles are not always correctly interpreted to oppose the entry of trust into our legal system.
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Ciliberti, Anna. « Il sistema giudiziario italiano : un’analisi di efficienza ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/2142.

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Résumé :
2013 - 2014
The problem of the inefficiency of the judicial system is a very present in Italy. In Italy the average duration of a process is significantly higher than that of the Ocse countries. The excessive length of judgments has meant that the cost incurred by the Italian government for compensation for financial loss for the unreasonable length of the process has assumed alarming proportions. The Italian judicial system is characterized, respect to major European countries, for the high litigation and for the high number of lawyers working in the field of legal services respect to the population... [edited by author]
XIII n.s.
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Araniti, Francesco. « Analisi economico istituzionale del sistema ospedaliero italiano tra decentramento e competizione ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1356.

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Résumé :
Lo studio si articola in quattro capitoli. Nel primo capitolo, si effettua una ricognizione delle principali politiche di riforma in materia sanitaria, ripercorrendo gli interventi normativi che hanno determinato il progressivo ampio decentramento della gestione dei servizi sanitari. Il secondo capitolo è diretto ad approfondire i meccanismi di finanziamento dell'attività ospedaliera a livello regionale. Il terzo capitolo si occupa dell analisi dell efficienza ospedaliera, indagando aspetti metodologici ed applicativi. Si definisce, anzitutto, il concetto di efficienza tecnica nell analisi economica. Successivamente, viene presentata una rassegna delle tecniche di stima dell efficienza, prendendo in considerazione sia le tecniche parametriche, sia le tecniche non-parametriche. Nel quarto capitolo si svolge un indagine empirica, applicando la metodologia non-parametrica DEA a due stadi, diretta a constatare se i diversi approcci adottati dalle Regioni nei meccanismi di finanziamento dei servizi sanitari abbiano inciso sul grado di efficienza dei loro sistemi ospedalieri. I risultati delle stime mostrano che vi è una notevole variabilità nei livelli di efficienza, sia a livello interregionale che intraregionale. Dall analisi di secondo stadio emerge che la maggiore estensione del sistema tariffario ha avuto un impatto positivo e significativo sull efficienza.
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Lepre, Erica <1988&gt. « Coproduzioni cinematografiche tra Italia e Cina : sistemi normativi, prassi e casi studio ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5554.

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Résumé :
L'idea di questa tesi è nata nel corso della mia collaborazione alla realizzazione di un festival del cinema asiatico. Lavorando a stretto contatto con le produzioni italiane e straniere mi sono resa conto di quanto siano complessi i rapporti tra le parti in gioco nel mondo della cinematografia. La domanda è sorta spontanea: se tali rapporti sono delicati tra soggetti appartenenti ad una stessa cultura o sistema, quanto saranno complessi gli stessi quando entra in gioco un mondo culturalmente e giuridicamente distante dal nostro come la Cina? L’obiettivo della tesi è quindi quello di analizzare prima di tutto il sistema normativo legato alla cinematografia tanto dell’Italia quanto della Cina, capire poi come si realizza una coproduzione a livello internazionale, passando in seguito ad illustrare i modelli contrattuali utilizzati e il procedimento che ha portato alla firma dell’Accordo di coproduzione cinematografica tra il governo italiano e quello cinese, terminando con una panoramica dei progetti completati e in fase di realizzazione.
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Caruso, Melania <1989&gt. « Sistema sanitario americano e sistema sanitario italiano a confronto nell'Azienda ULSS 8 Berica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21092.

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Résumé :
La gestione della sanità è un argomento ormai molto discusso al giorno d’oggi, a seguito della pandemia di Coronavirus che ha colpito il mondo intero, generando un’inevitabile e necessaria riflessione sui sistemi sanitari in generale. Il mio lavoro, in particolare, si sofferma sull’analisi di due sistemi sanitari diversi, quali il sistema sanitario italiano e il sistema sanitario americano. Dopo aver brevemente indicato quali sono i modelli di sistema sanitario più diffusi con le loro caratteristiche fondamentali, il secondo capitolo si apre con un approfondimento sul sistema sanitario italiano. Il capitolo segue uno schema di tipo top-down, partendo dalle origini del sistema (nascita del Servizio Sanitario Nazionale, evoluzione e aziendalizzazione) fino alla gestione delle Aziende Sanitarie regionali, braccio operativo della sanità pubblica. La cronistoria del sistema sanitario nazionale, oltre che approfondire aspetti di legislazione sanitaria, tiene conto anche di un punto di vista economico, volto cioè ad approfondire i tipi di finanziamento del sistema stesso. Una riflessione finale doverosa riguarda la scelta del modello e del contesto, in vista del prossimo confronto con il sistema sanitario americano. Il terzo capitolo è dedicato ad una descrizione del sistema sanitario americano, alle sue origini, all’evoluzione del sistema stesso. Data la natura prevalentemente privatistica del modello, ho scelto di approfondire sia i programmi pubblici di assistenza che i principali attori privati che interagiscono nel mercato sanitario. Uno spazio dedicato alla riforma sanitaria voluta da Obama nel 2010 è contenuto all’interno del capitolo, per l’importanza che questo intervento comporta da un punto di vista sociale ed economico. Infine, una breve descrizione dei servizi offerti dai Providers americani, in relazione al modello prescelto. L’ultimo capitolo mette a fuoco le differenze tra il modello italiano e quello americano, evidenziandone i punti di forza e i punti di debolezza. L’analisi è personale e redatta da chi, da ormai otto anni, lavora a contatto con entrambi i sistemi da un punto di vista amministrativo-gestionale. Per questo motivo, ho scelto di portare l’esempio dell’U.l.ss. 8 Berica, Azienda sanitaria presso la quale lavoro in qualità di collaboratore amministrativo. In particolare, soffermandomi sulla gestione diretta dei pazienti americani che accedono alle cure in un ospedale pubblico italiano. Infine, una riflessione sul futuro della sanità, sulla sua probabile evoluzione in un momento storicamente importante dal punto di vista sociale e della ricerca.
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