Littérature scientifique sur le sujet « Sistema informativo territoriale »

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Articles de revues sur le sujet "Sistema informativo territoriale"

1

Anastasia, Bruno, Maurizio Gambuzza et Maurizio Rasera. « La misurazione della mobilitŕ territoriale attraverso l'analisi dei dati dei Centri per l'impiego del Veneto ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 121 (février 2011) : 96–112. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121006.

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Résumé :
Nell'articolo sono analizzate caratteristiche e consistenza numerica dei flussi migratori dal Mezzogiorno d'Italia verso il Veneto nello scorso decennio, utilizzando il database del Sistema Informativo Lavoro. Esso si propone di approfondire il ruolo di questa specifica componente del mercato del lavoro veneto in rapporto ad altri segmenti dell'offerta di lavoro.
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2

Lora, Antonio, Roberto Bezzi, Roberta Di Vietri, Anna Gandini, Franco Spinogatti et Carlo Zocchetti. « Packages of care in the Departments of Mental Health in Lombardy ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no 2 (juin 2002) : 100–115. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000556x.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – Il lavoro ha lo scopo di individuare i pacchetti di trattamento erogati dai Dipartimenti di Salute Mentale, ponendoli in relazione sia alia diagnosi dei pazienti che all'intensità nell'utilizzo delle risorse. Disegno – Lo studio è stato condotto a partire dai dati raccolti dal Sistema Informativo Psichiatrico lombardo; il campione è formato da 55518 pazienti residenti in Lombardia e in contatto nel 1999 con i Dipartimenti di Salute Mentale, di cui sono stati rilevati nel corso dell'anno i contatti territoriali, semiresidenziali, residenziali e ospedalieri. Setting – I Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Lombardia nel 1999. Principali misure utilizzate – Secondo uno approccio empirico, basato sull'esperienza dei ricercatori, sono stati definiti 15 pacchetti di cura; il pacchetto di cura “solo attivita territoriale” è stato ulteriormente distinto in sei macroattività; a ciascun pacchetto sono stati assegnati i pesi assistenziali. Risultati – Quattro pacchetti di cura (solo Ass. Territoriale, Ass. Ospedaliera e Ass. Territoriale, solo Ass. Ospedaliera, Ass. Semiresidenziale e Ass. Territoriale) da soli caratterizzano il 95% dei pazienti. Tre quarti dei pazienti vengono trattati solo nell'ambito territoriale, senza l'intervento di strutture ospedaliere, residenziali e semiresidenziali. I pazienti più gravosi, vale a dire i pazienti inseriti in un pacchetto con un peso medio maggiore di 5000, rappresentano solo il 4% degli utenti dei servizi. L'attivita residenziale sembra svolgere un ruolo sempre maggiore nella rete dei servizi psichiatrici (36% del peso assistenziale totale), mentre la schizofrenia si conferma la diagnosi di maggiore impatto per i servizi (59% del peso assistenziale totale). Dei pazienti trattati solo neH'ambito territoriale un terzo riceve unicamente interventi ambulatoriali medici e psicologi, mentre i due terzi restanti ricevono trattamenti integrati in cui l'attività clinica ambulatoriale si accompagna a interventi di carattere domiciliare, familiare, riabilitativo e sociale. Conclusioni – Nel modello territoriale di assistenza psichiatrica i pacchetti di cura più complessi e diversificati rappresentano l'eccezione piùttosto che la regola. I pacchetti più complessi e/o con maggior peso assistenziale si rivolgono ai pazienti che per la loro diagnosi sono definiti gravi.
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Cocchi, Angelo, Graziella Civenti, Antonio Lora et Roberto Blaco. « «Durata» degli interventi territoriali nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 2 (août 1993) : 129–35. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006886.

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Résumé :
RiassuntoScopo - Valutare la «durata» degli interventi territoriali, ovvero il tempo che intercorre tra un intervento territoriale e l'altro, nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia nei 1990, e porla in relazione alle diverse figure professionali e ad alcune variabili di risorse e di attività ricavate dal sistema informativo psichiatrico regionale. Disegno - Analisi descrittiva dei dati contenuti nell'archivio computerizzato del sistema informativo psichiatrico regionale. La «durata» è stata calcolata in base al rapporto tra le ore di lavoro erogate nelle strutture territoriali e il numero di interventi effettuati nei 1990 e, dopo essere stata depurata dalle osservazioni anomale, è stata correlata a variabili di struttura, personale e attivita. Setting - Le 52 Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia nei 1990, il cui bacino di utenza è costituito da 99 USSL per comples"sivi 7.600.000 abitanti. Risultati - È emersa una marcata variabilità della «durata» nelle diverse USSL e nelle diverse figure professionali. La «durata» si riduce con Paumentare del numero di pazienti in carico, di interventi effettuati e dei locali presenti nelle strutture, mentre rispetto ad altre variabili quali le ore di lavoro erogate l'andamento non è lineare. Conclusioni - Sebbene questo indicatore non fornisca informazioni sulla qualita delle prestazioni erogate, esso può rappresentare per i servizi un utile punto di partenza per riflessioni anche a carattere valutativo. La «durata» degli interventi infatti rappresenta un utile indicatore quantitativo dell'efficienza operativa di un servizio, owero della capacita di effettuare gli interventi voluti con un risparmio di risorse o di effettuare il maggior numero di interventi con lo stesso impegno di risorse.
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Cosimo, Cosimo, Filippo Russo et Alessio Valente. « Un Sistema Informativo Territoriale per la valorizzazione delle risorse geoturistiche del Parco Naturale Regionale del Taburno-Camposauro (Campania) ». Rendiconti online della Società Geologica Italiana 34 (mars 2015) : 89–92. http://dx.doi.org/10.3301/rol.2015.43.

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Lora, Antonio, Angelo Cocchi, Graziella Civenti et Roberto Blaco. « Cluster analysis of the community psychiatric services in Lombardy ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 2 (août 1996) : 126–35. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004073.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo - Lo scopo di questo lavoro è la classificazione delle USSL lombarde in gruppi, ognuno dei quali omogeneo, per quanto possibile, rispetto alle modalitá di funzionamento dei servizi psichiatrici territoriali; il fine è valutare il mix di servizi psichiatrici offerti dalla Regione attraverso le USSL. Disegno - Sono stati analizzati i dati raccolti nel 1992 e 1993 dal Sistema Informativo Psichiatrico Regionale lombardo relativi alle strutture, il personale e le attività delle Unitá Operative di Psichiatria ed ai ricoveri nelle strutture private nelle 83 USSL lombarde. Tramite l'analisi delle componenti principali sono state selezionate sette variabili sulle quali basare la classificazione; per formare i gruppi e stata utilizzata la Cluster Analysis secondo il metodo di Ward. Risultati - Sono stati selezionati 5 cluster. Nel primo i servizi sono focalizzati sull'attivitá di ricovero (a cui ricorrono anche in ambito privato), mentre le équipe territoriali sembrano riflettere un certo «grigiore» nella loro composizione e nella varietà di interventi offerti. Il secondo è caratterizzato da un tasso estremamente ridotto di interventi nelle strutture territoriali (svolti prevalentemente in sede) e da una loro scarsa diversificazione; è ridotta anche l'attività di ricovero. Nel terzo le USSL sono in grado di offrire una «ricca» attività territoriale (in termini sia di quantità che di varietà), ma tendono delegare al ricovero in strutture private la risoluzione di una parte rilevante dei loro problemi, forse anche a causa della limitata dotazione di strutture riabilitative. Il quarto cluster è composto da servizi,con una ricca dotazione di strutture e soprattutto di personale,che utilizzano al massimo le risorse disponibili per l'attivita di ricovero (sia in SPDC che in CRT-CP), mentre a livello territoriale offrono un servizio adeguato sia in termini di quantita che di varieta degli interventi offerti. Nelle USSL che compongono il quinto cluster gli elementi caratterizzanti sono la ricca dotazione di strutture riabilitative e la accentuata differenziazione delle équipe territoriali, la cui attività quantitativamente molto rilevante (anche se poco diversificata) viene svolta soprattutto all'esterno della struttura. Conclusioni - L'analisi proposta ha consentito di osservare rilevanti disomogeneità nell'offerta dei servizi psichiatrici lombardi e di individuare 5 differenti modelli sintetizzabili nelle tipologie sopradescritte. Il metodo utilizzato permette di monitorare, nel tempo e nello spazio, lo sviluppo dei diversi modelli, utilizzando dati forniti routinariamente dai servizi, senza la necessità di indagini ad hoc.
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Piazza, Antonella. « Community mental health service's monitoring by the local informative system. The results of first year implementation ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 1 (avril 1996) : 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003936.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo - Sono presentati i dati di monitoraggio di un servizio psichiatrico territoriale, con l'intenzione di documentare le dimensioni e il profilo demografico e clinico dell'utenza, descrivere per le prime visite le modalita di accesso e di contatto, delineare la distribuzione degli interventi in relazione alle diagnosi, i patterns di utilizzazione del servizio e infine le variabili associate al ricorso continuativo e intenso alle cure, verificando l'ipotesi che i pazienti piu seguiti siano socialmente e clinicamente i più svantaggiati. Disegno - Studio osservazionale con i dati forniti dal primo anno di attivita del sistema informativo locale. Setting - Servizio di Salute Mentale dell'ex USL 25 Emilia Romagna, attualmente Distretto San Giorgio di Piano dell'Azienda-USL Bologna Nord. Principali misure utilizzate - È stato calcolato il rischio relativo di diventare un utente lungoassistito e alto utilizzatore per alcune variabili anagrafiche e clini-co-anamnestiche, rispetto alia categoria di riferimento; la possibility di fattori di confondimento o di interazioni tra variabili e stata controllata con l'analisi stratificata. Risultati - Sono presentati i tassi grezzi di prevalenza-un giorno (635.4/100.000 resident! adulti) e di prevalenza nell'anno (1314.1/100.000) per il 1993. Tra i pazienti in contatto al census-day prevalgono le psicosi schizofreniche e simili, tra le prime visite dell'anno invece le psicosi organiche e i disturbi nevrotici. Al termine della prima visita non viene preso in carico il 50% dei pazienti; la decisione sembra basata sulla diagnosi, a prescindere dai precedenti psichiatrici o da caratteristiche socio-demografiche. Il 20% di utenza con psicosi schizofreniche e simili assorbe il 49% degli interventi e usufruisce di un ventaglio di prestazioni più ampio e articolato delle altre categorie diagnostiche. Il ricorso ai ricoveri è scarso anche per le diagnosi più gravi, con un rapporto complessivo tra pazienti non ospedalizzati e ospedalizzati di 12.5 a 1. I fattori di rischio associati con l'esito di lungoassistiti e alti utilizzatori sono l'età inferiore a 55 anni, la condizione di celibe, il vivere soli o non in famiglia, la diagnosi di psicosi funzionale, la lungoassistenza nel 1992 e la lunga durata di presa in carico. Conclusioni - Coerentemente con i propri obiettivi programmatici il servizio destina le risorse soprattutto ai pazienti clinicamente piu gravi e mostra una forte proiezione territoriale; inoltre sembra accumulare una quota di lungoassistiti proporzionalmente maggiore di altri servizi italiani. L'ipotesi che i pazienti lungoassistiti e alti utilizzatori differiscano per maggiore gravita clinica e anamnestica e confermata, mentre tra le variabili demografiche non emergono differenze statisticamente significative a seconda del sesso, della scolarita e della condizione lavorativa.
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Lombardini, Giampiero. « Ontologie per rappresentare conoscenza nei sistemi informativi territoriali ». SCIENZE REGIONALI, no 3 (octobre 2011) : 127–34. http://dx.doi.org/10.3280/scre2011-003007.

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Aragão, Alexandra. « Inspirational Europe : sustainability and territorial justice via the geographic information systems ». Boletim de Ciências Económicas 57, no 1 (2014) : 493–525. http://dx.doi.org/10.14195/0870-4260_57-1_12.

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Živković, Ljiljana, Stefano Marani, Sandi Berk, Vesna Dežman Kete, Francesco Trapani, Gianandrea Esposito, Natalija Špeh, Đorđe Milić, Tijana Živanović et Blaž Barborič. « Towards a monitoring information system for territorial attractiveness and policy management in south east Europe ». Geodetski vestnik 59, no 04 (2015) : 752–66. http://dx.doi.org/10.15292/geodetski-vestnik.2015.04.752-766.

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Conti Puorger, Adriana, et Pierpaolo Napolitano. « Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 2 (septembre 2011) : 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Résumé :
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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Thèses sur le sujet "Sistema informativo territoriale"

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Gonizzi, Barsanti Sara. « Sistema informativo territoriale storico-urbanistico di forum IULII (CIVIDALE DEL FRIULI) ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2554.

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Résumé :
2006/2007
L’idea di questo lavoro nasce dalla volontà di applicare la tecnologia GIS al campo dell’archeologia, da qualche anno a questa parte sempre più propensa ad usare strumenti informatici. Ormai la ricerca archeologica non è più solo studio erudito e piacere della conoscenza, essa si scontra spesso con la realtà delle nostre città dove, se si effettua uno scavo, non è raro imbattersi in strutture antiche importanti tanto da necessitare di una documentazione corretta e il più completa possibile, da realizzare però senza penalizzare o compromettere le funzioni quotidiane della città stessa e senza far aumentare i costi di realizzazione e gestione degli scavi. Non è facile conciliare le necessità della tutela esercitata dagli organi periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, cioè le Soprintendenze, i cui compiti consistono nel tutelare e conservare i resti archeologici, con quelle delle istituzioni pubbliche che devono amministrare e gestire la vita cittadina, ritenute spesso e per molti versi in contrapposizione. Per questa ragione si è voluto proporre uno progetto di lavoro che potesse far fronte ad entrambe le necessità, che potesse essere uno strumento al contempo di analisi, e di archiviazione e gestione dei dati relativi alle evidenze archeologiche, utile anche e soprattutto per individuare le aree a maggior rischio archeologico in modo tale da permettere una sinergia tra tutti gli Enti preposti alla gestione delle aree urbane e del territorio in senso lato. La creazione della carta archeologica della città in GIS, utilizzando il software ArcGIS, ha avuto come area di interesse il centro storico della città di Cividale del Friuli ed ha usato come base di lavoro la carta archeologica della città, redatta nel dicembre del 2003 per la tesi di laurea in archeologia classica presso l’Università La Sapienza di Roma e integrata con i dati degli scavi effettuati nel lasso di tempo intercorso tra il 2002 ed il 2007. L’impostazione del GIS ha ripercorso la metodologia di studio seguita per la tesi, secondo un posizionamento delle evidenze in base a riferimenti topografici e puntuali, a seconda del tipo di informazioni scaturite dalla ricerca bibliografica. Questo procedimento è stato ulteriormente completato ed affinato con il posizionamento di precisione di alcune aree archeologiche sulla Carta Tecnica Regionale Numerica in scala 1:5000 mediante l’utilizzo di rilievi strumentali con stazione totale che hanno sfruttato una rete topografica realizzata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia e che usa una serie di vertici topografici, materializzati con chiodi, distribuiti su gran parte del tessuto urbano, le coordinate dei quali sono state restituite mediante strumentazione GPS. Passaggio successivo al posizionamento dei resti archeologici è stato quello della ricostruzione ipotetica dell’urbanistica della città antica, con la graficizzazione dell’antico tessuto viario della città romana sulla base dei dati archeologici e cartografici d’archivio. Per completare l’analisi dello sviluppo urbano della città in epoca immediatamente successiva a quella romana (V – X sec d.C.) sono stati inseriti all’interno dello stesso sistema cartografico di archivio anche tutti i dati archeologici pertinenti a questo arco cronologico. L’analisi dello sviluppo urbano relativa ad un arco cronologico così ampio ha permesso di puntualizzare e determinare i cambiamenti del tessuto cittadino avvenuti tra la tarda antichità e il primo medioevo, cambiamenti che si possono apprezzare attraverso le interrogazioni del database e della cartografia applicata e visibili a tutt’oggi nel moderno impianto urbano. Alla carta archeologica in GIS è stato collegato un database contenente tutte le informazioni necessarie per la conoscenza e lo studio dei resti archeologici. L’idea iniziale era di creare un geodatabase in ArcCatalog in quanto sembrava lo strumento migliore essendo direttamente collegato alle entità geografiche rappresentate. Un primo problema è incorso nel momento dell’impostazione del geodatabase in quanto esso richiede per ogni Feature Class una sola entità, punto, linea o poligono. Per uno scavo archeologico questo è limitante poiché si possono trovare tutte e tre le rappresentazioni e quindi si dovrebbero creare tre Feature Class invece che una. Inoltre uno scavo archeologico può presentare una larga varietà di informazioni (mosaici, muri, tombe, frammenti ceramici) che possono riferirsi a periodi storici e a fasi del reperto archeologico diversi. L’articolazione dei dati ha fatto prevalere l’idea che sarebbe stato più agevole creare un database in Access che permette la contemporaneità di più informazioni relative ad una stessa tabella. Un secondo problema legato al database è la possibilità di implementare le informazioni e di interrogare i dati: si deve tenere in mente che la carta archeologica sarà uno strumento di valore divulgativo e che quindi dovrà essere usata da non addetti ai lavori; il database creato in Access possiede tutti i requisiti necessari, sia per l’organizzazione che per l’implementazione dei dati. In secondo luogo è stato impostato un lavoro relativo alla creazione di un modello tridimensionale del terreno della città di Cividale del Friuli con la rappresentazione dell’attuale morfologia del territorio su cui insiste l’area urbana della città, con l’intento di ricostruire dove possibile e sempre in 3 dimensioni, sulla base delle quote dei piani antichi individuati durante le indagini archeologiche (piani pavimentali, livelli stradali, quote di calpestio), la morfologia antica riferita a specifici periodi cronologici. In questo modo, con la creazione della carta di rischio archeologico, si possono fornire indicazioni non solo sul posizionamento dei siti all’interno della città, ma anche a quale quota sono stati trovati e a quale quota si potrebbero trovare eventuali nuove scoperte. A questo punto è sorto un problema relativo al miglior software da utilizzare per le ricostruzioni, se ArcGis o Cad in quanto lo spazio in cui ci si muove è ridotto essendo il centro cittadino molto piccolo. Alla fine, dopo molte prove, la soluzione migliore, che permette un maggiore visibilità delle variazioni altimetriche tra piano di calpestio attuale e ipotetico piano antico, è stata la creazione di un reticolo di sezioni che coprisse l’intera superficie della città in cui sono localizzati elementi archeologici quotati. Sono state create infine alcune carte di rischio sulla base dei posizionamenti e delle quote dei resti archeologici per individuare le aree propriamente archeologiche, quelle in cui la concentrazione di resti antichi è maggiore, le aree a loro prossime, che presentano un rischio elevato e, via via che ci si discosta dalle aree archeologiche, le aree con vari gradi di rischio, fino a quello basso. La carta di rischio e di tutela è uno strumento fondamentale per l’Amministrazione pubblica, che può disporre di elementi fondamentali per il posizionamento, in pianta ed in altimetria, dei resti archeologici e può quindi organizzare facilmente i lavori dei piani regolatori, e per la collaborazione tra il Comune e la Soprintendenza per tutelare i resti archeologici senza nuocere ala vita cittadina di tutti i giorni. Come ulteriore sviluppo del lavoro cartografico e di archivio è stato creato un sito multimediale dedicato al Museo Archeologico Nazionale ospitato nei locali del Palazzo dei Provveditori in piazza Duomo a Cividale del Friuli all’interno del quale sono esposti numerosi oggetti di diversa natura rinvenuti nella zona del centro storico della città e nel territorio limitrofo. Il sito è stato progettato con la finalità di fornire al visitatore del Museo una guida multimediale sugli oggetti esposti e, attraverso questa, la possibilità di collegare gli stessi al luogo di rinvenimento fornendo contestualmente delle informazioni topografiche ed archeologiche oltre che storico – artistiche proprie della descrizione dell’oggetto esposto. Questo progetto di ricerca ha avuto come obiettivo la creazione di un GIS dedicato a Cividale del Friuli ed al suo territorio, alla sua storia e al suo patrimonio storico – artistico ed archeologico; il GIS così creato rappresenta uno strumento utile non solo per la ricerca, l’archiviazione e lo studio dei dati archeologici in senso lato, ma è anche un importante mezzo attraverso il quale poter conoscere in tempo reale e puntuale la sovrapposizione tra la città moderna e “le città” antiche e progettarne la loro convivenza; è proprio grazie ai programmi informatici e alla loro interazione che la carta archeologica ed il database ad essa collegato possono diventare strumenti utili per l’archiviazione, lo studio, l’analisi dei dati in tempo reale e la progettazione.
XX Ciclo
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Catanese, Giovanna. « Raccolta dei dati di utilizzo delle acque nella regione Friuli Venezia Giulia e loro organizzazione in un sistema informativo territoriale regionale,al fine di valutare la disponibilità idrica, i fabbisogni attuali ed i possibili "impatti" esercitati dai prelievi superficiali ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3636.

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Résumé :
2008/2009
Nei tre anni di studio e ricerca è stato realizzato il Censimento delle Utilizzazioni idriche presenti sul territorio regionale, ovvero la raccolta dei dati di utilizzo delle acque superficiali e sotterranee, e creato un Sistema Informativo Territoriale regionale. Usando, quale base di partenza, cinque diversi database, precedentemente realizzati dal Servizio idraulica della Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici della Regione ed usati per l’archiviazione dei dati relativi alle grandi e piccole utilizzazioni presenti nelle varie province della regione, è stato creato un database “Utilizzazioni” relativo all’intero territorio regionale, quale presupposto necessario alla realizzazione del Censimento delle Utilizzazioni. I dati raccolti provengono da tutte le pratiche di concessione di derivazione da corpi idrici superficiali e sotterranei, custodite negli archivi regionali di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia. Il database realizzato presenta, attualmente, nove tabelle principali e due maschere che facilitano l’inserimento dei dati. Rispetto all’originaria struttura dei databases di partenza, esso presenta svariate modifiche ed integrazioni, infatti, sono state aggiunte tre nuove tabelle: Opere di presa sotterranee Pluriutenza, ovvero condivise da più utilizzatori; Scarichi, utilizzati per descrivere i punti di cessione dell’acqua, dopo l’utilizzo, alla rete fognante, o direttamente al terreno; Ambiti serviti, utilizzati per descrivere le aree in cui l’acqua derivata viene utilizzata per gli usi di concessione, in passato classificati come Impianti di utilizzo. Sono, inoltre, state create delle tabelle dedicate alle utilizzazioni ormai inattive, in disuso o completamente dimesse, in tutto identiche a quelle già presenti, tranne che per il nome, per queste ultime accompagnato dall’aggettivo “dismesso¬/a”. In seguito, però, i dati in esse archiviati sono stati riversati nelle tabelle relative alle utilizzazioni attive, così da avere sempre un quadro d’insieme completo. La struttura del database è stata consolidata e perfezionata, aggiungendo nuovi campi a tutte le tabelle presenti. Sono stati affrontati e superati alcuni problemi, quali la definizione dei nuovi campi del database, la validazione dei dati, l’ubicazione delle opere, la scelta del software G.I.S. da utilizzare. Relativamente a quest’ultimo, ArcGIS 9.2 si è dimostrato il programma più versatile nella gestione di un database in formato Access. Effettuata una stima dei prelievi, al fine di individuare i corpi idrici maggiormente interessati da utilizzazioni e di mettere in luce la presenza di eventuali situazioni di “criticità”, utilizzando i dati ottenuti dal Censimento delle Utilizzazioni è stato creato un secondo database denominato“Tratti sottesi da captazioni ad uso idroelettrico ed irriguo”, che ha permesso la realizzazione della Carta dei Tratti Sottesi, in cui sono state messe in evidenza quelle porzioni di corso d’acqua soggette a modifiche delle condizioni naturali locali. Per la costruzione di quest’ultima sono state prese in considerazione esclusivamente le utilizzazioni ad uso idroelettrico e quelle ad uso irriguo con portate prelevate > 100 l/s, ritenute le maggiori cause di impatto sui corpi idrici superficiali. La realizzazione del Censimento delle Utilizzazioni idriche presenti sul territorio regionale ha consentito, quindi, di individuare tutte le opere esistenti per l’approvvigionamento, la regolazione, l’adduzione e la distribuzione delle acque, nonché per la depurazione e lo scarico dei reflui; di valutare la disponibilità delle risorse idriche e la loro compatibilità con i fabbisogni per i diversi usi, di rilevare le diverse tipologie di “impatto” determinate dai prelievi e di evidenziare le locali situazioni di “criticità” dei corsi d’acqua. Tali dati potranno, adesso, essere utilizzati per disciplinare le concessioni di derivazione e di scarico delle acque, prevedere l’evoluzione futura dei fabbisogni attuali e sviluppare scenari di gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee compatibili con gli obiettivi di tutela quantitativa e qualitativa.
XXII Ciclo
1981
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Quirino, T. « SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DELL'ETRURIA PADANA : CREAZIONE DI UN ARCHIVIO TOPOGRAFICO E ANALISI DEI MODELLI INSEDIATIVI DELLA PIANURA PADANA FRA VI E IV SECOLO A.C ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/254113.

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Résumé :
Il territorio padano è stato interessato dalla presenza di gruppi etruschi fin dal IX sec. a.C. Tale presenza registra un notevole mutamento a partire dalla metà del VI sec. a.C., quando questo territorio sarà oggetto di una vera e propria colonizzazione, le cui cause sono state ricercate non solo in ambito etrusco, ma nel più ampio quadro di rapporti culturali e commerciali che intercorrevano fra le popolazioni del bacino mediterraneo e quelle centroeuropee. La pianura, dapprima maggiormente sfruttata per le potenzialità agricole dei suoi territori, modifica radicalmente il suo ruolo e diventa una nuova e privilegiata via di traffico aperta anche sull’Adriatico, che, con la fondazione di Adria, si sta già affermando come importante direttrice commerciale. Dopo il 540 a.C. si assiste al sorgere di nuovi centri etruschi a sud del Po, in direzione dell’Emilia occidentale, e a nord del Po, lungo l’asse del Mincio. Alla nascita di nuove città corrisponde poi una nuova organizzazione delle campagne. Attraverso la strutturazione e lo sfruttamento delle potenzialità analitiche di un progetto GIS (Geographic Information System) dedicato, questa ricerca propone nuove prospettive di ricostruzione del territorio antico, che, oltre agli aspetti culturali più strettamente connessi alla società etrusca, tengano conto del ruolo rivestito dalle risorse del territorio stesso, sia dal punto di vista economico che itinerario.
The Po Valley was occupied by the Etruscans from ninth century BC. This presence had a significant transformation from middle-sixth century BC, when this territory underwent a mere colonization, whose causes were sought not only due to the Etruscan sphere, but in a broad context of cultural and commercial relations connecting Mediterranean populations with those of central Europe. The plain, at first most exploited for agricultural purposes, radically changed its role and became a new and privileged way of traffic open also toward the Adriatic sea, which, with the founding of Adria, become soon an important commercial line. After 540 BC, the rise of new Etruscan settlements is well documented, both south of the Po river, in the direction of western Emilia Romagna, and north of the Po, along the axis of the Mincio river. The emergence of new cities faces then a new organization of countryside. Through the structuring and exploitation of analytical potential of a GIS project (Geographic Information System), this research shows new perspectives for reconstructing the ancient landscape, which, in addition to the cultural aspects, more closely related to the Etruscan society, takes into consideration the role played by resources of the territory itself, both from the economic and itinerary point of view.
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BONOMI, TULLIA. « Sistemi Informativi Territoriali per la valutazione del bilancio del sistema idrogeologico milanese ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 1995. http://hdl.handle.net/10281/14096.

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Résumé :
L'oggetto dello studio è stato la valutazione del bilancio di massa delle acque sotterranee nel sistema idrogeologico nell'area milanese utilizzando i SIT ed applicando un modello di flusso, con particolare riguardo alla ricostruzione delle caratteristiche idrogeologiche del sistema. La zona in esame viene considerata, da un punto di vista idrogeologico, come sede di un acquifero monostrato salvo locali situazioni con presenza di intervalli argillosi che ne interrompono la continuità. I corpi presenti costituiscono una litozona rappresentata, da un punto di vista tessiturale, prevalentemente da termini ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi, con locali e discontinui livelli argillosi, geneticamente attribuiti a depositi fluvioglaciali ed alluvionali. Data l'estensione dell'area di studio, 1989 km2, che interessa il territorio di 189 comuni compreso quello di Milano, con quasi quattro milioni di abitanti ed un prelievo idrico complessivo annuo per tutta l'area superiore al miliardo di m3, è stato necessario mettere a punto un sistema informatizzato di gestione ed elaborazione dei dati. Tale attività è stata realizzata all'interno di un sistema integrato di hardware e software (SIT) che permette di operare sia con formati vettoriali che raster. Per la valutazione del bilancio idrogeologico è stato necessario valutare la distribuzione territoriale degli elementi e dei fattori del sistema sia per quanto riguarda le geometrie ed i parametri idrogeologici dei corpi interessati, sia relativamente alla variazione, nel tempo e nello spazio, dei fattori dinamici relativi alle entrate ed alle uscite dal sistema. Sono stati elaborati i dati relativi ai pozzi pubblici (1858) e privati (3001) raccolti, georeferenziati ed archiviati in un database associato a programmi per l'elaborazione statistica. Sono stati utilizzati software realizzati allo scopo, per ricostruire la distribuzione di classi granulometriche significative ai fini del modello idrogeologico, nell'intervallo di sottosuolo definito dalla litozona ghiaioso-sabbiosa. Sono state anche effettuate elaborazioni per definire con precisione le geometrie della zona. E' stata inoltre messa a punto una tecnica di elaborazione che consente, tramite estrazione dal database dei dati relativi a tutti i pozzi che captano solamente l'acquifero interessato e dei quali fossero contemporaneamente presenti i dati idraulici, di valutare la distribuzione della permeabilità e della trasmissività dell'acquifero. E' stata verificata una buona corrispondenza tra le zone interessate da elevate percentuali di termini grossolani e le zone ad elevata permeabilità e portata specifica. La ricostruzione dell'andamento della falda libera, nel tempo e nello spazio, è stata effettuata mediante elaborazione dei dati piezometrici mensili archiviati nel database. Sono stati raccolti ed inseriti nel database i dati piezometrici mensili storici di 92 stazioni, relativi agli ultimi 18 anni, e per alcune di esse quelli dal 1936. Per tutte le stazioni della rete CAP, inoltre, sono stati raccolti ed archiviati i dati relativi al quadriennio 1990-1993. Il livello della falda è funzione dei parametri idrogeologici dell'acquifero e dei fattori dinamici che agiscono sul sistema. In particolare la risposta della falda rappresenta l'effetto dinamico dell'interazione delle masse d'acqua in entrata ed in uscita variabili nel tempo e nello spazio. Per valutare l'evoluzione sinergica degli elementi che caratterizzano il bilancio del sistema, sono state considerate le sequenze storiche rappresentate da precipitazioni ed irrigazioni per le entrate e da prelievi dai pozzi e venute a giorno dai fontanili per le uscite. I trend socio-economici, indicativi di un diverso uso del territorio, agricolo e/o industriale, sono stati confrontati con l'andamento piezometrico per valutarne le connessioni ed i rapporti. Si e' riscontrato che non vi e' una corrispondenza univoca tra uno solo dei fattori in entrata o in uscita con l'evoluzione della falda, ma che invece tutti i fattori concorrono sinergicamente a determinarne l'andamento; inoltre l'influenza dei vari fattori varia nell'ambito del sistema idrogeologico considerato nel tempo e nello spazio. E' stato quindi applicato un modello matematico numerico di flusso delle acque sotterranee a differenze finite tridimensionale (Modflow) per la valutazione del bilancio di massa del sistema idrogeologico considerato e la simulazione della superficie piezometrica. Per l'inserimento dei dati nel modello, sono state messe a punto diverse tecniche informatiche che permettono di interfacciare tra loro i numerosi sistemi utilizzati. I dati reali sono stati georeferenziati ed interpolati per tutta l'area previa discretizzazione con una griglia a maglie quadrate di 500 m di lato, costituita da 136 colonne e 104 righe pari a 14144 celle, per poterli importare direttamente nel modello.. Per tutti gli elementi che caratterizzano le geometrie, i parametri e le voci del bilancio del sistema idrogeologico sono state elaborate le matrici relative alla loro distribuzione spaziale e temporale. Il modello è stato tarato per il 1990, ultimo anno del quale sono disponibili tutti i dati del bilancio idrogeologico. Questi sono complessivamente costituite da poco meno di un miliardo di m3/a in entrate, di cui un 30% dovuto alle precipitazioni ed il rimanente alle irrigazioni, e poco più di un miliardo di m3/a in uscita, legati essenzialmente a prelievi pubblici e privati. La distribuzione delle quantità relative alle varie voci è stata differenziata all'interno dell'area in base: alle diverse quantità di erogazioni effettuate dai consorzi irrigui sia arealmente che mensilmente; alle percentuali di territorio effettivamente irrigato, valutando cella per cella la percentuale di aree urbanizzata e quella agricola; al regime dei prelievi durante l'intero arco dell'anno. I limiti del modello applicato al sistema sono stati così definiti: a potenziale controllato rappresentato dai Fiumi Ticino ed Adda, ad Ovest e ad Est; a potenziale controllato nella zona meridionale lungo la linea dei fontanili; di ricarica nella zona settentrionale. In base alle elaborazioni effettuate ed alla conseguente calibratura del modello, sono state simulate le piezometrie nell'arco di tempo del 1990, con passi di tempo mensili. Le piezometrie così ottenute sono risultate essere analoghe con quelle reali, sia per le oscillazioni mensili che per la loro distribuzione areale. Il modello ha simulato le direzioni di flusso, il gradiente piezometrico e le quote della falda con una variazione complessiva, dopo un intero anno, riferita alle differenze tra piezometrie reali e quelle simulate del mese di dicembre sull'ordine di 2 m al massimo per l'80% dell'area. Successivamente, visti i buoni risultati ottenuti, è stata effettuata una simulazione su 2 anni consecutivi, il '90 e il '91 con passi di tempo mensili, ipotizzando i dati non disponibili relativi ad alcuni fattori di bilancio. La piezometria così simulata alla fine dei 2 anni, dicembre 1991, è risultata essere analoga come distribuzione territoriale ed oscillazioni mensili con quella reale, mentre sono risultate essere più marcate, in senso negativo, le differenze tra quella reale e quella simulata, comunque sull'ordine di 2 m sul 70% dell'intera area considerata. I risultati ottenuti dall'elaborazione del modello devono essere valutati tenendo presente che vi sono delle disomogeneità dei dati e/o delle imprecisioni riferite a: - distribuzione spaziale di alcuni parametri idrogeologici in quanto desunti indirettamente dalla distribuzione delle tessiture dei corpi costituenti il sottosuolo; - distribuzione spaziale e temporale di alcuni fattori di bilancio, di cui sono note solo le quantità complessive annue e le attribuzioni a generiche entità territoriali; - distribuzione della piezometria reale iniziale riferita a misure effettuate in condizioni statiche, mentre quella simulata si riferisce a condizioni dinamiche; - distribuzione piezometrica reale iniziale con locali anomalie cui non corrispondono analoghe anomalie nei valori dei parametri idrogeologici considerati; - problemi strettamente connessi alla modellistica non facilmente adattabile a complesse situazioni reali, per cui vi sono alcune schematizzazioni riferite, per esempio, alle geometrie dei corpi interessati. L'integrazione e la omogeneizzazione di tali informazioni richiederebbe un notevole dispendio sia in termini di risorse economiche che di tempo per poterle adeguatamente effettuare, probabilmente però senza riuscire ad ottenere un proporzionale miglioramento dei risultati. Data la metodologia adottata è comunque possibile aggiornare, integrare, omogeneizzare i dati in qualsiasi momento. In ogni caso i risultati ottenuti con le simulazioni sono i migliori possibili, in funzione dei dati attualmente disponibili, e comunque validi in base al confronto con la realtà. Si ritiene quindi che in una analisi costi benefici i risultati ottenuti siano buoni. Lo sviluppo di un database e di software originali ha anche permesso di ricostruire, in base ad un notevole numero di pozzi e relative stratigrafie (2784), la distribuzione delle tessiture nei corpi idrogeologici considerati. L'utilizzo di un SIT ha permesso di poter applicare in modo adeguato un modello di simulazione in quanto è stato possibile valutare in modo ottimale la distribuzione dei vari elementi del sistema idrogeologico che sono estremamente articolati sia spazialmente che temporalmente. Inoltre è stato possibile, in tempi relativamente brevi, aggiornare, integrare, migliorare, correggere i dati e conseguentemente la loro relativa distribuzione matriciale.
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5

Visintin, Luca. « Realizzazione di un sit finalizzato allo studio delle aree carsiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4513.

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Résumé :
2009/2010
L’obiettivo primo del lavoro di ricerca è stato la creazione di un SIT finalizzato allo studio delle aree carsiche che rispondesse a precisi requisiti; tra tutti, vi era la necessità di progettare uno strumento rapido, intuitivo e di facile consultazione che ponesse l’attenzione non tanto all’aspetto scientifico dello studio del carsismo, bensì ai risvolti applicativi che il fenomeno carsico comporta nella pianificazione territoriale e nella progettazione di infrastrutture in genere. Inoltre, in un’ottica applicativa, si è voluto proporre le linee guida per la standardizzazione e l’informatizzazione dei dati desunti dal rilevamento dei fenomeni carsici in campagna. La costruzione del SIT si è fondata su alcune esperienze lavorative inerenti, per lo più, la progettazione di infrastrutture ferroviarie ed autostradali nell’area del Carso Classico triestino; inoltre, sono state studiate nel dettaglio le possibili applicazioni nel campo dell’idrogeologia carsica, della gestione del territorio e della valorizzazione delle risorse naturali riconoscendo i caratteri distintivi del carsismo ed i loro risvolti applicativi. Dapprima, sono state analizzate le morfologie carsiche in termini genetici ed evolutivi; successivamente, è stata valutata l’eventuale criticità di ciascuna morfologia carsica in rapporto ai diversi usi del territorio e ne sono stati definiti i parametri utili ad una sua descrizione che intrecci il significato scientifico con quello tecnico ed ingegneristico della forma. Definiti tali parametri, si è avviata la progettazione di un Personal GeoDatabase che permettesse l’archiviazione, l’elaborazione e la consultazione dei dati; a tal scopo si è optato per l’utilizzo combinato di ArcGis ed Access per la creazione del Geodatabase e l’utilizzo di AutoCad Map 3D per la digitalizzazione e l’editing dei dati. La raccolta dei dati è partita da una riesamina degli archivi informatici e bibliografici del Dipartimento di GeoScienze dell’Università di Trieste; contemporaneamente, sono stati acquisiti i dati relativi alle cavità ed alla geologia delle aree studio direttamente dalle banche dati della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Sono state definite quattro feature class fondamentali per gli scopi prefissati: Grotte, Doline, Karren e Punti Acqua. Il popolamento dei campi delle tabelle associate alle feature class del Geodatabase è stato integrato con i dati provenienti dai rilevamenti di dettaglio in campagna e da fotointerpretazione. Le relazioni tra feature class e tra le tabelle associate sono state prodotte contemporaneamente sia in ArcGis che in Access; in ArcGis vi è stata la possibilità di interrogare il Geodatabase dal punto di vista statistico creando, contemporaneamente opportune mappe tematiche, in Access, si sono create le maschere per una rapida ed agevole immissione dei dati. I casi studio proposti nella tesi hanno lo scopo di dimostrare l’utilità del SIT in un contesto applicativo importante come quello della progettazione di grandi linee viarie; l’interrogazione statistica dei dati ha premesso di localizzare i tratti dei progetti a diversa criticità per carsismo ed a proporre un criterio decisionale per la scelta dei tracciati ottimali. Uno studio in modalità back analysis relativamente a quanto emerso durante la costruzione di un tunnel autostradale ha restituito un feedback positivo relativamente alla distribuzione dei fenomeni carsici sul territorio indagato; è, infatti, emersa una correlazione tra quanto prevedibile e quanto scoperto durante gli scavi del traforo in termini di zone a maggior o minor grado di carsificazione sotterranea. Pur necessitando di ulteriori implementazioni e verifiche applicative, il SIT creato si propone come base per i futuri lavori di pianificazione territoriale nell’area del Carso Classico; non si esclude, inoltre, la possibilità di adottare la base informatica qui proposta per indagare anche altre aree carsiche con caratteristiche simili a quella su cui è stato indirizzato il lavoro di ricerca.
XXIII Ciclo
1980
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6

Mazzucato, Elena <1989&gt. « Differenze territoriali e sistemi informativi : l'integrazione ottimale per la gestione di business internazionali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4010.

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Résumé :
Nell’attuale situazione socio-economica del nostro Paese, le imprese utilizzando risorse nell’innovazione tecnologica, possono sostenerne la crescita nel lungo termine. Tale affermazione si propone di indirizzare l’attenzione del lettore al delicato rapporto tra l’evoluzione tecnologica in atto e il contributo di crescita sostenibile che quest’ultima può apportare alle realtà aziendali. Entrando più nel dettaglio, l’elaborato traccia il percorso evolutivo che il sistema informativo aziendale ha subìto nel corso degli anni, con un focus particolare all’importanza che detiene l’integrazione ottimale del sistema informativo all’interno della governance aziendale. L’impresa internazionalizzata, è la realtà organizzativa che maggiormente utilizza tale strumento, in chiave di meccanismo operativo e di coordinazione delle unità estere. Il processo di internazionalizzazione intrapreso dalle aziende maggiormente strutturate, in diversi casi avviene attraverso un investimento diretto estero nel Paese prescelto, con l’obiettivo di apertura nel territorio di uno stabilimento produttivo. Grazie all’appoggio ricevuto dalla Camera di Commercio e dell’Industria italo-ceca, presso la quale è stato svolto uno stage formativo, è stata condotta un’indagine che ha coinvolto tre grandi aziende italiane socie della Camera, analizzandone il percorso effettuato nell’approcciarsi al Paese Repubblica Ceca e la conseguente nascita delle rispettive unità estere. L’aspetto approfondito ha riguardato in particolar modo il processo d’implementazione del sistema informativo all’interno della subordinata, le problematiche riscontrate, le soluzioni innovative implementate, le reazioni degli utenti e la posizione dell’azienda rispetto alle potenzialità della tecnologia cloud. Tale trattazione si è posta l’obiettivo di identificare dei modelli che rispecchino le differenti tipologie di gestione informativa aziendale dei casi analizzati. Il processo di analisi ha coinvolto sia la valutazione dei fattori chiave per ogni singola impresa, definendone gli aspetti positivi e negativi, sia l’evoluzione della tecnologia cloud e il suo ruolo sempre più dirompente all’interno dei sistemi informativi aziendali.
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7

TROZZI, ARIANNA. « Elaborazione di un sistema informativo per la gestione di dati territoriali in ambito di protezione civile ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/29101.

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Résumé :
Emergency plans, prepared according to the national and regional laws, are the main instruments available for local administrators and authorities for natural and technological risks reduction purposes. Emergency planning needs a thorough spatial analysis based upon a great amount of spatial data which are not always updated, accessible or available. Furthermore, current methodologies for the evaluation of hazard, vulnerability and risk are not standardised by the Italian national or regional regulations. The accuracy of spatial analysis is fundamental for the achievement of the main objective of emergency planning: the construction of risk scenarios, which are the base for the definition of emergency procedures in Emergency Plans, in a municipal and inter-municipal area. In this context, the aim of the project is to use Geographic Information Systems for data acquisition processes and integrated data management applied on risk scenario planning, through infrastructure and hazard analysis. A Geographic Information System was implemented as a supporting tool for such analysis, for the elaboration, updating, use and publication of an emergency plan in a municipal and inter-municipal area, regarding the main risks of the study areas (hydrogeological risk, wild fire risk and technological risk). Regarding risk analysis, a detailed study about technological risk was developed, focused on the difficulties of data acquisition for accident scenarios definition. In one of the study areas, Consorzio Isola Bergamasca, Bergamo Province, a case study was selected for the application of industrial accident consequence modelling. Both a commercial and a free software were used for the simulation of an anhydrous ammonia release. Simulation results were used to define hazard scenarios for toxic cloud dispersion. The integration of hazard scenarios and infrastructure spatial information was useful for locating vulnerable and strategic elements (elements at risk) in preliminary risk scenarios. Definition of a workflow of operative procedures based on risk scenarios, implemented as a GIS application specific for local emergency management, allows the passage from a pure GIS into a Decision Support System.
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8

Battistini, Michele. « Sistemi di telmedicina territoriale : integrazione dei dati da pazienti domiciliari e analisi di rischio sui sistemi coinvolti ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7030/.

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Résumé :
La telemedicina è uno strumento in grado fornire assistenza ad un paziente o monitorarne le condizioni di salute, impiegando dispositivi di telecomunicazione avanzati i quali rendono possibile la trasmissione a distanza di informazioni mediche dal paziente alla struttura sanitaria o viceversa. Questo elaborato si propone di illustrare come la telemedicina sia utilizzata nel trattamento dello scompenso cardiaco a prescindere dalla distanza tra le strutture sanitarie e il luogo di residenza del malato ottenendo risultati incoraggianti sia dal punto di vista del quadro di salute psico-fisico dei pazienti sia dal punto di vista economico per il Sistema Sanitario Nazionale.
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Erti, Susanna. « Studi per la caratterizzazione dei punti d'acqua nella carta geologico tecnica digitale del Friuli-Venezia Giulia:rapporti esistenti tra la falda freatica e le falde artesiane della Pianura Friulana ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2556.

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Résumé :
2006/2007
Il lavoro di tesi è stato sviluppato con l'obiettivo di individuare l'influenza delle acque della falda freatica sulle caratteristiche idrochimiche e idrodinamiche delle falde artesiane della Pianura friulana. Per raggiungere questo scopo ci si è proposti di avere una visione d'insieme del chimismo delle acque di falda e delle sue modificazioni nel tempo, di individuare i bacini di alimentazione e di evidenziare eventuali areali scarsamente monitorati, utilizzando gli strumenti di elaborazione e grafici di ArcGIS. Al fine di evidenziare i rapporti tra la falda freatica e le falde artesiane della Pianura friulana sono stati raccolti dati riguardanti i pozzi che pescano in queste falde e che quindi forniscono indicazioni sul chimismo delle acque, dati sulla stratigrafia dei pozzi e sui livelli piezometrici delle falde. Accanto ai dati sui pozzi sono stati raccolti dati riguardanti il chimismo di alcune sorgenti montane e dati inerenti il valori isotopici delle acque piovane. Si è usufruito prevalentemente del materiale raccolto dalla regione F.V.G., dai dipartimenti provinciali dell' A.R.P.A. F.V.G. e dal Dipartimento di Scienze Geologiche Ambientali e Marine (Di.S.G.A.M.) dell'Università di Trieste. Successivamente è stato creato un database in MS Access, in quanto di facile importazione in ArcGIS, che consentisse di organizzare in maniera opportuna i dati raccolti. In particolare il database è composto dalle schede relative ad ogni singolo pozzo, sorgente e pluviometro, nelle quali vengono inseriti i dati topografici e i dati chimici e geochimici raccolti nel tempo e per i quanto riguarda i pozzi anche i dati stratigrafici e le freatimetrie. In base alla tipologia dei dati raccolti, per ciascuno dei tre elementi la scheda è stata strutturata in maniera tale da essere composta da una tabella principale, dedicata ai dati topografici e di caratterizzazione, e da una o più tabelle secondarie per l’inserimento di tutti gli altri dati opportunamente suddivisi. Va sottolineato che indipendentemente dalla quantità di dati a disposizione, il database è stato strutturato anche in modo da rispondere a quelle che sono le indicazioni fornite dell’attuale normativa (Dlgs. 3 aprile 2006, n. 152) per la tutela delle acque dall’inquinamento, offrendo quindi la possibilità di un utilizzo più ampio del database di quanto previsto per il presente lavoro, consentendo ad esempio la definizione delle classi che evidenziano lo stato chimico dei corpi idrici sotterranei o la caratterizzazione delle acque destinate al consumo umano. Dopo un analisi preventiva del materiale raccolto è stata selezionata una rete di pozzi sulla quale effettuare alcune elaborazioni dei principali parametri chimici e isotopici che consentissero la caratterizzazione delle falde. La rete scelta per effettuare le elaborazioni è quella utilizzata nell'ambito della convenzione di ricerca tra A.R.P.A. F.V.G. e Di.S.G.A.M. “Per il rilevamento dello stato dei corpi idrici sotterranei” (2004-2006), in quanto oltre alle analisi chimiche sono state effettuate anche analisi isotopiche che risultano di fondamentale importanza per la definizione di bacini di alimentazione. Il database creato è stato poi importato in G.I.S., (Geographic Information System) costituendo in tal modo un sistema informativo territoriale, al fine di effettuare le opportune elaborazioni per raggiungere gli obiettivi prefissati. I G.I.S. infatti sono attualmente tra gli strumenti maggiormente utilizzati per la gestione e la tutela del territorio, in quanto strumenti di analisi che hanno la capacità di mettere in relazione discipline diverse. Queste correlazioni tra tematiche diverse sono possibili in quanto i software G.I.S. hanno la capacità di georeferenziare i dati, di legarli attraverso mutue relazioni spaziali e di attribuire ai singoli dati inseriti elementi descrittivi di varia natura. Sfruttando queste potenzialità, attraverso il software ArcGIS della ESRI e tutte le sue applicazioni, sono state create alcune carte tematiche di isoconcentrazione dei principali parametri chimici delle acque di falda che in primo luogo hanno permesso di avere una visione panoramica del chimismo delle acque sotterranee a partire da un insieme di dati tabellari di difficile interpretazione. Questo ha permesso una prima individuazione delle relazioni tra la falda freatica e la falda artesiana dal punto di vista chimico ed ha consentito la suddivisione del territorio in province idrogeologiche. Inoltre, tenendo conto dei risultati derivanti dalle elaborazioni sui parametri chimici, il confronto tra i dati isotopici delle acque sotterranee di pianura con i dati isotopici delle acque piovane ha consentito una prima individuazione dei bacini di alimentazione. Altri tipi di analisi statistiche sulla distribuzione geografica dei pozzi hanno permesso di evidenziare gli areali scarsamente monitorati, all’interno dei quali ulteriori indagini produrrebbero risultati più attendibili. Le analisi effettuate avevano l’obiettivo di estrapolare informazioni su tutto il territorio di interesse sulla base di dati localizzati puntualmente, realizzando infine delle carte tematiche di isoconcentrazione. Questo procedimento di estrapolazione è stato effettuato mediante il modello Kriging esponenziale, che è stato selezionato attraverso un analisi geostatistica dei dati, al fine di quantificarne l’autocorrelazione spaziale. L’analisi ha infatti dimostrato che il modello esponenziale era tra tutti quello che offriva maggiori garanzie di attendibilità. Senza questa fase d’indagine preventiva che serve a capire quanto il valore di un certo parametro nella zona circostante una misurazione “dipenda” da quest’ultima, le carte tematiche che vengono sviluppate con il Kriging possono rappresentare un situazione molto diversa da quella reale. Le elaborazioni presentate hanno sicuramente consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati. Tuttavia è opportuno puntualizzare che il progetto può essere oltre che facilmente aggiornato, anche utilizzato per altri scopi come ad esempio la valutazione della qualità delle acque sotterranee dal punto di vista dei parametri chimici fondamentali, la valutazione della qualità per il consumo umano, per uso irriguo, ecc., e questo perché il database è stato creato anche in linea con le indicazioni delle attuali normative sulle acque sotterranee. Sempre nell’ottica di rendere il progetto più completo possibile, il database è stato strutturato con l’idea di rendere possibile l’inserimento dei dati riguardanti le sorgenti. Nel presente lavoro questi dati non sono stati coinvolti nelle elaborazioni, ma nell’ambito di studi idrogeologici più dettagliati, potrebbero risultare molto importanti (ad esempio contribuire ad una definizione più accurata dei bacini di alimentazione). In conclusione possiamo dire che gli aspetti fondamentali e trattati con maggior attenzione che caratterizzano questo lavoro sono stati: 1. la creazione di un progetto G.I.S. basato su un database di facile utilizzo che fosse il più completo possibile e in linea con le vigenti normative in materia ambientale, in modo tale da prestarsi ad elaborazioni di vario tipo; 2) lo studio attraverso gli strumenti di arcGIS dell'autocorrelazione spaziale dei dati riguardanti i pozzi, che ha permesso la realizzazione di mappe tematiche che si possono considerare le più attendibili tra quelle ottenibili con questo software e che in ultima istanza hanno permesso di individuare delle diverse aree di alimentazione nella falda freatica e di dimostrare l'influenza dal punto di vista chimico della falda freatica sulle falde artesiane della Pianura friulana.
XX Ciclo
1971
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10

PIEMONTE, ANDREA. « STUDIO METODOLOGICO PER LA VALUTAZIONE INTEGRATA DELLA QUALITA' DELL'ARIA TRAMITE SISTEMI MMS ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2005. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13070.

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Résumé :
2003/2004
Il lavoro svolto per il Dottorato di Ricerca, di cui questa tesi è la relazione riassuntiva e conclusiva, ha preso avvio dall'attività condotta per la stesura della tesi di laurea dello scrivente. Quest'ultima riprendeva una ricerca innovativa, presentata dall'Università di Trieste in collaborazione con funzionari della Provincia di Trieste in occasione del convegno INRETS ad Avignone nel 1994, e successivamente applicata a Trieste, in collaborazione con la Hydrotech, ed in altre città. La ricerca si proponeva di valutare la concentrazione di monossido di carbonio in aria, tramite un veicolo in movimento, la cui posizione topografica fosse costantemente rilevata con il sistema GPS. Il proponente, e tutore, del Dottorato è stato il Prof. Giorgio Manzoni, ordinario di Topografia presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Trieste e primo sperimentatore, già nel 1994, del sistema cinematico di misura del monossido di carbonio. Gli elementi innovativi di questo elaborato sono scaturiti dall'allestimento di un veicolo dedicato ai rilievi di parametri ambientali, il GIGI (GPS lnertial Glonass lntegrated), e dall'acquisizione di nuove apparecchiature, sia per il posizionamento che per la stima della concentrazione delle polveri sottili in aria. Durante il triennio di rilievi sperimentali è stato inoltre possibile collaborare, nelle campagne di misura e nella valutazione dei risultati, con il Dipartimento Provinciale dell'ARPA e con il Dipartimento di Prevenzione e Salute deii'ASS n.1 Triestina. Queste collaborazioni hanno permesso di poter utilizzare la strumentazione in dotazione agli Enti coinvolti e di valutare i risultati dei rilievi con gli esperti del settore. Nel corso del 2004 è stato poi intensificato il rapporto di collaborazione con la Prof.ssa Gabriella Caroti, associata di Topografia dell'Università di Pisa, che da alcuni anni sta sperimentando, in collaborazione con l'Università di Trieste, un metodo per il monitoraggio in cinematico dell'inquinamento atmosferico, in particolare quello dovuto all'ossido di carbonio prodotto dal traffico veicolare. Tramite il veicolo GIGI sono state realizzate diverse campagne di misura per testare le potenzialità della strumentazione di misura del monossido di carbonio e delle polveri sottili nel riprodurre un dato significativo e ripetibile. l rilievi sono stati realizzati sia in centro città che in zone industriali e sfruttando le caratteristiche del sistema inerziale di posizionamento si sono indagate anche zone coperte, come gallerie e autorimesse. La possibilità di effettuare misure di concentrazione d'inquinanti lungo le varie strade del territorio permette, da un lato l'acquisizione di dati in zone non coperte dalle centraline della rete fissa di monitoraggio, dall'altro può costituire motivo di confronto con i valori misurati dalle postazioni fisse. La possibilità di realizzare facilmente misure in diversi punti dislocati sul territorio, grazie alla strumentazione mobile, permette l'acquisizione di dati utili alla validazione di modelli di dispersione di inquinanti in ambito urbano. Proprio da quest'ultima potenzialità ha preso avvio una ricerca in collaborazione con la Sezione di Topografia e Fotogrammetria del Dipartimento di Ingegneria Civile, il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione (DIMNP) dell'Università di Pisa e I'ARPAT. Lo studio è rivolto a validare i modelli di dispersione e diffusione degli inquinanti, richiesti dall'ARPAT e realizzati dal DIMNP, tramite i rilievi cinematici e "stop & go" effettuati con il nuovo veicolo multisensore VINCI'S (Vehicle-borne lntegrated Navigation and Cartographic lnformation Prime System) del Dipartimento di Ingegneria Civile di Pisa. Le metodologie di rilievo sperimentate in questi anni potrebbero essere sfruttate dalle pubbliche amministrazioni, che da misure di questo tipo ne trarrebbero utili strumenti di supporto alle decisioni in materia di inquinamento e gestione del territorio. La pubblica amministrazione però deriva le proprie azioni principalmente dalle norme di legge ed è proprio nella normativa che si può trovare un punto di forza del metodo sviluppato. Per quanto riguarda il veicolo GIGI, essendo la strumentazione per l'analisi della qualità dell'aria e la metodologia di misura non rispondente agli standard fissati dalla normativa, l'ambito in cui i metodi di rilievo realizzati si possono inserire, è quello della valutazione preliminare della qualità dell'aria. Infatti, per classificare zone in cui è obbligatorio o meno il monitoraggio in continuo, bisogna ricorrere a indagini o stime obiettive. Ovviamente, è impensabile realizzare queste indagini con centraline fisse, visto che devono abbracciare ampie porzioni di territorio in tempi possibilmente brevi, ed il ricorso a modelli avrebbe comunque bisogno di un elevato numero di misure di validazione su serie storiche consistenti e la precisione richiesta ai valori misurati di validazione sarebbe quella dei metodi standard. La metodologia e le tecniche di misura utilizzate, quindi, possono considerarsi valide per un'indagine speditiva. Analisi separate, vanno poi fatte per la misura del monossido di carbonio e quella delle polveri sottili. Nel primo caso il Polytron1, pur utilizzando un metodo di misura non standard, fornisce misure assolute di concentrazione con una precisione accettabile. Per quanto riguarda la misura delle polveri, il GT331 fornisce misure assolute con una precisione scarsa o per lo meno facilmente contestabile. Questo, perchè la taratura dello strumento, che in effetti è un contatore di particelle, dipende fortemente dalla tipologia delle polveri analizzate. In ogni caso, da alcuni test effettuati, è emerso che è comunque possibile identificare zone critiche per la presenza di polveri normalizzando i valori rilevati in giornate diverse e realizzando mappe di indici di concentrazione più che mappe di valori di concentrazioni assolute. Per lo stesso motivo lo strumento può essere utilizzato, grazie alla sua capacità di stimare le concentrazioni per diverse classi granulometriche, per identificare, in una stessa giornata di rilievo e quindi con tipologia di particelle abbastanza uniforme, distribuzioni differenziali delle diverse frazioni di polveri all'interno delle zone monitorate. Nuove possibilità di sviluppo, infine, si sono delineate tramite la collaborazione con l'Università di Pisa e l'utilizzo per i rilievi del veicolo MMS VINCI'S. In quest'ultimo, infatti, è installato un misuratore di concentrazione di monossido di carbonio analogo a quelli delle centraline fisse di monitoraggio, risultando, per precisione e metodo di misura, in linea con gli standard di legge. E' stato possiblile così realizzare, oltre che sperimentazioni su indagini speditive della qualità dell'aria tramite rilievi cinematici, anche test di misure per la validazione di modelli di dispersione e diffusione degli inquinanti. L'utilizzo di questi modelli, realizzati nei test di Livorno dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione dell'Università di Pisa, si sta delineando fondamentale per il futuro del monitoraggio della qualità dell'aria in ambito europeo. Infatti, le nuove norme europee stanno puntando a diminuire il numero obbligatorio di centraline fisse installate, aumentando gli sforzi per la produzione di modelli descrittivi e predittivi della concentrazione delle specie chimiche da monitorare. La possibilità, fornita dal veicolo VINCI'S, di fornire un dato per la validazione di questi modelli, realizzabile in tempi brevi e facilmente georiferibile, risulta, quindi, di notevole interesse.
XVII Ciclo
1972
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
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Livres sur le sujet "Sistema informativo territoriale"

1

Bordonaro, Giuseppe. Carta archeologica e sistema informativo territoriale del comune di Baucina. Palermo : Università di Palermo, Dipartimento di beni culturali, 2011.

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2

Sicily (Italy). Dipartimento regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana, dir. Carta archeologica e sistema informativo territoriale del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento. Palermo : Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana, 2012.

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3

Ermini, Leonardo. Progetto di sistema informativo territoriale per la gestione, il monitoraggio e l'orientamento delle politiche del territorio, ambiente e agricoltura della provincia di Firenze. Milano : FrancoAngeli, 2004.

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4

Adriano, Gasparrini, Guidotti Paolo et Mantovani Mario, dir. Parole e immagini sul territorio : L'editoria sul Mugello e Val di Sieve : repertorio bibliografico sulle sezioni locali delle biblioteche pubbliche appartenenti al sistema informativo territoriale. Borgo San Lorenzo : Comunità Montana Zona E, 1994.

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5

Panero, Elisa. Insediamenti celtici e romani in una terra di confine : Materiali per un sistema informativo territoriale nel Verbano-Cusio- Ossola tra culture padano-italiche e apporti transalpini. Alessandria : Edizioni dell'Orso, 2003.

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6

Domingo, Angel Ros. Sistemas de información territorial. Madrid : Ministerio para las Administraciones Públicas, 1993.

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7

Martino, F. Di. I sistemi informativi territoriali : Teoria e metodi. Roma : Aracne, 2005.

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8

Carolis, Guido De. Sistemi informativi territoriali, teoria ed esperienze : Guida bibliografica. Firenze : Alinea, 1987.

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9

Vittorio, Borachia, et Paolillo Pier Luigi, dir. Territorio sistema complesso : Una valutazione critica delle variabili informative per una conoscenza delle risorse fisiche nel sistema territoriale urbano-agricolo. Milano, Italy : FrancoAngeli, 1993.

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10

Fracasso, Stefano. Modello integrato di monitoraggio su differenti realtà territoriali collegate ad un sistema informativo geografico. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2002.

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Chapitres de livres sur le sujet "Sistema informativo territoriale"

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Dematteis, Giuseppe. « I servizi ecosistemici nella riproduzione dei sistemi territoriali. Osservazioni da una ricerca sugli scambi montagna-città ». Dans I servizi ecosistemici nella pianificazione bioregionale, 47–57. Florence : Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-050-4.07.

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Résumé :
From a research for the Metropolitan City of Turin on the flows of matter, energy, services, people and information between the metro-mountain and metro-urban subsystems, it has emerged that the ecosystem flows always have a degree of openness to the outside, which requires an assessment of the positive or negative effects on ecosystems on a larger scale, up to the global one. In perspective, less sectoral and more multifunctional visions of the interventions seem to be required, which also recognize the mountain as a new central location as a privileged place to experiment with alternative life models.
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Lapčević, Milivoje. « IZVEŠTAVANjE O UČINCIMA U SISTEMU PRODUKCIJE JAVNIH DOBARA I USLUGA U REPUBLICI SRBIJI ». Dans XXI vek - vek usluga i uslužnog prava : Knj. 9, 385–96. University of Kragujevac, Faculty of Law, 2018. http://dx.doi.org/10.46793/xxiv-9.385l.

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Résumé :
The subject of research in this paper is the mechanism for reporting on the effects of budget users in Serbia in the system of production of public goods and services. Astuality of the topic stems from the fact that, starting from 2015, in Serbia has started the application of program budgeting at all levels of territorial-political organization, and whose substantive component is the tools for generating information on the level of effectiveness and efficiency of public spending of budget users. The paper will analyze the basic characteristics of the domestic normative framework in this area, with particular emphasis on those solutions that the domestic implementation environment of program budgeting has not yet fully grown.
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Karkocha, Małgorzata. « Kongres pokojowy w Szystowie (1790–1791) na łamach prasy warszawskiej ». Dans Władza i polityka w czasach nowożytnych. Dyplomacja i sprawy wewnętrzne. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2020. http://dx.doi.org/10.18778/8220-090-4.14.

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Résumé :
In the article, the Author outlined the course of the Austrian-Turkish peace negotiations in Sistova based on information published in the Polish-language Warsaw press. The talks, started in December 1790, were helding with the participation of representatives of the Triple Alliance of Loo (1788): Prussia, Great Britain and the Netherlands. As a result, Austria made peace with the Ottoman Empire (4 VIII 1791) on the basis of the territorial “status quo”, which terminated lasting since 1788 war between both countries. A separate convention stipulated that the emperor would retain Old Orşova with the adjacent district and a small area of Croatia till the Una river, with the Cettin and Drežnik fortresses. All in all, supplementing the press reports with findings of the literature on the subject, the Author managed to obtain a relatively complete and not yet fully studied in Polish historical literature image of the issue indicated in the title.
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Ferreira, Tassio Luís Silva, Taize Catarina Monteiro Silva, Bruno Wesley Bezerra Costa, Gustavo Campos de Lima, Kelly Crisane de Oliveira Castro Castanho et Orenzio Soler. « Institutionalization of pharmaceutical assistance in the municipality of Augusto Corrêa, State of Pará, Brazil ». Dans COLLECTION OF INTERNATIONAL TOPICS IN HEALTH SCIENCE- V1. Seven Editora, 2023. http://dx.doi.org/10.56238/colleinternhealthscienv1-065.

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Résumé :
Objective: To investigate the institutionalization of pharmaceutical assistance in the municipality of Augusto Corrêa, Pará. Method: Exploratory, retrospective and descriptive research, conducted in 2021. To obtain socioeconomic, demographic, epidemiological, health services, total health expenditure indicators, we used data from the Cadastro de Estabelecimentos de Saúde do Departamento de Informática do SUS, the Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística, the Instituto de Pesquisa Econômica Aplicada and the Sistema de Informação de Atenção Básica. ®For the information on governance practices, planning, management, technical-managerial and technical-assistance components of Pharmaceutical Assistance, structured forms were used, applied through the tool Survey Monkey Monkey, via Internet® , to the Pharmaceutical Assistance coordination of the Municipal Health Secretariat of the municipality of Augusto Corrêa, Pará. Results: Augusto Corrêa has an Estimated Population of 46,937 inhabitants in 2021 and Demographic Density of 37.10 inhabitants/km² in 2010. Territorial Area of 1.099,619 km² in 2020. It is part of the Amazon Biome, the Northeast Paraense Mesoregion, Bragantine Microregion. 0.520 Municipal Human Development Index in 2010. 0.4145 Gini Index of Percapita Household Income in 2010. Does not fully comply with governance practices at the pharmaceutical care technical coordination level; in particular, staffing and competencies, principles and behaviors, organizational leadership, stakeholder relations, organizational strategy, cross-organizational alignment, governance structure, risk management and internal control, internal audit, accountability, and transparency. Also, it did not meet all the components for Technical Management of Pharmaceutical Care and Clinical Management of Medication. Conclusion: It was found that there was not full compliance with the components of technical management of pharmaceutical assistance and clinical management of the drug; as well as, governance practices at the level of technical coordination of pharmaceutical assistance need to be improved; in particular, personnel and competencies, principles and behaviors, organizational leadership, relationship with stakeholders, organizational strategy, trans-organizational alignment, governance structure, risk management and internal control, internal audit, accountability and transparency.
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Actes de conférences sur le sujet "Sistema informativo territoriale"

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Garcia-Almirall, M. Pilar, Pau Queraltó Ros, Francesc Valls Dalmau et Rolando Mauricio Biere Arenas. « Prototipo SIG para la gestión patrimonial de suelo ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Mexicali : Universidad Autónoma de Baja California, 2010. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7619.

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Résumé :
El control del suelo en propiedad de cualquier gran entidad, pública o privada, con facultades para gestionar su transformación, constituye una necesidad de primer orden, ya que es fundamental conocer el patrimonio del que dispone, su localización y las restricciones jurídicas existentes, para realizar una correcta gestión de éste. En esta investigación se define, en una primera etapa, una metodología de análisis territorial, que en una segunda es utilizada para crear la arquitectura de datos de un prototipo gestor, para una entidad propietaria y gestora de suelo, basado en un Sistema de Información Geográfica. Este aplicativo SIG contiene información cartográfica, tanto propia como externa de dicha entidad, información alfanumérica vinculada y permite el cálculo del potencial urbanístico del suelo del sistema, fruto de la programación de rutinas sobre el software utilizado, que considera el planeamiento vigente, la estructura de propiedad, las limitaciones jurídicas, entre otras variables. Constituye otro objetivo generar informes de salida específicos, por lo que se realizan otras tareas de programación. El prototipo SIG para la gestión de suelo se convierte en una herramienta informática capaz de integrar toda la información en un mismo sistema gestor, el cual tiene como nexo la componente geoespacial que caracteriza a los Sistemas de Información Geográfica y que permite localizar en el territorio las propiedades y gestionarlas visualmente a través de un visualizador de mapas. Este aplicativo informático ofrece nuevas perspectivas a la disciplina de la Ordenación del Territorio y, particularmente, a las grandes entidades gestoras de suelo con necesidad de controlar su patrimonio de forma eficiente. The management of a large institution estate, either public or private, with capabilities to administer its transformation, plays an essential role since it is imperative that it is fully aware of which properties it owns, their location and the existing legal limitations to successfully manage them. This investigation establishes, in a first stage, a territorial analysis methodology, which in a second stage is used to build the data architecture of a software prototype for an institution of this kind, based on a Geographic Information System platform. This GIS application manages the cartographic information, either produced in-house or externally hosted, and its alphanumeric associated data. It allows the calculation of the development potential through several subroutines developed for the software used which consider, among other variables, the current planning, the ownership structure and the legal limitations. Another goal is the generation of tailor-made reports, for which some additional software development is made. This GIS for real estate management becomes a software tool capable of integrating scattered information into one single system. This system uses the geospatial component that is inherent to Geographical Information Systems as a link between this information, and it is capable of locating the properties in the territory and manage them visually through a map viewer. The software developed offers novel insights on the discipline of Territorial Planning and specifically for large land management institutions that need to efficiently control their estate.
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Cianci, Maria Grazia, Sara Colaceci et Francesca Paola Mondelli. « El sistema de relaciones territoriales entre las fortificaciones del Cilento interior. Una propuesta de estudio a través de SIG ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11400.

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Résumé :
The territorial relations system between the fortifications of the inner Cilento. A proposal for study through GISThe landscape of the Cilento and Vallo di Diano National Park, south of Campania, is dotted with a wide variety of fortresses, castles, towers and all kinds of fortifications. The populations who settled there since the early Middle Ages have left traces of their presence through buildings that, from the initial purpose of independent defense of the individual settlement, have changed over time, especially in the Norman period, in a broader system and structured for the control of the territory. The diversity of the architecture that we still find today, determined by the different origins of the fortifications (sometimes Lombard, sometimes Norman, up to the coastal towers built in the Angevin-Aragonese period to defend against Saracen incursions), however, hides a complex system that connects these artifacts, creating a network that covers large portions of the territory. It is not easy today to recognize such relationships and rebuild this network that has in fact laid the foundations for the current layout of the Cilento landscape. The aim of the research is therefore to study, recognize and map this structure through the use of historical maps and direct relief. Starting from the portion of the territory related to the area of the Ancient Cilento, identified by the Monte della Stella Massif, we intend to start a mapping of the fortifications through GIS in order to provide the tools for the study of the geometries and territorial relations that were established between the different settlements, and how these were placed with respect to the surrounding territory. The use of the territorial information systems will also allow a systematic data collection that will open the way for a subsequent phase of survey and documentation of the artifacts scattered over the territory, through which it will be possible to create a typological abacus of the fortifications related to the different historical phases.
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Barberis, Walter. « Ciudad urbótica contemporánea : urbanística y nuevas tecnologías al servicio de la calidad del espacio y los servicios urbanos ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Mexicali : Universidad Autónoma de Baja California, 2010. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7638.

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Résumé :
Las nuevas tecnologías en ámbito urbano inciden fuertemente en la calidad de vida de los ciudadanos, de los city users, de los turistas, pero también en la eficiencia de las empresas, de los servicios públicos y en la atractividad para nuevas inversiones. Todas estas condiciones colocan las ciudades en posiciones mas o menos ventajosas de un mapa global virtual. Las ciudades competitivas atraen recursos, capital humano, creatividad e impulsan el crecimiento socio-cultural y económico. El mayor desafío al que nos estamos enfrentando es la gestión, el control y el diseño de las ciudades que apoyan su funcionamiento en instrumentos casi completamente virtuales. La ciudad virtual no reemplaza en ninguna manera la ciudad real, solo la enriquece de complejidad y de componentes inmateriales. Contrariamente, los modelos de ordenamiento territorial tradicionales se vuelven obsoletos al encontrar nuevos y grandes flujos de información que circulan, en tiempo real. El uso de nuevas y modernas tecnologías en el campo del urbanismo (en la gestión del territorio) comporta un cambio radical de la lógica de intervención del sector publico. El concepto de urbótica, o sea, el desarrollo de sistemas inteligentes integrados a nivel urbano, hace indispensable la necesidad de replantearse la lógica de intervención en dicho contexto; no se trata de agregar automatismos a la gestión y al control de la ciudad (como en el caso de los relevadores de velocidad, de emisión de agentes contaminantes, etc.) sino de un re-pensamiento radical que parte desde el análisis, la proyectación, la ejecución, la puesta en servicio y la evaluación de todo el proceso de ordenamiento territorial. En este trabajo nos proponemos delinear escenarios de desarrollo urbano altamente tecnificados, donde emerge la complejidad de la superposición de la ciudad física con la nueva ciudad virtual. No nos basaremos en ámbitos territoriales definidos, sino en un modelo teórico que pone en relación los los siguientes ámbitos temáticos: - Servicios urbanos; - Transporte publico; - Gestión del trasporto privado; - Seguridad urbana; - Sistemas de información al ciudadano; - Sistema de monitoreo y evaluación del sistema urbano. El resultado final será una estructura compleja y de fácil lectura que permitirá identificar puntos críticos del encuentro entre el sistema urbano tradicional y el sistema urbano virtual. Creemos fuertemente que este sea, hoy más que nunca, el primer paso para la redefinición de políticas de gobierno y ordenamiento del territorio y que los escenarios de desarrollo urbótico sean una posible alternativa de intervención en la ciudad no planificada. En el desarrollo del documento trataremos de demostrar como las nuevas tecnologías hoy disponibles pueden ser combinadas de manera tal de mejorar la calidad urbana en la ciudad informal, irregular, dispersa, sin orden aparente. Basándonos en los resultados de investigaciones anteriores que demuestran que la ciudad informal sigue reglas de asentamiento y formas de relación sensibles a la aplicación de dispositivos capaces de interactuar tanto con los ciudadano como con los planificadores, o sea reactiva a la urbótica. New technologies in urban areas have a strong impact on the quality of life of citizens, city users, tourists, but also on the efficiency of enterprises, public services and the attractiveness for new investments. All these conditions place the cities in a more or less advantageous position of a virtual global map. Competitive cities attract resources, human capital, and creativity and drive the economic and socio-cultural growth. The biggest challenge we are facing is the management, control and design of cities supported on almost entirely virtual instruments. Virtual city does not replace in any way the actual city. It only improve it of complexity and intangible components. In contrast, traditional governance models become obsolete to find large new flows of information circulating in real time. The use of new and modern technologies in the field of urban planning (in the management of the territory) involves a radical change in the logic of public sector intervention. The concept of Urbótica, that is, the development of integrated intelligent systems for the city, makes compulsory the need to rethink the logic of intervention in the urban context, it is not automatically added to the management and control of the city (as in the case of the speed relay, emission of pollutants, etc.) but a radical re-thinking that starts from the analysis, the design, implementation, commissioning and evaluating the whole process. In this work we propose to delineate high tech urban development scenarios, where the complexity arises from the superposition of the physical city with the new virtual one. We will not rely on defined territorial areas, but in a theoretical model that relates the following subject areas: - Urban services; - Public transport; - Management of private transport; - Urban Security; - Citizen information systems; - Monitoring and assessment of urban system. The result is a complex structure but simply to be read that will identify critical points in the encounter between the traditional urban system and the possible virtual one. We strongly believe that this is, today more than ever, the first step in the redefinition of government policies and land use planning. The development of urban scenarios based on high tech development (urbótica) is a possible alternative of intervention on unplanned city. In developing the document will try to show how new technologies available today can be combined so as to improve the urban quality in the city informal, irregular, scattered city, which follows rules of settlement and forms of sensible relation to the implementation of devices capable of interacting with both citizens and planners, so that is reactive to the urbótica.
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Barros, Ana, Daniel Cardoso et Paulo Simões. « MODELAGEM DA INFORMAÇÃO E JUSTIÇA URBANA : Proposição de um indicador para aferir gentrificação ». Dans Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Bogotá : Universidad Piloto de Colombia, 2022. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.10079.

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Résumé :
Considering that it is necessary to understand a phenomenon to, only then, be possible to address it, this paper seeks to present the construction of an indicators system as a method to measure the propensity of a particular area to undergo gentrification processes. The research has as spatial cutout the municipality of Fortaleza, Brazil. The hypothesis presented is that Information Modeling, as a support to Urban Planning, can assist to describe and predict the occurrence of this phenomenon in order to contribute to its mitigation. For the methodological construction of the system, the research investigates the operational dimensions that should be addressed by a possible indicator of gentrification. We considered it pertinent to compose a system with indicators and data that could account for the vulnerability of residents, proximity to opportunities, and pressure to develop. Keywords: information modeling, gentrification, urban planning, urban indicators. Topic: territorial analysis and project. Partindo do entendimento de que é preciso compreender um fenômeno para só então ser possível endereçá-lo, o presente trabalho busca apresentar a construção de um sistema de indicadores que possa sugerir um método de medição da propensão de uma área particular a sofrer processos de gentrificação, tendo como recorte espacial o município de Fortaleza, Brasil. A hipótese apresentada é a de que a Modelagem da Informação, como suporte ao Planejamento Urbano, pode ajudar a conceber dispositivos que possam descrever e prever a ocorrência desse fenômeno a fim de contribuir para sua mitigação. Para construção metodológica do sistema de indicadores, após o levantamento de estudos de caso e revisão de literatura, partiu-se para o direcionamento das dimensões operacionais cabíveis a um possível indicador de gentrificação no município. Considerou-se pertinente a composição de um sistema formado por indicadores de vulnerabilidade dos residentes, a proximidade a oportunidades e pressão ao desenvolvimento. Palavras-chave: modelagem da informação, gentrificação, planejamento urbano, indicadores urbanos. Bloque temático: análisis y proyecto territorial.
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Lira da Silva, Natália Oliveira. « A representação identitária do patrimônio territorial de Linhares / Espírito Santo - Brasil ». Dans Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona : Maestría en Planeación Urbana y Regional. Pontificia Universidad Javeriana de Bogotá, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6018.

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Résumé :
A representação identitária como instrumento de identificação, interpretação e gestão dos recursos patrimoniais é abordada neste artigo em uma de suas funções iniciais, o conhecimento do lugar; particularizando-se na abordagem do patrimônio territorial do município de Linhares/ES, com objetivo de reconhecer elementos patrimoniais fortes o suficiente para constituírem representação identitária das coletividades sociais a eles referidos; e elaborar ensaio de representação identitária do território, para futura elaboração do atlas de preservação do patrimônio territorial de Linhares. Para tanto, utiliza-se as interfaces gráficas dos Sistemas de Informações Geográficas (SIGs, ou GIS, em inglês). Este estudo integra a investigação de mestrado em fase conclusiva intitulada: Metodologia de representação identitária do território: a água como elemento de identidade em Linhares/ES, desenvolvida tendo por hipótese que uma efetiva preservação do patrimônio territorial pressupõe identificar e mapear o patrimônio existente. The identity representation as a means of identification, interpretation and management of heritage resources is addressed in this article in one of his early roles , knowledge of the place , and it is particularized approach of the territorial heritage of the municipality of Linhares / ES , in order to recognize strong heritage elements enough to constitute identity representation of social collectivities referred to them , and draw test of identity representation of the territory for future elaboration atlas preservation of the territorial heritage of Linhares , using graphical interfaces of Geographic Information Systems ( GIS , in English ) . This study integrates research of Masters in concluding phase titled: Methodology of identity representation of the territory: water as an element of identity in Linhares / ES, developed with the hypothesis that an effective preservation of the territorial heritage presupposes identify and map existing heritage.
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Arnaiz Eguren, Ignacio. « Planeamiento digital, la primera pieza de una ciudad virtual de mantenimiento distribuido ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7581.

Texte intégral
Résumé :
En los últimos años se han planteado en España diversos sistemas para traducir el Planeamiento urbano a un sistema digital, (Extremadura, Castilla y León, Canarias…). En el presente trabajo se exponen las características principales que definen la propuesta de planeamiento digital establecida en el programa “Impulso del Urbanismo en Red” del Ministerio de Industria, cuya arquitectura ha sido definida por el autor de esta ponencia y que se resumen en: * La definición de una estructura de información encapsulable en un fichero GML capaz de contener cualquier plan independientemente de su origen, complejidad o función y que sea susceptible de asociarle códigos de seguridad que garanticen su inviolabilidad (firma electrónica). A tal efecto se establece un modelo de datos que contiene los componentes básicos de los planes y las relaciones entre ellos en un lenguaje de “operación” entre planes que permitan obtener un refundido mediante un mecanismo de computación automatizable. * La especificación y desarrollo de las herramientas de diseño de Planeamiento que faciliten a los equipos redactores construir planes digitales que cumplan la estructura digital establecida. * La formación de Registros administrativos de planeamiento digital, que controlan la situación del planeamiento mediante operaciones de inscripción, que son responsables de la publicidad del planeamiento y que incluyen funciones de validación, inscripción y refundido de los planes en sistemas de información territoriales que garanticen la vinculación jurídica no solo de los planes como piezas individuales sino también del refundido digital. * La especificación y desarrollo de las herramientas de control, validación y refundido que permitan mantener los registros de planeamiento digital por parte de las administraciones competentes. * La definición normalizada de los sistemas y lenguajes de visualización gráfica y acceso a la normativa que permitan utilizar Internet como canal único de acceso al Planeamiento y de obtención de planeamiento vinculante digital. * La especificación y desarrollo de las herramientas informáticas de explotación y consulta digital mediante servicios WMS, WFS y XML estándar. * La definición de estilos de representación consensuados y estables que faciliten la legibilidad del planeamiento independientemente de su productor, de su ámbito de aplicación o de la legislación de base en la que se apoye. La definición de un marco legislativo urbanístico estatal, regional y municipal que contemple estos sistemas de planeamiento digital vinculante. * El establecimiento de las bases para la normalización de conceptos urbanísticos que faciliten la integración del planeamiento en los niveles municipal, regional y estatal y los mecanismos de agregación y reutilización desde los niveles de más detalle a los menos. * La mejora de los procesos de tramitación del planeamiento, convirtiendo todo el ciclo de vida del plan en digital, asegurando su carácter participativo, dando valor jurídico a los sistemas de notificación basados en técnicas electrónicas, construyendo los sistemas de acceso universal a los planes mediante Internet que permitan consultar el plan y presentar sugerencias y alegaciones, con las siguientes condiciones: que el plan a consultar corresponda exactamente con el plan aprobado, que la información disponible corresponda a la totalidad del plan, que el sistema de representación y navegación esté construido de tal forma que permita acceder fácilmente a toda la información disponible y, finalmente, construyendo sistemas de análisis y validación de la calidad de los planes, como ayuda al informe técnico preceptivo para su aprobación. La ponencia presenta una solución que cumple todas estas condiciones y que se postula como un posible estándar para la sistematización y digitalización del Planeamiento Urbano, como fase inicial para la incorporación de los procesos de gestión y ejecución urbanas hasta configurar un sistema de gestión integral de la información territorial. Recently in Spain have emerged several technologies to convert urban planning into a digital system (Extremadura, Castilla y León, Canary Islands…). In this document are set out the main features that describe the proposal of digital urban planning included in the program “Impulso del Urbanismo en Red” started by the Ministry of Industry of Spain, whose computing architecture has been designed by the author of this paper and summarized in the following items: * Definition of an information structure incorporated in a GML file capable to contain any plan regardless of their origin, complexity or duty and to be able to associate security codes to ensure their inviolability (electronic signature). For such purpose is established a data model which contains the main components and the relationships between them in a language of “operation” among several plans in order to achieve an adapted plan through a computing automated mechanism. * Specification and development of all the drawing tools for urban planning in order to make easier the duty of urban planning editors to make digital plans with a digital structure established. * Creation of official registries for urban planning to control the state of those documents by registration tasks. These registries are responsible of publishing the plans, and include validation, registration and adaptation of urban planning in regional information systems that ensure legal effectiveness not only for the separated plan but also the final adapted plan. * Developing tools to control, to validate and to adapt the plans in order to keep maintained the digital registries by the relevant authorities. * Standardize definition of systems and languages for graphic viewing and provide the access to the legal documents of urban planning and for using Internet as the only access channel to these documents and a way to obtain digital planning with total legal effectiveness. * Specification and development of computing tools to provide consulting services through standard WMS, WFS and XML services. Reach a consensus in the definition of stable drawing styles that facilitates legibility of urban planning regardless of producer, range or legal documents that supports them. * Definition of a city planning legal framework (state, regional) that consider these digital planning systems. * Establishment of the basis for standardization developments of urban planning concepts that facilitate its integration in the different state or regional levels and set all the mechanisms of aggregation and reuse of these levels gradually. * Improving the stages of official processes in urban planning, making the entire life cycle of digital plan ensuring its participative role, giving legal status to the reported systems based on digital techniques, building universal access systems through Internet to consult, suggest and complain with the following conditions: the consulted plan must correspond to the approved one; the information available must correspond to the whole plan; consulting and navigation system shall become so simple that allows easy access to all the information; finally, analysis and validation systems must be designed to verify the quality of the plans as an assistance to the legal report for approval. This document sets out a solution that comply all these conditions and it stands as a possible standard for urban planning systematization and digitization, as first stage for adding management and building processes in order to make a whole territorial information system
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Lecuna Piatti, Carolina Ruth. « Metodología para la caracterización y monitoreo del paisaje costero : como establecer medidas preventivas para el Ordenamiento Territorial ». Dans Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona : Facultad de Arquitectura. Universidad de la República, 2015. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6176.

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Résumé :
La investigación diseña una metodología para determinar las afectaciones del Paisaje Costero con el fin de establecer medidas preventivas para su Ordenamiento Territorial. Siendo capaz de ser aplicada a diversos paisajes costeros a partir de estudios de imágenes satelitales, de la fotografía como herramienta gráfica, del desarrollo de un sistema de información geográfico, de cartografías de valoración, así como de análisis cualitativos y cuantitativos, determinando las variables e indicadores del Paisaje Costero. Como herramienta es aplicada en un caso de estudio específico, el balneario Diamante de La Pedrera, Departamento de Rocha, entre Ruta 10 y la costa atlántica. Seleccionado por tratarse de un territorio poco explorado y sometido a presiones de ocupación por la existencia de una propuesta de fraccionamiento para uso turístico residencial. Research designs a methodology to determine the damages Coastal Landscape in order to establish preventive measures for Landscape Planning Management. Being able to be applied to different coastal landscapes. Some tools used: studies of satellite image, photography and graphic tool, development of a geographic information system for evaluation maps, as well as qualitative and quantitative analyzes and identification variables and Coastal Landscape indicators. This methodology is applied to a specific case study, “Diamante de la Pedrera”, Rocha, between Route 10 and the Atlantic coast. Selected to be an unexplored territory and now under pressure to be built-up, existing for this area a residential tourism project.
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de Resende Neves, Francisa Joana, et Ana Lídia Virtudes. « GIS model for management of expansion areas : the case of Belmonte ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7536.

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Résumé :
Um dos mais importantes desempenhos dos Municípios em Portugal passa, em grande escala, pela gestão territorial, tarefa que tem vindo a enfrentar alguns obstáculos quanto à sua eficácia. Estes obstáculos têm relevância acrescida devido a lacunas na gestão de áreas de expansão urbana, tradicionalmente dispersas que correspondem aos espaços contíguos às zonas urbanas consolidadas,historicamente compactas para onde estas se poderão expandir. Ora, é precisamente nas áreas de expansão urbana, caracterizadas pelas baixas densidades, quer populacional quer habitacional, onde freqüentemente permanecem atividades de cariz dominante não urbano, de índole agrícola, que são entendidas como locais de reserva para o crescimento urbano futuro, que se registra uma maior dinâmica nas alterações de ocupação e utilização do território, em resultado da forte iniciativa privada. Esta iniciativa é freqüentemente morosa na sua execução e ineficaz quanto à continuidade com a envolvente, devido à deficiente informação disponibilizada pelo Município quanto às regras urbanísticas vigentes, ou devido ao deficiente entendimento dessas mesmas regras por parte dos agentes privados. Conseqüentemente, poder-se-á referir que a inexistência de um modelo de gestão territorial, organizado e simples que possa disponibilizar de forma eficaz a informação quanto às regras de ocupação e utilização do solo vigente, quer na óptica dos munícipes na sua iniciativa privada de intervir no território, quer na óptica do Município na sua tarefa técnica de fazer cumprir essas mesmas regras, tem vindo a agravar esta problemática, designadamente, dificultando a monetarização do processo. Verifica-se, assim, a necessidade de evoluir no modo de disponibilizar ao cidadão toda a informação relativa às possibilidades de ocupação e utilização do solo, incluindo as faculdades de edificar e de urbanizar, como as condicionantes que limitam o direito de propriedade e o uso do solo, provenientes dos conteúdos conceptuais dos instrumentos de gestão territorial de âmbito municipal. Atualmente, os vários instrumentos utilizados na gestão do território, a nível municipal, têm vindo a ser acompanhados com alguns softwares em desenvolvimento, como os Sistemas de Informação Geográfica, capazes de expor com maior facilidade e eficácia uma quantidade cada vez maior e mais complexa de informação, num processo moroso. Com este tipo de aplicações é possível, por exemplo, sobrepor a um Ortofotomapa de uma determinada parcela do território, a informação proveniente do elemento chave da gestão territorial de âmbito municipal, o Plano Diretor Municipal, das suas cartas de condicionantes, mapas da rede hidrográfica entre outras. Este artigo apresenta um modelo de gestão territorial aplicado às áreas de expansão urbana do conselho de Belmonte, localizado no interior do país junto à fronteira com a Espanha, recorrendo a uma base dedados e aos Sistemas de Informação Geográfica. Este modelo pretende servir de apoio à iniciativa privada bem como ao Município ao qual competirá assegurar a sua monitorização. *** ENG: One of the most important jobs of the Municipal Town Hall (MTH) is, largely, to manage the territory, which is something which has its difficulties along the way. These obstacles are even more relevant considering there are gaps in the management of areas where there is urban expansion, traditionally scattered; diversec ty; which correspond to the spaces adjacent to the consolidated urban areas, historically compact city into which these will be able to expand. It is precisely in the areas of urbane expansion, characterized by low densities, both in terms of population and housing, where frequently activities of a non-urban nature, of agricultural nature for example, which are considered as areas of future urban growth, which register a greater dynamic in the alterations of occupation and utilization of the territory, as a result of a strong private initiative. This initiative is frequently slow in its execution and ineffective with regards to continuity with the surroundings, due to the defective available information by the Local authority (MTH) with regard to the town planning rules in force, or due to the defective understanding of the same rules on the part of the private agents. As a result, we could say that the inexistence of any kind of territorial management model, organised and simple, and which could efficiently provide information regarding the rules of occupation and utilization, whether it be in the sight of the municipality in its private enterprise in the territory, or whether it be in the sight of the municipality in its technical role to enforce the keeping of these same rules, has come to aggravate this very issue, namely, making more difficult the monitoring of the process. In this we can confirm the necessity to evolve in the manner of making available to the citizen all the town planning information relative the possibilities of occupation and utilization of the land, including the facilities to build and urbanize as well as the conditioning factors which limit and rights of the owner in the occupation and utilization of the land, originating from the conceptual contents of the instruments of territorial management of the municipality. At present, the various instruments used in the management of territory in Portugal, on a municipal level,have come to be accompanied by various software currently being developed, such as Geographical Information Systems (GIS), able to expose with greater ease and efficiency a growing quantity and greater complexity of information, in a slow process. With these types of applications it is possible, for example, to superimpose an Ortophotomap of a determined piece of the territory, the information originating from the key element of the territorial management of municipal extent, the Municipal Director Plan, of its letters of restrictions, maps of the hydrographical network amongst other such things. This article presents a model of territorial management applied to the areas of expansion of the district of Belmonte, located in the interior of the country close to the border with Spain, resorting to a data base and to the Geographical Information Systems. This model intends to serve as a support to the private enterprise as well as to the Local authority to which it will compete to secure its monitoring.
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Biere Arenas, Rolando Mauricio, et Nicolas Colaninno. « Entornos virtuales de ciudad : SIG, modelos 3D y simulaciones de alta definición ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7948.

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Résumé :
La actual situación de las ciudades, la densificación de sus áreas urbanas, así como la complejidad de sus actividades y la transformación de sus centros históricos, son cuestiones que exigen el desarrollo de exhaustivos análisis previos a las decisiones para su transformación. Desde esta perspectiva, en los últimos años, las Tecnologías de la Información y la Comunicación (TIC) han significado un avance fundamental como evolución de las herramientas tradicionales no sólo de análisis, sino también de representación, visualización y simulación de los entornos urbanos y arquitectónicos. Diversas ciudades y territorios han desarrollado Sistemas de Información Geográfica (SIG) para gestionar sus datos, así como modelos virtuales 3D, a modo de herramientas de ayuda para afrontar sus procesos de gestión. El manejo de un volumen cada vez mayor de datos y sus constantes cambios, exige una mayor eficacia en su control, y para ello la generación de éstos modelos virtuales, surge como una estrategia de conocimiento integral de la realidad, útil para usuarios y administraciones con competencias territoriales para visualizar las características de la realidad, mediante la integración de herramientas de SIG y Realidad Virtual en entornos interactivos de alta definición, territoriales, urbanos, históricos y arqueológicos, de manera que permitan acercar al ciudadano al mejor conocimiento de su entorno, a no olvidar el origen del mismo y a entender el real sentido de éste como un lugar. La aplicación de fórmulas y algoritmos precisos para generar modelos y simulaciones aumentadas de elementos arquitectónicos y entornos urbanos de alta precisión, permite analizar además sus lógicas constructivas y estructurales. En este sentido el uso de instrumentos como los escáneres laser terrestres, en la toma de datos de la realidad, permite contrastar de forma rápida y eficiente, estas fórmulas, evaluar sus comportamientos y tomar medidas para el modelado y la prevención de posibles colapsos de los edificios, para la aplicación de técnicas de tratamiento de imágenes sobre los modelos, así como para la incorporación de recursos de animación y de navegación interactiva, tanto en la escala arquitectónica como en la urbana. The current situation of cities, the densification of their urban areas, as well as the complexity of their activities and the transformation of their historic canters, are questions that require a complex analysis, previous to decide their transformation. From this perspective, in recent years, the Information Technology and Communication (ICT) have meant a fundamental advance as an evolution of the traditional tools, not only of analysis but also of representation, visualization and simulation of urban and architectural environments. Diverse cities and territories have developed Geographic Information Systems (GIS) to manage their data, as well as 3D virtual models, as tools to help in confronting these processes of management. The management of an ever greater volume of data and its constant changes, requires a greater efficacy in its control, and for this the generation of these virtual models, arises like a strategy of integral knowledge of reality, useful for users and administrations with territorial competences to visualize the characteristics of reality, by means of the integration of GIS and Virtual Reality tools in high definition interactive, territorial, urban, historic and archaeological environments, so which lead the citizen to the best knowledge of their environment, not to forget its origin and understand the true meaning of it as a place. The application of formulas and precise algorithms to generate models of architectural elements, allows for the analysis of its constructive and structural logics. In this sense the use of precision instruments such as laser scanners, in obtaining data of the reality, permits contrasting these formulae rapidly and efficiently, evaluating its performance and taking measures in order to predict the possible collapse of buildings, for the application of image, processing techniques on the models and resources for incorporate animation and interactive navigation, in architectural and urban scale.
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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano et Alessandro Micucci. « Le trasformazioni dello spazio urbano : la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

Texte intégral
Résumé :
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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