Littérature scientifique sur le sujet « Sistema formativo in ambito sanitario »

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Articles de revues sur le sujet "Sistema formativo in ambito sanitario"

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Colarusso, S. « A survey to photograph Italy’s young diabetology ». Journal of AMD 24, no 4 (février 2022) : 288. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.9.

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Résumé :
Il Gruppo Nazionale Giovani AMD ha condotto nel Gennaio 2020 una survey rivolta a giovani diabetologi under 45, al fine di ottenere un’istantanea della next generation diabetologica. La survey, partita il 15 gennaio 2020 via mail (Google Moduli), ha incluso 23 quesiti, suddivisi per sezioni: raccolta dati anagrafici, genere/formazione, contesto lavorativo (tipologia di contratto, sede lavorativa, attività prevalente), criticità/esigenze, rapporti con le società medicoscientifiche, utilizzo dei canali social, grado di motivazione. Fra i 259 giovani diabetologi che hanno partecipato alla survey (età: 55% 30-40, 27% 40-45, 8% <30) notevole è stata la differenza di genere con prevalenza del sesso femminile (64% ). La predominante specializzazione indicata è l’endocrinologia (~71%); circa il 45% dei giovani diabetologi italiani lavora con un contratto di dipendenza, il 25% come libero professionista e circa il 17% in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale come specialista ambulatoriale territoriale. Nel 73% dei casi il tipo di attività svolta è prevalentemente/ esclusivamente ambulatoriale , il 54% la svolge in prevalente ambito diabetologico, il 42% anche endocrinologico. Tramite una scala di grading numerico (punteggio da 1 a 4) le maggiori criticità indicate sono: l’organizzazione lavorativa, la mancanza del team diabetologico, l’impossibilità di prescrivere farmaci richiedenti un piano terapeutico se non con un contratto di lavoro pubblico, gli spazi fisici delle strutture lavorative. Fra le principali esigenze rilevate al primo posto l’implementazione della formazione professionale (73%). Le aree di maggior interesse sono: terapie innovative, tecnologie, diabete e gravidanza, telemedicina, educazione terapeutica. L’80% dei giovani diabetologi ha espresso un alto livello di motivazione ad essere coinvolti in iniziative associative grazie alla nascita del Gruppo Nazionale Giovani AMD. La forte motivazione dei giovani diabetologi rappresenta un’ottima base e punto di partenza per favorire una collaborazione fra le classi dirigenziali attuali e future, approntando insieme dei percorsi di crescita e formazione professionali in linea con il sapere, saper fare e saper essere. PAROLE CHIAVE giovane diabetologo; setting lavorativo; bisogni formativi; motivazione.
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Zanutto, Alberto, et Enrico Maria Piras. « Al "gran ballo" delle Ict in ambito sanitario : la presentazione del sistema Phr ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 235–46. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122017.

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Résumé :
Il paper affronta nello specifico il processo di presentazione di una innovazione Ict, applicata al sistema sanitario, che mette i pazienti al centro di un nuovo dispositivo di archiviazione e gestione dei dati sanitari. Un sistema che in letteratura viene definito Personal Health Record (Phr). La Phr si presenta come una innovazione tecnologica che ridefinisce il ruolo del cittadino nei confronti del sistema sanitario tradizionale. Il cittadino, infatti, non viene più considerato qui come l'oggetto descritto nei documenti scambiati tra medici, quanto piuttosto l'attore maggiormente interessato al fluire delle proprie informazioni sanitarie nella rete dei curanti, al fine di assicurarsi la migliore assistenza possibile. L'attivitŕ di campo, durata circa due anni, ha permesso di ricostruire e analizzare la transizione che ha visto questa tecnologia passare dall'enunciazione iniziale alla concretezza tangibile della sperimentazione. Attraverso la metafora del "presentarsi in societŕ", vicenda tipica dei ricevimenti e dei balli organizzati dai ceti nobili nell'epoca moderna, si cerca di riflettere su come i sistemi Ict di nuova concezione affrontino l'arena eterogenea dei sistemi informativi residenti e si intersechino con altri sistemi preesistenti dotati di specifiche "capacitŕ" politiche.
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Puca, Antonio. « Economia e politica come ideologia : Il problema del razionamento delle cure sanitarie ». Medicina e Morale 42, no 2 (30 avril 1993) : 307–30. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1059.

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Résumé :
Lo studio prende in esame il problema dell'allocazione delle risorse in ambito sanitario valutandone le implicazioni etiche e sociali. Dopo un'analisi sociologica di modelli di organizzazione sanitaria, l'Autore fa una valutazione etica del problema, sottolineando come la razionalizzazione del sistema assistenziale e delle prestazioni venga prima del razionamento delle cure sanitarie. Ma qualora questo si renda necessario occorre far riferimento ad alcuni criteri: l'etica delle virtù; le procedure pubbliche; l'equa distribuzione, una buona pratica medica, il ruolo dei cristiani, tenendo presente che il medico non può essere il controllore delle risorse per via dei suoi obblighi morali nei confronti del paziente.
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Cervia, Silvia. « Governare la salute. Una riflessione sul modello di network toscano ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 4 (novembre 2011) : 101–20. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004007.

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Résumé :
Le trasformazioni dell'epoca post-moderna hanno inciso tanto profondamente sui sistemi sanitari da metterne in discussione il meccanismo stesso di legittimazione. Guardare alla salute come al risultato di un complesso sistema di variabili biologiche, fisiologiche, economiche, culturali e sociali implica infatti un ripensamento del tradizionale assetto di, fondato sulle gerarchie burocratiche e sui saperi esperti. Emergono cosě nuove forme di regolazionein grado di agire sulle diverse variabili intervenienti attraverso percorsi e processi di cooperazione tra i diversi attori pubblici e privati (). A partire dai diversi assetti di potere che un sistema a rete puň descrivere, l'articolo esplora i cambiamenti intervenuti sull'assetto dei poteri regolativi in ambito sanitario per individuare i principi ispiratori del modello didefinito dalla Regione Toscana attraverso le "Societŕ della Salute".
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Fucci, Stefania. « Un diritto nel "labirinto" : la salute tra livelli essenziali di assistenza e costi standard ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (juillet 2012) : 69–87. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002004.

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Résumé :
La Costituzione italiana ha riconosciuto il diritto alla salute come diritto soggettivo, che si sostanzia in una pretesa da parte dei cittadini a ottenere prestazioni e servizi, e in un correlativo obbligo in capo allo Stato di fornirli. In Italia, le politiche sanitarie adottate a partire dal 1948 sono state di fatto il risultato del contemperamento di due differenti esigenze: il soddisfacimento, da un lato, di tale diritto soggettivo, e dall'altro, di obiettivi di politica economica. Il lavoro passa in rassegna i principali dettati normativi che hanno avuto a oggetto il sistema sanitario italiano a partire dalla legge 833/78, per giungere all'analisi e alla discussione del recente decreto legislativo (n. 68/2011) che dŕ attuazione al federalismo fiscale in ambito sanitario, al fine di mettere in evidenza gli aspetti che sembrano andare nella direzione del riconoscimento del diritto sostanziale, e quelli che possono, invece, impedirne il pieno soddisfacimento.
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D’Ugo, D., A. Cambieri, L. Mascellari et F. Berloco. « Organizzazione e management per la qualità totale della prestazione sanitaria ». Medicina e Morale 45, no 2 (30 avril 1996) : 251–70. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.914.

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Résumé :
Uno dei temi di maggiore interesse ed attualità in ambito sanitario è la necessità di conciliare l’attenzione verso le esigenze assistenziali della popolazione con il contenimento dei costi, di per sé in crescita costante e per molti aspetti incontrollabile. Questa sfida è stata sino ad oggi solo in parte raccolta dal nostro Sistema Sanitario, anche a causa di una incompleta ed inadeguata formazione degli operatori su tali tematiche. Nondimeno, le ricerche finalizzate ad un più razionale utilizzo delle risorse disponibili sono sempre più numerose ed - ovviamente - coinvolgono direttamente i clinici. Tra gli aspetti indagati frequentemente vi è quello che concerne l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri. Muovendo da queste considerazioni gli Autori hanno voluto analizzare i margini di azione entro cui è possibile impostare seri programmi di tutela dei bisogni collettivi di salute che soddisfino sia le esigenze di una maggiore qualità delle prestazioni sanitarie - anche attraverso soluzioni organizzative alternative rispetto al ricovero tradizionale - sia i necessari requisiti di eticità, secondo la visione morale personalistica.
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Torres, Miquel, Francesc Cardellach, Magdalena Bundó et Josep Anton Capdevila. « Sistema formativo MIR : propuesta de cambios para la adecuación a las necesidades del modelo sanitario ». Medicina Clínica 131, no 20 (décembre 2008) : 777–82. http://dx.doi.org/10.1016/s0025-7753(08)75504-0.

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Bignamini, Angelo A. « La persona centro e misura di ogni sistema sanitario ». Medicina e Morale 51, no 1 (28 février 2002) : 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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Résumé :
L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Velotti, Patrizia, Cecilia Serena Pace, Valentina Patti et Giulio Cesare Zavattini. « Del transitare nel focus group : riflessioni a margine di un'esperienza ». GRUPPI, no 2 (avril 2011) : 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002008.

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Résumé :
I fenomeni migratori si contraddistinguono come una realtŕ estremamente attuale, densa di implicazioni che meritano di essere approfondite. In ambito sanitario, l'area relativa alle professioni di cura si caratterizza come un importante settore nel quale poter valutare e studiare gli effetti e le peculiaritŕ di una crescente multiculturalitŕ. Ed č qui che nel corso degli ultimi anni lo studio dei concetti della salute, della malattia e della cura nei campioni di utenti si č rivelato particolarmente proficuo mettendo in evidenza le possibili dissimilaritŕ di queste concezioni in seno alle varie culture. Attualmente, tuttavia, la massiccia immissione di personale, soprattutto infermieristico, proveniente da altri contesti porta gli stessi professionisti della salute a lavorare in équipe che, oltre che interdisciplinari, risultano molto spesso anche multi-culturali. In questo senso, il migrante non dovrebbe piů essere concepito solamente come utente dei servizi, ma anche come operatore e dunque come parte integrante del sistema sanitario in cui si inserisce. In risposta al rinnovato interesse verso le eventuali differenze, sia nelle modalitŕ di rappresentare la salute e la malattia, sia negli aspetti relativi al modo in cui i diversi gruppi culturali intendono il "fornire cure" č stata condotta la ricerca qualitativa alla quale questo lavoro fa riferimento.
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Represas Carrera, Francisco Jesús, Lorena Comesaña Diego, Álvaro Carrera García, Manuel Vidal Fernández Fernández, Francisco Javier Rodríguez Iglesias, Ana Isabel Calvo Pérez et Rita Díaz Hoyos. « Situación actual de la especialidad de Enfermería Familiar y Comunitaria en España ». Enfermería Global 15, no 4 (27 septembre 2016) : 197. http://dx.doi.org/10.6018/eglobal.15.4.225041.

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Résumé :
bjetivo: Conocer la realidad sobre la aplicación del programa formativo en cada una de las Unidades Docentes Multiprofesionales de Atención Familiar y Comunitaria, y también describir la situación actual y perspectivas laborales de los actuales especialistas de Enfermería Familiar y Comunitaria.<br />Método: Estudio descriptivo de corte transversal realizado durante los meses de Septiembre y Octubre del 2014 a los profesionales residentes y especialistas de Enfermería Familiar y Comunitaria de toda España. Para obtener los datos se facilitó de forma online un cuestionario autoadministrado de carácter voluntario y anónimo, el cual fue elaborado por un grupo de expertos en la especialidad de Enfermería Familiar y Comunitaria pertenecientes a la Asociación Gallega de Enfermería Familiar y Comunitaria de Galicia (AGEFEC).<br />Resultados: Se estudió una muestra de 342 profesionales. El 69% eran residentes y el 31% especialistas en Enfermería Familiar y Comunitaria. El 54% de los especialistas y el 56% de los residentes indican un déficit en la adquisición de competencias recogidas en el programa formativo de su especialidad. El 46% de los especialistas está trabajando actualmente en el ámbito de la Atención Primaria. <br />Conclusiones: Resulta de vital importancia ofrecer una formación especializada en Enfermería Familiar y Comunitaria lo más homogenizada posible, sirviendo como un instrumento necesario para garantizar la calidad de la formación en todo el sistema sanitario.<br /><br />
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Thèses sur le sujet "Sistema formativo in ambito sanitario"

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Cocchio, S. « Costruzione di un sistema di dati integrato e suo utilizzo in ambito sanitario ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424984.

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Résumé :
In the field of healthcare, programming is of vital importance for the future development of health system with regard to the scarcity of resources and to the increasing needs of the population. Routinely and systematically collected health-related information represents a major potential within epidemiology, since it refers to a volume of population that can achieve a considerable size. Besides, the bigger the impact of data on management process, the better the quality. Health data storage is unevenly distributed among public health authorities and undergoes specific national and regional regulations, with current limitation of this information being separately organized and managed. The present paper has the following major objectives: the development of an “Integrated Epidemiological System” (IES) of health surveillance, the application of IES to different local authorities (municipal, local corporate and regional) and the evaluation of its reproducibility and application in terms of prevention and therapy. A thorough description is provided about the construction phases, consisting in supply, data quality evaluation, record linkage of archives with sanitary registers and in frequency estimates production. Design and application of various algorithms suitable for frequency estimates production and the health profile description of subjects living in the analyzed geographical areas are particularly emphasised. The sources used are sanitary registers, mortality data, hospital discharge forms, pharmaceutical prescriptions, ticket exemptions and immunization registries. Such sources are differently utilised in the three application experiences. Collected data are applied to all residents and longitudinal cohorts (elderly and children) are built. Results indicate the possibility of applying IES to the definition of a community health profile and its utilisation as a tool for the assessment of preventive and therapeutical programmes. In this paper, results achieved in the three applications are provided in detail. To summarise, the study highlighted how the integrated epidemiological system can be developed and replicated both on a local and on a regional level. Its usage makes it possible to meet the increasing needs expressed to health authorities’ facilities and represents a useful tool in the evaluation phase of preventive programmes and treatment processes. Its application to large populations through the construction of residing and historical longitudinal cohorts allows to identify, confirm or exclude possible factors associated to a higher risk of occurrence of particular events (i.g. even on an environmental study). To conclude, integrating data from multiple sanitary sources turns out to be a useful instrument we can take advantage of in different contexts, enabling to perform reasonably prompt analysis with limited resources.
In ambito sanitario, la programmazione riveste un’importanza cruciale per il futuro sviluppo del sistema sanitario in relazione sia alla scarsità di risorse che ai crescenti bisogni della popolazione. Le informazioni sanitarie che vengono raccolte in modo routinario e sistematico rappresentano un potenziale importante in ambito epidemiologico in quanto si riferiscono ad un volume di popolazione che può assumere dimensioni notevoli e la loro qualità sarà tanto maggiore quanto maggiore è il loro impatto sul processo gestionale. La prassi di archiviazione di dati sanitari è diffusa presso tutte le Aziende Sanitarie in modo disomogeneo ed è sottoposta a specifici regolamenti nazionali e regionali con il limite attuale che tali informazioni sono organizzate e gestite separatamente. Il presente elaborato ha come obbiettivi primari lo sviluppo di un “Sistema Epidemiologico Integrato” (SEI) di sorveglianza sanitaria, l’applicazione del SEI a diverse realtà territoriali (comunale, Aziendale e Regionale) e la valutazione della replicabilità ed applicazione in ambito preventivo e terapeutico. Vengono descritte le fasi di costruzione che constano nell’alimentazione, nella valutazione della qualità dei dati, nel record linkage degli archivi con l’Anagrafe Sanitaria e nella produzione di stime di frequenza. Particolare rilievo viene dato alla costruzione e applicazione dei vari algoritmi atti a produrre le stime di frequenza ed a descrivere il profilo sanitario dei soggetti residenti nelle aree geografiche analizzate. Le fonti utilizzate sono anagrafe sanitaria, mortalità, schede di dimissione ospedaliere, prescrizioni farmaceutiche, esenzioni ticket e anagrafe vaccinale. Tali fonti sono utilizzate in modo diverso nelle tre esperienze applicative. Le informazioni raccolte sono applicate a tutti i residenti e vengono costruite coorti longitudinali (anziani e bambini). I risultati indicano la possibilità di impiego del SEI nella definizione del profilo di salute di una comunità e del suo utilizzo come strumento di valutazione dei programmi preventivi e terapeutici. Nell’elaborato sono dettagliatamente indicati i risultati raggiunti nei tre contesti di applicazione. In sintesi, lo studio ha permesso di evidenziare come il sistema epidemiologico integrato è sviluppabile e replicabile sia a livello locale che regionale. Il suo impiego permette di rispondere, ai crescenti bisogni espressi alle strutture Aziendali e rappresenta uno strumento utile nella fase di valutazione dei programmi preventivi e nei percorsi terapeutici. La sua applicazione su grandi popolazioni, mediante la costruzione di coorti residenziali e storiche longitudinali, permette di identificare, confermare o escludere eventuali fattori associati ad un maggior rischio nella comparsa di particolari eventi (i.e. anche a livello ambientale). Concludendo, l’integrazione dei dati di fonti sanitari diverse si è rilevato uno strumento utile e fruibile in contesti diversi, permettendo di eseguire analisi in tempi relativamente brevi e con risorse limitate.
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Pabich, Marcin Tomasz. « Progettazione e Sviluppo di un Sistema a Microservizi interoperabile e modulare per Televisite in Ambito Sanitario ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23169/.

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Résumé :
La pandemia Covid-19 ha provocato un maggiore interesse da parte delle aziende a modernizzare il campo della sanità digitale. La volontà di colmare alcune delle lacune nell'ambito analizzato fa nascere l'esigenza di creare sistemi, nell'era dell'Industria 4.0, capaci di affrontare con uno sguardo moderno le possibilità offerte. Nella Tesi proposta viene affrontata la progettazione e la realizzazione di un sistema modulare, in grado di permettere la fruizione di un servizio legato al mondo delle Televisite. Si vuole porre particolare attenzione agli standard esistenti nell'ambito della Telemdicina, proponendo una soluzione volta a garantire l'interoperabilità tra i sistemi che ne fanno uso. Inoltre, prevedendo sin dall'inizio una progettazione modulare dei componenti che comporranno il sistema, si vuole sottolineare l'importanza di una buona architettura, capace di partire da contesti generici (come una videochiamata) e adattarsi a quelli più specifici (come la Televisita).
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Tarantino, Chiara. « Estensione e potenziamento di un sistema per il tracciamento in ambito sanitario : il progetto tracking for care come caso di studio ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23291/.

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Résumé :
Un ruolo centrale nella quarta rivoluzione industriale è ricoperto dall’IoT. Tra i vari ambiti dove l’applicazione di tali tecnologie potrebbe migliorare la qualità del servizio offerto, ma purtroppo ancora oggi è arretrata, c’è quello sanitario: si parla in questo caso di Internet of Healthcare Things. Tale impiego modifica anche la visione dell’ospedale che diventa smart: tutto il possibile viene automatizzato al servizio dei pazienti e per facilitare il lavoro dei medici. Per raggiungere ciò, il monitoraggio diventa basilare poiché le informazioni raccolte sono usate in varie attività primarie, quindi affinché esso sia il più possibile completo, corretto e accurato è necessario affidarlo maggiormente alle tecnologie IoHT in modo da ridurre l’onere per il personale sanitario. In tale ambito si colloca il caso di studio trattato in questa tesi: il progetto Tracking For Care. L’elaborato si concentrerà in particolare su Trauma Tracker, un sistema di tracciamento appartenente al T4C, che aiuta i medici a gestire situazioni di emergenza che coinvolgono pazienti traumatizzati automatizzando il più possibile la raccolta in real-time delle informazioni rilevanti. Poiché ora gestisce solo la parte intraospedaliera, si è deciso di sviluppare il sistema PreH per monitorare la fase preospedaliera. In questa tesi verrà potenziato ed esteso tale sistema già esistente per avvicinarsi sempre più a una versione completamente operativa. Dopo un’introduzione sull'applicazione dell'IoT in ambito sanitario e nell'Ospedale 4.0, verrà presentato l’argomento del tracciamento portando Trauma Tracker come progetto esemplificativo. Poi si entrerà nel merito di PreH, si effettuerà un'approfondita analisi del dominio e dei requisiti e dopo aver indicato come si è progettata l'architettura delle varie parti del sistema, verrà descritto come l'applicativo è stato esteso e potenziato. L'ultima parte della tesi tratta della validazione funzionale svolta durante la fase di sviluppo e dal medico.
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