Littérature scientifique sur le sujet « Sintomi »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les listes thématiques d’articles de revues, de livres, de thèses, de rapports de conférences et d’autres sources académiques sur le sujet « Sintomi ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Articles de revues sur le sujet "Sintomi"

1

Teggi, R., M. Manfrin, C. Balzanelli, O. Gatti, F. Mura, S. Quaglieri, F. Pilolli, L. O. Redaelli de Zinis, M. Benazzo et M. Bussi. « Prevalenza dei sintomi vertigine e instabilità in un campione di 2672 soggetti e correlazione con il sintomo cefalea ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 215–19. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-847.

Texte intégral
Résumé :
La vertigine e l’instabilità sono sintomi molto comuni nella popolazione la cui prevalenza è stimata tra il 20 e il 56%. L’obiettivo del nostro lavoro è stato quello di determinare la prevalenza di questi sintomi in una popolazione di 2672 soggetti. È stato somministrato loro loro un questionario; nella prima parte sono stati richiesti i dati demografici e se avessero mai sofferto di vertigine o instabilità nella loro vita. L’età media del campione è stata di 48,3 ± 15 anni, il 46,7% erano maschi. Sul totale della popolazione 1077 (40,3%) hanno riferito di aver sofferto di vertigine o instabilità nella loro vita, con un primo episodio occorso all’età di 39,2 ± 15,4 anni. Nella seconda parte del questionario sono state indagate le caratteristiche delle vertigini (età del primo episodio, il tipo di vertigine, presenza di più episodi, esacerbazione posizionale della vertigine, presenza di sintomi cocleari infine la presenza di cefalea da moderata o severa nel corso della vita e le sue caratteristiche cliniche (riferita a un emicrania, pulsante, associata a fono o fotofobia, peggiore con l’attività fisica). È stata osservata una correlazione della vertigine con l’età e con il sesso, essendo la prima 4,4 volte più frequente nelle donne e 1,8 volte nei soggetti con oltre 50 anni. Sul campione complessivo di 2672 soggetti, 13,7% hanno riferito vertigine rotatoria, 26,3% episodi recidivanti, 12,9% esacerbazione correlata alla posizione e il 4,8% presenza sintomi cocleari; il 34,8% ha lamentato cefalea nel corso della loro vita. I soggetti affetti da cefalea presentavano un’incidenza aumentata di vertigini recidivanti, di esacerbazione correlata alla posizione, di sintomi cocleari e un’età più giovane di comparsa del primo episodio di vertigine/instabilità. Nella discussione i nostri dati sono stati confrontati con quelli di precedenti studi. Gli autori sottolineano la correlazione tra vertigine/instabilità da un lato e cefalea con caratteristiche emicraniche dall’altro.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Pinquier, C., et J. Lesouef. « Sintomi psichiatrici più frequenti ». EMC - AKOS - Trattato di Medicina 18, no 4 (décembre 2016) : 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7358(16)80633-6.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Ardino, Vittoria, Paola Di Blasio et Luca Milani. « Disturbo post-traumatico e comportamento criminale : rischio di recidiva e costrutti personali ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (mars 2010) : 45–65. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-001004.

Texte intégral
Résumé :
Gli eventi traumatici causano esiti psicopatologici di natura diversa e con diverse configurazioni di sintomi. Il presente studio analizza le cognizioni post-traumatiche nei contesti forensi per verificare le connessioni tra esperienze di traumatizzazione precoce, sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress e rischio di recidiva di reato in una popolazione carceraria. L'ipotesi principale sostiene che cognizioni disfunzionali (worry, percezione negativa del supporto degli altri) mediano la relazione tra i sintomi DPTS ed il rischio di recidiva. Lo studio, inoltre, esplora il modello della Psicologia dei Costrutti Personali basato sulla teoria di Kelly (1995) per comprendere in che modo un sistema di credenze post-traumatico possa frammentare la visione del mondo e del Sé del campione. I risultati hanno mostrato che la percezione negativa del supporto degli altri media tra sintomi DPTS e rischio di recidiva e che i partecipanti con i sintomi DPTS hanno maggiori difficoltŕ ad integrare eventi traumatici e il reato stesso all'interno del loro sistema di costrutti e credenze.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Cavalletti, Matteo, Maria Paola Boldrini, Alessandra Catania, Valeria Fusco, Nicoletta Serra et Giovanni Tagliavini. « Utilizzare la TADS-Interview di S. Boon e H. Matthess per la diagnosi dei Disturbi Dissociativi e Complex PTSD ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 3 (décembre 2021) : 79–91. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-003006.

Texte intégral
Résumé :
La Trauma and Dissociation Symptoms Interview di S. Boon e H. Matthess (da qui TADS-I) è un'intervista clinica semi-strutturata, composta da 214 domande, che ha lo scopo di valutare in modo approfondito i sintomi dissociativi e i sintomi correlati al trauma. L'obiettivo principale della TADS-I è valutare la gravità e la qualità dei sintomi dissociativi e di tutti gli altri sintomi clinici che si possono sviluppare a seguito di una o più esperienze traumatiche. Con l'attuale versione della TADS-I è possibile superare il limite di altri strumenti dedicati alla diagnosi dei sintomi dissociativi, in quanto sono presenti più indicatori specifici per differenziare questi due aspetti. L'obiettivo, a cui questo lavoro dà un primo contributo, è lo studio e lo sviluppo di nuovi profili diagnostici che permetteranno di osservare in uno stesso grafico, per ogni scheda sintomatologica, frequenza, distress, gravità sintomatologica, gravità sintomatologica con alterazione di coscienza e gravità sintomatologica con possibile divisione del sè attualmente in corso.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Passali, D., et F. Piragine. « A Comparison of Azelastine Nasal Spray and Cetirizine Tablets in the Treatment of Allergic Rhinitis ». Journal of International Medical Research 22, no 1 (janvier 1994) : 17–23. http://dx.doi.org/10.1177/030006059402200102.

Texte intégral
Résumé :
A total of 40 patients with perennial allergic rhinitis were treated with either azelastine nasal spray 0.14 mg/nostril twice daily (0.56 mg/day) or cetirizine tablets 10 mg once daily. Treatment was for a period of eight weeks. The rhinitis symptoms were evaluated according to a four-point scale (0 = absent, 3 = severe). The Total Rhinitis Symptom Score (TRSS) was derived from the sum of the individual symptom scores. Symptoms were assessed at baseline prior to treatment and at weeks 2, 4 and 8. Compared to baseline, TRSS for both the azelastine and cetirizine groups were less at each assessment during treatment, a slight nonsignificant advantage was seen in the azelastine group. At the end of the study, physicians rated global efficacy as being ‘good’ or ‘excellent’ in 73.7% of azelastine patients and 55.5% of cetirizine patients. Both treatments were well tolerated and no serious adverse events were reported, however, two cetirizine patients withdrew from the study because of somnolence. In conclusion, azelastine has been shown to be at least as effective as cetirizine in the relief of the symptoms of perennial allergic rhinitis. Un campione clinico di 20 + 20 pazienti con rinite allergica è stato trattato con Azelastina spray nasale alla dose di 2 puff da 0.14 mg/narice/die (0.56 mg/die) o con 1 compressa/die di Cetirizina da 10 mg. La durata del trattamento è stata di 8 settimane. I sintomi di rinite sono stati valutati in base ad una scala a 4 punti (in cui 0 = assente o scomparso, 3 = sintomo grave). Il Punteggio Totale dei Sintomi di Rinite (PTSR) è stato ottenuto addizionando i punteggi dei singoli sintomi. I sintomi sono stati rilevati prima dei trattamenti (valore basale) e successivamente ad intervalli di 2, 4 e 8 settimane. Ad ogni rilevamento nel corso del trattamento si è riscontrata una diminuzione del PTSR rispetto al valore basale, in entrambi i gruppi di trattamento. Nel gruppo Azelastina si è manifestata una maggiore diminuzione del punteggio, non statisticamente significativa. Alla conclusione dello studio i ricercatori hanno definita “eccellente” o “buona” l'efficacia nel 73.7% del casi trattati con Azelastina Spray Nasale e nel 55.5% di quelli trattati con Cetirizina. Entrambi i trattamenti sono stati ben tollerati e non si sono rilevati effetti collaterali. In conclusione, Azelastina Spray Nasale, ha dimostrato efficacia comparabile a quella di Cetirizina compresse nell'alleviare i sintomi della rinite allergica.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Tombolini, Lucia. « Metafore e immagini. Sogni, sintomi, rappresentazioni interpersonali ». PSICOBIETTIVO, no 2 (juin 2019) : 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/psob2019-002002.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Dalle, Luche Riccardo Piero. « Dai sintomi di base al Sè psicotico ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 3 (décembre 2013) : 63–95. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2013-003005.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Avagnina, Irene, Chiara Paolin, Micaela Santini et Franca Benini. « Tosse e astenia : consigli pratici di gestione nei pazienti eleggibili alle cure palliative pediatriche ». QUADERNI ACP 28, no 3 (2021) : 125–30. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2021.125-130.

Texte intégral
Résumé :
Le cure palliative pediatriche (CPP) rappresentano un ambito multidisciplinare della pediatria che si prefigge l’obiettivo di garantire la qualità di vita a bambini affetti da malattie inguaribili ad alta complessità assistenziale e di rispondere ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie. A livello clinico, molteplici sono i sintomi disturbanti con ampia ricaduta sulla qualità della vita, che devono essere gestiti e trattati. Alcuni di questi, in modo particolare, rappresentano una sfida importante per i caregiver e i sanitari che si occupano dei bambini eleggibili alle CPP. Questo secondo lavoro si propone di presentare, con un taglio pratico e di immediata utilità per il pediatra, le strategie di gestione di tosse e astenia. Nell’ambito delle CPP questi due sintomi sono frequenti. La tosse e l’astenia, assieme agli atri sintomi respiratori, al dolore, alla difficoltà di alimentazione, rappresentano un’importante determinante della qualità di vita nei pazienti, impattando significativamente sulla capacità di svolgere le attività della vita quotidiana e sulla loro sfera psicologica e sociale. Per entrambi i sintomi ci sono ancora pochi studi in letteratura che guidino il clinico nella loro gestione, che a oggi si basa ancora troppo sull’esperienza individuale piuttosto che sull’evidenza scientifica.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Bove, Egidio, et Andrea Raballo. « Sintomi di base e vulnerabilità esperienziale alla psicosi ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 3 (décembre 2013) : 47–62. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2013-003004.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Morganti, Giovanna, et Paola Castelli Gattinara. « La maternitŕ negata. Dal corpo come oggetto all'identitŕ incarnata ». PSICOBIETTIVO, no 1 (août 2010) : 115–24. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001007.

Texte intégral
Résumé :
Partendo dall'ipotesi di un collegamento tra esperienze precoci di traumi relazionali e successive evidenze psicopatologiche di tipo dissociativo, verrŕ illustrato il percorso terapeutico con una paziente grave che presenta sia sintomi somatici come la sterilitŕ sine causa che sintomi psicologici come la depersonalizzazione. Particolare rilievo viene dato alla relazione terapeutica quale contesto interpersonale "sicuro" che permette l'integrazione di memorie implicite dissociate collegate alle esperienze traumatiche.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Thèses sur le sujet "Sintomi"

1

Nebedum, Ifeoma Adaobi. « Efficacia dell'esercizio fisico nei pazienti anziani con sintomi depressivi:una revisione della letteratura ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19355/.

Texte intégral
Résumé :
Background: La depressione negli anziani è una frequente condizione clinica che si associa ad un aumento del rischio di suicidio, dei disturbi fisici e cognitivi, e a un aumento della disabilità. Il trattamento utilizzato di norma è farmacologico ma l’esercizio fisico rappresenta una modalità terapeutica a basso rischio e a basso costo che potrebbe essere utile nel trattamento della depressione. In letteratura esistono numerosi studi che mostrano i benefici dell’esercizio fisico, ma gli anziani tendono a non essere presi in esame per vari motivi, tra cui la difficoltà di riconoscere i sintomi della depressione, i frequenti disturbi somatici, le comorbilità e i conseguenti trattamenti polifarmacologici. Obiettivi: L’obiettivo di questa tesi è valutare l’efficacia di un programma di esercizio fisico di gruppo nei pazienti anziani che presentino dei disturbi depressivi. Materiali e metodi: La ricerca bibliografica è stata condotta sulle banche dati PubMed, PEDro, Cinahl e Central nel mese di Settembre 2019. Sono stati inclusi solo RCT che trattassero di esercizio fisico di gruppo in anziani con sintomi depressivi allo scopo di migliorare l’outcome del paziente. Risultati: sono stati individuati 7 RCT conformi ai criteri di inclusione; la qualità metodologica è stata valutata con la scala PEDro. Discussione e conclusioni: a causa dell’elevata eterogeneità degli studi analizzati non è stato possibile concludere con certezza che l’esercizio fisico di gruppo rappresenti un’alternativa valida ai trattamenti attualmente in uso. Future ricerche devono approfondire questo tema per poter fornire più informazioni traducibili nella pratica clinica.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

SANTORO, ELENA. « GLI EFFETTI DELL'EXPRESSIVE WRITING SUI SINTOMI DEPRESSIVI ETRAUMATICI DA STRESS POST-PARTUM ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6213.

Texte intégral
Résumé :
Il presente studio intervento randomizzato è stato condotto su 140 donne assegnate - a seguito del parto - alla condizione di scrittura espressiva (EW) o alla condizione di scrittura neutra non-emotiva (NW). L’obiettivo era indagare gli effetti della scrittura espressiva sull’esperienza del parto sia sul funzionamento psicologico – sintomi depressivi e postraumatici da stress- (Studio 1a), sia sul funzionamento genitoriale - stress che la madre incontra nell’esercizio del suo ruolo e nell’interazione con il bambino – (Studio 2) al follow-up a tre mesi dal parto. Inoltre, sono state indagate le differenze individuali (moderatori) e i meccanismi psicologici- linguistici (mediatori) associati al cambiamento positivo a seguito della scrittura espressiva (Studio 1b). Gli studi hanno evidenziato che i sintomi depressivi e di intrusione connessi al trauma si riducevano nelle donne assegnate alla condizione EW nel confronto con la condizione NW e che a beneficiare dell’intervento erano le donne con sintomi acuti post-partum (Studio 1a). L’elaborazione cognitiva dell’esperienza stressante del parto attraverso le sessioni di scrittura è stata identificata come il meccanismo chiave, responsabile degli effetti benefici sulla sintomatologia depressiva postnatale (Studio 1b). Infine, il terzo studio ha identificato un effetto positivo della scrittura espressiva sulla qualità dell’interazione madre-bambino moderato da alcune caratteristiche individuali.
One hundred forty women participated in the present randomized intervention study. Right after giving birth women were assigned to the Expressive Writing (EW) intervention group or to the non-emotional neutral writing (NW) condition. The aim was to investigate the effects in the childbirth experience of expressive writing both on psychological functioning - depression and post-partum traumatic stress symptoms - (Study 1a), and on parental functioning - the stress experienced by mothers in their parental role and in the interaction with the newborn - (Study 2) at a three-month follow-up after delivery. Individual differences were investigated as moderators and psycholinguistic mechanisms as mediators associated with positive changes following expressive writing (Study 1b). Results indicate that depression and intrusive symptoms related to the trauma decreased in EW women compared to NW women, and that acute post-partum symptom women benefited the most (Study 1a). Cognitive elaboration of the childbirth traumatic experience taking place during writing sessions is the key mechanism responsible for the beneficial effects on postnatal depression symptoms (Study 1b). Finally, the third study indicated a positive effect of expressive writing on the quality of mother-child interaction. The effect resulted moderated by some individual characteristics.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

SANTORO, ELENA. « GLI EFFETTI DELL'EXPRESSIVE WRITING SUI SINTOMI DEPRESSIVI ETRAUMATICI DA STRESS POST-PARTUM ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6213.

Texte intégral
Résumé :
Il presente studio intervento randomizzato è stato condotto su 140 donne assegnate - a seguito del parto - alla condizione di scrittura espressiva (EW) o alla condizione di scrittura neutra non-emotiva (NW). L’obiettivo era indagare gli effetti della scrittura espressiva sull’esperienza del parto sia sul funzionamento psicologico – sintomi depressivi e postraumatici da stress- (Studio 1a), sia sul funzionamento genitoriale - stress che la madre incontra nell’esercizio del suo ruolo e nell’interazione con il bambino – (Studio 2) al follow-up a tre mesi dal parto. Inoltre, sono state indagate le differenze individuali (moderatori) e i meccanismi psicologici- linguistici (mediatori) associati al cambiamento positivo a seguito della scrittura espressiva (Studio 1b). Gli studi hanno evidenziato che i sintomi depressivi e di intrusione connessi al trauma si riducevano nelle donne assegnate alla condizione EW nel confronto con la condizione NW e che a beneficiare dell’intervento erano le donne con sintomi acuti post-partum (Studio 1a). L’elaborazione cognitiva dell’esperienza stressante del parto attraverso le sessioni di scrittura è stata identificata come il meccanismo chiave, responsabile degli effetti benefici sulla sintomatologia depressiva postnatale (Studio 1b). Infine, il terzo studio ha identificato un effetto positivo della scrittura espressiva sulla qualità dell’interazione madre-bambino moderato da alcune caratteristiche individuali.
One hundred forty women participated in the present randomized intervention study. Right after giving birth women were assigned to the Expressive Writing (EW) intervention group or to the non-emotional neutral writing (NW) condition. The aim was to investigate the effects in the childbirth experience of expressive writing both on psychological functioning - depression and post-partum traumatic stress symptoms - (Study 1a), and on parental functioning - the stress experienced by mothers in their parental role and in the interaction with the newborn - (Study 2) at a three-month follow-up after delivery. Individual differences were investigated as moderators and psycholinguistic mechanisms as mediators associated with positive changes following expressive writing (Study 1b). Results indicate that depression and intrusive symptoms related to the trauma decreased in EW women compared to NW women, and that acute post-partum symptom women benefited the most (Study 1a). Cognitive elaboration of the childbirth traumatic experience taking place during writing sessions is the key mechanism responsible for the beneficial effects on postnatal depression symptoms (Study 1b). Finally, the third study indicated a positive effect of expressive writing on the quality of mother-child interaction. The effect resulted moderated by some individual characteristics.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Tartarini, Chiara <1969&gt. « Quadri di sintomi. Teoria della immagini, storia dell'arte e scienze umane in medicina ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6031/1/Tesi_per_PDF_-_preprint.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Lo studio analizza il modo in cui la storia dell’arte e la visual culture vengono utilizzate all’interno delle medical humanities, e cerca di suggerire un metodo più utile rispetto a quelli fin qui proposti. Lo scritto è organizzato in due parti. Nella prima parte sono analizzate alcune teorie e pratiche delle scienze umane in medicina. In particolare, ci concentriamo sulla medicina narrativa e sugli approcci con cui la storia dell’arte viene inclusa nella maggioranza dei programmi di medical humanities. Dopodiché, proponiamo di riconsiderare questi metodi e di implementare il ruolo di un pensiero storico e visivo all’interno di tali insegnamenti. Nella seconda parte, alla luce di quanto emerso nella prima, ci dedichiamo a uno studio di caso: la rappresentazione della melanconia amorosa, o mal d’amore, in una serie di dipinti olandesi del Secolo d’Oro. Colleghiamo queste opere a trattati medico-filosofici dell’epoca che permettano di inquadrare il mal d’amore in un contesto storico; in seguito, analizziamo alcune interpretazioni fornite da studiosi e storici dell’arte a noi contemporanei. In particolare, esaminiamo lo studio pionieristico di Henry Meige, pubblicato sulla “Nouvelle iconographie de la Salpêtrière” nel 1899, da cui emerge la possibilità di un confronto critico sia con le posizioni iconodiagnostiche di Charcot e Richer sia con quelle della prima psicoanalisi.
The research aims to study the way art history and visual culture are utilised in the medical humanities, and to suggest a more profitable approach compared to the usual ones. The text is organised in two parts. In Part I, we examine the main purposes of medical humanities’ theories and practices. In particular, we focus on narrative medicine and on the techniques by which art history has been included in most of their programmes. Then, we propose to review these methods in order to improve the role of a historical and visual thought inside these teachings. In Part II, we consider a series of paintings of the Dutch Golden Age representing the love melancholy, or lovesickness, in view of what shown up in the first part. We connect these images with medico-philosophical treatises of that time, setting the disease in its historical context; then we examine the interpretations some scholars and art historians suggested about them. Above all, we consider the pioneering study by Henry Meige, appeared in the “Nouvelle Iconographie de la Salpêtrière” (1899), that demonstrates the possibility of a critical comparison with the “icono-diagnosis” approach used by Charcot and Richer, and, obviously, with the first works of psychoanalysis.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Tartarini, Chiara <1969&gt. « Quadri di sintomi. Teoria della immagini, storia dell'arte e scienze umane in medicina ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6031/.

Texte intégral
Résumé :
Lo studio analizza il modo in cui la storia dell’arte e la visual culture vengono utilizzate all’interno delle medical humanities, e cerca di suggerire un metodo più utile rispetto a quelli fin qui proposti. Lo scritto è organizzato in due parti. Nella prima parte sono analizzate alcune teorie e pratiche delle scienze umane in medicina. In particolare, ci concentriamo sulla medicina narrativa e sugli approcci con cui la storia dell’arte viene inclusa nella maggioranza dei programmi di medical humanities. Dopodiché, proponiamo di riconsiderare questi metodi e di implementare il ruolo di un pensiero storico e visivo all’interno di tali insegnamenti. Nella seconda parte, alla luce di quanto emerso nella prima, ci dedichiamo a uno studio di caso: la rappresentazione della melanconia amorosa, o mal d’amore, in una serie di dipinti olandesi del Secolo d’Oro. Colleghiamo queste opere a trattati medico-filosofici dell’epoca che permettano di inquadrare il mal d’amore in un contesto storico; in seguito, analizziamo alcune interpretazioni fornite da studiosi e storici dell’arte a noi contemporanei. In particolare, esaminiamo lo studio pionieristico di Henry Meige, pubblicato sulla “Nouvelle iconographie de la Salpêtrière” nel 1899, da cui emerge la possibilità di un confronto critico sia con le posizioni iconodiagnostiche di Charcot e Richer sia con quelle della prima psicoanalisi.
The research aims to study the way art history and visual culture are utilised in the medical humanities, and to suggest a more profitable approach compared to the usual ones. The text is organised in two parts. In Part I, we examine the main purposes of medical humanities’ theories and practices. In particular, we focus on narrative medicine and on the techniques by which art history has been included in most of their programmes. Then, we propose to review these methods in order to improve the role of a historical and visual thought inside these teachings. In Part II, we consider a series of paintings of the Dutch Golden Age representing the love melancholy, or lovesickness, in view of what shown up in the first part. We connect these images with medico-philosophical treatises of that time, setting the disease in its historical context; then we examine the interpretations some scholars and art historians suggested about them. Above all, we consider the pioneering study by Henry Meige, appeared in the “Nouvelle Iconographie de la Salpêtrière” (1899), that demonstrates the possibility of a critical comparison with the “icono-diagnosis” approach used by Charcot and Richer, and, obviously, with the first works of psychoanalysis.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Trinchieri, Marco <1987&gt. « I DERIVATI TOSSICI NELLA PANCIA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI : I SINTOMI, LA PROGNOSI E LA CURA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3576.

Texte intégral
Résumé :
Questa tesi si propone di affrontare il complesso e controverso tema dell'uso degli strumenti finanziari derivati da parte degli enti locali. Dopo un'analisi delle caratteristiche di questi strumenti e dei mercati in cui vengono scambiati, ci si addentrerà più in profondo sull'uso che ne viene fatto nelle P.A., avvalendosi di dati quantitativi, riferimenti normativi, e casi reali, che permettano alla fine di avere un quadro completo sul problema e sulle idee per risolverlo e prevenirlo in futuro.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Del, Sorbo Francesca <1970&gt. « Caratterizzazione dei sintomi neurovegetativi e neuropsicologici nella malattia di Parkinson associata a mutazioni del gene glucocerebrosidasi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6956/1/Del_Sorbo_Francesca_Eddi_Alice_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Pochi studi hanno indagato il profilo dei sintomi non-motori nella malattia di Parkinson associata al gene glucocerebrosidasi (GBA). Questo studio è mirato alla caratterizzazione dei sintomi non-motori, con particolare attenzione alla valutazione delle funzioni neurovegetativa, cognitiva e comportamentale, nel parkinsonismo associato a mutazione del gene GBA con la finalità di verificare se tali sintomi non-motori siano parte dello spettro clinico di questi pazienti. E’ stato condotto su una coorte di pazienti affetti da malattia di Parkinson che erano stati tutti sottoposti ad una analisi genetica per la ricerca di mutazioni in uno dei geni finora associati alla malattia di Parkinson. All’interno di questa coorte omogenea sono stati identificati due gruppi diversi in relazione al genotipo (pazienti portatori della mutazione GBA e pazienti non portatori di nessuna mutazione) e le caratteristiche non-motorie sono state confrontate nei due gruppi. Sono state pertanto indagati il sistema nervoso autonomo, mediante studio dei riflessi cardiovascolari e analisi dei sintomi disautonomici, e le funzioni cognitivo-comportamentali in pazienti affetti da malattia di Parkinson associata a mutazione del gene GBA. I risultati sono stati messi a confronto con il gruppo di controllo. Lo studio ha mostrato che i pazienti affetti da malattia di Parkinson associata a mutazione del gene GBA presentavano maggiore frequenza di disfunzioni ortosimpatiche, depressione, ansia, apatia, impulsività, oltre che di disturbi del controllo degli impulsi rispetto ai pazienti non portatori. In conclusione, i pazienti GBA positivi possono esprimere una sintomatologia non-motoria multidominio con sintomi autonomici, cognitivi e comportamentali in primo piano. Pertanto l’impostazione terapeutica in questi pazienti dovrebbe includere una accurata valutazione dei sintomi non-motori e un loro monitoraggio nel follow up clinico, allo scopo di ottimizzare i risultati e ridurre i rischi di complicazioni.
Few studies have investigated the non-motor symptoms profile in Parkinson disease (PD) associated with the glucocerebrosidase gene (GBA). This study is aimed at characterizing non-motor features, with particular attention to the evaluation of autonomic, cognitive and behavioral functions, in PD associated with mutations in the GBA gene with the aim to verify if these symptoms are part of the clinical spectrum of these patients. A study has been conducted on a cohort of patients with PD who had all been subjected to genetic analysis for the detection of mutations in one of the genes so far associated with PD. Within this homogeneous cohort, two different groups were identified in relation to the genotype (patients carriers of GBA mutation and patients noncarriers of genes associated with PD) and the non-motor characteristics were compared in the two groups. We have therefore investigated the autonomic nervous system, through the study of cardiovascular reflexes and analysis of autonomic symptoms, and cognitive-behavioral functions in patients with PD associated with mutations in the GBA gene. The results were compared with the control group. The study showed that patients with PD associated with mutations in the GBA gene had higher frequency of sympathetic dysfunction, depression, anxiety, apathy, impulsivity, as well as disorders of impulse control compared to noncarriers patients. In conclusion, patients GBA positive can manifest a multidomain non-motor symptom profile with autonomic, cognitive and behavioral symptoms. Therefore, the therapeutic approach in these patients should include a thorough assessment of non-motor symptoms and their monitoring in the follow-up, in order to optimize the results and reduce the risk of complications.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Del, Sorbo Francesca <1970&gt. « Caratterizzazione dei sintomi neurovegetativi e neuropsicologici nella malattia di Parkinson associata a mutazioni del gene glucocerebrosidasi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6956/.

Texte intégral
Résumé :
Pochi studi hanno indagato il profilo dei sintomi non-motori nella malattia di Parkinson associata al gene glucocerebrosidasi (GBA). Questo studio è mirato alla caratterizzazione dei sintomi non-motori, con particolare attenzione alla valutazione delle funzioni neurovegetativa, cognitiva e comportamentale, nel parkinsonismo associato a mutazione del gene GBA con la finalità di verificare se tali sintomi non-motori siano parte dello spettro clinico di questi pazienti. E’ stato condotto su una coorte di pazienti affetti da malattia di Parkinson che erano stati tutti sottoposti ad una analisi genetica per la ricerca di mutazioni in uno dei geni finora associati alla malattia di Parkinson. All’interno di questa coorte omogenea sono stati identificati due gruppi diversi in relazione al genotipo (pazienti portatori della mutazione GBA e pazienti non portatori di nessuna mutazione) e le caratteristiche non-motorie sono state confrontate nei due gruppi. Sono state pertanto indagati il sistema nervoso autonomo, mediante studio dei riflessi cardiovascolari e analisi dei sintomi disautonomici, e le funzioni cognitivo-comportamentali in pazienti affetti da malattia di Parkinson associata a mutazione del gene GBA. I risultati sono stati messi a confronto con il gruppo di controllo. Lo studio ha mostrato che i pazienti affetti da malattia di Parkinson associata a mutazione del gene GBA presentavano maggiore frequenza di disfunzioni ortosimpatiche, depressione, ansia, apatia, impulsività, oltre che di disturbi del controllo degli impulsi rispetto ai pazienti non portatori. In conclusione, i pazienti GBA positivi possono esprimere una sintomatologia non-motoria multidominio con sintomi autonomici, cognitivi e comportamentali in primo piano. Pertanto l’impostazione terapeutica in questi pazienti dovrebbe includere una accurata valutazione dei sintomi non-motori e un loro monitoraggio nel follow up clinico, allo scopo di ottimizzare i risultati e ridurre i rischi di complicazioni.
Few studies have investigated the non-motor symptoms profile in Parkinson disease (PD) associated with the glucocerebrosidase gene (GBA). This study is aimed at characterizing non-motor features, with particular attention to the evaluation of autonomic, cognitive and behavioral functions, in PD associated with mutations in the GBA gene with the aim to verify if these symptoms are part of the clinical spectrum of these patients. A study has been conducted on a cohort of patients with PD who had all been subjected to genetic analysis for the detection of mutations in one of the genes so far associated with PD. Within this homogeneous cohort, two different groups were identified in relation to the genotype (patients carriers of GBA mutation and patients noncarriers of genes associated with PD) and the non-motor characteristics were compared in the two groups. We have therefore investigated the autonomic nervous system, through the study of cardiovascular reflexes and analysis of autonomic symptoms, and cognitive-behavioral functions in patients with PD associated with mutations in the GBA gene. The results were compared with the control group. The study showed that patients with PD associated with mutations in the GBA gene had higher frequency of sympathetic dysfunction, depression, anxiety, apathy, impulsivity, as well as disorders of impulse control compared to noncarriers patients. In conclusion, patients GBA positive can manifest a multidomain non-motor symptom profile with autonomic, cognitive and behavioral symptoms. Therefore, the therapeutic approach in these patients should include a thorough assessment of non-motor symptoms and their monitoring in the follow-up, in order to optimize the results and reduce the risk of complications.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Pavan, Chiara. « Impianto di ICD (cardiodefibrillatore impiantabile) e sviluppo di sintomi psicici : uno studio prospettico su 66 pazienti ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3426007.

Texte intégral
Résumé :
Introduction A high percentage of anxious and depressive symptoms have been observed in ICD (implantable cardioverter defribillator) recipients, due in particular to feelings of uncertainty and impotence induced by anticipation of potentially lethal arrhythmias. Anxious and depressive type psychopathological symptoms have been found in 24-87% of patients, with 13-38% being anxiety spectrum disorders, including post-traumatic stress disorder. Many studies have identified a positive correlation between the experience of receiving a discharge and the development of psychopathological symptoms or disorders. This correlation can be attributed in part to the shock itself and in part to concern about the device malfunctioning, since the majority of patients consider the discharge to be lifesaving. It is not yet clear whether anxious and depressive type disorders are a direct consequence of ICD placement or were preexisting. It is therefore important to carry out prospective studies. The objectives of our study were to assess the presence of psychiatric diagnoses and personality characteristics in candidates for implantation; to assess the risk of developing anxious and depressive symptoms by following up candidates at 6 months; and lastly to explore the impact of preexisting psychological characteristics on the risk of developing anxious and depressive disorders and on the number of discharges. Materials and methods From May 2006 to September 2008 we assessed 66 candidates for ICD implantation attending the Department of Cardiology of Padova University. Two patients declined to take part in the study and one patient was excluded from assessment because he was affected by a psychotic disorder. The patients underwent a structured diagnostic interview and completed a few self-report questionnaires to assess the presence of mood disorders and anxiety (MINI), the presence of post traumatic symptoms (IES), the presence of D-type personality disorders (DS16), temperamental aspects (Attachment subscale of the TPQ), alexithymia (TAS-20) and perceived quality of social support (MPSS). ICD patients’ scores on the questionnaires were compared with a control group of 76 hypertensive patients without cardiopathy who completed the IES, DS16 and TPQ Attachment scales. Results At first assessment, a high prevalence of psychiatric disorders was observed in the ICD implantation candidates; only 30% of patients had no mood disorders, anxiety, or phobias. Scores on the “intrusive thoughts” and “hyperarousal symptoms” subscales of the IES, the “negative affectivity” subscales of the DS16, and the “difficulty identifying own feelings” (“Factor 1”) subscale of the TAS, were correlated with a diagnosis of anxious and depressive spectrum disorders. A follow-up assessment was made on 57.5% of the sample six months after implantation. Among the subjects with no psychiatric symptoms at first evaluation (n=27), 8 developed sufficient psychiatric symptoms after ICD placement for a diagnosis of anxiety disorder and/or mood disorder. Logistic regression analysis to identify risk factors for the development of psychiatric disorders at follow up showed that device discharges did not have a direct role but that the presence of alexithymic characteristics (p=.04) did. However, the small size of this sample and the rarity of discharge events in the first 6 months after implantation did not permit assessment of the psychopathological effect of discharges on this group of patients. Conversely, our study shows that the presence of psychiatric diagnoses at first assessment has a direct effect on the risk of discharges in the months following ICD placement. The diagnosis of generalized anxiety disorder (GAD) and the presence of lifetime major depression increased the risk of discharges or arrhythmias after implantation by 12 and 5.6 times, respectively. Lastly, comparison of the test scores in the two considered groups (ICD patients and hypertensive patients) revealed statistically significant differences: the hypertensive group had significantly higher scores than the ICD group on the TPQ Attachment subscale (p=.00), indicating greater capacity for social attachment. In addition, the patients with hypertension without cardiopathy scored significantly higher on the “intrusive thoughts (p=.00) and “hyperarousal symptoms” (p=.00) subscales of the IES and total IES (p=.00). Conclusions The results confirm data on the high prevalence of psychiatric disorders in the cardiac population. In particular, the focus of these psychopathological characteristics is the tendency to perceive implantation as a stressful event and the psychiatric disorders are related to type D personality characteristics. The presence of a psychiatric diagnosis of GAD and/or lifetime depression at initial assessment was found to be associated with an elevated risk of receiving discharges or having arrhythmias. Some initially psychologically “healthy” patients presented a psychiatric diagnosis at follow up. Compared to patients without a psychiatric diagnosis either before assessment or at follow-up, these subjects had greater difficulty in expressing their feelings and, in general, appeared to be more alexithymic. Hence difficulty in expressing own feelings is predictive of developing a psychiatric disorder at follow-up. On comparing the ICD group and the hypertensive patients without cardiopathy, the hypertensive group presented more severe symptoms, particularly on the “intrusive” and “arousal” subscales, but also showed a temperament more inclined to seek help and support from significant others on the IES scale, suggesting a better reaction and adjustment to the condition compared to the “ICD group”. Hence the importance of conducting psychoeducational type interventions to improve ability to adjust to a stressful event and the need to make an early psychological diagnosis in order to identify patients at higher risk of psychopathological complications.
Introduzione Nei pazienti sottoposti ad impianto ICD (cardiodefibrillatore impiantabile) è stata osservata un’alta percentuale di sintomi ansiosi e depressivi, in relazione soprattutto al vissuto di precarietà e impotenza indotto dal verificarsi di aritmie potenzialmente letali. Sintomi psicopatologici di tipo ansioso e depressivo sono stati rilevati nel 24-87% dei pazienti, con un 13-38% di disturbi dello spettro ansioso, tra cui il disturbo da stress post-traumatico. Da molti studi emerge una correlazione positiva tra gli episodi di scarica sperimentati e lo sviluppo di sintomi o disturbi psicopatologici. Tale correlazione andrebbe attribuita in parte all’esperienza della scarica in sé, in parte alla preoccupazione di malfunzionamento del dispositivo, essendo la scarica vissuta dalla maggior parte dei soggetti come un salva-vita. Non appare ancora chiaro se i disturbi di tipo ansioso e depressivo siano la diretta conseguenza dell’impianto o se siano preesistenti. A questo scopo è importante effettuare degli studi di tipo prospettico. Gli obiettivi del nostro studio sono la valutazione della presenza di diagnosi psichiatriche e delle caratteristiche di personalità dei soggetti candidati all’impianto; valutare il rischio di sviluppare sintomi ansiosi e depressivi rivalutandoli a distanza di 6 mesi e infine esaminare l’impatto delle caratteristiche psicopatologiche pre-impianto sul rischio di sviluppare disturbi ansiosi e depressivi e sul numero di scariche. Materiali e metodi Da Maggio 2006 a Settembre 2008 sono stati valutati 66 pazienti candidati all’impianto ICD afferenti alla Clinica Cardiologia dell’Università di Padova. Due pazienti hanno rifiutato di partecipare allo studio e un paziente è stato escluso dalla valutazione perché affetto da disturbo psicotico. I pazienti sono stati sottoposti ad un’intervista diagnostica strutturata e alla compilazione di alcuni questionari autosomministrati allo scopo di valutare la presenza di disturbi dell’umore e d’ansia (MINI), la presenza di sintomi post traumatici (IES), la presenza di personalità di tipo D (DS16), aspetti temperamentali (sottoscala attaccamento del TPQ), l’alessitimia (TAS-20) e la qualità del supporto sociale percepito (MPSS). Per quanto riguarda i punteggi ai questionari, i pazienti ICD sono stati confrontati con un gruppo di controllo di 76 ipertesi senza cardiopatia che hanno fatto IES, DS16 e TPQ attachment. Risultati Alla prima valutazione, nei pazienti candidati ad impianto ICD, è stata rilevata un’ alta prevalenza di disturbi psichiatrici; solo il 30% dei pazienti non avevano né disturbi dell’ umore, né di ansia, né fobie. Alla diagnosi di disturbi dello spettro ansioso e depressivo sono risultati correlati i punteggi delle sottoscale “pensieri intrusivi” e di “sintomi di iperattivazione” rilevati dalla IES, dell’ “affettività negativa” rilevata dalla DS16 e della “difficoltà ad identificare i propri sentimenti” (“Fattore 1”) della TAS. La valutazione a 6 mesi di distanza dall’impianto è stata effettuata sul 57.5% del campione. Tra i soggetti asintomatici dal punto di vista psichiatrico alla prima valutazione (n=27), 8 hanno sviluppato, dopo l’impianto ICD, sintomi psichiatrici tali da essere inquadrati in una diagnosi di disturbo d’ansia e/o disturbo dell’umore. Una analisi di regressione logistica per individuare i fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi psichici al follow-up, non ha dimostrato un ruolo diretto delle scariche del dispositivo, ma ha evidenziato come fattore di rischio la presenza di caratteristiche alessitimiche (p=.04). La scarsa numerosità di questo campione e la rarità degli eventi di scarica nei primi 6 mesi di follow-up impedisce però di valutare l’effetto psicopatologico delle scariche su questo gruppo di pazienti. Al contrario, il nostro studio dimostra la presenza di un effetto diretto della presenza di diagnosi psichiatriche alla prima valutazione sul rischio di scariche nei mesi successivi all’impianto ICD. La diagnosi di Disturbo d’ansia generalizzato (DAG) e la presenza di depressione maggiore lifetime aumentano rispettivamente di 12 volte e di 5.6 volte il rischio di avere scariche o aritmie dopo l’intervento di impianto. Confrontando infine i tests nei due gruppi considerati (pazienti ICD e pazienti ipertesi) emergono delle differenze statisticamente significative: il gruppo ipertesi presenta rispetto al gruppo ICD punteggi significativamente più alti alla sottoscala Attachment della TPQ (p=.00), che indica una maggiore capacità di attaccamento sociale. Inoltre, i pazienti con ipertensione senza cardiopatia riportano punteggi significativamente più alti alle sottoscale “pensieri intrusivi” (p=.00) e “sintomi di iperattivazione” (p=.00) della IES e alla IES totale (p=.00). Conclusioni I risultati confermano i dati sull’alta prevalenza di disturbi psichiatrici nella popolazione con patologia cardiaca. In particolare le caratteristiche psicopatologiche si concentrano sulla predisposizione a percepire l’ impianto come evento stressante ed i disturbi psichiatrici sono legati a caratteristiche di personalità di tipo D. E’ emerso che la presenza di una diagnosi psichiatrica di DAG e /o di depressione lifetime alla prima valutazione si associa ad un aumentato rischio di avere scariche o aritmie. Alcuni pazienti, inizialmente “sani” dal punto di vista psicologico, presentano una diagnosi psichiatrica al follow-up. Tali soggetti, rispetto ai pazienti senza diagnosi psichiatrica né alla prima valutazione né al follow-up, presentano una maggiore difficoltà ad esprimere i propri sentimenti e, in generale, appaiono maggiormente alessitimici. Quindi la difficoltà ad esprimere i propri sentimenti è predittiva dello sviluppo di un disturbo psichiatrico al follow-up. Per quanto riguarda il confronto tra gruppo ICD e gruppo pazienti ipertesi senza cardiopatia, alla scala IES, in particolare alle sottoscale “intrusivi” e “attivazione”, il “gruppo ipertesi” manifesta una sintomatologia più grave, ma alla sottoscala attachment della TPQ, tale gruppo presenta un temperamento più incline a chiedere aiuto ed a appoggiarsi a figure significative dimostrando cosi di reagire in modo migliore e più adattivo alla malattia rispetto al “gruppo ICD”. Da qui l’importanza di condurre degli interventi di tipo psicoeducativo per migliorare la capacità di adattamento ad un evento stressante e la necessità di una diagnosi psicologica precoce al fine di identificare i pazienti a maggior rischio di complicazioni psicopatologiche
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

SOLLA, PAOLO. « Sintomi non motori e disautonomia cardiovascolare in pazienti sardi affetti da malattia di parkinson con e senza mutazioni del gene LRRK2 ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2013. http://hdl.handle.net/11584/266104.

Texte intégral
Résumé :
Background: Although Parkinson’s disease (PD) is commonly described as a motor disorder, non-motor symptoms and cardiovascular dysautonomia are important factors of disability and impaired quality of life in PD patients. To date, the definite correlation of cardiovascular symptoms with motor and other non-motor symptoms of PD are still largely unclear. Besides, the discovery of genetic mutations related to PD, such as LRRK2 mutations, provides better possibility to identify specific phenotypes both for motor and non-motor symptoms. Obiectives: The main objective of our study was directed to investigate the presence and the correlation of cardiovascular dysautonomia with other non-motor symptoms in PD patients, with with or without LRRK2 mutations. Finally, we performed a study of heart rate variability (HRV) and exercise stress echocardiography with the attempt to investigate dysautonomia in these groups of patients. Methods: Forty fifteen Sardinian PD patients (240 men and 165 women) were included in the study. PD patients were screened for the presence of LRRK2 mutations. Motor impairment and disability were assessed using the Hoehn & Yahr staging and the Unified PD Rating Scale (UPDRS) part-III. Cardiovascular symptoms and other non-motor symptoms were assessed with the Non-Motor Symptoms Scale (NMSS). Correlations between cardiovascular symptoms and other PD features were studied. Heart rate variability (HRV) and exercise stress echocardiography were performed in two subgroups of patients (with or without LRRK2 mutations) and in a control group, matched for age and gender. Results: Cardiovascular symptoms were among the five non-motor symptoms more reported and were correlated with multiple non motor symptoms, especially with fatigue and loss of weight. PD patients with LRRK2 mutations reported less severity of cardiovascular symptoms. HRV revealed reduced LF/HF ratio both in PD patients with or without LRKK2 mutations, with enhancement of HF in LRRK2 patients. Cardiovascular symptoms detected at NMSS correlated with LF/HF ratio. Echocardiography show a Δ Strain rate reduced in parkinsonian patients. Δ Strain rate was also correlated with the LF/HF ratio in the LRRK2 group. Discussion: The better assessment of non-motor and cardiovascular symptoms in PD patients with and without LRRK2 mutation, both with the systematic administration of symptomatic scales, such as the NMSS, and with a combined approach with HRV and exercise stress echocardiography, might lead to the detection of better monitoring systems and to the possible improvement of current strategies used in the treatment of these disabling conditions.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Livres sur le sujet "Sintomi"

1

Pagano, Saverio. L’uretere : malattie e sintomi. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Pagano, Saverio. L’uretere : malattie e sintomi. Milano : Springer-Verlag Milan, 2010.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Porter, Robert S., Justin L. Kaplan et Barbara P. Homeier, dir. Il Manuale Merck dei Segni e Sintomi. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1649-1.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

I sintomi dello spazio : Corpo, architettura, città. Milano : Mimesis, 2020.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Indizi, sintomi, impronte : Esperienze artistiche e scientifiche nell'Ottocento. Roma : Albatros, 2010.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Cafagna, Fabio. Indizi, sintomi, impronte : Esperienze artistiche e scientifiche nell'Ottocento. Roma : Albatros, 2010.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Minimalismo e oltre : Sintomi (e verifiche) della postmodernità. Rome : Carocci editore S.P.A., 2009.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Rio, Gianni Del. Stress e lavoro nei servizi : Sintomi, cause e rimedi del burnout. Roma : La Nuova Italia scientifica, 1990.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Islam, un mondo in espansione : Tradizione, modernizzazione e sintomi di rivolta. Bolsena (Viterbo) : Massari, 2009.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Sintomi, strappi, anacronismi : Il potere delle immagini secondo Georges Didi-Huberman. Milano : Et al., 2012.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Chapitres de livres sur le sujet "Sintomi"

1

Emmi, Lorenzo, et Mario Milco D’Elios. « Diagnosi, Sintomi E Terapia ». Dans Le malattie rare del sistema immunitario, 37–52. Milano : Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5394-6_5.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Pagano, Saverio. « Embriologia ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 1–2. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_1.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Pagano, Saverio. « Patologie ostruttive : ureterectasie e stenosi ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 61–85. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_10.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Rovellini, Paolo. « Calcolosi ureterale ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 87–109. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_11.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Pagano, Saverio. « Fistole ureterali ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 111–15. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_12.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Pagano, Saverio. « Patologia traumatica ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 117–22. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_13.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Ruggeri, Pantaleo. « Tumori ureterali ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 123–44. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_14.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Pagano, Saverio. « L’uretere nelle derivazioni urinarie ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 145–49. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_15.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Pagano, Saverio. « Endourologia chirurgica ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 151–58. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_16.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Pagano, Saverio. « Chirurgia ureterale in open ». Dans L’uretere : malattie e sintomi, 159–75. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_17.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Actes de conférences sur le sujet "Sintomi"

1

Decandia, Lidia. « Rimettere in moto e lavorare il tempo per prendersi cura dei territori contemporanei ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7976.

Texte intégral
Résumé :
Il saggio intende problematizzare e argomentare l’idea che le sopravvivenze del passato presenti nei territori contemporanei non debbano essere trattate come immagini e simulacri di un tempo che non è più, ma piuttosto come dei sintomi, dei segnali, degli inciampi di tempo che possono aiutarci a comprendere e ad avere cura del nostro presente. Un presente che non è una terra desolata e priva di qualità, ma piuttosto un mare che contiene abissi, grovigli vortici in cui si mescolano diverse temporalità. In questo senso il passato, contenuto nel territorio, può essere inteso come una sorta di grande inconscio con cui fare i conti per avviare un lavoro di smontaggio, attraverso cui sciogliere quei grovigli che bloccano il nostro presente, ma anche come un lavoro di scavo che potrebbe aiutarci a portare alla luce perle inabissate, liberare energie sepolte, profezie di futuro dimenticate che potrebbero contribuire a ripensare il nostro presente. E' partendo da questo presupposto che si vuole introdurre il tema della cura. L’idea attorno a cui si intende lavorare è quella di esplorare questo concetto partendo dal presupposto che sia proprio attraverso questo lavoro complesso di erosione e di scavo in profondità che occorra ripartire per stabilire relazioni profonde e significanti con il territorio. Un territorio che non può più essere inteso come una superficie a cui sovrapporre qualsiasi contenuto, ma piuttosto semmai come un “campo di energie” che contiene placente d’ombra, latenze, memorie che entrano in collisione col presente.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Middea, Alexandra. « Identita', cultura, paesaggio : costruzione di una responsabilità condivisa ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

Texte intégral
Résumé :
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Cateb, Gabriel F., Samuel Amaral, Samuel C. L. Gonçalves, Isaias J. R. Oliveira, Raquel O. Prates, Bruno A. Chagas, Milena S. Marcolino et Zilma S. N. Reis. « Estudo piloto de validação de um chatbot de rastreamento, implementado para direcionar a teleassistência em COVID-19 ». Dans Anais Estendidos do Simpósio Brasileiro de Computação Aplicada à Saúde. Sociedade Brasileira de Computação (SBC), 2021. http://dx.doi.org/10.5753/sbcas.2021.16108.

Texte intégral
Résumé :
A pandemia do novo coronavírus tem sobrecarregado os sistemas de saúde ao limite da capacidade de atendimento. Nosso objetivo foi avaliar a eficácia de um chatbot desenvolvido para triagem de pacientes, antes de teleconsulta, para identificar sintomas de COVID-19. Sintomas informados no diálogo foram comparados com os relatados aos médicos, em um serviço de urgência. Em 96 pacientes, dispneia foi o sintoma mais frequente (16,6%) e o único que mostrou concordância moderada com a história registrada em prontuário eletrônico (Kappa=0,605). Concluindo, a tecnologia mostrou-se útil para detectar um dos sintomas graves da COVID-19, mas não foi possível evidenciar sua eficácia em relação aos sintomas menores.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Jemi, Renhart, Nuwa et Elitha Octaviani. « Antifungal activity of essential oil from root bark of sintok wood (Cinnamomum sintoc Blume) against Pleurotus ostreatus ». Dans PROCEEDINGS OF THE 5TH INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON APPLIED CHEMISTRY 2019. AIP Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1063/1.5134603.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Trindade, Jaqueline Cristina Salles, Auterives Maciel Junior et Maria da Conceição Fonseca-Silva. « CONTRIBUIÇÕES ACERCA DO USO DO SINTOMA NA CLÍNICA DE ORIENTAÇÃO WINNICOTTIANA ». Dans Congresso Online de Psicologia Clínica. CONGRESSE ME, 2021. http://dx.doi.org/10.54265/uxsc7881.

Texte intégral
Résumé :
A teoria do desenvolvimento emocional criada por Winnicott rediscute e propõe uma nova designação para a psicopatologia, sempre em referencia à saúde, ou seja, partindo das condições facilitadoras, que colocam a vida em movimento, e o uso ou função do sintoma e do adoecimento como tentativas de retomada da saúde emocional. Partindo desta compreensão este estudo tem como objetivo apresentar as contribuições de Winnicott acerca do uso do sintoma como indicativo de saúde emocional. Por meio de uma pesquisa qualitativa de cunho bibliográfico, selecionamos as principais obras em que o autor aborda este tema e sua compreensão clínica. Nossos resultados assinalam que é a partir do que acontece “normalmente” no amadurecimento de uma criança que permite avaliar e compreender as doenças ou imaturidades persistentes. Esta designação é nova na psicanálise, visto que o sintoma sempre foi visto como um mecanismo de defesa contra a não satisfação instintual, como destino para a pulsão. Observa-se que nos quadros denominados de neurose, o individuo tem maiores condições de acionar recursos subjetivos para lidar com as adversidades do amadurecimento, de modo que os sintomas podem ser usados como indicativos de saúde emocional e não apenas como patologia. Tal compreensão aponta para a necessidade de uma escuta atenta e da importância de questionar-se se o paciente consegue fazer uso do sintoma no trabalho clínico. E especialmente, quando o sintoma deixa de existir, ou seja, perde a esperança em ser comunicado. Palavras-chave: sintoma; clínica psicanalítica; Winnicott; saúde emocional;
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Aragão, Laís Kalena Salles. « Georges Didi-Huberman e o sintoma das imagens ». Dans Encontro de História da Arte. Universidade Estadual de Campinas, 2019. http://dx.doi.org/10.20396/eha.vi14.3395.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Mauro, Rodrigo Souza, Luisa Souza Mauro, Solange Seléto de Souza Mauro et Maria Yvone Chaves Mauro. « CHAGAS : TRANSMISSÃO E SINTOMAS ». Dans I Congresso Brasileiro de Estudos Patológicos On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/conbesp/70.

Texte intégral
Résumé :
Introdução: O agente causador da Doença de Chagas ou Tripanossomíase Americana é o Trypanosoma cruzi. Em 2006 o Brasil foi capaz de controlar a transmissão vetorial do Triatoma infestans, considerada a principal forma de contaminação da doença. Porém, devido a mudança do padrão epidemiológico, aumento da transmissão oral e colonização de outras espécies de triatomíneos, a doença persistiu e é considerada endêmica em regiões do Norte e Nordeste do Brasil. A prevenção da doença de Chagas relaciona-se diretamente à forma de transmissão, o que justifica a relevância desse estudo. Objetivo: Identificar formas de transmissão e sintomas desta moléstia. Material e métodos: Utilizou-se como método o levantamento bibliográfico nas Plataformas SciELO e Google Acadêmico e como material quinze artigos científicos referentes ao período de 2018 a 2021 que embasam o tema “Doença de Chagas”. Resultados: As formas de transmissão apresentam diferentes períodos de incubação podendo ser: pela mulher chagásica para o feto durante a gravidez ou parto ou por leite materno; por transfusão de sangue ou transplante de órgãos (de 30 a 40 dias); pelo contato de mucosas com material contaminado em laboratório (20 dias); pela ingestão de alimento contaminado (de 3 a 22 dias) e pelo contato direto com as fezes de triatomíneo infectado após a picada (de 4 a 15 dias). A fase aguda pode ser sintomática (causando febre, fastio, fraqueza, edemas no rosto e pernas, manchas avermelhadas na pele, adenomegalia, hepatomegalia, esplenomegalia, manifestações hemorrágicas, aumento do coração) ou não. Pacientes não tratados na fase aguda desenvolvem a fase crônica, que inicialmente pode não apresentar sintomas por longo período ou avançar de forma ativa manifestando complicações cardíacas (como insuficiência cardíaca, cardiomiopatia dilatada associada à miocardite, fibrose e disfunção cardíaca), digestivas (como alterações motoras no trato digestivo superior, megacolon e megaesôfago) ou neurológica (como alterações de psicomotricidade, distúrbios de atenção e do sono, déficit mnemônico, depressão e diplegia cerebral espástica). Conclusão: Os mecanismos de transmissão são transfusional/transplante, vertical/congênita, acidental, oral e vetorial. Após o contágio, o paciente desenvolve a fase aguda, e caso não receba tratamento, manifesta a fase crônica, podendo apresentar complicações cardíacas, digestivas, cardiodigestivas e neurológicas.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Longue Corrêa, Letícia, Danillo Antunes Merat, Ihury de Almeida Correia Ferraz, Gabriel Marotti de Oliveira et Paulo Cavalcante Apratto Júnior. « Coronavírus : associação dos sintomas e o prognóstico da doença na população idosa em um município do Noroeste Fluminense ». Dans Semana Científica da Faculdade de Medicina de Campos. Faculdade de Medicina de Campos, 2022. http://dx.doi.org/10.29184/anaisscfmc.v12022p13.

Texte intégral
Résumé :
Introdução: O surgimento de uma nova doença respiratória potencialmente grave, denominada COVID-19, no ano de 2019 movimentou as instâncias governamentais de todo o mundo. Com o aumento do número de casos no ano de 2020, a Organização Mundial da Saúde declarou a COVID-19 como uma doença pandêmica. Esta trouxe impactos na saúde de toda a população mundial, principalmente para os idosos, considerada um fator de risco para o desenvolvimento da forma grave da COVID-19. Devido à relação da idade dos pacientes infectados e os sintomas mais graves desenvolvidos por estes, foram analisados esta influência em relação ao risco de internações hospitalares - setores de UTI (Unidade de Terapia Intensiva) ou enfermaria, e pacientes conduzidos ambulatorialmente. Objetivos: Esse presente estudo, pretende demonstrar a relação dos sintomas manifestados pelos pacientes que positivaram para à doença, seu prognóstico e sua evolução clínica. Metodologia: Nesse estudo de Coorte, realizado entre 01/03/2020 e 31/05/2021, forma incluídos os pacientes moradores do município de Itaperuna, estado do Rio de Janeiro, com 60 anos ou mais, apresentando COVID-19 positivo e que se enquadrem na evolução do caso para cura, óbito, internação em enfermaria ou UTI ou tratamento ambulatorial. Os dados foram anexados em tabelas e analisados, obtendo resultados através do teste do qui-quadrado de Mentel-haenszel, apresentando um nível de significância p<0,05 em teste bicaudal. Resultados: Em uma análise da população estudada, obtivemos 931 pacientes de ambos os sexos. Em relação a idade dos pacientes, temos uma maior proporção de participantes na faixa etária de 60 a 69 anos, seguido de 70 a 79 anos. Ao ser feita a análise das manifestações clínicas encontradas e a evolução de cada paciente encontrou-se como resultado que pacientes com sintomas mais leves como ageusia, anosmia, cefaleia e coriza apresentaram uma maior chance de tratamento ambulatorial. A respeito da relação dos sintomas em paciente que evoluíram para óbito a presença de dispneia se mostrou como fator de risco, apresentando um aumento na chance de óbito de mais de 400% - com Intervalo de Confiança (IC) 2,79 – 6,06, dentre os 90 pacientes que evoluíram a óbito, 50 apresentavam dispneia. Em contrapartida, a presença de cefaleia e a odinofagia se mostraram como fatores de proteção para o óbito reduzindo em 70% o risco de óbitos em pacientes com cefaleia e redução de 52% no risco de óbito em pacientes que apresentaram odinofagia. Dentre a análise de risco de internação hospitalar ou seguimento ambulatorial, os sintomas como ageusia, anosmia e cefaleia, apresentam um fator de risco para tratamento ambulatorial, ou seja, apresentam 20% mais chance de não evoluir para internação hospitalar. Quando analisamos o sintoma de dispneia manifestados pelos pacientes, obtivemos 37% menos chance de ser tratado ambulatorialmente, sendo conduzido para internação hospitalar, com Risco Relativo de 7,24 e 7,78 dos casos, respectivamente. Conclusão: Diante do estudo foi possível concluir que o principal sintoma com pior prognóstico é a dispneia, aumentando em 4 vezes a chance de óbito e mais de 7 vezes a chance de internação hospitalar. Observou-se também que sintomas mais leves se apresentam como sintomas de melhor evolução clínica.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Dias, Rafael Vieira Souza, DANIEL OLIVEIRA SANTOS, LETICIA FERREIRA SANTOS BRITO et MARIA BEATRIZ MENESES MELO. « A URTICÁRIA COMO UM PROCESSO INFLAMATÓRIO DA COVID-19 ». Dans II Congresso Brasileiro de Imunologia On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/ii-conbrai/6767.

Texte intégral
Résumé :
Introdução: É sabido que a COVID-19 é uma doença inflamatória multissistêmica. A Urticária é uma complicação autoimune que resulta em lesões de pele, oriundas de agentes exógenos e endógenos, segmentada em urticária aguda e crônica a depender da duração. Neste caso a inflamação do SARS-CoV-2 age na produção exacerbada de mastócitos progredindo para urticária. Pesquisas apontam que 20% dos pacientes apresentaram urticária como sintoma clínico ou mediante uso de medicamentos terapêuticos. Objetivo: Elucidar a urticária como um processo inflamatório da COVID-19. Material e métodos: O presente trabalho trata-se de uma revisão de literatura. Os trabalhos científicos foram pesquisados, com recorte temporal entre 2020 a 2022, nas bases de dados: PubMed, SciELO, e Google Acadêmico. Foram incluídos artigos científicos nos idiomas inglês e português. Foram excluídos artigos científicos que não respeitavam o recorte temporal e a temática proposta. Resultados: A urticária crônica não é vista como um risco para infecção pelo coronavírus e por isso seu tratamento deve ser mantido. No entanto, a urticária aguda é representada como um possível sintoma de COVID-19, sua apresentação é comum com lesões eritematosas, de coloração vermelha, devido à vasodilatação. O uso de anti-histamínicos é bastante positivo tanto no controle dos sintomas como na redução da gravidade da urticária. Conclusão: A urticária aguda pode estar presente concomitantemente ou antecedendo os sintomas clássicos da infecção pelo SARS-CoV-2. Pessoas com urticária crônica podem ter uma piora desta manifestação, porém sem maiores riscos quanto à COVID-19. O mecanismo de formação das manifestações cutâneas aparenta estar ligado à degranulação de mastócitos e a tempestade de citocinas. O controle sintomatológico das urticárias com anti-histamínicos associado a corticoides sistêmicos em baixas doses demonstra ter bons resultados.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Abbasov, Həbib. « E-imza infrastrukturunun sintezi problemləri ». Dans Proqram mühəndisliyinin aktual elmi-praktiki problemləri. Institute of Information Technology of Azerbaijan National Academy of Sciences, 2017. http://dx.doi.org/10.25045/ncsofteng.2017.88.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Rapports d'organisations sur le sujet "Sintomi"

1

Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave : affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

Texte intégral
Résumé :
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Sarafian, Iliana. Key Considerations : Tackling Structural Discrimination and COVID-19 Vaccine Barriers for Roma Communities in Italy. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.014.

Texte intégral
Résumé :
This brief highlights how structural discrimination and social exclusion shape attitudes to COVID-19 vaccines among Roma communities in Italy, and the role trusted communal and public authorities can play in supporting vaccine uptake and tackling broader exclusions. Contradictions in the Italian state’s response to COVID-19, alongside ongoing forms of exclusion can increase Roma mistrust in state initiatives and prevent vaccine participation. This brief aims to aid and inform local government and public health authorities in Italy that serve populations inclusive of Roma communities. This brief is based on research conducted in-person and remotely from November 2021 to January 2022 with Roma and Sinti communities in Milan, Rome and Catania, Italy, which have distinct historical, linguistic, geographical, religious, and other forms of identification. Similarities in how the different Roma communities experience the COVID-19 pandemic, and in their vaccine decisions were identified. This brief was developed for SSHAP by Iliana Sarafian (LSE) with contributions and reviews from Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Dr Marco Solimene (University of Iceland) and Dijana Pavlovic (Upre Roma). The research was funded through the British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). Research was based at the Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. The brief is the responsibility of SSHAP.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Vallerani, Sara, Elizabeth Storer et Costanza Torre. Considerazioni chiave : equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

Texte intégral
Résumé :
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie