Littérature scientifique sur le sujet « Sindacato giurisdizionale del potere »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les listes thématiques d’articles de revues, de livres, de thèses, de rapports de conférences et d’autres sources académiques sur le sujet « Sindacato giurisdizionale del potere ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Articles de revues sur le sujet "Sindacato giurisdizionale del potere"

1

Lambertucci, Pietro. « Contratto collettivo, rappresentanza e rappresentativitŕ sindacale : spunti per il dibattito ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 124 (mars 2010) : 551–606. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-124001.

Texte intégral
Résumé :
Il saggio, nel ripercorrere il dibattito sulla rappresentanza sindacale nell'impiego privato, propone una disaggregazione dell'analisi, in relazione alla necessitŕ di calare i diversi modelli nei contesti nei quali si esprime il potere negoziale del sindacato. Nello specifico, per quanto riguarda la contrattazione collettiva nazionale di categoria, si aderisce alla tesi che ricostruisce la rappresentanza sindacale come rappresentanza associativa, mentre la rappresentanza sindacale nelle singole aziende si caratterizza come rappresentanza istituzionale (viene, in particolare, individuata la disciplina negoziale sulle rappresentanze sindacali unitarie che derivano il loro potere dalla consultazione elettorale di tutti i dipendenti occupati nell'azienda). L'analisi poi della rappresentativitŕ sindacale, con riguardo alla nozione di sindacato comparativamente piů rappresentativo, si confronta, per un verso, con l'art. 39 Cost. e si conclude, per altro verso, con l'osservazione che i contratti collettivi ai quali la legge connette effetti legali richiedono "l'unitŕ contrattuale" del sindacato. Si propone, infine, un intervento legislativo volto a generalizzare l'esperienza delle rappresentanze sindacali aziendali e a poggiare il richiamo alla maggiore rappresentativitŕ comparata su un meccanismo associativo ed elettorale insieme, in relazione alla devoluzione di funzioni demandate dalla legge.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Cassatella, Antonio. « Situazioni giuridiche soggettive e status militare ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 1 (mars 2022) : 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-001005.

Texte intégral
Résumé :
Il saggio è dedicato all'analisi delle posizioni giuridiche soggettive del militare in servizio, da vagliare in rapporto ai limiti del potere decisionale dei superiori gerarchici. Si distinguono posizioni di diritto soggettivo ad esercizio condizionato e posizioni di interesse legittimo, oltre ad interessi di mero fatto. La qualificazione è necessaria al fine di stabilire la profondità del sindacato del giudice amministrativo sul contenuto delle decisioni. Sulla base della casistica esaminata, si formulano alcune considerazioni finali sulle caratteristiche del sindacato. Si reputa che l'attuale disciplina, per quanto finalizzata a garantire l'efficienza degli apparati militari, non sia del tutto coerente con i principi desumibili dagli artt. 24, 52 e 97 Cost.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Romboli, Roberto. « Osservazioni sul disegno di legge costituzionale n. 4275/2011 ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (décembre 2011) : 129–64. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005011.

Texte intégral
Résumé :
Una riforma costituzionale organica e di maggioranza che dimentica le "lezioni" tratte dalle precedenti esperienze di revisione / 2. In generale: il mutamento dell'epigrafe del titolo IV, l'eliminazione del termine "altro" dall'art. 104 Cost. e la diffusa decostituzionalizzazione delle garanzie dei magistrati / 3. Un giudizio liquidatorio sul ruolo del Csm: le modifiche inerenti la composizione / 4.: le modifiche inerenti le funzioni; lo sbilanciamento dei rapporti con il Ministro della giustizia e la costituzionalizzazione del potere di ispezione / 5. L'esclusione del pm dalla soggezione solo alla legge e dall'ordine giudiziario, la separazione delle carriere del giudice e del pm e l'eliminazione dell'indipendenza interna / 6. L'esercizio dell'azione penale non piů obbligatorio e la modificazione dei rapporti con la polizia giudiziaria / 7. La responsabilitŕ dei magistrati: la "Corte di disciplina" per giudicare sugli illeciti disciplinari e la responsabilitŕ civile diretta «al pari degli altri funzionari e dipendenti dello Stato». La mancata considerazione della specificitŕ dell'attivitŕ giurisdizionale / 8. Le "dimenticanze" della riforma: l'unicitŕ della giurisdizione e le garanzie dei giudici speciali (specie di quelli amministrativi); la modifica dell'art. 106 Cost. in assenza di un riordino della magistratura onoraria.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Gambino, Silvio. « Giurisdizione e ‘Giustizia' fra Trattato di Lisbona, CEDU e ordinamenti nazionali ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (décembre 2010) : 85–113. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001005.

Texte intégral
Résumé :
A due secoli dall'avvio del costituzionalismo liberal-democratico, l'ordinamento giudiziario sembrerebbe aver compiutamente realizzato la sua parabola, vedendosi riconosciuto come potere dello Stato (autonomo e indipendente), mediante previsioni costituzionali espresse o anche sulla base di mere disposizioni legislative. In tale quadro, l'analisi affronta le tematiche della ‘giurisdizione' e della ‘giustizia' nell'ottica del diritto dell'Unione europea, sottolineando gli effetti giuridici prodotti dall'art. 6 del Trattato di Lisbona (con l'incorporazione sostanziale della Carta dei diritti fondamentali dell'UE all'interno dei nuovi trattati e con l'adesione alla CEDU da parte dell'Unione). Secondo quanto viene osservato, tuttavia, l'esperienza degli ordinamenti europei, nel fondo, non consente di poter cogliere una tradizione costituzionale comune agli Stati membri (per come affermato dalla Corte di Giustizia dell'UE) quanto piuttosto la garanzia in tutti gli ordinamenti nazionali, nella CEDU e ora nell'art. 47 della Carta di Nizza/Strasburgo, del diritto del soggetto ad un ricorso effettivo dinanzi ad una autoritŕ giurisdizionale, indipendente e imparziale, precostituita per legge, nel quadro di un processo equo, garantito nel contraddittorio, ragionevole nella durata.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Amadori, Arrigo. « La configuración de un canal de interacción entre el espacio rioplatense y Madrid : la procuraduría cortesana de Manuel de Frías (1611-1620) ». CHEIRON, no 1 (janvier 2022) : 121–42. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-006.

Texte intégral
Résumé :
Questo lavoro analizza l'ufficio di procuratore che Manuel de Frías tenne a Madrid, tra il 1614 e il 1618, per rappresentare e difendere gli interessi delle città che componevano la provincia del Paraguay e del Río de la Plata. La permanenza a corte di questo agente costituisce un modo di affrontare il problema della configurazione di un canale di interazione tra lo spazio rioplatense e la corte, poiché inserisce l'ufficio del procuratore in una cornice più ampia di rappresentanza regionale. Questo approccio non solo ci permette di mettere in relazione la gestione cortigiana con le dispute di potere vissute nella stessa città di Buenos Aires, ma anche con i processi di regolamentazione normativa del commercio rioplatense, l'articolazione territoriale e la ridefinizione giurisdizionale che interessarono gran parte del sud-est dell'Audiencia de Charcas. Questo approccio al principale canale di interazione tra i cabildos dello spazio rioplatense e la Corona si è inserito e ha acquisito la sua fisionomia in un campo di comunicazione e negoziazione costituito attraverso l'azione di molteplici agenti che rappresentano interessi che, eventualmente, possono essere diversi, concomitanti o contraddittori.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Fichter, Michael, Markus Helfen et Katharina Schiederig. « Si puň organizzare la solidarietŕ internazionale a livello aziendale ? La prospettiva degli International Framework Agreements (Ifa) ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 97–114. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123006.

Texte intégral
Résumé :
Organizzare la solidarietŕ a livello internazionale è il tallone d'Achille del sindacato, particolarmente nell'attuale contesto di competizione e produzione globale. In primo luogo, l'articolo mostrerŕ il dispiegarsi di relazioni di potere asimmetriche fra le parti sociali nelle aziende multinazionali e nelle loro reti produttive globali e in che modo gli International Framework Agreements (Ifas) - con i limiti di un approccio focalizzato sull'impresa - possano contribuire a rafforzare la posizione contrattuale del lavoro. I sindacati possono utilizzare questo strumento per creare nuovi spazi di organizzazione, ottenere riconoscimento e promuovere la contrattazione collettiva. Nella seconda parte, il focus si sposterŕ sulle federazioni sindacali globali (Guf) e sui diversi approcci da esse adottati con l'obiettivo di fare degli Ifa un mezzo per costruire forme di solidarietŕ internazionale. Evidenzieremo la loro importanza nel garantire alle federazioni sindacali globali ri-conoscimento come attori della contrattazione - sia rispetto agli affiliati sia nei confronti del management - e un'agenda contrattuale. L'articolo si concluderŕ con una valutazione di quanto è stato raggiunto attraverso questa strategia e delle sfide che ancora restano da affrontare.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Nocoń, Arkadiusz. « "Appellatio Flaviani ad papam Leonem" (?). Wokół władzy papieskiej na Wschodzie ». Vox Patrum 46 (15 juillet 2004) : 323–33. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6822.

Texte intégral
Résumé :
Il quesito principale circa l'esercizio dei primato di papa Leone Magno riguarda il genere e la dimensione del suo potere in Oriente: fu soltanto un primato d'onore oppure anche di giurisdizione? Alcuni studiosi si dicono favorevoli a conoscergli un primato di giurisdizione, altri risultano invece contrari a rawisare qua!siasi forma di autoritá giurisdizionale al di fuori del patriarcato romano. Nel 1882 Guerrino Amelii, bibliotecario dellAmbrosiana, presentó l’Appellatio, da lui scoperta, che egli stesso defini come „la piu splendida testimonianza che la storia abbia registrato in favore della suprema giurisdizione della Sede Apostolica su tutta la Chiesa e la prova piu convincente della sua superiorita sopra gli stessi Generali Concili”. La storicita del documento e argomento ancora aperto, ma esso apre, ad ogni modo, uno spiraglio su quella problematica dell'esercizio del primato di papa Leone Magno, che riveste ancor oggi una grande importanza nel contesto del dialogo ecumenico. Questo documento, che comproverebbe il riconoscimento al Pontifece di una responsabilita su tutta la Chiesa quale fondamento di unita dei vescovi e dei cristiani, ispira infatti il dialogo ecumenico, presentando Roma come sede di appello nelle controversie nel rispetto delle istanze intermedie. Questa tematica e tuttora vitale in campo ecumenico come forma di riconoscimento del Primato Pontifece e si rddica nelle consuetudini dei primi tempi della vita della Chiesa.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Costambeys, Marios. « Burial topography and the power of the Church in fifth- and sixth-century Rome ». Papers of the British School at Rome 69 (novembre 2001) : 169–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001793.

Texte intégral
Résumé :
TOPOGRAFIA DELLE SEPOLTURE E POTERE DELLA CHIESA A ROMA NEL QUINTO E SESTO SECOLOScavi recenti hanno rivelato fino a che punto i Romani del quinto e sesto secolo trasgredirono alle antichi leggi che proibivano le sepolture intramuranee. Ad oggi, però, non si è ancora cercato di dare una spiegazione olistica a questo cambiamento. La proliferazione di sepolture intramuranee nel complesso paesaggio urbano romano indica non solo un mutato atteggiamento nei confronti della morte, ma anche un cambiamento nella gestione dei defunti e nella topografia della città. Nella prima parte dell'articolo vengono analizzati i siti delle due aree sepolcrali associate topograficamente sia con gli horti che con le due chiese di Sant'Eusebio e Santa Bibiana. La storia delle due chiese indica i diversi modi in cui venivano controllate e trasferite le proprietà terriere in questo periodo: mentre nel caso di Sant'Eusebio si trattò di una fondazione completamente privata, Santa Bibiana fu fondata dal papa, probabilmente su una proprieta acquisita dall'imperatore. La condizione giuridica delle aree sepolcrali intorno alle due chiese potrebbe essere stata indefinita similmente a quella dei numerosi horti dalla fine del quarto secolo in poi, e cioè soggetta alla sovrapposizione giurisdizionale di aristocrazia e della Chiesa. L'influenza di quest'ultima è fortemente evidenziata dallo sviluppo della liturgia per i defunti che iniziò a formarsi nel sesto secolo. Ciò nonostante, il controllo ecclesiastico sulla posizione delle sepolture in questo periodo non fu costante e non venne affidato a membri formali del clero ecclesiastico. L'evidenza suggerisce che il controllo ecclesiastico delle sepolture si consolidò stabilmente nel momento in cui le spese funerarie, inclusi i pagamenti per i becchini, iniziarono ad essere pagate alle chiese. L'insinuarsi del clero ecclesiastico nei rituali di sepoltura e la scelta delle aree per le sepolture venne a costituire un importante episodio nell'appropriazione da parte della Chiesa romana della stmttura cittadina.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

« Diritto italiano. Cittadinanza ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 4 (février 2011) : 125–33. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004010.

Texte intégral
Résumé :
1. Tribunale di Vicenza 28.10.2009 - status di apolidia - diritto soggettivo proponibile direttamente all'A.G. - rito camerale - competenza del tribunale; cittadino cubano - prolungata assenza da Cuba oltre il termine autorizzato - perdita dei diritti di cittadinanza - riconoscimento status; richiesta in giudizio di rilascio di permesso di soggiorno per attesa cittadinanza (ex art. 11, co. 1 lett c) d.p.r. 394/99) - difetto di pregresso permesso di soggiorno - esclusione.2. Tribunale di Saluzzo 30.4.2010 - status di apolidia richiesto da cittadino macedone - esperibilitŕ alternativa del procedimento amministrativo o giurisdizionale; giudizio con rito camerale collegiale; apolidia - diritto soggettivo non passibile di affievolimento - giurisdizione ordinaria esclusiva - legittimazione passiva del Ministero interno; esclusione del potere giurisdizionale di ordinare il rilascio del permesso di soggiorno e di sospendere l'ordine espulsivo.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Salgado, Eneida Desiree, et Carolina Alves das Chagas. « Il controllo giurisdizionale di costituzionalità delle riforme costituzionali in Brasile : modello attuale e la Proposta di Emendamento n. 33 alla Costituzione ». A&C - Revista de Direito Administrativo & ; Constitucional 16, no 65 (15 janvier 2017). http://dx.doi.org/10.21056/aec.v16i65.265.

Texte intégral
Résumé :
I valori legali e politici delle Costituzioni, specialmente nel secolo 20, distaccano questioni sulla possibilità di creazione e modificazione del testo costituzionale e sul ruolo dei rami politici nella sua protezione. In Brasile, il controllo di costituzionalità delle riforme ha messo messo in discussione questo tema. La riforma della Costituzione in Brasile succede ordinariamente con il processo di emendamento. Questo processo è garantito costituzionalmente per limiti formali, materiali e circostanziali. Conseguentemente la dottrina e la giurisprudenza riconoscono automaticamente la possibilità del controllo di costituzionalità di queste riforme. Un ramo no-democratico può rifiutare la decisione di una ampia maggioranza dei rappresentanti politici che ha aprovato l’emendamento. Questa situazione crea controversie sulla legittimità di questo ruolo della Suprema Corte brasiliana. Contro il “super-potere” del ramo giudiziale, la Proposta di Emendamento Costituzionale n. 33 propone alterazione nel processo di controllo di costituzionalità degli emendamenti, stabilendo il dialogo tra il Potere Giudiziale, il Potere Legislativo e la populazione, e ripensando le frontiere tra costituzionalismo e democrazia.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Thèses sur le sujet "Sindacato giurisdizionale del potere"

1

STACCA, SERENA. « Il potere disciplinare degli ordini professionali ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/800686.

Texte intégral
Résumé :
La tesi tratta del potere disciplinare degli ordini professionali. L’obiettivo è individuare i punti critici che il fenomeno disciplinare pone, specie in relazione agli aspetti che incidono sulle posizioni di libertà dell’individuo. Dopo una introduzione, volta a illustrare i termini del problema e il conseguente percorso di ricerca, la tesi si articola in due parti, dedicate, rispettivamente, al potere disciplinare in generale (esercitato sia da soggetti pubblici sia da soggetti privati) e al potere disciplinare degli ordini professionali. Nella prima parte si delineano i tratti caratterizzanti della potestà disciplinare relativi ai presupposti logico-giuridici che ne giustificano l’esistenza e all’area giuridica rispetto alla quale è possibile rintracciare i principi a essa applicabili. L’indagine involge profili di teoria generale ma viene altresì condotta con riferimento a specifici ambiti dell’ordinamento in cui tradizionalmente il fenomeno disciplinare si manifesta: quello lavoristico e quello associativo. Attraverso tale analisi affiorano le criticità che il potere disciplinare presenta in relazione alle sue fonti, ai principi di legalità e di tipicità, alla tutela giurisdizionale dei soggetti che ne subiscono gli effetti. La riprova di queste criticità emerge nella seconda parte, che ha a oggetto il sistema disciplinare interno agli ordini professionali. In questo contesto risalta la inadeguatezza del meccanismo sanzionatorio disciplinare sia sotto il profilo sostanziale, con riguardo al fondamento del potere, alla configurazione dell’illecito, all’azione disciplinare e al relativo procedimento, sia sotto il profilo processuale, attinente al sindacato giurisdizionale e alle forme di tutela delle libertà individuali. La conclusione cui l’indagine conduce (e di cui si dà conto nelle osservazioni finali) è che l’esercizio del potere disciplinare degli ordini professionali è ancora racchiuso in un modello di “specialità” che male si concilia con l’ordine costituzionale. La tensione con i principi costituzionali, in special modo quelli di eguaglianza e di legalità, emerge in relazione al fondamento del potere disciplinare, alla atipicità delle fattispecie illecite, alla natura dell’autorità che emette la sanzione, alla specialità del giudice di prima istanza e ai limiti al controllo sul potere della Cassazione.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

DONATO, Giuseppe. « La funzione costituzionale dei partiti e il sindacato del potere giudiziario ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11570/3190346.

Texte intégral
Résumé :
La tesi mira a ricostruire la funzione costituzionale svolta dai partiti politici nell’ordinamento costituzionale italiano, tracciando i limiti dell’attività del potere giudiziario e concludendo con alcune proposte di modifica de iure condendo. La ricerca prende avvio da un’analisi diacronica del partito come fenomeno sociale, muovendo dall’iniziale ostilità degli ordinamenti statali fino ad arrivare all’attuale ruolo di protagonista del sistema politico, secondo una parabola comune a tutte le democrazie occidentali. Si passa, quindi, a ripercorrere i lavori dell’Assemblea Costituente italiana, vagliando le motivazioni che hanno portato all’adozione di una disposizione, quale l’art. 49 Cost., dal carattere fortemente garantistico. Viene analizzato il partito, sia singolarmente che come elemento del sistema, sotto il profilo dinamico-funzionale, nel quale svolgono un ruolo di primo piano i principi del pluralismo, del concorso e della parità di chances, e sotto il suo profilo statico-organizzativo, in qualità di associazione non riconosciuta. Dalle premesse teoriche si passa, poi, all’analisi concreta della configurazione dei partiti in Italia, dal modello di partito solido della c.d. Prima Repubblica fino alle mutazioni registratesi nell’attuale quadro politico. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi dell’organizzazione interna del partito. Si pone attenzione alla concezione di metodo democratico e alla sua estensibilità ai profili interni. Ampio spazio viene dato alla ricostruzione giurisprudenziale e alla sua evoluzione: dopo una prima fase di netta chiusura verso le questioni interne, i giudici di merito hanno iniziato a sindacare con maggiore attenzione anche i casi di espulsione e di esclusione dalle candidature. I medesimi problemi sono stati valutati anche nelle esperienze giuridiche tedesca e spagnola, le quali, per ragioni storiche, politiche e culturali, rappresentano due modelli molto vicini a quello italiano. Il terzo capitolo è riservato alla problematica del limite all’associazione in partiti previsto dalla XII disp. fin. Cost. Vengono attentamente ricostruiti il significato di questa disposizione in relazione all’intero corpo della Costituzione e il suo impatto sulla tenuta del sistema politico. Segue un’ampia analisi della giurisprudenza di merito sullo scioglimento dei partiti e della giurisprudenza amministrativa sulla ricusazione di liste elettorali di ispirazione neofascista. Accanto all’analisi del sistema italiano viene condotto un approfondimento sulle democrazie protette e semiprotette, quali Germania e Spagna, che, per le esperienze di regimi autoritari che le hanno accomunate all’Italia, rappresentano i Paesi di maggiore interesse per la ricerca. A conclusione del capitolo viene dato spazio alla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, le cui decisioni offrono numerosi spunti di riflessione sull’attuale assetto del sistema della protezione delle democrazie. Il quarto e ultimo capitolo è finalizzato ad offrire un quadro preciso dello stato della legislazione interna sui partiti politici, muovendo dalle prime norme sul finanziamento per arrivare alle riforme riuscite (nel 2013) o rimaste incompiute (nel 2016). La disamina degli ordinamenti tedesco, spagnolo e statunitense, tanto nella legislazione quanto nella giurisprudenza, ha permesso di delineare ancor meglio i punti di forza e, soprattutto, le criticità del sistema italiano vigente. In conclusione si prospettano delle possibili modifiche all’attuale assetto della materia nella direzione di una valorizzazione del metodo democratico anche sotto il profilo interno e di una maggiore istituzionalizzazione dei partiti quanto all’attività esterna.
The thesis aims to reconstruct the constitutional function carried out by political parties in the Italian constitutional system, outlining the limits of the activity of the judiciary and concluding with some proposals for change de iure condendo. The research starts from a diachronic analysis of the party as a social phenomenon, starting from the initial hostility of the national systems up to the current role of protagonist of the political system, according to a parable common to all Western democracies. There follows the review the work of the Italian Constituent Assembly, examining the reasons that led to the adoption of a provision, such as art. 49 Cost., with a strong guarantee character. The party is analyzed, both individually and as an element of the system, from a dynamic-functional point of view, in which the principles of pluralism, competition and equal opportunities, and its static profile, play a prominent role as a non-approved association. From the theoretical premises we then move on to the concrete analysis of the configuration of the parties in Italy, from the solid party model of the so-called First Republic up to the changes recorded in the current political framework. The second chapter is devoted to the analysis of the internal organization of the party. Attention is paid to the concept of the democratic method and its extensibility to internal profiles. Ample space is given to the jurisprudential reconstruction and its evolution: after a first phase of clear closure towards internal issues, the judges of merit have begun to consult with greater attention also the cases of expulsion and exclusion from the candidatures. The same problems have also been assessed in the German and Spanish legal experiences, which, for historical, political and cultural reasons, represent two models very close to the Italian one. The third chapter is reserved to the problem of the limit to the association in parties provided for by the XII disp. fin. Cost. The meaning of this provision in relation to the entire body of the Constitution and its impact on the holding of the political system are carefully reconstructed. There follows an extensive analysis of the case law of merit on the dissolution of parties and administrative jurisprudence on the objection of electoral lists of neo-fascist inspiration. In addition to the analysis of the Italian system, a study is carried out on protected and semi-protected democracies, such as Germany and Spain, which, due to the experiences of authoritarian regimes that have united them with Italy, represent the countries of greatest interest for research. At the end of the chapter, the jurisprudence of the European Court of Human Rights is given space, whose decisions offer numerous points of reflection on the current system of the protection of democracies. The fourth and final chapter aims to provide an accurate picture of the state of domestic legislation on political parties, moving from the first rules on funding to successful reforms (in 2013) or left unfinished (in 2016). The examination of the German, Spanish and American legal systems, both in the legislation and in the jurisprudence, has made it possible to delineate even better the strengths and, above all, the criticalities of the Italian system in force. In conclusion, possible changes to the current structure of the matter are proposed, especially looking forward to the direction of a strengthening of the democratic method also internally and a greater institutionalization of the parties as to external activity.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

ISENMANN, Moritz. « Legalità e controllo del potere (1200-1600) : uno studio comparativo sul processo di sindacato : Firenze, Castiglia e Valencia ». Doctoral thesis, 2008. http://hdl.handle.net/1814/10430.

Texte intégral
Résumé :
Defence date: 18 January 2008
Examining board: Prof. Anthony Molho (EUI)-supervisor ; Prof. Wolfgang Reinhard (Universität Freiburg i.Br.)-external supervisor ; Prof. Julius Kirshner (University of Chicago) ; Prof. Bartolomé Yun Casalilla (EUI)
PhD thesis printed and available in two language versions: Italian and German. The original version is the Italian.
PDF of thesis uploaded from the Library digital archive of EUI PhD theses
No abstract available
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

IMBEMBO, CARMEN. « Profili funzionali del contratto pubblico : la tutela dell'ambiente al crocevia tra integrazione e concorrenza ». Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1656125.

Texte intégral
Résumé :
La ricomposizione dell’antitesi intercorrente tra ambiente e mercato rappresenta una tra le questioni maggiormente suggestive e problematiche che dominino il panorama del diritto amministrativo generale contemporaneo. Le evoluzioni disciplinari intervenute sul versante ordinamentale sovranazionale hanno condotto al tramonto delle impostazioni che nella risultante del processo di integrazione europea ravvisassero la costituzione di una entità tesa al perseguimento dell’interesse alla costituzione di un mercato unico e dell’ottimale impiego delle risorse, per lasciare il campo ad un quadro giuridico funzionale a tutelare interessi pubblici trascendenti quelli originariamente traguardati, divenuti centrali nel quadro delle politiche delle Istituzioni euro-unitarie e, di converso, degli Stati membri. L’indagine si è sviluppata lungo tali coordinate, assumendo quale angolazione visuale il settore della contrattualistica pubblica, nel tentativo di identificare le modalità con le la consacrazione di interessi pubblici altri dall’assetto concorrenziale del mercato e, segnatamente, l’integrazione delle finalità protezione del bene ambientale incidano sull’esercizio del potere amministrativo di valutazione e, in particolare, se la prima contribuisca ad accreditare una riconsiderazione dell’archetipo generale del contratto pubblico in chiave di strumento di regolazione indiretta, tale da esaltarne la connotazione funzionale, in una prospettiva che, sul piano concettuale, collochi l’attività negoziale posta in essere dai pubblici poteri in una dimensione unitaria rispetto all’attività amministrativa tradizionalmente intesa. La caratura assiologica conseguente all’integrazione delle variabili ambientali nella conformazione del regolamento negoziale e, a monte, l’attività di valutazione comparativa e la tendenziale relativizzazione del principio concorrenza, hanno indotto a dirigere la ricerco verso la ricognizione della latitudine dei margini di apprezzamento valutativo devoluti in capo al pubblico committente nella modulazione della lex specialis, nel tentativo di ricostruire le declinazioni assunte dal rapporto tra la valorizzazione delle istanze di sostenibilità ambientale e le esigenze di garanzia dell’assetto concorrenziale del mercato dei pubblici affidamenti. L’analisi che si è condotta ha consentito di comprendere che la dilatazione dei margini di apprezzamento tecnico valutativo devoluti in capo al pubblico committente dietro le spinte dei principi di integrazione e dello sviluppo sostenibile non consenta di inferire la connotazione del rapporto tra tutela ambientale e concorrenza secondo una relazione che ravvisi nella seconda un elemento recessivo rispetto alla prima, evidenziando che la conciliazione tra l’utilizzo del contratto pubblico in chiave strategica ed i vincoli derivanti dall’immanente vigenza del principio di concorrenza, quale più circoscritto riflesso delle libertà fondamentali consacrate dalla legislazione di diritto primario sovranazionale, rinvenga un imprescindibile criterio guida nel principio di proporzionalità. Per le ragioni suesposte, la sezione centrale dello studio è stata incentrata su di un tentativo di ricognizione delle declinazioni che il potere esercitato dal pubblico affidante nell’integrazione delle considerazioni di natura ambientale nei molteplici stadi nei quali si articoli il procedimento di valutazione comparativa assuma e sulle modalità attraverso le quali quest’ultimo si rifletta sulla cognizione demandata all’autorità giudiziaria, traguardando tali questioni dall’angolazione prospettica dell’effettività della tutela giurisdizionale delle posizioni giuridiche attive vantate dagli aspiranti contraenti eventualmente pregiudicati dall’illegittimo esercizio del potere valutativo. Una considerazione, quella da ultimo richiamata, la quale costituisce la ragione precipua della scelta di dedicare taluni limitati cenni agli aspetti di ordine problematico potenzialmente rivenienti dalla graduale affermazione del contratto pubblico in funzione di strumento di politica ambientale ed industriale quale delineato dagli atti programmatici elaborati dalle Istituzioni eurounitarie nella prospettiva della riconversione del sistema economico europeo nella prospettiva dell’adesione al modello della circular economy. Muovendo lungo le medesime direttrici, nella porzione terminale dello scritto si sono ripercorse, sia pur nelle proprie linee essenziali i caratteri che l’esercizio del potere valutativo rimesso al pubblico committente nella modulazione della lex specialis di gara in prospettiva ecologicamente orientata assuma nelle principali esperienze giuridiche continentali, concentrando l’attenzione sulla delineazione dei limiti che caratterizzino lo scrutinio giudiziale sull’attività valutativa devoluta all’amministrazione affidante e sui giudizi espressi dal seggio di gara.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Livres sur le sujet "Sindacato giurisdizionale del potere"

1

Veronesi, Paolo. I poteri davanti alla Corte : "cattivo uso" del potere e sindacato costituzionale. Milano : A. Giuffrè, 1999.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Garrone, Giovanni Battista. Contributo allo studio del provvedimento impugnabile : Aspetti e problemi del sindacato giurisdizionale sugli "atti amministrativi di autorità non amministrative". Milano : A. Giuffrè, 1990.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Fracanzani, Marcello M. Potere esecutivo e giurisdizionale nell'Europa : Atti del convegno 2009 e 2010 dell'Institut d'études européennes Antonio Rosmini. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 2011.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Gustapane, Antonello. Il ruolo del pubblico ministero nella Costituzione italiana. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg259.

Texte intégral
Résumé :
La Costituzione italiana ha trasformato in maniera innovativa il ruolo del pubblico ministero: da rappresentante del potere esecutivo presso l’autorità giurisdizionale, gerarchicamente sottoposto al Ministro della giustizia, che è tipico dei paesi di civil law , ad autonomo potere pubblico, titolare della pretesa punitiva dello Stato da esercitare obbligatoriamente nei casi stabiliti dalla legge e secondo le forme del giusto processo, e inserito nell’ambito dell’ordine giudiziario governato dal Csm. Nel volume, i principi costituzionali in tema di funzione requirente vengono quindi sviluppati sino a sostenere che, per rispettare appieno il ruolo che la Costituzione attribuisce al pubblico ministero di promotore a fini di giustizia dell’intervento decisorio del giudice, i poteri direttivi, che la riforma Castelli/Mastella conferisce al procuratore della Repubblica, devono essere interpretati in modo da rispettare la posizione di esclusiva sottoposizione alla legge costituzionalmente conforme, che è propria di ogni magistrato ordinario, compreso quello addetto alle funzioni requirenti. La ricerca si chiude difendendo i sempre attuali principi costituzionali sul pubblico ministero dai tentativi di stravolgimento operati con il disegno di legge costituzionale sulla giustizia presentato il 7 aprile 2011 dalle forze politiche di centro-destra.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Dallari, Filippo. Vincoli espropriativi e perequazione urbanistica. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg295.

Texte intégral
Résumé :
Il volume ricostruisce in un’ottica evolutiva la teoria dei vincoli urbanistici, approfondendo l’analisi dei connessi istituti della perequazione e della compensazione urbanistica. Attraverso un’organica ricostruzione dell’elaborazione dottrinale e giurisprudenziale, si è rilevato che la questione posta dalla teoria dei vincoli urbanistici – l’eccessiva discrezionalità, discriminatorietà delle scelte urbanistiche – è tuttora irrisolta: le prescrizioni urbanistiche sono ancora oggi sottoposte ad un sindacato giurisdizionale debole, è vincolo espropriativo esclusivamente la prescrizione puntiforme e l’indennità di esproprio dipende da come l’Amministrazione ha previamente qualificato il bene da espropriare. A fronte del mancato intervento statale, le regioni hanno affrontato le problematiche imposte dalla teoria dei vincoli, disciplinando autonomamente la materia: è stato ridisegnato il sistema dei piani, è stato attribuito un ruolo primario alla cd. urbanistica negoziata e sono stati introdotti istituti nuovi (perequazione e compensazione) che tuttavia mancano di un idoneo substrato dogmatico ricostruttivo. Si è quindi cercato di individuare le condizioni e i limiti di tali innovazioni normative anche alla luce della teoria dei vincoli. Sotto altro profilo si è ricercato il punto di equilibrio tra la teoria dei vincoli e l’affermazione del nuovo principio del contenimento del consumo di suolo. In questo senso il fulcro del diritto di proprietà è stato rinvenuto non più nella facoltà di costruire, bensì nella facoltà di utilizzare in modo produttivo ed economico i beni anche modificandone la destinazione. In caso di superamento di tale limite, la sanzione dovrebbe consistere nell’illegittimità della prescrizione e non nell’imposizione dell’indennizzo
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie