Articles de revues sur le sujet « SIGNIFICATO DEL LAVORO »

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1

Cinotti, Nicoletta. « Costruire significati condivisi a partire dall'esperienza corporea : la prospettiva dell'analisi bioenergetica ». GROUNDING, no 1 (novembre 2010) : 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/gro2010-001008.

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Résumé :
L'articolo parte dall'analisi di un caso per evidenziare come si realizza il processo di autoregolazione e di regolazione interattiva nella clinica bioenergetica. L'esperienza corporea portata dal paziente, la successiva esplorazione attraverso il lavoro sul cavalletto, viene considerata alla base del processo di costruzione del significato dell'esperienza, un significato che č il fine ultimo dei processi di regolazione. Accanto al movimento emergente la relazione terapeutica evidenzia anche il movimento relazionale che č il significato implicito della modalitŕ difensiva. Cogliere sia i movimenti corporei che quelli relazionali aiuta la consapevolezza del processo terapeutico in corso e permette una sintonizzazione che sia communion e communication, condivisione e comunicazione. Una condivisione che č una comunicazione non interpretativa sull'esperienza in prima persona che si realizza attraverso il lavoro corporeo.
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2

Supiot, Alain. « Labour is not a Commodity. The Content and Meaning of Work in the Twenty-First Century ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 164 (décembre 2022) : 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164001oa.

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Résumé :
Nella sua conferenza di commiato davanti al Collège de France, Alain Supiot passa in rassegna il suo lavoro sulla trasformazione del lavoro nel XXI secolo, evidenziando il ruolo del diritto e delle istituzioni nell'affrontare le conseguenze della rivoluzione digitale e della crisi ambientale. A suo avviso, il fallimento morale, sociale e ambientale del neoliberismo richiede di riconsiderare la finzione giuridica del lavoro come merce e di ristabilire il vero «regime di lavoro umano» previsto dal preambolo della Costituzione dell'ILO, riconoscendo sia il significato che il contenuto del lavoro. Usa il caso della ricerca scientifica per illustrare la sua argomentazione.
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3

Liso, Francesco. « Il diritto al lavoro ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 121 (avril 2009) : 139–58. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-121009.

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Résumé :
L'Autore rilegge un saggio del 1999, nel quale Massimo D'Antona cercava, da un lato, di individuare il significato pregnante dell'articolo 4 della costituzione e, dall'altro lato, di dar conto dei problemi e delle implicazioni derivanti dai cambiamenti di contesto, in particolare dalla collocazione del nostro ordinamento nell'ambito di quello comunitario. L'Autore analizza criticamente i diversi profili del "diritto al lavoro" (inteso come liberŕ da interferenze nella scelta del lavoro, pretesa ad interventi pubblici rivolti ad aumentare le occasioni di lavoro, e infine come diritto a svolgere il proprio lavoro) e le connessioni tra l'ordinamento italiano e quello europeo.
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4

Gottardi, Donata. « L'infiltrazione della concorrenza nella tutela del lavoro. Valorizziamo gli argini dei nuovi trattati europei ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (novembre 2010) : 108–31. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-010009.

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Résumé :
L'A. dedica attenzione ai cambiamenti apportati dal Trattato di Lisbona sia sul versante dei diritti sociali sia sul versante della concorrenza. Finora si č pensato che il diritto del lavoro continuasse a cedere rispetto al diritto commerciale. Molti erano i segnali che andavano in questa direzione: le incertezze sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia sui limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Č ora il momento di valorizzare le nuove prospettive aperte. La crisi economica e finanziaria ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; nel sistema delle fonti, la concorrenza passa da principio a strumento e la protezione sociale e del lavoro č proiettata nell'economia sociale di mercato, garantita da una clausola sociale di valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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5

Wolfstein, Eugene Victor. « Il capitalista e l'uomo dei topi. Marx, Freud e il significato del denaro ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 21 (avril 2011) : 7–44. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021001.

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Résumé :
Marx e Freud ritengono entrambi che il denaro incorpori significati sociali nascosti. Per Marx il denaro significa l'alienazione del lavoro e il brutale sfruttamento dei lavoratori nel processo di produzione di surplus di valore. Per Freud esso si riduce all'equazione simbolica "denaro = feci = pene" e pertanto significa le relazioni sadomasochiste. In entrambi i casi le analisi del denaro rivelano il fallimento del reciproco riconoscimento. Questi fallimenti nel riconoscimento, ed analogamente il significato del denaro, danno origine all'interazione tra le relazioni sociali capitalistiche e la psicodinamica della posizione schizo-paranoide.
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6

Apostolo, Laura, Annamaria Burlini, Elena Di Bella, Gianni Fantuzzi, Bianca Gallo, Orietta Mocci et Alessandra Simonetto. « Il legame empatico nella relazione terapeutica individuale e gruppale ». GRUPPI, no 3 (mai 2010) : 21–74. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003003.

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Résumé :
L'empatia non č un concetto definito in maniera univoca, perciň in questo lavoro si č voluto esplorare l'uso del termine in modo da poter evidenziare l'articolazione del suo significato e il suo vario declinarsi in contesti diversi. Una cosa č costruire un ponte tra biologia e cultura, altro č ridurre alla sola capacitŕ biologica, che potremmo esemplificare con la scoperta dei neuroni specchio, la possibilitŕ di stabilire relazioni profonde con gli altri esseri umani; cosě si semplifica indebitamente l'immensa complessitŕ del problema empatia, che chiama in causa il peso della dimensione simbolica, ossia il terreno su cui lavora la psicoanalisi. Queste argomentazioni costituiscono un tentativo di accostare il concetto di empatia con la pratica psicoterapeutica, di cui vengono esposti alcuni esempi, individuali e di gruppo, nelle successive parti del presente articolo. Il lavoro si articola in tre parti: una prima parte nella quale si approfondiscono gli aspetti teorici che fanno riferimento al concetto di empatia e si propone una sintesi degli autori che si sono occupati delle connessioni tra neu- roscienze e psicoanalisi; una seconda parte in cui il confronto teorico prepara ed č sostenuto dalla pratica clinica; una terza parte che propone delle esemplificazioni cliniche, tra le quali consideriamo pertinente all'impostazione del lavoro di riflessione e ricerca anche quanto č accaduto e si č sviluppato nel gruppo di lavoro stesso.
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7

Sangiorgi, Giorgio. « Mi paghi ? Quanto mi paghi ? » COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 21 (avril 2011) : 69–79. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021004.

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Résumé :
Per una sorta di pudore, del rapporto denaro/lavoro si parla poco e quel poco solo in termini retributivi, dimenticando i significati psicologici che assume per tutti: lavoratori o no. Il nostro esame parte innanzitutto da una riflessione sui soggetti privi di occupazione: sono un numero impressionante e per loro non ha neppure senso parlare del significato del denaro. Per i lavoratori, al di lŕ del valore della retribuzione, il denaro acquista numerosi significati psicologici, contribuendo a definire l'identitŕ, il contratto psicologico con l'organizzazione, la misura del successo, la risposta al sentimento di giustizia, ... Peraltro, in una fase in cui il mercato del lavoro accentua le sue tendenze duali, suddividendo i lavoratori tra aristocratici e servi, occorre che i decisori riprendano a studiare il lavoro, anche nelle sue componenti conflittuali, per farne un oggetto plausibile di investimento psicologico.
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8

Candia, Luigi, et Andrea Cambieri. « La cartella clinica : strumento di lavoro e di studio, mezzo di prova ». Medicina e Morale 40, no 4 (31 octobre 1991) : 569–83. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1125.

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Résumé :
La cartella clinica costituisce uno strumento abituale di lavoro per il medico ospedaliero, strumento tuttavia non adeguatamente conosciuto sotto il profilo dottrinario ed applicativo. Essa viene pertanto esaminata nel presente lavoro dal punto di vista della corretta raccolta delle informazioni cliniche, del significato scientifico-didattico e delle implicazioni di carattere medico-legale, tentando di sintetizzare gli elementi più salienti che una sua corretta "gestione" pone al medico ed all'istituzione ospedaliera.
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9

Gottardi, Donata. « Tutela del lavoro e concorrenza tra imprese nell'ordinamento dell'Unione europea ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 128 (décembre 2010) : 509–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128001.

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Résumé :
L'A. ha dedicato l'analisi all'individuazione dello stato attuale dei confini, a livello di istituzioni europee, tra diritto del lavoro e diritto della concorrenza, nel presupposto di una erosione netta della nostra materia. Molti erano i segnali: la profonda asimmetria sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia che individua funzioni e pone limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Contemporaneamente ha verificato l'esistenza di forti potenzialitŕ di invertire il rapporto tra Europa economica ed Europa sociale. Da un lato, la crisi finanziaria ed economica ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; dall'altro, le modifiche apportate dal Trattato di Lisbona al sistema delle fonti hanno investito sia la concorrenza, che passa da principio a strumento, sia l'ambito della protezione sociale e del lavoro, proiettato nell'economia sociale di mercato, garantito da una clausola sociale con valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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van der Ploeg, Jan Douwe. « Terra e lavoro : due questioni apparentemente dimenticate, di nuovo nell'agenda europea ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 128 (décembre 2012) : 46–60. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128004.

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Résumé :
Questo articolo discute l'agricoltura contadina come la principale istituzione-lavoro in Europa. Si afferma che sia il lavoro sia la terra sono socialmente difniti. Essi sono materialmente costituiti sulla base di tali definizioni e, laddove le definizioni sociali mutano, il significato, l'uso e e la posizione della terra e del lavoro nel processo della produzione agricola vengono ricostituiti. L'articolo utilizza un una periodizzazione che abbraccia un primo periodo (dal 1850 al 1950) in cui l'agricoltura si sviluppa fortemente, sebbene a ritmi ineguali, in molte parti d'Europa. Un secondo periodo (circa tra il 1950 e il 1990) si fonda sulla modernizzazione dell'agricoltura: un tentativo di indurre un nuovo modello di agricoltura imprenditoriale in cui terra e lavoro divengono sempre piů categorie vuote. Nel terzo periodo (dagli anni '90 in poi) si osservano nuovi ed eterogenei processi di ri-contadinizzazione che implicano una "riscoperta" di terra e lavoro come componenti centrali di forme dell'agricoltura capaci di resistere al riordino neoliberale dei mercati dell'agricoltura e del cibo.
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Valisena, Daniele. « Metabolismo del carbone. Per una storia ambientale delle migrazioni in Vallonia, Belgio (1945-1984) ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (janvier 2022) : 117–40. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297006.

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Résumé :
In questo articolo l'autore analizza la relazione tra migrazioni e ambiente nel contesto della regione mineraria belga della Vallonia. Partendo dal concetto eco-marxista di metabolismo, l'autore attraversa la storia della secolare relazione tra carbone e società belga e la sua evoluzione a partire dalla stipula dell'accordo bilaterale tra Italia e Belgio noto come "uomini contro carbone". Utilizzando un approccio transdisciplinare proprio delle environmental humanities e della storia ambientale delle migrazioni, l'autore analizza l'evoluzione della relazione metabolica tra carbone, ambiente vallone e lavoro dal punto di vista della biopolitica, della storia del lavoro, della salute, e del corpo dei minatori. Infine, l'autore riflette sul significato storico dell'eredità tossica del metabolismo del carbone e del suo valore in seno alla pratica storiografica, memoriale e politica contemporanee.
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Gallozzi, Marina, Anna Bruno, Assunta Maglione et Greta Neri. « Il gruppo al lavoro : narrazioni, sguardi divergenti, altri setting ». STUDI JUNGHIANI, no 50 (janvier 2020) : 101–14. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2019oa8882.

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Résumé :
L'articolo riporta l'elaborazione di un gruppo di lavoro svoltosi durante la giornata di studio dedicata al setting nella clinica junghiana contemporanea, tenutosi a Napoli nell'aprile del 2018. Vengono presentati due casi clinici attraverso una lettura delle peculiari caratteristiche assunte dal setting durante il trattamento e del senso che queste hanno avuto nella relazione analitica. Nel primo caso, l'e­la­bo­razione di contenuti legati al controtransfert vengono correlati alla possibilità di introdurre elementi della teoria della Psicoanalisi Multifamiliare in un lavoro individuale orientato analiticamente. Nel secondo caso, viene messa al centro della riflessione la problematica del denaro e del significato che può avere all'interno della relazione analitica in una continua dinamica di transfert e controtransfert. Infine, è riportato parte del fertile contributo dato dal gruppo al confronto, alla condivisione e alla riflessione clinica
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Lodigiani, Rosangela. « I nuovi termini della socializzazione (alla cittadinanza) lavorativa ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 117 (mai 2010) : 59–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117005.

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La transizione al lavoro dei giovani si realizza attraverso percorsi lunghi, flessibili, individualizzati. Ciň influisce sulla socializzazione lavorativa nonché sulla cultura e sull'etica del lavoro dei giovani, rendendo piů difficile la costruzione di una carriera occupazionale stabile e di una solida identitŕ professionale. I processi di socializzazione lavorativa divengono ricorsivi, discontinui, frammentati; non riescono piů a trasmettere il senso di una appartenenza, ma - inquadrati nel paradigma europeo dell'attivazione e dell'occupabilitŕ - richiamano a una cittadinanza occupazionale nei fatti difficile da conquistare e mantenere e spesso incapace di rispondere ai bisogni di realizzazione di sé e riconoscimento sociale. Ne derivano nuove disuguaglianze tra i giovani e una ridefinizione del significato del lavoro nel corso di vita. Emerge dunque la necessitŕ di politiche tese a supportare le transizioni lavorative affinché conservino un profilo professionalizzante, consentano la capitalizzazione di competenze, siano sostenibili dentro la biografia individuale. Occorre perň ridare valore al lavoro dei giovani, integrando l'obiettivo dell'occupabilitŕ con quello della capability di scegliere un lavoro che abbia valore per sé.
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Banzatti, Guido. « Il lavoro clinico con le coppie in un'ottica relazionale ». RICERCA PSICOANALITICA, no 2 (mai 2011) : 83–94. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002007.

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Résumé :
Nel breve scritto sono presentate alcune caratteristiche del setting e del legame di coppia secondo il paradigma intersoggettivo e relazionale. Viene messo in luce particolarmente la natura diadica della relazione di coppia, nelle sue dimensioni di legame "funzionale" strutturato in un sistema implicito non conscio, in continua trasformazione, che accompagna il divenire dei due partner. In questo contesto viene affrontata la questione dei transfert e controtransfert, del possibile significato evolutivo della crisi di coppia nel setting terapeutico come passaggio a nuovi equilibri e soluzioni per il legame amoroso nella coppia
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Quaranta, Ivo. « Micropolitiche della malattia : una riflessione antropologica ». DiPAV - QUADERNI, no 26 (mars 2010) : 41–48. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026004.

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Résumé :
Prendendo spunto dal lavoro auto-etnografico di Francesca Cappelletto sulla relazione fra medico e paziente, questo contributo intende riflettere sull'impatto dell'organizzazione sociale dei servizi biomedici nel limitare la possibilitŕ di partecipazione dei pazienti all'elaborazione del significato dell'esperienza di malattia. Adottando una prospettiva antropologica si vuole parimenti mettere in evidenza quanto tale partecipazione potrebbe ridefinire l'incontro terapeutico come locus di trasformazione dell'esperienza.
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De Masi, Franco. « Il delirio : difesa o costruzione psicopatologica ? » RICERCA PSICOANALITICA, no 2 (août 2010) : 73–92. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-002008.

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Résumé :
In questo lavoro discuto la natura del delirio per prospettare un approccio terapeutico alla psicosi. Particolare attenzione č data alla natura e alla struttura dell'esperienza delirante e alla sua relazione con la parte sana della personalitŕ. Se delirio rappresenta una costruzione psicopatologica che oblitera la capacitŕ di comprendere l'esperienza emotiva, il lavoro terapeutico consiste nel ridurre il suo potere per recuperare il pensiero intuitivo e ristabilire il contatto con la realtŕ emotiva. Esiste un posto nella mente del paziente, virtualmente inaccessibile, in cui viene continuamente costruito lo stato psicotico. Di qui deriva l'importanza di orientare il lavoro analitico verso la presa di consapevolezza del significato dell'organizzazione psicotica, che tende ad inglobare il sé e a distruggere il senso di realtŕ. In questo senso, come ho cercato di mostrare nei frammenti clinici riportati nel lavoro, i sogni psicotici sono molto utili perché costituiscono la vera comunicazione all'analista che non si realizza fino quando il paziente rimane complice e sottomesso all'organizzazione delirante. Da questo punto di vista mentre il delirio nasconde, il sogno comunica.
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Merigliano, Daniela. « "Il labirinto del fauno" e "La spina del diavolo" di Guillermo Del Toro : una lettura post-razionalista ». PSICOBIETTIVO, no 2 (janvier 2011) : 155–68. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-002012.

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In questo lavoro l'Autore tenta una lettura costruttivista postrazionalista di due pellicole cinematografiche del regista Guillermo Del Toro, "Il labirinto del fauno" e "La spina del diavolo". Per entrambi i film viene analizzato l'utilizzo di attivitŕ diversive di tipo immaginativo-fantastico da parte dei piccoli protagonisti per far fronte a temi di lutto e perdita. Il fine dell'indagine č quello di mettere in luce il significato profondo che emerge dalle due esperienze dolorose di vita dei protagonisti, che costituisce il leit motive attorno al quale un'identitŕ narrativa prende forma. Il modello post-razionalista di Vittorio Guidano si dimostra ancora una volta spendibile e largamente efficace anche nello studio del funzionamento umano dell'individuo armonico, in assenza di disordini psicopatologici.
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Di Felice, Vincenzo. « Agricoltura al lavoro : brevi considerazioni sull'occupazione agricola ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 91 (septembre 2010) : 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/qua2010-091005.

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L'attivitŕ agricola riveste un ruolo sostanziale nella definizione di scenari di sviluppo sostenibile in quanto le sue esternalitŕ interessano simultaneamente sfere ambientali, economiche e sociali. L'agricoltura del terzo millennio, evoluta in termini di scienza e tecnologia, deve inspirarsi ai nuovi paradigmi integrando sostenibilitŕ bio-fisica e socio-economica; in tal senso il binomio agricoltura-lavoro possiede un significato strategico. Per tali ragioni, all'interno delle dinamiche riflessioni sui sistemi agricoli e alimentari europei post 2013, diviene essenziale realizzare alcune considerazioni sugli aspetti quali-quantitativi dell'occupazione e della formazione al fine di identificare e realizzare percorsi di sviluppo competitivi e sostenibili.
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Micotti, Sara. « Un setting tra diritto ed emozioni : la consulenza tecnica nelle separazioni giudiziali ». INTERAZIONI, no 2 (février 2013) : 73–83. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002007.

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In questo articolo l'autrice s'interroga sul lavoro dello psicoterapeuta psicoanalitico della famiglia, quando č chiamato dal giudice a svolgere una consulenza tecnica nelle separazioni giudiziali. Le sedute non si limitano alla registrazione puntuale dei fatti (quale testimonianza), ma diventano un ascolto teso alla ricerca e alla comprensione del significato relazionale degli stessi, nella prospettiva di una mentalizzazione conoscitiva e al tempo stesso trasformativa, obiettivo richiesto dal quesito del Giudice. Viene evidenziato come l'intervento possa aiutare i figli a manifestare i propri bisogni emotivi e i genitori a leggerli. Se il lavoro si svolge sia a livello conoscitivo, sia a livello fantasmatico - anche attraverso i test carta e matita e la tecnica del "disegno congiunto della famiglia" - esso puň attivare nei protagonisti la "capacitŕ di sorprendersi" (Winnicott, 1968; Schacht, 2001; Bolognini, 2001). Le vignette cliniche dell'autrice cercano di mostrare come siano possibili aperture di senso e movimenti verso la consapevolezza delle emozioni in famiglie con figli bambini, preadolescenti, adolescenti.
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Palazzani, Laura. « La legge italiana sulla “procreazione medicalmente assistita” : una rilettura biogiuridica ». Medicina e Morale 53, no 1 (28 février 2004) : 77–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.654.

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L’articolo analizza la recente legge italiana sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) dal punto di vista del rapporto tra bioetica e diritto, soffermandosi in particolare sulla discussione dei diversi e contrapposti paradigmi biogiuridici ossia sui modi di concepire l’intervento e la funzione del diritto, in senso legislativo, nell’ambito della bioetica (il modello “neutrale o liberale” e il modello “etico minimo o della giustizia”). Il lavoro analizza in modo critico (dal punto di vista della filosofia del diritto) i principali argomenti della legge (la soggettività del nascituro e il ruolo della famiglia) al fine di mettere in evidenza i punti rispondenti e gli elementi non rispondenti al significato del diritto secondo giustizia.
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Huskinson, Janet. « ‘Unfinished portrait heads’ on later Roman sarcophagi : some new perspectives ». Papers of the British School at Rome 66 (novembre 1998) : 129–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004256.

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‘TESTE INCOMPLETE DI RITRATTI’ SU SARCOFAGI TARDO ROMANI: NUOVE PROSPETTIVEQuesto articolo prende in considerazione teste ‘incomplete’ di ritratti su sarcofagi romani dal secondo al quarto secolo d.C: esse rappresentano un fenomeno diffuso (apparentemente sempre più diffuso verso la fine del periodo considerate) ed includono materiale sia cristiano che non. Quasi tutte le precedenti discussioni su questo fenomeno hanno preso in considerazione quando e perchè esso si sia verificato, proponendo varie spiegazione pratiche per il mancato completamento del lavoro – quali l'indifferenza del cliente, possibili aggiunte più tarde di pittura o stucco ecc. Lo scopo di questo articolo è di esplorare quale fosse il valore collettivo di questi ritratti incompleti in relazione a vari aspetti della società contemporanea. Dopo un resoconto del ruolo avuto dai ritratti nella cultura funeraria romana l'articolo descrive i materiali e discute precedenti lavori sul-l'argomento. La possibilità che questi ritratti incompleti possano aver rappresentato una variante (estrema) di uno stile astratto nell'arte tardo antica viene considerata, nonchè il significato che essi possono aver assunto dal punto di vista dell'osservatore in termini di identità sociale e attitudine verso la morte. La conclusione è che tali significati positivi possano essere stati forti abbastanza da spiegare la generale accettazione dei volti incompleti su questi sarcofagi.
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Montecchi, Leonardo. « L'efficacia simbolica dei farmaci ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (mai 2012) : 85–99. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-001005.

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L'autore mette in evidenza gli aspetti di efficacia del farmaco nel piano del reale, immaginario e simbolico. In particolare, si focalizza su quest'ultimo basato sulla teoria di efficacia simbolica di Levi Strauss. L'importanza del livello simbolico sull'efficacia del trattamento č stata dimostrata in clinica dal lavoro etnopsichiatrico di Georges Devereux e, successivamente, dal suo allievo Tobie Nathan che descrivono l'efficacia della diagnosi ed i rimedi in relazione ai mondi simbolici di appartenenza. Cosě, quando si pensa alla efficacia simbolica di un farmaco si deve focalizzare la nostra riflessione, in primo luogo sul codice culturale che dŕ il significato. Č il codice, ad esempio, che attribuisce il significato di "farmaco" in funzione della cultura di appartenenza e di diverse rappresentazioni simboliche degli stessi. L'autore mostra le diverse rappresentazioni simboliche di farmaco attraverso dati antropologici e casi clinici. Inoltre l'autore presenta uno studio di confronto sulla efficacia dell'MDMA (Extasy) nel quale 19 soggetti, in occasione di un rave party, hanno assunto, in maniera randomizzata, Extasy o placebo. L'analisi degli effetti percepiti ha dimostrato che i due gruppi non erano distinguibili. Questo lavoro dimostra che nella valutazione dell'efficacia di un farmaco č importante considerare il setting in cui viene assunto. In relazione a questo ci sono importanti studi sull'effetto placebo di Fabrizio Benedetti. In conclusione l'autore mostra che nella valutazione di efficacia č essenziale il vincolo che si stabilisce tra terapeuta e paziente, nel contesto di un mondo simbolico specifico.
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Cristina Fiorentino, Caterina. « Storia di una firma : carattere Olivetti ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 1 (8 mars 2009) : 21–26. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2009.v1i.12729.

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Résumé :
Questo articolo, che si concentra sul Progetto di Ballmer per il logo Olivetti, ha come punto di partenza due documenti conservati presso l'Archivio Storico Olivetti a Ivrea. L'articolo si basa sui testi di Fortini, il cui approccio collega il logotipo alla storia della scrittura, all'evoluzione dei segni e agli scopi pubblicitari. e agli scopi pubblicitari. Il lavoro di Fortini e Ballmer collega infatti l'attuale logotipo alla memoria della Olivetti e, quindi, ai temi dell'innovazione dei caratteri tipografici e al loro significato come trasmissione del messaggio. caratteri tipografici e al loro significato di trasmissione del pensiero, considerato come passaggio necessario per la formulazione dell'identità.
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Zanfrini, Laura. « Convivere Con Il "Differente" : Il modello italiano alla prova dell'immigrazione ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 20, no 38 (juin 2012) : 101–23. http://dx.doi.org/10.1590/s1980-85852012000100007.

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L'articolo descrive la transizione migratoria dell'Italia, che l'ha trasformata da paese d'emigrazione in uno dei principali poli attrattivi dell'attuale scenario migratorio internazionale; dà conto dell'impatto demografico e sociale dell'immigrazione, nonché del suo significato culturale - la trasformazione dell'Italia in un paese multietnico e multireligioso -; ripercorre l'evoluzione degli atteggiamenti degli italiani verso gli immigrati; affronta, infine, alcuni nodi irrisolti della vicenda migratoria italiana, con particolare riguardo al tema del governo dell'immigrazione e del suo impatto sul mercato del lavoro.
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Ballardini, Mariolina. « I disturbi del Sé. L'analisi bioenergetica dialoga con l'infant research e le neuroscienze ». GROUNDING, no 2 (août 2010) : 61–74. http://dx.doi.org/10.3280/gro2009-002006.

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Résumé :
Le patologie del Sé hanno costretto a cercare nuove modalitŕ e costrutti in grado di raggiungere pazienti altrimenti irraggiungibili, la cui sofferenza ruota intorno al significato della vita, al senso di continuitŕ di esistere, al senso di sé, all'autostima. L'analisi bioenergetica, che si č sviluppata a partire dal lavoro di Reich, č stata da sempre ricca delle intuizioni di Reich e di Lowen e possiamo definirla, a pieno titolo, una psicoterapia del profondo a mediazione corporea. Le recenti scoperte dell'infant research e delle neuroscienze confermano le loro intuizioni cliniche.
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Veneziani, Bruno. « Il lavoro tra l'ethos del diritto ed il pathos della dignitŕ ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 126 (juillet 2010) : 257–302. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-126002.

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Résumé :
L'autore ricostruisce il significato della "dignitŕ" secondo la valenza acquisita nell'ambito dei rapporti di lavoro. L'analisi si avvale del metodo storico-comparato alla ricerca della differente portata precettiva della dignitŕ intesa ora come valore ora come diritto in ragione della realtŕ storico-sociale e dei contesti ordinamentali nei quali opera. Il saggio propone una chiave di lettura che tende ad attribuire alla dignitŕ nell'ordinamento italiano il ruolo di criterio unificante che permea l'intera anagrafe lavorativa del lavoratore tutelandolo "nel", "sul", "durante" e "dopo" lo sviluppo della relazione contrattuale. Il saggio propone l'idea che la dignitŕ vada letta, interpretata e garantita anche nel quadro del corpus di norme costituzionali che collegano la dimensione individuale del bene-valore (artt. 2, 3, 35, 36 e 41 Cost.) a quello collettivo della solidarietŕ (artt. 39 e 40).
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Cirlŕ, Mario. « Auri sacra fames ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 21 (avril 2011) : 45–57. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021002.

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Résumé :
Attraverso il significato di misura di tutti i valori attribuito al denaro nell'etŕ moderna e nell'attuale fase dello sviluppo capitalistico, l'autore rinviene nella ritualitŕ del dono, nella gratuitŕ della festa, l'esatto corrispettivo della valorizzazione operata dal denaro, in quanto incontro che sospende e dispone un ridimensionamento della circolazione e dell'accumulo di ricchezza. Il dono č un prodotto del superfluo e la societŕ dei consumi ha l'unico fine di eliminare il superfluo. Il lavoro psicoanalitico, non diversamente dal lavoro capitalistico, ha da sempre a che fare con l'eccedenza, con un qualcosa che ha sostituito la mancanza della mancanza originaria (angoscia) con un eccesso di produzione fantasmatica (consumistica). Č ipotizzabile, da Lacan a Levinas, che la seduta psicoanalitica abbia a che fare con il riconoscimento del volto dell'altro, e si inscriva, nella sua essenza, in una pratica di accoglienza ed ospitalitŕ dell'altro. Il necessario scambio economico esplicito nel pagamento dell'onorario dell'analista diventa un rituale che apre alla spontaneitŕ, all'accoglienza, all'ospitalitŕ tesa a rendere sensato il superfluo, a rendere ragionevole il doloroso accedere alla propria origine.
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Giacomelli, Elena. « Ruoli, mansioni e competenze professionali all'interno del mondo dell'accoglienza : professionalità a confronto ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 113–31. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002009.

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Résumé :
La ricerca persegue l'obiettivo di formulare e rispondere ad alcune domande relative al ruolo e alle competenze professionali dell'operatore che lavora con richiedenti e titolari di protezione internazionale. L'interrogativo di fondo nasce sul campo grazie all'esperienza della ricercatrice come operatrice di accoglienza presso la Provincia Autonoma di Trento, che costituisce il caso empirico approfondito. L'osservazione partecipante ha fatto emergere la rilevanza che le scelte, i ruoli e i valori degli operatori assumono nell'influenzare il significato dell'accoglienza praticata e talora persino i percorsi d'integrazione dei soggetti beneficiari. Oltre all'osservazione, la ricerca si è avvalsa di interviste in profondità a 55 operatori. Focalizzandosi sulle figure professionali che più lavorano con il concetto di "vulnerabilità" - operatori di accoglienza, assistenti sociali e psicologi - l'analisi va ad individuare i punti di intersezione e contatto tra le varie professionalità, permettendo di rilevare le micro-tattiche che sono messe in atto nella quotidianità del lavoro, rispetto alla formalità delle procedure. Si vedrà come l'operatore di accoglienza si sia di fatto professionalizzato all'interno del sistema, luogo dove ha sviluppato le proprie competenze e costruito le proprie "grammatiche d'azione". Su un versante parallelo e a tratti convergente, assistenti sociali e psicologi sono invece professionalità che si sono formate "fuori" dal sistema-mondo dell'accoglienza ma, una volta arrivate "dentro", si sono trovate ad assumere ruoli e competenze professionali in parte nuovi, che possono talora far emergere contraddizioni e contrasti, ma anche innovative forme di integrazione con quelle degli operatori di accoglienza.
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Ruggeri, Fedele. « Gli assistenti sociali tra istanze della professione e necessitŕ della cittadinanza (per un programma di lavoro) ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (décembre 2012) : 11–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003002.

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La tesi di fondo di questo contributo č che le istanze della professione e le necessitŕ della cittadinanza si collegano nel determinare un approccio da parte dei servizi orientato a promuovere la capacitŕ di agire dell'attore. L'argomentazione si sviluppa attraverso una considerazione attenta del significato di aiutare i soggetti portatori di bisogni. Cruciale č il richiamo alla dimensione sociale: essa infatti determina il significato dell'essere bisognoso e definisce le possibilitŕ di promozione. Centrale risulta perciň il riferimento a utenza e la sua connessione con cittadinanza.
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Boffo, Vanna. « L'Università per le professioni educative e formative ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 27–47. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112003.

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Résumé :
Il tema al centro dell'interesse dell'articolo riguarda il rapporto fra formazione e lavoro e, conseguentemente, un rinnovamente del significato di epistemologia professionale all'interno dei Corsi di Studio Magistrali di area pedagogica. La do-manda principale della ricerca è inerente al modo di indagare e costruire una epi-stemologia per le professioni educative e formative. Viene proposta l'adozione del-la matrice TECO-D per le competenze educativo-formative dando evidenza della sua applicazione all'offerta formativa proposta dal CdS LM 57 e 85 dell'Università degli Studi di Firenze. La matrice viene indagata attraverso l'applicazione alla Scheda SUA, offrendo una dimostrazione del rapporto fra la definizione di una epistemologia professionale e le competenze da utilizzare per le professioni educative e formative.
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Sbiglio, Maria Gabriela, Lara Giambalvo, Alessandra Verri, Barbara Bianchini et Velia Bianchi Ranci. « Gli effetti del presente ». GRUPPI, no 2 (octobre 2021) : 178–93. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12590.

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Il presente scritto è frutto del lavoro di un gruppo di colleghe che si sono riunite, su iniziativa di una di loro, Maria Gabriela Sbiglio, per riflettere sugli effetti della pandemia nella clinica contemporanea. La cornice di questa riflessione è stata costituita dal pensiero di Janine Puget, attraverso la lettura e l'ascolto condiviso di materiale proveniente dagli ultimi interventi in diversi convegni internazionali e seminari cui Puget ha partecipato nel periodo post pandemia. Gli autori sottolineano la situazione dell'incontro con l'alterità che crea una nuova storia, dei nuovi significati e un nuovo inconscio. Nella temporalità del presente e dall'incontro con le differenze si attivano delle "tensioni" e dei 2confini". Le differenze coesistono come "mondi paralleli", ognuna con il proprio significato, e possono produrre aperture e trasformazioni, a partire da quello che è possibile "fare insieme". Il processo del gruppo si è poi intrecciato a una rielaborazione svolta dai singoli partecipanti su alcuni dei concetti principali del pensiero di Puget, integrando anche il materiale dell'intervista da lei rilasciata alla rivista Gruppi del 2019 e qui pubblicata.
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Di Franco, Andrea. « Quando si entra in un asilo. La scuola d'infanzia di Giuseppe Terragni a Como ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 172–81. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056026.

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La ‘disarmante' costituzione dell'asilo determina un momento particolare nell'orizzonte dell'opera di Giuseppe Terragni. Sul piano del rapporto con il suo tempo e dell'analisi del significato dello spazio architettonico č interessante rilevare come, da parte delle diverse e piů importanti letture critiche, questa costruzione si ponesse quale termine di paragone rispetto al resto del suo lavoro; tutte letture fortemente supportate dal dato emotivo sia nel caso di quella coeva che di quella seguente, per via della contrastata, ambigua, diciamo difficilmente decifrabile relazione tra l'autore, le correnti artistiche e culturali nazionali ed europee ed il regime fascista. Comunque sia, per questa piccola costruzione, parlare dell'architettura, dell'oggetto e dello spazio senza contemplare l'orizzonte emotivo quale materia originaria e poi interpretativa, rende incompleta la narrazione.
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Gallo, Eugenio, et Gino Targa. « Quality evaluation in psychiatric services : a regional system of quality indicators ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 2 (août 1998) : 110–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007247.

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RIASSUNTOScopo — Il presente lavoro propone un sistema di indicatori basato sui sistemi informativi di routine adottati dalla Regione Emilia Romagna. Esso si pone l'obiettivo di cogliere la qualità e la complessità dei percorsi di cura dei pazienti psichiatrici tenendo conto dell'articolazione delle strutture psichiatriche della Regione del Progetto obiettivo Tutela della Salute Mentale 1994-1996 e degli Indicatori di efficienza e qualita del SSN. richiesti dal Ministero della Sanità. Metodo — Formazione di un gruppo di lavoro su iniziativa della Regione, per la costruzione degli indicatori con definizione del significato, della formula, della soglia di attenzione, della finalita, del livello di utilizzazione, della fonte dei dati e della frequenza di rilevazione congruente con i sistemi informativi regionali.Risultati — Vengono presentati 105 indicatori suddivisi in base alia struttura psichiatrica a cui fanno riferimento (centri di salute mentale, reparti per acuti, strutture semiresidenziali, strutture residenziali, strutture ex-manicomiali, dipartimento di salute mentale) ed in base al codice in tre elenchi: 1) d'informazione generale (30), comprendente i 12 indicatori richiesti dal Ministero della Sanità; 2) di approfondimento; 3) di esito. Conclusioni — Il sistema di indicatori, pur nato per un uso locale, si fonda su obiettivi definiti dal Progetto Obiettivo ministeriale, per cui può rivestire un interesse anche per altre realtà regionali italiane. La costruzione modulare permette un'applicazione flessibile e un adattamento a sistemi informativi meno complessi. Una parte del sistema è stata inserita dal 1997 nel flusso informativo di routine tra le ASL e la Regione Emilia Romagna.
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Bosticco, Guido. « La laicitŕ nell'informazione. Una chiosa ». PARADIGMI, no 1 (avril 2010) : 153–64. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001013.

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Résumé :
Il tema della laicitŕ č divenuto centrale nel dibattito pubblico, soprattutto in Italia, all'ordine dei giorno sui mass media, nella discussione politica e, di conseguenza, nella vita quotidiana dei cittadini. In questo lavoro si considera la laicitŕ dal punto di vista dell'informazione. Che cosa significa laicitŕ nell'informazione? Č possibile un'informazione laica? Dove risiede, se esiste, un criterio per identificare e verificare un modo laico di fare informazione? Lungo un percorso che si sviluppa attraverso vari slittamenti di significato delle parole considerate, l'articolo tenta di rispondere a queste domande, aprendo al contempo la riflessione su diversi aspetti del problema.
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Pellerey, Michele. « On competences, and in particular on personal competences often called soft skills : their role in the world of work ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 5–20. http://dx.doi.org/10.36253/form-14185.

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Résumé :
Recently there has been a wide debate on the role of so-called noncognitive skills, a misnomer for the personal skills needed to cope positively with personal, social and professional life. In this contribution an attempt is made to clarify their meaning, prospect their development and possible evaluation. Reference is made in this framework mainly to the world of work, in which they are more specifically referred to as soft skills. Sulle competenze, e in particolare su quelle personali dette spesso soft skills: il loro ruolo nel mondo del lavoro. Recentemente si è sviluppato un ampio dibattito sul ruolo delle cosiddette competenze non cognitive, espressione impropria per indicare le competenze personali necessarie per affrontare positivamente la vita personale, sociale e professionale. In questo contributo si cerca di chiarire il loro significato, prospettare un loro sviluppo e una loro possibile valutazione. Si fa riferimento in questo quadro soprattutto al mondo del lavoro, nel quale esse sono più specificatamente denominate soft skills.
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Rapone, Anna Maria. « "Il grande suggeritore" : su e giù a spasso col sintomo, nella psicoterapia sistemicorelazionale- familiare ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 55 (juillet 2022) : 72–97. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-055005.

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Résumé :
L'autrice, con la doppia formazione come psicoterapeuta sistemico-relazionale e ipnoterapeuta ericksoniana, presenta un lavoro sul significato del sintomo in psicoterapia, derivante da alcune riflessioni emerse in seguito alla sua esperienza clinica. Anche se il sintomo, solitamente, viene visto solo come un problema da eliminare definitivamente e velocemente, in questo articolo viene messo in risalto il "valore" del sintomo come aiuto e alleato del clinico, un "suggeritore" in grado di indicare la strada e i passi verso la guarigione. Attraverso l'esposizione di alcuni casi clinici, l'autrice si propone di esemplificare i punti cardine del Modello Sistemico Relazionale (con il singolo, la coppia e la famiglia) e l'utilizzo del sintomo nel processo psicoterapeutico.
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Virgilio, Aldo Di. « ELEZIONI LOCALI E DESTRUTTURAZIONE PARTITICA. LA NUOVA LEGGE ALLA PROVA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no 1 (avril 1994) : 107–65. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002270x.

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Résumé :
IntroduzioneLa vertiginosa accelerazione che, con modalità e accenti propri delle fasi di crisi e transizione di regime, ha investito la politica italiana degli ultimi venti mesi ha conferito alle tornate elettorali del giugno e del novembre-dicembre 1993 un rilievo e un significato politico riconosciuto assai di rado a elezioni comunali e provinciali1.In questa direzione convergevano già dalla vigilia molteplici fattori. I due test elettorali presentavano anzitutto un'indubbia visibilità quantitativa e simbolica. In secondo luogo la maggior parte delle città e delle province era convocata al voto in anticipo rispetto alla scadenza naturale dei propri consigli2a causa di circostanze connesse a vario titolo con la crisi politica nazionale (diretto coinvolgimento di intere amministrazioni locali nelle inchieste giudiziarie connesse alle molte «tangentopoli» venute alla luceQuesto lavoro anticipa alcuni risultati di una ricerca più ampia tuttora in corso di svolgimento. Desidero ringraziare Stefano Bartolini, Roberto D'Alimonie e Paolo Feltrin con cui ho discusso vari aspetti di questo lavoro. Ringrazio inoltre la dott.ssa Paola Menta e la sig.ra Maria Grazia Burattini del Servizio elettorale del Ministero degli Interni per la loro disponibilità nel fornirmi, a più riprese, i dati elettorali.
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Colucci, Federica, Patrizia Menegoni, Mariella Nocenzi et Ombretta Presenti. « L'evoluzione dei modelli di consumo e degli stili alimentari tra sostenibilitŕ e benessere ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (janvier 2013) : 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002004.

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Résumé :
I consumi agro-alimentari, dal dopoguerra ad oggi, sono stati caratterizzati da successive trasformazioni che č possibile leggere attraverso l'evoluzione di quegli stessi fattori - da quello economico, a quello politico e tecnologico, fra gli altri - che hanno determinato l'attuale identitŕ culturale degli italiani. Ne emerge un profilo consumistico degli italiani legato al cibo che č analizzato in questo lavoro alla luce dei valori culturali dominanti. Un'introduzione sociologica sul significato del nesso fra etica e alimentazione nella contemporanea societŕ della ricerca della safety/ security e della sostenibilitŕ condurrŕ all'osservazione di nuove tipologie di consumo e di cibo, con particolare riguardo alle potenzialitŕ di mercato dei cibi funzionali.
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Becchetti, Leonardo, et Giuseppina Gianfreda. « Quando il consumo cura il produttore : gli effetti del commercio equo e solidale sui produttori marginalizzati ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 3 (septembre 2011) : 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003001.

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Résumé :
Quando il consumo cura il produttore: gli effetti del commercio equo e solidale sui produttori marginalizzati La disponibilitŕ da parte dei consumatori a pagare un premio etico per il valore sociale e ambientale dei prodotti distribuiti dai canali del commercio equo e solidale (Ces) rappresenta un fenomeno in crescita. Uno dei criteri del Ces riguarda la salute dei produttori e la creazione di condizioni di lavoro compatibili con tale obiettivo. Nell'articolo valutiamo il significato di tale criterio, paragonando il numero di giorni persi per malattia da lavoratori affiliati e non al Ces in Kenya. Gli anni di affiliazione al Ces risultano avere l'effetto previsto sulla salute degli affiliati; anche controllando per gli effetti di selection bias.
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Granchi, Massimo. « Sviluppo urbano e localismo. Note sulla nascita del concetto di sviluppo locale territoriale ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 99 (novembre 2012) : 50–63. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099006.

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Résumé :
L'autore suggerisce alcune riflessioni sulla nascita del concetto di sviluppo locale territoriale. Egli ritiene che il concetto sia piuttosto recente e cerca di dimostrare come la sua attestazione, ancora oggi incompleta, abbia portato alla definizione di alcuni contributi di carattere scientifico in merito al suo significato, che fanno riferimento innanzitutto alla pianificazione e alla programmazione territoriale. L'autore, a tale proposito, distingue prioritariamente tre periodi storici evolutivi del concetto: la fase dell'autonomismo, la nascita del sistema di sviluppo locale, la nascita del localismo, e cerca di descriverli. Le riflessioni sono sviluppate attraverso un approfondimento normativo e storico che ripercorre due secoli, XIX e XX. Il lavoro č compiuto attraverso un breve excursus dei piů rappresentativi contributi scientifici di settore esistenti nel periodo preso in esame.
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Di Segni, Simona. « Note sul vissuto primitivo della bocca nella raffigurazione onirica ». PSICOANALISI, no 1 (juillet 2022) : 47–72. http://dx.doi.org/10.3280/psi2022-001005.

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Résumé :
Fin dalla nascita, se non addirittura fin dal periodo intrauterino, la bocca è sede di esperienze sensoriali fondamentali per lo sviluppo della nostra psiche. Come psicoanalisti, non possiamo limitarci a dire semplicemente che abbiamo a che fare con la zona orale o con la fase orale, dal momento che questa area del corpo è deputata ad almeno una decina di funzioni diverse, come quelle digestive, fonatorie, respiratorie e di percezione del gusto, solo per citare le più importanti. Funzioni multiple che devono costantemente coabitare nella doppia dimensione relazionale con se stessi e con gli altri e in un reciproco alternarsi tra le attività legate alla nutrizione e quelle legate alla respirazione. A partire dai sogni di una paziente, il lavoro esplora nella dimensione clinica il significato dei vissuti e delle fantasie sulla bocca, confrontandosi con le principali fonti bibliografiche sull'argomento.
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Design, Adriano. « SU ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 1 (8 mars 2009) : 168–73. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2009.v1i.12752.

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Résumé :
Sentieri Urbani trasforma, senza interferire con la sua funzione, un segnale codificato e globale come le ‘Strisce Pedonali’. Sentieri Urbani significa infatti ‘ri-disegnare’ le strisce pedonali, ‘le zebrate’, segnali puramente funzionali legati alla normativa, che però ci guidano e ci indirizzano nel traffico urbano di tutti i giorni, in vacanza quando siamo turisti o nei viaggi di lavoro; un segnale che diventa mezzo di comunicazione con caratteristiche ornamentali, assumendo così un significato più profondo e caratterizzante il luogo, una vera e propria firma del quartiere e della città.
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Vaghi, M. A. « Principi ed interpretazione delle immagini RM ». Rivista di Neuroradiologia 1, no 1_suppl (avril 1988) : 5–12. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s102.

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Résumé :
Questa breve introduzione agli argomenti di RM che verranno trattati in seguito da altri AA, ha come scopo di fornire un modesto aiuto a chi, non specialista, desideri avere un'idea dei fenomeni che stanno alla base delle immagini di RM. Ogni fenomeno che richiede nozioni di fisica particolari è stato evitato se non indispensabile per la comprensione delle immagini. Questo lavoro espone in forma semplificata fenomeni che stanno alla base della formazione del segnale, il significato dei tempi di rilassamento T1 e T2 e i loro rapporti con le sequenze impiegate e le immagini corrispondenti.
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Ales Bello, Angela. « Il problema del male nella filosofia politica, etica e metafisica di Edith Stein ». Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 3, no 1 (10 mai 2020) : 67–80. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v3i1.24878.

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Résumé :
Nel mio articolo suggerisco di iniziare "von unten", dalle associazioni umane, in particolare quellepolitiche in cui viviamo ogni giorno e che consideriamo positive o negative, come ha scritto EdithStein nel suo lavoro "On the State". Per comprendere il significato dei nostri giudizi sul bene e sulmale, è necessario approfondire ed esplorare l'origine del male in senso etico, metafisico e religioso.Pertanto, parto dall'analisi della descrizione essenziale della comunità di Edith Stein, e in particolarequella che è alla base dello Stato, per scoprire le difficoltà a costruire uno Stato secondo la suastruttura essenziale a causa del male etico. Secondo Stein, per comprendere la nascita e il significatodi questo tipo di male e del male in generale, è necessario proseguire fino alla comprensionemetafisica di esso come spiega in Essere finito ed Eterno.
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Frau, Ombretta. « Fra la virago e la femmina : emancipazione e etica del lavoro nelle eroine di Jolanda ». Quaderni d'italianistica 29, no 1 (1 janvier 2008) : 125–44. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v29i1.8496.

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Résumé :
La narrativa della scrittrice centese Maria Majocchi Plattis (Jolanda), a torto segnata dal marchio di "letteratura rosa", dà prova del suo fermo impegno civile. Jolanda esamina l'universo femminile da un punto di vista decisamente intellettuale e privilegiato e nell'originale galateo Eva regina si sofferma in dettaglio sul rapporto fra la donna moderna e il mondo delle professioni. Il presente studio si concentra su uno dei romanzi meno conosciuti di Jolanda, Dopo il sogno (1906), e sulla rinascita della giovane protagonista Camilla, in seguito a una delusione amorosa. Saranno i consigli della sua illustre vicina di casa, la scrittrice Viola d'Alba, palese alter-ego di Jolanda, a spingere Camilla a dare un significato diverso alla sua vita, a intraprendere una carriera professionale nella fabbrica paterna, e a dare inizio a una serie di miglioramenti delle condizioni di lavoro delle giovani (e bambine) impiegate in fabbrica.
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Ruggieri, Alessandro. « Il corpo in psicoanalisi. Pensieri in merito al lavoro : "Patologia somatica, relazionalità e conoscenza nel processo psicoanalitico" di Carlo Vittorio Todesco ». PSICOANALISI, no 1 (juillet 2022) : 27–37. http://dx.doi.org/10.3280/psi2022-001003.

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Partendo dal lavoro di Todesco vengono proposte riflessioni riguardo al problema dell'interazione tra mente e corpo. Più il bambino è piccolo, più i suoi sintomi avranno un'espressione prevalentemente, se non esclusivamente, somatica. Spesso il corpo e gli affetti ci parlano più di quanto riescano le parole. Persino le interpretazioni in analisi sono e restano caratterizzate da una componente corporea che si intreccia con un significato affettivo, oltre che cognitivo, sia nel paziente che nell'analista. Gli affetti sono una possibile chiave di volta tra mente e corpo, costituiscono il terreno nel quale una materia sconfina e si sovrappone con l'altra. L'analista necessita di una teoria metapsicologica per potersi orientare rispetto a quan-do, come e cosa interpretare. Il sintomo somatico non necessita peraltro sempre di un'interpretazione, questa può essere in alcune circostanze anche inutile o dannosa. Nel testo si riflette sulla necessità di prendere in considerazione i livelli profondi del funzionamento umano in analisi come in psichiatria. Spesso la frammentazione del sé del paziente si esprime con ma-nifestazioni somatiche che, se interpretate scorrettamente, possono determinare conseguenze non indifferenti sul piano clinico.
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Ortelli, Valentina. « Il caso di Viola "insolente e sbruffoncella" : un percorso psicoterapeutico multimodale tra lavoro con la bambina e intervento sulla genitorialità ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 46 (juillet 2020) : 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10165.

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Résumé :
Il caso clinico presentato è quello di Viola, una bambina di 7 anni con difficoltà comportamentali. Sebbene le manifestazioni non siano severe, non soddisfano, infatti, la diagnosi di disturbo oppositivo-provocatorio, interferiscono sul clima familiare e compromettono il funzionamento scolastico. Vi è un secondo aspetto, inizialmente non esplicitato dai genitori in chiave patologica, che riguarda l'enuresi notturna; tale problematica limita le possibilità di esplorazione del mondo extra-familiare ed è proprio quando emerge la possibilità di fare esperienze con i coetanei, che diventa necessario inserirla tra gli obiettivi terapeutici. In ottica cognitivo-evolutiva e costruttivista, in fase di valutazione è prioritario comprendere il significato interno del sintomo e svelarne la funzione relazionale. Nel caso di Viola è emerso come i comportamenti provocatori fossero il tentativo di controllare in maniera coercitiva gli adulti di riferimento e l'enuresi può essere visto come il sintomo per assicurarsi la prossimità del genitore. Il lavoro clinico è stato favorito da un'ottima collaborazione da parte della coppia genitoriale e buona parte della terapia si è focalizzata su di loro. Grazie alla ricostruzione degli ABC comportamentali in seduta e alla graduale aggiunta di sfumature cognitive ed emotive, i genitori hanno potuto cogliere la funzione relazionale del sintomo e avvicinarsi al mondo emotivo della figlia. L'intervento con la bambina, svolto in parallelo, è stato indirizzato ad una migliore gestione delle proprie emozioni e un lavoro di mentalizzazione in terza persona, finalizzato ad una crescente consapevolezza degli stati mentali altrui.
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Vučetić, Zorica. « Contributo allo studio della composizione delle parole : Raffronto contrastivo italiano-croato, croato-italiano. Primi risultati ». Linguistica 39, no 1 (1 décembre 1999) : 83–98. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.39.1.83-98.

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Résumé :
Nel presente lavoro si considerano le parole composte italiane e croate, e più pre­ cisamente nella fase moderna dell'italiano e del croato. L'approccio allo studio della composizione delle parole nelle due lingue è sincronico. Si prendono in considerazione solo parole motivate nella coscienza linguistica dei parlanti di oggi. La composizione delle parole, che unisce due o più elementi costitutivi, creando in tal modo nuove unità lessicali, è molto importante nella lingua italiana. Si distinguono due casi: in un gran numero di composti ii parlante continua ad identificare i due ele­ menti costitutivi dopo che la fusione è avvenuta (A+B=AB): in questo caso ii signifi­ cato del composto è la somma dei significati dei membri costitutivi e il composto è motivato nella consapevolezza linguistica dei parlanti di oggi; mentre in altri composti la fusione dei due elementi costitutivi dà origine a un nuovo significato (A+B=C), per cui i composti non sono motivati nella consapevolezza linguistica dei parlanti di oggi, quindi non sono trasparenti e dal punto di vista sincronico non sono parole composte, ma vanno studiati dal punto di vista diacronico.
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Spadaro, Carmela Maria. « Rivolte tra i gelsomini. Raccoglitrici di fiori in Calabria e diritti sociali nella seconda metà del Novecento (primi risultati di una ricerca) ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 451–84. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16895.

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Résumé :
Una vicenda poco nota, relativa ad una stagione di battaglie sindacali è quella di cui si resero protagoniste le raccoglitrici di fiori di gelsomino della Calabria jonica. Il loro lavoro rappresentò, tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta del ‘900, un elemento importante nella storia economica e sociale del territorio calabrese, favorendo la creazione di un’interessante rete di collegamento tra le numerose imprese agricole di piccole e medie dimensioni operanti nel territorio ed alcuni tra i più noti marchi dell’industriaprofumiera francese.L’acquisita consapevolezza del profilo “internazionale” e, dunque, dell’importanza del proprio lavoro nella promozione industriale e sociale del territorio, fu all’origine di una stagione di rivendicazioni, che sancirono un netto miglioramento delle condizioni lavorativeed una maggiore considerazione sociale per queste donne trovatesi improvvisamente, anche per effetto della disoccupazione maschile e dell’emigrazione, a ricoprire il ruolo di capo-famiglia; altresì posero all’attenzione del Parlamento la necessità di darericonoscimento normativo alle istanze delle lavoratrici. Nella lotta sindacale condotta da queste pioniere dei diritti delle lavoratrici si intrecciarono, ad un certo punto, interessi che rischiarono di snaturane il significato, ma esse seppero tenere testa alle strumentalizzazioni che provenivano da varie parti, battendosi solo per i loro diritti.La crisi del settore, determinata da un eccesso di produzione rispetto alla domanda e dalla concorrenza di alcuni paesi esteri (Egitto, Israele, Spagna, Algeria, Tunisia), che poterono giovarsi anche dei minori costi della manodopera, provocò un crollo verticale dellevendite di gelsomino, conducendo nel giro di pochi anni alla totale sparizione della coltura dalle coste calabresi.Il legislatore intervenne tardivamente per disciplinare molti di quei diritti che le raccoglitrici di gelsomino erano riuscite a conquistare, ottenendo una contrattazione collettiva provinciale che rispettava e richiamava il diritto consuetudinario. L’intervento dello Stato fu tardivo perché alla fine degli anni Settanta quasi più nessuno in Calabria coltivava il gelsomino e le mutate condizioni del mercato internazionale dirottarono le commesse dell’industria francese verso Paesi più competitivi. Tuttavia, il ruolo pionieristico di queste donne, il cui lavoro tracciava di per sé un’identità di genere, segnò sicuramente un passo decisivo verso il cambiamento sociale e l’emancipazione femminile, che sembra doveroso ricordare.
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Rodriguez, Sandra. « Inform, engage, click forward : citizen engagement among a Web 2.0 driven generation ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 40 (juin 2010) : 67–80. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040006.

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Résumé :
Questo intervento esplora la relazione complessa fra ICT e impegno civile dei giovani. Sulla base dell'analisi empirica condotta nel 2008-2009 sui giovani della fascia 20-35 anni, il lavoro va oltre la classica caratterizzazione di una generazione immersa nella tecnologia, cercando di comprendere come il Web stia modificando il suo grado di partecipazione sociale e politica. Mentre una larga parte del dibattito relativo alla partecipazione dei giovani sottolinea il loro rifiuto di strumenti tradizionali, la tecnologia Web sembra in grado di fornire alle generazioni piů giovani strumenti che li aiutano a creare nuove vie, per modificare la vita sociale, culturale e politica a livello globale. Tuttavia, se una gran quantitŕ di studi sottolinea ora l'importanza di comprendere l'impegno giovanile nell'era dell'informazione, č difficile capire come e se il web stia modificando per i giovani il significato dell'impegno civile. Ben poca attenzione č data alla valutazione delle alternative, dei valori e dei significati che spingono i giovani a dar luogo ad azioni specifiche mirate al cambiamento sociale, o che al contrario glielo impediscono. Richiedendo un approccio multidisciplinare di natura flessibile, il lavoro suggerisce la necessitŕ di ripensare concetti come impegno, partecipazione, azioni rivolte al cambiamento sociale. Invece che cinici, apatici o tecnofili disimpegnati, il disegno che emerge dalla nostra ricerca rivela l'esistenza di giovani responsabili, caratterizzati dalla partecipazione ai networking del web e dalla mobilitŕ sociale, che dimostrano grande abilitŕ nell'uso dell'ICT per promuovere valori di giustizia e solidarietŕ.
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