Littérature scientifique sur le sujet « Sicurezza e giustizia »

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Articles de revues sur le sujet "Sicurezza e giustizia"

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Balboni, Marco. « Diritto dell'Unione europea. Giurisprudenza ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 2 (septembre 2011) : 111–27. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-002008.

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Résumé :
Rassegna di giurisprudenza (periodo 1.12.2010/15.6.2011). Corte di Giustizia dell'Unione europea 28.4.2011, caso Hassen El Dridi, alias Soufi Karim, causa C-61/11 - spazio di libertŕ, di sicurezza e di giustizia - rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno č irregolare - normativa nazionale che prevede la reclusione per i cittadini di Paesi terzi in soggiorno irregolare in caso di inottemperanza all'ordine di lasciare il territorio di uno Stato membro - compatibilitŕ.
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Borghi, Vando. « Sicurezza, lavoro e giustizia sociale : trasformazioni in corso ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 130 (juillet 2013) : 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/sl2013-130001.

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Moccia, Luigi. « Cittadinanza europea e spazio di libertŕ, sicurezza e giustizia ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (décembre 2010) : 115–34. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001006.

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Résumé :
L'obiettivo dell'Unione di offrire ai suoi cittadini uno spazio di libertŕ, sicurezza e giustizia senza frontiere interne fa della cittadinanza europea, al di lŕ del suo valore ideale e simbolico, il terreno operativo su cui fondare un'Europa unita come unione di popoli e quindi di cittadini. In questa cornice di riferimento vengono segnalati i principali contenuti normativi, insieme con le strategie e prioritŕ politiche poste con i programmi pluriennali, da quello di Tampere a quello, per ultimo, di Stoccolma, in merito alla costruzione di tale spazio, quale spazio di coesione e integrazione tra popolazioni dei paesi membri (ma anche di protezione nei riguardi di stranieri, migranti e richiedenti asilo, provenienti da paesi terzi), cioč quale spazio comune di cittadinanza dell'Unione avente rilievo autonomo che, come tale, si aggiunge a quella nazionale.
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Borghi, Vando. « Lavoro e sicurezza : basi informative, giustizia cognitiva e democrazia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 135 (août 2014) : 145–66. http://dx.doi.org/10.3280/sl2014-135009.

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Pinho, Humberto Dalla Bernadina de, et Michele Pedrosa Paumgartten. « L’esperienza italo-brasiliana nell'uso della mediazione in risposta alla crisi del monopolio statale di soluzione di conflitti e la garanzia di acceso alla giustizia ». Revista de Direitos e Garantias Fundamentais, no 11 (6 août 2012) : 171. http://dx.doi.org/10.18759/rdgf.v0i11.178.

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Résumé :
L’obiettivo di quest’articolo è quello di esaminare il trattamento del conflitto in un momento in cui la crisi dello Stato-giurisdizione riguarda vari paesi i cui Tribunali operano al di lá dei loro limiti. Di fronte a questo quadro, la ricerca di alternative per la soluzione di conflitti che soddisfino il binomio necessità-utilità dell’accesso alla giustizia, si dimostra evidente e necessaria per la sicurezza giuridica. Tuttavia la ricerca di questa effettività deve avvenire con cautela, affinché nell’ansia di risolvere la crisi dello Stato-giurisdizione non si vengano a creare ostacoli ancor più gravi all’accesso alla giustizia, come l’adozione di un sistema di mediazione obbligatoria o la processualizzazione della mediazione, che ne snaturerebbe l’essenza.
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Nascimbene, Bruno. « Lo spazio di libertŕ, sicurezza e giustizia a due anni dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 4 (mars 2012) : 13–26. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-004002.

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Résumé :
1. La definizione di spazio di libertà, sicurezza e giustizia2. La comunitarizzazione e il Trattato di Lisbona. Le residue competenze degli Stati3. Le situazioni di compromesso politico: immigrazione, cooperazione giudiziaria penale, accordi di Schengen4. Lo spazio e la tutela dei diritti fondamentali5. Le realizzazioni compiute. Le azioni necessarie6. Il principio del mutuo riconoscimento. La sua rilevanza, in particolare, nella cooperazione giudiziaria penale e nella politica di immigrazione e asilo
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Fantozzi, Chiara. « Tornare all'ordine. Giustizia militare, pubblica sicurezza e repressione della criminalità nella Livorno alleata ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 287 (septembre 2018) : 104–30. http://dx.doi.org/10.3280/ic2018-287005.

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Uerpmann-Wittzack, Robert. « Maria Irene Papa : I rapporti tra la Corte internazionale di giustizia e il Consiglio di sicurezza ». Archiv des Völkerrechts 46, no 3 (2008) : 431. http://dx.doi.org/10.1628/000389208785969024.

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Di Franco, Andrea. « Il carattere della cittŕ delle relazioni ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 22 (décembre 2011) : 45–61. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022005.

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Résumé :
La natura della cittŕ e i suoi processi di formazione dalle origini a oggi esprimono una primaria qualitŕ della nostra specie, quella umana, contesa tra l'appartenenza ad una collettivitŕ e l'affermazione del proprio carattere individuale. La bellezza e la bontŕ, la giustizia e la sicurezza, la libertŕ e la concordia vanno di volta in volta patteggiate, per quanto ne concerne il significato, la specifica formalizzazione, l'orizzonte di condivisibilitŕ. Sembra essere chiaro che nulla č frequentabile in campo urbano, in quanto settore principe del campo umano, al di fuori di un principio di relazionalitŕ. In questo orizzonte di senso, l'idea della tradizione come enciclopedia entro cui trovare o riscrivere una grammatica per la traduzione dei nuovi termini della cittŕ ecologica, del paesaggio urbano e della sostenibilitŕ abitativa, č la base del progetto comune, del progetto di un'architettura delle relazioni.
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Franceschelli, Renato. « Più sicurezza e più diritti : l'impegno europeo su affari interni e giustizia per i prossimi cinque anni ». LIBERTÀCIVILI, no 1 (janvier 2010) : 49–50. http://dx.doi.org/10.3280/lic2010-001010.

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Thèses sur le sujet "Sicurezza e giustizia"

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Bazzocchi, Valentina. « I diritti fondamentali nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione Europea ». Université Robert Schuman (Strasbourg) (1971-2008), 2007. http://www.theses.fr/2007STR30007.

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Résumé :
L’espace de liberté, de sécurité et de justice est devenu progressivement l’une des priorités de l’UE. Il est souvent analysé du point de vue des avantages qu’il garantira aux citoyens de l’Union et, plus généralement, aux individus qui s’y trouvent. Mais cet espace a un « côté obscur»: les limitations des droits individuels qu’il peut, par sa nature, impliquer. La recherche se propose de vérifier si les actes adoptés dans cet espace garantissent un équilibre entre les exigences de sécurité et celles de protection des droits individuels. Les paramètres de référence utilisés sont la Convention européenne des droits de l’homme, la Charte des droits fondamentaux de l’Union européenne et la jurisprudence des Cours de Strasbourg et de Luxembourg. De l’analyse des actes ayant des répercussions sur la protection des données, il apparaît une tendance à considérer prioritaire l’aspect sécuritaire. De l’analyse des actes ayant des conséquences sur les garanties procédurales, il apparaît une tendance à développer la dimension épée du droit pénal. L’absence d’un système complet de remèdes juridictionnels dans le troisième pilier constitue une limite que l’intervention des juridictions nationales et de la Cour européenne peut en partie combler. Une révision des Traités serait donc nécessaire aussi pour éviter les conflits intrapiliers, toujours plus fréquents. Seulement un développement parallèle des exigences de sécurité et celles de protection des droits individuels peut assurer la réalisation d’un réel espace de liberté, de sécurité et de justice de l’UE
The Area of freedom, security and justice has increasingly become one of the fundamental objectives of the European Union. This is often analysed for the benefits that it will guarantee to the European citizens as well as to all the individuals within its territory. However, this Area has a “dark side”, namely the limits that for its own nature it might entail to individual rights. This research aims at assessing whether the acts adopted in this Area guarantee a balance between the need of security and the need of protection of individual rights. References that have been used are the ECHR, the Charter of fundamental rights of the eu and the case law of the European Court and the Court of Justice. From an analysis of the legislation that has implications on data protection; a trend has emerged to consider the security aspect as a priority. From an analysis of the legislation on the procedural rights, a trend has emerged to develop the repressive aspect of criminal law. The absence of a complete system of judicial remedies in the third pillar is limit that the national judges and the European court can only partially overcome. A treaty’s reform is therefore necessary, also in order to limit interpillar conflicts. Only a parallel development of the needs of security and of protection of individual rights can ensure the achievement of a real Area of freedom, security and justice of EU
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Bazzocchi, Valentina <1976&gt. « I diritti fondamentali nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione Europea ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/502/1/TesiValentinaBazzocchi.pdf.

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Bazzocchi, Valentina <1976&gt. « I diritti fondamentali nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione Europea ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/502/.

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Amato, Rosanna <1981&gt. « La cooperazione giudiziaria in rete nello spazio di liberta', sicurezza e giustizia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6596/1/Rosanna_Amato-La_cooperazione_giudiziaria_in_rete_nello_spazio_LSG.pdf.

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Résumé :
L’oggetto del lavoro si concentra sull’analisi in chiave giuridica del modello di cooperazione in rete tra le autorità nazionali degli Stati membri nel quadro dello Spazio LSG, allo scopo di valutarne il contributo, le prospettive e il potenziale. La trattazione si suddivide in due parti, precedute da una breve premessa teorica incentrata sull’analisi della nozione di rete e la sua valenza giuridica. La prima parte ricostruisce il percorso di maturazione della cooperazione in rete, dando risalto tanto ai fattori di ordine congiunturale quanto ai fattori giuridici e d’ordine strutturale che sono alla base del processo di retificazione dei settori giustizia e sicurezza. In particolare, vengono elaborati taluni rilievi critici, concernenti l’operatività degli strumenti giuridici che attuano il principio di mutuo riconoscimento e di quelli che danno applicazione al principio di disponibilità delle informazioni. Ciò allo scopo di evidenziare gli ostacoli che, di frequente, impediscono il buon esito delle procedure di cooperazione e di comprendere le potenzialità e le criticità derivanti dall’utilizzo della rete rispetto alla concreta applicazione di tali procedure. La seconda parte si focalizza sull’analisi delle principali reti attive in materia di giustizia e sicurezza, con particolare attenzione ai rispettivi meccanismi di funzionamento. La trattazione si suddivide in due distinte sezioni che si concentrano sulle a) reti che operano a supporto dell’applicazione delle procedure di assistenza giudiziaria e degli strumenti di mutuo riconoscimento e sulle b) reti che operano nel settore della cooperazione informativa e agevolano lo scambio di informazioni operative e tecniche nelle azioni di prevenzione e lotta alla criminalità - specialmente nel settore della protezione dell’economia lecita. La trattazione si conclude con la ricostruzione delle caratteristiche di un modello di rete europea e del ruolo che questo esercita rispetto all’esercizio delle competenze dell’Unione Europea in materia di giustizia e sicurezza.
This thesis deals with the legal analysis of the network-based model of cooperation between national authorities of the EU Member States within the Area of Freedom Security and Justice – AFSJ. The aim is to evaluate the contribution and the potential of such a model. The dissertation is divided into two parts, which are preceded by an introductory section dealing with the analysis of the notion of network and its legal value. With a view to provide a deeper understanding of this phenomenon, the first part intends to portray the emergence of networking between judicial and law enforcement authorities. In this part, also the driving factors (both legal and structure-related), which have triggered such a process are highlighted. In particular, attention is paid to both the legal instruments applying the principle of mutual recognition and those applying the principle of availability. The rationale is to identify the obstacles hindering the effective implementation of the cooperation procedures and to understand the role played by networks in this respect. The second part of the dissertation analyses the main networks operating in the justice and security fields, with a special focus on the features characterizing these flexible arrangements and their methods of operation. The dissertation is divided into two parts reviewing a) networks supporting the effective application of both the mutual assistance procedures and the legal instruments implementing the principle of mutual recognition and b) networks dealing with the informative cooperation, ensuring a faster exchange of law enforcement information across national borders. Special attention is paid to networks dealing with the economic dimension of crime. Finally, the main features of a “European network model of cooperation” are identified as well as the role played by such a model in respect to the exercise of the EU competences in the AFSJ.
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Amato, Rosanna <1981&gt. « La cooperazione giudiziaria in rete nello spazio di liberta', sicurezza e giustizia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6596/.

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Résumé :
L’oggetto del lavoro si concentra sull’analisi in chiave giuridica del modello di cooperazione in rete tra le autorità nazionali degli Stati membri nel quadro dello Spazio LSG, allo scopo di valutarne il contributo, le prospettive e il potenziale. La trattazione si suddivide in due parti, precedute da una breve premessa teorica incentrata sull’analisi della nozione di rete e la sua valenza giuridica. La prima parte ricostruisce il percorso di maturazione della cooperazione in rete, dando risalto tanto ai fattori di ordine congiunturale quanto ai fattori giuridici e d’ordine strutturale che sono alla base del processo di retificazione dei settori giustizia e sicurezza. In particolare, vengono elaborati taluni rilievi critici, concernenti l’operatività degli strumenti giuridici che attuano il principio di mutuo riconoscimento e di quelli che danno applicazione al principio di disponibilità delle informazioni. Ciò allo scopo di evidenziare gli ostacoli che, di frequente, impediscono il buon esito delle procedure di cooperazione e di comprendere le potenzialità e le criticità derivanti dall’utilizzo della rete rispetto alla concreta applicazione di tali procedure. La seconda parte si focalizza sull’analisi delle principali reti attive in materia di giustizia e sicurezza, con particolare attenzione ai rispettivi meccanismi di funzionamento. La trattazione si suddivide in due distinte sezioni che si concentrano sulle a) reti che operano a supporto dell’applicazione delle procedure di assistenza giudiziaria e degli strumenti di mutuo riconoscimento e sulle b) reti che operano nel settore della cooperazione informativa e agevolano lo scambio di informazioni operative e tecniche nelle azioni di prevenzione e lotta alla criminalità - specialmente nel settore della protezione dell’economia lecita. La trattazione si conclude con la ricostruzione delle caratteristiche di un modello di rete europea e del ruolo che questo esercita rispetto all’esercizio delle competenze dell’Unione Europea in materia di giustizia e sicurezza.
This thesis deals with the legal analysis of the network-based model of cooperation between national authorities of the EU Member States within the Area of Freedom Security and Justice – AFSJ. The aim is to evaluate the contribution and the potential of such a model. The dissertation is divided into two parts, which are preceded by an introductory section dealing with the analysis of the notion of network and its legal value. With a view to provide a deeper understanding of this phenomenon, the first part intends to portray the emergence of networking between judicial and law enforcement authorities. In this part, also the driving factors (both legal and structure-related), which have triggered such a process are highlighted. In particular, attention is paid to both the legal instruments applying the principle of mutual recognition and those applying the principle of availability. The rationale is to identify the obstacles hindering the effective implementation of the cooperation procedures and to understand the role played by networks in this respect. The second part of the dissertation analyses the main networks operating in the justice and security fields, with a special focus on the features characterizing these flexible arrangements and their methods of operation. The dissertation is divided into two parts reviewing a) networks supporting the effective application of both the mutual assistance procedures and the legal instruments implementing the principle of mutual recognition and b) networks dealing with the informative cooperation, ensuring a faster exchange of law enforcement information across national borders. Special attention is paid to networks dealing with the economic dimension of crime. Finally, the main features of a “European network model of cooperation” are identified as well as the role played by such a model in respect to the exercise of the EU competences in the AFSJ.
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Ceci, Giuseppina. « Il progetto di creazione della Procura europea nello spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3178.

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Résumé :
2015 - 2016
The article 86 TFEU estabilishes that in order to combat crimes affecting the financial interests of the Union, the Council may establish a European Public Prosecutor's Office from Eurojust. To carry out the cited norm, on the wake of the projects of “Corpus Juris” and “Model Rules”, the Commission worked out a proposal for a Council Regulation on the establishment of the European Public Prosecutor's Office (COM/2013/0534 final). On this proposal the Council wasn’t able to obtain the unanimity, anyway 20 Member States decided to establish enhanced cooperation to adopt the Regulation de quo. Waiting for the consent of the European Parliament, we wish that the expectant organ won’t be too much “weak” and that it will be able - even if without a “european criminal law” – to efficiently protect the financial interests of the EU, in the perspective of a full achievement of the european area of freedom, security and justice. [edited by Author]
XXIX ciclo
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Ferraro, Francesca. « "Lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia fondamento per una democrazia europea oltre lo Stato?" Sicurezza Diritti umani e Sovranità "condivisa" nell'Unione europea ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/597.

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Résumé :
2010 - 2011
Questa ricerca è strutturata in tre parti distinte: - La Prima Parte affronta la questione chiave dei: “Mutamenti nel rapporto fra territorio e spazio nell’Europa moderna”. Un nodo teorico senza il quale non si riuscirebbe a comprendere il tentativo di costruzione di uno "spazio giuridico comune" dell’ Unione europa attuale che si deve misurare con la presenza di territori nazionali con una loro specificità geografica, storica, politica e giuridica, che ancora forniscono senso di appartenenza. Da qui' la dialettica fra territorio e spazio che mantiene e, anzi, acuisce la sua centralità come emerge dal processo costituente dell'Unione europea e in parallelo dall'esperienza derivante da sessant'anni di giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo. Anche da questo punto di vista, il processo di costruzione dell’Europa è intimamente dialettico, muovendo essenzialmente dalle realtà statali per intravedere la via travagliata che conduce oltre di esse: il rapporto fra Stato e territorio ha segnato la storia dello Stato e della dottrina ad esso relativa. Lo spazio comune europeo si inserisce come elemento necessario e critico di analisi. -La Seconda Parte è dedicata a: “Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia alla luce dei trattati dell'Unione europea”. E’ una parte necessariamente più "specialistica", che entra in un campo storico-giuridico, provando a descrivere il funzionamento dello spazio comune dell'Unione europea posto in relazione con l’insieme delle innovazioni istituzionali in cui è inserito e, quindi, cercando anche di analizzare i mutamenti morfologici in termini di sovranità e legittimazione che ne derivano. Diviene, dunque, centrale, la legittimazione attraverso i diritti, attraverso la novità del carattere vincolante della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” e il principio di cittadinanza. -La Terza Parte si concentra su: “La legittimazione dello spazio multilaterale dell'Unione europea” e prova ad aprire lo sguardo sul rapporto fra l’Europa dello "spazio comune" e gli spazi globali, su cui tutte le entità, statali e non-statali, oggi si relazionano. In questo spazio comune, il tema della democrazia e della sovranità si trovano intimamente interconnessi. La questione centrale per sviluppare questa analisi è: quale contributo può dare l’Europa (l'Unione europea) della “sovranità condivisa” in uno spazio oltre gli Stati nazionali per la legittimazione di una visione multilaterale della governance globale. [a cura dell'autore]
X n.s.
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Gatto, Cosimo Emanuele <1990&gt. « La prevenzione e la risoluzione dei conflitti di giurisdizione nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9776/1/Gatto_Cosimo%20Emanuele_Tesi.pdf.

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Résumé :
L’elaborato ha ad oggetto lo studio della tematica inerente alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti di giurisdizione tra autorità giudiziarie appartenenti a Paesi membri dell’Unione europea, in presenza di un reato caratterizzato da elementi di transnazionalità. In questi casi è necessario elaborare alcuni canoni idonei a individuare per tempo l’autorità giudiziaria competente a condurre l’attività di accertamento. Tale esigenza sorge a causa della lacunosità ed insufficienza dell’attuale normativa (Decisione quadro 2009/948/GAI) sotto molteplici profili: il riferimento è tanto alla carenza di tassatività e cogenza dei criteri necessari a radicare la giurisdizione in un determinato Stato, quanto all’irrilevanza, nelle dinamiche inerenti alla scelta del foro, dei diritti di difesa dell’indagato. In questa prospettiva, occorre dunque trovare un punto di equilibrio tra le istanze repressive e quelle di tutela dei diritti fondamentali: detto altrimenti, l’esigenza di evitare di prevenire “zone franche” nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia – anche alla luce della libertà di movimento dei soggetti e dunque dei criminali – non può comportare la lesione della sfera giuridica del cittadino europeo. Il presente lavoro di ricerca, sulla scorta dell'analisi tanto dei principi quanto delle regole attualmente vigenti, si pone l'obiettivo di individuare delle guidelines in linea con il portato garantistico della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea ed efficaci per assolvere il mandato presente all’art. 82, § 1, lett. b) TFUE: ossia di prevenire e risolvere i conflitti di giurisdizione.
This research aims to study the issue of preventing and resolving conflicts of jurisdiction between judicial authorities of EU Member States when faced with transnational crimes. In such cases, it is necessary to spell out criteria that can identify in advance the competent judicial authority. The current legislation (Framework Decision 2009/948/JHA) is not sufficient in many regards: in particular, the current system lacks precision and cogency in the determination of a State’s jurisdiction and puts no value in the individual’s defence rights when establishing the forum. Therefore, in this perspective, it is necessary to find a balance between the repressive instances and the protection of the fundamental rights. In other words, the prevention of "free zones" in the Area of freedom, security and justice – also keeping in mind individuals and criminals freedom of movement – cannot encroach upon the legal sphere of the European citizen. After the analysis of current principles and rules, this thesis aims to identify appropriate guidelines, in line with the guarantee content of the Charter of Fundamental Rights of the European Union and with the effective fulfilling of the mandate of Article 82(1)(b) TFEU: to prevent and resolve conflicts of jurisdiction.
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Tomasi, L. « La tutela comunitaria della vita familiare tra mercato interno e spazio di libertà, sicurezza e giustizia ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/52020.

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Résumé :
The thesis inquires into the features of EC regulation of family relationships. Respect for family life is a fundamental right recognised by the European Union. Protection of family life arises as a spill-over effect of EC free movement, immigration and sex equality law. It also constitutes an object of EC private international law. Legislation and case-law demonstrate the emergence of a principle of respect throughout the Member States of the European citizens personal and family status as a condition for effective free movement. Such a principle may prevent the application of national laws denying recognition of a family status acquired in another Member State. However, the recognition of status may be inhibited by the necessity to protect general interests of the Member States, whose legitimacy is to be assessed by the European Court of Justice. The principle of recognition of status also deserves a role within the enactment of EC private international law in family matters under art. 65 EC. In conclusion, EC action in family matters is aimed at promoting mutual recognition of family status between the Member States, rather than at harmonising family laws
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Tracogna, Clara. « Il ne bis in idem europeo e i conflitti di giurisdizione nello Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427477.

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Résumé :
Summary The dissertation deals with the European ne bis in idem principle and conflicts of jurisdiction in the European Area of Freedom, Security and Justice. The first chapter explains the rationale of the principle, distinguishing between ne bis in idem at the national and international level. Confirming that double jeopardy is not a general principle of international law yet, it is explained that a decision can prevent a second trial only when this rule is stated in an international Convention. However, in the European Area, artt. 54-58 of the Schengen Agreement recognize a ne bis in idem effect to foreign decisions. Recently, art. 50 of the European Charter of Fundamental Rights states that in the European Union the ne bis in idem principle is a fundamental principle. Chaper II and III explain the meaning of idem factum and final decision in light of both national jurisprudence and European Court of Human Rights and European Court of Justice decisions. The concept of idem factum has been interpreted by the European Court of Justice as referring only to the nature of the acts, encompassing a set of concrete circumstances which are inextricably linked together, irrespective of the legal classification given to them or the legal interest protected. As for the final decision, the Court states that, despite the legal classification of the decision, it is important that in the State that first decided the issue this decision has the effect to prevent a second trial. In both chapters some core questions are developed suggesting that, while looking forward a definition of idem factum and final decision developed at the European level, the current possibility to develop a common definition is based on European Court of Justice jurisprudence. The last chapter focusses on The Green Paper on ne bis in idem and conflicts of jurisdiction and on the Framework Decision 2009/948/JHA that approved a model of resolution and prevention of conflicts of jurisdiction among European Union member States. The Framework Decision introduces a consulting procedure that the States should start whenever they have the suspect that a parallel trial for the same facts against the the same person is pending in another member State. However, the grounds to choose in which State to hold the trial are not specified. When implementing the Framework Decision (deadline: 15th June 2012), the Italian Parliament should face some problems of consistency with Constitutional principles, as the right to defence (nor the defendant or the defendant’s lawyer take part to the procedure related to conflicts of jurisdiction); the mandatory criminal prosecution principle; the principle that states that no special judges are admitted. Some suggestions are given in order to easier the implementation of the Framework Decision and to balance its rules with the Italian Constitution principles.
Sintesi La tesi è dedicata al ne bis in idem europeo e ai conflitti di giurisdizione nello Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia. Il primo capitolo ricostruisce il fondamento della garanzia, individuando le distinzioni configurabili nel ne bis in idem interno e internazionale. Si nega l’esistenza di una consuetudine internazionale che incorpori il divieto di doppio giudizio nei rapporti tra gli Stati: affinchè a una decisione straniera possa essere riconosciuta forza di giudicato, è necessario che un accordo internazionale vincoli gli Stati in tal senso. Tuttavia, in ambito europeo si è sentita l’esigenza di assicurare a questo principio una più ampia tutela. Nel 1990, la Convenzione di Applicazione dell’Accordo di Schengen ha previsto alcune disposizioni (artt. 54-58) che riconoscono effetto di cosa giudicata alle decisioni irrevocabili straniere. Infine, con la Carta di Nizza, l’art. 50 ha trovato finalmente collocazione nel documento che tutela i diritti fondamentali nell’Unione europea: nello Spazio europeo di Libertà, Sicurezza e Giustizia, il principio del ne bis in idem ha ora rango di diritto fondamentale. Nel secondo capitolo e nel terzo capitolo si rende conto del significato di idem factum e di sentenza definitiva secondo la giurisprudenza delle corti nazionali, della Corte europea dei diritti dell’uomo nonché della Corte di giustizia europea. Per la Corte di giustizia l’identità deve essere intesa come esistenza di un insieme di fatti inscindibilmente collegati tra di loro, indipendentemente dalla qualificazione giuridica o dal bene giuridico tutelato, che sono infatti mutevoli nei diversi Stati. Quanto alla decisione definitiva in grado di precludere un successivo accertamento, la Corte ritiene che, al di là del nomen iuris del provvedimento, conta che, nello Stato al quale appartiene l’autorità che lo ha pronunciato, questo sia comunque in grado di impedire un successivo accertamento. In entrambe i capitoli si individuano alcuni punti critici che dovranno essere in futuro risolti attraverso una nuova definizione del divieto di doppio giudizio ovvero, se l’impianto normativo dovesse rimanere quello attuale, attraverso l’interpretazione della Corte di giustizia. Nell’ultimo capitolo, infine, si analizza il Libro Verde del 2006 sul ne bis in idem e i conflitti di giurisdizione e la Decisione quadro 2009/948/GAI che ha introdotto una serie di meccanismi per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti di giurisdizione tra Stati membri dell’Unione europea. La Decisione quadro prevede un meccanismo obbligatorio di consultazione che gli Stati avviano quando un’autorità che ha instaurato un procedimento abbia fondato motivo di ritenere che in un altro Stato pende un giudizio parallelo per i medesimi fatti nei confronti della stessa persona. Tuttavia, non vengono individuati i criteri per la determinazione dell’autorità mieux placée per accertare i fatti. In occasione del recepimento nel nostro ordinamento, che dovrà avvenire entro il 15 giugno 2012, si porranno alcuni problemi di compatibilità con alcuni principi fondamentali, quali il diritto di difesa, poiché né imputato né difensore sono coinvolti nel procedimento di consultazione; il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale nonché il principio del giudice naturale precostituito per legge. Si propongono quindi alcune vie interpretative per favorire il recepimento della normativa tramite un bilanciamento dei principi in gioco.
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Livres sur le sujet "Sicurezza e giustizia"

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Fassino, Piero. Sicurezza e giustizia : Conversazione con Paolo Borgna. Roma : Donzelli, 2001.

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1965-, Anastasia Stefano, et Palma Mauro 1948-, dir. La bilancia e la misura : Giustizia, sicurezza, riforme. Milano : F. Angeli, 2001.

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3

Ambrosiana, Caritas, dir. Giustizia e sicurezza : Politiche urbane, sociali e penali. Roma : Carocci, 2010.

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4

Verso l'Europa dei diritti : Lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia. Bologna : Il mulino, 2005.

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Graziano, Giuseppe. Più sicurezza, più garanzia : Scelte politiche ed opzioni tecniche in materia di sicurezza e di giustizia nel quadro della riforma federale dello Stato. Formello, RM : Edizioni SEAM, 2000.

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6

Ugo, Draetta, Parisi Nicoletta et Rinoldi Dino, dir. Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione europea : Princìpi fondamentali e tutela dei diritti. Napoli : Scientifica, 2008.

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Antonio, Panetta, et Partito della democrazia cristiana. Dipartimento giustizia e sicurezza., dir. Difesa e sicurezza in un mondo che cambia : Atti del Convegno nazionale organizzato dal Dipartimento giustizia e sicurezza della DC (Roma, 26 giugno 1991). Roma : Cinque lune, 1992.

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Partito della democrazia cristiana. Dipartimento giustizia e sicurezza., dir. La sicurezza dei cittadini : Una garanzia della convivenza civile per promuovere la solidarietà : atti del convegno nazionale organizzato dal Dipartimento giustizia e sicurezza della DC : Roma, 11-12 aprile 1991. Roma : Cinque lune, 1991.

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9

Foà, Dario. Che faccio io qui : Quando giudicato è un cittadino tossicodipendente : una guida chiara per operatori della giustizia, della sicurezza e della cura. Milano, Italy : FrancoAngeli, 1999.

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10

Federighi, Paolo, et Francesca Torlone, dir. La formazione al rispetto dei diritti umani nel sistema penale. Florence : Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-854-5.

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Résumé :
I principi fondamentali di libertà, sicurezza, democrazia, i dispositivi normativi dell’Unione Europea e le pronunce della Convenzione Europea per la tutela dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) possono essere oggetto di pericolose violazioni nei sistemi di giustizia penale. Quando tali violazioni sono perpetrate dagli attori chiamati alla tutela dei medesimi diritti e libertà le istituzioni devono predisporre dispositivi anche formativi necessari per la loro prevenzione. Il volume intende indagare la complessità di azioni formative – in primis di tipo informale – che accompagnano la costruzione delle conoscenze degli operatori dei sistemi in esame e le modalità del loro accrescimento. I contenuti sono trattati partendo dalle ipotesi di ricerca e sulla base della sperimentazione dell’embedded learning nel carcere di Chieti (con la supervisione del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze).
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