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1

Solari, Fabrizio. « Servizi pubblici locali, lavoro, sindacato ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 27–29. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003004.

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Valeri, Gabriele. « Servizi pubblici locali, lavoro, sindacato ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 30–36. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003005.

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3

Salomoni, Luciano. « Le reti di imprese nella gestione dei servizi pubblici locali : verso nuove forme organizzative di collaborazione tra società pubbliche ». ECONOMIA PUBBLICA, no 3 (janvier 2021) : 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003003.

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Résumé :
Le reti di imprese sono un istituto di diritto civile di recente introduzione, che si colloca a metà strada tra la costituzione di un nuovo soggetto giuridico e la for-ma contratto. Il saggio intende affrontare le relazioni tra questo istituto e i servizi pubblici locali: considerando alcune esperienze recenti di costituzioni di reti da parte di società pubbliche, il contributo indaga le problematiche connesse all'utilizzo delle reti nell'ambito dei servizi pubblici a rete quali il servizio idrico e il servizio rifiuti.
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Vigneri, Adriana. « Il punto sui servizi pubblici locali dopo gli interventi legislativi del 2011 e 2012 ». ARGOMENTI, no 34 (juin 2012) : 37–50. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034002.

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Résumé :
In seguito all'abrogazione referendaria dell'art. 23-bis, si è giunti attraverso più interventi legislativi (ultima la legge 27/2012) ad introdurre un sistema normativo pressoché completo, che riguarda in generale i servizi pubblici locali a rilevanza economica, e comprende settori prima esclusi, i trasporti regionali anche per ferrovia, e i trasporti locali metropolitani e su gomma. L'impostazione fondamentale richiede agli enti locali competenti a decidere le modalità di gestione, di valutare prima di tutto, una volta individuati gli obblighi di servizio pubblico da garantire per ciascuna attività, la possibilità di liberalizzare il servizio ammettendone l'erogazione da parte di una pluralità di soggetti. Soltanto ove questo non sia possibile si affiderà in esclusiva il servizio tassativamente mediante una gara.
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Corò, Giancarlo, et Federico Testa. « Servizi pubblici locali : innovazione e beni comuni. Introduzione ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 9–14. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003002.

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Manzotti, Marco. « La gestione dei servizi pubblici locali nelle Marche ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (novembre 2015) : 103–12. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-002009.

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Ranci, Pippo. « Le imprese pubbliche locali di servizi a rete ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 106 (février 2017) : 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/qua2016-106009.

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Fissi, Silvia, Elena Gori et Alberto Romolini. « La governance dei comuni sui servizi pubblici locali ». MANAGEMENT CONTROL, no 2 (septembre 2013) : 87–110. http://dx.doi.org/10.3280/maco2013-002005.

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da Empoli, Domenico. « G. Bognetti - I. Magnani (a cura di), I servizi pubblici locali tra equità ed efficienza ». Journal of Public Finance and Public Choice 7, no 1 (1 avril 1989) : 125–26. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344758.

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Mariani, Paolo, Mauro Mussini et Biancamaria Zavanella. « Servizi pubblici per l'impiego e imprese : un'analisi della relazione tra preselezione e job matching ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2011) : 106–32. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001004.

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Résumé :
In Italia la regolamentazione del mercato del lavoro ammette che nel settore dei servizi per l'impiego operino intermediari sia pubblici sia privati. I servizi pubblici per l'impiego (SPI) esercitano la funzione di incontro domanda-offerta di lavoro secondo logiche differenti dagli operatori privati, specialmente nei confronti delle imprese. Il presente lavoro indaga gli effetti della promozione dei servizi pubblici per l'impiego, rivolta alle imprese, rispetto alle aspettative dei datori di lavoro nei confronti di un efficace servizio di mediazione domanda-offerta di lavoro. Si impiega un modello di regressione logistica binaria per esaminare la relazione tra la tempestivitŕ del servizio di preselezione, erogato nell'ambito delle attivitŕ promozionali, e l'esito del processo di. L'evidenza empirica suggerisce che, al crescere del lasso temporale necessario per l'erogazione del servizio, diminuiscono leche il processo disi concluda con successo. In secondo luogo, si stimano gli effetti che le modalitŕ di risposta degli SPI alle esigenze occupazionali delle imprese presentano sulla probabilitŕ che il processo ditermini favorevolmente. In proposito emerge che la numerositŕ di profili disponibili, in linea con quelli richiesti dal datore di lavoro, non sembra incidere sull'esito del processo di. La tematica dell'analisi degli effetti di servizi pubblici per l'impiego, erogati a livello locale, riscuote interesse crescente per via del progressivo decentramento amministrativo che attribuisce ai governi locali competenze in materia di politiche attive per il lavoro. Questo contributo discute le opportunitŕ legate all'erogazione di servizi per l'impiego avanzati alle imprese da parte degli operatori pubblici e degli effetti sul processo diche possono derivare da un'attivitŕ dei servizi pubblici per l'impiego condotta secondo criteri improntati al soddisfacimento dei requisiti generalmente attesi da parte di un'impresa nei confronti dell'operato di un generico intermediario privato.
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Jenkins, Rachel. « Linking epidemiology and disability measurement with mental health service policy and planning ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 2 (août 1998) : 120–26. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007259.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo — Questo articolo discute in quale misura l'epidemiologia e la misurazione della disabilità puó dare un contributo alia salute mentale, alia politica dei servizi e alia pianificazione. Metodo — La rassegna esamina le informazioni necessarie per una politica e una pianificazione locale e internazionale in diversi setting. Risultati — L'epidemiologia e la misurazione della disabilità sono essenziali per sostenere una politica di pianificazione che dia risposta ai bisogni locali, contemporaneamente ad informazioni sugli input e sulle variabili di processo e di esito. Conclusioni — L'epidemiologia e la misurazione della disabilità dovrebbero essere parte integrante della politica sanitaria e della pianificazione atte a sostenere lo sviluppo del servizio, i suoi processi e la misurazione degli esiti, non solo per i servizi specialistici di salute mentale, ma anche per l'attività nella medicina di base, nelle scuole e nei posti di lavoro.
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Sørensen, Rune J., et Terje P. Hagen. « Local Government without Taxing Authority : A Viable Party Democracy ? * ». Journal of Public Finance and Public Choice 15, no 2 (1 octobre 1997) : 103–23. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782860.

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Résumé :
Abstract Un elemento essenziale della democrazia rappresentativa è il controllo elettorale. Si assume che i votanti mantengano responsabili i governi da loro eletti. La democrazia partitica assume che ogni partito politico rappresenti un distinto programma politico. I cambiamenti nella composizione dei consigli eletti dovrebbero influenzare le politiche perseguite. L’elettorato dovrebbe essere al corrente di queste differenze partitiche ed esprimere la sua soddisfazione o insoddisfazione votando a favore di particolari partiti. Comunemente, si asserisce che queste assunzioni sono violate nella democrazia locale. Ricerche empiriche suggeriscono che la composizione partitica delle assemblee locali non ha conseguenze per le politiche locali di spesa.Il governo locale norvegese influenza la composizione dei bilanci locali, non la grandezza del reddito locale. Questa analisi rivela che le preferenze di spesa dei consigli locali divergono a seconda della forza di un partito e che i cambiamenti nella rappresentanza locale dei partiti influenzano le effettive politiche di spesa. In aggiunta, i cittadini sembrano avere una qualche conoscenza dei programmi dei partiti. L’insoddisfazione su particolari servizi locali influenza il loro comportamento elettorale, fenomeno che offre almeno parziale supporto empirico all’ipotesi della responsabilità. Questi riscontri ristabiliscono un modesto grado di coerenza tra la rappresentanza partitica locale, lo schema di spesa del governo locale ed il comportamento elettorale.
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Pasetto, Attilio. « Imprese sociali e sistemi produttivi locali ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 3 (septembre 2011) : 149–66. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003007.

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Résumé :
La Nota approfondisce il rapporto tra imprese sociali e sistemi produttivi locali, partendo dalla constatazione che oggi i distretti non riescono piů ad assicurare la coesione sociale territoriale che, in passato, era stato un fattore determinante del loro successo. Č, infatti, cresciuta l'esigenza di fruire di beni sociali in modo personalizzato, che, a livello locale, sono spesso assicurati dal settore nonprofit. Serve quindi una governance del territorio, in cui il sistema manifatturiero e quello dei servizi alle persone dialoghino fra loro, puntando alla valorizzazione delle risorse in una logica inclusiva per tutti i soggetti che ne fanno parte.
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Bazzano, Roberto, et Federico Testa. « La traiettoria dei servizi pubblici locali nell'esperienza di un protagonista ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 37–41. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003006.

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Mazzantini, Gabriele. « La liberalizzazione dei servizi pubblici locali alla luce del federalismo funzionale : il caso dei servizi energetici ». ECONOMIA PUBBLICA, no 3 (mai 2009) : 89–107. http://dx.doi.org/10.3280/ep2008-003004.

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Résumé :
- The theory of FOCJ (Functional, Overlapping, Competing Jurisdictions) introduces a notion of functional federalism in which each jurisdiction is responsible for the provision of a specific class of public goods. In other terms, in the model citizens can choose some local public goods without moving from one jurisdiction to another, as Buchanan's and Tiebout's theories would require. This theory appears especially suitable to explain and illustrate the evolution of the Italian case, in which the liberalisation of the energy sector has enabled the consumers to choose their own gas and electricity supplier. This could be achieved detaching the production and marketing of the service from the management of the related network. In this way, it is possible to introduce for the first time a real competition between suppliers of local public goods and to break off the monopolies of the local incumbent: citizens addressing the same seller, belong to the same «functional jurisdictions», while citizens living in the same area can belong to different jurisdictions. In the future, we can foresee the emergence of two kinds of jurisdiction: small jurisdictions, highly localized, where the supplied service is highly specialized and customised; and bigger jurisdictions, characterized by the exploitation of economies of scale, in which the supplied service is undifferentiated and cheaper. JEL D72, H410, H73
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D'Emilione, Matteo, Marina De Angelis, Giovanna Giuliano et Matteo Luppi. « I livelli essenziali alla prova dell’attuazione delle misure di contrasto alla povertà ». Sinappsi 12, no 1 (2022) : 62–79. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-4.

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Résumé :
L’articolo analizza le modalità attuative dei servizi locali nell’implementazione delle recenti misure di contrasto alla povertà intese come livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Utilizzando i dati di una recente indagine Inapp sui tre livelli di governo principali rispetto alle misure in esame, ATS - Servizi sociali comunali - CPI, si analizzano i modelli attuativi messi in pratica a livello territoriale. La lettura congiunta delle tre istituzioni coinvolte suggerisce che un approccio di integrazione sistemica nella gestione dei servizi rappresenta un punto di forza anche in ottica Lep. ******* EN: The article analyses how local authorities engaged in implementing measures to fight against poverty in Italy deal with ensuring minimum standards of performance. Using data from a recent Inapp survey, carried out on municipal social services, Local social planning institutions and public employment services, the implementation models put into practice are analysed. The joint analysis of the three different experiences suggests that an integrated management approach constitutes a strength, also, ensuring minimum standards of performance.
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Barba, Giuseppe. « Un'analisi comparata dei servizi pubblici locali in Veneto, Emilia Romagna, Toscana ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003003.

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Bargero, Cristina, et Graziella Fornengo. « Mercato, concorrenza e governance nelle imprese pubbliche che gestiscono servizi locali ». ECONOMIA PUBBLICA, no 1 (avril 2009) : 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/ep2008-001001.

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Résumé :
- Local public services in Italy are subject to an ongoing reform process that started with the legal privatisation of the activities. The new local capitalism is becoming more and more important and gives rise to different problems. Some of them are analysed in the present paper, namely 1) the extent of the activities of these public owned but privately regulated firms, sometimes difficult to include in any notion of public services; 2) the competition rules to be applied on the market and for the market in their different activities; 3) the corporate governance problems arising from the conflicts between the political interests of the public owners and the efficiency objectives of the managers. After a short review of the more recent policy interventions in the field we conclude that they couldn't yet solve the above mentioned problems, even though they move in the right direction.
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Massarutto, Antonio. « La riforma dei servizi pubblici locali : un cannone caricato a salve ? » ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 2 (mai 2009) : 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-002001.

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Résumé :
- The Italian Parliament has recently passed a new reform of local utilities. Compulsory competitive tendering will be the rule, while direct public management will be confined only to very special cases. The article discusses the scope of the reform and its main weaknesses: the excessive width of the focus, the uncertainty on auction design issues and the lack of a proper regulatory framework besides the tender. Policy reform recommendations are proposed with the aim of informing the next phase of the policy, namely the translation of the frame legislation into detailed regulation.Key words: local utilities; liberalization.JEL classifications: L9, H4
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Bentivogli, Chiara, Eugenio Panicara et Alfredo Tidu. « Il project finance nei servizi pubblici locali : poca finanza e poco progetto ? » ECONOMIA PUBBLICA, no 3 (septembre 2010) : 115–52. http://dx.doi.org/10.3280/ep2009-003005.

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Betti, Marco. « Struttura produttiva e performance economiche del Sistema locale del lavoro di Thiene ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2011) : 82–105. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001003.

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Résumé :
Il paper analizza la relazione tra mutamento socio-politico locale e sviluppo economico in seguito alle trasformazioni politiche che hanno investito il Veneto. La nostra attenzione č concentrata sulle trasformazioni di medio e breve periodo nel distretto industriale di Thiene. Per rispondere al quesito sono state effettuate due analisi. La prima, di medio periodo, mette al centro la trasformazione della struttura produttiva nel decennio compreso tra il censimento del 1991 e quello del 2001. La seconda, invece, analizza le trasformazioni di breve periodo nel quinquennio 2001-2006: il fenomeno della terziarizzazione del distretto, con una particolare attenzione all'occupazione nei "servizi alle imprese". In un'ottica di medio periodo, l'immagine del Sistema locale del lavoro che emerge analizzando i dati del Censimento del 2001 non č molto diversa da quella del 1991. Cresce l'occupazione complessiva e rimangono stabili le specializzazioni produttive. Nel breve periodo, invece, prosegue sia l'erosione della base occupazionale nelle specializzazioni tipiche sia la crescita della terziarizzazione. Il Sistema locale del lavoro mostra una sostanziale tenuta dell'occupazione complessiva, con un incremento modesto di occupati. La riduzione dell'occupazione manifatturiera viene compensata dalla crescita degli occupati nei servizi, in particolare nel settore dei "servizi alle imprese". In un contesto di forte dinamismo a livello regionale, il distretto industriale di Thiene segue un trend di crescita di occupati che accomuna quasi tutti i sistemi locali regionali. Diminuisce l'occupazione manifatturiera, compensata dalla crescita degli addetti nei "servizi alle imprese", evidenziano un processo di "terziarizzazione complementare". In questo ambiente le imprese leader giocano un ruolo strategico creando un rete di subfornitura radicata nel territorio.
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Iannone, Roberta. « Oltre la crisi ? Condizioni e prospettive del lavoro a Roma ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juin 2011) : 5–129. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-002001.

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Résumé :
Lo studio analizza, dal punto di vista sociologico e nell'esame delle dinamiche dello sviluppo, le modalitŕ con cui il territorio romano si organizza rispetto ai criteri di competitivitŕ, inclusione e crescita. Si considerano in particolare come riferimenti guida quelli ritenuti determinanti per lo sviluppo sostenibile in una societŕ postmoderna: capacitŕ di agire, opportunitŕ, servizi e strumenti, diritti, competenze. L'analisi considera anche il confronto tra Roma e altre aree metropolitane italiane ed europee e valuta politiche, strumenti, servizi e condizioni dell'economia e della societŕ romana rispetto al tema guida della competitivitŕ dei sistemi locali attraverso i dati della Camera di Commercio, delle organizzazioni di impresa, della banca dati Excelsior, dei Fondi interprofessionali e dei dati sul lavoro e sulla formazione istituzionali.
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Ibba, Carlo, et Francesco Morandi. « La fondazione di partecipazione per la gestione di prodotti e servizi turistici ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 2 (août 2011) : 171–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2011-002016.

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Résumé :
Il rapporto di collaborazione pubblico-privato incontra nuove possibilitŕ di realizzazione attraverso forme innovative di accordo. La sperimentazione avviata in alcune realtŕ locali con la creazione di fondazioni di partecipazione sembra dare i primi risultati positivi. Le fondazioni sono state in grado di coniugare efficacemente la gestione dei beni culturali, l'organizzazione dei servizi turistici e la realizzazione degli eventi. Hanno offerto un valido apporto all'integrazione dei centri minori, alla salvaguardia dei valori identitari e allo sviluppo dell'offerta turistica, favorendo in concreto il progresso sociale, economico e occupazionale.
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Bruno, Federico, Rosangela Lodigiani et Franca Maino. « L’implementazione del RdC tra il dire e il fare : le sfide per una governance integrata ». Sinappsi 12, no 2 (2022) : 6–19. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-02-1.

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Questo articolo ricostruisce l’implementazione del Reddito di cittadinanza per identificare le criticità che emergono nei diversi passaggi della sua realizzazione, dalla presentazione delle domande alla realizzazione dei percorsi di inserimento e di inclusione. Le criticità derivano sia dal disegno istituzionale della misura, sia da fattori di contesto: differenze territoriali nella disponibilità di servizi e opportunità di lavoro, culture politico-amministrative locali. L’articolo indica alcune aree su cui intervenire per superare i limiti emersi.
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Carsetti, Paolo. « Referendum sull'acqua e sui servizi pubblici locali : un voto per il ritorno al futuro ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 62–75. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003009.

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Barbaresco, Gabriele. « Le societŕ controllate dai maggiorni comuni italiani : qualitŕ ed efficienza nella fornitura dei servizi ». ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no 2 (juin 2009) : 161–85. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-002008.

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Résumé :
- Calculation and comparison of quality and efficiency indicators in the provision of local public services have been a relatively neglected field of research in industrial economics. Even the regulatory bodies, if any, which supervise these sectors, have generally failed to construct rigorous and exhaustive databases, and therefore lack what would be an essential tool to exercise their power as regulators. An incomplete and unclear picture emerges, where what little available information there is, is to be found in the "charters of service" drawn up by the companies themselves using selfreferential codes and methodologies that are neither shared nor controlled. The lack of transparence in information terms often goes hand-in-hand with operating inefficiencies, which can be perpetrated more easily in the absence of suitable benchmarking activity. This article seeks to provide an account of an extensive research project to collect and compile quality and efficiency indicators which the Mediobanca Research Department has carried out on behalf of the Civicum Foundation with reference to local public service operators controlled by six of the leading Italian municipalities (Bologna, Brescia, Milan, Naples, Rome and Turin) between 2003 and 2007. . Keywords: local public services, urban hygiene, mains water, electricity, quality, efficiency, municipality-owned companies Parole chiave: servizi pubblici locali, igiene urbana, acquedotti, elettricitŕ, qualitŕ, efficienza, imprese a controllo comunale. Jel Classification: L90 - L32
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Congleton, Roger D. « Constitutional Federalism and Decentralization : A Second Best Solution ». Journal of Public Finance and Public Choice 12, no 1 (1 avril 1994) : 15–29. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539806.

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Abstract In questo scritto si analizza in quale misura dovrebbe essere decentrata l’autorità di un governo costituzionale in modo da ridurre i problemi dell’informazione pubblica.In assenza di problemi di rappresentanza politica, un sistema di governo accentrato potrebbe operare meglio di governi decentrati e tra loro in concorrenza. Poiché, tuttavia, vi è ampia evidenza che i governi accentrati operano in modo imperfetto, sembra ragionevole assumere che il federalismo consenta di affrontare una serie di importanti problemi informativi e di incentivazione.L’analisi svolta dimostra che, in generale, nella misura in cui i governi locali competono attivamente per aumentare il numero dei residenti e la base fiscale, il federalismo incoraggia l’innovazione e la produzione efficiente di servizi pubblici locali.Inoltre, la maggior capacità degli enti locali di resistere alla «cattura» da parte di gruppi d’interesse rispetto al governo centrale, riduce la possibilità di sfruttare i cittadini.
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Cifalinò, Antonella, et Irene Eleonora Lisi. « La misurazione delle performance dei servizi domiciliari e residenziali tra riforme istituzionali e applicazioni locali ». MECOSAN, no 93 (juin 2015) : 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2015-023002.

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Creaco, Salvo. « Some Notes on Coproduction* ». Journal of Public Finance and Public Choice 6, no 1 (1 avril 1988) : 33–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344479.

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Abstract L’analisi delle funzioni pubbliche dal punto di vista dell’appropriata allocazione giurisdizionale è stata svolta sinora soprattutto dal punto di vista economico e politico.Questo scritto considera la partecipazione politica da un particolare punto di vista economico, poichè include nella categoria della partecipazione le diverse strategic usate dall’individuo nell’esecuzione di programmi pubblici. La principale ipotesi è che I’individuo influi sui contenuti di molti beni e servizi pubblici attraverso la sua diretta partecipazione.L’applicazione del modello di comportamento della Public Choice dimostra che la co-produzione raggiunge risultati positivi con riferimento alle attività pubbliche locali.
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Buoncompagni, Giacomo. « La comunicazione pubblica dell'immigrazione "prima e dopo" la pandemia. Uno studio di caso locale ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (février 2022) : 15–32. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002002.

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Résumé :
Sfide complesse, come quella della crisi migratoria, impongono di ripensare la comunicazione pubblica soprattutto in ambito locale, al fine di garantire nuove strategie di inclusione e partecipazione sociale che siano rispondenti ai diversificati fabbisogni informativi di cui si compone il territorio. Ciò diviene particolarmente vero, e necessario, all'interno di uno scenario di crisi o emergenza all'interno del quale misure e servizi devono essere comunicati in maniera chiara e tempestiva anche a quella parte di popolazione ancora molto spesso "invisibile", poco integra-ta, la cui informazione/relazione divengono strumenti primari per mantenere un contatto a distanza con istituzioni e comunità locale. Lo studio intende riflettere sul rapporto tra istituzioni locali, media e comunità straniere, ponendo attenzione alle strategie comunicative promosse dagli enti pubblici per favorire l'accoglienza e il maggiore coinvolgimento del soggetto immigrato nel territorio marchigiano prima e "dopo" la pandemia di Covid-19.
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Moirano, Fulvio. « La normativa sulla ricerca non profit – Open issues : Il punto di vista dei Servizi Sanitari locali ». Italian Journal of Medicine 4, no 4 (décembre 2010) : 23–24. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2010.09.014.

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de Salvia, Azzurra. « Le conseguenze del caso Laval sul sistema svedese di relazioni industriali ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (février 2012) : 92–95. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003006.

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Résumé :
A seguito della sentenza Laval della Corte di Giustizia del dicembre 2007, i sindacati svedesi, responsabili di un'azione collettiva tesa ad ostacolare pratiche di social dumping adoperate da un prestatore di servizi straniero, sono stati condannati al risarcimento dei punitive damages. Tale vicenda ha dato avvio ad un processo di revisione della normativa svedese, culminato con l'adozione della legge cd. Laval che ha posto rilevanti limiti all'autonomia collettiva e al conflitto, vietando altresě le azioni collettive nei confronti di imprese estere vincolate da un contratto collettivo stipulato nel proprio Paese d'origine con le organizzazioni sindacali locali.
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Cocchi, Angelo, Graziella Civenti, Antonio Lora et Roberto Blaco. « «Durata» degli interventi territoriali nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 2 (août 1993) : 129–35. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006886.

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RiassuntoScopo - Valutare la «durata» degli interventi territoriali, ovvero il tempo che intercorre tra un intervento territoriale e l'altro, nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia nei 1990, e porla in relazione alle diverse figure professionali e ad alcune variabili di risorse e di attività ricavate dal sistema informativo psichiatrico regionale. Disegno - Analisi descrittiva dei dati contenuti nell'archivio computerizzato del sistema informativo psichiatrico regionale. La «durata» è stata calcolata in base al rapporto tra le ore di lavoro erogate nelle strutture territoriali e il numero di interventi effettuati nei 1990 e, dopo essere stata depurata dalle osservazioni anomale, è stata correlata a variabili di struttura, personale e attivita. Setting - Le 52 Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia nei 1990, il cui bacino di utenza è costituito da 99 USSL per comples"sivi 7.600.000 abitanti. Risultati - È emersa una marcata variabilità della «durata» nelle diverse USSL e nelle diverse figure professionali. La «durata» si riduce con Paumentare del numero di pazienti in carico, di interventi effettuati e dei locali presenti nelle strutture, mentre rispetto ad altre variabili quali le ore di lavoro erogate l'andamento non è lineare. Conclusioni - Sebbene questo indicatore non fornisca informazioni sulla qualita delle prestazioni erogate, esso può rappresentare per i servizi un utile punto di partenza per riflessioni anche a carattere valutativo. La «durata» degli interventi infatti rappresenta un utile indicatore quantitativo dell'efficienza operativa di un servizio, owero della capacita di effettuare gli interventi voluti con un risparmio di risorse o di effettuare il maggior numero di interventi con lo stesso impegno di risorse.
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Ciaccio, Giuseppe. « La criminalitŕ organizzata nelle regioni meridionali : effetti sullo sviluppo economico e sul costo dei servizi pubblici locali ». ECONOMIA PUBBLICA, no 1 (janvier 2010) : 91–114. http://dx.doi.org/10.3280/ep2009-001004.

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Maria, Pozzi Monzo. « L'uso dell'osservazione nella psicoterapia genitori-bambini piccoli, quando i genitori hanno disturbi psichiatrici ». INTERAZIONI, no 2 (décembre 2011) : 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-002007.

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Questo articolo esplora il lavoro con genitori affetti da malattie mentali e con il loro bebč; lavoro che presenta grandi difficoltŕ. La famiglia era stata segnalata al Servizio per la Salute Mentale di Bambini e Adolescenti, alla periferia di Londra, dalla visitatrice per l'infanzia: era preoccupata dell'attaccamento dubbio fra una mamma e la sua bambina di 4 mesi. Un contratto limitato fu stipulato con la famiglia perché giŕ riceveva molti aiuti psichiatrici e di assistenza sociale da un numero di servizi locali. Il compito della terapeuta era di osservare l'emergere della mente della bambina e della sua relazione coi genitori nell'hic et nunc della seduta e condividerlo coi genitori. Il disturbo psichiatrico genitoriale inevitabilmente si era manifestato durante le sedute ed era stato in parte riconosciuto in un dialogo che si alternava fra la terapeuta, la bambina e i genitori. Vengono messe in rilievo le scissioni, le proiezioni e gli aspetti di controtransfert del terapeuta durante il lavoro con questi genitori.
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Colleoni, Matteo. « Mobilitŕ e societŕ urbane contemporanee ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 94 (avril 2011) : 16–29. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094003.

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Abbiamo vissuto per molti secoli in cittŕ dalla morfologia compatta e densamente costruita attorno ai centri storici urbani, in particolare nei Paesi europei ad elevato livello di sviluppo, nelle quali le residenze, i luoghi del lavoro e dei servizi erano prossimi e l'identitŕ delle popolazioni si fondava sull'appartenenza alle comunitŕ locali delle relazioni di parentela e di vicinato. La situazione cambia con la nascita della cosiddetta cittŕ diffusa (o sconfinata), nella quale il peri-urbano diventa l'area di localizzazione privilegiata degli insediamenti e muta in modo radicale la morfologia spaziotemporale della mobilitŕ e dell'accessibilitŕ ai beni e ai servizi urbani. La dispersione degli insediamenti ha portato con sé quella della domanda di mobilitŕ e causato la crisi del sistema tradizionale di offerta dei trasporti pubblici che, organizzato sul presupposto della cittŕ compatta, presenta una struttura prevalentemente radiale, carente di reti di trasporto extra-urbane e di centri di interscambio modale. Il saggio analizza il tema della dispersione urbana, dell'aumento della superficie costruita e delle relative conseguenze sulla mobilitŕ quotidiana, dedicando particolare attenzione agli esiti dei piů validi studi empirici condotti nelle aree urbane e metropolitane italiane.
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Panza, Costantino, et Michele Gangemi. « Lo sguardo interessato del pediatra di famiglia ». MINORIGIUSTIZIA, no 1 (juillet 2021) : 81–93. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001009.

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La figura del pediatra delle cure primarie è definita da quel professionista che non si impegna a curare il bambino limitatamente alle richieste dei genitori o durante i momenti di patologia acuta; il pediatra si prende cura della famiglia e dell'ambiente che si interrelaziona con il bambino; esce dall'ambulatorio per partecipare attivamente alla vita di comunità contribuendo a costruire, affiancato ad altri professionisti, volontari, organizzazioni o agenzie sanitarie ed educative, programmi di sostegno per i genitori e le famiglie che possano essere supportati dalle risorse locali disponibili. Insieme ai servizi sanitari e sociali della comunità locale, il pediatra si impegna nella costruzione di una rete di professionisti con specifica formazione ed esperienza nella promozione della salute del bambino e della sua famiglia e nella prevenzione di stili di vita potenzialmente negativi. Gli autori evidenziano due ambiti della cura che coinvolgono in tal senso la pediatria delle cure primarie a garanzia della salute del bambino, della sua famiglia e della collettività: il maltrattamento e le vaccinazioni.
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Luciano, Adriana, et Roberto Di Monaco. « Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 120 (février 2011) : 105–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120006.

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L'analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, cosě come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l'uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi piů affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello č stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. Č emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l'attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessitŕ di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano piů coerenti con le attuali politiche.
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Acconcia, Giuseppe. « Reddito di cittadinanza : le esperienze dei "burocrati di strada" durante la pandemia di covid-19 in veneto ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (novembre 2022) : 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002002.

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A partire dagli studi sull'implementazione del Reddito Minimo in Italia, l'articolo osserva il ruolo dei "burocrati di strada" a livello locale nell'aumentare le capacità di implementazione delle politiche del Reddito di Cittadinanza (Rdc) nel contesto della governance multilivello. L'obiettivo è verificare quanto i Servizi di Supporto all'Impiego abbiano innescato maggiori capacità amministrative e processi di innovazione sociale nell'implementazione del Rdc. L'ipotesi di ricerca è stata testata da un'indagine sul campo che ha incluso 44 interviste semi- strutturate a stakeholder regionali, "burocrati di strada" e professionisti dell'assistenza sociale nel Veneto Nord-orientale, impegnati nell'implementazione del Rdc in un contesto di emer- genza e a fronte di persistenti esigenze di maggiore integrazione con altri attori locali. Si rileva che la pandemia di Covid-19 ha fornito ai "burocrati di strada" l'opportunità di sperimentare nuovi mezzi e strumenti tecnologici nella fase iniziale del processo di implementazione delle politiche di Rdc, facendo emergere una potenziale maggiore capacità di coordinamento, inte- grazione e flessibilità del lavoro, solo in parte già presente nel quadro delle politiche del lavo- ro preesistenti (ad es., il Reddito di Inclusione - Rei).
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Antonietti, Roberto, et Francesca Gambarotto. « I luoghi fertili per l'innovazione. uno studio sulla localizzazione delle start-up innovative in Italia ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 52–61. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003005.

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Lo start-up d'impresa è uno strumento fondamentale per trasformare la conoscenza in nuovi prodotti/servizi innovativi. In Italia da pochi anni si è intervenuti a sostegno della nascita di nuove imprese innovative ma poca rilevanza viene data alle caratteristiche ambientali che favoriscono questo processo creativo. In questo lavoro, utilizzando il registro delle start-up innovative di Unioncamere e i sistemi locali del lavoro di Istat, analizziamo la distribuzione territoriale delle start-up per capire quali sono i fattori che ne influenzano maggiormente la nascita e la localizzazione. Dall'analisi emerge che i centri urbani di dimensioni mediograndi grazie alla varietà della loro economia, alla presenza di attori cruciali come i centri universitari e gli incubatori e alla performance economica aperta verso mercati internazionali caratterizzano gli habitat più fertili per sostenere la nascita di start-up innovative.
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Longo, Antonio. « Progettare in regime di risorse scarse ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 93–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057013.

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Cernusco sul Naviglio č una cittŕ di notevole abitabilitŕ, apparentemente lontana dagli aspetti critici che connotano la gran parte del territorio Milanese. Gli effetti dello sviluppo immobiliare degli anni recenti, modificando la percezione del paesaggio urbano e gravando sul sistema dei servizi locali, hanno rappresentato per la cittŕ una complessiva perdita di valore dei luoghi e la compromissione di una condizione di equilibrio della comunitŕ. L'avvio del progetto di Piano ha rappresentato inizialmente l'occasione e lo strumento per rifiutare le modalitŕ di cambiamento recenti. Solo in un secondo momento ha rappresentato la via per riorientare lo sviluppo e per riportare la cittŕ entro una propria misura. Infine ha costituito una via per immaginare una diversa forma di cambiamento fondata sull'attribuzione di un senso nuovo alle risorse esistenti, sulla loro ricomposizione, su pochi e controllati nuovi sviluppi.
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Felice, Emanuele. « La norma e l'eccezione : i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (décembre 2011) : 77–112. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004003.

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La norma e l'eccezione: i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share L'articolo analizza le nuove stime del valore aggiunto regionale, per anni benchmark dal 1891 al 2001, con riferimento alla struttura occupazionale e al prodotto per addetto, nell'agricoltura, industria e servizi. Viene stimato l'impatto della distribuzione della forza lavoro e della produttivitŕ per addetto sui divari regionali e, attraverso un'analisi shift-share, vengono misurate le componenti strutturali e locali della crescita, in quattro distinti periodi storici: l'etŕ liberale (1891-1911), gli anni fra le due guerre (1911-1951), il miracolo economico (1951-1971) e i decenni della ristrutturazione post-fordista (1971-2001). Dai risultati, emergono importanti spunti di riflessione sul «modello» italiano di disuguaglianza regionale nel lungo periodo, che sembra differenziarsi soprattutto per il percorso del Mezzogiorno, la cui convergenza durante il miracolo economico si č interrotta negli ultimi decenni.
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Pasquariello, Massimo, Michela Bia et Alberto Cassone. « Uno studio economico-territoriale del Nord-Ovest italiano tramite l'analisi delle componenti principali ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2011) : 43–81. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001002.

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L'analisi economica di contesti micro-territoriali č di grande interesse per le scienze sociali, in quanto capace di contribuire all'interpretazione di processi sociali ed economici complessi spesso sottostanti a dinamiche macro-economiche. Scopo di questo studio č descrivere e analizzare una realtŕ economica e sociale articolata, attraverso l'utilizzo di adeguati indicatori. In particolare il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica dei Sistemi locali del lavoro. L'area geografica presa in considerazione č il Nord-Ovest dell'Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta). Allo scopo di individuare i principali fattori economici descrittivi delle diverse realtŕ locali, applichiamo la tecnica dell'analisi delle componenti principali. In particolare i risultati ottenuti mettono in evidenza tre componenti che risultano meglio descrivere le aree studiate: la componente, la componentee la componente. La prima segnala la relazione positiva tra la numerositŕ delle imprese manifatturiere, livelli occupazionali piů elevati e infrastrutture piů diffuse nell'area oggetto di studio; la seconda individua una relazione positiva tra i settori dei servizi alle imprese, il commercio e piů alti tassi di disoccupazione; la terza rileva la correlazione positiva tra il valore aggiunto, il tasso di occupazione e la densitŕ imprenditoriale ma negativa se ci si condiziona alle strutture imprenditoriali di tipo micro. L'articolo pone in evidenza le relazioni esistenti tra il territorio, le specializzazioni produttive e il posizionamento geografico delle unitŕ di osservazione. Particolare attenzione č stata data all'aspetto geo-spaziale individuando aree di analisi omogenee che trascendono i meri confini amministrativi.
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Zandonai, Flaviano, et Simona Taraschi. « Strategie e azioni di community building per contrastare la povertà educativa : gli apprendimenti del Gruppo Cooperativo CGM ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 129–40. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001012.

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Il contributo proposto si basa sulla presentazione analitica e di taglio valutativo di alcune azioni progettuali di contrasto alla povertà educativa realizzate negli ultimi anni e che hanno consentito sia di rafforzare il sistema di offerta sia di promuovere comunità capaci di eserci-tare una funzione autenticamente educante. Nello specifico con "Family Hub Mondi per Crescere" (capofila consorzio Co&So, Firenze) viene presa in considerazione la figura del case manager. Il progetto "Icam" (Istituto Caute-la Attenuata Madri Detenute - Comune di Milano, Ministero della Giustizia, cooperativa so-ciale Genera) ha ricreato un contesto di "normalità" per lo sviluppo armonioso dei bambini e delle loro mamme nell'ambiente carcerario. La cura e il coinvolgimento del territorio e del-la comunità come valore per contrastare la povertà educativa sono azioni del progetto "Co-munità Santa Cecilia" (cooperativa Paolo Babini, Forlì). Infine "Passi Piccoli" (capofila cooperativa Koinè, Milano) ha utilizzato come strumento per prevenire la povertà educativa il coinvolgimento e l'inclusione di spazi e soggetti della città. L'analisi scongiunta sui quattro progetti è svolta attraverso interviste e focus group con i project manager locali in modo da approfondire anche il ruolo dei "sistemi esperti" che a livello locale orchestrano reti di servizi e azioni di community building.
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Rizzi, Sara. « Violenza domestica al tempo del Covid-19 ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 155–206. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002011.

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La sicurezza delle donne sembra lentamente entrare a pieno titolo nell'agenda politica dei governi nazionali e locali. Tuttavia, non è così per la sicurezza femminile nei luoghi apparentemente più sicuri e più tutelanti come la famiglia o i rapporti di coppia. Ciò che accade in quei rapporti sembra ancora relegato a questione privata e non rappresenta un problema che, invece, a ragione è un fatto sociale. L'obiettivo di questo lavoro è quello di presentare un'analisi dell'andamento della violenza domestica durante il periodo del lockdown. Le fonti dei dati sono l'ISTAT e D.i.Re , enti che hanno rilevato in modo continuato e sistematico la questione sociale della violenza di genere e domestica. Oltre all'analisi quantitativa abbiamo approfondito il tema dal punto di vista qualitativo, ricorrendo a tre interviste rivolte a Testimoni Privilegiati, ciò si è reso necessario per meglio inserire i dati in un frame concettuale e teorico in grado di restituire la complessità del fenomeno, dell'importanza della presenza dei servizi sul territorio e del lavoro svolto dagli operatori antiviolenza.
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Russo, Pina, et Bruno Spadoni. « Il riordino delle partecipazioni societarie della p.a. e della disciplina in materia di servizi pubblici locali di interesse economico generale delineato dalla "Delega Madia" ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (janvier 2016) : 181–91. http://dx.doi.org/10.3280/ep2015-002006.

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Saruis, Tatiana, et Leonardo Catena. « Le politiche socio-assistenziali in Italia, tra discrezionalitŕ istituzionale e discrezionalitŕ operativa ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juillet 2012) : 145–60. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002009.

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La riorganizzazione del Welfare ha visto una redistribuzione di funzioni, compiti e spazi di autonomia decisionale tra livelli istituzionali, organizzazioni ed attori. In Italia, questi processi hanno interessato sia il versante della programmazione delle politiche, sia quello della loro effettiva realizzazione. La combinazione tra le indicazioni normative e le specificitŕ regionali e locali hanno dato vita ad un sistema di Welfare territorialmente diversificato. L'assunzione del principio di sussidiarietŕ e di una prospettiva di governance porta con sé dilemmi irrisolti, che definiscono esiti differenziati, anche potenzialmente divergenti. Sono numerosi ed interessanti gli interrogativi che sorgono intorno alla possibilitŕ di bilanciare i principi di autonomia ed equitŕ e di contenere gli "spazi" di una discrezionalitŕ che si po- trebbe definire "istituzionale". Il rischio č di sancire dal punto di vista istituzionale squilibri subnazionali e diseguaglianze fra i cittadini. Nell'area delle politiche sociali, dove l'esigibilitŕ dei diritti appare, per molti versi, ridotta, si combina una spesso rilevante discrezionalitŕ "operativa", affidata agli attori preposti alla complessa fase dell'implementazione. In un quadro normativo dai tratti incerti ed indefiniti, sostenuto da risorse spesso contenute, si intrecciano competenze, organizzazioni e professionalitŕ, nell'affrontare bisogni complessi ed in rapida trasformazione. In un mutevole bilanciamento tra specificitŕ ed equitŕ delle prestazioni, flessibilitŕ e garanzia dei servizi, diritti, eccezioni ed emergenze.
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Loud, G. A. « The monastic economy in the principality of Salerno during the eleventh and twelfth centuries ». Papers of the British School at Rome 71 (novembre 2003) : 141–79. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002427.

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L'ECONOMIA MONASTICA NEL PRINCIPATO DI SALERNO DURANTE L'XI E IL XII SECOLOQuesto studio esamina il ruolo dei monasteri come proprietari nel principato di Salerno, durante l'XI e XII secolo, con particolare riferimento alla Badia della S. Trinità di Cava posta a confronto con altri edifici monastici, sulla base dell'analisi di documenti inediti dell'archivio di Cava, che contiene più di 3500 pergamene del XII secolo. Dopo una breve discussione sulle fondazioni di monasteri nel principato intorno all'anno Mille, e sullo sviluppo della proprietà della Badia di Cava e dei suoi privilegi, concessi dagli ultimi principi longobardi, dai nuovi duchi normanni e dall'aristocrazia territoriale, l'articolo tratta cinque punti principali. Essi sono: i rapporti della Badia con i suoi coloni (descritti in vari modi, come homines, censiles, servi o villani); la sottomissione volontaria di uomini liberi all'autorità della Badia e le loro relazioni con l'autorità stessa; l'importanza dei servizi di mano d'opera in rapporto ai locatari; le condizioni e le variazioni dei contratti di mezzadria; e, infine, l'importanza del valore relativo all'estensione della proprietà di Cava durante il periodo, particolarmente nel XII secolo. Particolare attenzione è data alla possibilità che lo sviluppo di usi locali possa aver rappresentato un miglioramento delle esistenti condizioni di proprieta. Le operazioni finanziarie di Cava sono illustrate da particolari riferimenti agli anni 1110–19, 1130–49, 1170–4, e 1200–4 e dalle tavole degli acquisti, dei pagamenti e dei prestiti della Badia. Le spese di Cava, aumentate, per esempio, della somma di 25,951 tari nel periodo 1110–14 e di 8,267 tari nel 1170–4, vengono confrontate con le spese più occasionali e modeste sostenute da Montevergine nel tardo XII secolo. Ma i dettagli relativi a come Cava mutasse le sue entrate dirette — la maggior parte delle quali proveniva da affitti e da altri pagamenti in natura, in moneta — restano oscuri. Questo è uno dei punti più controversi dell'argomento, e richiede ricerche più sistematiche tra i numerosi inediti del XII secolo dell'archivio di Cava per il futuro.
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Vergara Caffarelli, Filippo. « Un'analisi sulla gestione dei rifiuti urbani nei comuni capoluogo di provincia ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 1 (septembre 2009) : 161–80. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-001010.

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- Effectiveness, efficiency and affordability have been among the key criteria for municipal solid waste management in the Italian legal framework since the so-called "Ronchi Decree" of 1997. The paper analyses the economic performance of waste-collection firms in Italy. We construct a dataset that includes almost all the companies performing waste collection in the provincial capitals of Italy. We investigate their capital structure, profitability, value added, productivity, investment and business development by means of a set of financial ratios. The research is developed through the assessment of the effects on firms' performance of specialisation, localisation, temporal evolution, size and legal form of firms and the remuneration system for waste collection. The aim of this paper is twofold. First, given the almost universal nature of the sample under investigation, we describe the economic and financial structure of waste collection firms in Italy; second, we empirically evaluate the extent to which the sector has taken on the industrial characteristics set forward in the legal framework. Hence the analysis is conducted both at sector level and at firm level. At the aggregate level, it is possible to identify a trend for the sector as a whole towards convergence with the rest of the economy. However, waste management still displays clear signs of backwardness, especially due to weaker financial structure, higher incidence of labour costs on value added and lower investment. Firm-level data are analysed with both univariate and multivariate statistical techniques. The results confirm the general backwardness of the sector, with businesses located in Southern part of Italy lagging even further behind. Moreover, firms simultaneously providing multiple utility services are more profitable than those specialized in the waste sector only. However this appears attributable to cross-subsidisation between services, not economies of scope. Both scale of operations and legal form have a positive impact on firms' profitability, thanks in part to a negative correlation with degree of specialisation. Moreover, the economic performance of waste management firms is significantly pro-cyclical. Finally, the new cost-based remuneration system for collection services produces ambiguous results. It has a positive effect on operational efficiency and productivity but does not increase the return on capital. A simple econometric model is estimated to evaluate the simultaneous impact on firms' performance of specialisation, localisation, temporal evolution, size, legal form and remuneration system, confirming the outcome of the univariate analysis. In the light of our results, the successful "industrialization" of the waste management sector appears still far away.Keywords: local public services, waste management, regulationJEL classifications: L32, L51, Q53Parole chiave: servizi pubblici locali, gestione dei rifiuti urbani, regolamentazione
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Parra Muñoz, Juan Francisco. « El deporte como servicio público local ». Revista Andaluza de Administración Pública, no 55 (30 septembre 2004) : 313–57. http://dx.doi.org/10.46735/raap.n55.252.

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SUMARIO: I. INTRODUCCIÓNII. EL DEPORTE EN LA LEGISLACIÓN LOCALIII. CONCEPTO DE SERVICIO PÚBLICOIV. EL SERVICIO PÚBLICO LOCALV. EL DEPORTE COMO SERVICIO PÚBLICO LOCALVI. MODOS DE GESTIÓN DEL SERVICIO PÚBLICO LOCAL DE DEPORTE
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