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Lia Galardini, Anna. « I servizi educativi per l'infanzia durante la pandemia ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (juin 2021) : 79–87. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004008.

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Résumé :
La pandemia ha modificato in modo drammatico i servizi prescolastici. Gli operatori hanno dedicato ogni sforzo per trovare un equilibrio tra la sicurezza sanitaria e nuove modalità di impostare la vita educativa nei nidi e scuole dell'infanzia in grado di garantire il livello qualitativo raggiunto in precedenza. Genitori ed educatori hanno cercato di mantenere alta la consapevolezza dei diritti dei bambini e delle famiglie. È fondamentale ribadire il diritto di tutti i bambini di ricevere un'educazione adeguata in contesti in grado di garantire uguaglianza e inclusione. La realtà senza precedenti della pandemia ha offerto l'opportunità di sviluppare nuove strategie e ha messo in luce la centralità di una educazione ecologica, in grado di mantenere connessioni sempe più strette con l'ambiente e gli ambienti di vita.
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Silva, Clara. « Il coordinatore pedagogico dei servizi per l'infanzia : una professionalità in fieri ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 59–67. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112005.

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Résumé :
L'articolo ricostruisce nelle loro linee generali le motivazioni sociali, culturali ed educative che hanno portato alla nascita della figura professionale del coordinato-re pedagogico dei servizi educativi per l'infanzia in Italia. Mostra poi come tale figura sia stata introdotta in modo stabile all'interno dell'equipe educativa nel set-tore sia pubblico che privato tramite normative regionali in assenza di un quadro legislativo nazionale. Illustra inoltre le funzioni e le principali competenze necessarie per svolgere la professione di coordinamento pedagogico, facendo emergere le ricadute del suo operato in termini di accessibilità e di qualità.
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3

Alessandra Augelli et Elisabetta Musi. « Sentirsi parte e prendere parte. Il contributo delle famiglie straniere alla progettazione dei servizi per l'infanzia ». IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 6–22. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.156.

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Résumé :
Nei servizi educativi i genitori stranieri vengono accolti ma raramente assunti come interlocutori con cui attivare pratiche di rilettura critica di nidi e scuole d’infanzia. Come cogliere la rappresentazione multiculturale dell’infanzia attraverso la voce dei genitori stranieri? Come sostenere i genitori stranieri nel farsi portavoce di riflessioni e pratiche partecipative nei servizi? Queste le domande generative della ricerca mixed-method che si illustra nel contributo. Attraverso focus group e intervist in profondità sono state raccolti i pensieri di alcune mamme straniere con figli di età 0-6 anni. Temi del confronto sono stati: la concezione di bambino 0-6, l’idea di educazione e il ruolo dell’adulto, la vita di comunità nei servizi per l’infanzia, la partecipazione delle famiglie.
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4

D’Ambrosio, Maria, et Giovanni Laino. « Educatori come designer degli spazi perFormativi. Asili nido come ‘fabbriche' di cittadinanza e innovazione sociale ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001005.

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Résumé :
Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).
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Tricarico, Luca, Federica Fulghesu et Chiara Missikoff. « Spunti per un'agenda territoriale su educazione e cultura : contesti di apprendimento inclusivi e pratiche di innovazione sociale ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 133 (mars 2022) : 130–54. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-133006.

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Résumé :
Questo articolo offre una prospettiva sulle pratiche di innovazione sociale che sviluppano "contesti di apprendimento inclusivi", ossia processi di coesione sociale indotti dalla gestione di spazi per lo sviluppo di servizi educativi condotti tramite approcci place-based sperimentali. L'obiettivo è fornire degli spunti di discussione per un'agenda territorialista volta a promuovere approcci e organizzazioni capaci di allargare la platea di servizi educativi da affiancare a quelli tradizionali.
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Braga, Piera Maria, Chiara Maria Bove, Mary Jane Moran, Robyn Brookshire et Maria Aparecida Antero Correia. « Reciprocal learning : il confronto interculturale come dispositivo per la formazione degli educatori - insights da una ricerca tra Italia e Stati Uniti ». Zero-a-Seis 23, no 43 (12 mars 2021) : 495–523. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72979.

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Résumé :
Il tema della formazione a una “postura interculturale” fin dai servizi per la prima infanzia è al centro della riflessione contemporanea su come sostenere gli educatori impegnati in contesti educativi multiculturali. Cambiare prospettiva, decentrarsi, provare a vedere i fenomeni educativi da un altro punto di vista, vedere altrimenti sono competenze oggi necessarie per garantire la qualità del lavoro educativo in contesti educativi complessi e multiculturali. Come formare gli educatori che già lavorano nei servizi per l’infanzia a una cultura pedagogica aperta al dialogo interculturale e capace di cogliere nello spiazzamento culturale un’occasione di formazione e di allenamento al pensiero critico-riflessivo?A partire dai dati emersi da una ricerca sulla formazione degli educatori che ha coinvolto alcune educatriciin Italia e negli Stati Uniti, l’articolo propone una riflessione su come i processi di dialogo, confronto e scambio interculturale, mediati da video, possano essere dispositivi interessanti per promuovere lo sviluppo di una postura e non solo di strumenti per l’azione educativa in contesti multiculturali.
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Laura Mattera et Patrizia Granata. « Stare in benessere per un contesto di alleanza. Partiamo dallo “zerosei” per promuovere la salute futura ». IUL Research 2, no 4 (22 décembre 2021) : 110–19. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.148.

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Résumé :
Il presente contributo vuole essere una riflessione sull’importanza della promozione del benessere nei contesti educativi e nei servizi per l’infanzia. Punto focale è il contesto inteso come ambiente abitato non solo da bambini ma anche da educatori, insegnanti, operatori, genitori, nonni, figure significative che portano con sé insegnamenti, saperi, valori, e soprattutto emozioni. Promuovere una prospettiva globale favorendo un’alleanza tra le diverse figure significative che accompagnano il bambino nel suo percorso di sviluppo e tra i professionisti dello “zerosei” permette di co-costruire non solo nuovi saperi, ma anche nuovi contesti educativi. Visioni e competenze di professionalità differenti contribuiscono ad analizzare e interpretare situazioni, relazioni e attività.
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Antonio Gariboldi et Antonella Pugnaghi. « Valutazione come dialogo ». IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 308–21. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.166.

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Résumé :
L’istituzione del sistema integrato “zerosei” (decreto legislativo n. 65/2017) mira a garantire a tutti i bambini il diritto all’educazione, riconoscendo nei servizi per l’infanzia dei luoghi di cultura educativa e di inclusione sociale. Tuttavia, oltre ad assicurare l’accessibilità, la sostenibilità e l’inclusività, diviene necessario introdurre dei sistemi efficaci di monitoraggio e valutazione, per garantire delle prassi educative di qualità. Nel contesto di un approccio formativo alla valutazione, il presente contributo intende illustrare due differenti percorsi di autovalutazione, il primo legato al processo di accreditamento dei servizi educativi 0-3 in Regione Emilia-Romagna e il secondo realizzato in 20 scuole dell’infanzia statali della provincia di Como.
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Moira Sannipoli. « I servizi per la prima infanzia come contesti inclusivi : visioni e possibilità ». IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 208–24. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.158.

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Résumé :
L’articolo propone una riflessione sulle possibili dimensioni inclusive dei servizi per la prima infanzia. Le considerazioni presentate nascono da un progetto di ricerca condotto nella Regione Umbria attraverso uno strumento autoriflessivo chiamato Self Reflection Tool, messo a punto dall’Agenzia europea per i Bisogni Educativi Speciali e l’educazione inclusiva. I punti attenzionati, in termini di elementi esistenti e da potenziare, hanno riguardato l’atmosfera complessivamente accogliente, il contesto sociale inclusivo, l’approccio centrato sul bambino, l’accessibilità di ambiente, i materiali e le opportunità di comunicazione, l’insegnamento e l’ambiente apprendimento inclusivo a misura anche di famiglia.
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Silva, Clara Maria, et Ana Maria Orlandina Tancredi Carvalho. « Bambine e bambini con background migratorio nei servizi educativi in Italia ». Zero-a-Seis 23, no 43 (12 mars 2021) : 543–60. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e73636.

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Résumé :
L’articolo verte sul tema dell’educazione interculturale in relazione alla presenza delle bambine e dei bambini con background migratorio nei servizi educativi per l’infanzia in Italia. Una presenza che ha posto gli educatori e i coordinatori pedagogici di fronte all’esigenza di ripensare le pratiche educative e di partecipazione dei genitori al fine di riconoscere e valorizzare le specificità di cui è portatrice la nuova utenza. Alla luce di ricerche condotte negli ultimi anni in Italia e in Europa sono illustrati i principali nodi teorici alla base dell’educazione interculturale e presentate alcune esperienze educative realizzate in Toscana, volte a promuovere la relazione tra le diversità attraverso la lettura degli albi illustrati.
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Musatti, Tullia, Isabella Di Giandomenico et Maria Cristina Picchio. « Il ruolo della valutazione nella costruzione di un sistema integrato di servizi per l'infanzia ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 40 (février 2009) : 89–106. http://dx.doi.org/10.3280/riv2008-040006.

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Résumé :
- The analysis of the relationships between evaluation activities and re-organization of early educational provision in Italy shows the potential role of evaluation in the processes of modernization of public administration. Local governments need both to guarantee a good quality of the public as well as subsidized early educational centers and to build up an integrated network of all the centers in their area. In this perspective, evaluation becomes a basic tool of local governance. This paper will present a project of evaluation of infant-toddler daycare centers realized on demand of the City of Rome. The project implemented an articulated system of evaluation based on a process of discussion on the definition and evaluation of quality that was shared among different stakeholders and implemented according to procedures of documentation, analysis, and evaluation of the different components of the center quality. The analysis of this experience shows that, within an integrated local network of early educational centers, the evaluation activities aimed at institutional accreditation or at excellence accreditation are likely to be the same. The paper also discusses the value of an approach to the evaluation of early educational services based on inter-subjectivity and participation of many stakeholders. Key words: early educational provision, accreditation, participant evaluation, empowerment, sustainability.
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Cau, Anna. « Pubblico Ministero Minorile ed emergenza sanitaria Covid-19 ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (juin 2021) : 111–19. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004011.

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Lo stato di emergenza sanitaria ha creato condizioni di vita inadeguate per il corretto sviluppo delle persone minori di età. Alle famiglie, per arginare i danni provocati dalla compressione dei diritti di libertà, dell'istruzione nella scuola, sono richieste competenze e risorse decisamente superiori rispetto al passato. Il dovere di protezione dello Stato a garanzia del diritto del minore al proprio sviluppo armonico, riconosciuto dalla costituzione e dalla convenzione per i diritti del fanciullo, richiede un impegno rafforzato delle pubbliche istituzioni. Al diritto alla crescita - specificità che connota la popolazione dei bambini e degli adolescenti - non è stata riservata la dovuta attenzione. Hanno ricevuto una considerazione marginale i servizi per l'infanzia e l'adolescenza. Hanno del pari ricevuto una considerazione marginale gli uffici giudiziari minorili. Le procure presso i tribunali per i minorenni gestiscono l'emergenza continuando a fare affidamento su un'organizzazione propria, creata in assenza di risorse specificamente dedicate.
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Rosa Stornaiuolo. « L' orizzonte di senso del Sistema Integrato “zerosei” : una sfida educativa e sociale ». IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 225–35. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.189.

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Résumé :
Le Linee Pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”, nell’innescare un doveroso processo di attenzione all’infanzia, delineano un orizzonte educativo per la presa in carico pedagogica del bambino da 0 a 6 anni, così come declinato nel D.lgs. 65/2017, attraverso la costruzione di un vero e proprio sistema integrato, valorizzando e sostenendo servizi educativi e scuole dell’infanzia per tutti, in grado di soddisfare i nuovi bisogni, di essere luoghi di benessere, di promozione di uguaglianza educativa, di integrazione socio-culturale. Si suddividono in sei sezioni di cui la prima e la sesta si caratterizzano per un taglio più istituzionale mentre il cuore del documento è sicuramente di natura pedagogica. In questo contributo vengono analizzate le sei sezioni succitate, nelle loro implicazioni soprattutto di carattere pedagogico.
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Michela Schenetti et Cristina Li Pera. « Riscoprire il gioco all’aperto per innovare i servizi educativi e le competenze professionali degli adulti ». IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 120–32. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.187.

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Résumé :
Promuovere pratiche di educazione all’aperto richiede all’adulto un’attenta analisi dei bisogni evolutivi dell’infanzia, una tensione costante a ricercare coerenza tra teorie pedagogiche e pratiche educative e disponibilità a mettere in gioco le proprie abitudini professionali per restituire al bambino centralità nei processi di apprendimento. Il valore del gioco in ambiente, le sue peculiarità e il ruolo che svolge in relazione alla promozione di conoscenze e competenze può essere il punto di partenza. Il contributo esplora il tema del gioco all’aperto in contesti naturali e della sua funzione all’interno di percorsi di formazione. Partendo dall’analisi della letteratura scientifica si indagheranno le potenzialità che il tema può avere nell’innovazione dei servizi educativi e nel sostegno delle competenze professionali degli adulti.
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Valtolina, Giovanni Giulio, et Nicoletta Pavesi. « Famiglie migranti e minori con disabilità. Problematiche e prospettive della presa in carico ». MONDI MIGRANTI, no 3 (novembre 2022) : 61–75. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003004.

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Résumé :
Analizzare le condizioni di vita delle famiglie migranti in cui è presente un figlio disabile risponde a una esigenza quanto mai attuale. Le reti familiari in cui è presente un minore disabile possono essere considerate potenzialmente multiproblematiche: la loro vulnerabilità, infatti, è legata tanto alla diagnosi, alla cura e alla gestione della disabilità, quanto all'essere stranieri, talvolta privi di un adeguato sostegno sociale, o in condizioni di particolare disagio economico e/o sociale, o ancora non a proprio agio nel complesso mondo dei servizi sanitari, sociali, educativi offerti dal nostro sistema di welfare. L'articolo intende offrire una rassegna della letteratura internazionale sul tema del rapporto tra famiglie immigrate in cui è presente un minore disabile e i servizi di welfare, rassegna necessaria in quanto nel contesto italiano questo tema non è ancora stato affrontato. Lo scopo del contributo è quello di evidenziare un primo frame teorico entro il quale poter collocare future ricerche empiriche, anche con lo scopo di sostenere la progettazione sociale in questo specifico campo. In particolare, emergono come rilevanti le prospettive teoriche dell'empowerment, della reticolazione degli attori, dell'incontro tra saperi professionali ed esperienziali e della comunicazione interculturali quali bussole per la progettazione di servizi/interventi efficaci.
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Deluigi, Rosita. « Le officine progettuali S-POT : laboratori per il design di servizi socioeducativi ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (juillet 2021) : 20–31. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12113.

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Nella progettazione di percorsi di orientamento formativo e professionalizzante per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione (L-19) e di Scienze pedagogiche (LM-85) risulta irrinunciabile il dialogo con i servizi per costruire traiettorie di riflessività, esplicitando l'intenzionalità sottesa agli interventi attuati. Il contributo descrive una proposta realizzata nell'a.a. 2019/2020 nell'ambito del progetto SUPER – "Percorsi di Orientamento e Tutorato per promuovere il successo universitario e professionale" e configurata in modalità on line durante la fase 2 del Covid-19. L'esperienza "S-POT: officine progettuali" ha permesso agli studenti di confrontarsi con professionisti che operano in contesti educativi, condividendo riflessioni critiche con i propri docenti. In seguito, i partecipanti, con il supporto delle senior tutor, hanno lavorato in piccolo gruppo con l'obiettivo di proporre un'idea progettuale da sottoporre alle équipe incontrate. Questa iniziativa ha offerto la possibilità di entrare nell'eterogeneo mondo dei servizi che si interroga, cercando risposte innovative, a fronte dei cambiamenti costanti. In tal modo, sono emerse le diverse prefigurazioni professionali degli studenti e la concretezza plurale dei profili di educatori e di coordinatori pedagogici inseriti in équipe multidisciplinari. L'attraversamento di vari ambiti lavorativi ha dato voce alle molteplici sfide del sociale, facendo affiorare la vitalità dell'agire educativo e lanciando ponti di apprendimento condiviso.
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Antonietti, Maja, Monica Guerra et Elena Luciano. « Insieme a distanza. Alleanze educative tra servizi per l’infanzia e famiglie durante il lockdown ». Rivista Italiana di Educazione Familiare 18, no 1 (19 juin 2021) : 153–70. http://dx.doi.org/10.36253/rief-10517.

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The relationship with families is a crucial topic in educational services for children aged 0-6 years. The participatory and inclusive approach that has traditionally characterized Italian early childhood education and care has come under serious pressure during the Covid-19 pandemic: the ongoing health, social, political, and economic emergency has radically modified timeframes, spaces, an modes of communicating and relating, both in early years/nursery school settings and more generally. This paper examines the relationship between early childhood education services and families, by reporting and analyzing data from an exploratory study on distance education in services for children aged 0-6 years, during the spring 2020 lockdown in Italy. Specifically, a questionnaire was used to collect the views of a sample of educators, teachers, and coordinators concerning the practices that had been implemented in support of the remote educational relationship (in Italian, “Legami Educativi A Distanza – LEAD” programme). Among the various themes investigated, the focus here is on problematizing the ways in which families’ participation changed during the distance education phase.
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Pignalberi, Claudio. « Ripensare i servizi educativi nella prospettiva della sostenibilità : tre proposte di lavoro per coltivare ambienti capacitanti ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2019) : 77–91. http://dx.doi.org/10.3280/exi2019-001005.

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Maria, Pozzi Monzo. « L'uso dell'osservazione nella psicoterapia genitori-bambini piccoli, quando i genitori hanno disturbi psichiatrici ». INTERAZIONI, no 2 (décembre 2011) : 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-002007.

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Questo articolo esplora il lavoro con genitori affetti da malattie mentali e con il loro bebč; lavoro che presenta grandi difficoltŕ. La famiglia era stata segnalata al Servizio per la Salute Mentale di Bambini e Adolescenti, alla periferia di Londra, dalla visitatrice per l'infanzia: era preoccupata dell'attaccamento dubbio fra una mamma e la sua bambina di 4 mesi. Un contratto limitato fu stipulato con la famiglia perché giŕ riceveva molti aiuti psichiatrici e di assistenza sociale da un numero di servizi locali. Il compito della terapeuta era di osservare l'emergere della mente della bambina e della sua relazione coi genitori nell'hic et nunc della seduta e condividerlo coi genitori. Il disturbo psichiatrico genitoriale inevitabilmente si era manifestato durante le sedute ed era stato in parte riconosciuto in un dialogo che si alternava fra la terapeuta, la bambina e i genitori. Vengono messe in rilievo le scissioni, le proiezioni e gli aspetti di controtransfert del terapeuta durante il lavoro con questi genitori.
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Savio, Donatella. « L’ équipe educativa responsabile e il ruolo formativo del coordinatore pedagogico ». Educar em Revista, spe.1 (juin 2017) : 133–50. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.49150.

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SOMMARIO Con riferimento, in particolare, ai servizi educativi per l’infanzia, la capacità di riflettere sulla pratica in modo partecipato viene presentata come la caratteristica peculiare di un’équipe educativa responsabile. Le dinamiche che caratterizzano un’équipe educativa responsabile vengono approfondite facendo riferimento ai concetti di “gruppo di lavoro razionale” (Bion, 1961) e di “identità educativa di gruppo” (Savio, 2011). Vengono quindi delineate le condizioni che favoriscono il funzionamento pedagogicamente responsabile di un'équipe educativa, riprendendo la teoria dei livelli sistemici di Bronfenbrenner (1979) e mettendo in primo piano, per ogni livello sistemico (macro, meso, eso, micro) il ruolo del coordinatore pedagogico. Questa precisazione permetterà di mettere in evidenza il ruolo formativo del coordinatore pedagogico nella misura in cui, sostenendo le dinamiche che attraversano un’équipe educativa responsabile, promuove anche la costruzione di sapere pedagogico, la crescita di consapevolezzacirca l’identità educativa ed il potenziamento dell’intenzionalità professionale, a livello sia individuale che di gruppo.
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Infantino, Agnese. « Quale educazione da zero a sei anni ? Prospettive legislative e nuove sfide culturali per i servizi educativi italiani ». Zero-a-Seis 19, no 36 (18 décembre 2017) : 166. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2017v19n36p166.

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O artigo apresenta e analisa a nova perspectiva posta pelo "Sistema Integrado de Educação e Instrução do nascimento até os seis anos", definida pela Lei 107/2015 e pelo Decreto 65 de 2017. A educação infantil para a primeira infância e a pré-escola compõem um sistema integrado que a partir de uma nova visão da criança de zero a seis anos trará relevância ao tema da continuidade educativa e de uma cultura pedagógica condizente com a creche e a pré-escola. A nova lei abre uma importante perspectiva educativa sob a ótica de zero a seis, mas também aumenta os novos desafios, particularmente no que se refere à coordenação e aos processos de formação profissional dos educadores e professores.
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Pappadà, Gabriella. « La condizione femminile in Italia in tempi di COVID-19 ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 111 (février 2021) : 88–107. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111005.

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Questo articolo si pone in continuità nell'ambito di un progetto di studio della conciliazione famiglia-lavoro che l'autrice cura da anni con l'intento di stimolare l'adozione di politiche di flessibilità dell'orario e dell'organizzazione del lavoro e di estensione dei servizi educativi e sociali. L'articolo analizza alcuni dati ISTAT ed alcuni dati europei tratti da EUROSTAT e da un'indagine ad hoc condotta da Eu-ropean Foundation for the improvement of Living and Working conditions duran-te il lockdown. Da un lato, il digital divide delle famiglie, delle imprese e della scuo-la italiana ha reso alquanto difficoltoso lo smart working e la didattica a distanza caricando sui genitori anche l'istruzione scolastica dei figli. Dall'altro lato, poter lavorare in smart working in modo efficiente ha messo in luce un incremento di produttività e un miglioramento della conciliazione famiglia-lavoro soprattutto per le donne. Opportuni interventi del Governo e delle imprese a tale riguardo possono condurre a netti miglioramenti nell'organizzazione flessibile del lavoro in armonia con gli impegni familiari.
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Forti, Dario, et Paola Scalari. « Cantieri. Un maestro con lo sguardo bambino. Generare l'inedito ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 34 (janvier 2021) : 123–35. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-034012.

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Résumé :
Voglio condividere, attraverso alcune pennellate, le immagini che emergono dalla mia me-moria a seguito della morte di Francesco Berto (8 maggio 1934-8 luglio 2020), psicosocioa-nalista e già socio di Ariele. Fa da sfondo alla narrazione l'incontro tra Berto e Pagliarani. Su questo intreccio umano e professionale, intellettuale ed emotivo emergono gli ambiti del pensiero nei quali Berto ha applicato il pensiero psicosocioanalitico. Quelli principali sono il mondo scolastico, la consulenza ai genitori, la formazione degli operatori dei servizi socio-educativi. Ne sono testimonianza i molti libri sull'argomento. La ricerca teorica e applicativa di Berto dunque si è attestata in un modello di apprendimento psicosocioanalitico capace di far emergere l'inconscio e di utilizzare il gruppo per rielaborarlo. Molto ci ha insegnato. Ora a tutti noi far germinare la sua eredità. Per dare avvio a questo impegno nel testo sono riportate le parole di amici e colleghi, di allievi e studiosi, di psicoanalisti e psicosocioanalisti che, alla sua morte, mi hanno inviato una riflessione riconoscendo la potenza del suo modo di operare con grandi e piccini, in aula e nella polis, con l'individuo e con i gruppi.
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Mattozzi, Ivo. « Il museo nel curricolo di storia : una questione di trasposizione didattica ». Educar em Revista, no 58 (décembre 2015) : 69–85. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.43470.

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Riassunto Negli ultimi anni si sono diffusi i musei, ne sono stati creati molti, si è rinnovata la museografia, si è diffusa l'idea della didattica museale e sono usciti molti libri a tal proposito. I musei offrono dappertutto servizi didattici o educativi, molti alunni vengono condotti nei musei. Tutto bene, dunque, potremmo dire: una battaglia cominciata qualche decennio fa è ormai vinta. Il problema è che le offerte che partono dai servizi didattici museali in gran parte non si integrano nel curricolo di formazione storica, obbediscono a logiche e preferenze che nascono all'interno del museo da parte di educatori che non si pongono il problema del curricolo, gran parte dell'offerta consiste in visite guidate e giochi svolti con materiali poco efficaci dal punto di vista formativo. Da parte della scuola l'aumento della fruizione dei servizi museali c'è stato, ma non s'è generalizzata l'idea di usare didatticamente i musei a portata di uscita. Gli alunni che entrano in contatto con i musei sono una minoranza e sempre prevale la scuola primaria... Nella scuola secondaria l'interesse per i musei scema. In questo contesto il nostro scopo è valorizzare la didattica museale in funzione della formazione storica curricolare. Farla cessare di essere un episodio o un progetto. Vorremmo che gli educatori museali elaborassero offerte nell'ottica del curricolo e che gli insegnanti fossero in grado di incardinare l'esperienza di apprendimento mediante il museo entro il piano di lavoro annuale anche nella scuola secondaria di II grado. Perseguiremo lo scopo usando musei archeologici e storici. Non offriamo laboratori riguardanti musei d'arte. Ma le procedure e le attività che proporremo possono essere trasferite agevolmente ai musei d'arte. Lo scopo può essere perseguito a condizione di: a) pensare il curricolo continuativo e verticale; b) pensare i musei in rapporto all'apprendimento della storia; c) pensare il collegamento tra essi; d) pensare la trasposizione didattica funzionale ai processi di insegnamento e di apprendimento della storia.
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Lascioli, Angelo, et Ivan Traina. « Didattica speciale e sviluppo delle competenze lavorative e di vita indipendente ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 144–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14535.

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Résumé :
Nell'articolo si evidenzia l'importanza di promuovere a partire dalla scuolaazioni didattiche mirate, competenze lavorative e di vita indipendente per gli studenti e le studentesse con disabilità.  Il tema assume particolare valore nell'ambito della scuola secondaria di II grado, dove è d'obbligo per gli insegnanti la progettazione di esperienze in alternanza scuola-lavoro (PCTO), a cui va dedicata una specifica sezione del PEI. Si tratta di una vera e propria sfida educativa, che consiste nel trovare connessioni concrete e dotate di senso tra azioni didattiche e Progetto di Vita. Il riferimento all'ICF, come previsto dal nuovo PEI (D. Lgs. 66/2017), rappresenta per gli insegnanti un'opportunità nella progettazione dei PCTO rivolti agli studenti e alle studentesse con disabilità. In particolare, per la scelta degli obiettivi educativi e per il monitoraggio dell'esperienza formativa. L'articolo riporta un'esperienza condotta dall'Università di Verona, che ha sviluppato una piattaforma online che supporta la progettazione del PEI su base ICF e offre una serie di strumenti per l'analisi delle competenze e del potenziale lavorativo degli studenti e delle studentesse con disabilità. Si fa inoltre riferimento al progetto dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Vicenza, che nell'a.s. 2021/2022 ha dato vita al "Tavolo di Lavoro Interistituzionale per l'Orientamento e lo sviluppo di Percorsi per lo Sviluppo delle Competenze Traversali e l'Orientamento (PCTO)", finalizzato allo sviluppo di un protocollo condiviso tra scuole e servizi a supporto dell'integrazione lavorativa e della promozione delle competenze lavorative degli studenti e delle studentesse con disabilità nella scuola.
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Anconelli, Marisa, Elena Anconelli, Flavia Franzoni, Greta Nicodemi et Rossella Piccinini. « Bambini, famiglie e servizi educativi : una comunità alla ricerca di innovazione per la prima infanzia. Principali esiti di una ricerca empirica nella provincia di Bologna ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 177–81. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001017.

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Teresa Giovanazzi. « For a culture of sustainability. Pedagogical reflection, educational professionalism 0-6 ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 160–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-11330.

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Résumé :
Increasing awareness about the impending ecological crisis urges pedagogical research to project itself into the future and promote the training of human resources that is both responsible and aware of the educational value associated with the Environment. This paper, without claiming to be exhaustive, considers some challenges to transform the conditions of people and ecosystems within a culture of sustainability. Identifying balanced and authentic ways to inhabit the Earth is primordial to achieve the aforementioned objective and imply promoting effective educational actions through a new mindset between responsibilities and shared values. The governance of the educational ecosystem shall be the starting point with a particular focus on educational professionals 0-6. To make these multifaceted challenges a reality, the development of skills for professionals working in the educational and training services of childhood should be considered first. This is an unprecedented opportunity for the construction of sustainable skills that support the development of educational professionals 0-6 to take care of the environment. Per una cultura della sostenibilità. Riflessioni pedagogiche, professionalità educative 0-6 Assumere consapevolezza della rilevanza della crisi ecologica sollecita la ricerca pedagogica a proiettarsi nel tempo futuro, promuovendo una formazione delle risorse umane responsabile e consapevole del valore educativo dell’ambiente. Il presente contributo, senza pretesa di esaustività, si interroga sulle sfide di un cambiamento necessario nella prospettiva di migliorare le condizioni delle persone e degli ecosistemi, per una cultura della sostenibilità. Individuare modi più equilibrati e autentici per abitare la Terra implica promuovere azioni educative efficaci attraverso una nuova forma mentis, tra responsabilità e valori condivisi, muovendo dalla governance dell’ecosistema formativo con peculiare riferimento alle professionalità educative 0-6. Accostarsi alla realtà multiforme, a partire da chi opera nei servizi educativi e formativi dell’infanzia, richiede uno sguardo inedito nella costruzione di competenze sostenibili per lo sviluppo di professionalità educative 0-6 che sappiano prendersi cura dell’ambiente, nel segno dell’ecologia integrale.
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Silva, Clara Maria. « Educazione e cura dei bambini e delle bambine ai tempi del coronavirus. La risposta dei servizi educativi italiani ». Educação, 17 avril 2022. http://dx.doi.org/10.5902/1984644468021.

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L’articolo riflette su come in Italia sia stata affrontata la crisi sanitaria causata dal Covid-19 a livello dei servizi educativi per l’infanzia. Dopo aver ricostruito il quadro politico e normativo nazionale, l’attenzione si concentra sulla realtà toscana. L’obiettivo è quello di illustrare da un lato alcune esperienze nella Regione Toscana durante il lockdown per garantire una continuità nella relazione educativa a distanza e dall’altro mostrare come i servizi educativi toscani hanno reagito alla ripresa dell’anno educativo 2020-21. Il primo aspetto è ricostruito attraverso una ricognizione di materiali collocati in rete, mentre il secondo aspetto è documentato attraverso i risultati di un’indagine condotta da chi scrive e che ha coinvolto i servizi educativi della Cooperativa Arca. Se ne ricava un quadro dinamico che mette in luce gli sforzi del personale educativo sia nella gestione delle routine sia nella ricerca di modalità inedite di relazione con le famiglie.
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Mignosi, Elena. « Valutazione partecipata e continuità nei servizi educativi zero-sei : una ricerca-intervento in un quartiere della città di Palermo ». Educar em Revista 37 (2021). http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.81410.

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RIASSUNTO In questo articolo verrà condotta inizialmente una riflessione sulla funzione della valutazione di contesto sia in termini formativi individuali e di gruppo, sia in termini di cambiamento organizzativo, adottando una prospettiva ecologica e sistemica. Successivamente, attraverso la narrazione di un percorso di ricerca sulla costruzione di un possibile curricolo zero-sei, condotta per tre anni con un gruppo di insegnanti di scuola dell’infanzia statale ed un gruppo di educatrici di un nido comunale operanti nello stesso territorio (un quartiere del centro storico di Palermo), verranno messi in luce e problematizzati ambiti di continuità e di discontinuità tra i due servizi educativi collegandoli alla storia e alla cultura organizzativa dei servizi stessi. Attraverso la narrazione verrà anche presentato un modello di intervento in cui si esplicita il ruolo delle diverse figure coinvolte nella gestione del progetto di ricerca e le modalità di raccordo tra loro. Verrà condotto, inoltre, un approfondimento sulla metodologia adottata per promuovere azioni di cambiamento nella direzione della continuità tra nido e scuola dell’infanzia, e ci si focalizzerà sul coinvolgimento attivo delle partecipanti attraverso l’autovalutazione riflessiva e il lavoro di gruppo. Infine saranno individuate le connessioni tra le scelte di continuità operate, le nuove indicazioni proposte dal Ministero dell’Istruzione italiano all’inizio del 2021 e le Raccomandazioni dell’Unione Europea.
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