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Clark, Gillian. « Animals and animal products in medieval Italy : a discussion of archaeological and historical methodology ». Papers of the British School at Rome 57 (novembre 1989) : 152–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009120.

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Résumé :
ANIMALI E PRODOTTI ANIMALI NELL'ITALIA MEDIEVALE: UNA DISCUSSIONE DI METODO STORICO E ARCHEOLOGICOQuesto studio discute i diversi tipi di approccio — quello archeologico e quello storico che, in generale, si possono adottare nello studio dei sistemi economici del passato ed in particolare nello studio del ruolo degli animali e dei prodotti animali nell'Italia medievale. Una serie di problemi vengono anzitutto posti come punto di partenza dell'indagine; sono poi discusse le fonti disponibili: archeologiche, storiche, artistiche e letterarie; sono infıne prese in considerazione le risposte possibili allo stato attuale. E' chiaro che tutti e quattro i tipi di fonti sono in grado di apportare preziosi contributi alla ricerca, fornendo in taluni casi dei quadri simili, in altri immagini tra loro contrastanti. E' chiaro al tempo stesso che ciascun tipo di fonte ha i suoi dementi di forza, quelli di debolezza, le sue lacune. Le testimonianze archeologiche rappresentano, ad esempio, un potenziale enorme per la comprensione dei aspetti produttivi del sistema economico, per i quali i dati documentari sono scarsi; le fonti storiche devono essere considerate come il mezzo più importante per la comprensione delle complesse forme di organizzazione del commercio urbano. Viene comunque messo in evidenza come il ruolo di animali e prodotti animali debba essere defınite all'interno di ogni singolo contesto e come tale ricerca non possa che assumere un carattere interdisciplinare.
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Tebbini, Nadia. « Le storie degli animali nel Corano di Ahmad Bahgat : Quando gli animali prendono la parola ». Altre Modernità, no 26 (29 novembre 2021) : 127–44. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16801.

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Résumé :
Nella letteratura di ispirazione islamica, i racconti delle vite dei profeti hanno sempre messo in rilievo il contributo degli animali, seppur relegato a una posizione secondaria e ausiliare a quella dell’uomo. A ciò fa eccezione la raccolta Qiṣaṣ al ḥayawān fil Qur’ān (Le storie degli animali nel Corano) dello scrittore e giornalista egiziano Ahmad Bahgat. Nei suoi 16 racconti, ispirati agli episodi coranici che hanno visto animali al centro di miracoli e prodigi, i protagonisti sono gli animali che raccontano come in un diario, in prima persona e dal loro punto di vista, la vicenda riportata nel Corano. Per la prima volta si fa luce sulle loro esistenze, senza che queste vengano eclissate da quelle degli esseri umani con cui sono stati in contatto. È quindi interessante analizzare la rappresentazione degli animali nell’opera e coglierne l’originalità. La prima parte sarà dedicata alle fonti dell’opera e alle implicazioni che queste hanno sul tessuto narrativo. La seconda parte sarà invece focalizzata sulla scelta dell’animale come mezzo per aggirare il tabù islamico (religione iconoclasta) della rappresentazione dei Profeti, operando una sovrapposizione (parziale o totale, nel corpo e nello spirito) tra il profeta e l’animale. La terza parte tratterà dell’animale/virtù in quanto doppio invertito dell’uomo/vizio e sul conseguente smantellamento dei pregiudizi su alcuni animali nella cultura arabo-musulmana.
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Sanga, Glauco. « Passioni animali e vegetali Per un'etnolinguistica delle sensazioni ». La Ricerca Folklorica, no 35 (avril 1997) : 29. http://dx.doi.org/10.2307/1480052.

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De Mori, Barbara. « Il moral distress dalla medicina umana alla medicina veterinaria : un’analisi comparativa ». Medicina e Morale 68, no 3 (15 octobre 2019) : 265–80. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.586.

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Résumé :
Gli studi sul disagio professionale nell’ambito delle professioni di aiuto sanitarie sono in continua crescita. Questi studi hanno identificato, tra le altre cose, diversi disturbi e disagi di natura squisitamente etica, come il moral distress, la cui diagnosi e cura rappresentano oggi un impegno di grande rilievo. Tuttavia, nell’ambito delle professioni d’aiuto che si occupano di animali, come quella del medico veterinario, difficilmente questi studi sono stati approfonditi, con ripercussioni anche gravi sull’esercizio professionale. In generale, infatti, la società fatica a comprendere quanto possa essere difficile per chi lavora con gli animali gestire i conflitti etici che si creano tra le esigenze professionali, le esigenze degli animali e le richieste di chi è proprietario o, comunque, referente per l’animale. Il moral distress è stato riconosciuto solo di recente in medicina veterinaria ed è provocato, come nell’ambito della medicina umana, dall’incapacità di trovare un accordo tra la propria vocazione e le tensioni morali che l’esercizio della professione procura ogni giorno. In questo contributo, attraverso una comparazione con gli studi realizzati nell’ambito delle professioni di aiuto sanitarie in medicina umana, viene esplorata la geografia morale del moral distress nel contesto della professione medico veterinaria, con uno sguardo alle specifiche problematiche etiche che sono coinvolte nella relazione triadica tra medico, paziente animale e proprietario.
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Toniolo, Francesco. « Antro-zoomorfismo videoludico e rappresentazioni comunitarie ». Altre Modernità, no 26 (29 novembre 2021) : 232–45. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16808.

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Résumé :
L’articolo propone un'analisi dedicata ai videogiochi in cui degli animali antropomorfizzati (o degli esseri umani zoomorfizzati) sono impiegati come personaggi per costruire contesti narrativi incentrati su piccole società e micro-comunità. Lo scopo del presente lavoro è quello di osservare le peculiarità nell'uso dell'antro-zoomorfismo in contesti simili, dalle implicazioni in termini di identificazione al potenziale messaggio politico di tali prodotti. Il saggio – dopo un'introduzione sull’utilizzo degli animali nei videogiochi e un paragrafo di metodologia sulla scelta dei casi – si concentra su alcuni casi studio rappresentativi di categorie più ampie, distinguendo in particolare tra una prospettiva politico/bellica e una legata alle micro-comunità, le quali in modi differenti si legano a certe rappresentazioni del territorio.
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Visocchi, M., M. Meglio, D. Cabezas Cuevas, B. Cioni, P. Carducci, G. Mastroianni, T. Tartaglione, G. Di Lella et C. Colosimo. « Sensibilità e specificità della RM in un nuovo modello di ictus ischemico acuto sperimentale «collaterale» ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 1 (février 1996) : 21–23. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900102.

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Résumé :
Al fine di valutare la precocità e la sensibilità diagnostica della RM, unitamente alla eventuale ripetibilità degli eventi, abbiamo voluto sperimentare un nuovo modello di ischemia, che abbiamo definito «collaterale», poichè secondaria ad occlusione di due o più vasi pre - Willisiani. Per l'analogia con il circolo cerebrale umano sono stati studiati 12 conigli albini New Zealand (4–5 Kg) che venivano sottoposti ad anestesia generale. Per tutta la durata dell'esperimento si procedeva al monito-raggio della pressione arteriosa sistemica media, della frequenza cardiaca del pH e dell'emogas. L'ischemia veniva indotta con tecnica microchirurgica in 8 animali mediante chiusura di entrambe le carotidi comuni al collo (durata da un minimo di 2 h ad un massimo di 24 h) ed in altri 4 mediante chiusura dei vasi epiaor-tici a livello dell'arco aortico (durata da un minimo di 2 h ad un massimo di 4h). L'animale veniva sacrifi-cato senza previa riperfusione. Veniva quindi eseguito in tutti gli animali uno studio RM. In un caso (#12) il danno non è stato valutabile per la scarsa qualità iconografica. In otto casi sono state chiaramente iden-tificate incostanti e sfumate immagini lesionali lineari e/o puntiformi, prevalentemente monolaterali e a sede variabile. In analogia con quanto dimostrato in alcuni modelli di ischemia «terminale» studiati con RM, nel nostro gruppo di animali il danno ischemico «collaterale» è già evidente entro le prime due ore sia con chiusure di entrambe le carotidi che dell'arco aortico. La povertà dei reperti ottenuti, la aspecificità degli stessi, forse legata ad una vulnerabilità selettiva al-Pipossia di alcune strutture cerebrali mesiali e la scarsa ripetibilità degli stessi, scoraggia l'impiego del modello in oggetto per uno studio sistematico sperimentale dell'ischemia e quindi dell'efficacia di trials tera-peutici, sebbene la stessa negatività dello studio RM non possa escludere completamente un danno ischemico neuronale.
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Nicora, Gianfranco. « Per una teologia degli animali. Un intervento di Paolo De Benedetti ». IRENE - Interdisciplinary Researches on Ethics and Natural Environment, no 9788879166638 (décembre 2013) : 189–91. http://dx.doi.org/10.7359/663-2013-nico.

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Calcagno, Antonio. « Ripensare il sentimento. Elementi per una teoria ». Comparative and Continental Philosophy 8, no 1 (2 janvier 2016) : 135–38. http://dx.doi.org/10.1080/17570638.2016.1141504.

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Sirtori, F., R. Bozzi, A. Crovetti, C. Aquilani, G. Campodoni et C. Pugliese. « Fabbisogni proteici in suini Cinta Senese da 30 a 60 kg : risultati preliminari ». Archivos de Zootecnia 67, Supplement (15 janvier 2018) : 119–21. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3586.

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La conoscenza del fabbisogno proteico dei suini durante la prima fase di vita è fondamentale sia per ottenere elevati tassi di crescita sia per evitare sprechi di azoto. Le razze autoctone possiedono specifici requisiti in questo senso e la letteratura è scarsa anche una razza come la Cinta Senese. Pertanto, l’effetto di diversi livelli di proteina grezza (CP) in maiali di Cinta Senese, tra 30 e 60 kg, è stata valutata nell’ambito del progetto TREASURE*. Dodici suini maschi sono stati allevati singolarmente al chiuso, alimentati con quattro diete isoenergetiche con diversi livelli di CP (18, 16, 14 e 12%) equamente distribuite tra gli animali. Gli animali, con un peso vivo medio iniziale di 27 kg, sono stati alimentati ad libitum e macellati dopo 2 mesi di prova. Alla macellazione la mezzena sinistra della carcassa è stata sezionata in sei tagli: testa, collo, lombo, spalla, prosciutto e costole. Ogni taglio è stato sezionato nei tessuti principali. Per quanto riguarda le prestazioni in vita è stato notato un tasso di crescita leggermente superiore al diminuire del livello della proteina (ADG di 0,781, 0,774, 0,755 e 0.729 kg / d, rispettivamente per 12, 14, 16 e 18% di CP), anche se solo i due livelli estremi di CP (12 vs 18%) hanno comportato differenze statistiche (P = 0,05). Le percentuali dei tagli commerciali e dei tessuti principali sono risultate simili tra le diete. La dieta con il 12% di CP può essere il compromesso ottimale per la crescita delle Cinta Cenese da 30 a 60 kg di peso vivo.
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Barbagallo, Sebastiano. « La difesa ecosostenibile delle colture agrarie ». Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no 382/SFE (22 décembre 2019) : DECA1—DECA4. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.78.

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Viene presentata una sintesi introduttiva alla lotta integrata per la difesa delle piante dai loro parassiti animali. Il metodo viene prospettato, ormai su scala mondiale, quale ineludibile sistema di intervento per frenare la facile unilateralità della lotta chimica ad oltranza e a sostegno di una agricoltura ecosostenibile. Si suggerisce pertanto il ricorso prioritario, ogni qualvolta applicabile, ai metodi colturali (inclusa la resistenza delle piante), fisici, biologici e biotecnici, limitando l’applicazione dei mezzi chimici (oculatamente scelti) ai soli casi di comprovata esigenza, come peraltro dettato dalla normativa comunitaria e nazionale vigente.
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Belozorovich, Anna. « Volpi, farfalle, uccelli e un cagnolino nero : il mimetismo e la sopravvivenza sotto il regime staliniano in Vesti bianche di Vladimir Dudincev ». Altre Modernità, no 26 (29 novembre 2021) : 145–64. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16802.

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L’articolo prende in esame Vesti bianche (Belye odeždy), il secondo romanzo di Vladimir Dudincev (1918-1998), figura tragica della letteratura sovietica. Dopo Non si vive di solo pane (1957), riscuote un enorme successo ma viene costretto al silenzio a causa dello scandalo politico che ne deriva. Vesti bianche, scritto nel 1966, ma pubblicato solo vent’anni più tardi (1987), è ambientato nel pieno del lysenkoismo, la violenta repressione nei confronti della comunità scientifica che ebbe luogo tra gli anni ’40 e ’50. I suoi protagonisti sono biologi: comprendere la natura, essere in dialogo con il mondo naturale, è la loro prerogativa per ottenere dei risultati. La riflessione scientifica è puntualmente accompagnata da quella filosofica. In una intensa discussione sul rapporto tra l’uomo e la Natura, i protagonisti si schierano su differenti posizioni e sembrano “indossare” figure animali quasi con valore totemico. Le possibili configurazioni della società umana, i rapporti professionali e le esperienze individuali vengono messe in relazione con il comportamento animale. Il carattere associato a questi animali riporta sia al loro comportamento in natura sia alla simbologia ad essi legata nella tradizione popolare russa. La ricerca della verità da parte degli uomini di scienza incontra la necessità di mascheramento, parola chiave della trama. Il mimetismo è vissuto come un inganno necessario, come per mantenere la varietà biologica nel mondo naturale, così per garantire la libertà del pensiero e della ricerca scientifica in un paese paralizzato dal regime.
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Boero, Pino. « Per un Rodari “ecologico” ». Italica Wratislaviensia 13, no 1 (30 juin 2022) : 29–51. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2022.13.1.02.

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Nelle sue opere Gianni Rodari ha avuto sempre uno sguardo attento all’ambiente e alle parole che lo caratterizzano e in anni in cui ancora dominava una visione sempre bella e positiva della natura ha saputo creare testi capaci di divertire ma anche far riflettere il lettore. Scopo di questo lavoro è dimostrare quanto lo scrittore abbia anticipato temi che oggi appartengono all’emergenza ambientale. Rodari dedica all’ambiente e alla natura poesie, favole e articoli; a livello di metodo la ricerca parte dalla schedatura completa di tutti i testi rodariani presenti su volumi e riviste e si sviluppa sia attraverso la valutazione dei temi più ricorrenti (la scarsa attenzione degli adulti alle esigenze dei bambini, la speculazione edilizia, le stagioni che cambiano, gli animali che non riescono più ad orientarsi nelle città soffocate dall’inquinamento), sia attraverso la valutazione dello stile di Rodari, mai didascalico e sempre teso alla leggerezza del sorriso. I risultati confermano che lo scrittore attraverso la dimensione fantastica riesce a far emergere l’importanza del rispetto dell’ambiente e il ruolo che l’infanzia può avere nello sviluppo di idee positive verso l’ambiente. Le conclusioni ribadiscono l’attualità dei testi di Rodari in ambito ecologico e la loro validità in campo educativo.
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Corrain, Lucia. « Il manoscritto 99 di Ulisse Aldrovandi. Il programma iconografico della residenza di campagna ». Aldrovandiana. Historical Studies in Natural History 1, no 1 (4 juillet 2022) : 35–79. http://dx.doi.org/10.30682/aldro2201c.

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Nel ms. 99 di Ulisse Aldrovandi (qui per la prima volta trascritto e pubblicato) – conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna – lo scienziato registra il programma iconografico che aveva progettatoper la sua villa di campagna. Il manoscritto è articolato in più parti: la prima, più consistente, riguarda la decorazione della prima stanza con l’Odissea, la seconda – quella su cui qui si fermerà maggiormente l’attenzione – è relativa ai tre ambienti dove, in fregio, erano dipinti emblemi, in molti casi affiancati da figure animali che trovano nelle tavole acquerellate fatte realizzare da Aldrovandi per illustrare la sua opera scritta, un puntuale riscontro.
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Cuccaroni, Valerio. « Abbiamo letto per voi.. Il custode degli animali e della scienza. Leggere Paolo Volponi ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 3 (mars 2015) : 172–81. http://dx.doi.org/10.3280/pri2014-003016.

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Antinori, Luisa. « La Pietŕ : un sentimento originario ». STUDI JUNGHIANI, no 31 (juillet 2010) : 27–43. http://dx.doi.org/10.3280/jun2010-031003.

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L'autrice incontra la Pietŕ proposta da Marěa Zambrano all'interno di una sua ricerca sulla religiositŕ femminile. Lo sfondo č l'amore per l'altro di matrice mistica. Rilevante č il costante intreccio della religiositŕ con i sentimenti e il vissuto corporeo. In questa proposta la Pietŕ facilita la relazione con l'altro e lo strutturarsi di una coscienza nuova, aurorale. I punti di contatto con il pensiero junghiano sono molti e ruotano intorno all'ascolto, al sentire, alla relazione terapeutica come procedimento dialettico e al processo di individuazione. Antigone č identificata da Marěa Zambrano come una figura della Pietŕ, e portatrice di una coscienza e di un ascolto orientato dalla Pietŕ. L'autrice presenta alcune riflessioni nate dal porsi di fronte a una piccola Pietŕ, quella di V. Van Gogh. La Pietŕ, matrice del sentire, nella sua specificitŕ al femminile, diventa sfondo di quei movimenti emotivo-affettivi che rendono risanante la relazione terapeutica.
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Bologna, Mauro. « Microrganismi questi sconosciuti ». PNEI REVIEW, no 2 (novembre 2021) : 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002002.

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La comprensione delle difese immunitarie non può prescindere da una visione ampia dell'insieme degli esseri viventi e dei loro reciproci rapporti nell'ambiente ecologico di vita. In questo saggio si illustrano le relazioni esistenti tra gli esseri viventi nell'ecosistema, con particolare riguardo ai rapporti tra virus ed animali, per conoscere meglio i criteri biologici che sono alla base degli ampi fenomeni del parassitismo e delle malattie infettive. Il miglioramento delle conoscenze in questo campo è indispensabile non solo per svolgere consapevolmente le professioni sanitarie, ma anche per comprendere e promuovere le pratiche vaccinali oggi fondamentali per difendersi da gravi malattie come la nuova pandemia da SARS-Cov-2. Ciò soprattutto nel contesto di una visione approfondita del paradigma Pnei, che implica integrazione delle diverse discipline in una visione unitaria dell'individuo ed un necessario e continuo aggiornamento delle conoscenze acquisite.
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Bompiani, A. « Riflessioni etiche sulla produzione e commercializzazione di organismi animali e vegetali geneticamente modificati ». Medicina e Morale 49, no 3 (30 juin 2000) : 449–504. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.781.

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L’Autore esamina sotto l’aspetto etico il vasto dibattito in corso sulle biotecnologie, riferendosi in particolare agli organismi geneticamente modificati. L’Autore approfondisce l’attuale concorso delle biotecnologie allo sviluppo umano, soffermandosi sull’eticità della “manipolazione” della natura vivente secondo una visione antropocentrica moderata, nella adeguata tutela della biodiversità ambientale e di un sufficiente grado di benessere animale. L’articolo si sofferma poi sui “rischi”, che costituisce una delle principali domande etiche maggiormente avvertite dall’opinione pubblica. Riconoscendo la difficoltà attuale di una valutazione epidemiologica precisa del “rischio” derivante dall’uso di alimenti geneticamente modificati attualmente commercializzati per la salute umana, lo studio si conclude affermando che è necessario: 1. Promuovere una maggiore informazione pubblica sui temi complessi delle biotecnologie e degli organismi geneticamente modificati; 2. Sostenere il criterio della valutazione scientifica del rischio, adottando peraltro il “principio di precauzione” (che tuttavia va meglio specificato in senso giuridico nelle applicazioni biotecnologiche); 3. Prevedere uno sviluppo di armonici rapporti fra i diversi settori interessati dalle biotecnologie (produttori, università per le attività di ricerche e formazione, consumatori, etc.), anche mediante l’assunzione dei criteri di massima “trasparenza” e di facoltà di scelta; 4. Assicurare a tutti i popoli della terra i benefici che possono derivare dalle applicazioni biotecnologiche.
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Campoli, Roberto. « Il sentimento oceanico e dintorni ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 116 (février 2011) : 21–33. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-116004.

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L'autore prende le mosse dallo scambio tra Sigmund Freud e Romain Rolland a proposito del sentimento oceanico che, per quest'ultimo sarebbe da intendersi come fondamento delle credenze religiose. Si passa poi ad esaminare la presenza di tale sentimento nel pensiero di poeti, letterati, psicoanalisti e l'autore stesso, il quale intravede somiglianze, parentele di tale sentimento con concetti quali incantamento, fusionalitŕ, esperienze transazionali. L'articolo si sofferma su alcuni aspetti peculiari del concetto di R. Rolland, aspetti che vengono spesso descritti come patologici, dandone invece qui un'interpretazione differente: si delinea nell'articolo la possibilitŕ che nella persona matura possano fruttuosamente convivere separatezza e fusionalitŕ, spirito razionale e ragione poetica. Tale positiva compresenza porterebbe ad un allargamento dell'esperienza del sé. L'autore propone inoltre che la realtŕ non debba essere interpretata unilateralmente e verificata dal solo pensiero logico-razionale; sostiene quindi che essa grazie alla vita di fantasia (non piů concepita esclusivamente come fuga difensiva dalla realtŕ), grazie alle aree creative della mente, possa essere vista come qualcosa che conosce differenti articolazioni possibili con il sé della persona, garantendo, tra l'altro, la possibilitŕ di nuovi approcci alla vita, superando la fissitŕ degli schemi nevrotici di adattamento al reale.
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Germanò, Alberto. « L’art. 13 TFUE e la tutela degli animali come esseri senzienti : una sentenza della Cassazione penale italiana ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(29) (30 décembre 2021) : 215–21. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.9.

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Gli animali, considerati “cose” da Aristotele, “res mancipi” dai Romani e “beni” dal codice civile italiano del 1942, vengono definiti “esseri senzienti” dall’art. 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea del 2007, cioè capaci di sentire piacere e dolore. Un capriolo ferito da un colpo di fucile venne messo, ancora vivo e scalciante, nel cassone di un veicolo. La Cassazione italiana ritiene che la fattispecie costituisca il delitto previsto dall’art. 544-ter del codice penale e punisce il cacciatore perché non ha dato il colpo di grazia all’animale per porre fine alle sue sofferenze e alla sua agonia.
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Thomas, Robert, et Andrew Wilson. « Water supply for Roman farms in Latium and South Etruria ». Papers of the British School at Rome 62 (novembre 1994) : 139–96. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010060.

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RIFORNIMENTO D'ACQUA PER LE FATTORIE ROMANE DEL LAZIO E DELL'ETRURIA MERIDIONALENumerose cisterne sono note da siti rurali nell'area di Roma, molte troppo grandi per essere state riempite con acqua piovana scaricata dai tetti degli edifici. La presenza di rifornimenti esterni per le cisterne è stata anche confermata dal ritrovamento di numerose sezioni di canali, condotte e tubi. Il confronto della capacità delle cisterne con le quantità d'acqua necessarie per irrigazione e per altri usi agricoli suggerisce che le cisterne permettessero un rifornimento idrico per uso domestico e per gli animali, permettendo inoltre di irrigare piccoli orti, ma non estesi campi coltivati. La localizzazione di queste strutture idriche viene esaminata in relazione alia generale topografia di alcune aree. Viene proposto che le ville, le fattorie e gli insediamenti rurali ottenessero acqua da una serie di possibili sistemi di acquedotto, che andavano dalla presenza di rubinetti nel più generale sistema di acquedotti romani, alla presenza di acquedotti più piccoli amministrati da una municipalità locale, fino alla presenza di sistemi a piccola scala costruiti e mantenuti da cooperative o da privati
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Paola Arena, Libera. « Scoperte paleontologiche e sfruttamento industriale : il caso degli scisti bituminosi e dei fossili di Besano nell'Ottocento ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (septembre 2022) : 5–47. http://dx.doi.org/10.3280/sil2022-001001.

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Résumé :
Il territorio di Besano (Varese) attirò l'attenzione di molti geologi fin dai primi decenni dell'Ottocento da un punto di vista mineralogico, stratigrafico e soprattutto paleontologico. Questa storia risale al 1830 quando Giulio Curioni raccolse alcuni esemplari di scisti bituminosi richiamando l'attenzione sia degli industriali, per il loro valore economico, sia dei geologi, per il loro contenuto fossilifero. Le prime due campagne di scavi paleontologici compiute a Besano nel 1863 e nel 1878, mostrarono l'interesse della comunità scientifica della seconda metà dell'Ottocento verso gli scisti di quest'area della Lombardia. In tali occasioni vennero portate alla luce numerose nuove specie fossili di piante e animali la cui scoperta consentì agli scienziati di meglio comprendere la struttura stratigrafica, l'età dei terreni e di proporre ipotesi sulle condizioni di vita e sull'ambiente di questo luogo nelle passate epoche geologiche.
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Betti, Carmen. « Tommaso Petrucciani, Per una più mite servitù. Protezione degli animali e civilizzazione degli italiani (1800-1913) ». Rivista di Storia dell’Educazione 9, no 1 (8 juin 2022) : 115–17. http://dx.doi.org/10.36253/rse-12949.

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Mordeglia, Caterina. « La rappresentazione del corpo animale nei manoscritti di favole esopiche latine ». Reinardus / Yearbook of the International Reynard Society 25 (31 décembre 2013) : 120–40. http://dx.doi.org/10.1075/rein.25.08mor.

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L’ampia diffusione e la ricca presenza di soggetti zoomorfi hanno favorito per tutta l’Antichità e il Medioevo il proliferare di una ricca tradizione figurativa della favola esopica in ambito artistico, soprattutto scultoreo, ed editoriale, spesso frammentata e non sempre riconducibile a un modello letterario o iconografico specifico. La produzione di manoscritti miniati di favole esopiche latine prende invece campo in maniera consistente solo nel Tardo Medioevo. Prima di questa data i codici caratterizzati da un ciclo figurativo completo e strutturato pervenutici sono pochi. In questo saggio vengono esaminate le raffigurazioni animali contenute in alcuni di essi, molto celebri per la testimonianza iconografica che ci offrono o per la loro raffinatezza stilistica, rapportandole con le eventuali fonti letterarie che possono averle influenzate. Oggetto dell’indagine sono, nell’ordine, i mss.: Paris, Bibliothèque Nationale de France, nouv. acq. lat. 1132 (sec. IX); Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Voss. lat. 8° 15 (Section XI); Bologna, Biblioteca Universitaria, 1213 (Section XIV); Udine, Biblioteca Arcivescovile, Codice Bartolini 83 (Section XV).
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Albarella, Umberto, Valeria Ceglia et Paul Roberts. « S. Giacomo degli Schiavoni (Molise) : an early fifth century AD deposit of pottery and animal bones from central Adriatic Italy ». Papers of the British School at Rome 61 (novembre 1993) : 157–230. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009971.

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Résumé :
S. GIACOMO DEGLI SCHIAVONI (MOLISE): UN DEPOSITO DI CERAMICA E OSSA ANIMALI DELL'INIZIO DEL V SECOLO d.C.—ADRIATICO CENTRALE, ITALIAGli scavi recentemente effettuati presso S. Giacomo degli Schiavoni (CB) hanno portato alla luce un complesso di carattere industriale, con zone lavorative, magazzini ed un sistema idraulico di pozzi, contenitori e fogne, centrato su di una cisterna.Il riempimento di questa cisterna conteneva una grande quantità di ceramica (400 vasi circa), databile agli anni 420–440 sulla base della terra sigillata chiara africana e focese ivi rinvenuta. Inoltre erano presenti anfore da trasporto dell'Africa e del Mediterraneo orientale, lucerne di produzione locale e molta ceramica dipinta e comune (anche quest'ultima, in parte, inportata dal Mediterraneo orientale).La presenza di scarti di fornace di ceramica dipinta e comune e l'alta percentuale di ceramica importata suggeriscono che il sito avesse un ruolo economico abbastanza importante durante il tardo impero. La qualità delle importazioni dal Mediterraneo orientale suggerisce la presenza di un sistema economico apparentemente diverso da quello dell'Italia tirrenica.Lo scavo della cisterna ha messo in luce anche un piccolo campione faunistico di estremo interesse.La relativamente ampia varietà di specie, la inusuale (per questo periodo) predominanza degli ovicaprini sui suini e la presenza di una scapola di cammello (o dromedario) sembrano rappresentare gli elementi di maggiore interesse di questa fauna.Interessante è anche la presenza di ossa di equidi (sia cavallo che asino) il cui ipotetico utilizzo come animali da trasporto fa supporre che il sito avesse un ruolo in un sistema economico di più ampia scala, nel cui ambito anche la presenza del cammello potrebbe essere interpretata.Seppure l'incompleto recupero del materiale (dovuto ad assenza di setacciatura) e la piccolezza del campione invitino alla cautela, sembra lecito ipotizzare la presenza di un sito dalle molteplici attività economiche: allevamento (probabilmente per carne, latte e lana), agricoltura, caccia, commercio.
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Pepe, Dunia, et Paola Terzaroli. « Le dimensioni dell'apprendimento nella societŕ della conoscenza : il gioco degli specchi ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 15 (décembre 2010) : 26–50. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015004.

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La tristezza viene spesso considerata dimensione negativa, elemento di ostacolo alla quotidiana esperienza di vita, tanto da guardare con sospetto, se non disagio, a chi la manifesta. Essa, perň, rimanda anche ad una vibrazione esistenziale inquieta che si rivela necessaria per dare senso alla propria esistenza: č presenza interiore, certo conflittuale, ma quanto mai feconda. In questo articolo, Duccio Demetrio, a partire da una riflessione sull'origine etimologica del termine, indaga il sentimento della tristezza riscoprendone le potenzialitŕ nell'accrescere una vitalitŕ evolutiva necessaria all'autoformazione del soggetto. Č la scrittura di sé che, in questa prospettiva, diviene strumento efficace per riconnettere tale sentimento alla complessitŕ della propria storia di vita, individuando nel disagio che l'accompagna quella pausa di "gestazione del nuovo" che diviene spinta alla creazione ulteriore e che, pertanto, dovrebbe poter contare su di una piů consapevole legittimazione sociale.
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Tibaldeo, Roberto Franzini. « Animale, "transanimale" e umano nel pensiero di Hans Jonas ». Pensando - Revista de Filosofia 6, no 11 (27 juillet 2015) : 415. http://dx.doi.org/10.26694/pensando.v6i11.3606.

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Résumé :
Il pensiero di Hans Jonas, specie per quel che riguarda la cosiddetta “biologia filosofica”, tratta indirettamente del rapporto tra essere umano e animale. A questo riguardo, Jonas rifiuta sia l’approccio dualistico, sia quello monistico-riduzionistico e propende al contrario per una complessiva reinterpretazione del fenomeno della vita nei termini di quel che egli definisce una “rivoluzione ontologica”. In virtù di ciò, il pensatore rintraccia lo specifico del fenomeno della vita e individua nelle forme viventi una scala naturae di complessità, auto-trascendimento e libertà via via crescenti, le cui tappe significative sono la vita organica, quella animale e quella umana. Per quel che concerne la forma animale, varie specie presentano “potenzialità trans-animali”, che evidenziano un ponte biologico e ontologico verso l’essere umano. In altre parole, l’animale è in qualche modo in grado di prefigurare la forma di vita specificamente umana. Tuttavia, sostiene Jonas, non appena quest’ultima fa la propria comparsa, essa è tale per cui se ne evidenzia al tempo stesso anche lo “iato metafisico” rispetto alla vita animale. La specificità umana si manifesta nella propria capacità di essere responsabile e di preservare le condizioni basilari per una vita autentica sul pianeta.
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Ridolfi, Maurizio. « Per una storia del "sentimento repubblicano". Il 2 giugno nel calendario civile ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 296 (août 2021) : 174–92. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-296008.

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Résumé :
Nel testo si discute il rapporto tra storiografia e public history nella costruzione di un "sentimento repubblicano" nell'Italia del secondo dopoguerra. Si indagano i percorsi di ricerca e le nuove fonti grazie a cui ritessere una trama di narrazioni storico-culturali capaci di coniugare linguaggi, simboli e rituali civili nella storia del "patriottismo repubblicano". La data e l'anniversario della nascita della Repubblica - il 2 giugno - divengono l'occasione per prefigurare la "storia vissuta" di piu generazioni di uomini e donne. L'idea e l'immagine della Repubblica ritornano al centro del calendario civile, nel suo rapporto continuo e mutevole tra storie (individuali e di gruppo) e memorie pubbliche.
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Marelli, Federica, et Luca Persani. « Zebrafish come modello per lo studio di malattie della tiroide ». L'Endocrinologo 22, no 1 (février 2021) : 42–49. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00833-4.

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Résumé :
SommarioLe tecniche di sequenziamento di nuova generazione hanno rivoluzionato l’identificazione dei geni-malattia, accelerando la scoperta di nuove mutazioni e nuovi geni candidati per le malattie della tiroide. Per far fronte a questo flusso di nuove informazioni genetiche è importante disporre di modelli animali adeguati per studiare i meccanismi che regolano lo sviluppo della tiroide, la biodisponibilità e l’azione degli ormoni tiroidei. Zebrafish (Danio rerio), con il suo rapido sviluppo embrionale esterno, è stato ampiamente utilizzato in biologia dello sviluppo. Ad oggi, quasi tutti i componenti dell’asse tiroideo zebrafish sono stati caratterizzati e sono strutturalmente e funzionalmente paragonabili a quelli dei vertebrati superiori. La disponibilità di linee transgeniche di zebrafish fluorescenti consente l’analisi in tempo reale dell’organogenesi tiroidea e delle sue alterazioni. Il knockdown transitorio ottenuto con l’uso del morfolino permette di silenziare l’espressione di un gene di interesse e ottenere prontamente informazioni sul suo contributo durante lo sviluppo dell’asse tiroideo in zebrafish. Gli strumenti recentemente disponibili per il knockout genico stabile (es. CRISPR/Cas9) hanno ulteriormente aumentato il valore di zebrafish nello studio della patologia tiroidea. Entrambi i modelli di malattia possono essere inoltre utili per lo screening di nuovi farmaci e molecole che potranno essere utili per pianificare i successivi studi clinici.
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Peraboni, Carlo. « Progetti di reti ecologiche. I temi dell'attuazione nei piani comunali ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 90–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058011.

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Résumé :
A partire dagli indirizzi di programmazione della Rer della Lombardia e attraverso i progetti di Rete ecologica e Rete Verde della Provincia di Mantova e del BioBaM (Biodiversitŕ nel Basso Mantovano), il contributo analizza le modalitŕ di valorizzazione fondate sulla biodiversitŕ, di coinvolgimento delle risorse per salvaguardare specie animali e vegetali presenti nelle aree rurali, dalla scala territoriale alla scala locale. Lo strumento di analisi della ‘carta delle idoneitŕ ambientali' e la costruzione di un ‘atlante degli spazi aperti' contribuiscono a sviluppare modelli interpretativi contestuali e pertinenti, capaci di cogliere le specifi citŕ del territorio e soprattutto dello spazio non costruito, da valorizzare e progettare in maniera multifunzionale e integrata nei Piani di Governo del Territorio, come nei comuni mantovani di Sermide e Felonica.
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Bubba, Angela. « RIFUGI DEL BENE. RIFUGI DEL MALE. IL TENTATIVO DI SALVEZZA DI ANNA MARIA ORTESE. » Biblos, no 4 (27 décembre 2018) : 83–98. http://dx.doi.org/10.14195/0870-4112_3-4_4.

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Résumé :
Una delle più grandi scrittrici del Novecento, Anna Maria Ortese, visse la tua intera esistenza all’insegna di una voluta distanza dal mondo, una lontananza che tuttavia non era una semplice estraneità da ciò che più la turbava, ma al contrario un punto di osservazione privilegiato da cui indagare e comprendere i nostri tempi. Non un nascondiglio ma un riparo attivo, un rifugio lucido e penetrante dove studiare il dolore della realtà. Seguendo le sue pubblicazioni, e privilegiando l’immagine del nativo americano, della natura e degli animali, emblemi massimi della sensibilità ortesiana, l’articolo esporrà i punti salienti della poetica dell’autrice, sempre tendente a recuperare i misteri del mondo, a scegliere un rifugio e all’interno di questo combattere, per la salvezza propria e altrui.
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Jean, Carlo. « SICUREZZA E DIFESA IN ITALIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no 3 (décembre 1987) : 377–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016968.

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Résumé :
IntroduzioneDopo il disastro della seconda guerra mondiale si produsse in Italia un sentimento collettivo di rimozione del problema politico della guerra. Da esso derivò la rinuncia, solennemente sancita nella costituzione postbellica, all'uso della forza, eccetto nel caso dell'autodifesa dello stato e dell'ordine democratico. Tale scelta andava al di là della situazione di fatto contingente, cioè della disfatta e dei limiti imposti dal trattato di pace. Comportava per l'Italia, così come per la Germania e per il Giappone, una radicale ridefinizione dei propri interessi ed aspirazioni nazionali.
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D'Onofrio, Felice. « Biologia e morale nella nostra reattività ». Medicina e Morale 40, no 4 (31 octobre 1991) : 641–49. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1129.

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La reattività presente in tutte le varie specie animali, nell'uomo assurge a sistema dominante, caratterizzando il soggetto in tutti i suoi rapporti con gli altri. Nell'ambito comportamentale devono essere sempre tenuti presenti le influenze degli ormoni e la loro interferenza sulla componente psico-intellettiva dell'individuo. Analoga importanza ha però la componente morale che è anche nettamente influenzata dai sistemi educativi, culturali ed ambientali nonché dal progresso tecnico e dai mezzi di comunicazione sociale dei nostri tempi. Nell'ambito dello stesso individuo sono in funzione meccanismi di equilibrio; quando tale equilibrio non è raggiunto ne deriva una patologia che si può esprimere in nevrosi o altre manifestazioni psico-emotive. Nella ricerca continua dell'equilibrio, vanno sottolineati i valori della trascendenza che indubbiamente rappresentano gli agganci più validi per il riequilibrio reattivo dell'uomo.
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Secchi, Cesare. « Un'insolita interazione col mondo animale. Note in margine a una storia clinica ». INTERAZIONI, no 1 (avril 2022) : 95–109. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001011.

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Nell'ambito della lunga analisi di una paziente con una storia psicotica alle spalle, l'autore prende in esame un fenomeno molto peculiare riportato in seduta: la paziente sembra instaurare col mondo animale vivaci interazioni piuttosto diverse dal tradizionale rapporto col pet. Si tratta di contatti con numerosi animali, in prevalenza uccelli, che restano nel loro ambiente e che la paziente incontra al confine tra il loro mondo e il proprio; inoltre, gli scambi, ripetuti e a volte protratti per mesi, si realizzano tramite comunicazioni preverbali e inter-corporee; l'esperienza è vissuta dall'analizzanda con una speciale intensità, come un momento importante e misterioso da attraversare. L'autore avanza l'ipotesi che, oltre all'acquisizione di una ricca area transizionale, giochi una parte fondamentale la spinta a conoscere, già implicata nella precedente dinamica psicopatologica, ma qui cambiata di segno.
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LÓPEZ PINERO, JOSE M. « THE POMAR CODEX (CA. 1590) : PLANTS AND ANIMALS OF THE OLD WORLD AND FROM THE HERNADEZ EXPEDITION TO AMERICA ». Nuncius 7, no 1 (1992) : 35–52. http://dx.doi.org/10.1163/182539192x00028.

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Abstract<title> RIASSUNTO </title>Si descrive un codice illustrato (ca. 1590), donato dal re Filippo II a Honorato Pomar, professore di medicina botanica all'Università di Valencia, e ora conservato nella biblioteca della stessa universita. Tale codice contiene 218 acquarelli di piante e animali del Vecchio Continente e provenienti dalla spedizione nelle Americhe di Hernandez (1571-1577). Inoltre, l'articolo si sofferma brevemente sull'interesse di Filippo II per la storia naturale, sulla spedizione di Hernandez e sulla cattedra di botanica medica all'universita di Valencia nel corso del sedicesimo secolo. Infine, si discute dell'identita dell'autore delle illustrazioni e dei testi del codice, con particolare riferimento a Honorato Pomar e a <?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?>Jacopo Ligozzi, un pittore della corte fiorentina durante il regno di Francesco I.
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Poggiogalle, Eleonora, Francesco Frigerio et Lorenzo M. Donini. « Nutrizione e ritmo circadiano : la nuova prospettiva del Time Restricted Feeding ». L'Endocrinologo 23, no 1 (février 2022) : 47–51. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01035-2.

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SommarioNegli ultimi anni il digiuno intermittente è emerso quale approccio innovativo per promuovere il calo ponderale e migliorare lo stato di salute metabolica in contrapposizione agli interventi più convenzionali incentrati sulla restrizione calorica. Il digiuno intermittente (Intermittent Fasting) e il Time-Restricted Feeding (TRF) negli animali (anche noto come Time-Restricted Eating, TRE nell’uomo) hanno raggiunto una crescente popolarità parallelamente al consistente aumento delle evidenze scientifiche nell’ambito della cronobiologia, con la recente attribuzione del premio Nobel per la Medicina nel 2017 a Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young quale riconoscimento per il contributo alle scoperte dei meccanismi molecolari che sottendono il ritmo circadiano. Il sistema circadiano regola il metabolismo in un ciclo di circa ventiquattro ore, determinando una ritmicità circadiana endogena nel dispendio energetico, nell’appetito, nella sensibilità insulinica e in altri processi metabolici. Molti di tali processi, tra cui la sensibilità insulinica e la termogenesi indotta dalla dieta, presentano un picco nella prima parte della giornata. Numerose evidenze sia nell’animale sia nell’uomo sottolineano che alimentarsi in momenti della giornata che siano asincroni rispetto ai ritmi delle suddette funzioni metaboliche promuova l’eccesso ponderale e le alterazioni metaboliche ad esso associate.
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Pario, Leslye, Luigia de Marinis et Vincenzo Velio Degola. « Approccio multidisciplinare alle malattie infiammatorie croniche intestinali : la rettocolite ulcerosa ». PNEI REVIEW, no 2 (novembre 2021) : 98–116. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002008.

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La significativa diffusione delle inflammatory bowel disease (IBD) o malattie autoimmuni dell'intestino nei paesi occidentali giustifica un'ipotesi clinica eziopatogenetica secondo cui l'urbanizzazione, insieme alla dieta occidentale, siano fattori stressanti, che in alcuni soggetti più suscettibili a causa di eventi avversi infantili (ACE) portino all'insorgere della IBD in età adulta. Negli studi sugli animali l'ipersensibilità viscerale è stata collegata a diversi eventi avversi della prima infanzia e nell'uomo le IBD possono manifestarsi in età adulta in seguito ad ACE, che riattivano l'asse ipotalamo-ipofisi-surreni (HPA) disregolato a causa degli stressor avvenuti in fase di sviluppo. In questo articolo è stato investigato il ruolo dell'asse HPA, l'importanza della trasmissione epigenetica dell'ipersensibilità viscerale alla generazione successiva non esposta al trauma, il ruolo della nutrizione e della respirazione yogica come fattori protettivi a livello epigenetico. Essendo malattie multifattoriali, viene esposto un caso clinico con approccio Pnei, con approccio nutrizionale ad personam, respirazione yogica per il controllo del perineo e terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) per elaborazione dei target relativi all'infanzia e alla malattia nel presente.
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Dias, Elizangela Chaves. « La cura del creato : prospettiva Biblico-pastorale del codice sacerdotale (Lv 17-26) ». Estudos Bíblicos 37, no 144 (28 décembre 2021) : 222–33. http://dx.doi.org/10.54260/eb.v37i144.377.

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Nel cuore della Torah, il libro del Levitico è il centro letterario e teologico del Pentateuco, sia per la sua posizione nella sequenza canonica dei libri sia per la centralità dell'esortazione rivolta ai suoi ascoltatori-lettori passati e presenti: “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” (Lv 19,2). Nonostante i pregiudizi che circondano il libro del Levitico a causa del suo contenuto ritualistico o legale, una lettura attenta del libro alla luce del suo scopo pedagogico è affascinante soprattutto quando questo si riferisce alla cura del creato, poiché il libro si propone di offrire istruzioni e prescrizioni che consentano al suo destinatario di vivere alla presenza di Dio ed in armonia con il creato, poiché la convivenza e la partecipazione alla santità di Dio richiedono un certo impegno da parte della comunità, di ogni uomo e di ogni donna, nell'osservanza di determinate norme riguardo la relazione con Dio, con il prossimo e, come dimostrerà questo articolo, riguardo alla sacralità della vita degli animali (Lv 17,11.14), alla cura della flora (Lv 19,23-25) e alla cura della terra (Lv 25,2.5).
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Martini, Luisa, et Danilo Solfaroli Camillocci. « Di che genere ? » RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 30 (juin 2010) : 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030001.

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Résumé :
Il termine "gener"' indica una vasta gamma di cose o persone con caratteristiche comuni, ma differenziali rispetto ad altri gruppi. Per quanto riguarda il genere maschile e quello femminile, la letteratura mette in luce varie differenze oltre a quelle anatomiche e fisiologiche: nella percezione, nelle abilitŕ spaziali, nelle capacitŕ verbali, nell'aggressivitŕ e nel ciclo vitale. In parte, gli ormoni sono responsabili di queste differenze, ma la loro azione non č sufficiente a spiegarne la vastitŕ e la variabilitŕ. Le varie forme di gioco sociale negli animali (play fighting, chase play, play mothering) ci aiutano a renderci conto della complessa interazione di fattori ormonali e sociali nello sviluppo e nel consolidamento di queste differenze. Si rende cosě necessario pensare alle differenze di genere in termini di un sistema concettuale sesso-genere-sessualitŕ che ci consenta di sfuggire alle rigide dicotomie maschile/femminile e omosessuale (proibito)/eterosessuale (permesso) per focalizzarci invece sull'interazione tra biologia e cultura, e non sul primato dell'una sull'altra. Č possibile cosě riflettere e ridimensionare la forza degli stereotipi di genere, che tendono a mortificare l'individualitŕ.
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Pontalti, Corrado. « La nostalgia dei legami e il vuoto esistenziale : fenomenologie depressive nella civiltŕ ipermoderna ». TERAPIA FAMILIARE, no 94 (février 2011) : 27–40. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-094003.

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L'autore affronta il tema della depressione in connessione con le profonde trasformazioni della societŕ attuale. Il riferimento č ad autori che esplorano la cultura ipermoderna. Gli individui pensano il benessere come consumo di oggetti e le relazioni umane diventano oggetti. La conseguenza č che viene meno il sentimento di appartenere ad una storia che offre senso al presente. La depressione non č quindi perdita di oggetti di investimento ma sentimento radicale di un vuoto esistenziale. La famiglia di origine si pone come garante di identitŕ contrapposta alla fragilitŕ dell'esistere nel sociale. Cambia molto la costruzione del sistema coppia che viene investito di attese messianiche terapeutiche per la fragilitŕ personale. Il venir meno di tali obiettivi determina dolorosi sentimenti di inadeguatezza e frustrazione attribuiti alle gravi colpe del partner. Vengono proposti possibili percorsi terapeutici.
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Di Pietro, Maria Luisa. « Dalla clonazione dell’animale alla clonazione dell’uomo ? » Medicina e Morale 46, no 6 (31 décembre 1997) : 1099–118. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.859.

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La notizia che alcuni ricercatori inglesi sono riusciti a produrre la pecora “Dolly” mediante clonazione del patrimonio genetico di una pecora adulta, ha suscitato nell’opinione pubblica una catena di reazioni nel timore che l’esperimento possa essere ripetuto anche sull’uomo, con la conseguente organizzazione di dibattiti anche parlamentari e nelle commissioni istituite ad hoc, e l’emanazione di direttive a livello sia nazionale sia internazionale. Ma la paventata clonazione di individui umani è eticamente accettabile o meno? E quale sarebbe il significato antropologico di questa operazione? Dopo una breve premessa sugli aspetti scientifici della clonazione e sulle giustificazioni che vengono avanzate a sostegno non solo della clonazione di animali, ma anche di individui umani, l’Autrice fa un’analisi dei criteri che sono stati utilizzati nei documenti dei vari organismi per elaborare il giudizio morale su tale pratica: dal “contrattualismo” al “consequenzialismo” ad una cosiddetta “valutazione globale”.
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Treichel, Carlos Alberto dos Santos, Vanda Maria da Rosa Jardim, Luciane Prado Kantorski, Laine Bertinetti Aldrighi, Ruana Rigo et Marta Solange Streicher Janelli da Silva. « Uso de psicotrópicos e sua associação com sobrecarga em familiares cuidadores de usuários de centros de atenção psicossocial ». Ciência & ; Saúde Coletiva 26, no 1 (janvier 2021) : 329–37. http://dx.doi.org/10.1590/1413-81232020261.17332018.

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Resumo O objetivo deste estudo foi investigar a prevalência de uso de psicotrópicos e sua associação com o sentimento de sobrecarga entre familiares cuidadores de usuários de Centros de Atenção Psicossocial. Trata-se de um estudo transversal, conduzido com 537 familiares da 21ª Região de Saúde do Estado do Rio Grande do Sul. A prevalência de uso de psicotrópicos foi calculada com estimativa do intervalo de confiança (IC95%) e foram conduzidos testes de heterogeneidade entre os estratos de cada variável independente. Associação entre o desfecho e o sentimento de sobrecarga foi testada por meio de regressão de Poisson com o cálculo das razões de prevalência ajustadas. A prevalência do uso de psicotrópicos foi de 30%, havendo maior consumo entre mulheres (40%), indivíduos entre 41 e 50 anos (42,06%), com escolaridade entre 5 a 8 anos de estudo (37,57%), renda entre 0,5 a 1 salário mínimo per capita (34,43%), indivíduos que não compartilhava as ações do cuidado (35,53%) e indivíduos que assistiam pacientes com maior grau de independência (36,67%). Sentimento de sobrecarga apresentou relação dose resposta com o desfecho no sentido de que quanto maior o grau de sobrecarga, maior a prevalência do uso de psicotrópicos, chegando a 60,1% no estrato mais elevado e permanecendo fortemente associada ao desfecho mesmo na análise ajustada.
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Roberti, Geraldina. « In relazione al consumo. Legami sociali e pratiche di fruizione sui Sns ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 43 (septembre 2012) : 178–89. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043012.

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L'articolo indaga il rapporto tra consumi e relazioni sociali nell'ambito dei percorsi identitari giovanili che si sviluppano sui social network (con particolare riferimento a Facebook). Attraverso una ricerca su un campione di giovani-adulti č stato possibile osservare come i ragazzi utilizzino la condivisione di una serie di pratiche di fruizione per rafforzare i loro legami sociali e come siano proprio le relazioni uno degli elementi fondamentali per la definizione della loro identitŕ. In questo senso, l'atto del condividere uno specifico consumo (o un prodotto) finisce per diventare piů importante del prodotto stesso, perché consente al soggetto di sperimentare un sentimento di appartenenza e contribuisce a strutturarne la rete sociale.
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Corsano, Paola, Gabriella Majorano, Giovanni Michelini et Alessandro Musetti. « Solitudine e autodeterminazione in adolescenza ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 4 (mars 2013) : 473–98. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-004003.

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Il presente studio indaga la relazione tra il grado di autodeterminazione al comportamento solitario, il sentimento di solitudine e l'attitudine nei confronti di tale esperienza. A 1143 adolescenti di eta compresa tra i 14 e i 20 anni (M=16.71; DS= 1.52) sono stati somministrati il Frequency of and Autonomy for Solitary and Interpersonal Behavior (FASIB; Beiswenger, 2008) e il Louvain Loneliness Scale for Children and Adolescents (LLCA; Marcoen, Goossens, e Caes, 1987). Un'indagine sulle proprieta psicometriche del FASIB ne ha mostrato l'applicabilita nel contesto italiano (Studio 1). L'analisi delle correlazioni di Pearson ha evidenziato una relazione positiva tra motivazione autonoma al comportamento solitario e l'affinita per la solitudine. Il sentimento di solitudine nei confronti dei pari e correlato con la motivazione esterna al comportamento solitario e con l'assenza di motivazione (Studio 2). I dati supportano la teoria dell'autodeterminazione, sottolineando il ruolo dell'autonomia nella messa in atto dei comportamenti solitari.
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Lombardi, Duccio, et Tommaso Alterini. « Nuove tecniche di transgenesi e imaging : neuro e nefro-applicazioni. Parte 1 ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 2 (30 juin 2014) : 173–81. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.883.

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L'evoluzione delle tecniche e delle applicazioni legate all'impiego di animali geneticamente modificati, unite a un forte progresso nello sviluppo di sistemi di imaging volti a garantire una sempre maggiore risoluzione, permettono oggi di analizzare nei più fini dettagli un'ampia gamma di fenomeni fisiopatologici. La fusione delle nuove metodiche applicabili nei due campi ha reso possibile, per esempio, non solo l'analisi di processi biologici in vivo nel momento in cui avvengono, ma anche la loro visualizzazione a livello dell'intero organo. Allo stesso tempo è possibile creare ricostruzioni in due o in tre dimensioni dell'intero organo o di sue particolari unità funzionali. A ciò è inoltre possibile aggiungere la dimensione temporale grazie ad analisi in time lapse o per acquisizione di dati in maniera continua. La finalità di questo primo contributo è volta alla revisione delle più recenti innovazioni nei campi della transgenesi e della microscopia, con particolare attenzione a come tali innovazioni sono realizzate e ai vantaggi che ne derivano. Le possibili applicazioni e i vantaggi derivanti dall'impiego di tutti questi sistemi saranno invece analizzati e valutati in maggior dettaglio nel prossimo numero di questa rubrica.
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Gill, David W. J. « Silver Anchors and Cargoes of Oil : Some Observations on Phoenician Trade in the Western Mediterranean ». Papers of the British School at Rome 56 (novembre 1988) : 1–12. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009533.

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ANCORE D'ARGENTO E CARICHI DI OLIO: OSSERVAZIONI SUL COMMERCIO FENICIO NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALELa ceramica fine greca detiene spesso una posizione privilegiata all'interno degli studi sull'antichità. Ciò ha spinto a vedere nella ceramica una categoria di oggetti di lusso ovvero una sorta di “objets d'art” nel campo dei commerci nell'antichità. Questo approccio è in stridente contrasto con altri ambiti degli studi archeologici ove il movimento commerciale di ceramica è visto come una prova a supporto dell'esistenza di scambi di merci di maggior pregio, come metalli e materie prime. I graffiti commerciali sembrano confermare la posizione di secondo piano della ceramica fra i beni commerciabili, e gli scavi compiuti su navi naufragate hanno chiaramente indicato che la ceramica era utilizzata sulle navi da carico per riempire gli spazi di risulta.Un punto di conferma per questa visione del ruolo della ceramica all'interno degli scambi commerciali è dato da un passo dello pseudo-Scylax ove si ricorda ceramia e profumi ateniesi vengono scambiati sulle coste occidentali dell'Africa con avorio e pelli di animali. L'apparizione di anfore attiche SOS e di alta e media ceramica protocorinzia è rivisitata in questa luce.
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Rosati, G., A. Morisetti et P. Tirone. « Tossicità nell'animale e sicurezza nell'uomo ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 4 (août 1994) : 595–600. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700405.

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Fino ai primi anni '80, le indagini epidemiologiche condotte sulle reazioni avverse ai mezzi di contrasto iodurati uroangiografici iniettati per via endovenosa, non erano riuscite a stabilire una correlazione significativa fra l'incidenza delle reazioni e il tipo e/o la dose del composto somministrato. Di conseguenza si era ritenuto che nello scatenamento delle reazioni avverse sistemiche il ruolo delle caratteristiche farmaco-tossicologiche delle diverse molecole iodurate fosse trascurabile rispetto ai fattori di rischio individuali. Studi più recenti hanno tuttavia messo in luce che con i composti non-ionici il rischio di reazioni avverse gravi è circa sei volte inferiore al rischio che si ha con i composti ionici. Questi risultati clinici confermano i dati derivati da studi sugli animali, che hanno evidenziato come i composti non-ionici abbiano un margine di sicurezza da due a tre volte superiore rispetto agli ionici. Alla luce di questi dati è stato riesaminato il valore predittivo degli studi preclinici per la sicurezza dell'impiego clinico dei mezzi di contrasto iodurati. Appare in questo senso utile un approccio «interspecies scaling», possibile grazie al fatto che il comportamento farmacocinetico di questi composti è ormai ben conosciuto ed estremamente semplice sia nell'uomo che nell'animale.
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Ambrosetti, Alice, Sandra Fenaroli et Sara Benini. « Aspettative educative future degli allievi categorizzati con e senza bisogni educativi speciali : un’analisi comparativa includendo variabili individuali e contestuali ». Swiss Journal of Educational Research 44, no 2 (12 septembre 2022) : 195–208. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.44.2.3.

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Il presente articolo analizza le differenze tra allieve e allievi con e senza bisogni educativi specifici (BES) per ciò che concerne le loro aspettative educative future includendo nell’analisi alcune variabili individuali (autoefficacia, concetto di sé in matematica), contestuali (supporto individuale percepito) e di controllo (competenze fondamentali raggiunte, variabili sociodemografiche). Le analisi hanno riportato differenze significative nelle aspettative future e in tutte le variabili esaminate (tranne per il concetto di sé in matematica) fra allieve/i con e senza BES. Risulta significativa anche la differenza dell’impatto dei fattori contestuali e individuali sulle aspettative educative future delle allieve e degli allievi, maggiormente influenzate dal supporto individuale percepito da coloro con BES, mentre, dal sentimento di autoefficacia per coloro senza BES.
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Sangiorgi, Giorgio. « Mi paghi ? Quanto mi paghi ? » COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 21 (avril 2011) : 69–79. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021004.

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Per una sorta di pudore, del rapporto denaro/lavoro si parla poco e quel poco solo in termini retributivi, dimenticando i significati psicologici che assume per tutti: lavoratori o no. Il nostro esame parte innanzitutto da una riflessione sui soggetti privi di occupazione: sono un numero impressionante e per loro non ha neppure senso parlare del significato del denaro. Per i lavoratori, al di lŕ del valore della retribuzione, il denaro acquista numerosi significati psicologici, contribuendo a definire l'identitŕ, il contratto psicologico con l'organizzazione, la misura del successo, la risposta al sentimento di giustizia, ... Peraltro, in una fase in cui il mercato del lavoro accentua le sue tendenze duali, suddividendo i lavoratori tra aristocratici e servi, occorre che i decisori riprendano a studiare il lavoro, anche nelle sue componenti conflittuali, per farne un oggetto plausibile di investimento psicologico.
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Fanelli, Rosa Maria. « SimilaritĂ e convergenza dei consumi alimentari in Europa ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (décembre 2010) : 145–58. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001011.

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Il lavoro proposto mira ad analizzare la "similarità " e la possibile convergenza dei consumi alimentari tra gli Stati membri dell'Unione Europea nel decennio 1993-2003 attraverso i dati di fonte Fao (Food and Agricolture Organization) e relativi ai consumi lordi delle seguenti tipologie di prodotti: cereali, carni, pesce, latte, formaggi, uova, grassi animali, grassi vegetali (oli), frutta fresca, frutta secca, ortaggi, caffé, zucchero e vino. La rilevanza dello studio proposto consiste nel mettere in luce se esistono traiettorie evolutive comuni tra i Paesi europei o se, per contro, ancora permangono differenziazioni. Tale prospettiva risulta di particolare importanza soprattutto dal punto di vista della formulazione di appropriate politiche agricole e agroalimentari rispetto alle quali si avverte oggi la necessità di un ripensamento al fine di valorizzare appieno il legame tra consumi alimentari e agricoltura, da un lato, e consumi alimentari e rischi alimentari per la salute legati alla dieta, dall'altro. Questi aspetti sono di particolare rilevanza anche per la definizione di un sistema di protezione del consumatore in grado di evitare o limitare i rischi agli operatori della catena agroalimentare. Il lavoro prende avvio dalla caratterizzazione dei consumi alimentari e delle loro recenti tendenze che rappresenta l'indispensabile cornice interpretativa dei risultati dell'analisi di "similarità " e di convergenza. Questi due ultimi aspetti sono sviluppati attraverso la costruzione di indici sintetici e di appropriate tecniche di classificazione. Infine, le conclusioni mirano a recuperare la visione di insieme del lavoro per porre in evidenza i principali aspetti di rilevo per le implicazioni di politica economica in campo agricolo e agroalimentare.
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Ortu, Rosanna. « Alle origini della tutela giuridica del consumatore : fondamenti romanistici della disciplina europea ». Zeszyty Naukowe KUL 60, no 3 (27 octobre 2020) : 281–97. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.281-297.

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Nel presente contributo si sono voluti comparare taluni aspetti della disciplina della tutela del contraente debole nel contratto di compravendita, figura che attualmente coincide con quella del consumatore, concentrando l’attenzione su alcuni istituti presenti nel diritto romano, in cui emergono alcune situazioni di disparità contrattuale. Nella disciplina dell’Editto degli edili curuli, i magistrati repubblicani stabilirono una normativa speciale per la dichiarazione dei vizi occulti nelle vendite di schiavi ed animali, presupponendo una responsabilità oggettiva del venditore che non si fosse attenuto alle disposizioni edilizie. Un intervento importante che andò a definire una settorializzazione della materia, inquadrata all’interno della vendita in generale. Da ciò derivava una sovrapposizione in livelli della disciplina giuridica negoziale: sul piano orizzontale si collocava la regolamentazione della vendita prevista dal ius civile, mentre sul piano verticale si innestava quella speciale, di ius honorarium, prevista dall’Editto degli edili curuli. Tale modalità si riscontra anche in ambito europeo con la Direttiva 1999/44/CE, a proposito della vendita di beni di consumo, che rappresenta la manifestazione più eclatante del ruolo che il legislatore europeo ha nell’ambito della protezione del consumatore in materia contrattuale. Come nel mondo antico, nella Direttiva 1999/44/CE l’intervento normativo è giustificato dall’esigenza di creare uno spazio di tutele maggiori destinate a determinati soggetti, nonché delimitate per contenuto e ambito.
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