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Thèses sur le sujet « Sentimento per gli animali »

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BACCO, FEDERICO. « Tutela penale di sentimenti ? Itinerari e prospettive ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20373.

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Résumé :
Can a modern liberal democracy’s criminal law be pleaded as a defense of feelings? The intricacies of regulation issue from the extreme difficulties to sound out psychic processes as well as from the pivotal point, which derives from the undaunted research of criteria capable of preserving the free circulation of expressive displays in a open and pluralist society. The acknowledgement of liberty is related to the need of equal respect towards different identities, along with diverse life forms coherent to the preservation of a nucleus of values essential to cohabitation. The perspective of a jurist is aimed to the research of reasonable counterbalances, among the need of respect of individuals and the preservation of forms and communicative contents, of which liberty is itself a basic part of mutual respect, due from each of us to all. The prescriptive model on which to establish a perspective concerning the defense of feelings is the one defined by the contemporary political philosophy as “equal respect”. The normative attainment of a horizon through which feelings and diversity are respect-worthy cannot be not subject to the impetus of contingent disputes; the real requirement consists of setting in advance an equal shape of the (not unlimited) spaces in use to democracy; to grant people, since equal, the chance to live according to their values. The idea of equality itself sets itself up as a line of defense against personal aggressions instrumentally based on feelings as a demeaning factor having a purpose to the detraction of the equal dignity of an individual: to prevent cases of marginalization, of discrimination, as well of democratic reciprocity. Può il diritto penale di una moderna democrazia liberale essere invocato a tutela di sentimenti? Le complessità di una regolamentazione normativa derivano sì dalla estrema difficoltà di sondare i processi psichici, ma il nucleo problematico fondamentale sembra risiedere nella ricerca di criteri che possano preservare la libera circolazione di manifestazioni espressive in una società aperta e pluralista. Il riconoscimento di libertà si lega all’esigenza di un eguale rispetto delle diverse identità, delle diverse forme di vita compatibili con la salvaguardia di un nucleo di valori essenziali per la convivenza. La prospettiva in cui si muove il giurista è la ricerca di ragionevoli bilanciamenti fra le esigenze di rispetto per le persone e la salvaguardia di forme e contenuti comunicativi la cui libertà è anch’essa parte essenziale del reciproco rispetto dovuto da ciascuno a tutti.Il modello normativo su cui fondare una prospettiva di tutela di sentimenti è quello che la filosofia politica contemporanea definisce come “eguale rispetto”. La realizzazione normativa di un orizzonte nel quale possano essere rispettati sentimenti e diversità non è condizionata all’impulso di conflitti contingenti: la reale esigenza è pre-disporre un assetto paritario degli spazi (non illimitati) di cui la democrazia dispone; offrire alle persone, in quanto eguali, la possibilità di vivere secondo i propri valori. Quale orizzonte di tutela si configura l’idea stessa di eguaglianza contro attacchi personali che adoperino strumentalmente il sentimento (rectius, il modo d’essere e l’identità dell’individuo) come fattore degradante per la negazione della pari dignità della persona: impedire fatti di emarginazione, di discriminazione, di negazione della reciprocità democratica.
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2

Bondanini, Camilla. « Stabilità ossidativa di alimenti per animali d'affezione : studio di crocchette ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Uno dei compiti più importanti per un produttore di alimenti contenenti sostanze grasse, siano essi destinati al consumo umano o ad animali domestici, è quello di controllare il processo di ossidazione dei lipidi affinché gli alimenti stessi abbiano una shelf-life accettabile. Questa reazione di ossidazione della sostanza grassa è una delle principali cause di deterioramento e alterazione della qualità del prodotto e può essere influenzata da vari fattori come: luce, temperatura, pressione parziale d’ossigeno, presenza di sostanze antiossidanti e composizione in acidi grassi di oli e grassi. In questo lavoro di tesi si è valutata la stabilità ossidativa di diversi campioni di crocchette rivestite da antiossidanti diversi al fine di valutarne l’efficacia; per fare questo si è utilizzato lo strumento OXITEST®, un test ad ossidazione accelerata con parametri di temperatura e pressione parziale d’ossigeno controllati. Crocchette rivestite da diverse tipologie di antiossidanti hanno rivelato diversa stabilità a fenomeni ossidativi. In aggiunta a questa analisi, è stato valutato il numero di perossidi in quanto sono i primi prodotti dell’ossidazione lipidica.
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3

Lorenzini, Luca <1978&gt. « Modelli animali di malattia neurologica per lo sviluppo di terapie innovative ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1568/1/Lorenzini_Luca_tesi.pdf.

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4

Lorenzini, Luca <1978&gt. « Modelli animali di malattia neurologica per lo sviluppo di terapie innovative ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1568/.

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5

Dalla, Casa Lucia Ginevra. « Diagnostica per immagini in ambito veterinario : le tecniche utilizzate nei piccoli animali ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
L'imaging diagnostico è una parte fondamentale nella valutazione del paziente, anche per un soggetto animale questa tecnica è di usuale utilizzo. Non sostituisce però un esame fisico approfondito: da solo fornisce raramente un’indicazione specifica della causa di una particolare malattia tuttavia può dare un’accurata base di partenza per arrivare alle sue cause finali. L’imaging diagnostico è utilizzato per confermare o confutare una lesione clinicamente sospetta, per suggerire o documentare il sito di una presunta lesione, caratterizzare la natura e l'estensione di una lesione nota, per seguire la progressione della malattia o la guarigione, stabilire la prognosi, pianificare o valutare terapie chirurgiche, suggerire o guidare procedure diagnostiche aggiuntive e controllare le malattie con segni clinici oscuri. La selezione dello studio di imaging diagnostico appropriato è determinata dalla struttura anatomica da valutare e dal tipo di informazioni richieste. Con l'avvento di nuove modalità di imaging, le informazioni anatomiche e funzionali sul sistema muscolo-scheletrico possono essere meglio determinate con l'aumentare della precisione diagnostica e della risoluzione anatomica. L’imaging diagnostico, termine moderno per indicare tutte le modalità di formazione dell’immagine biomediche utilizzate a scopo diagnostico e terapeutico, comprende radiologia, tomografia, ecografia e risonanza magnetica, ed è parte fondamentale nella valutazione del paziente sia umano che animale.
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6

LIZIER, MICHELA. « Messa a punto di sistemi per il gene-targeting in cellule in coltura per il miglioramento delle produzioni animali ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/80.

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Résumé :
Il gene-targeting in colture cellulari associato alla tecnica del trasferimento nucleare oggi rappresenta il sistema d'elezione nella creazione di animali transgenici. Purtroppo la ricombinazione omologa (HR) è poco efficiente soprattutto in cellule somatiche. La positive-negative selection (PNS) è la tecnica di arricchimento usata per geni non attivamente trascritti nel tipo cellulare utilizzato. In questo lavoro abbiamo scelto come locus bersaglio la b-lattoglobulina bovina e testato tre nuove cassette di selezione negativa, che non codificando per antibiotico-resistenze, determinano condizioni di coltura meno tossiche.
Gene-targeting of cultured cells combined with nuclear transfer currently is the most effective procedure to produce transgenic livestock. Nevertheless homologous recombination (HR) is a low frequency event in mammalian cells, above all in somatic cells. Positive-negative selection (PNS) is the enrichment strategy to target genes that are not actively transcribed in the cell type of choice. In this work we chose to target the bovine b-lactoglobulin gene and we tested three new negative selection cassettes in bovine fibroblasts. Such new targeting vectors allow a single selective drug employ and produce less toxic culture conditions.
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7

Mastrodonato, Michela. « «Pietà per la creatura !» : Il sentimento del sacro nella poesia di Pier Paolo Pasolini ». Thesis, Paris 4, 2013. http://www.theses.fr/2013PA040124.

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Résumé :
L’écoute du sacré touche les racines de la poésie de Pasolini, même si il se décrit comme un athée. La recherche analyse sa poésie dans sa chronologique: les collections de la jeunesse (La meglio gioventù et L’usignolo della Chiesa Cattolica) sont caractérisées par visions et images christologiques dans un paysage de «apparences sacrée» où il découvre l’homosexualité comme une «faute innocente», pas intentionnelle, qui lui empêche d'entrer en communion avec les autres créatures. Pour ce péché il demande écoute, engageant une dispute biblique et théologique. Avec l'arrivée à Rome s’ouvre une nouvelle phase: Pasolini découvre la dimension chorale des banlieues romaines et cette découverte rompt son isolement intellectuel (Le ceneri di Gramsci). Alors il cesse de demander pardon et revoit le concept de péché qui n'est plus à l'intérieur mais aussi à l'extérieur de lui-même, commis par qui (la bourgeoisie néo-capitaliste, hégémonique, irréligieuse et « fasciste ») empêche chaque «créature» d'être telle qu'elle est. Pour chaque «créature», unique, Pasolini appelle à la miséricorde: «Pitié pour la créature!» (La religione del mio tempo) et construit, dans le chemin de la meilleure tradition humaniste de Virgile à Dante à Leopardi, une vision sacrée de la réalité inscrite dans un horizon non « créationniste » mais certainement « créaturelle», dans lequel Dieu ne peut pas être vu mais seulement aperçu à la façon d’un soleil éclipsé, lumière occulte dont on ne voit pas la source, qui tombe sur les créatures (surtout les dernières et les marginalisés) et qui leur donne une vie pleine de sens poétique: l'incarnation du «surhumain» dans l’«humaine» (Trasumanar et organizzar)
The sense of a sacred vision deeply influences the poetry of Pasolini. This research paper confronts the fact that P. always saw himself as an atheist. It analyses his poetry in its chronological evolution, indicating how the first collections (La meglio gioventù and L’Usignolo della Chiesa Cattolica) are characterized by Christological visions and images. In Friuli, in a maternal landscape made up of “sacred appearances”, he discovers his homosexuality as a "guilty innocent", something not intentional and that prevents him from the communion with other creatures. For this sin, he asks to be heard, engaging in a biblical-theological dispute. His arrival in Rome opens a new phase: P. discovers the choral dimension of the Roman suburbs that breaks the previous isolation (Le ceneri di Gramsci). He stops asking for forgiveness and reviews the concept of sin that is not only internal, but also external, committed by the neo-capitalistic bourgeoisie who is both irreligious and “fascist”, preventing any single “creature” from being as it truly is. For every “creature”, unique and different from all the others, P. calls for mercy: «Pity the creature!» (La religione del mio tempo) and in the wake of the best humanistic tradition from Virgil to Dante onwards to Leopardi, he builds a sacred vision of reality which is inscribed into a philosophical horizon, not “creationist” but “creatural", in which God is felt rather than seen, like an eclipsed sun, a dimmed light whose source is impossible to see. A light which illuminates the last “creatures” (workers and all marginalized people), the incarnation of celestial dimension in human history (Trasumanar e organizzar)
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8

Ricchizzi, Enrico <1979&gt. « Profilassi vaccinale per AMPV : un approccio molecolare alle problematiche di campo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2657/1/ricchizzi_enrico_tesi.pdf.

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Ricchizzi, Enrico <1979&gt. « Profilassi vaccinale per AMPV : un approccio molecolare alle problematiche di campo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2657/.

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Galligioni, Viola <1981&gt. « Messa a punto di sistemi per il controllo e la terapia delle malattie virali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2832/1/Galligioni_Viola_tesi.pdf.

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Résumé :
A livello globale una delle problematiche più urgenti della sanità pubblica umana e veterinaria è rappresentata dal controllo delle infezioni virali. L’emergenza di nuove malattie, la veloce diffusione di patologie finora confinate ad alcune aree geografiche, lo sviluppo di resistenza dei patogeni alle terapie utilizzate e la mancanza di nuove molecole attive, sono gli aspetti che influiscono più negativamente livello socio-economico in tutto il mondo. Misure per limitare la diffusione delle infezioni virali prevedono strategie per prevenire e controllare le infezioni in soggetti a rischio . Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare il possibile utilizzo di prototipi virali utilizzati come modello di virus umani per valutare l’efficacia di due diversi metodi di controllo delle malattie virali: la rimozione mediante filtrazione di substrati liquidi e gli antivirali di sintesi e di origine naturale. Per quanto riguarda la rimozione di agenti virali da substrati liquidi, questa è considerata come requisito essenziale per garantire la sicurezza microbiologica non solo di acqua ad uso alimentare , ma anche dei prodotti utilizzati a scopo farmaceutico e medico. Le Autorità competenti quali WHO ed EMEA hanno redatto delle linee guida molto restrittive su qualità e sicurezza microbiologica dei prodotti biologici per garantire la rimozione di agenti virali che possono essere trasmessi con prodotti utilizzati a scopo terapeutico. Nell'industria biomedicale e farmaceutica c'è l'esigenza di una tecnologia che permetta la rimozione dei virus velocemente, in grande quantità, a costi contenuti, senza alterare le caratteristiche del prodotto finale . La collaborazione con l’azienda GVS (Zola Predosa, Italia) ha avuto come obiettivo lo studio di una tecnologia di filtrazione che permette la rimozione dei virus tramite membrane innovative e/o tessuti-non-tessuti funzionalizzati che sfruttano l’attrazione elettrostatica per ritenere ed asportare i virus contenuti in matrici liquide. Anche gli antivirali possono essere considerati validi mezzi per il controllo delle malattie infettive degli animali e nell’uomo quando la vaccinazione non è realizzabile come ad esempio in caso di scoppio improvviso di un focolaio o di un attacco bioterroristico. La scoperta degli antivirali è relativamente recente ed il loro utilizzo è attualmente limitato alla patologia umana, ma è in costante aumento l’interesse per questo gruppo di farmaci. Negli ultimi decenni si è evidenziata una crescente necessità di mettere a punto farmaci ad azione antivirale in grado di curare malattie ad alta letalità con elevato impatto socio-economico, per le quali non esiste ancora un’efficace profilassi vaccinale. Un interesse sempre maggiore viene rivolto agli animali e alle loro patologie spontanee, come modello di studio di analoghe malattie dell’uomo. L’utilizzo di farmaci ad azione antivirale in medicina veterinaria potrebbe contribuire a ridurre l’impatto economico delle malattie limitando, nel contempo, la disseminazione dei patogeni nell’ambiente e, di conseguenza, il rischio sanitario per altri animali e per l’uomo in caso di zoonosi. Le piante sono sempre state utilizzate dall’industria farmaceutica per l’isolamento dei composti attivi e circa il 40% dei farmaci moderni contengono principi d’origine naturale. Alla luce delle recenti emergenze sanitarie, i fitofarmaci sono stati considerati come una valida per migliorare la salute degli animali e la qualità dei prodotti da essi derivati. L’obiettivo del nostro studio è stato indagare l’attività antivirale in vitro di estratti naturali e di molecole di sintesi nei confronti di virus a RNA usando come prototipo il Canine Distemper Virus, modello di studio per virus a RNA a polarità negativa, filogeneticamente correlato al virus del morbillo umano. La scelta di questo virus è dipesa dal fatto che rispetto ai virus a DNA e ai retrovirus attualmente l’offerta di farmaci capaci di contrastare le infezioni da virus a RNA è molto limitata e legata a molecole datate con alti livelli di tossicità. Tra le infezioni emergenti causate da virus a RNA sono sicuramente da menzionare quelle provocate da arbovirus. Le encefaliti virali da arbovirus rappresentano una emergenza a livello globale ed attualmente non esiste una terapia specifica. Una delle molecole più promettenti in vitro per la terapia delle infezioni da arbovirus è la ribavirina (RBV) che, con il suo meccanismo d’azione pleiotropico, si presta ad essere ulteriormente studiata in vivo per la sua attività antivirale nei confronti delle infezioni da arbovirus. Uno dei fattori limitanti l’utilizzo in vivo di questa molecola è l’incapacità della molecola di oltrepassare la barriera emato-encefalica. Nel nostro studio abbiamo messo a punto una formulazione per la somministrazione endonasale di RBV e ne abbiamo indagato la diffusione dalla cavità nasale all’encefalo attraverso l’identificazione e quantificazione della molecola antivirale nei diversi comparti cerebrali . Infine è stato condotto un esperimento in vivo per valutare l’efficacia di un composto a base di semi di Neem, di cui sono già note le proprietà antimicrobiche, nei confronti dell’infezione da orf virus, una zoonosi a diffusione mondiale, che ha un elevato impatto economico in aree ad alta densità ovi-caprina e può provocare lesioni invalidanti anche nell’uomo.
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Galligioni, Viola <1981&gt. « Messa a punto di sistemi per il controllo e la terapia delle malattie virali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2832/.

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Résumé :
A livello globale una delle problematiche più urgenti della sanità pubblica umana e veterinaria è rappresentata dal controllo delle infezioni virali. L’emergenza di nuove malattie, la veloce diffusione di patologie finora confinate ad alcune aree geografiche, lo sviluppo di resistenza dei patogeni alle terapie utilizzate e la mancanza di nuove molecole attive, sono gli aspetti che influiscono più negativamente livello socio-economico in tutto il mondo. Misure per limitare la diffusione delle infezioni virali prevedono strategie per prevenire e controllare le infezioni in soggetti a rischio . Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare il possibile utilizzo di prototipi virali utilizzati come modello di virus umani per valutare l’efficacia di due diversi metodi di controllo delle malattie virali: la rimozione mediante filtrazione di substrati liquidi e gli antivirali di sintesi e di origine naturale. Per quanto riguarda la rimozione di agenti virali da substrati liquidi, questa è considerata come requisito essenziale per garantire la sicurezza microbiologica non solo di acqua ad uso alimentare , ma anche dei prodotti utilizzati a scopo farmaceutico e medico. Le Autorità competenti quali WHO ed EMEA hanno redatto delle linee guida molto restrittive su qualità e sicurezza microbiologica dei prodotti biologici per garantire la rimozione di agenti virali che possono essere trasmessi con prodotti utilizzati a scopo terapeutico. Nell'industria biomedicale e farmaceutica c'è l'esigenza di una tecnologia che permetta la rimozione dei virus velocemente, in grande quantità, a costi contenuti, senza alterare le caratteristiche del prodotto finale . La collaborazione con l’azienda GVS (Zola Predosa, Italia) ha avuto come obiettivo lo studio di una tecnologia di filtrazione che permette la rimozione dei virus tramite membrane innovative e/o tessuti-non-tessuti funzionalizzati che sfruttano l’attrazione elettrostatica per ritenere ed asportare i virus contenuti in matrici liquide. Anche gli antivirali possono essere considerati validi mezzi per il controllo delle malattie infettive degli animali e nell’uomo quando la vaccinazione non è realizzabile come ad esempio in caso di scoppio improvviso di un focolaio o di un attacco bioterroristico. La scoperta degli antivirali è relativamente recente ed il loro utilizzo è attualmente limitato alla patologia umana, ma è in costante aumento l’interesse per questo gruppo di farmaci. Negli ultimi decenni si è evidenziata una crescente necessità di mettere a punto farmaci ad azione antivirale in grado di curare malattie ad alta letalità con elevato impatto socio-economico, per le quali non esiste ancora un’efficace profilassi vaccinale. Un interesse sempre maggiore viene rivolto agli animali e alle loro patologie spontanee, come modello di studio di analoghe malattie dell’uomo. L’utilizzo di farmaci ad azione antivirale in medicina veterinaria potrebbe contribuire a ridurre l’impatto economico delle malattie limitando, nel contempo, la disseminazione dei patogeni nell’ambiente e, di conseguenza, il rischio sanitario per altri animali e per l’uomo in caso di zoonosi. Le piante sono sempre state utilizzate dall’industria farmaceutica per l’isolamento dei composti attivi e circa il 40% dei farmaci moderni contengono principi d’origine naturale. Alla luce delle recenti emergenze sanitarie, i fitofarmaci sono stati considerati come una valida per migliorare la salute degli animali e la qualità dei prodotti da essi derivati. L’obiettivo del nostro studio è stato indagare l’attività antivirale in vitro di estratti naturali e di molecole di sintesi nei confronti di virus a RNA usando come prototipo il Canine Distemper Virus, modello di studio per virus a RNA a polarità negativa, filogeneticamente correlato al virus del morbillo umano. La scelta di questo virus è dipesa dal fatto che rispetto ai virus a DNA e ai retrovirus attualmente l’offerta di farmaci capaci di contrastare le infezioni da virus a RNA è molto limitata e legata a molecole datate con alti livelli di tossicità. Tra le infezioni emergenti causate da virus a RNA sono sicuramente da menzionare quelle provocate da arbovirus. Le encefaliti virali da arbovirus rappresentano una emergenza a livello globale ed attualmente non esiste una terapia specifica. Una delle molecole più promettenti in vitro per la terapia delle infezioni da arbovirus è la ribavirina (RBV) che, con il suo meccanismo d’azione pleiotropico, si presta ad essere ulteriormente studiata in vivo per la sua attività antivirale nei confronti delle infezioni da arbovirus. Uno dei fattori limitanti l’utilizzo in vivo di questa molecola è l’incapacità della molecola di oltrepassare la barriera emato-encefalica. Nel nostro studio abbiamo messo a punto una formulazione per la somministrazione endonasale di RBV e ne abbiamo indagato la diffusione dalla cavità nasale all’encefalo attraverso l’identificazione e quantificazione della molecola antivirale nei diversi comparti cerebrali . Infine è stato condotto un esperimento in vivo per valutare l’efficacia di un composto a base di semi di Neem, di cui sono già note le proprietà antimicrobiche, nei confronti dell’infezione da orf virus, una zoonosi a diffusione mondiale, che ha un elevato impatto economico in aree ad alta densità ovi-caprina e può provocare lesioni invalidanti anche nell’uomo.
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DEL, NEGRO Ercole. « Rilascio di applicativi per aumentare il livello tecnologico degli allevamenti e la salute degli animali ». Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. https://hdl.handle.net/11380/1291684.

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Résumé :
Farm4trade è una startup italiana che sviluppa sistemi di alta tecnologia per gli allevamenti di animali di produzione e per la salute animale in genere. Tra le applicazioni sviluppate ci sono sistemi di computer vision che sfruttano il machine learning. Tra questi i più importanti sono Photo Animal Identification (PHAID) e Automatic Detection of Abattoir Lesions (ADAL). Nel caso dei questi sistemi di computer vision, la sfida aziendale è quella di rilasciare in produzione per un utilizzo massimo delle applicazioni per ottenere predizioni e in generale risultati in tempo reale. Questi sistemi devono inoltre perfettamente integrarsi con tutte le soluzioni aziendali e fornire informazioni a sistemi terzi. Il lavoro di ricerca ha portato a prendere decisioni importanti rispetto alla tecnica di rilascio dei sistemi che puntassero al massimo verso i bisogni aziendali di efficienza e scalabilità. Per il deployment è stato introdotto un approccio MLOps che prevede l’integrazione dei modelli di Machine Lerning con i sistemi di CI/CD e DevOps aziendali e lo stack tecnologico delle soluzioni web aziendali. Il rilascio dei sistemi di Machine Learning secondo il modello adoperato si è rilevato efficiente e rispondente ai bisogni aziendali. Ci si aspetta di migliorare il modello di MLOps attraverso lo sviluppo di soluzioni web sempre più mirate all’integrazione con il modello di ML che i vari applicativi richiedono. Tutti i modelli effettuano inferenza in realtime e sono capaci di trasmettere attraverso le API le informazioni ai sistemi aziendali e a quelli di terze parti.
Farm4trade is an Italian startup that develops high-tech systems for the breeding of production animals and for animal health in general. Among the applications developed there are computer vision systems that take advantage of machine learning. Among these the most important are Photo Animal Identification (PHAID) and Automatic Detection of Abattoir Lesions (ADAL). In the case of these computer vision systems, the business challenge is to release into production to maximize application use to the company clients and to obtain predictions and overall results in real time. These systems must also seamlessly integrate with all business solutions and deliver information to third-party systems. The research work led to making important decisions with respect to the deploy technique of the systems that aimed to the business needs for efficiency and scalability. For the deployment, an MLOps approach was introduced for the integration of Machine Lerning models with CI / CD and DevOps technologies and the IT stack of corporate web solutions. The release of Machine Learning systems according to the model used was found to be efficient and responsive to business needs. All the models make inference in real time and are capable of transmitting information through the API to corporate systems and those of third parties. We expect to improve the MLOps model through the development of web solutions that are increasingly aimed at integration with the ML model that the various applications require.
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Riva, E. « Salvaguardia ambientale e benessere degli animali per lo sviluppo sostenibile degli allevamenti intensivi di pianura ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2005. http://hdl.handle.net/2434/23327.

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Résumé :
With the aim to analyse the evolution of agricultural buildings in relation to the opportunity of investment supported by the Rural Development Plan, research within the territorial framework of the Province of Lodi has been carried out. The results indicate that the interventions did not achieve the full efficacy envisaged, both because they focused on specific aspects not inserted in a comprehensive plan of farm improvement, and because there were technical deficiencies in the building designs. These results confirm the strong necessity for guidelines and technical assistance to support the implementation of the Rural Development Plan. Therefore a further research was carried out in order to examine the influence of environmental parameters on the conditions affecting animal welfare. Part of the research involves detailed monitoring of animal movements and simultaneously measuring several environmental parameters within the cowshed. The results obtained have shown that during the day, the occupation of cubicles was very limited. At the same time, a significant section of the stable was not utilised by cows, with the consequent overcrowding of a limited area of the building. The results confirm that animal welfare is not only related to environment, but is also linked to other parameters such as management and building design.
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Usai, Federica <1972&gt. « Epidemiologia delle strongilosi dell'asino : quali applicazioni per il controllo delle infezioni da elminti ? » Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4131/1/Usai_Federica_tesi.pdf.

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Résumé :
Strongylosis in equids, despite being very common, have never been studied from a strictly ecological point of view. Mathematical models are important ecological tools used to study the temporal dynamics of parasite populations, and are useful to study the effect of different biological parameters, as well as to analyse the outcome produced by perturbations such as anthelmintic treatments. This work describes the study of the temporal dynamics of strongyles infection in an organic donkey population, performed using coprological quantitative analysis and donkeys’ age as a proxy of the time of infection. Force of infection was then estimated for Strongylus vulgaris and small strongyles and the results used as the basis for the development of mathematical models. In particular, the comparison of models output and field data made it possible to estimate the transmission coefficient  and to consequently calculate the basic reproduction number R0 and the threshold host density. Small strongyles model includes hypobiosis and, more interestingly as never found in literature, a density-dependent development rate of hypobiotic larvae in adult parasites in order to simulate a negative feedback between larvae emergence from hypobiosis and adult parasite abundance. Simulations of pharmacological and environmental treatments showed that parasite eradication was possible for S. vulgaris only, while small strongyles, due to hypobiosis and density-dependent development rate of their hypobiotic larvae, are very difficult to control and impossible to eradicate. In addition, density-dependence in larval development has been demonstrated to act as a key factor in improving parasite population survival and abundance even in absence of human intervention.
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Usai, Federica <1972&gt. « Epidemiologia delle strongilosi dell'asino : quali applicazioni per il controllo delle infezioni da elminti ? » Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4131/.

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Résumé :
Strongylosis in equids, despite being very common, have never been studied from a strictly ecological point of view. Mathematical models are important ecological tools used to study the temporal dynamics of parasite populations, and are useful to study the effect of different biological parameters, as well as to analyse the outcome produced by perturbations such as anthelmintic treatments. This work describes the study of the temporal dynamics of strongyles infection in an organic donkey population, performed using coprological quantitative analysis and donkeys’ age as a proxy of the time of infection. Force of infection was then estimated for Strongylus vulgaris and small strongyles and the results used as the basis for the development of mathematical models. In particular, the comparison of models output and field data made it possible to estimate the transmission coefficient  and to consequently calculate the basic reproduction number R0 and the threshold host density. Small strongyles model includes hypobiosis and, more interestingly as never found in literature, a density-dependent development rate of hypobiotic larvae in adult parasites in order to simulate a negative feedback between larvae emergence from hypobiosis and adult parasite abundance. Simulations of pharmacological and environmental treatments showed that parasite eradication was possible for S. vulgaris only, while small strongyles, due to hypobiosis and density-dependent development rate of their hypobiotic larvae, are very difficult to control and impossible to eradicate. In addition, density-dependence in larval development has been demonstrated to act as a key factor in improving parasite population survival and abundance even in absence of human intervention.
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BORTOLETTI, MARTINA. « BENESSERE NEI SISTEMI ACQUATICI : DALLE CONDIZIONI AMBIENTALI ALLE NANOTECNOLOGIE PER LA SOMMINISTRAZIONE DI PRINCIPI ATTIVI ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2021. http://hdl.handle.net/11577/3420148.

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Résumé :
Il benessere degli animali allevati è l'argomento principale di molti progetti di ricerca, anche se con particolare riferimento a quelli terrestri. Tuttavia, anche quelli acquatici meritano di essere considerati, ed in particolare i pesci. L'acquacoltura, infatti, è un'industria in rapida crescita, poiché l’uomo consuma una grande varietà di pesce come fonte essenziale di proteine e acidi grassi polinsaturi. Tra i diversi aspetti che influenzano il benessere dei pesci in allevamento, la dieta gioca un ruolo fondamentale: infatti, un'alimentazione squilibrata incide negativamente sulla loro salute. Inoltre, una qualità dell’acqua non ottimale e alcune pratiche comuni, come il trasporto, sono note condizioni di stress. Il primo contributo della presente tesi confronta gli effetti di un’alimentazione biologica rispetto ad una convenzionale sulle performance di crescita e sul benessere del branzino europeo. Attraverso un’analisi immunoistochimica e biomolecolare, sono stati valutati i fattori di crescita insulino-simili ed i marcatori di stress ossidativo e di contaminazione ambientale. Sebbene la dieta convenzionale abbia dato i migliori risultati in termini di produzione, anche i gruppi alimentati con quella biologica hanno mostrato una crescita positiva nel tempo e, soprattutto, non sono stati osservati effetti negativi sulla salute dei pesci. Il secondo contributo valuta la crescita e la risposta allo stress di giovanili di orata esposti a diversi fattori stressanti (variazioni di temperatura, salinità e ammoniaca), attraverso un approccio multidisciplinare che include le tecniche radioimmunologica, molecolare e immunoistochimica. I risultati hanno rivelato che tutti i fattori di stress testati hanno avuto un impatto sulla crescita e sulla salute dei pesci, in particolare l'esposizione a temperatura e a livelli di ammoniaca elevati, mentre la salinità ha avuto un effetto minore dal momento che questa specie è in grado di affrontare in modo efficiente variazioni estreme della salinità ambientale. Il terzo contributo riguarda la risposta allo stress da trasporto di giovanili di ombrina boccadoro. Sono stati misurati i livelli di cortisolo e di espressione del recettore dei glucocorticoidi e dei marcatori dello stress ossidativo. I risultati hanno dimostrato che i pesci subiscono uno stress durante l’operazione di carico, recuperando alla fine del trasporto, pur senza tornare ai livelli basali. L'acquacoltura è un importante settore economico a livello mondiale che si trova a fronteggiare una continua minaccia rappresentata dalle infezioni batteriche. Per proteggere le specie allevate è necessario ricorrere al massiccio impiego di antibiotici. L’utilizzo di nanoparticelle e lo sviluppo di nuovi nanoantibiotici rappresentano una soluzione per ridurne le quantità. L’ultimo contributo dimostra come la flumechina (FLU) nano-immobilizzata su nanoparticelle di ossido di ferro (SAMN@FLU) mostri una buona stabilità colloidale, recuperabilità mediante l'applicazione di un campo magnetico ed efficacia in vitro contro Aeromonas veronii. Inoltre l'effetto terapeutico di SAMN@FLU è stato testato su un organismo acquatico modello, Daphnia magna, che ha mostrato un'elevata tollerabilità al complesso testato. Infine, l’ultimo capitolo indaga più approfonditamente l'osservata efficacia antimicrobica del complesso. In via preliminare, dafnidi di D. magna sono stati esposti ad un'infezione batterica controllata e l’azione antimicrobica del complesso SAMN@FLU è stata confrontata con quella dell'antibiotico libero. In conclusione, la seguente tesi di dottorato considera come migliorare il benessere degli animali acquatici, a partire dalla valutazione della crescita e dello stress dei pesci in risposta a cambiamenti nelle condizioni ambientali fino al potenziale uso di un nuovo nanomateriale per la somministrazione di antibiotici in specie di interesse per l’acquacoltura.
Farmed animal welfare is the chief topic of many research projects, even if with a focus on terrestrial species. Nonetheless, even the aquatic ones deserve to be considered and especially fish. Aquaculture, in fact, is a globally growing industry, since a large variety of fish is consumed as an essential source of protein and healthy lipids for human nutrition. Among the different aspects that alter farmed fish welfare, diet plays a critical role: an unbalanced nutrition may indeed severely affect fish health. In addition, non-optimal water quality and common aquaculture practices, such as transportation, are also well-known stressful conditions. The first contribution of this Ph.D. thesis compares the effects of organic vs conventional feeding on the growing performances and welfare of European sea bass. Insulin-like growth factors and oxidative stress and contaminant markers were evaluated through immunohistochemical and biomolecular analyses. Although conventional diet gave the best results in terms of production, groups fed with the organic one also showed a positive growth trend and importantly no negative effects on fish welfare were observed. The second contribution evaluates growth and stress response of gilthead seabream juveniles exposed to different stressors (temperature, salinity, ammonia content), using a multidisciplinary approach, which included radioimmunological, molecular and immunohistochemical techniques. Results revealed that all the tested stressors had an impact on fish growth and health, particularly thermic and chemical exposure, whereas salinity had a minor effect since this species can efficiently face with extreme variations in environmental salinity. The third contribution assesses meagre juveniles’ response due to transport stress. Cortisol levels, glucocorticoid receptor and oxidative stress markers’ expression have been evaluated. Results revealed that fish were stressed during loading, recovering at the end of the transport, even if without returning to basal levels. Aquaculture is an important economic sector worldwide facing an ongoing threat from infectious diseases. To overcome the disadvantages of the widespread use of antibiotics, the application of nanoparticles and the development of new nanoantibiotics represent a salution to reduce their quantitites. The last contribution demonstrates how flumequine (FLU) nano-immobilized on iron oxide nanoparticles (SAMN@FLU) showed good colloidal stability, recoverability by the application of a magnetic field and in vitro efficacy against Aeromonas veronii. Moreover, as a first step for an in vivo trial, the therapeutic effect of SAMN@FLU was tested on a model aquatic organism, Daphnia magna, which showed high tolerability to the tested complex. Finally, a further chapter investigates in depth the observed antimicrobial efficacy of the SAMN@FLU complex. D. magna daphnids were exposed to a controlled bacterial infection and the antimicrobial activity of the SAMN@FLU complex was compared with that of the free antibiotic. Since experiments are still in progress, only preliminary results are reported in this last chapter. In conclusion, the following Ph.D. thesis provides useful tools to improve aquatic animal life conditions, from the assessment of fish growth and stress in response to changes in environmental conditions to the encouraging use of an innovative nanocarrier for antibiotic administration in reared fish species.
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Antonello, Annarosa <1967&gt. « Nei cieli di Icaro l'opera va al nero : immaginazione e sentimento per una società post-tecnologica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8409.

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Résumé :
Problema tematico: la società tecnologica ha offuscato, dimenticandole, le figure fonti d’ispirazione e potenza creativa: l’arte in particolare si è separata dalla sua funzione sociale specializzandosi in design e marketing, futili strumenti al servizio del consumismo. Soluzione proposta: L’arte deve tornare a farsi voce critica del presente e simbolo di futuro; forgiarsi una nuova identità autentica attraverso una metamorfosi che rievochi, recuperandolo, il legame con le origini; farsi promotrice di nuovi linguaggi nella direzione di intercettare le evoluzioni antropologiche e comportamentali prodotte dalla deriva tecnocratica in particolar modo del prodotto-uomo digital-virtuale. L’uomo dell’età tecnologica vive due livelli di realtà spesso inconciliabili: nessuno di questi due mondi ha conservato o previsto un pezzetto di cielo per poter ancora volare.
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Gallo, M. « FARMACI ANALGESICI ED ANTIINFIAMMATORI PER LA TERAPIA DEL DOLORE IN DIVERSE SPECIE ANIMALI DI INTERESSE VETERINARIO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/153787.

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Résumé :
Nowadays, complex surgery can be carried out on extremely fragile and elderly patients since the anaesthesiologist has taken on a greater role in managing the patient during the peri-operative period (i.e. pre-operative, intra-operative and post-operative periods). As part of this evolution, the postoperative pain control takes on a fundamental role, which goes beyond assuring proper patient analgesia, with the aim to ensure comfort and quality of life. Pre-emptive analgesia seems to constitute one of the most innovative and promising strategies for better pain control throughout the peri- and post-operative period. It is possible to obtain analgesia with pharmacologic treatment operating in different levels of pain nociception, so that it is important to know the different mechanisms and ways through pain is perceived, transmitted and modulated. Non-steroidal anti-inflammatory drugs (NSAIDs) are widely used in veterinary medicine to manage various types of pain. Besides to their peripheral anti-prostaglandin effects, that make them the first choice for minimizing development of peripheral sensitization of nociceptors, NSAIDs are considered to have central-acting analgesic effects, thanks to the inhibition of cyclooxygenase (COX) also within the dorsal horn of spinal cord . Opioids are the class of drugs that play the most significant role in descending nociceptive modulatory pathways through their actions at multiple levels. Despite their administration is associated to the potentially serious adverse effects, opioids remain among the most powerful and efficacious analgesics available. In this thesis the pharmacokinetic profile and the peri-operative analgesic efficacy of Tramadol (synthetic opioid, μ-receptors agonist) and Ketorolac (NSAID) were evaluated after administration in dogs, cats and horses. The two drugs were administered in animals undergoing moderately painful surgery (gonadectomy) and the pain degree was assessed by using numerical scales by a trainee observer. Blood samples for drugs quantification were collected at pre-established times and the pharmacokinetic analysis was carried out on results. Both drugs demonstrated to have good analgesic activity in the post- operative period without manifesting adverse effects in all species. The extradural administration of tramadol in dog showed an analgesic and kinetic profile similar to the intravenous route. Ketorolac is not currently approved for use in veterinary medicine. However, thanks to its characteristics it could be safety used as analgesic in these species. It will be of interest to investigate the association of the two molecules in a multimodal protocol, in which tramadol should promote the analgesic effect during the intra-operative period and the initial period after surgery, whereas ketorolac, thanks to its longer duration of activity, should be administered later to prolong the analgesia during the post-operative period.
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Vaccari, Francesca <1977&gt. « Meccanismi evolutivi dei parapoxvirus : caratterizzazione genomica di pseudocowpoxvirus e messa a punto di sistemi per lo studio delle ricombinazioni ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1687/1/Vaccari_Francesca_tesi.pdf.

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Résumé :
The Poxviruses are a family of double stranded DNA (dsDNA) viruses that cause disease in many species, both vertebrate and invertebrate. Their genomes range in size from 135 to 365 kbp and show conservation in both organization and content. In particular, the central genomic regions of the chordopoxvirus subfamily (those capable of infecting vertebrates) contain 88 genes which are present in all the virus species characterised to date and which mostly occur in the same order and orientation. In contrast, however, the terminal regions of the genomes frequently contain genes that are species or genera-specific and that are not essential for the growth of the virus in vitro but instead often encode factors with important roles in vivo including modulation of the host immune response to infection and determination of the host range of the virus. The Parapoxviruses (PPV), of which Orf virus is the prototypic species, represent a genus within the chordopoxvirus subfamily of Poxviridae and are characterised by their ability to infect ruminants and humans. The genus currently contains four recognised species of virus, bovine papular stomatitis virus (BPSV) and pseudocowpox virus (PCPV) both of which infect cattle, orf virus (OV) that infects sheep and goats, and parapoxvirus of red deer in New Zealand (PVNZ). The ORFV genome has been fully sequenced, as has that of BPSV, and is ~138 kb in length encoding ~132 genes. The vast majority of these genes allow the virus to replicate in the cytoplasm of the infected host cell and therefore encode proteins involved in replication, transcription and metabolism of nucleic acids. These genes are well conserved between all known genera of poxviruses. There is however another class of genes, located at either end of the linear dsDNA genome, that encode proteins which are non-essential for replication and generally dictate host range and virulence of the virus. The non-essential genes are often the most variable within and between species of virus and therefore are potentially useful for diagnostic purposes. Given their role in subverting the host-immune response to infection they are also targets for novel therapeutics. The function of only a relatively small number of these proteins has been elucidated and there are several genes whose function still remains obscure principally because there is little similarity between them and proteins of known function in current sequence databases. It is thought that by selectively removing some of the virulence genes, or at least neutralising the proteins in some way, current vaccines could be improved. The evolution of poxviruses has been proposed to be an adaptive process involving frequent events of gene gain and loss, such that the virus co-evolves with its specific host. Gene capture or horizontal gene transfer from the host to the virus is considered an important source of new viral genes including those likely to be involved in host range and those enabling the virus to interfere with the host immune response to infection. Given the low rate of nucleotide substitution, recombination can be seen as an essential evolutionary driving force although it is likely underestimated. Recombination in poxviruses is intimately linked to DNA replication with both viral and cellular proteins participate in this recombination-dependent replication. It has been shown, in other poxvirus genera, that recombination between isolates and perhaps even between species does occur, thereby providing another mechanism for the acquisition of new genes and for the rapid evolution of viruses. Such events may result in viruses that have a selective advantage over others, for example in re-infections (a characteristic of the PPV), or in viruses that are able to jump the species barrier and infect new hosts. Sequence data related to viral strains isolated from goats suggest that possible recombination events may have occurred between OV and PCPV (Ueda et al. 2003). The recombination events are frequent during poxvirus replication and comparative genomic analysis of several poxvirus species has revealed that recombinations occur frequently on the right terminal region. Intraspecific recombination can occur between strains of the same PPV species, but also interspecific recombination can happen depending on enough sequence similarity to enable recombination between distinct PPV species. The most important pre-requisite for a successful recombination is the coinfection of the individual host by different virus strains or species. Consequently, the following factors affecting the distribution of different viruses to shared target cells need to be considered: dose of inoculated virus, time interval between inoculation of the first and the second virus, distance between the marker mutations, genetic homology. At present there are no available data on the replication dynamics of PPV in permissive and non permissive hosts and reguarding co-infetions there are no information on the interference mechanisms occurring during the simultaneous replication of viruses of different species. This work has been carried out to set up permissive substrates allowing the replication of different PPV species, in particular keratinocytes monolayers and organotypic skin cultures. Furthermore a method to isolate and expand ovine skin stem cells was has been set up to indeep further aspects of viral cellular tropism during natural infection. The study produced important data to elucidate the replication dynamics of OV and PCPV virus in vitro as well as the mechanisms of interference that can arise during co-infection with different viral species. Moreover, the analysis carried on the genomic right terminal region of PCPV 1303/05 contributed to a better knowledge of the viral genes involved in host interaction and pathogenesis as well as to locate recombination breakpoints and genetic homologies between PPV species. Taken together these data filled several crucial gaps for the study of interspecific recombinations of PPVs which are thought to be important for a better understanding of the viral evolution and to improve the biosafety of antiviral therapy and PPV-based vectors.
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Vaccari, Francesca <1977&gt. « Meccanismi evolutivi dei parapoxvirus : caratterizzazione genomica di pseudocowpoxvirus e messa a punto di sistemi per lo studio delle ricombinazioni ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1687/.

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Résumé :
The Poxviruses are a family of double stranded DNA (dsDNA) viruses that cause disease in many species, both vertebrate and invertebrate. Their genomes range in size from 135 to 365 kbp and show conservation in both organization and content. In particular, the central genomic regions of the chordopoxvirus subfamily (those capable of infecting vertebrates) contain 88 genes which are present in all the virus species characterised to date and which mostly occur in the same order and orientation. In contrast, however, the terminal regions of the genomes frequently contain genes that are species or genera-specific and that are not essential for the growth of the virus in vitro but instead often encode factors with important roles in vivo including modulation of the host immune response to infection and determination of the host range of the virus. The Parapoxviruses (PPV), of which Orf virus is the prototypic species, represent a genus within the chordopoxvirus subfamily of Poxviridae and are characterised by their ability to infect ruminants and humans. The genus currently contains four recognised species of virus, bovine papular stomatitis virus (BPSV) and pseudocowpox virus (PCPV) both of which infect cattle, orf virus (OV) that infects sheep and goats, and parapoxvirus of red deer in New Zealand (PVNZ). The ORFV genome has been fully sequenced, as has that of BPSV, and is ~138 kb in length encoding ~132 genes. The vast majority of these genes allow the virus to replicate in the cytoplasm of the infected host cell and therefore encode proteins involved in replication, transcription and metabolism of nucleic acids. These genes are well conserved between all known genera of poxviruses. There is however another class of genes, located at either end of the linear dsDNA genome, that encode proteins which are non-essential for replication and generally dictate host range and virulence of the virus. The non-essential genes are often the most variable within and between species of virus and therefore are potentially useful for diagnostic purposes. Given their role in subverting the host-immune response to infection they are also targets for novel therapeutics. The function of only a relatively small number of these proteins has been elucidated and there are several genes whose function still remains obscure principally because there is little similarity between them and proteins of known function in current sequence databases. It is thought that by selectively removing some of the virulence genes, or at least neutralising the proteins in some way, current vaccines could be improved. The evolution of poxviruses has been proposed to be an adaptive process involving frequent events of gene gain and loss, such that the virus co-evolves with its specific host. Gene capture or horizontal gene transfer from the host to the virus is considered an important source of new viral genes including those likely to be involved in host range and those enabling the virus to interfere with the host immune response to infection. Given the low rate of nucleotide substitution, recombination can be seen as an essential evolutionary driving force although it is likely underestimated. Recombination in poxviruses is intimately linked to DNA replication with both viral and cellular proteins participate in this recombination-dependent replication. It has been shown, in other poxvirus genera, that recombination between isolates and perhaps even between species does occur, thereby providing another mechanism for the acquisition of new genes and for the rapid evolution of viruses. Such events may result in viruses that have a selective advantage over others, for example in re-infections (a characteristic of the PPV), or in viruses that are able to jump the species barrier and infect new hosts. Sequence data related to viral strains isolated from goats suggest that possible recombination events may have occurred between OV and PCPV (Ueda et al. 2003). The recombination events are frequent during poxvirus replication and comparative genomic analysis of several poxvirus species has revealed that recombinations occur frequently on the right terminal region. Intraspecific recombination can occur between strains of the same PPV species, but also interspecific recombination can happen depending on enough sequence similarity to enable recombination between distinct PPV species. The most important pre-requisite for a successful recombination is the coinfection of the individual host by different virus strains or species. Consequently, the following factors affecting the distribution of different viruses to shared target cells need to be considered: dose of inoculated virus, time interval between inoculation of the first and the second virus, distance between the marker mutations, genetic homology. At present there are no available data on the replication dynamics of PPV in permissive and non permissive hosts and reguarding co-infetions there are no information on the interference mechanisms occurring during the simultaneous replication of viruses of different species. This work has been carried out to set up permissive substrates allowing the replication of different PPV species, in particular keratinocytes monolayers and organotypic skin cultures. Furthermore a method to isolate and expand ovine skin stem cells was has been set up to indeep further aspects of viral cellular tropism during natural infection. The study produced important data to elucidate the replication dynamics of OV and PCPV virus in vitro as well as the mechanisms of interference that can arise during co-infection with different viral species. Moreover, the analysis carried on the genomic right terminal region of PCPV 1303/05 contributed to a better knowledge of the viral genes involved in host interaction and pathogenesis as well as to locate recombination breakpoints and genetic homologies between PPV species. Taken together these data filled several crucial gaps for the study of interspecific recombinations of PPVs which are thought to be important for a better understanding of the viral evolution and to improve the biosafety of antiviral therapy and PPV-based vectors.
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Salvatore, Daniela <1981&gt. « Esperienza all'interno di un progetto per la realizzazione di un sistema di sorveglianza della leishmaniosi canina in Emilia-Romagna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2658/1/salvatore_daniela_tesi.pdf.

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Résumé :
La leishmaniosi è una malattia protozoaria importante che interessa l’ambito della sanità animale e umana, in relazione al carattere zoonotico dell’infezione. In Italia l’infezione è sostenuta da Leishmania infantum, i cui ceppi viscerotropi sono responsabili della leishmaniosi canina (LCan) e della forma viscerale zoonotica (LVZ), ed i ceppi dermotropi della forma cutanea sporadica nell’uomo (LCS). La trasmissione dell’infezione è sostenuta da femmine ematofaghe di ditteri appartenenti al genere Phlebotomus, che hanno il ruolo di vettori biologici attivi. L’unico serbatoio domestico riconosciuto è il cane. In Italia la LCan è in forte espansione. Fino agli anni ottanta era presente in forma endemica nel centro-sud Italia e nelle isole mentre il nord Italia, fatta eccezione per la Liguria e una piccola parte dell’Emilia-Romagna risultava indenne. A partire dagli anni novanta, parallelamente ad un aumento della consistenza e del numero dei focolai nelle aree storicamente endemiche, sono iniziate, nelle regioni del Nord, le segnalazioni di focolai autoctoni stabili. Le attività del network scientifico LeishMap™, tra il 2002 e il 2005, hanno evidenziato un nuovo quadro epidemiologico in tutte le regioni del nord Italia, confermato anche da indagini successive. Alla riemergenza della leishmaniosi hanno concorso una serie di fattori ecologico-ambientali e umani. Tra i primi si ricorda il cambiamento climatico che ha influito sulla distribuzione e sulla densità della popolazione vettoriale; tra i secondi, ruolo fondamentale ha giocato la maggiore movimentazione di animali, provenienti da aree indenni, in zone interessate dalla malattia. La valutazione di tutti questi aspetti è stato il punto di partenza per la messa a punto di un progetto per la realizzazione della sorveglianza della leishmaniosi in Emilia-Romagna. Parte delle attività previste da tale progetto costituiscono la prima parte della presente tesi. Mediante la realizzazione di una banca dati e, la successiva georeferenziazione, dei casi di leishmaniosi canina (LCan) in cani di proprietà della regione e zone limitrofe (Pesaro-Urbino, Repubblica di San Marino), sono stati evidenziati 538 casi, la maggior parte dei quali nelle province di Bologna e Rimini (235 e 204, rispettivamente). Nelle due province sono stati individuati clusters di aggregazione importanti in base alla densità di casi registrati/km2 (4 nella provincia di Bologna e 3 in quella di Rimini). Nella seconda parte della presente tesi è stato approfondito l’aspetto diagnostico della malattia. Molte sono le metodiche applicabili alla diagnosi di LCan: da quelle dirette, come i metodi parassitologici e molecolari, a quelle indirette, come le tecniche sierologiche. Nella II parte sperimentale della presente tesi, 100 sieri di cane sono stati esaminati in Immunofluorescenza Indiretta (IFI), Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA) e Western Blot (WB), al fine di valutare l’applicazione di queste metodiche a scopi diagnostici ed epidemiologici. L’elaborazione statistica dei risultati ottenuti conferma l’IFI metodica gold standard per la diagnosi della LCan. Inoltre, si è osservato che il grado di concordanza tra l’IFI e le altre due metodiche aumenta quando nell’animale si instaura una risposta anticorpale forte, che, corrisponderebbe ad uno stato di infezione in atto.
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Salvatore, Daniela <1981&gt. « Esperienza all'interno di un progetto per la realizzazione di un sistema di sorveglianza della leishmaniosi canina in Emilia-Romagna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2658/.

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Résumé :
La leishmaniosi è una malattia protozoaria importante che interessa l’ambito della sanità animale e umana, in relazione al carattere zoonotico dell’infezione. In Italia l’infezione è sostenuta da Leishmania infantum, i cui ceppi viscerotropi sono responsabili della leishmaniosi canina (LCan) e della forma viscerale zoonotica (LVZ), ed i ceppi dermotropi della forma cutanea sporadica nell’uomo (LCS). La trasmissione dell’infezione è sostenuta da femmine ematofaghe di ditteri appartenenti al genere Phlebotomus, che hanno il ruolo di vettori biologici attivi. L’unico serbatoio domestico riconosciuto è il cane. In Italia la LCan è in forte espansione. Fino agli anni ottanta era presente in forma endemica nel centro-sud Italia e nelle isole mentre il nord Italia, fatta eccezione per la Liguria e una piccola parte dell’Emilia-Romagna risultava indenne. A partire dagli anni novanta, parallelamente ad un aumento della consistenza e del numero dei focolai nelle aree storicamente endemiche, sono iniziate, nelle regioni del Nord, le segnalazioni di focolai autoctoni stabili. Le attività del network scientifico LeishMap™, tra il 2002 e il 2005, hanno evidenziato un nuovo quadro epidemiologico in tutte le regioni del nord Italia, confermato anche da indagini successive. Alla riemergenza della leishmaniosi hanno concorso una serie di fattori ecologico-ambientali e umani. Tra i primi si ricorda il cambiamento climatico che ha influito sulla distribuzione e sulla densità della popolazione vettoriale; tra i secondi, ruolo fondamentale ha giocato la maggiore movimentazione di animali, provenienti da aree indenni, in zone interessate dalla malattia. La valutazione di tutti questi aspetti è stato il punto di partenza per la messa a punto di un progetto per la realizzazione della sorveglianza della leishmaniosi in Emilia-Romagna. Parte delle attività previste da tale progetto costituiscono la prima parte della presente tesi. Mediante la realizzazione di una banca dati e, la successiva georeferenziazione, dei casi di leishmaniosi canina (LCan) in cani di proprietà della regione e zone limitrofe (Pesaro-Urbino, Repubblica di San Marino), sono stati evidenziati 538 casi, la maggior parte dei quali nelle province di Bologna e Rimini (235 e 204, rispettivamente). Nelle due province sono stati individuati clusters di aggregazione importanti in base alla densità di casi registrati/km2 (4 nella provincia di Bologna e 3 in quella di Rimini). Nella seconda parte della presente tesi è stato approfondito l’aspetto diagnostico della malattia. Molte sono le metodiche applicabili alla diagnosi di LCan: da quelle dirette, come i metodi parassitologici e molecolari, a quelle indirette, come le tecniche sierologiche. Nella II parte sperimentale della presente tesi, 100 sieri di cane sono stati esaminati in Immunofluorescenza Indiretta (IFI), Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA) e Western Blot (WB), al fine di valutare l’applicazione di queste metodiche a scopi diagnostici ed epidemiologici. L’elaborazione statistica dei risultati ottenuti conferma l’IFI metodica gold standard per la diagnosi della LCan. Inoltre, si è osservato che il grado di concordanza tra l’IFI e le altre due metodiche aumenta quando nell’animale si instaura una risposta anticorpale forte, che, corrisponderebbe ad uno stato di infezione in atto.
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Bentivoglio, Ettore. « Coadiuvanti di origine non animale per la chiarifica in enologia ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Il presente elaborato ha come obiettivo quello di illustrare lo stato dell'arte relativo all’uso ed ai dati scientifici riguardanti i prodotti enologici chiarificanti alternativi, di origine non animale. Confrontando i risultati ottenuti da ricerche e sperimentazioni, ci si è prefissati l’obiettivo di meglio capire quali, fra i prodotti di origine non animale attualmente utilizzabili ed autorizzati in vinificazione, possano essere validi sostituti di quelli più tradizionalmente utilizzati. Si sono pertanto prese in considerazione pubblicazioni scientifiche riguardanti l'efficacia tecnologica di coadiuvanti quali le proteine derivate dai cereali, dalla patata, dai legumi, derivati da lieviti e da funghi. Per ognuno di essi sono riportati, inoltre, eventuali effetti sulle componenti fisse e volatili dei prodotti trattati, includendo valutazioni di tipo sensoriale. L’interesse per questi coadiuvanti ha, come motore primario, il crescente numero di consumatori (ma anche di produttori) che desiderano, per esigenze salutistiche, commerciali o etiche, poter disporre di un prodotto ottenuto senza l’utilizzo di materie prima animali. Sono in aumento, in effetti, non solo coloro i quali lamentano allergie a seguito del consumo di derivati del latte e delle uova, ma anche chi ritiene di dover selezionare i propri acquisti sulla base di considerazioni legate alla sostenibilità complessiva del processo od a contenuti etici di carattere animalista. Le esigenze di questi consumatori, come ovvio, non dovrebbero però prescindere dalla validità tecnologica della coadiuvante alternativo individuato, sia in termini di efficacia che in termini di stabilità complessiva del prodotto trattato.
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Campagnol, M. « STUDIO IN VIVO DI SCAFFOLD PER LA RIGENERAZIONE OSSEA E CARTILAGINEA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/216647.

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Résumé :
The treatment of large osseous defects remains a challenging clinical problem in orthopedic surgery and, due to the lack of comparative studies, it is not always possible to define the best treatment choice for the different osseous and cartilage pathologies. As the field of tissue engineering develops, researchers face a large number of degrees of freedom regarding the choice of material, architecture, seeding, and culturing. Results from in vitro studies can be difficult to extrapolate to the in vivo situation. For this reason the use of animal models is often an essential step in the testing of orthopedic implants prior to clinical use in humans. We have investigated the differences in bone density between various species as factors for consideration when choosing an animal model. We also investigated in vivo a possible correlation between osteointegration and the increase in electrical impedance module. Due to the similarity of skeletal parameters and bone-healing rates the swine seem to be a good model in bone and joint surgery. We have examined in two tests, scaffolds for osteochondral tissue repair both in minipigs and in commercial pigs, to verify the differences between the two models and which one is the best.
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Cepparulo, Alessandra <1977&gt. « L'ecografia ad elevata frequenza di emissione nell'esame della parete gasrica ed intestinale dei piccoli animali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2926/1/cepparulo_alessandra_tesi.pdf.

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Cepparulo, Alessandra <1977&gt. « L'ecografia ad elevata frequenza di emissione nell'esame della parete gasrica ed intestinale dei piccoli animali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2926/.

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Pesciaroli, Michele <1980&gt. « Salmonella Typhimurium ΔZnuABC, un nuovo approccio vaccinale per la profilassi delle salmonellosi animali. Valutazione di efficacia in un modello sperimentale murino e suino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4150/1/PESCIAROLI_MICHELE_TESI.pdf.

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Pesciaroli, Michele <1980&gt. « Salmonella Typhimurium ΔZnuABC, un nuovo approccio vaccinale per la profilassi delle salmonellosi animali. Valutazione di efficacia in un modello sperimentale murino e suino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4150/.

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FATEMI, SETAREH. « Studio di fattibilità di un sistema di imaging BNCT-SPECT per piccoli animali utilizzando un prototipo di rivelatore CdZnTe ». Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2018. http://hdl.handle.net/11571/1214829.

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Pallara, Letizia <1984&gt. « TRAFFICO INTERNAZIONALE DI ANIMALI PER LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE, I test bellici e spaziali, il traffico di primati, cani e gatti ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6956.

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Résumé :
Vivisection is a word used as a synonym for animal testing and animal experimentation. Every experiment involves the suffering of animals, even without sectioning them alive. Anaesthetic by law can also be avoided if the aim of the experiment requires this; anyway the awakening from the anaesthetic can cause upsetting pain, and death, for the animal, can represent liberation. Animal experimentation causes disasters to human beings and to other animals, like the Thalidomide tragedy: a sedative that caused congenital malformation in humans but not in animals on which it was tested on. It was commercialized from 1957 to 1962 because no species of the lab animals treated with Thalidomide produced foetuses with congenital malformation. Only when 10.000 children were born with congenital malformation, the drug was withdrawn from the market; because only when the Thalidomide was tested in huge doses on the white rabbit of New Zealand produced congenital malformation in animals. Vivisection is based on 3 enormous errors: 1) All species are different from each other; 2) The environment has some effects on a living being, like for example the condition of staying in the laboratory changes the reaction of the animals; 3) Diseases are artificially induced on animals, while in nature they come spontaneously; so there is confusion between the symptom and the syndrome. Toxic substances for human are totally harmless for many lab animal species and vice versa: the similarities can only be demonstrated after the experiment is repeated on the second species. Vivisection damages humans in 3 ways: 1) Animal testing does not give predictive results for humans. So without a preventive selection the substances are tested on humans; 2) There is the risk of rejecting useful substances for humans, because they result poison for another species; 3) Time and money wasted on animal testing could be used for specific tests which may be useful for humans. By law after animal testing there is human testing and that’s a proof that animal data are not predictive for humans; if it was the case, it would be possible to pass from animal testing directly to commercialization.As this is a degree in Comparative International Relations, I gave an international perspective to this work, focusing on animal experimentation for war and space purposes, to show how animals are used to prepare men to kill other men. During the Cold War, because of the competition between USA and USSR, both powers tortured and killed an uncountable number of animals.It’s an international topic the trafficking and commerce of non-human primates that from Asia, Africa and Oceania are brought into European and American laboratories, the most of the times dying on the way. The island of Mauritius is, after China, the biggest exporter of monkey in the world. United Kingdom is one of the biggest importers of monkeys for research.At the moment there are still two air companies (Air France and ABX Air) that transport monkeys. To stop them we have to demonstrate against them and boycott them.Another international subject is the illegal trafficking of stray and personally owned dogs and cats that in Italy are stolen from the streets, the kennels or the owners to be taken in the Centre-North European laboratories. To stop this trafficking, we need to isolate the corrupted associations and kennels, to avoid couriers and seats, making adoptions in the nearby and by checking before and after putting the animal under the care of someone.The ECI Stop Vivisection, with a Scientific Committee, asked the abolition of the 63/2010 Directive, the promulgation of an European law to put an end to animal experimentation, a European scientific conference before 2016, the alternative methods became compulsory, validated without using vivisection as the gold standard for comparison, the promotion of the alternative methods by European Union.
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Gaviraghi, A. « NUOVI SISTEMI DI INDAGINE PER LA CARATTERIZZAZIONE DELLA QUALITA' DELLA CARNE BOVINA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150103.

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Résumé :
Variability of meat quality is a major concern for industry and consumers. Many factors can affect final meat quality, such as animal welfare, breeding, feeding and transport conditions, slaughtering conditions, electrical stimulation, and chilling conditions. All these factors interact in a complex way and lead to a high variability of muscular structure that characterizes the qualitative characteristic of meat. The aim of this work is to evaluate the whole muscle proteome to find some putative markers helpful for meat quality evaluation and for meat traceability. This work is divided in two different experimentally study. In the first experimental study proteomic technique were applied on samples of sternocleidomastoid muscle from Marchigiana breed in order to evaluate protein biomarkers to select novel parameter of quality. In order to reach the final goal the protein expression of muscle proteins was analyzed in relation with some important parameters of meat quality and production like: weight gain, slaughter age and the fat amount. 1D, 2D electrophoresis and Mass spectrometry were used to analyze the muscle proteome. In the second experimentally study two-dimensional electrophoresis and statistical analysis were applied to evaluate possible post-mortem differences between proteomic profiles in Limousine breed animals feeded with different diet supplementation in order to find putative biomarkers related to meat quality. The results of first experimentally study shown how the expression of 3 proteins (myosin heavy chain, actin and myosin light chain) is positively correlated with 3 key parameters of meat quality like: slaughter age, fat amount and the weight gain. On the other hand alpha actinin and tropomyosin b chain are negatively linked with the weight gain. Secondly the samples were analyzed with 2D electrophoresis. On the base of 9 differentially expressed spots we were able to clusterize the samples in 4 different groups of meat quality. The first group is the group with the best meat quality with the highest weight gain and the lowest amount of fat. The other groups are characterized by a progressive decrease of met quality. Results show how 1D and 2D electrophoresis could be used as new criteria of classification of animals and for the analysis of meat quality on the basis of expression of proteins in muscle. Moreover, these protein markers can be used together Quantitative Traits Loci to evidence the quality treats of meat and the origin of breed. The results of second experimentally study shown a gradually decrease in Expression of desmine and phosphoglucomutase 5 (PGM5) respectively in animal fed with vitamin complex and selenium for 60 days before slaughtering, for 30 days before slaughtering and control animal. Desmin is located in the intermediate filaments; it is responsible for the lateral structure and integrity of the myofiber because it holds adjacent myofibrils together at the Z-line level. The decrease of desmin may by related to a better color and tenderness of meat. The phosphoglucomutase is an enzyme that catalyzes the conversion of glucose 1-phosphate to glucose 6-phosphate. This enzyme is of great importance since it converts glucose 1-phosphate resulting from the mobilization of glycogen to glucose 6-phosphate is an intermediate glycosidic and therefore can enter directly into glycolysis. This could be due to stress events occurred in the pre-slaughter or during the slaughter process which caused a degradation of muscle glycogen stores. Treatment with a dietary supplement would seem to provide some sort of protection to those stressful events that may occur during the breeding or during slaughter and preserve the resources of glycogen and then ensuring the acidification of the body and lowering the pH to the correct values during the processes that lead to the transformation of muscle to meat. 2-DE-based proteome analysis is a powerful tool for characterize expression and metabolism of muscle proteins. Besides, analysis of expression profiles could be a key to find protein markers for meat quality, and to give deep understanding of characteristics of different welfare, breeding, feeding, transport conditions and slaughtering conditions.
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Regis, Filippo. « Larve di Hermetia illucens, un'opportunita per il settore alimentare e mangimistico : possibili applicazioni e criticità ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24595/.

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Résumé :
La sicurezza alimentare dal punto di vista della disponibilità in quantità sufficiente di cibo, è un problema che non interessa solo i paesi in via di sviluppo, ma il mondo intero. Infatti, il rapido aumento demografico, che secondo una stima della FAO porterà la popolazione mondiale a raggiungere i 9 miliardi di persone entro il 2050, dovrà essere supportato da un conseguente aumento della produzione alimentare e in particolare di proteine. L’intensificazione degli attuali sistemi agricoli e di allevamento avrebbe sicuramente un impatto negativo sull’ambiente. La ricerca di nuove e più sostenibili fonti di proteine è una delle soluzioni a questi problemi. Gli insetti edibili sono ormai riconosciuti come un alimento di ottima qualità dal punto di vista nutrizionale e inoltre risultano essere più sostenibili delle attuali fonti proteiche grazie al loro alto rapporto di conversione mangime/proteine e all’elevata velocità di crescita. Hermetia illucens, e in particolare le sue il suo stadio larvale, è un insetto che grazie alla sua capacità di riciclare sostanze di rifiuto può contribuire all’instaurarsi di interessanti economie circolari. Attualmente ne è consentito il commercio solo per l’alimentazione animale, ma ci si aspetta che in futuro possa entrare a far parte anche della dieta umana. Lo scopo di questa ricerca è di illustrare le svariate opportunità che questo insetto offre in ambito alimentare e mangimistico, ma anche di individuare quelli che sono gli ostacoli che finora ne hanno rallentato l’immissione sul mercato.
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Rinaldin, Giulia <1997&gt. « Sguardi animali e sguardi umani - La questione dell’Animale a partire dalla prospettiva di Jacques Derrida, per una riflessione sui rapporti tra viventi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21319.

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Résumé :
L’elaborato si occupa della questione animale a partire dalla prospettiva di Jacques Derrida; il filosofo francese ci offre delle intuizioni che sono una novità per il pensiero filosofico sull’animale. Analizzando il suo testo "L’animale che dunque sono", è possibile intravedere il limite sul quale tutti i filosofi – da Descartes a Lacan – si sono interrogati e con il quale hanno stabilito una netta ed inscindibile divisione tra l’Uomo e l’Animale come categorie generali e indistinte. La critica di Derrida si snoda tra i pensieri di questi filosofi per giungere ad una prospettiva di apertura e di moltiplicazione dei limiti: non l’Animale ma un’eterogenea molteplicità di esseri viventi. Derrida, dunque, attraverso la decostruzione dei limiti, attraverso il riconoscimento dello sguardo dell’animale e la riflessione sulla compassione, ci introdurrà ad un pensiero chimerico capace di mettere in discussione un domino che ancora oggi resta un problema aperto. Il domino sull'Animale inizia con la nominazione dell'animale, la negazione della parola all'animale, per arrivare a sistemi organizzati di sfruttamento, la cui violenza è indubitabile, dice Derrida, tutti ne siamo testimoni ed è necessario un cambiamento di paradigma.
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Cantafora, A. F. A. « Analisi e sviluppo della filiera latte per la sicurezza alimentare in Cameroun : aspetti tecnici e sociali : Dottorato di ricerca in produzioni animali ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/144589.

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In developing countries, dairy products play a very important role in food security and food safety. In Africa, many problems have hindered local milk production making dried milk imports from western countries necessary. Milk production should be improved to allow these countries to unburden themselves from their economic ties and to reduce health problems related to the use of dried milk. An analysis on the area of intervention, through a feasibility study, has allowed the collection of enough data to identify the appropriate framework of operation for the organization of a milk commodity system in the urban and periurban area of Maroua. The study has made possible the writing of a project presented to and financed by the Cariplo Foundation. Research and activities undertaken have permitted sustainable and long-lasting interventions. In particular the organization, rationalization and training of farmers and their wives, the creation of the milk analysis laboratory and the collection centre have allowed the implementation of the milk chain in the city. This has also guaranteed that milk sold in the market of Maroua is checked for quality so that milk hygienically unsafe is not distributed.
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Di, Gennaro Pierluigi. « Due approcci alla sentiment polarity classification di tweet per la lingua italiana ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13270/.

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Résumé :
Questo lavoro di tesi si pone l'obiettivo di fornire un'ampia panoramica sull'attuale stato dell'arte della ricerca sulla sentiment analysis mostrando le metodologie, le tecniche e le applicazioni realizzate negli ultimi anni e di presentare le implementazioni concrete (ed i risultati ottenuti) di due diversi sistemi per la sentiment polarity classification di tweet per la lingua italiana. Il primo sistema (FICLIT+CS@Unibo System) utilizza un approccio basato sull'orientamento semantico tramite la realizzazione e l'utilizzo di un lessico annotato e la propagazione della polarità lungo alberi sintattici mentre il secondo utilizza algoritmi stocastico/statistici di machine learning per la creazione di un modello generalizzato per la classificazione del sentimento a partire da un training set annotato.
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Simonato, Giulia. « Parassiti intestinali in popolazioni canine, fecalizzazione ambientale nella città di Padova e rischi per l'uomo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424516.

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Résumé :
Intestinal parasites are common in dogs worldwide and their importance has recently increased for a renewed awareness on the public health relevance that some of them have. For this reason, firstly were detected presence and prevalence of intestinal helminths and protozoa in two different canine populations (shelter-dog and owned-dog) and in canine faecal samples collected in green and urban areas of the city of Padua. Secondly, the canine faecal pollution was evaluated from the point of view of citizen through the administration of questionnaires considering the people's perception of the health risk related to faecal contamination. Initially, 318 canine faecal samples collected from 8 rescue shelters in the North-eastern Italy, 237 stool samples of owned dogs and 705 environmental stools were analysed by microscopy. Then, 285 shelter-samples, 234 owned-samples and all the environmental faecal samples were submitted to molecular analyses to determine and characterize the isolates of Giardia duodenalis and Cryptosporidium spp.. Moreover, 521 interviews were submitted to citizens (dog-owners and no dog-owners). Overall prevalence for at least one parasite were 52.5% (n=167/318), 13.9% (n=33/237) and 1.7% (n=13/705) in shelter-dogs (S), in owned-dogs (O) and in environmental stools (E), respectively; Trichuris vulpis showed the highest overall prevalence rate (29.2% in S, 5.5% in O, 1.4% in E), followed by G. duodenalis (15.1% and 1.1% in S and in E, respectively); whereas Toxocara canis (5.1%) was the second most prevalent parasite in O. Prevalence rates of other parasites in O and in E were very low, while in S were detected higher prevalence values for T. canis (9.7%), ancylostomatids (8.2%) and Cystoisospora spp. (5.7%). Real Time PCR detected G. duodenalis in 57.9% (n=165/285) in S, 17.5% (n=41/234) in O and 28.9% (n=204/705) in E. Among positive samples, 79, 19 and 22 isolates were characterised by Nested PCR (beta-giardin and/or SSU-rRNA genes) in S, O and E, respectively. The assemblages mainly detected were the host-specific genotypes C and D, while three were identified as the human-specific assemblage B. The prevalence rates detected for Cryptosporidium spp. were very low (1.1% in S, 3% in O and 1.7% in E). The isolates from shelters were sequenced as C. parvum (COWP gene), one in urban areas was identified as C. canis, the others were confirmed as Cryptposporidium spp.. Statistical analyses were performed to evaluate risk factors for intestinal parasites in S and for Giardia (Real Time PCR results) in O, in relation to canine individual data. Citizens, without differences between dog-owners and no dog-owners, do not know that canine faeces could represent a source of infection for dogs and humans. Although the results describe a relatively limited risk of dog-originating zoonoses, there is the need to increase the quality of shelter management for health safety of both shelter operators and people involved in pet-adoption and to improve the information and education of people towards a widespread awareness of health risks related to pet-animals, and to reduce canine faecal pollution with intestinal parasites.
I parassiti intestinali sono comuni nei cani in tutto il mondo e la loro importanza è recentemente aumentata per una rinata consapevolezza dell'impatto che alcuni di essi hanno sulla salute pubblica. Per questa ragione, come prima cosa sono state valutate presenza e prevalenza di elminti e protozoi intestinali in due diverse popolazioni canine (di canile e di proprietà) e in campioni fecali raccolti in aree verdi e urbane della città di Padova. Poi, la problematica della contaminazione ambientale da feci canine è stata affrontata anche dal punto di vista del cittadino attraverso la somministrazione di questionari che valutassero la percezione delle persone del rischio per la salute correlato alla fecalizzazione. Quindi, 318 campioni di feci canine raccolti in 8 canili del nord-est Italia, 237 campioni di feci di cani di proprietà  e 705 campioni fecali raccolti nell'ambiente sono stati analizzati con tecnica copromicroscopica. Poi, 285 campioni di canile, 234 di proprietà  e tutti i campioni ambientali sono stati sottoposti ad indagini biomolecolari per individuare e tipizzare gli isolati di Giardia duodenalis e Cryptosporidium spp.. Inoltre, sono state rivolte ai cittadini, distinti in proprietari di cani e non proprietari, 521 interviste. Sono risultati positivi ad almeno un parassita il 52,5% (n=167/318) dei cani di canile (C), il 13,9% (n=33/237) dei cani di proprietà  (P) e l'1,7% (n=13/705) dei campioni ambientali (A); Trichuris vulpis è risultato il parassita con la prevalenza maggiore (29,2% in C, 5,5% in P, 1,4% in A), seguito da G. duodenalis (15,1% e 1,1%, rispettivamente in C e in A); mentre Toxocara canis (5,1%) è risultato il secondo parassita maggiormente frequente in P. Altri parassiti hanno mostrato in P ed in A valori di prevalenza molto bassi, mentre in C sono stati evidenziati valori maggiori per T. canis (9,7%), gli ancylostomatidi (8,2%) e Cystoisospora spp. (5,7%). La Real Time PCR ha individuato G. duodenalis nel 57,9% (n=165/285) dei campioni in C, nel 17,5% (n=41/234) in P e nel 28,9% (n=204/705) in A. Tra i positivi, sono stati identificati con la Nested PCR (geni beta-giardina e/o SSU-rRNA) 79, 19 e 22 campioni rispettivamente di C, P e A. La maggior parte degli assemblaggi identificati erano genotipi ospite-specifici C e D del cane, tre sono stati identificati come assemblaggio B specifico dell'uomo. I valori di prevalenza per Cryptosporidium spp. sono risultati molto bassi (1,1% in C, 3% in P e 1,7% in A). Gli isolati del canile sono stati sequenziati come C. parvum (gene COWP), uno nelle aree urbane è stato identificato come C. canis, gli altri sono stati confermati a livello di genere (Cryptosporidium spp.). L'analisi statistica è stata eseguita per valutare possibili fattori di rischio per la presenza di parassiti intestinali in C e di Giardia (risultati Real Time PCR) in P in relazione ai dati individuali. I cittadini, senza differenze significative tra proprietari e non proprietari, ignoravano che le feci possano rappresentare un fonte di infezione per cani e uomini. Sebbene i risultati descrivano un rischio relativamente limitato di zoonosi che derivano dal cane, esiste la necessità  di incrementare la qualità  di gestione dei canili per la salute degli operatori che vi lavorano e delle eventuali famiglie adottanti e di migliorare l'informazione e l'educazione delle persone verso una consapevolezza diffusa dei rischi per la salute che sono correlati agli animali da compagnia e nell'ottica di ridurre la contaminazione ambientale da parassiti intestinali.
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Perota, A. « COSTRUZIONE DI VETTORI DI ESPRESSIONE GENICA PER LA REALIZZAZIONE DI SUINI TRANSGENICI DESTINATI AGLI XENOTRAPIANTI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150110.

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Résumé :
Swine physiology and anatomy share many features with those of human. Stable pig stem cell lines are not available and somatic cell nuclear transfer (SCNT) is the best way to obtain transgenic litter using genetically modified somatic cells. The knock-out of α1,3-galactosyltransferase gene (GAL-/-) overcame the hyperacute rejection in swine-non human primates xenografts but to prolong the lifespan of transplanted organs, the acute vascular rejection has to be prevented inserting human genes to inhibit complement (CD55), coagulation and inflammation (CD39, EPCR and TM) cascades. The aim of our study was to obtain tetra-transgenic GAL KO cloned pigs to use in solid organ xenotranplantation programs. The activity of pCAGGS promoter and utility of 5´MAR of chicken lysozyme were successfully tested creating live cloned green fluorescent pigs. After that different expression vectors were obtained for selected human genes and a reliable screening platform was set up using PK15 transgenic colonies. GAL-/- fibroblasts were separately cotransfected with CD55Hygro+CD39 and EPCRPuro+TM expression vectors and resistant clones were efficiently selected using Western blot (WB) and Immunocitochemistry (ICC). Two live piglets (DAFne and Aretusa) were obtained using one GAL-/-/CD55+ colony and CD55 expression was widely characterized by WB, ICC, Immunohystochemistry and FACS in all analysed tissues and organs. One GAL-/-/CD55+CD39+ stillborn piglet (090210) was achieved but expression of CD55 and CD39 was maintained only in muscles. Instead, no pregnancies were obtained using EPCR+TM+ colonies. These results suggested us that strong expression of: CD55 is compatible with life of cloned piglets and it has cytoprotective effects on endothelial cells; CD39 has lethal anticoagulant effects; EPCR and TM are lethal for cloned embryos aborted after 45 days of pregnancy. Tissue-specific or inducible promoters will be used in order to obtain better cloning efficiency.
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Alpa, Riccardo. « Distribuzione dei neuroni immunoreattivi per la sostanza P nei nuclei profondi del complesso amigdaloideo di Tursiope (Tursiops truncatus) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14711/.

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Résumé :
Il complesso amigdaloideo (o amigdala) è una struttura cerebrale pari, composta da sostanza grigia, di forma ovoidale e localizzata nella parte profonda della regione rostromediale del lobo temporale di ciascun emisfero cerebrale. L’amigdala è costituita da 14 nuclei, diversificati sulla base delle loro caratteristiche citoarchitettoniche, immunoistochimiche e di connessione. Tale struttura è molto importante nella regolazione del comportamento emotivo, intervenendo nella genesi di paura, ansia, aggressività e comportamento sessuale. L’amigdala, inoltre, interviene anche nella memoria implicita e, tramite le connessioni con la formazione ippocampale, nell’acquisizione e consolidamento della memoria esplicita. I Cetacei mostrano un forte sviluppo cerebrale, ma i dati in letteratura riferiti al complesso amigdaloideo ed alle sue caratteristiche in questo ordine sono esigui e le ricerche in questo campo sono solo agli inizi. Il presente studio ha valutato topografia, estensione, citoarchitettura ed espressione della sostanza P (SP) nel tursiope (Tursiops truncatus). I neuroni immunoreattivi per la sostanza P sono stati osservati in tutti i nuclei profondi dell’amigdala di tursiope. Gli aspetti morfologici dei neuroni immunorettivi per la SP presenti nei nuclei amigdaloidei profondi di tursiope sono paragonabili a quelli dei neuroni immunoreattivi per la calbindina-D28k evidenziati nei medesimi nuclei da precedenti lavori condotti su Roditori e Primati. Tale aspetto, insieme al fatto che i neuroni SP-immunoreattivi nel ratto possono esprimere anche calbindina-D28k, somatostatina e NPY, indica come i neuroni SP immunoreattivi possano esercitare un controllo inibitorio agendo sia sull'albero dendritico (dendriti prossimali e distali) che sul soma dei neuroni piramidali. La bassa densità di neuroni contenenti SP presenti nei nuclei profondi di tursiope è in accordo con il ridottissimo numero di neuroni SP-immunoreattivi presenti negli stessi nuclei di Uomo e di ratto.
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Moronato, Maria Luisa. « Interazione tra Metapneumovirus aviare e Mycoplasma synoviae in broiler inoculati sperimentalmente e studio del comportamento di un vaccino per Mycoplasma synoviae in polli riproduttori pesanti ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3422680.

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Résumé :
Section B: Mycoplasma synoviae (MS) is a poultry pathogen related to severe economic losses in all the productive sectors. A live MS vaccine (MS-H) obtained by mutagenizing an Australian field strain has recently been introduced in Italy. The aim of the present study is to evaluate the vaccine behavior in a broiler breeder group vaccinated with MS-H and the efficacy of the available laboratory tests in properly identifying its presence. Several laboratory tests (serology, PCR, cultivation and genotyping techniques) were applied in breeders and their progeny (serology, biomolecular techniques) at different times during the trial. The vaccine showed a great diffusion in the population, proved by the wide serological response and the positivity in PCR,moreover at the end of the trial (55 weeks after vacination) the MS cultivation was successfully applied. No signs of vertical transmission were evidenced. The analysis of different genes was found to be necessary in order to clearly classify all the positive samples. The application of different serological and biomolecular methods could be useful to monitor vaccinated avian flocks, moreover the development specific discriminating tests (DIVA) should be encouraged, as well as genotyping techniques to study the MS population circulating in HDPPAs. Section A: Avian Metapneumovirus (aMPV) is a respiratory pathogen causing the Turkey Rhinotracheitis (TRT). It is associated to the Swollen Head Syndrome in broilers, but its role as primary respiratory pathogen in this species is nowadays not completely defined. Mycoplasma synoviae (MS) is a respiratory bacterial pathogen whose importance increased in the last few years. The greater relevance of aMPV and MS in the poultry sector and the lack of experimental studies regarding their co-infection in broilers led to this infection model. The experimental design was based on 4 experimental groups (A-aMPV, B-aMPV+MS, C-MS, D-negative control), field isolates were used for both the pathogens’ inocula which were performed through the oculo-nasal route. At scheduled times during the trial, which lasted 35 days, 5 animal/group were euthanized for further investigations (serology, gross pathology, biomolecular techniques) and during the whole period of time animals were monitored for clinical observations. Aim of the present study was: reproducing the aMPV and aMPV+MS infection in broilers, evaluating the diffusion of these pathogens in the host and the possibility of a synergistic interaction between them. First of all, there was evidence of respiratory disease in group A (aMPV), in which signs of SHS were expressed; moreover the way of introduction of MS (eye and nostril) resulted effective in reproducing the disease, confirming the possible application of this type of infection for experimental purposes. The clinical and laboratory investigations suggests the possible synergic interaction between aMPV and MS in the nasal turbinates (group B, aMPV+MS), suggesting the possible contribute of MS in developing SHS. On the other hand, the possible addictive/synergistic interaction was not detected in any other respiratory tissue. The present results evidence the possible role of aMPV in leading the way for MS to peripheral and non-typically target tissues. Further studies could be useful to better understand the nature of the interaction between the two pathogens in different tissues and to evaluate, basing on the economic impact and epidemiological context, the possible application of control measures.
Parte A: Il Metapneumovirus aviare (aMPV) è un patogeno di tipo respiratorio, agente causale della rinotracheite del tacchino (TRT). Nel pollo la sua presenza è stata correlata alla sindrome della testa gonfia (SHS), ma il suo ruolo come agente patogeno primario non è stato ancora del tutto chiarito in questa specie. Mycoplasma synoviae (MS) è un patogeno di tipo respiratorio la cui importanza è andata incontro ad un notevole incremento negli ultimi anni. L’aumentata rilevanza di aMPV e di MS nel settore avicolo e la scarsità di studi sperimentali riguardanti la coinfezione data da questi due agenti nel broiler hanno stimolato lo sviluppo del presente studio, che ha previsto l’utilizzo di 4 gruppi sperimentali (aMPV, MS, aMPV+MS, controllo negativo) e di ceppi di campo per entrambi gli agenti, che sono stati introdotti a tramite la via oculo-nasale. Per l’intera durata della prova sperimentale (35 giorni) gli animali sono stati monitorati per effettuare le valutazioni cliniche giornaliere e a determinate scadenze sono state eseguite ulteriori indagini laboratoristiche da 5 animali per gruppo (sierologia, anatomia patologica e analisi biomolecolari). Obiettivo del presente studio è stato valutare la riproducibilità dell’infezione da aMPV nel broiler, la diffusione di ambedue i patogeni nell’ospite (infezione singola o con entrambi gli agenti eziologici) ed infine se tra i due microrganismi può stabilirsi un’interazione di tipo sinergico in animali infettati sperimentalmente. Sulla base dei risultati presenti è stato evidenziato lo sviluppo di una forma respiratoria nel pollo in presenza di aMPV con lo sviluppo di SHS; inoltre, la via di inoculo scelta anche per MS si è dimostrata efficace nello sviluppo della forma patologica. L’analisi dei dati clinici e laboratoristici suggerisce la possibile presenza di un’interazione di tipo sinergico tra i due agenti a livello dei turbinati nasali. Infine, il presente studio ha messo in luce il possibile ruolo di aMPV come apripista nei confronti dell’infezione batterica secondaria e nella diffusione di MS verso distretti periferici o considerati non target. Ulteriori studi potrebbero essere utili per meglio comprendere la natura dell’interazione tra aMPV e MS nei differenti distretti e per valutare sulla base dell’impatto economico e del contetso epidemiologico, la possibile messa in atto di misure di controllo. Parte B: Mycoplasma synoviae (MS) è un patogeno respiratorio correlato a notevoli perdite economiche nei differenti settori avicoli. Recentemente è stato introdotto sul territorio nazionale un vaccino (MS-H) ottenuto per mutagenesi da un ceppo di campo australiano. Obiettivo del presente studio è valutare il comportamento del vaccino in gruppi di polli riproduttori vaccinati con MS-H e l’efficacia degli strumenti laboratoristici disponibili nella sua corretta identificazione. Diversi test di laboratorio, quali sierologia, PCR, isolamento colturale, tecniche di genotipizzazione, sono state applicate ai riproduttori e alla loro progenie per l’intera durata della prova. Il vaccino ha mostrato una vasta diffusione nella popolazione, dimostrata dalla risposta sierologica, dalla positività in PCR e dal reisolamento dell’agente al termine della prova (55 settimane dopo la vaccinazione). L’applicazione congiunta di diverse tecniche sierologiche e di natura biomolecolare può risultare utile nel monitoraggio di gruppi vaccinati, tuttavia lo sviluppo e la validazione di metodiche DIVA di tipo biomolecolare o sierologico, come studi di genotipizzazione delle popolazioni circolanti di MS, sono auspicabili per il monitoraggio dei gruppi avicoli.
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Andreatta, Francesca. « Proposta di traduzione commentata di due libri per l’infanzia - “La notte degli animali inventati” e “Lo squalo nella vasca da bagno” - dello scrittore portoghese David Machado ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
L’oggetto del presente elaborato è una proposta di traduzione in italiano dei libri per bambini “A noite dos animais inventados” e “O tubarão na banheira” dello scrittore portoghese David Machado, pubblicati da Editorial Presença, rispettivamente nel 2006 e nel 2009. Nei primi capitoli viene tracciato un breve excursus sulla letteratura per l’infanzia e sul Piano Nazionale di Lettura portoghese. Nei capitoli 4 e 5 sono presentati l’autore e le opere. A seguire vengono forniti una proposta di traduzione ed un commento in cui sono spiegati il processo e le scelte traduttive effettuate.
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Redaelli, V. « UTILIZZO DELLA TECNICA TERMOGRAFICA COME SISTEMA NON INVASIVO PER LO STUDIO DEL BENESSERE E DELLO STATO SANITARIO NELLE SPECIE ANIMALI DI INTERESSE ZOOTECNICO E DA AFFEZIONE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150116.

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Résumé :
Using infrared thermography as a innovative and non-invasive system for the study of well-being and health status in farm animals and pet. The particular interest existing about the development in livestock of a system for measuring temperatures at a distance, is witnessed by several articles in international journals, both on laboratory animals, both on rabbit, sheep and horses (Goodwin 1998 ). In fact stress could induce physiological and behavioral changes, as well as vascular changes in different parts of the body that are reflected in changes in body and skin temperatures. In previous studies, physiological reactions in response to acute stress stimuli were found on tail of rats and in ear of rabbit: there was a decrease in temperature at the level of the tail and paws; on the contrary, the temperature of the eye, head and back is increased. The main problems in measurement of temperatures with current methods, are associated with the difficulty of recording the data without causing additional stress due to the handling of animals by man. The thermographic technique can remotely monitor the temperature distribution of a body and its variations, without interacting with it. In fact, thermography is a telemetric technique, non-invasive, able to determine from a distance the temperature of any surface with high spatial resolution (1 cm to 7 meters) and high thermal sensitivity (0 , 08 ° C), taking advantage of that all objects emit infrared radiation in proportion to its temperature. At now thermography has been applied in the animal field just to assess stress response in some research on rabbits, it is currently used for diagnosis of inflammation in the limbs of horses and seems to be of fundamental importance for the early diagnosis of mastitis. The purpose of this thesis research was the development of a system to check temperature of pet and livestock at distance using the thermographic technique, in order to verify the possibility of obtaining an objective assessment of any conditions of stress and / or discomfort. In the “Centro di Allevamento e Addestramento della Guardia di Finanza, temperatures of 20 dogs were taken at a distance, while behavioral tests were carried out by a team independent from the thermographic technician and according to their defined sequences. We obtained thermographic videos that, in addition to the behavior of the subjects, provides information on the variation in skin temperature during test, in the same dog, and between different subjects. The most suitable areas to detect the temperature changing were defined as the area around the eyes and the inner of ears. These videos are the beginning of the database for the canine species and represent the material of two theses currently in progress at the Department of Animal Sciences - Milan. The availability baseline data on various species is a key to refer to in order to successfully apply this non-invasive technique to assess animal’s well being. No interaction is needed between the operator and thermographic animals, thus confirm the non-invasiveness of the developed system. For the analysis of thermal images obtained, it is still developing, in collaboration with the Physics Department of Milan, a software that can automatically extract the array of temperatures of interested areas identified. Regarding the syndrome of poor performance in sport horses, 9 thermography videos were made during exercise on high-speed treadmill, which made possible to record the heating of the different muscle areas of the body and to verify the proper vascularization of tissue, in addition to identifying abnormal responses caused by diseases and stress. Such studies have been conducted at the Hospital for Large Animals of Lodi and allow to test and enhance the training of sport horses. As far as dairy cows, the thermographic technique is proved particularly useful in the early detection of podalic diseases, allowing early intervention and improving animal welfare; different experimental sessions were conducted at the farm Angelo Menozzi Landriano, in collaboration with DIPAV of University of Milan. Values of sensitivity of 86% and specificity of 63% were obtained using the clinical evaluation as a reference. In collaboration with the Department of Agro-Food Protection and Enhancement of Bologna, 2 long transports of pigs were carried out in north-central Italy to determine whether thermography can be used in the assessment of environmental stress on pigs in the truck during transportations. Thermographic skin temperature measurements were performed for the first time during a transport by a camera placed inside the vehicle. The contemporary environmental conditions checking allowed the determination of a relationship between these two quantities in accordance with the present literature about. About swine, some experimental tests were performed to evaluate the best conditions for breeding and reproduction in collaboration with the Scottish Agricultural College, Edinburgh. Studying on thermoregulation phenomena of nude mice, some experiments were carried out in collaboration with Siena Biotech. Thermography has allowed the identification of an "hot" area in the dorsal area of animals, which coincides with so called “brown fat tissue” and is involved for rodents in thermogenesis. The measurements taken at different days have proved consistent and repeatable, it was possible to define the thermal behavior of brown tissue even under conditions of hypothermia and hyperthermia. Finally, for a better and more automated analysis of thermal images obtained, it is still developing a software specifically for the treatment of the thermal images of moving subjects, in collaboration with Department of Physics - University of Milan.
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Tessaro, I. « LA BOVINA DA LATTE COME MODELLO PER LO STUDIO DEL PRECOCE INVECCHIAMENTO OVARICO : ASPETTI MORFOLOGICI E MOLECOLARI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150039.

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Résumé :
Several studies in women indicate that precocious ovarian aging is a disorder characterized by an accelerated decline of reproductive potential. We demonstrated that ovaries recovered from 4-8 years old dairy cows with a low antral follicle count generate oocytes with low developmental competence, high aneuploidy rate after maturation, a reduced amount of active mitochondria and a lower glutathione synthesis capability. Interestingly, these ovaries have a reduced volume, show a low proportion of healthy primordial follicles and an increased stromal tissue. Moreover this is accompanied by reduced perifollicular vessels and endothelial nitric oxide (NO) synthase concentration. Interestingly, the administration of NO donor molecules partially reverse the defective oocyte developmental capability in vitro. Finally, follicular fluids recovered from these ovaries have a high progesterone concentration, low estrogen/progesterone ratio and low Anti-Mullerian hormone concentration, which accounts for a low follicle reserve. Altogether, morphological changes, ovarian and endocrine functions consistently indicate a condition of precocious ovarian failure in young adult dairy cows and validate the use of this population as an animal model to study the accelerated decline of fertility in women.
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Beltrani, Claudia. « Studio ed analisi di tecniche di opinion mining per contesti di promozione turistica su piattaforme di social media ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8382/.

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Résumé :
Negli ultimi anni Internet ha cambiato le modalità di creazione e distribuzione delle informazioni turistiche. Un ruolo fondamentale viene ricoperto dalle piattaforme di social media, tecnologie che permettono ai consumatori di condividere le proprie esperienze ed opinioni. Diventa necessario, quindi, comprendere i cambiamenti in queste tecnologie e nel comportamento dei viaggiatori per poter applicare strategie di marketing di successo. In questo studio, utilizzando Opinion Finder, un software spesso impiegato nel campo dell'opinion mining, si esamineranno da un punto di vista qualitativo i post e commenti estratti da alcuni profili degli enti di promozione turistica nazionale in Europa, dividendo l'analisi per fattori che possono influenzare il sentimento degli utenti. Attraverso i risultati ottenuti, si può dimostrare che l'analisi delle opinioni e del sentimento si presenta come un ottimo strumento per evidenziare possibili fenomeni utili per la pianificazione di strategie di marketing per gli enti. Studi futuri potrebbero migliorare la valutazione di questi dati attraverso la creazione di un corpus di apprendimento per il software che contenga testi relativi al mondo del turismo e permettendo ad Opinion Finder di incrementare la validità della classificazione del sentimento, contestualizzando le espressioni in maniera corretta.
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DI, CARO GIANFRANCO. « Zebrafish (Danio rerio) : una valida piattaforma per lo studio della tossicità dei nanomateriali ingegnerizzati ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11570/3131373.

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Résumé :
Nell’ultima decade i nanomateriali ingegnerizzati (NMs) hanno sollevato una particolare curiosità ed un elevato interesse in virtù delle loro proprietà e dei pleiotropici risvolti tecnologici. Tuttavia, se da un lato le nanotecnologie avanzano a passi da gigante, dall’altra parte le sparute conoscenze in merito alle possibili interazioni delle nanostrutture con i diversi sistemi biologici e gli ecosistemi non consentono ad oggi di stilare un’appropriata e particolareggiata valutazione dei rischi ambientali e connessi alla salute umana. Tra i differenti nanomateriali ad oggi largamente utilizzati ritroviamo sicuramente le nanoparticelle d’argento, presenti in moltissimi prodotti di consumo per la medicina e la farmacologia, in virtù delle loro attività antimicrobica ed impiegate anche in altri ambiti come l’elettronica e l’ingegneria energetica per via delle loro proprietà fisico-chimiche. Sfortunatamente il loro utilizzo sta oggi suscitando una notevole preoccupazione in relazione alle interazioni con i sistemi biologici, soprattutto per la notevole attività ossidativa responsabile di manifestazioni citotossiche e genotossiche. Nella presente tesi abbiamo dunque valutato la tossicità di nanoparticelle d’argento su un modello animale acquatico (Danio rerio). Gli zebrafish sono stati esposti per 30 giorni a 3 diverse concentrazioni di nanoparticelle d’argento mediante un modello di esposizione semistatica e sono state valutate le alterazione fisiologiche di intestino, fegato e branchie. I risultati ottenuti mostravano diversi pattern lesivi a carico degli zebrafish esposti a diverse concentrazioni. Nello specifico si osservavano teleangectasia branchiale, edema sub-epiteliale, iperplasia dell’epitelio branchiale e conseguente fusione delle lamelle secondarie, estesa necrosi dell’epitelio di rivestimento dell’intestino nei gruppi esposti ad una concentrazione di AgNps pari a 8 μg/L e 40 μg/L, mentre elevati livelli di MT1 venivano rilevati a livello di fegato e branchie nei soggetti trattati rispetto al gruppo controllo. Tali risultati correlati all’analisi ICP-MS permettono di affermare in via del tutto preliminare che la tossicità delle nanoparticelle d’argento potrebbe essere legata alla dimensione ed al loro stato di aggregazione più che alle concentrazioni di esposizione.
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BELLANTE, SIMONA. « Strategia analitica per la caratterizzazione del profilo vitaminico liposolubile e carotenoideo del latte di differenti specie animali mediante ifenazione HPLC-DAD-TANDEM MS ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/917135.

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Résumé :
Vitamin determination is a complex and challenging task, especially when aimed at the analysis of biological and food samples. Milk is a unique matrix, being at the same time biological fluid and food with the chemical characteristics of three phases: emulsion, suspension and colloidal solution. Furthermore, it is an almost complete food and an excellent source of vitamins, in particular vitamins A, B1, B2, B5 and B12. The water-soluble vitamins occur in the serum, while the fat-soluble vitamins and carotenoids are associated to the lipid fraction. Bovine milk has been one of the most investigated food matrices, but also milk from other animal species deserve to be investigated since it is essential for human diet in several parts of the world. As a matter of fact, India and Pakistan are the main producers of buffalo milk, the second most produced in the world after bovine milk. Europe, China and some zones of Africa are excellent producers of sheep milk, while goat milk is produced in some parts of Asia and in the countries of the Mediterranean area. Donkey milk has a niche market, but it is considered a valuable alternative for people who are allergic to cow milk. In the scientific literature, a large number of papers have focused on the macronutrient composition of bovine milk, while its vitamin and caroteinoid profile still have to be completed. On the other hand, this information is almost completely lacking for buffalo, sheep, goat and donkey milk. Official procedures are based on liquid chromatography with UV-visible or fluorescence detection for the individual determination of vitamins A, E, D and K. The scientific literature describes various methods for multivitamin determination [1-8], but most of them are addressed to the analysis of fortified foods. Only two are aimed at the determination of endogenous forms in breast milk [6,7] and in vegetable foods [8]. This lack of literature is likely due to the several problems coming up during the development of a multivitamin method for the determination of endogenous forms [9]. A first problem concerns the commercial unavailability of authentic standards of some vitamin forms, carotenoids and their geometrical isomers. The subtle structural difference between homologues belonging to the same group hampers their chromatographic separation, whereas the chemical heterogeneity among vitamin groups makes difficult to find common conditions of extraction and detection. However, the development of a simultaneous extraction procedure is the most critical point. In the case of fatty foods such as milk, the high lipid content compromises the extraction efficiency. In the literature, hot saponification is the most adopted solution to free vitamins and carotenoids from saponifiable fraction; nevertheless, this reaction, typically performed at 70-80°C for 30 minutes, is responsible for the rapid decomposition of vitamers K, a severe loss of xanthophylls, the thermal isomerization of all-trans--carotene and vitamin D. Thence, this work was aimed at developing a method, based on the hyphenation HPLC-DAD-tandem MS, to rapidly and completely characterize fat-soluble micronutrients in milk of different species of herbivores (cow, buffalo, sheep, goat, donkey). Overnight cold saponification was optimized as simultaneous extraction procedure. Bovine milk, more easily available, was used to develop the method, which was then optimized for the other types of milk. We have chosen to analyze raw milk, produced by pasture-fed animals, so to avoid the occurrence of vitamins due to the intake of fortified feedstuffs or losses due to the processing. The analyte, were separated by non-aqueous reversed-phase (NARP) chromatography: carotenoids on a C30 column, while the fat-soluble vitamins on a tandem system of C18 columns. The atmospheric pressure chemical ionization (APCI) in positive ion mode was the most suitable technique for the mass-spectrometric detection of -tocopherol, -tocopherol, -tocopherol, ergocalciferol, cholecalciferol, phylloquinone, menaquinone-4, all-trans-retinol, all-trans-lutein, all-trans-zeaxanthin, all-trans--cryptoxanthin, all-trans--carotene. In addition to the 12 target analytes, the combined DAD-MS detection system allowed the screening of other carotenoids, whose standards are not available on the markets, basing their identification on the expected retention time, the absorbance spectra, acquired between 200 and 700 nm, and the mass-spectrometric data. For each target analyte, the LC-tandem MS method was validated in terms of both quality (identification, selectivity) and quantitative parameters (recoveries, precision, limits of detection and quantitation, sensitivity, linear dynamic range). Regarding the two selected transitions for each analyte, the most intense one was used to perform quantitative analysis, whereas the least intense one for identification purposes. The presence of each compound in matrix was confirmed by matching its retention time and relative abundance of the two SRM transitions with the values of the corresponding standard in solvent. The recoveries, assessed on 6 replicates, were above 80% for all analytes, with the exception of vitamers K (54%-67%). The relative standard deviations (RSD) associated to recoveries were representative of the intra-day precision, whereas the inter-day precision was estimated as the RSD of 12 replicates performed within 2 weeks. The quantitative analysis was carried out using the standard additions method. The linear dynamic range was investigated up to 200 ng injected for all analytes, while for -retinol and γ-tocopherol up to 2000 ng injected. A linear correlation coefficient greater than 0.99 was achieved for all the analytes in the different types of milk. After the LC-MS method validation, the whole analytical approach, based on the HPLC-DAD-tandem MS hyphenation, was applied for the characterization of cow, buffalo, goat, sheep and donkey milk. The survey aimed to trace a species-dependent profile, without taking into account the dependence on parameters such as season, stage of lactation and intra- and inter-individual variability. It is known that milk is a good source of vitamin A and E, but the tested milk samples were particularly rich in these vitamins, probably because obtained from pasture-fed animals and analyzed immediately after sampling; on the other hand the milk of donkey was poor of these micronutrients, probably because of its low fat content. As regards vitamin E, α-tocopherol was the most abundant vitamin form (more than vitamin A) found in all kinds of milk analyzed in this work, with the exception of the buffalo one. γ-Tocopherol occurred in lower amount, whereas the δ-homologue was absent in bovine, buffalo, and donkey milk. The vitamers D were detected in buffalo milk, and, in trace amounts, in goat and donkey milk. Although the literature reports for bovine milk the presence of phylloquinone and menaquinones, from MK-4 to MK-9 [10,11], the high selectivity of the developed method allowed excluding the occurrence of MK-7 in the analyzed milk samples; for this confirmation, the standard of MK-7 was obtained in our laboratory, purifying a dietary supplement purchased in a drugstore on a semi-preparative column. Among all kinds of milk, cow milk was that had the lowest content of vitamin A but a significant amount of β-carotene and a variety of carotenoids lacking in the other types of milk, with the exception of lutein and zeaxanthin. Missing the authentic standards, the screening of carotenoids in cow milk was achieved by combining LC-DAD-MS data. In formulating a hypothesis to identify a pigment, the UV-Vis spectrum is fundamental; indeed, most of carotenoids show a characteristic three-peak spectrum: the identification is based on the position of the maxima and on the fine structure. For the carotenoids selected in this study, the wavelength of the central peak (MAX) was calculated applying Fieser-Kuhn rules. A cis isomer was identified comparing its spectrum to that of the corresponding all-trans isomer and evaluating: i) the extent of the ipsocromic shift of the λMAX; ii) the hypochromic effect and the reduction of the fine structure of the entire spectrum; iii) the appearance of a "cis"-peak in the near-UV region (330-350 nm), iv) the Qratio, i.e. the ratio of the intensity of the cis band to the central band. In this way, on the LC-DAD-MS/MS chromatograms of the bovine milk samples, were identified: zeinoxanthin, all-trans--cryptoxanthin, a cis-isomer of -cryptoxanthin, 3-hydroxy-β-zeacarotene and β-zeacarotene. It was also detected a group of structural and geometric isomers of all-trans--carotene: a cis-isomer of -carotene, 13-cis--carotene, all-trans--carotene and -carotene. In all the analyzed samples, it was also found a compound with an absorption maximum at 422-424 nm, characteristic of the Soret band; it was probably ascribable to a degradation product of chlorophyll a, generated in rumen of animals. On the other hand, it was not possible to identify two unknown compounds because of the low signal intensity of both detectors. In the case of cow milk, besides raw milk, other categories were analyzed: fresh pasteurized whole milk, biological fresh pasteurized whole milk, high quality fresh whole milk, semi-skimmed fresh milk, UHT, whole yogurt. High levels of vitamins and carotenoids were found in the biological commercial milk while, unexpectedly, low levels occurred in the high quality milk samples. The low concentrations found in the semi-skimmed milk are due to the skimming process which eliminates not only fat but also part of vitamins and carotenoids. Yogurt showed the same micronutrient levels of fresh pasteurized milk. UHT milk was particularly abundant in 13-cis--carotene, probably produced during the high temperature sterilization because of the thermal isomerization of the all-trans isomer. After this exhaustive characterization, another significant part of this thesis work was further addressed to define the detailed composition of vitamin A vitamers of the same varieties of milk, with the only exception of donkey milk. It has known that the compounds with vitamin A activity are present in milk mainly as retinoids [12]. Among retinoids, the most abundant forms are esters of retinol with saturated and unsaturated fatty acids, while only a small fraction is constituted by free retinol. This information has been provided from a single work, based on HPLC-UV and published in 1989 [13]; in that paper the identification of the various forms was exclusively based on the chromatographic retention time, which is a parameter necessary but not sufficient to ensure a certain analyte identification in a complex matrix such as milk. In the present study, cold saponification allowed us to determine the total content of vitamin A as retinol. In order to define the detailed distribution of 17 vitamers A (retinol, retinoic acid, retinal and esters: retinyl caprylate, caprate, palmitoleate, laurate, myristate, pentadecanoate, arachidonate, palmitate, eptadecanoate, linoleate, oleate, stearate, linolenate, eicosanoate) in milk, direct extraction with solvent and a tandem system of reversed phase columns (C18/C18 and C18/C30) coupled to a tandem mass spectrometer were used. Taking into consideration that deuterated structural analogues of these retinoids are not available on the markets, the internal standards were chosen on the basis of what has been reported in literature and results obtained by preliminary tests; accordingly, retinyl propionate was selected as internal standard for the quantitative analysis of retinyl esters with medium-chain fatty acids (8-12 carbon atoms), while retinyl arachidonate for esters with longer chain fatty acids. For all analytes, the recoveries, evaluated from the average of six replicates, were  68%; analytical limits were similar for all four analyzed types of milk, indicating the presence of a similar matrix effect for the different extracts. The linear correlation coefficients of the calibration curves, valued by applying the standard-addition method, were between 0.9941 and 0.9999. The validated method was then applied to the analysis of samples of cow, goat, sheep and buffalo milk. In the survey, both qualitative and quantitative differences concerning the composition of retinyl esters were observed in the milk samples from the different animal species. From a qualitative point of view, the results showed the presence of: - 6 retinoids common to the four types of milk: retinol, retinyl linolenate, retinyl oleate, retinyl palmitate, retinyl stearate and retinyl eptadecanoate; - 1 retinoid common to sheep and goat milk, retinyl eicosanoate; - 1 retinoid common to cow and buffalo milk, retinyl linoleate; - 1 retinoid characteristic of goat milk, retinyl caprate; - 1 retinoid characteristic of cow milk, retinyl myristate. From a quantitative point of view, buffalo milk differed from the others for the highest concentration of free retinol and retinyl linolenate; this latter form was about seven times higher than bovine milk. Furthermore, buffalo milk showed the highest content of retinyl palmitate, even if a considerable concentration was also found in sheep milk. Milk of small ruminants was characterized by a content of retinyl eptadecanoate from 4 to 6 times higher than cow and buffalo milk. In this work, the distribution of retinyl caprate, laurate, pentadecanoate, palmitoleate and myristate in bovine milk resulted different from that presented in the only pre-existing work [13]. In particular, the authors found retinyl caprate in cow milk but not in goat milk; this result is anomalous since capric acid is particularly abundant in goat milk. In addition, retinyl palmitate followed by retinyl oleate were always found to be the most abundant vitamers A, while our results agree with these observations only partially. In conclusion, the interest in this work is motivated by several reasons: firstly, a LC-DAD-MS based approach was proposed for a complete characterization of fat-soluble micronutrients in milk, providing a more certain identification than methods reported in the literature. Secondly, detailed data on the composition of fat-soluble micronutrients were achieved for five kinds of milk, filling the information gap of literature. Eventually, it could provide a tool to detect adulteration: - this work has definitively established that β-carotene (and other provitamin A carotenoids) occurs only in cow milk; so, traces of β-carotene in buffalo mozzarella could indicate use of bovine milk during its production. - another finding of this work is the very high concentration of retinyl linolenate in buffalo milk and retinyl eicosanoate in sheep milk; these esters could be simple biomarkers to detect other kinds of adulteration. (1) Salo-Väänänen, P.; Ollilainen, V.; Mattila, P.; Lehikoinen, K.; Salmela-Mölsä, E.; Piironen, V. Simultaneous HPLC analysis of fat-soluble vitamins in selected animal products after small-scale extraction. Food Chem., 2000, 71, 535-543. (2) Herrero-Barbudo, M. C.; Granado-Lorencio, F.; Blanco-Navarro, I.; Olmedilla-Alonso, B. Retinol, α- and γ-tocopherol and carotenoids in natural and vitamin A and E fortified dairy products commercialized in Spain. Int. Dairy J. 2005, 15, 521-526. (3) Gomis, D. B.; Fernández, M. P.; Gutièrrez Alvarez, M. D. Simultaneous determination of fat-soluble vitamins and provitamins in milk by microcolumn liquid chromatography. J. Chromatogr. A, 2000, 891, 109-114. (4) Blanco, D.; Fernandez, M. P.; Gutierrez, M. D. Simultaneous determination of fat-soluble vitamins and provitamins in dairy products by liquid chromatography with a narrow-bore column. Analyst, 2000, 125, 427-431. (5) Chauveau-Duriot, B.; Doreau, M.; Noziere, P.; Grailet, B. Simultaneous quantification of carotenoids, retinol, and tocopherols in forages, bovine plasma, and milk: validation of a novel UPLC method. Anal. Bioanal. Chem. 2010, 397, 777-790. (6) Heudi, O.; Trisconi, M. J.; Blake, C. J. Simultaneous quantification of Vitamins A, D3 and E in fortified infant formulae by liquid chromatography–mass spectrometry. J. Chromatogr. A, 2004, 1022, 115-123. (7) Kamao, M.; Tsugawa, N.; Suhara, Y.; Wada, A.; Mori, T.; Murata, K.; Nishino, R.; Ukita, T.; Uenishi, K.; Tanaka, K.; Okano, T. Quantification of fat-soluble vitamins in human breast milk by liquid chromatography-tandem mass spectrometry. J. Chromatogr. B, 2007, 859, 192-200. (8) Gentili, A.; Caretti, F. Evaluation of a method based on liquid chromatography–diode array detector–tandem mass spectrometry for a rapid and comprehensive characterization of the fat-soluble vitamin and carotenoid profile of selected plant foods. J. Chromatogr. A, 2011, 1218, 684-697. (9) Gentili A.; Caretti F., Multimethod for water-soluble vitamins in foods by using LC-MS In Fortified Foods with Vitamins– Analytical Concepts to Assure Better and Safer Products. Editor M. Rychlik, publisher ‘Wiley –VCH VerlagGmbH & Co. KGaA’, 2001. Print ISBN: 9783527330782. Online ISBN: 9783527634156. DOI: 10.1002/9783527634156. (10) Indyk, H. E.; Wollard, D. C. Vitamin K in milk and infant formulas: determination and distribution of phylloquinone and menaquinone-4. Analyst, 1997, 122, 465-469. (11) Koivu-Tikkanen, T. J.; Ollilainen, V.; Piironen, V. I. Determination of phylloquinone and menaquinones in animal products with fluorescence detection after postcolumn reduction with metallic zinc. J. Agric. Food Chem. 2000, 48, 6325-6331. (12) Gentili A., The Chemistry of Vitamin A (Chapter 5) In Food and Nutritional Components in Focus No. 1, Vitamin A and Carotenoids: Chemistry, Analysis, Function and Effects. Edited by Victor R Preedy, RCS Publishing, 2012, 73-89. ISBN: 978-1-84973-550-6. DOI:10.1039/9781849735506-00073. (13) Wollard, D. C.; Indyk, H. The distribution of retinyl esters in milks and milk products. J. Micronutr. Anal. 1989, 5, 35-52.
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Silva, Estefano da Rocha Oliveira da. « Delinquency and default in the USA student debt as fractional response to unemployment and average debt per borrower ». Master's thesis, 2018. http://hdl.handle.net/10400.6/9792.

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Résumé :
Student debt and default has been a hot topic of research in the last decades, being majority of these studies done in the USA. In this paper we study the response of the proportion of student borrowers with ninety or more days of delinquency or in default to variables such as unemployment and the average debt per borrower, in the United States, using a panel data of 50 states, from 2004 to 2012. The proportion of borrowers with delinquency or default are modeled as fractional responses to unemployment, average debt per borrower, consumer sentiment and financial stress. Therefore, a fractional probit is used as econometric model, which specifies conditional means of state and year unobserved effects, as linear functions of the covariates. The specification tests indicate normality, absence of autocorrelation and homoscedasticity, and supports that no relevant variable was omitted. Unemployment, and the average debt per borrower are statistically significant and contributes to increase the delinquency or default in the USA.
A dívida dos estudantes e o seu default têm sido um tema popular de estudo nas últimas décadas, sendo a maioria destes estudos feitos nos EUA. Nesta investigação, estudamos a resposta da proporção de estudantes que pediram empréstimos com créditos malparados a mais de noventa dias ou em default para variáveis como desemprego e a dívida média por estudante que contraiu empréstimo, nos Estados Unidos, usando dados em painel de 50 estados, entre 2004 e 2012. Esta proporção de estudantes com créditos malparados ou em default está modelado como respostas fracionarias para o desemprego, dívida média por estudante que contraiu empréstimo, sentimento do consumidor e stress financeiro. Por isso, o probit fracionário é usado como modelo econométrico, que especifica meios condicionais de efeitos não observados do estado e do ano, como funções lineares das covariáveis. Os testes de especificação indicam normalidade, ausência de autocorrelação e homocedasticidade, e nenhuma variável relevante é omitida. Desemprego e dívida média por estudante são estatisticamente significativas e contribuem para o aumento de crédito malparado ou o default.
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