Littérature scientifique sur le sujet « Senso di luogo »
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Articles de revues sur le sujet "Senso di luogo"
Poma, Andrea. « Commento a Colpa e sensi di colpa di Martin Buber ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (octobre 2010) : 79–87. http://dx.doi.org/10.3280/gest2010-001005.
Texte intégralVilanova Becker, Patricia. « <p>LA <em>CITTÀ DELLE DAME </em>DI CHRISTINE DE PIZAN COME COSTRUZIONE DELLA MEMORIA COLLETTIVA DELLE DONNE</p> ; ». RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 10 (20 décembre 2022) : 126–45. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v10i1.8589.
Texte intégralLeghissa, Giovanni. « Bellezza e tristezza, l'organizzazione nell'etŕ del neoliberalismo compiuto ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 16 (septembre 2011) : 133–43. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016010.
Texte intégralBona, Marzia, Andrea Carlà, Heidi Flarer, Marie Lehner, Astrid Mattes-Zippenfenig et Ursula Reeger. « Gli effetti del volontariato sul senso di appartenenza di giovani immigrati : una prospettiva europea ». MONDI MIGRANTI, no 1 (mars 2022) : 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001002.
Texte intégralSirolli, Arianna, et Alessandro Sirolli. « Effetti psicologici e sociologici della gestione post-sisma L'Aquila ». GRUPPI, no 3 (octobre 2011) : 77–83. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003008.
Texte intégralBianchini, Barbara. « La teoria del campo analitico e la psicoterapia psicoanalitica con la coppia ». INTERAZIONI, no 2 (novembre 2021) : 102–19. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-002007.
Texte intégralEllin, Nan. « Supporto vitale : Nacirema redux ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 40 (avril 2011) : 28–41. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-001003.
Texte intégralSambor, Paweł. « I dilemmi di Giuseppe di Nazareth ». Forum Teologiczne 23 (25 novembre 2022) : 17–26. http://dx.doi.org/10.31648/ft.8024.
Texte intégralBocchino, Anna, Ramírez Manuel García et Eugenia M. Mosquera. « Integrazione acculturativa e psicologia della liberazione : un modello per la salute e il benessere degli immigrati ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (mai 2011) : 15–23. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001003.
Texte intégralFilipovic, Aleksandra. « L’ipotesi sulla progettazione dello spazio della chiesa Djurdjevi Stupovi ». Starinar, no 59 (2009) : 221–36. http://dx.doi.org/10.2298/sta0959221f.
Texte intégralThèses sur le sujet "Senso di luogo"
Costa, Francesco <1992>. « Pirati di citta'. Identita', azione e senso del luogo in un fenomeno di militantismo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9721.
Texte intégralMarcolongo, Michele <1968>. « Montagna di mezzo e marginalità : tra neoruralismo e recupero del senso del luogo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7511.
Texte intégralDe, Nardi Alessia. « Il paesaggio nella costruzione dell'identità e del senso di appartenenza al luogo : indagini e confronti tra adolescenti italiani e di origine straniera ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422374.
Texte intégralLa Convenzione Europea del Paesaggio (2000) attribuisce ad ogni paesaggio un valore di riferimento identitario per la popolazione che ad esso si rapporta. Alla luce di questo assunto, il presente lavoro si propone di approfondire la natura del legame tra popolazione e paesaggio, al fine di comprendere se e in quali termini questo possa costituire un riferimento per l’identità di coloro che abitano in un certo luogo. L’indagine si è rivolta alla popolazione immigrata e si è svolta in “zone della vita quotidiana”, i cui paesaggi non presentano particolari elementi di pregio naturale e/o culturale dal valore riconosciuto. Essa ha coinvolto, in particolare, i ragazzi di età compresa tra i 13 e i 14 anni – che costituiscono la cosiddetta “seconda generazione” – le cui opinioni e percezioni sono state messe a confronto con quelle dei coetanei autoctoni. La scelta di concentrare l’attenzione sulla fascia d’età adolescenziale è stata dettata dalla consapevolezza che il processo di costruzione identitaria giunge ad un punto cruciale proprio in questo periodo della vita. Per questo risulta ancora più significativo esplorare come il paesaggio contribuisca al consolidamento dell’identità e alla creazione del senso di appartenenza al luogo. Inoltre, coinvolgere sia giovani di origine immigrata che autoctoni permette di mettere ancor meglio in evidenza come il paesaggio partecipi a tali dinamiche e se esso sia effettivamente un riferimento identitario: da una parte per i ragazzi italiani, che dovrebbero avere con esso familiarità; dall’altra per i giovani stranieri, che in molti casi hanno vissuto l’esperienza dell’emigrazione e hanno lasciato, insieme al paese d’origine, i loro riferimenti, territoriali e non solo. In questo contesto, la ricerca si pone i seguenti interrogativi: - quale è la natura del rapporto tra i giovani italiani e il loro luogo di vita? Essi nutrono verso tale luogo un senso di appartenenza? - Quale rapporto hanno i giovani di origine straniera con il loro attuale luogo di vita? Provano verso di esso un senso di appartenenza? E verso il paese d’origine? - Quale ruolo riveste il paesaggio nel processo di costruzione dell’identità degli adolescenti e nella creazione dei legami territoriali e del senso di appartenenza al luogo? Un altro obiettivo del lavoro è poi quello di indagare l’“idea” di paesaggio dei ragazzi: si è cercato cioè di chiarire cosa essi intendano utilizzando questo termine e quali idee vi associno. Per individuare alcune possibili risposte a queste domande, si è svolta attività di approfondimento bibliografico soprattutto nell’ambito della psicologia ambientale e in diversi settori delle discipline geografiche, dalla geografia culturale alla geografia della percezione e a quella umanistica. Inoltre, è stato condotto un lavoro di ricerca sul campo nelle scuole secondarie di primo grado di quattro località venete in provincia di Treviso (Montebelluna, Crespano del Grappa, Conegliano e Onè di Fonte), che si è svolto secondo un approccio di tipo qualitativo (interviste semistrutturate, disegni, questionari). Dai materiali raccolti risulta che nella maggior parte dei casi i ragazzi, sia italiani che stranieri, non provano verso il proprio luogo di vita un forte senso di appartenenza, mentre il loro sguardo al paesaggio circostante tende ad essere distratto e disinteressato. Molti di loro manifestano verso tale luogo quello che abbiamo chiamato un senso di radicamento, essendo affezionati ad esso soprattutto per il fatto di esserci nati o di avervi passato la maggior parte della vita. Altri intrattengono con esso un rapporto che abbiamo definito “funzionale”, apprezzandolo soprattutto in base alla quantità e qualità dei servizi e dei negozi che offre. La maggior parte dei ragazzi, essendo abituata ad abitare nel luogo, ritiene di conoscerlo a sufficienza e perciò tende a darlo per scontato. Tuttavia, si è riscontrato anche che il legame con il luogo di vita ha natura prevalentemente inconsapevole e la sua forza non emerge fino a quando non si porti l’attenzione su di esso, stimolando la riflessione dei giovani. Così, soprattutto grazie all’uso dell’intervista, è stato possibile mettere in evidenza che il senso di appartenenza al luogo è un sentimento complesso, determinato in prevalenza da fattori sociali e sostanzialmente indipendente dalla qualità estetica del paesaggio circostante. I materiali raccolti indicano, infatti, come esso possa affermarsi anche quando vi sia un atteggiamento indifferente, o addirittura critico, nei confronti del paesaggio circostante; d’altra parte, si è osservato che averne una percezione positiva non è condizione sufficiente perché si generi senso di appartenenza al luogo. Esso si costruisce infatti soprattutto sui significati simbolici e affettivi attribuiti al paesaggio: un ruolo importante in questo senso è rivestito dai ricordi e dalle esperienze che i ragazzi associano ad esso o ai suoi elementi e che ne fanno un riferimento identitario significativo, a prescindere dalla sua qualità estetica. Anche il tempo si conferma un importante fattore per la costruzione del senso di appartenenza: esso, tuttavia, creando crescente familiarità con il luogo, produce anche la tendenza a darlo per scontato, spingendo a non dedicargli attenzione, né ad osservarne il paesaggio con interesse o curiosità. È necessario inoltre considerare che i giovani stranieri sono prima di tutto adolescenti, con le stesse esigenze e gli stessi bisogni dei coetanei autoctoni: in molti casi, dunque, il loro rapporto con il luogo di vita va letto secondo una prospettiva che tenga conto della loro età più che della loro origine etnica o provenienza culturale. Le questioni messe in luce dalla ricerca sollevano ulteriori interrogativi: risulta particolarmente necessario approfondire il tema dei significati simbolici assunti dai paesaggi del quotidiano, soprattutto per quanto riguarda il loro valore di riferimenti identitari collettivi. Inoltre, si avverte l’esigenza di individuare modalità efficaci per far emergere al meglio la dimensione paesaggistica del senso di appartenenza al luogo, focalizzando l’attenzione sul “senso del paesaggio” più che sul “senso del luogo”. Questo tipo di indagine offre interessanti prospettive di sviluppo nell’ambito dell’“educazione al paesaggio”: le attività svolte nelle scuole hanno infatti dimostrato l’efficacia del tema “paesaggio” come strumento di “intermediazione culturale”, capace di suscitare la curiosità dei ragazzi e di attivare tra loro il dialogo e il confronto. Le questioni approfondite dalla ricerca risultano di particolare rilevanza anche nell’ambito degli studi sulle problematiche legate all’inserimento degli immigrati nel contesto socio-economico del paese di accoglienza; inoltre, possono certamente contribuire alla riflessione sul rapporto tra paesaggio, salute e qualità della vita.
Mayer, Agnes Zsofia. « Indian Migration in European Cities : Comparative experiences how Gujarati immigrants are reshaping Leicester and Milan ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3425266.
Texte intégralNel contesto globalizzato, gli spostamenti delle persone sono diventati più facili e il significato di località è diventato instabile e incerto. Nel corso degli ultimi quattro decenni il numero degli studi sul rapporto tra uomo e ambiente è aumentato. Tali studi hanno le finalità di comprendere le interazioni reciproche e multifunzionali tra persone e ambiente, e di riconoscere le sfide del cambiamento che l’ambiente produce sulle persone da un lato, e dall’altro del cambiamento prodotto dall’arrivo dei migranti, in particolare sull’ambiente urbano. L’obiettivo di questa ricerca è quello di contribuire alla discussione sul ruolo del luogo nell'identità, e su come la migrazione influenza l’identità di luogo dei migranti. Indaga l’attaccamento all’ambiente di casa, l'interruzione della continuità dell’identità di luogo causata dalla migrazione, e la ricostruzione di ambiente familiare al fine di mantenere la continuità di identità dopo l'insediamento. Secondo queste tre fasi, i capitoli della presente ricerca cercano di rispondere alle seguenti domande : in che modo l’ambiente di casa induce un attaccamento nelle persone, come il cambiamento tra luoghi influenza la continuità dell’identità di luogo, e infine come la gente trasferita manifesta e mantiene il suo attaccamento verso l’ambiente di casa. È analizzato il caso degli indù gujarati migranti arrivati a Leicester e a Milano. Il confronto cross-urbano permette di esaminare: gli effetti dei rapporti post-coloniali e lo sviluppo delle comunità migranti; le dimensioni e la concentrazione sulla ricostruzione e sul mantenimento dell’identità di luogo. La ricerca empirica si basa su un lavoro di campo etnografico con interviste in profondità e osservazioni non partecipanti. Nello specifico, sono analizzate 62 interviste realizzate con indù gujarati immigrati e discendenti a Leicester e a Milano, 36 e 26 interviste rispettivamente, completate con 6 interviste raccolte da diversi archivi di ricerca. L'osservazione riguarda i luoghi pubblici urbani, con particolare attenzione all'ambiente materiale, alla vita sociale, e ai riti e cerimonie religiosi. Lo studio utilizza la teoria dell'identità come un quadro teorico per trasferire i principi dell’identità al concetto del luogo e forma la complessa entità del rapporto persona-ambiente. Organizza luogo, persona e processo del rapporto persona-ambiente in un modello a quattro componenti, applicanto all'esplorazione empirica dei temi di ricerca. I risultati empirici richiamano l'attenzione sul ruolo eccezionale dell’ambiente di casa tra i luoghi con cui le persone entrano in contatto durante la loro vita. In primo luogo la ricerca rivela quali sono le funzioni particolari dell'ambiente con cui l'ambiente di casa suscita emozioni forti e positive negli immigrati gujarati. In secondo luogo, esaminando gli effetti emotivi della migrazione e del reinsediamento, l'investigazione rafforza i risultati di ricerche pregresse, dimostrando che l'immigrazione provoca una frattura mentale causata da un cambiamento di luogo. Ancora, la ricerca mostra una relazione tra da un lato la frattura sentimentale e dall'altro l’abilità dei migranti e qualità dei luoghi di invio e di ricezione. In terzo luogo, analizzando come gli immigrati gujarati e i loro discendenti conservano ed esprimono il loro attaccamento all’ambiente di casa a Leicester e a Milano, la ricerca mette in evidenza che gli immigrati tendono a mantenere la loro appartenenza quanto più possibile, e non ad assimilarsi nel nuovo ambiente urbano. Gli immigrati gujarati usano lo stesso tipo di pratiche per ricostruire l'ambiente familiare nelle due città, con risultati diversi a seconda delle competenze speciali, del loro profilo di lavoro e dei fattori ambientali particolari del luogo di insediamento. I risultati cross-urbani indicano inoltre che le relazioni postcoloniali tra il Paese di invio e il Paese ricevente dei migranti, fornendo un ambiente ricettivo nel luogo di destinazione ed una rete sociale estesa nell’ambito internazionale, guidano il percorso migratorio e influenzano favorevolmente lo sviluppo della comunità di immigrati. In tal modo le relazioni postcoloniali possono indirettamente facilitare la trasformazione del luogo urbano. I risultati empirici provenienti dalla ricerca mettono in evidenza che l'ambiente di casa fa parte dell'identità tramite il legame emotivo costruito con l'ambiente, sviluppando l'identità di luogo, e dimostrano che il bisogno di ritrovare il senso dell'ambiente di casa disturbata dalla migrazione spinge gli immigrati a ricreare l'ambiente di casa nel luogo urbano di insediamento. La ricerca contribuisce e fornisce nuove scoperte empiriche alla letteratura sull’identità di luogo e sul paesaggio urbano, etnico. Tuttavia, l'adesione cosciente alle tradizioni familiari, il mantenimento dell’appartenenza al gruppo sociale e l'uso prominente delle pratiche religiose suggeriscono che oltre ai fattori ambientali, la cultura dei migranti svolge un ruolo significativo nella continuità dell’identità di luogo. Lo studio richiama l'attenzione sulla necessità di ulteriori esami empirici sugli effetti dell’appartenenza culturale sull’identità di luogo e sulla necessità di costruire un quadro dell’identità di luogo più articolato, includente la cultura.
TOSO, STEFANIA. « SECOND HOME TOURISM IN RURAL ITALY. Spatial patterns and social practices towards community resilience ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404658.
Texte intégralThe research project investigates the phenomenon of second-home tourism in the Italian rural and inner areas, through the analysis of spatial patterns and social practices related to second-home owners in the Province of Asti, chosen as a case study that in the last decades has seen an exponential increase in the percentage of empty houses inhabited by non-residents. The theoretical framework chosen for the development of the investigation is based on the concepts of place attachment and community resilience; the question at the centre of the research revolves around the ways in which different place attachment processes can play an active role in the construction of resilient rural communities. Through the application of the iterative qualitative research process (Gaudet and Robert, 2018) and according to a mixed methodology, quantitative data (ISTAT, reference municipalities, aqueduct databases) and qualitative data (57 semi-structured in-depth interviews within the provincial boundaries with second-home owners, local administrators, real estate agents, representatives of non-profit associations and representative bodies of the territory and, finally, local community inhabitants; newspaper articles; photographic material produced by the researcher and provided by the interview participants) were analysed. The analysis traced the spatial development of the phenomenon of second homes and led to the identification of specific social and cultural practices led by second-home dwellers that are contributing to processes of renewal, revitalisation and adaptation of Asti's rural communities in an attempt to contribute to the regeneration of some rural villages actively. The research shows how the contribution of second home users in marginal contexts can be significant and stimulating in the relationship with permanent inhabitants, a confrontation sometimes marked by change, sometimes by resistance.
SERPETTA, MARIA GIULIA. « La Regola per ben confessarsi di Giacomo della Marca : edizione e commento linguistico ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251618.
Texte intégralLivres sur le sujet "Senso di luogo"
Il senso di un luogo : Nelle terre di Urbino. Napoli : Liguori editore, 2018.
Trouver le texte intégralCamilotti, Silvia, et Sara Civai. Straniero a chi ? Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-290-1.
Texte intégralDolfi, Anna, dir. Biblioteche reali, biblioteche immaginarie. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-865-1.
Texte intégralCortese, Fulvio, dir. Resistenza e diritto pubblico. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-309-4.
Texte intégralBecucci, Stefano, dir. Oltre gli stereotipi. Florence : Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-764-1.
Texte intégralMatraini, Chiara. Lettere e Rime. Sous la direction de Cristina Acucella. Florence : Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-817-4.
Texte intégralTorre, Valeria. La «privatizzazione» delle fonti di diritto penale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg266.
Texte intégralFondaroli, Désirée. Le ipotesi speciali di confisca nel sistema penale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg234.
Texte intégralChapitres de livres sur le sujet "Senso di luogo"
Perathoner, Christoph. « Il trasporto multimodale nel diritto dell’Unione Europea : un fenomeno trasportistico emergente privo di un’adeguata regolamentazione ». Dans Bibliothek des Wirtschaftsrechts, 59–83. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-63635-0_3.
Texte intégralBrysiak, Anna. « Italianita come luogo della scrittura : La questione dell’identita in Fleur Jaeggy ». Dans Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.04.
Texte intégralParatore, Carlotta. « 4 • Giochi di parole e traduzione ». Dans Tradurre l’umorismo, tradurre Jardiel Poncela Con traduzione integrale di Los ladrones somos gente honrada. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-679-4/004.
Texte intégralActes de conférences sur le sujet "Senso di luogo"
Di Giacomo, Tullia Valeria. « Riconnettere i percorsi della memoria per valorizzare e salvaguardare : la riqualificazione del corridoio fluviale dell’Aniene ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7968.
Texte intégral