Littérature scientifique sur le sujet « Segretari »

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Articles de revues sur le sujet "Segretari"

1

Jacov, Marko. « I segretari dei papi ». Textus et Studia, no 2(6) (5 novembre 2017) : 37–51. http://dx.doi.org/10.15633/tes.02202.

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Résumé :
In order to understand the activity of Holy See in a proper way, it is necessary to analyse the role of the Secretary of the State of His Holiness; if one wants to come to know mission of some pope better, it is also necessary to get to know the person of his Personal Assistant.Father Sczaniecki claimed that both roles did not exclude each other, but they rather complement one another. He said important words referring to cardinal Dziwisz, the secretary of St. John Paul II, in a particular way: “If you wonder how great some Pope is, look who stands at his side as the secretary. Our Dziwisz is somebody”. The convergence of these two roles was also confirmed by John Paul II. He entrusted his Personal Assistant all high-ranking tasks inside the Secretariat of the State, permitted him to take part in many essential papal decisions, he also gave him the possibility of an active participation in all events connected with his pontificate.
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2

Martina, Giacomo. « I segretari di Stato di Pio IX ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 116, no 1 (2004) : 189–97. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2004.10088.

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3

Martina, Giacomo. « I segretari di Stato della S. Sede. Metodi e risultati di una ricerca ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 110, no 2 (1998) : 553–68. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1998.4579.

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4

GUASCO, Maurilio. « La formazione dei segretari di Stato : intervento sulle relazioni di Ph. Chenaux, C. Prudhomme e B. Delpal ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 116, no 1 (2004) : 109–13. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2004.10084.

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5

López-González, P. « CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, Atti del Convegno dei Presidenti e Segretari delle Commissioni Nazionali di Liturgia. Venti anni di riforma liturgica. Bilancio e prospettive, Città del Vaticano, 23-28 Ottobre 1984, Ed. Messaggero, Padova 1986, 1055 pp., 17,5 x 24,5. » Scripta Theologica 19, no 3 (6 mars 2018) : 1011. http://dx.doi.org/10.15581/006.19.20010.

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Nencioni, Tommaso. « Un capitolo di storia della sinistra italiana Riccardo Lombardi, Lelio Basso e la crisi del Partito d'azione ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 267 (novembre 2012) : 211–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-267002.

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Résumé :
L'autore individua nel 1947 un anno di svolta nella lotta politica italiana e internazionale. Nell'ambito della sinistra, questo decisivo tornante sanziona tanto il passaggio all'opposizione dei partiti del movimento operaio con l'affermarsi del centrismo degasperiano, quanto, all'interno di quel campo, l'egemonia comunista. Questi fattori sono allo stesso tempo causa ed ef- fetto di profondi mutamenti nella galassia socialista. Sempre nel 1947 il Partito socialista italiano (Psi) inizia un percorso che lo porterŕ a una netta cesura sia con la tradizione prefascista, sia con le socialdemocrazie europee, e dunque alla costituzione insieme al Pci, in vista delle elezioni del 1948, del Fronte popolare. Infine, in quell'anno giunge a maturazione la definitiva crisi di un altro dei soggetti politici che, da sinistra, aveva contribuito all'abbattimento del fascismo: il Partito d'azione (Pd'a), la maggioranza del cui gruppo dirigente andrŕ a ingrossare proprio le file del Psi. Attraverso la ricognizione di come Riccardo Lombardi, ultimo segretario azionista, e Lelio Basso, allora segretario socialista, agirono nel corso di quei tumultuosi eventi, l'Autore intende gettare luce su alcuni aspetti di lungo periodo delle relazioni interne al campo della sinistra in Italia.
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7

Famà (book author), Nino, et Monica Stellin (review author). « La stanza segreta ». Quaderni d'italianistica 27, no 2 (1 juin 2006) : 173–75. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v27i2.8623.

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8

Del Re, Alisa, Bruna Mura et Lorenza Perini. « Intervista a Nicola Atalmi - Segretario Slc Cgil Veneto ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (novembre 2022) : 75–86. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002007.

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9

Franco Minguzzi, Gian. « Lettera di dimissioni da Segretario Nazionale di Psichiatria Democratica ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (juin 2019) : 308. http://dx.doi.org/10.3280/pu2019-002011.

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10

La Bella, Agostino. « I segreti della leadership ». PROJECT MANAGER (IL), no 15 (août 2013) : 4. http://dx.doi.org/10.3280/pm2013-015001.

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Thèses sur le sujet "Segretari"

1

GIULIANI, ANTONIA ENRICA MARZIA. « LA REPUBBLICA DEI SEGRETARI : IL POTERE DELLA COMUNICAZIONE DELL'ITALIA D'ANTICO REGIME ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/109017.

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Résumé :
La tesi è dedicata alla figura del segretario quale attore politico nell’Italia della prima età moderna. Il caso studio è rappresentato da quattro segretari epistolografi ancora poco conosciuti: il piacentino Alberto Bissa (ca 1520-post 1594), il monzese Bartolomeo Zucchi (1560-1630), l’alessandrino Annibale Guasco(1540-1619) e il pistoiese Bonifacio Vannozzi (1549-1621). Sulla base dei loro libri di lettere si ricostruiscono le loro quattro biografie in quanto rappresentative dell’evoluzione della figura del segretario, che non si riduce a semplice burocrate negli apparati del nascente stato moderno, ma mantiene un ruolo di consigliere nella relazione di servizio con il signore. Gli epistolari a stampa, lungi dall’essere solo modelli tecnico formali, valgono quali strumenti di comunicazione e contribuiscono alla nascita della sfera pubblica.
The Phd thesis is dedicated to the figure of the secretary as a political actor in Early Modern Italy. The case study is represented by four unknown private secretaries: Alberto Bissa (Piacenza, ca 1520-post 1594), Bartolomeo Zucchi (Monza, 1560-1630), Annibale Guasco (Alessandria, 1540-1619) and Bonifacio Vannozzi. (Pistoia, 1549-1621). By studying their correspondences, published in books of letters, the research reconstructs their biographies and focuses on the social relationship formed through the collaborative work of master and secretary. Printed letters, far from being only formal technical models, are studied as communication tools, that contribute to the birth of the public sphere.
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2

Tagliapietra, Francesco <1995&gt. « Una congiura nella Venezia del Cinquecento Il caso dei segretari del 1542, i rapporti con la Francia tra spionaggio e diplomazia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18228.

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Résumé :
Una panoramica sul clima presente a metà Cinquecento nella Repubblica Serenissima, in particolare sui rapporti con la Francia di Francesco I durante il caso di tradimento dei segretari nel 1542. Un'esposizione e traduzione delle fonti processuali per la ricostruzione degli eventi e dei personaggi, in parallelo con la descrizione delle magistrature coinvolte e delle sentenze emanate.
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3

Milandri, Giorgia. « Schemi di condivisione di segreti ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7933/.

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Résumé :
La tesi tratta gli schemi di condivisione di segreti crittografici. Si occupa in particolare di alcuni sistemi particolari come gli schemi a soglia. Nei primi capitoli vengono illustrati quelli di Shamir e Blakley. Nell'ultima parte della tesi invece ci si avvicina all'argomento dal punto di vista probabilistico con le nozioni di tasso di informazione e entropia del sistema di condivisione, giungendo alla definizione di Schema di condivisione di segreti perfetto.
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4

Trigari, Fabio. « Studio e realizzazione di una segreteria telefonica VoIP ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17929/.

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Résumé :
In questo elaborato di Tesi presento il progetto che ho realizzato: il software di una segreteria telefonica. Questo lavoro è stato sviluppato utilizzando un Raspberry Pi con installato il software Asterisk. Inoltre vengono riportate le motivazioni che mi hanno spinto ad assumere certe decisioni.
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5

Silva, Walter Franco Lopes da. « Maquiavel Segretario (1498-1512), guerra e política em I Primi Scritti Politici ». Pontifícia Universidade Católica de São Paulo, 2012. https://tede2.pucsp.br/handle/handle/11620.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2016-04-27T17:27:03Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Walter Franco Lopes da Silva.pdf: 770269 bytes, checksum: 32cbb8339d0a59df2acaebe6579bdc90 (MD5) Previous issue date: 2012-11-09
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
This research aims at addressing Machiavelli s I primi scritti politici written during the philosopher s fourteen years of involvement in politics, social conflicts and military events as Secretary to the Florentine Republic s Second Chancellery, as well as when working as Secretary to the dei Dieci di Libertà e Balía. Central to this investigation is the understanding of I primi scritti politici as an important group of writings whose fundamental nature is to bring about new debates in the fields of politics, war and social conflicts within the Florentine Republic from the early XVI Century. In addition to that, this investigation aims at considerate I primi scritti politici as the launching of Machiavelli process of thinking. Accordingly, one intends to comprehend this philosopher s process of thinking in relation to the fields of diplomacy, war and politics when in charge of a quite specific position within the Government of the Florentine Republic. Furthermore, in order to comprehend Machiavelli s infant process of thinking as a philosopher, one needs to position it within both the Florentine Government s administrative and power structures. Since this research addresses Machiavelli thinking in the fields of political and military powers in the context of the Florentine Republic, it was taken into consideration that the thinking itself reflects on a theoretical level the presumed attempt to put together the Chancellery s political-administrative and written praxis within an historical context of Florence from the years of 1489-1512. Notwithstanding this, the understanding of such philosophical thought from a historical perspective demands the comprehension of the philosopher s own universality of thinking not bind to the so-called spread of rudimentary political realism so present at that time. By the reading of I primi scritti politici, in addition to a reflexion about his experience in the Florentine Chancellery, one may comprehend the reasons behind the defence of the militia project and the consequential debate about the maintenance of freedom in Florence. Therefore, through the reconstruction of the precise political and military context - as well as logistical, legal and theoretical difficulties existent - one can understand the hardships encountered by this thinker. Hence, one shall argue that Machiavelli s experience as Secretary offered him backgrounds needed to bring about a strategy to put into place the militia project in line with the broader need to maintain freedom. By backing a military power financed and supported by Florence, Machiavelli brought a larger political project into the arena, focused on State defence and territorial administration backed on the removal of the mercenary forces from the Florentine scene. These ideas can be found on the philosopher s later works on politics, war and defence in his
Este trabalho trata de I primi scritti politici de Nicolau Maquiavel (1469 1527) redigidos durante os catorze anos em que esteve envolvido nas políticas, nos conflitos e nas guerras de seu tempo, exercendo suas atividades como Segretario da Segunda Chancelaria e como Segretario dos Dez da Liberdade da República Florentina a partir de 1498. Nesta dissertação adotam-se alguns pressupostos necessários para lançar mais uma luz sobre o início e o processo de amadurecimento do pensamento maquiaveliano a partir de I primi scritti politici. Assim, busca-se a compreensão e seu pensamento a respeito da diplomacia, da guerra e da política a partir de uma experiência de governo muito específica. Para se compreender o início do discurso maquiaveliano, portanto, exige-se o seu emparelhamento face à experiência de governo de Maquiavel Segretario então inserido na estrutura administrativa e de poder da República Florentina. Isto porque, seria através de uma aproximação de alguns elementos da teoria político-militar maquiavelinana com a práxis político-administrativa e de escrita da Chancelaria que se torna possível, em muitos de seus aspectos, a reconstrução da obra face ao contexto de sua época. Contudo busca-se esta compreensão segundo um contexto de época, sem prender o autor ao realismo político rudimentar ainda muito difundido em seu tempo ou mesmo, perder de vista a universalidade de seu pensamento. I primi scritti politici oferecem um relato único das preocupações do governo florentino com sua integridade territorial, de como lidar com as questões da liberdade e da autonomia ou não de seus domínios territoriais e, não menos importante, dos temas que vêm a ser objeto deste estudo: a querra, o papel desempenhado pelos condottieri, a sua defesa da formação de uma milícia própria e o jogo de poder político muito característico da República Florentina do período. Assim, a partir da leitura dos scritti e reflexão a respeito da sua experiência na Chancelaria, compreendem-se as razões da defesa da constituição de uma milícia da Ordenança, paralelamente ao fundamental problema da manutenção e das garantias das liberdades na Florença de então. Investiga-se se Maquiavel Segretario entre 1498 a 1512 compreendia o estabelecimento da milícia da Ordenança Florentina como parte de uma estratégia político-administrativa maior do território florentino (e de seus domínios) e na qual o estabelecimento de um exército próprio não mercenário impunha-se. O discurso maquiaveliano não apenas analisa os pressupostos necessários para o estabelecimento de forças próprias militares, mas, também, os meios necessários para a sua gestão com todas suas implicações, valiosa experiência para o processo de amadurecimento do autor e que permearia suas obras posteriores
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SAULEO, DARIA. « MANLIO BROSIO, UN ITALIANO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO NEL PERIODO DELLA DISSIDENZA GAULLISTA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/62151.

Texte intégral
Résumé :
Manlio Brosio è stato l’unico italiano a ricoprire il ruolo di Segretario Generale della NATO, il quarto in carica dalla fondazione dell’Alleanza, per sette lunghi anni (1964-’71). Durante gli anni della sua guida, l’Alleanza Atlantica dovette fronteggiare alcune fra le più cruciali sfide, a cominciare dal ritiro della Francia gaullista. Da quel momento di potenziale crisi si originarono tuttavia due differenti processi: la riorganizzazione e il trasferimento delle sedi NATO da Parigi a Bruxelles, e, soprattutto, il ripensamento politico dell’Alleanza, a mezzo dello studio che prese il nome di “Esercizio Harmel”. Brosio stesso confessava i propri dubbi circa la capacità della NATO di “sopravvivere alla détente”, a cominciare dai pensieri e timori puntualmente affidati ai suoi diari. Dopo aver tracciato l’evoluzione del pensiero brosiano, intrecciata alla sua carriera diplomatica, la tesi si focalizza poi sull’esame di come il torinese abbia affrontato il ruolo di Segretario Generale, “con coscienza atlantica e cuore italiano”. Instancabile nel suo lavoro, traghettò l’Alleanza in salvo dalla crisi, con una fine ricerca del consenso politico all’interno del Consiglio Atlantico. Con metodo e serietà che gli furono ampiamente riconosciuti, fu in grado di evitare che l’Alleanza “mantenesse il proprio guscio ma perdesse la sostanza”.
Manlio Brosio was the only Italian NATO Secretary General; he was the fourth in charge, from August 1964 through September 1971, his office being one of the longest so far. During Brosio’s seven-year term, the Atlantic Alliance had to face some of the most crucial challenges since its foundation, the first being the withdrawal of the Gaullist France from the military integrated structure, in 1966. Two different processes originated from that moment of potential crisis: the reorganisation and transferral of the NATO Headquarters from Paris to Brussels, and the political rethinking of the Alliance as a whole, through the study which goes under the name of Harmel Report. Projecting the Alliance on the new international framework of improved East-West relations, the Secretary General himself was reflecting upon the key-question “Will NATO survive détente?”; indeed, in his personal diaries (all now published) Brosio revealed his own doubts, fears and sense of inadequacy for the tasks ahead. Having retraced the evolution of Brosio’s political thought and career, the work then focuses on how he approached his difficult position, always honouring his “Atlantic conscience alongside an Italian heart”. Untiring in his work, he steered the Alliance through and out of the potential crisis, always striving to reach consensus in any decision taken during the Council meetings; his seriousness and meticulous method have been widely acknowledged. He finally managed to preserve the fundamental “political ingredient” of the Alliance and to avoid that it “maintain its shell but lose its essence”.
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SAULEO, DARIA. « MANLIO BROSIO, UN ITALIANO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO NEL PERIODO DELLA DISSIDENZA GAULLISTA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/62151.

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Résumé :
Manlio Brosio è stato l’unico italiano a ricoprire il ruolo di Segretario Generale della NATO, il quarto in carica dalla fondazione dell’Alleanza, per sette lunghi anni (1964-’71). Durante gli anni della sua guida, l’Alleanza Atlantica dovette fronteggiare alcune fra le più cruciali sfide, a cominciare dal ritiro della Francia gaullista. Da quel momento di potenziale crisi si originarono tuttavia due differenti processi: la riorganizzazione e il trasferimento delle sedi NATO da Parigi a Bruxelles, e, soprattutto, il ripensamento politico dell’Alleanza, a mezzo dello studio che prese il nome di “Esercizio Harmel”. Brosio stesso confessava i propri dubbi circa la capacità della NATO di “sopravvivere alla détente”, a cominciare dai pensieri e timori puntualmente affidati ai suoi diari. Dopo aver tracciato l’evoluzione del pensiero brosiano, intrecciata alla sua carriera diplomatica, la tesi si focalizza poi sull’esame di come il torinese abbia affrontato il ruolo di Segretario Generale, “con coscienza atlantica e cuore italiano”. Instancabile nel suo lavoro, traghettò l’Alleanza in salvo dalla crisi, con una fine ricerca del consenso politico all’interno del Consiglio Atlantico. Con metodo e serietà che gli furono ampiamente riconosciuti, fu in grado di evitare che l’Alleanza “mantenesse il proprio guscio ma perdesse la sostanza”.
Manlio Brosio was the only Italian NATO Secretary General; he was the fourth in charge, from August 1964 through September 1971, his office being one of the longest so far. During Brosio’s seven-year term, the Atlantic Alliance had to face some of the most crucial challenges since its foundation, the first being the withdrawal of the Gaullist France from the military integrated structure, in 1966. Two different processes originated from that moment of potential crisis: the reorganisation and transferral of the NATO Headquarters from Paris to Brussels, and the political rethinking of the Alliance as a whole, through the study which goes under the name of Harmel Report. Projecting the Alliance on the new international framework of improved East-West relations, the Secretary General himself was reflecting upon the key-question “Will NATO survive détente?”; indeed, in his personal diaries (all now published) Brosio revealed his own doubts, fears and sense of inadequacy for the tasks ahead. Having retraced the evolution of Brosio’s political thought and career, the work then focuses on how he approached his difficult position, always honouring his “Atlantic conscience alongside an Italian heart”. Untiring in his work, he steered the Alliance through and out of the potential crisis, always striving to reach consensus in any decision taken during the Council meetings; his seriousness and meticulous method have been widely acknowledged. He finally managed to preserve the fundamental “political ingredient” of the Alliance and to avoid that it “maintain its shell but lose its essence”.
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De, Anna Elisabetta <1990&gt. « I MATRIMONI SEGRETI NELLA VENEZIA DEL SEICENTO ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7818.

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9

Primavori, Chiara. « La strage di Ustica. Tra segreti inconfessabili, storia e memoria ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7487/.

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Résumé :
L'elaborato tratta la strage di Ustica, l'aspetto storico e quello geopolitico al tempo della vicenda, così come il tema della memoria. Infine la tesi contiene un'intervista al noto scrittore bolognese Loriano Macchiavelli.
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10

Pierini, Anna <1995&gt. « I Giardini Segreti di Villa Borghese a Roma. Storia e gestione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16954.

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Résumé :
L’obiettivo che questo lavoro si propone è quello di presentare e far conoscere le vicende che hanno interessato i Giardini Segreti di Villa Borghese a Roma. Il lavoro effettuato si suddivide in due parti distinte ma correlate ai fini di una maggiore comprensione del caso. La prima sezione, che comprende i capitoli II, III e IV, si incentra sulla ricerca storico-artistica che indaga le origini e le trasformazioni dei Giardini Segreti dalla loro creazione, che risale al 1609, al restauro storico, di alcuni di essi, avvenuto nel 2016. Nel dettaglio la trattazione inizia con l’analisi di alcuni aspetti riguardanti lo sviluppo del parco della Villa e di coloro che l’hanno posseduta, utilizzata e trasformata, dal XVII secolo ad oggi. Prosegue successivamente con la ricerca sul collezionismo botanico della famiglia che tocca l’apice nella prima del Seicento con il capostipite Scipione Caffarelli Borghese ma che propone interessanti spunti di riflessione anche con altre personalità che hanno ereditato, oltre la proprietà, questa particolare passione. Si conclude infine questa prima parte con un’indagine storica relativa ai Giardini cosiddetti Segreti: dalla loro creazione, sempre agli albori del Seicento, sino all’acquisizione di essi da parte dello Stato nel 1903, il quale poi li diede in gestione al Comune di Roma.La seconda parte, che comprende i capitoli V e VI, è, invece, di ambito economico e consiste in un’analisi della gestione dei sopracitati Giardini e delle particolari modalità operative che hanno permesso il loro restauro tramite il finanziamento e la collaborazione della Onlus “Mecenati della Galleria Borghese”.
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Livres sur le sujet "Segretari"

1

D'Urso, Donato. I segretari generali del Ministero dell'interno. Alessandria : U. Boccassi, 1997.

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2

Esposito, Pino. Segretari di Stato : Diplomatici con il Vangelo. Roma : Pieraldo editore, 2018.

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3

I segretari della DC e il progetto democratico cristiano. Soveria Mannelli (Catanzaro) : Rubbettino, 2011.

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4

Buti tra bibliotecari, segretari e maestri di casa Barberini. Parma : Università degli Studi di Parma, 2009.

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5

I segretari generali dei ministeri : Amministrazione e politica (1848-1888). Milano : Giuffrè, 1986.

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6

Galtarossa, Massimo. La preparazione burocratica dei segretari e notai ducali a Venezia (sec. XVI-XVIII). Venezia : [s. n.], 2006.

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7

Rosso, Claudio. Una burocrazia di antico regime : I Segretari di Stato dei duchi di Savoia. Torino : Deputazione subalpina di storia patria, 1992.

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8

1957-, De Marco Vittorio, dir. Fede e politica nelle relazioni dei segretari politici della Democrazia cristiana, 1946-1986. Brescia : Morcelliana, 1989.

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9

Donzello, Giuliana. Arte e collezionismo : Fradeletto e Pica primi segretari alle biennali veneziane, 1895-1926. [Firenze] : Firenze libri, 1987.

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10

Italy. Codice per le autonomie locali : Aggiornato con la finanziaria 1998 e il regolamento sui segretari comunali. 3e éd. Rimini : Maggioli, 1998.

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Chapitres de livres sur le sujet "Segretari"

1

Frioli, Donatella. « Gerhoch di Reichersberg e i suoi segretari ». Dans Bibliologia, 111–31. Turnhout : Brepols Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.1484/m.bib.1.101473.

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2

Garuti, Nadia, Margherita Pivetti, Ennio Quattrini et Daniele Tettamanzi. « Matematica : anima segreta dell’arte ». Dans Matematica e Arte, 151–62. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1729-0_7.

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3

Tuniz, Claudio, Richard Gillespie et Cheryl Jones. « I segreti del guscio di Geny ». Dans I lettori di ossa, 83–98. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1198-4_7.

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4

Pieroni, Bruno P. « II campo di concentramento e la vita segreta di San Vittore ». Dans 90 anni di “Italie”, 31–35. Milano : Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2541-7_6.

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5

Palumbo, Margherita. « 7.2 „Deve dire il Segretario che li sono stati accusati…“. Die vielfältigen Wege der Anzeige an die Indexkongregation ». Dans Praktiken der Frühen Neuzeit, 338–47. Köln : Böhlau Verlag, 2015. http://dx.doi.org/10.7788/9783412502591-029.

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6

Fabris, Dinko. « La trasmissione dei «segreti» dell’esecuzione musicale nell’Italia del Cinquecento : le intavolature di liuto da Capirola ai fogli volanti ». Dans Gens du livre et gens de lettres à la Renaissance, 153–68. Turnhout : Brepols Publishers, 2014. http://dx.doi.org/10.1484/m.er-eb.4.00242.

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7

Berto, Luigi Andrea. « Segreti a Venezia nell’Alto Medioevo. La visita di Ottone III e il «codice segreto» della «Istoria Veneticorum» di Giovanni Diacono ». Dans Textes et Etudes du Moyen Âge, 213–22. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.2018056.

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8

« Carlo Marsuppini, segretario apostolico ». Dans Acta Conventus Neo-Latini Upsaliensis (set, two volumes), 455–65. BRILL, 2012. http://dx.doi.org/10.1163/9789004227439_034.

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9

« Armonia segreta ». Dans Armonia segreta, 93–108. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvj7wmmx.8.

Texte intégral
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10

« Front Matter ». Dans Armonia segreta, 1–4. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvj7wmmx.1.

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