Articles de revues sur le sujet « Scuola secondaria di secondo grado »

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Moser, Antonella. « Introduzione alla modellizzazione matematica nella scuola secondaria di secondo grado ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 10 (17 novembre 2021) : 119–39. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.6.

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Résumé :
Nell’ambito della didattica della matematica, i modelli matematici sembrano avere scarsa attenzione, nonostante il loro crescente sviluppo e utilizzo nel mondo reale. Nella prassi didattica spesso si presenta un modello già costruito, chiedendo agli studenti di quantificare grandezze che vi compaiono per rispettare determinate condizioni. Rimane il dubbio che quest’unico approccio aiuti effettivamente a interiorizzare il concetto di modello e a capirne l’importanza e l’efficienza come strumento matematico.Quest’esperienza didattica stimola gli studenti a costruire un modello matematico descrittivo di una situazione basata su un gioco competitivo per introdurre le peculiarità della modellizzazione matematica. Seppur circoscritta a un certo tipo di modello matematico, l’esperienza evidenzia i passi fondamentali per realizzare un qualsiasi modello. In particolare, si pone una certa attenzione a far sì che gli studenti siano il più possibile autonomi proprio nella costruzione del modello, in modo che possano sviluppare un approccio consapevole e critico alla modellizzazione matematica.
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2

Rossini, Valeria, et Francesco Pizzolorusso. « Qualità dell'inclusione e didattica cooperativa. Una R-A in una scuola secondaria di secondo grado pugliese ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 192–221. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9419.

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Résumé :
Il presente contributo descrive un percorso di ricerca-azione realizzato in una scuola secondaria di secondo grado pugliese. La ricerca intende avviare una riflessione circa la qualità dell'inclusione scolastica, con il fine di apportare un miglioramento della professionalità docente e delle pratiche educative e didattiche. Lo studio descrive il processo di progettazione, realizzazione e valutazione di strategie inclusive, dall'osservazione del funzionamento degli studenti con bisogni educativi speciali secondo il modello ICF, alla sperimentazione di metodologie cooperative in classe. I risultati raggiunti mostrano l'importanza di una progettualità attenta sia al piano delle relazioni e sia a quello degli apprendimenti, in grado di integrarsi in una visione sistemica della qualità della scuola. La ricerca conferma inoltre come la partecipazione attiva di docenti e studenti nella promozione di una migliore convivenza scolastica risulti essere uno strumento fondamentale per rendere la classe (e la scuola) uno spazio aperto e accogliente, all'interno del quale l'inclusione sia intesa non solo come coinvolgimento di tutti, ma anche come valorizzazione di ciascuno.
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3

Ferretti, Federica. « Valutazioni standardizzate di matematica : evidenze di difficoltà dalla scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 7 (14 mai 2020) : 36–49. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.7.2.

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4

Fontana, Margherita. « Educare alla scelta della scuola secondaria di secondo grado e orientare per preparare al futuro ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 1 (28 avril 2018) : 165. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v1.1182.

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Résumé :
L’orientamento è un fattore strutturale di ogni processo formativo, realizzato lungo l’arco di tutta la vita; nella scuola si trovano gli spazi e le opportunità per formarsi e prepararsi alla scelta di una professione futura. Naturalmente la scuola deve acquisire la consapevolezza di ciò, tuttavia in questi anni, in cui le riforme scolastiche si sono succedute, è cresciuta la necessità di far acquisire all’orientamento il compito educativo che mette al centro l’interesse degli studenti e delle studentesse e la maturazione della loro personalità (Del Core, 2008). L’orientamento scolastico deve indirizzare gli alunni ad esplorare ed acquisire elementi fondamentali per iniziare la costruzione di una propria identità, partendo dalle competenze acquisite. Fondamentale diventa l’aiuto a riconoscere le competenze possedute, non solo per sostenere la motivazione ma anche per individuare e definire le scelte formative e di lavoro.È utile nel processo di orientamento, in particolare nella verifica della scelta fatta, riflettere sulle interconnessioni tra caratteristiche personali, specificità del percorso scolastico e caratteristiche delle figure professionali collegate. “Uno dei principali obiettivi della scuola è fornire agli studenti gli strumenti intellettivi, le convinzioni e le abilità auto-regolatorie che servono loro per autoistruirsi tutta la vita”. Imparare ad autogestirsi in situazioni diverse e anche dopo la scuola è il punto di forza che aiuterà gli adolescenti ad essere autonomi e ad “arrivare fino in fondo” (Bandura, 2012, p. 24).
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Lavinia Rizzo, Amalia, et Maristella Croppo. « La prova di accesso per le scuole secondarie ad indirizzo musicale (SMIM) : una proposta inclusiva ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (décembre 2021) : 211–21. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12951.

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Résumé :
Le difficoltà di inclusione tipiche della scuola secondaria di I grado sono note da tempo e, secondo le più recenti indagini, non accennano a diminuire. Al fine di favorire il successo formativo di tutti gli allievi è quindi indispensabile individuare modalità sostenibili per ridefinire l'impostazione del curricolo in senso inclusivo, con l'individuazione di linee di impiego più efficace delle risorse già a disposizione del sistema scolastico. Tra queste risorse, la presenza della musica come disciplina curricolare e il suo potenziamento con l'insegnamento dello strumento musicale nelle scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale rappresentano una grande opportunità che non può essere trascurata. In questa prospettiva, il contributo presenta alcuni risultati di una ricerca che ha coinvolto le scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale del territorio nazionale al fine di individuare linee guida utili a migliorare il livello di inclusione dell'insegnamento dello strumento musicale. In particolare, si presentano i risultati relativi all'elaborazione di una prova di accesso a carattere inclusivo che consenta di far emergere l'attitudine musicale degli allievi con bisogni educativi speciali.
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Del Gobbo, Giovanna, Daniela Frison, Luca Salvini, Rossella Bonistalli, Pietro Di Martino, Donatella Fantozzi, Emilio Mariotti, Vera Montalbano et Giovanni Roberi. « Guide the professional development of a newly hired secondary school teacher. A collaborative research in Tuscany. » Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 170–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-13842.

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Résumé :
The article presents the key dimensions of an intervention research carried out in the framework of a collaboration agreement between the Regional School Office for Tuscany (MI USR) and the universities of Florence, Pisa, and Siena, aimed at the development of tools to support the induction phase, an essential stage for the development of professionalism, of first and second-grade secondary school teachers. The results show the functionality and usefulness of the device from the tutors’ point of view. Orientare lo sviluppo professionale dell’insegnante di scuola secondaria neoassunto. Una ricerca collaborativa in Toscana. Il contributo presenta gli elementi caratterizzanti di una ricerca-intervento realizzata nel quadro di un accordo di collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana (MI USR) e gli Atenei di Firenze, Pisa e di Siena, finalizzata alla messa a punto di strumenti a supporto della fase di induction, essenziale per lo sviluppo della professionalità, dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. I risultati riguardano la funzionalità e utilità del dispositivo dal punto di vista dei docenti tutor.
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Passarella, Simone. « Esperienze didattiche di modellizzazione emergente : uno sguardo ai processi di matematizzazione ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 10 (17 novembre 2021) : 140–58. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.7.

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Résumé :
In questo contributo si presentano due esperienze didattiche di modellizzazione emergente. Dopo aver chiarito i costrutti di modellizzazione emergente e matematizzazione, vengono proposte due esperienze didattiche. La prima, condotta in una classe seconda della scuola primaria, ha riguardato la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione; la seconda, in una classe quarta di una scuola secondaria di secondo grado, ha riguardato il calcolo del volume di solidi non noti. La descrizione di queste esperienze segue tre direzioni principali: l’esplicitazione dell’obiettivo di apprendimento; la scelta del problema nel contesto; l’analisi dei processi di matematizzazione orizzontale e verticale presenti nelle strategie risolutive degli studenti. Le esperienze descritte rappresentano un esempio significativo dell’importanza di proporre agli studenti attività di modellizzazione emergente, supportando gli studenti in un processo di reinvenzione di concetti matematici a partire dalle loro informali strategie risolutive.
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Dello Iacono, Umberto, Eva Ferrara Dentice, Chiara Vitina Mannillo et Maria Letizia Vitale. « Dalla comprensione del testo alla risoluzione del problema : un’esperienza nella scuola secondaria di secondo grado ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : 9–21. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.1.

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Résumé :
La risoluzione dei problemi è un’attività che crea difficoltà a molti studenti, indipendentemente dall’ordine scolastico, spesso legate alla fase di comprensione del testo del problema stesso. A tal proposito, abbiamo disegnato un’attività di apprendimento che prevede che gli studenti, a partire da alcuni problemi assegnati, individualmente e poi in maniera collaborativa, ne analizzino dapprima criticamente il testo per poi affrontarne la risoluzione. Abbiamo sperimentato tale attività con studenti del primo anno di una scuola secondaria di secondo grado. L’analisi dei dati mostra che l’attività didattica progettata sembra essere efficace nel favorire l’attivazione di adeguati processi risolutivi da parte degli studenti, nonché la produzione di argomenti a sostegno delle risposte fornite. In particolare, la maggior parte degli studenti, dopo aver lavorato sulla comprensione del testo, migliora la correttezza delle risposte e/o produce argomenti a supporto delle stesse.
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Sicurello, Rossana. « Il giornale nella scuola Secondaria di Secondo Grado : un'esperienza inclusiva di media education nel contesto educativo-scolastico ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2019) : 122–40. http://dx.doi.org/10.3280/exi2019-001008.

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Forlin, Elisa. « Rassegna bibliografica : didattica innovativa per l'insegnamento delle letterature di lingua inglese nella scuola secondaria di secondo grado ». Le Simplegadi, no 19 (novembre 2019) : 277–82. http://dx.doi.org/10.17456/simple-145.

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Demattè, Adriano. « Relazione etica degli studenti con un documento tratto dalla storia della matematica ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : 22–44. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.2.

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Résumé :
Un’attività di interpretazione di un brano tratto da Introductio in analysin infinitorum di Eulero, in una classe quinta della scuola secondaria di secondo grado, consente di evidenziare varie problematiche riguardanti una relazione di responsività e responsabilità – che in questo articolo viene denominata etica – da parte degli studenti con un testo matematico e in particolare con un documento storico. L’analisi viene operata alla luce del pensiero dei filosofi Emmanuel Levinas e Hans-Georg Gadamer. L’attenzione è rivolta a come gli studenti orientino la loro interpretazione, come affrontino la situazione di alterità – di confronto con il punto di vista dell’Altro – e come seguano l’autore nei suoi ragionamenti.
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Sicurello, Rossana. « Il tirocinio nel corso di specializzazione per le attivit&agrave ; di sostegno didattico agli alunni con disabilit&agrave ; per una formazione all ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2022) : 71–85. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13937.

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Résumé :
L'articolo riporta i risultati di un'indagine condotta grazie agli strumenti della narrative inquiry nei mesi di aprile-maggio 2021 con un gruppo di 30 insegnanti frequentanti i Percorsi di formazione per la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola secondaria di primo e di secondo grado, V ciclo, A.A. 2019/2020 riservato agli idonei dei cicli precedenti presso l'Università degli Studi di Messina. A partire dal percorso di tirocinio indiretto svolto on line con il tutor coordinatore individuato dall'Università degli Studi di Messina, si è voluto indagare l'utilità della scrittura riflessiva quale dispositivo innovativo di sviluppo professionale.
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Caon, Fabio. « Motivazione allo studio della letteratura e canzoni ». SPONDE 1, no 1 (27 juillet 2022) : 103–18. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.3894.

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Résumé :
Come attestano diversi autori sia di letteratura e di didattica della letteratura, sia di glottodidattica, nella scuola italiana, la letteratura e la sua didattica attraversano da decenni una crisi. Tale crisi è dovuta a fattori legati al progressivo distacco, da parte dei giovani, dalla pagina scritta come forma principale di trasmissione dei saperi e a metodologie di insegnamento letterario che sembrano non motivare gli studenti allo studio. Come poter intervenire per uscire da questa crisi? Le risposte sono molteplici e in questo contributo si approfondisce il rapporto tra canzone e letteratura. Nello specifico, di come la canzone possa motivare gli studenti allo studio della letteratura creando un ponte tra le forme di fruizione estetica preferite dai ragazzi e il testo letterario. Dopo aver illustrato il valore strategico della motivazione intrinseca e del perché la canzone può rappresentare un "ponte", si propongono diverse modalità in cui canzone e testo letterario possano integrarsi e aiutare gli studenti ad avvicinarsi allo studio della letteratura nella scuola secondaria di secondo grado.
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Filippo Dettori, G., et Barbara Letteri. « Percorso di alfabetizzazione emotiva in un intervento didattico inclusivo con l'utilizzo delle tecnologie ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (décembre 2021) : 138–52. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12945.

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Résumé :
Il contributo descrive un'attività didattica, realizzata in una classe seconda di una scuola secondaria di primo grado, nella quale era inserita un'alunna con disabilità e con problemi di disregolazione emotiva. La proposta illustra un percorso di alfabetizzazione emotiva realizzato dal team docente e dall'educatore, con l'utilizzo delle tecnologie innovative finalizzate a promuovere un miglioramento della consapevolezza e della manifestazione emotiva da parte di tutti gli studenti.
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Petti, Livia, et Filippo Bruni. « Grande aula universitaria on-line e feedback : un connubio possibile ? » EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 221–34. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12386.

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Résumé :
Nel contesto italiano la formazione degli insegnanti di sostegno, ormai da anni, è attuata attraverso un apposito Corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità e, nelle sedi universitarie in cui è stato attivato, ha spesso coinvolto numeri consistenti di studenti. Il V Ciclo del percorso per la prima volta, per ovvie ragioni legate all'emergenza sanitaria, si è svolto per la maggior parte on-line. In questo contributo, attraverso l'analisi dell'insegnamento "Didattica speciale: approccio metacognitivo e cooperativo" (30 ore-4 CFU) che è stato tenuto presso l'Università degli Studi del Molise dalla stessa docente sia nel percorso dedicato alla scuola dell'infanzia e primaria, sia in quello per la scuola secondaria di primo e secondo grado si è cercato di vedere come modalità didattiche di active learning basate sul feedback - con il fine di indagare opinioni e porre domande in itinere durante la lezione universitaria, anche nella "grande aula" - abbiano permesso il coinvolgimento, la comprensione e l'apprendimento dei corsisti rendendo più efficace, al tempo stesso, l'azione didattica dell'insegnante.
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Cusi, Annalisa. « L’argomentazione riflessiva come strumento a supporto dei processi di valutazione formativa : il ruolo fondamentale del docente ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 8 (23 novembre 2020) : 9–27. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.1.

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In questo articolo vengono proposte alcune riflessioni sul ruolo che il docente svolge nell’implementare pratiche mirate a valorizzare i processi di argomentazione riflessiva a supporto della valutazione formativa in Matematica. Mediante l’analisi di alcuni stralci di discussione, tratti da una sperimentazione condotta in una classe seconda di una scuola secondaria di primo grado, si mettono in luce gli interventi chiave che il docente può proporre per stimolare processi di argomentazione riflessiva e attivare specifiche strategie di valutazione formativa.
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Buoniconto, Alfonsina. « SCOMPORRE E RICOMPORRE : INSEGNARE LA COESIONE PER INSEGNARE LA COMPRENSIONE ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (26 juillet 2022) : 448–70. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18297.

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Résumé :
Questo contributo si propone di indagare l’impatto che il corretto o mancato riconoscimento delle funzioni dei meccanismi di coesione testuale ha sul processo di comprensione dei testi funzionali scritti. I risultati restituiti dall’analisi quantitativa e qualitativa dei dati relativi alle prestazioni di studenti e studentesse del biennio della scuola secondaria di secondo grado nelle prove di lettura e comprensione sembrano confermare l’esistenza di una correlazione tra il corretto esito dei questionari di comprensione e la corretta identificazione dei meccanismi di coesione sollecitata negli stessi questionari. Decomposing and recomposing: teaching cohesion to teach understanding This paper aims to investigate the impact that the correct or lack of recognition of the functions of textual cohesion mechanisms has on the process of comprehension of functional written texts. The results obtained through quantitative and qualitative data analysis on the performance of high school students (first and second year) in reading comprehension tests seem to confirm the existence of a correlation between the correct completion of comprehension questionnaires and the correct identification of cohesion mechanisms in the very same questionnaires.
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Ferrari, Pier Luigi. « L’interpretazione dei testi matematici tra processi cooperativi e modelli logici : il caso dei connettivi ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 9 (27 mai 2021) : 32–43. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.2.

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Résumé :
Il tema delle competenze logiche richieste per capire la matematica è stato quasi sempre oggetto di controversie sul piano educativo, tra i sostenitori dell’insegnamento della logica come disciplina e quelli che la guardano come una competenza trasversale. Il problema viene spesso sollevato nel corso della scuola secondaria di secondo grado e all’inizio dei corsi universitari. In questo contributo si discutono i processi di interpretazione dei testi matematici in linguaggio verbale, e il potenziale conflitto tra i meccanismi interpretativi propri delle notazioni simboliche della matematica e quelli usuali delle lingue. Viene affrontato in particolare il tema dell’interpretazione dei condizionali, anche attraverso l’esame di due teorie opposte. Vengono poi illustrati alcuni esempi a proposito di altri connettivi proposizionali. La conclusione è che la diversità dei processi interpretativi tra lingua e linguaggi della logica sconsiglia di proporre attività che richiedono l’interpretazione logica di testi verbali al di fuori dei contesti in cui questa sia giustificata.
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Giannone, Chiara. « SE LEGGO E COMPRENDO, ALLORA APPRENDO. LA “RISCRITTURA FUNZIONALE” IN CLASSE PER CONTRASTARE LA COMPLESSITÀ DEI MANUALI SCOLASTICI ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (28 juillet 2022) : 1038–67. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18337.

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Résumé :
Alcune questioni come la comprensione a scuola e la complessità dei manuali scolastici, che sono già state oggetto di studio in passato, si rivelano ancora oggi attuali e irrisolte. La scuola, che diventa di anno in anno sempre più linguisticamente e culturalmente variegata, deve poter garantire a tutti gli studenti il diritto di apprendere. Affinché possa esserci apprendimento, però, è necessario che l’alunno sia in grado (e sia messo nelle condizioni) di comprendere: come afferma Emanuela Piemontese (1996), infatti, senza comprensione non può esserci apprendimento. Per contrastare la complessità dei manuali scolastici sono state attivate diverse strategie di semplificazione del testo; una di queste, la “riscrittura funzionale”, è stata utilizzata per semplificare il manuale di antologia durante un’esperienza didattica vissuta a gennaio 2021, a distanza, in una scuola secondaria di secondo grado di Padova. In questo contributo si presentano le lezioni svolte in classe e i materiali utilizzati. If i read and understand, then i learn. “Functional rewriting” in the classroom to counteract the complexity of school textbooks Some issues such as comprehension at school and the complexity of school textbooks, which have already been studied in the past, still turn out to be topical and unresolved today. Schools, which are becoming more and more linguistically and culturally diverse each year, must be able to guarantee the right to learn to all students. In order for there to be learning, however, it is necessary that the student be able (and be enabled) to understand: as Emanuela Piemontese (1996) states, in fact, without understanding there can be no learning. In order to combat the complexity of school textbooks, various strategies have been activated to simplify the text; one of these, "functional rewriting", was used to simplify an anthology textbook during a didactic experience in January 2021, online, in a secondary school in Padua. This paper presents the lessons carried out in class and the materials used.
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Bottone, Alessio. « UN’INDAGINE SULLA COMPRENSIONE DEL TESTO LETTERARIO : APPLICAZIONI, RISULTATI E PROSPETTIVE DI RICERCA ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (26 juillet 2022) : 492–506. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18299.

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Résumé :
Il contributo presenta le attività svolte sul testo letterario nell’ambito del progetto LeCo (2019-2021), dedicato al problema della comprensione della lettura negli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Si illustrano le premesse teoriche, le applicazioni e alcuni risultati, in un quadro di ricerca che metta a frutto i rapporti tra educazione letteraria ed educazione linguistica. Per indagare sulle competenze degli studenti e provare a migliorarle, infatti, è necessario ripartire dal “valore d’uso” della letteratura, dalle sue specificità, ma anche dalla centralità della lingua. A survey of literary text comprehension: applications, findings, and research perspectives The paper outlines the activities carried out about the literary text within the LeCo project (2019-2021), dedicated to the problem of reading comprehension for secondary school students. The theoretical premises, applications, programs and some preliminary results are illustrated, within a research framework that enhances the relationships between literary education and language education. In order to study the students’ skills and try to improve them, in fact, it is necessary to start from the “use value” of literature and its specificities, but also from the central role of language.
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Piacenza, Susanna, et Roberto Trinchero. « Inside the school. A survey on teaching and evaluation practices and on the training needs of teachers ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 2 (30 juin 2022) : 19–33. http://dx.doi.org/10.36253/form-13176.

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Résumé :
What are the organizational, didactic, evaluation practices most adopted by teachers? In which of these practices do teachers feel him/herself most effective? In which less? And, consequently, what are the explicit and implicit (ie undeclared) training needs that emerge from this analysis? This article illustrates a survey promoted by Pearson Italia in March 2022 conducted through an online questionnaire filled in by 504 Italian teachers from kindergarten up to upper secondary school. The survey highlights how teachers perceive the importance of acting to improve students’ autonomy and cognitive abilities, however, this perception corresponds to an act not always in line with the expectations and requests deriving from scientific research about teacher effectiveness. Dentro la scuola. Un’indagine sulle pratiche didattiche e valutative e sui bisogni formativi degli insegnanti. Quali sono le pratiche organizzative, didattiche, valutative, maggiormente adottate dagli insegnanti? In quali di queste pratiche gli insegnanti si sentono più efficaci? In quali meno? E, di riflesso, quali sono quindi i bisogni formativi espliciti e impliciti (ossia non dichiarati) che emergono da questa analisi? Il presente articolo illustra un’indagine promossa da Pearson Italia nel mese di marzo 2022 condotta mediante un questionario online compilato da 504 insegnanti italiani dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado. L’indagine fa emergere come gli insegnanti percepiscano l’importanza dell’agire per migliorare le capacità cognitive e l’autonomia degli studenti, tuttavia, a questa percezione corrisponde un agito non sempre in linea con le aspettative e con le istanze derivanti dalla ricerca scientifica in tema di efficacia dell’insegnamento.
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Ciotti, Fabio, et Alberto Baldi. « Macchine per leggere : promuovere la lettura con il distant reading ». ENTHYMEMA, no 30 (2 janvier 2023) : 173–92. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19557.

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Résumé :
Questo articolo presenta il progetto Macchine per leggere, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte dell’Università di Roma “Tor Vergata” e il Centro per il Libro e la Lettura del MiC. Scopo del progetto è la realizzazione di un ambiente digitale (desktop e mobile) che introduca gli studenti della scuola secondaria di secondo grado alla conoscenza e all’utilizzo delle tecniche di analisi computazionale dei testi, qui proposte come spunto per accostarsi alla lettura dei classici della letteratura italiana (tra gli altri che saranno resi disponibili sul sito, Il piacere, I Malavoglia, Il fu Mattia Pascal…). L’approccio del distant reading e gli strumenti informatici per l’analisi e la rappresentazione dei corpora e per il text mining (word cloud, indici di frequenza di termini e sintagmi, topic modeling, sentiment e network analysis), uniti ad altre risorse come la geolocalizzazione su mappe digitali dei luoghi letterari, saranno presentati sia come metodo per simulare in ambiente virtuale reading strategies, che come modelli per integrare le prassi ermeneutiche tradizionali – close reading. In una sezione del sito dedicata, gli algoritmi di cui si darà dimostrazione saranno a disposizione degli studenti in forma di web app, così che possano sperimentare in autonomia e su altri testi in loro possesso l’approccio distant proposto nell’ambito del progetto.
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Ciccarelli, Santolo, Chiara Scuotto, Luigi Aruta, Francesco V. Ferraro et Maria Luisa Iavarone. « Developing novel life skills and experiences : a pilot study with Functional Advanced Didactics ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 52–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-13731.

Texte intégral
Résumé :
The pandemic has produced profound changes in teaching activities, with consequences on the educational processes and social development of students. In this sense, the following contribution explores the potential of Advanced Functional Didactics (DAF), a didactic proposal that aims to deliver traditional didactic contents through motor activity. Carried out in a difficult social context, namely the IC Ristori of Naples, located in the Forcella district, the study involves a second class of primary school and a first class of lower secondary school. The experimental hypothesis of this research is that the introduction of the DAF can bring benefits to the physical, psychological, social and learning abilities of the learners. This pilot study was the first to carry it out, thus proposing to verify the impact of this methodology on students to collect useful responses to improve it. Lo sviluppo di nuove abilità ed esperienze: uno studio pilota con la Didattica Avanzata Funzionale. La pandemia ha prodotto profondi cambiamenti nelle attività didattiche, con conseguenze sui processi formativi e di sviluppo sociale degli studenti. In tal senso, il seguente contributo esplora le potenzialità della Didattica Avanzata Funzionale (DAF), una proposta didattica che mira ad erogare i contenuti didattici tradizionali attraverso l’attività motoria. Realizzato in un contesto sociale difficile, ossia l’IC Ristori di Napoli, sito nel quartiere di Forcella, lo studio coinvolge una classe seconda della scuola primaria e una classe prima della scuola secondaria di primo grado. L’ipotesi sperimentale di questa ricerca è che l’introduzione della DAF possa apportare benefici alle capacità fisiche, psicologiche, sociali e di apprendimento dei discenti. Questo studio pilota è stato il primo a realizzarla, proponendosi quindi di verificare l’impatto di questa metodologia sugli studenti allo scopo di raccogliere risposte utili a migliorare quest’ultima.
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Deiana, Igor, Stefania Malavolta et Carla Marulo. « LA A23 SI RACCONTA : UNA VOCE PER CHI INSEGNA NELLA CLASSE DI CONCORSO DI LINGUA ITALIANA PER DISCENTI DI LINGUA STRANIERA ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 1–12. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17126.

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Résumé :
Malgrado la creazione della classe di concorso A23 abbia rappresentato un riconoscimento istituzionale per l’italiano L2 nella scuola, sembra che rispetto a quanto atteso ben poco sia cambiato. Infatti, pur essendo gli unici insegnanti della scuola italiana che sulla base di titoli ed esperienza possono essere considerati competenti in italiano L2, le e i docenti A23 costituiscono una piccola minoranza del corpo docente in servizio e sono stati assegnati esclusivamente ai CPIA. Visto che i CPIA sono l’unica scuola in cui al momento le e i docenti A23 lavorano, l’evento A023: un confronto di esperienze organizzato in occasione di FIERIDA 2021 è stata un’importante occasione che ha permesso di sondare l’attuale situazione di questa classe di concorso. L’iniziativa, inoltre, oltre a evidenziare problemi e criticità, ha permesso la condivisione di buone pratiche e la proposta di azioni costruttive. Dopo una breve presentazione di FIERIDA e di A023: un confronto di esperienze, il contributo si propone di fare un punto sul ruolo che le e i docenti A23 hanno nei CPIA attraverso le dichiarazioni rilasciate nel corso dell’iniziativa. Sempre grazie alle osservazioni fatte dalla platea partecipante, sono presentate una serie di proposte attuabili e concrete per un migliore impiego della professionalità di questi docenti nei CPIA e nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. A23 tells her story: a voice for those who teach Italian language for foreign language learners Although the recruitment of A23 teachers (Lingua italiana per discenti di lingua straniera) can be considered a key moment for the institutional recognition for Italian L2 in school, it seems that very few things have changed compared to what was expected. In fact, even if since the school year 2017/2018 teachers that had successfully completed a structured course on teaching Italian as a second language have been included in the Italian public-school staff, nowadays it is evident that A23 teachers constitute a small minority of the teaching staff in service and have been assigned exclusively to the CPIA. Since the CPIAs are the only school where the A23 teachers currently work, the webinar “A023: un confronto di esperienze” organized during FIERIDA 2021 was an important opportunity that allowed to probe the current situation of these teachers. The webinar not only highlighted problems and criticalities, but also allowed the sharing of good practices and the proposal of constructive actions. After having briefly described FIERIDA and the aims and structure of the webinar, this paper focuses on the role that A23 teachers have in the CPIA. Furthermore, thanks to the observations made by the participating audience, in the second part of the paper we present a series of feasible and concrete proposals aimed to improve the quality of Italian L2 teaching in CPIA.
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Prada, Massimo. « LETTURE MULTIMODALI PER L’EDUCAZIONE LINGUISTICA ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 85–130. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19651.

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Résumé :
L’articolo propone di introdurre l’uso dei testi multimodali nei curricula di educazione linguistica nella scuola secondaria, soprattutto in quella di secondo grado. L’uso di documenti di questo tipo presenta numerosi vantaggi: consente alla scuola di formare all’analisi, alla produzione e all’uso critico di questi artefatti sempre più pervasivi, rispondendo così alle sollecitazioni che provengono dalla Comunità Europea e contribuendo alla formazione professionale e civile dei degli studenti; rende possibile arricchire il patrimonio di modelli testuali in possesso degli studenti, affiancando a quelli letterari solidamente impiantati nei sillabi e a quelli professionali che vi sono in parte entrati da alcuni anni, testi nuovi per concezione, particolari per dinamismo e fondamentali per impatto socioculturale e per la forza modellizzante; promuove la descrizione scalare delle competenze di ricezione e di produzione in un campo ancora poco esplorato. Il contributo si articola in tre sezioni: la prima e la seconda forniscono informazioni sui testi neomediali e modelli per la loro interpretazione; la terza propone attività che implicano interazione telematica. I primi paragrafi, dunque, affrontano alcuni concetti fondamentali per l’analisi dei testi multimodali e descrivono sommariamente le caratteristiche dei testi multimodali, soffermandosi con particolare attenzione su quelli di un ben noto ambiente di condivisione di risorse audio e video; quelli centrali propongono la lettura multimodalmente orientata di alcune pagine tipologicamente differenti del servizio; l’ultimo suggerisce un esercizio applicativo. Multimodal readings for language education The article proposes to introduce the use of multimodal texts in language education curricula in secondary school, especially in upper secondary school. The use of documents of this type has numerous advantages: it allows the school to train in the analysis, production and critical use of these increasingly pervasive artefacts, thus responding to the to the solicitations that come from the European Community and contributing to the professional and civil training of students; it makes it possible to enrich the heritage of textual models in the possession of students, combining the literary ones solidly implanted in the sillabuses and the professional ones that have partly entered them some years now, with those of texts new in conception, particular for their dynamism and fundamental for their socio-cultural impact and for their modeling force; it promotes the scalar description of reception and production skills in a field that is still sparely explored. The paper is divided into three sections: the first and the second provide information on neomedial texts and models for their interpretation; the third proposes activities that involve telematic interaction. The first paragraphs, therefore, address some fundamental concepts for the analysis of multimodal texts and briefly describe the characteristics of multimodal texts, focusing on those of a well-known environment for sharing audio and video resources; the central ones propose the multimodally oriented reading of some typologically different pages of the service; the last suggests an application exercise.
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Mazza, Caterina, et Samuele Calzone. « Spazi di apprendimento virtuali e integrati : l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19 ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Résumé :
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Dota, Michela. « L’USO DELLE SUBORDINATE GERUNDIALI NELLA SCRITTURA SCOLASTICA E UNIVERSITARIA ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 152–81. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17134.

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Résumé :
Il presente lavoro indaga l’impiego del gerundio subordinativo in alcune scritture scolastiche (prodotte in istituti superiori di secondo grado) e universitarie (di triennalisti iscritti a corsi umanistici), al fine di rilevare, sullo sfondo della letteratura già esistente sul tema, la vitalità attuale e le criticità più frequenti nell’uso di questa struttura nella popolazione ancora coinvolta in un ciclo d’istruzione. Le criticità, in particolare, sono interpretate come punti di rottura nelle interlingue degli scriventi, che possono fornire elementi utili per una eventuale ricalibrazione della didattica del gerundio a scuola. The use of gerundial subordinates in school and university writing This paper investigates the use of the subordinative gerund in some scholastic writings (produced in secondary schools) and university writings (by three-year students enrolled in Humanistic courses), in order to detect gerund current vitality and the most frequent criticalities in the use of this structure in the population still involved in an education cycle. Critical issues, in particular, are interpreted as breaking points in the writer’s interlanguages, which can provide useful elements for a possible recalibration of gerund teaching at school.
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Lazzaretti, Letizia. « TRADUZIONE, ADATTAMENTO E VALIDAZIONE DI UN QUESTIONARIO SU MOTIVAZIONE E DISPOSIZIONE VERSO LA SCRITTURA E SUO IMPIEGO NELLO STUDIO DELL’AUTOPERCEZIONE DI CLASSI INTERE E STUDENTI MULTILINGUI ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 254–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17137.

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Résumé :
Questo articolo sintetizza il processo di traduzione e validazione di un questionario sulla disposizione verso la scrittura rivolto a studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado. A seguito di due fasi di validazione, una incentrata sulla comprensibilità degli item e una sulla consistenza interna dello strumento, è stato prodotto un questionario semplice e facilmente utilizzabile in contesti sia didattici che di ricerca. Non tutte le sottoscale ottengono risultati indicativi di una forte consistenza, quindi saranno necessari ulteriori perfezionamenti. Lo strumento è stato poi utilizzato in una ricerca volta a determinare gli effetti, sia motivazionali che linguistici, apportati da un progetto di educazione linguistica su 122 studenti di quinta primaria e terza secondaria di primo grado (gruppo sperimentale), poi confrontati con 104 alunni di pari età (gruppo di controllo). I gruppi sono stati confrontati sia interamente che per soli multilingui. Gli studenti hanno scritto individualmente un testo narrativo, poi analizzato tramite scale olistiche su contenuto, comprensibilità, coerenza e coesione, successivamente hanno compilato il questionario. I risultati linguistici, migliori per il gruppo sperimentale, suggeriscono che la metodologia del Progetto sia un buon punto di partenza per accrescere le competenze in modo omogeneo e per ridurre le disuguaglianze dal punto di vista linguistico. I risultati di autopercezione lasciano invece aperte diverse ipotesi, che necessitano di ulteriori rilevazioni per essere confermate o smentite. Translation, adaptation, and validation of a questionnaire on motivation and disposition towards writing and its use in the study of self-perceptions of whole classes and multilingual students This paper summarizes the process of translation and validation of a questionnaire about disposition towards writing for primary and middle school students. We followed two validation phases -the first one focused on the comprehensibility of the items, the second one on the internal consistency of the tool- and finally we obtained a simple and easily usable questionnaire for both educational and research contexts. Not all subscales were strong consistent, so further refinements are needed. We subsequently used the questionnaire in a study about motivational and linguistic effects of a language education project on 122 5th and 8th-grade students (experimental group), then compared with 104 same-age pupils (control group). We analyzed both entire groups and multilingual pupils only. Students individually wrote a narrative text (analyzed through holistic scales about content, comprehensibility, coherence, and cohesion) and then filled out the questionnaire. The linguistic results, better for the experimental group, suggest that the Project's methodology is a good starting point to increase skills homogeneously and to reduce linguistic inequalities. The self-perception results leave open several hypotheses, which require further findings to be confirmed or denied.
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Alda, M. Scopesi, Maria Rosso Anna, Delfante Chiara et Pangallo Simona. « Lessico psicologico e abilitŕ di mentalizzazione nella preadolescenza ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (janvier 2012) : 375–94. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003004.

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Résumé :
Alcune ricerche sperimentali hanno evidenziato una stretta relazione tra la frequenza d'uso dei termini mentali e i risultati alle prove di teoria della mente (Hughes et al., 1998; Hughes et al., 2007), mentre e stata meno studiata la relazione tra lessico psicologico e abilita di mentalizzazione in contesti spontanei. Inoltre, la maggioranza degli studi in questo ambito e focalizzata sull'infanzia e la fanciullezza, mentre minore attenzione e stata dedicata alle fasce di eta successive. La presente ricerca si propone di analizzare la relazione tra abilita di mentalizzazione nella preadolescenza e uso del lessico psicologico nella spiegazione del comportamento. Alla ricerca hanno partecipato 42 ragazzi di 12 anni, di livello socio-economico medio, frequentanti la seconda classe della scuola secondaria di primo grado. La Child Attachment Interview (Shmueli-Goetz et al., 2008) e stata utilizzata allo scopo di valutare la frequenza e la qualita del lessico psicologico. Il livello di mentalizzazione e stato valutato tramite un'intervista semi-strutturata messa a punto da O'Connor e Hirsch (1999); in accordo con i criteri degli autori, l'abilita di mentalizzazione e stata valutata su tre livelli. L'intelligenza verbale e stata valutata con la sub scala verbale della WISC-III. I risultati indicano una correlazione elevata tra le abilita di mentalizzazione e il lessico psicologico, in relazione sia alla quantita sia alla qualita d'uso. Non sono emerse correlazioni tra lessico psicologico e abilita linguistiche, ne tra lessico psicologico e genere.
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Campagnolo, Augusto, et Paola Iannacci. « IL RIASSUNTO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (28 juillet 2022) : 698–719. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18323.

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Résumé :
L’articolo è nato dalla rielaborazione di un percorso sperimentato in alcune classi di scuola secondaria di primo grado. La sperimentazione era finalizzata alla produzione del riassunto, con particolare attenzione alle diverse fasi che ne permettono la realizzazione.In fase preliminare è stato dedicato uno spazio significativo alla comprensione, presupposto fondamentale per il passaggio alla scrittura del riassunto. Il modello di Angela Ferrari e del gruppo di Basilea ha costituito il riferimento e la guida teorica principali, sia nella fase di comprensione sia in quella di scrittura; gli autori hanno riservato pertanto una particolare attenzione alla ricostruzione dell’architettura semantica del testo, alla segmentazione in unità comunicative (Movimenti testuali) e alla rielaborazione linguistica, favorendo l’individuazione di domande che mettessero in evidenza le idee centrali del testo e le connessioni per la costruzione di un riassunto coerente e coeso. Summary writing in the secondary school This article is the result of the reworking of a course held in some secondary school classes. The experimentation was aimed at the drafting of the summary, with particular attention to the different phases in its realization. During the preliminary phase, significant time was devoted to comprehension, a fundamental prerequisite for the transition to the writing of the summary. The model by Angela Ferrari and the Basel group was the main reference and theoretical guide, both during the comprehension and the writing phases; therefore, the authors paid particular attention to the reconstruction of the semantic architecture of the text, the segmentation in communicative units (Textual Movements) and linguistic re-elaboration, encouraging the identification of questions that could highlight the central ideas in the text and the connections for the construction of a coherent and cohesive summary.
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Petrocelli, Emilia. « Pre-service teacher education : Observing senior teachers through the theoretical lens of Ellis’s principles of instructed language learning ». EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 8, no 1 (31 mars 2021) : 20–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.13.227.

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Résumé :
EN The study is based on a training project completed in Italy as part of a qualifying course for high school teachers of L2 English. The project moves around the framework that Rod Ellis proposed in 2010 on the relationship between Second Language Acquisition and Language Pedagogy and it argues the need for student teachers (STs) to take the role of classroom researchers during their learning process and carry out critical observations through a solid theoretical lens, such as the 10 principles for instructed language learning by Ellis (2005a, 2005b). Three case studies are analyzed to explore how STs observed classroom activities armed with the knowledge of the principles. Data is based on feedback they gave during seminar discussions and remarks made in written reports. Moreover, a follow-up survey of informants after five years’ in-service practice questions whether and how this experience influenced the quality and degree of their understanding of teaching and learning. Considering these results, suggestions are made for future implementations of this kind of project. Key words: INSTRUCTED LANGUAGE LEARNING, SECOND LANGUAGE TEACHER EDUCATION, LANGUAGE PEDAGOGY, COMMUNICATIVE APPROACH, ITALIAN SECONDARY SCHOOL, ENGLISH AS A FOREIGN LANGUAGE (EFL) ES El estudio se basa en un proyecto de capacitación realizado en Italia como parte de un curso de cualificación para profesores de inglés como L2 de nivel secundario. El proyecto se basó en el marco que Rod Ellis propuso en 2010 sobre la relación entre la adquisición de segundas lenguas y la pedagogía lingüística. Este estudio sostiene que los estudiantes necesitan recibir una lente teórica sólida para la observación crítica, como los 10 principios para el aprendizaje de idiomas instruido de Ellis (2005a, b), y asumir el papel de investigadores dentro del aula durante su proceso de aprendizaje. La análisis de tres estudios de caso explora cómo los estudiantes observaron las actividades del aula armados con el conocimiento de los principios. Los datos se basan en los comentarios que dieron durante los debates del seminario y en las observaciones realizadas en los informes escritos. Además, una encuesta de seguimiento de los informantes después de cinco años de docencia en servicio cuestiona si esta experiencia influyó, y de qué manera, en la calidad y el grado de su comprensión de la enseñanza y el aprendizaje. Teniendo en cuenta estos resultados, se hacen sugerencias para futuras implementaciones de este tipo de proyectos. Palabras clave: APRENDIZAJE DE IDIOMAS INSTRUIDO, CAPACITACIÓN DE PROFESORES DE SEGUNDA LENGUA, PEDAGOGÍA DEL LENGUAJE, ENFOQUE COMUNICATIVO, ESCUELA SECUNDARIA ITALIANA, INGLÉS COMO LENGUA EXTRANJERA IT Lo studio si basa su un progetto di tirocinio inserito in un corso di abilitazione per docenti d’inglese nella scuola superiore (TFA). Il progetto si ispira al quadro teorico proposto da Rod Ellis nel 2010 sul legame tra acquisizione della seconda lingua e didattica delle lingue e si basa sull’idea che i tirocinanti debbano effettuare le osservazioni in classe vestendo i panni di ricercatori, con una lente teorica solida come i 10 principi per l’insegnamento delle lingue di Ellis (2005a, b). L’analisi esplora il processo di formazione dei tirocinanti in tre casi studio e le modalità in cui essi si sono mossi nell’osservazione delle lezioni di lingua, armati della conoscenza dei principi di Ellis. I dati includono le riflessioni dei tirocinanti durante le discussioni seminariali e nelle loro relazioni di fine percorso. Inoltre, dopo cinque anni d’insegnamento di ruolo, quegli stessi tirocinanti sono stati intervistati per ricevere informazioni su se e come questa esperienza abbia influenzato la qualità e il livello della loro consapevolezza dei processi di insegnamento e apprendimento. Sulla base dei risultati, vengono avanzate alcune proposte per lo sviluppo di questo tipo di progetti. Parole chiave: APPRENDIMENTO DELLA LINGUA, FORMAZIONE PER DOCENTI DI LINGUA, DIDATTICA, APPROCCIO COMUNICATIVO, SCUOLA SECONDARIA ITALIANA, INGLESE COME LINGUA STRANIERA
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Campolucci, Lorella, et Danila Maori. « Un percorso integrato di matematica e italiano in continuità dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 9 (27 mai 2021) : 73–102. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.4.

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In questo articolo si raccontano alcune esperienze realizzate da un gruppo di docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado basate su percorsi interdisciplinari di matematica e italiano. Le esperienze riguardano prevalentemente la lettura, la comprensione e la formulazione di problemi; l’uso di narrazioni per raccontare la matematica, introdurre nuovi concetti e far parlare dei concetti appresi; la ludolinguistica applicata alla matematica per un approccio positivo nei confronti dell’errore e per ampliare il lessico e le esperienze comunicative.
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Canducci, Michele, Andrea Rocci et Silvia Sbaragli. « Inventio, dispositio, elocutio : tre lenti per l’analisi di argomentazioni nei libri di testo di geometria ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 10 (17 novembre 2021) : 29–52. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.2.

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Résumé :
A partire dal corpus del progetto Italmatica. Comprendere la matematica a scuola, fra lingua comune e linguaggio specialistico del Fondo nazionale svizzero, viene presentata un’analisi di esempi tratti dai libri di testo di geometria in lingua italiana della scuola primaria e secondaria di primo grado. L’analisi si basa sull’applicazione delle categorie di tipo retorico classico: inventio, dispositio ed elocutio, oggi afferenti ai domini degli studi linguistici, in particolare delle teorie dell’argomentazione. Attraverso l’analisi condotta, vengono evidenziate da un lato la profondità delle riflessioni che queste lenti teoriche consentono di raggiungere nello sviscerare un testo argomentativo di matematica, dall’altro la grande varietà di scelte possibili adottate dai libri di testo, che possono avere un effetto comunicativo sul lettore-studente.
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Cirmi, Giuseppa Rita, Salvatore D'Asero et Maria Flavia Mammana. « La Lingua Matematica : un’esperienza didattica nel Liceo Matematico ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 9 (27 mai 2021) : 127–38. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.6.

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In questo lavoro si presenta un modulo didattico dal titolo La Lingua Matematica, rivolto a studenti del primo anno di scuola secondaria di secondo grado.Il modulo è stato presentato in classi di Liceo Matematico, ma può essere proposto anche in altri contesti. Esso ha un duplice obiettivo: introdurre questioni relative a matematica e linguaggio da un lato e introdurre i concetti di teorema e dimostrazione dall’altro. Il percorso ha permesso di introdurre nozioni di aritmetica modulare e ha condotto gli studenti a confrontarsi, elaborare ipotesi, produrre argomentazioni e generare nuovi teoremi.
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Guidetti, Giulia, et Cinzia Albanesi. « Senso di comunità. Può bastare per fronteggiare l'emergenza COVID-19 a scuola ? Uno studio di un caso su una scuola secondaria di primo grado ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (juin 2021) : 81–95. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001006.

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L'obiettivo dello studio è comprendere la relazione fra SSoC (Senso di Comunità Scolasti-co) e benessere degli studenti in didattica a distanza (DAD), durante la pandemia, e il ruolo delle scelte metodologiche della scuola sulle stesse variabili (benessere e SSoC), in una scuola secondaria di I grado che usa la Didattica per Ambienti di Apprendimento (DADA). Hanno partecipato alla ricerca 70 studenti (mediante questionario e un'intervista di gruppo) e 13 tra docenti e genitori (mediante interviste individuali). La ricerca ha indagato il ruolo della DAD e il suo impatto sulla scuola, sul SSoC e sul benessere psicologico (PWB) e sociale (MHC-SF). Dai risultati emerge l'importanza del SSoC e di pratiche trasformative nel mantenere il be-nessere scolastico, anche in situazioni di emergenza.
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Mignani, Stefania, Marilena Pillati et Irene Martelli. « Un indicatore statistico del background familiare nello studio del successo scolastico degli studenti della provincia di Bologna ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 120 (février 2011) : 194–214. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120010.

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La formazione di base, l'accesso al sapere e il successo formativo sono questioni di grande interesse in tema di politica del lavoro. Č noto come giŕ a partire dai primi anni di scuola lo status socio-economico e culturale delle famiglie eserciti un ruolo fondamentale come variabile esplicativa dei risultati conseguiti dagli studenti. Disporre di informazioni accurate non solo sugli esiti formativi, ma anche sulle caratteristiche dei contesti familiari, diventa quindi di particolare rilevanza nella definizione delle politiche scolastiche territoriali. In questo lavoro viene presentata una proposta metodologica per la costruzione di indicatore statistico dello status socio-culturale delle famiglie con riferimento ai dati di un'indagine dell'della Provincia di Bologna sugli esiti scolastici di un campione di studenti della scuola secondaria di II grado. Dalle analisi condotte emerge l'esistenza di un legame tra retroterra familiare e risultato scolastico. Nemmeno in una realtŕ ad alta scolaritŕ, quale quella bolognese la scuola sembra essere in grado di neutralizzare l'effetto di ambienti familiari sfavorevoli sul rendimento scolastico dei ragazzi.
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Giugliano, Giovanna, Mario Buono et Sonia Capece. « Design per configurare nuovi luoghi e spazi di apprendimento adattivi ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 16 (16 décembre 2021) : 107–24. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2021.v16i.12804.

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Résumé :
Diseñar formas y espacios de aprendizaje es un proceso que requiere creatividad pe­dagógica, arquitectónica, social, cultural y política.La literatura científica nacional e internacional (OCDE, 2017) sobre innovación educa­tiva destaca la estrecha relación que conecta la didáctica con el entorno de aprendiza­je. Por ello, los procesos de renovación educativa no pueden prescindir de una nueva visión de los espacios escolares y de los entornos educativos.Surgen nuevas pautas de planificación escolar, se enfatiza el aprendizaje como un pro­ceso activo y constructivo en el que cada niño tiene un papel «protagonista».De hecho, en el escenario contemporáneo, los estudiantes se convierten en partici­pantes activos en la creación de información y nuevas ideas en el entorno educativo. En consecuencia, la educación del siglo XXI se basa en tres principios pedagógicos (McLoughlin & Lee, 2008): personalización, participación y productividad (Luna Scott, 2015).El estudio de estos aspectos, acompañado del análisis evaluativo y comparativo de experiencias de diseño en el ámbito escolar, nos ha permitido configurar el nuevo concepto SINAPSI 0-14, un sistema de mobiliario que adapta y adopta tecnologías avanzadas para satisfacer las necesidades de los niños y profesores, actuales y futuras, según una perspectiva holística.El objetivo era diseñar un sistema de celdas «orgánicas» modulares, flexibles y adap­tables que pudieran ser utilizadas de forma transversal por usuarios de diferentes edades, desde jardines de infancia hasta centros de enseñanza primaria y secundaria. SINAPSI 0-14 se configura en formas que pertenecen a un universo de geometrías que se remontan a una única matriz de elementos orgánicos. El conjunto de símbolos que pueden agregarse definen diferentes formas del sistema de mobiliario, haciendo que el espacio educativo sea «cronotópico» y capaz de cambiar según el tiempo y el lugar que se cree y según el uso y las necesidades.Estos estudios en profundidad han permitido reconstruir un repertorio analítico crítico sobre el tema de los espacios educativos y la arquitectura escolar, entrelazando sus cambios en función de los modelos pedagógicos y los instrumentos normativos, para definir la escuela del futuro. Progettare forme e spazi di apprendimento è un processo che richiede creatività pedagogica, architettonica, sociale, culturale e politica.La letteratura scientifica nazionale e internazionale (OECD, 2017) sull’innovazione educativa evidenzia la stretta relazione che connette la didattica all’ambiente di apprendimento. Per tale ragione, i processi di rinnovamento della didattica non posso prescindere da una nuova visione degli spazi scolastici e dei setting educativi.Emergono nuove linee guida per la progettazione scolastica, si enfatizza l’apprendimento come un processo attivo e costruttivo nel quale ogni bambino ha un ruolo di “protagonista”.Difatti, nello scenario contemporaneo, gli studenti divengono partecipanti attivi alla creazione di informazioni e di nuove idee nell’ambiente educativo. Di conseguenza, l'istruzione del ventunesimo secolo si basa su tre principi pedagogici (McLoughlin & Lee, 2008): personalizzazione, partecipazione e produttività (Luna Scott, 2015).Lo studio di tali aspetti, accompagnato dall’analisi valutativa e comparativa di esperienze progettuali in campo scolastico, ha consentito di configurare il nuovo concept allestitivo SINAPSI 0-14, un sistema d’arredo che adatti e adotti le avanzate tecnologie per rispondere ai bisogni di bambini e insegnanti, attuali e futuri, secondo una prospettiva olistica.L’obiettivo è stato progettare un sistema di cellule “organiche” modulari, flessibili e adattabili che possano essere utilizzate in maniera trasversale da utenti di diverse età, dalle scuole d’infanzia alle scuole primarie e secondarie di primo grado. SINAPSI 0-14 si configura in forme appartenenti a un universo di geometrie riconducibili a un’unica matrice di elementi organici. L’insieme dei simboli aggregabili definiscono differenti forme del sistema di arredo rendendo lo spazio didattico “cronotopico” atto a modificarsi in funzione del tempo e del luogo che si crea e in funzione dell’uso e delle esigenze.Tali approfondimenti hanno consentito di ricostruire un repertorio critico analitico sul tema degli spazi educativi e delle architetture scolastiche intrecciandone i cambiamenti in linea con i modelli pedagogici e gli strumenti normativi, al fine di definire la scuola del futuro.
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Mattozzi, Ivo. « Il museo nel curricolo di storia : una questione di trasposizione didattica ». Educar em Revista, no 58 (décembre 2015) : 69–85. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.43470.

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Résumé :
Riassunto Negli ultimi anni si sono diffusi i musei, ne sono stati creati molti, si è rinnovata la museografia, si è diffusa l'idea della didattica museale e sono usciti molti libri a tal proposito. I musei offrono dappertutto servizi didattici o educativi, molti alunni vengono condotti nei musei. Tutto bene, dunque, potremmo dire: una battaglia cominciata qualche decennio fa è ormai vinta. Il problema è che le offerte che partono dai servizi didattici museali in gran parte non si integrano nel curricolo di formazione storica, obbediscono a logiche e preferenze che nascono all'interno del museo da parte di educatori che non si pongono il problema del curricolo, gran parte dell'offerta consiste in visite guidate e giochi svolti con materiali poco efficaci dal punto di vista formativo. Da parte della scuola l'aumento della fruizione dei servizi museali c'è stato, ma non s'è generalizzata l'idea di usare didatticamente i musei a portata di uscita. Gli alunni che entrano in contatto con i musei sono una minoranza e sempre prevale la scuola primaria... Nella scuola secondaria l'interesse per i musei scema. In questo contesto il nostro scopo è valorizzare la didattica museale in funzione della formazione storica curricolare. Farla cessare di essere un episodio o un progetto. Vorremmo che gli educatori museali elaborassero offerte nell'ottica del curricolo e che gli insegnanti fossero in grado di incardinare l'esperienza di apprendimento mediante il museo entro il piano di lavoro annuale anche nella scuola secondaria di II grado. Perseguiremo lo scopo usando musei archeologici e storici. Non offriamo laboratori riguardanti musei d'arte. Ma le procedure e le attività che proporremo possono essere trasferite agevolmente ai musei d'arte. Lo scopo può essere perseguito a condizione di: a) pensare il curricolo continuativo e verticale; b) pensare i musei in rapporto all'apprendimento della storia; c) pensare il collegamento tra essi; d) pensare la trasposizione didattica funzionale ai processi di insegnamento e di apprendimento della storia.
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Boccacci, Daniel. « Il laboratorio "Il filo di Arianna" Un'esperienza tra le nuove frontiere dell'apprendimento ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 43 (juin 2012) : 41–49. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043005.

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Résumé :
Il saggio prende in esame il nuovo stile cognitivo dei giovani, che, in simbiosi con le tecnologie digitali, apprendono in maniera multitasking, condividendo conoscenze e resistendo ad approcci sistemici. Tali caratteristiche si presentano in forme talmente marcate e naturali, da far pensare a un nuovo orizzonte antropologico, evidente nelle difficoltÀ di comunicazione tra giovani e insegnanti, oggigiorno vera urgenza della scuola. Per le sue potenzialitÀ multicodice, "Il filo di Arianna", laboratorio coordinato dall'autore e rivolto a ragazzi della scuola secondaria di primo grado con disturbi specifici dell'apprendimento, viene proposto qui come pratica didattica da estendere a tutti i preadolescenti che, in quanto nativi digitali, si possono considerare ‘dislessici generazionali'.
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Romano, Alessandra, et Nicolina Bosco. « Metodologie trasformative per promuovere apprendimenti emancipativi. Un'esperienza di ricerca-formazione con insegnanti ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juillet 2022) : 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13734.

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Résumé :
Il contributo esplora l'attualità del pensiero pedagogico di matrice freiriana alla luce delle più recenti articolazioni della teoria trasformativa (Mezirow, 2003; Cranton & Taylor, 2012; Marsick & Neaman, 2018). Nello specifico, sono oggetto di indagine e sistematizzazione quegli approcci metodologici per lo sviluppo professionale dei docenti che sostengono processi di riflessione critica e trasformazione degli assunti distorti. Si presenta, poi, un'esperienza di ricerca-formazione condotta con gruppi di docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, che ha visto l'adozione di un set di metodologie trasformative finalizzate a supportare processi di apprendimento emancipativo.
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Lisarelli, Giulia, et Elisa Miragliotta. « Analisi del discorso di classe sul riconoscimento di altezze di un triangolo ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 12 (21 novembre 2022) : 45–68. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.3.

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L’articolo presenta l’analisi del discorso matematico degli studenti di una classe II di scuola secondaria di primo grado, intrapreso durante una lezione sul riconoscimento di altezze di un triangolo. La lezione si è svolta dopo un percorso didattico durante il quale il discorso sull’oggetto matematico altezza si è costruito a partire da diverse realizzazioni possibili. Obiettivo principale di questo studio è documentare quali tra queste realizzazioni del significante altezza compaiono nel discorso di classe, descriverne le caratteristiche e osservare quali continuità o discontinuità presentano rispetto alle realizzazioni più comuni descritte dalla letteratura in didattica della matematica. L’analisi del discorso, accompagnata dalla costruzione e confronto tra l’albero di realizzazione atteso e l’albero della classe, consentiranno di mettere in luce sia la ricchezza del discorso di classe sia le interazioni tra realizzazioni diverse. Infine, si discuteranno le implicazioni teoriche e didattiche dello studio.
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Elena Liliana Vitti, Margherita Maria Sacco et Alberto Parola. « Competenze per tutti : Ricerca-azione sull’uso dei LEGO come mediatori didattici per lo sviluppo delle competenze STEM ». IUL Research 1, no 2 (30 novembre 2020) : 61–81. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.68.

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Résumé :
Il Progetto di Ricerca presentato è frutto della collaborazione tra la scuola secondaria di primo grado dell’I.C. Pacinotti di Torino, che ha ospitato la ricerca durante le ordinarie lezioni di Tecnologia ed un gruppo di ricercatori del Centro di Ricerca Cinedumedia dell’Università degli Studi di Torino, che ha messo a disposizione competenze e risorse. La metodologia didattica implementata è stata creata appositamente per il Progetto ed è incentrata su quattro pratiche pedagogiche: 1) Cooperative Learning, 2) Think-Make-Improve, 3) utilizzo del metodo scientifico tradizionale per stimolare la motivazione all’apprendimento, 4) Competenze Mediali come obiettivi trasversali. Il caso studio presentato riporta i risultati ottenuti in seguito al primo anno di lavoro di un percorso triennale.
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Pietrapiana, Daniela, et Stefania Donadio. « Sviluppare la metacognizione nel problem solving : un percorso di ricerca didattica nella scuola secondaria di primo grado ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 8 (23 novembre 2020) : 115–40. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.6.

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Résumé :
Le difficoltà incontrate dagli studenti nel problem solving (PS) sono da sempre oggetto di studio nella ricerca in didattica della matematica, ma solo recentemente l’attenzione si è focalizzata sulla metacognizione e sul suo ruolo.In una scuola secondaria di primo grado italiana, è stato realizzato un percorso di apprendimento sul PS rivolto al potenziamento della metacognizione, con uso di strumenti scientificamente validati e fruibili dai docenti senza la mediazione o il supporto di esperti. Vengono descritte e discusse le attività proposte in tre classi terze (campione di 54 alunni), organizzate prevalentemente in lavori di gruppo di studenti suddivisi per livelli di competenza. Dalla valutazione conclusiva è emerso un miglioramento nelle capacità metacognitive e negli esiti del PS, sebbene il dato sia apparso meno significativo per gli studenti con bisogni educativi speciali (BES).
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Penzo, Ilaria, Enrichetta Giannetti, Cristina Stefanile et Saulo Sirigatti. « Stili umoristici e possibili relazioni con il benessere psicologico secondo una versione italiana dello Humor Styles Questionnaire (HSQ) ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2011) : 33–50. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002004.

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Résumé :
Sono state esaminate, nel contesto italiano, la struttura fattoriale e alcune caratteristiche psicometriche dello HSQ di Martin(2003), nonché le differenze di genere nei diversi stili umoristici e le loro relazioni con il benessere psicologico. Hanno partecipato 242 studenti di scuola media secondaria e di universitŕ. Sono state impiegate le versioni italiane dello HSQ e delle(RPWB). Partendo da correlazioni policoriche, č stata effettuata un'analisi fattoriale esplorativa utilizzando il metodo(ML) per l'estrazione dei fattori e ilper la loro rotazione obliqua. Analisi discriminanti e di regressione lineare multiple sono state condotte per esaminare le relazioni tra le variabili. Sono stati individuati i quattro fattori ipotizzati, anche se non tutti gli item risultano adeguatamente rappresentati; l'affidabilitŕ delle scale, fatta eccezione per una, č adeguata. I partecipanti maschili riferiscono un maggiore uso dello stile. Sono emerse relazioni positive tra gli stiliee negative traee il benessere psicologico. Ulteriori indagini sono richieste per approfondire la natura multifattoriale dello HSQ e le relazioni tra stili di umorismo e benessere psicologico.
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Grillo, Valeria, et Maria Pia Gagliardi. « Verso una dimensione inclusiva degli alunni diversamente abili nella scuola : presentazione di un percorso formativo orientato al modello Skills for Life ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (décembre 2012) : 93–114. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003006.

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Résumé :
La presente esperienza si riferisce a un intervento formativo effettuato nel quadro del Piano Formativo Ministeriale "I CARE" previsto per gli anni 2007/2008-2008/2009, mirato all'"inclusione degli alunni diversamente abili, e finalizzato a realizzare un'effettiva dimensione inclusiva della scuola italiana". L'intervento nasce sulla base della richiesta di consulenza avanzata da alcuni docenti, che avevano gia collaborato con la Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute (SSPS) dell'Universita Sapienza di Roma in un progetto, commissionato dal MIUR e mirato all'adattamento italiano del modello formativo Skills for Life (SfL). Hanno partecipato al percorso di formazione circa 60 insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado. La metodologia, in linea con il modello adottato, insiste sullo sviluppo delle competenze psicosociali, sul coinvolgimento sistemico di tutte le componenti della scuola, sull'importanza dell'andamento processuale e ricorsivo delle varie iniziative che le componenti stesse intendono promuovere. Nello specifico gli autori mirano alle seguenti finalita: documentare il percorso, evidenziando fasi e passaggi peculiari del processo formativo attivato; comprovare l'efficacia e l'adattabilita del modello SfL alla complessita e mutevolezza del contesto educativo scolastico chiamato, in questo caso, a realizzare una dimensione inclusiva degli alunni diversamente abili; verificare, attraverso la sperimentazione, il valore propedeutico del modello nelle numerose e differenti iniziative di promozione della salute nella scuola italiana. La positivita di questa esperienza e testimoniata non solo dal significativo consenso degli insegnanti, ma anche dal riconoscimento formale (premio "GOLD") da parte della Regione Toscana.
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Rossi (book author), Simonetta, et Chiara De Santi (review author). « Scuola 2.0 : Come insegnare a scrivere testi. Indicazioni per la scuola secondaria di primo grado e per il biennio ». Quaderni d'italianistica 36, no 1 (27 janvier 2016) : 287–90. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i1.26303.

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Fiorentino, Giuliana. « GIOCHI LINGUISTICI PER LA DIDATTICA DELL’ITALIANO ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 220–37. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19659.

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Résumé :
La ludolinguistica applicata all’insegnamento della lingua italiana è una pratica abbastanza diffusa nella scuola italiana, in particolare nella primaria e nella scuola dell’infanzia. In questo contributo si propone di utilizzare estesamente tale didattica individuando tipologie di esercizi e loro possibile utilizzo nella scuola secondaria di primo grado. Inoltre ci si propone di confrontare la ludolinguistica usata nella glottodidattica con la ludolinguistica usata nella didattica della L1. L’articolo prende le mosse dalla considerazione del valore fondamentale che assume il gioco nell’apprendimento, esplora la diffusione della ludolinguistica in glottodidattica e infine propone una esemplificazione della ludolinguistica nella didattica della L1. Linguistic games for teaching the Italian language Ludolinguistics applied to teach the Italian language is widespread in Italian schools, particularly in primary and nursery schools. In this contribution, we propose to make extensive use of such didactics by identifying types of exercises and their possible use in secondary school (age 11-13). Furthermore, it is proposed to compare ludolinguistics used in glottodidactics with ludolinguistics used in L1 didactics. The article takes as its starting point the consideration of the fundamental value of play in learning, explores the spread of ludolinguistics in glottodidactics and finally proposes an exemplification of ludolinguistics in L1 didactics.
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Pellai, Alberto, Barbara Tamborini et Bollini Maria Mussi. « Il segreto di Fata Lina : progetto di prevenzione dell'abuso sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (juin 2009) : 113–24. http://dx.doi.org/10.3280/mal2009-002009.

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Résumé :
- This paper describes a new child sexual abuse school-based prevention program targeting schoolchildren attending grades 5-8. This curriculum is based on a special episode, titled "Fata Lina's secret", belonging to the popular RAI3 television show for children named Melevisione. The paper allows to understand this curriculum's rationale, goals, structure and format. Some activities, included in this curriculum, are presented to show how teachers, educators and parents can easily involve children in child sexual abuse prevention activities.Key words: child sexual abuse, school-based programs, primary prevention.Parole chiave: abuso sessuale, programmi scolastici, prevenzione primaria.
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Guasti, Lorenzo, et Giovanni Nulli. « Makerspace scolastici, follow-up relativo all’indagine esplorativa del 2018 ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 295–309. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.406.

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Résumé :
L’articolo tratta i temi legati allo sviluppo di un makerspace scolastico all’interno di una scuola primaria e secondaria di primo grado. Indire nel 2018 ha condotto una prima indagine, alla quale è seguito un follow-up per comprendere le dinamiche che si instaurano intorno al makerspace e che coinvolgono dirigente, insegnanti e terze parti (makers, associazioni, genitori). L’articolo si basa su interviste semi-strutturate a tutti gli attori coinvolti e ha lo scopo di verificare la sostenibilità di tale azione sotto tutti i punti di vista: didattico, economico, logistico. I risultati che si rilevano sono incoraggianti, ma mettono in evidenza numerosi problemi correlati alle dinamiche di comunità tra le figure professionali coinvolte. L’articolo mette in evidenza la necessità di una visione di lungo corso con obiettivi condivisi e programmi ben definiti, sostenuti, possibilmente, da una stabilità in termini di personale.
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Cappuccio, Giuseppa, et Lucia Maniscalco. « Costruzione e validazione del questionario DIDLab "La didattica Laboratoriale : apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE" ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 80–96. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12066.

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Résumé :
Il presente lavoro espone gli esiti della costruzione e validazione del questionario "La didattica Laboratoriale: apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE" finalizzato a misurare il grado di conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education e lo stile di conduzione nella didattica laboratoriale, che ha visto coinvolti 523 corsisti del corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico dell'Università degli Studi di Palermo; il test di misurazione costruito è composto da 42 item suddiviso in cinque macro-aree su scala Likert a 5 punti. Dall'analisi quantitativa condotta è emerso che il questionario ha buona concordanza, pensato per indagare sulle conoscenze dell'approccio investigativo e migliorare lo stile di conduzione della didattica laboratoriale. Quest'ultima risulta utile a facilitare l'acquisizione di una competenza in ogni ordine di scuola. Il laboratorio, infatti, rappresenta la modalità trasversale che promuove nello studente una preparazione completa e capace di continuo rinnovamento. Dall'analisi sono emersi risultati molto soddisfacenti per quanto riguarda l'attendibilità e la validità del questionario costruito. A seguito dell'analisi fattoriale condotta sono stati estrapolati i due fattori più rappresentativi, denominati Stili di conduzione nella didattica laboratoriale e Conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education. Infine, è stata condotta un MANOVA 2 X 2 per esplorare differenze ascrivili agli anni di servizio e al grado di istruzione dove si presta insegnamento. Tale indagine ha rilevato una correlazione tra la conoscenza e l'applicazione dell'approccio IBSE alla didattica laboratoriale tanto maggiore quanto più sono gli anni di servizio e all'interno degli ordini di scuola primaria e secondaria di primo grado. 
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