Littérature scientifique sur le sujet « SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN FISICA »

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Articles de revues sur le sujet "SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN FISICA"

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Marcon, Alessandra, et Elvira Pietrobon. « Deconstructing paradigms of Western thought ». CRIOS, no 23 (octobre 2022) : 78–87. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023008.

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Résumé :
Questo articolo ripercorre le due giornate del seminario Deconstructing paradigms of Western thought organizzato dalla Scuola di Dottorato in Urbanistica IUAV a Venezia nel maggio 2022. L'obiettivo del seminario era quello di esplorare due approcci emergenti che stanno contribuendo a reinterrogare alcuni paradigmi del pensiero occidentale, al fine di evidenziarne le ripercussioni sulla cultura della ricerca e del progetto urbanistici. Alla discussione sono stati invitati a partecipare gli autori di due libri: Sébastien Marot, autore di Taking the country's side, Agriculture and Architecture, e Antonio Di Campli, autore di La differenza amazzonica, Forme ed ecologie della coesistenza. Due prospettive hanno guidato la discussione all'interno dei rispettivi incontri: come fare ricerca e progettazione Beyond Nature and Nurture e cosa significa Decoloniale dal punto di vista dell'urbanistica. Attraverso la recensione del seminario, l'articolo intende riportare la discussione sulla ricerca e il progetto alla loro dimensione politica ed epistemologica attraverso strumenti rinnovati che tengano conto delle attuali condizioni di crisi e le riflessioni critiche che ne scaturiscono.
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Cerbara, Loredana, et Maria Girolama Caruso. « Fragilità e rischio di povertà educativa negli adolescenti in Italia. I dati delle indagini del CNR-IRPPS ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 119–27. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001011.

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Résumé :
Se attraverso i dati ufficiali (ISTAT, MIUR e altre Istituzioni) si può analizzare dal punto di vista statistico il fenomeno della povertà educativa, costruendo graduatorie territoriali, na-zionali e internazionali, sono le indagini direttamente rivolte ai ragazzi, o anche agli educa-tori, a dare completezza al quadro complessivo del rischio di marginalizzazione a cui sono esposti i minori. Dal 2014 il CNR-IRPPS ha svolto una serie di indagini rivolte ai giovani delle scuole secondarie, sia inferiori che superiori, per approfondire la conoscenza sulla condizione giovanile. Si tratta di esperienze pratiche derivanti dalle attività di ricerca di due progetti del CNR-IRPPS, uno dedicato alla pratica dello sport come veicolo di integrazione sociale (IRPPS WPs n. 106 e 108), che è stato realizzato attraverso quattro survey distinte, e l'altro più specificamente dedicato allo studio della condizione giovanile (IRPPS WPs n. 107; Tintori e Cerbara, 2016) sia in contesti territoriali limitati che a livello nazionale. In entram-bi i progetti un team di ricercatori si è recato nelle scuole per effettuare, durante l'indagine, l'osservazione diretta del comportamento degli studenti ammessi nel campione, rivelando una serie di elementi importanti, in primo luogo per la scuola che è chiamata ad intervenire anche sulla povertà educativa, ma anche a livello di ricerca sociale più allargata. Partendo dal presupposto che la povertà educativa solo in parte coincide con la povertà eco-nomica, i dati raccolti dimostrano che, anche quando le condizioni economiche sono accetta-bili, può verificarsi la presenza di fattori di rischio di esclusione sociale che spesso si so-vrappongono, fino a determinare una vera e propria barriera che impedisce ai ragazzi di vedersi nello stesso modo dei propri pari. Vivere in una famiglia con background migratorio oppure con uno status culturale non elevato, ma anche essere donna, costituiscono elementi sufficienti perché i giovani rimangano vittime di condizionamenti sociali che impediscono lo-ro di scegliere il proprio futuro. E anche i comportamenti devianti (uso di sostanze pericolo-se, atti di violenza verbale o fisica, ecc.) possono essere determinati da situazioni di disagio correlabili con una povertà culturale che è più difficile da determinare ma che è altrettanto importante delle altre declinazioni di povertà. Alla voce degli studenti si aggiunge poi quella dei docenti che, attraverso le due indagini con-dotte dal CNR-IRPPS, hanno potuto esprimere il proprio parere sulla situazione dei giovani da un punto di osservazione particolare ed hanno dato alcune indicazioni su come la scuola potrebbe intervenire per limitare le situazioni di difficoltà nell'integrazione tra i giovani.
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DIAS, Gabrielle Batista, Nilza Fátima Virgem FERREIRA et Ronan Daré TOCAFUNDO. « A contribuição da Logosofia para a docência na Educação Física ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 330. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243601.

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Résumé :
RESUMOA Pedagogia Logosófica é fundamentada pela busca do conhecimento de si mesmo. Dotado dessa ideia, buscou-se como essa Pedagogia pode contribuir para superar possíveis desafios da docência no século XXI. Considerando a Educação Física como uma profissão recentemente regulamentada, experiências docentes desse setor tornam-se um campo experimental excelente para destacar grandes desafios de superação e reconhecimento dentro da escola. O objetivo deste estudo foi conhecer a atuação do professor de Educação Física dentro do Sistema Logosófico. Aplicando um questionário aos Professores de Educação Física do Sistema Logosófico de Educação, analisando e tabulando, obteve-se resultados que indicam que os Professores consideram o conhecimento e o estudo da Logosofia como auxiliador fundamental na boa condução das aulas.Docência. Professor. Educação. Logosofia. Educação Física. The contribution of Logosophy to teaching in Physical Education ABSTRACT The Logosophical Pedagogy it’s based, on the search for knowledge of oneself. Endowed with this idea, we sought how this Pedagogy can contribute to overcome possible challenges of teaching in the 21st century. Considering Physical Education as a newly regulated profession, teaching experiences in this sector become an excellent experimental field to highlight major challenges of overcoming and recognition within the school. The objective of this study was to know the performance of the Physical Education teacher within the Logosophical System. Applying a questionnaire to the Physical Education Teachers of the Logosophical Education System, analyzing and tabulating, we obtained results indicating that the teachers consider the knowledge and study of Logosophy as a fundamental helper in the good conduct of the classes. Teaching. Teacher. Education. Logosophy. Physical Education.Il contributo della logosofia all'insegnamento nell'educazione física RIASSUNTO La pedagogia Logosofica si basa sulla ricerca della conoscenza di se stessi. Dotato di questa idea, abbiamo cercato come questa Pedagogia puo contribuire a superare le possibili sfide dell'insegnamento nel 21° secolo. Considerando l'Educazione Fisica come una professione recentemente regolamentata nel Brasile, le esperienze di insegnamento in questo settore diventano un eccellente campo sperimentale per evidenziare le principali sfide del superamento e del riconoscimento all'interno della scuola. Lo scopo di questo studio `e di conoscere le il lavoro dell'insegnante di educazione fisica all'interno del Sistema logosofico. Applicando un questionario agli Insegnanti di Educazione Fisica del Sistema di Educazione Logosofica, abbiamo ottenuto risultati che indicano che gli insegnanti considerano la conoscenza e lo studio della Logosofia come un aiuto fondamentale nella buona condotta delle lezioni. Insegnamento. Maestro. Istruzione. Logosofia. Educazione física. La contribución de la Logosofía a la enseñanza en Educación Física RESUMEN La Pedagogía Logosófica se funda en la búsqueda del conocimiento de uno mismo. Dotados de esta idea, buscamos cómo esta pedagogía puede contribuir a superar los posibles desafíos de la enseñanza en el siglo XXI. Considerando la Educación Física como una profesión recién regulada, las experiencias de enseñanza en este sector se convierten en un excelente campo experimental para resaltar los principales desafíos de superación y reconocimiento dentro de la escuela. El objetivo de este estudio fue conocer el desempeño del maestro de Educación Física dentro del Sistema Logosófico. Aplicando un cuestionario a los maestros de educación física del sistema de educación logosófica, analizando y tabulando, obtuvimos resultados que indican que los maestros consideran el conocimiento y el estudio de la logosofía como un ayudante fundamental en la buena conducta de las clases. Enseñanza. Profesor. Educación. Logosofía. Educación Física.
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SCHINDHELM, Virginia Georg. « Gênero, sexualidades e os desafios para educadore(a)s infantis ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 73. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244894.

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Résumé :
RESUMOO artigo resgata discussões dos trabalhos de mestrado e doutorado em educação sobre gênero, sexualidades e a formação docente para lidar com as questões cotidianas das escolas infantis. Sexualidade e gênero são campos inter-relacionados, todavia suas concepções e práticas se confundem e as tornam difíceis para pensá-las distintamente. Apresenta dados empíricos construídos nas produções acadêmicas com prioridade para narrativas de educadore(a)s sobre seus saberes e experiências vivenciadas nas escolas. Gênero e sexualidades são discutidos como concepções constitutivas da subjetividade, que falam sobre cada sujeito, seu corpo, sua cultura e o contexto social em que está inserido. Os trabalham destacam (a) a importância do tema ser refletido por docentes para desmistificar (des)conhecimentos e (pre)conceitos sexuais experienciados na escola (b) a busca de novas concepções e práticas no exercício da profissão, como alternativas e estratégias que contribuam para melhorias do processo formativo docente e das práticas laboriais de educadore(a)s infantis brasileiro(a)s.Formação docente. Gênero e sexualidades. Educação infantil. Gender, sexuality and the infant educators’ challenge ABSTRACT This article brings back master’s degree and PhD education works about gender, sexuality and teachers’ formation to deal with everyday situation in infant schools. Sexuality and gender are connected fields, although the conceptions and practices mix up and make it difficult to think about them clearly. It presents experimental data made in academical productions choosing educators’ narratives about their experiences in schools. Gender and sexualities are discussed as typical conceptions, which discuss about each person, body, culture and the social context in which he/she is inserted. The work appoints (a) this theme is important to be reflected by educators to make (un)known and prejudices sexual experienced in school clear (b) searching new professional conceptions and practices as possibilities and strategies which help to make the teachers’ learning process and working infant educators’ practices improve.Teachers’ formation. Gender and sexualities. Infant education. Género, sexualidad y desafíos para los educadores de la primera infanciaRESUMEN El artículo recupera las discusiones de los trabajos de maestría y doctorado en educación sobre género, sexualidad y formación docente para abordar los problemas diarios de las escuelas infantiles. La sexualidad y el género son campos interrelacionados, sin embargo, sus conceptos y prácticas se confunden y hacen que sea difícil pensarlos distintamente. Presenta datos empíricos construidos en producciones académicas con prioridad para las narraciones de los maestros sobre sus conocimientos y experiencias en las escuelas. El género y las sexualidades son discutidos como concepciones constitutivas de subjetividad, que hablan sobre cada sujeto, su cuerpo, su cultura y el contexto social en el que se inserta. Los trabajadores destacan (a) la importancia de que los maestros reflejen el tema para desmitificar (des)conocimientos y (pre)conceptos sexuales experimentados en la escuela (b) la búsqueda de nuevas concepciones y prácticas en el ejercicio de la profesión, como alternativas y estrategias que contribuyan para mejorar el proceso de formación del profesorado y las prácticas laborales de los educadores infantiles brasileños. Formación del profesorado.Género y sexualidades. Educación Infantil Genere, sessualità e sfide per gli educatori della prima infancia SINTESE L'articolo riprende le discussioni sul lavoro di master e dottorato nell'educazione su genere, sessualità e formazione degli insegnanti per affrontare le questioni quotidiane delle scuole per bambini. Sessualità e genere sono campi correlati, tuttavia le loro concezioni e pratiche sono confuse e rendono difficile pensarle distintamente. Presenta dati empirici costruiti in produzioni accademiche con priorità per le narrazioni degli insegnanti sulle loro conoscenze ed esperienze vissute nelle scuole. Genere e sessualità sono discussi come concetti costitutivi della soggettività, che parlano di ogni argomento, del suo corpo, della sua cultura e del contesto sociale in cui è inserito. I lavoratori sottolineano (a) l'importanza del tema riflesso dagli insegnanti per demistificare la (non) conoscenza e i concetti (pre) sessuali vissuti a scuola (b) la ricerca di nuovi concetti e pratiche nell'esercizio della professione, come alternative e strategie che contribuiscono per migliorare il processo di formazione degli insegnanti e le pratiche di lavoro degli educatori brasiliani dei bambini. Formazione degli insegnanti.Genere e sessualità. Educazione della prima infanzia.
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Calleja-Reina, Marina, José Manuel Rueda Gómez et Antonio Barbosa Gonzalez. « Relación entre la práctica deportiva en Clubes Deportivos y la mejora del control de la impulsividad en escolares ». Cuadernos de Psicología del Deporte 21, no 1 (1 janvier 2021) : 179–91. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.437791.

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Résumé :
La práctica regular de Actividad Física Deportiva (en adelante AFD) tiene efectos beneficiosos a nivel físico y cognitivo. En este segundo nivel, los trabajos recientes, han encontrado mejora en memoria, en rendimiento académico, en autoestima, en atención y en Funciones Ejecutivas. En el presente trabajo de corte descriptivo-inferencial han participado 110 estudiantes de Educación Primaria y de Educación Secundaria Obligatoria de las localidades de Ourense y Málaga, con edades comprendidas entre 8 y 14 años (M=9,89; DT=1,534). Los estudiantes se asignaron a diferentes grupos: estudiantes que practican AFD federados en clubes deportivos a nivel competitivo o AFD-F (n= 37), estudiantes que practican AFD en horario extraescolar en los centros educativos o AFD-C (n=37) y un grupo de estudiantes que no practicaban ningún tipo de AFD No AFD (n=36). Los resultados muestran la modulación de la AFD en diferentes modalidades de inhibición, comparando estudiantes que practican o no AFD (en línea con trabajos previos). En un segundo momento, se ha analizado si la modalidad de AFD contribuye al desarrollo diferencial de la inhibición. Los resultados muestran que AFD, independientemente del tipo de actividad realiaza (AFD-F vs. AFD-C), mejora la habilidad para cumplir las reglas, perfecciona la precisión en los procesos de búsqueda visual y optimiza la habilidad de flexibilidad cognitiva, todos ellos componentes esenciales de las FE. Sin embargo, la práctica de AFD-F mejora el control de la impulsividad y el control atencional en comparación con la práctica de AFD-C. The regular practice of Sports Physical Activity (hereinafter SPA) has beneficial effects at a physical and cognitive level. In this second level, recent works have found improvement in memory, in academic performance, in self-esteem, in attention and in Executive Functions. In this descriptive-inferential study, a sample of 110 students of Primary and Secondary Education from Ourense and Málaga (Spain) between the ages of 8 and 14 years was used (M=9.89; SD=1.534). The participants were assigned to three groups: students who practice federated physical-sports activity in sports clubs at a competitive level or SPA-F (n=37), students who practice physical-sports activity in out-of-school hours in schools or SPA-C (n=37) and a group of students who did not practice any type of physical-sports activity Not-SPA (n=36) The results show the modulation of SPA in different inhibition modes, comparing students who do not practice SPA and those who practice SPA, in line with previous work. In a second step, we analyzed whether the SPA modality, that is, whether it is developed in a sports club and therefore the students are federated (SPA -F) or whether it is developed in the school's extracurricular activities (SPA-C), contributes to the differential development of inhibition. The results show that SPA, regardless of where they carry out the activity, improves the ability to follow the rules, perfects the precision of visual search processes and, optimizes the ability of cognitive flexibility, all of which are essential components of FE. The practice of SPA-F improves impulsivity control and attentional control compared to the practice of SPA-C. La pratica regolare dell'Attività Fisica Sportiva (di seguito AFD) ha effetti benefici fisici e cognitivi. Nell'ultimo decennio c'è stato un crescente interesse nel determinare in che modo le abilità cognitive traggono beneficio dall'esercizio fisico, e in questo senso sono stati riscontrati miglioramenti nella memoria, nel rendimento accademico, nell'autostima, nell'attenzione e nelle funzioni esecutive derivanti dalla normale pratica dell'AFD. In questo studio descrittivo-inferenziale è stato utilizzato un campione di 110 studenti delle scuole elementari e medie di Ourense e Malaga (Spagna) di età compresa tra gli 8 e i 14 anni (M=9,89; SD=1,534). I partecipanti sono stati distribuiti in tre gruppi: studenti che praticano attività sportive fisiche in club sportivi competitivi o AFD-F (n=37), studenti che praticano attività sportive fisiche al di fuori dell'orario scolastico nelle scuole o AFD-C (n=37) e un gruppo di studenti che non praticano alcun tipo di attività sportiva fisica Non AFD (n=36) I risultati mostrano la modulazione dell'AFD in diverse modalità di inibizione, confrontando gli studenti che non praticano l'AFD con quelli che lo praticano, secondo il lavoro precedente. In una seconda fase, abbiamo analizzato se la modalità AFD, cioè se si sviluppa in un club sportivo e quindi gli studenti sono federati (AFD-F) o se si sviluppa nelle attività extrascolastiche della scuola (AFD-C), contribuisce allo sviluppo differenziale dell'inibizione. I risultati mostrano che l'AFD, indipendentemente dal luogo in cui svolge l'attività, migliora la capacità di seguire le regole, migliora l'accuratezza dei processi di ricerca visiva e ottimizza la capacità di flessibilità cognitiva, tutti componenti essenziali di FE. La pratica AFD-F migliora il controllo dell'impulsività e il controllo attento rispetto alla pratica AFD-C. Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita) A prática regular da Actividade Física Desportiva (adiante designada por AFD) tem efeitos benéficos a nível físico e cognitivo. Na última década tem havido um interesse crescente em determinar como as capacidades cognitivas são beneficiadas pelo exercício físico, e neste sentido foram encontradas melhorias na memória, desempenho académico, auto-estima, atenção e funções executivas a partir da prática regular da AFD. Neste estudo descritivo-inferencial, foi utilizada uma amostra de 110 estudantes do Ensino Primário e Secundário de Ourense e Málaga (Espanha) entre os 8 e 14 anos de idade (M=9,89; SD=1,534). Os participantes foram distribuídos por três grupos: estudantes que praticam actividade físico-desportiva federada em clubes desportivos a nível competitivo ou AFD-F (n=37), estudantes que praticam actividade físico-desportiva em horário extra-escolar nas escolas ou AFD-C (n=37) e um grupo de estudantes que não praticam qualquer tipo de actividade físico-desportiva Não AFD (n=36) Os resultados mostram a modulação da AFD em diferentes modos de inibição, comparando os estudantes que não praticam AFD e os que praticam AFD, de acordo com o trabalho anterior. Numa segunda fase, analisámos se a modalidade AFD, ou seja, se é desenvolvida num clube desportivo e portanto os alunos são federados (AFD-F) ou se é desenvolvida nas actividades extracurriculares da escola (AFD-C), contribui para o desenvolvimento diferencial da inibição. Os resultados mostram que a AFD, independentemente do local onde realizam a actividade, melhora a capacidade de seguir as regras, aperfeiçoa a precisão dos processos de busca visual e optimiza a capacidade de flexibilidade cognitiva, todos eles componentes essenciais da FE. A prática da AFD-F melhora o controlo de impulsividade e o controlo atento em comparação com a prática da AFD-C.
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Ribeiro, Edivan Charlton do Nascimento, Amanda Alves Fecury, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck et Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. « Abilità elevate nell'EPT e nell'insegnamento regolare : una rassegna degli ultimi cinque anni ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 18 janvier 2022, 111–30. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/abilita-elevate-nellept.

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Résumé :
L’inclusione scolastica è un movimento che cerca di raggiungere le persone che si trovano al di fuori del contesto scolastico a causa della loro diversa condizione. Il termine “bisogni speciali” è ampio e coinvolge molti fattori. Secondo la normativa, è applicabile a qualsiasi essere umano che presenti una menomazione fisica, mentale, intellettuale e/o sensoriale, impedendo la sua partecipazione alla vita quotidiana e scolastica. Il concetto di “Abilità elevate/Plusdotazione ” è ancora discutibile. La più attuale, adottata dalla nostra normativa, si riferisce alla prestazione del soggetto nella propria area di interesse, dimostrando capacità superiori alla media. L’obiettivo di questo lavoro era quello di rivedere la letteratura sulle abilità elevate nell’EPT e sull’insegnamento regolare presente nelle pubblicazioni negli ultimi cinque anni. Tra il 2017 e il 2021 è stata effettuata una revisione bibliografica sulle abilità elevate/plusdotazione, in portoghese, in banche dati di ricerca come Scientific Electronic Library Online – SciELO e Google Scholar. L’inclusione è un processo che richiede un cambiamento di atteggiamento nei confronti delle persone che sono considerato diverso. Nell’istruzione, questo movimento inizia a guadagnare terreno nelle scuole e l’istruzione inclusiva diventa lentamente una realtà. In questo contesto, le persone con indicatori AH/SD[6] soffrono degli stessi problemi, con l’aggravante di essere considerati studenti senza difficoltà di apprendimento (e con facilità). Il processo di insegnamento deve adattare processi, materiali e una formazione adeguata per tutti gli insegnanti. Nell’Istruzione Professionale, i problemi relativi all’identificazione e alla frequenza di questo pubblico sembrano essere simili a quelli della scuola normale e altre modalità di insegnamento.
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Thèses sur le sujet "SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN FISICA"

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Pakdast, Seid Hossein. « Advanced MEMS resonator for mass detection and micromechanical transistor ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2012. http://hdl.handle.net/10077/6690.

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Résumé :
2010/2011
Cantilever sensors have been the subject of growing attention in the last decades and their use as mass detectors proved with attogram sensitivity. The rush towards the detection of mass of few molecules pushed the development of more sensitive devices, which have been pursued mainly through downscaling of the cantilever-based devices. In the field of mass sensing, the performance of microcantilever sensors could be increased by using an array of mechanically coupled micro cantilevers of identical size. In this thesis, we propose three mechanically coupled identical cantilevers, having three localized frequency modes with well-defined symmetry. We measure the oscillation amplitudes of all three cantilevers. We use finite element analysis to investigate the coupling effect on the performance of the system, in particular its mass response. We fabricated prototype micron-sized devices, showing that the mass sensitivity of a triple coupled cantilever (TCC) system is comparable to that of a single resonator. Coupled cantilevers offer several advantages over single cantilevers, including less stringent vacuum requirements for operation, mass localization, insensitivity to surface stress and to distributed a-specific adsorption. We measure the known masses of silica beads of 1µm and 4µm in diameter using TCC. As it is difficult to obtain one single bead at the free end of the cantilevers, we choose to use the Focused Ion Beam. By sequential removing mass from one cantilever in precise sequence, we proved that TCC is also unaffected from a-specific adsorption as is, on the contrary, the case of single resonator. Finally, we proposed shown the use of TCC can be as micromechanical transistor device. We implemented an actuation strategy based on dielectric gradient force which enabled a separate actuation and control of oscillation amplitude, thus realizing a gating effect suitable to be applied for logic operation.
XXIV Ciclo
1980
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2

Fan, Xi Long. « Galaxy evolution by chemical and SED model ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2012. http://hdl.handle.net/10077/7429.

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Résumé :
2010/2011
In this thesis, we have studied the ISM, QSO, LGRB hosts and LBGs by galactic chemical evolution and spectro-photometric models. We also tested the so-called mono- lithic scenario of elliptical galaxies formation. Here we present the main results of this work: 1. The star formation history is the main driver of galaxy evolution. The predictions of elliptical chemical evolution models with the so-called monolithic scenario of elliptical galaxies formation are consistent with the data of high redshift LBGs and QSOs. Both the infall and the star formation timescale are suggested to decrease with galactic mass. This scenario is confirmed by the spectro-photometric models by reproducing the average SED of MIPS-LBGs. This so-called “ downsizing” of SFH is consistent with many observations. 2. Our M = 1012M⊙ elliptical model can reproduce super-massive BH mass, stellar mass, gas mass and dust mass of one of the most distant QSO ever observed J1148+5251 (z ≃ 6.4). The same model can also reproduce [N/C] versus [C/H] and [Si/C] versus [C/H] of the NLRs in QSO hosts. The very high C abundance observed in these QSOs can be explained only by assuming yields with mass loss from massive stars with a strong dependence on metallicity, as those of Maeder (1992) 3. Our elliptical models suggested the LBGs at hight redshift are likely to be young (age < 0.6 Gyr) ellipticals. This picture is consist with the results of spectro- photometric models. By chemical evolution models, we found that, LBGs in A- MAZE and LSD samples, CB 58, Clone and Cosmic Horseshoe are of intermediate mass(1010 − 3 · 1010M⊙). Our elliptical model for 3 · 1010M⊙ well reproduces the [O/H] abundance as a function of redshift for these LBGs. By spectro-photometric models, we found that theMIPS-LBGs are more massive (∼ 1011M⊙). Our spectro- photometric models for 1011M⊙ well reproduce the average SED of MIPS-LBGs. 4. Our elliptical models suggested that if the observed high-redshift LGRB-DLAs and local LGRB host galaxies belonged to an evolutionary sequence, they should be irregulars with a common galaxy-formation redshift as high as zf = 10, observed at different phases of their evolution. We cannot exclude, however, that they correspond to the outermost regions of spiral disks, since their properties are similar to those of irregulars. Elliptical galaxies cannot be LGRB host galaxies at low 111 redshift and that they are very unlikely hosts of LGRB-DLAs even at high redshift, because of their rapid chemical enrichment at high redshift following the occurrence of a galactic wind several Gyrs ago and subsequent passive evolution. 5. Our elliptical models suggested that a dust mass-stellar mass relation exists, with more massive galaxies attaining a higher dust content at earlier time. The dust evolution in ISM make the main contribution for the large amount of dust in high redshift QSOs. QSO itself produced dust but this production appears negligible compared to that from stellar sources, unless one focuses on the very central regions at times very close to the galactic wind onset. 6. The dust mass estimation in the average MIPS-LBGs based on the combination of our elliptical models and spectro-photometric models is not consistent with the one based on simple temperature grey-body fitting. The Milky Way dust parameters can not reproduce the average SED of MIPS-LBGs with the SFHs from chemical evolution models. The more dense dusty environments and flatter dust size distributions are needed to reproduce the average SED of MIPS-LBGs with these SFHs. 7. IGIMF of starburst galaxies can improve the [α/Fe] ratios, however it still can- not solve the discrepancy between predictions and data. Dust effect is the most plausible solution.
XXIV Ciclo
1981
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3

Formato, Valerio. « Measurement of the nuclear and isotopic composition of galactic cosmic rays with the PAMELA experiment ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/9962.

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Résumé :
2012/2013
This thesis describes the study of the isotopes of hydrogen and helium and of the boron and carbon nuclei in the cosmic radiation. New measurements of the fluxes of 1H, 2H, 3He, 4He, between 120 MeV/n and 900 MeV/n, and of the boron and carbon fluxes, between 400 MeV/n and 120 GeV/n, are presented at the top of the atmosphere. The measurements were made with the space-borne PAMELA experiment from July 2006 to March 2008, that is during a period of minimum solar activity and negative solar magnetic field polarity. Such measurements can help in achieving a more detailed knowledge of the physics of cosmic ray propagation inside the Galaxy, which is a key ingredient in interpreting cosmic ray origin, acceleration mechanism and the possible presence of new physics.
XXVI Ciclo
1986
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4

Candelise, Vieri. « Measurement of the associated productionof a Z boson and b quarksin proton-proton collisions at √s = 8 TeVwith the CMS experiment at LHC ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/9960.

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Résumé :
2012/2013
The aim of the thesis work is the measurement of the associated production of a Z boson and b quarks with the 2012 collision data recorded by the CMS experiment at 8 TeV in proton-proton collisions at LHC. The importance of this physics process comes from the understanding of the perturbative Quantum Chromodynamics calculation schemes of the b quark content inside the proton and how this quark is extracted in the collision. Thus, the Z+b physics can be used for many relevant Standard Model measurements, such as the Z+b polarization asymmetry and the Higgs boson to b quarks background description. Nevertheless, many New Physics scenarios predict new particles decaying into Z+b or have enhanced Z+b cross sections, and for these reasons this process is considered as one of the most promising Standard Model final states to be used in searches at LHC. I have focused my attention on the development of the code needed to perform the analysis for the Z+b observables measured with the CMS data. First, I have built up the analysis framework for the selection of a Z boson decaying into muons and electrons, the jets characterization, and the implementation and study on the b-jets tagging. Then I have studied the various backgrounds and developed a strategy to extract the relative b-quark, c-quark and light flavour components from the Monte Carlo simulation by fitting the relative templates. A specific study on the estimation of the contamination of top quark pairs in the analysis has been done employing a data driven technique with an electron plus muon pairs final state with enhanced missing energy. In order to compare the results obtained in data with the different theoretical predictions of the b quark production in proton collisions, many unfolding techniques have been tested, and checks on the applied methods have been done using several Monte Carlo predictions. Finally, the evaluation of all the systematic sources of error has been quoted and added in the presentation of the final results. The differential cross sections of pp to Z+b process have been measured as a function of the leading b-jet momentum and pseudorapidity, the Z boson momentum, the angular difference between the Z boson and the leading b-jet, and the sum of all the jet momenta in the event. Then, the cross section ratio between the Z+b and the Z+jets processes has been calculated as a function of the observables mentioned above. All the results have been compared with the available theoretical calculations in perturbative Quantum Chromodynamics.
XXVI Ciclo
1987
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5

Totaro, Pierluigi. « Search for a standard model Higgs boson in the tau-tau decay channel produced in proton-antiproton collisions at the center of mass energy of 1.96 TeV at Tevatron ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4487.

Texte intégral
Résumé :
2009/2010
In questa tesi viene descritta la ricerca del bosone di Higgs del Modello Standard nel canale di decadimento in coppie di leptoni τ , condotta al Tevatron in collisioni protonantiprotone ad un’energia nel centro di massa √s = 1.96 TeV. L’analisi si basa su circa 2.3 fb−1 di dati raccolti dall’esperimento Collider Detector at Fermilab (CDF) ed e' stata effettuata considerando i seguenti processi di produzione di segnale: WH(→ τ τ ), ZH(→ τ τ ), qHq’→qτ τq’ e gg→H→ τ τ . Gli eventi sono selezionati richiedendo un τ adronico ed un elettrone (o muone) isolato, quest’ultimo proveniente dal decadimento leptonico di uno dei due τ originari. In aggiunta, almeno un getto calorimetrico deve essere presente nello stato finale. Il numero di eventi di fondo attesi e' 921.8±48.9 nel canale con un unico getto e 159.4±11.6 nel canale con due o piu' getti calorimetrici, mentre gli eventi osservati sono rispettivamente 965 e 166. Per aumentare la sensitivita' dell’analisi si e' impiegato di un metodo multivariato, basato su un set di Boosted Decision Trees allenati per separare il segnale dalle principali sorgenti di fondo. I dati non mostrano alcuna evidenza di produzione di bosoni di Higgs, pertanto sono stati calcolati i limiti al 95% di Livello di Confidenza sulla sezione d’urto di produzione, relativamente ai valori previsti dal Modello Standard. I risultati sono presentati per diversi possibili della massa del bosone di Higgs, nell’intervallo compreso tra 100 GeV/c^2 e 150 GeV/c^2. Nell’ipotesi MH = 120 GeV/c^2 il limite osservato e' 27.2 volte superiore alla sezione d’urto predetta, mentre il corrispondente valore atteso e' 23.4+9.8 −6.4.
This thesis describes the search for the Standard Model Higgs boson decaying to tau lepton pairs, in the Tevatron proton-antiproton collisions at a center of mass energy √s = 1.96 TeV. The search is based on approximately 2.3 fb−1 of CDF Run II data and is performed by considering the following signal processes: WH(→ τ τ ), ZH(→ τ τ ), qHq’→qτ τq’ and gg→H→ τ τ . Events are selected by requiring an hadronic tau and one isolated electron or muon, coming from the leptonic decay of one of the two taus. In addition, at least one calorimeter jet must be present in the final state. We expect 921.8±48.9 background events in the 1 jet channel and 159.4±11.6 in the ≥ 2 jets channel, while in data we observe 965 and 166 events, respectively. In order to improve the search sensitivity we employ a multivariate technique, based on a set of Boosted Decision Trees trained to get the best separation between signal and the dominant sources of background. We observe no evidence for a Higgs boson signal and therefore we set a 95% confidence level (C.L.) upper limit on the cross section relative to the SM predictions (σ/σSM). Results are presented for the Higgs boson mass varying from MH = 100 GeV/c^2 to MH = 150 GeV/c^2. For the mass hypothesis of 120 GeV/c^2 the observed limit is 27.2, while the corresponding expected value is 23.4+9.8−6.4.
XXII Ciclo
1982
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6

Panizzo, Giancarlo. « Testing new physics with bottom quarks at LHC : a pragmatic approach ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/10891.

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Résumé :
2013/2014
This work discusses how Bottom-quark physics at the Large Hadron Collider (LHC) can be used as a probe to hint to Beyond the Standard Model Physics from a phenomenological point of view. In this contest, the calculation of three observables is presented, all related to the production of one boson (Z, or a Higgs particle of Beyond the Standard Model nature) in association with a bottom-quark. The Polarization Asymmetry of the Z-boson produced in association with a b-quark is computed at Leading Order, using the 5-flavours number scheme, assuming it is measured at the LHC with a center of mass energy of 14 TeV. It is shown how this observable can be used for an accurate determination of the A_b parameter, measured at the Stanford Linear Collider (and, indirectly, at the Large Electron Positron), and known to be in tension with its Standard Model prediction: this strongly motivates its new, independent, determination at the LHC. As an estimate of the theoretical uncertainties affecting the prediction of the Polarization Asymmetry, this is re-computed varying both the renormalization/factorization scale and the Parton Density Function set, showing its strong stability against such effects. The Forward-Backward asymmetry of the b-quark produced in association with a leptonically decaying Z-boson, firstly defined by the candidate, is computed at LO in the 5-flavours number scheme. It is here shown that this observable inherits, from the Polarization Asymmetry of the Z-boson in the same process, stability under factorization/renormalization scale variations and PDF-set choice. For this observable, directly accessible by the LHC experimental collaborations, a complete feasibility study is presented in this work, simulating, with modern tools (MadGraph, PYTHIA, Delphes), both the showering/hadronization processes and the detector response, assuming a final integrated luminosity of 400 fb^-1 with 14 TeV in the center of mass of the colliding proton beams. This allows to determine, for the Forward-Backward asymmetry, an upper bound on the leading experimental systematic and statistical uncertainties at the next LHC run. Finally, the production cross section of a light Higgs boson in association with one b-quark is computed at Next-to-Leading Order in alpha_em in the framework of the Next-to-Minimal Supersymmetric Standard Model. The calculation has been done in the 5FNS, using, respectively, the DRBAR renormalisation scheme to manage Ultraviolet divergencies, and the soft-photon approximation to treat consistently Infrared divergencies. This is the first calculation of the Electromagnetic NLO effect in the NMSSM, which shows a relevant relative magnitude respect to the LO determination of genuinely NMSSM nature.
XXVII Ciclo
1985
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7

Contini, Emanuele. « Galaxy populations in clusters and proto-clusters ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/9964.

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Résumé :
2012/2013
The aim of my Thesis is to explore the physical properties of the galaxy population in clusters and proto-clusters. A large number of physical processes plays an important role in the formation and evolution of galaxies: cooling, that allows the condensation of gas in the centre of dark matter haloes; star formation, that converts cold gas in stars; feedback from Active Galactic Nuclei (AGN), that prevents the gas in the central regions of haloes from "over-cooling"; feedback from Supernovae, which liberates energy in the surrounding, mixing the gas and enriching it with heavy metals. Galaxy clusters are special environments in which additional important processes take place, and play an important role in the evolution of the cluster galaxy population. Galaxy merging, harassments, tidal interactions, ram pressure stripping and strangulation are all processes acting in dense environments such as clusters of galaxies. I will take advantage of a {\it state of the art}-semi-analytic model of galaxy formation and of a set of 27 high-resolution dark matter only simulations: the semi-analytic model is based on physically motivated and observationally constrained prescriptions for the physical processes listed above and makes use of merger-trees extracted from the simulations to generate mock catalogues of galaxies. First, I make use of this set of simulations to carry out a statistical study of dark matter substructures. In the framework of modern theories of galaxy formation, dark matter substructures can be considered as the birth-sites of luminous galaxies. Therefore, the analysis of subhaloes, and in particular of their mass and spatial distributions, merger and mass accretion histories, provides important information about the expected properties of galaxies in the framework of hierarchical galaxy formation models. I have studied the amount and distribution of dark matter substructures within dark matter haloes, focusing mainly on the measured properties of subhaloes as a function of the mass and physical properties of their parent haloes, and redshift. I show that the fraction of halo mass in substructures increases with increasing mass, reaching $10 \%$ for haloes with mass of the order of $10^{15} \,M_{\odot} \hm$. The scatter in the relation is driven by halo concentration, with less concentrated haloes having larger fractions of mass in substructures. Most of this mass is locateted in the external regions of the parent haloes, in relatively few, but massive subhaloes, thus giving rise to a mass segregation which appears to be stronger at increasing redshift. Tidal stripping is found to be the process responsible for that. In fact, haloes that are more massive at the time of accretion, and that are supposed to host more luminous galaxies, are brought closer to the centre on shorter time-scales by dynamical friction, and therefore suffer of a more significant stripping. The results confirm that the main properties of galaxies, such as luminosity or stellar mass, are related to the mass of subhalos at infall, as found in previous studies.. The main results discussed in this part of the Thesis have been published in Contini et al. (2012), MNRAS.420.2978C. In a second part, I describe the implementation of physical processes responsible for the generation of the Intra-Cluster Light (ICL) in the available semi-analytic model, that, in its original form, does not account for them. The inclusion of these physical processes is, thus, an important improvement of the model. I take advantage of this upgrade of the model to investigate the origin of the ICL and to understand how the main properties of galaxies change with respect to a model that does not include these additional prescriptions. I find the fraction of ICL in groups and clusters predicted by the model to range between $10 \%$ and $40 \%$, with a large scatter and no halo mass dependence. Large part of the scatter on cluster scales is due to a range of dynamical histories, while on smaller scales it is mainly driven by individual accretion events and stripping of relatively massive satellites, with mass of the order of $10^{10.5} \, M_{\odot} \hm$, found to be the major contributors to the ICL. The ICL forms very late, below $ z \sim 1$ and a non negligible fraction (between $5 \%$ and $25 \%$) has been accreted during the hierarchical growth of haloes. Moreover, the ICL is made of stars which cover a relatively large range of metallicity, with the bulk of them being sub-solar, in agreement with recent observational data. The main results of this analysis have been submitted to MNRAS (Contini et al. 2013). In the last part of the thesis, the updated model is used to investigate the properties of the galaxy population in proto-cluster regions. The work is still in progress. I am testing the predictions of the semi-analytic model and comparing them with observations in terms of properties such as galaxy colours, star formation and stellar mass. A preliminary analysis of one very massive proto-cluster region shows that the galaxy population gets red and tend to cluster around the most massive galaxy as time goes by. There are, in literature, only a few attempts to probe such peculiar regions of the Universe from a theoretical point of view. The novelty of this work lies in the connection between massive clusters observed in the local Universe and the proto-cluster regions from which they have formed. I will try to define what a proto-cluster region is, and how it looks like, by studying the main properties of progenitors it contains. Specifically, I will investigate the spatial and velocity distributions of galaxies in simulated proto-clusters, looking at the red and blue galaxy distributions in these regions, as well as at BCG and satellite properties as a function of redshift. The main results of this work will be the subject of a paper in preparation.
XXV Ciclo
1982
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8

Schizzi, Andrea. « Associated production of W bosons and two jets from b quarksat the CMS experiment ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/10892.

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Résumé :
2013/2014
Il Modello Standard delle particelle elementari è senza dubbio una delle teorie che hanno riscosso il maggior quantitativo di successo nella storia della fisica. La recente scoperta del bosone di Higgs, ad opera degli esperimenti ATLAS e CMS operanti presso il Large Hadron Collider (LHC) di Ginevra, è solamente l’ultima di una lunga serie di predizioni teoriche confermate dall’esperimento. Il meccanismo di produzione di quark b in associazione a bosoni vettori W e Z si inquadra all’interno della fenomenologia del Modello Standard, ma la sua predizione teorica presenta alcune interessanti sfide collegate alla complessità dei calcoli perturbativi nel campo della Cromodinamica Quantistica e alla descrizione del quark b all’interno del protone. Molti sviluppi sono stati fatti di recente in questo contesto tramite lo sviluppo di diversi modelli per la produzione del quark b. Questi risultati presuppongono diverse approssimazioni allo scopo di rendere il calcolo fattibile. La misura della sezione d’urto di produzione per questi processi costituisce quindi un ingrediente importante alla comprensioni di simili processi. Nel presente lavoro, la sezione d’urto per la produzione inclusiva di un bosone vettore W in associazione con una coppia di quark b è stata misurata sfruttando l’insieme di collisioni protone-protone prodotte da LHC ad un energia nel centro di massa pari a 8 TeV. Si è osservato il bosone vettore W tramite il suo decadimento in un elettrone o in un muone ed in un neutrino, mentre ciascun getto adronico originato da un b quark è stati identificato tramite la presenza di un adrone B associato ad un vertice di decadimento secondario. L’analisi è stata effettuata su un campione di collisioni consistente di una luminosità pari a 19.6/fb. La misura della produzione di eventi W+bb è inoltre importante in quanto essa costituisce un fondo irriducibile ad altri processi fisici di grande interesse quali la produzione di W in associazione al bosone di Higgs nel suo canale di decadimento in coppie di quark b. Altri processi del Modello Standard che producono uno stato finale simile al processo studiato nella presente tesi sono costituiti dalla produzione di coppie di quark top , quark top singoli o dalla produzione di coppie di bosoni vettori. Infine, lo stato finale del processo W+bb può costituire un fondo irriducibile per processi di nuova fisica oltre il Modello Standard, quali ad esempio la produzione di particelle supersimmetriche.
The Standard Model of elementary particles is without any doubt one of the most successful theories in the history of physics. The recent discovery of the Higgs boson, thanks to the analysis of the Large Hadron Collider data performed by the ATLAS and CMS experiments, is the last and most striking of a long series of predictions of this theory confirmed by experimental evidence. The production mechanism of bottom quark pairs in association with W or Z vector bosons in proton-proton collisions is comprised within the phenomenology of the Standard Model, but nevertheless its theoretical prediction presents some interesting challenges which are connected with the complexity of perturbative calculations in the context of QCD interactions and with the description of the b quark content of the proton. Many developments have been recently made in this regard with the implementation of several models for the production of b quarks. These results are based on different approximations in order to overcome the difficulties of this calculation. A precise experimental measurement of the production cross section for these processes therefore provides an important input to the refinement of perturbative QCD calculations. In this work, the inclusive production cross section for a W boson and a pair of jets from b quarks is measured using the sample of proton-proton collisions at a center of mass energy of 8 TeV collected by the CMS experiment at the LHC. The W boson is observed via its decay to a muon or electron and a neutrino, while each b-jet is identified by the presence of a B hadron with a displaced secondary vertex. The analysis is performed on a sample of proton-proton collisions corresponding to an integrated luminosity of 19.6/fb. The measurement of the production of W+bb events is also important because this process is an irreducible background to other interesting physics processes involving the production of a Standard Model Higgs boson decaying to a b-jet pair in association with a W. Other Standard Model processes produce final states with a similar experimental signature to the one studied in this thesis, such as the production of top quark pairs, single top quarks or dibosons. Eventually, the final state of W+bb events may mimic the decay of particles predicted by new physics theories beyond the Standard Model, most notably the decay of particles predicted by Supersymmetry.
XXVII Ciclo
1986
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9

La, Licata Chiara. « Measurement of the production cross section of a Z boson in association with exactly one or at least two b jets with the CMS experiment at LHC ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/10890.

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Résumé :
2013/2014
Il Modello Standard fornisce una delle piu’ soddisfacenti descrizioni delle proprieta’ delle particelle elementari e delle loro interazioni dato il notevole accordo esistente tra le sue predizioni ed i risultati sperimentali conseguiti negli ultimi decenni. Le predizioni teoriche di questo modello sono state verificate in maniera sempre piu’ accurata da numerosi esperimenti ma ci sono ancora alcuni aspetti che non trovano un’ adeguata spiegazione all’interno di questa teoria. Gli esperimenti a LHC si propongono, quindi, di fornire una risposta alle domande rimaste ancora aperte e ai numerosi problemi teorici irrisolti che possono rappresentare un’ indicazione per la presenza di nuova fisica. L’esplorazione di scenari di nuova fisica non puo’, comunque, prescindere da una solida conoscenza dei processi di Modello Standard che possono rappresentare un fondo importante. Per questo motivo i vasti programmi di fisica degli esperimenti di LHC includono anche misure di processi di Modello Standard. Inoltre, lo studio di questi processi e’ importante in quanto rappresentano test fondamentali per le predizioni teoriche di Cronodinamica Quantistica perturbativa. La produzione associata di bosoni Z in associazione con uno o piu’ getti provenienti dall’adronizzazione di quark pesanti fornisce un test unico per alcune predizioni teoriche. Questo lavoro di tesi verte sullo studio della produzione associata di un bosone Z con esattamente un getto di tipo b o almeno due getti di tipo b. Per eseguire questa misura sono stati usati i dati forniti nel 2012 da LHC ad una energia del centro di massa di 8 TeV e raccolti dall’esperimento CMS (corrispondente ad una luminosita’ integrata di 19.8 fb−1). La prima parte dell’analisi e’ incentrata sulla selezione degli eventi: specifiche richieste su alcune variabili vengono applicate per discriminare la segnatura Z+b. I diversi contributi dei fondi sono estratti da simulazioni Monte Carlo fatta eccezione per il fondo da quark top che e’ stato valutato dai dati. Particolare attenzione e’ stata posta per estrarre la purezza dell’evento, ovvero stimare il vero numero di getti di tipo b. Questo e’ stato fatto simultaneamente nei campioni selezionati Z + 1b e Z + 2b per poter tenere conto di possibili migrazioni di eventi da un campione all’altro a causa di inefficenze dell’algoritmo usato per l’identificazione del tipo di getto. Per poter confrontare i risultati sperimentali ottenuti con i calcoli teorici e’ necessario correggere le quantita’ misurate dagli effetti del rivelatore. Diverse sorgenti di incertezze sistematiche sulla misura sono state, infine, studiate. Le sezioni d’urto differenziali misurate in funzione di diverse osservabili sono state quindi confrontate con diverse predizioni teoriche che implementano diverse approcci nel calcolo (schema 4-flavor, schema 5-flavor).
XXVII Ciclo
1984
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10

Sammito, Davide. « Integration of plasmonic gratings into optoelectronic devices ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8578.

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Résumé :
2011/2012
ABSTRACT This thesis deals with the control of light absorption in semiconductor devices by the plasmonic resonances of periodically arranged metallic nanostructures integrated on them. Metallic gratings support propagating (SPP) and localized (LSP) plasmonic excitations and surface plasmons-related phenomena, like Extraordinary Optical Transmission (EOT) and plasmonic band gaps, as well as conventional diffraction effects. We combine all the optical resonances outlined to tune the incoupling and distribution of incident photons in the absorbing semiconductor substrate. In particular we consider the application of these concepts to two typologies of optoelectronic devices: photovoltaic solar cells and phototransistors. In the case of photovoltaic devices the objective is to increase the energy conversion efficiency by enhancing light harvesting and re-shaping the absorption profile, in order to improve the collection of photo-generated charge carriers. We begin analyzing a case study, a one-dimensional lamellar grating placed on a silicon substrate, by numerical optical simulations. The aim is to find the coupling conditions of the resonances supported, by designing the geometric parameters of the nanostructures, and showing their impact on the generation profile. These findings are then applied for light trapping purpose to two realistic solar cell layouts. SPP and LSP resonances are able to provide high near field magnification and effectively enhance the absorption of ultrathin organic solar cells. On the other hand, EOT coupled to diffraction orders are more suited to wafer-based Si cells. Then we present the fabrication process developed to realize the designed nanostructures over the large surface area of Si photovoltaic devices. By experiments and simulation we show that an improvement of Internal Quantum Efficiency can be obtained compared to unpatterned devices. Concerning the phototransistors, the aim is use them as compact and scalable biosensors by integrating a plasmonic crystal on the active area. By simulations the grating is designed to maximize transmittance variation due the plasmon resonance shift related to the surface binding of bio-analyte molecules. This event is transduced into an electrical signal at device terminals, as confirmed by characterizations on the first prototypes fabricated. The metallic grating simultaneously works as plasmonic structure and as electronic gate of the transistor in a fully integrated architecture.
SOMMARIO In questa tesi viene trattata la tematica del controllo dell’assorbimento di luce in dispositivi a semiconduttore tramite le risonanze plasmoniche proprie di nanostrutture metalliche integrate con disposizione periodica. Reticoli metallici supportano eccitazioni plasmoniche propaganti (SPP) e localizzate (LSP) e fenomeni correlati ai plasmoni di superficie, quali la trasmissione ottica straordinaria (EOT) e la creazione band gap plasmoniche, così come effetti di diffrazione convenzionali. Tali risonanze ottiche sono state combinate per regolare l’accoppiamento e la distribuzione dei fotoni incidenti in substrati semiconduttori assorbenti. In particolare consideriamo l’applicazione di tali concetti a due tipologie di dispositivi optoelettronici: celle solari fotovoltaiche e foto-transistor. Nel caso dei dispositivi fotovoltaici, l’obiettivo è aumentare l’efficienza di conversione energetica tramite una maggiore raccolta di luce e la redistribuzione del profilo di assorbimento, in modo da migliorare la raccolta dei portatori di carica fotogenerati. L’analisi di un caso di studio, un reticolo lamellare monodimensionale posto su un substrato di silicio, tramite simulazioni ottiche per via numerica, serve a trovare le condizioni di accoppiamento delle risonanze supportate, dimensionando i parametri geometrici delle nanostrutture, e mostrare il loro impatto sul profilo di generazione. Questi risultati sono quindi applicati, per finalità di “light trapping”, a due strutture realistiche di celle solari. Le risonanze SPP e LSP sono capaci di fornire una grande intensificazione del campo vicino e aumentano efficacemente l’assorbimento di celle solari organiche ultra-sottili. D’altro canto, la combinazione di EOT e ordini di diffrazione è più adatta per celle solari spesse in Si. Quindi presentiamo il processo di fabbricazione sviluppato per realizzare le nanostrutture progettate sulle ampie superfici dei dispositivi fotovoltaici in Si. Esperimenti e simulazioni mostrano che è possibile ottenere un aumento dell’efficienza quantica interna rispetto ai dispositivi non nanostrutturati. Per quanto riguarda i foto-transistor, l’obiettivo è utilizzarli come biosensori compatti e scalabili tramite l’integrazione di cristalli plasmonici sull’area attiva. Il reticolo è stato progettato in modo da massimizzare variazioni di trasmittanza dovute alla modulazione delle risonanze plasmoniche indotta dal legame di bio-molecole sulla superficie. Questo evento è trasdotto in un segnale elettrico misurabile ai capi del dispositivo, come confermato dalle caratterizzazioni sui primi prototipi fabbricati. Il reticolo metallico funziona simultaneamente come struttura plasmonica e come gate elettronico del transistor in un’architettura totalmente integrata.
XXV Ciclo
1984
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Livres sur le sujet "SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN FISICA"

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Arcuri, Alberto. Sicurezza integrata e welfare di comunità. Sous la direction de Tommaso Giupponi. Fondazione Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/sg314.

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Résumé :
Il volume affronta il rapporto tra la sicurezza integrata (intesa come l’insieme degli interventi assicurati dai diversi livelli territoriali di governo, al fine di concorrere, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali) e il welfare di comunità (inteso come l’insieme delle azioni che istituzioni e comunità territoriali realizzano per creare un senso condiviso di benessere e una maggiore inclusione sociale). L’obiettivo è quello di offrire un contributo alla riflessione che, negli ultimi tempi, si va sviluppando intorno all’evoluzione che ha aperto la nozione giuridica di sicurezza oltre il nucleo primigenio della tutela all’integrità fisica delle persone e dei loro beni, per agganciarla alla questione sociale e ai temi del welfare, con un approccio integrato non solo a livello istituzionale, ma anche sociale, grazie all’apporto di quella “capillare” rete di prossimità fatta di singoli cittadini, enti e associazioni del c.d. privato sociale. I diversi contributi ospitati, in questo senso, offrono uno sguardo, interdisciplinare e teorico-pratico, su alcune delle principali manifestazioni di tale complesso rapporto. Infatti, se la sicurezza integrata deve essere intesa come una richiesta di protezione complessiva, allora essa non può prescindere né dai meccanismi attraverso cui la Repubblica garantisce i diritti e redistribuisce risorse e oneri, né dalla partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità, le cui energie possono (e devono) essere valorizzate non solo nella realizzazione di specifici interventi, ma anche nella loro ideazione e programmazione, in conformità con le recenti previsioni del Codice del Terzo settore. Tommaso F. Giupponi è Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Bologna, dove insegna anche Diritto parlamentare e Diritto della sicurezza pubblica. I suoi principali filoni di ricerca sono la condizione giuridica dello straniero, la forma di governo e la sua evoluzione, le immunità costituzionali, il segreto di stato, il referendum abrogativo, il processo di integrazione europea, la sicurezza, la decisione di bilancio, le autonomie regionali e locali. Tra le sue pubblicazioni, si ricordano gli studi monografici Le immunità della politica (2005) e Le dimensioni costituzionali della sicurezza (2010). Per i tipi di BUP ha curato, da ultimo, il volume L’Amministrazione di pubblica sicurezza e le sue responsabilità (2017). Alberto Arcuri è Assegnista di ricerca in diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente a contratto di Constitutional Law: foundations and global perspectives all’Università di Bologna. Le sue ricerche e pubblicazioni riguardano soprattutto le fonti del diritto, la forma di governo e la loro evoluzione, con particolare riferimento al Governo, alla sua organizzazione e al suo potere normativo.
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Spiga, Federico. Il corpo tra infanzia e adolescenza. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph01.

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Résumé :
"Durante l’infanzia e l’adolescenza il nostro corpo è soggetto a grandi trasformazioni che, in particolare durante la pubertà, possono essere improvvise e repentine. I fattori che determinano la crescita somatica, le variazioni della composizione corporea e i ritmi della maturazione fisica sono sia genetici, dunque associati ai caratteri ereditari, sia ambientali, legati alla qualità dell’alimentazione, all’inquinamento e agli stili di vita. Questo studio si focalizza sulla relazione tra crescita dei ragazzi in età scolare, abitudini alimentari, propensione alla pratica motoria e sportiva e fattori socio-economici. Ne emerge un quadro interpretativo estremamente utile, anche alla luce dell’esiguità di ricerche di questo genere nel panorama italiano. Federico Spiga è Dottore di ricerca in Scienze dello sviluppo e del movimento umano presso la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell’Università di Bologna. Docente di Antropometria ed Ergonomia presso l’Università di Bologna, è autore di pubblicazioni relative allo studio della composizione corporea e alla percezione dell’immagine corporea in relazione all’età, al genere, al gruppo etnico di appartenenza, all’attività fisica e allo stile di vita."
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