Littérature scientifique sur le sujet « Scultura lapidea »

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Articles de revues sur le sujet "Scultura lapidea"

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Treccani, Gian Paolo. « Geografie risorgimentali. Allestimenti celebrativi e trasformazioni urbane a Brescia, 1861-1895 ». STORIA URBANA, no 132 (février 2012) : 165–201. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132006.

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Résumé :
All'indomani dell'annessione di Brescia al regno d'Italia (1859) si attuarono una serie di iniziative volte a commemorare da un lato i cosiddetti padri della patria, protagonisti della stagione risorgimentale, e dall'altro gli episodi che, nel 1849, videro la cittŕ insorgere contro il dominio austriaco dando luogo alla rivolta nota come Dieci giornate. Tutto ciň determinň un sostanziale processo di trasformazione della cittŕ antica, e in parte contribuě a definire il volto di quella moderna. Avvenne con la formazione d'importanti ambiti celebrativi costituti da statue dedicate agli eroi del Risorgimento (Garibaldi in primo luogo), con la sistemazione urbanistica realizzata attorno a queste sculture, la posa di lapidi, il restauro dei "monumenti nazionali" e, infine, con una nuova toponomastica che cancellando antichi nomi di strade e piazze ebbe l'ambizione di rifondare simbolicamente la cittŕ. Tale processo vide in Giuseppe Zanardelli, deputato liberale, ministro dei Lavori pubblici, della Giustizia e piů tardi Primo ministro del regno, un protagonista assoluto capace di concretizzare in queste operazioni l'ideale politico di unitŕ della nazione ma soprattutto di concepire questo progetto in un piů ampio programma di modernizzazione e progresso della societŕ bresciana.
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Thèses sur le sujet "Scultura lapidea"

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Gorio, Gigliola. « La scultura trecentesca in marmo nella Lombardia orientale. Una ricognizione nelle province di Brescia, Mantova e Cremona ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2022. http://hdl.handle.net/11572/327316.

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Résumé :
The project aims to develop a corpus of the 14th century marble sculptures in Brescia, Mantua and Cremona. After mapping the materials localized in these territories, which was made possible thanks to the inventories of the respective Superintendencies and Dioceses, as well as the bibliography, it was possible to collect a large number of testimonies. The resulting archival investigation allowed to refine the research on the history of the pieces, to update and correct the data already reported in bibliography and to investigate unpublished works. From a methodological point of view it was considered appropriate to proceed with the stylistic analysis of the sculptures in parallel with the identification of contexts, origins, authors, models and influences. This made it possible to identify and deepen a critical chapter, the history of Gothic sculpture in this part of Lombardy, which until a few decades ago was rather neglected by studies. The development of a catalog, divided into territorial sections, aims to be an easy reference tool for scholars of Italian sculpture. Several unpublished works have emerged in Brescia and in its province. Some hypotheses have been advanced about the path of the sculptor Delaido da Lodi, active in 1301 in Gargnano, and about the artworks in and from Brescia realized by the Master of Sant’Anastasia. The Mantua area, which returned the most significant results, was analyzed from the beginning of the fourteenth century to the eve of the dalle Masegne season. During this period of time, various artists, mainly from Venice, were active in the city. Among them, the sculptor Andrea da San Felice, the anonymous artist baptized here with the name of "Maestro di Piero Maser" and Antonio da Mestre. Some of the sculptures collected can be related to Lombard artists such as the "Maestro di Viboldone", to whom a new sculpture is attributed, and Guido Frisoni, an artist mentioned in some documents preserved in the State Archive of Mantua, to whom it is now possible to trace the "Madonna with Child" in Grazie di Curtatone, thanks to the interpretation of the epigraph placed at the base. The Cremona area closes the catalogue, which stands out for the quality of the surviving works, at the expense of quantity. The famous reliefs preserved in the church of San Bassiano in Pizzighettone are exemplary of the formal refinement of the survivals of this territory.
Il progetto si è posto l'obiettivo di elaborare un corpus delle sculture del XIV secolo in marmo conservate nelle province di Brescia, Mantova e Cremona. Grazie all’iniziale mappatura dei materiali nei singoli territori, realizzata passando in rassegna gli inventari delle rispettive Soprintendenze e Diocesi, oltre alla bibliografia, è stato possibile raccogliere un cospicuo numero di testimonianze. La conseguente indagine archivistica ha consentito di perfezionare le ricerche sulla storia conservativa dei singoli pezzi, di aggiornare e correggere i dati già segnalati in bibliografia e di indagare sugli inediti. A ciò si è aggiunta l’analisi stilistica delle sculture, che è avvenuta parallelamente all’individuazione di contesti, provenienze, autori, modelli ed influenze. Ciò ha permesso di individuare e fare il punto su un capitolo critico, la storia della scultura gotica in questi territori della Lombardia, che fino a pochi decenni fa era poco frequentato dagli studi. Numerosi sono, inoltre, gli spunti di ricerca emersi per il futuro. Per questo motivo è stato elaborato un catalogo, che ha l’obiettivo di essere uno strumento di agile consultazione per gli studiosi di scultura italiana. Sono emerse diverse opere inedite nel bresciano, su cui si è cercato di far luce. Alcune ipotesi sono state avanzate circa il percorso dello scultore Delaido da Lodi, attivo nel 1301 a Gargnano, e riguardo alle testimonianze bresciane del Maestro di Sant’Anastasia. Il territorio mantovano, che ha restituito i risultati più significativi, è stato analizzato dagli esordi del Trecento fino alla vigilia della stagione dei dalle Masegne. Durante questo lasso di tempo furono attivi in città diversi artisti, principalmente provenienti da Venezia, su cui ora è possibile ragionare. Tra essi emergono lo scultore Andrea da San Felice, l'anonimo artista battezzato in questa sede con il nome di "Maestro di Piero Maser" e Antonio da Mestre. Di origine lombarda furono invece il Maestro delle sculture di Viboldone, a cui in questa sede è attribuita una nuova opera, e Guido Frisoni da Como, artista citato in alcuni documenti conservati a Mantova, in Archivio di Stato, a cui è ora possibile ricondurre la 'Madonna con Bambino' di Grazie di Curtatone grazie all'interpretazione dell'epigrafe posta alla base dell'opera. Chiude il lavoro il territorio di Cremona, che si distingue per la qualità delle opere superstiti, a discapito della quantità. Esemplificativi della ricercatezza formale delle sopravvivenze di questo territorio sono i celebri rilievi che si conservano nella chiesa di San Bassiano a Pizzighettone.
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BILLI, ELIANA. « LA POLICROMIA DELLA SCULTURA ARCHITETTONICA MONUMENTALE DAL XII AL XIV SECOLO. Rilievo e analisi materiale delle coloriture nell’Italia centro-settentrionale e approfondimenti storici sul ruolo della policromia nella riscoperta ottocentesca del Medioevo in Francia ». Doctoral thesis, 2007. http://hdl.handle.net/11573/872299.

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Résumé :
La ricerca si è concentrata sull'individuzione di casi studio di monumenti scultorei di età medievale nell'italia centro-settentrionale con datazione compresa tra XI e XIV secolo.Lo studio si è caratterizzato per un approfondimento di tipo tecnico- conservativo sulle policromie e anche su una ricostruzione storica del fenomeno di riscoperta ottocentesca del colore della scultura e dell'architettura medievali. L'approfondimento storico ha riguardato la Francia e l'Italia
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BACCI, FRANCESCA MARIA. « Acquasantiere, fonti battesimali e lavabi. Per una storia dell'arredo lapideo nella Firenze del Quattrocento ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1079449.

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Résumé :
Indagine sulle tipologie di arredo lapideo indicate, acquasantiere, fonti battesimali e lavabi, realizzati nel territorio fiorentino nel corso del XV secolo. Creazione di un catalogo e di una storia evolutiva degli oggetti, proposte attributive e approfondimenti su diverse personalità di scultori.
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Livres sur le sujet "Scultura lapidea"

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Letteratura tecnica sulla scultura lapidea. Viterbo : Edizioni Sette città, 2018.

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Civiche raccolte d'arte antica (Milan, Italy), dir. Museo d'arte antica del Castello Sforzesco : Scultura lapidea. Milano : Mondadori Electa S.p.A., 2012.

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La policromia della scultura lapidea in Toscana tra XIII e XV secolo. Firenze : Polistampa, 2008.

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Istituto per i beni artistici, culturali, naturali della Regione Emilia-Romagna, dir. Monumenti tricolori : Sculture celebrative e lapidi commemorative del Risorgimento in Emilia e Romagna. Bologna : Compositori, 2012.

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5

civico, Gualdo Tadino (Italy) Museo. Museo civico di Gualdo Tadino : Rocca Flea 1 : decorazione murale, dipinti, materiali lapidei, sculture, arredo civile ed ecclesiastico, tessuti. Milano : Electa, 2000.

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6

Bisutti, Francesca, et Elisabetta Molteni. La corte della Niobe. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-281-9.

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Résumé :
La coincidenza delle ricorrenze – l’Università Ca’ Foscari compie 150 anni dalla fondazione e sono passati 100 anni dalla fine della Grande guerra – invita a ricordare la coraggiosa, allora ancora giovane, Scuola Superiore di Commercio, che, alla fine del primo conflitto, è costretta a contare i suoi allievi caduti. Dopo due decenni, nel 1943, il Regio Istituto di Economia e Commercio stabilisce di dedicare la corte minore del palazzo Giustinian dei Vescovi alla memoria di tutti gli studenti, i docenti e i dipendenti caduti nei conflitti che fino ad allora avevano insanguinato il secolo. Monumenti, memorie e lapidi sono, in senso figurato, ricomposti nella statua di Niobe, Mater Studiorum che piange la morte violenta dei propri allievi. La corte della Niobe è abitata dalla potente scultura di Napoleone Martinuzzi, suo fulcro visivo ed emotivo, e da tanti, tanti nomi. Il tentativo è stato quindi di cominciare a restituire non solo la storia di quello spazio ma anche delle esistenze e del pensiero di coloro i cui nomi hanno qui trovato dimora. Questi aspetti della memoria sono stati al centro del lavoro di molti e sottotraccia nel lavoro di tutti: di chi si è occupato di delineare un profilo esistenziale dei caduti, di chi ha studiato le ideologie e le politiche che hanno animato i periodi tribolati delle guerre e dei dopoguerra o ha analizzato i processi istituzionali e la mentalità in tempo di guerra, di chi ha indagato sull’assetto e le trasformazioni architettoniche della corte. Ma il problema del tempo passato, delle tracce che lascia e di come conservarle si è posto anche a chi ha compiuto ricerche sui documenti e a chi ha studiato le pietre del sacrario e ne ha avuto cura.
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