Littérature scientifique sur le sujet « Scritture popolari »
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Articles de revues sur le sujet "Scritture popolari"
Gibelli, Antonio. « Scritture popolari e Grande Guerra ». REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no 37 (21 juillet 2022) : 39–57. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7054.
Texte intégralCaffarena, Fabio. « L’Archivio Ligure della Scrittura Popolare ». REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no 37 (21 juillet 2022) : 111–26. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7058.
Texte intégralAntonelli, Quinto. « Una società che si racconta ». REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no 37 (21 juillet 2022) : 79–94. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7056.
Texte intégralSerra, Ilaria. « I silenzi dell’autobiografia italoamericana ». Mnemosyne, no 2 (11 octobre 2018) : 12. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.12023.
Texte intégralCatalfamo, Antonio. « Emilio Salgari e i “pirati della Malesia” : Colonizzati e colonizzatori ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 48, no 3 (8 août 2014) : 522–35. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814542785.
Texte intégralVitali, Fabien. « Barba/ro Dante ». Deutsches Dante-Jahrbuch 94, no 1 (23 septembre 2019) : 1–34. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2019-0002.
Texte intégralSanfilippo, Marina. « Libri, lettere, scritte e testamenti : magia e pericoli della scrittura nelle raccolte di racconti popolari siciliani dell’Ottocento ». Cuadernos de Filología Italiana 27 (7 juillet 2020) : 199–219. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.67487.
Texte intégralIuso, Anna. « The role and impact of thearchivi della scrittura popolare ». Journal of Modern Italian Studies 19, no 3 (12 mai 2014) : 241–51. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2014.897436.
Texte intégralCella, Gloria. « Il paratesto del romanzo web in Cina : il caso Punto di partenza ». ENTHYMEMA, no 30 (2 janvier 2023) : 52–69. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19550.
Texte intégralPatuano, Chiara. « The development of life skills : between archive and teaching ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 252–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-13114.
Texte intégralThèses sur le sujet "Scritture popolari"
Martinato, Federica <1994>. « Dalla "scuola di classe" alle "scritture popolari". Attivismo politico e storiografia a Rovereto tra il '68 e l'89 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18675.
Texte intégralMarzi, Federica. « Letteratura estranea. Rappresentazioni e scritture dell'altro(ve) nella migrazione italiana in Germania ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4605.
Texte intégralAl centro delle scritture letterarie, sorte fuori dall’Italia, che hanno elaborato l’esperienza delle emigrazioni italiane nella Germania Federale del secondo dopoguerra vi è la questione della rappresentazione dell’altro (Gastarbeiter, straniero, estraneo, diverso). Nei testi tutto ciò si traduce nel tentativo di abrogare e demistificare una serie di immagini codificate già disponibili e funzionali a incorporare l’alterità, e nella ricerca di modalità alternative della narrazione dell’altro. Questo produce uno spostamento delle linee di demarcazione fra l’identità e l’alterità, fra il maggiore e il minore, fra lingue e culture diverse ed è funzionale a una negoziazione di nuovi spazi culturali. Fra i risultati più sorprendenti di simili esperimenti letterari (in tedesco, in italiano o bilingui) vi è che, con le immagini e le rappresentazioni, divengono estranei e si alterano anche le lingue, i testi e le scritture. Tutto ciò ha delle conseguenze fondamentali per quanto concerne la riformulazione di identità e comunità, intese come frutto di contatti, passaggi, scambi e traduzioni, e per una diversa concezione di cultura, di lingua e di letteratura, ripensate come esposte all’altro e dunque non normative, non originali, non collegate in modo esclusivo a un territorio, a una provenienza, a una classe, a una località o a una minoranza, ma allargate e allargabili, già eterogenee e interrelate ad altri, ampie e condivise, aperte e processuali. Die Frage nach der Repräsentation des Anderen rückt ins Zentrum eines Korpus außerhalb Italiens veröffentlichter literarischer Schriften, die sich mit der Erfahrung der italienischen Auswanderungen in die Bundesrepublik Deutschland nach dem Zweiten Weltkrieg auseinandersetzen. In den auf Deutsch oder Italienisch verfassten oder zweisprachig angelegten Texten ist nicht nur die Demontage geläufiger Darstellungen des Anderen zu beobachten, der Leser wohnt auch der Suche nach alternativen Narrationsarten der Alterität bei, die sich in der Verschiebung der Grenzlinien zwischen Identität und Alterität, zwischen majeur und mineur, zwischen unterschiedlichen Sprachen und Kulturen manifestiert, und zur Entstehung neuer kultureller Zwischenräume führt. Eine der überraschendsten Auswirkungen solcher Überschreitungen besteht darin, dass sich mit den Bildern und Repräsentationen auch die Sprachen, Texte und Schreibweisen der Literatur verändern und somit gleichsam fremd werden. All diese Verfahren haben grundlegende Auswirkungen auf die Reformulierung von Identitäten und Gemeinschaften als Resultaten von Kontakten, Übergängen, Austauschbeziehungen und Übersetzungen. Die Basis dafür bildet zweifelsohne eine andere Konzeption von Kultur, Sprache und Literatur: Dem Anderen ausgesetzt sind sie nicht normativ, nicht echt oder exklusiv, an kein Territorium, keinen Ursprung, keine Klasse, keinen Ort und keine Minderheit gebunden, sondern erscheinen erweitert und erweiterbar, schon heterogen und mit anderen verflochten, breit und teilbar, offen und prozesshaft.
XXII Ciclo
1974
Donadio, Simone <1991>. « Scritture di guerra : il fronte greco-albanese da lettere, diari e memorie dell’Archivio della scrittura popolare di Trento ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9545.
Texte intégralMazzini, Federico. « "Cose de laltro mondo". Una contro-cultura di guerra attraverso la scrittura popolare trentina ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426858.
Texte intégralQuesta tesi si occupa del rapporto tra la scrittura e l’esperienza collettiva della prima guerra mondiale e cerca di esplorare da una parte i legami tra le diverse forme della testimonianza e il loro contenuto culturale, dall’altra i vantaggi e le insidie dell’uso delle scritture del sé per il rilevamento di dati storici e culturali. Fine ultimo della tesi è quello di dimostrare, per quanto possibile, la necessità di un approccio “locale” alla categoria di “cultura di guerra”, così come è stata definita nel dibattito sviluppatosi nell’ambito della storiografia francese dagli studiosi dell’Historial de la Grande Guerre di Péronne e da quelli del Collectif de recherche international et de débat sur la guerre (CRID). Il “locale” che si è scelto di analizzare è quello dei coscritti trentini nell’esercito asburgico, perlopiù di origine rurale, impegnati sul fronte russo-galiziano e, in frequentissimi casi, presi prigionieri e internati in Russia. Le fonti analizzate, gli scritti di circa 170 autori, sono varie nelle forme (epistolari, diari, memoriali, memorie autobiografiche) ma omogenee nella comune origine sociale e geografica degli autori e nel fatto che la scrittura presa in considerazione è invariabilmente scrittura popolare e personale. Attraverso una lettura comparata delle fonti si è cercato in primo luogo di mettere in evidenza alcune delle caratteristiche culturali del gruppo in questione (religiosità, senso di appartenenza patrio, meccanismi identitari) e, per tramite di un serrato confronto con scritti di folkloristi di inizio secolo e con saggi di antropologia alpina, gli eventuali mutamenti o permanenze culturali portati dall’esperienza della Grande Guerra. Particolare attenzione è stata riservata al tema della visione contadina del Tempo, in quanto naturalmente legata alla scrittura biografica delle fonti ed elemento fondamentale alla percezione del sé in guerra e della guerra all’interno dell’arco di vita individuale e comunitario. In secondo luogo si è cercato di individuare gli usi della scrittura in quanto dispositvo, in quanto strumento nelle mani degli autori, atto a controllare una realtà e un’immagine di sé messi in pericolo dal sovvertimento valoriale, sociale, psicologico portato dalla guerra. Dalla rilevazione dei vari modi con cui la memorialistica e l’epistolografia si incaricavano di deformare la realtà, per tramite della scelta tematica e delle modalità di creazione dell’intreccio, è emersa la natura preminentemente conservativa della scrittura in rapporto al sé e al proprio contesto culturale, la volontà di preservare quanto, sul piano morale, etico, fenomenologico veniva ritenuto giusto e “vero” in tempo di pace. Le conclusioni di questa tesi si situano in maniera originale rispetto al dibattito da cui prende piede e, credo, rispetto alla storiografia culturale della Grande Guerra nel suo complesso. Laddove la prima guerra mondiale viene spesso giustamente indicata come l’evento “discontinuo” per eccellenza, l’evento che scompose e ricombinò il sistema di rappresentazioni, i costumi e le istituzioni politiche a livello europeo, la prospettiva locale qui adottata spinge a mettere l’accento sulla continuità e sulle resistenze che una comunità (minoritaria per dislocazione geografica e situazione storica, ma in qualche modo rappresentativa della maggioranza dei coscritti europei in virtù della propria provenienza rurale) ha imbastito di fronte alla guerra totale.
Livres sur le sujet "Scritture popolari"
Milite ignoto : Riti, istituzioni e scritture popolari. Roma : Gangemi editore SpA international, 2021.
Trouver le texte intégralAntonelli, Quinto. Scritture di confine : Guida all'Archivio della scrittura popolare. Trento : Museo storico in Trento, 1999.
Trouver le texte intégralFedi, Roberto. Scritture ottocentesche : Indagini su prose di romanzo, fiabesche, popolari, militanti e su due falsi, un poeta, un conte e un po' di Novecento. Firenze : Le Cáriti, 2011.
Trouver le texte intégralFedi, Roberto. Scritture ottocentesche : Indagini su prose di romanzo, fiabesche, popolari, militanti e su due falsi, un poeta, un conte e un po' di Novecento. Firenze : Le Cáriti, 2011.
Trouver le texte intégralZovatto, Pietro. Ugo Mioni, scrittore popolare. Trieste : Centro studi storico-religiosi Friuli-Venezia Giulia, 1988.
Trouver le texte intégralLa competenza scrittoria mediale : Studi sulla scrittura popolare. Tübingen : Niemeyer, 2005.
Trouver le texte intégralMazzini, Federico. "Cose de laltro mondo" : Una cultura di guerra attraverso la scrittura popolare trentina, 1914-1918. Pisa : Edizioni ETS, 2013.
Trouver le texte intégralStorie di donne : Contessa Lara, Anna Vertua Gentile, Ida Baccini, Jolanda : scrittura per l'infanzia e letteratura popolare fra Otto e Novecento. Genova : Brigati, 2002.
Trouver le texte intégralPino, Boero, dir. Storie di donne : Contessa Lara, Anna Vertua Gentile, Ida Baccini, Jolanda : scrittura per l'infanzia e letteratura popolare fra Otto e Novecento. Genova : Brigati, 2002.
Trouver le texte intégralDolfi, Anna, dir. Non dimenticarsi di Proust. Florence : Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-610-7.
Texte intégralChapitres de livres sur le sujet "Scritture popolari"
Broccolini, Alessandra. « Identità locali e giochi popolari in Italia tra oralità e scrittura ». Dans Orality and Literacy in Modern Italian Culture, 77–89. Routledge, 2017. http://dx.doi.org/10.4324/9781351196031-7.
Texte intégral