Littérature scientifique sur le sujet « SCIENZE MOLECOLARI »

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Articles de revues sur le sujet "SCIENZE MOLECOLARI"

1

Speranza, A., et G. L. Calzoni. « Basi molecolari dell'interazione polline-stilo ». Giornale botanico italiano 126, no 2 (janvier 1992) : 196–206. http://dx.doi.org/10.1080/11263509209430277.

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2

Serra, Angelo. « La sperimentazione sull'embrione umano : una nuova esigenza della scienza e della medicina ? » Medicina e Morale 42, no 1 (28 février 1993) : 97–116. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1072.

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Résumé :
Le tecniche di fecondazione artificiale - la cui finalità prima doveva essere il superamento della sterilità di coppia- sono divenute in realtà occasione privilegiata per ottenere "materiale umano" su cui sperimentare. Gli embrioni rimasti in soprannumero o ottenuti con fecondazioni in vitro apposite, possono essere utilizzati in studi di biologia cellulare, di genetica molecolare, di citogenetica, e biochimici. In questo articolo, l'Autore, dopo una accurata analisi della situazione attuale, valuta se esista o meno l'esigenza di utilizzare gli embrioni umani nella sperimentazione, tenendo presente che, in quanto individui umani fin dalla fecondazione, essi esigono lo stesso rispetto dovuto a chi è già nato.
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3

Mariani, Celestina. « Aspetti Cellulari e Molecolari Dello Sviluppo del Pistillo e il Suo Roulo Nell'Impollinazione ». Giornale botanico italiano 128, no 1 (janvier 1994) : 65. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437017.

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Chiarotti, Gianfranco, Stefano Selci, Antonio Cricenti, Anna Candida Felici, Renato Generosi, Ettore Gori et Wiktor Djaczenco. « Struttura molecolare del DNA osservata con il microscopio a scansione a effetto Tunnel ». Rendiconti Lincei 1, no 2 (juin 1990) : 213–18. http://dx.doi.org/10.1007/bf03001897.

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5

Marchetti, M., A. Mello, C. Nosenzo, P. Bonfante et A. Fontana. « Sintesi in Vitro TraTuber MaculatumVitt. eCistus IncanusL. : Controllo Morfologico ed Analisi Molecolare ». Giornale botanico italiano 130, no 1 (janvier 1996) : 285. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439543.

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Parrini, Iris. « La fibrillazione atriale durante chemioterapia. Quale terapia anticoagulante ? » CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 2 (31 juillet 2022) : 67–73. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-9.

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Résumé :
La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia sopraventricolare più comune nella popolazione generale con un aumento dell’incidenza con l’età. La FA può preesistere nei pazienti dopo una diagnosi di cancro o insorgere in pazienti con cancro attivo. La concomitanza tra FA e cancro ha portato a selezionare il trattamento anticoagulante valutando rischio e benefico di una profilassi tromboembolica. Il dilemma più rilevante è non solo il rischio trombotico, ma particolare attenzione si deve porre al rischio di sanguinamento correlato al tipo e stadio del tumore, alle interazioni con chemioterapici, alla diatesi emorragica e alla trombocitopenia. Il processo decisionale nella scelta della terapia anticoagulante per la prevenzione del tromboembolismo nei pazienti con cancro attivo e fibrillazione atriale resta impegnativo, rimanendo una sfida per il clinico. Le eparine a basso peso molecolare (EBPM) hanno indicazioni specifiche, il trattamento con warfarin rimane difficile mentre gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) sono promettenti ma sussistono molte problematiche aperte. Lo scopo di questa review è quello di valutare la scelta della terapia anticoagulante nei pazienti con cancro attivo e FA.
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7

Campana, Andrea, Michele De Pasquale, Renato Perrotti, Marta Ravera et Michele Di Mauro. « Aritmie ventricolari minacciose in un paziente COVID non ospedalizzato : potenziale ruolo del monitoraggio remoto del pacemaker ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 4 (22 mars 2022) : 258–63. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-7.

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Résumé :
Le aritmie rappresentano una delle principali complicanze dell’infezione da SARS-CoV-2. È stato riportato che i pazienti COVID-19 ospedalizzati che presentano aritmie hanno un maggior numero di comorbidità e frequentemente sviluppano una malattia più grave. Sono molto limitate, al momento, le conoscenze inerenti le aritmie “lifethreatening” in pazienti con COVID-19 non ospedalizzati. Un paziente di 74 anni, obeso, coronaropatico, portatore di pacemaker, diabetico ed iperteso, si ammalò di COVID nel gennaio 2021. I Sanitari preposti lo assegnarono al trattamento domiciliare con antibiotici, cortisone, eparina sottocute ed ossigeno-terapia. Alcuni esami diagnostici strumentali furono eseguiti dopo la ripetuta negativizzazione del tampone molecolare. La tomografia computerizzata ad alta risoluzione del torace rivelò il quadro di una recente polmonite e l’ecocardiogramma mise in luce verosimili esiti di una pericardite. L’interrogazione del pacemaker evidenziò, inaspettatamente, un sorprendente numero di aritmie ventricolari potenzialmente fatali, tre le quali tachicardie ventricolari sostenute e non sostenute, occorse durante la fase acuta e subacuta della malattia. Considerata la buona funzione contrattile del ventricolo sinistro e la causa transitoria delle aritmie, completamente regredite nei ripetuti follow-up successivi, non si ritenne di procedere ad “upgrade” ad ICD ed il paziente fu indirizzato al monitoraggio remoto (MR). Aritmie minacciose possono verificarsi nei pazienti COVID trattati a domicilio, particolarmente in quelli con comorbidità; nei portatori di pacemaker affetti da infezione da SARS-CoV-2, l’uso del MR può giocare un ruolo decisivo nella diagnosi precoce delle aritmie.
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Rollo, Franco. « Filogenesi molecolare dei funghi, lieviti e batteri associati alla mummia tardo-neolitica dell'alta Val Senales (“Uomo del Similaun”) ». Giornale botanico italiano 129, no 1 (janvier 1995) : 41–42. http://dx.doi.org/10.1080/11263509509436099.

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9

Maggini, Fabio, Roberto Marrocco et Maria Teresa Gelati. « Evoluzione molecolare delle sequenze nucleotidiche degli spaziatori interni dei geni per l'RNA ribosomale in Angiosperme, Gimnosperme e Pteridofite ». Giornale botanico italiano 129, no 1 (janvier 1995) : 45–56. http://dx.doi.org/10.1080/11263509509436101.

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Meragelman, Tamara L. « Organic Synthesis with Enzymes in Non-Aqueous Media. Edited by G. Carrea and S. Riva (Instituto di Chimica di Riconoscimento Molecolare, Milano, Italy). Wiley-VCH, Weinheim. 2008. xvii + 310 pp. 7 × 91/2in. $215.00. ISBN 978-3-527-31846-9 . » Journal of Natural Products 71, no 9 (septembre 2008) : 1662. http://dx.doi.org/10.1021/np800520s.

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Thèses sur le sujet "SCIENZE MOLECOLARI"

1

Catalano, Carmen. « Correlazioni molecolari fra angiogenesi e neurodegenerazione ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1321.

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2

ALTAMURA, SANDRO. « IDENTIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DI PARTNERS MOLECOLARI DELLE PROTEINE HMGA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2007. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12290.

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3

Nasca, Carla. « Determinanti molecolari dei Disordini dello Spettro Autistico e del Disturbo Depressivo Maggiore ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1325.

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Résumé :
La mia attività di Ricerca svolta durante il corso di Studi del Dottorato in Neurobiologia si è incentrata sul possibile meccanismo d azione dell L-acetylcarnitina (LAC) in due modelli animali: i topi CD1 sottoposti al paradigma dell Unpredictable Chronic Stress che, come evidenziato dalla letteratura scientifica, rappresentano un modello animale di depressione indotta da stress ambientale, e i ratti Flinders Sensitive Line, considerato in letteratura un ottimo modello genetico di depressione. Il farmaco mostra una rapida azione antidepressiva già al trattamento subcronico che sembra essere dovuto ad un effetto epigenetico a carico del promotore del gene grm2 che codifica per il recettore metabotropico per il glutammato mGlu2.
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4

Puglia, Giuseppe. « Meccanismi fisiologico-molecolari di germinazione in specie spontanee ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1553.

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Résumé :
Seed dormancy provides a mechanism for plants to delay germination until conditions are optimal for survival of the next generation. Knowledge of dormancy release and dormancy induction requirements is important to increase our understanding about the entire process. Furthermore, to assess the association between gene expression patterns and physiological phase in dormancy is a major goal to allow a positive definition of this condition. In Chrysanthemum coronarium var. concolor and var. discolor, anatomical and germination analyses showed that non-deep physiological dormancy (PD) is the more plausible type of dormancy for both of them. The genetic composition of Chrysanthemum coronarium varieties was characterized using Inter Simple Sequence Repeat (ISSR) PCR together with a DNA-Barcoding approach. Seed priming treatments were used in a non-dormant species, Leucanthemum vulgare, to induct secondary dormancy at specific temperature range and a long-priming treatment was used for its release. Fluridone and giberellic acid were tested to investigate the metabolic pathway involved in the onset of secondary dormancy and in its maintenance. Five probable housekeeping genes, useful as reference genes for quantitative PCR (qPCR) analysis in seed tissue, were identified in Chrysanthemum coronarium and in Leucanthemum vulgare, isolated and confirmed with comparative analysis with homologous genes in model species. One radicle-protrusion associated gene, EXP (Expansin), was identified in the two species, isolated and confirmed. Three dormancy-associated genes, DOG1 (Delay Of Germination 1), FLC (Flowering Locus C), HUB2 (Histone Mono-Ubiquitination 2) were identified in Chrysanthemum coronarium and in Leucanthemum vulgare.
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5

CESARATTO, LAURA. « STUDIO DEI MECCANISMI MOLECOLARI NELLA RISPOSTA CELLULARE ALLO STRESS OSSIDATIVO NELL'EPATOCITA ATTRAVERSO APPROCCI DI PROTEOMICA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2006. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12356.

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Calvagno, Giuseppe Stefano. « Nuovi targets molecolari nel trattamento dell'epatocarcinoma. Review della letteratura e nostra esperienza ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/3772.

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Résumé :
BACKGROUND: Il carcinoma epatocellulare è uno dei tumori maligni più comuni e letali nel mondo . Negli ultimi 15 anni, l'incidenza di carcinoma epatocellulare è più che raddoppiata . A causa della diagnosi tardiva e / o dell avanzato sottostante quadro di cirrosi epatica, sono disponibili solo opzioni di trattamento limitate con beneficio clinico marginale per il 70% dei pazienti . Nel corso degli ultimi decenni , nessuna terapia sistemica citotossica convenzionale era efficace, contribuendo alla prognosi infausta dei pazienti con HCC . Una migliore conoscenza dei fenomeni di epatocarcinogenesi molecolare offre oggi l'opportunità di terapie mirate. MATERIALI E METODI: Una ricerca della letteratura è stata effettuata utilizzando la letteratura cancro , la PubMed , Scopus e Web of Science ( WOS ) database per le seguenti parole chiave: "carcinoma epatocellulare" "epatocarcinogenesi molecolare", "terapia mirata" e "immunoterapia". DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: Le decisioni terapeutiche sono complesse e dipendono dalla stadiazione del tumore, dalla presenza di ipertensione portale, e dal grado della disfunzione epatica di base. La conoscenza dei meccanismi molecolari di epatocarcinogenesi ha ampliato l'orizzonte per i pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato. Negli ultimi anni, diversi agenti con preciso target molecolare sono stati valutati in studi clinici di carcinoma epatocellulare avanzato. In futuro, nuove opzioni terapeutiche saranno rappresentate da una miscela di vaccini immunoterapia-simili e modulatori delle cellule T, integrate da inibitori mirati di vie di signaling tumorale.
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7

PAKROO, SHADI. « Valutazione tecnologica e probiotica mediante approcci fisiologici e molecolari di nuovi batteri lattici isolati da alimenti fermentati tradizionali ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3445850.

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Résumé :
In primo luogo, è stata studiata la diversità microbica e le proprietà nutrizionali della "Yellow Curd" (Kashk zard) un alimento fermentato tradizionale persiano, utilizzando approcci microbiologici classici e analisi del metabarcoding dell'rRNA 16S. L'analisi metagenomica ha rivelato che i batteri lattici, in particolare i generi Lactobacillus, Pediococcus e Streptococcus, erano dominanti in Yellow Curd. Inoltre, sono stati effettuati l'isolamento, la caratterizzazione e l'identificazione di nuovi LAB con potenziale tecnologico e proprietà probiotiche, nonché la preparazione e caratterizzazione di alimenti funzionali. I risultati hanno rivelato che i ceppi di Pediococcus acidilactici IRZ12A e IRZ12B isolati dal cibo fermentato tradizionale persiano erano sicuri e dotati di proprietà probiotiche come la resistenza a condizioni gastrointestinali simulate e l'effetto ipocolesterolemizzante. Il genoma completo di questo promettente ceppo di P. acidilactici IRZ12B con il miglior effetto ipocolesterolemizzante è stato sequenziato e l'analisi in silico ha evidenziato l'assenza di plasmidi, geni di resistenza agli antibiotici trasmissibili e fattori di virulenza. Pertanto, abbiamo cercato di utilizzare P. acidilactici IRZ12B con tre piante officinali, ovvero Malva, Calendula ed Echinacea, per prove di fermentazione e, al fine di verificare la possibile produzione di alimenti funzionali. Le piante fermentate con P. acidilactici IRZ12B sono state utilizzate per studiarne la funzionalità su cellule sane e cancerose. I risultati hanno mostrato che le erbe fermentate con il ceppo probiotico non hanno avuto alcun effetto citotossico sulle cellule intestinali umane sane (Caco-2 differenziato) e potrebbero invece ridurre significativamente la vitalità cellulare sulle cellule del cancro al seno (MCF-7). Successivamente, dato che alcuni ceppi probiotici non hanno tollerato la condizione di conservazione e il passaggio gastrointestinale umano, in questa tesi, per la prima volta, abbiamo valutato l'uso della molecola di 2′-fucosillattosio in microincapsulazione e l'abbiamo confrontata con altre molecole note, come la gelatina e l'inulina. Le microcapsule, ottenute con la tecnica dell'estrusione, sono state valutate in termini di efficienza di incapsulamento, stabilità di conservazione, resistenza alle condizioni gastrointestinali e cinetica di rilascio cellulare. Le microcapsule a base di alginato hanno mostrato caratteristiche interessanti, inclusa la buona capacità di proteggere le cellule batteriche dalle difficili condizioni gastrointestinali simulate. Rispetto ad altre molecole utilizzate in microincapsulazione insieme all'alginato, come la gelatina e l'inulina, il 2'-fucosillattosio ha evidenziato un rilascio estremamente rapido e abbondante di cellule batteriche dalle capsule all'interno di un fluido intestinale simulato. Infine, sono state studiate le proprietà tecnologiche di un LAB isolato da un tradizionale alimento indiano fermentato (Dahi). Si è rilevato che il ceppo Limosilactobacillus fermentum ING8 possiede proprietà tecnologiche molto interessanti, come la capacitò di utilizzo del galattosio, l'attività antimicrobica, la produzione di esopolisaccaridi e la capacità di sopravvivenza alla conservazione a lungo termine a temperatura di refrigerazione. La valutazione completa del genoma di questo promettente ceppo ha confermato l'assenza di possibili elementi deleteri, come geni acquisiti di resistenza agli antibiotici, geni di virulenza o geni correlati all'emolisi, mentre sono stati rilevati tutti i geni strutturali correlati all'operone galattosio e alla produzione di EPS.
Firstly, we have studied the microbial diversity and nutritional properties of “Yellow Curd” (Kashk zard) a traditional Persian fermented food, using classical microbiology approaches and 16S rRNA metabarcoding analysis. The metagenomics analysis revealed that lactic acid bacteria, particularly the genera Lactobacillus, Pediococcus and Streptococcus, were dominant in Yellow Curd. In addition, isolation, characterization and identification of new LAB with technological potential and probiotic properties, as well as functional foods preparation and characterization, have been carried out. The outcomes revealed that Pediococcus acidilactici strains IRZ12A and IRZ12B isolated from traditional Persian fermented food were safe and endowed with probiotic properties such as resistance to simulated gastrointestinal conditions and hypocholesterolemic effect. The complete genome of this promising P. acidilactici IRZ12B strain with the best cholesterol-lowering effect was sequenced, and the in-silico analysis evidenced the absence of plasmids, transmissible antibiotic resistance genes and virulence factors. Therefore, we tried to use P. acidilactici IRZ12B and three officinal plants, namely Malva, Calendula and Echinacea, for fermentation trials and consequently, possible functional food production. The fermented herbs with P. acidilactici IRZ12B were used to study their functionality on healthy and cancer cells. Results showed that fermented herbs with the probiotic strain did not have any cytotoxic effect on healthy human intestinal cells (differentiated Caco-2); however, they could significantly reduce cell viability on breast cancer cells (MCF-7). Secondly, some beneficial strains did not tolerate the storage condition and the human gastrointestinal passage. In this thesis, for the first time, we evaluated the use of 2′-fucosyllactose molecule in microencapsulation, and compared it with other known molecules, such as gelatin and inulin. Microcapsules, obtained by the extrusion technique, were evaluated in terms of encapsulation efficiency, storage stability, gastrointestinal condition resistance, and cell release kinetics. The alginate-based microcapsules showed interesting features, including the good capability to protect bacterial cells from harsh simulated gastrointestinal conditions. Compared to other molecules used in microencapsulation together with alginate, such as gelatin and inulin, 2’-fucosyllactose evidenced an extremely quick and abundant release of bacterial cells from the capsules inside a simulated intestinal fluid. Lastly, we have studied the technological properties of LAB isolated from a traditional fermented Indian food (Dahi). As a result, strain Limosilactobacillus fermentum ING8 was found to possess a safe status with very interesting technological properties, such as galactose utilization, antimicrobial activity, exopolysaccharide production and survivability to long-term storage at refrigeration temperature. The complete genome evaluation of this promising strain confirmed the absence of possible deleterious elements, such as acquired antibiotic resistance genes, virulence genes, or hemolytic-related genes. However, all structural genes related to galactose operon and EPS production have been detected.
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Nicolosi, Maria Luisa. « Identificazione di nuovi target molecolari per la terapia del carcinoma poco differenziato della tiroide : studi in vitro ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1578.

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Résumé :
Premessa. I carcinomi poco differenziati della tiroide sono refrattari ai trattamenti convenzionali per cui negli ultimi anni si sono condotti diversi studi finalizzati ad identificare le alterazioni molecolari di più frequente riscontro e che potrebbero essere responsabili della scarsa efficacia delle terapie classiche. Bersagli molecolari interessanti sono: il recettore per l EGF e quello per l IGF-I poiché entrambi iperespressi nel carcinoma tiroideo. Di recente, le case farmaceutiche hanno sintetizzato vari inibitori molecolari rivolti verso entrambi i recettori, per esempio il Gefitinib inibitore di EGFR e l NVP in grado di bloccare IGF-IR. Tuttavia, gli studi preclinici condotti finora hanno dato risultati poco soddisfacenti, in termini di efficacia antitumorale, per la possibile insorgenza di meccanismi di resistenza. Oggetto dello studio. In questo studio, su una serie di linee cellulari di carcinoma tiroideo, abbiamo valutato i meccanismi molecolari di resistenza al blocco farmacologico di EGFR ed IGF-IR, usando come inibitori il Gefitinib e l NVP. Risultati 1 (Inibizione di EGFR): Valutando l espressione di EGFR, mediante western blot, è stato visto che le linee di carcinoma tiroideo analizzate iper-esprimevano tale recettore e che il Gefitinib era in grado di inibire la sua fosforilazione. Contrariamente, questo farmaco si è mostrato scarsamente efficace nella riduzione della proliferazione delle cellule neoplastiche e della fosforilazione di ERK, mediatore a valle di EGFR. Questo dato è stato ottenuto nella maggior parte delle linee cellulari testate, ad eccezione delle linee WRO e Hth-74 che sono risultate sensibili al farmaco. Il Gefitinib non è risultato efficace in tutte quelle linee cellulari recanti mutazioni dei geni che portano all attivazione costitutiva della via di ERK, tra cui BRAF (V600E), HRAS (G12A/Q61R) o riarrangiamento RET/PTC1. Alla luce di ciò, in questo studio abbiamo valutato gli effetti dell inibizione dell oncogene BRAF(V600E) e di RET sulla sensibilità delle cellule di carcinoma tiroideo al Gefitinib. Abbiamo trovato che l inibizione di BRAF, mediante l inibitore selettivo PLX4230, ripristina gli effetti del Gefitinib in tutte le cellule in possesso della mutazione del BRAF. Risultati simili sono stati ottenuti con inibitori di RET. Risultati 2 (Inibizione di IGF-IR): Dopo aver valutato gli effetti antiproliferativi dell NVP-AEW541 in un gruppo di linee cellulari tumorali tiroidee abbiamo selezionato linee sensibili e resistenti. In tutte le linee, sia sensibili che resistenti, l NVP ha inibito la fosforilazione di IGF-IR. Nelle cellule sensibili, l NVP ha esercitato effetti antiproliferativi ed è stato in grado di inibire la via di segnale dipendente da AKT (pAKT) in maniera più efficace rispetto alla via di ERK1/2. Viceversa, nelle linee resistenti si è osservato un aumento di attivazione di ERK1/2 dopo NVP e nessuna inibizione di pAKT. Nelle FF1 aventi un alto rapporto IR:IGF-IR, abbiamo trovato che EGFR viene attivato in seguito al trattamento con NVP. Questo dato non è stato riscontrato nelle C643, le quali esprimono alti livelli di IGF-IR e bassi livelli di IR. Pertanto, abbiamo valutato l efficacia di un trattamento combinato volto ad inibire sia IGF-IR che EGFR o le vie a valle di esso quali MAPK. Abbiamo trovato che l inibizione di IGFIR associata a quella di EGFR o di ERK, è in grado di superare i meccanismi di resistenza all inibizione singola di IGF-IR. Conclusioni. Questi risultati indicano che in alcune linee di carcinoma tiroideo la resistenza al Gefitinib è dovuta principalmente alla mutazione del BRAF(V600E) e che tale resistenza può essere superata utilizzando il Gefitinib in combinazione con inibitori del BRAF. Inoltre, l iperespressione di IR e di EGFR possono entrambi contribuire alla resistenza dell'inibizione di IGF-IR. Una terapia combinata con altri farmaci molecolari mirati, come inibitori di EGFR o MAPK potrebbero superare questi meccanismi di resistenza.
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Bernabini, Carlotta. « Utilizzo di biomarcatori molecolari di consumo alimentare per la validazione dei risultati di strumenti nutrizionali convenzionali ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21873/.

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Résumé :
Ottenere dati affidabili sul consumo di cibo (in termini di assunzione di energia e nutrienti) è fondamentale per la promozione della salute e per la prevenzione di malattie non trasmissibili. Metodi soggettivi e retrospettivi, quali i questionari e i diari alimentari, impongono di ricordare, descrivere e quantificare con precisione l'assunzione di cibi e bevande. Recentemente è stato messo in luce il potenziale intrinseco dei biomarcatori associati all'assunzione alimentare, acquisiti mediante approcci metabolomici, per validare studi di epidemiologia nutrizionale. Nella presente tesi sono descritti alcuni strumenti innovativi di analisi dei dati, che sono stati applicati a quelli generati dal progetto CHANCE, e inseriti in algoritmi sviluppati ad hoc per la loro validazione automatica. Le informazioni raccolte, mediante diari H24R, su abitudini alimentari nell’ambito del suddetto progetto europeo sono state verificate applicando l’approccio metabolomico, basato su biomarcatori di consumo, noti in letteratura e identificati negli spettri NMR di urine raccolte sulla stessa coorte di soggetti, che sono stati oggetto di studio. I risultati mettono in luce la complessità delle relazioni esistenti tra alimenti e molecole associate al loro consumo, e, soprattutto, offrono uno strumento per assegnare a ciascun soggetto un indice di attendibilità del diario rilasciato. Dallo studio emerge anche che non tutti i biomarcatori sono equivalenti nella precisione con cui riportano il livello di assunzione del cibo corrispondente. Questo doppio errore, cioè quello determinato dalla stima errata del cibo assunto da parte del consumatore, e quello della reale quantità assimilata e metabolizzata delle molecole assunte mediante l’alimento, merita la dovuta attenzione nella decisione di utilizzare l’indice di affidabilità dei report individuali. Lo studio, comunque, rappresenta il preambolo necessario ad attivare ulteriori studi che costituiranno il seguito a questa tesi.
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Caruso, Giuseppe. « Basi Molecolari dei DCP (disoridni conformazionali proteici) a carico del sistema nervoso : condizioni microambientali e interrelazioni cellulari ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1532.

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Résumé :
La funzione biologica di una proteina dipende dalla sua struttura tridimensionale, che è determinata dalla sua sequenza aminoacidica durante il processo di folding proteico. Il folding proteico nella cellula è un processo strettamente regolato che coinvolge una serie di proteine, dai chaperon molecolari alle proteasi, che assistono il processo folding e monitorano la qualità del prodotto finale. Molte malattie hanno mostrato di derivare da misfolding e sono raggruppate sotto il nome di disordini conformazionali proteici (DCP) . L'evento distintivo nei PCD è un cambiamento nella struttura secondaria e/o terziaria di una proteina normale senza alterazione della struttura primaria. Il cambiamento conformazionale può promuovere la malattia aumentando l attività tossica o causando la mancanza di funzione biologica della proteina nativa. I DCP comprendono il morbo di Alzheimer (AD) , il morbo di Huntington (HD), la fibrosi cistica, il diabete mellito di tipo II (T2DM), il morbo di Parkinson (PD), e molte altre malattie. Nella maggior parte dei DCP la proteina mal ripiegata è ricca di strutture beta-sheet. Sia T2DM che AD sono caratterizzati da aggregati proteici insolubili con conformazione fibrillare. L aggregazione dell amilina è associata alla perdita delle cellule beta pancreatiche, mentre Abeta e la formazione grovigli neurofibrillari sono associati alla perdita di cellule neuronali. Sono stati mostrati sia condivisi che separati modelli di tossicità per le due molecole amiloidogeniche Amilina e Abeta, che sono in parte mediati da recettori, con i recettori, almeno in una certa misura, condivisi tra le due molecole. Fattori microambientali quali gli ioni metallici sono noti interagire con queste molecole amiloidogeniche, rendendole tossiche per le cellule in coltura. Nel presente studio abbiamo dimostrato come i peptidi amiloidogenici formano spontaneamente aggregati amorfi o fibrillari. In presenza di rame la fibrillogenesi di Abeta25 35 subisce delle modifiche strettamente legate al tempo di incubazione, in particolare nel passaggio da una specie all altra. Questi cambiamenti possono essere correlati al grado di tossicità misurato dopo il trattamento di colture cellulari di neuroblastoma (SH-SY5Y). L aumento della tossicità cellulare, indotta mediante incubazione con rame, può essere spiegata con un rallentamento nell evoluzione verso strutture non tossiche, e con la conseguente stabilizzazione di aggregati oligomerici, notoriamente molto più tossici rispetto alle specie fibrillari. L'incubazione favorisce la formazione di strutture beta-sheet da parte di hA17-29. Lo stato di aggregazione cambia in funzione del tempo di incubazione. La presenza di rame in soluzione rallenta il processo di fibrillogenesi e favorisce la stabilizzazione di specie oligomeriche, mentre altri fattori, quali lo zinco e il ribosio, favoriscono la formazione di grandi aggregati. La vitalità delle cellule di neuroblastoma diminuisce in relazione al tempo di incubazione del frammento peptidico. La pre-incubazione in presenza di rame aumenta ulteriormente la tossicità del peptide. Questa diminuzione della vitalità potrebbe anche dipendere dalla formazione di radicali liberi tossici prodotti come risultato di reazioni di Fenton. L'analisi del medium condizionato da cellule endoteliali ha mostrato il collegamento fra la produzione di alphaB-cristallina e lo stress cellulare. È stato dimostrato che la produzione di alphaB cristallina è direttamente proporzionale alla concentrazione di peptide Abeta25-35 usato per trattare le colture cellulari. Questo è in accordo con i dati di letteratura in cui l aumentata produzione di HSP, necessarie per il corretto ripiegamento delle proteine e per la protezione delle cellule, è collegata ad eventi di stress cellulare.
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Livres sur le sujet "SCIENZE MOLECOLARI"

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Brusa, Elisabetta. 8 tesi per 150 anni. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-384-7.

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Résumé :
8 tesi per 150 anni è un filo rosso che parte dalle pagine di alcuni libri-tesi, preziosamente conservati tra le mura dell’Archivio Storico di Ca’ Foscari, per trasformarsi nel corso del 2018 nel simbolico volo di alcune rondini-studenti.Mettendo insieme voci provenienti dal passato e voci e corpi della nostra contemporaneità, Fucina Arti Performative Ca’ Foscari ha celebrato, nell’anno dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Ateneo veneziano, gli otto Dipartimenti, dedicando ad ognuno di questi una performance realizzata partendo dall’elaborazione di una tesi.Spaziando cronologicamente (la prima tesi affrontata è del 1913) tra le diverse aree di studio – Economia, Studi Linguistici e Culturali Comparati, Scienze Molecolari e Nanosistemi, Filosofia e Beni Culturali, Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Studi Umanistici, Management e Scienze Ambientali, Informatica, Statistica – e, itinerando tra la magnificenza di sale, aule magne, cortili e auditorium cafoscarini, Fucina – con i suoi abitanti virtuali, studenti provenienti da tutti e otto i Dipartimenti, a cui si sono aggiunti studenti del Conservatorio Benedetto Marcello e dell’Accademia di Belle Arti di Venezia – è riuscita a costruire un mosaico di narrazioni intrecciando temi, ricerche, personaggi storici e figure immaginifiche, che ha condiviso con un pubblico curioso e attento.Il testo che qui presentiamo è la testimonianza di quanto realizzato ed è costituito dalla raccolta degli otto copioni, elaborati di volta in volta da uno studente-curatore.La collaborazione con i direttori dei Dipartimenti, con docenti di discipline diverse, con il personale cafoscarino coinvolto nella sfida, oltre alla partecipazione di Ca’ Foscari Alumni e di altre istituzioni veneziane, insieme all’Agenzia di Venezia di Banca Mediolanum, ha trasformato quest’esperienza in un possibile modello universitario di ricerca performativa.Se chi legge riuscirà a mettere in movimento processi immaginativi, allora per tutti coloro che hanno vissuto e condiviso questo progetto ambizioso sarà un ulteriore traguardo raggiunto.Fucina Arti Performative Ca’ Foscari nasce con il nome di Cantiere Teatro Ca’ Foscari nel 2011 come spazio fisico e mentale, teorico e pratico, aperto durante l’anno accademico agli studenti dei vari Dipartimenti desiderosi di confrontarsi con tematiche e sviluppi del mondo delle arti performative, realizzando produzioni proprie. Nel 2018 Cantiere Teatro Ca’ Foscari, diretto da Elisabetta Brusa, si trasforma in Fucina Arti Performative Ca’ Foscari.
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Baiamonte, Salvatore. Scienza per Ragazzi - Osservazione Di una Cellula Al Microscopio : Un Semplice Esperimento per Futuri Biologi Molecolari e Cellulari. Independently Published, 2017.

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Baiamonte, Salvatore. DNA : la Prova Certa ? : Biologia Molecolare Forense per Ragazzi e per Adulti Appassionati Di Scienza e Diritto. Independently Published, 2016.

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Baiamonte, Salvatore. DNA, la Prova Certa ? : Biologia Molecolare e Processo Penale Trattati in Maniera Semplice per Ragazzi e Adulti Appassionati Di Scienza. Independently Published, 2016.

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Chapitres de livres sur le sujet "SCIENZE MOLECOLARI"

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« 3 Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi • Dateci un atomo e noi coloreremo il mondo ». Dans 8 tesi per 150 anni. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-384-7/004.

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