Littérature scientifique sur le sujet « Salute riproduttiva »

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Articles de revues sur le sujet "Salute riproduttiva"

1

Fiori, Angelo. « La salute riproduttiva ». Medicina e Morale 43, no 1 (28 février 1994) : 7–9. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1024.

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2

Sansone, Andrea, Anna Schiavo, Francesco Romanelli et Emmanuele A. Jannini. « Esercizio fisico e doping : ricadute in medicina della sessualità ». L'Endocrinologo 22, no 4 (août 2021) : 311–17. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00930-4.

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Résumé :
SommarioL’attività fisica rappresenta uno strumento essenziale per la prevenzione e la tutela della salute individuale. Ciononostante, solo una minoranza degli adulti raggiunge i livelli raccomandati di esercizio fisico. Nell’ambito della sessuologia medica, intervenire sulla sedentarietà può migliorare la salute sessuale e riproduttiva; tuttavia, è necessario che l’attività fisica sia adeguata, onde evitare lo sviluppo di quadri patologici come la triade dell’atleta o l’ipogonadismo indotto da esercizio fisico. Inoltre, l’eventuale uso di “sostanze atte a migliorare l’apparenza e la performance” ha trasceso i confini dello sport agonistico, trovando largo utilizzo fra gli atleti amatoriali al fine di massimizzare la resa dell’esercizio, sebbene siano noti gli effetti avversi sulla salute sessuale e riproduttiva in entrambi i sessi.
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3

De Giglio, Claudia, et Roberta Rossi. « Indagine conoscitiva : salute riproduttiva tra gli adolescenti ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (octobre 2017) : 39–49. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2017-002003.

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4

Zaccaro, Antonella, et Maria Francesca Freda. « Domanda di consulenza genetica e progetto riproduttivo ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (décembre 2012) : 49–74. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003004.

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Résumé :
La domanda di consulenza genetica prenatale o riproduttiva puo rappresentare, come evidenziato dalla letteratura di riferimento, un passaggio fondamentale nel gestire scelte riproduttive consapevoli in situazioni di rischio genetico. Il presente contributo intende esplorare i processi di significazione che orientano la domanda di consulenza genetica prenatale e riproduttiva, nell'ambito di un piu ampio studio svolto presso il Servizio di Cardiomiologia e Genetica Medica di Napoli e volto ad indagare ed integrare le dinamiche psicologiche entro il processo di consulenza genetica. Il materiale testuale di 17 interviste semi-strutturate, condotte con clienti in fase di pre-consulenza genetica e stato analizzato attraverso la metodologia dell'Interpretative Phenomenological Analysis (IPA) messa a punto da Smith e colleghi. Dalla discussione dei risultati, emerge come i processi di accesso alla consulenza e le vicissitudini della conoscenza siano collegati alle conseguenze che la sola scelta di richiedere una consulenza puo avere sul piano familiare e dei legami inter-/intra-generazionali. Il momento pre-consulenza sembra rappresentare uno spazio in cui i clienti e le loro famiglie iniziano ad esplorare una serie di possibilita di uso della relazione sanitaria in funzione di complicati processi informativi e decisionali condivisi. E nella gestione di tali compiti che assume un ruolo centrale la funzione psicologica collocata in una prospettiva di integrazione a quella medica e che, fin dalla fase pre-consulenza contribuisce al raggiungimento di obiettivi di tutela e di promozione della salute.
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5

Della Puppa, Francesco, Pamela Pasian et Giuliana Sanò. « Quando la paura guida le scelte. Donne immigrate e salute riproduttiva ». MONDI MIGRANTI, no 3 (octobre 2020) : 71–97. http://dx.doi.org/10.3280/mm2020-003005.

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Monastra, Antonella. « La sessualità nell'adolescenza tra diritti e responsabilità ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (janvier 2021) : 63–74. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003007.

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Résumé :
L'Agenda 2030 dell'Onu ha individuato 17 macro-obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile basati sui diritti, sull'equità e sul genere. Due tra gli obiettivi fissati, con i relativi indicatori, prevedono che venga garantito l'accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva per tutti. Nello stesso anno, il Governo italiano ha istituito il Fertility Day e nel 2016 ha avviato lo Studio Nazionale Fertilità per l'elaborazione dell'omonimo Piano Nazionale. Una parte dello studio, rivolto ad un campione rappresentativo di adolescenti, ha esplorato conoscenze, atteggiamenti, fonti informative e comportamenti agiti nell'ambito della sessualità per una programmazione di interventi mirati. A partire dagli impegni assunti dalle istituzioni e dai dati emersi dall'indagine si evidenzia la difficoltà dei decisori nel tradurre responsabilmente in politiche sanitarie concrete quanto pianificato. Vengono prese in considerazione criticità e carenze che rendono difficilmente esigibile il diritto alla salute sessuale per la nostra popolazione più giovane.
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7

Di Pietro, Maria Luisa, et Maria Beatrice Fisso. « Donna e lavoro : considerazioni etico-giuridiche sulla prevenzione del rischio riproduttivo ». Medicina e Morale 44, no 3 (30 juin 1995) : 447–87. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.980.

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Résumé :
E' oramai noto che le attività lavorative possono influenzare, in modo diretto o indiretto, la salute: da questa consapevolezza ha avuto origine, nel tempo, una sempre maggiore attenzione nei confronti degli effetti nocivi di sostanze "sospette" in ambiente di lavoro. In questo articolo viene affrontato un aspetto particolare del rischio lavorativo, cioè il rischio a seguito dell'esposizione della donna a sostanze chimiche o ad agenti fisici o biologici che possono alterare la sua capacità riproduttiva o essere causa di gravi danni alla prole che è stata o verrà concepita. Dopo aver fatto distinzione tra rischio riproduttivo (la possibilità che una sostanza possa interferire con o impedire il concepimento) e rischio di sviluppo (la possibilità di produrre nel nascituro o successivamente nel nato fino alla pubertà anomalie strutturali, deficit funzionali o la morte), e aver analizzato il meccanismo di azione delle sostanze chimiche e degli agenti fisici e biologici più di frequente presenti in ambiente di lavoro, e precisato il momento di interferenza (la oogenesi, la gravidanza, l'allattamento), le Autrici individuano ed esaminano criticamente le possibili modalità di prevenzione del rischio riproduttivo e di sviluppo. Dall'individuazione delle situazioni a rischio alla messa a punto delle misure di controllo necessarie per ridurre o eliminare l'esposizione dei lavoratori, all'informazione dello stesso sull'esistenza e sull'entità del rischio: un'analisi che, in un'ottica personalistica, vorrebbe indicare - anche alla luce delle normative vigenti - nuove strade perché si possa attuare una reale tutela della lavoratrice e una vera politica di protezione fetale.
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Delli Zotti, Giovanni, et Giorgio Porcelli. « Introduzione. La salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti. Le buone pratiche di integrazione ». SALUTE E SOCIETÀ, no 3 (novembre 2021) : 5–8. http://dx.doi.org/10.3280/ses2021-003001.

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9

Nepi, Leonardo. « L’educazione sessuale nelle scuole : analisi critica sul piano etico e giuridico di alcune proposte dell’OMS / Scholar sex education : critical analysis of some WHO’s proposals from an ethical and legal point of view ». Medicina e Morale 66, no 1 (15 mars 2017) : 83–98. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.477.

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Résumé :
Si va consolidando il consenso sull’importanza dell’educazione sessuale rivolta a giovani e fanciulli, anche attraverso la previsione di specifici programmi educativi nelle scuole, ma il dibattito sui contenuti dell’educazione sessuale stessa rimane acceso. Si confrontano infatti diverse impostazioni, fondate su diverse concezioni della sessualità. Affrontando il tema da una prospettiva etico-giuridica, di particolare interesse risulta l’analisi del documento proposto dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS (Standard per l’educazione sessuale in Europa), che nell’affrontare la questione fa riferimento a controverse categorie, che meritano un adeguato approfondimento. Questo contributo intende allora evidenziare l’equivocità di alcuni concetti (salute sessuale e riproduttiva, diritti sessuali e riproduttivi, violenza di genere) utilizzati nel documento dell’OMS, per mettere in luce le implicazioni che un’adesione acritica a queste proposte comporterebbe. ---------- There is growing consensus on the importance of sexuality education, also through the provision of specific programs in schools aimed at young people and children, but the debate on it is still in progress, because of different educational settings based on diverse concepts of sexuality. Addressing the issue from an ethical and legal perspective, particularly interesting is the analysis of the document proposed by the WHO Regional Office for Europe (Standards for Sexuality Education in Europe), for its reliance on controversial models, which deserves thorough examination. This paper will highlight the ambiguity of some concepts (sexual and reproductive health, sexual and reproductive rights, gender based violence) used in the WHO document, in order to emphasize the implications of an uncritical adherence to these proposals.
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Comini, Debora. « Essere adolescenti in Indonesia ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (janvier 2021) : 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003008.

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Résumé :
A partire dall'adolescenza, norme culturali e sociali basate sul genere cominciano a generare differenze sostanziali nella vita delle ragazze e dei ragazzi indonesiani. Le adolescenti appaiono in generale avvantaggiate dal punto di vista nutrizionale ed educativo. Appaiono però svantaggiate nella sfera più intima, inlcuso nel livello di conoscenza di temi di salute sessuale e riproduttiva e violenza sessuale. L'Indonesia è il paese del sud-est asiatico con il più alto numero di matrimoni infantili nonostante la legge stabilisca un'età minima di 19 anni per il matrimonio, aggirata con la pratica della dispensa o di cerimonie tradizionali. Ogni nove donne indonesiane fra i 20 ed i 24 anni, una si è sposata prima dei 18. Il governo indonesiano, in collaborazione con l'Unicef, si è impegnato a eradicare il matrimonio infantile. Durante l'adolescenza il sistema scolastico, le famiglie, i mezzi di comunicazione, i servizi sociali, devono impegnarsi in particolar modo perché l'uguaglianza di diritti ed opportunità abbia basi solide.
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Thèses sur le sujet "Salute riproduttiva"

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Maronilli, Maria Pilar <1996&gt. « LA SALUTE RIPRODUTTIVA DELLE DONNE IMMIGRATE : possibilità e barriere nel servizio di Consultorio Familiare di Favaro Veneto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19045.

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Résumé :
Il fenomeno migratorio contemporaneo, che ormai ha assunto dimensioni globali, presenta caratteristiche molto diverse dai movimenti transnazionali di persone dello scorso secolo; esso è ricco di implicazioni politiche, sociali, ma soprattutto economiche e vede coinvolti Paesi di partenza e di arrivo parzialmente diversi dai protagonisti del passato. Una delle caratteristiche evidenti è l'emergere di una componente femminile “in movimento” sempre più numerosa e protagonista, attirata nei Paesi occidentali da un mercato del lavoro avido di manodopera a basso costo. Ad oggi infatti, in Italia, i ricongiungimenti familiari rimangono la prima causa dell’immigrazione femminile; ma sono comunque sempre di più le donne straniere cosiddette “primo-migranti”, che arrivano da sole in Italia e attivano a loro volta catene migratorie al femminile. Questo processo di femminilizzazione dei flussi migratori e la conseguente concentrazione di donne in età fertile portano in primo piano le questioni sanitarie, in particolare della salute riproduttiva e materno-infantile. Aumenta quindi sempre più l’attenzione per la tutela della maternità tra le immigrate che partoriscono in Italia. L’oggetto di questa tesi sarà il legame che intercorre tra donne migranti e i servizi di salute riproduttiva ai quali si rivolgono. La domanda iniziale da cui partirò è stata: quali sono le difficoltà che le donne immigrate incontrano nel momento in cui si rivolgono ai servizi che riguardano la loro salute e il percorso nascita? Riescono a cogliere le opportunità di salute e assistenza nel periodo della gravidanza e del post-partum? Una volta individuate queste difficoltà e problematiche: in che modo si cerca di sanarle? In che modo i servizi di salute riproduttiva promuovono le informazioni e sono di supporto alle donne straniere nelle scelte di procreazione consapevole? Infine: queste modalità portano a una reale inclusione sociale delle donne immigrate?
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2

GENTILE, LUCIA. « Concepire i corpi. Saperi e pratiche del corpo riproduttivo femminile nella città di Bhuj, India ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/276549.

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Résumé :
La tesi esplora il ruolo che i saperi e le pratiche del corpo riproduttivo femminile hanno nel processo di ginecopoiesi. In che modo la produzione, la riproduzione, la trasformazione e la contestazione dei saperi sulla riproduzione influenzano il modo in cui le donne vivono il proprio corpo? Che implicazioni ha questo processo sulla costruzione e l’esperienza del genere? La tesi si basa su una ricerca etnografica condotta con trenta donne che abitano nella città di Bhuj nello stato del Gujarat, in India. Questo studio mi ha permesso di indagare in che modo sono percepiti e vissuti i diversi processi riproduttivi (es. mestruazione, gravidanza, parto, allattamento, menopausa etc.), prestando particolare attenzione al linguaggio e alle metafore utilizzate per descriverli. La ricerca ha un approccio che integra una metodologia visiva e narrativa, proponendo la tecnica della cartografia corporea come strumento di analisi delle rappresentazioni del corpo. Infine, lo studio prende in considerazione la costruzione della salute riproduttiva da parte delle donne e come questa si riconfiguri nell’incontro con la bio-medicalizzazione del corpo femminile. Il testo è organizzato in tre parti, ognuna delle quali presenta un diverso angolo di analisi: la rappresentazione, la fabbricazione e la cura del corpo riproduttivo femminile. La prima parte, strutturata attorno alle cartografie del corpo, si focalizza sull’articolazione dei saperi anatomici e fisiologici. Il corpo è indagato nella sua materialità e nelle sue manifestazioni somatiche, investigando l’articolazione semantica e simbolica delle diverse sostanze e fluidi corporei. La seconda parte considera i diversi saperi e pratiche corporee che accompagnano il processo di soggettivizzazione femminile attraverso un progetto di plasmazione intenzionale. L’autorità di questo disegno è fissata in un modello di femminilità che trascende le diverse correnti religiose, castali o sociali e che è applicato e perpetuato dalle singole donne attraverso una trasmissione femminile. L’ultima parte analizza il corpo dal punto di vista della salute riproduttiva e descrive in che modo le donne concepiscono e affrontano la malattia. In quest’ambito, sono stati presi in considerazione due tra i sistemi medici più utilizzati dalle donne a Bhuj: la medicina allopatica e quella locale (deśī) rappresentata dalle pratiche delle dāī māṃ (traditional birth attendant).
This thesis explores the knowledge and practices of the female reproductive body in the process of gynecopoiesis. How do the production, reproduction, transformation and contestation of knowledge about reproduction influence the way women live their bodies? What are the implications of this process on the gender construction and experience? This thesis is based on ethnographic research conducted with thirty women who lived in the city of Bhuj in the state of Gujarat in India. I tried to explore the way in which the different reproductive processes are seen and experienced (ex. menstruation, pregnancy, childbirth, breastfeeding, etc.), paying particular attention to the language and metaphors used to describe them. The research has an approach that integrates a visual and narrative methodology, proposing the technique of body mapping as a tool for analysing body representations. Finally, the research considers how women construct their reproductive health and how reproductive health is reconfigured in the encounter with bio-medicalization of the female body, which is becoming increasingly widespread in the region. The text is organized in three parts. Each part presents with a different angle of analysis: representation, production and care of the female reproductive body. The first part, which is structured around the body maps, focuses on the articulation of anatomical and physiological knowledge. The body is investigated in its materiality and in its somatic manifestations, by the semantic and symbolic articulation of the different bodily substances and fluids. The second part considers the knowledge about the body and different practices that accompany the process of female subjectivation through a project of intentional shaping. The authority of this discourse is set in a model of femininity that transcends the different religious, castal or social groups. This discourse is applied and perpetuated by individual women, through a feminine transmission. In the last section, the body is analysed from the perspective of reproductive health and describes how women conceive and cope with illness. In this context, two of the medical systems most used by women in Bhuj have been taken into consideration: allopathic and local medicine (deśī) represented by the practices of dāī māṃ (traditional birth attendant).
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Livres sur le sujet "Salute riproduttiva"

1

Donati, Serena. Salute riproduttiva tra gli adolescenti : Conoscenze, attitudini e comportamenti. Roma : Istituto superiore di sanità, 2000.

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2

Vulpiani, Pietro. Un mondo in bilico : Processi demografici, salute riproduttiva e sviluppo locale. Perugia : Cidis/Alisei, 2000.

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Chapitres de livres sur le sujet "Salute riproduttiva"

1

Giustiniani, Pasquale. « Indirizzi bioetici di area cattolica circa alcune questioni di salute riproduttiva ». Dans Questioni di inizio vita, 67–85. Mimesis Edizioni, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.1423.

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