Littérature scientifique sur le sujet « Ruolo del giudiziario »

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Articles de revues sur le sujet "Ruolo del giudiziario"

1

Galluccio, Alessandra. « Misure di prevenzione e "caporalato digitale" : una prima lettura del caso Uber Eats ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 169 (avril 2021) : 105–20. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-169006.

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Résumé :
L'articolo ripercorre la vicenda di una delle prime applicazioni giurisprudenziali di una misura di prevenzione - quella dell'amministrazione giudiziaria a una società che si avvale di riders sottoposti a condizioni di sfruttamento lavorativo potenzialmente integranti il reato di cui all'art. 603-bis del codice penale. Il contributo, dopo avere offerto una panoramica della vicen-da e degli istituti coinvolti, si sofferma in particolar modo su alcune peculiarità del caso di spe-cie: l'uso degli indici di sfruttamento; la penale responsabilità di Uber e dei suoi dipendenti; il ruolo dell'amministratore giudiziario.
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2

Balsamo, Antonio. « La formazione dei magistrati : linee-guida e obiettivi formativi. Profili di diritto comparato ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (novembre 2010) : 776–102. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002004.

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Résumé :
Adesso che il Comitato Direttivo č stato nominato, la creazione della Scuola della magistratura, prevista al momento della riforma dell'ordinamento giudiziario, sembra ormai piuttosto vicina. Dal momento che č probabile che diventi sede privilegiata per il dialogo culturale e per la crescita professionale della magistratura italiana nel suo complesso, il nuovo organismo ha un significativo potenziale rispetto alla necessitŕ di modernizzare il sistema giudiziario del Paese. Le istituzioni dischiudono nuove prospettive quanto alla diffusione di conoscenze extragiuridiche e della "cultura organizzativa", nonché quanto al dialogo fra le corti nazionali e internazionali in un contesto caratterizzato dalla circolazione di modelli giuridici e dal nuovo ruolo giocato dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo nel contesto del sistema delle fonti del diritto.
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Cabral, Antônio Do Passo. « PER UN NUOVO CONCETTO DI GIURISDIZIONE ». Revista da Faculdade Mineira de Direito 18, no 35 (30 juillet 2015) : 107. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2015v18n35p107.

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Résumé :
<p class="normal">La giurisdizione, nelle parole di Nicola Picardi, è la “<em>vocazione del nostro tempo”. </em>L’evoluzione dello Stato di Diritto ha fatto sì che, nella vita in società, questioni importanti vengano definite dal giudiziario. In questa linea di pensiero assume un ruolo rilevante la ricerca di un concetto di giurisdizione attuale.</p><p class="normal">Sebbene quel che si intende per giurisdizione sia in gran misura cambiato nel corso degli anni, il tema poggia su premesse che non riescono più a rispondere alle aspirazioni delle comunità umane, né riflettono la gamma multi faccettata di funzioni che gli organi giudiziari sono sollecitati ad esercitare nello Stato di Diritto contemporaneo.</p>
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Righettini, Stella. « LA POLITICIZZAZIONE DI UN POTERE NEUTRALE. MAGISTRATURA E CRISI ITALIANA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no 2 (août 1995) : 227–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023571.

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Résumé :
IntroduzioneLe vicende ditangentopolie le relative conseguenze politico-istituzionali hanno conferito all'intervento giudiziario un rilievo maggiore che in passato rispetto ai complessi rapporti tra poteri dello Stato e tra governanti e governati. La magistratura, soprattutto quella penale, mostra di aver acquisito una consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie funzioni nell'ambito del sistema politico come forse mai in precedenza nella storia della repubblica. Ci si interroga ancora oggi, a tre anni di distanza dall'inizio ditangentopoli, sul perché l'intervento dei magistrati abbia accelerato la crisi del regime democratico italiano e favorito l'inizio di una fase di transizione. Ci si chiede, inoltre, in che misura, con quali conseguenze e per quanto tempo ancora gli attori giudiziari saranno in grado di conservare un potenziale di influenza così ampio sul sistema politico e sulla funzionalità di istituzioni governative e parlamentari.
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Gilardi, Gianfranco. « Diario di un presidente del tribunale ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 1 (avril 2011) : 79–91. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-001007.

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Résumé :
In questi brevi appunti, che riflettono l'esperienza direttamente vissuta quale presidente del Tribunale di Verona ma che, con ogni probabilitŕ, possono estendersi a molti altri uffici di merito, ho inteso mettere in luce la forbice crescente che si sta aprendo tra il ruolo del dirigente di un ufficio giudiziario, quale dovrebbe esplicarsi in base alle regole e alle previsioni astratte, e le difficoltŕ che in concreto ne rendono sempre piů problematico l'esercizio.
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Romboli, Roberto. « Osservazioni sul disegno di legge costituzionale n. 4275/2011 ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (décembre 2011) : 129–64. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005011.

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Résumé :
Una riforma costituzionale organica e di maggioranza che dimentica le "lezioni" tratte dalle precedenti esperienze di revisione / 2. In generale: il mutamento dell'epigrafe del titolo IV, l'eliminazione del termine "altro" dall'art. 104 Cost. e la diffusa decostituzionalizzazione delle garanzie dei magistrati / 3. Un giudizio liquidatorio sul ruolo del Csm: le modifiche inerenti la composizione / 4.: le modifiche inerenti le funzioni; lo sbilanciamento dei rapporti con il Ministro della giustizia e la costituzionalizzazione del potere di ispezione / 5. L'esclusione del pm dalla soggezione solo alla legge e dall'ordine giudiziario, la separazione delle carriere del giudice e del pm e l'eliminazione dell'indipendenza interna / 6. L'esercizio dell'azione penale non piů obbligatorio e la modificazione dei rapporti con la polizia giudiziaria / 7. La responsabilitŕ dei magistrati: la "Corte di disciplina" per giudicare sugli illeciti disciplinari e la responsabilitŕ civile diretta «al pari degli altri funzionari e dipendenti dello Stato». La mancata considerazione della specificitŕ dell'attivitŕ giurisdizionale / 8. Le "dimenticanze" della riforma: l'unicitŕ della giurisdizione e le garanzie dei giudici speciali (specie di quelli amministrativi); la modifica dell'art. 106 Cost. in assenza di un riordino della magistratura onoraria.
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Vitrano, Francesco. « Il ruolo del consulente tecnico tra la centralitŕ del bambino e le esigenze del percorso giudiziario ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (janvier 2010) : 332–44. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-003031.

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8

Romboli, Roberto. « Il ruolo del giudice in rapporto all’evoluzione del sistema delle fonti ed alla disciplina dell’ordinamento giudiziario ». Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & ; Justiça 3, no 6 (30 mars 2009) : 13–32. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v3i6.504.

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Résumé :
O estudo versa sobre o papel do juiz no Direito italiano, em relação à evolução do sistema das fontes e a disciplina do ordenamento judiciário. Examina-se o tema tendo em vista não somente o desenvolvimento do Direito Constitucional italiano – em face da atuação da Corte Constitucional -, como também do ordenamento comunitário e da legislação ordinária. Procura-se, em essência, situar a função atual do juiz no sistema jurídico italiano, especificar os limites da atividade judicial, em especial no que concerne a do legislador.
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Vecchi, Giancarlo. « La modernizzazione del Sistema Giudiziario Italiano : dal modello top-down alla governance locale ? Il nuovo ruolo dei territori nel sostegno all'innovazione negli Uffici Giudiziari ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 1 (septembre 2013) : 150–90. http://dx.doi.org/10.3280/so2013-001007.

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Cava, Antonia. « Una rassegna sul diritto rappresentato. Racconti mediali e interazioni giuridiche a confronto ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2011) : 163–71. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001008.

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Résumé :
Alcuni testi mediali danno corpo al diritto che vive nella societŕ, al di lŕ della sua dimensione piů strettamente giuridica. In questo contributo si analizza il ruolo che i media hanno nell'"edificare" il diritto: il diritto raccontato dai media diviene ilall'interno del quale collocare le "interpretazioni giuridiche" degli spettatori. L'interpretazione delle narrazioni dei media suggerisce, infatti, un certo modo di conoscere il diritto. Č importante considerare come questi testi dei media si incontrino con i pensieri, le immagini, le parole che si generano nella vita quotidiana, nelle interazioni extramediali. Siamo fatti di fantasia mediale e vita reale, due dimensioni che s'intrecciano e che sfioriamo costantemente. E allora la realtŕ del sistema giudiziario come sfera del diritto e la sua costruzione mediatica s'interfacciano costantemente e determinano un certo modo di immaginare il diritto.
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Thèses sur le sujet "Ruolo del giudiziario"

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Feltre, Annalisa <1984&gt. « Il controllo giudiziario dei poteri dell’imprenditore : il ruolo delle clausole generali nel diritto del lavoro ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11967.

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Résumé :
Il lavoro di tesi si propone di analizzare il tema del controllo del giudice sui poteri dell’imprenditore, con particolare riferimento alle clausole generali che permeano la legislazione giuslavorista. L’elaborato, in una prima parte, esamina i limiti ai poteri datoriali e si interroga sulla possibilità, anche in prospettiva comparata con l’ordinamento giuridico francese, di ravvisare nella clausola generale di correttezza e buona fede il fondamento normativo, all'interno dell’ordinamento di diritto positivo, atto a giustificare il ricorso a limiti intrinseci. Nella seconda parte, viene trattato più specificamente il tema del potere giudiziario nell’interpretazione delle clausole generali, effettuando un'indagine sugli orientamenti applicativi giurisprudenziali. In questa parte, la giurisprudenza è stata messa in relazione ai recenti interventi legislativi che, a partire dal Collegato lavoro del 2010 fino al Jobs Act, sulla spinta delle teorie della Law & Economics, hanno avuto l'obiettivo, più o meno espresso, di limitare il sindacato dell'organo giudiziario, al punto da volerne ridurre il ruolo a semplice "notaio" della procedura. La questione è stata dunque quella di capire se, dinanzi ad una legislazione speciale sempre meno sensibile alla sfera dei diritti del lavoratore, le clausole generali possano fungere da strumento in grado di recuperare quelle garanzie che la stessa legge sembra aver voluto attenuare.
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Faverato, Eleonora <1993&gt. « DALLA “MATERNAL PREFERENCE” ALLA RIVALUTAZIONE DEL RUOLO DEL PADRE - MODIFICHE ALL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO E RIPERCUSSIONI NEL LAVORO DEI SERVIZI SOCIALI - ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16278.

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Résumé :
Questo lavoro di tesi nasce dalla volontà di approfondire il radicale stravolgimento dell’orientamento giudiziario avvenuto negli ultimi anni. Con l’aumento esponenziale del numero di separazioni conflittuali ad aver la peggio sono sempre i figli, i quali si trovano ad essere contesi tra i loro genitori o a diventare l’arma di ricatto dell’uno o dell’altro adulto. A seguito della separazione però, il problema che più di tutti si ripresenta è: e adesso, che ne sarà dei figli? Proprio da queste riflessioni è maturata via via la curiosità di approfondire l’evoluzione storica del processo di separazione e affidamento del minore, il quale inizialmente comportava di default il collocamento del minore presso la madre, mentre da qualche anno a questa parte, l’ordinamento giudiziario ha rivalutato il ruolo del padre. La presente tesi è composta da cinque capitoli e andrà ad analizzare inizialmente l'evoluzione storica del concetto di famiglia, soffermandosi in particolare sul ruolo avuto dal padre (1 capitolo), successivamente si affronterà la tematica delle separazioni conflittuali (2 capitolo) analizzando inoltre l'evoluzione normativa avuta nel corso degli anni in ambito di separazioni e affidamento di minori (3 capitolo); infine, si andranno ad analizzare le ripercussioni che tali modifiche hanno avuto sul lavoro dei servizi (4 capitolo) cercando di capire tramite la lettura di alcune sentenze di affido e/o collocamento dei figli presso il padre, se ci troviamo di fronte a singoli casi isolati o se l’ordinamento giudiziale stia veramente mutando, e con esso anche la figura del padre all’interno della famiglia, con l’obiettivo di salvaguardare “il supremo interesse del minore”.
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DIAS, VIEIRA ADRIANA. « Os sentidos da noção de dignidade humana em disputa : consonâncias e dissonâncias discursivas no campo jurídico ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/999811.

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Résumé :
O objetivo desta tese é investigar os espaços de proteção da individualidade no direito contemporâneo, partindo da análise dos sentidos da noção de dignidade humana em disputa, como marco discursivo destas questões no campo jurídico, especialmente no debate jurisprudencial. Tratando-se de um estudo empírico, buscou-se analisar os discursos judiciais da Corte Europeia de Direitos Humanos, da Corte Interamericana de Direitos Humanos e do Supremo Tribunal Federal brasileiro sobre dignidade, enquanto lócus jurisdicionais relevantes que, pouco problematizadas conjuntamente em termos de aproximações e distanciamentos discursivos, podem contribuir para a compreensão dos espaços hoje disputados no campo jurídico por reivindicações de reconhecimento de direitos.
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GORLA, Sandra. « Metamorfosi e magia nel Roman de Renart. Traduzione e commento delle branches XXII e XXIII ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251268.

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Résumé :
Il presente lavoro è incentrato su due branches del Roman de Renart, delle quali propone la prima traduzione completa del testo in italiano e un’analisi al contempo interpretativa, letteraria e filologico-testuale. Il lavoro risulta diviso in due grandi nuclei contraddistinti. La prima parte, comprensiva di due capitoli, affronta l'analisi della tradizione manoscritta e la traduzione del testo delle due branches in italiano (considerando anche le interpolazioni del ms. M). La seconda parte, nuovamente suddivisa in due capitoli, costituisce il necessario accompagnamento critico-letterario al lavoro di traduzione. Tradizione e traduzione. Prima ancora di affrontare la traduzione del testo e la sua interpretazione, è stato necessario porsi il problema di quale testo tradurre. Il primo capitolo, pertanto, affronta la tradizione – e dunque l’edizione – del Roman de Renart, tenendo in considerazione che per quest’opera medievale è praticamente impossibile stabilire uno stemma codicum che sia utile ad una ricostruzione del testo in senso lachmanniano, e dunque scegliere tra una delle edizioni disponibili significa nei fatti scegliere uno dei codici relatori. Viene altresì discussa la questione riguardante l'ordine in cui restituire le due branches. E' risultato impossibile stabilire quale fosse l’ordine migliore e più fedele alla tradizione. Per questo ci si è arresi all’evidenza che anche la disposizione stessa del testo non possa essere assolutamente neutrale, ma includa elementi interpretativi. Il lavoro di traduzione – che occupa il secondo capitolo – costituisce una parte fondamentale della tesi, sia per la voluminosità del testo originale sia per i numerosi problemi 'tecnici' che necessariamente si susseguono sul cammino di chi affronti l'opera di traduzione-interpretazione di un testo medievale. La traduzione è accompagnata da un apparato di note che rendono conto delle scelte operate nei passaggi più complessi e che forniscono indicazioni utili alla comprensione del testo, soprattutto nel caso di riferimenti sottesi a un’enciclopedia presumibilmente condivisa dall’autore e il suo pubblico ma difficilmente discernibili dal lettore moderno. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla branche XXII nella versione ‘indipendente’ (BCL); vengono messe in luce le peculiarità e le caratteristiche che la avvicinano al genere dei fabliaux e vengono avanzate delle ipotesi interpretative che evidenziano quelli che si ritengono essere aspetti unici e significativi dell’episodio all’interno dell'intero ciclo. Viene messo in rilievo come il ricorso a temi relativi alla sfera sessuale e corporea e l’uso di un lessico esplicito e a tratti osceno, sebbene ovviamente non esclusivi di questa branche del Roman de Renart, venga qui presentato in un contesto narrativo unico. L'ultimo capitolo della tesi si concentra invece sui testi tramandati da M delle branches XXII e XXIII. Si è cercato innanzitutto di ricostruire i numerosi legami intertestuali che la branche XXIII intesse innanzitutto con le altre branches del RdR (in particolare I, Va, VI, X) e di analizzare le specifiche tecniche narrative dialogiche e polifoniche impiegate all'interno del testo. Per la prima parte del commento, che riguarda poco più di metà della branche ed è dedicata alla lunga narrazione di uno dei processi giudiziari di cui è protagonista Renart, si è scelto di seguire l’ordine diegetico dell’episodio; la complessità dell'ambiente legale impone infatti di seguire con la massima attenzione il serrato alternarsi di accuse, contro-accuse e testimonianze. Data la concentrazione di diversi nuclei narrativi che caratterizza questa seconda parte, l'analisi del testo si discosta a questo punto dall'impostazione cronologica e procede invece per tematiche. Vengono dunque analizzati la figura e l'inedito ruolo di consigliera di Hermeline. Il commento procede poi con un'analisi delle ulteriori peculiarità presenti nella branche XXIII, nel momento in cui il protaginista si reca a Toledo per apprendere le arti magiche: questo viaggio è l’unico vero viaggio che la volpe compie al di fuori del regno nell’intero Roman. Spiccano, qui, la dimensione quasi epica, arturiana, del viaggio, che si traduce in un percorso di formazione per il personaggio; le nuove qualità acquisite da Renart magicien – un intermediario fra due mondi – e l’importanza delle parole nel veicolare il potere dell’art d’enchantement. L'originalità della branche XXIII ha così una vera e propria evoluzione di Renart, che si presenta come un Renart demiurgo. Il commento prosegue a questo punto tornando nuovamente alla branche XXII, questa volta nella versione del ms. M. Benché il testo di M riporti un’importante lacuna (per la caduta del bifolio centrale di un fascicolo) che impedisce di valutare complessivamente l’operazione di riscrittura, sono state esaminate, per quanto possibile, le modalità con cui il testo è stato interpolato dal codice e avanzato delle ipotesi su come e perché possa essere stata compiuta questa operazione, tenendo presente anche i rapporti che intercorrono tra M e il ms. C della sua stessa famiglia, che operano entrambi importanti scelte di riorganizzazione della materia narrativa e dell’ordine di disposizione delle branches rispetto agli altri codici relatori del Roman de Renart.
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Livres sur le sujet "Ruolo del giudiziario"

1

Tutino, Franco. Mercato dei cambi e speculazione sulla lira : Struttura e funzionamento del mercato, attività delle banche e delle imprese, ruolo delle autorità valutarie, analisi di casi giudiziari. Roma : La Nuova Italia scientifica, 1988.

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Italy. Ministero di grazia e giustizia. Ruolo di anzianità del personale dell'amministrazione centrale e delle cancellerie e segreterie giudiziarie : Situazione al 1o gennaio 1986 : a norma dell'art. 55 del T.U. delle disposizioni concernenti lo Statuto degli impiegati civili dello Stato (D.P.R. 10 gennaio 1957, n.3). Roma : Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1986.

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3

Gustapane, Antonello. Il ruolo del pubblico ministero nella Costituzione italiana. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg259.

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Résumé :
La Costituzione italiana ha trasformato in maniera innovativa il ruolo del pubblico ministero: da rappresentante del potere esecutivo presso l’autorità giurisdizionale, gerarchicamente sottoposto al Ministro della giustizia, che è tipico dei paesi di civil law , ad autonomo potere pubblico, titolare della pretesa punitiva dello Stato da esercitare obbligatoriamente nei casi stabiliti dalla legge e secondo le forme del giusto processo, e inserito nell’ambito dell’ordine giudiziario governato dal Csm. Nel volume, i principi costituzionali in tema di funzione requirente vengono quindi sviluppati sino a sostenere che, per rispettare appieno il ruolo che la Costituzione attribuisce al pubblico ministero di promotore a fini di giustizia dell’intervento decisorio del giudice, i poteri direttivi, che la riforma Castelli/Mastella conferisce al procuratore della Repubblica, devono essere interpretati in modo da rispettare la posizione di esclusiva sottoposizione alla legge costituzionalmente conforme, che è propria di ogni magistrato ordinario, compreso quello addetto alle funzioni requirenti. La ricerca si chiude difendendo i sempre attuali principi costituzionali sul pubblico ministero dai tentativi di stravolgimento operati con il disegno di legge costituzionale sulla giustizia presentato il 7 aprile 2011 dalle forze politiche di centro-destra.
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Querzola, Lea. Il processo minorile in dimensione europea. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg252.

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Résumé :
L’opera affronta il delicato tema della giustizia minorile alla luce della normativa dell’Unione europea che, tenuto anche conto delle mutate condizioni sociali ed antropologiche, suggerisce una rilettura dell’impostazione classica della materia. Punto centrale dell’argomentazione dell’autrice è la tesi che il minore non possa essere considerato l’oggetto della tutela bensì, piuttosto, parte attiva di ogni procedimento che lo riguarda; si indagano pertanto a tal fine, fra l’altro, il ruolo decisivo dell’ascolto del minore nel processo e le modalità attraverso cui egli possa essere rappresentato in modo autonomo nella sede giurisdizionale, non senza riflettere sulla struttura e sulla funzione dell’organo giudiziario che dovrebbe essere chiamato a governare la giustizia minorile. La conclusione, raggiunta all’esito dell’ampia considerazione di dottrina interna e straniera, sia di diritto processuale che di diritto sostanziale, unitamente ad alcune incursioni nel territorio della psicologia e della sociologia, delinea lo schema di un moderno processo minorile pienamente aperto alle esigenze del contraddittorio e della trasparenza.
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5

Rasia, Carlo. Tutela giudiziale europea e arbitrato. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg254.

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Résumé :
Uno studio sull’arbitrato nell’ordinamento europeo acquista il sapore di una sfida ma al contempo è un invito ad intensificare l’attenzione sull’uso della giustizia privata nello spazio dell’Unione europea, in particolare in quel contesto di globalizzazione dei mercati e del diritto con cui ogni giurista deve inevitabilmente confrontarsi. Il mercato globale ha portato, infatti, ad un ripensamento della dimensione spaziale degli ordinamenti e all’arretramento della sovranità degli Stati, allargando, anche a causa delle disfunzioni dell’organizzazione giudiziaria statale, il fenomeno della privatizzazione della giustizia: in un ordinamento aperto, senza confini, infatti, si indebolisce l’idea di una giustizia imposta dallo Stato, mentre si rafforzano le esigenze che spingono a lasciare spazio ai privati in generale e all’arbitrato in particolare. In questo volume ci si interroga a fondo, in modo organico, sul ruolo che la giustizia privata può svolgere nell’attuazione dell’ordinamento dell’Unione ponendo, al centro dell’analisi, la tutela del cittadino europeo avanti all’arbitro convenzionalmente istituito, sulla base della tesi, che verrà sottoposta a dimostrazione, che il cittadino (ma anche ogni individuo) può e deve trovare qui gli stessi standard di tutela che rinverrebbe avanti ad un giudice dello Stato. A tale scopo l’autore, esaminando il tema del rinvio pregiudiziale in arbitrato, le modalità di applicazione delle normativa europea sia davanti agli arbitri che in sede di controllo del lodo nonché il ruolo ricoperto dal giudice privato nei regolamenti processuali europei, propone una lettura dell’arbitrato, non come corpo estraneo, ma come momento rilevante nell’attuazione del diritto europeo, in armonia con l’art. 81 del tr. Fue, introdotto dal trattato di Lisbona del 2009, che promuove come obiettivi dell’Unione, fra gli altri, l’accesso alla giustizia e i mezzi alternativi di risoluzione delle controversie.
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