Thèses sur le sujet « Romanza »

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1

Berardi, Lucia. « Metrica e racconto : la versificazione dei romanzi di Chrétien de Troyes. Un'analisi sistematica ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3424850.

Texte intégral
Résumé :
The aim of the thesis is to provide a systematic analysis of the metrical features of Chretien de Troyes’ romances (Erec et Enide, Cligès, Chevalier de la Charrete, Chevalier au lion and Conte du Graal). The work is divided into three sections: the first part focuses on the rhymes employed by Chrétien (the most frequent rhymes; their variety and the degree of richness; etymological and phonetic connections between the word-rhymes). The second chapter analyses the rhythmic structure of the octosyllable (the distribution and the frequency of stresses; the placement of internal breaks). The third part aims to investigate the relationship between metrical structure and syntactical construction: the coincidence or the lack of coincidence between sentence and couplet (the so-called ʻbrisure du coupletʼ), the extension of the periods and the employ of enjambments.
Il presente lavoro si configura come uno studio analitico e sistematico delle varie componenti della versificazione dei cinque romanzi di Chrétien de Troyes (Erec et Enide, Cligès, Chevalier de la Charrete, Chevalier au lion e Conte du Graal), con l’obiettivo di riunire, vagliare e ampliare i precedenti sondaggi, cui fa per lo più difetto un’ottica complessiva. La tesi si struttura in tre sezioni: nel primo capitolo vengono illustrati i tratti principali della tecnica rimica di Chrétien (la varietà, la consistenza e la ricchezza delle terminazioni, i rimanti più frequenti, le rime tecniche, le connessioni foniche ed etimologiche i tra le parole-rima). Nel secondo capitolo viene, invece, analizzata la struttura ritmico-prosodica dell’ottosillabo: la distribuzione e la frequenza degli ictus nelle varie posizioni del verso, la collocazione delle pause interne e le combinazioni accentuali utilizzate dal romanziere. Il terzo capito verte, infine, sul rapporto tra la struttura metrica e la struttura sintattica: la coincidenza o l’assenza di coincidenza tra frase e distico (la cosiddetta ʽbrisure du coupletʼ), l’estensione dei periodi e il ricorso all’enjambement.
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2

Sangiovanni, Fabio. « Stati di imperfezione. Indagini metriche (ed ecdotiche) sull'anisosillabismo nella versificazione romanza medievale, con particolare riferimento alla lirica oitanica ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423441.

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Résumé :
Starting from the results provided by Mölk and Wolfzettel's Répertoire métrique, this thesis deals with the problem of the anisosyllabism in medieval Romance versification, focusing in particular on the Old-French lyric poetry. Therefore, the revision of the previous metrical marking constitutes the main aim of the dissertation, in order to provide an updated measure of the probatory weight of the selected corpus. Before this close examination, two sections contribute to the study and to the establishment of a scientific methodology: the first one analyses the prominent moments in the history of Romance philology which influenced both ecdotic theory and philological practice. In the second one we discuss the main problems concerning methodological choices such as the probative function of the manuscript tradition or the question about the demonstrative role of the melodic notation. As a result, the dissertation tries to demonstrate the necessity to decrease the number of suspected anisosyllabic texts in the Old-French poetry.
A partire dalla schedatura operata dal repertorio metrico di Mölk e Wolfzettel, il presente lavoro affronta il problema dell’anisosillabismo nella versificazione romanza medievale, occupandosi primariamente delle oscillazioni del computo sillabico registrate nella lirica oitanica. La revisione della marcatura repertoriale è dunque il principale fine della dissertazione, nel tentativo di fornire un’aggiornata misura del peso scientifico probatorio del corpus preliminarmente selezionato. Propedeuticamente a tale disàmina si avviano comunque due sezioni: la prima analizza, per un capitolo di storia critica della filologia romanza, i principali momenti di riflessione teorica ed ecdotica che abbiano costituito valenza teoretica, nonché influenza, nelle prassi editoriali passate e correnti (con particolare attenzione al riesame delle infrazioni sillabiche nella lirica italiana); nella seconda sono discussi i fondamentali problemi metodologici (relativi alla tradizione manoscritta, al ruolo della melodia, ecc.) alla base delle scelte operative attuate sul corpus oitanico dei circa 50 componimenti. Ad esito finale risulta un netto decremento dei casi sospetti.
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3

Donatiello, Federico. « Le prime traduzioni romene del teatro tragico italiano e francese e la formazione della lingua romena letteraria moderna (ca. 1830-1865) ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3426778.

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Résumé :
The project focuses on the study of the language of some of Italian and French tragedies between 1831 and 1865, in the middle period of the modernization process of the Romanian literature. The proposal perspective is historical and linguistic, but at the same time, it intends to contextualize the linguistic and literary alterations that occurred in Romania in those years in both an European and romance vision. The script structure offers two introductory chapters on the historical­literary main issues and historical­linguistic's one. The third section of the doctoral thesis concerns the analysis of a very representative corpus of pièces translations (they were made between 1831 and 1865 in the Romanian Principalities): this corpus, composed of seven pièces, is entirely focused on the tragic repertoire and includes neoclassical tragedy, romantic dramasand and Italian opera libretto. Each piece is analyzed in a dedicated monograph that point out the features of lexical borrowing, in particular by identifying any presence of relationships of direct derivation from the original French or Italian words of neologisms. The final part of the work will place the phenomenon of Romanian pièces translations and the “romance Westernization” of the Romanian language in a romance and European context: Romanian thus fits into a process of linguistic interference ­which took place in Europe in that years­ who sees both in French and in Italian languages its two main cultural points of reference. From the point of view of the study of the lexical, this has meant the circulations of "Europeanisms", a supranational and distinctive of acculturated languages lexicon, based on Latin, Greek, French and Italian, which has put in place the ultimately rediscovery of Latin in the modern Romanian language.
Il lavoro è incentrato sullo studio della lingua di alcune traduzioni di teatro tragico italiano e francese realizzate tra il 1831 e il 1865, periodo centrale all’interno del processo di modernizzazione della lingua romena letteraria. La prospettiva proposta è storico­linguistica ma, allo stesso tempo, si intende contestualizzare i cambiamenti linguistici e letterari avvenuti in questo periodo nell’area romena in una visione romanza ed europea. La struttura dell’elaborato propone due capitoli introduttivi dedicati alle principali questioni storico­letterarie e storico­linguistiche. La terza sezione della tesi è dedicata all’analisi di un corpus di traduzioni teatrali rappresentative realizzate tra il 1831 e il 1865 nei Principati Romeni: questo corpus, composto di sette opere teatrali, è interamente centrato sul repertorio tragico e comprende sia tragedie neoclassiche, sia drammi romantici sia un libretto d’opera italiano. Ogni opera viene analizzata in un’apposita monografia evidenziando le caratteristiche dei prestiti lessicali, in particolare individuando l’eventuale presenza di rapporti di derivazione diretta dei neologismi dall’originale francese o italiano. La parte finale del lavoro intende collocare le traduzioni teatrali romene e, più in generale, la modernizzazione del romeno letterario in un contesto romanzo ed europeo: questo si inserisce in un processo di interferenza linguistica europea che vede nel francese e nell’italiano i suoi due principali punti di riferimento. In particolare, dal punto di vista lessicale, questo ha significato la diffusione degli “europeismi”, un lessico sovranazionale e caratteristico delle lingue di cultura, esemplato sul latino, sul greco, sul francese e sull’italiano.
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4

Uulders, H. « Autour des saluts et complaintes d'amour du manuscrit BnF f. fr. 837. Recherches sur deux genres mineurs de la poésie française du XIIIe siècle ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421545.

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5

Modena, Serena. « Paragrafematica. Accenti, punti, apostrofi e altri segni diacritici nella storia dell'ecdotica italiana e romanza ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3425691.

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Résumé :
This Ph.D thesis is a research on a particular aspect of the romance philology, and above all of the Italian one: the use of special diacritical marks - except the punctuation - on the edition of old Italian and vernacular texts. This argument had never been dealt in a systematic way until now, perhaps because it is considered marginal and instrumental. The work reconstructs the history of the several and different solutions adopted by the philologists and critic editors in order to represent particular graphic-phonetic and textual phenomena, from the first scientific editions of the nineteenth century to the current ecdotic proposals that regard both the literary texts and the documentary ones. After a necessary reference to the most important examples of the use of diacritical signs in the classical philology, and in the first printed editions of old Italian texts, the work draws attention to the early and surprising interest showed by the Italian philology of the nineteenth century, and just before by the French and German philology, for questions concerning the use of particular signs, especially in connection with the linguistic characteristics of texts, that don’t correspond to the standard Italian, towards questions concerning the use of diacritical marks. The next section surveys the main systems of transcription worked out on the twentieth century (the crucial moments are the Nuovi testi fiorentini by Arrigo Castellani, the Poeti del Duecento by Gianfranco Contini, the Concordanze della lingua poetica italiana delle origini by d’Arco Silvio Avalle). The main section of the work shows the different solutions adopted from the Italian ecdotic tradition in order to represent particular graphic-phonetic and textual phenomena (for example raddoppiamento sintattico or syntactic doubling, assimilation, enclisis, editorial additions and expunction, etc.). Finally are examined some graphic devices, mainly of the nineteenth-century, consolidated from the tradition, but inappropriate, because they are anachronistic compared with old Italian. The work is completed by a synopsis of the different techniques of graphic representation of homographs adopted on the editions of old Italian texts.
La tesi costituisce un’indagine storico-critica su un particolare aspetto dell’ecdotica romanza, e soprattutto italiana: l’uso di segni diacritici o paragrafematici (ad esclusione di quelli specificamente interpuntivi) nell’edizione di testi volgari antichi; un aspetto al quale è stata riservata finora scarsissima attenzione, forse, perché ritenuto marginale e strumentale. Il lavoro è dedicato in buona parte a ricostruire la storia delle varie soluzioni editoriali adottate dai filologi e dagli editori critici in ordine all’individuazione, alla distinzione e alla rappresentazione di particolari fenomeni grafico-fonetici e testuali, a partire dalle prime edizioni scientifiche dell’Ottocento per arrivare alle proposte ecdotiche più recenti, con attenzione sia ai testi letterari che a quelli di tipo pratico e documentario, anche ‘dialettali’.
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Garzaro, Elisabetta <1990&gt. « PASAPORTE A LA AVENTURA- Progetto e fondamenti teorici per un manuale per bambini di intercomprensione romanza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6919.

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Résumé :
Il presente lavoro è volto a delineare un progetto per un manuale di intercomprensione tra lingue romanze, indirizzato a bambini che frequentano la quinta elementare. Questa proposta necessita però di alcune premesse, innanzitutto un inquadramento teorico che metta in risalto come l’intercomprensione da pratica spontanea utilizzata da millenni dall’umanità sia diventata un approccio didattico e quali siano i vantaggi del suddetto approccio e quali invece gli ostacoli che hanno impedito una sua diffusione a livello istituzionale, nonostante esso sia in perfetta linea con le direttive europee in materia linguistica ed educativa. L’esposizione di questi punti sarà pertanto l’obbiettivo dei primi due capitoli, mentre nel terzo capitolo si affronteranno alcune questioni preliminari riguardo al manuale, esponendo le ragioni per la scelta di questa determinata fascia di età e le conseguenti implicazioni didattiche, delineando le analogie e le differenze con la metodologia CLIL,data l’integrazione tra lingua e contenuti disciplinari prevista nel manuale e introducendo le strategie volte alla inclusività di tutti gli alunni in questo percorso didattico. Finalmente gli ultimi due capitoli saranno volti alla delineazione del manuale,presentandone il disegno metodologico, la strutturazione ed alcuni esempi pratici. La ludicità giocherà un ruolo importante nel percorso che sarà strutturato come un macrogioco,attraverso il quale i bambini,divertendosi, potranno scoprire e sperimentare l’intercomprensione.
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Gramellini, Flavia <1980&gt. « Le Antichità di Bologna di Bartolomeo della Pugliola ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/830/1/Tesi_Gramellini_Flavia.pdf.

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Résumé :
For a long time, the work of a Franciscan Friar who had lived in Bologna and in Florence during the 13th and 14th centuries, Bartolomeo Della Pugliola, was thought to have been lost. Recent paleographic research, however, has affirmed that most of Della Pugliola’s work, although mixed into other authors, is contained in two manuscripts (1994 and 3843), currently kept at University Library in Bologna. Pugliola’s chronicle is central to Bolognese medieval literature, not only because it was the privileged source for the important work of Ramponis’ chronicle, but also because Bartolomeo della Pugliola’s sources are several significant works such as Jacopo Bianchetti’s lost writings and Pietro and Floriano Villolas’ chronicle (1163-1372). Ongoing historical studies and recent discoveries enabled me to reconstruct the historical chronology of Pugliola’s work as well as the Bolognese language between the 13th and 14th century The original purpose of my research was to add a linguistic commentary to the edition of the text in order to fill the gaps in medieval Bolognese language studies. In addition to being a reliable source, Pugliola’s chronicle was widely disseminated and became a sort of vulgate. The tradition of chronicle, through collation, allows the study of the language from a diachronic point of view. I therefore described all the linguistics phenomena related to phonetics, morphology and syntax in Pugliola’s text and I compared these results with variants in Villola’s and Ramponis’ chronicles. I also did likewise with another chronicle by a 16th century merchant, Friano Ubaldini, that I edited. This supplement helped to complete the Bolognese language outline from the 13th to the 16th century. In order to analize the data that I collected, I tried to approach them from a sociolinguistic point of view because each author represents a different variant of the language: closer to a scripta and the Florentine the language used by Pugliola, closer to the dialect spoken in Bologna the language used by Ubaldini. Differencies in handwriting especially show the models the authors try to reproduce or imitate. The glossary I added at the end of this study can help to understand these nuances with a number of examples.
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Gramellini, Flavia <1980&gt. « Le Antichità di Bologna di Bartolomeo della Pugliola ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/830/.

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Résumé :
For a long time, the work of a Franciscan Friar who had lived in Bologna and in Florence during the 13th and 14th centuries, Bartolomeo Della Pugliola, was thought to have been lost. Recent paleographic research, however, has affirmed that most of Della Pugliola’s work, although mixed into other authors, is contained in two manuscripts (1994 and 3843), currently kept at University Library in Bologna. Pugliola’s chronicle is central to Bolognese medieval literature, not only because it was the privileged source for the important work of Ramponis’ chronicle, but also because Bartolomeo della Pugliola’s sources are several significant works such as Jacopo Bianchetti’s lost writings and Pietro and Floriano Villolas’ chronicle (1163-1372). Ongoing historical studies and recent discoveries enabled me to reconstruct the historical chronology of Pugliola’s work as well as the Bolognese language between the 13th and 14th century The original purpose of my research was to add a linguistic commentary to the edition of the text in order to fill the gaps in medieval Bolognese language studies. In addition to being a reliable source, Pugliola’s chronicle was widely disseminated and became a sort of vulgate. The tradition of chronicle, through collation, allows the study of the language from a diachronic point of view. I therefore described all the linguistics phenomena related to phonetics, morphology and syntax in Pugliola’s text and I compared these results with variants in Villola’s and Ramponis’ chronicles. I also did likewise with another chronicle by a 16th century merchant, Friano Ubaldini, that I edited. This supplement helped to complete the Bolognese language outline from the 13th to the 16th century. In order to analize the data that I collected, I tried to approach them from a sociolinguistic point of view because each author represents a different variant of the language: closer to a scripta and the Florentine the language used by Pugliola, closer to the dialect spoken in Bologna the language used by Ubaldini. Differencies in handwriting especially show the models the authors try to reproduce or imitate. The glossary I added at the end of this study can help to understand these nuances with a number of examples.
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Foltz, Cinzia <1976&gt. « Il topos dei "Neuf Preux" nell'immaginario cavalleresco medievale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/831/1/Tesi_Foltz_Cinzia.pdf.

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Foltz, Cinzia <1976&gt. « Il topos dei "Neuf Preux" nell'immaginario cavalleresco medievale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/831/.

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Baroncini, Lucia <1983&gt. « Il Libro del naufragio. Edizione e commento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3943/1/baroncini_lucia_tesi.pdf.

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Baroncini, Lucia <1983&gt. « Il Libro del naufragio. Edizione e commento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3943/.

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Ferretti, Matteo <1979&gt. « Il Roman de la Rose : dai codici al testo. Studio della più antica tradizione manoscritta ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3946/1/Ferretti_Matteo_Tesi.pdf.

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Ferretti, Matteo <1979&gt. « Il Roman de la Rose : dai codici al testo. Studio della più antica tradizione manoscritta ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3946/.

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Bercini, Annamaria <1969&gt. « Il discorso politico culturale del Deutscher Geist in Gefahr di Ernst Robert Curtius ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6893/1/Bercini_Annamaria_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Nel 1932 Ernst Robert Curtius pubblica il pamphlet politico culturale Deutscher Geist in Gefahr nel quale chiarisce il suo pensiero di fronte alla grave crisi in cui versa la Germania. Egli si schiera contro le posizioni di destra del suo tempo, delle quali critica apertamente la boria nazionalista, il rozzo antisemitismo e la creazione di un mito nazionale elaborato come strumento di manipolazione dell’opinione pubblica. Ritiene inoltre inaccettabili le posizioni rivoluzionarie, tanto di destra quanto di sinistra, che vogliono liberarsi della tradizione umanistica europea e disprezzano la Zivilisation francese; allo stesso modo rifiuta l’ideale di un germanesimo eroico avulso dalla storia europea e respinge infine tutte le forme di nichilismo che si risolvono in un atteggiamento di indifferenza nei confronti della realtà, dei valori e della storia. Curtius accetta il sistema democratico come unica soluzione e ritiene che le decisioni politiche debbano mirare al bene di tutti i ceti sociali indipendentemente dagli interessi di partiti e di singoli gruppi. Rifiuta qualunque forma, anche culturale, di supremazia della Germania, aspira a un’Europa cosmopolita, le cui nazioni siano valorizzate nelle loro caratteristiche specifiche, ed è convinto che per la costruzione della pace gli europei debbano vivere, studiare e lavorare insieme imparando gli uni le lingue degli altri. Per Curtius l’Umanesimo della tradizione classica e la letteratura del Medioevo sono parte integrante della vita di ogni europeo e fonte di energie spirituali per affrontare in modo creativo il presente e il futuro.
In 1932 Ernst Robert Curtius published his polemical cultural political treatise Deutscher Geist in Gefahr in which he articulated clearly his position facing the grave crisis into which Germany was sliding. He took sides against the positions held by the right-wing of his time, whose nationalist arrogance, vulgar anti-Semitism and reliance on creating a national myth in order to manipulate public opinion he criticized openly. Moreover he insisted that the revolutionary positions, maintained by both the right and the left, were equally inacceptable. In the same way he rebuffed the ideal of an heroic Germanic culture cut off from European history and rejected all forms of nihilism which crystallize in an attitude of indifference toward reality, values and history. Curtius accepted the democratic system as the best practical solution, insisting that political decisions must mirror the good of all classes independent of the concerns of political parties and special interest groups. He categorically rejected any claim, even in cultural terms, for German supremacy, but aspired instead for a cosmopolitan Europe whose nations were valued for their specific characteristics, and he was convinced that Europeans, in order to construct peace, must live, study and work together, learning each other’s language. For Curtius the humanism represented by the classical traditon and medieval Latin literature were integral parts of the life of every European and supplied the source for the intellectual and spiritual energies need to confront creatively the present and the future.
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Bercini, Annamaria <1969&gt. « Il discorso politico culturale del Deutscher Geist in Gefahr di Ernst Robert Curtius ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6893/.

Texte intégral
Résumé :
Nel 1932 Ernst Robert Curtius pubblica il pamphlet politico culturale Deutscher Geist in Gefahr nel quale chiarisce il suo pensiero di fronte alla grave crisi in cui versa la Germania. Egli si schiera contro le posizioni di destra del suo tempo, delle quali critica apertamente la boria nazionalista, il rozzo antisemitismo e la creazione di un mito nazionale elaborato come strumento di manipolazione dell’opinione pubblica. Ritiene inoltre inaccettabili le posizioni rivoluzionarie, tanto di destra quanto di sinistra, che vogliono liberarsi della tradizione umanistica europea e disprezzano la Zivilisation francese; allo stesso modo rifiuta l’ideale di un germanesimo eroico avulso dalla storia europea e respinge infine tutte le forme di nichilismo che si risolvono in un atteggiamento di indifferenza nei confronti della realtà, dei valori e della storia. Curtius accetta il sistema democratico come unica soluzione e ritiene che le decisioni politiche debbano mirare al bene di tutti i ceti sociali indipendentemente dagli interessi di partiti e di singoli gruppi. Rifiuta qualunque forma, anche culturale, di supremazia della Germania, aspira a un’Europa cosmopolita, le cui nazioni siano valorizzate nelle loro caratteristiche specifiche, ed è convinto che per la costruzione della pace gli europei debbano vivere, studiare e lavorare insieme imparando gli uni le lingue degli altri. Per Curtius l’Umanesimo della tradizione classica e la letteratura del Medioevo sono parte integrante della vita di ogni europeo e fonte di energie spirituali per affrontare in modo creativo il presente e il futuro.
In 1932 Ernst Robert Curtius published his polemical cultural political treatise Deutscher Geist in Gefahr in which he articulated clearly his position facing the grave crisis into which Germany was sliding. He took sides against the positions held by the right-wing of his time, whose nationalist arrogance, vulgar anti-Semitism and reliance on creating a national myth in order to manipulate public opinion he criticized openly. Moreover he insisted that the revolutionary positions, maintained by both the right and the left, were equally inacceptable. In the same way he rebuffed the ideal of an heroic Germanic culture cut off from European history and rejected all forms of nihilism which crystallize in an attitude of indifference toward reality, values and history. Curtius accepted the democratic system as the best practical solution, insisting that political decisions must mirror the good of all classes independent of the concerns of political parties and special interest groups. He categorically rejected any claim, even in cultural terms, for German supremacy, but aspired instead for a cosmopolitan Europe whose nations were valued for their specific characteristics, and he was convinced that Europeans, in order to construct peace, must live, study and work together, learning each other’s language. For Curtius the humanism represented by the classical traditon and medieval Latin literature were integral parts of the life of every European and supplied the source for the intellectual and spiritual energies need to confront creatively the present and the future.
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Piciocco, Michele <1986&gt. « Monte Andrea. Poesie. Edizione critica con commento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8610/1/Tesi%20dottorato-Piciocco.pdf.

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Résumé :
La tesi presenta l'edizione critica e commentata dell'intera produzione poetica di Monte Andrea, poeta fiorentino della seconda metà del '200.
The thesis presents the commented critical edition of the complete poetical works of Monte Andrea, a Florentin poet of the second half of the thirteenth century.
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De, Luca Alina Laura <1984&gt. « La lectura di Boezio nel Medioevo. Edizione critica del volgarizzamento inedito della Consolatio Philosophiae (Città del Vaticano, BAV, Reg. Lat. 1971) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8697/1/De%20Luca_Alina%20Laura_Tesi.pdf.

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Résumé :
Il contributo si propone la restituzione critica della versione anonima, in antico italiano, della Consolatio Philosophiae con commento aristotelico di Nicolas Trevet attestata in tre codici del XIV secolo (Città del Vaticano, BAV, Reg. lat. 1971 [V]; Kraków, Biblioteka Jagiellońska, Ita. Fol. 174 [K]; Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, 44.D.18 [R]). Attraverso la rassegna dei commenti, delle opere originali in qualche modo ispirate al prosimetro e dei volgarizzamenti si prova a ricostruire un quadro il più possibile esaustivo delle molteplici implicazioni culturali che hanno contraddistinto la cosiddetta eredità medievale di Boezio e generato la ricezione della Consolatio nel tempo. In quest’orizzonte un riguardo particolare è stato riconosciuto all’expositio di Nicolas Trevet, uno degli attori principali dell’esegesi boeziana e paradigma per eccellenza della lettura moraleggiante, di matrice schiettamente tomista, nel tempo e in un’area geografica prossimi al contesto «umanistico» fiorentino entro cui il volgarizzamento in oggetto si colloca (localizzazione confermata peraltro dallo studio linguistico del testo). L’analisi della tradizione manoscritta e la collazione dei testimoni ha permesso di avanzare alcune ipotesi stemmatiche, soprattutto alla luce dell’ampio e complesso apparato di glosse che correda la versione nei codici V e K. L’esame delle tecniche traduttorie ha consentito di rilevare l’intento precipuo di una resa fedele dell’originale latino tale da annoverare degnamente l’anonimo volgarizzamento nel quadro della traduzione dei classici, documento prezioso, dunque, di una delle articolazioni più floride della prosa italiana e toscana due-trecentesca. Una sezione conclusiva è dedicata agli aspetti del commento latino di Trevet ritenuti di maggiore interesse: ad essi è dedicato un breve ma significativo approfondimento.
This work aims to publish an anonymous italian translation of Boethius Consolatio Philosophiae with the commentary of Nicolas Trevet; it is attested in three codes of the fourteenth century (Città del Vaticano, BAV, Reg. lat. 1971 [V]; Kraków, Biblioteka Jagiellońska, Ita. Fol. 174 [K]; Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, 44.D.18 [R]), of Florentin origin. After a detailed overview on the medieval fortune of Boethius Consolatio in terms of editions, comments, original works and translations, with particular regard to the work of Nicolas Trevet, this research tries to establish the relationship between the manuscripts of the translation in an ecdotic perspective and with particular attention to the set of marginal glosses present in the codes V and K. Examination of the translation features has allowed to classify the text as a faithful version, worthy to stand alongside the translations of classics produced in Florence in the first half of the fourteenth century. Finally, a selection of interesting places in Trevet’s Latin commentary has been the subject of a detailed study that reveals the importance of the English monk’s work in Florence in Dante's time.
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Siniscalchi, Roberto <1986&gt. « Niccolò Malpigli. Rime. Edizione critica con commento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9016/1/R.%20SINISCALCHI_%20NICCOLO%20MALPIGLI_RIME_EDIZIONE%20CRITICA%20CON%20COMMENTO.pdf.

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Résumé :
Si presenta la prima edizione critica delle Rime di Niccolò Malpigli (Bologna, ante 1376-post 1431). Ad un aggiornato profilo biografico, verificato attraverso un'indagine documentaria, segue l'esame completo della recensio, la costituzione del testo critico e il commento ai singoli componimenti.
This thesis presents a critical edition of Niccolò Malpigli's Rime. The complete analysis of the recensio, the reconstruction of the text, and the comment to each poem are accompanied by an updated biographical profile, based on a new documentary evidence.
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Landeros, de Casolari Leopoldina <1958&gt. « Estudio lingüístico, transcripción y edición del Regimiento de tomar la altura del polo en la mar y cosas tocantes a la navegación de Andrés García de Céspedes ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9883/1/landeros_de_casolari_leopoldina_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Estudiar la lengua del Regimiento comprendía identificar las peculiaridades gráfico- fonéticas, las estructuras morfosintácticas, el aspecto discursivo y el léxico específico; con el manuscrito y la publicación del 1606 preparamos la edición crítica. Usamos el programa AntCon (2019) y TagAnt (2015) de Anthony Laurence para el procesamiento lingüístico informático. Al hacer la transcripción encontramos un número inesperado de peculiaridades gráfico-fonéticas en relación con el uso actual: 39 vocálicas y 77 consonánticas; algunas de ellas no habían sido señaladas por los expertos. La estructura sintáctica predominante es la relativa. Las conjunciones subordinantes más usadas son las causales, las concesivas y las temporales; los ordenadores del discurso son primeramente, últimamente y finalmente; los conectores del discurso son entonces, de hecho, para mí. El autor usa tendencialmente cultismos, el mayor número de frecuencias del léxico específico son del campo de la Astronomía y de la Geometría y 372 vocablos presentan una estructura compleja. El número de los lemas dividido entre el total de las palabras de un texto permiten obtener su riqueza léxica, la del Regimiento es 0.047, es decir, muy baja. Al comparar el texto del manuscrito con su publicación de 1606 encontramos diferencias gráfico-fonéticas, morfosintácticas, léxicas, omisiones, ideas parafraseadas y cambios de contenido. Tratándose de un manuscrito era imperante hacer un estudio paleográfico que nos permitiera determinar la autoría de la obra, dado que a primera vista se observan dos tipos de caligrafía; para ello tuvimos que identificar la escritura de García de Céspedes a través de la comparación de otras obras manuscritas suyas. Así fue como encontramos un libro que no es suyo, aparece con su nombre, pero él no lo tradujo ni lo comentó: Theóricas de planetas de Iorge Purbachio con el comento de Andrés García de Céspedes; es decir, también hemos obtenido un resultado no programado ni esperado.
The study of the Regiment's language included the identification of graphic phonetic peculiarities, morphosyntactic structures, the discursive aspect and the specific lexicon. With the manuscript and its publication of 1606, we prepared a critical edition. We used the AntCon (2019) and TagAnt (2015) programs by Anthony Laurence for computer language processing. When doing the transcription, we found an unexpected number of peculiarities graphic-phonetic in relation to current use: 39 vowels and 77 consonants, some of them had not been indicated by the experts. The structure predominant syntactic is the relative. The most used subordinating conjunctions are causals, concessive and temporals. The words that order the speech are primeramente, últimamente y finalmente; the discourse connectors are de hecho, entonces, para mí. The author tends to use cultisms, the largest number of frequencies in the specific lexicon are from the field of Astronomy and Geometry, and a large number of the words present a complex structure (372). The number of lemmas divided by the total of the words in a text allow obtain its lexical wealth; that of the Regiment is 0.047, that means, very low. Comparing the text of the manuscript with its publication of 1606 we find differences graphic-phonetic, morphosyntactic, lexical, omissions, paraphrased ideas and content changes. In the case of a manuscript, it was imperative to make a paleographic study that would allow us to determine the authorship of the work, since at first glance two types of calligraphy are observed. For this, we had to identify Garcia de Céspedes's writing by comparing other handwritten works of his. This is how we found a book that is not his, it appears with his name, but he did not translate it or comment on it: Theóricas de planetas de Iorge Purbachio con el comento de Andrés García de Céspedes.
Studiare la lingua del Regimiento comprendeva l’identificazione delle peculiarità grafico-fonetiche, le strutture morfosintattiche, l’aspetto discorsivo e il lessico specifico; con il manoscritto e la sua pubblicazione del 1606 abbiamo fatto l’edizione critica. Abbiamo usato i programmi AntCon (2019) e TagAnt (2015) di Anthony Laurence per il processamento linguistico informatico. Facendo la trascrizione abbiamo trovato un numero inaspettato di peculiarità grafico-fonetiche in relazione all’uso attuale: 39 vocaliche e 77 consonantiche; alcune di loro non sono state indicate dagli esperti. La struttura sintattica predominante è la relativa. Le congiunzioni subordinati più usate sono le causali, le concessive e le temporali; gli ordinatori del discorso sono primeramente, últimamente y finalmente e i connettori del discorso sono de hecho, entonces e para mí. L’autore usa tendenzialmente cultismi, il maggior numero di frequenze del lessico specifico sono del campo dell’astronomia e della geometria e un numero significativo dei vocaboli hanno una struttura complessa (372). Il numero dei lemmi diviso fra il totale delle parole di un testo permette di ottenere la sua ricchezza lessicale; quella del Regimiento è 0,047, vale a dire, molto bassa. Confrontando il testo del manoscritto con quello della pubblicazione del 1606 abbiamo trovato differenze non soltanto grafico-fonetiche, ma anche morfosintattiche e lessicali, oltre ad omissioni, idee parafrasate e cambiamenti di contenuto. Trattandosi di un manoscritto era imperante fare uno studio paleografico (non era stato fatto prima) che ci permettesse d’identificare l’autore dell’opera, giacché a prima vista si osservano due tipi di calligrafia; per questo abbiamo dovuto identificare la scrittura di García de Céspedes attraverso la comparazione di altre opere manoscritte sue. È stato così che abbiamo trovato un libro che non è suo, appare con il suo nome, ma egli non lo ha tradotto né commentato: Theóricas de planetas de Iorge Purbachio con el comento de Andrés García de Céspedes.
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Scavello, Susanna <1990&gt. « Les Femmes Fortes de la Scene Medievale : Martyres entre Ciel et Terre Etude comparative des heroines du theatre francais des XIVe-XVIe siecles ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9918/1/Scavello_Susanna_tesi.pdf.

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Résumé :
Le travail offre une vision d’ensemble des représentations du Moyen Âge tardif (XIVe-XVIe siècles), consacrées à des héroïnes féminines, en vue d’une étude de synthèse encore manquante sur le sujet. Le domaine culturel examiné est français, mais le panorama est élargi aux représentations provençales et toscanes quand on a de traces de représentation en France, même si le texte original est perdu. Les protagonistes des drames conservés sont des héroïnes de la foi : l’étude se focalise en particulier sur les drames qui mettent en scène des martyres. En outre, sont analysés d’un côté deux dialogues dramatiques latins de Hrotsvita (Xe siècle), qui constituent l’exemple le plus ancien d’un drame médiéval consacré à une sainte martyre, dans une perspective comparatiste qui prend aussi en compte la diachronie ; de l’autre côté, sont proposés des excursus sur le culte et l’iconographie ainsi qu’une comparaison avec les légendes hagiographiques. Le commentaire des textes du corpus révèle non seulement leurs qualités poétiques et leurs potentialités performatives, mais il présente aussi les constantes dramaturgiques qui les relient ainsi que les singularités qui les distinguent. Enfin, la comparaison avec deux exemples de drames européens de la même époque qui mettent en scène respectivement une héroïne historique et une figure légendaire, placées dans un horizon mondain et non saint, vient enrichir la lecture de l’héroïne martyre. La thèse se donne pour perspective de montrer que les problèmes posés par les textes (la stigmatisation du sujet féminin libre, la répression de la résistance au pouvoir, la contradiction entre un corps vulnérable et une parole puissante) sont d’un intérêt considérable non seulement pour le lecteur expert, mais aussi pour un spectateur et un metteur en scène potentiels, de sorte que se trouve justifiée la redécouverte de ces représentations médiévales par et sur les scènes d’aujourd’hui.
This work aims at giving an overview of late medieval theatrical performances inspired by female heroines between the XIV century and the beginnings of the XVI. The main cultural and liguistic area taken into account is the French one, but it is extended to some Provencal and Tuscan plays when there is track of their representation in France but their text has gone lost. The main character of the majority of the plays come down to us is the ‘heroine of faith’: the research focuses on those plays representing female Holy Martyrs. Then, from a comparative perspective that considers the diachronic axes, on the one hand, the study will analyse two dramatic dialogs from Hrotsvit (X century), the most ancient example of medieval drama inspired by female martyrs. On the other, the research will offer some digressions on devotion and iconography and a comparison with female saints’ hagiographic lives. By observing the texts of the corpus as fully theatrical, their analytical and comparative analysis not only reveals their dramatic qualities and their performative potential, but also presents the thematic and dramaturgical leitmotiv linking those texts and the specificities that divide them. Finally, this study on heroine martyrs will provide a comparison between the corpus and two European plays of the same period, which respectively represent an historical heroine (Joan D’Arc) and a legendary one (Popess Joan), both belonging to the worldly realm. The research aims at showing how the issues treated by these texts on a thematic, scenic, ethic and aesthetic level (the stigmatization of the free female subject, the violent repression of resistance and the contradiction between vulnerable bodies and powerful words) are highly interesting not only for expert readers, but also for a potential contemporary spectator, thus justifying the rediscovery of those medieval plays in nowadays theaters.
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Gensini, Niccolo' <1993&gt. « Perceval tra epos e romanzo : genesi, ricezione e tradizioni testuali. Con edizione critica del Livre d‘Helias et Perceval ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10442/1/Gensini%20N_Tesi_Perceval%202022.pdf.

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Résumé :
La tesi si propone di descrivere le diverse fasi storiche attraverso le quali si è evoluta la struttura narrativa del personaggio di Perceval nei primi due secoli della sua genesi nella letteratura romanza ed europea. Il personaggio ha avuto un notevole successo dal Medioevo di Chrétien of Troyes fino all'età moderna e contemporanea. Lo studio filologico dell'evoluzione del personaggio all'interno della galassia testuale e delle forme della sua tradizione permette di delineare un quadro composito, in cui è possibile rintracciare la genesi e lo sviluppo di importanti fenomeni storico-letterari, destinati a influenzare la letteratura europea e occidentale nel lungo periodo. Una seconda parte è invece dedicata allo studio della struttura letteraria e narrativa del personaggio rintracciabile all'interno della lettura delle differenti opere che tramandano le versioni della storia di Perceval. Infine, la ricerca si concentra su un caso di studio in grado di illuminare la persistenza delle strutture sopra individuate: le Prophecies de Merlin, romanzo arturiano della seconda metà del XIII secolo, sono infatti espressione delle modalità in cui la storia della vita di Perceval viene messa in scena in testi che non si concentrano direttamente sulla sua biografia. All'interno della tradizione delle Prophecies de Merlin, il profeta del regno arturiano di cui sono raccolte numerose profezie, il caso del Livre d'Helias et Perceval è emblematico. Il Livre d'Helias et Perceval delle Prophecies de Merlin, accompagnato da uno studio filologico che comprende un'edizione critica, uno studio completo della tradizione e un'analisi linguistica, si propone quindi come caso di studio ideale per analizzare la fortuna e l'evoluzione del personaggio di Perceval nel Medioevo romanzesco ed europeo.
This thesis aims to describe the different historical stages through which the narrative structure of the character of Perceval evolved during the first two centuries of its genesis in Romance and European literature. The character had a significant success from the Middle Ages (Chrétien de Troyes) up to the modern and contemporary age. The philological study about the evolution of the character within the textual galaxy and the forms of his tradition allows us to outline a composite picture, in which it is possible to trace the genesis and development of important historical-literary phenomena, destined to influence European and Western literature in the long term. A second part is instead dedicated to the study of the literary and narrative structure of the character that can be traced within the reading of the different works that hand down the versions of the story of Perceval. Finally, the research will focus on a case study capable of illuminating the persistence of the structures identified above: the Prophecies de Merlin, an arthurian romance from the second half of the 13th century, are in fact an expression of one of the many ways in which Perceval’s life story is staged in texts that do not directly focus on his biography. Within the tradition of the Prophecies de Merlin, the prophet of the Arthurian kingdom whose numerous prophecies are collected, the case of the Livre d’Helias et Perceval is emblematic. The Livre d’Helias et Perceval from the Prophecies de Merlin, accompanied by a philological study that includes a critical edition, a complete study of the tradition and linguistic analysis, is thus proposed as an ideal case study for ana-lysing the fortune and evolution of the character of Perceval in the Romance and European Middle Ages.
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Manente, Mara <1978&gt. « L'aspect, les auxiliares "etre" et "avoir" et l'hypothese inaccusative dans une perspective comparative francais/italien ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/864.

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Gennari, Pamela <1981&gt. « "Milione", redazione VB : edizione critica commentata ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/937.

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Résumé :
La redazione VB del Milione di Marco Polo è composta da tre codici che attestano un volgarizzamento veneziano della metà del Quattrocento: di essi, il manoscritto Donà dalle Rose 224 del Museo Civico Correr di Venezia funge da base dell’edizione che propongo. Il testo critico, in cui si segnala anche la varia lectio della redazione, è corredato dallo studio della fisionomia filologica di VB rispetto alla tradizione poliana, delineando una possibile posizione all’interno dello stemma codicum. Inoltre, ho dato ampio spazio anche all’analisi della struttura formale del volgarizzamento, mostrando i meccanismi interni di trasmissione dell’opera. Di questa versione veneziana, oltre ad una breve descrizione linguistica, ho poi segnalato tutti quei tratti innovativi che fanno di VB un testimone particolarmente degno di interesse per l’eccentrica prosa e la dovizia di particolari molto spesso estranei agli altri relatori.
VB states for three manuscripts reporting Marco Polo’s Milione in its Venetian translation in the vernacular; this group is formed by three codes, among which the ms. 224 Donà delle Rose, stored in the Museo Correr in Venice, represents the most important exemplary and consequently the text on which I based the critical edition I am proposing. This one offers the varia lectio of the three codes and is accompanied by a study of VB philological position in the stemma codicum. Furthermore, I analysed the content and its evolution from a structural point of view. Besides a linguistic analysis, which highlights the use of a typical Venetian language, I listed the most innovative textual points, particularly interesting because of its peculiar prose and its eccentric readings.
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Davanzo, Marco <1981&gt. « Il tema dell'immagine riflessa nel Lai de l'ombre di Jean Renart ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2884.

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Résumé :
Schedatura delle opere letterarie antico francesi in cui compare il lemma ombre con significato di immagine riflessa, e confronto con Jean Renart. Analisi delle altre opere dell'autore, analisi del lai de l'ombre e una nota sull'autore. Infine un approfondimento sul tema dell'immagine riflessa nella letteratura medievale.
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Verzi, Greta <1989&gt. « Trascrizione e commento linguistico del "Cattapan" dell'Ospedale di San Tommaso dei Battuti di Portogruaro del XIV secolo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4339.

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Résumé :
Viene presentata la trascrizione e l'analisi, con commento linguistico e glossario, del "Cattapan", un codice manoscritto utilizzato dalla Confraternita dell'Ospedale di San Tommaso dei Battuti di Portogruaro dal 1391 al 1459.
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Giudici, Alberto <1989&gt. « Un contributo allo studio del linguaggio schiavonesco. Edizione commentata e analisi linguistica del Testamento di Zuan Polo e degli strambotti alla schiavonesca ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4889.

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Résumé :
Questo lavoro intende analizzare il Testamento di Zuan Polo e gli strambotti del XVI sec. scritti nel linguaggio schiavonesco a Venezia. Si offrirà un'analisi linguistica per capire i fenomeni più caratteristici dello schiavonesco, e un'edizione commentata dei testi presi in questione. Si offrirà, inoltre, una panoramica sull'arte buffonesca dell'epoca e uno studio introduttivo per capire il contesto storico veneziano.
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Santoliquido, Vito <1989&gt. « Poetica narrativa e rappresentativa nel «Devisement dou monde» : capitoli guerreschi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5498.

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Résumé :
Il presente elaborato si configura sostanzialmente come un esperimento d’analisi, formale e semantica, condotto su passi specifici dal «Milione». Selezionate le schede storico-militari del libro (testo base la redazione franco-italiana ‘F’, secondo la più recente ed. a cura di Eusebi del ms. fr. 1116 BnF), capitoli a dominante narrativa imperniati sul racconto di fatti d’arme corredati, all’occorrenza, da rappresentazioni di battaglie campali o assedi, si è tentato di definirne uno schema, una ‘silhouette’ strutturale per motivi ricorrenti. Strettamente connesso a questa ricognizione delle unità di contenuto è il rilevamento, sul piano espressivo, del cosiddetto stile formulare: ho provato a compilare un regesto di formule, appunto, e di ‘semi-formule’ di vario genere (attive, descrittive), nonché dei più tipici tratti sintattici e delle forme principali d’intrusione del narratore nel tessuto discorsivo. Questa, in breve (e in parte), la prospettiva ‘sincronica’ del lavoro. In seconda battuta, si è operato similmente su brani analoghi dalla «Compilation arthurienne» (più comunemente «Meliadus») di Rustichello da Pisa (ed. di riferimento quella di Cigni, basata sul ms. fr. 1463 BnF), notoriamente co-autore del «Devisement dou monde» insieme a Marco Polo, con lo scopo di mettere in luce analogie e scarti di natura, sì morfologica, ma specialmente tematica, di materia. È proprio su queste divergenze, infatti, che si misura la distanza siderale tra il mondo occidentale feudale, con la sua violenza regolata dalle buone maniere della cavalleria, e il mondo orientale, segnatamente turco-mongolo, in cui l’‘ethos’ della guerra segue logiche a volte francamente incomprensibili. Ciò si verifica nella realtà; l'idea di fondo del lavoro era (ed è) vedere, se possibile, cosa succede nel rispecchiamento letterario, figurativo, se vogliamo, di questo stato referenziale delle cose.
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Reginato, Irene <1987&gt. « La Version K (Catalane) du 'Devisement du Monde/Milione' de Marco Polo : recherches et éditions ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8311.

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Résumé :
Le sujet de la thèse est la version catalane (K) du Devisement du Monde de Marco Polo. Rédaction abrégée, K est conservée dans une copie catalane Kc (Florence Ricc. 2048), une traduction française Kf (Rome, Bibliothèque du Vatican, Octobre lat. 2207) et une traduction Aragonaise Ka (Madrid, Escorial, Z .I. 2). La thèse présente une introduction en cinq chapitres. Le premier contient la description des manuscrits; le deuxième chapitre développe un stemma codicum, démontre l’existence de l’archétype Kx, en définit les erreurs et la langue. Le troisième chapitre se penche sur les erreurs de traduction, et montre la descendance franco-italienne de la version K. Le quatrième chapitre étudie K comme une version résumée, en mettant en relief les lacunes sur la base d’une comparaison avec la version de référence F (Paris, BnF, fr. 1116). Le cinquième chapitre, enfin, propose la localisation de K dans le stemma codicum général de l’oeuvre. Ensuite, la thèse présente l’édition des trois témoins Kc, Kf et Ka, chacun accompagné d’une analyse linguistique. La thèse se termine par la traduction critique en français de la Version K.
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Tommasi, Alessia <1993&gt. « Wauchier de Denain, La vie de seint Benooit. Edizione critica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12410.

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Résumé :
Edizione critica della Vie de seint Benooit di Wauchier de Denain. Il testo è un volgarizzamento del secondo libro dei Dialogi di Gregorio Magno. Il mio studio presenta quindi un confronto tra volgarizzamento e testo latino, mostrando come il volgarizzatore abbia operato rispetto al modello. Il mio lavoro si concentra sul testo tramandato dai leggendari del gruppo C individuato da Meyer, ovvero sugli unici manoscritti che conservano integri gli inserti in versi attribuiti all'autore.
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Marsili, Silvia <1994&gt. « L'Advis directif pour faire le passage d'oultremer di Jean Miélot ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13230.

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Baldan, Andrea <1994&gt. « L'utopia di cuccagna ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13368.

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Stefani, Alvise Filippo <1994&gt. « La quête imperfetta di Corto Maltese : Dal Roman de la Rose a Le Elvetiche – Rosa Alchemica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13385.

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Résumé :
La Rosa, il Labirinto ed il Sogno: un intreccio di motivi sintetizzabile nella parola quête. Entrati nel panorama letterario romanzo (si pensi solo al Roman de la Rose), sono confluiti nella letteratura italiana dal Medioevo sino ai giorni nostri. Attraversando i secoli, l'intreccio riaffiora persino nella produzione fumettistica di Hugo Pratt, all'interno del ciclo di storie relative al marinaio Corto Maltese. La Rosa ritornerà come Rosa Alchemica (nell'opera Le Elvetiche – Rosa Alchemica): trovatosi in Svizzera, Corto Maltese si troverà coinvolto all'interno di una onirica rivisitazione della ricerca del Santo Graal. Il Labirinto (e la ricerca di una “donna-Rosa”, Soledad Lockhaart) invece comparirà nell'ultima avventura del marinaio, Mū. Ciò che rende queste opere interessanti è la presenza di fonti romanze o legate al mondo medievale: citazioni esplicite, sia visive che testuali, come il Ciclo del Graal nato a partire dall'opera Perceval di Chrétien de Troyes ne Le Elvetiche. L'opera di Hugo Pratt fungerà da “pietra di paragone” per comprendere con quale fisionomia i tre motivi siano giunti dalla loro forma originaria sino alla Modernità. Si metterà inoltre in luce la modalità di ripresa dei motivi nell'opera prattiana e la funzione che essi ricoprono.
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Forestan, Francesca <1993&gt. « Analisi dell'entrelacement nella Terza Continuazione del Conte du Graal ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13713.

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Résumé :
La presente analisi si propone di considerare gli aspetti caratteristici del ricorso all’entrelacement nella Terza Continuazione (1214/1225 o post 1230) di Manessier, uno dei seguiti in versi del Conte du Graal o Perceval (1182/1183 ca.) di Chrétien de Troyes. Manessier tentò personalmente di far approdare il poema in ottosillabi di Chrétien a una conclusione in qualche misura idonea a rimediare all’incompiutezza del modello. Dopo aver situato storicamente la figura dell’autore, si passa in rapida rassegna la ricca tradizione manoscritta relativa alle Continuazioni, con il proposito di ricostruire il contesto in cui ebbero luogo la composizione e la diffusione dell’opera. Si procede poi a considerare l’universo letterario dal quale la Continuazione di Manessier prende le mosse, sulla scorta degli altri epigoni di Chrétien. È questa la sede deputata all’indagine dei rapporti intertestuali che vigono nel complesso delle Continuazioni. La ricerca mira a far emergere eventuali loci paralleli, analogie e disparità di trattamento riscontrabili nella tradizione, ma non manca di trattare l’aspetto più genuinamente innovativo dell’opera di Manessier, ossia il tema della vendetta, indagandone lo schema narrativo grazie al confronto con opere affini. Si analizza poi il ruolo tutt’altro che secondario svolto dai personaggi, sia nell’universo arturiano generalmente inteso, sia nell’intreccio dell’opera in esame, rilevando le costanti di cui Manessier si avvalse a sua volta per delineare la fisionomia e la personalità dei protagonisti. L’analyse dell’intreccio offre l’opportunità di determinare con precisione le funzioni svolte dai vari personaggi nonché le sequenze da questi ingenerate. Ci si sofferma a rilevare i tratti distintivi propri del tempo e dello spazio romanzeschi, con particolare riguardo alla loro intersezione e ai motivi che ad essi afferiscono, per poi trascorrere alle manifestazioni divergenti dettate dall’emersione dell’elemento magico. Infine, esaurita la sezione propriamente narrativa della Terza Continuazione, si passa ad analizzare la pur minoritaria parte descrittiva, una volta individuate le caratteristiche dell’usus scribendi medievale.
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Zardo, Bianca Sofia Lucrezia <1994&gt. « Gli italianismi nel Manoscritto BnF Fr. 1116. Il lessico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14192.

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Résumé :
La tesi indaga gli italianismi lessicali del Devisement dou monde nella versione tradita dal manoscritto BnF Fr. 1116. Viene proposta una distinzione e schedatura degli italianismi senza alcun grado di francesizzazione; del lessico italo-francese e del lessico franco-italiano.
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Frigo, Miryam <1993&gt. « La vie seint Eustace ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14388.

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Résumé :
La tesi è un'edizione critica de La vie seint Eustace. Si tratta di una versione anonima in prosa di una vita di sant'Eustachio conservata in un leggendario tràdito da tre testimoni appartenenti ai secc. XIII e XIV. La tesi comprende, oltre al testo critico e al commento filologico, una ricerca della possibile fonte latina del testo francese e un'analisi linguistica dei codici per la parte studiata.
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Santoliquido, Vito <1989&gt. « Il 'Liber descriptionis' di Marco Polo nel ms. parigino BnF, lat. 3195 : edizione critica e studio ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15012.

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Résumé :
La ‘forma’ di riferimento della tesi è disponibile sulla piattaforma ZORA dell'Università di Zurigo all'indirizzo: https://www.zora.uzh.ch/id/eprint/170822/. - - - - Il cuore dell'elaborato è costituito dall’edizione critica commentata della redazione LT (latina trecentesca) del ‘Milione’ di Marco Polo racchiusa nel ms. parigino BnF, lat. 3195; il testo è introdotto da uno studio filologico, linguistico e storico-culturale.
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Soligo, Mariaelena <1989&gt. « Il rapporto fra testo e immagine nel "Devisement du monde" del manoscritto fr.2810 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16033.

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L'elaborato analizza il rapporto fra testo e immagine nel "Devisement du monde" contenuto nel manoscritto fr.2810. Ad una introduzione storica relativa a committente del volume e artisti che hanno partecipato all'esecuzione del ciclo miniato, segue l'analisi semantica delle ottantaquattro miniature del libro poliano. L'appendice che conclude l'elaborato presenta la descrizione delle miniature arricchita da riferimenti testuali.
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Salvati, Benedetta <1998&gt. « Chrétien de Troyes, Cligés. Introduzione e testo critico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17069.

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La presente edizione del Cligés, il secondo romanzo cortese del poeta francese Chrétien de Troyes, si fonda su tutti i testimoni manoscritti completi dell'opera. Essa è composta da un'introduzione, in cui si descrivono i testimoni manoscritti, si chiariscono i rapporti intricati fra i testimoni, e si discutono le edizioni precedenti del romanzo; e dal testo critico con apparato esaustivo delle varianti.
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Milani, Letizia <1994&gt. « LES FAITZ ET GESTES DU NOBLE ET VAILLANT CHEVALIER BERTRAND DU GUESCLIN Edizione della stampa di Jean Bonfons, Paris, 1543-1568 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17327.

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Liut, Veronica <1995&gt. « Morgana la fata. Genealogia e morfologia di un personaggio della tradizione arturiana ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17365.

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Lo studio si propone di approfondire il personaggio di Morgana lungo i secoli XII-XIV a partire dalla lettura dei testi della tradizione arturiana, concentrando l’attenzione soprattutto sul ciclo del Lancelot-Graal. L’indagine evidenzia un’evoluzione negativa del personaggio che da guaritrice e sovrana dell’isola di Avalon si trasforma, nel corso del tempo, in quanto sorellastra di Artù, in una fata malvagia, approfittatrice e vendicativa.
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Bastianon, Francesco <1994&gt. « Genealogia di un personaggio : da Estout ad Astolfo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18567.

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Puliero, Jessica <1981&gt. « La sintassi del clitico di negazione in veneziano - uno studio diacronico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18646.

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Résumé :
Lo studio che segue ha come oggetto la posizione sintattica del clitico di negazione rispetto ai pronomi clitici soggetto nella storia del veneziano. La ricerca si articola principalmente in due parti: nella prima si esamina la sequenza Neg+ClS, peculiare delle sole varietà venete moderne, descrivendo anche la sua diffusione sul territorio e le eventuali varianti in contesti sintattici diversi. Nella seconda, attraverso lo spoglio sistematico di testi dialettali veneziani, si considera la sequenza nella sua dimensione diacronica: dal periodo tardo-medioevale, con il clitico Neg. che succede sempre ai pronomi soggetto, si passa a quello in cui il mutamento si innesca (rinascimentale), fino a raggiungere la fase moderna, quando la nuova sequenza appare ormai stabile. Lo scopo è raccogliere dati a sufficienza per circoscrivere quanto più possibile il periodo e il territorio in cui l’ordine Neg+ClS si è originato, formulando infine un’ipotesi sulle cause sottese al fenomeno sintattico.
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Canato, Martina Ludovica <1996&gt. « Il Mambriano di Francesco Cieco da Ferrara : edizione critica dei primi 26 canti ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18923.

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La tesi consiste in un'edizione critica dei primi 26 canti del Mambriano, poema cavalleresco di Francesco Cieco da Ferrara. Il testo è corredato di introduzione, note e schede riassuntive della trama e dei personaggi coinvolti.
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Trentin, Eleonora <1992&gt. « I volgarizzamenti italiani della relazione di viaggio di Nicolò de' Conti (Poggio Bracciolini, De varietate fortunae, libro IV) : edizione critica commentata ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20586.

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La tesi è dedicata all’edizione critica con commento alle tecniche traduttive dei volgarizzamenti italiani del resoconto odeporico del mercante Nicolò de’ Conti (ca. 1385-1469), contenuto nel IV libro delle Historiae de varietate fortunae di Poggio Bracciolini. In Italia nel corso della seconda metà del XV secolo questo testo fu oggetto di tre trasposizioni in volgare, due di area toscana e una di origine veneta, fino ad oggi inedite e tràdite da sei testimoni. Oltre allo studio della tradizione manoscritta dei tre volgarizzamenti e alla ricostruzione dei loro rapporti genealogici, si dedica ampio spazio all’analisi delle caratteristiche testuali di ciascuna traduzione e all’esame delle tecniche traduttive adottate dai rispettivi volgarizzatori. In apertura alla tesi si propongono inoltre alcuni cenni biografici sulla figura di Nicolò de’ Conti e un quadro della storia redazionale, della struttura e dei contenuti del IV libro del De varietate fortunae.
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Tomasi, Laura <1998&gt. « Le livre de missire Marc Paul, natif de Venise, des condicions et coustumes des principales regions de Orient. Edizione critica secondo la lezione del codice London, British Library, Egerton MS 2176 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21328.

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La tesi si concentra sull’edizione critica de Le livre de missire Marc Paul, traduzione in moyen français (XV secolo) della versione P del Devisement dou monde. Tradita dai codici London, British Library Egerton 2176 a Stockholm, Kungliga Bibliotcket, M 305, la traduzione in francese quattrocentesco non è mai stata edita prima d’ora; oltre a pubblicare scientificamente il testo, il presente lavoro si propone di indagare anche gli aspetti materiali dei due codici, la circolazione dell’opera e i rapporti che intrattiene con la latinizzazione del domenicano Francesco Pipino, nonché i meccanismi e le tecniche traduttorie.
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Rampin, Francesca <1997&gt. « Un volgarizzamento francese del Decameron : Laurent de Premierfait ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21560.

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La tesi si prefigge di analizzare le tecniche di traduzione della traduzione francese del Decameron di Laurent de Premierfait (1411-1414) con particolare attenzione alla Giornata X e alle problematiche legate alla ricezione della novella di Griselda.
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Lucchese, Francesco <1997&gt. « Livre de la Cité des Dames : Christine de Pizan e la tradizione misogina ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21749.

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Résumé :
La ricerca si propone di analizzare la figura di Christine de Pizan, prima scrittrice medievale, donna, laica, di professione, e la sua opera più celebre, il Livre de la Cité des Dames. Christine, in quanto donna vissuta tra il XIV e il XV secolo, secondo la tradizione misogina e maschilista, non avrebbe dovuto avere il diritto di ricevere un’istruzione, di scrivere e, tanto meno, la possibilità di esprimere il proprio pensiero pubblicamente attraverso i suoi scritti. Da qui l’esigenza dell’autrice di legittimare la propria autorità attraverso molteplici espedienti letterari che saranno analizzati nel corso della ricerca. Con il Livre de la Cité des Dames, composto tra il 1404 e il 1405, Christine intende confutare la radicata tradizione misogina che considera le donne come degli esseri inferiori, capaci solo di piangere, parlare e filare. Nel corso della metaforica costruzione della città, Christine re-impiega principalmente Boccaccio, dal quale recupera il maggior numero di figure esemplari femminili, delle quali si impegna a riscrivere la storia depurandola da ogni possibile accezione negativa, da cui l’autore italiano non era esente. Gli exempla di queste donne, selezionate dall’autrice per il loro valore morale e virtuoso, costituiscono gli stessi materiali con cui la città viene costruita, per garantire loro libertà e protezione per l’eternità.
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Furlanetto, Elena <1999&gt. « LA RICEZIONE DI UN TESTO MEDIEVALE NEL 1978 : IL PERCEVAL OU LE CONTE DU GRAAL DI ÉRIC ROHMER. ANALISI COMPARATA TRA TESTO ORIGINALE E RIPRODUZIONE CINEMATOGRAFICA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21816.

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Nel 1978 Eric Rohmer produce una versione cinematografica del Perceval di Chrétien de Troyes, il primo Bildungsroman della nostra storia letteraria. L’obbiettivo dichiarato dal regista è quello di attenersi con scrupolo filologico al testo originale del XII secolo discostandosi dalle più note rivisitazioni (si pensi, ad esempio, al Parsifal di Wagner). Il film non ottenne il successo auspicato in un’epoca di grandi innovazioni per il mondo del cinema. Il pubblico non comprese le intenzioni del produttore di tornare a un originale senza manipolazioni e a ciò si aggiunse la diversa ricezione che un testo medievale poteva avere all’interno del canone letterario della seconda metà del ‘900. L’elaborato non vuole chiarire le cause di questo insuccesso bensì riproporre il lavorio intrapreso da Rohmer. Sulla base delle stesse dichiarazioni del regista, viene proposta un’analisi comparata tra l’intero testo originale del Conte e le battute presenti nel copione della pellicola, riproposte in traduzione italiana. Lo scopo è far emergere se il regista riuscì a mettere in scena il Perceval del XII secolo o se propose un’ulteriore nuova rivisitazione.
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Chiara, Celata. « Analisi dei processi di retroflessione delle liquide in area romanza, con dati sperimentali dal còrso e dal siciliano ». Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore di Pisa, 2006. http://hdl.handle.net/11576/2674694.

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