Articles de revues sur le sujet « RIVOLUZIONARI »

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1

Roberts, David D., et Antonello Venturi. « Rivoluzionari Russi in Italia 1917-1921 ». Russian Review 47, no 1 (janvier 1988) : 106. http://dx.doi.org/10.2307/130459.

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2

Innocenti, Barbara. « Il servo alla ribalta sui palcoscenici rivoluzionari (1789-1794) ». Studi Francesi, no 173 (LVIII | II) (1 septembre 2014) : 275–83. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.1704.

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3

Tarchi, Marco. « Pietro Grilli Di Cortona, Rivoluzioni e burocrazie. Continuità e mutamento negli Stati rivoluzionari, Milano, Angeli, 1991, pp. 217, L. 25.000. » Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, no 2 (août 1992) : 381–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200018621.

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4

Turci, Massimo. « Le origini del sindacalismo rivoluzionario a Milano ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (octobre 2011) : 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/sil2011-001001.

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Résumé :
Culla del riformismo turatiano, simbolo di capitale morale ed economica d'Italia, Milano a partire dai primi anni del Novecento divenne il terreno privilegiato nella lotta fra le diverse tendenze del socialismo italiano. Il dissidio fra moderati ed intransigenti si allargň in tutti gli ambienti socialisti. Nella battaglia antiriformista nasceva cosě una corrente rivoluzionaria che negli anni a venire prenderŕ nome di sindacalismo rivoluzionario.
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5

Cuppone, Roberto. « "In questo", il teatro gli scenari della commedia dell'arte ». Trans/Form/Ação 24, no 1 (2001) : 121–41. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732001000100009.

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Résumé :
Il segreto della commedia dell'arte è stato nel paradosso di Maschera e Improvvisazione, Tipo Fisso e Testo Variabile, Conservazione e Innovazione. Per questo è stato nei secoli esaltata o denigrata: considerata reazionaria dalla Rivoluzione francese e esaltata come rivoluzionaria dai Romantici. Nel Novecento, Copeau, Mejerchol'd, Mnouchkine e Fo hanno dovuto fare i conti con questa ambivalenza. Dunque ciò che oggi si chiama commedia dell'arte è "reazionario" o "rivoluzionario"? "Popolare"o "populista"?
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Matarese, Alessandro, Pier Giorgio Calò, Gabriele Materazzi, Viola Villardita, Maurizio Iacobone, Antonella Pino, Paolo Carcoforo et al. « Analisi costo-efficacia del neuromonitoraggio nella chirurgia della tiroide ». L'Endocrinologo 23, no 3 (juin 2022) : 290–96. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01085-6.

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SommarioVi sono prove sempre più rilevanti circa l’importanza di una più dettagliata valutazione dei costi delle nuove tecnologie usate in chirurgia. L’impatto innovativo della tecnologia ha il potenziale per ottenere miglioramenti clinici rivoluzionari. Tuttavia, esistono informazioni limitate sul tema costo-efficacia delle nuove strategie chirurgiche usate in chirurgia tiroidea. In questo studio descriviamo le recenti evidenze relative ai metodi di valutazione costo-efficacia delle strutture e delle funzioni per il neuromonitoraggio intraoperatorio (IONM) in chirurgia tiroidea. I nostri risultati suggeriscono che il modello di economia sanitaria, nell’elaborazione della struttura degli studi costo-efficacia relativi al neuromonitoraggio intraoperatorio, si è dimostrata realizzabile come metodo per migliorare l’efficacia della ricerca.
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Carnino, Cecilia. « Gli anni rivoluzionari di Giuseppe Valeriani, un «patriota disinteressato, ingenuo e deciso» (1796-­1799) ». SOCIETÀ E STORIA, no 170 (novembre 2020) : 707–34. http://dx.doi.org/10.3280/ss2020-170002.

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Manzi, Alessandra. « Cosmopolitismo e piccola patria. La scrittura politica di Alvise Zenobio, nobile veneziano (1757-1817) ». IL RISORGIMENTO, no 1 (juin 2016) : 117–45. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001005.

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Résumé :
Il saggio ricostruisce l'avventurosa vita politica del nobile veneziano Alvise Zenobio, un repubblicano anglofilo che tra il 1789 e il 1815 si divise tra Londra e Parigi e intervenne a piu riprese sul significato degli anni rivoluzionari e napoleonici. Dapprima favorevole ai rivolgimenti francesi - tanto da tradurre in inglese un testo di Sieyes - guardo poi con preoccupazione alla nascita di una repubblica democratica per tornare in seguito a entusiasmarsi ai successi di Bonaparte in Italia. Nel 1797 plaudi al crollo della Serenissima e nel 1802 pubblico a Milano uno scritto di Hume, che gli sembrava dovesse ispirare la costituzione della Repubblica italiana. Presto deluso da Napoleone, tento, al momento del crollo dell'Impero francese, di perorare il ritorno all'indipendenza della Serenissima. Il saggio analizza i suoi molti scritti politici - spesso attribuendogliene alcuni pubblicati anonimi - e illustra un curioso percorso politico che esaurisce il cosmopolitismo dei Lumi nell'accettazione di una piccola patria ritrovata.
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Maria Oteri, Annunziata, et Oana Cristina Tiganea. « La dimensione urbana delle epidemie : riflessioni su citt&agrave ; e malattie in Europa nel xix secolo ». TERRITORIO, no 97 (février 2022) : 11–16. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12922.

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Il saggio analizza gli effetti di epidemie e malattie nell'organizzazione e nell'uso degli spazi urbani in età contemporanea in ambito europeo. L'obiettivo è di indagare, in una prospettiva storica, la relazione tra città e malattie e riflettere sui cambiamenti che le epidemie hanno comportato nel tempo nei modi di percezione e fruizione della città. Il saggio indaga inoltre le resistenze al cambiamento che in molti casi hanno compromesso l'efficacia dei provvedimenti adottati, sottolineando quella propensione alla ‘dimenticanza' che l'umanità sempre manifesta di fronte alle catastrofi.Il contributo analizza strategie, metodi e pratiche, talvolta rivoluzionari, posti in atto dal tardo Settecento per prevenire e contrastare il dilagare di epidemie e mali contagiosi, nonché gli esiti indotti, e propone una riflessione finale su similitudini e differenze tra le esperienze del passato e quanto sta accadendo nell'attuale stagione pandemica.
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Ribeiro Oliviera. « Relazioni transatlantiche tra circoli repubblicani radicali durante l'era delle rivoluzioni : la centralità delle donne ». International Journal of Science and Society 4, no 2 (3 juin 2022) : 174–88. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i2.460.

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I movimenti migratori tra le due sponde dell'Atlantico sono stati di grande rilevanza, sia per la loro quantità che per la loro eterogeneità, dal momento in cui questi territori sono entrati in contatto. Il flusso costante di persone, nonché di beni e idee in questo ambiente oceanico, fece sì che nella seconda metà del 18° secolo i circoli repubblicani inglese e americano rafforzassero i loro legami, con alcune donne come attiviste di rilievo. La scrittrice inglese Catharine Macaulay (1731-1791), oltre a scrivere degli eventi cruciali del momento, ha attraversato l'oceano con il desiderio di starle vicino e viverli in prima persona. D'altra parte, per interessi comuni, mantenne per più di vent'anni un intenso rapporto epistolare con la scrittrice americana Mercy Otis Warren (1728-1814). Nonostante i limiti che trovavano in ambiti prevalentemente maschili, come la storia e la politica, il contributo di queste donne non si limitava al sostegno atteso, ma le loro preoccupazioni si riflettevano in alcuni importanti scritti per la causa repubblicana. Nonostante questo e paradossalmente, questi movimenti rivoluzionari non hanno portato cambiamenti significativi nella situazione e nei diritti delle donne.
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Bombara, Daniela. « ‘Brume nordiche’ sullo Stretto. Le radici settentrionali del Romanticismo siciliano ». Italianistica Debreceniensis 26 (1 décembre 2020) : 28–46. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9379.

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Il presente saggio si propone di tracciare le influenze del romanticismo nordeuropeo sulle opere di alcuni autori siciliani del primo Ottocento. L'obiettivo è sfatare il mito di un livello "inferiore" della letteratura romantica italiana rispetto alla letteratura nordica, poiché non è incentrata sulla rappresentazione delle aree oscure del sé, di temi soprannaturali, fantastici e irrazionali che sono presenti nella realtà. Vengono esaminate alcune ballate di Felice Bisazza (1809-1867) e Vincenzo Navarro (1800-1867). In queste opere la narrazione di leggende popolari mette in luce un universo spettrale e orribile, rispecchiando situazioni reali, come la violenza della classe nobile e del patriarcato, o l'ingiustizia della disuguaglianza sociale. Si parlerà poi di un'opera teatrale di Giuseppe La Farina (1815-1863), intitolata L'abbandono di un popolo (1845); l'autore ritrae la rivolta anti-spagnola del 1676 a Messina concentrandosi sulle forze inquietanti e sotterranee che si intersecano con i movimenti rivoluzionari. Verrà infine analizzata la produzione di Tommaso Cannizzaro (1838-1921) come traduttore: lo scrittore mette a disposizione del pubblico siciliano e italiano l'affascinante mondo della mitologia scandinava, attraverso le traduzioni di alcuni canti dell'Edda antica medievale.
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Oteri, Annunziata Maria. « Messina l'italianissima. Il volto della cittŕ post-risorgimentale (1847-1880) ». STORIA URBANA, no 132 (février 2012) : 323–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132012.

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Per il numero di vittime e i danni materiali subiti durante i moti rivoluzionari del 1848, Messina dopo l'Unitŕ d'Italia, si č meritata l'appellativo di "Italianissima" e il riconoscimento di "benemerita del Risorgimento nazionale". A una cosě appassionata partecipazione alla causa italiana non sono seguiti, perň, una volta entrata la cittŕ a far parte del nuovo regno, segni evidenti di tale adesione. A differenza che in molte altre cittŕ, anche emotivamente meno coinvolte, gli iniziali ambiziosi programmi di celebrazione, nel vivo dell'impianto urbano, di fatti e eroi del Risorgimento si esauriscono nel giro di pochi anni e sono assorbiti da un indolente processo di crescita urbana che, come altrove, nasce da esigenze di ampliamento e risanamento. Č altrettanto indicativo, che a Messina, né prima né dopo il terremoto del 1908, si siano celebrati nelle trame urbane, gli eroi del Risorgimento.Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Cavour, Mazzini sono infatti ricordati soltanto nella toponomastica o in qualche busto di modeste dimensioni eretto in un angolo disperso di un giardino comunale o del cimitero. Il saggio analizza le ragioni di tali insolvenze in particolare i condizionamenti di una classe politica ancora agganciata ai vecchi sistemi e la scarsa incisivitŕ delle forze progressiste all'opposizione.
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Viparelli, Irene. « La Teoria de A. Negri. Tra "Pensare Nella" e "Pensare Sulla" Congiuntura ». Perspectivas - Journal of Political Science, no 6 (1 décembre 2011) : 157–79. http://dx.doi.org/10.21814/perspectivas.32.

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Résumé :
Il presente articolo si propone di reflettere sull' evoluzione della teoria di Negri, dagli scritti "marxiani" degli anni Sessanta e Settanta, fino all´último testo, scrito in collaborazione con M. Hardt, Commonwealth. La nostra ipotese à che sia possibilecogliere la logica di sviluppo della teoria di Negri soltanto ipotizzando la sua apparteneza alla tradizione del pensiero rivoluzionario; una tradizione che si caratterizza per líntimo legame tra sviluppo teorico e movimento ciclico del capitalismo. Utilizzando il lessico althusseriano, abbiamo definito tale dinamica di svilluppo del pensiero rivoluzionario come alternarsi "pensare nella" e del "pensare sulla" congiuntura. La prima parte dell´articolo è consacrata all´analisi dei testi del cosiddetto "perioso operaista": tali testi, sia per la loro subordinazione alla specifica congiuntura italiano degli anni sessanta e alla crisi internazionale degli anni settanta, sia per la loro ricerca di una strategia politica adeguata alla lotta di classe in questo specifico contesto, non possono che essere considerati come espressione emblematica di un "pensare nella" conguintura. Nella seconda parte ci siamo occupati della produzione teorica di Negri, dagli scritti degli anni Ottanta fino a Multitude, mostrando come l'obiettivo fondamentale sia quello di portare "alla forma del concetto" una serie di intuizioni teoriche sviluppate nel corso della "riflessione congiunturale". Infine, nell'ultima parte, abbiamo formulato l'ipotesi che, con Commonwealth, si compia un nuovo "dislocamento teorico": la crisi finanziaria del 2008 impone a Negri di abbandonare nuovamente l'"astratto" terreno della riflessionare teorica, per immergersi nella "concretezza" della riflessione congiunturale, al fine di definire una strategia rivoluzionaria adeguata alle forze produttive contemporanee, alla Moltitudine biopolitica.
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Dumitru, Elena. « Giovanna Motta : La moda si fa storia. Borghesi, rivoluzionari, ruoli e identità nazionali, Rome : Edizioni Nuova Cultura 2020, 204 pp. » Zeitschrift für Religions- und Geistesgeschichte 73, no 2 (16 avril 2021) : 169–71. http://dx.doi.org/10.1163/15700739-07302013.

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García Cuadrado, J. A. « Mariano FAZIO, Due rivoluzionari : F. de Vitoria e J.-J. Rousseau, Armando Editore («Studi di Filosofia», 15), Roma 1998, 283 pp. » Anuario de Historia de la Iglesia 9 (3 mai 2018) : 676. http://dx.doi.org/10.15581/007.9.25425.

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Gambino, Silvio. « Democrazia rappresentativa e populismo : riflessioni sull'esperienza italiana nell'ottica comparatistica. Una "democrazia assediata" che muove verso la ‘democrazia illiberale' ? » CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (janvier 2021) : 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002001.

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Résumé :
"Rappresentanza politica" e "sovranità popolare" si offrono al costi-tuzionalista come le due principali tematiche teoriche che aiutano a qualificare le manifestazioni istituzionali/costituzionali ormai bisecola-ri della democrazia liberaldemocratica moderna, che ritrova le pro-prie origini storiche negli eventi rivoluzionari francesi di discontinuità con lo Stato assoluto e il proprio sviluppo nelle forme della democra-zia sociale e partecipativa del costituzionalismo del secondo dopo-guerra. La riflessione proposta al lettore muove dal modello costitu-zionale italiano - che si propone come fortemente innovativo in ragio-ne della valorizzazione della sovranità popolare e delle forme politiche del suo esercizio (incentrate sul ruolo centrale svolto dal concorso partecipativo dei partiti politici alla determinazione della politica na-zionale) - per coglierne, nel seguito, l'evoluzione osservabile nell'ambito della vita democratica interna agli stessi e con riguardo al condizionamento concreto delle istituzioni pubbliche da essi svolto. È in tale prospettiva che il contributo si ripropone due interrogativi, chiedendosi, dapprima, se sia possibile - nel quadro della trasforma-zione e della crisi dei partiti - una ‘democrazia senza partiti', e per in-terrogarsi successivamente - in una prospettiva di analisi di tipo com-paratistico aperta ai Paesi di democrazia pluralista al di qua e al di là dell'Oceano - se gli interventi sugli istituti della democrazia costitu-zionale (anche di tipo manipolativo) non dischiudano scenari preoc-cupanti di una ‘democrazia assediata' che si conforma viepiù nel tem-po alle esperienze di ‘democrazia illiberale' (nella esperienza italiana, allo stato, solo statu nascenti).
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Spadaro, Carmela Maria. « A Deo Coronato. Sovranità cristiforme e rappresentazioni del potere nel Regno di Napoli tra Normanni, Angioini e Borbone ». Italian Review of Legal History, no 8 (21 décembre 2022) : 7–38. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19249.

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Il Cristo Pantocratore assunto come modello iconografico per rappresentare la sovranità nel Regnum Siciliae in età normanno-sveva, lasciava il posto in età angioina alla paupertas che, per effetto della predicazione francescana accolta dai sovrani napoletani, diventava elemento ineludibile di legittimità del potere regio. In una lettera scritta dal frate francescano Angelo Clareno a Filippo di Majorca, fratello della regina Sancha di Napoli, sono delineati i caratteri del sovrano cristiforme, che esercita il potere in qualità di amministratore del Regno, il cui unico titolare è Cristo: a Deo coronato è solo il sovrano che si fa povero, spogliandosi di ogni brama di potere e volontà di dominio ed usando le ricchezze pubbliche al solo scopo di provvedere alle necessità dei sudditi. La novitas francescana incentrata sul precetto del sine proprio codificato nella Regola di Francesco di Assisi, mutava la rappresentazione e le prospettive della sovranità, introducendo nel diritto pubblico del Regno concetti giuridici destinati ad ampliare la gamma dei significati di proprietas e di dominium. Con sguardo retrospettivo ed in continuità con la tradizione del Regno, l’ultimo re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone faceva appello agli antichi diritti del trono di Ruggero e di Carlo III per difendere la legittima sovranità delle Due Sicilie, richiamando così l’immagine del sovrano a Deo coronato la cui condotta politica non poteva che ispirarsi al modello della christiformitas: una prospettiva della sovranità che di lì a poco sarebbe stata travolta dagli eventi rivoluzionari in corso in tutta Europa, dei quali tuttavia potrebbe fornire un’inedita chiave di lettura, proponendosi come momento di riflessione sulla storia italiana ed europea degli ultimi due secoli.
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Semeraro, Giovanni. « Filosofia da práxis e as práticas político-pedagógicas populares ». Educação e Filosofia 28, no 55 (22 septembre 2014) : 131–48. http://dx.doi.org/10.14393/10.14393/revedfil.issn.0102-6801.v28n55a2014-p131-148.

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Résumé :
FILOSOFIA DA PRÁXIS E AS PRÁTICAS POLÍTICO-PEDAGÓGICAS POPULARES RESUMO: O artigo resgata o sentido “revolucionário” da filosofia da práxis inaugurada por K. Marx e aprofundada por A. Gramsci e aponta conexões com as atuais práticas político-pedagógicas populares. Mostra como Marx revoluciona a concepção de filosofia não apenas porque unifica inseparavelmente pensamento e atividade material, teoria e prática, mas, principalmente pelo fato inaudito de reconhecer o protagonismo histórico do proletariado. É Gramsci, no entanto, quem explicita, amplia e atualiza de maneira original as virtualidades da filosofia da práxis mostrando os aspectos que a projetam como a mais avançada visão de mundo e como expressão revolucionária das classes subalternas que se organizam politicamente para romper com a submissão e se tornar dirigentes. Sendo uma construção histórica que assume diferentes configurações em diversas situações e lugares, o artigo traça uma análise das novas formas que hoje a filosofia da práxis apresenta nas insurgências populares que vêm ocorrendo no Brasil e no mundo. Palavras-chave: Filosofia. Política. Educação. RIASSUNTO: L’articolo riscatta la dimensione “rivoluzionaria” della filosofia della prassi inaugurata da K. Marx e approfondita da A. Gramsci e segnala punti di contatto con le attuali pratiche politico-pedagogiche popolari. Mette in evidenza come Marx rivoluziona la concezione di filosofia non solo perché unifica inseparabilmente pensiero e attività materiale, teoria e pratica, ma principalmente per il fatto inaudito di riconoscere il protagonismo storico del proletariato. È Gramsci, però, l’autore che esplicita, allarga e attualizza in modo originale le virtualità della filosofia della prassi mostrando gli aspetti che la proiettano come la più avanzata visione di mondo e come espressione rivoluzionaria delle classi subalterne che si organizzano politicamente per vincere la sottomissione e diventare dirigenti. Essendo una costruzione storica che assume differenti configurazioni in diversi luoghi e situazioni, l’articolo traccia un’analisi delle forme che oggi la filosofia della prassi presenta nelle insorgenze popolari che avvengono in Brasile e nel mondo. Parole chiave: Filosofia. Politica. Educazione. Data de registro: 10/03/2014 Data de aceite:23/04/2014
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Del Gatto, Antonella. « Il Tasso rivoluzionario ». Italies, no 7 (1 octobre 2003) : 115–35. http://dx.doi.org/10.4000/italies.911.

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Ferrara, Gianni. « Togliatti, il rivoluzionario costituente ». DEMOCRAZIA E DIRITTO, no 1 (juin 2021) : 7–41. http://dx.doi.org/10.3280/ded2021-001001.

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Cargnello, G. « Ricerche volte a definire il paradigma e un prontuario “completo” di descrittori materiali, immateriali, …(ora oltre 150000) base della “Carta della Sostenibilità Universale Olistica MetaEtica 4.1C.17.18” : Descrittori che vanno oltre l'immaginabile, oltre “la terra, i cieli e gli universi” ». BIO Web of Conferences 12 (2019) : 01006. http://dx.doi.org/10.1051/bioconf/20191201006.

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Relativamente alla “sostenibilità” facendo seguito alle ricerche pregresse, ultimamente abbiamo coinvolto oltre 3500 signori italiani e non italiani che vanno dai ricercatori ai semplici, umili ma colti, illuminati ed illuminanti cittadini, nonché teologi, filosofi, psicologi, sociologi, moralisti, umanisti, ambientalisti, economisti, politici, amministratori, imprenditori, tecnici, …. Queste attività e ricerche hanno definito un paradigma sulla sostenibilità e reso possibile scrivere un prontuario “completo” di descrittori (ora oltre 150000: compresi quelli materiali ed immateriali, “fisici” e “metafisici”, spirituali e non spirituali, dei credenti e dei non credenti, degli atei, dei “credenti atei”, dell' “humanae sàpere” compresi, …, “MetaEtici 4.1C”) prima, mai visti i quali, pure, vanno oltre l'immaginabile, oltre “la terra, i cieli, gli universi, i multiversi, …”. Paradigma e prontuario che hanno pure attinto, come dovevano attingere da: “Dichiazione di Stoccolma”, “Rapporto di Brundtland”, ONU, UNESCO, CE, OIV, SQNPI, VIVA, EQUALITAS, GiESCO 2015, GiESCO 2017, Tergeo, Magis, SOStain, Prowine, ECO-Prowine, Ita.Ca/Gea.Vite, Vino Naturale, Dinamic wine, Vino Libero, New Green Revolution, Organic wine, VinNatur …e dai vari progetti, programmi, protocolli, regolamenti, associazioni, norme sulle “sostenibilità”, nonché, ed in particolare, dall' “humanae sàpere”. Queste attività e queste ricerche sono risultate fondamentali per scrivere, come è stata scritta, la “Carta della Sostenibilità Universale Olistica.MetaEtica 4.1.18 Liberi ma nel Condizionamento Democratico Naturale Universale Olistico.MetaEtico 4.1C” secondo la così detta “Grande Filiera Metaetica 4.1C” del Conegliano Campus 5.1C, la quale carta è risultata rappresentare, pure, un' importante opportunità spirituale, culturale, relazionale e di sensibilizzazione per ulteriori riflessioni e approfondimenti dell'anima, culturali, “di vita”, “Politici”, terminologici, concettuali, relazionali, metodologici teorici di base ed applicativi in generale e in particolare, ad esempio, per chi opera: 1-sulla “sostenibilità” intesa come “Sostenibilità Universale Olistica.MetaEtica 4.1.18 Liberi ma nel Condizionamento Democratico Naturale Universale Olistico. MetaEtico 4.1C”, 2-sulla fondamentale indispensabile urgente: 2.1-massima sburocratizzazione, totale alla fine, sburocratizzazione già in corso, 2.2-per eliminare il conflitto di interessi, eliminazione, già in atto, 3-sulle auto-dichiarazioni 4.1C, auto-certificazioni 4.1C e auto-garanzie 4.1C sburocratizzanti, responsabili, veritiere, facilmente controllabili, garantite “MetaEticamente 4.1C” già in fase applicativa le quali non escludono innovativi, rivoluzionari, originali interventi di terzi “MetaEtici 4.1C”, 4- e non per ultimo, ma in primis, attività e ricerche condotte per contribuire a rendere tutto, ogni sistema “Libero nel Condizionamento Democratico Naturale Universale Olistico.MetaEtico Sostenibile 4.1C”.
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De la Lama, Enrique. « Rino CAMMILLERI, I mostri della Ragione. Dai greci al Sessantotto : viaggio tra i deliri di utopisti & ; rivoluzionari, (collana «Faretra» n. 13), Edizioni Ares, Milano 1993, 238 pp., 14 x 20, 5. » Scripta Theologica 27, no 1 (26 janvier 2018) : 341. http://dx.doi.org/10.15581/006.27.15264.

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Strippoli, Giulia. « Lotta Continua e il processo rivoluzionario portoghese ». Estudos Italianos em Portugal, no 9 (2014) : 47–61. http://dx.doi.org/10.14195/0870-8584_9_3.

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di Cortona, Pietro Grilli. « RIVOLUZIONI E BUROCRAZIE. QUATTRO CASI A CONFRONTO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 1 (avril 1989) : 23–62. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017482.

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IntroduzioneUno degli argomenti critici più noti nei confronti delle rivoluzioni è che queste conducono ad un maggior dominio burocratico, reso inevitabile da una nuova centralizzazione del sistema e dall'estensione del controllo statale sull'economia. La tesi della degenerazione burocratica delle rivoluzioni, come formazione di nuove stasi e inflessibilità strutturali capaci di frenarne la spinta propulsiva originaria, è dominante, per esempio, anche nella polemica condotta da molti critici marxisti del sistema sovietico che, da Trockij in poi, sottolineano come questo abbia «tradito» gli ideali della rivoluzione bolscevica.
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Brunelli, Michele. « Iran. Il paese delle rivoluzioni ». STORIA URBANA, no 167 (mai 2021) : 5–12. http://dx.doi.org/10.3280/su2020-167001.

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Albergoni, Gianluca, et Gian Luca Fruci. « Rivoluzioni del 1848 a Venezia ». SOCIETÀ E STORIA, no 174 (janvier 2022) : 747. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174004.

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Résumé :
La discussione, promossa dalla Rivista, si compone di tre letture parallele, ciascuna autonoma rispetto alle altre, su un volume di grande rilevanza storiografica qual è quello di Piero Brunello. Il contributo di Maurizio Bertolotti mette in evidenza il carattere «problematico e aperto di una narrazione» che pone in maniera originale alcuni aspetti della storia del Quarantotto veneziano, dal ruolo delle classi popolari (con la posta in gioco della memoria) all'ambiguità della parola "repubblica" e del sentimento nazionale (tra identità veneziana e identità italiana). Giovanni Levi sottolinea il tentativo di Brunello di indagare storicamente come delle persone individualmente «coinvolte in avvenimenti collettivi» abbiano agito in un contesto come quello rivoluzionario, valutando il farsi della rivoluzione ma anche il dopo, tenendo conto della profondità e della complessità del fatto storico. Gian Luca Fruci si sofferma sulla mirabile composizione polifonica della sceneggiatura di Colpi di scena, una «ricostruzione multifocale» che si avvale di un abbondante insieme di fonti iconografiche, ma anche sonore e materiali, sapientemente analizzato dall'autore e capace di far emergere aspetti inediti di una rivoluzione declinata al plurale.
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Criscuolo, Vittorio. « Il triennio rivoluzionario visto dalla Francia 1796‑1799 ». Annales historiques de la Révolution française, no 323 (1 mars 2001) : 150–52. http://dx.doi.org/10.4000/ahrf.1083.

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Spagnoletti, Angelantonio. « L'italia rivoluzionaria e napoleonica : uno spazio unitario e multicentrico ». SOCIETÀ E STORIA, no 146 (mars 2015) : 711–16. http://dx.doi.org/10.3280/ss2014-146006.

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Mione, Maria, Elisabetta Conte et Paola Fontana. « Dalla solitudine alla condivisione della sofferenza nel mondo del lavoro : la nascita di un gruppo di auto-aiuto in azienda ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (septembre 2012) : 23–30. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001003.

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Résumé :
Le Autrici presentano l'esperienza di un gruppo di auto-aiuto, nato in un'azienda, tramite un'intervista ad una lavoratrice dell'azienda stessa. Dopo una introduzione che evidenzia l'importanza socio-politica dell'essere gruppo e la presentazione dell'intervista vengono proposte delle riflessioni conclusive nelle quali viene riletta l'esperienza secondo l'ottica della psicoterapia della Gestalt, sottolineando l'importanza del gruppo di auto-aiuto come laboratorio di costruzione di ground e di competenze relazionali "rivoluzionarie" per la societŕ attuale.
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Carcangiu, Bianca Maria. « Somaliland al femminile ». Poiésis - Revista do Programa de Pós-Graduação em Educação 3, no 6 (30 décembre 2010) : 140. http://dx.doi.org/10.19177/prppge.v3e62010140-153.

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Résumé :
Sarebbe arduo parlare del ruolo politico della donna in Somaliland, piccolo stato del Corno d’Africa autoproclamatosi indipendente nel 1991, senza riferirsi alla condizione femminile durante il período di governo di Siad Barre in tutta la Somalia. Con il suo colpo di stato dell’ottobre 1969 e l’istituzione della piattaforma politica del Partito socialista rivoluzionario somalo, cambiò, inizialmente, non solo l’eccessiva frantumazione partito-clanica, ma anche, almeno sulla carta, la situazione privata e pubblica delle donne.
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Carella, A., P. D'Aprile et N. Medicamento. « Angiografia a risonanza magnetica ». Rivista di Neuroradiologia 5, no 2 (mai 1992) : 207–22. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500210.

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Résumé :
Una nuova applicazione della risonanza magnetica, l'angio-RM, si sta rapidamente affermando come metodica capace di fornire immagini di tipo morfologico ed informazioni di tipo funzionale dell'albero circolatorio, in modo non invasivo. Il miglioramento della risoluzione spaziale e di altri intrinseci alla metodica lasciano prevedere, in un futuro non troppo lontano, la possibilità di rivoluzionare l'approccio diagnostico ai pazienti con patologia vascolare sospetta od accertata. L'angio-RM potrebbe quindi acquisire un ruolo prioritario od alternativo all'angiografia tradizionale.
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Caffiero, Romina. « Uno strumento storiografico innovativo. L'atlante storico dell'italia rivoluzionaria e napoleonica ». SOCIETÀ E STORIA, no 146 (mars 2015) : 705–10. http://dx.doi.org/10.3280/ss2014-146005.

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Dunja, Dogo. « Allegorie della libertŕ e tipologie del sacro nell'iconografia rivoluzionaria russa ». PASSATO E PRESENTE, no 85 (février 2012) : 57–80. http://dx.doi.org/10.3280/pass2012-085004.

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Résumé :
Allegories of liberty and typologies of the sacred in the iconography of revolutionary Russia. Revolutionary iconography addresses a topic that crosses the field of studies of the Russian Revolution, whose scope in the past two decades has begun to investigate the cultural history of 1917, thanks to easier access to source materials that have re-emerged after the opening of the Russian archives. Above all, the essay attempts to reconstruct how three particular typologies (St. George, the Angel, Liberty) came into use in the Russian revolutionary symbolic system and underwent a metamorphosis, contributing to a phenomenon of syncretism. Such discourses can show how different political subjects – at times on opposing sides - employed a common imagery within a struggle for the conquest of the symbol.
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Silvestrini, Flavio. « Democrazia operaia. La dottrina delle istituzioni rivoluzionarie nel Gramsci ordinovista ». HISTORIA MAGISTRA, no 10 (mars 2013) : 60–79. http://dx.doi.org/10.3280/hm2012-010006.

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Résumé :
The author traces, through articles written by Gramsci during the first year and a half of release of «L'Ordine Nuovo», the development of Factory Council's doctrine. Inspired by the voluntary initiatives in Turin factories, the young Sardinian processes, since the summer of 1919, a revolutionary theory gathered on the role of working-class institutions. The extensive task of the Factory, in a materially and spiritually devastated postwar industrial society, forces the political thinker to reshape the traditional functions of the two representative proletarian institutions: Labor Union and Political Party. Only rethinking about how they work, anchored in patterns typical of the bourgeois society, it's possible to lead to success the revolutionary movement of the most aware Italian workers: from Turin industries can arise the future construction of Italian Soviet republic that, after the victory of the Revolution in all countries, will be melted in international communist society.
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D'Urso, Donato. « Giustizia "rivoluzionaria" Il processo a Walter Audisio e Livio Pivano ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 268 (mai 2013) : 573–89. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-268012.

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Musolino, Santina. « La lotta armata e il processo di sacralizzazione dell'ideologia rivoluzionaria ». Annali di Scienze Religiose 11 (janvier 2018) : 141–61. http://dx.doi.org/10.1484/j.asr.5.116197.

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Sofia, Francesca. « Le età delle rivoluzioni nell'Europa del sud ». SOCIETÀ E STORIA, no 175 (avril 2022) : 133–38. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175007.

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Résumé :
A partire dal volume Re-imagining democracy in the Mediterranean 1780-1860 - che ha la pretesa di liberare quest'area geopolitica dallo stigma della subalternità - il saggio intende dimostrare la piena partecipazione dell'Europa mediterranea ai dibattiti pubblici coevi e la sua partecipazione originale al sorgere della democrazia.
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Haac, Oscar A. « Cicli e rivoluzioni da Vico a Rousseau ». New Vico Studies 10 (1992) : 92–93. http://dx.doi.org/10.5840/newvico19921016.

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Ronsisvalle, Vanni. « La Napoli di Bernari e di Giordano ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 52, no 2 (30 avril 2018) : 387–97. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757460.

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Résumé :
Una certa “idea” di Napoli. Scenario del paradosso più universale del mondo, la grande bellezza e il dramma sociale perpetuo, connubio appunto paradossale: la Napoli del suo scrittore più importante del secolo breve, Carlo Bernari e dell’artista pittore Edoardo Giordano che dalla Napoli più aristocratica a cui (con indifferenza) apparteneva ha portato nel mondo dell’arte internazionale la temperie rivoluzionaria mai spenta dal tempo delle Avanguardie Storiche. Bernari e Giordano accomunati dalla visione politica che li vide partecipi delle storiche Quattro Giornate in cui il popolo di Napoli scacciò i tedeschi invasori.
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Lucarelli, Massimo. « L’ autobiografia di un ribelle padre della patria ». Mnemosyne, no 5 (15 octobre 2018) : 13. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i5.13543.

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Résumé :
Tra le opere autobiografiche risorgimentali, le Note mazziniane risultano particolarmente funzionali a un’analisi dei legami tra scrittura di sé, autolegittimazione e ribellione. Mazzini cominciò a redigerle a Londra, in esilio, nel marzo del 1861, proprio mentre a Torino si proclamava il Regno d’Italia. Lungi dal romanzesco e dall’individualismo tipici dell’autobiografia preromantica, le Note si presentano come un «sommario storico» il cui fine politico e nazionale giustifica la scrittura autobiografica. Esse sono infatti, soprattutto, un’autolegittimazione dell’azione politico-rivoluzionaria mazziniana e un documento di polemica contro la classe dirigente del neonato Regno d’Italia.
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Molino Castillo, Fernando. « Ediciones y traducciones de "Le rivoluzioni" de Esteban de Arteaga ». Philologia Hispalensis 1, no 12 (1998) : 221–36. http://dx.doi.org/10.12795/ph.1998.v12.i01.14.

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Scotti Douglas, Vittorio. « Napoli e Torino, due rivoluzioni sull’esempio di Cadice ». Pasado y Memoria. Revista de Historia Contemporánea, no 22 (28 janvier 2021) : 53. http://dx.doi.org/10.14198/pasado2021.22.02.

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Résumé :
Dopo una breve introduzione sui secolari rapporti tra Spagna e Italia, il saggio presenta un esame sommario della Costituzione di Cadice e si sofferma poi sulla situazione italiana agli inizi della Restaurazione, analizzando in dettaglio e in profondità il caso del Regno delle Due Sicilie e del Regno di Sardegna dal punto di vista politico e sociale, spiegando come la Costituzione di Cadice fosse divenuta la parola d’ordine del movimento patriottico italiano. Il testo continua indicando come l’insurrezione costituzionale spagnola del 1820 abbia costituito il detonatore della rivoluzione di Napoli dello stesso anno, e mette in luce le reazioni della società napoletana al nuovo regime politico, soffermandosi sul dibattito culturale e politico che si svolse sulla stampa. Si passa poi alla rivoluzione piemontese, mettendo nuovamente in risalto come l’insieme dei patrioti decidesse di adottare la Costituzione di Cadice dopo molte accese discussioni, e come infine la rivoluzione fallisse da un lato per la condotta pusillanime del Principe Reggente Carlo Alberto, dall’altro per la sostanziale apatia e indifferenza delle classi popolari, che non scorgevano alcun possibile vantaggio materiale immediato in un nuovo sistema politico. Infine l’Autore, che vuole qui sottolineare l’impiego di una bibliografia basata essenzialmente su fonti contemporanee e di testimoni oculari, conclude l’opera tracciando un parallelo tra patrioti spagnoli e italiani, uniti nel comune destino della lotta per la libertà e l’indipendenza.
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Albergoni, Gianluca. « Il Mediterraneo e la democrazia nell'età delle rivoluzioni ». SOCIETÀ E STORIA, no 175 (avril 2022) : 126–27. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175005.

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Ferlaino, Fiorenzo. « Le rivoluzioni territoriali. Cinquant'anni di analisi dell'Ires-Piemonte ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 95 (février 2010) : 133–52. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-095008.

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Noether, Emiliana P., et Edoardo Tortarolo. « Illuminismo e rivoluzioni : Biografia politica di Filippo Mazzei ». American Historical Review 93, no 3 (juin 1988) : 669. http://dx.doi.org/10.2307/1868115.

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Colombo, Raffaella. « Niente di meno che il Tutto ». Balthazar, no 4 (13 septembre 2022) : 1–51. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18658.

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Résumé :
Ripercorrendo in particolare il serrato confronto critico di Mario Mieli con la teoria freudiana e l’ambivalente rapporto con essa intrattenuta, questo articolo vuole indagare l’orizzonte non soltanto teorico-pratico ma, a parere di chi scrive, più propriamente “mistico” in cui dovrebbero essere inscritte l’esperienza intellettuale e umana e la militanza di Mieli. Un’esperienza e una militanza dichiaratamente e fedelmente rivoluzionarie - con Freud e Marx come maestri da criticare e, infine, sostanzialmente superare - che possono essere tuttavia comprese, nella loro radicalità, solo se intrecciate con la tensione “mistico-folle” che muoveva l’autore di Elementi di critica omosessuale.
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Maremonti, Ludovico. « Il primo Impero messicano e la critica al liberalismo costituzionale ispanico (1821-23) ». IL RISORGIMENTO, no 1 (mai 2021) : 9–33. http://dx.doi.org/10.3280/riso2021-001002.

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Résumé :
Il saggio descrive la specificità del processo indipendentista del Messico, emancipatosi nel 1821 in forma di Impero secondo i crismi della monarchia di stampo gaditano, ma ben presto entrato in crisi per l'inconciliabilità tra alcuni risvolti di quel paradigma e le idee giuspolitiche dell'eroe dell'indipendenza, poi imperatore, Agustín de Iturbide e dei gruppi politici e intellettuali a lui legati, assertori di modelli alternativi di costituzionalizzazione. Si osserverà come, nel corso dell'effimera vicenda imperiale, si affrontarono alcune delle principali questioni poste dal "momento rivoluzionario liberale" dei primi anni Venti dell'Ottocento, in termini assimilabili ai coevi contesti europei.
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Giovedì, Davide. « Risonanze pragmaticistiche in T. Kuhn ». Nóema 1, no 13 (20 novembre 2022) : 68–97. http://dx.doi.org/10.54103/2239-5474/18860.

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Résumé :
La struttura delle rivoluzioni scientifiche, dopo più di mezzo secolo dalla sua pubblicazione, è ancora in grado di offrire un contributo alla pratica filosofica? In questo articolo, attraverso i concetti peirceani di Abito, Abduzione e Verità, si propone una lettura pragmaticista del testo di Kuhn che intende rilanciare un fecondo confronto, ancora poco considerato, tra i due filosofi.
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Bruni, Luigino. « Il "Delle virtů e dei Premi" di G. Dragonetti (e una polemica di B. Croce) ». HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY, no 1 (novembre 2010) : 33–49. http://dx.doi.org/10.3280/spe2010-001002.

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Résumé :
Giacinto Dragonetti č l'autore di un piccolo libro, Delle virtů e de' premi (1766) che associato al piů celebre Dei delitti e delle pene (1764) di Cesare Beccaria, ebbe un significa- tivo successo nell'Europa dei lumi pre-rivoluzionaria. Il libro č costruito attorno all'idea che alle pene per i delitti, un Paese civile debba affiancare i premi alle virtů. Benedetto Croce, nel 1947, mise in dubbio che la paternitŕ di tale opera fosse di Giacinto Dragonetti. Il saggio ha un duplice scopo: riproporre agli studiosi di oggi l'opera di Dragonetti; chiudere - grazie ad alcuni documenti d'archivio - la questione aperta da Croce sulla paternitŕ di Delle virtů e dei premi.
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Salvi, A. E., I. Dakovic et F. Randelli. « Il “telaio” balcanico o “metodo” balcanico. Nascita di un rivoluzionario dispositivo traumatologico ». Archivio di Ortopedia e Reumatologia 120, no 2 (octobre 2009) : 22–23. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-009-0037-4.

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