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Milanesi, Claudio. « La cultura popolare italiana nell’italianismo francese. L’Agrégation e tre riviste ». Narrativa, no 38 (1 décembre 2016) : 129–42. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.850.

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Zieliński, Marcin. « Francesco Filannino, La fine di Satana. Gli esorcismi nel Vangelo di Marco (Supplementi alla Rivista Biblica 67 ; Bologna : Edizione Dehoniane 2020) ». Biblical Annals 12, no 4 (26 octobre 2022) : 589–92. http://dx.doi.org/10.31743/biban.14503.

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Résumé :
Recenzja książki: Francesco Filannino, La fine di Satana. Gli esorcismi nel Vangelo di Marco (Supplementi alla Rivista Biblica 67; Bologna: Edizione Dehoniane 2020). Pp. 285. € 34. ISBN 978-88-10-30257-6.
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3

Mattioli, Francesco. « I vent'anni di un binomio impegnativo (Psicoterapia e Scienze Umane 1967-1986) ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 3 (septembre 2012) : 416–22. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003006.

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Dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli sul ruolo dell'intellettuale e sul significato di "capitale intellettuale" (Intellectual Capital), vengono ripubblicati tre documenti: la prefazione di Giulio Sapelli a una raccolta di scritti di Armando Marchi (Il dragomanno e il dilemma del senso. Scritti editi e inediti. Milano: Guerini e Associati, 2010) in cui riflette sul ruolo dell'intellettuale; un capitolo di questo libro ("Persone: da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital") in cui Armando Marchi (1955-2008) riflette sulla sua esperienza come responsabile del Barilla Lab for Knowledge and Innovation quando lavorava alla gestione delle risorse umane della Barilla; una recensionesaggio di Francesco Mattioli del numero speciale (3/1986) per il ventesimo anno della rivista Psicoterapia e Scienze Umane ("I vent'anni di un binomio impegnativo", apparsa in la Rivisteria, 1987, 10: 30-33), in cui viene descritto il ruolo di questa rivista nella vita culturale italiana degli anni 1960-80.
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Sapelli, Giulio. « "Capitale intellettuale" tra pratica e teoria. Prefazione alla raccolta di scritti di Armando Marchi ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 3 (septembre 2012) : 403–8. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003004.

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Dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli sul ruolo dell'intellettuale e sul significato di "capitale intellettuale" (Intellectual Capital), vengono ripubblicati tre documenti: la prefazione di Giulio Sapelli a una raccolta di scritti di Armando Marchi (Il dragomanno e il dilemma del senso. Scritti editi e inediti. Milano: Guerini e Associati, 2010) in cui riflette sul ruolo dell'intellettuale; un capitolo di questo libro ("Persone: da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital") in cui Armando Marchi (1955-2008) riflette sulla sua esperienza come responsabile del Barilla Lab for Knowledge and Innovation quando lavorava alla gestione delle risorse umane della Barilla; una recensionesaggio di Francesco Mattioli del numero speciale (3/1986) per il ventesimo anno della rivista Psicoterapia e Scienze Umane ("I vent'anni di un binomio impegnativo", apparsa in la Rivisteria, 1987, 10: 30-33), in cui viene descritto il ruolo di questa rivista nella vita culturale italiana degli anni 1960-80.
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Marchi, Armando. « Persone : da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 3 (septembre 2012) : 409–15. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003005.

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Dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli sul ruolo dell'intellettuale e sul significato di "capitale intellettuale" (Intellectual Capital), vengono ripubblicati tre documenti: la prefazione di Giulio Sapelli a una raccolta di scritti di Armando Marchi (Il dragomanno e il dilemma del senso. Scritti editi e inediti. Milano: Guerini e Associati, 2010) in cui riflette sul ruolo dell'intellettuale; un capitolo di questo libro ("Persone: da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital") in cui Armando Marchi (1955-2008) riflette sulla sua esperienza come responsabile del Barilla Lab for Knowledge and Innovation quando lavorava alla gestione delle risorse umane della Barilla; una recensionesaggio di Francesco Mattioli del numero speciale (3/1986) per il ventesimo anno della rivista Psicoterapia e Scienze Umane ("I vent'anni di un binomio impegnativo", apparsa in la Rivisteria, 1987, 10: 30-33), in cui viene descritto il ruolo di questa rivista nella vita culturale italiana degli anni 1960-80.
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Inglese, Salvatore, et Yassin Dia. « Henri Collomb : la psichiatria culturale e il suo doppio ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (mai 2022) : 205–24. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-002002.

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Questo articolo ripercorre l'esperienza di Henri Collomb (1913-1979) presso il Centre Hospita-lier National Universitaire (CHNU) de Fann a Dakar, dal 1959 al 1978, e fornisce un inquadra-mento storico a uno dei testi più significativi prodotti dallo psichiatra francese, "Psychothérapies non verbales traditionnelles en Afrique", presentato a un convegno a Istanbul nel 1970, pubblicato in francese nel 1972 e tradotto in italiano nelle pagine seguenti di questa rivista. In particolare, si approfondiscono i seguenti temi: le metodologie adottate dall'équipe ospedaliera (multidiscipli-nare e multilinguistica), le necessità riconfigurative dello spazio nosocomiale e l'introduzione di nuovi strumenti e metodi clinici (presenza di famigliari o accompagnatori, pinth, villaggi psichia-trici), le rappresentazioni nosologiche e le tecniche di cura tradizionali tra cui figura, in particolare, il complesso rituale terapeutico dello N'döp.
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Losurdo, Domenico. « Fichte, a Revolução Francesa e o ideal da Paz Perpétua / Fichte, the French Revolution and the ideal of Perpetual Peace ». Brazilian Journal of International Relations 2, no 1 (10 mai 2013) : 178–231. http://dx.doi.org/10.36311/2237-7743.2013.v2n1.p178-231.

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Résumé :
Losurdo analisa neste texto, publicado originalmente em Il Pensiero – Rivista di Filosofia, Nuova Serie – vol. XXIV-XXV, 1983-1984, o tema da paz perpétua no pensamento de J.G. Fichte, destacando os temas da utopia, programa político, revolução, guerras comerciais, colonialismo, questão nacional e princípio do "equilíbrio" como fator de paz. O autor analisa o tema da paz perpétua em diversas obras políticas fichteanas, destacando o desenvolvimento do conceito obra a obra, comparando inclusive mudanças sutis de texto para texto, tendo como pano de fundo o despontamento da Revolução Francesa, num amplo percurso teórico e histórico sobre o pensamento internacionalista de Fichte. Abstract: Losurdo examines this text, originally published in Il Pensiero - Rivista di Filosofia, Nuova Serie - Vol. XXIV-XXV, 1983-1984, the theme of perpetual peace in the thought of JG Fichte, featurting the themes of utopia, political program, revolution, trade wars, colonialism, the national question and the principle of "balance" as a factor of peace. The author examines the theme of perpetual peace in several political works based on Fichte, highlighting the development of the concept work to work, comparing even subtle changes from text to text, with the rise of the French Revolution as backdrop, in a broad historical and theoretical course on Fichte internationalist thought.
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Paci, Deborah. « Emmanuel Mounier e il fascismo italiano ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (décembre 2011) : 121–59. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002005.

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L'autrice propone una riflessione incentrata sul rapporto di Emmanuel Mounier, direttore della rivista personalista, con il fascismo italiano. Il saggio si sofferma su uno specifico avvenimento: la partecipazione di Mounier al convegno italo-francese di studi corporativi del maggio 1935. Comprendere il percorso intellettuale e politico del filosofo francese richiede un'indagine della concezione mounieriana di cristianitŕ e, al contempo, un'analisi della posizione tenuta dalla Chiesa nei confronti dei processi di secolarizzazione e del totalitarismo. All'origine di un giudizio non completamente negativo nei confronti dell'esperimento corporativo avviato dal fascismo italiano nel corso degli anni Trenta vi era il desiderio, condiviso con i gruppi non conformisti, di giungere a una "terza via" tra liberalismo e comunismo. Secondo Mounier, il fascismo, cosě come il personalismo cattolico, differiva dal materialismo borghese per il fatto di richiamarsi al primato della dimensione spirituale. Ciň nonostante, si imponeva la necessitŕ di spogliare quei valori - ritenuti sani nella loro essenza e di cui il fascismo, a suo giudizio, si faceva portatore - dal culto della forza e della violenza.
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Colombo, Davide. « Emilio Villa : lettura fonetica delle Superfici di Capogrossi ». L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità 19, no 19-20 (13 décembre 2022) : 107–39. http://dx.doi.org/10.54103/2974-6620/uon.n19-20_2022_pp107-139.

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In occasione della personale di Giuseppe Capogrossi alla Galleria L'Attico di Roma dal 10 al 30 marzo 1962, venne pubblicato un catalogo ideato dal poeta e critico d’arte Emilio Villa, con due suoi testi. Il primo, steso in occasione della mostra, presenta una seconda parte ideata e scritta in latino nei primi anni Cinquanta come lettura fonetica delle strutture segniche di Capogrossi, e il secondo, in francese, datato settembre 1953, è anch'esso pensato come lettura fonetica.Il saggio analizza come Villa ricrei verbalmente e visivamente le articolazioni segniche di Capogrossi, attingendo ad ambiti semantici differenti, e mette in luce le fonti visive di carattere arcaico e primitivista che Villa individua nella sua lettura del lavoro dell’artista e che suscitavano l’interesse di artisti e critici a Roma tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50, vicini all’ambiente della Fondazione Origine e della rivista “Arti Visive”.
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Turi, Gabriele. « Le culture della destra ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 260 (février 2011) : 392–403. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-260002.

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Della cultura di destra č stato sottolineato l'aspetto mediatico, ma il berlusconismo č un fenomeno piů profondo, capace di influenzare ampi strati del ceto medio: un'ideologia eclettica che amalgama le tradizioni di Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega nord, fondendo insieme populismo, individualismo esasperato, revisionismo storico, uso strumentale e identitario della religione. Nell'ultimo ventennio le forze di destra hanno occupato lo spazio lasciato vuoto dalle sinistre, indebolite negli anni ottanta dall'offensiva culturale del riformismo craxiano: una volta al governo sono state capaci di costruire gli strumenti di una propria egemonia culturale, riviste e fondazioni portatrici di messaggi semplici ed efficaci: libertŕ intesa come liberismo e diffidenza per lo Stato, lotta al relativismo culturale, rilettura revisionistica della storia che tende a equiparare fascismo e antifascismo in nome di una "pacificazione nazionale". La Rivoluzione francese č considerata la fonte di tutti i mali della modernitŕ, il Risorgimento un premeditato attacco alla religione cattolica; la triade "Dio, Patria, Famiglia" č coniugata ieri come oggi a sottolineare l'identitŕ di un paese timoroso degli immigrati e delle loro culture. Si č cosě formato uno schieramento culturale teo-con che appare oggi tanto forte da far ritenere che nella societŕ italiana il berlusconismo possa sopravvivere a lungo a Berlusconi.
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Leitao, Par Maria, Loïc Ten-Hage, Gérard Mascarell et Alain Couté. « Peridiniopsis corillioniisp. nova (Dinophyta), a new freshwater dinoflagellate causing red tides in rivers in France ». Algological Studies/Archiv für Hydrobiologie, Supplement Volumes 102 (1 août 2001) : 1–15. http://dx.doi.org/10.1127/algol_stud/102/2001/1.

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Piégay, Herve, Anne Citterio et Laurent Astrade. « Ligne de débris ligneux et recoupement de méandres, exemple du site de Mollon sur la rivière d'Ain (France) ». Zeitschrift für Geomorphologie 42, no 2 (30 juin 1998) : 187–208. http://dx.doi.org/10.1127/zfg/42/1998/187.

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B. L. Ivo, Anete. « A CIRCULAÇÃO DAS IDEIAS (FRANÇA-BRASIL) ENTREVISTA COM HÉLÈNE RIVIÈRE D´ARC ». Caderno CRH 33 (22 décembre 2020) : 020036. http://dx.doi.org/10.9771/ccrh.v33i0.38726.

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Essa entrevista explicita a trajetória de mais de quarenta anos de investigação da geógrafa e pesquisadora emérita do CNPq, Hélène Rivière d´Arc, no Brasil, e constitui-se numa pequena contribuição à memória das ciências sociais brasileiras, especialmente das universidades no Nordeste. Resgata caminhos e identifica contextos de internacionalização do conhecimento, nas décadas de 1970 a1990 e recompõe núcleos temáticos de pesquisa e modalidades de colaboração bilateral entre pesquisadores franceses e brasileiros, no campo de estudos sobre o <em>Tiers Monde</em> (Terceiro Mundo<em>)</em> na França, especialmente dedicados à dinâmica regional e urbana.<div><br clear="all" /><hr align="left" size="1" width="33%" /><div><p> </p></div></div>
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Di Bernardini, Gian Luigi. « La Rivista «Botteghe Oscure» e Marguerite Caetani, direzione di Jacqueline Risset, I. Sezione francese a cura di Laura Santone e Paolo Tamassia ». Studi Francesi, no 157 (LIII | I) (1 mai 2009) : 206–7. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.8362.

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Coughlin, Maura. « ‘Terres vaines et vagues’ : Ecocriticism and Breton Wastelands in Visual and Literary Representation ». Nottingham French Studies 60, no 2 (juillet 2021) : 175–91. http://dx.doi.org/10.3366/nfs.2021.0315.

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Despite their long histories as a culturally valuable commons and sites of biodiversity, the Breton landes were frequently depicted by nineteenth-century authors, travellers and administrators as wild, unproductive wastelands. While the architects of France's ‘interior colonization’ identified such areas as an ugly, infertile expanse to be cleared and put to use, many visual artists were producing a compelling counter-narrative, representing the landes and zones humides as places of beauty and reverie. This article examines the work of artists such as François Blin, Camille Bernier, Alexandre Ségé and Henri Rivière from an ecocritical perspective, arguing that their work contributed to a discourse of preservation by encouraging new ways of seeing the land, not for its extractive utility but as a space of unexpected splendour and enchantment. Far from a regressive form of nostalgia, these images encourage a unique ‘dwelling perspective’ which uses aesthetic beauty to reveal the area's ecological potential and to articulate a call for responsible environmental stewardship.
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Stoneman, Richard. « Antonella Sacconi : L'avventura archeologica di Francesco Morosini ad Atene (1687–1688). (Supplementi alia Rivista di Archeologia, 10.) Pp. 128 ; 2 figs., 48 pls. Rome : Giorgio Bretschneider, 1991. Paper. » Classical Review 43, no 1 (avril 1993) : 212. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00286952.

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Dagan, Yaël. « Civilizados, Bárbaros, Europeus Três homens de letras em face do inimigo - 1914-1925 ». Varia Historia 21, no 34 (juillet 2005) : 371–94. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-87752005000200007.

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A concepção de que a guerra seria uma luta da civilização contra a barbárie, na qual o engajamento pessoal e a mobilização dos cidadãos se embeberiam de um sentimento de ódio pelo inimigo nacional, foi o discurso que estabeleceu o eixo principal dos sistemas de representação social, na França da Grande Guerra. Enquanto representação coletiva, a radical desumanização do inimigo (a Alemanha), que com sua suposta barbárie ameaçaria a civilização (a França), foi a fórmula que fundamentou grande parte da mobilização física e intelectual dos franceses. Traduzido para a experiência pessoal destes homens, o ódio ao inimigo aparece como um sentimento real, internalizado pelos que vivenciaram a brutalidade da guerra; e um sentimento histórica e identitariamente construído, que toma forma de acordo com a experiência de cada um. Tendo em conta o interesse da História Cultural em restituir aos sentimentos seu justo lugar na conformação do passado, este artigo se propõe a seguir a trajetória de três homens de letras - André Gide, Jean Schlumberger, e Jacques Rivière -, investigando como suas experiências de vida levaram-nos a expressar o ódio, produzindo representações diversas do inimigo, durante dois momentos de grande comoção na França: a passagem da paz à Guerra, em agosto de 1914; e, com a vitória, o retorno da guerra à paz, no entre-guerras que se seguiu.
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Garrigós Monerris, José Ignacio. « Frédéric le Play o la construcción de un método para las ciencias sociales ». Barataria. Revista Castellano-Manchega de Ciencias Sociales, no 5 (27 avril 2006) : 180–94. http://dx.doi.org/10.20932/barataria.v0i5.266.

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Pierre-Guillaume-Frédéric Le Play (La Riviére-Saint-Saveur, Calvados, 1806 -París, 1882) vivió muy de cerca las transformaciones sociales y los acontecimientos históricos de su país y de su tiempo. No tardó en conocer el éxito y en obtener el reconocimiento social a su labor tanto como ingeniero de minas primero, como científico social, después. Fue nombrado Catedrático de la Escuela de Minas, Inspector General de Minas de Francia, Comisario General de las Exposiciones Universales parisinas de 1855 y 1867 y, Consejero de Estado y Senador Imperial bajo Napoleón III. Fue el fundador de la Société d'Économie Sociale, el primer centro de investigación social privado de Francia, y fue distinguido como Gran Oficial de la Legión de Honor. Entre sus amigos se encontraba la elite política e intelectual francesa. Su preocupación por la paz social en un siglo repleto de revueltas, le llevó a estudiar la sociedad ya interesarse por las condiciones de la estabilidad social. Ello le convirtió en una figura clave en el proceso de formación de las ciencias sociales. Le Play creó un método de investigación con vocación científica, primando la observación sobre las ideas preconcebidas. Propuso un nuevo paradigma de investigación en el cual el propio investigador definía los principios que iba a estudiar y recogía sus propios datos. Eligió como objeto de su estudio a familias- tipo de cada sociedad, confeccionó una guía práctica para realizar estudios sociales, combinó indicadores cuantitativos y cualitativos, elaboró teorías sociológicas conectando conceptos como la movilidad social y la estructura familiar, la moralidad y el éxito económico o, la estructura familiar y el tipo de trabajo.
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Pacciolla, Aureliano. « EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN ». Studia Philosophica et Theologica 18, no 2 (7 décembre 2019) : 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. Einführung in die Philosophie (ESW XIII), hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Introduzione alla filosofia di A. M. Pezzela, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1998. Briefean Roman Ingarden 1917-1938 (ESW XIV), Einleitung von H. B. Gerl-Falkovitz, Anmerkungen von M. A. Neyer, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Lettere a Roman Ingarden, trad. it. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001. Potenz und Akt. StudienzueinerPhilosophie des Seins (ESW XVIII), bearbeitet und miteinerEinfürungversehen von H. R. Sepp, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1998, trad. it. Potenza e atto. Studi per una filosofia dell’essere, trad. di A. Caputo, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 2003. By others on Edith Stein and Empathy: Albiero, Paolo and Matricardi Giada, Che cos’è l’empatia, Carocci, Roma, 2006. Ales Bello, Angela, Empathy, a return to reason, in The self and the other. The irreducibile element in a man. Part I, ed. by A. T. Tymieniecka, Dordrecht-Boston, Reidel Publishing Company, in «Analecta Husserliana», 6 (1977), pp. 143-149. – Edith Stein: da Edmund Husserl a Tommaso D’Aquino. In Memorie Domenicane, n. 7, n.s., 1976. – Edmund Husserl e Edith Stein. La questione del metodo fenomenologico, in «Acta Philosophica», 1 (1992), pp. 167-175. – Fenomenologia dell’essere umano – Lineamenti di una filosofia al femminile, Città Nuova, Roma 1992. – Analisi fenomenologica della volontà. Edmund Husserl ed Edith Stein, in «Per la filosofia», 1994, n. 31, pp. 24-29. – Lo studio dell’anima fra psicologia e fenomenologia in Edith Stein, in Sogno e mondo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995, pp. 7-25. – Edith Stein. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 1999. – Edith Stein, Piemme, Casale Monferrato 2000. – Empatia e dialogo: un’analisi fenomenologica, in A. DENTONE (a cura di), Dialogo, silenzio, empatia, Bastoni Editrice Italiana, Foggia 2000, pp. 65-85. – L’universo nella coscienza. Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, Edizioni ETS, Pisa 2003. – Persona e Stato in Edith Stein in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein. Una vita per la verità, «Quaderni dell’AIES», n. 1, Edizioni OCD, Roma 2005. – Edith Stein: lo spirito umano in cammino verso la santità in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein.Lo Spirito e la santità, «Quaderni dell’AIES», n. 2, Edizioni OCD, Roma 2007. Alfossi, Maura. et al., Guarire o curare? Comunicazione ed empatia in medicina, La Meridiana, Molfetta (BA), 2008. Balzer, Carmen, The Empathy Problem in Edith Stein, in Huusserlian Phenomenology in a New Key. Intersubjectivity, Ethos, the Social Sphere, Human Encouter, Pathos, ed. by A. T. Tymieniecka, Kluwe Academic Publisher, Dordrecht-Boston-London, in «AnalectaHusserliana», 35 (1991), pp. 271-278. Baron-Cohen, Simon., La scienza del male. L’empatia e le origini della crudeltà, Cortina, Milano, 2012. Bellingreri, Antonio, Per una pedagogia dell’empatia, Vita e Pensiero, Milano, 2005. Bettinelli, Carla,Il pensiero di Edith Stein. Dalla fenomenologia alla scienza della Croce, Vita e Pensiero, Milano 1976. – Il problema dell’Einfülung, in «Hermeneutica», 9 (1989), pp. 291-304. – La fenomenologia, uno sguardo sulla verità, in «Aquinas», 37 (1994), pp. 377-386. – L’itinerario di Edith Stein: dalla psicologia alla metafisica, alla mistica, in «Letture», 32 (1997), pp. 505-524. Boella, Laura and Buttarelli Annarosa,Per amore di altro. L’empatia a partire da Edith Stein, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000. – Grammatica del sentire. Compassione, Simpatia, Empatia, CUEN, Milano, 2004. Bonino, Silvia, et al. (a cura di), Empatia. I processi di condivisione delle emozioni, Giunti, Firenze, 1998. Bronzino, Cristina, Sentire insieme. Le forme dell’empatia, ArchetipoLibri, Bologna, 2010. 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La Rosa, Giuliana. « Variazioni e creatività nelle auto-traduzioni ungarettiane ». Lingua Frankly 2 (19 août 2014). http://dx.doi.org/10.6017/lf.v2i1.5388.

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Résumé :
« Pourquoi traduit-on alors, me demanderez-vous? Pourquoi est-ce que moi-même je traduis? Simplement pour faire une œuvre originale de poésie. » Giuseppe Ungaretti (1888-1970) è un poeta italiano di respiro internazionale, il quale vanta moltissime collaborazioni con riviste di tutto il mondo, nonché numerose traduzioni di svariati autori europei. Il mio saggio indagherà le modalità di traduzione utilizzate da Ungaretti, volte ad una totale reinterpretazione del testo originale e ad una riscrittura dello stesso come un’opera originale di poesia. Nel saggio verrà altresì analizzato l’inedito ruolo di Ungaretti come scrittore, mediatore, nonché reclutatore di talenti per la rivista parigina Commerce, e verrà analizzato un componimento in particolare, frutto di questa esperienza, intitolato “L’isola” (L’île) e pubblicato per la prima volta in italiano con traduzione francese a fronte proprio su Commerce. Utilizzerò questo testo come esempio per dimostrare come Ungaretti consideri la traduzione non come calco più o meno fedele all’originale, bensì come una vera e propria riscrittura dell’opera di partenza. Questo testo assume particolare rilievo proprio perché un’auto-traduzione, e mette in evidenza il processo traduttivo ungarettiano.
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Boni, Geraldina. « “A chiare lettere – Confronti” • Ancora sul legislatore paziente o impaziente ». Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 30 décembre 2021. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/16958.

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Résumé :
1 - Recentemente, prendendo spunto dalla mia ultima monografia in cui enumero ed esamino criticamente una significativa ‘campionatura’ tra i copiosissimi provvedimenti normativi di papa Francesco, è insorto - sulle pagine di una rinomata rivista - un garbato e acuto confronto dialettico tra due colleghi in ordine al tema se il romano pontefice regnante sia un legislatore ‘paziente’ o piuttosto alquanto ‘impaziente’. Proprio sulla base dei dati oggettivi relativi specie alla produzione legislativa e alle ‘modalità’ con cui sono concretamente perseguiti gli ‘intenti riformatori del pontificato’ descritti nella mia rassegna (corredata, d’altronde, della citazione di numerose e puntuali analisi dottrinali), si è sostenuto, infatti, come sia assai arduo perorare che l’immagine restituitaci del legislatore supremo risulti quella di “un saggio cunctator (temporeggiatore)”, artefice “del metodo del discernimento e della gradualità”, secondo quanto, con la consueta perspicuità, argomenta Salvatore Berlingò. (segue) Still on the patient or impatient legislator ABSTRACT: A brief comment on the recent Motu Proprio that was promulgated by Pope Francis - with which a Commission is established in order to verify the application in Italy of the reform of the canonical process regarding the nullity of marriage - offers the opportunity to express an opinion in the debate that has arisen between two illustrious colleagues about the figure of the reigning Roman Pontiff as supreme legislator.
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Rodríguez Mesa, Francisco José. « Corrado Ricci e Alberto Bacchi della Lega curatori di Sabadino degli Arienti o della necessità di una nuova edizione della Gynevera de le clare donne ». Cartaphilus. Revista de investigación y crítica estética, no 19 (19 avril 2022). http://dx.doi.org/10.6018/cartaphilus.484081.

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Résumé :
Giovanni Sabadino degli Arienti scrive, intorno al 1490, la Gynevera de le clare donne, una silloge composta da trentatré biografie di donne esemplari dedicata a Ginevra Sforza Bentivoglio, moglie e consigliera di Giovanni II, signore de facto di Bologna. Il testo dell’opera, giuntoci attraverso due soli manoscritti autografi, non venne pubblicato sino al 1888, quando Corrado Ricci e Alberto Bacchi della Lega ne curarono un’edizione per la collana Scelta di curiosità letterarie inedite o rare, diretta da Francesco Zambrini e stampata dalla tipografia bolognese Romagnoli-Dall’Acqua. Questo lavoro, che rivide la luce in un’edizione anastatica solo nel 1969 promossa dalla Commissione per i testi di lingua, presenta non poche lacune, sia per quanto riguarda l’affidabilità del testo sia rispetto ad alcune affermazioni del Ricci e del Bacchi della Lega nell’introduzione dell’opera. In quest’articolo ci proponiamo di analizzare i punti deboli dell’edizione della Gynevera curata da questi due studiosi, con il proposito di individuare i principali elementi da correggere in vista di una futura pubblicazione dell’opera.
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Vignati, Rinaldo. « Roberto Roversi e il cinema : documentari, articoli e progetti ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies, 14 juin 2022, 001458582210859. http://dx.doi.org/10.1177/00145858221085987.

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Résumé :
L’articolo è uno studio sui lavori per il cinema (soggetti e sceneggiature) e sui testi di argomenti cinematografico del poeta Roberto Roversi. L’articolo esamina anzitutto i film realizzati: tre lungometraggi di finzione e vari documentari (diretti soprattutto da Carlo Di Carlo). Successivamente prende in considerazione gli articoli sul cinema che Roversi ha scritto per quotidiani e riviste. La terza sezione dell’articolo è dedicata a Il frate, progetto di sceneggiatura per un film su san Francesco che avrebbe dovuto essere diretto da Michelangelo Antonioni. Infine, grazie alle ricerche compiute in vari archivi (Centro sperimentale di cinematografia, Museo del cinema di Torino), vengono riportati alla luce diversi altri progetti di film a cui Roversi ha partecipato: in particolare risultano significativi I trenta passi di Angela, scritto assieme a Tonino Guerra, e Area di rigore, curioso soggetto di ambientazione calcistica. Roberto Roversi resta – a dispetto delle “formule sbrigative e liquidatorie” (Moliterni, 2008: 563) in cui viene spesso rinchiusa la sua opera – una figura complessa, non facilmente inquadrabile entro le abituali categorie critiche e quindi non studiata quanto meriterebbe. L'esame dei suoi lavori per il cinema evidenzia aspetti poco noti e conferma la complessità della sua personalità. Sebbene si tratti in prevalenza di lavori su commissione, dall’esame di questi testi emergono alcuni interessi tematici ricorrenti, a cominciare dalla sottolineatura dell’importanza della memoria, intesa non come ricordo statico ma come forza che si traduce in azione nel presente e in progetto rivolto al futuro. Nella trasformazione dei luoghi, e in particolare della città di Bologna, si può osservare come memoria del passato e progetto per il futuro interagiscono nel presente. Nei film a cui Roversi ha collaborato si avverte spesso lo sforzo di rappresentare gli esseri umani e i luoghi in costante “divenire”.
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« THE AMERICAN SOCIETY OF HEMATOLOGY ». Blood 114, no 22 (20 novembre 2009) : R23. http://dx.doi.org/10.1182/blood.v114.22.r23.r23.

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Résumé :
Abstract The Society gratefully acknowledges the time and effort of the following individuals who served as reviewers of abstracts for this meeting: ASH ABSTRACTS COORDINATING REVIEWERS Blanche P. Alter Stephen M. Ansell Ralph B. Arlinghaus Scott Armstrong Asad Bashey Philip Bierman Neil Blumberg Chiara Bonini Dominique Bonnet Jacqueline Boultwood Rena Buckstein John C. Byrd Marc Carrier Lucio H. Castilla Selina Chen-Kiang Nicholas Chiorazzi Jorge Cortes-Franco Claire E. Dearden Mary C. Dinauer Harry Paul Erba Carolyn A. Felix Pierre Fenaux Debra L. Friedman Irene M. Ghobrial Jason R. Gotlib Brandon Hayes-Lattin Cheryl A. Hillery Achille Iolascon Jean-Pierre J. Issa Sundar Jagannath Diane F. Jelinek H. Phillip Koeffler John Koreth Robert J. Kreitman Robert B. Levy David Lillicrap Richard Lottenberg John D. McMannis Mark D. Minden Charles G. Mullighan Arnon Nagler Peter J. Newman Robert Z. Orlowski Antonio Palumbo Julie A. Panepinto Warren S. Pear Sibrand Poppema Barbara Pro Ching-Hon Pui A. Koneti Rao Aaron P. Rapoport Pieter H. Reitsma Douglas D. Ross J. Eric Russell Barbara Savoldo Kirk R. Schultz Radek C. Skoda Marilyn L. Slovak Susan Smyth Hugo ten Cate Herve Tilly John M. Timmerman Ivo Touw Amy J. Wagers Russell E. Ware Catherine J. Wu Virginia M. Zaleskas ASH ABSTRACTS REVIEWERS Camille Abboud Omar Abdel-Wahab Jeremy Abramson Suneet Agarwal Sikander Ailawadhi Onder Alpdogan Andrew Aprikyan Mary Armanios Aneel Ashrani Norio Asou Aglaia Athanassiadou Eyal Attar Mohammad Azam Maria Baer Jorg Baesecke Sarah Ball Karen Ballen Frederic Baron Shannon Bates Minoo Battiwalla Marie Bene Charles Bennett James Berenson Steven Bernstein Francesco Bertoni Monica Bessler Wolfgang Bethge Kapil Bhalla Deepa Bhojwani James Bieker Bruce R. Blazar Annemarie Block David Bodine Catherine Bollard Antonio Bonati Eric Bouhassira Benjamin Braun Christopher Bredeson Patrick Brown Ross Brown Jan Burger Dario Campana Jose Cancelas Paul Carpenter Andrew Carroll James Casella Rebecca Chan Roy Chemaly Benny Chen Jerry Cheng Linzhao Cheng Bruce Cheson Mark Chiang Athar Chishti Hearn Cho Magdalena Chrzanowska-Wodnicka Richard E. Clark Joseph Connors Kenneth Cooke Miguel Cruz Adam Cuker Sandeep Dave Janice Davis Sproul Lucia De Franceschi Philip De Groot Rodney DeKoter Richard Delarue Stephen Devereux Steven Devine Paola Jorge Di Don Diamond Meletios Dimopoulos John DiPersio Angela Dispenzieri Benjamin Djulbegovic Jing-fei Dong James Downing William Drobyski Rafael Duarte Charles Dumontet Kieron Dunleavy Brian Durie Dimitar Efremov Elizabeth Eklund Jonas Emsley Patricia Ernst Andrew Evens Chris Fegan Andrew Feldman Giuliana Ferrari Willem Fibbe Adele Fielding Thoas Fioretos Robert Flaumenhaft Rafael Fonseca James Foran Joseph Frank Janet Franklin Paul Frenette Alan Friedman Terry Fry Saghi Gaffari Naomi Galili Patrick Gallagher Anne Galy David Garcia Randy Gascoyne Cristina Gasparetto Norbert Gattermann Tobias Gedde-Dahl Alan Gewirtz Francis Giles Robert Godal Lucy Godley Ivana Gojo Norbert Gorin Andre Goy Eric Grabowski Steven Grant Timothy Graubert Elizabeth Griffiths H. Leighton Grimes Claudia Haferlach Corinne Haioun Parameswaran Hari Christine Harrison Robert Hasserjian Nyla Heerema Shelly Heimfeld Roland Herzog Elizabeth Hexner Teru Hideshima William H. Hildebrand Gerhard Hildebrandt Devendra Hiwase Karin Hoffmeister Donna Hogge Scott Howard Brian Huntly Hiroto Inaba Baba Inusa Shai Izraeli Suresh Jhanwar Amy Johnson Craig Jordan Joseph Jurcic Nina Kadan-Lottick Lawrence Kaplan Jonathan Kaufman Neil Kay Michelle Kelliher Craig Kessler H. Jean Khoury Allison King Joseph Kiss Issay Kitabayashi Robert Klaassen Christoph Klein Yoshihisa Kodera Alexander Kohlmann Barbara Konkle Michael Kovacs Robert Kralovics Amrita Krishnan Nicolaus Kroger Ashish Kumar Ralf Küppers Jeffery Kutok Ann LaCasce Raymond Lai David Lane Peter Lane Richard Larson Michelle Le Beau Gregoire Le Gal Ollivier Legrand Suzanne Lentzsch John Leonard John Levine Ross Levine Linheng Li Renhao Li Zhenyu Li Wendy Lim Charles Linker Jeffrey Lipton Per Ljungman John Lollar Philip Low David Lucas Selina Luger Leo Luznik Gary Lyman Jaroslaw Maciejewski Elizabeth MacIntyre Nigel Mackman Luca Malcovati Guido Marcucci Tomer Mark Susan Maroney Giovanni Martinelli Peter Maslak Alan Mast Grant McArthur Philip McCarthy Michael McDevitt Peter McLaughlin Bruno Medeiros Jules P.P. Meijerink Junia Melo Thomas Mercher Bradley Messmer Marco Mielcarek Ken Mills Shin Mineishi Arturo Molina Silvia Montoto Marie Joelle Mozziconacci Auayporn Nademanee Vesna Najfeld Eneida Nemecek Ellis Neufeld Peter Newburger Heyu Ni Charlotte Marie Niemeyer Yago Nieto Anne Novak Paul O\'Donnell Vivian Oehler Fritz Offner Johannes Oldenburg Rebecca Olin Richard J. O'Reilly Thomas Ortel Keiya Ozawa Rose Ann Padua Sung-Yun Pai James Palis Derwood Pamphilon Animesh Pardanani Farzana Pashankar Andrea Pellagatti Catherine Pellat-Deceunynck Louis Pelus Chris Pepper Melanie Percy Andrew Perkins Luke Peterson Andrew Pettitt Javier Pinilla-Ibarz Kimmo Porkka David Porter Amy Powers Claude Preudhomme Frederick Racke Margaret Ragni Thomas Raife Alessandro Rambaldi Mariusz Ratajczak Pavan Reddy Mary Relling Tannishtha Reya Lisa Rimsza Stefano Rivella Isabelle Riviere Pamela Robey Gail Roboz Aldo Roccaro Maria Alma Rodriguez Frank Rosenbauer Laura Rosinol Alan Rosmarin Giuseppe Saglio Jonathan Said Valeria Santini Ravindra Sarode Yogenthiran Saunthararajah Bipin Savani Alan Schechter Charles Schiffer Robert Schlossman Laurie Sehn Rita Selby Orhan Sezer Sadhna Shankar John Shaughnessy Jordan Shavit Kevin Sheehan Shalini Shenoy Colin Sieff Paul Simmons Seema Singhal Sonali Smith Gerard Socie Pieter Sonneveld Simona Soverini David Spaner Steven Spitalnik Kostas Stamatopoulos David Steensma Richard Stone Toshio Suda Perumal Thiagarajan Courtney Thornburg Rodger Tiedemann David Traver Guido Tricot Darrell Triulzi Suzanne Trudel Christel Van Geet Karin Vanderkerken David Varon Amit Verma Srdan Verstovsek Ravi Vij Dan Vogl Loren Walensky Edmund Waller George Weiner Daniel Weisdorf Karl Welte Peter Westervelt Adrian Wiestner P.W. Wijermans John Wingard Anne Woolfrey Mingjiang Xu Qing Yi Anas Younes Ryan Zarychanski Arthur Zelent Clive Zent Dong-Er Zhang Xianzheng Zhou James Zimring
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« Francesco Stella, ed., La scrittura infinita : Bibbia e poesia in età medievale e umanistica. Atti del Convegno di Firenze, 26–28 giugno 1997, promosso dalla Fondazione Carlo Marchi, dal Centro Romantico del Gabinetto Vieusseux, dalla S.I.S.M.E.L. et da “Semicerchio : Rivista di poesia comparata.” (Millennio Medievale, 28 ; Atti di Convegni, 8.) Florence : SISMEL, Edizioni del Galluzzo, 2001. Pp. xi, 628. €98.13. » Speculum 77, no 04 (octobre 2002) : 1433–34. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713400113120.

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